View Full Version : [Vendita beni mafia] nella finanziaria domani in aula
Pressione trasversale per stralciare le aste sui beni confiscati
Veltroni si appella a Pisanu. Granata (Pdl): "Non si può fare cassa così"
Beni della mafia, "via la norma"
Domani la Finanziaria in Aula
ROMA - Stralciare dalla Finanziaria la norma che prevede la vendita all'asta dei beni confiscati alla mafia. Cresce, trasversale, la richiesta di dare un freno ad una norma che rischia di far tornare case e terreni nelle mani di coloro a cui sono stati sequestrati.
Oggi fanno sentire la loro voce sia l'ex segretario del Pd, Walter Veltroni, sia il finiano Fabio Granata del Pdl, vicepresidente della commissione Antimafia. Nei giorni scorsi erano state le associazioni e alcuni giudici a sollevare il problema. La norma che, però, rischia di passare vista il probabile ricorso alla fiducia del governo. A meno che non si decida di stralciarla. Ed è questa la richiesta che Veltroni fa al presidente della commissione antimafia Giuseppe Pisanu, perché "intervenga sul governo".
"Questa è una misura che riconsegnerebbe alla mafia ciò che è stato sottratto grazie alla legge Rognoni-La Torre, ed è minoritaria in Parlamento vista la posizione che contro di essa hanno assunto anche tanti parlamentari della maggioranza" dice Veltroni. La critica generalizzata al provvedimento deriva dal fatto che, in molti casi, i 3526 beni all'asta (spesso di difficile utilizzazione per i gravi e le tante pendenze che si portano dietro), resterebbero o inutilizzati o tornerebbero nelle mani dei precedenti proprietari.
La trasversalità di cui parla Veltroni è testimoniata dalle parole che Granata indirizza al ministro dell'Interno, Roberto Maroni: "La mafia si batte anche con la coerenza dei linguaggi e con la coerenza dei segni; iniziando, ad esempio, a ritirare dalla Finanziaria quella previsione magari individuata non per finalità oscure, ma soltanto per fare cassa. Ma non si fa cassa con i beni confiscati alle mafie".
Le voci di Veltroni e di Granata si uniscono a quelli dei tanti che hanno già sposato la battaglia contro questa norma. A partire dai 370 familiari delle vittime della criminalità organizzata aderenti a Libera, che nei giorni scorsi avevano scritto a Gianfranco Fini e a Pisanu: "Introdurre la possibilità che i beni confiscati non assegnati possano essere venduti significa, in pratica, riconsegnarli alle mafie". Una presa di posizione che aveva trovato il sostegno di gran parte dei magistrati che si occupano di confische dei beni alle cosche.
Sul fronte della Finanziaria, resta confernato l'arrivo in Aula per domani. Approvato in commissione Bilancio con i soli voti della maggioranza, il testo potrebbe essere posta la fiducia. "Se ci saranno molti emendamenti lo faremo" dice il viceministro dell'Economia, Giuseppe Vegas. Nel frattempo l'opposizione affila le armi. "Se il governo è pronto alla discussione su alcuni temi noi siamo pronti a selezionare le nostre proposte e presentare solo alcune decine di emendamenti. Ma se invece vogliono prenderci in giro noi faremo la nostra parte. Il governo ci risponda domani in aula" replica Pier Paolo Baretta del Pd. L'Idv, invece, chiude ogni spazio al dialogo: "Se la fiducia l'hanno messa in commissione figuratevi in Aula". Ma il relatore Massimo Corsaro taglia corto: "Credo che manterremo questo assetto e credo che, probabilmente, arriveremo al voto di fiducia".
(8 dicembre 2009)
Occhi puntati su questo indegno regalo alla mafia che va SPAZZATO VIA dalla finanziaria.
MadJackal
08-12-2009, 22:51
Oh toh vah, se ne rendono conto anche nel PdL delle cazzate che fanno.
Chissà perchè qui sul forum non riusciamo a farle capire...
...anche perchè sicuramente non vedremo nessuno lamentarsi dell'ENNESIMA fiducia posta con una AMPIA maggioranza. Ormai questo governo ha battuto quello di Prodi, e *dovrebbe* essere molto più stabile.
