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View Full Version : Ci avete traditi, restituiteci la vita.


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01-11-2009, 02:59
ECONOMIA

Già 800 testimonianze a Repubblica.it. Racconti di chi si vede negata ogni chance
Dagli stagisti ai piccoli imprenditori, in diretta la condizione giovanile in Italia
Storie dalla generazione perduta
"Ci avete traditi, restituiteci la vita"
di FEDERICO PACE


C'è collera e disincanto. Avvilimento e indignazione. Nelle ottocento email spedite dai giovani, in poco meno di quarantotto ore, a Repubblica.it, si sovrappongono parole rabbiose e spietate analisi. I ragazzi che sono stati mandati a casa con la crisi, sono mortificati per il lavoro che non c'è. Pentiti del tempo e della dedizione riservata agli studi. Arrabbiati per l'assenza di meritocrazia che li tiene ancora fuori da tutto.

Nelle testimonianze arrivate da ogni parte d'Italia ci sono le peripezie quotidiane di quelli ingabbiati nella "trappola dello stage" e il disappunto degli eterni precari appesi alle promesse di un datore di lavoro. Ci sono i docenti e i ricercatori senza alcuna certezza. Ma anche i giovani avvocati e gli architetti che lavorano a "euro zero". I piccoli imprenditori alle prese con affari che vanno in malora. Ci sono quelli che il lavoro non lo hanno mai trovato. C'è chi è partito. E chi non sa più cosa fare.

Il lavoro perduto. Da Ascoli Piceno un ventottenne, che fino a poco tempo fa aveva un contratto a tempo indeterminato, ha spedito quello che sembra un epitaffio o una poesia bruciante di Toti Scialoja: "L'azienda ha chiuso. Sono rimasto a casa." Ogni altra parola sarebbe di troppo. Una ragazza della provincia di Venezia invece il posto c'e l'ha ancora. Ma sa che non durerà. "Sono assistente sociale - racconta la ventisettenne con un contratto a tempo -, lavoro con una cooperativa che mi paga molto meno delle mie colleghe di pari grado. Ora l'amministrazione comunale sta 'ridisegnando l'organico': cioè sta per eliminare il mio posto. A volte non dormo di notte. Tra poco sarò di nuovo a spasso".


In questo labirinto senza via d'uscita, ci sono molti che accettano di ridursi le mansioni. Si fa anche questo per cominciare a vivere e non rimanere senza niente in mano a fine mese. Da Roma arriva una storia esemplare: "Laureato in giurisprudenza - scrive il nostro lettore - dopo tante collaborazioni a progetto, nel 2007 ho deciso di dequalificarmi spinto dal desiderio di creare qualcosa con la mia compagna. Ho accettato un posto da operaio messo a disposizione da un'agenzia per il lavoro presso una multinazionale". Ma purtroppo non è bastato neppure questo. "A giugno scorso l'azienda ha deciso che insieme ad altri novanta colleghi non era più necessaria la mia collaborazione lasciandomi a casa".

Il posto mai trovato. Ma molti un lavoro non l'hanno mai. Da Torino una ragazza scrive: "Sono diplomata in lingue da un anno. Dicevano che era un buon settore per l'impiego. Girando per le varie agenzie della mia città ho scoperto che non era così. Tutti mi chiedono se ho esperienze lavorative e, sentendo la mia risposta negativa, mi guardano con aria scocciata come se in realtà stessi chiedendo l'elemosina". Da Varese una ragazza di venticinque anni confessa la delusione per l'inutilità della laurea. Ha trovato solo qualche lavoretto pagato "250 euro al mese per fare la pendolare da Varese a Milano. Dopo sette mesi speri in qualcosa di meglio. E lo chiedi. Come risposta ti ritrovi senza niente. Niente di niente. La banca mi ha comunicato che il mio conto è a secco. Vivo di 'paghette'".

Troppi stage. Chi riesce a fare il primo passo è costretto ad accettare gli effimeri "surrogati" dell'assunzione. I tirocini soprattutto. Percorsi che difficilmente conducono al lavoro "stabile". Un ventisettenne di Padova racconta: "Dopo una laurea e un master sono caduto nel vortice degli stage. Prima in un'agenzia a Roma ed ora in un ufficio a Milano. Non ci sono prospettive di assunzione di alcun tipo. Non vi è un rimborso spese, non ci sono neppure i buoni pasto". Ma non basta. Il problema, dice il lettore, è che "molto spesso arrivo in ufficio e non mi viene assegnato neppure un compito in tutto il giorno. Non imparo. Perdo tempo."

Professionisti e imprenditori. In questo grande arcipelago della generazione a cui vengono concesse poche chance e nessuna prospettiva non ci sono solo le figure (addetti di call center o precari della scuola) che abbiamo imparato a conoscere. Una trentaduenne pugliese scrive: "Sono laureata in giurisprudenza, non vorrei fare l'avvocato ma non ho altra scelta. Sono sette anni che lavoro presso avvocati. Gratis o quasi perché la condizione dei praticanti e neo avvocati è di dipendenti a tempo pieno senza diritti. Se ti ammali o sei in maternità, sei finita."

A scrivere sono anche quelli che tentano la via della piccola imprenditoria. Da Milano arriva la lettera di un 34enne. "Avevo una mia piccola attività d'erboristeria. Ho deciso di fidarmi di un caro amico. Abbiamo costituito una nuova società. Avevamo un nuovo negozio più grande, c'era l'entusiasmo, la gioia per qualcosa che cresceva e che poteva dare di più. E' trascorso un anno da quell'inizio ed oggi mi ritrovo senza più nulla." Anche a Napoli succede qualcosa di simile: "Disperato, dopo ennesimi mesi di ricerca di lavoro completamente vana, ho tentato l'ultima carta: mettere su un'attività, un piccolo negozio. Con un prestito familiare, ovviamente. Però l'attività non produce altro che debiti. Fra pochi mesi dovrò chiudere".

Lontani da casa. Più della metà di chi ci ha scritto, ha lasciato il posto dove è nato. Il 15 per cento è partito dalla città d'origine. Il 23 per cento ha cambiato regione. A partire sono quasi sempre loro. Quelli che dal Sud vanno al Nord. Qualcuno ha fatto più di 400 chilometri. Altri anche il doppio. Spesso senza ottenere nulla in cambio. Una laureata in ingegneria si è trasferita da Agrigento a Novara, in quello che lei definisce "il ricco Nord. Mi sono ben inserita come precaria. Fino al giugno 2009. Poi la catastrofe. Da un giorno all'altro senza lavoro, a inseguire il titolare per farmi dare quello che mi spetta per progetti fatti ma che non vuole pagare". Un trentunenne racconta, con rabbia, di avere lasciato la Calabria per Milano: "Mi sono laureato in ingegneria credendo di potere trovare un lavoro in modo più semplice. Non è stato così. Lavoro in una società dello Stato che mi sfrutta come un cane". Un ragazzo sardo di ventinove anni scrive: "Sono un giovane che, dopo la laurea, ha deciso di lasciare il Sud per salire a Milano, in cerca di fortuna. Non è che ne abbia trovata molta: contratti a tempo determinato (ho avuto anche un contratto di 1 settimana!!!), zero gratifiche lavorative, zero possibilità di carriera. A fine anno mi scade il contratto. Penso proprio che lascerò l'Italia." Ciascuna parola, scritta da questi ragazzi, chiama in causa un'intera classe politica e un sistema economico che sembra averli dimenticati, prima ancora di averli traditi.

Belpaese addio. Il 17 per cento delle testimonianze è di chi è andato via dall'Italia per riuscire ad avere un'occasione. Molti sono soddisfatti di averlo fatto. Come risulta evidente dal telegrafico messaggio che arriva dall'Austria. "Trasferito a Vienna. Felicissimo, occupato e per nulla nostalgico". Da Siracusa è partita anche una ragazza con laurea e master in nuove tecnologie perché "l'impiegata di un'agenzia interinale del nord mi offrì un posto come commessa in un negozio di alimentari. Così decisi che all'Italia avevo dato l'ultima possibilità e me ne andai all'estero". Dice di parlare correntemente quattro lingue e di avere vinto, "un concorso pubblico non italiano, per il quale ha davvero contato solo il merito" e di avere "un salario più che decente. Oggi guardavo il mio profilo su Linkedin e mi sono accorta che ho scritto il mio cv in inglese, francese e spagnolo e non in italiano...".

Ma c'è anche chi, pure al di là dei confini nazionali, non ha trovato alcun Eldorado. Dal Regno Unito un ragazzo napoletano racconta che all'estero le cose non vanno affatto bene. "Vivo in Inghilterra da più di cinque anni e ho sempre lavorato in ruoli da impiegato per grosse aziende. In cinque anni ho registrato tre redundacies, ovvero licenziamenti per motivi di trasferimento del business. L'ultima a marzo 2009. Adesso ho cominciato a lavorare con un rimborso di appena 100 sterline a settimana. Loro la chiamano probation (prova), io sfruttamento".

La fatica e il sogno. Infine a chi è ancora convinto, in buona o cattiva fede, che alle nuove generazioni manchi la forza per rimboccarsi davvero le mani, sembra rispondere Angelo, 32 anni da Brindisi: "Ho cominciato a lavorare da bambino nella piccola officina meccanica di mio padre. Mi sono diplomato come tecnico delle industrie e ho assolto la leva militare. Studiavo ancora quando ho preso un patentino come conduttore di caldaie a vapore che mi ha permesso di cominciare a lavorare. Ho iniziato con un lavoro stagionale. Dopo una stagione ero nuovamente disoccupato. Da allora è cominciata la mia storia di precario. Da quel momento ho fatto, in nero e non, il caldaista civile, l'operatore macchine utensili, il falegname, il carpentiere, il muratore, il pescivendolo, lo chef, il rappresentante, il letturista di contatori, l'agricoltore, il tubista..." e proprio alla fine, quando l'elenco sembra non finire mai, sintetizza in poche parole tutta l'essenza problematica di una generazione a cui la società non sembra offrire alcuna vera opportunità: "Ormai ho imparato a vivere della giornata e quel sogno del posto fisso, beh... mi sono reso conto che è davvero un sogno".

http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/economia/crisi-42/generazione-perduta-2/generazione-perduta-2.html


:(

FalconXp
01-11-2009, 08:27
Lo sentite?
Questo è il rumore della merda che ci sommergerà globalmente

Ziosilvio
01-11-2009, 09:18
Da utente:
Ma il problema fondamentale, è nella crisi, o nelle persone che sfruttano la scusa della crisi per procurarsi forza-lavoro senza pagarla adeguatamente?

Franco2
01-11-2009, 09:22
Ma il problema fondamentale, è nella crisi, o nelle persone che sfruttano la scusa della crisi per procurarsi forza-lavoro senza pagarla adeguatamente?

Quello lo facevano già da prima, nonappena sono spuntate leggi che l'hanno reso possibile.

ferste
01-11-2009, 10:52
Quello lo facevano già da prima, nonappena sono spuntate leggi che l'hanno reso possibile.

ma noooooo, il Signor Biagi ha portato il mercato del lavoro in Italia nel nuovo secolo, ha modernizzato tutto, ha aperto nuove possibilità...... per il posteriore del lavoratore che ha potuto così ricevere ospiti in quantità........e 3 legislature di 2 coalizioni differenti se ne sono sbattute le palle perchè sono stipendiate da quegli stessi imprenditori che con quelle belle normative hanno potuto fare come volevano. ma d'altronde è più importante guardare le vacche di Berlusconi, il sedere di Marrazzo, l'opinione dei giornali inglesi e tutte le altre stronzate di cui sono pieni giornali e 3d. E quando i comunisti (quelli veri) sono stati buttati fuori dal Parlamento tutti a segarsi e a fare feste...tanto il concetto che la democrazia sia confronto e discussione su più idee è passato in secondo piano........

ConteZero
01-11-2009, 10:59
Ed intanto la MarcegagliaRDA sta battendo cassa per avere pure il taglio dell'IRAP.

ferste
01-11-2009, 11:09
Ed intanto la MarcegagliaRDA sta battendo cassa per avere pure il taglio dell'IRAP.

L'altra buona da fare il brodo.......quando il mercato tirava invece di investire in ricerca e porre le basi per mantenere competitività con la tecnologia contro la manovalanza a buon mercato hanno tesorizzato come i signorotti locali dopo la caduta dell'impero romano.....ed ora piangono e come rimedio hanno optato per rendere la manovalanza a buon mercato anche qui e per succhiare un po' anche loro alle mammelle statali.........

Lorekon
01-11-2009, 12:14
Ferste è diventato un compagno :yeah:

mixkey
01-11-2009, 12:16
Nessuno restituira' vite ne altro, nessuno ha mai concesso un diritto senza che qualcun altro non se lo sia preso.
Nessuno regala niente ed il piagnisteo non commuovera' alcuna persona.

Onisem
01-11-2009, 12:20
Da utente:
Ma il problema fondamentale, è nella crisi, o nelle persone che sfruttano la scusa della crisi per procurarsi forza-lavoro senza pagarla adeguatamente?

Il problema è la gente di questo paese e la sua mentalità sottosviluppata.

girodiwino
01-11-2009, 12:28
Nessuno restituira' vite ne altro, nessuno ha mai concesso un diritto senza che qualcun altro non se lo sia preso.
Nessuno regala niente ed il piagnisteo non commuovera' alcuna persona.

Non ti pare che la situazione così venga banalizzata? io sono studente e vorrei trovarmi un lavoretto che mi permetta un minimo di indipendenza: non si trova lavoro nemmeno come fattorino della pizza, l'alternativa è andare a scaricare cassette ai mercati generali:rolleyes:

Non è che posso impugnare un fucile per avere un lavoro!:muro:

Onisem
01-11-2009, 12:30
Non ti pare che la situazione così venga banalizzata? io sono studente e vorrei trovarmi un lavoretto che mi permetta un minimo di indipendenza: non si trova lavoro nemmeno come fattorino della pizza, l'alternativa è andare a scaricare cassette ai mercati generali:rolleyes:

Non è che posso impugnare un fucile per avere un lavoro!:muro:

E invece è probabilmente l'unica cosa che potresti e dovresti fare.

DvL^Nemo
01-11-2009, 12:31
Sono d'accordo con mixkey in liena generale.. Chi non sente la crisi se ne sbatte le pa... letteralmente, ieri sono stato in uno dei + grossi c.c. d'italia a fare un giro ( la prima volta che ci sono stato ), impressionante, tutti a spendere e spandere, pizzerie, tavole calde, tutto pieno, poi magari ci ritrovi uno di questi ragazzi che lavorano sottopagati ecc ( non voglio criticarli ci macherebbe ), ma e' la societa' di oggi che funziona cosi'.. Di gente che pretende solamente in tutti i sensi.. Non esiste nemmeno piu' la cultura del risparmio, quindi la gente si ritrova da un giorno all'altro senza nemmeno 1 soldo in tasca..

Fides Brasier
01-11-2009, 12:39
Ferste è diventato un compagno :yeah:ma infatti :D

leggevo il suo intervento con occhi cosi' :eekk:

nesema
01-11-2009, 13:37
il problemi sono 2:
il consumismo imperante .... (cambiare il cell./PC/abbigliamento/auto/etc. perchè OUT anche se perfettamente utile/funzionante/integro) che porta ad un innalzamento della soglia di spesa consistente e continuo (ciò è dovuto anche alla pressione enorme dei mass media a seguito del modello americano/consumistico)

il REALE assottigliamento delle possibilità di lavoro
dovuto alla DELOCALIZZAZIONE di industrie/attività/etc. (chi parla di occasione si riferisce agli industriali e non a impiegati/operai)

.... è vero che si sono avuti dei ribassi di prezzi.... ma l'ex impiegato/operaio ora disoccupato può spendere????....

ed alla TECNOLOGIA che avanza... dove prima c'era bisogno di 4 persone ora ne bastano 2 (o meno)
_______________________________

naturalmente il tutto penalizza chi si avvicina al mondo del lavoro adesso (per non parlare di chi ha superato i 40anni che è praticamente senza speranza di un lavoro dignitoso)...

P.S. puntualizzo: ... manca il LAVORO (quello con cui vivere dignitosamente) mentre sono sovrabbondanti i lavor-etti precari e sottopagati...(possono essere un occasione per chi sa "psicologicamente" approfittarne/gestirli, ma non vale per tutti e sopratutto chi ha famiglia/mutui a carico)

first register
01-11-2009, 13:50
Esistono molte ragioni per spiegare questo, ma tutte si basano sullo sgretolamento progressivo del patto costitutivo dell'unione sociale umana, sgretolamento dovuto a molti fattori, tra i quali campeggia l'agire dei re per diritto di consenso, atteggiamento tutto teso al mantenimento/allargamento di quel consenso che li mantiene re. Foraggiare milioni di assistiti per accattivarsene le simpatie e carpir loro il voto è un sistema che da frutti, ai re per diritto di consenso, nel periodo breve/medio. Nel lungo distrugge il sistema minando alla base il patto sociale ed i rapporti tra chi vive alle spalle altrui e chi produce ricchezza.

Siamo in troppi, i consumi non possono crescere più di tanto per diverse ragioni e tra queste il principale è costituito dal limite imposto dalla velocità di rigenerazione delle risorse. Inoltre la ricchezza prodotta viene sistematicamente prelevata, dai re per diritto di consenso, ai produttori e suddivisa per consentire a tutti di consumare e sopravvivere, anche ai parassitari, "dignitosamente". Pertanto il consumo individuale e la relativa "qualità della vita" ne vengono intaccati sempre più a fondo e la diretta conseguenza è il formarsi di tensioni che sgretolano la coesione sociale perchè una guerra tra produttori ed assistiti, gli uni non vogliono subire un prelievo massiccio ed i secondi non vogliono mollare l'osso, diverrà inevitabile e ciò avrà conseguenze facilmente prevedibili.

Il succo del discorso è questo, l'avanzamento del progresso tecnologico e il crescente sviluppo economico uniti all'aumento della popolazione avrebbero dovuto essere accompagnati da una politica nazionale capace di sostenere e giudare la società.
Imho, non c'è stata nessuna politica di riforma e di ammodernamento della società così oggi le nuove generazioni devono affrontare un mercato globale caratterizzato da un forte sviluppo tecnologico e da elevata competitività, dove però le regole sono le stesse di mezzo secolo fa, ovvero assunzioni clientelari, raccomandazioni, costi del lavoro particolarmente elevati e salari molto bassi.
L'italia però ha alcune anomalie in più, rispetto agli altri paesi europei, mafia, berlusconismo ed una cultura che rifiuta le riforme sociali.

ulk
01-11-2009, 13:57
Le solite puttanate, anche io sono stato anni e anni senza lavoro.

first register
01-11-2009, 14:07
Le solite puttanate, anche io sono stato anni e anni senza lavoro.

Infatti tu pensi siano p@@@@@@@e :D

Freeskis
01-11-2009, 14:09
Infatti tu pensi siano p@@@@@@@e :D

:asd:

ulk
01-11-2009, 14:13
Infatti tu pensi siano p@@@@@@@e :D

E rimarrano tali, continueranno ad abbaiare alla luna.

first register
01-11-2009, 14:53
E rimarrano tali, continueranno ad abbaiare alla luna.

Perchè ne sei convinto ?

ulk
01-11-2009, 15:03
Perchè ne sei convinto ?

Ah sicuro, la società perfetta non esiste.

A.L.M.
01-11-2009, 15:32
Ed intanto la MarcegagliaRDA sta battendo cassa per avere pure il taglio dell'IRAP.

Tra le tante cose stupide, non mi pare la peggiore. L'IRAP è un'imposta ridicola (dal punto di vista anche teorico) e ai limiti dell'illegale che esiste solo da noi nel mondo. Ma d'altro canto nel paese dove si tassano le borse di studio e si mette l'IVA sulle tasse tutto è possibile.

ma noooooo, il Signor Biagi ha portato il mercato del lavoro in Italia nel nuovo secolo, ha modernizzato tutto, ha aperto nuove possibilità...... per il posteriore del lavoratore che ha potuto così ricevere ospiti in quantità........e 3 legislature di 2 coalizioni differenti se ne sono sbattute le palle perchè sono stipendiate da quegli stessi imprenditori che con quelle belle normative hanno potuto fare come volevano. ma d'altronde è più importante guardare le vacche di Berlusconi, il sedere di Marrazzo, l'opinione dei giornali inglesi e tutte le altre stronzate di cui sono pieni giornali e 3d. E quando i comunisti (quelli veri) sono stati buttati fuori dal Parlamento tutti a segarsi e a fare feste...tanto il concetto che la democrazia sia confronto e discussione su più idee è passato in secondo piano........

Credo che il signor Biagi di cui parli meriti un pelino più di rispetto, visto che per le sue idee è morto per mano di gente che il lavoro manco sa dove sta di casa. ;)
Il problema è di mentalità, certo non di legislazione sul lavoro.
Per assurdo in certi posti dove la regolamentazione del mercato del lavoro è bassissima ho visto più rispetto del lavoratore che da noi, dove di fatto tutti pagano per un mercato inefficiente, per la protezione di lavoratori che non hanno alcuna specializzazione.
L'apoteosi della schifezza è infatti rappresentata dal fatto che se un operaio è di troppo viene messo in cassintegrazione, se un laureato altamente specializzato è di troppo viene licenziato / non gli viene rinnovato il contratto a tempo determinato / lo si mette in ferie forzate non pagate.
E questa non mi pare sia stata una conquista della destra. Ecco perchè tutti si segavano (a ragione) quando "i comunisti veri" sono andati fuori dalle balle. :)
Ma tra l'altro io supererei il concetto di dx / sx per il mercato del lavoro. L'unica cosa che serve è meritocrazia, punto e basta. Se uno si laurea in nerchiologia applicata e poi rimane disoccupato, deve solo maledire sè stesso. L'unica cosa che può fare lo Stato è impedire che certi corsi di laurea vengano aperti.
Lo Stato deve invece intervenire qualora si accorga che giovani davvero capaci non riescono ad accedere ai livelli migliori di istruzione / lavori più qualificati e / o sono costretti ad emigrare.

Fritz!
01-11-2009, 15:42
ma noooooo, il Signor Biagi ha portato il mercato del lavoro in Italia nel nuovo secolo, ha modernizzato tutto, ha aperto nuove possibilità...... per il posteriore del lavoratore che ha potuto così ricevere ospiti in quantità........e 3 legislature di 2 coalizioni differenti se ne sono sbattute le palle perchè sono stipendiate da quegli stessi imprenditori che con quelle belle normative hanno potuto fare come volevano. ma d'altronde è più importante guardare le vacche di Berlusconi, il sedere di Marrazzo, l'opinione dei giornali inglesi e tutte le altre stronzate di cui sono pieni giornali e 3d. E quando i comunisti (quelli veri) sono stati buttati fuori dal Parlamento tutti a segarsi e a fare feste...tanto il concetto che la democrazia sia confronto e discussione su più idee è passato in secondo piano........
Biagi lo hanno strumentalizzato tutti... perché era morto.

first register
01-11-2009, 17:41
Se il succo che ricavi dal mio post è questo allora è chiaro che non ci hai capito una mazza.

:confused:

Stupendo l'ultimo paragrafo, nel quale non si perde occasione per affibbiare a Berlusconi colpe affatto, più a causa dei suoi predecessori che hanno fatto tutto loro in proposito ed hanno dato il via a questa situazione da ormai 2 secoli, sue. Berlusconi è arrivato ed ha profittato di un sistema impostato e costruito da altri, fino a che non verrà compreso come, perchè, quando da parte di chi etc etc etc è stato così impostato la soluzione non rimarrà neppure un miraggio perchè non la si potrà neppure intravedere.


Condivido quello che hai detto soppratutto la parte in neretto. Ma rimango dell'idea che la situazione attuale dipende principalmente da un anomalia italiana. Infatti in italia il lavoro atipico è stato utilizzato come metodo per abbattere i costi del lavoro, a danno della stabilità economica e della professionalizzazione dei lavoratori.

entanglement
01-11-2009, 18:00
Ferste è diventato un compagno :yeah:

non è indispensabile essere "compagni" per avere buonsenso. anzi capita spesso l'opposto :D :D

ferste
01-11-2009, 19:55
Credo che il signor Biagi di cui parli meriti un pelino più di rispetto, visto che per le sue idee è morto per mano di gente che il lavoro manco sa dove sta di casa. ;)
Il problema è di mentalità, certo non di legislazione sul lavoro.
Per assurdo in certi posti dove la regolamentazione del mercato del lavoro è bassissima ho visto più rispetto del lavoratore che da noi, dove di fatto tutti pagano per un mercato inefficiente, per la protezione di lavoratori che non hanno alcuna specializzazione.
L'apoteosi della schifezza è infatti rappresentata dal fatto che se un operaio è di troppo viene messo in cassintegrazione, se un laureato altamente specializzato è di troppo viene licenziato / non gli viene rinnovato il contratto a tempo determinato / lo si mette in ferie forzate non pagate.
E questa non mi pare sia stata una conquista della destra. Ecco perchè tutti si segavano (a ragione) quando "i comunisti veri" sono andati fuori dalle balle. :)
Ma tra l'altro io supererei il concetto di dx / sx per il mercato del lavoro. L'unica cosa che serve è meritocrazia, punto e basta. Se uno si laurea in nerchiologia applicata e poi rimane disoccupato, deve solo maledire sè stesso. L'unica cosa che può fare lo Stato è impedire che certi corsi di laurea vengano aperti.
Lo Stato deve invece intervenire qualora si accorga che giovani davvero capaci non riescono ad accedere ai livelli migliori di istruzione / lavori più qualificati e / o sono costretti ad emigrare.

No guarda, Biagi merita assoluto rispetto perchè è stato ucciso per i suoi servizi allo Stato, ma il fatto che sia morto non rende ogni sua opera buona e giusta, nel nome di Biagi hanno fottuto una generazione di giovani e reso un servigio agli imprenditori senza scrupoli di cui l'Italia abbonda, la sua riforma sarebbe stata adatta in un paese più avanzato e nel quale l'imprenditore vede nei propri dipendenti un'importante risorsa, non un avversario da costringere e sfruttare con cui si crea un'alchimia fatta di ricatti e vendette, in Italia sfruttando

Biagi lo hanno strumentalizzato tutti... perché era morto.

Non ci piove...ma è stato anche utilizzato per far approvare e dare in pasto all'opinione pubblica ogni modifica alla sua legislazione giuslavorativa con la frase "Ah.....se l'aveva detto Marco Biagi allora è sicuramente giusta"



Su socialismo e comunismo si può pensare quello che si vuole, ma è indubbio che molti di loro si sono presi delle bastonate (e peggio) per ottenere diritti di cui tutti ora usufruiamo e bisogna riconoscerlo.
Ritengo inoltre che in un parlamento democratico debbano essere rappresentate tutte le idee civili e tutti devono poter dare un contributo perchè solo con la varietà e la pluralità di idee si può avanzare.

A.L.M.
01-11-2009, 20:36
No guarda, Biagi merita assoluto rispetto perchè è stato ucciso per i suoi servizi allo Stato, ma il fatto che sia morto non rende ogni sua opera buona e giusta, nel nome di Biagi hanno fottuto una generazione di giovani e reso un servigio agli imprenditori senza scrupoli di cui l'Italia abbonda, la sua riforma sarebbe stata adatta in un paese più avanzato e nel quale l'imprenditore vede nei propri dipendenti un'importante risorsa, non un avversario da costringere e sfruttare con cui si crea un'alchimia fatta di ricatti e vendette, in Italia sfruttando

Quindi in Italia che genere di legislazione serve e chi dovrebbe proporla?
Non mi pare che la vera sinistra sia in grado di fare un qualsivoglia ragionamento decente e moderno sull'argomento. Ed il PD non è in grado di staccarsi dalla sua anima originaria, per paura di cosa penserà l'elettorato "core" (non parlo di quelli che votano il PD perchè gli fa schifo SB).
Per assurdo dovremmo affidarci alla destra, il che è un controsenso, visto che la dx dovrebbe essere conservatrice per definizione...

Su socialismo e comunismo si può pensare quello che si vuole, ma è indubbio che molti di loro si sono presi delle bastonate (e peggio) per ottenere diritti di cui tutti ora usufruiamo e bisogna riconoscerlo.
Ritengo inoltre che in un parlamento democratico debbano essere rappresentate tutte le idee civili e tutti devono poter dare un contributo perchè solo con la varietà e la pluralità di idee si può avanzare.

Esistono idee che non vanno rappresentate in parlamento perchè antistoriche.
Poi ognuno può esprimere la sua dove gli pare, ma sinceramente uno che vaneggia di concetti di pseudo-lotta di classe nel 2010 non mi pare meriti di stare in un parlamento di uno stato civile e sviluppato (così come chi dice cazzate contro l'unità nazionale, ma questo è un altro discorso).
Sicuramente per alcuni diritti bisogna essere grati a chi ai tempi sollevò certe questioni. Ma oggi partiti che continuano a considerare il fulcro della società un "proletariato" che non esiste più mi paiono fuori dal mondo, nonchè parzialmente colpevoli di una certa cultura egualitarista che, assieme ad altri problemi tipici italiani, è uno dei principali assassini della meritocrazia in Italia.
Sono d'accordo che tutti dovrebbero poter vivere bene, ma la verità è che non è così, almeno in un mondo con risorse limitate.
Dunque se proprio si deve privilegiare qualcuno, preferirei che lo Stato lo facesse nei confronti delle persone che più facilmente possono contribuire allo sviluppo della nazione, ossia dei più meritevoli.

Lorekon
01-11-2009, 20:41
come se l'assenza di meritocrazia fosse colpa dei comunisti :asd:

prima dell'introduzione dell'istruzione di massa c'era meritocrazia?
la mobilità sociale era prossima allo zero...

CYRANO
01-11-2009, 21:28
Per assurdo dovremmo affidarci alla destra, il che è un controsenso, visto che la dx dovrebbe essere conservatrice per definizione...





quale destra ? quella italiana ? bella battuta !



c'.a'.z'.a

A.L.M.
01-11-2009, 22:36
come se l'assenza di meritocrazia fosse colpa dei comunisti :asd:

prima dell'introduzione dell'istruzione di massa c'era meritocrazia?
la mobilità sociale era prossima allo zero...

Non solo dei comunisti, ma anche. Infatti ho scritto "una certa cultura egualitarista che, assieme ad altri problemi tipici italiani, è uno dei principali assassini della meritocrazia in Italia".

E comunque sì, certe idee pseudo-egualitarie sorte dopo il '68 sono state un danno per la meritocrazia. E quelle non le ha certo portate SB.
Generalizzare certe idee ha prodotto abominii tipo borse di studio date a ragazzi con voti mediocri, ma appartenenti a ceti medio-bassi e non a ragazzi promettenti, però di ceto medio.

Prima dell'istruzione di massa c'era anche un reddito pro-capite talmente basso che renderebbe il paragone stupido. Non ci poteva essere mobilità sociale anche se ci fosse stata istruzione diffusa, perchè non c'erano abbastanza lavori di livello adeguato.

quale destra ? quella italiana ? bella battuta !



c'.a'.z'.a

Infatti ho scritto "per assurdo". ;)
La destra italiana attuale, a prescindere da SB, è di stampo conservatore-populista. Quindi non mi aspetto nulla nemmeno da loro.

Joshwa
02-11-2009, 02:24
Nessuno restituira' vite ne altro, nessuno ha mai concesso un diritto senza che qualcun altro non se lo sia preso.
Nessuno regala niente ed il piagnisteo non commuovera' alcuna persona.

Il problema è la gente di questo paese e la sua mentalità sottosviluppata.

Parole e piagnisteri non servono a nulla. Nella vita contano i fatti. Volete dignita'? volete la liberta'? Allora dovete lottare per conquistarverla. La vita non regala niente a nessuno. Ho lottate per conquistare i vostri diritti o chinate la testa come schiavi.

ConteZero
02-11-2009, 09:22
Parole e piagnisteri non servono a nulla. Nella vita contano i fatti. Volete dignita'? volete la liberta'? Allora dovete lottare per conquistarverla. La vita non regala niente a nessuno. Ho lottate per conquistare i vostri diritti o chinate la testa come schiavi.

Just do it.

Peccato che la vita non sia uno spot Nike :rolleyes:

guyver
02-11-2009, 10:43
ma noooooo, il Signor Biagi ha portato il mercato del lavoro in Italia nel nuovo secolo, ha modernizzato tutto, ha aperto nuove possibilità...... per il posteriore del lavoratore che ha potuto così ricevere ospiti in quantità........e 3 legislature di 2 coalizioni differenti se ne sono sbattute le palle perchè sono stipendiate da quegli stessi imprenditori che con quelle belle normative hanno potuto fare come volevano. ma d'altronde è più importante guardare le vacche di Berlusconi, il sedere di Marrazzo, l'opinione dei giornali inglesi e tutte le altre stronzate di cui sono pieni giornali e 3d. E quando i comunisti (quelli veri) sono stati buttati fuori dal Parlamento tutti a segarsi e a fare feste...tanto il concetto che la democrazia sia confronto e discussione su più idee è passato in secondo piano........

Perche cosa hanno fatto i comunisti (quelli veri) quando hanno governato?
Hanno fatto qualcosa per i lavoratori?
A me risulta che perdevano tempo in festini altolocati da "r moscia"

ConteZero
02-11-2009, 10:47
Perche cosa hanno fatto i comunisti (quelli veri) quando hanno governato?
Hanno fatto qualcosa per i lavoratori?
A me risulta che perdevano tempo in festini altolocati da "r moscia"

Esattamente quand'è che i comunisti ("quelli veri") hanno governato ?

guyver
02-11-2009, 10:57
dal 2006 al 2008 quando teneva per le palle Prodi...

P.s. giusto per non iniziare una guerra personale
io nn sono un Berlusconiano :D

ConteZero
02-11-2009, 10:59
dal 2006 al 2008 quando teneva per le palle Prodi...

P.s. giusto per non iniziare una guerra personale
io nn sono un Berlusconiano :D

Sarà per quello che il governo l'ha fatto cadere il (neo)pdl-ino Clemente Mastella.

Peraltro sotto Prodi i conti stavano iniziando a tornare in pari e si parlava di cominciare a fare le riforme necessarie al paese.

MadJackal
02-11-2009, 11:01
dal 2006 al 2008 quando teneva per le palle Prodi...

P.s. giusto per non iniziare una guerra personale
io nn sono un Berlusconiano :D

Quelli che hanno governato "tenendo per le palle Prodi" veri comunisti?
Il PCI cos'era, allora? :rotfl:

guyver
02-11-2009, 11:05
Sarà per quello che il governo l'ha fatto cadere il (neo)pdl-ino Clemente Mastella.

Peraltro sotto Prodi i conti stavano iniziando a tornare in pari e si parlava di cominciare a fare le riforme necessarie al paese.

Non lo metto in dubbio ma insomma potevano fare qualcosa di più per il povero operaio che prende 1200 euro al mese...
E qualcosa di più per l'imprenditore che pure lui prende 1200 euro al mese e piange miseria magari chiedendo straordinari e cazzi e mazzi vari... e poi si scopre che ha il conticino in svizzera...
E' vero che le tasse sono troppo alte in italia... ma evadere ogni mese.. si ok il rischio di impresa, ma fino ad un certo punto...

PS per Mastella solo vergogna!!! E per il PDL pure :D

guyver
02-11-2009, 11:06
Quelli che hanno governato "tenendo per le palle Prodi" veri comunisti?
Il PCI cos'era, allora? :rotfl:

io parlavo di storia recente... :D

Joshwa
02-11-2009, 14:11
Just do it.

Peccato che la vita non sia uno spot Nike :rolleyes:

Lo so che suona come uno spot della nike, pero' e' anche vero quello che ho scritto e se durante il corso della storia l'uomo ha conquistato dei diritti lo ha fatto lottando per ottenerli.

MadJackal
02-11-2009, 14:16
io parlavo di storia recente... :D

Non sono comunque annoverabili tra i veri comunisti :Prrr:
(adesso arriva Blamecanada e ci massacra entrambi :O)

Che poi qualcosa che poteva aver un riflesso positivo l'han pure fatto (si legga legge Bersani). In teoria anche la riduzione del cuneo fiscale (che non mi ricordo mai se poi ci sia stata o meno :asd:) doveva avere effetti benefici per i dipendenti...

CYRANO
02-11-2009, 15:40
Non solo dei comunisti, ma anche. Infatti ho scritto "una certa cultura egualitarista che, assieme ad altri problemi tipici italiani, è uno dei principali assassini della meritocrazia in Italia".

E comunque sì, certe idee pseudo-egualitarie sorte dopo il '68 sono state un danno per la meritocrazia. E quelle non le ha certo portate SB.
Generalizzare certe idee ha prodotto abominii tipo borse di studio date a ragazzi con voti mediocri, ma appartenenti a ceti medio-bassi e non a ragazzi promettenti, però di ceto medio.

Prima dell'istruzione di massa c'era anche un reddito pro-capite talmente basso che renderebbe il paragone stupido. Non ci poteva essere mobilità sociale anche se ci fosse stata istruzione diffusa, perchè non c'erano abbastanza lavori di livello adeguato.



Infatti ho scritto "per assurdo". ;)
La destra italiana attuale, a prescindere da SB, è di stampo conservatore-populista. Quindi non mi aspetto nulla nemmeno da loro.

la cultura egualitarista dovrebbe essere intesa come una cultura di eguali diritti.
ossia , non che tutti siano appianati allo stesso modo , senza che nessuno possa eccellere.
ma che a tutti venga data la possibilita' di farlo , ossia di eccellere.
Quindi che ad ogni individuo siano dati gli strumenti , sia umani che materiali , per rendere la propria vita migliore.


Cmlamlzmla

A.L.M.
02-11-2009, 16:11
la cultura egualitarista dovrebbe essere intesa come una cultura di eguali diritti.
ossia , non che tutti siano appianati allo stesso modo , senza che nessuno possa eccellere.
ma che a tutti venga data la possibilita' di farlo , ossia di eccellere.
Quindi che ad ogni individuo siano dati gli strumenti , sia umani che materiali , per rendere la propria vita migliore.


Cmlamlzmla

E' questo il grande misunderstanding di cui parlavo... ;)

Con riguardo all'istruzione, visto che di quello si parlava prima, la Costituzione Italiana dice (art.34):

"I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi."

Non dice "tutti".

Dice i capaci e meritevoli.

E' molto ma molto diverso.

Lo Stato deve farsi carico della possibilità di fare ciò che dici solo per i capaci e meritevoli. Non certo delle volontà di tutti. Se io sono una capra e/o voglio iscrivermi a scienza del vattelapesca, lo Stato non deve darmi una lira.
E lo stesso quando rimarrò senza lavoro a causa delle mie scelte sciagurate.
Questo dice la Costituzione che purtroppo tutti in Italia citano solo quando fa comodo, visto che dice anche che per accedere ai pubblici uffici bisognerebbe fare un concorso, mentre spesso si entra senza, ecc... ;)

yorkeiser
02-11-2009, 16:51
Lo Stato deve farsi carico della possibilità di fare ciò che dici solo per i capaci e meritevoli. Non certo delle volontà di tutti. Se io sono una capra e/o voglio iscrivermi a scienza del vattelapesca, lo Stato non deve darmi una lira.
Concetto condivisibile. Ma aggiungo che, dal momento che attualmente le università sono poco più che una fonte di lucro - visto che, tra tasse, libri e affitti generano un bel giro di soldini - e spesso dei ragazzetti di 18 anni non possono avere una chiara idea di cosa serva alla società, dovrebbe essere lo stato stesso a definire i numeri chiusi. E farli belli stringenti in maniera che ai laureati vadano effettivamente posti da laureati, in base alle esigenze settoriali, altrimenti gli anni di studio saranno sempre e soltanto uno spreco, visto che la formazione costa: al ragazzo ed allo stato. E, ovviamente, uno stato serio dovrebbe provvedere anche a chiudere tutte le varie scienze del nulla, della disoccupazione, dei formaggini et similia, che hanno l'unico effetto di parcheggiare i ragazzi per qualche anno, ma non servono a nessuno.

CYRANO
02-11-2009, 16:57
E' questo il grande misunderstanding di cui parlavo... ;)

Con riguardo all'istruzione, visto che di quello si parlava prima, la Costituzione Italiana dice (art.34):

"I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi."

Non dice "tutti".

Dice i capaci e meritevoli.

E' molto ma molto diverso.

Lo Stato deve farsi carico della possibilità di fare ciò che dici solo per i capaci e meritevoli. Non certo delle volontà di tutti. Se io sono una capra e/o voglio iscrivermi a scienza del vattelapesca, lo Stato non deve darmi una lira.
E lo stesso quando rimarrò senza lavoro a causa delle mie scelte sciagurate.
Questo dice la Costituzione che purtroppo tutti in Italia citano solo quando fa comodo, visto che dice anche che per accedere ai pubblici uffici bisognerebbe fare un concorso, mentre spesso si entra senza, ecc... ;)
ma la capra dovrebbe essere scremata da subito.
ossia , si fa un bell'esame di ammissione , la capra ovviamente non lo passa ed andra' a fare il cassiere al supermercato...
mentre ci sara' il figlio del disoccupato che lo passa , ed a questo e' giusto che sia data la possibilita' di laurearsi...

Ovvio che , per es , nella costituzione e' scritto che deve essere garantito il lavoro , ma se sei disoccupato ed iscritto alle liste , al secondo ( o terzo boh ) rifiuto di una proposta di lavoro ti ci tolgono e ti arrangi...


Cmlamlzml,al,

StefAno Giammarco
03-11-2009, 02:05
E invece è probabilmente l'unica cosa che potresti e dovresti fare.

Di primo acchito sembrerebbe una incitazione alla violenza ma immagino tu saprai offrimi un altro punto di vista.

first register
03-11-2009, 02:26
Se sono stato troppo complesso mi spiace, purtroppo è difficile spiegare fatti complicati che si pongono alla base del sistema nel quale viviamo in modo semplice. Inizia da questo passo:

Re per diritto di consenso sono i politicanti. Essi sono eletti dal popolo e quindi devono il loro diritto al trono al consenso popolare. Ora domandati, visto che nel suffragio universale il voto di ciascun individuo ha il medesimo peso, a quali fascie sociali sia più semplice carpire il consenso, come ed al minor costo. Risponditi con sincerità e senza illusioni, ti si aprirà innanzi un panorama del tutto nuovo ed una conseguente nuova visione del nostro mondo.


L'anomalia italiana non è Berlusconi, l'anomalia italiana scaturisce dalla presumzione di esser furbi e di poter fregare tutti gli altri che si annida in ogni italiota. Se scavo a fondo la posso trovare anche in me stesso, pur avendola resa praticamente inoffensiva prendendone coscienza. Secoli di storia ed abitudini formano un substrato di incrostazioni duro da rimuovere ed è da questo substrato, ben noto agli altri popoli, che scaturisce la considerazione di questi popoli nei confronti degli italioti, considerazione che si avvicina molto a quella che si nutre per una sputacchiera.


si si, è chiaro quello che vuoi dire. in parte condivido. il punto è se secondo te in Italia ci saranno delle riforme sociali oppure no.

Io penso che Berlusconi abbia utilizzato il suo potere e soppratutto le sue tv per aumentare i consensi oltre che per ottenere l'approvazione di leggi più o meno utili alla collettività, ma sono sicuro che la destra non porterà l'italia fuori dalla crisi con le riforme di cui parlava qualche tempo fa Napolitano, quando diceva che la crisi appunto può essere un occasione per attuare degli investimenti.
Allo stesso tempo penso che la sinistra italiana sia troppo debole per rappresentare un alternativa al governo Berlusconi.
Per cui le riforme arriveranno probabilmente nel dopo Mister B.

:D

Onisem
03-11-2009, 10:52
Di primo acchito sembrerebbe una incitazione alla violenza ma immagino tu saprai offrimi un altro punto di vista.

Locke: http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaL/LOCKE_%20LA%20TIRANNIDE%20E%20IL%20DIRITTO.htm

guyver
03-11-2009, 14:36
Temo che nessuno porterà l'italia fuori dalla crisi. L'italia è un paese morto, al cui certificato di decesso mancano solo data e firma, se fatichi a crederci guardati attorno senza pregiudizi o illusioni, poi capirai senz'altro.

Quando ho detto che Berlusconi non appartiene alla categoria dei re per diritto di consenso ?. Solamente è, al momento, il meno peggiore, tutti hanno sempre cercato il consenso sottraendo ricchezza a chi la produce, vedi imprenditori ed operai, per redistribuirla a pioggia e costruirsi un consensio "comprato" con il sudore altrui.

Quoto...
Non è morto solo economicamente ma anche culturalmente...
alcune città come Napoli per esempio sembrano venire dal venezuela e giù di lì, tanto che il servizio delle iene sui killer potevano tranquillamente girarlo a Napoli...
Univerità allo sbando, quanto manca al collasso totale? per quanti anni ancora i nostri laureati e ricercatori riusciranno ad essere in prima linea nella ricerca mondiale?

Stiamo scivolando verso il Default... piano piano inesorabilmente...
Che poi sia Berlusconi, multi-prescritto con evidenti problemi di conflitto di interesse e problemi legali ad essere il meno peggio della politica italiana, dimostra una volta ancora la fine che faremo :muro: