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View Full Version : Meglio la musica tecnica, o le emozioni?


Prowler80
30-10-2009, 15:37
Parto dalla discussione che è nata in album del momento....come da titolo.....:)

a voi...

:dissident:
30-10-2009, 15:42
Come dicevo nell'altro thread, nonha senso porsi la questione, perche' ad uno che piacciono ad esempio i Dream Theater, si emozione sentendo 1000 note al secondo, quindi sempre emozione e'...

Prowler80
30-10-2009, 15:55
chi cerca il tecnicismo si emoziona???

non è una provocazione, una domanda...

:dissident:
30-10-2009, 16:00
Alla fin della fiera si'. Ognuno si emoziona per cose diverse e non credo che si siano motivi piu' o meno giusti per farlo..Un bravo chitarrista si emozionera' a sentire parti estremamente complicate perche' vanno a toccare il suo stupore e senzo di meraviglia, ad esempio, o magari semplicemente perche' suonano come mai sentite se composte usando tempi magari poco comuni...

BadMirror
30-10-2009, 16:16
Non capisco la domanda se posta così in senso generico. Sembra che tu dia per scontato che la musica sia esclusivamente quella dei generi popolari occidentali. Il che taglia fuori tantissima musica di ogni parte del mondo.
Senza contare la musica colta, che so, un brano di Chopin certo che mi emoziona, o di Bach. Che non sono tecnici?
Infine, la tecnica non è solo quella manuale, ecco dove sta il punto, che tutti pensano che il resto sia frutto di una bella emotività e di buoni sentimenti, ma non è così, altrimenti saremmo tutti musicisti. L'espressività, messa su carta come regola o meno, richiede una dose di esperienza musicale elevata, che questa sia acquisita tramite studio o altro è un fatto di cui si può discutere secondariamente.
L'unico punto sicuro del discorso, è che la musica senza espressione, dinamica e tutta una serie di caratteristiche, è letteralmente privata delle sue componenti fondamentali.
Questo distingue i musicisti dal resto, che facciano cose semplici o cose difficilissime.
:)

entanglement
30-10-2009, 16:54
chi cerca il tecnicismo si emoziona???

non è una provocazione, una domanda...

si

mi emozionano allo stesso modo gli infected mushroom, i pink floyd e william orbit.

più che altro mi piacciono quegli artisti che non si fossilizzano su uno stile preesistente, ma innovano o creano da zero.

pezzi techno con chitarra elettrica (magari con filtri digitali e non analogici), contaminazioni varie (una ballata stile old english su base jungle !), assoli al moog ...

imho la musica si deve innovare in primis, non scimmiottarsi. e questo vale per tutti i generi. sono pochi gli artisti che ricercano questo, ancora meno quelli che ci riescono in maniera soddisfacente.
ma soprattutto, il fatto che in questo secolo si possano usare strumenti elettronici non può essere ignorato

Ruth Accex
30-10-2009, 16:59
Non capisco la domanda se posta così in senso generico. Sembra che tu dia per scontato che la musica sia esclusivamente quella dei generi popolari occidentali. Il che taglia fuori tantissima musica di ogni parte del mondo.
Senza contare la musica colta, che so, un brano di Chopin certo che mi emoziona, o di Bach. Che non sono tecnici?
Infine, la tecnica non è solo quella manuale, ecco dove sta il punto, che tutti pensano che il resto sia frutto di una bella emotività e di buoni sentimenti, ma non è così, altrimenti saremmo tutti musicisti. L'espressività, messa su carta come regola o meno, richiede una dose di esperienza musicale elevata, che questa sia acquisita tramite studio o altro è un fatto di cui si può discutere secondariamente.
L'unico punto sicuro del discorso, è che la musica senza espressione, dinamica e tutta una serie di caratteristiche, è letteralmente privata delle sue componenti fondamentali.
Questo distingue i musicisti dal resto, che facciano cose semplici o cose difficilissime.
:)
Stavo per scrivere praticamente lo stesso post. Ovviamente ti quoto.

ciuketto
30-10-2009, 17:27
La discussione, per chi non l'avesse vista, di la è nata parlando di Allevi. Indubbiamente non un mostro in tecnica ma apprezzato da tantissimi proprio per le emozioni che crea.
Se io vi dico che personalmente i Dream Theatre non provocano in me nessuna emozione e Allevi invece si cosa mi direste?
Bach vi emoziona?
Riprendo la citazione di qualcuno di la (forse proprio Prowler, non ricordo), dicendo che a me fa le palle come due palloni. Virtuosismi cercati, troppo cercati, apprezzabili a mio personale avviso solo da chi conosce la sua musica o cmq la musica "colta" in generale (chiaro che parlo in generale, anche a me piace qualche brano di Bach).
La musica deve anzitutto emozionare, creare qualcosa di sconvolgente dentro di noi per essere compresa appieno e goduta appieno.
Come ho scritto nell'altra discussione, tornando ad Allevi, è come quando ci si innamora di una ragazza non stupenda. Lo sai che non è stupenda, ma le emozioni che ti crea vanno oltre la semplice bellezza (che nel caso della musica potrebbe essere la semplice tecnica).
Quoto chi ha detto che la musica non è solo tecnica, anche sapere mettere le emozioni in musica è arte pura. Modi diversi di fare musica. Ma sempre di musica parliamo.
Guai a catalogare musica solo quella "tecnicamente" valida. Si rischia di cadere nella trappola del Talebanismo musicale a mio avviso.
Proprio quello che ha fatto Ugo Ughi con Allevi ad esempio.
Edit:Allevi è un nome a caso..Non che sia un fan di Allevi, eh..Mi piace molto di più Yiruma ad esempio, o ancora Einaudi.

