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View Full Version : [MAFIA]Ciancimino jr e il biglietto del boss "Dell'Utri parlò con Provenzano"


atinvidia284
02-12-2009, 13:02
Deposizione del figlio del defunto sindaco di Palermo davanti ai pm
che indagano sulle stragi di mafia. Il capo dei capi parlava di "il nostro amico senatore
Ciancimino jr e il biglietto del boss
"Dell'Utri parlò con Provenzano"
dal nostro inviato FRANCESCO VIVIANO

http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/mafia-10/dellutri-provenzano/agf_17335203_45280.jpg
Marcello Dell'Utri
CALTANISSETTA - Bernardo Provenzano, il capo dei capi di Cosa nostra, era in contatto diretto con il senatore Marcello Dell'Utri. Lo ha raccontato Massimo Ciancimino, figlio del defunto ex sindaco di Palermo Vito, ai giudici di Palermo e di Caltanissetta che indagano sulle stragi di Capaci e di via D'Amelio, e sulla presunta "trattativa" tra Stato e Mafia di quegli anni.

Massimo Ciancimino lo ha detto ieri ai magistrati spiegando nei dettagli il "senso" di un biglietto dattoloscritto da Bernardo Provenzano ed inviato a Don Vito Ciancimino che si trovava agli arresti domiciliari a Roma, dopo le stragi di Capaci e di via D'Amelio. "Caro ingegnere - scriveva Provenzano - ho ricevuto la "ricetta", ci dobbiamo incontrare nel solito posto, al cimitero, per chiarire alcune cose... Abbiamo parlato con il nostro amico senatore per quella questione, hanno fatto una riunione e sono tutti d'accordo".

E quell'amico senatore, secondo Massimo Ciancimino, sarebbe proprio Marcello Dell'Utri. La "ricetta" che Provenzano aveva ricevuto da Vito Ciancimino, sarebbe stata la richiesta di Cosa nostra ad alcuni esponenti politici di favorire i mafiosi in carcere ed i loro patrimoni in cambio della fine delle stragi del '92-'93 che avevano raggiunto l'apice con gli attentati di Firenze, Roma e Milano.

Ma l'ultimo "pizzino" di Provenzano inviato a Vito Ciancimino, quello relativo all'incontro con "il nostro amico senatore", sarebbe stato spedito nel 2000, ha spiegato Massimo Ciancimino, a conferma che la "trattativa" tra Stato e Mafia avviata con Riina e Provenzano e proseguita poi con i fratelli Filippo e Giuseppre Graviano, è continuata e non si sarebbe mai interrotta.

Massimo Ciancimino ha chiarito anche il significato di quel biglietto inviato al padre da Bernardo Provenzano. La "questione" avrebbe fatto riferimento al dibattito politico di quegli anni sull'amnistia e sul 41 bis, da sempre il chiodo fisso dei mafiosi in libertà che si sentivano "responsabili" del fatto che le stragi compiute avevano indotto lo Stato ad assumere provvedimenti restrittivi. Appunto il 41 bis. Il pentito Gaspare Spatuzza, ha chiamato in causa Berlusconi e Dell'Utri come "referenti" dei boss Giuseppe e Filippo Graviano: certe scelte, del resto, avevano provocato grandi polemiche all'interno delle carceri da parte dei detenuti che non condividevano la strategia stragista di Cosa nostra.

Adesso, rompendo ogni indugio e abbandonando le paure di "parlare di persone importanti", Massimo Ciancimino ha svelato che Bernardo Provenzano si riferiva proprio a Marcello Dell'Utri. Non solo. Massimo Ciancimino ha svelato anche alcuni affari dei mafiosi con lo stesso esponente del Pdl: investimenti dei boss mafiosi Buscemi e Bonura (che avevano investito anche nella Calcestruzzi di Raoul Gardini) nella società "Edilnord" di Silvio Berlusconi, la prima impresa di costruzione dell'attuale Presidente del Consiglio. E, sempre a proposito di "affari" Massimo Ciancimino ha ricordato che il padre avrebbe fatto da "consulente" in una delle prime società di Marcello Dell'Utri, la "Venchi Unica" di cui era socio anche l'imprenditore Filippo Maria Rapisarda che è stato uno dei principali testi dell'accusa nel processo a carico del senatore condannato in primo grado a 9 anni di reclusione. L'appello è ancora in corso e vedrà venerdì prossimo a Torino la deposizione dell'ultimo pentito di mafia, Gaspare Spatuzza.

http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/mafia-10/dellutri-provenzano/dellutri-provenzano.html

FabioGreggio
02-12-2009, 13:17
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/mafia-10/dellutri-provenzano/dellutri-provenzano.html

Mafia a orologeria.

Perchè proprio adesso?

Dietro c'è D'Alema

L'obiettivo e far saltare la Legislatura a colpi di Giustizia

Nessuno combatte la mafia più di Isso. Anche con gli stallieri in casa.

Provenzano è Comunista, lo sa tutto il mondo.

Subito un Lodo Provenzano.

Lasciatelo lavorare, minchia.

fg

first register
02-12-2009, 13:21
W la baccicalupi!!!!! :D :D


Se fosse vero, Mister B sarebbe legato alla mafia.





mi spiace per gli utenti del forum che votano PDL.


:D

anonimizzato
02-12-2009, 13:23
Ma non avete capito un bel niente.

E' solo una nuova tecnica: combattere la Mafia dall'interno. :sofico:

first register
02-12-2009, 13:24
Massimo Ciancimino ha svelato anche alcuni affari dei mafiosi con lo stesso esponente del Pdl: investimenti dei boss mafiosi Buscemi e Bonura (che avevano investito anche nella Calcestruzzi di Raoul Gardini) nella società "Edilnord" di Silvio Berlusconi, la prima impresa di costruzione dell'attuale Presidente del Consiglio. E, sempre a proposito di "affari" Massimo Ciancimino ha ricordato che il padre avrebbe fatto da "consulente" in una delle prime società di Marcello Dell'Utri, la "Venchi Unica" di cui era socio anche l'imprenditore Filippo Maria Rapisarda che è stato uno dei principali testi dell'accusa nel processo a carico del senatore condannato in primo grado a 9 anni di reclusione. L'appello è ancora in corso e vedrà venerdì prossimo a Torino la deposizione dell'ultimo pentito di mafia, Gaspare Spatuzza.
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/mafia-10/dellutri-provenzano/dellutri-provenzano.html



il cerchio si stringe.... :p




:sofico: :cool:

FabioGreggio
02-12-2009, 13:28
Massimo Ciancimino ha svelato anche alcuni affari dei mafiosi con lo stesso esponente del Pdl: investimenti dei boss mafiosi Buscemi e Bonura (che avevano investito anche nella Calcestruzzi di Raoul Gardini) nella società "Edilnord" di Silvio Berlusconi, la prima impresa di costruzione dell'attuale Presidente del Consiglio.

E, sempre a proposito di "affari" Massimo Ciancimino ha ricordato che il padre avrebbe fatto da "consulente" in una delle prime società di Marcello Dell'Utri, la "Venchi Unica" di cui era socio anche l'imprenditore Filippo Maria Rapisarda che è stato uno dei principali testi dell'accusa nel processo a carico del senatore condannato in primo grado a 9 anni di reclusione. L'appello è ancora in corso e vedrà venerdì prossimo a Torino la deposizione dell'ultimo pentito di mafia, Gaspare Spatuzza.

http://www.repubblica.it/2009/10/sez...rovenzano.html

Li mei cojoni.

Come direbbe Fini, "è una bomba".

Chissà se i 5 TG bananas daranno la notizia fra le curiosità della cucina veneta?

fg

Special
02-12-2009, 13:31
Ma non avete capito un bel niente.

E' solo una nuova tecnica: combattere la Mafia dall'interno. :sofico:

Uahhahahahaa questa la riciclo ahahahahah


Per il resto:
:muro:

toms
02-12-2009, 14:58
Su Berlusconi i nuovi veleni di Ciancimino

Il figlio dell’ex sindaco di Palermo ai pm: “Sentii parlare di soldi dei clan a Milano 2”

LAURA ANELLO
PALERMO

Un fiume di denaro dalla Sicilia a Milano per finanziare la Edilnord che costruì Milano 2. Un fiume di denaro che, secondo Massimo Ciancimino - interrogato ieri per tre ore a Caltanissetta - arrivava dalle casse di due costruttori mafiosi: Antonino Buscemi, morto in carcere mentre stava scontando una condanna, e Franco Bonura, condannato nel 2008 a venti anni.

Sarebbero stati loro, secondo il figlio dell'ex sindaco di Palermo, a «fare grossi investimenti nella Edilnord tra gli anni 70 e 80». Faccia a faccia cruciale, quello di ieri quella di ieri, in cui sette magistrati hanno passato ai raggi X i tre pizzini di Provenzano che Ciancimino aveva consegnato dieci giorni fa, tentando di datarli e chiedendo insistentemente chi fosse il senatore a cui si fa riferimento. Un senatore con cui il padrino di Corleone avrebbe avuto un'interlocuzione diretta per ottenere qualcosa che sembra fare riferimento a un'amnistia.

Ciancimino, pur dicendo di non avere la certezza assoluta, ha fatto il nome di Marcello Dell'Utri. Dichiarazioni che potrebbero far rileggere le inchieste degli anni scorsi, sempre archiviate, che chiamavano in causa Berlusconi e Dell'Utri come nuovi referenti della seconda trattativa avviata da Cosa Nostra, la quale chiedeva sconti di pena, revisioni di processi e altri vantaggi per interrompere le stragi dopo quelle di Firenze, Roma e Milano. Appunti che adesso vengono collegati anche alle recenti rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza, il quale ha riferito che dopo Capaci e via D'Amelio i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano avevano «agganciato» Berlusconi e Dell' Utri.

Di fronte al figlio del sindaco-boss, sei magistrati della procura di Caltanissetta (il procuratore Sergio Lari, gli aggiunti Domenico Gozzo e Amedeo Bertone, i sostituti Nicolò Marino, Stefano Luciani e Giovanni Di Leo) e il pm Nino Di Matteo della procura di Palermo. Dall'altra parte un Ciancimino disponibile a rispondere a tutto. «Ho parlato di tutto e di più - ha detto all'uscita - non chiedetemi di che cosa perché tutti i verbali sono stati secretati. Posso soltanto dire che sono a completa disposizione dei magistrati, e che ci saranno nuovi interrogatori». Antonino Buscemi, considerato referente economico di Totò Riina e Bernardo Provenzano, fratello del boss Salvatore, fu la longa manus in Sicilia della Calcestruzzi di Raul Gardini: su di lui avevano indagato sia Giovanni Falcone che Paolo Borsellino.

Il nome dell'imprenditore mafioso era finito nel rapporto dei Ros, «Mafia ed Appalti», dove c'erano i nomi non soltanto dei mafiosi ma anche di tanti politici che con loro avrebbero fatto affari. Ma l'inchiesta non ebbe mai uno sbocco concreto. Quando il 23 luglio del' 93 si suicidò Gardini, i pm di Caltanissetta - che indagavano sulle stragi di Capaci e via D' Amelio - collegano l'episodio agli arresti di due mesi prima che portarono in carcere i vertici della Calcestruzzi in Sicilia. C'è poi, ancora da chiarire, la storia dell'assegno di cui Massimo Ciancimino parla al telefono con la sorella Luciana in una telefonata intercettata nel 2004.

«Digli che abbiamo un assegno suo, se lo vuole indietro...», chiedeva Massimo a Luciana, che stava andando a una manifestazione di Forza Italia alla quale avrebbe partecipato il premier. «Chi, il Berlusconi?», domandava lei ridendo. «Sì, ce l'abbiamo ancora nella vecchia carpetta di papà», rispondeva il fratello. Lei, incredula: «Ma che dici... Del Berlusca?». E lui: «Sì, di 35 milioni, se si può glielo diamo...».

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200912articoli/49954girata.asp

bart_simpson
02-12-2009, 14:59
guardiamo il lato positivo
non c'è stato nessun bacio

sander4
02-12-2009, 15:00
Curioso.

Ciancimino, Spatuzza, tutti gli altri pentiti del processo Dell'Utri lo collegano alla mafia.

Saranno tutti di sinistra.

Mega ultra super gomblottissimo ad oroloGgggeria! :D

elect
02-12-2009, 15:21
Mafia a orologeria.

Perchè proprio adesso?

Dietro c'è D'Alema

L'obiettivo e far saltare la Legislatura a colpi di Giustizia

Nessuno combatte la mafia più di Isso. Anche con gli stallieri in casa.

Provenzano è Comunista, lo sa tutto il mondo.

Subito un Lodo Provenzano.

Lasciatelo lavorare, minchia.

fg

:asd:

L´ultima é nuova? :O

Ma non avete capito un bel niente.

E' solo una nuova tecnica: combattere la Mafia dall'interno. :sofico:


:sbonk:

Idioti noi che non l´avevam capito :D

sander4
02-12-2009, 15:25
Ma non avete capito un bel niente.

E' solo una nuova tecnica: combattere la Mafia dall'interno. :sofico:

Mi scuso per non averci pensato, Dell'Utri è un'infltrato nella mafia, ORA si spiega tutto. :)


:stordita:

Vincenzo1968
02-12-2009, 15:37
Mi scuso per non averci pensato, Dell'Utri è un'infltrato nella mafia, ORA si spiega tutto. :)


:stordita:

La stessa tattica di Bossi:

BOSSI - "La Stampa" - 18 marzo 1995
"Siamo stati costretti ad allearci con Berlusconi perché, se non puoi abbattere il tuo nemico, lo devi abbracciare finché non viene l'ora di batterlo"
"Sapevamo fin dall'inizio che Berlusconi era solo un prestanome che Craxi aveva messo su una sedia a dirigere la sua azienda televisiva costruita con profitti misteriosi. Purtroppo gli italiani non sono furbi e di fronte al pericolo di essere cancellati dal Parlamento, ci siamo alleati con Berlusconi in attesa di poterlo battere". "An: quelli sono fascisti anche se fingono di essere gentili. E si tratta di un partito contiguo alla mafia, ai servizi segreti deviati e alle frange più pericolose di esercito e polizia".

atinvidia284
02-12-2009, 16:35
Così come è passato ormai il messaggio che tutti i giudici che hanno avviato procedimenti giudiziari contro l'omino sono comunisti e malati mentali,cercano di farne passare uno tutto nuovo.
Cioè siccome questo governo sta combattendo la mafia più di ogni altro (forse con il taglio di oltre 1 miliardo alle forze di polizia?con lo scudo fiscale?con la vendita di beni sequestrati alla mafia?con l'abolizione delle intercettazioni?con la riforma sui pentiti e sul concorso esterno in associazione mafiosa?con il ponte sullo stretto? chissà...) la mafia stessa sta per vendicarsi,e c'è anche chi ci crede!!!




Comunque "Cosa c'entra Dell'Utri con Berlusconi??" (cit.) :wtf:

idt_winchip
02-12-2009, 16:45
Ma vi rendete conto oppure no che il 70% degli italiani non ha neanche idea di chi diavolo sia Dell'Utri?

Fabryce
02-12-2009, 16:47
Ciancimino è sicuramente della sinistra disfattista altrimenti non si spiegherebbe che proprio ora si sia deciso a parlare... poteva parlare già dal 2001 :asd:

cocis
02-12-2009, 18:09
:stordita: :stordita: :stordita:

http://www.asca.it/news-BERLUSCONI__FELTRI__PREMIER_E__INDAGATO_A_FIRENZE-878996-POL-.html


BERLUSCONI: FELTRI, PREMIER E' INDAGATO A FIRENZE

Max 9000
02-12-2009, 18:36
http://www.chronica.it/public/uploads/2008/02/cornacchione2.jpg

Povero Silvio, ce l'hanno tutti con lui, il miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni.

atinvidia284
03-12-2009, 13:43
Ciancimino: la mafia investi' nella Edilnord
di Silvia Cordella - 2 dicembre 2009
Gli affari dei padrini a Milano tornano ad essere al centro delle inchieste giudiziarie di queste settimane. Ieri, su questo argomento, è stato invitato a fare chiarezza Massimo Ciancimino interrogato dai pm della procura di Palermo e Caltanissetta in una riunione congiunta nella città nissena.

A dieci giorni dall’apertura della nuova indagine per mafia su Francesco Paolo Alamia, imprenditore legato a Vito Ciancimino e in affari negli anni Settanta con il Senatore Marcello Dell’Utri, Ciancimino jr ha chiarito alcuni aspetti sui flussi finanziari della mafia palermitana di quei tempi all’ombra della Madonnina. In particolare, rivelano stamattina Repubblica e La Stampa, Ciancimino “sentì parlare di soldi dei clan a Milano 2” investiti nella Edilnord da due costruttori mafiosi: Antonio Buscemi, del mandamento di Passo di Rigano - Boccadifalco e Franco Bonura, dell’Uditore, condannato nel 2008 a vent’anni di reclusione.
Secondo Massimo Ciancimino sarebbero stati loro a “fare grossi investimenti nella Edilnord tra gli anni ’70 e ‘80”. Nel 1992 Antonio Buscemi era finito nel famoso rapporto dei carabinieri “Mafia e Appalti” insieme ad altri nomi di mafiosi, politici e imprenditori di cui si stavano occupando, prima di essere uccisi, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’inchiesta aveva fatto emergere anche i rapporti tra l’imprenditore di Boccadifalco, referente economico di Riina e Provenzano e la Calcestruzzi di Raul Gardini. Anche questa finita sotto i riflettori della giustizia dopo aver scoperto le sue “partecipazioni” mafiose. Ma non è tutto. Massimo Ciancimino ha ricordato che il padre avrebbe fatto da “consulente” in una delle società (la Venchi Unica) in cui s’incontravano gli interessi di Marcello Dell’Utri e Filippo Alberto Rapisarda, uno dei testi dell’accusa del processo Dell’Utri.
Al di là di questo Ciancimino non fa commenti. “Ho parlato di tutto e di più – ha detto all’uscita dell’interrogatorio – non chiedetemi di che cosa perché tutti i verbali sono stati secretati. Posso soltanto dire che sono a completa disposizione dei magistrati e che ci saranno nuovi interrogatori”. Questa volta insomma Ciancimino sembra essere disposto a raccontare ogni particolare della vita di suo padre, anche quei dettagli sugli affari del vecchio patriarca che finora aveva tralasciato “per paura”.
Di fronte al procuratore capo di Caltanissetta Sergio Lari, ai suoi aggiunti Domenico Gozzo e Amedeo Bertone e ai sostituti Nicolò Marino, Stefano Luciani e Giovanni di Leo e in presenza del pm di Palermo Nino Di Matteo, il figlio dell’ex sindaco condannato per mafia ha poi cercato di datare tre “pizzini”. Quelli che Provenzano aveva destinato a suo padre e che lo stesso ha consegnato ai magistrati qualche giorno fa. In particolare l’attenzione si è concentrata su una missiva scritta tra il 2000 e il 2001 che farebbe riferimento a un Senatore. “Caro Ingegnere – scriveva Provenzano a don Vito – ho ricevuto la “ricetta” ci dobbiamo incontrare nel solito posto, al cimitero, per chiarire alcune cose…. Abbiamo parlato con il nostro amico senatore per quella questione, hanno fatto una riunione e sono tutti d’accordo”. Ciancimino non sembrerebbe avere la certezza assoluta, ma il nome che sarebbe venuto fuori durante l’interrogatorio è quello di Marcello Dell’Utri. Un senatore, quello del “pizzino”, in rapporto diretto con Bernardo Provenzano che avrebbe dovuto far ottenere qualcosa: “Una ricetta”. Ovvero, una serie di agevolazioni a favore dei mafiosi come il dissequestro dei beni e l’amnistia. Una sorta di condono che nel 2000 in effetti prese piede nel nostro Paese attraverso una campagna mediatica dalla quale don Vito sperava di usufruire per poter uscire di prigione. Un provvedimento in realtà mai approvato ma che il 23 giugno 2000 era arrivato in discussione al Parlamento e il 30 giugno successivo era stato oggetto (come “atto di clemenza per i carcerati”) di un appello del Papa, in occasione del Giubileo dei detenuti del 9 luglio 2000 con la visita dello stesso pontefice al carcere di Regina Coeli.
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/22508/78/

elect
03-12-2009, 15:16
Ma vi rendete conto oppure no che il 70% degli italiani non ha neanche idea di chi diavolo sia Dell'Utri?

Di quale edizione del Grande Fratello è? :O