Ma evidentemente ha troppa paura del parlamento, quello che è stato eletto dagli italiani. Perchè gli italiani hanno eletto il PARLAMENTO, checchè ne si dica... :asd:
Viva la sovranità popolare! :asd:
Tredici anni fa, oltre un milione di cittadini firmarono la petizione che chiedeva al Parlamento di approvare la legge per l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Un appello raccolto da tutte le forze politiche, che votarono all'unanimità le legge 109/96. Si coronava, così, il sogno di chi, a cominciare da Pio La Torre, aveva pagato con la propria vita l'impegno per sottrarre ai clan le ricchezze accumulate illegalmente.
Oggi quell 'impegno rischia di essere tradito. Un emendamento introdotto in Senato alla legge finanziaria, infatti, prevede la vendita dei beni confiscati che non si riescono a destinare entro tre o sei mesi. E' facile immaginare, grazie alle note capacità delle organizzazioni mafiose di mascherare la loro presenza, chi si farà avanti per comprare ville, case e terreni appartenuti ai boss e che rappresentavano altrettanti simboli del loro potere, costruito con la violenza, il sangue, i soprusi, fino all'intervento dello Stato.
La vendita di quei beni significherà una cosa soltanto: che lo Stato si arrende di fronte alle difficoltà del loro pieno ed effettivo riutilizzo sociale, come prevede la legge. E il ritorno di quei beni nelle disponibilità dei clan a cui erano stati sottratti, grazie al lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura, avrà un effetto dirompente sulla stessa credibilità delle istituzioni.
Per queste ragioni chiediamo al governo e al Parlamento di ripensarci e di ritirare l'emendamento sulla vendita dei beni confiscati.
Si rafforzi, piuttosto, l'azione di chi indaga per individuare le ricchezze dei clan. S'introducano norme che facilitano il riutilizzo sociale dei beni e venga data concreta attuazione alla norma che stabilisce la confisca di beni ai corrotti. E vengano destinate innanzitutto ai familiari delle vittime di mafia e ai testimoni di giustizia i soldi e le risorse finanziarie sottratte alle mafie. Ma non vendiamo quei beni confiscati che rappresentano il segno del riscatto di un'Italia civile, onesta e coraggiosa. Perché quei beni sono davvero tutti "cosa nostra"
don Luigi Ciotti
presidente di Libera e Gruppo Abele
http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1780
(ASCA) - Roma, 7 dic - ''I lavori della commissione bilancio confermano le intenzioni del Governo. Nessun segnale positivo, nessuna discussione. Approvare alla Camera l'emendamento sulla vendita dei beni confiscati alle mafie e' un vero e proprio regalo natalizio per la criminalita' organizzata. E' proprio il caso di dirlo, dopo l'approvazione i beni diventeranno 'cosa loro'''. In una nota l'associazione 'Libera', rilancia la sua ferma contrarieta' all'emendamento sulla vendita dei beni confiscati che sara' discusso in aula alla camera il prossimo 9 dicembre.
''Si sta tradendo - prosegue nella nota Libera - lo spirito, la valenza etica e culturale della legge 109/96, ma soprattutto non si tiene conto delle tante voci del paese che in questi giorni si stanno esprimendo contro la vendita: oltre 150mila cittadini che in questi giorni hanno firmato l'appello 'Niente Regali alle mafie, i beni sono cosa nostra', oltre 400 familiari di vittime delle mafie che ha scritto al presidente della Camera Gianfranco Fini per chiedere il ritiro dell'emendamento, delle tante associazioni, dei tanti amministratori di entrambi gli schieramenti politici che hanno approvato un' ordine del giorno contro l'emendamento, dei magistrati di misura di prevenzione specializzati nei procedimenti confiscati che hanno espresso la loro contrarieta'. Queste voci rappresentano il Paese responsabile, onesto e coraggioso che chiede al Governo un sussulto di coscienza, un gesto irrevocabile di responsabilita': non approvare alla camera l'emendamento. Nella lotta alle mafie - conclude Libera - ci vuole coerenza tra il dire e il fare''.
res-gc/sam/bra
http://www.asca.it/news-MAFIA__LIBERA__BENI_CONFISCATI_E_VENDUTI_TORNERANNO_A_COSCHE-880100-ORA-.html
Anodaram
08-12-2009, 23:02
volete vedere che dopo l'approvazione di tale norma schifosa le uscite dei pentiti sul pdc cesseranno?
volete vedere che dopo l'approvazione di tale norma schifosa le uscite dei pentiti sul pdc cesseranno?
ma ci mancherebbe pure, questi ingrati cosa vogliono che demolisca la procura di palermo per starsi zitti, che ingordi :) susu che ora forse arriva la leggina :)
Oh toh vah, se ne rendono conto anche nel PdL delle cazzate che fanno.
Chissà perchè qui sul forum non riusciamo a farle capire...
...anche perchè sicuramente non vedremo nessuno lamentarsi dell'ENNESIMA fiducia posta con una AMPIA maggioranza. Ormai questo governo ha battuto quello di Prodi, e *dovrebbe* essere molto più stabile.
Ma evidentemente ha troppa paura del parlamento, quello che è stato eletto dagli italiani. Perchè gli italiani hanno eletto il PARLAMENTO, checchè ne si dica... :asd:
Viva la sovranità popolare! :asd:
E' il risultato della convulsa conclusione – ieri in commissione Bilancio della Camera - dello scontro tra maggioranza e opposizione: l’una decisa a impedire anche la semplice votazione della quarantina appena di emendamenti (compreso quello sui beni mafiosi) cui si erano acconciati Pd, Idv e Udc; e i commissari di questi tre gruppi costretti alla fine ad abbandonare i lavori di commissione dove il centrodestra si è approvato in quindiciminutiquindici i tre maxi emendamenti in cui è stata riassunta la manovra.
In buona sostanza due anomalie gravi: intanto, per la prima volta in trent’anni di finanziaria, nemmeno una proposta (non solo della opposizione ma persino della maggioranza!) è stata posta ai voti, un prendere o lasciare che apre una delicata questione politica che sarà al centro del dibattito in aula; e, di conseguenza, finanziaria blindata con un sostanziale anticipo della questione di fiducia che verrà sicuramente posta in aula domani o giovedì.
http://www.terranews.it/news/2009/12/beni-confiscati-mano-alla-mafia-la-maggioranza-smentisce-il-cav
Per Brodi erano indignazioni giornaliere dei sostenitori del piccolo quando metteva la fiducia nonostante avesse due/tre di maggioranza. Ora l'imperatore fa di peggio e con decine di maggioranza, ma "va tutto bene", no comment va.
(AGI) - Roma, 25 nov. - "Non si possono fare regali alle mafie, alla criminalita' organizzata. Non si puo' assolutamente tradire l'impegno di milioni di cittadini e lo sforzo compiuto da tantissima gente onesta che lotta e si batte contro chi fa della violenza, del sopruso, dell'illegalita' il suo verbo quotidiano. Per questo motivo siamo a fianco di 'Libera' e sottoscriviamo l'appello lanciato da don Luigi Ciotti affinché venga cancellato dalla legge finanziaria per il 2010 l'emendamento, introdotto e approvato dal Senato, che consente la vendita dei beni confiscati alle mafie invece di farne, come prevede una legge del 1996, un uso sociale". Lo ha sostenuto il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi per il quale una misura del genere significa una resa dello Stato davanti ai delinquenti, ai boss malavitosi che, grazie a tale emendamento, potrebbero rientrare in possesso dei beni sottratti attraverso l'incessante e prezioso lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura.
Politi ricorda che la Cia ha sottoscritto un protocollo di collaborazione con "Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie". La Confederazione attraverso le sue strutture e i suoi tecnici, fornisce consulenza e assistenza alle cooperative e ai soci del progetto "Libera Terra" nella gestione dei terreni confiscati alla criminalita' organizzata. Un accordo che sta gia' dando importanti risultati in molte realta' del nostro Paese. "Bisogna, quindi, impedire -ha aggiunto il presidente della Cia- che avvenga la vendita di questi beni. E siamo d'accordo con don Luigi Ciotti per quanto riguarda il rafforzamento dell'azione di chi indaga per individuare le ricchezze dei clan e l'esigenza di introdurre norme che facilitano il riutilizzo sociale dei beni e venga data concreta attuazione alla norma che stabilisce la confisca di beni ai corrotti". (AGI) Bru (Segue)
http://www.agi.it/food/notizie/200911251119-eco-rt10024-finanziaria_cia_no_alla_vendita_dei_beni_confiscati
FAZZONE (PDL): DON CIOTTI VENGA UN MESE A FONDI
Claudio Fazzone, senatore del Pdl, invita don Luigi Ciotti, dell'associazione Libera, ad andare un mese a Fondi; questo in risposta ad affermazioni del sacerdote che aveva indicato il mancato scioglimento del comune di Fondi come un "segnale" del governo alla criminalità.
Per Fazzone, "nessuno ha mai fatto tanto come questo governo nella lotta alla mafia: lo dimostrano numeri incontrovertibili e una rigorosa produzione legislativa". Di questo, don Ciotti "dovrebbe prendere atto con soddisfazione - secondo Fazzone - invece di puntare il dito contro provvedimenti che nulla concedono alla mafia e alla criminalità organizzata, o di alimentare polemiche contro la comunità di Fondi, bersagliata per mesi e mesi da una campagna denigratoria e strumentalmente dipinta come fosse peggio di Corleone".
Fazzone invita quindi don Ciotti a Fondi, dove "sarebbe gradito ospite di una città e di un popolo che non aspettano altro che di mostrare il loro autentico volto sano e laborioso senza le mistificazioni mediatiche e politiche cui abbiamo assistito finora".
fazzone, fondi, ve lo ricordate ad anno zero?
Sono sicuro che sarà devastato se approvano questo schifo. :sofico:
http://www.ansa.it/legalita/visualizza_fdg.html_1620380720.html
I boss non abitano più qui
Viaggio tra i beni confiscati: 360 rischiano di tornare ai clan
di Patrizia Capua
CASAL DI PRINCIPE - Ogni cancello di ferro che si spalanca in queste terre è uno squarcio sul potere economico dei clan, sugli affari illegali della criminalità organizzata, colate di cemento e imperi costruiti con i soprusi, la violenza e il sangue delle vittime. Ecco le ville faraoniche di padrini e di luogotenenti, il lusso sfacciato, esibito in spazi enormi, scale di marmo, vasche decorate, parchi coltivati a roseti, siepi di sempreverdi e palmeti.
Beni dei boss e non più dei boss, che poco alla volta tornano alla collettività a cui sono stati sottratti, con i Comuni che ne diventano proprietari. In Campania i beni confiscati alla camorra sono 1276 (aziende, ville, terreni, appartamenti). Quelli non ancora assegnati da parte del Demanio sono 360: rischiano di essere messi all´asta e potrebbero ritornare nuovamente nelle mani della camorra. Un emendamento introdotto in Senato alla legge finanziaria, infatti, prevede la vendita dei beni confiscati che non si riescono a destinare entro tre o sei mesi. L´associazione Libera ha lanciato una raccolta di firme e una settimana di mobilitazione per chiedere che alla Camera non sia approvato l´emendamento passato al Senato.
Il presidente della Regione, Antonio Bassolino, ha annunciato che partirà dalla Campania una proposta di legge per scongiurare la vendita all´asta dei beni confiscati alla camorra e alla mafia. Il progetto di legge sarà approvato nei prossimi giorni, in giunta e poi in Consiglio. Dopo l´approvazione in giunta il testo verrà inviato ai presidenti di Camera e Senato.
Ma continuiamo il nostro viaggio tra i beni sottratti ai clan e utilizzati per la collettività. All´ombra di un limoneto, la villa di Maurizio Russo, in via Baracca, alla periferia di Casal di Principe, diventerà presto la Casa delle associazioni. È stata confiscata circa due anni fa, mentre il boss dei casalesi era dietro le sbarre. Ancora. Centro di Casal di Principe, via Beethoven 17. Nella villa che fu del camorrista Carmine Natale a gennaio arriverà la scuola media Dante Alighieri: ci verranno 14 aule per 500 alunni. La Regione ci ha messo 800 mila euro, il resto l´amministrazione comunale guidata dal sindaco del Pdl, Cipriano Cristiano.
In via Casella, zona Villa, nella dimora di un altro affiliato, da quasi un anno c´è un altro presidio di legalità, una sezione distaccata della Questura. La villa di Gaetano Darione, del clan Schiavone, primo bene sottratto in ordine di tempo dalla magistratura, è diventata la sede di Agrorinasce, società consortile nata nel 1998 dal patto di legalità stretto dai sei comuni del "cratere" della camorra: Casal di Principe, Casapesenna, San Cipriano d´Aversa, Villa Literno, San Marcellino e Santa Maria La Fossa. Scopo del consorzio è trasformare i beni dei boss in strutture utili alla collettività. Qui c´è pure l´università "Legalità e sviluppo" e l´associazione "Mòbasta", contro il racket e l´usura. La villa è dietro un cancello bianco, blindato, in corso Umberto, a pochi metri dalla sede dell´Aversana Petroli della famiglia di Nicola Cosentino, il sottosegretario all´Economia che qui tutti chiamano "o´ mericano".
