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View Full Version : [Consulenti e PIVA] La scoperta dell'acqua calda


LUVІ
09-11-2009, 12:09
http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/economia/lavoro-precario/lavoro-precario/lavoro-precario.html

Dopo anni di contratti a termine, i lavoratori sono trasformati in "fornitori"
Non cambia nulla: stesso orario e stesso ufficio. Ma l'impresa risparmia oltre il 33%
L'ultima beffa del lavoro precario
"Apri la partita Iva o ti licenzio"
di ROBERTO MANIA

ROMA - L'ultima frontiera della precarietà si chiama "partita Iva". Altro che indice dell'indomabile vitalità imprenditoriale. Questa è tutta un'altra storia che non riguarda neanche un po' le seducenti formule del capitalismo personale. Qui si parla di cocopro: collaboratori a progetto costretti a diventare titolari di "partita Iva" per non perdere il lavoro, anche se precario.

Difficile stimare quanti siano i lavoratori in transizione verso l'imprenditoria forzata. Nessuno l'ha fatto, ma non ci si sbaglia se si ipotizzano decine di migliaia di persone. Si vedrà meglio quando l'Inps renderà pubblici i numeri sui nuovi iscritti al Fondo Gestione Separata. Lì, dati del 2007, le "partite Iva" di professionisti non iscritti ad albi o associazioni erano circa 250 mila, 30 mila in più in un solo anno. Reddito medio intorno ai 15 mila euro, poco più di mille al mese. Dai web designer ai grafici pubblicitari; dai redattori delle grandi case editrici ai lobbysti, fino all'antica, tradizionale, segretaria, imprenditrice di se stessa però. Tutti rigorosamente a mono-committenza, cioè fornitori di una sola azienda. Insomma, false "partite iva".

Di certo questo è un altro capitolo della via italiana alla flessibilità, in cui con il concorso della Grande Recessione, l'obiettivo principale di molte aziende è quello di tagliare i costi per provare a sopravvivere.
Il fenomeno non è nuovo, va detto, ma con la crisi è riaffiorato dovunque, nel ricco settentrione terziarizzato come nella indolente area del lavoro para-pubblico romano. Ed è un fenomeno che spinge una categoria già debole ai livelli più bassi della scala della precarietà. "Le partite Iva diventano sostitutive dei cocopro", commenta Patrizio Di Nicola, sociologo alla Sapienza di Roma, tra i più attenti studiosi dell'universo magmatico del lavoro precario. Questa è la verità.

A compiere il percorso da atipico a "libero professionista", senza più nemmeno un accenno di diritti e di tutele, è ancora la generazione dei trentenni, l'ala marginale del mercato del lavoro.
Eppure questo pezzo di knowledge worker, lavoratori della conoscenza, intellettuali moderni, flessibili e innovativi, avrebbe dovuto rappresentare l'avanguardia di una sorta di neo- borghesia in una società post-industriale. Questa, a sua volta, avrebbe dovuto spingere verso un incremento della produttività e arrestare il nostro declino, sfruttando le nuove tecnologie. La realtà è stata diversa e si è tradotta soprattutto in un progressivo e malcelato tradimento nei confronti di una generazione di giovani professionisti.

A quella generazione appartiene anche Astrid D'Eredità, archeologa, tarantina di nascita, romana di adozione. Racconta che da piccola provava quasi invidia per chi possedeva la tessera di Metro, il grande supermercato all'ingrosso per i professionisti, gli imprenditori, le partite Iva, appunto.
Quei capannoni blu con scritta in giallo a lettere maiuscole erano - per lei - il simbolo delle libertà di impresa, del dinamismo aziendale, dell'individualismo contro il pigro tran tran dell'impiego fisso. Entrare o meno al Metro faceva la differenza. Era uno spartiacque quasi di classe sociale, certo di modelli culturali. "Ora - dice - ho la partita Iva, ma non sono mai entrata al Metro". Ecco. Lei aveva un contratto di collaborazione finché lavorava in Puglia, poi a Roma ha scoperto che senza partita Iva non si fa nulla nel suo settore. Si deve essere "imprenditori di se stessi", come si diceva agli albori della flessibilità. Racconta: "La frase tipica che ti rivolgono è questa: ovviamente bisogna che lei si apra una partita Iva... ". E si comincia: non più dipendenti o para-dipendenti, bensì fornitori. Sulla carta. Perché nei fatti non cambia nulla: stesso stipendio (ma senza contributi), stesso orario, stesso vincolo di subordinazione. In alcuni contratti l'ipocrisia rompe ogni indugio e precisa a scanso di equivoci: "Il fornitore non avrà i benefici previsti per i dipendenti, inclusi assicurazioni, pensione, assistenza e altri benefit riservati agli impiegati". E ancora: "Le suddette attività hanno carattere professionale autonomo e non potranno mai essere configurate come rapporti di lavoro subordinato o di collaborazione".

Osserva Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil: "Sono due le motivazioni principali che spingono in questa direzione: il costo per le aziende che si riduce all'osso e, poi, la totale liberà d'azione sulle partite Iva che possono essere lasciate a casa, prima, e riprese, poco dopo".
L'Italia è la patria del lavoro autonomo: il 27% dell'occupazione complessiva, il triplo rispetto alla Danimarca e il Lussemburgo, il doppio rispetto alla Germania, la Gran Bretagna, la Francia e l'Olanda. Ci supera solo la Grecia. Tutto questo, tra l'altro, ha aiutato anche l'anomalia delle partite Iva. Si calcola, per esempio, che con le partite Iva le aziende risparmino circa il 25% rispetto a un contratto di collaborazione e oltre il 33% rispetto a un contratto di dipendenza.

Carla S., 31 anni, pubblicitaria genovese ha provato a resistere perché non ha mai ambito a far parte del celebrato universo delle partite Iva. Da tre anni lavora in una delle più grande agenzie pubblicitarie del capoluogo ligure. Prima cocopro rinnovato, quindi contratto a termine. Poi la crisi arriva in azienda. Il consulente del lavoro suggerisce al titolare di ricorrere ai contratti di apprendistato. Ma Carla, che comunque tornerebbe indietro all'inizio della sua carriera, è troppo "vecchia" per l'apprendistato perché ha appena superato la soglia dei trent'anni. "Sono una classica bambocciona, vivo con i miei genitori. Ma non potrei fare altrimenti con 1.100 euro al mese".
Anche per questo all'inizio ha detto no alla partita Iva e, in questo caso, al lavoro a casa. Poi ha quasi accettato, ha aperto una trattativa, ha chiesto il doppio per le spese che dovrà sostenere. Le hanno replicato che lo stipendio resta uguale e che dovrà anche formare le due nuove apprendiste. A Carla, come succede spesso, l'azienda ha proposto di aiutarla nel tenere la contabilità. Queste sono le aziende "più illuminate", come le ha chiamate Andrea Bajani nel suo cinico racconto "Mi spezzo ma non m'impiego", uscito qualche anno fa per Einaudi.

Anche ad Andrea Brutti, trentenne consulente ambientale, hanno imposto di diventare "imprenditore", dopo anni di contratti di collaborazione a progetto. "C'è un problema di costi", mi dissero. Per un po' ha fatto anche il doppiolavorista con partita Iva: un po' lobbysta per una associazione ambientalista un po' impiegato in un'altra. Poi ha dovuto mollare il secondo lavoro perché gli orari erano incompatibili. Nemmeno un contratto a tempo determinato è ormai un'alternativa. "Con 800 euro al mese per 35 ore di presenza a settimana non mi conviene". Questa è la trappola della partita Iva.

Infine c'è Federico D., manager di 39 anni, trasformato in pochi frettolosi minuti in partita Iva, dopo otto anni da dirigente in una multinazionale di servizi ospedalieri. "Era un venerdì pomeriggio quando venni chiamato dal mio capo. Ho una notizia cattiva e una buona, mi disse velocemente. La cattiva è che il tuo contratto si trasforma in consulenza, la buona è che il trattamento netto migliora. Poi mi mise in mano la lettera di licenziamento". Ma cos'è cambiato? "Nulla. Stesso orario, stesso ufficio, stesso lavoro. Ma per l'azienda io non sono più un costo, bensì un investimento". Una finzione contabile. Già.


Ma dai? :doh:

Amodio
09-11-2009, 12:19
anche io sono un consulente
e ti dico che restiamo a galla per miracolo

se le dite per risparmiare 2 lire, ci dovessero obbligare ad andare vestiti come i puffi, sono sicuro che lo farebbero

spero in qualche legge apposita, altrimenti si sprofonda

Chevelle
09-11-2009, 12:46
Il risparmio è considerevole. Considerando uno stipendio di 1000 euro nette al mese (circa 16.500 euro annui lordi) percepito dal dipendente, il relativo costo annuo per l' imprenditore è di circa 35.000 euro.

Se il datore di lavoro "obbliga" al dipendente (ora collaboratore) di aprirsi P.IVA, risparmierà grosso modo il 40%. Con questo 40% potrà pagare un altro collaboratore. Bel giochetto la flessibilità senza regole da parte dello Stato!

:muro:

lupotto
09-11-2009, 12:53
Finchè in Italia si punta solo sul risparmio dei costi, anzichè su qualità e innovazione,si andrà sempre peggio :muro:

Basterebbero alcune leggi ad hoc per tirarci fuori da questo schifo, ma siccome questo governo va a braccetto con confindustria, c'è poco da sperare nell'immediato purtroppo:(

John Cage
09-11-2009, 13:31
Già, sono anni ormai che si va avanti con questi stratagemmi.

CYRANO
09-11-2009, 13:33
Finchè in Italia si punta solo sul risparmio dei costi, anzichè su qualità e innovazione,si andrà sempre peggio :muro:

Basterebbero alcune leggi ad hoc per tirarci fuori da questo schifo, ma siccome questo governo va a braccetto con confindustria, c'è poco da sperare nell'immediato purtroppo:(

ma se la mercecaglia l'altro giorno giorno ha detto che gli imprenditori italiani spendono e spandono in R&S !!

:asd: :asd:


C'a'z'a'/.za

cocis
09-11-2009, 13:42
largo ai giovani ... :fagiano:

Bahamut Zero
09-11-2009, 14:43
niente contributi?

stesso stipendio?

ciao ciao pensione? :mbe:

Amodio
09-11-2009, 15:06
niente contributi?

stesso stipendio?

ciao ciao pensione? :mbe:

dall'articolo si evince che l0 stipendio rimarrà uguale,ma non si capisce se al posto dei 1200 euro, daranno almeno2000 per compensare l'inps!

Mauri1971
09-11-2009, 15:09
Il risparmio è considerevole. Considerando uno stipendio di 1000 euro nette al mese (circa 16.500 euro annui lordi) percepito dal dipendente, il relativo costo annuo per l' imprenditore è di circa 35.000 euro.

Se il datore di lavoro "obbliga" al dipendente (ora collaboratore) di aprirsi P.IVA, risparmierà grosso modo il 40%. Con questo 40% potrà pagare un altro collaboratore. Bel giochetto la flessibilità senza regole da parte dello Stato!

:muro:

guarda che è da almeno 5 anni che funziona stà cosa.
e cmq esiste già una legge dove viene controllato colui che essendo titolare di P.IVA non può avere un rapporto lavorativo con una sola azienda, proprio per scongiurare questo tipo di "contratti", però sembra che i controlli in questo senso non vadano effettuati più di tanto.

lupotto
09-11-2009, 15:18
ma se la mercecaglia l'altro giorno giorno ha detto che gli imprenditori italiani spendono e spandono in R&S !!

:asd: :asd:


C'a'z'a'/.za

Si si come no........tanto che io mi stò pagando le certificazioni su 2008 server di tasca mia, certificazioni che vogliono anzi pretendono di rivendersi, senza cacciare un soldo per supportarmi nella formazione, quando ovviamente ho fatto notare la cosa, si sono pure scandalizzati che ho avuto l'ardire di farglielo notare :rolleyes:


In Italia le aziende vanno rimesse al loro posto perchè oggi godono di uno strapotere che stà seriamente minando il nostro paese e il nostro futuro:muro:

eraser
09-11-2009, 15:38
dall'articolo si evince che l0 stipendio rimarrà uguale,ma non si capisce se al posto dei 1200 euro, daranno almeno2000 per compensare l'inps!

Solitamente funziona così:

- tu ti apri la P.IVA;
- il datore di lavoro non ti dà piu lo stipendio al netto, ma al lordo (invece di 1100 euro netti ad esempio te ne da 2500 lordi);
- A fine anno tu dovrai pagarti le tasse della partita iva (una mattonata sopra un piede fa meno male);
- A fine anno tu dovrai pagarti l'iscrizione alla gestione separata INPS e il pagamento dei contributi per la pensione (supponendo tu non abbia un albo, come non ce l'hanno gli informatici ad esempio);
- A fine anno tu dovrai pagarti il commercialista, a meno che tu non sappia gestirti da solo la partita iva;
- Tolte tutte queste spese varie, hai il tuo stipendio al netto - o quello che ci rimane, SE ci rimane

Tradotto in soldoni: se ti va bene, ti rimane in mano la metà di quello che ti danno

Amodio
09-11-2009, 15:39
Si si come no........tanto che io mi stò pagando le certificazioni su 2008 server di tasca mia, certificazioni che vogliono anzi pretendono di rivendersi, senza cacciare un soldo per supportarmi nella formazione, quando ovviamente ho fatto notare la cosa, si sono pure scandalizzati che ho avuto l'ardire di farglielo notare :rolleyes:


In Italia le aziende vanno rimesse al loro posto perchè oggi godono di uno strapotere che stà seriamente minando il nostro paese e il nostro futuro:muro:


ma come? già ti facciamo un favore nel publicizzare che sei certificato, cosi potrai trovare più facilmente la commessa!
noi abbiamo già investito molto su di te, i nostri commerciali hanno fatto molto per trovarti questo posto, devi ringraziarci TU

suvvia, queste poi sono gratificazioni personali, noi non c'entriamo niente, è come se tu venissi a chiedere a noi di pagarti l'università


mi sono stato zitto
ma sappiate che io ora con le MIE certificazioni (pagate da me) loro guadagnano di più, in quanto mi rivendono ad un prezzo maggioritario

per concludere:
non è cambiato una cippa, sempre cosi è andata...

trallallero
09-11-2009, 15:51
ma come? già ti facciamo un favore nel publicizzare che sei certificato, cosi potrai trovare più facilmente la commessa!
noi abbiamo già investito molto su di te, i nostri commerciali hanno fatto molto per trovarti questo posto, devi ringraziarci TU

suvvia, queste poi sono gratificazioni personali, noi non c'entriamo niente, è come se tu venissi a chiedere a noi di pagarti l'università


mi sono stato zitto
ma sappiate che io ora con le MIE certificazioni (pagate da me) loro guadagnano di più, in quanto mi rivendono ad un prezzo maggioritario

per concludere:
non è cambiato una cippa, sempre cosi è andata...
Se hai p.iva il costo delle certificazioni lo scarichi al 100%.

Scalor
09-11-2009, 15:56
Finchè in Italia si punta solo sul risparmio dei costi, anzichè su qualità e innovazione,si andrà sempre peggio :muro:

Basterebbero alcune leggi ad hoc per tirarci fuori da questo schifo, ma siccome questo governo va a braccetto con confindustria, c'è poco da sperare nell'immediato purtroppo:(

se per questo ci sono anche numerosi autisti dipendenti dalle aziende che vengono licenziati per poi essere assunti in cooperativa !:D

lupotto
09-11-2009, 16:02
ma come? già ti facciamo un favore nel publicizzare che sei certificato, cosi potrai trovare più facilmente la commessa!
noi abbiamo già investito molto su di te, i nostri commerciali hanno fatto molto per trovarti questo posto, devi ringraziarci TU

suvvia, queste poi sono gratificazioni personali, noi non c'entriamo niente, è come se tu venissi a chiedere a noi di pagarti l'università


mi sono stato zitto
ma sappiate che io ora con le MIE certificazioni (pagate da me) loro guadagnano di più, in quanto mi rivendono ad un prezzo maggioritario

per concludere:
non è cambiato una cippa, sempre cosi è andata...

E poi quando te ne vai via e li lasci nella cacca, perchè trovi di meglio, ti danno anche dell'ingrato :O

Marziano
09-11-2009, 17:13
ma se la mercecaglia l'altro giorno giorno ha detto che gli imprenditori italiani spendono e spandono in R&S !!


BWAHAHAHAHAHAHAH!!!!!




No, scherzi a parte...




BWAHAHAHAHAHAHAH!!!!!

Giullo
09-11-2009, 17:43
ho la piva da più di 10 anni, e indovinate un pò? l'ho aperta proprio per questo motivo, :D
c'è da dire che almeno nel mio caso, oltre ad uno stipendio tutto sommato onesto, non ho obblighi di presenza e le uniche valutazioni vengono fatte sui risultati finali (es: non mi presento per 2 mesi in ufficio, ma se rispetto tutte le scadenze programmate non è un problema)

in realtà mi salvo solo perchè faccio valere i 10 anni di esperienza (oltre a quelche lavoretto decente ;) ), ho appena sentito che oggi hanno offerto in piva 1600 beuri al mese ad un tizio per sviluppare su iphone .. per carità è sicuramente un junior, ma 1600 diventano dopo i 3 anni di regime agevolato poco più di 800 :( :( (e niente tredicesima, niente ferie pagate, niente mensa)

Chevelle
09-11-2009, 17:45
guarda che è da almeno 5 anni che funziona stà cosa.
e cmq esiste già una legge dove viene controllato colui che essendo titolare di P.IVA non può avere un rapporto lavorativo con una sola azienda, proprio per scongiurare questo tipo di "contratti", però sembra che i controlli in questo senso non vadano effettuati più di tanto.

So benissimo che esiste questa legge, ma non viene rispettata. Il senza "regole" andava tra virgolette, era ovviamente una mia provocazione personale.

Chevelle
09-11-2009, 17:46
se per questo ci sono anche numerosi autisti dipendenti dalle aziende che vengono licenziati per poi essere assunti in cooperativa !:D

Sì, verissimo

eraser
09-11-2009, 17:55
ho appena sentito che oggi hanno offerto in piva 1600 beuri al mese ad un tizio per sviluppare su iphone .. per carità è sicuramente un junior, ma 1600 diventano dopo i 3 anni di regime agevolato poco più di 800 :( :( (e niente tredicesima, niente ferie pagate, niente mensa)

Che schifo. Dopo i 3 anni del regime agevolato al 10% diventa una cosa indescrivibile. E poi tu consideri 800 euro (non so se tu abbia considerato anche i versamenti dei contributi alla gestione separata INPS), ma a quello devi togliere il costo del commercialista, che solitamente non sono poi così economici.

Anche io sono con P.IVA ma perché, essendo un lavoro internazionale, era più flessibile con questo modello.

Giullo
09-11-2009, 17:58
Che schifo. Dopo i 3 anni del regime agevolato al 10% diventa una cosa indescrivibile. E poi tu consideri 800 euro (non so se tu abbia considerato anche i versamenti dei contributi alla gestione separata INPS), ma a quello devi togliere il costo del commercialista, che solitamente non sono poi così economici.

Anche io sono con P.IVA ma perché, essendo un lavoro internazionale, era più flessibile con questo modello.

per fortuna il commercialista è mio padre :D , cmq hai ragione è un costo in più da sostenere se non si trova un amico/parente che lo faccia (ed in genere il lavoro non è molto, 12 fatture in incasso più quelle in uscita)

trallallero
09-11-2009, 18:31
Scusate ma i costi scaricabili al 100%, come quello del commercialista, sono quelli che incidono meno sul netto finale anzi, non incidono per niente proprio perchè sono solo tasse non pagate.

eraser
09-11-2009, 18:37
Scusate ma i costi scaricabili al 100%, come quello del commercialista, sono quelli che incidono meno sul netto finale anzi, non incidono per niente proprio perchè sono solo tasse non pagate.

Fermo restando che il costo del commercialista è una cavolata rispetto al tutto e che era solo un esempio di costi aggiuntivi, quando devo pagare ad esempio 600 euro la prima rata del commercialista, quei 600 euro in meno si sentono. Se poi lo stipendio, alla fine, sono 1000 euro netti al mese, il mese che paghi il commercialista rimani con un niente in mano

trallallero
09-11-2009, 18:51
Fermo restando che il costo del commercialista è una cavolata rispetto al tutto e che era solo un esempio di costi aggiuntivi, quando devo pagare ad esempio 600 euro la prima rata del commercialista, quei 600 euro in meno si sentono. Se poi lo stipendio, alla fine, sono 1000 euro netti al mese, il mese che paghi il commercialista rimani con un niente in mano

Beh, io avevo un fatturato un pelino più alto quindi il costo del commercialista era irrilevante (almeno rispetto ai 14-15.000 € da trovare a Novembre per gli acconti da versare mentre "gli altri" prendevano la 13esima http://www.freesaveweb.net/hwupgrade/smile/asd/wallasd.gif)

eraser
09-11-2009, 19:12
Beh, io avevo un fatturato un pelino più alto quindi il costo del commercialista era irrilevante (almeno rispetto ai 14-15.000 € da trovare a Novembre per gli acconti da versare mentre "gli altri" prendevano la 13esima http://www.freesaveweb.net/hwupgrade/smile/asd/wallasd.gif)

Ah beh ecco :D In quel caso si :)

Ma qui si parla di dare ad un lavoratore 1600€ al mese e di gestirsi da solo P.IVA e, di conseguenza, tutte le tasse e oneri vari. Il povero cristo non ci esce vivo

Per me va bene l'idea della P.IVA, ma a questo punto mi dai minimo 3000 euro al mese lordi

entanglement
09-11-2009, 19:23
pidocchiosi :rolleyes:

CaFFeiNe
09-11-2009, 19:33
Solitamente funziona così:

- tu ti apri la P.IVA;
- il datore di lavoro non ti dà piu lo stipendio al netto, ma al lordo (invece di 1100 euro netti ad esempio te ne da 2500 lordi);
- A fine anno tu dovrai pagarti le tasse della partita iva (una mattonata sopra un piede fa meno male);
- A fine anno tu dovrai pagarti l'iscrizione alla gestione separata INPS e il pagamento dei contributi per la pensione (supponendo tu non abbia un albo, come non ce l'hanno gli informatici ad esempio);
- A fine anno tu dovrai pagarti il commercialista, a meno che tu non sappia gestirti da solo la partita iva;
- Tolte tutte queste spese varie, hai il tuo stipendio al netto - o quello che ci rimane, SE ci rimane

Tradotto in soldoni: se ti va bene, ti rimane in mano la metà di quello che ti danno

giusto una postilla...
non so come funziona nelle altre universita', ma un laureato alla mia facolta', puo' iscriversi all'albo degli ingegneri, con un esame alquanto "stupido", lo so perchè ho un amico, laureato in informatica, ma ingegnere, iscritto all'albo ;)

eraser
09-11-2009, 19:48
Sì, l'esame di stato per passare da informatico a ingegnere informatico. Non sempre viene fatto da quanto ne so. Sì, nel caso tu sia ingegnere informatico, c'è l'albo degli ingegneri

tdi150cv
09-11-2009, 19:48
domanda ... qualcuno mi sa indicare esattamente per filo e per segno quanto e cosa si riesce a detrarre di una vettura in leasing per i titolari di partita iva che hanno una società individuale e quali limiti d'acquisto e uso ci sono ?

grazie

eraser
09-11-2009, 19:51
Vettura in leasing non saprei, però acquistata in toto recuperi il 20% dell'IVA più recuperi le spese carburante (devi compilare i fogli appositi quando vai a fare rifornimento)

CaFFeiNe
09-11-2009, 19:51
domanda ... qualcuno mi sa indicare esattamente per filo e per segno quanto e cosa si riesce a detrarre di una vettura in leasing per i titolari di partita iva che hanno una società individuale e quali limiti d'acquisto e uso ci sono ?

grazie

dipende molto da come immatricoli l'auto...
in leasing non ti so dire...se per societa' individuale, intendi commercio, o rappresentanza, la camera di commercio ti permette di avere un congruo sconto, che dipende molto dalla casa...
(mia madre rappresentante di commercio, ha uno sconto variabile tra il 4 e il 12% a seconda della casa produttrice dell'auto)


penso che cmq tu possa scaricare la somma contante che dai (anticipo) e negli anni successivi, quella forse di valutazione della vecchia auto nel passaggio alla nuova... non sarei sicuro... ma penso che se tu abbia una ditta individuale, avrai il tuo bravo commercialista a cui chiedere no?

tdi150cv
09-11-2009, 19:54
dipende molto da come immatricoli l'auto...
in leasing non ti so dire...se per societa' individuale, intendi commercio, o rappresentanza, la camera di commercio ti permette di avere un congruo sconto, che dipende molto dalla casa...
(mia madre rappresentante di commercio, ha uno sconto variabile tra il 4 e il 12% a seconda della casa produttrice dell'auto)


penso che cmq tu possa scaricare la somma contante che dai (anticipo) e negli anni successivi, quella forse di valutazione della vecchia auto nel passaggio alla nuova... non sarei sicuro... ma penso che se tu abbia una ditta individuale, avrai il tuo bravo commercialista a cui chiedere no?

no no io sono un dipendente ... diciamo solo che mi serviva una informazione :D :cool:

Fritz!
09-11-2009, 20:04
Magari dico una cazzata, ma se ricordo bene dovrebbe essere deducibile una parte della quota capitale (con criterio di competenza) purché la durata del contratto di leasing sia pari almeno alla metà del periodo di ammortamento e con un massimo di costo di boh, 20,000 euro o giu di li. La quota varia a seconda che il mezzo sia considerato strumento di impresa esclusivo o promiscuo..

CaFFeiNe
09-11-2009, 20:14
no no io sono un dipendente ... diciamo solo che mi serviva una informazione :D :cool:

non hai un parente amico commercialista, o ragioniere che lavora da un commercialista, o qualche amico, che possa chiedere al suo commercialista? :asd:

trallallero
09-11-2009, 20:45
Ah beh ecco :D In quel caso si :)

Ma qui si parla di dare ad un lavoratore 1600€ al mese e di gestirsi da solo P.IVA e, di conseguenza, tutte le tasse e oneri vari. Il povero cristo non ci esce vivo

Per me va bene l'idea della P.IVA, ma a questo punto mi dai minimo 3000 euro al mese lordi
Può sembrare assurdo ma te lo sconsiglio, meno prendi e meno tasse paghi.
Io prendevo 235 + iva al giorno e al terzo anno ho dovuto chiedere aiuto a mia madre per quel cazzo di acconto di 15k€ a Novembre (ogni volta che ci penso mi viene la rabbia). Calcola però che avevo una famiglia da mantenere ma niente cene fuori, niente spese extra, niente vacanze, solo mutuo da 650€ e leasing da 400€ scaricabile al 50% ... poi è arrivato Prodi con la mazzata finale, dal 50% si passa al 25% http://www.freesaveweb.net/hwupgrade/smile/asd/readasd.gif

(poi corretto al 40% giusto per dimostrare che sapevano quello che stavano facendo)

domanda ... qualcuno mi sa indicare esattamente per filo e per segno quanto e cosa si riesce a detrarre di una vettura in leasing per i titolari di partita iva che hanno una società individuale e quali limiti d'acquisto e uso ci sono ?

grazie
Lscia stare e rimani assunto ;)

pasticca
09-11-2009, 21:26
però dimenticate la possibilità di aderire ai REGIMI MINIMI che, in teoria, nasce proprio per chi apre la piva esclusivamente per lavorare in UNA ditta.

tdi150cv
09-11-2009, 22:09
Lscia stare e rimani assunto ;)

tranquillo ho un lavoro ben remunerato e con il culo che lo mollo ... diciamo che la questione è leggermente diversa da quel che si puo' pensare ! :D

insomma volevo sapere nell'immediato , poi posso sempre chiedere al commercialista che segue diverse pratiche in famiglia chiaro. ;)

trallallero
09-11-2009, 22:14
tranquillo ho un lavoro ben remunerato e con il culo che lo mollo ... diciamo che la questione è leggermente diversa da quel che si puo' pensare ! :D

insomma volevo sapere nell'immediato , poi posso sempre chiedere al commercialista che segue diverse pratiche in famiglia chiaro. ;)
Ecco appunto, meglio chiedere al commercialista, anche se io non mi fiderei manco di lui :D

ZetaGemini
09-11-2009, 23:31
niente contributi?

stesso stipendio?

ciao ciao pensione? :mbe:

seeeeeeeeee magari. guarda che l'INPiSi la paghi lo stesso... it's the italian way of life!!! :D

ZetaGemini
09-11-2009, 23:32
guarda che è da almeno 5 anni che funziona stà cosa.
e cmq esiste già una legge dove viene controllato colui che essendo titolare di P.IVA non può avere un rapporto lavorativo con una sola azienda, proprio per scongiurare questo tipo di "contratti", però sembra che i controlli in questo senso non vadano effettuati più di tanto.

"controlli" nello stesso contesto in cui si parla di una situazione o legge italiana è già un controsenso di per se :doh: