lowenz
03-11-2009, 23:13
Grazie a Ballarò ho avuto la prova di quello di cui ero non sicuro, sicurissimo :p
L'intellettuale (quelli che non fanno mai un cazzo insomma, no? :D) che è stato imprigionato dal democratico amicone Putin l'ha mostrato alle telecamere.
http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/16/battaglia_legale_del_nipote_Stalin_co_8_090916031.shtml
Vai Putin! Campione di democrazia!
Ufficialmente, poi, fin dai tempi di Gorbaciov, Mosca si è addossata la colpa del massacro di Katyn. Ma molti, sotto sotto, continuano in Russia a credere nella folle teoria (sostenuta per altro da alcuni anche per Hitler) che tutto il male veniva fatto dai sottoposti. Lui, il Vozhd, il Capo, non ne sapeva nulla. Il libro che stabilisce le linee guida per gli insegnanti di storia dice testualmente che ai ragazzi occorre spiegare come «Stalin agì, in una situazione storica ben precisa, in maniera razionale come amministratore e indefesso sostenitore della trasformazione industriale del Paese». Il Grande Terrore, vale a dire le colossali repressioni degli anni Trenta, terminò non appena «Stalin decise che il suo progetto di una società monolitica era stato realizzato». Più tardi, si fa capire, le repressioni furono riprese da Beria. In ogni caso queste «ebbero anche la funzione di mettere in riga chi lavorava male». Nelle scorse settimane il nome di Stalin è ricomparso anche nella stazione Kurskaya della metropolitana di Mosca. Sul muro è stato inserito nuovamente un verso dell' inno sovietico abolito da Krusciov: «Stalin ci ha cresciuti nella fedeltà al popolo e ci ha ispirati nel lavoro e nelle imprese eroiche». I poveri bambini russi saranno, come minimo, confusi, visto che ai manuali di storia di cui abbiamo parlato si affiancano le opere del premio Nobel per la letteratura morto l' anno scorso. Una giornata di Ivan Denisovich dove si raccontano le terribili 24 ore di uno zek, un deportato in Siberia come era stato lo stesso Solzhenitsyn. E Arcipelago Gulag, nel quale il Piccolo Padre viene bollato senza appello come Grande Malfattore, Grande Carnefice, Grande Assassino. Fabrizio Dragosei RIPRODUZIONE RISERVATA Famiglia Il padre Yevgeny Dzhugashvili, 73 anni, è il figlio di Yakov (foto), uno dei 4 figli avuti da Stalin durante una vita amorosa che ha compreso due mogli e molte amanti La casa Vive a Tbilisi, capitale della Georgia, vicino a Gori, dove nacque Stalin.
Ma no, i comunisti sono quelli italiani, Putin (con lettone) sono amici e demonizzarli è una campagna denigratoria.....in stile comunista :mad:
Essì, i comunisti siam proprio noi.....
:muro: :muro: :muro:
L'intellettuale (quelli che non fanno mai un cazzo insomma, no? :D) che è stato imprigionato dal democratico amicone Putin l'ha mostrato alle telecamere.
http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/16/battaglia_legale_del_nipote_Stalin_co_8_090916031.shtml
Vai Putin! Campione di democrazia!
Ufficialmente, poi, fin dai tempi di Gorbaciov, Mosca si è addossata la colpa del massacro di Katyn. Ma molti, sotto sotto, continuano in Russia a credere nella folle teoria (sostenuta per altro da alcuni anche per Hitler) che tutto il male veniva fatto dai sottoposti. Lui, il Vozhd, il Capo, non ne sapeva nulla. Il libro che stabilisce le linee guida per gli insegnanti di storia dice testualmente che ai ragazzi occorre spiegare come «Stalin agì, in una situazione storica ben precisa, in maniera razionale come amministratore e indefesso sostenitore della trasformazione industriale del Paese». Il Grande Terrore, vale a dire le colossali repressioni degli anni Trenta, terminò non appena «Stalin decise che il suo progetto di una società monolitica era stato realizzato». Più tardi, si fa capire, le repressioni furono riprese da Beria. In ogni caso queste «ebbero anche la funzione di mettere in riga chi lavorava male». Nelle scorse settimane il nome di Stalin è ricomparso anche nella stazione Kurskaya della metropolitana di Mosca. Sul muro è stato inserito nuovamente un verso dell' inno sovietico abolito da Krusciov: «Stalin ci ha cresciuti nella fedeltà al popolo e ci ha ispirati nel lavoro e nelle imprese eroiche». I poveri bambini russi saranno, come minimo, confusi, visto che ai manuali di storia di cui abbiamo parlato si affiancano le opere del premio Nobel per la letteratura morto l' anno scorso. Una giornata di Ivan Denisovich dove si raccontano le terribili 24 ore di uno zek, un deportato in Siberia come era stato lo stesso Solzhenitsyn. E Arcipelago Gulag, nel quale il Piccolo Padre viene bollato senza appello come Grande Malfattore, Grande Carnefice, Grande Assassino. Fabrizio Dragosei RIPRODUZIONE RISERVATA Famiglia Il padre Yevgeny Dzhugashvili, 73 anni, è il figlio di Yakov (foto), uno dei 4 figli avuti da Stalin durante una vita amorosa che ha compreso due mogli e molte amanti La casa Vive a Tbilisi, capitale della Georgia, vicino a Gori, dove nacque Stalin.
Ma no, i comunisti sono quelli italiani, Putin (con lettone) sono amici e demonizzarli è una campagna denigratoria.....in stile comunista :mad:
Essì, i comunisti siam proprio noi.....
:muro: :muro: :muro: