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25-11-2009, 18:00
ROMA - Niente tagli alle imposte. Il taglio dell'Irap o dell'Irpef (al di là del taglio dell'acconto che il governo ha fatto con il decreto legge ad hoc) così come la cedolare secca sugli affitti «sono fuori dalla Finanziaria»: lo afferma il relatore al provvedimento alla Camera Massimo Corsaro, rispondendo ai cronisti in Transatlantico. «Interverremo su misure di sviluppo, per il welfare e per gli enti locali. Per ora - spiega - preferiamo interventi di struttura a interventi mirati». Per quanto riguarda le misure sull'Irap, l'Irpef e gli affitti però, sottolinea, «non escludiamo che possano essere oggetto di un nuovo dibattito nel 2010».
LE MISURE IN CANTIERE - Nella riunione della Consulta economica del Pdl, ha spiegato Corsaro, è stata fatta una «valutazione generale sulla situazione economica», stimando «una somma dallo scudo intorno ai quattro miliardi», disponibili come risorse per ulteriori interventi da inserire in Finanziaria. «Alcune misure - ha spiegato - non richiederanno fondi, ma altre comporteranno impegni di spesa». Sul versante del welfare le misure che il Pdl intende presentare sono «il rafforzamento degli ammortizzatori sociali e interventi di spesa sociale come il Fondo per le autosufficienze»; a questi si aggiungeranno «finanziamenti ulteriori per il turn over delle forze dell'ordine, dei vigili del fuoco e del comparto sicurezza». Ci saranno poi «finanziamenti per la giustizia» (in parte già coperti dalla prevista vendita dei beni confiscati alla mafia). Sul versante dello sviluppo si punta ad «aumentare il fondo di garanzia per le Pmi, soprattutto con attenzione alla capacità innovativa delle imprese» e «a un supporto per scuola e Università». Infine, «si studia la possibilità di allargare il laccio intorno agli Enti locali, sia sul vincolo del patto di stabilità sia sui rimborsi per il mancato gettito Ici». Corsaro ha rilevato che «si sono preferiti interventi più di struttura che mirati», come le misure discusse a Palazzo Madama. «Abbiamo trattato anche i temi del Senato» ma, ha aggiunto Corsaro, «abbiamo deciso di far prevalere questa linea, non escludendo» che queste proposte (taglio Irap, cedolare secca sugli affitti, eventuali interventi Irpef per le famiglie) possano essere affrontate nel 2010 «se la situazione dei conti pubblici sarà più rosea, anche tenendo conto dei capitali che saranno rientrati grazie allo scudo». Questo comunque avverrà «finito il percorso della Finanziaria». È infine «molto probabile» che la Banca del Sud sia proposta come emendamento alla Finanziaria.
FINI - Il contenuto della Finanziaria aveva provocato in precedenza un intervento del presidente della Camera Gianfranco Fini che aveva spiegato: «Una cosa potrebbe mettere il presidente della Camera in grave difficoltà, se il voto di fiducia alla finanziaria venisse chiesto non su un testo che esce dalla commissione, bensì su un maxi emendamento del governo. Il maxi emendamento potrebbe anche essere fatto di concerto con la maggioranza, ma poi metterebbe il Parlamento in condizione di non poter intervenire su quel testo».
«FIDUCIE DIVERSE» - «Non tutte le fiducie hanno lo stesso impatto politico» aveva aggiunto Fini, spiegando che «un conto è mettere la fiducia su un testo uscito da una commissione, un conto è se viene messa su un testo che esce dal Consiglio dei ministri o dall'altra ramo del Parlamento». Il problema, aggiungeva Fini, «non è da un punto di vista della legittimità della richiesta del voto di fiducia, ma da un punto di vista politico e del rapporto tra Parlamento e governo».
IL PRESIDENZIALISMO - Fini era tornato anche ad affrontare il tema delle riforme e dell'assetto istituzionale, già oggetto dell'intervento del presidente della Camera di martedì nella Sala Buzzati del Corriere. «Non è corretto dire che il presidenzialismo strisciante è un fenomeno degli ultimi tempi - aveva detto -, anche se ora è più evidente per alcune decisioni prese», tuttavia pur «non considerando un fatto negativo il rafforzamento del potere esecutivo, così com'è oggi la situazione è un lusso che non possiamo permetterci». Il numero uno di Montecitorio riteneva necessario «un ragionamento complessivo per trovare il bandolo della matassa», sottolineando il fatto che «a fronte di una modifica sostanziale dei rapporti tra potere esecutivo e potere legislativo oggi difettiamo di una modifica costituzionale che è più che mai attuale».
«NIENTE SCORCIATOIE» - Le riforme istituzionali, aveva poi sottolineato, vanno fatte «senza prendere scorciatoie». «Io non credo, come qualcuno auspica, che si dovrebbe prendere una scorciatoia, partendo dai regolamenti parlamentari, che sono l'ultimo anello di una catena - aveva detto Fini -. Non vedo perchè invertire l'ordine delle cose, va bene aggiornare i regolamenti parlamentari, ma solo dopo aver affrontato le questioni come il rapporto tra il potere esecutivo e quello legislativo».
ECONOMIA
Le risorse disponibili "sono quelle dello scudo fiscale pari a circa 4 miliardi", queste interverranno su misure strutturali e sociali
Finanziaria: Irap, Irpef e affitti
restano fuori dalla manovra
"'Alcune misure" - ha spiegato il relatore - non richiederanno fondi, ma altre comporteranno impegni di spesa''
ROMA - Il taglio dell'Irap o dell'Irpef così come la cedolare secca sugli affitti "sono fuori dalla Finanziaria": lo afferma il relatore al provvedimento alla Camera Massimo Corsaro, rispondendo ai cronisti in Transatlantico. "Interverremo su misure di sviluppo, per il welfare e per gli enti locali. Per ora - spiega - preferiamo interventi di struttura a interventi mirati". Per quanto riguarda le misure sull'Irap, l'Irpef e gli affitti però, sottolinea, "non escludiamo che possano essere oggetto di un nuovo dibattito nel 2010".
"Lavoreremo intorno ai 4 miliardi", ha detto il capogruppo del PdL alla Camera Fabrizio Cicchitto, replicando ai cronisti che dopo la riunione della Consulta economica del PdL, chiedevano se fosse stata quantificata la cifra delle ulteriori risorse da mettere sul piatto. "Sono quanto previsto dallo scudo fiscale. Abbiamo chiaro - ha spiegato Cicchitto - il quadro e il quantitativo complessivo su cui lavorare e interverremo d'accordo con il ministro del Tesoro".
Corsaro ha rilevato che "si sono preferiti interventi più di struttura che mirati", come le misure discusse a Palazzo Madama. "Abbiamo trattato anche i temi del senato" ma, ha aggiunto, "abbiamo deciso di far prevalere questa linea, non escludendo che queste proposte possano essere affrontate nel 2010 "se la situazione dei conti pubblici sarà più rosea, anche tenendo conto dei capitali che saranno rientrati grazie allo scudo".
Questo comunque avverrà "finito il percorso della finanziaria". E' infine molto probabile che la Banca del Sud sia proposta come emendamento alla finanziaria. Corsaro ha confermato che domani alle 9 il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, sarà in commissione bilancio e che, a seguire, ci sarà una riunione del Pdl con gli altri alleati, Lega e Mpa, per definire una linea condivisa.
http://www.corriere.it/politica/09_novembre_25/fini-no-fiducia-su-maxiemendamento-nuovo_5043a124-d9d3-11de-a7cd-00144f02aabc.shtml
http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/economia/finanziaria-2009/relatore-irap/relatore-irap.html
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LE MISURE IN CANTIERE - Nella riunione della Consulta economica del Pdl, ha spiegato Corsaro, è stata fatta una «valutazione generale sulla situazione economica», stimando «una somma dallo scudo intorno ai quattro miliardi», disponibili come risorse per ulteriori interventi da inserire in Finanziaria. «Alcune misure - ha spiegato - non richiederanno fondi, ma altre comporteranno impegni di spesa». Sul versante del welfare le misure che il Pdl intende presentare sono «il rafforzamento degli ammortizzatori sociali e interventi di spesa sociale come il Fondo per le autosufficienze»; a questi si aggiungeranno «finanziamenti ulteriori per il turn over delle forze dell'ordine, dei vigili del fuoco e del comparto sicurezza». Ci saranno poi «finanziamenti per la giustizia» (in parte già coperti dalla prevista vendita dei beni confiscati alla mafia). Sul versante dello sviluppo si punta ad «aumentare il fondo di garanzia per le Pmi, soprattutto con attenzione alla capacità innovativa delle imprese» e «a un supporto per scuola e Università». Infine, «si studia la possibilità di allargare il laccio intorno agli Enti locali, sia sul vincolo del patto di stabilità sia sui rimborsi per il mancato gettito Ici». Corsaro ha rilevato che «si sono preferiti interventi più di struttura che mirati», come le misure discusse a Palazzo Madama. «Abbiamo trattato anche i temi del Senato» ma, ha aggiunto Corsaro, «abbiamo deciso di far prevalere questa linea, non escludendo» che queste proposte (taglio Irap, cedolare secca sugli affitti, eventuali interventi Irpef per le famiglie) possano essere affrontate nel 2010 «se la situazione dei conti pubblici sarà più rosea, anche tenendo conto dei capitali che saranno rientrati grazie allo scudo». Questo comunque avverrà «finito il percorso della Finanziaria». È infine «molto probabile» che la Banca del Sud sia proposta come emendamento alla Finanziaria.
FINI - Il contenuto della Finanziaria aveva provocato in precedenza un intervento del presidente della Camera Gianfranco Fini che aveva spiegato: «Una cosa potrebbe mettere il presidente della Camera in grave difficoltà, se il voto di fiducia alla finanziaria venisse chiesto non su un testo che esce dalla commissione, bensì su un maxi emendamento del governo. Il maxi emendamento potrebbe anche essere fatto di concerto con la maggioranza, ma poi metterebbe il Parlamento in condizione di non poter intervenire su quel testo».
«FIDUCIE DIVERSE» - «Non tutte le fiducie hanno lo stesso impatto politico» aveva aggiunto Fini, spiegando che «un conto è mettere la fiducia su un testo uscito da una commissione, un conto è se viene messa su un testo che esce dal Consiglio dei ministri o dall'altra ramo del Parlamento». Il problema, aggiungeva Fini, «non è da un punto di vista della legittimità della richiesta del voto di fiducia, ma da un punto di vista politico e del rapporto tra Parlamento e governo».
IL PRESIDENZIALISMO - Fini era tornato anche ad affrontare il tema delle riforme e dell'assetto istituzionale, già oggetto dell'intervento del presidente della Camera di martedì nella Sala Buzzati del Corriere. «Non è corretto dire che il presidenzialismo strisciante è un fenomeno degli ultimi tempi - aveva detto -, anche se ora è più evidente per alcune decisioni prese», tuttavia pur «non considerando un fatto negativo il rafforzamento del potere esecutivo, così com'è oggi la situazione è un lusso che non possiamo permetterci». Il numero uno di Montecitorio riteneva necessario «un ragionamento complessivo per trovare il bandolo della matassa», sottolineando il fatto che «a fronte di una modifica sostanziale dei rapporti tra potere esecutivo e potere legislativo oggi difettiamo di una modifica costituzionale che è più che mai attuale».
«NIENTE SCORCIATOIE» - Le riforme istituzionali, aveva poi sottolineato, vanno fatte «senza prendere scorciatoie». «Io non credo, come qualcuno auspica, che si dovrebbe prendere una scorciatoia, partendo dai regolamenti parlamentari, che sono l'ultimo anello di una catena - aveva detto Fini -. Non vedo perchè invertire l'ordine delle cose, va bene aggiornare i regolamenti parlamentari, ma solo dopo aver affrontato le questioni come il rapporto tra il potere esecutivo e quello legislativo».
ECONOMIA
Le risorse disponibili "sono quelle dello scudo fiscale pari a circa 4 miliardi", queste interverranno su misure strutturali e sociali
Finanziaria: Irap, Irpef e affitti
restano fuori dalla manovra
"'Alcune misure" - ha spiegato il relatore - non richiederanno fondi, ma altre comporteranno impegni di spesa''
ROMA - Il taglio dell'Irap o dell'Irpef così come la cedolare secca sugli affitti "sono fuori dalla Finanziaria": lo afferma il relatore al provvedimento alla Camera Massimo Corsaro, rispondendo ai cronisti in Transatlantico. "Interverremo su misure di sviluppo, per il welfare e per gli enti locali. Per ora - spiega - preferiamo interventi di struttura a interventi mirati". Per quanto riguarda le misure sull'Irap, l'Irpef e gli affitti però, sottolinea, "non escludiamo che possano essere oggetto di un nuovo dibattito nel 2010".
"Lavoreremo intorno ai 4 miliardi", ha detto il capogruppo del PdL alla Camera Fabrizio Cicchitto, replicando ai cronisti che dopo la riunione della Consulta economica del PdL, chiedevano se fosse stata quantificata la cifra delle ulteriori risorse da mettere sul piatto. "Sono quanto previsto dallo scudo fiscale. Abbiamo chiaro - ha spiegato Cicchitto - il quadro e il quantitativo complessivo su cui lavorare e interverremo d'accordo con il ministro del Tesoro".
Corsaro ha rilevato che "si sono preferiti interventi più di struttura che mirati", come le misure discusse a Palazzo Madama. "Abbiamo trattato anche i temi del senato" ma, ha aggiunto, "abbiamo deciso di far prevalere questa linea, non escludendo che queste proposte possano essere affrontate nel 2010 "se la situazione dei conti pubblici sarà più rosea, anche tenendo conto dei capitali che saranno rientrati grazie allo scudo".
Questo comunque avverrà "finito il percorso della finanziaria". E' infine molto probabile che la Banca del Sud sia proposta come emendamento alla finanziaria. Corsaro ha confermato che domani alle 9 il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, sarà in commissione bilancio e che, a seguire, ci sarà una riunione del Pdl con gli altri alleati, Lega e Mpa, per definire una linea condivisa.
http://www.corriere.it/politica/09_novembre_25/fini-no-fiducia-su-maxiemendamento-nuovo_5043a124-d9d3-11de-a7cd-00144f02aabc.shtml
http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/economia/finanziaria-2009/relatore-irap/relatore-irap.html
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