gomax
30-10-2009, 17:50
Lo stupore e l'ammirazione per un pezzo molto tecnico non sono emozioni? :D
E' una domanda che non dovremmo nemmeno porci: la musica viene recepita in modo diverso da ognuno di noi.. un micidiale assolo di Petrucci può mandare in delirio uno studente del conservatorio come può letteralmente dare fastidio e far venire il mal di testa ad un adolescente cultore della musica House :sofico:
Personalmente, non faccio mai distinzioni di questo genere: può emozionarmi l'assolo di Petrucci come un brano di una band sconosciuta formato da un solo accordo... dipende molto dalla capacità di modulare i tempi, il "colore" del suono, il timbro della voce, etc...
Esempio:

http://www.youtube.com/watch?v=W-40TMmYY78

4 accordi in croce, niente assoli, pianoforte, archi in accompagnamento, un filo di batteria leggerissima in sottofondo, voce morbida e malinconica, con un bell'effetto riverbero nel ritornello, testo semplice e appassionato... niente di originale, a molti sembra banale e di già sentito, ma quando l'ho sentita per la prima volta un brivido mi ha percorso la schiena... :)

Ciao

entanglement
30-10-2009, 18:09
che poi dovremmo intenderci su che significa "tecnica" in una musica:

http://www.youtube.com/watch?v=g6VALQompdQ
http://www.youtube.com/watch?v=YalogccGjug&feature=related

edit il secondo non si interrompe

questo è un brano tecnico o emotivo ?

-kurgan-
30-10-2009, 18:29
chi si limita a giudicare la "tecnica" credo non capirà mai gli stooges o i velvet underground.. ed è un peccato, forse è un poco limitante.
Credo che la tecnica si debba avere come base su cui costruire qualcosa, ma non è necessario "dimostrarla".. ci sono artisti molto bravi nel creare qualcosa di apparentemente semplice e lineare.
un discorso è insomma la pippa che fa qualcosa di facile perchè non sa fare altro, altro discorso è invece l'artista che fa qualcosa di facile perchè ha deciso così in quella situazione.

Wolfgang Grimmer
31-10-2009, 05:31
la domanda del topic non significa nulla.
Meglio la tecnica o le emozioni, come se le due cose non potessero andare a braccetto. Il concetto delle emozioni a tutti i costi è un puro concetto romantico che viene preso come difesa da chi, ignorando cosa significhi davvero studiare una qualsiasi arte, vi si nasconde dietro.
"Hey lo sai che la tua musica è banale?"
"ma che c'entra contano le emozioni!!11oneoneone"

peccato che le emozioni siano soggettive mentre la qualità tecnica (che significa profondità e originalità dell'idea, conoscenza delle forme e delle proprietà di ciò con cui si lavora, ecc) no.
L'arte della fuga di Bach è uno dei massimi capolavori del genere umano tutto indipendentemente dal fatto che emozioni o meno.
Per fortuna i libri di musica non li scrivono i difensori del sopraccitato concetto romantico altrimenti ora Bach sarebbe dimenticato (eh si perché anche i pezzi più "emotional" di Bach sono dei capolavori di scrittura, che è una cosa tecnica) e certe patacche tipo Allevi, metallari/poppettari o robe simili prese a modello come buona musica.

edit: ah comunque io pur ascoltando musica in cui la conoscenza tecnica è d'obbligo sia per chi la fa che per chi la suona (e un po' anche per chi l'ascolta) mi emoziono tantissimo. Due giorni fa mi sono commosso ascoltando Il Matrimonio Segreto di Cimarosa *_*
Quoto Bad
Infine, la tecnica non è solo quella manuale, ecco dove sta il punto, che tutti pensano che il resto sia frutto di una bella emotività e di buoni sentimenti, ma non è così, altrimenti saremmo tutti musicisti.
Per dire anche un minuetto di Bach è formalmente più complesso di un pezzo metal anche se quest'ultimo può risultare più difficile nell'esecuzione a causa delle millemila note al secondo. Ma alla fine il pezzo metal rimarrà banale nella sua forma povera e ignorante mentre il minuetto di Bach (talmente facili da suonare che si fanno durante i primi anni di piano) no.
Questo significa avere tecnica, a sparare doremi a velocità folli non ci vuole tutto questo gran lavoro, e difatti, come ho già detto nell'altro topic, un tastierista metal (genere che a detta dei suoi ascoltatori è molto tecnico, mah) non riuscirebbe nemmeno a leggerlo una studio trascendentale di Liszt.
Insomma armonia e contrappunto non farebbero male a chiunque voglia fare musica quantomeno decente.

Riprendo la citazione di qualcuno di la (forse proprio Prowler, non ricordo), dicendo che a me fa le palle come due palloni. Virtuosismi cercati, troppo cercati, apprezzabili a mio personale avviso solo da chi conosce la sua musica o cmq la musica "colta" in generale (chiaro che parlo in generale, anche a me piace qualche brano di Bach).
E dire che Bach scriveva per i fedeli e per il piacere dei nobili (come praticamente tutta la musica dal medioevo al 1800).
La pallosità di certi tipi di musica è frutto dell'ignoranza musicale moderna.
Riguardo ad Allevi il problema più grosso è che spaccia la sua musica per ciò che non è: musica colta moderna ed impegnata, quando in realtà i primi esercizi che si fanno ad armonia sono più complessi del 99% dei suoi pezzi.

edit2: ultima aggiunta giuro :D
Anche il concetto che molti hanno di tecnica manuale è sbagliato. Velocità != tecnica. Difatti non è raro trovare in composizioni classiche lente ma più difficili di quelle veloci. La tecnica (sempre quella manuale intendo) è un'insieme di tante cose, la velocità è solo UN elemento dell'insieme.

zanardi84
31-10-2009, 12:16
la domanda del topic non significa nulla.
Meglio la tecnica o le emozioni, come se le due cose non potessero andare a braccetto. Il concetto delle emozioni a tutti i costi è un puro concetto romantico che viene preso come difesa da chi, ignorando cosa significhi davvero studiare una qualsiasi arte, vi si nasconde dietro.
"Hey lo sai che la tua musica è banale?"
"ma che c'entra contano le emozioni!!11oneoneone"

peccato che le emozioni siano soggettive mentre la qualità tecnica (che significa profondità e originalità dell'idea, conoscenza delle forme e delle proprietà di ciò con cui si lavora, ecc) no.
L'arte della fuga di Bach è uno dei massimi capolavori del genere umano tutto indipendentemente dal fatto che emozioni o meno.
Per fortuna i libri di musica non li scrivono i difensori del sopraccitato concetto romantico altrimenti ora Bach sarebbe dimenticato (eh si perché anche i pezzi più "emotional" di Bach sono dei capolavori di scrittura, che è una cosa tecnica) e certe patacche tipo Allevi, metallari/poppettari o robe simili prese a modello come buona musica.

edit: ah comunque io pur ascoltando musica in cui la conoscenza tecnica è d'obbligo sia per chi la fa che per chi la suona (e un po' anche per chi l'ascolta) mi emoziono tantissimo. Due giorni fa mi sono commosso ascoltando Il Matrimonio Segreto di Cimarosa *_*
Quoto Bad

Per dire anche un minuetto di Bach è formalmente più complesso di un pezzo metal anche se quest'ultimo può risultare più difficile nell'esecuzione a causa delle millemila note al secondo. Ma alla fine il pezzo metal rimarrà banale nella sua forma povera e ignorante mentre il minuetto di Bach (talmente facili da suonare che si fanno durante i primi anni di piano) no.
Questo significa avere tecnica, a sparare doremi a velocità folli non ci vuole tutto questo gran lavoro, e difatti, come ho già detto nell'altro topic, un tastierista metal (genere che a detta dei suoi ascoltatori è molto tecnico, mah) non riuscirebbe nemmeno a leggerlo una studio trascendentale di Liszt.
Insomma armonia e contrappunto non farebbero male a chiunque voglia fare musica quantomeno decente.


E dire che Bach scriveva per i fedeli e per il piacere dei nobili (come praticamente tutta la musica dal medioevo al 1800).
La pallosità di certi tipi di musica è frutto dell'ignoranza musicale moderna.
Riguardo ad Allevi il problema più grosso è che spaccia la sua musica per ciò che non è: musica colta moderna ed impegnata, quando in realtà i primi esercizi che si fanno ad armonia sono più complessi del 99% dei suoi pezzi.

edit2: ultima aggiunta giuro :D
Anche il concetto che molti hanno di tecnica manuale è sbagliato. Velocità != tecnica. Difatti non è raro trovare in composizioni classiche lente ma più difficili di quelle veloci. La tecnica (sempre quella manuale intendo) è un'insieme di tante cose, la velocità è solo UN elemento dell'insieme.

Punto primo, la celeberrima Toccata e Fuga in re minore BWV 565 è a mio avviso la composizione universale perchè si adatta alla musica classica, a quella religiosa (che secondo me va separata dalla classica pura), al metal e alle improvvisazioni jazz.
Ha la grazia e la potenza. I 3 accordi di chiusura sono da brividi, indipendentemente dallo strumento.

Punto secondo non vanno generalizzati secondo me i concetti di metal e di musicista metal. Non è solo un fare casino e i musicisti metal non sono così scarsi. Porto il caso di 2 musicisti non propriamente metallari, ma maestri del genere. Jon Lord e Don Airey. Hanno idee e studi alle spalle. Lord è forse anche diplomato in conservatorio e sa suonare. Ho suoi lavori solisti di musica classica: notevoli, ben diversi dal robottino Allevi per esempio (che oltretutto ha atteggiamento arrogante).

Punto terzo: vorrei dire la mia sul concetto di tecnica. A mio avviso significa avere il pieno controllo dello strumento nonchè la consapevolezza di quelle che sono le potenzialità che lo strumento può esprimere. La velocità fa parte del concetto di tecnica, è un sottoinsieme, ma non è la tecnica. Infatti secondo me se si ha tecnica, la velocità è naturale. Se si ha velocità la tecnica spesso è quella che è, nel senso che non si è completi, si diventa ripetitivi e c'è il rischio, per esempio nella chitarra, di suonare sporchi producendo più rumore che note.

L'eterna diatriba tecnica - espressione o emozione. Dipende dai gusti.
Secondo me devono essere sapientemente dosate: quanto e in che contesto non si può dire, ma vanno dosate.

murillo
31-10-2009, 15:29
la domanda del topic non significa nulla.
Meglio la tecnica o le emozioni, come se le due cose non potessero andare a braccetto. Il concetto delle emozioni a tutti i costi è un puro concetto romantico che viene preso come difesa da chi, ignorando cosa significhi davvero studiare una qualsiasi arte, vi si nasconde dietro.
"Hey lo sai che la tua musica è banale?"
"ma che c'entra contano le emozioni!!11oneoneone"

peccato che le emozioni siano soggettive mentre la qualità tecnica (che significa profondità e originalità dell'idea, conoscenza delle forme e delle proprietà di ciò con cui si lavora, ecc) no.
L'arte della fuga di Bach è uno dei massimi capolavori del genere umano tutto indipendentemente dal fatto che emozioni o meno.
Per fortuna i libri di musica non li scrivono i difensori del sopraccitato concetto romantico altrimenti ora Bach sarebbe dimenticato (eh si perché anche i pezzi più "emotional" di Bach sono dei capolavori di scrittura, che è una cosa tecnica) e certe patacche tipo Allevi, metallari/poppettari o robe simili prese a modello come buona musica.

edit: ah comunque io pur ascoltando musica in cui la conoscenza tecnica è d'obbligo sia per chi la fa che per chi la suona (e un po' anche per chi l'ascolta) mi emoziono tantissimo. Due giorni fa mi sono commosso ascoltando Il Matrimonio Segreto di Cimarosa *_*
Quoto Bad

Per dire anche un minuetto di Bach è formalmente più complesso di un pezzo metal anche se quest'ultimo può risultare più difficile nell'esecuzione a causa delle millemila note al secondo. Ma alla fine il pezzo metal rimarrà banale nella sua forma povera e ignorante mentre il minuetto di Bach (talmente facili da suonare che si fanno durante i primi anni di piano) no.
Questo significa avere tecnica, a sparare doremi a velocità folli non ci vuole tutto questo gran lavoro, e difatti, come ho già detto nell'altro topic, un tastierista metal (genere che a detta dei suoi ascoltatori è molto tecnico, mah) non riuscirebbe nemmeno a leggerlo una studio trascendentale di Liszt.
Insomma armonia e contrappunto non farebbero male a chiunque voglia fare musica quantomeno decente.


E dire che Bach scriveva per i fedeli e per il piacere dei nobili (come praticamente tutta la musica dal medioevo al 1800).
La pallosità di certi tipi di musica è frutto dell'ignoranza musicale moderna.
Riguardo ad Allevi il problema più grosso è che spaccia la sua musica per ciò che non è: musica colta moderna ed impegnata, quando in realtà i primi esercizi che si fanno ad armonia sono più complessi del 99% dei suoi pezzi.

edit2: ultima aggiunta giuro :D
Anche il concetto che molti hanno di tecnica manuale è sbagliato. Velocità != tecnica. Difatti non è raro trovare in composizioni classiche lente ma più difficili di quelle veloci. La tecnica (sempre quella manuale intendo) è un'insieme di tante cose, la velocità è solo UN elemento dell'insieme.

direi che quoto quasi tutto.
e tanto per far capire che non è che si parli per partito preso, anche uno come beethoven (primo nome che mi è venuto in mente) ha scritto delle banalità (fur elise) che magari a qualcuno potranno anche emozionare

zanardi84
31-10-2009, 17:47
direi che quoto quasi tutto.
e tanto per far capire che non è che si parli per partito preso, anche uno come beethoven (primo nome che mi è venuto in mente) ha scritto delle banalità (fur elise) che magari a qualcuno potranno anche emozionare

L'Inno Alla Gioia non è niente di trascendentale nel motivo principale, eppure emoziona come non mai.

Nel mondo del rock il riff di Smoke On The Water è di una semplicità quasi disarmante eppure è efficacissimo e quando lo si ascolta dal vivo trema tutto.

Il tutto per dire che nella musica DI QUALSIASI GENERE, la complessità non fa la differenza.

:dissident:
31-10-2009, 17:57
Punto primo, la celeberrima Toccata e Fuga in re minore BWV 565 è a mio avviso la composizione universale perchè si adatta alla musica classica, a quella religiosa (che secondo me va separata dalla classica pura), al metal e alle improvvisazioni jazz.
Ha la grazia e la potenza. I 3 accordi di chiusura sono da brividi, indipendentemente dallo strumento.

Punto secondo non vanno generalizzati secondo me i concetti di metal e di musicista metal. Non è solo un fare casino e i musicisti metal non sono così scarsi. Porto il caso di 2 musicisti non propriamente metallari, ma maestri del genere. Jon Lord e Don Airey. Hanno idee e studi alle spalle. Lord è forse anche diplomato in conservatorio e sa suonare. Ho suoi lavori solisti di musica classica: notevoli, ben diversi dal robottino Allevi per esempio (che oltretutto ha atteggiamento arrogante).

Punto terzo: vorrei dire la mia sul concetto di tecnica. A mio avviso significa avere il pieno controllo dello strumento nonchè la consapevolezza di quelle che sono le potenzialità che lo strumento può esprimere. La velocità fa parte del concetto di tecnica, è un sottoinsieme, ma non è la tecnica. Infatti secondo me se si ha tecnica, la velocità è naturale. Se si ha velocità la tecnica spesso è quella che è, nel senso che non si è completi, si diventa ripetitivi e c'è il rischio, per esempio nella chitarra, di suonare sporchi producendo più rumore che note.

L'eterna diatriba tecnica - espressione o emozione. Dipende dai gusti.
Secondo me devono essere sapientemente dosate: quanto e in che contesto non si può dire, ma vanno dosate.

concordo

murillo
31-10-2009, 19:22
L'Inno Alla Gioia non è niente di trascendentale nel motivo principale, eppure emoziona come non mai.

Nel mondo del rock il riff di Smoke On The Water è di una semplicità quasi disarmante eppure è efficacissimo e quando lo si ascolta dal vivo trema tutto.

Il tutto per dire che nella musica DI QUALSIASI GENERE, la complessità non fa la differenza.

ovviamente è così

tanto per fare un altro esempio, prendi i talk talk di spirit of eden o laughing stock.
invece di aggiungere complessità si fa l'opposto, invece di aggiungere note queste si tolgono, si riducono al minimo, ed escono fuori due lavori importantissimi.
prendi qualsiasi lavoro di bernard gunter, parliamo di minimalismo ai limiti del silenzio. vogliamo dire che gunter non sia un artista geniale?

(sono uno di quelli a cui smoke on the water non piace :D )

Wolfgang Grimmer
31-10-2009, 19:29
L'Inno Alla Gioia non è niente di trascendentale nel motivo principale, eppure emoziona come non mai.

Nel mondo del rock il riff di Smoke On The Water è di una semplicità quasi disarmante eppure è efficacissimo e quando lo si ascolta dal vivo trema tutto.

Il tutto per dire che nella musica DI QUALSIASI GENERE, la complessità non fa la differenza.

Il motivo è molto semplice (5 note in croce o giù di li) ma come lo sviluppa Beethoven? I passaggi armonici, l'orchestrazione, le dinamiche.
Uno dei motivi per cui Beethoven è un genio assoluto è proprio la sua capacità di sviluppare strutture complesse da temi molto semplici. Anche il tema della quinta sinfonia è "semplice" (che poi è ovvio che un tema sia semplice, è lo sviluppo del tema che diventa difficile) ma Beethoven ci costruisce su 30 e passa minuti di musica pieni zeppi di variazioni.
Trovami un compositore senza basi di armonia e contrappunto che sappia creare qualcosa di simile senza cadere nelle solite banalità virtuosistiche o sentimentali.

Punto primo, la celeberrima Toccata e Fuga in re minore BWV 565 è a mio avviso la composizione universale perchè si adatta alla musica classica, a quella religiosa (che secondo me va separata dalla classica pura), al metal e alle improvvisazioni jazz.
Ha la grazia e la potenza. I 3 accordi di chiusura sono da brividi, indipendentemente dallo strumento.

Se Bach non avesse avuto basi tecniche molto solide probabilmente la toccata e fuga (forma tecnica per eccellenza) non esisterebbe.
Quindi, imho, la complessità (che non significa sempre esasperazione intellettualoide) fa la differenza eccome.
Se oggi l'Italia è il paese con la maggior quantità di opere d'arte (anche musicalmente visto che in ogni secolo abbiamo avuto compositori centralissimi per lo sviluppo musicale) lo dobbiamo anche allo sviluppo rigido della tecnica.

Punto secondo non vanno generalizzati secondo me i concetti di metal e di musicista metal. Non è solo un fare casino e i musicisti metal non sono così scarsi. Porto il caso di 2 musicisti non propriamente metallari, ma maestri del genere. Jon Lord e Don Airey. Hanno idee e studi alle spalle. Lord è forse anche diplomato in conservatorio e sa suonare. Ho suoi lavori solisti di musica classica: notevoli, ben diversi dal robottino Allevi per esempio (che oltretutto ha atteggiamento arrogante).
non è mio intento generalizzare è il mio inconscio antimetal che mi spinge ad essere così critico.
Sicuramente nella scena metal ci saranno compositori ed esecutori degni di tal nome, come ci sono anche in altri generi, però diciamoci la verità avere reali conoscenze musicali non è necessario per fare musica metal. Essendo musica leggera il problema non si porrebbe se non fosse per il fatto che i metallari vanno in giro per tutti i forum ad urlare quanto sia tecnica la loro musica perché impressionati dai virtuosismi (talvolta molto falsi) di alcuni musicisti.
E a questo si aggiunge il fatto che molte volte per sentirsi ancora più importanti tirino fuori presunti legami con il mondo della musica colta.
Peccato che prendere un tema classico ed eseguirlo con strumenti metal non significhi niente. E molta gente non avendo alcuna base di teoria o storia della musica ci casca in pieno. Esattamente come gli ammiratori di Allevi che vanno in giro a definirlo il mozart/brahms/bach del 2000 (:rotfl:).

murillo
31-10-2009, 19:45
Il motivo è molto semplice (5 note in croce o giù di li) ma come lo sviluppa Beethoven? I passaggi armonici, l'orchestrazione, le dinamiche.
Uno dei motivi per cui Beethoven è un genio assoluto è proprio la sua capacità di sviluppare strutture complesse da temi molto semplici. Anche il tema della quinta sinfonia è "semplice" (che poi è ovvio che un tema sia semplice, è lo sviluppo del tema che diventa difficile) ma Beethoven ci costruisce su 30 e passa minuti di musica pieni zeppi di variazioni.
Trovami un compositore senza basi di armonia e contrappunto che sappia creare qualcosa di simile senza cadere nelle solite banalità virtuosistiche o sentimentali.


Se Bach non avesse avuto basi tecniche molto solide probabilmente la toccata e fuga (forma tecnica per eccellenza) non esisterebbe.
Quindi, imho, la complessità (che non significa sempre esasperazione intellettualoide) fa la differenza eccome.
Se oggi l'Italia è il paese con la maggior quantità di opere d'arte (anche musicalmente visto che in ogni secolo abbiamo avuto compositori centralissimi per lo sviluppo musicale) lo dobbiamo anche allo sviluppo rigido della tecnica.

la complessità è UNA tecnica ed è importantissima (come ricordi anche tu da non confondersi col virtuosismo fine a se stesso), ma non è l'unica.
io tutto sommato sono d'accordo con te, ma hai delle opinioni troppo talebane in alcuni casi. :D

Wolfgang Grimmer
31-10-2009, 19:53
la complessità è UNA tecnica ed è importantissima (come ricordi anche tu da non confondersi col virtuosismo fine a se stesso), ma non è l'unica.
io tutto sommato sono d'accordo con te, ma hai delle opinioni troppo talebane in alcuni casi. :D

manno non sono così talebano :(
Io sono solo del parere che per fare musica degna di tal nome bisognerebbe prima studiarla come si deve. Non pretendo che tutti scrivano messe a 60 voci stile polifonisti fiamminghi (due palle).
Mi infiammo un po' troppo è vero ma solo perché mi rattrista vedere la musica (intesa come arte) ridotta allo stato attuale, talvolta di mero accompagnamento emotivo. Un po' come uno che considera cinema solo i panettoni di natale perché "c'è la gnocca e fanno ridere".

entanglement
31-10-2009, 20:42
Il motivo è molto semplice (5 note in croce o giù di li) ma come lo sviluppa Beethoven? I passaggi armonici, l'orchestrazione, le dinamiche.
Uno dei motivi per cui Beethoven è un genio assoluto è proprio la sua capacità di sviluppare strutture complesse da temi molto semplici. Anche il tema della quinta sinfonia è "semplice" (che poi è ovvio che un tema sia semplice, è lo sviluppo del tema che diventa difficile) ma Beethoven ci costruisce su 30 e passa minuti di musica pieni zeppi di variazioni.
Trovami un compositore senza basi di armonia e contrappunto che sappia creare qualcosa di simile senza cadere nelle solite banalità virtuosistiche o sentimentali.


Se Bach non avesse avuto basi tecniche molto solide probabilmente la toccata e fuga (forma tecnica per eccellenza) non esisterebbe.
Quindi, imho, la complessità (che non significa sempre esasperazione intellettualoide) fa la differenza eccome.
Se oggi l'Italia è il paese con la maggior quantità di opere d'arte (anche musicalmente visto che in ogni secolo abbiamo avuto compositori centralissimi per lo sviluppo musicale) lo dobbiamo anche allo sviluppo rigido della tecnica.


non è mio intento generalizzare è il mio inconscio antimetal che mi spinge ad essere così critico.
Sicuramente nella scena metal ci saranno compositori ed esecutori degni di tal nome, come ci sono anche in altri generi, però diciamoci la verità avere reali conoscenze musicali non è necessario per fare musica metal. Essendo musica leggera il problema non si porrebbe se non fosse per il fatto che i metallari vanno in giro per tutti i forum ad urlare quanto sia tecnica la loro musica perché impressionati dai virtuosismi (talvolta molto falsi) di alcuni musicisti.
E a questo si aggiunge il fatto che molte volte per sentirsi ancora più importanti tirino fuori presunti legami con il mondo della musica colta.
Peccato che prendere un tema classico ed eseguirlo con strumenti metal non significhi niente. E molta gente non avendo alcuna base di teoria o storia della musica ci casca in pieno. Esattamente come gli ammiratori di Allevi che vanno in giro a definirlo il mozart/brahms/bach del 2000 (:rotfl:).

non ho capito perchè quando si prendono termini di paragone per eccellenze tecniche bisogna per forza tirare fuori gente morta da più di un secolo

http://en.wikipedia.org/wiki/Jean_Michel_Jarre

questo tizio sarà ricordato negli anni a venire, a prescindere dal (non indifferente per la verità) successo contemporaneo

CaFFeiNe
07-11-2009, 13:48
beh dipende tutto dal soggetto, la domanda in se ha poco senso.

un perfezionista, virtuoso, studioso di musica, sentento una canzone dei liquid tension experiment, puo' provare un orgasmo....

un tipo "comune", si emoziona anche con la pausini....

un tipo "romantico" (nel senso letterario del termine), magari cerca testi poetici, abbinati ad una musica che determina una certa atmosfera emozionale.


io posso dirti che

mi sono divertito al concerto dei dream theater, ascoltando, pogando, inebriandomi dei virtuosismi negli assoli

al mio primo concerto dei the cure, sono stato seduto, immobile, e sentivo la musica fluire in ogni singola particella del mio corpo, tanto che mio fratello quando mi chiamava, rispondevo al terzo "andrea".
al secondo, una sensazione simile, pero' mi ha preso in maniera diversa, facendomi scatenare senza sosta per 3 ore

al concerto degli iron maiden, mi sono sentito come sul picco di una montagna, potente, forte, pieno di energia, anche se stavo in tribuna, mi sentivo trascinatissimo, diversamente dai concerti dei cure, era un traino piu' fisico, meno metafisico

al concerto dei radiohead, mi sentivo una via di mezzo tra quello dei cure, e quello degli iron maiden a seconda della canzone...


ora, dimmi, come puoi giudicare, migliore, una di queste esperienze, rispetto ad un'altra? secondo quale scala?

per il mio lato "romantico", il concerto dei cure, è stato il top
per il mio lato "musicale", il concerto dei dream è stato il top
per il mio lato "di mezzo", gli iron sono stati il top del top
i radiohead, mi hanno fatto saltare tra questi tre stati a seconda delle canzoni

cosa è meglio?
nessuno
sono tutti favolosi, tutti mitici, mitologici.

quando un musicista ha le palle in quello che fa, non conta cosa fa, se coincide con il tuo essere, non ci sono paragoni.


da premettere, che nei miei esempi, sono comunque tutti musicisti esperti, è vero, ma affrontano la musica in modi totalmente diversi
i dream con i virtuosismi
i cure, con i testi, e un atmosfera profondissima, in grado di scavarti dentro
gli iron, con la loro epicita', il loro "fomentare", il fanatismo che ti improno con le loro sonorita' e con i loro testi
i radiohead, che ti trascinano, ti fermano, ti riprendono, ti sbattono etc.

sono tutti geni in quel che fanno.

quindi non esiste un migliore. sono tutti migliori, migliori di tante altre ciofeche che girano :asd:



p.s. la musica classica, è la massima espressione del tecnicismo... eppure, è in grado di scaturire forti emozioni, anche se richiede cmq un minimo di comprensione, non tanto musicale, quanto "atmosferica".

ciuketto
10-11-2009, 22:31
uppiamo va.

Adrian II
10-11-2009, 23:49
per quanto mi riguarda il discorso è semplice: la musica, come forma d'arte, deve emozionare, ovvero trasmettere qualcosa, il mezzo per trasmettere sensazioni attraverso la musica, come per ogni altra forma d'arte, è la padronanza del mezzo, ovvero la tecnica.
uno scrittore pieno di fantasia ma con un vocabolario di 30 termini sgrammaticati non scriverà mai nulla di decente, mentre lo stesso scrittore con una buona conoscenza della lingua butterà giù bei versi, al contrario uno scrittore con un dizionario stampato in testa ma che dice fesserie a casaccio farà sempre solo un inutile sfoggio di cultura insensata.
insomma la tecnica ci deve stare, a servizio del prodotto finale, non fine a se stessa, anche un brano di tre accordi e cinque note può lasciar trasparire una buona tecnica, e se questa non c'è la sua mancanza si sente, che il brano preveda o meno...
che poi ci sia gente che si accontenta perchè magari non ne capisce, ed esalta qualche autore "sgrammaticato" e privo di idee è inevitabile, nè più nè meno l'analfabeta che si commuove davanti ad un "mi lumino di menzo", per fare un esempio stupido.

CaFFeiNe
11-11-2009, 18:14
per quanto mi riguarda il discorso è semplice: la musica, come forma d'arte, deve emozionare, ovvero trasmettere qualcosa, il mezzo per trasmettere sensazioni attraverso la musica, come per ogni altra forma d'arte, è la padronanza del mezzo, ovvero la tecnica.
uno scrittore pieno di fantasia ma con un vocabolario di 30 termini sgrammaticati non scriverà mai nulla di decente, mentre lo stesso scrittore con una buona conoscenza della lingua butterà giù bei versi, al contrario uno scrittore con un dizionario stampato in testa ma che dice fesserie a casaccio farà sempre solo un inutile sfoggio di cultura insensata.
insomma la tecnica ci deve stare, a servizio del prodotto finale, non fine a se stessa, anche un brano di tre accordi e cinque note può lasciar trasparire una buona tecnica, e se questa non c'è la sua mancanza si sente, che il brano preveda o meno...
che poi ci sia gente che si accontenta perchè magari non ne capisce, ed esalta qualche autore "sgrammaticato" e privo di idee è inevitabile, nè più nè meno l'analfabeta che si commuove davanti ad un "mi lumino di menzo", per fare un esempio stupido.

beh fino ad un certo punto... dipende anche dall'arte... in pittura ad esempio è molto piu' facile esprimere il proprio sentimento, anche con poca tecnica... forse perchè la forma visiva, è una delle prime forme di linguaggio in generale...
ma cio' non toglie, che ci sono validi poeti nella storia, molto migliori di altri, nettamente piu' padroni di lingua etc...

cioe' per dirti
se uno dice uccello, o ti specifica la razza precisa, conta meno di, uno ti parla di colombe, e uno di spazzatura...
cio' non toglie che si puo' creare poesia anche sulla spazzatura, ma per dire, che basta una tecnica basilare, non troppo elevata... se si ha un indole artistica... poi la tecnica verra' anche da se...

anche perchè soprattutto nella poesia, spesso conta molto piu' il vocabolario, che la forma (che è la parte piu' tecnica), ed è per questo che hanno inventato le licenze poetiche :asd:

OvErClOck82
11-11-2009, 20:27
imho se non c'è un minimo di tecnica non ci sono emozioni, quindi...

CaFFeiNe
12-11-2009, 13:43
imho se non c'è un minimo di tecnica non ci sono emozioni, quindi...

dipende cosa intendi per tecnica...

studio della musica
o praticita' nello strumento, e nei suoi suoni?

conosco suonatori che ad orecchio sono in grado di fare quasi qualunque pezzo...e non hanno mai visto un libro di musica...
ma conoscono ogni minimo suono del proprio strumento...

e ti assicuro che anche uno del genere è in grado di esprimere emozioni, quanto o piu' di un diplomato del conservatorio...

OvErClOck82
12-11-2009, 13:46
dipende cosa intendi per tecnica...

studio della musica
o praticita' nello strumento, e nei suoi suoni?

conosco suonatori che ad orecchio sono in grado di fare quasi qualunque pezzo...e non hanno mai visto un libro di musica...
ma conoscono ogni minimo suono del proprio strumento...

e ti assicuro che anche uno del genere è in grado di esprimere emozioni, quanto o piu' di un diplomato del conservatorio...

no no intendo praticità :D

Wolfgang Grimmer
12-11-2009, 14:17
dipende cosa intendi per tecnica...

studio della musica
o praticita' nello strumento, e nei suoi suoni?

conosco suonatori che ad orecchio sono in grado di fare quasi qualunque pezzo...e non hanno mai visto un libro di musica...
ma conoscono ogni minimo suono del proprio strumento...

e ti assicuro che anche uno del genere è in grado di esprimere emozioni, quanto o piu' di un diplomato del conservatorio...

di che musica parliamo?
Non che sia impossibile eh, qualsiasi diplomato in composizione è (dovrebbe essere) capace di riprodurre ad orecchio. Al conservatorio c'è una materia chiamata: dettato musicale e lo devono fare tutti
http://www.sanpietroamajella.it/it/conservatorio.pdf/corsiord/Solfeggio.PDF
Quindi niente di trascendentale se si parla di pezzi semplici.
Ora a parte ciò saper solo riprodurre senza saper creare è inutile.
Avere un ottimo orecchio e conoscere il proprio strumento è decisamente una cosa positiva ma non penso basti per essere definiti grandi musicisti.
Cmq il conservatorio non insegna a "trasmettere emozioni" (termine usato talmente impropriamente) ma dà gli strumenti per poterlo fare in modo serio.
Sta poi al compositore decidere come usare questi strumenti.

-kurgan-
16-11-2009, 17:54
non ho capito perchè dai per scontato che chi suona altri generi che non siano la classica non abbiano studiato al conservatorio :confused:
è una convinzione sbagliata.

recoil
16-11-2009, 23:24
ho capito la domanda
direi che dipende dal momento...
direi che comunque il 90% delle volte musica deve equivalere ad emozione
c'è però quel restante 10% di volte in cui tiro fuori roba di musica elettronica per il solo gusto di sentire qualcosa di ben fatto, senza che mi venga voglia di cantarla o che mi ispiri cose in particolare :)

io per tecnica non intendo tanto la maestria nell'usare uno strumento ma la produzione del pezzo curata in modo maniacale

bigbeat
22-11-2009, 22:02
non è mio intento generalizzare è il mio inconscio antimetal che mi spinge ad essere così critico.
Sicuramente nella scena metal ci saranno compositori ed esecutori degni di tal nome, come ci sono anche in altri generi, però diciamoci la verità avere reali conoscenze musicali non è necessario per fare musica metal. Essendo musica leggera il problema non si porrebbe se non fosse per il fatto che i metallari vanno in giro per tutti i forum ad urlare quanto sia tecnica la loro musica perché impressionati dai virtuosismi (talvolta molto falsi) di alcuni musicisti.
E a questo si aggiunge il fatto che molte volte per sentirsi ancora più importanti tirino fuori presunti legami con il mondo della musica colta.
Peccato che prendere un tema classico ed eseguirlo con strumenti metal non significhi niente. E molta gente non avendo alcuna base di teoria o storia della musica ci casca in pieno. Esattamente come gli ammiratori di Allevi che vanno in giro a definirlo il mozart/brahms/bach del 2000 (:rotfl:).

Per quanto riguarda Allevi, chi ha un minimo di criticità musicale capisce che è una mezza sega. Mi spiace però contraddirti per quanto riguarda invece la questione del metal. Mi spiace perchè dici tutte cose molto sensate, che condivido al 100%, ma sembra che quando parli di metal ne abbia ascoltato poco e male. Apparte il fatto che esistono centinaia di generi metal, che già dire metal è troppo generico, ma poi ci sono artisti colti, accademici veri e propri che hanno nel loro bagaglio culturale il metal. Tanto per citarti due esempi: Riccardo Nova e Fausto Romitelli (quest'ultimo purtroppo scomparso prematuramente 5 anni fà). Due compositori contemporanei italiani tra i più eccellenti, che hanno studiato al conservatorio Verdi di Milano anche con compositori che hanno fatto storia nell'avangurdia del novecento (vedi Donatoni). Beh questi due compositori non solo apprezzano il metal (soprattutto quello estremo...black, brutal, grind, ecc...) e la musica elettronica (attenzione, non sudiciume da discoteca, elettronica colta) ma usano spesso chitarre ultradistorte e computer nei loro pezzi. Allora definiamo ignoranti pure loro? E questo era solo per fare un'esempio, ma non sono assolutamente casi isolati. Anche Edgar Varese a molti sembra solo casino, per non parlare dei pezzi elettronici di Karlheinz Stockhausen, ma la complessità compositiva in entrambi raggiunge livelli altissimi. Perciò io direi di non denigrare quello che non si capisce o non si conosce.