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View Full Version : chi c' è sotto la rivoluzione viola?


sempreio
08-12-2009, 16:26
La rivoluzione verde„ di Teheran è l’ultimo avatar “delle rivoluzioni colorate, che hanno permesso agli Stati Uniti di imporre governi al loro soldo in molti paesi senza dover ricorrere alla forza. Thierry Meyssan che ha consigliato due governi di fronte a queste crisi, analizza tale metodo e le ragioni del suo fallimento in Iran. “Le rivoluzioni colorate„ stanno alle rivoluzioni come il Canada Dry sta alla birra. Vi somigliano, ma ne non hanno il sapore. Sono cambiamenti di regime aventi l’aspetto di una rivoluzione, poiché mobilitano vasti segmenti popolari, ma dipendendo dal colpo di Stato non mirano a cambiare le strutture sociali, ma sostituire un’elite a un’altra per condurre una politica economica e estera pro-USA. “La rivoluzione verde„ di Teheran è l’ultimo esempio.

L’origine del concetto

Questo concetto è apparso negli anni 90, ma trova le sue origini nei dibattiti USA degli anni 70-80. Dopo le rivelazioni a catena circa i colpi di Stato fomentati dalla CIA nel mondo, e la grande vetrina delle commissioni parlamentari Church e Rockefeller (1), l’ammiraglio Stansfield Turner fu incaricato dal presidente Carter di ripulire l’agenzia e cessare ogni sostegno “alle dittature casalinghe”. Furiosi, i social democratici statunitensi (SD/USA) lasciarono il partito democratico e raggiunsero Ronald Reagan. Si trattava di brillanti intellettuali trotzkisti (2), spesso legati alla rivista Commentary. Quando Reagan fu eletto, affidò loro il compito di proseguire l’ingerenza US, ma con altri mezzi. Così crearono nel 1982 il National Endowment for Democracy (NED) (3) e, nel 1984, l’United States Institute for Peace (USIP). Le due strutture sono organicamente legate: amministratori del NED seggono nel consiglio d’amministrazione del USIP e viceversa.

Giuridicamente, la NED è un’associazione senza scopo di lucro, di diritto US, finanziata da una sovvenzione annuale votata dal congresso all’interno del bilancio del Dipartimento di Stato. Per condurre le proprie azioni, le fa cofinanziare dall’US Agency for International Development (USAID), essa stessa collegata al Dipartimento di Stato. In pratica, questa struttura giuridica è soltanto un paravento utilizzato congiuntamente dalla CIA, dal MI6 britannico e dall’ASIS australiano (e occasionalmente dai servizi canadesi e neozelandesi). La NED si presenta come un organo “di promozione della democrazia”. Interviene sia direttamente; sia con i suoi quattro tentacoli: uno destinato a corrompere i sindacati, un secondo incaricato di corrompere i patronati, un terzo per i partiti di sinistra ed un quarto per quelli di destra; sia ancora tramite fondazioni amiche, come Westminster Foundation for Democracy (Regno Unito), International Center for Human Rights and Democratic Development (Canada), Fondation Jean-Jaurès e Fondation Robert-Schuman (Francia), International Liberal Center (Svezia), Alfred Mozer Foundation (Paesi Bassi), Friedrich Ebert Stiftung, Friedrich Naunmann Stiftung, Hans Seidal Stiftung e Heinrich Boell Stiftung (Germania). La NED rivendica di avere corrotto così più di 6.000 organizzazioni nel mondo in una trentina di anni. Tutto ciò, naturalmente, essendo camuffato sotto l’aspetto di programmi di formazione o d’assistenza.

La USIP, da parte sua, è un’istituzione nazionale statunitense. È sovvenzionata annualmente dal Congresso nel bilancio del Dipartimento della Difesa. A differenza della NED, che funge da copertura ai servizi dei tre stati alleati, la USIP è esclusivamente statunitense. Sotto la copertura di ricerca in scienze politiche, può pagare personalità politiche estere. Appena ha potuto disporre di risorse, la USIP ha finanziato una nuova e discreta struttura, l’Albert Einstein Institution (4). Questa

piccola associazione di promozione della non-violenza era inizialmente incaricata di prefigurare una forma di difesa civile per le popolazioni dell’Europa dell’Ovest in caso d’invasione da parte dei paesi del Patto di Varsavia. Essa ha rapidamente preso la sua autonomia ed ha modellizzato condizioni nelle quali un potere statale, di qualunque natura esso sia, può perdere la sua autorità e crollare.

Primi tentativi

Il primo tentativo “di rivoluzione colorata” è fallito nel 1989. Si trattava di capovolgere Deng Xiaoping appoggiandosi su uno dei suoi parenti collaboratori, il segretario generale del Partito comunista cinese Zhao Ziyang, in modo da aprire il mercato cinese agli investitori statunitensi e fare entrare la Cina toccati. nell’orbita USA. I giovani partigiani di Zhao invasero piazza Tienanmen (5). Furono presentati dai mass media occidentali come studenti a-politici che si battevano per la libertà di fronte all’ala tradizionale del partito, mentre si trattava di un dissenso all’interno della corrente di Deng tra nazionalisti e filo-statunitensi. Dopo avere a lungo resistito alle provocazioni, Deng decise di concludere con la forza. La repressione fece tra i 300 e i 1000 morti secondo le fonti. 20 anni più tardi, la versione occidentale di questo colpo di Stato mancato non è cambiata. I mass media occidentali che hanno coperto recentemente quest’anniversario presentandolo come “una sommossa popolare” si sono stupiti del fatto che i pechinesi non abbiano conservato memoria dell’evento. È che una lotta di potere nell’ambito del partito non aveva nulla “di popolare„. Non si sentivano

La prima “rivoluzione colorata” riesce nel 1990. Mentre l’Unione Sovietica era in corso di smembramento, il segretario di Stato James Baker si recò in Bulgaria per partecipare alla campagna elettorale del partito pro-USA, abbondantemente finanziato dalla NED (6). Tuttavia, nonostante le pressioni del Regno Unito, i bulgari, spaventati dalle conseguenze sociali del passaggio dall’URSS all’economia di mercato, commisero l’imperdonabile errore di eleggere al Parlamento una maggioranza di post-comunisti. Mentre gli osservatori della Comunità europea certificarono la regolarità dello scrutinio, l’opposizione pro-USA urlò alla frode elettorale e scese in strada. Installò un accampamento al centro di Sofia ed immerse per sei mesi il paese nel caos, fino a che il Parlamento elesse a presidente il filo-USA Zhelyu Zhelev. “La democrazia”: vendere il proprio paese agli interessi stranieri all’insaputa della propria popolazione.

Da allora, Washington non ha cessato di organizzare cambiamenti di regime, un po’ ovunque nel mondo, mediante l’agitazione di piazza piuttosto che con giunte militari. Occorre qui circoscrivere i giochi. Al di là del discorso lenitivo “sulla promozione della democrazia”, l’azione di Washington mira all’imposizione di regimi che gli aprono senza condizioni i mercati interni e si allineano alla sua politica estera. Ma, se questi obiettivi sono conosciuti dai dirigenti “delle rivoluzioni colorate”, non sono mai discussi ed accettati dai dimostranti che mobilitano. E, qualora questo colpo di Stato riesca, i cittadini non ritardano a rivoltarsi contro le nuove politiche che si impongono loro, anche se è troppo tardi per ritornare indietro. D’altra parte, come si può considerare “democratiche” quelle opposizioni che, per prendere il potere, vendono il loro paese ad interessi stranieri all’insaputa della loro popolazione?

Nel 2005, l’opposizione kirghisa contesta il risultato delle elezioni legislative e porta a Bichkek dei dimostranti del Sud del paese. Fanno cadere il presidente Askar Akaïev. È “la rivoluzione dei tulipani”. L’assemblea nazionale elegge a presidente il filo-USA Kourmanbek Bakiev. Non riuscendo a controllare i suoi supporters che saccheggiano la capitale, dichiara di avere cacciato il dittatore e finge di volere creare un governo d’unità nazionale. Fa uscire di prigione il generale Felix Kulov, ex sindaco di Bichkek, e lo nomina il ministro dell’interno, quindi primo ministro. Quando la situazione si è stabilizzata, Bakaiev si sbarazza di Kulov e vende, senza gara d’appalto e con i logici sotto banco, alcune risorse del paese a società USA ed installa una base militare USA a Manas. Il tenore di vita della popolazione non è mai stato così basso. Felix Kulov propone di sollevare il paese federandolo, come in passato, alla Russia. Non tarda a tornare in prigione.

Un male per un bene?

Si obietta a volte, nel caso di Stati sottoposti a regimi repressivi, che se queste “rivoluzioni colorate” portano soltanto una democrazia di facciata, procurano tuttavia benessere alle popolazioni. Ma, l’esperienza mostra che nulla è meno sicuro. I nuovi regimi possono risultare più repressivi dei vecchi. Nel 2003, Washington, Londra e Parigi (7) organizzano “la rivoluzione delle rose” in Georgia (8). Secondo uno schema classico, l’opposizione denuncia frodi elettorali in occasione delle elezioni legislative e scende in strada. I dimostranti forzano il presidente Edouard Shevardnadze a fuggire e prendono il potere. Il suo successore Mikhail Saakachvili apre il paese agli interessi economici USA e rompe con il vicino russo. L’aiuto economico promesso da Washington per sostituirsi all’aiuto russo non arriva. L’economia, già compromessa, crolla. Per continuare a soddisfare i suoi accomandanti, Saakachvili deve imporre una dittatura (9). Chiude i mass media e riempie le prigioni, cosa che non impedisce assolutamente alla stampa occidentale di continuare a presentarlo come “democratico”. Condannato alla fuga in avanti, Saakachvili decide di rifarsi una popolarità lanciandosi in un’avventura militare. Con l’aiuto dell’amministrazione Bush e di Israele al quale ha affittato basi aeree, bombarda la popolazione dell’Ossezia meridionale, facendo 1600 morti, di cui la maggior parte ha la doppia nazionalità russa. Mosca risponde. I consulenti statunitensi e Israeliani fuggono (10). La Georgia è devastata.

Quanto basta!

Il meccanismo principale “delle rivoluzioni colorate„ consiste nel mettere a fuoco l’insoddisfazione popolare sull’obiettivo che si vuole abbattere. Si tratta di un fenomeno di psicologia di massa che spazza tutto al suo passaggio ed al quale nessun ostacolo ragionevole può essere opposto. Il capro-espiatorio è accusato di tutti i mali che affliggono il paese almeno da una generazione. Più resiste, più la rabbia della folla cresce. Sia che ceda o schivi, la popolazione ritrova i suoi fantasmi, le spaccature tra i suoi partigiani ed i suoi oppositori riappaiono. Nel 2005, nelle ore che seguono l’assassinio del primo ministro Rafik Hariri, in Libano si diffonde la voce che è stato ucciso “dai Siriani”. L’esercito siriano - che in virtù dell’Accordo di Taëf mantiene l’ordine dalla fine della guerra civile – viene contestato. Il presidente siriano, Bachar el-Assad, è personalmente messo in discussione dalle autorità statunitensi, cosa che è già una prova per l’opinione pubblica. A quelli che fanno osservare che - nonostante momenti tempestosi - Rafik Hariri è sempre stato utile alla Siria e che la sua morte priva Damasco di un collaboratore essenziale, si risponde che “il regime siriano” è così cattivo in sé che deve uccidere anche i suoi amici. I libanesi auspicano uno sbarco delle GI’s per cacciare i Siriani. Ma, con generale sorpresa, Bachar el-Assad, ritenendo che il suo esercito non è più il benvenuto in Libano mentre il suo spiegamento costa caro, ritira i suoi uomini. Vengono organizzate elezioni legislative che vedono il trionfo della coalizione “anti-siriana”. È “la rivoluzione dei cedri”. Quando la situazione si stabilizza, ciascuno si rende conto che, se i generali siriani hanno in passato saccheggiato il paese, la partenza dell’esercito siriano non cambia nulla economicamente. Soprattutto, il paese è in pericolo, non ha più i mezzi per difendersi di fronte all’espansionismo del vicino israeliano. Il principale capo “antisiriano”, il generale Michel Aoun, si ravvede e passa all’opposizione. Furiosa, Washington moltiplica i progetti per assassinarlo. Michel Aoun si allea allo Hezbollah attorno ad una piattaforma patriottica. Era tempo: Israele attacca. In tutti i casi, Washington prepara in anticipo il governo “democratico”, cosa che conferma bene che si tratta di un colpo di Stato mascherato. La composizione del nuovo gruppo è tenuta segreta il più a lungo possibile. È per questo che la designazione del capro-espiatorio è realizzata senza mai evocare un’alternativa politica.

In Serbia, i giovani “rivoluzionari„ filo-USA hanno scelto un logo che appartiene all’immaginario comunista (il pugno teso) per mascherare la loro subordinazione agli Stati Uniti. Hanno preso come slogan “egli è finito!”, federando così gli insoddisfatti contro la personalità di Slobodan Milosevic che hanno ritenuto responsabile dei bombardamenti del paese, tuttavia effettuati dalla NATO. Questo modello è stato duplicato, ad esempio il gruppo Pora! in Ucraina, o Zubr in Bielorussia.

Una non-violenza di facciata

I comunicatori del Dipartimento di Stato vegliano sull’immagine non violenta “delle rivoluzioni colorate”. Davanti a tutte, le teorie di Gene Sharp, fondatore di Albert Einstein Institution. Ma la non-violenza è un metodo di combattimento destinato a convincere il potere a cambiare politica. Affinché una minoranza si impadronisca del potere e lo eserciti, gli occorre sempre, prima o poi, l’uso della violenza. E tutte “le rivoluzioni colorate„ lo hanno fatto.

Nel 2000, nonostante il mandato del presidente Slobodan Milosevic durasse ancora per un anno, egli convocò elezioni anticipate. Lui stesso e il suo principale oppositore, Vojislav Koštunica, si trovarono al ballottaggio. Senza attendere il secondo giro di consultazioni, l’opposizione gridò alla frode e scese nelle strade. Migliaia di dimostranti affluirono verso la capitale, tra i quali minatori di Kolubara. I loro giorni di lavoro erano indirettamente pagati dalla NED, senza che loro fossero a conoscenza di essere remunerati dagli Stati Uniti. Essendo la pressione della manifestazione insufficiente, i minatori attaccarono gli edifici pubblici con i bulldozer che avevano trasportato, da cui il nome “di rivoluzione dei bulldozer”.

Qualora la tensione si perpetui e vengano organizzate contro-manifestazioni, la sola soluzione per Washington è di immergere il paese nel caos. Agenti provocatori sono allora inviati tra i due campi per colpire la folla. Ogni parte può constatare che quelli di fronte hanno colpito mentre avanzavano in modo pacifico. Il confronto si generalizza. Nel 2002, la borghesia di Caracas scende in strada per contestare la politica sociale del presidente Hugo Chavez (11). Con abili montaggi, le televisioni private danno l’impressione di una marea umana. Sono 50.000 secondo gli osservatori, 1 milione secondo la stampa ed il Dipartimento di Stato. Si verifica allora l’incidente del ponte Llaguno. Le televisioni mostrano chiaramente filochavisti, armi alla mano, che sparano sulla folla. In una conferenza stampa, il generale della guardia nazionale ed il vice-ministro della sicurezza interna conferma che “le milizie chaviste” hanno sparato sul popolo facendo 19 morti. Si dimette e chiama al capovolgimento della dittatura. Il presidente non tarda ad essere arrestato dai soldati insorti. Ma il popolo a milioni scende nella capitale e ristabilisce l’ordine costituzionale. Un’indagine giornalistica successiva ricostituirà in dettaglio il massacro del ponte Llaguno. Metterà in evidenza un ingannevole montaggio delle immagini, il cui ordine cronologico è stato falsificato come attestano i quadranti degli orologi dei protagonisti. In realtà, sono i chavisti ad essere stati attaccati e questi, dopo aver ripiegato, tentavano di liberarsi utilizzando armi da fuoco. Gli agenti provocatori erano poliziotti locali formati da un’agenzia USA.

Nel 2006, la NED riorganizza l’opposizione al presidente kenyano Mwai Kibaki. Finanzia la creazione del partito arancione di Raila Odinga. Quest’ultimo riceve il sostegno del senatore Barack Obama, accompagnato da specialisti della destabilizzazione (Mark Lippert, attuale capo di gabinetto del consigliere della sicurezza nazionale, ed il generale Jonathan S. Gration, attuale inviato speciale del presidente US per il Sudan). Partecipando ad una riunione di Odinga, il senatore

dell’Illinois si inventa un vago legame di parentela con il candidato filo-USA. Tuttavia Odinga perde le elezioni legislative del 2007. Sostenuto dal senatore John McCain, in qualità di presidente del IRI (prolungamento repubblicano della NED), contesta la sincerità dello scrutinio e chiama i suoi partigiani a scendere in strada. Nel mentre SMS anonimi sono inviati in massa agli elettori di etnia Luo. “Cari Keniani, Kikuyu ha rubato il futuro dei nostri bambini… noi dobbiamo trattarli nel solo modo che comprendono… la violenza”. Il paese, tuttavia uno dei più stabili dell’Africa, si infiamma improvvisamente. Dopo giorni di sommosse, il presidente Kibaki è costretto ad accettare la mediazione di Madeleine Albright, in qualità di presidente del NDI (il prolungamento democratico della NED). Viene creato un posto di primo ministro con il reintegro di Odinga. Ci si chiede, gli SMS dell’odio, non essendo stati inviati da impianti keniani, quale potenza straniera abbia potuto spedirli.

La mobilitazione dell’opinione pubblica internazionale

Negli ultimi anni, Washington ha avuto occasione di lanciare “rivoluzioni colorate” con la convinzione che pur fallendo a prendere il potere esse consentissero di manipolare l’opinione pubblica e le istituzioni internazionali. Nel 2007, numerosi Birmani insorgono contro l’aumento dei prezzi del combustibile domestico. Le manifestazioni degenerano. I monaci buddisti prendono la testa della contestazione. È “la rivoluzione zafferano” (13). In realtà, Washington non è interessata al regime di Rangoon; ciò che le interessa, è di strumentalizzare il popolo birmano per fare pressione sulla Cina che ha interessi strategici in Birmania (condutture e base militare di informazioni elettroniche). Di conseguenza, l’importante è mettere in scena la realtà. Immagini prese da telefoni portatili appaiono su YouTube. Sono anonime, inverificabili e fuori contesto. Precisamente, la loro apparante spontaneità gli dà credibilità. La Casa-Bianca può imporre la sua interpretazione dei video. Più recentemente, nel 2008, manifestazioni studentesche paralizzano la Grecia a seguito dell’omicidio di un giovane ragazzo di 15 anni da parte di un poliziotto. Rapidamente rompitori fanno la loro comparsa. Sono stati reclutati nel vicino Kosovo e trasportati su autobus. I centri delle città saccheggiati. Washington cerca di fare fuggire i capitali verso altri cieli e di riservarsi il monopolio degli investimenti nei terminali gaziferi in costruzione. Una campagna stampa dunque farà passare il governo ansante Karamanlis per quello dei colonnelli. Facebook e Twitter sono utilizzati per mobilitare la diaspora greca. Le manifestazioni si estendono ad Istanbul, Nicosia, Dublino, Londra, Amsterdam, La Haye, Copenaghen, Francoforte, Parigi, Roma, Madrid, Barcellona, ecc.

La rivoluzione verde

L’operazione condotta nel 2009 in Iran si iscrive in questo lungo elenco di pseudo-rivoluzioni. In primo luogo, il congresso vota nel 2007 un finanziamento di 400 milioni di dollari “per cambiare il regime” in Iran. Questo si aggiunge ai bilanci ad hoc del NED, del USAID, della CIA e tutti quanti [NDR in italiano nel testo]. Si ignora come questo denaro è utilizzato, ma tre gruppi principali ne sono destinatari: la famiglia Rafsanjani, la famiglia Pahlevi, e i Moudjahidin del popolo. L’amministrazione Bush prende la decisione di finanziare “una rivoluzione colorata” in Iran dopo avere confermato la decisione dello stato maggiore di non attaccare militarmente questo paese. Questa scelta è convalidata dall’amministrazione Obama. Per difetto, si riapre dunque la cartella “di rivoluzione colorata”, preparata nel 2002 con Israele nell’ambito dello American Enterprise Institute. All’epoca avevo pubblicato un articolo su questo metodo (14). Basta farvi riferimento per identificare i protagonisti attuali: è stato poco modificato. È stata aggiunta una parte riguardante il Libano con la previsione di un sollevamento a Beyrouth in caso di vittoria della coalizione patriottica (Hezbollah, Aoun) alle elezioni legislative, ma essa è stato annullata. Lo scenario prevedeva un sostegno massiccio al candidato scelto dall’ ayatollah Rafsandjani, la contestazione dei risultati dell’elezione presidenziale, degli attentati globali, il capovolgimento del presidente Ahmadinejad e della guida suprema l’ayatollah Khamenei, l’installazione di un governo di transizione diretto da Mousavi, quindi il restauro della monarchia e l’installazione di un governo diretto da Sohrab Sobhani.

Come immaginata nel 2002, l’operazione è stata supervisionata da Morris Amitay e Michael Ledeen. Ha mobilitato in Iran le reti dello Irangate. Qui piccoli cenni storici sono necessari. L’Irangate è una vendita di armi illecita: la Casa-Bianca desiderava rifornire in armi i Contras nicaraguensi (per lottare contro i sandinisti) da un lato e l’Iran dall’altro (per far durare fino all’esaurimento la guerra Iran-Iraq), ma ciò era proibito dal Congresso. Gli Israeliani proposero allora di dare in subappalto le due operazioni allo stesso tempo. Ledeen che ha la doppia nazionalità statunitense/israeliana funge da agente di collegamento a Washington, mentre Mahmoud Rafsandjani (il fratello dell’ayatollah) è il suo corrispondente a Teheran. Il tutto su un fondo di corruzione generalizzata. Quando scoppia lo scandalo negli Stati Uniti, una commissione d’indagine indipendente viene diretta dal senatore Tower ed il generale Brent Scowcroft (il mentore di Robert Gates). Michael Ledeen è un vecchio gitante delle operazioni segrete. Lo si trova a Roma in occasione dell’assassinio di Aldo Moro, lo si trova nell’invenzione della pista bulgara in occasione del tentativo d’assassinio di Giovanni Paolo II, o più recentemente nell’invenzione dell’approvvigionamento di uranio nigeriano da parte di Saddam

Hussein. Lavora oggi allo American Enterprise Institute (15) (al fianco di Richard Perle e Paul Wolfowitz) ed alla Foundation for the Defense of Democracies (16). Morris Amitay è ex direttore dello l’American Israel Public Affairs Committee (AIPAC). È oggi vicepresidente del Jewish Institute for National Security Affairs (JINSA) e direttore di un consiglio di gabinetto per grandi ditte d’armamento. Il 27 aprile scorso, Morris e Ledeen organizzavano un seminario sull’Iran allo American Enterprise Institute a proposito delle elezioni iraniane, attorno al senatore Joseph Lieberman. Il 15 maggio scorso, nuovo seminario. La parte pubblica consisteva in una tavola rotonda animata dall’ambasciatore John Bolton a proposito del “grand marchandage”: Mosca accetterebbe di lasciare cadere Teheran in cambio della rinuncia di Washington allo scudo anti-missile in Europa centrale? L’esperto francese Bernard Hourcade partecipava a questi scambi. Simultaneamente, l’istituto lanciava un sito Internet destinato alla stampa nella crisi a venire: IranTracker.org . Il sito include una rubrica sulle elezioni libanesi. In Iran, spettava all’ayatollah Rafsandjani capovolgere il suo vecchio rivale, l’ayatollah Khamenei. Proveniente da una famiglia di agricoltori, Hachemi Rafsandjani ha fatto fortuna nella speculazione immobiliare sotto lo Scià. È diventato il principale grossista di pistacchi del paese ed ha arrotondato la sua fortuna durante l’Irangate. I suoi averi sono valutati in molti miliardi di dollari. Diventato l’uomo più ricco dell’Iran, è stato successivamente presidente del Parlamento, presidente della repubblica ed oggi presidente del Consiglio di discernimento (organo arbitrale tra il Parlamento ed il Consiglio dei custodi della costituzione). Rappresenta gli interessi del bazar, cioè i commercianti di Teheran. Durante la campagna elettorale, Rafsandjani aveva fatto promettere al suo ex-avversario diventato il suo puledro, Mirhossein Mousavi, di privatizzare il settore petrolifero. Senza connessione alcuna con Rafsandjani, Washington ha fatto appello ai Moudjahidines del popolo (17).

Quest’organizzazione protetta dal pentagono è considerata come terrorista dal Dipartimento di Stato e da parte dell’Unione Europea. Ha effettivamente condotto operazioni terribili negli anni 80, fra cui un mega-attentato che costò la vita all’ayatollah Behechti, a quattro ministri, a sei ministri aggiunti ed a un quarto del gruppo parlamentare del partito della repubblica islamica. L’organizzazione è comandata da Massoud Rajavi, che sposa in prime nozze la figlia del presidente Bani Sadr, quindi Myriam la crudele in seconde nozze. La sua sede è installata nella regione parigina e le sue basi militari in Iraq, inizialmente sotto la protezione di Saddam Hussein, quindi oggi sotto quella del dipartimento della difesa. Sono i Moudjahidin che hanno garantito la logistica degli attentati durante la campagna elettorale (18). Spetta a loro di causare incidenti tra i militanti pro e anti-Ahmadinejad, quel che hanno probabilmente fatto. Qualora il caos si fosse rafforzato, la guida suprema avrebbe potuto essere capovolta. Un governo di transizione, diretto da Mirhussein Mousavi avrebbe privatizzato il settore petrolifero ed avrebbe ristabilito la monarchia. Il figlio del vecchio Scià, Reza Cyrus Pahlavi, sarebbe risalito sul trono ed avrebbe designato Sohrab Sobhani come primo ministro. In questa prospettiva, Reza Pahlavi ha pubblicato in febbraio un libro di interviste con il giornalista francese Michel Taubmann. Quest’ultimo è direttore del bureau d’information parisien d’Arte e presiede il Cercle de l’Observatoire, il club dei neo-conservatori francesi. Ci si ricorda che Washington aveva previsto in modo identico il ristabilimento della monarchia in Afganistan. Mohammed Zaher Shah doveva riprendere il suo trono a Kaboul e Hamid Karzai doveva essere suo primo ministro. Purtroppo, a 88 anni, il pretendente era diventato demente. Karzai diventò dunque presidente della repubblica. Come Karzai, Sobhani ha la doppia nazionalità statunitense. Come lui, lavora nel settore petrolifero del Caspio. Dal lato della propaganda, il metodo iniziale era affidato al gabinetto Benador Associates. Ma è evoluto sotto l’influenza dell’assistente del segretario di Stato per l’istruzione e la cultura, Goli Ameri. Questo iraniano-statunitense è un ex collaboratore di John Bolton. Specialista dei nuovi mass media, ha organizzato programmi di mezzi e di formazione ad Internet per gli amici di Rafsandjani. Ha anche sviluppato radio e televisioni in lingua farsi per la propaganda del dipartimento di Stato ed in coordinamento con la BBC britannica.

La destabilizzazione dell’Iran è fallita perché la principale molla “delle rivoluzioni colorate” non è stata correttamente attivata. MirHussein Mousavi non è riuscito a cristallizzare l’insoddisfazione sulla persona di Mahmoud Ahmadinejad. Il popolo iraniano non si è fuorviato, non ha reso il presidente uscente responsabile delle conseguenze delle sanzioni economiche statunitensi sul paese. Di conseguenza, la contestazione si è limitata alla borghesia delle zone del nord di Teheran. Il potere si è astenuto da opporre le manifestazioni le une contro le altre ed ha lasciato i complottatori scoprirsi. Tuttavia, occorre ammettere che l’intossicazione dei mass media occidentali ha funzionato. L’opinione pubblica straniera ha realmente creduto che due milioni di iraniani fossero scesi in strada, quando la cifra reale è almeno dieci volte inferiore. Il mantenimento sul posto dei corrispondenti della stampa ha facilitato queste esagerazioni dispensandoli di fornire le prove delle loro imputazioni.

LUVІ
08-12-2009, 16:35
Un link?
Comunque balle. Ero presente al momento della scelta del viola, così come alla discussione dei vari loghi della manifestazione.
Inutili capziosità.

LuVi

jumpermax
08-12-2009, 16:36
Un link?
Comunque balle. Ero presente al momento della scelta del viola, così come alla discussione dei vari loghi della manifestazione.
Inutili capziosità.

LuVi

scommetto 10€ su effedieffe :O

sander4
08-12-2009, 16:38
nel titolo hai scambiato viola con verde?

sempreio
08-12-2009, 16:40
scommetto 10€ su effedieffe :O


http://www.wolfstep.cc/2403/limpronta-di-soros-sul-no-b-day/


ti mando in pvt le cordinate bancarie:sofico:

LUVІ
08-12-2009, 16:42
Ah ecco, quello che ultimamente va di moda come generatore di cacate per forum :)

sempreio
08-12-2009, 16:42
nel titolo hai scambiato viola con verde?

vedi neppure il popolo della rete sa quasi nulla di questa manifestazione e nonostante ciò erano organizzatissimi:D

jumpermax
08-12-2009, 16:42
trovato, credo sia un articolo di Thierry Meyssan tradotto in italiano...

http://www.mariorossi.net/user/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=6245

la fonte originale è questa
http://ripensaremarx.splinder.com/

sempreio
08-12-2009, 16:45
Ah ecco, quello che ultimamente va di moda come generatore di cacate per forum :)

per te se gli americani esportano la "democrazia" negli altri paesi li consideri tiranni, se la esportano nel nostro paese li accogli a braccia aperte.

sander4
08-12-2009, 16:47
per te se gli americani esportano la "democrazia" negli altri paesi li consideri tiranni, se la esportano nel nostro paese li accogli a braccia aperte.

quindi dietro al nobday ci sono i soliti omnipresenti finanzieri massoangloamericogayfolsomstreettariprogressisti :sofico: :sofico:

shambler1
08-12-2009, 16:49
D’altra parte, come si può considerare “democratiche” quelle opposizioni che, per prendere il potere, vendono il loro paese ad interessi stranieri all’insaputa della loro popolazione?
Basta avere qualche arruffapopolo sovente in televisione..

LUVІ
08-12-2009, 16:50
per te se gli americani esportano la "democrazia" negli altri paesi li consideri tiranni, se la esportano nel nostro paese li accogli a braccia aperte.

Non c'entra un cazzo.
Questo personaggio, in maniera veramente mediocre, rielabora teorie di altri, traendone coglionate, ad uso e consumo dei destri del forum, che ce le propongono, abbassando ancora di più il livello qualitativo della discussione.

lowenz
08-12-2009, 16:51
quindi dietro al nobday ci sono i soliti omnipresenti finanzieri massoangloamericogayfolsomstreettariprogressisti :sofico: :sofico:
Hai dimenticato noachiti :nonsifa:

shambler1
08-12-2009, 16:52
Non c'entra un cazzo.
Questo personaggio, in maniera veramente mediocre, rielabora teorie di altri, traendone coglionate, ad uso e consumo dei destri del forum, che ce le propongono, abbassando ancora di più il livello qualitativo della discussione.

Già, queste cose la gente NON le deve sapere, altrimenti la propaganda rischia di fallire..

Korn
08-12-2009, 16:52
imho c'è dietro la magistratura manovrata da dalema

sempreio
08-12-2009, 16:53
quindi dietro al nobday ci sono i soliti omnipresenti finanzieri massoangloamericogayfolsomstreettariprogressisti :sofico: :sofico:

certo, chiunque con un minimo di intelligenza e conoscenza politica lo capirebbe, ma non per questo ho qualcosa contro di loro, è chiaro come il sole che berlusconi stà aprendo la strada agli interessi di putin e compagna bella e questo turba non poco l' occidente. quindi ognuno faccia il suo gioco :D

Fritz!
08-12-2009, 16:55
quindi dietro al nobday ci sono i soliti omnipresenti finanzieri massoangloamericogayfolsomstreettariprogressisti :sofico: :sofico:

il viola é il colore dei trans:O

vedi che tutto torna.:read:

lowenz
08-12-2009, 16:56
imho c'è dietro la magistratura manovrata da dalema
http://www.acquisti-on-line.com/ebay/LENZA%20Y-SHAPE.JPG

:asd:

LUVІ
08-12-2009, 16:56
certo, chiunque con un minimo di intelligenza e conoscenza politica lo capirebbe, ma non per questo ho qualcosa contro di loro, è chiaro come il sole che berlusconi stà aprendo la strada agli interessi di putin e compagna bella e questo turba non poco l' occidente. quindi ognuno faccia il suo gioco :D

Ma piantala.

pollodigomma2002
08-12-2009, 16:57
ma non lo avete capito?!
Dietro il nobday...il viola...

....c'è lei!!

http://coachingebook.files.wordpress.com/2007/11/milka.jpg

E' una campagna virale.
:read:

lowenz
08-12-2009, 16:58
ma non lo avete capito?!
Dietro il nobday...il viola...

....c'è lei!!

http://coachingebook.files.wordpress.com/2007/11/milka.jpg

E' una campagna virale.
:read:
Ovviamente.

E' l'apripista per l'invasione indiana!

e-commerce84
08-12-2009, 16:58
certo, chiunque con un minimo di intelligenza e conoscenza politica lo capirebbe, ma non per questo ho qualcosa contro di loro, è chiaro come il sole che berlusconi stà aprendo la strada agli interessi di putin e compagna bella e questo turba non poco l' occidente. quindi ognuno faccia il suo gioco :D

Già e voi che di politica ci capite così tanto continuate ad essere contenti di Berlusconi...bravi bravi...secondo me è diventato inutile anche il solo discutere con voi... :rolleyes:

jumpermax
08-12-2009, 16:59
per te se gli americani esportano la "democrazia" negli altri paesi li consideri tiranni, se la esportano nel nostro paese li accogli a braccia aperte.

beh sai com'è se non ci avessero esportato la democrazia 60 anni fa anziché il viola nelle piazze ci sarebbero le camicie nere dei balilla... si tutto sommato hai ragione, senza gli ammerikkani non ci sarebbe stata la manifestazione.

CYRANO
08-12-2009, 17:05
non ho letto il papiro... ma si parla degli ultra' della fiorentina ?



C'.a'.z'.a'.za

sempreio
08-12-2009, 17:06
beh sai com'è se non ci avessero esportato la democrazia 60 anni fa anziché il viola nelle piazze ci sarebbero le camicie nere dei balilla... si tutto sommato hai ragione, senza gli ammerikkani non ci sarebbe stata la manifestazione.

si, ma non si discute di questo, io ritengo che la fedeltà di berlusconi all' alleanza atlantica sia venuta meno e giustamente gli americani agiscono cosi.
io un alleato come Berlusconi non lo vorrei mai

Fritz!
08-12-2009, 17:12
si, ma non si discute di questo, io ritengo che la fedeltà di berlusconi all' alleanza atlantica sia venuta meno e giustamente gli americani agiscono cosi.
io un alleato come Berlusconi non lo vorrei mai

Certo.. e gli americani per buttar giu Berlusconi han bisogno di Facebook :asd:

ma dai:doh:

ConteZero
08-12-2009, 17:15
In pratica i sobillatori (Di Pietro ? Grillo ?) avrebbero venduto la nazione agli USA per far aprire il mercato italiano agli interessi statunitensi ?
Non mi torna granché... sarà perché i nostri mercati sono già più aperti di cicciolina, sarà perché negli esempi gli USA avevano interessi concordati con le opposizioni mentre qui l'opposizione (il Bersanic) non è manco scesa in piazza coi manifestanti, sarà perché a me sembra una fesseria... ma mi sà di Shamblerata.

jumpermax
08-12-2009, 17:16
si, ma non si discute di questo, io ritengo che la fedeltà di berlusconi all' alleanza atlantica sia venuta meno e giustamente gli americani agiscono cosi.
io un alleato come Berlusconi non lo vorrei mai

beh chiaro che andare in giro con putin gheddafi e Lukašenko non aiuta molto i rapporti con Washington...

ConteZero
08-12-2009, 17:17
si, ma non si discute di questo, io ritengo che la fedeltà di berlusconi all' alleanza atlantica sia venuta meno e giustamente gli americani agiscono cosi.
io un alleato come Berlusconi non lo vorrei mai

Se gli USA volessero liberarsi di Berlusconi manderebbero l'IRS a fare qualche controllino nei posti giusti.
Non hanno certo bisogno di faccialibro.
Berlusconi (Silvio & famiglia) hanno tanti di quegli soldi sparsi in giro (alcuni lecitamente, altri a quanto pare meno lecitamente) che gli USA ci metterebbero poco o nulla ad inchiodarlo per benino se gliene fregasse qualcosa.

Basta pensare al casino che è successo quando sono andati a pescare Agrama, che B ha avuto un travaso di bile plurimo.

sempreio
08-12-2009, 17:20
Certo.. e gli americani per buttar giu Berlusconi han bisogno di Facebook :asd:

ma dai:doh:

ma se non riescono neppure a buttare giù qualche contadino afgano:D

sempreio
08-12-2009, 17:22
Se gli USA volessero liberarsi di Berlusconi manderebbero l'IRS a fare qualche controllino nei posti giusti.
Non hanno certo bisogno di faccialibro.
Berlusconi (Silvio & famiglia) hanno tanti di quegli soldi sparsi in giro (alcuni lecitamente, altri a quanto pare meno lecitamente) che gli USA ci metterebbero poco o nulla ad inchiodarlo per benino se gliene fregasse qualcosa.

Basta pensare al casino che è successo quando sono andati a pescare Agrama, che B ha avuto un travaso di bile plurimo.

berlusconi potrebbe dichiarare di avere 1 milioni di schiave che lavorano a villa certosa e gli italiani lo voterebbero lo stesso;) , è difficile da buttare giù un personaggio del genere in modo "democratico"

SquallSed
08-12-2009, 17:23
ahahah

la magistratura rossa era piu' credibile come scusa, anche se assurda :asd:

ConteZero
08-12-2009, 17:23
ma se non riescono neppure a buttare giù qualche contadino afgano:D

Il contadino afgano è più difficile da manipolare dell'italiano medio. Fermami pure se dico una fesseria eh...