Giovanni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce, spiega: «La società ha attuato il primo progetto pilota a livello europeo di rafforzamento della legalità in un´area ad alta densità criminale per un importo di 3 milioni di euro». Il presidente di Agrorinasce è Immacolata Fedele, vice prefetto di Caserta con cui è stato stipulato un protocollo di legalità per il controllo antimafia di tutti gli affidamenti di incarichi e di lavori promossi dalla società consortile per realizzare i progetti. Dieci anni e molte "buone cause" sono andate in porto, altre sono in cantiere. «Stiamo lavorando al recupero di 24 beni confiscati - prosegue Allucci - che abbiamo in affidamento, e di 20 terreni agricoli. Le opere di riqualificazione si fanno con il contributo della Regione che si è impegnata a stanziare 170 milioni di fondi europei e del ministero dell´Interno».
Il Teatro della legalità, intitolato a Don Peppe Diana, il parroco assassinato in chiesa dai killer della camorra, è nato sul terreno agricolo di Francesco Schiavone, detto Sandokan. A San Cipriano d´Aversa, nella residenza del boss Antonio Basco, c´è un centro di salute mentale affidato alla Asl; a San Marcellino, nella villa dell´ergastolano Giorgio Marano, confiscata mentre era ancora in costruzione, funziona un centro polivalente. «In questa terra - spiega Franco Di Caterino, presidente del Consiglio comunale di Casal di Principe - finalmente tanti cominciano a parlare di legalità, si comincia ad avere fiducia nelle istituzioni». Nella campagna di Briano, in un terreno agricolo appartenuto al clan Schiavone è stato inaugurato un parco dello sport. «Ci verranno campo di calcetto, da tennis e un parco giochi - spiega Di Caterino - Abbiamo messo una targa alla memoria del carabiniere Salvatore Nuvoletta, ammazzato dalla camorra venti anni fa e una scultura donata dalla famiglia del sindacalista Federico Del Prete, vittima di un agguato criminale».
In un ettaro di terreno agricolo confiscato a Sebastiano Ferraro, si è formata una cooperativa agricola, Eureka, attorno a un gruppo di malati psichici. La produzione di marmellata di "percoche", "Terra nostra" è intitolata all´operaio Antonio Di Bona, una delle molte vittime innocenti della guerra di mafia.
In fondo a via Tasso c´è il set di Gomorra, quello vero, la villa col timpano e fuga di colonne, modello "Scarface", dove viveva Walter Schiavone, fratello di Sandokan, che compare in una delle crude sequenze del film di Matteo Garrone. La dimora di lusso è stata già in parte demolita. Rimarrà la piscina da utilizzare per le terapie. Sarà un grande centro di riabilitazione per disagiati psichici. Il costo delle opere per il recupero sfiora i due milioni di euro di fondi europei e regionali, e si realizzerà su progetto della facoltà di Architettura di Caserta. Ma non tutto va come da programma.
In via Giacosa, a Casale, la villa di Mario Caterino, tra i venti latitanti più ricercati del clan Schiavone, sta per diventare un centro di inserimento al lavoro, per detenuti in semilibertà con corsi di ristorazione, ceramica e altro. «Stiamo aspettando da un anno una risposta dal ministero per avviare le attività», dice Allucci, e la "Fattoria dei prodotti tipici", su un altro terreno di Sandokan a Santa Maria La Fossa, è ferma. Non è stato il clan dei casalesi a sospendere i lavori ma l´arrivo della discarica di Ferrandelle, proprio di fronte.
(23 novembre 2009)
http://napoli.repubblica.it/dettaglio/I-boss-non-abitano-piu-quiViaggio-tra-i-beni-confiscati/1786151
cdimauro
09-12-2009, 07:17
La cosa surreale è che questa norma scatterebbe dopo alcuni mesi che non si riesca a trovare una destinazione ai beni confiscati.
E chi dovrebbe farlo? Lo stato, ovviamente.
Incapace due volte o al servizio della malavita? Il nodo da sciogliere sta tutto qui, e spero che sia vera soltanto la prima perché sarebbe veramente squallido diversamente.
Don Luigi Ciotti- I beni confiscati sono cosa nostra
http://www.youtube.com/watch?v=A4DNwzJZVt0
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