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09-12-2009, 15:36
sarebbe il 67esimo dall'inizio dell'anno
Suicidio nel carcere di Alessandria
La moglie non ci sta: «L'hanno pestato»
Ciro Ruffo, 35 anni, è stato trovato morto nella sua cella. «Naso rotto, lividi ovunque, ha perso sangue dagli occhi»
ALESSANDRIA - È il 67esimo suicidio in carcere dall'inizio dell'anno. Ma in questo caso è un presunto suicidio secondo la moglie della vittima: Ciro Ruffo, detenuto nel carcere San Michele di Alessandria per criminalità organizzata e che aveva da poco iniziato a collaborare con i magistrati.
«È STATO PESTATO» - Il totale dei detenuti morti nel 2009 sale a 169. Il dato è dell'Osservatorio permanente sulle morti in carcere (formato dai Radicali e dalle associazioni Detenuto Ignoto, Antigone, A Buon Diritto, Radiocarcere e Ristretti Orizzonti), che evidenzia come ci si avvicini paurosamente al massimo storico dei suicidi in carcere, i 69 casi del 2001. Ciro Ruffo, 35 anni, è stato trovato morto nella sua cella. E la moglie non si dà pace: «La direttrice mi ha comunicato che lo hanno trovato impiccato, ma non è vero. Ho visto il corpo all'obitorio del cimitero di Alessandria: ha il naso rotto, un livido sotto l'occhio destro, tanti altri lividi sulla schiena, sulla pancia, in faccia. Ha perso sangue dagli occhi e dalle orecchie. È stato pestato». Parole che richiamano il recente caso di Stefano Cucchi, morto nel carcere Sandro Pertini di Roma. Ruffo era arrivato dal carcere di Ariano Irpinio lunedì sera, poche ore prima di morire. Sabato aveva chiamato la moglie: «Devo darti una bella notizia: sono arrivate le carte del trasferimento, le aspettavo da quindici giorni. Da lunedì sono più vicino a te, ci vedremo più spesso». Non sono parole di un aspirante suicida.
ALTRI DUE SUICIDI - Da gennaio nella casa di reclusione di Alessandria (dove sono presenti 384 detenuti, per una capienza regolamentare di 263 posti) ci sono stati altri due suicidi: il 17 gennaio Edward Ugwoj Osuagwu, 35 anni, nigeriano coinvolto in vicende di droga, il 26 aprile Franco Fuschi, 63 anni, ex agente segreto in carcere per traffico di armi. La morte di Ruffo, secondo Ristretti Orizzonti, presenta strane analogie anche con quella avvenuta lo scorso 17 novembre nel carcere di Palmi (Reggio Calabria), dove Giovanni Lorusso, 41 anni, è stato trovato con un sacchetto di plastica infilato in testa e riempito di gas: entrambi i detenuti provenivano dal carcere di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. A detta dei parenti, non avevano alcun motivo apparente né avevano mai manifestato l'intenzione di suicidarsi. Entrambi i corpi, restituiti alle famiglie, sono pieni di ferite.
9 dicembre 2009
http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_09/alessandria-suicidio-carcere-denuncia-moglie_3d280dd8-e4d1-11de-b76e-00144f02aabc.shtml
Aggiornamento:
Vincenzo1968:
Pentito dei casalesi impiccato in cella
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=OO79D
Ciao
Aggiornamento II:
La moglie sostiene che il corpo presenta dei segni evidenti di violenza che non fanno pensare ad un suicidio in carcere. Anche i carabinieri che hanno visto il corpo avrebbero detto alla moglie di non credere all'ipotesi del suicidio.
Quote:«Naso rotto, lividi ovunque, ha perso sangue dagli occhi»
«La direttrice mi ha comunicato che lo hanno trovato impiccato, ma non è vero. Ho visto il corpo all'obitorio del cimitero di Alessandria: ha il naso rotto, un livido sotto l'occhio destro, tanti altri lividi sulla schiena, sulla pancia, in faccia. Ha perso sangue dagli occhi e dalle orecchie. È stato pestato». Parole che richiamano il recente caso di Stefano Cucchi
http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_09/alessandria-suicidio-carcere-denuncia-moglie_3d280dd8-e4d1-11de-b76e-00144f02aabc.shtml
Qui ci sono anche le dichiarazioni della moglie:
Quote:Pentito dei casalesi impiccato in cella. La moglie: pieno di lividi, non è suicidio
Invece, dopo poche ore di permanenza nel carcere di Alessandra, dove sarebbe arrivato alle 17 di lunedì pomeriggio, Ruffo è stato trovato senza vita. Cadavere, secondo l’amministrazione penitenziaria, per suicidio. “Anche il carabiniere che mi ha accompagnato a vedere il corpo mi ha detto di non crederci” dice ancora la moglie.
Sarà l’autopsia, in programma oggi, a chiarire il giallo e spiegare se Ciro Ruffo si è tolto la vita o è morto per altre cause, e a cosa siano dovuti il sangue e i lividi presenti sul corpo.