ConteZero
08-12-2009, 17:25
berlusconi potrebbe dichiarare di avere 1 milioni di schiave che lavorano a villa certosa e gli italiani lo voterebbero lo stesso;) , è difficile da buttare giù un personaggio del genere in modo "democratico"

Eh ?
Ma basta pescare i vari prestanome e le società di comodo, trovare dove sono i fondi e chiedere a quei paesi di congelarli.
In un minuto B invecchierebbe di 150 anni.

Fritz!
08-12-2009, 17:25
ma se non riescono neppure a buttare giù qualche contadino afgano:D

é perche non hanno FB, gli afghani:fagiano:

girodiwino
08-12-2009, 17:30
Un dato interessante: quali sono i paesi coinvolti nelle c.d. rivoluzioni colorate di cui all'articolo?

Sono paesi celebri per la loro stabilità politica in condizioni di piena democraticità? non mi sembra
Sono paesi che fanno parte del primo mondo? la maggior parte mi pare di no e quelli che ci sono lo sono per un pelo.

A questo punto ci si possono fare varie domande, una di queste è quale è la reale posizione dell'Italia nel ranking internazionale, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista politico...
Se è dal punto di vista politico implicitamente vuol dire che non siamo più considerati un paese democratico non solo dalla casa bianca, ma anche dall'inghilterra e dagli altri stati che foraggiano (secondo tale tesi) questo tipo di rivoluzioni.
Se è dal punto di vista economico vuol dire che gli ultimi anni di governo hanno semidistrutto l'italia e in questo caso sfido chiunque a parlare di antiberlusconismo. Anche volendo dare tutta la colpa all'ultimo governo prodi bisognerebbe ammettere che l'azione di governo del cdx è tutto fuorché solida.

Il 15 maggio scorso, nuovo seminario. La parte pubblica consisteva in una tavola rotonda animata dall’ambasciatore John Bolton a proposito del “grand marchandage”: Mosca accetterebbe di lasciare cadere Teheran in cambio della rinuncia di Washington allo scudo anti-missile in Europa centrale?

Mi pare per lo meno evidente: se lo scudo spaziale ha come scusa ufficiale la situazione iraniana una soluzione di tale questione toglie fondamento alla costruzione dello scudo spaziale.
In ogni caso la questione è mal posta: la vera affermazione di bolton è "lo scudo spaziale lo facciamo perchè tanto i vostri interessi con il regime di teheran sono troppo importanti per voi; di conseguenza, proprio perchè costruito per l'iran, noi dobbiamo essere pronti a contrastare anche una vostra difesa del regime".

killercode
08-12-2009, 17:30
chi c' è sotto la rivoluzione viola?
Io :O

sempreio
08-12-2009, 17:34
Eh ?
Ma basta pescare i vari prestanome e le società di comodo, trovare dove sono i fondi e chiedere a quei paesi di congelarli.
In un minuto B invecchierebbe di 150 anni.

come ti ho già detto gli italiani lo voterebbero comunque:D e in un paese democratico è l' unica cosa che conta:D

Onisem
08-12-2009, 17:34
Se ci sono loro dietro significa che mi hanno ascoltato. Vi prego invadeteci prima che questo paese diventi un problema per tutti. Disponibile a mettermi al servizio.

lowenz
08-12-2009, 17:41
Se ci sono loro dietro significa che mi hanno ascoltato. Vi prego invadeteci prima che questo paese diventi un problema per tutti. Disponibile a mettermi al servizio.
Anti-italiano :O

Preparo il dispaccio per i gloriosi gendarmi in modo che vengano a metterti in ceppi :D

ConteZero
08-12-2009, 17:43
come ti ho già detto gli italiani lo voterebbero comunque:D e in un paese democratico è l' unica cosa che conta:D

Ma perché, tu credi davvero che per buttare giù Berlusconi sia necessario fargli perdere un elezione ?
Il momento in cui gli fai sparire i conti in nero non ti preoccupare che casca da solo.

shambler1
08-12-2009, 17:56
Se ci sono loro dietro significa che mi hanno ascoltato. Vi prego invadeteci prima che questo paese diventi un problema per tutti. Disponibile a mettermi al servizio.

I traditori del proprio paese andrebbero trattati come meritano. :)

CYRANO
08-12-2009, 18:10
I traditori del proprio paese andrebbero trattati come meritano. :)

come dicevano i repubblichini di salo' ... :)



Clamlzmlamlza

SquallSed
08-12-2009, 18:10
I traditori del proprio paese andrebbero trattati come meritano. :)

e quelli che lo hanno ridotto cosi' (per ignoranza, malafede o tornaconto personale a scapito del resto della cittadinanza) meriterebbero ancora peggio :)

ConteZero
08-12-2009, 18:12
come dicevano i repubblichini di salo' ... :)



Clamlzmlamlza

Ed i fascisti in mezz'Italia (tipo quando nel torinese giustiziarono quel frate davanti alla sua chiesa).

jumpermax
08-12-2009, 18:14
I traditori del proprio paese andrebbero trattati come meritano. :)

il concetto di tradimento del proprio paese come crimine è abbastanza opinabile. Se il proprio paese per intenderci si macchia di crimini contro l'umanità il tradimento è l'unica scelta per chi non ne vuole essere corresponsabile. Ergo il trattamento "di merito" potrebbe anche essere un po' diverso da quello che pensi tu...

HW-MLCR
08-12-2009, 18:34
Non trovate che sia curioso che la destra si scopra anti-americana? Ultimamente la tesi del complotto contro mr. B fatto dagli americani lo stanno scrivendo in tanti nei siti/giornali di destra, a partire un mesetto (non ricordo bene) fa da Feltri, che lo faceva intendere tra le righe.


E pensare che una volta la destra dava degli anti-americani alla sinistra....

Onisem
08-12-2009, 18:38
il concetto di tradimento del proprio paese come crimine è abbastanza opinabile. Se il proprio paese per intenderci si macchia di crimini contro l'umanità il tradimento è l'unica scelta per chi non ne vuole essere corresponsabile. Ergo il trattamento "di merito" potrebbe anche essere un po' diverso da quello che pensi tu...

Grazie, ma è inutile che glielo spieghi.

shambler1
08-12-2009, 18:38
e quelli che lo hanno ridotto cosi' (per ignoranza, malafede o tornaconto personale a scapito del resto della cittadinanza) meriterebbero ancora peggio :)

Siamo ridotti talmente male che milioni e milioni di allogeni da tutto il mondo vengono qui pensa un pò come siamo ridotti male. Molti dei quali hanno avuto il proprio territorio ridotto davvero male dal COMUNISMO e delle religioni non cristiane, guardà un pò. Un comunista dovrebbe andare da ognuno di costoro (diciamo che possiamo cominiciare dai rumeni, albanesi, kossovari, polacchi) e scusarsi per il comunismo e quando male gli ha fatto.

jumpermax
08-12-2009, 18:40
Non trovate che sia curioso che la destra si scopra anti-americana? Ultimamente la tesi del complotto contro mr. B fatto dagli americani lo stanno scrivendo in tanti nei siti/giornali di destra, a partire un mesetto (non ricordo bene) fa da Feltri, che lo faceva intendere tra le righe.


