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View Full Version : Ciampi: "Basta leggi ad personam, Berlusconi delegittima le istituzioni"


Fides Brasier
24-11-2009, 12:57
http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-18/intervista-ciampi/intervista-ciampi.html

L'ex presidente: "Io non uso aderire ad appelli, ma condivido quello di Saviano"
Preoccupato per la salute della nostra democrazia: "Manipolazione delle regole"
Ciampi: "Basta leggi ad personam
Berlusconi delegittima le istituzioni"
di MASSIMO GIANNINI

«Viviamo un tempo triste. Negli anni finali della mia vita, non immaginavo davvero di dover assistere ad un simile imbarbarimento dell'azione politica, ad una aggressione così brutale e sistematica delle istituzioni e dei valori nei quali ho creduto...». La prima cosa che colpisce, nelle parole di Carlo Azeglio Ciampi, è l'amarezza. Un'amarezza profonda, sul destino dell´Italia e sulle condizioni della nostra democrazia.

E mai come in questa occasione l'ex capo dello Stato, da vero "padre nobile" della Repubblica, lancia il suo atto d'accusa contro chi è responsabile di questo "imbarbarimento" e di questa "aggressione": Silvio Berlusconi, il suo governo e la sua maggioranza, che stanno abbattendo a "colpi di piccone" i principi sui quali si regge la Costituzione, cioè "la nostra Bibbia civile".

"Vede - ragiona Ciampi - la mia amarezza deriva dalla constatazione ormai quotidiana di quanto sta accadendo sulla giustizia, ma non solo sulla giustizia. È in corso un vero e proprio degrado dei valori collettivi, si percepisce un senso di continua manipolazione delle regole, una perdita inesorabile di quelli che sono i punti cardinali del nostro vivere civile". Vale per tutto: non solo i rapporti tra politica e magistratura. Le relazioni tra potere esecutivo e Parlamento, tra governo e presidenza della Repubblica, tra premier e organi di garanzia, a partire dalla Corte costituzionale. L'intero sistema istituzionale, secondo Ciampi, è esposto ad un'opera di progressiva "destrutturazione". "Qui non è più una questione di battaglia politica, che può essere anche aspra, come è naturale in ogni democrazia. Qui si destabilizzano i riferimenti più solidi dell'edificio democratico, cioè le istituzioni, e si umiliano i valori che le istituzioni rappresentano. Questa è la mia amara riflessione...".

Ciampi, forse per la prima volta, parla senza mezzi termini del Cavaliere, e di ciò che ha rappresentato e rappresenta in questo "paesaggio in decomposizione". "Mi ricordo un bel libro di Marc Lazar, uscito un paio d'anni fa, nel quale io e Berlusconi venivamo raccontati come gli estremi di un pendolo: da una parte Ciampi, l'uomo che difende le istituzioni, e dall'altra parte Berlusconi, l'uomo che delegittima le istituzioni. Mai come oggi mi sento di dire che questa immagine riassume alla perfezione quello che penso. Io ho vissuto tutta la mia vita nelle istituzioni e per le istituzioni, che sono il cuore della democrazia. E non dimentico la lezioni di Vincenzo Cuoco sulla Rivoluzione napoletana del 1797: alla felicità dei popoli sono più necessari gli ordini che gli uomini, le istituzioni oltrepassano i limiti delle generazioni. Ma poi, a rendere vitali le istituzioni, occorrono gli uomini, le loro passioni civili, i loro ideali di democrazia. Ed io, oggi, è proprio questo che vedo mancare in chi ci governa...".

L'ultimo capitolo di questa nefasta "riscrittura" della nostra Costituzione formale e materiale riguarda ovviamente la giustizia, il Lodo Alfano e ora anche il disegno di legge sul processo breve con il quale il premier, per azzerare i due processi che lo riguardano, fa terra bruciata dell'intera amministrazione giudiziaria corrente. Anche su questo la condanna di Ciampi è senza appello: "Le riforme si fanno per i cittadini, non per i singoli. L'ho sempre pensato, ed oggi ne sono più che mai convinto: basta con le leggi ad personam, che non risolvono i problemi della gente e non aiutano il Paese a migliorare". Fa di più, l'ex presidente della Repubblica. E si spinge a riflettere su ciò che potrà accadere, se e quando questa nuova legge-vergogna sarà approvata: "Io non do consigli a nessuno, meno che mai a chi mi ha succeduto al Quirinale. Ma il capo dello Stato, tra i suoi poteri, ha quello della promulgazione. Se una legge non va non si firma. E non si deve usare come argomento che giustifica sempre e comunque la promulgazione che tanto, se il Parlamento riapprova la legge respinta la prima volta, il presidente è poi costretto a firmarla. Intanto non si promulghi la legge in prima lettura: la Costituzione prevede espressamente questa prerogativa presidenziale. La si usi: è un modo per lanciare un segnale forte, a chi vuole alterare le regole, al Parlamento e all'opinione pubblica". Ciampi non nomina Napolitano, ma fa un riferimento implicito a Francesco Saverio Borrelli: "Credo che per chi ha a cuore le istituzioni, oggi, l'unica regola da rispettare sia quella del "quantum potes": fai ciò che puoi. Detto altrimenti: resisti".

Lui stesso, nel suo settennato sul Colle, ha resistito più volte alle spallate del Cavaliere. Dalla legge Gasparri per le tv alla riforma dell'ordinamento giudiziario di Castelli: "È vero, ma ho fatto solo il mio dovere. C'è solo una cosa, della quale mi rammarico ancora oggi: il mio unico messaggio alle Camere, quello sul pluralismo del sistema radiotelevisivo e dell'informazione. Allora era un tema cruciale, per la qualità della nostra democrazia. Il Parlamento non lo raccolse, e da allora non si è fatto niente. Oggi, e basta guardare la televisione per rendersene conto, quel tema è ancora più grave. Una vera e propria emergenza".

Ma in tanto buio, secondo Ciampi c'è anche qualche spiraglio di luce. Per esempio l'appello lanciato su "Repubblica" da Roberto Saviano, che chiede al premier di ritirare la legge sull'abbreviazione dei processi, la "norma del privilegio". "Io - commenta il presidente emerito della Repubblica - per il ruolo che ho ricoperto non uso firmare appelli. Ma condivido dalla prima all'ultima riga quello di Saviano. Risponde a uno dei principi che mi hanno guidato per tutta la vita. E il fatto che abbia ottenuto così tante adesioni rappresenta una speranza, soprattutto per i giovani. È il vecchio motto dei fratelli Rosselli: non mollare. Loro pagarono con la vita la fedeltà a questo principio. Qui ed ora, in Italia, non c'è in gioco la vita delle persone. Ma ci sono i valori per i quali abbiamo combattuto e nei quali abbiamo creduto. In ballo c'è la buona democrazia: credetemi, è abbastanza per non mollare".

© Riproduzione riservata (23 novembre 2009)

whistler
24-11-2009, 12:59
bisogna che qualcuno lo cacci!


napolitano sciolga le camere o si dimetta pure lui

Marco!
24-11-2009, 13:03
non si dimetterai mai.

ha creato la banda solo per garantirsi quel posto il più a lungo possibile.

cacciamolo noi, ho già il forcone pronto

ConteZero
24-11-2009, 13:04
E ricordo che se a Napolitano prende un coccolone ci troviamo Schifani Presidente della Repubblica.

first register
24-11-2009, 13:04
Ma chi sarebbero i CRIMINALI che sostengono berlusconi ???????



:stordita:

whistler
24-11-2009, 13:04
non si dimetterai mai.

ha creato la banda solo per garantirsi quel posto il più a lungo possibile.

cacciamolo noi, ho già il forcone pronto

comunista giustizialista no global :O

il popolo lo vuole!


è tutto un gombloddo :O

whistler
24-11-2009, 13:05
E ricordo che se a Napolitano prende un coccolone ci troviamo Schifani Presidente della Repubblica.

estiquatzi! :muro: :muro: :muro: :muro:

whistler
24-11-2009, 13:06
Ma chi sarebbero i CRIMINALI che sostengono berlusconi ???????



:stordita:

satana in persona!

first register
24-11-2009, 13:06
Per chi se lo fosse perso, Travaglio parlava dell'intervista a Ciampi nel passaparola di ieri.:)

ConteZero
24-11-2009, 13:08
Peraltro una cosa logica da fare per Napolitano sarebbe negare la firma e sciogliere le camere se gli ripresentano la prescrizione breve.
Invece ho come l'idea che lascerà correre...

Marco!
24-11-2009, 13:10
Peraltro una cosa logica da fare per Napolitano sarebbe negare la firma e sciogliere le camere se gli ripresentano la prescrizione breve.
Invece ho come l'idea che lascerà correre...

è complice anche lui.

e mi ricordo come si lamentavano quando è stato eletto. tutti contro il presidente comunista :cry:

whistler
24-11-2009, 13:11
Peraltro una cosa logica da fare per Napolitano sarebbe negare la firma e sciogliere le camere se gli ripresentano la prescrizione breve.
Invece ho come l'idea che lascerà correre...

secondo me firma in primis! aaltrimenti altappone durante la prima cena che faranno assieme lo prende a mazzate da baseball...

whistler
24-11-2009, 13:12
è complice anche lui.

e mi ricordo come si lamentavano quando è stato eletto. tutti contro il presidente comunista :cry:

se firma referendum! o rivolta!

o sarebe meglio dimissioni e spedizione ad hammamet di tutto il circo.

blackgnat
24-11-2009, 13:36
se firma referendum! o rivolta!

o sarebe meglio dimissioni e spedizione ad hammamet di tutto il circo.

firmerà e delegherà tutto alla corte costituzionale... e credo che diversamente non possa fare !!
NOn firmare la legge sarebbe visto solo come un segnale politico .. e ricordiamoci che non avrebbe conseguenze se il parlemento riapprovasse la legge tale e quale

whistler
24-11-2009, 13:41
firmerà e delegherà tutto alla corte costituzionale... e credo che diversamente non possa fare !!
NOn firmare la legge sarebbe visto solo come un segnale politico .. e ricordiamoci che non avrebbe conseguenze se il parlemento riapprovasse la legge tale e quale

che data l importanza della legge e del diretto interessato , per la sua stessa impunità, la consulta decide in 15 giorni un mese massimo in modo tale che silvio berlusconi finisca in tribunale ,vero? la storia che si fa processare dopo il mandato non esiste perchè sono reati fatti al di fuori della sua funzione...

sarà così vero? :mad:

blackgnat
24-11-2009, 13:47
che data l importanza della legge e del diretto interessato , per la sua stessa impunità, la consulta decide in 15 giorni un mese massimo in modo tale che silvio berlusconi finisca in tribunale ,vero? la storia che si fa processare dopo il mandato non esiste perchè sono reati fatti al di fuori della sua funzione...

sarà così vero? :mad:

non dirmi che hai sinceramente pensato che mister B possa essere veramente processato ? :)

ConteZero
24-11-2009, 13:48
firmerà e delegherà tutto alla corte costituzionale... e credo che diversamente non possa fare !!
NOn firmare la legge sarebbe visto solo come un segnale politico .. e ricordiamoci che non avrebbe conseguenze se il parlemento riapprovasse la legge tale e quale

mio nonno

se vuole la rimanda indietro.
se vuole la chiude in un cassetto appena arriva e non la riprende più (mica ha vincoli di tempo).
se vuole appena la vede arrivare scioglie le camere.

Invece preferisce non scontrarsi con il governo.

blackgnat
24-11-2009, 13:53
mio nonno

se vuole la rimanda indietro.
se vuole la chiude in un cassetto appena arriva e non la riprende più (mica ha vincoli di tempo).
se vuole appena la vede arrivare scioglie le camere.

Invece preferisce non scontrarsi con il governo.

.. e dai sii realista ... :) !!!

whistler
24-11-2009, 13:54
non dirmi che hai sinceramente pensato che mister B possa essere veramente processato ? :)

deve essere così! :mad: :mad: :mad:

altrimenti tutti a rubare e basta!

io compio un reato mi candido e divento intoccabile? :mad: :mad: :mad:

deve farsi processare e sparire dalla politica.

altrimenti l italia non solo è una dittatura ma ANCHE UN PAESE DI MERDa E DELLE BANANE. :mad:

sander4
24-11-2009, 14:22
Però qualcosa ha respinto: Gasparri uno, ordinamento giudiziario Castelli, Legge Pecorella sull’appello e, a questo punto, vediamo se questa frase, che è la frase clou dell’intervista, vi ricorda qualcosa o qualcuno. “ Non do consigli a nessuno, meno che mai a chi mi ha succeduto al Quirinale, ma il capo dello Stato, tra i suoi poteri, ha quello della promulgazione: se una legge non va non si firma e non si deve usare, come argomento che giustifica sempre e comunque la promulgazione, che tanto se il Parlamento riapprova la legge respinta la prima volta il Presidente è poi costretto a firmarla”, beh, qui non si nomina Napolitano, ma diciamo che è un ritratto perfetto e perfettamente somigliante, perché?

Quale è l’unico Presidente della Repubblica che ha firmato tutte, diconsi tutte, le leggi che gli sono state portate alla promulgazione e tutti i decreti che gli sono stati portati alla promulgazione? Qualcuno dirà “ no, non ha firmato quello contro Eluana”: non è vero, non gli è mai stato portato, aveva fatto sapere prima che non l’avrebbe firmato e conseguentemente non glielo hanno portato, se ben ricordo, infatti Berlusconi si arrabbiò moltissimo, perché disse “ è possibile che Ciampi mi faccia sapere che non firmerà, mentre sono ancora qua in Consiglio dei Ministri che sto decidendo?”, quindi non stiamo parlando di una prassi regolare di un decreto che viene portato al capo dello Stato e quest’ultimo non ci mette.. stiamo parlando del capo dello Stato che fa sapere prima “ non me lo portare, perché sennò non lo firmo”. Da quel momento, quello che succede dopo è ininfluente, è ovvio: perché? Perché in ogni caso stiamo parlando di un decreto che riguardava il povero corpo, ormai senza vita autentica, di quella ragazza e non stiamo parlando certamente degli affari di Berlusconi.

Quale è l’unico Presidente che ha firmato tutte le leggi fatte per o che potevano interessare Berlusconi in questi quindici anni, nei quali Berlusconi infesta la vita politica italiana? Non certo Scalfaro, che respinse delle leggi, non certo Ciampi, che respinse delle leggi, ma il Presidente attuale Giorgio Napolitano e Ciampi gli dice “ il capo dello Stato ha il potere della promulgazione, ma ha anche il potere della non promulgazione: se una legge non va non si firma e non si deve usare, come argomento che giustifica sempre e comunque la promulgazione, che tanto se il Parlamento riapprova la legge respinta la prima volta il Presidente è costretto a firmarla”.

E’ già, ricorderete che quando un giorno stava nel sud, non ricordo se in Lucania e in Abruzzo, il capo dello Stato fu avvicinato da un cittadino che gli chiese “ non firmare”, oppure “ perché hai firmato?” e lui rispose, puntandogli il dito contro e redarguendolo - era un cittadino che stava facendo il suo mestiere di cittadino, ossia stava chiedendo conto all’autorità dell’uso del suo potere: potere che gli è conferito, ovviamente, dal popolo e quindi il popolo ha tutto il diritto di chiedere conto. Ebbene, il cittadino, che faceva il cittadino, fu redarguito - con quest’argomentazione, è successo pochissimi mesi fa: “ se non avessi firmato mi avrebbero rimandato la legge uguale e quindi, a quel punto, avrei dovuto firmarla”. Ciampi dice che questa scusa, che tanto se non la firmi te la rimandano indietro uguale e a quel punto la devi firmare, non si deve usare come argomento che giustifica sempre e comunque la promulgazione: intanto, perché se [U]c’è un articolo della Costituzione che dice espressamente che, se la legge non va, la rimandi indietro.. e guardate che ha ragione Ciampi, la Costituzione non dice se la legge è palesemente o manifestamente incostituzionale, dice che se la legge non va il Presidente la rimanda indietro con un messaggio motivato alle Camere. In secondo luogo, non solo perché c’è un articolo della Costituzione, ma anche perché tu non sei tenuto neanche a firmarla la seconda volta: se tu senti che la legge.. mettete il caso che facessero una legge che dice che in Parlamento votano soltanto i Deputati e i Senatori della maggioranza e quelli dell’opposizione non votano, mettete che la facciano con legge costituzionale, cioè che approvino con doppia lettura Camera /Senato, Camera /Senato e poi la sottopongano al referendum popolare confermativo, dove non c’è quorum e dove conta la maggioranza di quelli che vanno a votare: sarebbe perfetto, seguirebbero perfettamente la Costituzione per trasformare l’Italia in una dittatura anche di fatto. Sulla carta il capo dello Stato non avrebbe niente da eccepire, perché la Costituzione l’hanno cambiata con una legge costituzionale approvata due volte dalla Camera e due volte dal Senato con gli intervalli previsti dalla legge costituzionale, dall’articolo 138 e in più confermata dalla maggioranza dei cittadini che hanno votato al referendum, eppure il Presidente della Repubblica secondo voi potrebbe firmare una roba del genere? E’ evidente che il Presidente della Repubblica, se firmasse una roba del genere, commetterebbe un alto tradimento della Costituzione di cui è il custode, conseguentemente il Presidente della Repubblica dovrebbe fare qualcosa anche nel caso in cui venissero rispettate le procedure, ma venisse tradito lo spirito della Costituzione, o venisse approvata una legge anche costituzionale che contraddice un altro articolo della Costituzione. Lo stesso avverrebbe se volessero introdurre un’immunità come quella che ci viene raccontata: sapete che ci stanno dicendo che, per salvare Berlusconi dai processi, perché ormai non hanno più pudore e ci dicono che adesso bisogna salvare solo Berlusconi dai processi, lo dice Casini con la sua spudoratezza incredibile, con l’aria di quello che fa il mediatore e in realtà la sua una proposta golpista, lo dicono ormai i berlusconiani, che dicono “ sì, sì, certo, se ci trovate una soluzione che salva solo Berlusconi ritiriamo la legge che manda a morte decine di migliaia di processi”. Se fanno una legge anche costituzionale, che salva soltanto una persona, è incostituzionale anche se usano le procedure costituzionali, anche se ottenessero quella maggioranza dei due terzi che è necessaria per evitare il referendum costituzionale finale confermativo: perché?

Neanche se ottenesse i due terzi del Parlamento e varasse una legge costituzionale di impunità il capo dello Stato sarebbe tenuto a firmarla: anzi, sarebbe obbligato a non firmarla, perché sarebbe in palese contraddizione con il principio di uguaglianza, altra cosa era l’articolo 68, che non prevedeva affatto l’immunità automatica per politici, parlamentari o, tantomeno, per i Ministri o il Presidente del Consiglio, che possono anche essere dei non parlamentari, dei tecnici. Ne abbiamo già avuti. Conseguentemente il capo dello Stato niente affatto è obbligato a firmare neanche la seconda volta: se la seconda volta la legge continua a essere incostituzionale, intanto se l’hanno un po’ cambiata rispetto alla prima lui può nuovamente mandarla indietro, perché non è più la prima, se gliela hanno già cambiata nella seconda versione e, se gliela rimandano indietro assolutamente identica alla prima, ma lui la ritiene in contrasto con la Costituzione, si può dimettere, aprendo una crisi drammatica come è giusto fare nel caso in cui una legge incostituzionale entra dentro della Costituzione.

...

Aggiunge, [B]Ciampi, parlando della parola “ resistere”, stiamo parlando dell’ex governatore della Banca d’Italia, non di un rivoluzionario, di un tupamaro, di un no global, stiamo parlando di Ciampi, banchiere “ credo che, per chi ha a cuore le istituzioni, oggi l’unica regola da rispettare sia quella del quantum potest, fai ciò che puoi, arriva fino a dove puoi, prenditi tutti i poteri che hai, detto altrimenti resisti”, ricorda il “ resistere, resistere, resistere!” di Borrelli, questo è l’ex capo dello Stato, il quale dice chiaramente a Napolitano “ adesso basta!


http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/2009/11/23/la_diretta_con_marco_travaglio.html


“ Non do consigli a nessuno, meno che mai a chi mi ha succeduto al Quirinale, ma il capo dello Stato, tra i suoi poteri, ha quello della promulgazione: se una legge non va non si firma e non si deve usare, come argomento che giustifica sempre e comunque la promulgazione, che tanto se il Parlamento riapprova la legge respinta la prima volta il Presidente è poi costretto a firmarla”,

...

“ intanto non si promulghi la legge in prima lettura, la Costituzione prevede espressamente questa prerogativa presidenziale: la si usi, è un modo per lanciare un segnale forte a chi vuole alterare le regole, al Parlamento e all’opinione pubblica.”



Quoto, Napolitano smettila di nasconderti dietro a questa scusa per non scontrarti col governo.

sander4
24-11-2009, 14:24
Leggetevi o guardatevi l'ultimo passaparola http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/2009/11/23/la_diretta_con_marco_travaglio.html perchè merita veramente.

Spero che la finiremo quindi con la bufala che "deve" firmare una legge perchè non è "manifestatamente incostituzionale" o perchè "tanto dopo gliela rimandano". Napolitano si prenda le sue pesanti responsabilità se continua a firmare tutto non esercitando il LEGITTIMO potere di riamando motivato alle camere previsto dalla costituzione: NON ci sono scuse.