Vincenzo1968
17-11-2009, 17:01
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/?r=85820
http://www.youtube.com/watch?v=fao1k0iI-Zk
http://www.youtube.com/watch?v=vwqmmcoPh-k&NR=1
http://www.youtube.com/watch?v=tM7vShJ8JTA
Nelle prime due settimane “L’odore dei soldi” ha venduto 18 mila copie (merito anche di misteriosi personaggi che si presentano nelle librerie più in vista, come quella dell’aeroporto di Fiumicino, a fare incetta di tutte le copie disponibili, come mi viene riferito dal mio direttore di allora, Ezio Mauro, che l’ha saputo dall’editore Carlo De Benedetti). Della presentazione alla Camera, riferiscono soltanto la Lucca sul “Manifesto” e un articolo di “Liberazione”. Ma la recensione del Manifesto viene notata da Daniele Luttazzi, attore satirico che lavora per Raidue diretta da Carlo Freccero. Luttazzi si procura “L’odore dei soldi” e comincia a leggerlo. Resta colpito dall’ultima vera intervista di Paolo Borsellino prima di morire (rifiutata da tutti i tg Rai e trasmessa nottetempo da RaiNews24 il 19 settembre 2000), in cui il giudice antimafia parla di indagini sui rapporti fra Berlusconi, Marcello Dell’Utri e il cosiddetto “stalliere di Arcore”, il boss mafioso Vittorio Mangano.
...
Quel “Satyricon” lo vede una media di 2 milioni 332 mila telespettatori: data l’ora, un esercito, pari a uno share del 16,92 per cento (contro il 15,66 della settimana precedente). Ma la mia intervista parte sotto i 3 milioni e finisce con un picco di 3 milioni e mezzo. L’indomani si scatena il putiferio. Nei Palazzi della politica e dell’informazione non si parla d’altro. Berlusconi parte per Roma all’alba e alle 9 già incontra il suo portavoce Paolo Bonaiuti nella reggia-ufficio di via del Plebiscito. Chiama Fini e Bossi, trovandoli – riferisce sempre Vespa – “entrambi indignati. Il Senatùr in particolare usò espressioni più forti dello stesso Berlusconi”. (...) Il Cavaliere riunisce a pranzo il consiglio di guerra: Casini, Letta, Bonaiuti, Buttiglione, Pisanu, La Loggia, Scajola e Tremonti. Casini lancia l’idea che gli uomini della Cdl disertino i programmi della Rai. Tutti accettano entusiasti l’Aventino (un paio di giorni, non di più). Poi, mentre Landolfi si appella nientemeno che al capo dello Stato e Francesco Cossiga parla di “crimine politico alla Rai”, Berlusconi incontra con Pisanu il presidente della Camera Violante. Annuncia azioni legali pesantissime, manipolando a suo piacimento le cose scritte nel libro e dette a “Satyricon”: “Davanti all’accusa di essere tra i mandanti occulti delle stragi di Capaci, di via d’Amelio, degli Uffizi, non mi abbasso a rispondere. Dovranno invece renderne conto l’autore del libercolo, il conduttore della trasmissione e i vertici della Rai”. Berlusconi e i suoi cari presenteranno otto denunce in altrettante cause civili per 140 miliardi di lire di danni. E le perderanno tutte e otto.
"ho vinto io... vaffanculo!"
"non ne faccio un caso personale(ma spero che gli venga il colera!)".
http://www.youtube.com/watch?v=3SKTRjnZuNU
:D
http://www.youtube.com/watch?v=fao1k0iI-Zk
http://www.youtube.com/watch?v=vwqmmcoPh-k&NR=1
http://www.youtube.com/watch?v=tM7vShJ8JTA
Nelle prime due settimane “L’odore dei soldi” ha venduto 18 mila copie (merito anche di misteriosi personaggi che si presentano nelle librerie più in vista, come quella dell’aeroporto di Fiumicino, a fare incetta di tutte le copie disponibili, come mi viene riferito dal mio direttore di allora, Ezio Mauro, che l’ha saputo dall’editore Carlo De Benedetti). Della presentazione alla Camera, riferiscono soltanto la Lucca sul “Manifesto” e un articolo di “Liberazione”. Ma la recensione del Manifesto viene notata da Daniele Luttazzi, attore satirico che lavora per Raidue diretta da Carlo Freccero. Luttazzi si procura “L’odore dei soldi” e comincia a leggerlo. Resta colpito dall’ultima vera intervista di Paolo Borsellino prima di morire (rifiutata da tutti i tg Rai e trasmessa nottetempo da RaiNews24 il 19 settembre 2000), in cui il giudice antimafia parla di indagini sui rapporti fra Berlusconi, Marcello Dell’Utri e il cosiddetto “stalliere di Arcore”, il boss mafioso Vittorio Mangano.
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Quel “Satyricon” lo vede una media di 2 milioni 332 mila telespettatori: data l’ora, un esercito, pari a uno share del 16,92 per cento (contro il 15,66 della settimana precedente). Ma la mia intervista parte sotto i 3 milioni e finisce con un picco di 3 milioni e mezzo. L’indomani si scatena il putiferio. Nei Palazzi della politica e dell’informazione non si parla d’altro. Berlusconi parte per Roma all’alba e alle 9 già incontra il suo portavoce Paolo Bonaiuti nella reggia-ufficio di via del Plebiscito. Chiama Fini e Bossi, trovandoli – riferisce sempre Vespa – “entrambi indignati. Il Senatùr in particolare usò espressioni più forti dello stesso Berlusconi”. (...) Il Cavaliere riunisce a pranzo il consiglio di guerra: Casini, Letta, Bonaiuti, Buttiglione, Pisanu, La Loggia, Scajola e Tremonti. Casini lancia l’idea che gli uomini della Cdl disertino i programmi della Rai. Tutti accettano entusiasti l’Aventino (un paio di giorni, non di più). Poi, mentre Landolfi si appella nientemeno che al capo dello Stato e Francesco Cossiga parla di “crimine politico alla Rai”, Berlusconi incontra con Pisanu il presidente della Camera Violante. Annuncia azioni legali pesantissime, manipolando a suo piacimento le cose scritte nel libro e dette a “Satyricon”: “Davanti all’accusa di essere tra i mandanti occulti delle stragi di Capaci, di via d’Amelio, degli Uffizi, non mi abbasso a rispondere. Dovranno invece renderne conto l’autore del libercolo, il conduttore della trasmissione e i vertici della Rai”. Berlusconi e i suoi cari presenteranno otto denunce in altrettante cause civili per 140 miliardi di lire di danni. E le perderanno tutte e otto.
"ho vinto io... vaffanculo!"
"non ne faccio un caso personale(ma spero che gli venga il colera!)".
http://www.youtube.com/watch?v=3SKTRjnZuNU
:D