E pensare che una volta la destra dava degli anti-americani alla sinistra....

beh corsi e ricorsi storici... l'msi mi sembra che fosse fortemente antiamericano. Del resto il nazionalismo di destra sfocia nell'isolazionismo...

jumpermax
08-12-2009, 18:41
Siamo ridotti talmente male che milioni e milioni di allogeni da tutto il mondo vengono qui pensa un pò come siamo ridotti male. Molti dei quali hanno avuto il proprio territorio ridotto davvero male dal COMUNISMO e delle religioni non cristiane, guardà un pò. Un comunista dovrebbe andare da ognuno di costoro (diciamo che possiamo cominiciare dai rumeni, albanesi, kossovari, polacchi) e scusarsi per il comunismo e quando male gli ha fatto.

beh e dei danni del cristianesimo non ne vogliamo parlare? prima che si diffondesse avevamo un impero che dominava il mediterraneo... tempo un paio di secoli e siamo diventati terra di conquista per i barbari.

Onisem
08-12-2009, 18:42
Siamo ridotti talmente male che milioni e milioni di allogeni da tutto il mondo vengono qui pensa un pò come siamo ridotti male. Molti dei quali hanno avuto il proprio territorio ridotto davvero male dal COMUNISMO e delle religioni non cristiane, guardà un pò. Un comunista dovrebbe andare da ognuno di costoro (diciamo che possiamo cominiciare dai rumeni, albanesi, kossovari, polacchi) e scusarsi per il comunismo e quando male gli ha fatto.

A beh! Gente che nel proprio paese non ha nemmeno da mangiare e criminali. Davvero un vanto, cazzo siamo i migliori ed i più evoluti. Non come quegli sporchi anglo-americani che attirano professionalità da paesi "evoluti" come il nostro. I mondi quanti sono, tre? Bene, noi siamo il secondo. E se non lo siamo, presto lo saremo se non succede qualcosa. Speriamo che ci liberino di nuovo.

shambler1
08-12-2009, 18:43
A beh! Gente che nel proprio paese non ha nemmeno da mangiare e criminali. Davvero un vanto, cazzo siamo i migliori ed i più evoluti. Non come quegli sporchi anglo-americani che attirano professionalità da paesi "evoluti" come il nostro. I mondi quanti sono, tre? Bene, noi siamo il secondo. E se non lo siamo, presto lo saremo se non succede qualcosa.
Ohhhhhh adesso che questa gente ci invade senza controllo e guai a protestare altrimenti arriva Hitler e ci mangia, siamo ancora più evoluti.

Onisem
08-12-2009, 18:45
Ohhhhhh adesso che questa gente ci invade senza controllo e guai a protestare altrimenti arriva Hitler e ci mangia, siamo ancora più evoluti.

Della Romania, dell'Albania e di tanti paesi africani si. Ma capirai...

mixkey
08-12-2009, 18:46
Siamo ridotti talmente male che milioni e milioni di allogeni da tutto il mondo vengono qui pensa un pò come siamo ridotti male. Molti dei quali hanno avuto il proprio territorio ridotto davvero male dal COMUNISMO e delle religioni non cristiane, guardà un pò. Un comunista dovrebbe andare da ognuno di costoro (diciamo che possiamo cominiciare dai rumeni, albanesi, kossovari, polacchi) e scusarsi per il comunismo e quando male gli ha fatto.

Ohhhhhh adesso che questa gente ci invade senza controllo e guai a protestare altrimenti arriva Hitler e ci mangia, siamo ancora più evoluti.

In cinque minuti i valorosi combattenti contro il comunismo sono diventati invasori.

Onisem
08-12-2009, 18:47
In cinque minuti i valorosi combattenti contro il comunismo sono diventati invasori.

Magie del berlusconismo.

svarionman
08-12-2009, 18:57
Murdoch.

sander4
08-12-2009, 18:58
Murdoch.

e De benedetti, italo-svizzero e infatti la sfizzera c'è dentro fino al collo ;) :O


p.s e a capo di tutto questo complotto c'è brodi, a sua volta connesso col KGB e quindi con il comunismo internazionale, TUTTO torna. :O

SquallSed
08-12-2009, 19:05
criceto ti hanno già risposto gli altri

ma ci provi gusto a fare tante figure di merda?davvero, sono curioso

svarionman
08-12-2009, 19:06
e De benedetti, italo-svizzero e infatti la sfizzera c'è dentro fino al collo ;) :O


p.s e a capo di tutto questo complotto c'è brodi, a sua volta connesso col KGB e quindi con il comunismo internazionale, TUTTO torna. :O

Tu ci scherzi.....ma credi che il colore della manifestazione sia stato preso a caso?

http://iter-reti.it/easyUp/news/milka.jpg

http://it.wikipedia.org/wiki/Milka

Complotto masso-cioccolataio! Per mettere i bastoni tra le ruote alla Novi! :read:

mixkey
08-12-2009, 19:13
I traditori del proprio paese andrebbero trattati come meritano. :)

La domanda e': chi sono i traditori?

Dreammaker21
08-12-2009, 19:15
Tu ci scherzi.....ma credi che il colore della manifestazione sia stato preso a caso?

http://iter-reti.it/easyUp/news/milka.jpg

http://it.wikipedia.org/wiki/Milka

Complotto masso-cioccolataio! Per mettere i bastoni tra le ruote alla Novi! :read:

:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:

lowenz
08-12-2009, 19:43
La domanda e': chi sono i traditori?
Tu ad esempio, eri iscritto al PCI :O :p

mixkey
08-12-2009, 19:51
Tu ad esempio, eri iscritto al PCI :O :p

Il PCI e' quel partito il cui capo ha dichiarato guerra al mondo ed ha fatto distruggere l'Italia?

lowenz
08-12-2009, 19:55
Il PCI e' quel partito il cui capo ha dichiarato guerra al mondo ed ha fatto distruggere l'Italia?
Chiedi a Shambler cosa ne pensa del PCI e del fenomeno dell'eroinomania.....resterai di stucco davanti a quello che leggerai :asd:

MadJackal
08-12-2009, 20:16
e De benedetti, italo-svizzero e infatti la sfizzera c'è dentro fino al collo ;) :O


p.s e a capo di tutto questo complotto c'è brodi, a sua volta connesso col KGB e quindi con il comunismo internazionale, TUTTO torna. :O

Infatti gli sfizzeri hanno paura che grazie al coraggioso scudo fiscale tutti i soldi che gli italiani hanno all'estero tornino in Italia! :read:



GOMBLODDO! :eekk: :eekk:

aninagris
08-12-2009, 20:49
Ah ecco, quello che ultimamente va di moda come generatore di cacate per forum :)
Ma no... è viola perché...

il colore viola è considerato tabù per molti artisti, in quanto, nel medioevo, nel periodo della Quaresima (durante il quale i sacerdoti indossavano una stola viola), erano vietati gli spettacoli teatrali e, quindi, attori(*) e saltimbanchi(*) erano costretti ad un'inattività forzata...
(http://it.wikipedia.org/wiki/Sfortuna)
In parole povere, basta con il governo del fare... spettacoli teatrali! :D

sempreio
08-12-2009, 20:59
anche questa sera La Russa pur sottintendendolo a fatto capire chi è il colpevole del complotto!:p

FabioGreggio
08-12-2009, 21:01
Siamo ridotti talmente male che milioni e milioni di allogeni da tutto il mondo vengono qui pensa un pò come siamo ridotti male. Molti dei quali hanno avuto il proprio territorio ridotto davvero male dal COMUNISMO e delle religioni non cristiane, guardà un pò. Un comunista dovrebbe andare da ognuno di costoro (diciamo che possiamo cominiciare dai rumeni, albanesi, kossovari, polacchi) e scusarsi per il comunismo e quando male gli ha fatto.

http://www.bloggers.it/Peterpan/itcommenti/guiness_spinello_450.jpg

gugoXX
08-12-2009, 21:27
beh corsi e ricorsi storici... l'msi mi sembra che fosse fortemente antiamericano. Del resto il nazionalismo di destra sfocia nell'isolazionismo...

Non che quello di sinistra sia molto piu' aperto.

lowenz
08-12-2009, 21:41
Non che quello di sinistra sia molto piu' aperto.
Basta vedere la Corea del Nord.