(link omesso.)
Suicidio nel carcere di Alessandria
La moglie non ci sta: «L'hanno pestato»
Ciro Ruffo, 35 anni, è stato trovato morto nella sua cella. «Naso rotto, lividi ovunque, ha perso sangue dagli occhi»
ALESSANDRIA - È il 67esimo suicidio in carcere dall'inizio dell'anno. Ma in questo caso è un presunto suicidio secondo la moglie della vittima: Ciro Ruffo, detenuto nel carcere San Michele di Alessandria per criminalità organizzata e che aveva da poco iniziato a collaborare con i magistrati.
«È STATO PESTATO» - Il totale dei detenuti morti nel 2009 sale a 169. Il dato è dell'Osservatorio permanente sulle morti in carcere (formato dai Radicali e dalle associazioni Detenuto Ignoto, Antigone, A Buon Diritto, Radiocarcere e Ristretti Orizzonti), che evidenzia come ci si avvicini paurosamente al massimo storico dei suicidi in carcere, i 69 casi del 2001. Ciro Ruffo, 35 anni, è stato trovato morto nella sua cella. E la moglie non si dà pace: «La direttrice mi ha comunicato che lo hanno trovato impiccato, ma non è vero. Ho visto il corpo all'obitorio del cimitero di Alessandria: ha il naso rotto, un livido sotto l'occhio destro, tanti altri lividi sulla schiena, sulla pancia, in faccia. Ha perso sangue dagli occhi e dalle orecchie. È stato pestato». Parole che richiamano il recente caso di Stefano Cucchi, morto nel carcere Sandro Pertini di Roma. Ruffo era arrivato dal carcere di Ariano Irpinio lunedì sera, poche ore prima di morire. Sabato aveva chiamato la moglie: «Devo darti una bella notizia: sono arrivate le carte del trasferimento, le aspettavo da quindici giorni. Da lunedì sono più vicino a te, ci vedremo più spesso». Non sono parole di un aspirante suicida.
ALTRI DUE SUICIDI - Da gennaio nella casa di reclusione di Alessandria (dove sono presenti 384 detenuti, per una capienza regolamentare di 263 posti) ci sono stati altri due suicidi: il 17 gennaio Edward Ugwoj Osuagwu, 35 anni, nigeriano coinvolto in vicende di droga, il 26 aprile Franco Fuschi, 63 anni, ex agente segreto in carcere per traffico di armi. La morte di Ruffo, secondo Ristretti Orizzonti, presenta strane analogie anche con quella avvenuta lo scorso 17 novembre nel carcere di Palmi (Reggio Calabria), dove Giovanni Lorusso, 41 anni, è stato trovato con un sacchetto di plastica infilato in testa e riempito di gas: entrambi i detenuti provenivano dal carcere di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. A detta dei parenti, non avevano alcun motivo apparente né avevano mai manifestato l'intenzione di suicidarsi. Entrambi i corpi, restituiti alle famiglie, sono pieni di ferite.
9 dicembre 2009
http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_09/alessandria-suicidio-carcere-denuncia-moglie_3d280dd8-e4d1-11de-b76e-00144f02aabc.shtml
Aggiornamento:
Vincenzo1968:
Pentito dei casalesi impiccato in cella
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=OO79D
Ciao
Aggiornamento II:
La moglie sostiene che il corpo presenta dei segni evidenti di violenza che non fanno pensare ad un suicidio in carcere. Anche i carabinieri che hanno visto il corpo avrebbero detto alla moglie di non credere all'ipotesi del suicidio.
Quote:«Naso rotto, lividi ovunque, ha perso sangue dagli occhi»
«La direttrice mi ha comunicato che lo hanno trovato impiccato, ma non è vero. Ho visto il corpo all'obitorio del cimitero di Alessandria: ha il naso rotto, un livido sotto l'occhio destro, tanti altri lividi sulla schiena, sulla pancia, in faccia. Ha perso sangue dagli occhi e dalle orecchie. È stato pestato». Parole che richiamano il recente caso di Stefano Cucchi
http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_09/alessandria-suicidio-carcere-denuncia-moglie_3d280dd8-e4d1-11de-b76e-00144f02aabc.shtml
Qui ci sono anche le dichiarazioni della moglie:
Quote:Pentito dei casalesi impiccato in cella. La moglie: pieno di lividi, non è suicidio
Invece, dopo poche ore di permanenza nel carcere di Alessandra, dove sarebbe arrivato alle 17 di lunedì pomeriggio, Ruffo è stato trovato senza vita. Cadavere, secondo l’amministrazione penitenziaria, per suicidio. “Anche il carabiniere che mi ha accompagnato a vedere il corpo mi ha detto di non crederci” dice ancora la moglie.
Sarà l’autopsia, in programma oggi, a chiarire il giallo e spiegare se Ciro Ruffo si è tolto la vita o è morto per altre cause, e a cosa siano dovuti il sangue e i lividi presenti sul corpo.
(link omesso.)