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View Full Version : Milano, violati i file segreti della Procura


Vincenzo1968
05-12-2009, 18:25
Milano, violati i file segreti della Procura

di Gianni Barbacetto - 4 dicembre 2009

Un’incursione nell’archivio della Procura, a caccia di segreti sulle indagini in corso: a Milano è stata violata la cassaforte informatica in cui sono contenuti i documenti più riservati sulle inchieste e i file audio delle intercettazioni non ancora trascritte né messe a disposizione degli indagati e dei loro avvocati.

È quanto sta accertando il sostituto procuratore Massimo Meroni, che ha ereditato l’indagine dal pm Fabio De Pasquale. Meroni nei giorni scorsi ha fatto eseguire alcune perquisizioni. Sarebbero già stati individuati i probabili responsabili della violazione: due persone che lavorano per un’azienda specializzata in intercettazioni, la Research control system spa, che fino al 2008 faceva parte del gruppo Urmet, storica azienda torinese di sistemi di telefonia controllata dalla famiglia Mondardini. Oggi la Research control system, venduta dalla Urmet, è controllata da una misteriosa fiduciaria dietro la quale non si intravvedono i reali proprietari, se non i due uomini che la guidano: l’amministratore delegato Roberto Raffaelli e il presidente Alberto Chiappino. L’inchiesta è particolarmente delicata, perché riguarda il cuore delle indagini più difficili e ancora segrete in corso a Milano. Il primo segnale d’allarme sulla tenuta della segretezza nella Procura milanese scattò il 2 gennaio 2006, quando il Giornale della famiglia Berlusconi pubblicò il testo di un’intercettazione telefonica del luglio 2005, l’estate delle scalate, degli assalti dei “furbetti del quartierino” a due banche (Bnl e Antonveneta) e al gruppo editoriale del Corriere della sera. Era una telefonata destinata a diventare famosa: quella in cui Piero Fassino, allora segretario dei Democratici di sinistra, venne informato da Giovanni Consorte, presidente dell’Unipol assicurazioni, che la scalata di Unipol alla Bnl è riuscita. «Allora? Siamo padroni della banca?», chiede Fassino a Consorte nel corso della telefonata. Quell’intercettazione non era ancora stata trascritta. Neppure i magistrati titolari dell’indagine avevano a disposizione i verbali con il testo della conversazione. Dunque la fuga di notizie – un caso raro di vera violazione del segreto – è verosimilmente avvenuta trafugando il file audio della telefonata intercettata.

Qui il resto dell'articolo:

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/22620/48/

Onisem
05-12-2009, 18:31
Saranno stati i comunisti...

first register
05-12-2009, 19:04
Milano, violati i file segreti della Procura

di Gianni Barbacetto - 4 dicembre 2009

Un’incursione nell’archivio della Procura, a caccia di segreti sulle indagini in corso: a Milano è stata violata la cassaforte informatica in cui sono contenuti i documenti più riservati sulle inchieste e i file audio delle intercettazioni non ancora trascritte né messe a disposizione degli indagati e dei loro avvocati.

È quanto sta accertando il sostituto procuratore Massimo Meroni, che ha ereditato l’indagine dal pm Fabio De Pasquale. Meroni nei giorni scorsi ha fatto eseguire alcune perquisizioni. Sarebbero già stati individuati i probabili responsabili della violazione: due persone che lavorano per un’azienda specializzata in intercettazioni, la Research control system spa, che fino al 2008 faceva parte del gruppo Urmet, storica azienda torinese di sistemi di telefonia controllata dalla famiglia Mondardini.


Berlusconi in questa storia non c'entra ! :D :)

Oggi la Research control system, venduta dalla Urmet, è controllata da una misteriosa fiduciaria dietro la quale non si intravvedono i reali proprietari, se non i due uomini che la guidano: l’amministratore delegato Roberto Raffaelli e il presidente Alberto Chiappino. L’inchiesta è particolarmente delicata, perché riguarda il cuore delle indagini più difficili e ancora segrete in corso a Milano. Il primo segnale d’allarme sulla tenuta della segretezza nella Procura milanese scattò il 2 gennaio 2006, quando il Giornale della famiglia Berlusconi pubblicò il testo di un’intercettazione telefonica del luglio 2005, l’estate delle scalate, degli assalti dei “furbetti del quartierino” a due banche (Bnl e Antonveneta) e al gruppo editoriale del Corriere della sera. Era una telefonata destinata a diventare famosa: quella in cui Piero Fassino, allora segretario dei Democratici di sinistra, venne informato da Giovanni Consorte, presidente dell’Unipol assicurazioni, che la scalata di Unipol alla Bnl è riuscita. «Allora? Siamo padroni della banca?», chiede Fassino a Consorte nel corso della telefonata. Quell’intercettazione non era ancora stata trascritta. Neppure i magistrati titolari dell’indagine avevano a disposizione i verbali con il testo della conversazione. Dunque la fuga di notizie – un caso raro di vera violazione del segreto – è verosimilmente avvenuta trafugando il file audio della telefonata intercettata.

Qui il resto dell'articolo:

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/22620/48/



:doh: :doh: :muro: :muro: :muro: :muro:


Questa è la prova definitiva della gravità del conflitto di interessi.
Tecnicamente berlusconi attraverso i suoi tirapiedi può disporre di qualsiasi informazione prima che le fdo o la magistratura ne siano a conoscenza.

Vincenzo1968
05-12-2009, 20:05
In effetti come faceva a sapere già dai primi di settembre...

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/63558/berlusconi-attacca-procure-milano-palermo-congiura-contro-lavora-bene-paese.htm
http://www.corriere.it/politica/09_settembre_08/berlusconi_crisi_invito_a_fare_squadra_1eb2504c-9c61-11de-a226-00144f02aabc.shtml

"So che ci sono fermenti, delle procure di Milano e Palermo, che tornano a guardare ai fatti del '92, del '93, del '94. E' una follia pura: mi fa male che gente cosi', con i soldi di tutti noi, faccia queste cose per congiurare contro di noi che lavoriamo per il bene del Paese".