Ecco quella è la bellezza del nazionalismo :D

shambler1
09-12-2009, 00:28
Basta vedere la Corea del Nord.

Ecco quella è la bellezza del nazionalismo :D

Un regime comunista, appunto. :)

lowenz
09-12-2009, 01:02
Un regime comunista, appunto. :)
Sì proprio, comunistissimo, col padre dell'attuale presidente eletto a DIO :asd:

E la Juche non è il Comunismo, BUONGIORNO!

http://it.wikipedia.org/wiki/Juche

La Corea del Nord ha assunto una variante del calendario Gregoriano basata sul Juche. Tale variante prevede che l'anno 1 parta dall'anno di nascita di Kim Il-Sung e cioè il 1912 (ufficialmente non esiste una data di morte, in quanto il "Grande Leader" e presidente per l'eternità non è mai morto, ma solo asceso in cielo).

Questo a casa mia si chiama nazionalismo reazionario ammantato di socialismo, come il Fascismo insomma :asd:

Juche ha ufficialmente rimpiazzato tanto le religioni tradizionali quanto l'ideologia marxista, portando ad un culto della personalità e ad un autoritarismo che non hanno pari in alcuna altra parte del mondo.

dantes76
09-12-2009, 01:42
I traditori del proprio paese andrebbero trattati come meritano. :)

come fa hamas con i palestinesi?

dantes76
09-12-2009, 01:43
anche questa sera La Russa pur sottintendendolo a fatto capire chi è il colpevole del complotto!:p

dipietro?

dantes76
09-12-2009, 01:48
scommetto 10€ su effedieffe :O

infatti, essendo effedieffe possiamo scegliere fra:

ebrei
ebrei
topolino
topolino l'ebreo..

Wolfgang Grimmer
09-12-2009, 06:27
I traditori del proprio paese andrebbero trattati come meritano. :)

cosa ne pensi dei leghisti, alleati del tuo pdl, che vorrebbero smembrare l'Italia perché credono di appartenere ad una razza superiore e che con la bandiera italiana ci si puliscono il culo?
Ancora una volta pur di andare contro i comunisti ti allei con dichiarati "traditori" dello stato italiano, quelli che vorrebbero prendere i FUCILI per rendersi indipendenti.
http://2.bp.blogspot.com/_UnRC43KguDA/Rzy1guWNfcI/AAAAAAAABAY/hvfg1Pw5MJQ/s400/LEGACONTROGARIBALDI.jpg
anti-italiani a dir poco

lowenz
09-12-2009, 09:04
Garibaldi era massone, quindi è un traditore :O

SquallSed
09-12-2009, 09:26
criceto ti hanno già risposto gli altri

ma ci provi gusto a fare tante figure di merda?davvero, sono curioso

Un regime comunista, appunto. :)

Sì proprio, comunistissimo, col padre dell'attuale presidente eletto a DIO :asd:

E la Juche non è il Comunismo, BUONGIORNO!

http://it.wikipedia.org/wiki/Juche



Questo a casa mia si chiama nazionalismo reazionario ammantato di socialismo, come il Fascismo insomma :asd:

cosa ne pensi dei leghisti, alleati del tuo pdl, che vorrebbero smembrare l'Italia perché credono di appartenere ad una razza superiore e che con la bandiera italiana ci si puliscono il culo?
Ancora una volta pur di andare contro i comunisti ti allei con dichiarati "traditori" dello stato italiano, quelli che vorrebbero prendere i FUCILI per rendersi indipendenti.
http://2.bp.blogspot.com/_UnRC43KguDA/Rzy1guWNfcI/AAAAAAAABAY/hvfg1Pw5MJQ/s400/LEGACONTROGARIBALDI.jpg
anti-italiani a dir poco


cvd :asd:

shambler1
09-12-2009, 09:35
La corea del nord, rispondo a chi piace giocare con le parole, è uno stato COMUNISTA, fallito sul piano umano come è tipico di TUTTI GLI STATI COMUNISTI.
http://it.wikipedia.org/wiki/Corea_del_Nord
ci vuole davvero la faccia come il didietro per dire che non è comunista
Il Paese è retto da una dittatura del proletariato di stampo marxista-leninista e simile alla Repubblica Popolare Cinese di Mao Zedong. Le modifiche costituzionali apportate alla morte del "Padre della Patria" Kim Il-Sung (1994, al potere dal 1948) proclamano infatti l'"eternità" della Presidenza del leader defunto. Kim Jong-Il, figlio e successore di Kim Il Sung è divenuto Capo assoluto del Paese col titolo ufficiale di Caro Leader.

D.O.S.
09-12-2009, 09:38
chi c' è sotto la rivoluzione viola?



sotto non lo so , ma dietro ci sono io :Perfido: :Perfido:

scorpionkkk
09-12-2009, 09:45
Signori, delle due l'una:
1) se la manifestazione è stata spontanea allora significa che il popolo della rete si è organizzato e ha portato X migliaia di persone in piazza. Secondo episodio dopo il fenomeno Grillo ma senza la grancassa mediatica degli spettacoli dello stesso.

2) se la manifestazione è figlia di un'iniziativa statunitense allora il governo italiano non ha alcun appoggio dall'alleato USA e quindi, a maggior ragione, il governo dovrebbe preoccuparsi.

Pare che in ogni caso le cose non vadano bene.

Il mio giudizio personale è che un conto è organizzare operazioni in IRAN e finanziare proteste contro il regime ed un altro conto è tentare di far passare il concetto per cui una cosa simile sia decisa per l'Italia di cui, ci tengo a sottoliearlo, non frega niente a nessuno.

lowenz
09-12-2009, 11:03
La corea del nord, rispondo a chi piace giocare con le parole, è uno stato COMUNISTA, fallito sul piano umano come è tipico di TUTTI GLI STATI COMUNISTI.
http://it.wikipedia.org/wiki/Corea_del_Nord
ci vuole davvero la faccia come il didietro per dire che non è comunista
->
Juche ha ufficialmente rimpiazzato tanto le religioni tradizionali quanto l'ideologia marxista, portando ad un culto della personalità e ad un autoritarismo che non hanno pari in alcuna altra parte del mondo.

E' italiano, che io sappia.
E nel comunismo non c'è il "Dio paterno", in questo caso il padre dell'attuale presidente.

nomeutente
09-12-2009, 11:05
ci vuole davvero la faccia come il didietro per dire che CUT


Ci vuole semplicemente il rispetto per le idee altrui.
3 gg.

lowenz
09-12-2009, 11:06
Ma non sono idee, è questo il problema :D

Juche NON è il comunismo.

gugoXX
09-12-2009, 12:07
Ma non sono idee, è questo il problema :D

Juche NON è il comunismo.

Ma allora perche' l'hai portato come esempio?
Neanche fosse l'unica realizzazione di comunismo nazionalista, protezionista ed isolato.
Faccio fatica a trovare quelle che non lo siano state.

Jarni
09-12-2009, 12:27
chi c' è sotto la rivoluzione viola?
Tanta gente che s'è rotta le palle.

lowenz
09-12-2009, 19:05
Ma allora perche' l'hai portato come esempio?
Neanche fosse l'unica realizzazione di comunismo nazionalista, protezionista ed isolato.
Faccio fatica a trovare quelle che non lo siano state.
Infatti, è quello il problema, il comunismo finora è sempre andato a braccetto col nazionalismo, altro che "condanna delle tradizioni per un mondo nuovo".

Ripeto ancora una volta che un utente RUSSO del forum ha confermato che il comunismo sovietico fu comunismo fino al '28, dopo sarebbe il caso di chiamarlo "nazionalismo comunista" perchè quello è sempre stato (complice ovviamente il fronte russo-tedesco).

LUVІ
09-12-2009, 21:19
http://networkedblogs.com/p20466037