dantes76
12-11-2009, 16:57
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Il Grande Imbroglio. Processo breve e giustizia lenta. Così si condanna la parte lesa e si assolvono i pezzi da novanta
Leggi anche gli altri articoli di Politica (http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/)
oggi, 12 novembre 2009 13:34
Un Grande Imbroglio, ecco di che si tratta. Vogliono farci credere che ciò che non si è saputo, o potuto fare in sessanta anni per accelerare i tempi del processo, sia possibile realizzarlo in poche ore. Hanno la bacchetta magica? No, hanno bisogno di fare in fretta, e non certo per corrispondere al bisogno di giustizia dei cittadini, i quali vogliono una giustizia che funziona e non una giustizia che concede, di fatto, una corsia privilegiata a chi
ha buoni avvocati e tanti soldi per allungare i tempi del processo.
Non hanno la bacchetta magica, hanno una missione de portare avanti. E mentono, prendono in giro tutti quanti, anche se stessi, perché il problema è creare le condizioni per un salvacondotto a favore di chi deve essere giudicato nelle aule dei tribunali.
Ridurre la durata dellla prescrizione senza intervenire nell’impianto del processo e sulle debolezze dell’apparato giudiziario, è una turlupinatura. Perché siano eliminati i ritardi, le procedure farraginose, occorrono una profonda riforma dell’amministrazione giudiziaria e risorse importanti, altrimenti il processo breve diventa un grosso regalo per chi deve rispondere di reati, crimini, malversazioni, truffe, corruzioni e quant’altro. Significa anche “condannare” la parte lesa, impedire a migliaia di cittadini che pretendono giustizia, di ottenerla, togliere un diritto alle vittime delle prepotenze e delle illegalità. Una enormità. Il paccheto sicurezza, fiore all’occhioello della sponda leghista della maggioranza, si trasforma in un pacchetto insicurezza.
La corsia preferenziale data al processo breve è, per di sé, la cartina di tornasole dell’interesse che muove la maggioranza ed il governo: salvaguardare il Premier. Il passaggio dalla prescrizione breve al processo breve, come ha fatto notare, allarmato, il Presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Palomara, cancellerebbe di fatto molti processi.
I vantaggi per chi sta in alto sono evidenti. Le procedure vigenti lasciano ampie opportunità per ritardare la celebrazione dei processi, stabilire che devono concludersi in due anni per ogni grado di giudizio, è come mettere in cassaforte la possibilità di uscirne indenni anche quando si deve rendere conto di un misfatto. Invece che puntare sull’assoluzione, chi non teme di essere punito, punterà sulla prescrizione, molto più semplice da ottenere. E’ come se avessero concesso una corsia preferenziale.
In particolare per chi ricopre incarichi istituzionali, basterà mettere insieme l’indisponibilità derivante da impegni attinenti alla carica e il processo breve per fare “bingo”, ottenendo la prescrizione. Tanto vale dire le cose come stanno, si va diritto verso l’immunità parlamentare, che pure è una cosa seria e discutibile se fosse stata usata onorevolmente dagli onorevoli. Invece ne hanno fatta pezza per i piedi, concedendola in largisssima parte per proteggere i parlamentari dai reati comuni, tradendo dunque lo spirito della norma.
La storia che vogliono strappare dalle mani delle toghe il potere di perseguire gli eletti dal popolo è una bugia grande quanto una casa. I provvedimenti sbagliati di singoli magistrati non possono in alcun modo giustificare il “liberi tutti” e la corsia liberatoria per i parlamentari, cui è fatto obbligo di costituire un modello di comportamento piuttosto che un modello di privilegio.
Ciò che impressiona, tuttavia, non è tanto l’obiettivo di “assolvere” il Premier prima che entri nell’aula del tribunale, quanto la motivazione con cui si vuole giustificare tutto questo. C’è infatti chi enfatizza la portata del provvedimento che regalerebbe agli italiani un processo breve e quindi una giustizia celere, e chi con una grande faccia tosta sostiene che tutto questo è indispensabile per salvaguardare chi è perseguitato dalle toghe. Perché è questo che s’intende fare passare: impedire il processo perché a chi è vittima di una persecuzione giudiziaria.
Se passasse questa motivazione si stabilirebbe un principio di gravità inaudita:si abbatte l’architrave su cui poggia lo stato di diritto. Meglio a questo punto, molto meglio, il Lodo Alfano, che privilegia il Presidente del Consiglio (le altre cariche dello Stato non ne hanno bisogno, sono tutelati dalle norme vigenti) alla luce del sole.
Source: SiciliaInformazioni | Il Grand...i assolvono i pezzi da novanta (http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/70702/grande-imbroglio-processo-breve-giustizia-lenta-danna-parte-lesa-assolvono-pezzi-novanta.htm) (12/11/2009) http://copycat.kodeware.net/16.png (http://copycat.kodeware.net)
Il Grande Imbroglio. Processo breve e giustizia lenta. Così si condanna la parte lesa e si assolvono i pezzi da novanta
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oggi, 12 novembre 2009 13:34
Un Grande Imbroglio, ecco di che si tratta. Vogliono farci credere che ciò che non si è saputo, o potuto fare in sessanta anni per accelerare i tempi del processo, sia possibile realizzarlo in poche ore. Hanno la bacchetta magica? No, hanno bisogno di fare in fretta, e non certo per corrispondere al bisogno di giustizia dei cittadini, i quali vogliono una giustizia che funziona e non una giustizia che concede, di fatto, una corsia privilegiata a chi
ha buoni avvocati e tanti soldi per allungare i tempi del processo.
Non hanno la bacchetta magica, hanno una missione de portare avanti. E mentono, prendono in giro tutti quanti, anche se stessi, perché il problema è creare le condizioni per un salvacondotto a favore di chi deve essere giudicato nelle aule dei tribunali.
Ridurre la durata dellla prescrizione senza intervenire nell’impianto del processo e sulle debolezze dell’apparato giudiziario, è una turlupinatura. Perché siano eliminati i ritardi, le procedure farraginose, occorrono una profonda riforma dell’amministrazione giudiziaria e risorse importanti, altrimenti il processo breve diventa un grosso regalo per chi deve rispondere di reati, crimini, malversazioni, truffe, corruzioni e quant’altro. Significa anche “condannare” la parte lesa, impedire a migliaia di cittadini che pretendono giustizia, di ottenerla, togliere un diritto alle vittime delle prepotenze e delle illegalità. Una enormità. Il paccheto sicurezza, fiore all’occhioello della sponda leghista della maggioranza, si trasforma in un pacchetto insicurezza.
La corsia preferenziale data al processo breve è, per di sé, la cartina di tornasole dell’interesse che muove la maggioranza ed il governo: salvaguardare il Premier. Il passaggio dalla prescrizione breve al processo breve, come ha fatto notare, allarmato, il Presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Palomara, cancellerebbe di fatto molti processi.
I vantaggi per chi sta in alto sono evidenti. Le procedure vigenti lasciano ampie opportunità per ritardare la celebrazione dei processi, stabilire che devono concludersi in due anni per ogni grado di giudizio, è come mettere in cassaforte la possibilità di uscirne indenni anche quando si deve rendere conto di un misfatto. Invece che puntare sull’assoluzione, chi non teme di essere punito, punterà sulla prescrizione, molto più semplice da ottenere. E’ come se avessero concesso una corsia preferenziale.
In particolare per chi ricopre incarichi istituzionali, basterà mettere insieme l’indisponibilità derivante da impegni attinenti alla carica e il processo breve per fare “bingo”, ottenendo la prescrizione. Tanto vale dire le cose come stanno, si va diritto verso l’immunità parlamentare, che pure è una cosa seria e discutibile se fosse stata usata onorevolmente dagli onorevoli. Invece ne hanno fatta pezza per i piedi, concedendola in largisssima parte per proteggere i parlamentari dai reati comuni, tradendo dunque lo spirito della norma.
La storia che vogliono strappare dalle mani delle toghe il potere di perseguire gli eletti dal popolo è una bugia grande quanto una casa. I provvedimenti sbagliati di singoli magistrati non possono in alcun modo giustificare il “liberi tutti” e la corsia liberatoria per i parlamentari, cui è fatto obbligo di costituire un modello di comportamento piuttosto che un modello di privilegio.
Ciò che impressiona, tuttavia, non è tanto l’obiettivo di “assolvere” il Premier prima che entri nell’aula del tribunale, quanto la motivazione con cui si vuole giustificare tutto questo. C’è infatti chi enfatizza la portata del provvedimento che regalerebbe agli italiani un processo breve e quindi una giustizia celere, e chi con una grande faccia tosta sostiene che tutto questo è indispensabile per salvaguardare chi è perseguitato dalle toghe. Perché è questo che s’intende fare passare: impedire il processo perché a chi è vittima di una persecuzione giudiziaria.
Se passasse questa motivazione si stabilirebbe un principio di gravità inaudita:si abbatte l’architrave su cui poggia lo stato di diritto. Meglio a questo punto, molto meglio, il Lodo Alfano, che privilegia il Presidente del Consiglio (le altre cariche dello Stato non ne hanno bisogno, sono tutelati dalle norme vigenti) alla luce del sole.
Source: SiciliaInformazioni | Il Grand...i assolvono i pezzi da novanta (http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/70702/grande-imbroglio-processo-breve-giustizia-lenta-danna-parte-lesa-assolvono-pezzi-novanta.htm) (12/11/2009) http://copycat.kodeware.net/16.png (http://copycat.kodeware.net)