View Full Version : Sbugiardare Marco Travaglio avrebbe bisogno di un impiego a tempo pieno
jack.o.matic
29-10-2009, 08:46
Sbugiardare Marco Travaglio avrebbe bisogno di un impiego a tempo pieno, anche perché la sua specialità sono senz’altro le balle più sonore – che nessuno in genere verifica – ma soprattutto le sapienti omissioni. Nei giorni scorsi né è stato esempio spettacolare la maniera in cui ha sintetizzato l’autunno del 1994 (quando Antonio Di Pietro si dimise dalla magistratura) a uso e consumo del blog di Beppe Grillo e poi di voglioscendere e probabilmente non solo quelli, visto che ogni intervento di Travaglio viene riciclato altre cinque o sei volte tra giornali, libri, video, dvd, altri libri, altri articoli e ovviamente monologhi ad Annozero.
Nel suo intervento, comunque, il ventriloquo di Di Pietro si è rivolto al suo pubblico di ragazzetti e ha propinato loro delle gradevoli menzogne: roba che è stata la stessa magistratura – supremo totem travagliesco – ad aver già sbugiardato in maniera definitiva.
Facciano qualche esempio, davvero pochi tra mille.
Travaglio a un certo punto parla dell’imprenditore Giancarlo Gorrini e dei famosi «prestiti» (soldi & Mercedes) che Di Pietro ricevette da questo ricco imprenditore che, anche se Travaglio ovviamente non lo dice, a quel tempo era già un amicone di Di Pietro per quanto fosse inquisito per bancarotta fraudolenta nonché condannato per appropriazione indebita.
Travaglio la mette così:
«Un certo Rocca aveva aiutato Di Pietro in un momento di difficoltà prestandogli 100 milioni di lire che poi Di Pietro aveva restituito dopo l’inizio di Mani pulite… Questo risulta anche dai processi che si sono celebrati a Brescia: si stabilirà che quei soldi erano semplicemente i prestiti del suo amico Rocca, neanche di Gorrini».
Non una sola cosa vera. A parte che Di Pietro non è praticamente mai stato processato (le inchieste si fermarono tutte in udienza preliminare, 27 accuse divise in 54 procedimenti, un record insuperato) quello che è accaduto realmente è immortalato in un giudizio di tribunale dove Di Pietro figurava come parte lesa: trattasi della sentenza n.65/1997 del 29 gennaio 1997 (depositata il 10 marzo successivo, presidente Francesco Maddalo, giudice estensore Michele Mocciola) a margine dell’unico rinvio a giudizio mai andato in porto tra quelli richiesti nel 1996 dai pm Fabio Salamone e Silvio Bonfigli, e dove Cesare Previti, Paolo Berlusconi e gli ispettori ministeriali Ugo Dinacci e Domenico De Biase furono invece accusati di averlo ricattato per farlo dimettere dalla magistratura.
Il processo, durato dal 23 settembre 1996 al 18 gennaio 1997, fu condotto perlopiù sulla base delle stesse carte e testimonianze accumulate nelle inchieste di Salamone e Bonfigli già cassate in precedenza, e gli imputati furono assolti al termine di un dibattimento dove Di Pietro peraltro rifiutò di rispondere alle domande. Trattandosi di un giudizio di Tribunale che ha fatto seguito a un pubblico dibattimento con esibizione di prove e audizione di parti, dunque, la valutazione dei fatti trattati è perciò da ritenersi definitiva e vincolante rispetto a qualsiasi precedente udienza preliminare a porte chiuse: la sentenza, come si dice, «fa stato quanto ai fatti accertati», cioè è definitiva anche perché nessuna delle parti ha mai presentato appello, Di Pietro compreso.
Ebbene: di questa fondamentale sentenza, depositata dal giudice Francesco Maddalo il 10 marzo 1997, Di Pietro non ha parlato nè parla assolutamente mai. Nessuno dei giornalisti tra i tanti a lui notoriamente legati ha mai riportato, delle sue 192 pagine, una sola riga. Figurarsi Travaglio.
Nel ridondante blog di Antonio Di Pietro (http://www.antoniodipietro.com) il capitolo «La mia storia attraverso le sentenze» non menziona neppure la più importante sentenza di tribunale che lo riguarda come parte lesa, cioè questa, appunto. Tutte le vicende vengono liquidate così:
«Una miriade di accuse poi tutte smontate dai giudici “perché il fatto non sussiste”. Alla fine ho avuto giustizia, ma quelle accuse furono prese e rilanciate da altri che avevano interesse a costruirmi addosso una montagna di nefandezze che non avevo commesso».
Le «nefandezze», in realtà, benché ritenute penalmente irrilevanti, sono state storicamente acclarate proprio dalla Magistratura, e sono state commesse. Ma il perfetto dipietrista, a quanto pare, non ha motivo di saperlo nè di conoscerne i particolari. Garantisce Travaglio.
Ecco, a proposito: come diceva Travaglio? Diceva così:
«A Brescia si stabilirà che quei 100 milioni erano semplicemente i prestiti del suo amico Rocca, neanche di Gorrini».
Diceva questo. In realtà a Brescia, come alle pagine 140, 141 e 142 della citata sentenza, fu stabilito quest’altro:
«Di Pietro ammette di aver usufruito del prestito di cento milioni… fu reso edotto dell’identità dell’erogatore del prestito (Gorrini, nda) quanto meno sin dal 1992. E’ Di Pietro stesso a dirlo: “Io ho avuto modo di parlare con Gorrini della vicenda dei 120 milioni (100 più i 20 della Mercedes) nel 1992, allorché venne a trovarmi in ufficio…” Di Pietro ebbe coscienza e consapevolezza della persona che aveva provveduto all’esborso di cento milioni fin dall’inizio… Non si spiegherebbe, seguendo l’impostazione di Di Pietro, la telefonata di ringraziamento a Gorrini dopo la restituzione».
Chiaro? Chiaro. Ma chi è questo Giancarlo Gorrini?
Travaglio lo descrive solo così: «Un assicuratore che conosceva Di Pietro», uno che «era con l’acqua alla gola e aveva passato quell’estate del ‘94 alla ricerca di aiuto e, naturalmente, si era rivolto anche all’entourage di Berlusconi». Basta.
Non dice, Travaglio, che Gorrini fu l’uomo a cui Di Pietro scroccò cento milioni, una Mercedes sottocosto poi rivenduta, pratiche legali per la moglie, ombrelli, agende, penne e cartolame, stock di calzettoni al ginocchio, viaggi in jet privato, infine un impiego per il figlio Cristiano.
E non lo diciamo solo noi, è a sentenza alle pagine 151 e 152:
«E’ indubbio che i fatti raccontati da Gorrini si erano radicalmente verificati», ossia «la prestazione di attività lavorativa di Cristiano Di Pietro a favore della Maa, l’assegnazione di alcune cause a Susanna Mazzoleni da parte della Maa, l’erogazione di un prestito a Di Pietro, la cessione a Di Pietro di un’autovettura recuperata dalla Maa e trasformata da Di Pietro stesso in prestito».
Ecco, appunto, e la famosa Mercedes? Travaglio la racconta ai poveri grillini in questo modo:
«Di Pietro aveva fuso la sua automobile, una Ritmo, e Rocca gli aveva dato una Mercedes usata di quelle che stavano lì nei magazzini, nei parcheggi dell’assicurazione e che poi Di Pietro aveva utilizzato per un certo periodo e poi l’aveva venduta al suo avvocato».
Allora. Anzitutto non era una Fiat Ritmo, ma una Fiat Regata; poi non la rivendette «al suo avvocato», ma all’amico Giuseppe Lucibello che all’occorrenza era anche avvocato, ma non il suo; poi non gliela diede Rocca, ma pure questa Gorrini; la «Mercedes che stava lì nei magazzini», poi, era solamente una Mercedes 300 Ce blu notte di poco tempo prima (sessantasette milioni di listino) a margine di una tresca che la magistratura, nella citata sentenza, ha messo come segue.
Pagina 153: «Di Pietro vende sostanzialmente un’auto che non gli appartiene, trattenendo i soldi»… Di Pietro vendette la Mercedes a Lucibello… con ogni probabilità non al prezzo di favore a lui accordato, cioè venti milioni, ma al reale valore di mercato, ovvero cinquanta milioni… ciò che in origine era un’iniziativa per l’acquisizione a buon prezzo di un’autovettura, diviene, senza soluzione di continuità, un’operazione per l’acquisizione a titolo di prestito della somma conseguita dalla vendita dell’auto medesima… Di Pietro cercò di occultare il prezzo reale dell’auto».
Ma tutte queste cose il grillino medio – in sostanza quel target travagliesco che all’epoca dei fatti era ancora poppante – non le deve sapere. Se lo dice Travaglio, allora sarà vero.
Poi Di Pietro decise di entrare in politica, a un certo punto. Ecco il racconto di Travaglio:
«Di Pietro dice no, dice che non intende fare politica subito, perché ha appena smesso di fare il magistrato e comunque, se la facesse, non la farebbe in un partito già esistente, né tantomeno nel partito di colui, Berlusconi, che lui stesso ha appena incriminato per corruzione della Guardia di Finanza e quindi da questo momento Berlusconi smette di difendere pubblicamente Di Pietro e i suoi giornali e le sue televisioni cominciano a massacrarlo, fino a quando, con opportune denunce portate o fatte portare, si riesce a attivare una serie innumerevole di processi contro Di Pietro a Brescia che dureranno due anni e terranno Di Pietro per due anni fuori dalla politica: perché? Perché è evidente che uno che ha detto che non bisogna fare politica da indagati, essendo indagato lui, non può certamente contraddirsi e conseguentemente aspetterà di essere prosciolto da tutto per poter entrare in politica dopo le elezioni del 96, quelle vinte da Prodi»
Ora: lo sanno anche i sassi che Di Pietro entrò in politica - o meglio lasciò la magistratura – perché sennò i citati episodi riguardanti Gorrini (più altri che non ho neppure citato) lo avrebbero sicuramente sputtanato e fatto travolgere, quantomeno, da una sanzione del Csm. Lo sanno anche i sassi, ma Travaglio e Di Pietro fanno finta di nulla. Dalla citata sentenza che è – ricordiamo ancora – passata in giudicato, pagine 154 e 156:
«I fatti si erano realmente svolti ed alcuni rivestivano caratteri di dubbia correttezza, se visti secondo la prospettiva della condotta che si richiede a un magistrato», trattasi insomma di «aspetti di indubbia discutibilità».
Pagine 151 e 152: Questi episodi «rischiavano di prospettare agli inquirenti un sistematico ricorso di Di Pietro ai favori di Giancarlo Gorrini, il quale, peraltro, alla data del novembre 1994 risultava già condannato per appropriazione indebita». «Ne viene fuori un quadro negativo del’immagine di Di Pietro… fatti specifici che oggettivamente potevano presentare connotati di indubbia rilevanza disciplinare».
Pag. 152: «In conclusione può quindi ritenersi che Di Pietro era particolarmente attratto fin dal maggio del ’94 da investiture politiche. La prova sul punto è fornita proprio da quella primitiva disponibilità espressa da Di Pietro rispetto alla proposta di Berlusconi, rivelandosi ciò non solo da dichiarazioni dell’imputato Previti, ma anche dalla circostanza dell’incontro a Roma. Un incontro personale, poco compatibile con un rifiuto indiscriminato e generalizzato a qualsiasi incarico politico… D’altronde, Di Pietro manifestò al collega Davigo, che aveva ricevuto per parte sua un’offerta per il ministero di Grazia e Giustizia, un’indecisione in merito alla proposta del Polo, significando, perciò, una disponibilità concreta ad accettare. Ma Di Pietro era interessato, in alternativa, anche all’assunzione di autorevoli e prestigiosi incarichi istituzionali, e infatti di una tale possibilità parla con Previti nel corso del precitato incontro… Una volta conosciuti da parte dei suoi colleghi gli interessi politici che andava coltivando e rafforzando, questi avrebbero potuto sospettarlo di duplicità per non aver condotto con la sua tradizionale veemenza la discussione e la decisione contro Berlusconi. Insomma, un’immediata partecipazione di Di Pietro al procuratore e agli altri colleghi delle prospettive che gli si aprivano… avrebbe potuto inquinare quella sua indiscussa leadership all’interno e all’esterno del pool, con consequenziali ripercussioni nell’immagine esterna, e avrebbe potuto indurre i colleghi a renderlo sempre meno partecipe dell’attività giudiziaria in vista di un suo preannunciato abbandono».
Pagina 150: «Il complesso della narrazione era tale da creare una qualche preoccupazione in tal senso in Di Pietro, e ciò anche per alcuni risvolti non certo trasparenti che a quelle vicende si erano accompagnati».
Tutta roba che secondo Di Pietro e Travaglio non si deve sapere: questa sentenza non l’hanno mai citata in vita loro. Anche se è l’unica che conta.
Il ventriloquo, Travaglio, nel suo intervento rtivolto ai grillini non fa che citare se stesso e lo stesso Di Pietro: la scia di balle e di omissioni, del resto, «è quello che ci aveva raccontato Di Pietro per il libro “Mani Pulite”», ha detto, e del resto «è probabile che lo ripubblicheremo e che lo distribuiremo insieme a Il Fatto». Il che spiega perché Di Pietro non farà mai un proprio organo di partito: ce l’ha già.
Se volete un altro esempio di quanto sia ballista Di Pietro – vabbeh, io ci ho scritto un libro intero – si torni al 25 marzo 2002, quando andò al Liceo Scientifico «Vittorio Veneto» di Milano a raccontare se stesso e l’inchiesta Mani pulite. Ecco, quel giorno un paio di studenti gli fece sempre la solita maledettissima domanda: perché ha lasciato la toga per fare politica? E lui, oltretutto con postura pedagogica:
«Vedete, nella formulazione stessa di questa domanda è implicita la manipolazione dell’informazione a cui tutti voi, vostro malgrado, siete stati e siete soggetti. Perché io non ho lasciato la toga per fare politica. Ho lasciato la toga per difendermi. E solo dopo essere stato assolto da ciascuna delle 27 accuse che erano state mosse a mio carico ho deciso di entrare in politica».
Ecco. Dopo una premessa falsa – quando lasciò la toga, infatti, non doveva difendersi da niente, le inchieste furono tutte successive, la prima fu sei mesi dopo che aveva lasciato – aveva nascosto loro che ben prima dell’ultima «assoluzione», che fu nel 1999, aveva già fatto il ministro con Prodi, era stato eletto al Senato, aveva fondato un gruppo parlamentare e di passaggio anche un partito, il suo. Nascondeva questo e dava di manipolati a dei ragazzi che gli avevano fatto una domanda normale. E’ la stessa tecnica che usa Travaglio coi grillini e coi vari fan amici suoi.
***
Update. Per documentazione, riporto un altro passo della sentenza che integra uno sovrastante. Copiato a mano, non è in rete come tutto il resto.
pag 169 – 180: «In conclusione può quindi ritenersi che Di Pietro era particolarmente attratto fin dal maggio del ’94 da investiture politiche. La prova sul punto è fornita proprio da quella primitiva disponibilità espressa da Di Pietro rispetto alla proposta di Berlusconi, rivelandosi ciò non solo da dichiarazioni dell’imputato Previti, ma anche dalla circostanza dell’incontro a Roma.
Un incontro personale, poco compatibile con un rifiuto indiscriminato e generalizzato a qualsiasi incarico politico, ben collima con la prospettazione dei fatti da parte di Previti. D’altronde, Di Pietro manifestò al collega Davigo, che aveva ricevuto per parte sua un’offerta per il ministero di Grazia e Giustizia, un’indecisione in merito alla proposta del Polo, significando, perciò, una disponibilità concreta ad accettare.
Ma Di Pietro era interessato, in alternativa, anche all’assunzione di autorevoli e prestigiosi incarichi istituzionali, e infatti di una tale possibilità parla con Previti nel corso del precitato incontro. Accetta di buon grado l’offerta del collega Ghitti, prima giudice delle indagini preliminari di Milano e già dalla seconda metà del 1994 componente del Consiglio superiore della magistratura, di verificare la disponibilità di incarichi, anche all’estero, per un collocamento fuori ruolo della magistratura. Altri eventi si allineano con una strategia personale della parte offesa di uscire dalla magistratura.
La ferma presa di posizione di Di Pietro sul provvedimento varato dal ministro Biondi in materia di custodia cautelare e le proposte avanzate al convegno di Cernobbio sui modi per definire Tangentopoli evidenziano chiaramente questo sempre più marcato orientamento di Di Pietro ad assumere iniziative e posizioni più confacenti a un esponente politico che a un magistrato. In definitiva, Di Pietro sente su di sé il ruolo assunto nell’opinione pubblica, ruolo che va oltre i limiti della stretta funzione giudiziaria, essendo sempre più forte la sua rappresentazione, anche attraverso la stampa, come quella di un leader; ha piena consapevolezza del vasto consenso popolare che riscuote la sua azione e di quanto sia ascoltata la sua voce, in qualsiasi ambiente manifesti il proprio pensiero, soprattutto quando affronta i temi della corruzione: ha coscienza che qualsivoglia tentativo di aggressione nei confronti della sua correttezza professionale avrebbe dovuto fare i conti, innanzitutto, con i movimenti di piazza, sicché sarebbe stato destinato al fallimento.
Questi presupposti rendevano legittime le aspirazioni di Di Pietro a un ruolo corrispondente al consenso popolare, e un tale ruolo non poteva che essere politico, ovvero un prestigioso incarico nell’ambito della pubblica amministrazione. Non è un caso che la stampa dibattesse sulla sua candidatura in occasione delle competizioni elettorali di quel periodo, come non è un caso che lo stesso Di Pietro fosse vaticinato come futuro leader della destra. I nuovi interessi che si affacciavano all’orizzonte del magistrato, resi concreti da quei fattori storici di indubbia verità, acquisivano gradualmente corpo, in una sorta di escalation senza soluzione di continuità;è quindi particolarmente arduo separare una condotta antecedente alle preannunciate dimissioni del 6 dicembre da una condotta a queste successiva.
Pertanto aumentano progressivamente i contatti, i colloqui e gli incontri di di Pietro con gli esponenti di tutte le forze politiche, le collaborazioni a settimanali e quotidiani, lanciando il suo programma del partito degli onesti, le iniziative per la costituzione di un nuovo movimento politico, che gran risalto ottiene sulla stampa, la successiva decisione di ritardare l’impegno attivo nella politica fino alla definizione delle inchieste condotte dal pubblico ministero Salamone, infine l’accettazione dell’incarico governativo di ministro dei Lavori pubblici nella compagine dell’Ulivo. Contrafforte di questa scelta è la presa di distanza della parte offesa dalla sua precedente attività giudiziaria.
Il riferimento è al contenuto del colloquio intercorso tra Silvio Berlusconi e Di Pietro nel febbraio 1995. In particolare, nel corso della trasmissione televisiva «Tempo reale», Silvio Berlusconi dichiarò che in occasione di quell’incontro Di Pietro gli aveva manifestato il suo dissenso rispetto alla decisione, assunta dai componenti del pool della Procura di Milano, di inviargli l’invito a comparire notificato nel novembre 1994. Immediata fu la reazione del procuratore Borrelli, che contattò telefonicamente Di Pietro per un chiarimento sul punto e per l’assicurazione di una futura smentita, che in effetti ci fu nei giorni successivi.
La vicenda, però, non esaurì i suoi strascichi perché da un lato ci fu un inasprimento dei rapporti tra Di Pietro e gli altri componenti del pool, a cui si cercò di porre riparo con una cena pacificatrice che però non risolse tutti i dubbi sui reali contenuti del colloquio Di Pietro / Berlusconi, dall’altro ci fu l’interruzione dei rapporti tra Di Pietro e i maggiori rappresentanti del Polo, fino a quel momento idilliaci. A ogni buon conto in sede processuale Antonio Di Pietro ha smentito di aver detto a Silvio Berlusconi quanto da lui riferito, perché, sostiene, il colloquio ebbe a oggetto soltanto il suo eventuale schieramento politico. In ordine all’episodio si impongono alcune brevi osservazioni. Preliminare è la verifica dell’atteggiamento assunto da Di Pietro nel corso delle riunioni del pool finalizzate alla decisione se procedere o meno nei confronti del presidente del Consiglio Berlusconi nell’ambito delle indagini su fatti di corruzione ascritti al gruppo Fininvest.
Orbene, ritiene il Collegio che non possa dubitarsi che Di Pietro fu uno dei principali sostenitori dell’idoneità degli elementi d’accusa raccolti nei confronti di Silvio Berlusconi, e non solo per iscriverlo nel registro degli indagati, ma anche per otenerne il rinvio a giudizio e la futura condanna. La questione era stata oggetto di alcune riunioni… Più precisamente nelle riunioni di maggior rilievo, svoltesi il 14 e il 18 novembre e precedute dalla distribuzione da parte di Di Pietro di un faldone contenente tutti gli atti riguardanti Berlusconi, si trattò sia la questione se vi fossero elementi per l’iscrizione (ma sulla bontà degli elementi raccolti per procedere a un’iscrizione non vi erano dubbi), sia le modalità procedurali da seguire.
In proposito Di Pietro, motore dell’azione perché meglio di tutti gli altri conosceva gli atti d’indagine, unitamente a Davigo, sosteneva che occorresse procedere, contestualmente all’iscrizione nel registro degli indagati, all’invio di un invito a comparire, dal momento che l’iscrizione nel registro non sarebbe rimasta segreta per molto tempo e la divulgazione anticipata della notizia avrebbe potuto pregiudicare l’inchiesta. Altri, come il procuratore aggiunto D’Ambrosio e il dottor Greco, erano più prudenti e ritenevano opportuno attendere (era in corso di dibattito, appunto, la legge finanziaria), preoccupati per le fughe di notizie e le scontate accuse di strumentalizzazioni.
Alla fine Di Pietro riuscì a convincere tutti i componenti del pool di procedere all’iscrizione e all’invio dell’invito a comparire, perorando con vivacità la propria tesi e comprovando, in una sorta di interrogatorio simulato, la fondatezza dell’accusa. Si decise anche che all’interrogatorio di Berlusconi avrebbero proceduto Borrelli, Di Pietro, Davigo, e Colombo, mentre Greco avrebbe interrogato contemporaneamente l’avv. Berruti. In ogni caso era scontato, hanno concordemente riferito i testi, che il rappresentante dell’accusa in un eventuale dibattimento sarebbe stato Di Pietro.
I fatti che seguirono appartengono alla storia nazionale più recente: il 21 novembre Silvio Berlusconi venne iscritto quale indagato e il 22 novembre gli fu notificato l’invito a comparire. Ciò posto, la valutazione successiva è la verosimiglianza delle affermazioni di Berlusconi alla precitata trasmissione televisiva. Osserva il Tribunale che risultano acquisti al dibattimento elementi univocamente convergenti nel senso di una veridicità di quanto dichiarato da Berlusconi. Intanto gli stessi colleghi di Di Pietro non hanno mai ricevuto da questi una risposta satisfattiva, nonostante le pressanti richieste di chiarire una volta per tutte il reale contenuto di quel colloquio e, soprattutto, se aveese mai detto di non aver condiviso la scelta della Procura di inviare a Silvio Berlusconi l’invito a comparire.
Si rammenti che la cena organizzata, presso l’abitazione del dottor Colombo, nella primavera del 1995, al fine specifico di chiarire la situazione creatasi dopo quelle dichiarazioni pubbliche, non sortì l’effetto sperato perché non vennero sciolti i dubbi iniziali e rimase il sospetto della veridicità di quanto affermato da Berlusconi. E proprio questo difetto di chiarezza di Di Pietro sul punto avvalora indiziariamente quanto sostenuto, in altre sedi, da Silvio Berlusconi. In secondo luogo, il teste Cossiga ha riferito anch’egli di aver percepito, da ciò che gli disse di Pietro nel corso di un colloquio avuto nel gennaio del 1995, un suo disagio a condurre l’interrogatorio di Berlusconi, e comunque che non aveva gradito che fosse stato designato a condurre il precitato interrogatorio.
La deposizione del senatore Cossiga conferma, a livello indiziario, un atteggiamento di Di Pietro di allontanare da sé, subito dopo l’uscita dal pool e nella fase transitoria prima di entrare operativamente nell’attività politica, l’idea che l’invito a comparire fosse da attribuire principalmente a una sua iniziativa. E’ vero che l’interessato ha in sostanza smentito quanto detto dal teste, ma la risposta è incerta e vaga ( ci si limita a contestare il corretto uso del termine “costrizione“ usato da Cossiga), e comunque vale ribadire la minor valenza probatoria di queste dichiarazioni, sia perché provenienti da un soggetto citato ai sensi dell’art. 210 c.p.p., e perciò valutabili secondo il criterio di cui all’art. 192 c. 3 c. p. p., sia e soprattutto perché il dichiarante ha rifiutato di sottoporsi all’esame, con ciò sottraendosi al contraddittorio processuale delle parti e del giudice… In conclusione, gli elementi indicati sono univoci per ritenere che in quel’occasione Di Pietro manifestò a Silvio Berlusconi una sorta di strisciante dissenso o, comunque, di non piena adesione a quell’atto giudiziario che tante polemiche aveva suscitato.
Si può certo ipotizzare un’accentuata enfatizzazione dell’episodio da parte dell’interlocutore Berlusconi, ma le risultanze probatorie dibattimentali non consentono di negare il fatto in radice. E la motivazione del magistrato per l’assunzione di un tale attegiamento, chiaramente in antinomia con la realtà dei fatti, è spiegabile proprio nell’ambito di quel crescente attivismo politico, di cui si è detto, e della ricerca iniziale delle probabili alleanze. Sulla base delle risultanze dibattimentali sopra analizzate, può legittimamente e fondatamente affermarsi che Di Pietro, vuoi per la stanchezza fisica e psicologica maturata a causa deglia anni di intenso lavoro e degli attacchi ormai ripetuti nei suoi confronti, vuoi soprattutto per un crescente desiderio di divenire soggetto protagonista della vita politica o, quanto meno, di acquisire iniziali posizioni verticistiche di organi istituzionali (posizioni che, comunque, per la delicatezza del ruolo e delle funzioni avrebbero richiesto il beneplacito delle forze politiche governanti), aveva maturato nell’autunno del 1994 il preciso proposito di abbandonare l’attività giudiziaria all’interno del pool, se non addirittura la magistratura. E si trattava di un proposito maturato, nella prospettiva professionale dell’interessato, già da qualche tempo, e precisamente dalla primavera del 1994.
Innanzitutto è la moglie di Di Pietro a collocare nella primavera del 1994 i primi discorsi del marito sull’uscita da quelle indagini appena dopo la fine del processo Enimont, e la teste conferma quale causa di questa decisione tutte le motivazioni in vario modo esposte da Di Pietro (stanchezza, pesante coinvolgimento della famiglia e così via). Ma ancor più significativo risulta in proposito il colloquio avvenuto nell’aprile del 1994 tra Di Pietro e Ghitti, all’epoca ancor giudice per le indagini preliminari di Milano, allorquando al preannuncio di Ghitti di una sua possibila canditatura per il Consiglio superiore della magistratura, Di Pietro gli consigliò di accettare, essendo anch’egli intenzionato ad andarsene dopo il processo Enimont.
Di Pietro giustificò questa sua futura scelta con la fine di Mani pulite, intendendo dire, come più chiaramente in seguito si esprimerà con i colleghi del pool, che la fine dell’inchiesta era conseguente alla conclusione del processo (Enimont, ovviamente) che aveva visto tra gli imputati tutti i maggiori rappresentanti politici di quella che ormai, con linguaggio giornalistico, è denominata Prima Reppublica. Questi concetti saranno ribaditi nella riunione del 30 novembre o del 1 dicembre 1994, presenti Borrelli, Davigo, Colombo e Greco, nel corso della quale verrà ufficializzata la decisione delle dimissioni anche agli altri componenti del pool, e nell’occasione risulterà vana la dura presa di posizione di Borrelli nei confronti di Di Pietro per convincerlo a desistere da quell’intenzione. In quella riunione Di Pietro riaffermò che Mani pulite era finita, l’acqua non arrivava più al mulino, intendendo l’esaurimento delle fonti informative, e che occorreva scendere da cavallo prima di essere disarcionati, addirittura invitando tutti i colleghi ad assumere decisioni analoghe alla sua. Quest’ultima affermazione, poi, rende palese il desiderio di lasciare l’incarico giudiziario nel momento di massima popolarità, e ciò non poteva che essere funzionale e strumentale a un successivo sfuttamento di questa popolarità che avrebbe raggiunto l’apice con la requisitoria del processo Enimont.
L’intento manifestato già ad aprile trova un riscontro nell’accelerazione che Di Pietro impresse al processo Enimont nel periodo immediatamente successivo, invitando anche Ghitti a una sollecita fissazione dell’udienza preliminare. Certo, la deposizione del teste Ghitti non risolve il nodo se Di Pietro all’epoca avesse maturato l’idea di uscire dall’inchiesta oppure dalla magistratura. Il teste ha affermato più volte che con lui si parlò sempre di uscire dall’inchiesta, tanto che in seguito si interesò per individuare un incarico fuori ruolo, e questa circonstanza era incompatibile con una decisione di dimettersi all’ordine giudiziario. Tanto che, dice sempre il teste, quando il 6 dicembre Di Pietro gli mostrò le missive indirizzate al procuratore, lui gli fece presente che l’espressione «lascio l’ordine giudiziario» non corrispondeva alla sua effetiva volontà, ma la replica del collega fu che ormai quelle erano le lettere e con quel contenuto le avrebbe trasmesse. Ad aviso del Collegio può ritenersi che da un’iniziale ipotesi di semplice dimissione dell’incarico all’interno del pool Di Pietro abbia via via sempre coltivato l’ipotesi di uscire dalla magistratura.
D’altronde la concretezza di eventuali incarichi politici o istituzionali si consolida successivamente (l’incontro con Previti e Silvio Berlusconi è del maggio 1994), e i motivi di insofferenza e disagio si accentuano nell’autunno caldo del 1994…Unico serio elemento che cartolarmente contrasterebbe con l’anticipazione ad aprile della decisione di dimettersi deriva dalla posizione assunta da Di Pietro nell’ambito delle riunioni del pool in cui si trattò della posizione di Silvio Berlusconi nelle indagini sulla Guardia di Finanza. Si è acclarato in precedenza che gli univoci elementi probatori sul punto hanno dimostrato che Di Pietro nell’occasione si presentò come l’assertore più convinto della bontà del materiale d’accusa a carico di Berlusconi (materiale, peraltro, da lui stesso organicamente raccolto), e il più determinato e il più irruento nel sostenere non solo che si sarebbe ottenuto il rinvio a giudizio, ma anche una futura vittoria in sede dibattimentale, nella quale lui si riprometteva di sostenere il ruolo dell’accusa. Tuttavia un siffatto atteggiamento non si spiega con le ormai prossime dimissioni che, in quel periodo (seconda metà del mese di novembre), dovevano essere già ampiamente maturate e in fase di imminente attuazione (era prossima la requisitoria, e quindi la sentenza Enimont). Non può disconoscersi che questo è un argomento di forte impatto, ma è ugualmente incontestabile, per l’estrema serietà delle fonti, che la decisione delle dimissioni era ben anteriore.
L’unica spiegazione che il Collegio ritiene di poter proporre, a fronte di tale insanabile contraddizione dei dati processuali, consiste nel timore di Di Pietro che, una volta conosciuti da parte dei suoi colleghi gli interessi politici che andava coltivando e rafforzando, questi avrebbero potuto sospettarlo di duplicità per non aver condotto con la sua tradizionale veemenza la discussione e la decisione contro Berlusconi. Insomma,un’immediata partecipazione di Di Pietro al procuratore e agli altri colleghi delle prospettive che gli si aprivano, dei contatti e colloqui politici di quel lungo periodo della seconda metà del 1994 a partire dall’incontro del maggio, delle riflessioni che portava avanti circa la necessità di un suo nuovo e differente impegno in altra sede (politica propriamente ovvero istituzionale), avrebbe potuto inquinare quella sua indiscussa leadership all’interno e all’esterno del pool, con consequenziali ripercussioni nell’immagine esterna, e avrebbe potuto indurre i colleghi a renderlo sempre meno partecipe dell’attività giudiziaria in vista di un suo preannunciato abbandono delle funzioni inquirenti».
http://www.macchianera.net/2009/10/29/due-ballisti/
^TiGeRShArK^
29-10-2009, 08:58
:blah::blah::blah:
Di Pietro, al contrario di quello che vorreste fare passare voi, paladini della libertà di crocifiggere chiunque è contro di voi, non ha favorito in ALCUN MODO GORRINI.
Punto.
E' questa l'unica cosa che conta.
Comunque poi fa davvero specie vedere come vengono a fare le verginelle proprio coloro i quali votano per una coalizione il cui maggior partito è stato fondato da una persona che ha subito una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. :doh:
Ed è ormai inutile ricordarti cosa ne pensasse il giornale del tuo stesso partito di Ilvio, dato che vi è stato ricordato N volte. :doh:
Nel suo intervento, comunque, il ventriloquo di Di Pietro
E da quando scusate?! :fagiano:
Jacoposki
29-10-2009, 09:14
vabè ragazzi è Filippo Facci che scrive eh, benchè per qualche motivo l'OP abbia trascurato di precisarlo :asd:
shambler1
29-10-2009, 09:21
Travaglio mica può essere messo in discussione, mica è Madre Teresa.
Ma Facci lo sa che deve scrivere più sinteticamente o l'elettorato di B non leggerà mai? :asd:
Steinoff
29-10-2009, 09:29
...poi arrivarono gli alieni cattivi e comunisti, alleati del perfido dippietro, ma con uno scatto di reni ed una barzelletta ad personam supersilvio ci ha salvato tutti ancora una volta!
:mc:
vabè ragazzi è Filippo Facci che scrive eh, benchè per qualche motivo l'OP abbia trascurato di precisarlo :asd:
Ah, ecco, mi domandavo io...:D
dantes76
29-10-2009, 09:34
facci potrebbe scrivere di qualche suo collega di redazione che guadagna circa 1.5 milioni di euro l'anno....
falcon.eddie
29-10-2009, 09:34
Ma va laaaa,Facci sta al giornalismo come io sto al Papa...cioè parliamo dello stesso che si è fatto oscurare la pagina su wikipedia? :mc: :rolleyes: :rolleyes:
bluelake
29-10-2009, 09:35
vabè ragazzi è Filippo Facci che scrive eh
ah beh, allora è tutto chiarito, sbugiardare Facci ha sempre richiesto a malapena un lavoruccio part-time :asd:
di Filippo Facci
E io dovrei rispondere a costui?!:mbe:
E io dovrei rispondere a costui?!:mbe:
Rispondere? Già leggerlo sarebbe un award ingiustificato :asd:
daniele.messina
29-10-2009, 09:41
ah beh, allora è tutto chiarito, sbugiardare Facci ha sempre richiesto a malapena un lavoruccio part-time :asd:
Beh, non dovrebbe esserti difficile allora superare il livello "ironia facile con faccina" e portare degli argomenti nel merito della questione. :)
Beh, non dovrebbe esserti difficile allora superare il livello "ironia facile con faccina" e portare degli argomenti nel merito della questione. :)
Su tutto quel documento? Il gioco non vale la candela.
dave4mame
29-10-2009, 09:52
penso anch'io che, volendo davvero contare i peli del culo a travaglio, qualcosa di "interessante" salterebbe fuori.
però mi domando come mai, vista l'indiscussa disponibilità economica di chi ne avrebbe l'interesse, non si sia pensato di trovare qualcuno
qualcuno oltre facci, voglio dire...
daniele.messina
29-10-2009, 09:52
Su tutto quel documento? Il gioco non vale la candela.
Ma Facci lo sa che deve scrivere più sinteticamente o l'elettorato di B non leggerà mai? :asd:
sospette assonanze :)
Ma Facci lo sa che deve scrivere più sinteticamente o l'elettorato di B non leggerà mai? :asd:
:rotfl:
Beh, non dovrebbe esserti difficile allora superare il livello "ironia facile con faccina" e portare degli argomenti nel merito della questione. :)
già fatto ciccio :) ma se non hai orecchie od occhi per intendere allora sono problemi tuoi :)
daniele.messina
29-10-2009, 09:58
:rotfl:
già fatto ciccio :) ma se non hai orecchie od occhi per intendere allora sono problemi tuoi :)
Daniele, non ciccio. :)
bluelake
29-10-2009, 09:59
Beh, non dovrebbe esserti difficile allora superare il livello "ironia facile con faccina" e portare degli argomenti nel merito della questione. :)
la questione sarebbe se è possibile che Travaglio o Di Pietro possano dire minchiate? perché se questa è la questione, penso sia idiota anche il solo porla... qualunque persona mente, tantopiù quando aumenta il potere di cui dispone.
Su Facci, mi basta ricordare una recensione del 2004 per descrivere quanto inaffidabile sia il soggetto:
Fanno un po’ pena certi poveri diavoli, quando fanno capitomboli paurosi. Prima magari si ride, poi subentra la compassione.
E’ il sentimento che abbiamo provato nei confronti di Filippo Facci, arguto collaboratore de Il Giornale. Questi, sul quotidiano e sul sito web Dagospia, compone un florilegio di citazioni dal romanzo di Cesare Battisti L’ultimo sparo, scambiato per un’autobiografia vera e propria (“stesso gruppo armato, stesse rapine e ammazzamenti di vittime similari” ecc.). Ecco quindi che Battisti avrebbe ucciso di sua mano il direttore di un penitenziario sotto gli occhi della moglie e una signora elegante vestita di nero, agente dei servizi segreti, sparandole in faccia. C’è da rallegrarsi che Battisti non abbia scritto anche Il silenzio degli innocenti o Hannibal, altrimenti le sue vittime sarebbero state più numerose.
Viene il sospetto che Facci, quando ha letto L’idiota o Delitto e castigo di Dostoevskij, abbia creduto che Dostoevskij fosse un idiota, assassino di una povera vecchia. (VE)
http://www.carmillaonline.com/archives/2004/03/000664.html
LucaTortuga
29-10-2009, 10:04
Trattandosi di un giudizio di Tribunale che ha fatto seguito a un pubblico dibattimento con esibizione di prove e audizione di parti, dunque, la valutazione dei fatti trattati è perciò da ritenersi definitiva e vincolante rispetto a qualsiasi precedente udienza preliminare a porte chiuse: la sentenza, come si dice, «fa stato quanto ai fatti accertati», cioè è definitiva anche perché nessuna delle parti ha mai presentato appello, Di Pietro compreso.
Questo passaggio è molto interessante.
Stando al ragionamento di Facci (che condivido), l'accertamento giudiziario di un fatto consente di imputare quel fatto a chi lo ha commesso, a prescindere dall'effettiva condanna dell'interessato.
Prediamo quindi atto del fatto che Di Pietro ha ricevuto un prestito da Gorrini, e teniamone conto.
Allo stesso modo, però, terremo conto di un fatto altrettanto certo, acclarato dal Tribunale di Milano, confermato dalla Corte d'appello e non più smentibile dalla Cassazione, che non si occupa del merito ma esclusivamente della legittimità del giudizio: Berlusconi è un corruttore.
Chissà che ne pensa Facci?
daniele.messina
29-10-2009, 10:10
la questione sarebbe se è possibile che Travaglio o Di Pietro possano dire minchiate? perché se questa è la questione, penso sia idiota anche il solo porla... qualunque persona mente, tantopiù quando aumenta il potere di cui dispone.
Su Facci, mi basta ricordare una recensione del 2004 per descrivere quanto inaffidabile sia il soggetto:
Fanno un po’ pena certi poveri diavoli, quando fanno capitomboli paurosi. Prima magari si ride, poi subentra la compassione.
E’ il sentimento che abbiamo provato nei confronti di Filippo Facci, arguto collaboratore de Il Giornale. Questi, sul quotidiano e sul sito web Dagospia, compone un florilegio di citazioni dal romanzo di Cesare Battisti L’ultimo sparo, scambiato per un’autobiografia vera e propria (“stesso gruppo armato, stesse rapine e ammazzamenti di vittime similari” ecc.). Ecco quindi che Battisti avrebbe ucciso di sua mano il direttore di un penitenziario sotto gli occhi della moglie e una signora elegante vestita di nero, agente dei servizi segreti, sparandole in faccia. C’è da rallegrarsi che Battisti non abbia scritto anche Il silenzio degli innocenti o Hannibal, altrimenti le sue vittime sarebbero state più numerose.
Viene il sospetto che Facci, quando ha letto L’idiota o Delitto e castigo di Dostoevskij, abbia creduto che Dostoevskij fosse un idiota, assassino di una povera vecchia. (VE)
http://www.carmillaonline.com/archives/2004/03/000664.html
Se a te basta questo, ti basterà allora che si ricordi l'articolo in apertura di questo thread ogni volta che si vorrà contestare la parola di Travaglio. Metodo veloce e poco impegnativo.
C'è poco da fare, da queste parti non si riesce ad andare oltre la dialettica "lo dice Tizio, allora non è vero" oppure "Chi? Sempronio? Quello che ha detto/fatto...?".
daniele.messina
29-10-2009, 10:13
Questo passaggio è molto interessante.
Stando al ragionamento di Facci (che condivido), l'accertamento giudiziario di un fatto consente di imputare quel fatto a chi lo ha commesso, a prescindere dall'effettiva condanna dell'interessato.
Prediamo quindi atto del fatto che Di Pietro ha ricevuto un prestito da Gorrini, e teniamone conto.
Allo stesso modo, però, terremo conto di un fatto altrettanto certo, acclarato dal Tribunale di Milano, confermato dalla Corte d'appello e non più smentibile dalla Cassazione, che non si occupa del merito ma esclusivamente della legittimità del giudizio: Berlusconi è un corruttore.
Chissà che ne pensa Facci?
Se la Cassazione ordinerà il rifacimento del processo arriverà un terzo o quarto giudice a pronunciarsi sul medesimo fatto. Tecnicamente quello che dici è vero, non sarà la Cassazione a smentire, ma ciò non significa che il giudizio non possa essere smentito.
la questione sarebbe se è possibile che Travaglio o Di Pietro possano dire minchiate? perché se questa è la questione, penso sia idiota anche il solo porla...
*
bluelake
29-10-2009, 10:21
Se a te basta questo, ti basterà allora che si ricordi l'articolo in apertura di questo thread ogni volta che si vorrà contestare la parola di Travaglio. Metodo veloce e poco impegnativo.
C'è poco da fare, da queste parti non si riesce ad andare oltre la dialettica "lo dice Tizio, allora non è vero" oppure "Chi? Sempronio? Quello che ha detto/fatto...?".
non potevo mica mettermi a fare tutto il riepilogo delle boiate scritte da Facci, ci avrei messo giorni a ritrovarle tutte e un forum intero per riportarle. Io sinceramente è da quando avevo 6 anni (28 anni fa... sigh sigh) che leggo i giornali (sconcertando mio padre che trovava illogico un bambino che a 10 anni comprava l'Unità e il Corriere della Sera invece degli album di figurine), avendo giornate libere e soldi a sufficienza li leggerei tutti di cima a fondo, e so che ad ogni articolo bisogna "fare la tara", cioè considerare che qualche inesattezza c'è sicuramente. Però c'è differenza tra un giornalista che scrive 1 cazzata ogni 100 articoli, e uno che scrive 80 cazzate ogni 100 articoli, e Facci rientra nella seconda categoria.
dave4mame
29-10-2009, 10:23
Su tutto quel documento? Il gioco non vale la candela.
scusa, fammi capire.
travaglio propone una sua analisi dettagliata di un fatto, ricostruisce contesto, antefatto (la sua versione perlomeno) e devo prenderlo per IL VERBO.
facci prende quanto affermato da travaglio e con la stessa puntigliosità corregge, smentisce, rettifica.
però travaglio è un figo, facci un pirla.
a me non sembra molto corretto.
Neuromancer2171
29-10-2009, 10:27
ah beh, allora è tutto chiarito, sbugiardare Facci ha sempre richiesto a malapena un lavoruccio part-time :asd:
facci è un uomo incredibile... preferisco la daddario..
Balthasar85
29-10-2009, 10:33
facci è un uomo incredibile... preferisco la daddario..
Io la Carfagna :oink:
CIAWA
Beelzebub
29-10-2009, 10:34
Su tutto quel documento? Il gioco non vale la candela.
Perchè, gli interventi di Travaglio sul blog di Grillo sono un miracolo di sintesi? :mbe:
scusa, fammi capire.
travaglio propone una sua analisi dettagliata di un fatto, ricostruisce contesto, antefatto (la sua versione perlomeno) e devo prenderlo per IL VERBO.
facci prende quanto affermato da travaglio e con la stessa puntigliosità corregge, smentisce, rettifica.
però travaglio è un figo, facci un pirla.
a me non sembra molto corretto.
Sostanzialmente concordo.
Così facendo, si procede col paraocchi... basandosi su un semplice dato statistico, non si ravviserà mai in Travaglio un errore nè in Facci un'esattezza. Con tutte le distorsioni che questo comporta... contenti loro...
dreadknight
29-10-2009, 10:35
scusa, fammi capire.
travaglio propone una sua analisi dettagliata di un fatto, ricostruisce contesto, antefatto (la sua versione perlomeno) e devo prenderlo per IL VERBO.
facci prende quanto affermato da travaglio e con la stessa puntigliosità corregge, smentisce, rettifica.
però travaglio è un figo, facci un pirla.
a me non sembra molto corretto.
sono d'accordo
anche se per me Facci rimane un pirla :D
Eh sì, perchè Facci e Travaglio hanno la stessa serietà e competenza, gli stessi interessi.
E via con l'appiattimento delle idee.
Ma lol dai :asd:
afterburner
29-10-2009, 10:43
:asd:
Nella mia ignoranza mi sono informato su chi fosse sto Filippo Facci: purtroppo gugol immagini mi ha illuminato e ho capito chi e' il personaggio, gia' abbondantemente visto e (purtroppo) sentito in varie trasmissioni televisive :rolleyes:
La cosa che piu' adoro di lui e' la pagina che lo riguarda su wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Facci
il nulla :D
Beelzebub
29-10-2009, 10:44
sono d'accordo
anche se per me Facci rimane un pirla :D
Che non sia una cima direi che è pluriassodato... :D
Eh sì, perchè Facci e Travaglio hanno la stessa serietà e competenza, gli stessi interessi.
E via con l'appiattimento delle idee.
Ma lol dai :asd:
Anche Di Pietro all'inizio non se lo cagava nessuno e lo perculavano tutti per la sua dialettica al limite del ridicolo... Ora è il Messia... fai te...
daniele.messina
29-10-2009, 10:47
non potevo mica mettermi a fare tutto il riepilogo delle boiate scritte da Facci, ci avrei messo giorni a ritrovarle tutte e un forum intero per riportarle. Io sinceramente è da quando avevo 6 anni (28 anni fa... sigh sigh) che leggo i giornali (sconcertando mio padre che trovava illogico un bambino che a 10 anni comprava l'Unità e il Corriere della Sera invece degli album di figurine), avendo giornate libere e soldi a sufficienza li leggerei tutti di cima a fondo, e so che ad ogni articolo bisogna "fare la tara", cioè considerare che qualche inesattezza c'è sicuramente. Però c'è differenza tra un giornalista che scrive 1 cazzata ogni 100 articoli, e uno che scrive 80 cazzate ogni 100 articoli, e Facci rientra nella seconda categoria.
Ma guarda che il tuo modo di ragionare è fuorviante. Su un articolo che leggi la prima cosa da fare è cercare riscontro sui fatti, leggere altre fonti sullo stesso fatto, cercare documenti ufficiali. Solo in un ultima analisi, se non sei riuscito a trovare delle conferme o delle smentite vai a considerare ciò che la stessa fonte ha detto o scritto in altre ciscostanze. La credibilità di una fonte puoi usarla per formare un tuo convincimento personale, ma non ci puoi dimostrare nulla. Pertanto nessuno ti ha chiesto di fare un riepilogo delle boiate scritte da Facci.
vabè ragazzi è Filippo Facci che scrive eh, benchè per qualche motivo l'OP abbia trascurato di precisarlo :asd:
pensavo lo avesse scritto feltri .. :sofico:
Neuromancer2171
29-10-2009, 11:00
facci-pensiero
http://www.youtube.com/watch?v=CVqSuJFmg3I
La cosa che piu' adoro di lui e' la pagina che lo riguarda su wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Facci
il nulla :D
:asd:
impagabile :D
"Anzitutto non era una Fiat Ritmo, ma una Fiat Regata"
UUUUUUhhhhh che macchinone, che differenza incredibile.
Ma sapete quanto guadagna un magistrato, peraltro sposato ad un avvocato non proprio di ultimo piano?
claudioborghi
29-10-2009, 11:34
Di Pietro, al contrario di quello che vorreste fare passare voi, paladini della libertà di crocifiggere chiunque è contro di voi, non ha favorito in ALCUN MODO GORRINI.
Vedi, a me poco importa dell'opinione dei giudici se abbia o meno commesso reato... anzi, siamo chiari, non ha commesso alcun reato.
Il punto e' che, reato accertato o meno, risulta invece accertato (ma non per l'opinione di un giudice, per prove documentali inoppugnabili e infatti non smentite da Di Pietro) che costui, mentre era PM, riceveva regali e "prestiti" degni di un satrapo. Metto fra virgolette "prestiti" perche' e' molto conveniente prendere dei soldi e poi restituirli quando il mio nome comincia ad essere accostato al benefattore... se lo faccio io sono uno preso con il sorcio in bocca, se lo fa Di Pietro e' un prestito.
Cito dal libro di Imposimato:
E’ poi assolutamente naturale che chi compra casa gli amici facciano a gara nel fare prestiti per qualche centinaia di milioni, naturalmente senza alcun interesse e tantomeno stabilendo delle antipatiche date di restituzione. Seguendo questa nobile consuetudine, che testimoniava tutto il suo affetto per il magistrato, anche D’Adamo, nel 1991, è corso inm aiuto a Di Pietro quando costui decise di acquistare la casa in quel di Curno (Bergamo). Gli versò qualcosina più di cento milioni che gli furono restituiti senza interessi, tre anni dopo, ma in contanti. E dentro una scatola.
http://orizzonteinfinito.blogspot.com/2008/09/da-corruzione-ad-alta-velocit-2parte.html
E questa storia dei regali e dei prestiti, come ho avuto modo enne volte di ripetere, mi basta per qualificare l'uomo, INDIPENDENTEMENTE dalla qualificazione della cosa come reato o meno fatta dal collega giudice.
Se un mio collega va a trans ma professionalmente e' impeccabile non me ne frega nulla... se scopro che prende regali "strani" invece per me e' fuori...
Notare che adesso in Lombardia sta venendo fuori un bel casino per un tipo (tale Grossi) che pare distribuisse orologi da decine di migliaia di euro a pioggia... Se verra' fuori che se li prendevano (come pare) anche gente di centrodestra, per me non cambia nulla... fuori dalle palle.
scusa, fammi capire.
travaglio propone una sua analisi dettagliata di un fatto, ricostruisce contesto, antefatto (la sua versione perlomeno) e devo prenderlo per IL VERBO.
facci prende quanto affermato da travaglio e con la stessa puntigliosità corregge, smentisce, rettifica.
però travaglio è un figo, facci un pirla.
a me non sembra molto corretto.
E' una questione di REPUTAZIONE.
"Enzo Biagi, uno che piace solo alle vecchie e ai deficienti".
(Filippo Facci, macchianera.net,
12 dicembre 2006)
Perciò, ripeto, io dovrei perdere tempo con questo soggetto?
Beelzebub
29-10-2009, 11:45
E' una questione di REPUTAZIONE.
Verso Facci puoi aver ragione, se uno è un cazzaro c'è una buona probabilità che il suo ennesimo articolo sia basato su inesattezze. Ma simmetricamente, questo significa che Travaglio avendo una reputazione ottima, sia praticamente immune dallo scrivere cazzate, e si parte dal presupposto che ciò che dice e scrive sia vero sempre e comunque. Non pensi che ci sia qualcosa che non va in questo?
Anche Marrazzo aveva un'ottima REPUTAZIONE... eppure... :asd:
Verso Facci puoi aver ragione, se uno è un cazzaro c'è una buona probabilità che il suo ennesimo articolo sia basato su inesattezze. Ma simmetricamente, questo significa che Travaglio avendo una reputazione ottima, sia praticamente immune dallo scrivere cazzate, e si parte dal presupposto che ciò che dice e scrive sia vero sempre e comunque. Non pensi che ci sia qualcosa che non va in questo?
A questa conclusione arrivi tu, non certo io.
La critica non viene certo azzerata dalla reputazione, ma converrai che, tra i due, il giornalista migliore è Travaglio, che supera Facci di varie lunghezze...
Anche Marrazzo aveva un'ottima REPUTAZIONE... eppure... :asd:
Eppure cosa? All'improvviso è diventato il peggiore dei pervertiti? Ma per favore...
Beelzebub
29-10-2009, 12:13
A questa conclusione arrivi tu, non certo io.
Arrivo a quella conclusione seguendo il tuo ragionamento... :mbe: Se no spiega meglio...
La critica non viene certo azzerata dalla reputazione, ma converrai che, tra i due, il giornalista migliore è Travaglio, che supera Facci di varie lunghezze...
Mai sostenuto il contrario, ma non si sta parlando di una gara di giornalismo tra Travaglio e Facci...
Eppure cosa? All'improvviso è diventato il peggiore dei pervertiti? Ma per favore...
No no, ha fatto una splendida figura... e la sua reputazione ne esce benissimo... :asd: Ma per favore tu... :asd:
Arrivo a quella conclusione seguendo il tuo ragionamento... :mbe: Se no spiega meglio...
Non esiste il giornalista perfetto, solo vari livelli di grigio.
E' meglio, così?
Mai sostenuto il contrario, ma non si sta parlando di una gara di giornalismo tra Travaglio e Facci...
Si parla di uno che, spesso e volentieri sostiene tesi assurde, e ci si chiede se questa volta sia stato folgorato sulla via di Damasco...
Io dico che è il solito vecchio Facci che scrive col solito metodo.
No no, ha fatto una splendida figura... e la sua reputazione ne esce benissimo... :asd: Ma per favore tu... :asd:
Me lo paragoni a Mastella?:sofico:
dave4mame
29-10-2009, 12:45
E' una questione di REPUTAZIONE.
"Enzo Biagi, uno che piace solo alle vecchie e ai deficienti".
(Filippo Facci, macchianera.net,
12 dicembre 2006)
Perciò, ripeto, io dovrei perdere tempo con questo soggetto?
il solito vecchio giochino.
non potendo (o non essendo capaci di) screditare l'affermazione, si scredita chi la pronuncia.
dario fgx
29-10-2009, 13:09
il primo è un post ricolmo di minchiate, l'unica cosa vera è che chi l'ha prodotto deve essersi messo a tempo pieno.
Sono curioso di sapere se chi ha postato tutte quelle fregnecce ha effettivamente avuto la pazienza di leggersele :muro:
MadJackal
29-10-2009, 13:12
Ahhhh, ho capito.
Il solito vecchio giochino, si distrae l'attenzione dalle questioni VERE (polizia senza soldi, lodo ghedini che rischia di mandare in prescrizione centinaia di processi, mills condannato in secondo grado) e si torna a parlare di Travaglio, come se il problema fosse lui in questo paese.
E non lo fa solo il Giornale, lo si fa anche in questo forum vedo... :asd:
^TiGeRShArK^
29-10-2009, 13:14
Vedi, a me poco importa dell'opinione dei giudici se abbia o meno commesso reato... anzi, siamo chiari, non ha commesso alcun reato.
Il punto e' che, reato accertato o meno, risulta invece accertato (ma non per l'opinione di un giudice, per prove documentali inoppugnabili e infatti non smentite da Di Pietro) che costui, mentre era PM, riceveva regali e "prestiti" degni di un satrapo. Metto fra virgolette "prestiti" perche' e' molto conveniente prendere dei soldi e poi restituirli quando il mio nome comincia ad essere accostato al benefattore... se lo faccio io sono uno preso con il sorcio in bocca, se lo fa Di Pietro e' un prestito.
Cito dal libro di Imposimato:
E’ poi assolutamente naturale che chi compra casa gli amici facciano a gara nel fare prestiti per qualche centinaia di milioni, naturalmente senza alcun interesse e tantomeno stabilendo delle antipatiche date di restituzione. Seguendo questa nobile consuetudine, che testimoniava tutto il suo affetto per il magistrato, anche D’Adamo, nel 1991, è corso inm aiuto a Di Pietro quando costui decise di acquistare la casa in quel di Curno (Bergamo). Gli versò qualcosina più di cento milioni che gli furono restituiti senza interessi, tre anni dopo, ma in contanti. E dentro una scatola.
http://orizzonteinfinito.blogspot.com/2008/09/da-corruzione-ad-alta-velocit-2parte.html
E questa storia dei regali e dei prestiti, come ho avuto modo enne volte di ripetere, mi basta per qualificare l'uomo, INDIPENDENTEMENTE dalla qualificazione della cosa come reato o meno fatta dal collega giudice.
Se un mio collega va a trans ma professionalmente e' impeccabile non me ne frega nulla... se scopro che prende regali "strani" invece per me e' fuori...
Notare che adesso in Lombardia sta venendo fuori un bel casino per un tipo (tale Grossi) che pare distribuisse orologi da decine di migliaia di euro a pioggia... Se verra' fuori che se li prendevano (come pare) anche gente di centrodestra, per me non cambia nulla... fuori dalle palle.
se E' ACCERTATO che qualcuno prende regali per qualche fine, e che quindi tali regali non siano tali ma siano in funzione del corrispettivo, allora è un CRIMINALE se agisce contro la legge per onorare quanto ottenuto con quei regali.
Un pò come il giudice METTA, la cui corruzione con i soldi della FININVEST tramite PREVITI è ACCERTATA.
Nel caso di Di Pietro invece l'unica cosa ACCERTATA è che lui NON ha favorito alcuno per quei PRESTITI.
Se non capite nemmeno questa BANALE e SEMPLICE differenza allora vuol dire che è del tutto inutile discutere. :doh:
il solito vecchio giochino.
non potendo (o non essendo capaci di) screditare l'affermazione, si scredita chi la pronuncia.
invece in questo caso è il contrario... l'affermazione perde valore dato il soggetto che la produce...
perchè se io prendo un soggetto illibato che dice qualcosa e non potendolo sbugiardare lo denigro personalmente è un conto; se invece prendo un personaggio molto discutibile, come anche tu ammetti, allora anche i suoi argomenti partiranno da un pregiudizio fondato.
Infine sono cose che dice in loop da anni... e negli anni smentite con fatti, solo che starli a riprendere è difficile dato che non ho una agenda... Non è che ripetere 100 volte la stessa cosa la fa diventare vera...
se E' ACCERTATO che qualcuno prende regali per qualche fine, e che quindi tali regali non siano tali ma siano in funzione del corrispettivo, allora è un CRIMINALE se agisce contro la legge per onorare quanto ottenuto con quei regali.
Un pò come il giudice METTA, la cui corruzione con i soldi della FININVEST tramite PREVITI è ACCERTATA.
Nel caso di Di Pietro invece l'unica cosa ACCERTATA è che lui NON ha favorito alcuno per quei PRESTITI.
Se non capite nemmeno questa BANALE e SEMPLICE differenza allora vuol dire che è del tutto inutile discutere. :doh:
*
Beelzebub
29-10-2009, 13:20
Me lo paragoni a Mastella?:sofico:
Perchè, Mastella prima delle sue vicende aveva un'ottima reputazione? :asd: Dai, lascia perdere... :D
se E' ACCERTATO che qualcuno prende regali per qualche fine, e che quindi tali regali non siano tali ma siano in funzione del corrispettivo, allora è un CRIMINALE se agisce contro la legge per onorare quanto ottenuto con quei regali.
Un pò come il giudice METTA, la cui corruzione con i soldi della FININVEST tramite PREVITI è ACCERTATA.
Nel caso di Di Pietro invece l'unica cosa ACCERTATA è che lui NON ha favorito alcuno per quei PRESTITI.
Se non capite nemmeno questa BANALE e SEMPLICE differenza allora vuol dire che è del tutto inutile discutere. :doh:
Il maiuscolo sarebbe da evitare in un forum, anche se "a singhiozzo"...
Vincenzo1968
29-10-2009, 13:33
L’associazione dei giornalisti tedeschi (DJV) conferisce il premio per la libertà di stampa a Marco Travaglio (http://italiadallestero.info/archives/3612)
I sette membri del consiglio direttivo federale della DJV, l’associazione dei giornalisti tedeschi, quest’anno hanno assegnato il premio per la libertà di stampa al giornalista e autore italiano Marco Travaglio.
Michael Konken, presidente federale della DJV, ha motivato la decisione dichiarando: “Assegnamo il premio a Marco Travaglio, un collega che si è contraddistinto per il coraggio critico e l’impegno dimostrato nel combattere per la libertà di stampa in Italia.”
Travaglio ha saputo denunciare pubblicamente i tentativi dei politici italiani, in particolare di Silvio Berlusconi, di influenzare il lavoro dei media e di ostacolare lo sviluppo di un giornalismo critico. Le critiche di Travaglio si sono orientate anche ai colleghi italiani con lo scopo di incoraggiarli a non sottomettersi alla censura. “Il premio della DJV per la libertà di stampa è il riconoscimento più adatto a Marco Travaglio,” ha dichiarato Konken. “Travaglio deve dare coraggio ai giornalisti italiani affinché possano svolgere la loro funzione di vigilanza e non cadano vittima di intimidazioni”.
Il premio della DJV per la libertà di stampa consiste in 7.500 Euro e sarà conferito a Marco Travaglio a Berlino alle 18:30 del 28 aprile 2009 presso il Palazzo della Bundespressekonferenz (ufficio stampa federale). I rappresentanti dei media sono invitati a partecipare alla cerimonia.
Con questo premio la DJV onora personalità o istituzioni che si impegnano in prima persona in battaglie per il mantenimento e la creazione della libertà di stampa. I precedenti vincitori sono stati il giornalista serbo Miroslav Filipovic, la giornalista russa Olga Kitowa e la redazione del giornale “Berliner Zeitung”. Filipovic ha ricevuto il premio per aver scoperto i crimini di guerra serbi in Kosovo, Kitowa è stata premiata per la sua difficile battaglia contro la corruzione in Russia e la redazione del “Berliner Zeitung” per l’impegno dimostrato nel difendere la libertà di stampa in Germania e l’indipendenza editoriale da Mecom Group, la casa editrice che l’ha rilevata.
Marco Travaglio riceve il “Premio per la libertà di stampa” (http://italiadallestero.info/archives/4930)
I premi in onore della libertà di stampa normalmente vanno a giornalisti che operano in regimi non democratici o semi-democratici, piuttosto raramente a giornalisti di paesi fondatori dell’UE. Ma altrettanto fuori dal comune è l’uomo che martedì scorso è stato insignito del “Premio per la libertà di stampa” dall’Associazione dei Giornalisti Tedeschi.
Il giornalista italiano Marco Travaglio è temuto quasi ugualmente dalla destra e dalla sinistra. Si è inimicato il miliardario delle tv e presidente del consiglio Silvio Berlusconi facendo ricerche sulle origini oscure della sua ricchezza e continua ancora a infastidire gli uomini del suo entourage evidenziando i loro rapporti con la mafia. Ma si è fatto nemici anche a sinistra, quando ha pubblicato le intercettazioni telefoniche di alcuni dei suoi esponenti più in vista. E di recente il quotidiano di sinistra liberale “Repubblica” lo ha attaccato duramente. Il quarantaquattrenne torinese, che si considera liberale, ha iniziato la sua carriera nella stampa cattolica, è diventato il protetto del grande anziano del giornalismo italiano Indro Montanelli (di destra) e oggi cura delle rubriche su giornali nazionali e su internet. Si impegna costantemente per un giornalismo di precisione artigianale. Nel libro “La scomparsa dei fatti” ha documentato con dovizia di particolari il modo in cui nei media l’opinione e gli interessi sostituiscano sempre di più l’indagine. Un libro che meriterebbe di essere tradotto in tante lingue…
Qualcuno può postare i premi vinti da Filippo Facci o da Vittorio Feltri?
claudioborghi
29-10-2009, 13:42
se E' ACCERTATO che qualcuno prende regali per qualche fine, e che quindi tali regali non siano tali ma siano in funzione del corrispettivo, allora è un CRIMINALE se agisce contro la legge per onorare quanto ottenuto con quei regali.
No, per me uno che riveste un ruolo delicato i regali non li deve ricevere E BASTA. Se vale per uno che lavora in banca a maggior ragione deve valere per un PM.
Tant'e' vero che Imposimato, che e' stato giudice corretto e quindi puo' legittimamente sdegnarsi della condotta di Di Pietro, si puo' permettere di scrivere (senza venire querelato)
Di Pietro e D’Adamo: i fatti non lasciano spazi a dubbi: Fra i due un legame c’era e era un legame forte. Non ci sono dubbi neppure sulla “beneficenza” che Di Pietro ha ricevuto da D’Adamo in termini di prestiti senza interessi e senza condizioni per la loro restituzione, di auto, case, telefonini, vestiti, alberghi, biglietti aerei e via dicendo. E ciò rende plausibile che l’imprenditore potesse parlare liberamente con il suo amico magistrato e quindi prospettargli anche l’opportunità di avere un occhio di riguardo per colui, Pacini Battaglia, che così munificamente gli veniva incontro in un momento di grave crisi delle sue crisi commerciali. E questa – si badi bene – è soltanto un ipotesi riduttiva, valida se proprio si vuole dubitare su quanto affermato dall’ingegnere, e cioè che sia stato proprio Di Pietro ad indirizzarlo al banchiere, in quanto, presso di lui, avrebbe trovato “porte aperte”.
Di Pietro e Pacini Battaglia: l’indagine della Procura milanese a carico del faccendiere italo-svizzero venne gestita in maniera quasi esclusiva dal sostituto procuratore Antonio Di Pietro: I fatti ci dicono molte cose. Ad esempio che, nell’ambito di questa conduzione personalizzata:
- Pacini Battaglia, pur raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare, non soffrì alcuna carcerazione;
- Lo stesso Pacini acquisì lo “status” di collaboratore d’ufficio guidato da Di Pietro, ma si limitò nella sostanza a confermare fatti e personaggi già emersi nell’inchiesta milanese. Nel frattempo, però, continuò nella sua opera devastante di corruzione giudiziaria e di rafforzamento del presidio giudiziario da lui creato almeno fino al 1996, come scopriranno i pubblici ministeri di Perugia;
- Nei confronti dei conti privati di Pacini Battaglia non vennero mai concluse rogatorie internazionali. Ciò è vero anche per la sua banca, la Karfinco, suo vero e principale “strumento di lavoro”;
- Molte delle rogatorie richieste vennero classificate come non urgenti e quindi di ordinaria amministrazione;
- In alcuni casi allo stesso Pacini Battaglia venne consentito, tramite il suo legale, l’avv. Lucibello, di conoscere in anticipo le tematiche che sarebbero state affrontate negli interrogatori;
- Nessun controllo venne mai svolto sulla documentazione che il banchiere versava negli atti, così che lo stesso poté anche produrre materiale artefatto o precostituito;
- Nessuna seria indagine venne mai fatta nei confronti di Roger Francio, principoale collaboratore di Pacini Battaglia;
- Nessun controllo venne mai fatto neppure sulle persone fisiche che erano terminali delle operazioni bancarie di Pacini. In questo modo non si riuscì ad individuare i beneficiari di queste operazioni fra i quali spiccano proprio i nomi di Lorenzo Necci e di tutti coloro che saranno inquisiti solo tre anni dopo dalla magistratura di La Spezia;
- Nel frattempo Pacini Battaglia sembrava interessato proseguire i suoi rapporti privilegiati col suo antico “inquisitore” divenuto ministro, liberandolo dalla presenza ingombrante di un suo collaboratore, un magistrato torinese, Mario Cicala
Tu sei sicuro che tutti questi FATTI citati da Imposimato e mai smentiti in nessuna sede non sarebbero stati degni di finire in un processino cosi' almeno ci si chiarivano un po' le idee? No, per Di Pietro non stava bene e quindi tutto archiviato in udienza preliminare... Mi sarebbe piaciuto se al posto di Di Pietro ci fosse stato un altro... :asd:
Vincenzo1968
29-10-2009, 13:46
Vorrei far notare che Di Pietro per i suoi guai giudiziari si è difeso in tribunale e non dal tribunale(come farebbe qualunque persona seria in un paese serio):
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/2009/10/26/la_diretta_con_marco_travaglio.html
...
Di Pietro annuncia che se ne andrà a tutto il pool di mani pulite, Borrelli tenta un’ultima volta di trattenerlo, ma invano. Il 2 dicembre D’Ambrosio tenta ancora di trattenere Di Pietro, Emilio Fede nello stesso giorno annuncia che Di Pietro si dimetterà e cita un biglietto manoscritto senza firma, il 5 dicembre il TG1 conferma che Di Pietro se ne va e il 6 dicembre Di Pietro conclude la requisitoria del processo Enimont e poi si leva la toga e se ne va davvero. Dopodiché viene invitato a Arcore da Berlusconi, che gli propone di entrare in Forza Italia e di diventare il numero due di Forza Italia e poi gli dice di scegliersi un incarico istituzionale: o capo dei servizi segreti, o capo di questa autorità anticorruzione, insomma quello che vuole glielo danno, perché? Perché è l’uomo più popolare d’Italia. Di Pietro dice no, dice che non intende fare politica subito, perché ha appena smesso di fare il magistrato e comunque, se la facesse, non la farebbe in un partito già esistente, né tantomeno nel partito di colui che lui stesso ha appena incriminato per corruzione della Guardia di Finanza e quindi da questo momento Berlusconi smette di difendere pubblicamente Di Pietro e i suoi giornali e le sue televisioni cominciano a massacrarlo, fino a quando, con opportune denunce portate o fatte portare, si riesce a attivare una serie innumerevole di processi contro Di Pietro a Brescia che dureranno due anni e terranno Di Pietro per due anni fuori dalla politica: perché? Perché è evidente che uno che ha detto che non bisogna fare politica da indagati, essendo indagato lui, non può certamente contraddirsi e conseguentemente aspetterà di essere prosciolto da tutto per poter entrare in politica dopo le elezioni del 96, quelle vinte da Prodi, alle quali lui non partecipa, perché in campagna elettorale era ancora sotto processo, non era stato ancora prosciolto e invece verrà prosciolto durante la campagna elettorale e allora accetterà poi il Ministero dei Lavori Pubblici nel primo governo Prodotti, salvo poi ridimettersi nuovamente nel momento in cui verrà di nuovo indagato a Brescia per un’altra storia, un altro dossier: il dossier D’Adamo /Pacini Battaglia.
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/1990211.html
Parole del premier israeliano Olmert dopo le sue dimissioni in seguito a un'indagine giudiziaria che lo riguarda:
Sono fiero di appartenere a uno Stato in cui un premier può essere investigato come un semplice cittadino. Un premier non può essere al di sopra della legge, ma nemmeno al di sotto. Se devo scegliere fra me, la consapevolezza di essere innocente, e il fatto che restando al mio posto possa mettere in grave imbarazzo il Paese che amo e che ho l’onore di rappresentare, non ho dubbi: mi faccio da parte perché anche il primo ministro dev’essere giudicato come gli altri. Dimostrerò che le accuse di corruzione sono infondate da cittadino qualunque.
Tutti pazzi(all'epoca) per Di Pietro:
Gianfranco Fini: “L’avviso di garanzia a Craxi non è solo la fine di un leader, ma anche la fine ingloriosa di un egime in cui i segretari dei partiti di governo hanno accumulato negli anni più otere di qualsiasi dittatore. La celta dei pm di Milano di emettere l’avviso di garanzia all’indomani delle lezioni amministrative dimostra che la agistratura milanese non fa politica, contrariamente a quanto sostenuto roprio dal segretario socialista” (Ansa, 15-12-92). “L’avviso di garanzia ad Andreotti per concorso esterno in associazione mafiosa è la fine del regime: lo dimostra l'autentico boato che ha salutato la notizia da me data alle migliaia di veronesi che affollavano il mio comizio… Pare proprio che il sistema si reggesse sulle tangenti e sulle organizzazioni criminali” (27-3-93).
“Ormai mi sento a disagio nel frequentare questo Parlamento: chiederò ai gruppi parlamentari missini di valutare l'opportunità di non partecipare più ai lavori della Camera e del Senato” (Ansa, 28-3-93). “La gente i tangentisti li vuole in galera” (5-6-94). “Sono lieto che Di Pietro abbia detto di aver indagato in tutte le direzioni, io non ne avevo mai dubitato” (La Repubblica, 30-10-94).
Umberto Bossi: “Sulle tangenti auguriamo al giudice Di Pietro di andare avanti a tutta manetta. Senza la Lega, ora Di Pietro sarebbe in un pilastro di cemento armato” (Ansa, 20-12 92). “Berlusconi sbaglia ad accusare i giudici di averlo colpito in base al principio della responsabilità oggettiva. Se così fosse, avrebbero dovuto avvisarlo già molti mesi fa, quando sono stati inquisiti i primi uomini Fininvest” (il Giornale, 23-11-94).
Rocco Buttiglione: “La classe dirigente del partito (la Dc, nda) è da tempo sotto accusa a causa della corruzione dell’intero sistema politico. In un altro paese un politico onesto lancerebbe il suo guanto di sfida ai dirigenti e farebbe appello alla base democristiana, conducendo una battaglia interna al partito. In Italia, però, questo non è possibile perché i capi, saggiamente, hanno usato il denaro delle tangenti per comprarsi la base. Buona parte delle tessere sono fasulle” (Ansa, 25-10-92).
“Se dietro le inchieste sulla corruzione c’è una manovra politica, non solo non è un’attenuante, ma un’aggravante per la politica. Se fosse giusta la convinzione che in Italia è del tutto impossibile che uno dei potenti sia chiamato a rispondere dei suoi misfatti da un giudice che fa semplicemente il suo mestiere, allora vorrebbe dire che la corruzione del sistema è giunta al limite estremo” (La Stampa, 27-8-92).
Roberto Castelli: “A Craxi avrei voluto gridare: ‘Bettino, dov’è finita la fontana sparita a Milano?’” (Corriere della Sera, 4-8-93). “Non posso credere alla malattia di Craxi. Piuttosto condivido l’opinione di chi propone che Craxi sia posto sotto tutela coatta” (Ansa, 22-10-’97).
Maurizio Gasparri: “Per noi Di Pietro è un mito” (23-7-94). “Di Pietro è meglio di Mussolini” (7-5-94).
Ignazio La Russa. “Calcoli politici di Di Pietro? Mai. Chi lo pensa è in malafede. Starei per dire che è un farabutto”(6-12-94).
Carlo Giovanardi: “Caro Di Pietro, sento il dovere di ringraziarLa per la professionalità ed il senso della misura con il quale conduce la difficile inchiesta a Lei affidata. Voglio esprimerLe la piena solidarietà per la coraggiosa azione Sua e dei Suoi colleghi, perché sappia che all’interno del cosiddetto Palazzo, ai piani alti come ai piani bassi, c’è chi fa il tifo per Lei. Perché, come giustamente Lei ha affermato in una intervista, il problema non è quello di criminalizzare entità astratte come i partiti: qui si tratta di aiutare gli onesti e le persone per bene, che sono in tutti i partiti, a difendersi dall’aggressione dei disonesti che con il malaffare lucrano ingenti risorse, parti delle quali vengono investite per comprare consenso politico e via così in una spirale perversa. E… la moneta cattiva scaccia quella buona. Finchè qualcuno, provvidenzialmente, non toglie dalla circolazione i falsari. Grazie dunque per il Suo impegno da un deputato Dc che … crede sia ancora possibile dimostrare che non è da ingenui avere fiducia nelle istituzioni” (lettera aperta diffusa in migliaia di copie tramite l’agenzia “Centralità – Area Forlani”, 20-5-1992).
Paolo Pillitteri: “Di Pietro è una persona positiva, buona, cordiale, per quanto può esserlo uno che fa arrestare le persone” (L’Espresso, 28-6-92). “I pm sono l’accusa e devono battersi per la verità. Se Arnaldo (Forlani) nega l’evidenza, il pm si arrabbia. Il processo Cusani è diventato il processo al sistema, l’ho visto tutto in tv, è stato un grande momento di cinema verità” (La Stampa, 19-12-93).
Cesare Previti: “Di Pietro dimostra ancora una volta d’essere un grande personaggio, la cui coerenza merita rispetto e ammirazione” (7-12-94).
Gaetano Pecorella: “Le amicizie di un giudice (Di Pietro, nda), la sua vita privata, non possono essere usate per invocare irregolarità processuali. Gli unici rilievi che si possono legittimamente sollevare riguardano il rispetto delle regole alle quali gli inquirenti si devono attenere. E su questo fronte, finora, non mi sembra sia emerso nulla di rilevante” (11-9-92).
Carlo Taormina: “Squillante manovrava la giustizia a favore dei potenti. In quanto a Previti, la sua posizione è indifendibile sul piano politico: non c’è avvocato al mondo che ha visto mai nella sua vita una parcella di quelle dimensioni (i 21 miliardi per la causa Imi-Sir, nda). Dovrebbe dimettersi da parlamentare per affrontare come qualsiasi altro cittadino la vicenda che lo riguarda. Quella che sta venendo alla luce è solo una minima parte del marcio che si è sedimentato oltre ogni limite a Roma” (La Stampa, 7-6 96); “Berlusconi deve fare non uno, ma dieci passi indietro, perché il suo conflitto permanente di interessi tra politica e magistratura da una parte, e la ricerca di una personale libertà dai processi dall’altra, impedisce la soluzione della questione giustizia… Il comportamento di Berlusconi è concussivo: strumentalizza milioni di voti, condizionando lo sblocco dei lavori della Bicamerale all’assoluzione in uno sterminato numero di processi o pretendendo spedizioni punitive contro i magistrati che si azzardano a intraprendere azioni penali per gravissime corruzioni giudiziarie…Ora la misura è colma” (Ansa, 11-5-98).
Per non dire dell'innamoramento di Berlusconi che tentò di ingaggiarlo nella sua squadra:
Tratto dall'articolo di Marco Travaglio I voltagabbana di Tangentopoli pubblicato su Micromega:
Forza Italia, Forza Di Pietro. Nessuna traccia, nelle esternazioni berlusconiane di allora, del mefistofelico complotto ordito da Mani Pulite e Botteghe Oscure per “eliminare i partiti liberaldemocratici e portare al potere i comunisti”. Anche perché di comunisti in circolazione, a Milano, il pool ne aveva lasciati pochini. “Sono molto orgoglioso - confessava il Cavaliere il 5 febbraio ’93 - di essere uscito dal settore delle opere pubbliche da vent’anni. Se avevo fiutato le tangenti? Me le hanno chieste! Ne sono uscito perchè era un sistema che giudicavo inaccettabile”. Replay ancora più esplicito nel discorso della “discesa in campo”, con calza di nylon e finta libreria: “La vecchia classe politica italiana è stata travolta dai fatti e superata dai tempi. L’autoaffondamento dei vecchi governanti, schiacciati dal peso del debito pubblico e al sistema del finanziamento illegale dei partiti, lascia il Paese impreparato e incerto nel momento difficile del rinnovamento e del passaggio a una nuova Repubblica” (26-1-94). Niente golpe: autoaffondamento e finanziamento illegale.
Vinte le elezioni, Berlusconi tenta di ingaggiare Di Pietro “nella mia squadra”, come ministro dell’Interno. Il pm rifiuta, ma lui gli promette, per il futuro, il posto di capo della Polizia o dei servizi segreti. Cariche, queste, che difficilmente si offrono a un golpista. “Questo governo - annuncia presentando la “squadra” al Senato - è schierato dalla parte dell’opera di moralizzazione della vita pubblica intrapresa da valenti magistrati. No ai colpi di spugna.
Da questo governo non verrà mai messa in discussione l’indipendenza dei magistrati” (16-5-94). Poi lo scandalo della Guardia di Finanza, il decreto Biondi, l’arresto del fratello Paolo e il famoso invito a comparire. Primo firmatario: Di Pietro. La prova decisiva del complotto e dell’accanimento persecutorio? Nemmeno per sogno, anche perché il primo che si dimette non è Berlusconi: è Di Pietro. “Un magistrato – lo piange il Cavaliere - che si è conquistato con il suo lavoro il rispetto degli italiani… Le sue inchieste esprimevano una grande ansia di verità. Le sue dimissioni lasciano l’amaro in bocca” (6-12-94). “Di Pietro in politica potrebbe essere un’ottima cosa... La sua spinta alla moralizzazione sarebbe un patrimonio prezioso per il Paese… Ho sempre riconosciuto il ruolo svolto dai magistrati nella lotta al sistema perverso della Prima Repubblica. E le tv e i giornali della Fininvest sono sempre stati in prima linea nel difendere i magistrati e in particolare Antonio Di Pietro. Dal Tg5 al Tg4 a Panorama a Epoca al Giornale.
^TiGeRShArK^
29-10-2009, 13:48
No, per me uno che riveste un ruolo delicato i regali non li deve ricevere E BASTA. Se vale per uno che lavora in banca a maggior ragione deve valere per un PM.
Tant'e' vero che Imposimato, che e' stato giudice corretto e quindi puo' legittimamente sdegnarsi della condotta di Di Pietro, si puo' permettere di scrivere (senza venire querelato)
Di Pietro e D’Adamo: i fatti non lasciano spazi a dubbi: Fra i due un legame c’era e era un legame forte. Non ci sono dubbi neppure sulla “beneficenza” che Di Pietro ha ricevuto da D’Adamo in termini di prestiti senza interessi e senza condizioni per la loro restituzione, di auto, case, telefonini, vestiti, alberghi, biglietti aerei e via dicendo. E ciò rende plausibile che l’imprenditore potesse parlare liberamente con il suo amico magistrato e quindi prospettargli anche l’opportunità di avere un occhio di riguardo per colui, Pacini Battaglia, che così munificamente gli veniva incontro in un momento di grave crisi delle sue crisi commerciali. E questa – si badi bene – è soltanto un ipotesi riduttiva, valida se proprio si vuole dubitare su quanto affermato dall’ingegnere, e cioè che sia stato proprio Di Pietro ad indirizzarlo al banchiere, in quanto, presso di lui, avrebbe trovato “porte aperte”.
Di Pietro e Pacini Battaglia: l’indagine della Procura milanese a carico del faccendiere italo-svizzero venne gestita in maniera quasi esclusiva dal sostituto procuratore Antonio Di Pietro: I fatti ci dicono molte cose. Ad esempio che, nell’ambito di questa conduzione personalizzata:
- Pacini Battaglia, pur raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare, non soffrì alcuna carcerazione;
- Lo stesso Pacini acquisì lo “status” di collaboratore d’ufficio guidato da Di Pietro, ma si limitò nella sostanza a confermare fatti e personaggi già emersi nell’inchiesta milanese. Nel frattempo, però, continuò nella sua opera devastante di corruzione giudiziaria e di rafforzamento del presidio giudiziario da lui creato almeno fino al 1996, come scopriranno i pubblici ministeri di Perugia;
- Nei confronti dei conti privati di Pacini Battaglia non vennero mai concluse rogatorie internazionali. Ciò è vero anche per la sua banca, la Karfinco, suo vero e principale “strumento di lavoro”;
- Molte delle rogatorie richieste vennero classificate come non urgenti e quindi di ordinaria amministrazione;
- In alcuni casi allo stesso Pacini Battaglia venne consentito, tramite il suo legale, l’avv. Lucibello, di conoscere in anticipo le tematiche che sarebbero state affrontate negli interrogatori;
- Nessun controllo venne mai svolto sulla documentazione che il banchiere versava negli atti, così che lo stesso poté anche produrre materiale artefatto o precostituito;
- Nessuna seria indagine venne mai fatta nei confronti di Roger Francio, principoale collaboratore di Pacini Battaglia;
- Nessun controllo venne mai fatto neppure sulle persone fisiche che erano terminali delle operazioni bancarie di Pacini. In questo modo non si riuscì ad individuare i beneficiari di queste operazioni fra i quali spiccano proprio i nomi di Lorenzo Necci e di tutti coloro che saranno inquisiti solo tre anni dopo dalla magistratura di La Spezia;
- Nel frattempo Pacini Battaglia sembrava interessato proseguire i suoi rapporti privilegiati col suo antico “inquisitore” divenuto ministro, liberandolo dalla presenza ingombrante di un suo collaboratore, un magistrato torinese, Mario Cicala
Tu sei sicuro che tutti questi FATTI citati da Imposimato e mai smentiti in nessuna sede non sarebbero stati degni di finire in un processino cosi' almeno ci si chiarivano un po' le idee? No, per Di Pietro non stava bene e quindi tutto archiviato in udienza preliminare... Mi sarebbe piaciuto se al posto di Di Pietro ci fosse stato un altro... :asd:
E torna a coppi 'cu ll'asu i mazzi.
è accertato che di pietro non ha favorito alcuno per quei prestiti.
Previti invece ha corrotto un giudice con i soldi della fininvest.
Mi spieghegeresti su cosa altro si sarebbe dovuto indagare nel caso di Di Pietro? :rolleyes:
Mah...
è incredibile, non risco a capacitarmi di come si possa difendere a spada tratta un corruttore e attaccare in questo modo una persona assolutamente innocente che è stato già accertato che non ha fatto nulla di male e che ha rischiato anche di morire per mano dei mafiosi.
ah..
forse una spiegazione c'è..
basterebbe pensare a chi è stato a fondare forza italia e al plebiscito che ha ottenuto in una certa regione proprio subito dopo la cessazione delle stragi di mafia. :rolleyes:
P.S. Va bene ora che ho scritto senza maiuscoli? :)
dave4mame
29-10-2009, 13:50
invece in questo caso è il contrario... l'affermazione perde valore dato il soggetto che la produce...
perchè se io prendo un soggetto illibato che dice qualcosa e non potendolo sbugiardare lo denigro personalmente è un conto; se invece prendo un personaggio molto discutibile, come anche tu ammetti, allora anche i suoi argomenti partiranno da un pregiudizio fondato.
Infine sono cose che dice in loop da anni... e negli anni smentite con fatti, solo che starli a riprendere è difficile dato che non ho una agenda... Non è che ripetere 100 volte la stessa cosa la fa diventare vera...
sono certo che riuscirai a trovare puntuale smentita di quello che afferma.
vero?
sono certo che riuscirai a trovare puntuale smentita di quello che afferma.
vero?
si e se ne è parlato più volte nel forum, penso che vi sia la smentita di di pietro e di travaglio magari non a tutti i punti, ma a quelli più controversi...
però io non vengo pagato per cercarla e per cui non spreco ore così... se mi paghi te le cerco volentieri :D
claudioborghi
29-10-2009, 14:08
è accertato che di pietro non ha favorito alcuno per quei prestiti.
Siamo sfasati... io ragiono con la mia testa, tu ragioni con quella dei giudici.
Se uno spara ad un altro a sangue freddo e lo vedo con i miei occhi e il giudice (magari suo collega) dice che non e' vero, per te "e' accertato" che non ha sparato, per me no.
Qui ci sono dei fatti (che tu ti ostini a voler ignorare) che per chiunque altro avrebbero comportato un rinvio a giudizio (perche' tu ti riempi la bocca con l'"accertamento", ma l'"accertamento" si fa in un processo, mentre per Di Pietro questo processo non si e' mai fatto, sempre fermato ai preliminari :read: ).
Ecco cosa scrive Imposimato:
Qualunque mortale, con metà di quegli elementi, non solo sarebbe stato rinviato a giudizio, ma quasi certamente condannato. Tanto più che chi era accusato rifiutò pervicacemente di sottoporsi a un confronto pubblico.
E' un'opinione ovviamente, qualificata ma pur sempre un'opinione.
PER ME, non importa ne il mancato rinvio a giudizio (quindi "accertato" col fischio... se non rinvii a giudizio non "accerti" la colpevolezza come e' accaduto con Berlusconi nel lodo mondadori ma nemmeno l'innocenza che rimane giuridicamente presunta come da costituzione, molli il colpo e basta) ne se avesse o meno favorito qualcuno. UNO CHE ACCETTA QUEI REGALI E QUEI FAVORI mentre e' magistrato SECONDO ME si qualifica da solo, anche se poi non favorisce nessuno.
Tu continua pure a mettere la testa sotto la sabbia e far finta di non vedere.
^TiGeRShArK^
29-10-2009, 14:48
Siamo sfasati... io ragiono con la mia testa, tu ragioni con quella dei giudici.
Se uno spara ad un altro a sangue freddo e lo vedo con i miei occhi e il giudice (magari suo collega) dice che non e' vero, per te "e' accertato" che non ha sparato, per me no.
Qui ci sono dei fatti (che tu ti ostini a voler ignorare) che per chiunque altro avrebbero comportato un rinvio a giudizio (perche' tu ti riempi la bocca con l'"accertamento", ma l'"accertamento" si fa in un processo, mentre per Di Pietro questo processo non si e' mai fatto, sempre fermato ai preliminari :read: ).
Ecco cosa scrive Imposimato:
Qualunque mortale, con metà di quegli elementi, non solo sarebbe stato rinviato a giudizio, ma quasi certamente condannato. Tanto più che chi era accusato rifiutò pervicacemente di sottoporsi a un confronto pubblico.
E' un'opinione ovviamente, qualificata ma pur sempre un'opinione.
PER ME, non importa ne il mancato rinvio a giudizio (quindi "accertato" col fischio... se non rinvii a giudizio non "accerti" la colpevolezza come e' accaduto con Berlusconi nel lodo mondadori ma nemmeno l'innocenza che rimane giuridicamente presunta come da costituzione, molli il colpo e basta) ne se avesse o meno favorito qualcuno. UNO CHE ACCETTA QUEI REGALI E QUEI FAVORI mentre e' magistrato SECONDO ME si qualifica da solo, anche se poi non favorisce nessuno.
Tu continua pure a mettere la testa sotto la sabbia e far finta di non vedere.
Chi mette la testa sotto la sabbia non sono certo io. :)
Di Pietro, a differenza di qualcuno, si è difeso nella sede OPPORTUNA ed è stato ACCERTATA la sua totale estraneità a quello che gli volete attribuire (tra l'altro ancora non si è capito COSA gli contestate dato che non ha fatto ASSOLUTAMENTE NULLA).
Continua pure a difendere i CRIMINALI ACCERTATI e a fare processi contro gli ACCERTATI INNOCENTI.
Riquoto quanto detto da vincenzo dato che mi sa che repetita iuvant. :)
Vorrei far notare che Di Pietro per i suoi guai giudiziari si è difeso in tribunale e non dal tribunale(come farebbe qualunque persona seria in un paese serio):
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/2009/10/26/la_diretta_con_marco_travaglio.html
...
Di Pietro annuncia che se ne andrà a tutto il pool di mani pulite, Borrelli tenta un’ultima volta di trattenerlo, ma invano. Il 2 dicembre D’Ambrosio tenta ancora di trattenere Di Pietro, Emilio Fede nello stesso giorno annuncia che Di Pietro si dimetterà e cita un biglietto manoscritto senza firma, il 5 dicembre il TG1 conferma che Di Pietro se ne va e il 6 dicembre Di Pietro conclude la requisitoria del processo Enimont e poi si leva la toga e se ne va davvero. Dopodiché viene invitato a Arcore da Berlusconi, che gli propone di entrare in Forza Italia e di diventare il numero due di Forza Italia e poi gli dice di scegliersi un incarico istituzionale: o capo dei servizi segreti, o capo di questa autorità anticorruzione, insomma quello che vuole glielo danno, perché? Perché è l’uomo più popolare d’Italia. Di Pietro dice no, dice che non intende fare politica subito, perché ha appena smesso di fare il magistrato e comunque, se la facesse, non la farebbe in un partito già esistente, né tantomeno nel partito di colui che lui stesso ha appena incriminato per corruzione della Guardia di Finanza e quindi da questo momento Berlusconi smette di difendere pubblicamente Di Pietro e i suoi giornali e le sue televisioni cominciano a massacrarlo, fino a quando, con opportune denunce portate o fatte portare, si riesce a attivare una serie innumerevole di processi contro Di Pietro a Brescia che dureranno due anni e terranno Di Pietro per due anni fuori dalla politica: perché? Perché è evidente che uno che ha detto che non bisogna fare politica da indagati, essendo indagato lui, non può certamente contraddirsi e conseguentemente aspetterà di essere prosciolto da tutto per poter entrare in politica dopo le elezioni del 96, quelle vinte da Prodi, alle quali lui non partecipa, perché in campagna elettorale era ancora sotto processo, non era stato ancora prosciolto e invece verrà prosciolto durante la campagna elettorale e allora accetterà poi il Ministero dei Lavori Pubblici nel primo governo Prodotti, salvo poi ridimettersi nuovamente nel momento in cui verrà di nuovo indagato a Brescia per un’altra storia, un altro dossier: il dossier D’Adamo /Pacini Battaglia.
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/1990211.html
Parole del premier israeliano Olmert dopo le sue dimissioni in seguito a un'indagine giudiziaria che lo riguarda:
Sono fiero di appartenere a uno Stato in cui un premier può essere investigato come un semplice cittadino. Un premier non può essere al di sopra della legge, ma nemmeno al di sotto. Se devo scegliere fra me, la consapevolezza di essere innocente, e il fatto che restando al mio posto possa mettere in grave imbarazzo il Paese che amo e che ho l’onore di rappresentare, non ho dubbi: mi faccio da parte perché anche il primo ministro dev’essere giudicato come gli altri. Dimostrerò che le accuse di corruzione sono infondate da cittadino qualunque.
Tutti pazzi(all'epoca) per Di Pietro:
Gianfranco Fini: “L’avviso di garanzia a Craxi non è solo la fine di un leader, ma anche la fine ingloriosa di un egime in cui i segretari dei partiti di governo hanno accumulato negli anni più otere di qualsiasi dittatore. La celta dei pm di Milano di emettere l’avviso di garanzia all’indomani delle lezioni amministrative dimostra che la agistratura milanese non fa politica, contrariamente a quanto sostenuto roprio dal segretario socialista” (Ansa, 15-12-92). “L’avviso di garanzia ad Andreotti per concorso esterno in associazione mafiosa è la fine del regime: lo dimostra l'autentico boato che ha salutato la notizia da me data alle migliaia di veronesi che affollavano il mio comizio… Pare proprio che il sistema si reggesse sulle tangenti e sulle organizzazioni criminali” (27-3-93).
“Ormai mi sento a disagio nel frequentare questo Parlamento: chiederò ai gruppi parlamentari missini di valutare l'opportunità di non partecipare più ai lavori della Camera e del Senato” (Ansa, 28-3-93). “La gente i tangentisti li vuole in galera” (5-6-94). “Sono lieto che Di Pietro abbia detto di aver indagato in tutte le direzioni, io non ne avevo mai dubitato” (La Repubblica, 30-10-94).
Umberto Bossi: “Sulle tangenti auguriamo al giudice Di Pietro di andare avanti a tutta manetta. Senza la Lega, ora Di Pietro sarebbe in un pilastro di cemento armato” (Ansa, 20-12 92). “Berlusconi sbaglia ad accusare i giudici di averlo colpito in base al principio della responsabilità oggettiva. Se così fosse, avrebbero dovuto avvisarlo già molti mesi fa, quando sono stati inquisiti i primi uomini Fininvest” (il Giornale, 23-11-94).
Rocco Buttiglione: “La classe dirigente del partito (la Dc, nda) è da tempo sotto accusa a causa della corruzione dell’intero sistema politico. In un altro paese un politico onesto lancerebbe il suo guanto di sfida ai dirigenti e farebbe appello alla base democristiana, conducendo una battaglia interna al partito. In Italia, però, questo non è possibile perché i capi, saggiamente, hanno usato il denaro delle tangenti per comprarsi la base. Buona parte delle tessere sono fasulle” (Ansa, 25-10-92).
“Se dietro le inchieste sulla corruzione c’è una manovra politica, non solo non è un’attenuante, ma un’aggravante per la politica. Se fosse giusta la convinzione che in Italia è del tutto impossibile che uno dei potenti sia chiamato a rispondere dei suoi misfatti da un giudice che fa semplicemente il suo mestiere, allora vorrebbe dire che la corruzione del sistema è giunta al limite estremo” (La Stampa, 27-8-92).
Roberto Castelli: “A Craxi avrei voluto gridare: ‘Bettino, dov’è finita la fontana sparita a Milano?’” (Corriere della Sera, 4-8-93). “Non posso credere alla malattia di Craxi. Piuttosto condivido l’opinione di chi propone che Craxi sia posto sotto tutela coatta” (Ansa, 22-10-’97).
Maurizio Gasparri: “Per noi Di Pietro è un mito” (23-7-94). “Di Pietro è meglio di Mussolini” (7-5-94).
Ignazio La Russa. “Calcoli politici di Di Pietro? Mai. Chi lo pensa è in malafede. Starei per dire che è un farabutto”(6-12-94).
Carlo Giovanardi: “Caro Di Pietro, sento il dovere di ringraziarLa per la professionalità ed il senso della misura con il quale conduce la difficile inchiesta a Lei affidata. Voglio esprimerLe la piena solidarietà per la coraggiosa azione Sua e dei Suoi colleghi, perché sappia che all’interno del cosiddetto Palazzo, ai piani alti come ai piani bassi, c’è chi fa il tifo per Lei. Perché, come giustamente Lei ha affermato in una intervista, il problema non è quello di criminalizzare entità astratte come i partiti: qui si tratta di aiutare gli onesti e le persone per bene, che sono in tutti i partiti, a difendersi dall’aggressione dei disonesti che con il malaffare lucrano ingenti risorse, parti delle quali vengono investite per comprare consenso politico e via così in una spirale perversa. E… la moneta cattiva scaccia quella buona. Finchè qualcuno, provvidenzialmente, non toglie dalla circolazione i falsari. Grazie dunque per il Suo impegno da un deputato Dc che … crede sia ancora possibile dimostrare che non è da ingenui avere fiducia nelle istituzioni” (lettera aperta diffusa in migliaia di copie tramite l’agenzia “Centralità – Area Forlani”, 20-5-1992).
Paolo Pillitteri: “Di Pietro è una persona positiva, buona, cordiale, per quanto può esserlo uno che fa arrestare le persone” (L’Espresso, 28-6-92). “I pm sono l’accusa e devono battersi per la verità. Se Arnaldo (Forlani) nega l’evidenza, il pm si arrabbia. Il processo Cusani è diventato il processo al sistema, l’ho visto tutto in tv, è stato un grande momento di cinema verità” (La Stampa, 19-12-93).
Cesare Previti: “Di Pietro dimostra ancora una volta d’essere un grande personaggio, la cui coerenza merita rispetto e ammirazione” (7-12-94).
Gaetano Pecorella: “Le amicizie di un giudice (Di Pietro, nda), la sua vita privata, non possono essere usate per invocare irregolarità processuali. Gli unici rilievi che si possono legittimamente sollevare riguardano il rispetto delle regole alle quali gli inquirenti si devono attenere. E su questo fronte, finora, non mi sembra sia emerso nulla di rilevante” (11-9-92).
Carlo Taormina: “Squillante manovrava la giustizia a favore dei potenti. In quanto a Previti, la sua posizione è indifendibile sul piano politico: non c’è avvocato al mondo che ha visto mai nella sua vita una parcella di quelle dimensioni (i 21 miliardi per la causa Imi-Sir, nda). Dovrebbe dimettersi da parlamentare per affrontare come qualsiasi altro cittadino la vicenda che lo riguarda. Quella che sta venendo alla luce è solo una minima parte del marcio che si è sedimentato oltre ogni limite a Roma” (La Stampa, 7-6 96); “Berlusconi deve fare non uno, ma dieci passi indietro, perché il suo conflitto permanente di interessi tra politica e magistratura da una parte, e la ricerca di una personale libertà dai processi dall’altra, impedisce la soluzione della questione giustizia… Il comportamento di Berlusconi è concussivo: strumentalizza milioni di voti, condizionando lo sblocco dei lavori della Bicamerale all’assoluzione in uno sterminato numero di processi o pretendendo spedizioni punitive contro i magistrati che si azzardano a intraprendere azioni penali per gravissime corruzioni giudiziarie…Ora la misura è colma” (Ansa, 11-5-98).
Per non dire dell'innamoramento di Berlusconi che tentò di ingaggiarlo nella sua squadra:
Tratto dall'articolo di Marco Travaglio I voltagabbana di Tangentopoli pubblicato su Micromega:
Forza Italia, Forza Di Pietro. Nessuna traccia, nelle esternazioni berlusconiane di allora, del mefistofelico complotto ordito da Mani Pulite e Botteghe Oscure per “eliminare i partiti liberaldemocratici e portare al potere i comunisti”. Anche perché di comunisti in circolazione, a Milano, il pool ne aveva lasciati pochini. “Sono molto orgoglioso - confessava il Cavaliere il 5 febbraio ’93 - di essere uscito dal settore delle opere pubbliche da vent’anni. Se avevo fiutato le tangenti? Me le hanno chieste! Ne sono uscito perchè era un sistema che giudicavo inaccettabile”. Replay ancora più esplicito nel discorso della “discesa in campo”, con calza di nylon e finta libreria: “La vecchia classe politica italiana è stata travolta dai fatti e superata dai tempi. L’autoaffondamento dei vecchi governanti, schiacciati dal peso del debito pubblico e al sistema del finanziamento illegale dei partiti, lascia il Paese impreparato e incerto nel momento difficile del rinnovamento e del passaggio a una nuova Repubblica” (26-1-94). Niente golpe: autoaffondamento e finanziamento illegale.
Vinte le elezioni, Berlusconi tenta di ingaggiare Di Pietro “nella mia squadra”, come ministro dell’Interno. Il pm rifiuta, ma lui gli promette, per il futuro, il posto di capo della Polizia o dei servizi segreti. Cariche, queste, che difficilmente si offrono a un golpista. “Questo governo - annuncia presentando la “squadra” al Senato - è schierato dalla parte dell’opera di moralizzazione della vita pubblica intrapresa da valenti magistrati. No ai colpi di spugna.
Da questo governo non verrà mai messa in discussione l’indipendenza dei magistrati” (16-5-94). Poi lo scandalo della Guardia di Finanza, il decreto Biondi, l’arresto del fratello Paolo e il famoso invito a comparire. Primo firmatario: Di Pietro. La prova decisiva del complotto e dell’accanimento persecutorio? Nemmeno per sogno, anche perché il primo che si dimette non è Berlusconi: è Di Pietro. “Un magistrato – lo piange il Cavaliere - che si è conquistato con il suo lavoro il rispetto degli italiani… Le sue inchieste esprimevano una grande ansia di verità. Le sue dimissioni lasciano l’amaro in bocca” (6-12-94). “Di Pietro in politica potrebbe essere un’ottima cosa... La sua spinta alla moralizzazione sarebbe un patrimonio prezioso per il Paese… Ho sempre riconosciuto il ruolo svolto dai magistrati nella lotta al sistema perverso della Prima Repubblica. E le tv e i giornali della Fininvest sono sempre stati in prima linea nel difendere i magistrati e in particolare Antonio Di Pietro. Dal Tg5 al Tg4 a Panorama a Epoca al Giornale.
Vincenzo1968
29-10-2009, 15:02
...
Tu continua pure a mettere la testa sotto la sabbia e far finta di non vedere.
Questa è grossa!
:rotfl:
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29381804&postcount=30
Liberazione, 22 ottobre 2009:
Risponda, Senatur!
Correva l’anno 1998. La Padania, organo della Lega Nord, scatenava
una vera e propria campagna contro Berlusconi, chiamato, senza
perifrasi, «mafioso». E ricostruiva le tappe della fulminea,
stupefacente ascesa economica del caudillo. Della querela sporta da
Berlusconi non si seppe più nulla. Salvo che, poco dopo, il nemico
giurato diventò il più fidato degli alleati. A cosa si dovette questa
repentina conversione? E su cosa è fondato l’asse di ferro che regge il
governo del Paese?
http://www.funize.com/images/frontpages/cf7df5b9571ccd5243fa185dff70ab69.pdf
Articoli de La Padania:
http://www.alain.it/2009/04/15/berlusconi-sei-un-mafioso-rispondi-la-padania-1998/
La Fininvest è nata da Cosa Nostra (http://web.archive.org/web/20001025012504/http://www.lapadania.com/1998/ottobre/27/271098p04a2.htm) – Matteo Mauri – 27 Ottobre 1998
Parla meneghino ma è di Palermo (http://web.archive.org/web/20001031062912/http://www.lapadania.com/1998/luglio/22/220798p05a1.htm) – 22 Luglio 1998
Silvio riciclava i Soldi della Mafia (http://web.archive.org/web/20001209081800/http://www.lapadania.com/1998/luglio/07/070798p13a6.htm) – 7 Luglio 1998
C’è una legge inapplicata: Berlusconi è ineleggibile (http://web.archive.org/web/20010221050339/http://www.lapadania.com/1999/novembre/25/251199p02a2.htm) – Davide Caparini – 25 Novembre 1999
Imprenditore o politico è il momento della scelta (http://web.archive.org/web/20020714223857/http://www.lapadania.com/1998/novembre/08/081198p05a2.htm) – Chiara Garofano – 8 Novembre 1998
Fu Craxi a spingere Berlusconi in politica (http://web.archive.org/web/20020129105722/http://www.lapadania.com/1998/maggio/05/050598p04a4.htm) – 5 Maggio 1998
Un biscione di miliardi in Svizzera (http://web.archive.org/web/20021122134233/http://www.lapadania.com/1998/novembre/03/031198p11a3.htm) – Emilio Parodi – 3 Novembre 1998
Le sedici cassaforti occulte (http://web.archive.org/web/20000617132841/http://www.lapadania.com/1998/settembre/29/290998p03a1.htm) – Max Parisi – 29 Settembre 1998
Soldi sporchi nei forzieri del Berlusca (http://web.archive.org/web/20020715075855/http://www.lapadania.com/1998/luglio/02/020798p15a1.htm) – 2 Luglio 1998
Così il biscione si mise la coppola (http://web.archive.org/web/20020715064138/http://www.lapadania.com/1998/luglio/10/100798p13a3.htm) – 10 Luglio 1998
Le gesta di Lucky Berlusca (http://web.archive.org/web/20010509181032/http://www.lapadania.com/1998/agosto/30/300898p02a1.htm) – Max Parisi – 30 Agosto 1998
Berlusconi Mafioso? 11 domande al cavaliere per negarlo (http://web.archive.org/web/20000620155012/http://www.lapadania.com/1998/luglio/08/080798p02a1.htm). – Max Parisi – 8 Luglio 1998
Uh,per Borghi Imposimato è persona credibile e giudice giusto!Come mille altre volte,saranno credibili anche altre sue teorie o van solo bene quelle a favore di silvio?no perchè:
Il premier, restando nel vago sui contenuti, rilancia la sua sfida alla democrazia. E annuncia: “ cambio la Costituzione, pronto a farlo solo, poi mi appello al popolo con un referendum”. E aggiunge “ I giudici non sono eletti dal popolo”. Dopo la bocciatura del lodo Alfano , la condanna di Mediaset per il lodo Mondadori e la condanna di David Mills, accusato di essersi fatto corrompere da Berlusconi, - dice il premier- bisogna ridimensionare i magistrati. Egli non accetta le decisioni dei giudici ordinari e costituzionali, e grida al complotto delle toghe rosse. La strada per bloccare i giudici è una riforma per cui i giudici dipendano dal Guardasigilli, sottoposto al potere del Presidente del Consiglio. In tutte le epoche chi governa cerca di assoggettare i giudici al proprio potere per garantirne la conservazione. I magistrati scelti ex art 106 per concorso pubblico , secondo il Presidente del Consiglio, non hanno diritto di processare chi è eletto dal popolo, anche se corrompe, commette abusi e violenze sessuali. Il Premier vuole cambiare la Costituzione non con una legge ordinaria, come il lodo Alfano, ma con la procedura di cui all'art 138 della Costituzione. Secondo cui le leggi costituzionali, una volta approvate dalle due camere con la maggioranza assoluta, sono sottoposte a referendum popolare , entro tre mesi dalla loro pubblicazione, su richiesta un quinto dei componenti della Camera , o cinque consigli regionali o cinquecentomila elettori. L'obiettivo è neutralizzare giudici e PM. Il Tribunale civile di Milano presieduto da Raimondo Mesiano ha condannato la Fininvest a pagare 750 milioni di euro alla CIR di Carlo De Benedetti. Mentre i giudici del Tribunale penale hanno condannato David Mills accogliendo le richieste del PM. Una congiura trasversale E dunque, per il capo del Governo, una lezione va data a tutta la magistratura . Ma cosa ha in mente il premier con i suoi giannizzeri, partendo dai tentativi di riforma del recente passato? Vuole stravolgere la composizione del Consiglio Superiore della Magistratura. IL CSM è l' organo costituzionale autonomo e indipendente da ogni altro potere, garante della indipendenza della magistratura; provvede alla selezione, alla nomina, ai trasferimenti e alla promozione dei magistrati. Attenzione alla composizione attuale. Secondo l'art 104 della Costituzione è presieduto dal Presidente della Repubblica. E ne fanno parte il primo presidente e il procuratore generale della Cassazione. Gli altri componenti sono eletti per due terzi dai magistrati ordinari tra gli appartenenti alla magistratura, e per un terzo dal Parlamento tra i professori universitari e gli avvocati. La maggioranza è fatta di magistrati ordinari. Il CSM ha il potere di pronunciarsi manifestando la propria opinione su qualsiasi vicenda interessi il funzionamento della giustizia. Forti tensioni si sono, più volte, generate in occasione di interventi consiliari a tutela dell'indipendenza della magistratura di fronte ad attacchi esterni , specie del mondo politico. Nel campo politico si è assistito a tentativi di limitare le funzioni del CSM : a questo tendeva il progetto di legge costituzionale adottato dalla Commissione parlamentare per le riforme costituzionali (Commissione "D'Alema" della XIII legislatura, mai approvato), che prevedeva che il CSM fosse composto di una sezione per i giudici e di una sezione per i pubblici ministeri. Un preludio alla separazione delle carriere e alla subordinazione del PM al Ministro della Giustizia. Come vuole Silvio Berlusconi. Per anni, anche dopo la entrata in funzione della Costituzione, il CSM non ha funzionato per mancanza di legge ordinaria di attuazione. E ciò ha comportato che i capi degli uffici giudiziari venissero nominati dal Governo. Sono stati anni bui per la democrazia. Molte procure vennero guidate da magistrati nominati dal Governo. Uno dei più famosi fu Carmelo Spagnuolo, Procuratore Generale prima a Genova e poi a Roma. Era affiliato alla loggia massonica P2. Ed era in rapporti con il mafioso Frank Coppola. Venne espulso dalla magistratura alla fine della carriera. Altri magistrati di nomina ministeriale a Roma avocarono e insabbiarono clamorose inchieste come quella sulla loggia massonica P2. Che era l'epicentro della strategia della tensione. Una cosa è la scelta del Procuratore della Repubblica da parte del CSM, altra è che sia fatta dal Ministro della Giustizia. L'obiettivo del premier è la modifica della struttura del CSM con l'inserimento di membri laici, scelti dal Parlamento e dal Senato Federale, prevalenti sui giudici ordinari. In tal modo il CSM, nella selezione, nomina e carriera dei magistrati , sarebbe controllato dall’esecutivo. E questo intaccherebbe l’indipendenza della magistratura e lo stato di diritto. Il premier ne potrebbe fare tutti i colori senza mai incorrere in una pena. Non solo: il Governo nominerebbe capi di uffici giudiziari a sua scelta, ed avrebbe giudici subalterni al potere politico, come avveniva ai tempi della stragi di piazza Fontana e Portella delle Ginestre e fino al momento della creazione del CSM. Con la impunità di piduisti, criminali e corrotti. Oggi l'attacco alla magistratura avviene con la dilatazione dei giudici onorari, contro la regola che i magistrati sono nominati mediante concorso.
Siamo per la separazione dei poteri, enunciata due secoli fa da Montesquieu, il quale ammoniva che “non vi é libertà quando il potere giudiziario non é separato da quello legislativo e da quello esecutivo”: diversamente il giudice ed il PM sarebbero strumenti nelle mani dei governanti. Anche la Consulta, nelle intenzione del premier, dovrebbe
perdere la sua indipendenza e diventare un organo della maggioranza, al servizio di chi governa.
Siamo contro ogni tentativo di stravolgere la Consulta, che è il giudice indipendente delle leggi. La Consulta ha bocciato la legge sulla immunità del primo Ministro e il lodo Alfano, perchè in contrasto con i principi di eguaglianza e di legalità.
Occorre una grande mobilitazione popolare contro le riforme annunciate dal Governo: l'indipendenza della magistratura è garanzia dei cittadini e non privilegio dei magistrati.
Ferdinando Imposimato
o ancora
di Ferdinando Imposimato [8 ottobre 2009]
La Corte Costituzionale, per essere indipendente e imparziale, deve restare nella composizione attuale e non deve subire gli stravolgimenti voluti dal premier e da Umberto Bossi, che intendono modificarne l'assetto attraverso il federalismo per potere stravolgere la Costituzione con le decisioni di una Corte asservita al potere politico. Essa attualmente è composta – secondo l'art 135 della Costituzione- di “quindici giudici nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria e amministrative”. La riforma perseguita dalla attuale maggioranza prevede una diversa composizione: i giudici nominati dal Presidente della Repubblica sarebbero quattro e non cinque, i giudici nominati dalle magistrature ordinaria e amministrative sarebbero quattro e non cinque, i giudici nominati dalla Camera sarebbero tre e non quattro. Questo si legge nel testo dell'art 135 approvato dalle Camere e pubblicato nella gazzetta ufficiale della Repubblica n.269 del 18 novembre 2005, ma bocciato dal referendum popolare del 2006. L'idea di Bossi e del premier sarebbe la riproposizione dello stesso testo liberticida che porterebbe, con le altre riforme architettate dalla attuale maggioranza, da una parte alla secessione e dall'altra ad una Corte subalterna al Governo di volta in volta in carica. Un disastro.
Ecco perchè diciamo no al senato federale voluto da Bossi e da alcuni esponenti del PD. Esso sarebbe uno strumento per intaccare la indipendenza della Corte Costituzionale. Al Senato federale sarebbe dato – è bene ripeterlo- il potere di eleggere ben 4 membri della Corte Costituzionale, alla Camera ne resterebbero 3 ( art 135 Cost), ( oggi ne spettano in tutto cinque al Parlamento ). Si cerca, in tal modo, di aumentare i giudici di nomina politica, manovrabili da Premier e Lega, da 5 a 7: sicchè la Consulta, in cui oggi prevalgono giudici indipendenti, scelti tra le tre magistrature, ( ordinaria, contabile e amministrativa), avendo una maggioranza di giudici di nomina partitica e dunque di nomina da parte di Silvio Berlusconi, il despota del PDL, non sarebbe il giudice imparziale delle leggi, ma un organo della maggioranza di Governo.
Nel caso in cui fosse stato considerato costituzionale il lodo Alfano, la Costituzione sarebbe stata modificata non attraverso la speciale procedura prevista dall'art 138 , che stabilisce la procedura per la revisione della Costituzione, ma una legge vantaggiosa per Silvio Berlusconi, egemone del governo, padrone assoluto della maggioranza.
Nei prossimi mesi la Corte, liquidato come incostituzionale il lodo Alfano ( che viola l'art 3), è chiamata e decidere sulla legge delle intercettazioni ( che viola l'art 21 della Costituzione e l'art 25 sul principio di legalità) e sulla legge sul reato di clandestinità (che viola l'art.11 Cost sul diritto di asilo politico e l'art.3 Cost che stabilisce non solo il principio di uguaglianza dei cittadini, ma anche il principio della proporzione tra reato e pena).
Oggi sappiamo che i giudici della Consulta sono rimasti nella maggioranza indipendenti dal Presidente del Consiglio, nonostante i pranzi e incarichi ad personam riservati ad alcuni di essi. Con il senato federale voluto dalla Lega, la maggioranza dei giudici sarebbe controllata da Bossi e dal premier. Ribadiamo il nostro fermo no al Senato federale. E Bossi ha capito che il suo accordo con Berlusconi per trasformare la Corte in un organo della Lega non passerà.
Ferdinando Imposimato
e ancora:
http://www.facebook.com/notes.php?id=1615698197
Ok Borghi.Di Pietro doveva farsi processare bla bla bla bla e siamo daccordo se vuoi.
Adesso parliamo di Silvio o,come al solito,guai a parlare delle vicende giudiziare lidèr maximo condotte dai giudici comunisti di Milano che vogliono sovvertire l'ordine democratico???
Beelzebub
29-10-2009, 15:29
Ok Borghi.Di Pietro doveva farsi processare bla bla bla bla e siamo daccordo se vuoi.
Adesso parliamo di Silvio o,come al solito,guai a parlare delle vicende giudiziare lidèr maximo condotte dai giudici comunisti di Milano che vogliono sovvertire l'ordine democratico???
Non riesco a capire perchè in un thread che parla di una vicenda di Di Pietro, si debba liquidare la questione con un: "Di Pietro doveva farsi processare bla bla bla bla e siamo daccordo se vuoi." e poi si debba per forza aprire una parentesi sulle beghe di Berlusconi per dimostrare che il secondo è peggiore del primo.
Posto che su questo siamo d'accordo, il "peggio" di Berlusconi non cancella eventuali sbagli di Di Pietro eh...
Jabberwock
29-10-2009, 16:08
Non riesco a capire perchè in un thread che parla di una vicenda di Di Pietro, si debba liquidare la questione con un: "Di Pietro doveva farsi processare bla bla bla bla e siamo daccordo se vuoi." e poi si debba per forza aprire una parentesi sulle beghe di Berlusconi per dimostrare che il secondo è peggiore del primo.
Posto che su questo siamo d'accordo, il "peggio" di Berlusconi non cancella eventuali sbagli di Di Pietro eh...
L'obiezione mossa e' nelle prime due righe del post, non nelle ultime tre! :p
Vincenzo1968
29-10-2009, 16:12
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/1990211.html
Parole del premier israeliano Olmert dopo le sue dimissioni in seguito a un'indagine giudiziaria che lo riguarda:
Sono fiero di appartenere a uno Stato in cui un premier può essere investigato come un semplice cittadino. Un premier non può essere al di sopra della legge, ma nemmeno al di sotto. Se devo scegliere fra me, la consapevolezza di essere innocente, e il fatto che restando al mio posto possa mettere in grave imbarazzo il Paese che amo e che ho l’onore di rappresentare, non ho dubbi: mi faccio da parte perché anche il primo ministro dev’essere giudicato come gli altri. Dimostrerò che le accuse di corruzione sono infondate da cittadino qualunque.
^TiGeRShArK^
29-10-2009, 16:12
Non riesco a capire perchè in un thread che parla di una vicenda di Di Pietro, si debba liquidare la questione con un: "Di Pietro doveva farsi processare bla bla bla bla e siamo daccordo se vuoi." e poi si debba per forza aprire una parentesi sulle beghe di Berlusconi per dimostrare che il secondo è peggiore del primo.
Posto che su questo siamo d'accordo, il "peggio" di Berlusconi non cancella eventuali sbagli di Di Pietro eh...
Di Pietro si è SEMPRE fatto processare per queste cose, arrivando anche a dimettersi quand'era indagato.
Basta questo a far crollare miseramente tutte le varie "teorie" esposte in questo thread.
claudioborghi
29-10-2009, 16:19
Uh,per Borghi Imposimato è persona credibile e giudice giusto!Come mille altre volte,saranno credibili anche altre sue teorie o van solo bene quelle a favore di silvio?
Scusa eh, ma che stai dicendo? Ferdinando Imposimato secondo me e' un bravo magistrato che e' ben in grado di distinguere dove c'e' un reato e dove non c'e' e quando fa libri d'inchiesta e', a mio parere, credibile o quanto meno non e' un trucchista come Travaglio.
POI ha delle sue opinioni su come deve andare il mondo che io non condivido e MI SEMBRA ABBASTANZA NORMALE.
Se uno e' un buon arbitro e sa vedere un fuorigioco quando c'e', allora significa che bisogna uniformarsi al suo pensiero anche quando parla di altro come (per esempio) degli stipendi degli arbitri?
Mah :nono:
Vincenzo1968
29-10-2009, 16:22
Scusa eh, ma che stai dicendo? Ferdinando Imposimato secondo me e' un bravo magistrato che e' ben in grado di distinguere dove c'e' un reato e dove non c'e' e quando fa libri d'inchiesta e', a mio parere, credibile o quanto meno non e' un trucchista come Travaglio.
POI ha delle sue opinioni su come deve andare il mondo che io non condivido e MI SEMBRA ABBASTANZA NORMALE.
Se uno e' un buon arbitro e sa vedere un fuorigioco quando c'e', allora significa che bisogna uniformarsi al suo pensiero anche quando parla di altro come (per esempio) degli stipendi degli arbitri?
Mah :nono:
Ecco cosa pensano del trucchista in Germania:
L’associazione dei giornalisti tedeschi (DJV) conferisce il premio per la libertà di stampa a Marco Travaglio (http://italiadallestero.info/archives/3612)
I sette membri del consiglio direttivo federale della DJV, l’associazione dei giornalisti tedeschi, quest’anno hanno assegnato il premio per la libertà di stampa al giornalista e autore italiano Marco Travaglio.
Michael Konken, presidente federale della DJV, ha motivato la decisione dichiarando: “Assegnamo il premio a Marco Travaglio, un collega che si è contraddistinto per il coraggio critico e l’impegno dimostrato nel combattere per la libertà di stampa in Italia.”
Travaglio ha saputo denunciare pubblicamente i tentativi dei politici italiani, in particolare di Silvio Berlusconi, di influenzare il lavoro dei media e di ostacolare lo sviluppo di un giornalismo critico. Le critiche di Travaglio si sono orientate anche ai colleghi italiani con lo scopo di incoraggiarli a non sottomettersi alla censura. “Il premio della DJV per la libertà di stampa è il riconoscimento più adatto a Marco Travaglio,” ha dichiarato Konken. “Travaglio deve dare coraggio ai giornalisti italiani affinché possano svolgere la loro funzione di vigilanza e non cadano vittima di intimidazioni”.
Il premio della DJV per la libertà di stampa consiste in 7.500 Euro e sarà conferito a Marco Travaglio a Berlino alle 18:30 del 28 aprile 2009 presso il Palazzo della Bundespressekonferenz (ufficio stampa federale). I rappresentanti dei media sono invitati a partecipare alla cerimonia.
Con questo premio la DJV onora personalità o istituzioni che si impegnano in prima persona in battaglie per il mantenimento e la creazione della libertà di stampa. I precedenti vincitori sono stati il giornalista serbo Miroslav Filipovic, la giornalista russa Olga Kitowa e la redazione del giornale “Berliner Zeitung”. Filipovic ha ricevuto il premio per aver scoperto i crimini di guerra serbi in Kosovo, Kitowa è stata premiata per la sua difficile battaglia contro la corruzione in Russia e la redazione del “Berliner Zeitung” per l’impegno dimostrato nel difendere la libertà di stampa in Germania e l’indipendenza editoriale da Mecom Group, la casa editrice che l’ha rilevata.
Marco Travaglio riceve il “Premio per la libertà di stampa” (http://italiadallestero.info/archives/4930)
I premi in onore della libertà di stampa normalmente vanno a giornalisti che operano in regimi non democratici o semi-democratici, piuttosto raramente a giornalisti di paesi fondatori dell’UE. Ma altrettanto fuori dal comune è l’uomo che martedì scorso è stato insignito del “Premio per la libertà di stampa” dall’Associazione dei Giornalisti Tedeschi.
Il giornalista italiano Marco Travaglio è temuto quasi ugualmente dalla destra e dalla sinistra. Si è inimicato il miliardario delle tv e presidente del consiglio Silvio Berlusconi facendo ricerche sulle origini oscure della sua ricchezza e continua ancora a infastidire gli uomini del suo entourage evidenziando i loro rapporti con la mafia. Ma si è fatto nemici anche a sinistra, quando ha pubblicato le intercettazioni telefoniche di alcuni dei suoi esponenti più in vista. E di recente il quotidiano di sinistra liberale “Repubblica” lo ha attaccato duramente. Il quarantaquattrenne torinese, che si considera liberale, ha iniziato la sua carriera nella stampa cattolica, è diventato il protetto del grande anziano del giornalismo italiano Indro Montanelli (di destra) e oggi cura delle rubriche su giornali nazionali e su internet. Si impegna costantemente per un giornalismo di precisione artigianale. Nel libro “La scomparsa dei fatti” ha documentato con dovizia di particolari il modo in cui nei media l’opinione e gli interessi sostituiscano sempre di più l’indagine. Un libro che meriterebbe di essere tradotto in tante lingue…
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/print/2234738.html
http://www.youtube.com/watch?v=2FghiYTloJs&feature=related
http://www.19luglio1992.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1311:marco-travaglio-su-rainews24-29-aprile-2009&catid=11:incontri&Itemid=13
daniele.messina
29-10-2009, 16:30
Ecco cosa pensano del trucchista in Germania:
L’associazione dei giornalisti tedeschi (DJV) conferisce il premio per la libertà di stampa a Marco Travaglio (http://italiadallestero.info/archives/3612)
Marco Travaglio riceve il “Premio per la libertà di stampa” (http://italiadallestero.info/archives/4930)
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/print/2234738.html
http://www.youtube.com/watch?v=2FghiYTloJs&feature=related
http://www.19luglio1992.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1311:marco-travaglio-su-rainews24-29-aprile-2009&catid=11:incontri&Itemid=13
Ma tu hai solo tre quattro post sempre identici che riposti a rotazione? :mbe:
Travaglio mica può essere messo in discussione, mica è Madre Teresa.
Certo che può essere messo in discussione, ad esempio io lo trovo un tantino irritante.....sarà un caso che è di destra e pure cattolico? :D
L'altra questione riguarda le mie presunte «giravolte» da cattolico anticomunista a «tipo sinistro». Qui c'è un equivoco: io resto anticomunista (anche se la questione è molto meno attuale, essendo il comunismo crollato 18 anni fa) e continuo ad apprezzare la messa in latino: proprio una settimana fa, su «A», ho scritto che il Papa ha fatto benissimo a consentirla a chi ne fa richiesta. Quanto ai «buonismi e perdonismi sinistrorsi», mi piacciono a tal punto che ho scritto cose terribili - sull'Unità, su MicroMega e ovunque ospitino i miei articoli - contro l'indulto. Mi ritengo un uomo fortunato: ho sempre avuto direttori molto diversi tra loro, ma tutti - da Montanelli a Colombo e Padellaro, da Rinaldi a Mauro, da Flores alla Latella, da Catania a Vimercati - mi hanno lasciato libero di scrivere quello che penso.
Ipse Dixit! :p
lokalizera
29-10-2009, 16:42
Ma basta diamine!
andatevi a leggere la controriforma della giustiza che vorrebbe fare ALFANO cioè berlusca e i suoi avvocati roba che manco nel cile di pinochet !
leggetevi gli articoli e le modifiche che vorrebbero fare oltre al codice di procedura penale invece di fare le punte a travaglio e di pietro!
Vincenzo1968
29-10-2009, 16:48
Ma tu hai solo tre quattro post sempre identici che riposti a rotazione? :mbe:
Repetita iuvant. Visto che certe notizie non vengono passate nei tg. E ne approfitto per (ri)postarne un'altra, di notizia, che nei tg non ha trovato spazio:
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/1990211.html
Parole del premier israeliano Olmert dopo le sue dimissioni in seguito a un'indagine giudiziaria che lo riguarda:
Sono fiero di appartenere a uno Stato in cui un premier può essere investigato come un semplice cittadino. Un premier non può essere al di sopra della legge, ma nemmeno al di sotto. Se devo scegliere fra me, la consapevolezza di essere innocente, e il fatto che restando al mio posto possa mettere in grave imbarazzo il Paese che amo e che ho l’onore di rappresentare, non ho dubbi: mi faccio da parte perché anche il primo ministro dev’essere giudicato come gli altri. Dimostrerò che le accuse di corruzione sono infondate da cittadino qualunque.
Sì ma io da elettore Idv e lettore di Travaglio vorrei capire quanto c'è di vero nella replica di Facci (che pure non stimo particolarmente) e come sono andati davvero i fatti in questione, visto che all'epoca avevo solo 11 anni.
Quindi evitiamo gli slogan e lasciamo da parte Berlusconi, qualcuno mi può aiutare a capire?
jack.o.matic
29-10-2009, 18:20
Sì ma io da elettore Idv e lettore di Travaglio vorrei capire quanto c'è di vero nella replica di Facci (che pure non stimo particolarmente) e come sono andati davvero i fatti in questione, visto che all'epoca avevo solo 11 anni.
Quindi evitiamo gli slogan e lasciamo da parte Berlusconi, qualcuno mi può aiutare a capire?
no, non possono metti caso si scopre qualcosa
Vincenzo1968
29-10-2009, 18:32
Sì ma io da elettore Idv e lettore di Travaglio vorrei capire quanto c'è di vero nella replica di Facci (che pure non stimo particolarmente) e come sono andati davvero i fatti in questione, visto che all'epoca avevo solo 11 anni.
Quindi evitiamo gli slogan e lasciamo da parte Berlusconi, qualcuno mi può aiutare a capire?
Di Pietro si è difeso in tribunale e non dal tribunale. E il tribunale ha accertato che le accuse contro di lui non avevano alcun fondamento.
Di Pietro, da uomo onesto, si è fatto processare prima di entrare in politica. Quando entrò in politica e una nuova indagine giudiziaria lo coivolse, lui si dimise, come fa una persona seria in un paese serio:
...
Di Pietro annuncia che se ne andrà a tutto il pool di mani pulite, Borrelli tenta un’ultima volta di trattenerlo, ma invano. Il 2 dicembre D’Ambrosio tenta ancora di trattenere Di Pietro, Emilio Fede nello stesso giorno annuncia che Di Pietro si dimetterà e cita un biglietto manoscritto senza firma, il 5 dicembre il TG1 conferma che Di Pietro se ne va e il 6 dicembre Di Pietro conclude la requisitoria del processo Enimont e poi si leva la toga e se ne va davvero. Dopodiché viene invitato a Arcore da Berlusconi, che gli propone di entrare in Forza Italia e di diventare il numero due di Forza Italia e poi gli dice di scegliersi un incarico istituzionale: o capo dei servizi segreti, o capo di questa autorità anticorruzione, insomma quello che vuole glielo danno, perché? Perché è l’uomo più popolare d’Italia. Di Pietro dice no, dice che non intende fare politica subito, perché ha appena smesso di fare il magistrato e comunque, se la facesse, non la farebbe in un partito già esistente, né tantomeno nel partito di colui che lui stesso ha appena incriminato per corruzione della Guardia di Finanza e quindi da questo momento Berlusconi smette di difendere pubblicamente Di Pietro e i suoi giornali e le sue televisioni cominciano a massacrarlo, fino a quando, con opportune denunce portate o fatte portare, si riesce a attivare una serie innumerevole di processi contro Di Pietro a Brescia che dureranno due anni e terranno Di Pietro per due anni fuori dalla politica: perché? Perché è evidente che uno che ha detto che non bisogna fare politica da indagati, essendo indagato lui, non può certamente contraddirsi e conseguentemente aspetterà di essere prosciolto da tutto per poter entrare in politica dopo le elezioni del 96, quelle vinte da Prodi, alle quali lui non partecipa, perché in campagna elettorale era ancora sotto processo, non era stato ancora prosciolto e invece verrà prosciolto durante la campagna elettorale e allora accetterà poi il Ministero dei Lavori Pubblici nel primo governo Prodotti, salvo poi ridimettersi nuovamente nel momento in cui verrà di nuovo indagato a Brescia per un’altra storia, un altro dossier: il dossier D’Adamo /Pacini Battaglia.
E torna a coppi 'cu ll'asu i mazzi.
è accertato che di pietro non ha favorito alcuno per quei prestiti.
Previti invece ha corrotto un giudice con i soldi della fininvest.
Mi spieghegeresti su cosa altro si sarebbe dovuto indagare nel caso di Di Pietro? :rolleyes:
Mah...
è incredibile, non risco a capacitarmi di come si possa difendere a spada tratta un corruttore e attaccare in questo modo una persona assolutamente innocente che è stato già accertato che non ha fatto nulla di male e che ha rischiato anche di morire per mano dei mafiosi.
ah..
forse una spiegazione c'è..
basterebbe pensare a chi è stato a fondare forza italia e al plebiscito che ha ottenuto in una certa regione proprio subito dopo la cessazione delle stragi di mafia. :rolleyes:
P.S. Va bene ora che ho scritto senza maiuscoli? :)
Vincenzo1968
29-10-2009, 18:34
no, non possono metti caso si scopre qualcosa
Berlusconi invece di difendersi nei processi si difende dai processi. Non si dimette per farsi processare come un cittadino qualunque. Metti caso si scopra qualcosa, che salti fuori la verità.
:cool:
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/1990211.html
Parole del premier israeliano Olmert dopo le sue dimissioni in seguito a un'indagine giudiziaria che lo riguarda:
Sono fiero di appartenere a uno Stato in cui un premier può essere investigato come un semplice cittadino. Un premier non può essere al di sopra della legge, ma nemmeno al di sotto. Se devo scegliere fra me, la consapevolezza di essere innocente, e il fatto che restando al mio posto possa mettere in grave imbarazzo il Paese che amo e che ho l’onore di rappresentare, non ho dubbi: mi faccio da parte perché anche il primo ministro dev’essere giudicato come gli altri. Dimostrerò che le accuse di corruzione sono infondate da cittadino qualunque.
^TiGeRShArK^
29-10-2009, 18:36
Sì ma io da elettore Idv e lettore di Travaglio vorrei capire quanto c'è di vero nella replica di Facci (che pure non stimo particolarmente) e come sono andati davvero i fatti in questione, visto che all'epoca avevo solo 11 anni.
Quindi evitiamo gli slogan e lasciamo da parte Berlusconi, qualcuno mi può aiutare a capire?
ecco:
Dopo questi anni da protagonista della magistratura italiana, sono partite contro di lui diverse indagini giudiziarie, tutte risolte in assoluzioni piene o archiviazioni. Nel 1995 viene indagato dal sostituto procuratore di Brescia Fabio Salamone, ipotizzando reati di concussione e abuso d'ufficio in seguito a dichiarazioni rese dal generale Cerciello (sotto accusa in un processo sulla corruzione della guardia di finanza)[12], ma il giudice per le indagini preliminari archivia il procedimento[13].
Una seconda indagine viene aperta sempre a Brescia sulla base di affermazioni dall'avvocato Carlo Taormina (allora difensore del generale Cerciello) [14][15], la testimonianza di Giancarlo Gorrini e dossier anonimi su presunti traffici illeciti tra l'ex pm e una società di assicurazioni[16]. L'inchiesta successivamente prende una strada completamente diversa e il pm Salamone arriva ad ipotizzare un complotto finalizzato a far dimettere Di Pietro per mezzo di ricatti e dossier anonimi. Per fare luce sulla vicenda il pm interroga gli ispettori ministeriali Dinacci e De Biase, i ministri Alfredo Biondi[17], Cesare Previti[18] e il presidente del consiglio Silvio Berlusconi[19], mentre suo fratello Paolo viene indagato per estorsione[20]. Secondo le ricostruzioni dei pm tutto sarebbe iniziato dopo che fu recapitato a Silvio Berlusconi un invito a comparire dalla procura di Milano il 21 novembre 1994: Previti avrebbe telefonato all'ispettore ministeriale Dinacci e l'avrebbe messo in contatto con Gorrini il quale si sarebbe presentato lo stesso giorno all'ispettorato per presentare le sue documentazioni contro Di Pietro. Questo avveniva il 23 novembre 1994. Il 29 il ministro Alfredo Biondi ha ordinato di aprire l'inchiesta su Di Pietro. Il 6 dicembre Di Pietro annuncia le dimissioni ed il 10 l'inchiesta viene archiviata. È allora che Salamone mette sotto controllo diversi telefoni e dalle telefonate di Gorrini sulla vicenda emerge il nome di Paolo Berlusconi, suo conoscente e l'incriminazione per lo stesso[21]. Successivamente vengono incriminati anche Cesare Previti, Sergio Cusani per estorsione[22] e lo stesso Silvio Berlusconi per estorsione ed attentato ai diritti politici del cittadino[23]. In questa inchiesta emerge l'esistenza di un dossier del SISDE su Di Pietro chiamato "Achille"[24][25].
Dopo le indagini si arriva ad un processo con imputati Previti, Paolo Berlusconi e gli ispettori ministeriali che indagarono sul Di Pietro. Il 18 ottobre 1996, mentre è ancora in corso il processo sul presunto complotto contro Di Pietro, la procura generale di Brescia rimuove dall'incarico i pm Salamone e Bonfigli per una presunta "grave inimicizia" con Di Pietro (che comunque non era imputato) che "giunge al livello di pervicace odio privato[26]". Il successivo ricorso in cassazione di Salamone contro la decisione della procura viene respinto[27]. Il 21 gennaio 1997 il procuratore che sostiene la pubblica accusa in sostituzione di Salamone (Raimondo Giustozzi) rinuncia ad interrogare i testimoni convocati dall'accusa e chiede subito l'assoluzione per tutti gli imputati [28]. Istanza che viene accolta dal giudice.
mi sembra che facci in questo articolo non dica niente di rilevante, da nessun punto di vista.
WilliamBlake
29-10-2009, 19:08
Travaglio mica può essere messo in discussione, mica è Madre Teresa.
Comunista pure Travaglio? :D :mc:
daniele.messina
29-10-2009, 19:27
ecco:
Ah! La wikipedia... ci vuole coraggio...
Vincenzo1968
29-10-2009, 19:39
Ah! La wikipedia... ci vuole coraggio...
E non ci vuole coraggio a buttare fango su un uomo che i suoi problemi giudiziari li affronta in tribunale?
Alcune domande e risposte tratte dal libro: "Intervista su Tangentopoli" della Laterza a cura di Giovanni Valentini.
GV: E che cosa poteva mai accadere in pochi mesi per farla tornare sui suoi passi?
ADP: Mentre ero ancora fuori ruolo, senza neppure interpellarmi, l'ispettorato del ministero di Grazia e Giustizia chiese l'archiviazione dell'inchiesta su Di Pietro, cioè quello che avevo chiesto io fin dall'inizio, quello che mi aspettavo. Le accuse contro di me apparivano all'evidenza non credibili (infatti, dopo una gogna di un paio d'anni, tutto è finito in una bolla di sapone). E qui mi capita d'incontrare per la seconda e ultima volta Silvio Berlusconi. Fu nella primavera del '95, se non ricordo male tra febbraio e marzo: lui non era più presidente del Consiglio, c'era il governo Dini. Allora Berlusconi mi fa sapere che vuole vedermi, perchè tanto io sono fuori dalla magistratura e possiamo riprendere il discorso interrotto un anno prima. In quel momento, ormai, eravamo due persone che potevano incontrarsi da normali cittadini, senza problemi d'incompatibilità fra loro. Né qualcuno può rimproverami perché da magistrato avevo emesso nei suoi confronti un invito a comparire...
L'incontro durò giusto il tempo per renderci conto entrambi che non eravamo fatti l'uno per l'altro...
Scoprii poi dalle carte di Brescia che, mentre cercava di catturarmi con queste proposte, Berlusconi stava lavorando in parallelo per convincere D'Adamo ad accusarmi, per fargli dire che avevo favorito Pacini Battaglia per un bel pacco di miliardi...Circa un paio di mesi dopo comunque, e precisamente il primo aprile '95, scattano le inchieste di Brescia sul mio conto: per me comincia un lungo calvario negli uffici giudiziari e soprattutto uno squallido killeraggio sui giornali e sulle televisioni, specie di area berlusconiana.
GV: Quanti processi in totale ha subito?
ADP: Ventisette capi di accusa mi sono stati contestati, dico ventisette nell'ambito di dieci processi. e sono sempre stato assolto con la stessa formula: perchè il fatto non sussiste...
^TiGeRShArK^
29-10-2009, 19:49
E non ci vuole coraggio a buttare fango su un uomo che i suoi problemi giudiziari li affronta in tribunale?
e che, ricordiamo, ha rischiato di fare la fine di borsellino per mano della mafia. :rolleyes:
claudioborghi
29-10-2009, 21:23
Sì ma io da elettore Idv e lettore di Travaglio vorrei capire quanto c'è di vero nella replica di Facci (che pure non stimo particolarmente) e come sono andati davvero i fatti in questione, visto che all'epoca avevo solo 11 anni.
Quindi evitiamo gli slogan e lasciamo da parte Berlusconi, qualcuno mi può aiutare a capire?
Molto semplice: Travaglio glissa molto velocemente su "prestiti a di pietro dai suoi amici" definendoli semplicemente "comportamenti inopportuni"
La storia e' questa:
Di Pietro mentre e' pm ricevette regali principeschi e "prestiti" a botte di cento milioni da due fonti: il costruttore D'Adamo e un certo Rocca (che e' quello citato da Travaglio).
Rocca e' il prestanome di un indagato, Gorrini, e ovviamente dice che i soldi glie li ha dati lui sua sponte a Di Pietro, sara' vero, ma e' un fatto che e' gorrini che ha staccato l'assegno, che e' stato immediatamente cambiato in contanti che poi sono stati consegnati a Di Pietro da questo Rocca.
Se uno legge Travaglio
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/2009/10/26/la_diretta_con_marco_travaglio.html
sembra che Rocca e Gorrini stiano in due pianeti differenti, ma non mi pare che sia una "fedele rappresentazione del vero"
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/06/07/la-ditta-gorrini-rocca.html
Per Berlusconi quando i soldi escono dalla Fininvest e' colpa di Berlusconi, Per Di Pietro i soldi escono da Gorrini ma non c'entra perche' li riceve da Rocca. Succede... :rolleyes:
Comunque la cosa piu' interessante non e' quella di Gorrini, ma dell'altro "finanziatore" di Di Pietro, D'Adamo.
Te la riassumo molto velocemente:
a) Di Pietro indaga un uomo d'affari sgamatissimo, tale Pacini Battaglia.
b) Il costruttore D'Adamo, amicone di Di Pietro, e' pesantemente nei cazzi e ha bisogno di soldi.
c) Pacini prende come avvocato stranamente un legale sconosciuto casualmente altro amicone di Di Pietro, tale Lucibello
d) D'Adamo va da Pacini che praticamente gli "regala" un buon numero di miliardi
e) D'Adamo fa una fila di regali "pesanti" a Di Pietro fra cui il solito "prestito" di cento milioni
f) Esiste un'utenza GSM svizzera -0041/892009854- (non intercettabile) comprata da Pacini e usata da Di Pietro
g) Pacini viene trattato coi guanti da Di Pietro e non si fa nemmeno un giorno di carcere (mentre tutti gli altri venivano gabbiati di default). Tutte le sue carte vengono messe sotto la pila.
h) Esiste un'intercettazione ambientale di Pacini che dice:
"oggi come oggi noi siamo usciti da “mani pulite”[…] pagando, intrafugnando [...] quello che ti voglio dire… a me se chiappano Lucibello e Di Pietro…hanno i soldi in Austria, io sono l’uomo più contento del mondo…vediamo di capirsi io non ho sposato Di Pietro, né ho sposato Lucibello. A me Di Pietro e Lucibello mi hanno sbancato…A me se li buttano dentro tutti e due…mi fai l’uomo più felice del mondo”
Ecco i fatti, mai smentiti. Secondo me (e secondo Imposimato, che ha raccolto questi dati) c'era abbastanza materiale per fare almeno un processino, cosi', almeno per "accertare" le cose, come si dice qui. Pero' evidentemente processare un magistrato (e soprattutto "quel" magistrato) non stava bene... quindi nessun rinvio a giudizio e giustamente tutti qui a urlare che "ne e' uscito pulito come un giglio". Contenti voi. :rolleyes:
Il giudice ha archiviato, certamente... i fatti sopra riportati sono quindi semplici coincidenze senza alcuna correlazione fra loro. :O
La storia completa nel libro "Corruzione ad alta velocita'" di Ferdinando Imposimato, Pisauro e Provvisionato - Koine' edizioni.
Aggiungo l'ennesimo autogol di Travaglio che oggi ad "annozero" citando il questionario fatto alle persone da assumere da Obama ha ricordato che conteneva: "Hai mai ricevuto regali di valore superiore ai 50 dollari"? :sofico:
Lo vada a dire a Di Pietro...
MadJackal
29-10-2009, 21:33
Il giudice ha archiviato, certamente... i fatti sopra riportati sono quindi semplici coincidenze senza alcuna correlazione fra loro. :O
Borghi, quando parli di coincidenze permettimi di ridere, visto le coincidenze che aleggiano intorno a qualcuno che difendi sempre :rolleyes:
Due pesi, due misure? :D
claudioborghi
29-10-2009, 21:41
Borghi, quando parli di coincidenze permettimi di ridere, visto le coincidenze che aleggiano intorno a qualcuno che difendi sempre :rolleyes:
Due pesi, due misure? :D
Certo che si, uno viene processato, l'altro nemmeno rinviato a giudizio.
Proprio due pesi e due misure.
IO comunque quando ci sono queste "coincidenze" e non c'e' processo, come nel caso del Lodo Mondadori, qualche spiegazione provo a darla... qui un discorso sui fatti non l'ho MAI visto. Non e' stato rinviato a giudizio? Basta, la sua innocenza e' stata ACCERTATA (grosso quando si vuole), che discutiamo a fare?
MadJackal
29-10-2009, 21:49
Certo che si, uno viene processato, l'altro nemmeno rinviato a giudizio.
Proprio due pesi e due misure.
IO comunque quando ci sono queste "coincidenze" e non c'e' processo, come nel caso del Lodo Mondadori, qualche spiegazione provo a darla... qui un discorso sui fatti non l'ho MAI visto. Non e' stato rinviato a giudizio? Basta, la sua innocenza e' stata ACCERTATA (grosso quando si vuole), che discutiamo a fare?
Mi ricordo le spiegazioni che hai provato a dare sul come mai si andasse a prendere uno stalliere in Sicilia, infatti, nonostante lo stalliere avesse precedenti giudiziari e chi doveva assumerlo ne fosse al corrente. O sul come un ladro che aveva fottuto soldi per corrompere un giudice all'insaputa del suo capo viene a tuttora difeso dal suo capo. E posso continuare.
Rinfrescami la memoria, quando è possibile non rinviare a giudizio? Sul serio, non lo ricordo. :rolleyes:
Max 9000
29-10-2009, 22:17
Facci vuole sbugiardare Travaglio: il bue che dà del cornuto all'asino.
claudioborghi
29-10-2009, 22:25
Rinfrescami la memoria, quando è possibile non rinviare a giudizio? Sul serio, non lo ricordo. :rolleyes:
Sorvolo sulla solita imprecisione sull' "essere al corrente" dei precedenti di Mangano (cosa mai provata)
La risposta alla tua domanda e' molto semplice: a discrezione del giudice.
Vale l'art. 129 cpp
1. In ogni stato e grado del processo [e quindi anche in udienza preliminare ndb], il giudice, il quale riconosce che il fatto non sussiste o che l`imputato non lo ha commesso o che il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato ovvero che il reato è estinto o che manca una condizione di procedibilità, lo dichiara di ufficio con sentenza
^TiGeRShArK^
29-10-2009, 22:26
Molto semplice: Travaglio glissa molto velocemente su "prestiti a di pietro dai suoi amici" definendoli semplicemente "comportamenti inopportuni"
La storia e' questa:
Di Pietro mentre e' pm ricevette regali principeschi e "prestiti" a botte di cento milioni da due fonti: il costruttore D'Adamo e un certo Rocca (che e' quello citato da Travaglio).
Rocca e' il prestanome di un indagato, Gorrini, e ovviamente dice che i soldi glie li ha dati lui sua sponte a Di Pietro, sara' vero, ma e' un fatto che e' gorrini che ha staccato l'assegno, che e' stato immediatamente cambiato in contanti che poi sono stati consegnati a Di Pietro da questo Rocca.
Se uno legge Travaglio
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/2009/10/26/la_diretta_con_marco_travaglio.html
sembra che Rocca e Gorrini stiano in due pianeti differenti, ma non mi pare che sia una "fedele rappresentazione del vero"
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/06/07/la-ditta-gorrini-rocca.html
Per Berlusconi quando i soldi escono dalla Fininvest e' colpa di Berlusconi, Per Di Pietro i soldi escono da Gorrini ma non c'entra perche' li riceve da Rocca. Succede... :rolleyes:
Comunque la cosa piu' interessante non e' quella di Gorrini, ma dell'altro "finanziatore" di Di Pietro, D'Adamo.
Te la riassumo molto velocemente:
a) Di Pietro indaga un uomo d'affari sgamatissimo, tale Pacini Battaglia.
b) Il costruttore D'Adamo, amicone di Di Pietro, e' pesantemente nei cazzi e ha bisogno di soldi.
c) Pacini prende come avvocato stranamente un legale sconosciuto casualmente altro amicone di Di Pietro, tale Lucibello
d) D'Adamo va da Pacini che praticamente gli "regala" un buon numero di miliardi
e) D'Adamo fa una fila di regali "pesanti" a Di Pietro fra cui il solito "prestito" di cento milioni
f) Esiste un'utenza GSM svizzera -0041/892009854- (non intercettabile) comprata da Pacini e usata da Di Pietro
g) Pacini viene trattato coi guanti da Di Pietro e non si fa nemmeno un giorno di carcere (mentre tutti gli altri venivano gabbiati di default). Tutte le sue carte vengono messe sotto la pila.
h) Esiste un'intercettazione ambientale di Pacini che dice:
"oggi come oggi noi siamo usciti da “mani pulite”[…] pagando, intrafugnando [...] quello che ti voglio dire… a me se chiappano Lucibello e Di Pietro…hanno i soldi in Austria, io sono l’uomo più contento del mondo…vediamo di capirsi io non ho sposato Di Pietro, né ho sposato Lucibello. A me Di Pietro e Lucibello mi hanno sbancato…A me se li buttano dentro tutti e due…mi fai l’uomo più felice del mondo”
Ecco i fatti, mai smentiti. Secondo me (e secondo Imposimato, che ha raccolto questi dati) c'era abbastanza materiale per fare almeno un processino, cosi', almeno per "accertare" le cose, come si dice qui. Pero' evidentemente processare un magistrato (e soprattutto "quel" magistrato) non stava bene... quindi nessun rinvio a giudizio e giustamente tutti qui a urlare che "ne e' uscito pulito come un giglio". Contenti voi. :rolleyes:
Il giudice ha archiviato, certamente... i fatti sopra riportati sono quindi semplici coincidenze senza alcuna correlazione fra loro. :O
La storia completa nel libro "Corruzione ad alta velocita'" di Ferdinando Imposimato, Pisauro e Provvisionato - Koine' edizioni.
Aggiungo l'ennesimo autogol di Travaglio che oggi ad "annozero" citando il questionario fatto alle persone da assumere da Obama ha ricordato che conteneva: "Hai mai ricevuto regali di valore superiore ai 50 dollari"? :sofico:
Lo vada a dire a Di Pietro...
e per sbugiardare claudio bastano 10 secondi:
Ultimamente sostiene che non bisogna pubblicare intercettazioni. Però sul Foglio l'ha menata per tre anni con l'intercettazione di Pacini Battaglia «quei due mi hanno sbancato» (riferita a Di Pietro e al suo amico avvocato Lucibello), che poi si scoprì farlocca («sbancato» poteva essere pure «stancato» o «sbiancato», tanto più che subito dopo Pacini aggiungeva: «io i soldi non glieli ho dati», ma chi aveva fatto uscire la trascrizione aveva tagliato la frase). Ferrara accusa gli altri di allestire «gogne mediatiche», come se lui non avesse messo alla gogna i migliori magistrati d'Italia con prove false, elogiando invece il suo amico Squillante come «uomo probo».
Ecco i fatti mai smentiti e che sono stati OVVIAMENTE usati per archiviare il tutto, a differenza di quello che sostiene qualcuno che vorrebbe FALSAMENTE fare passare l'idea che nelle indagini preliminari non si facciano, appunto, indagini.
Chissà perchè si chiamano così allora. :)
Pucceddu
29-10-2009, 22:32
h) Esiste un'intercettazione ambientale di Pacini che dice:
"oggi come oggi noi siamo usciti da “mani pulite”[…] pagando, intrafugnando [...] quello che ti voglio dire… a me se chiappano Lucibello e Di Pietro…hanno i soldi in Austria, io sono l’uomo più contento del mondo…vediamo di capirsi io non ho sposato Di Pietro, né ho sposato Lucibello. A me Di Pietro e Lucibello mi hanno sbancato…A me se li buttano dentro tutti e due…mi fai l’uomo più felice del mondo”
hai il testo completo? dell'intercettazione?
cosa c'è tra "mani pulite" e pagando?
claudioborghi
29-10-2009, 22:41
e per sbugiardare claudio bastano 10 secondi
E come no, si critica Travaglio e si smentisce citando... Travaglio :sofico:
Siamo a posto... ripeto, che discutiamo a fare?
Citiamo ancora Imposimato che e' un po' meno di parte, va... Travaglio vede sempre lui le parti non trascritte... peccato che poi taglia le parti che non servono... magari l'intercettazione dopo la parte interessante proseguiva parlando d'altro con: "io i soldi non glie li ho dati AL PIZZAIOLO", cosa che consente a Travaglio di scrivere la cosa dicendo che ha pure detto il vero.
Per adesso per un gioco simile risulta condannato in primo grado alla galera ma esempi simili nei suoi scritti non si contano.
Per mesi i media italiani – all’indomani della pubblicazione dell’intercettazione ambientale di una conversazione svoltasi l’11 gennaio 1996 tra Pacini e il suo precedente difensore, l’avv. Marcello Petrelli – si sono esercitati sul termine “sbancato” usato dal banchiere, con alte riflessioni linguistiche e persino epistemologiche, avanzando dubbi sul termine: “sbancato” o “sbiancato”, oppure “stangato”. Quasi si avvertisse un senso di vertigine, di timor panico ad ammettere quel che la parola stava inequivocabilmente a significare. Pochi però hanno riflettuto sul contesto argomentativo che faceva da supporto alla famosa parola, perché, il “banchiere di Dio” non si limitava, nelle privatissime conversazioni che nonm avvenivano mai per telefono (Pacini aveva il sospetto di essere intercettato, ma non poteva immaginare di avere i microfoni in casa), a bofonchiare, ma argomentava con sufficiente lucidità e coerenza. Per esempio a tal Enrico Minemi, il 1° gennaio riferisce:
“oggi come oggi noi siamo usciti da “mani pulite”[…] pagando, intrafugnando”.E all’avv. Petrelli comunica che:
“…quello che ti voglio dire… a me se chiappano Lucibello e Di Pietro…hanno i soldi in Austria, io sono l’uomo più contento del mondo…vediamo di capirsi io non ho sposato Di Pietro, né ho sposato Lucibello. A me Di Pietro e Lucibello mi hanno sbancato…A me se li buttano dentro tutti e due…mi fai l’uomo più felice del mondo”
Come ben si vede, i termini non si esauriscono nel celebre “sbancato”, ma si parla di un’uscita da “mani pulite” avvenuta dietro pagamento e con l’ausilio di imbrogli: infatti il verbo dialettale piano “intrafugnare” ha proprio il significato di imbrogliare, fare imbrogli, tessere e intrecciare reti. Si avverte nel tono della voce di Pacini un astio profondo per il proprio avvocato e per l’allora pubblico ministero Di Pietro, tanto profondo e radicato da augurare ad entrambi la galera. E si noti che tale augurio proviene da una persona che di galera, per colpa di Lucibello e Di Pietro, non ne ha fatta neanche un’ora.
E allora di quali imbrogli si parla, di quali pagamenti ci si lamenta? Qualunque mortale, con metà di quegli elementi, non solo sarebbe stato rinviato a giudizio, ma quasi certamente condannato. Tanto più che chi era accusato rifiutò pervicacemente di sottoporsi a un confronto pubblico.
claudioborghi
29-10-2009, 23:04
hai il testo completo? dell'intercettazione?
cosa c'è tra "mani pulite" e pagando?
Ho preso la trascrizione di Imposimato, ma penso che i puntini nascondano qualche semplice interiezione perche' nessuno ha mai negato la circostanza.
credo la si trovi su "la stampa" come da questa interrogazione
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=13&id=00004718&part=doc_dc-ressten_rs-gentit_spdg-intervento_novi&parse=no
Qui se vuoi ci sono altre intercettazioni
http://archiviostorico.corriere.it/1996/dicembre/09/Geppino_veicolo_per_arrivare_lui_co_0_9612099929.shtml
Aggiungo che il Pacini stesso, pur profondendosi in giustificazioni per discolpare di pietro (ma va?) ha ammesso che il termine era proprio "sbancato" ma intendeva non che gli avesse dato soldi, ma "rovinato a causa dell'indagine". Come potesse averlo "sbancato" con questo significato anche Lucibello che faceva l'avvocato rimane un mistero per tutti tranne per il collega giudice che decise di non rinviare a giudizio di pietro...
Aggiungo anche questo link, utile per ricordare di come Di Pietro fosse sollecito in tribunale a dimostrare la sua innocenza
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/11/25/scontro-pacini-adamo.html
"Oggi, in calendario, ci sarebbe l' interrogatorio di Di Pietro. Ma sembra ormai certo che non si presenterà. E' in Sicilia per la campaga elettorale e lì probabilmente intende restare. Oggi scadono i termini dell' inchiesta e se il gip Anna Di Martino non concederà i tre mesi di proroga chiesti la Procura dovrà giungere a una richiesta di rinvio a giudizio oppure di archiviazione. "
vabè ragazzi è Filippo Facci che scrive eh,
Grazie mio salvatore :O un secondo ancora e andavo a leggere il polpettone.
^TiGeRShArK^
30-10-2009, 07:44
E come no, si critica Travaglio e si smentisce citando... Travaglio :sofico:
Siamo a posto... ripeto, che discutiamo a fare?
Citiamo ancora Imposimato che e' un po' meno di parte, va... Travaglio vede sempre lui le parti non trascritte... peccato che poi taglia le parti che non servono... magari l'intercettazione dopo la parte interessante proseguiva parlando d'altro con: "io i soldi non glie li ho dati AL PIZZAIOLO", cosa che consente a Travaglio di scrivere la cosa dicendo che ha pure detto il vero.
Per adesso per un gioco simile risulta condannato in primo grado alla galera ma esempi simili nei suoi scritti non si contano.
Quindi, ricapitoliamo, accusi di pietro di essere stato CORROTTO nonostante tutto il procedimento a suo carico è stato archiviato e dunque lui è ASSOLUTAMENTE INNOCENTE, e ti metti a difendere previti che è stato CONDANNATO DEFINITIVAMENTE per corruzione di un giudice.
Dulcis in fundo, accusi travaglio, che corregge l'intercettazione manipolata mostrando come non emerga assolutamente nulla di quello che sostieni, di essere un mentitore. :)
Bene, ora mi chiedo...
perchè per molto meno ci sono sanzioni disciplinari sul forum quando si scade nella diffamazione, per esempio quando non si aggiunge "in primo grado" a "condannato" e tu puoi sostenere bellamente che Di Pietro sia un corruttore nononostante sia stato COMPLETAMENTE SCAGIONATO dal GIP? :)
Vabbè, vedo che la faccenda è abbastanza ingarbugliata e mi sembra che qualche punto oscuro ci sia, mi rileggerò le varie campane.
Volevo però rispondere a chi dice unicamente "si è fatto processare e ne è uscito pulito" che con questa presa di posizione non si va da nessuna parte.
Io sono il primo (e non di certo l'unico) a chiedere che Berlusconi venga giudicato A PRESCINDERE dalla "verità" processuale che per ovvie ragioni può differire di molto da quella reale. E mi sembra ovvio che debba valere per l'intera classe politica e via dicendo.
Insomma, se ci sono FATTI acclarati che gettano qualche ombra su Di Pietro o chicchessia, non bastano le non autorizzazioni a procedere o le assoluzioni per farmi dire "va tutto bene".
Chiaro che è più probabile che se anche uno o più giudici hanno vagliato i fatti e stabilito che non c'è niente (sotto il profilo PENALE solamente però, attenzione), non ci sia davvero niente, ma usarla come regola generale mi sembra miope e fuorviante.
^TiGeRShArK^
30-10-2009, 08:00
Vabbè, vedo che la faccenda è abbastanza ingarbugliata e mi sembra che qualche punto oscuro ci sia, mi rileggerò le varie campane.
Volevo però rispondere a chi dice unicamente "si è fatto processare e ne è uscito pulito" che con questa presa di posizione non si va da nessuna parte.
Io sono il primo (e non di certo l'unico) a chiedere che Berlusconi venga giudicato A PRESCINDERE dalla "verità" processuale che per ovvie ragioni può differire di molto da quella reale. E mi sembra ovvio che debba valere per l'intera classe politica e via dicendo.
Insomma, se ci sono FATTI acclarati che gettano qualche ombra su Di Pietro o chicchessia, non bastano le non autorizzazioni a procedere o le assoluzioni per farmi dire "va tutto bene".
Chiaro che è più probabile che se anche uno o più giudici hanno vagliato i fatti e stabilito che non c'è niente (sotto il profilo PENALE solamente però, attenzione), non ci sia davvero niente, ma usarla come regola generale mi sembra miope e fuorviante.
Certo che ci sono punti oscuri. :)
Alcuni dei quali possiamo dire che furono creati ad arte dai soliti noti secondo il pm. :)
Secondo le ricostruzioni dei pm tutto sarebbe iniziato dopo che fu recapitato a Silvio Berlusconi un invito a comparire dalla procura di Milano il 21 novembre 1994: Previti avrebbe telefonato all'ispettore ministeriale Dinacci e l'avrebbe messo in contatto con Gorrini il quale si sarebbe presentato lo stesso giorno all'ispettorato per presentare le sue documentazioni contro Di Pietro. Questo avveniva il 23 novembre 1994. Il 29 il ministro Alfredo Biondi ha ordinato di aprire l'inchiesta su Di Pietro. Il 6 dicembre Di Pietro annuncia le dimissioni ed il 10 l'inchiesta viene archiviata. È allora che Salamone mette sotto controllo diversi telefoni e dalle telefonate di Gorrini sulla vicenda emerge il nome di Paolo Berlusconi, suo conoscente e l'incriminazione per lo stesso
...
Chiaro che è più probabile che se anche uno o più giudici hanno vagliato i fatti e stabilito che non c'è niente (sotto il profilo PENALE solamente però, attenzione), non ci sia davvero niente, ma usarla come regola generale mi sembra miope e fuorviante.
Se vogliamo parlare di qualcosa veramente fuorviante in ambito giudiziale, parliamo della prescrizione che è una vera e propria anomalia in un contesto di diritto.
Se vogliamo parlare di qualcosa veramente fuorviante in ambito giudiziale, parliamo della prescrizione che è una vera e propria anomalia in un contesto di diritto.
Su questo siamo d'accordissimo, per piacere non parlatemi come se fossi un motorino azzurro, io Berlusconi lo vorrei dietro le sbarre tanto quanto voi :D
Dico però che tanto nel caso di Berlusconi tanto in quello di Di Pietro, non ci si può (deve) fermare solo alla verità processale. Ovviamente fra prescrizioni e abolizioni del reato e un semplice non luogo a procedere ci passa un mare, ma lo stesso non vedo perchè fermarsi lì.
Su questo siamo d'accordissimo, per piacere non parlatemi come se fossi un motorino azzurro, io Berlusconi lo vorrei dietro le sbarre tanto quanto voi :D
Ti ho quotato semplicemente perchè il termine "fuorviante" in un contesto giuridico mi ha fatto un associazione di idee con la prescrizione ....quindi niente di personale ;)
Beelzebub
30-10-2009, 08:48
L'obiezione mossa e' nelle prime due righe del post, non nelle ultime tre! :p
Obiezione che non c'entra nulla se si legge il primo post del thread... so che è lungo, ma una letta rapida...
Di Pietro si è SEMPRE fatto processare per queste cose, arrivando anche a dimettersi quand'era indagato.
Basta questo a far crollare miseramente tutte le varie "teorie" esposte in questo thread.
Idem come sopra. Il fatto che si sia fatto processare non c'entra un tubo con l'articolo oggetto del thread. Di Pietro ha ricevuto prestiti? Sì, fatto acclarato. A che titolo? Boh... è lecito porsi tale domanda? O il fatto che un tribunale non abbia condannato Di Pietro impone il silenzio in merito? No, perchè anche Berlusconi in alcuni processi è stato assolto, ma questo non fa di lui uno stinco di santo, anzi, tutt'altro direi...
Sì ma io da elettore Idv e lettore di Travaglio vorrei capire quanto c'è di vero nella replica di Facci (che pure non stimo particolarmente) e come sono andati davvero i fatti in questione, visto che all'epoca avevo solo 11 anni.
Quindi evitiamo gli slogan e lasciamo da parte Berlusconi, qualcuno mi può aiutare a capire?
Impossibile, perchè chi solleva dubbi su Di Pietro e Travaglio è per forza di fazione politica opposta -> infanga, vergogna, pensi a Berlusconi che è peggio, ecc.
Ah! La wikipedia... ci vuole coraggio...
Quoto... :asd: "La bocca della verità"... :asd:
E non ci vuole coraggio a buttare fango su un uomo che i suoi problemi giudiziari li affronta in tribunale?
Alcune domande e risposte tratte dal libro: "Intervista su Tangentopoli" della Laterza a cura di Giovanni Valentini.
GV: E che cosa poteva mai accadere in pochi mesi per farla tornare sui suoi passi?
ADP: Mentre ero ancora fuori ruolo, senza neppure interpellarmi, l'ispettorato del ministero di Grazia e Giustizia chiese l'archiviazione dell'inchiesta su Di Pietro, cioè quello che avevo chiesto io fin dall'inizio, quello che mi aspettavo. Le accuse contro di me apparivano all'evidenza non credibili (infatti, dopo una gogna di un paio d'anni, tutto è finito in una bolla di sapone). E qui mi capita d'incontrare per la seconda e ultima volta Silvio Berlusconi. Fu nella primavera del '95, se non ricordo male tra febbraio e marzo: lui non era più presidente del Consiglio, c'era il governo Dini. Allora Berlusconi mi fa sapere che vuole vedermi, perchè tanto io sono fuori dalla magistratura e possiamo riprendere il discorso interrotto un anno prima. In quel momento, ormai, eravamo due persone che potevano incontrarsi da normali cittadini, senza problemi d'incompatibilità fra loro. Né qualcuno può rimproverami perché da magistrato avevo emesso nei suoi confronti un invito a comparire...
L'incontro durò giusto il tempo per renderci conto entrambi che non eravamo fatti l'uno per l'altro...
Scoprii poi dalle carte di Brescia che, mentre cercava di catturarmi con queste proposte, Berlusconi stava lavorando in parallelo per convincere D'Adamo ad accusarmi, per fargli dire che avevo favorito Pacini Battaglia per un bel pacco di miliardi...Circa un paio di mesi dopo comunque, e precisamente il primo aprile '95, scattano le inchieste di Brescia sul mio conto: per me comincia un lungo calvario negli uffici giudiziari e soprattutto uno squallido killeraggio sui giornali e sulle televisioni, specie di area berlusconiana.
GV: Quanti processi in totale ha subito?
ADP: Ventisette capi di accusa mi sono stati contestati, dico ventisette nell'ambito di dieci processi. e sono sempre stato assolto con la stessa formula: perchè il fatto non sussiste...
Sollevare dubbi non è buttare fango. Se Facci ha scritto cazzate, chiunque altro è liberissimo di sbugiardarlo a sua volta, anzi, uno come Travaglio dovrebbe cogliere al volo la ghiotta occasione... giacchè reputo Travaglio senza dubbio un giornalista migliore di Facci, e negli ultimi tempi ho imparato ad apprezzarne le qualità. Ma giustamente, il fatto che uno sia bravo e competente non significa che sia infallibile. Specie se si parla di una persona nei confronti della quale Travaglio potrebbe non essere altrettanto accanito come lo è verso Berlusconi.
Certo che ci sono punti oscuri. :)
Alcuni dei quali
E gli altri? :confused:
possiamo dire che furono creati ad arte dai soliti noti secondo il pm. :)
"Possiamo dire" o "diciamo"? Cioè, sono fatti o ipotesi? :confused:
Non è polemica, chiedo per capire...
perchè per molto meno ci sono sanzioni disciplinari sul forum quando si scade nella diffamazione, per esempio quando non si aggiunge "in primo grado" a "condannato" e tu puoi sostenere bellamente che Di Pietro sia un corruttore nononostante sia stato COMPLETAMENTE SCAGIONATO dal GIP? :)
Che uno che si ostina a scrivere a 'sto modo invochi il regolamento fa un pò sorridere... :asd:
claudioborghi
30-10-2009, 09:27
Quindi, ricapitoliamo, accusi di pietro di essere stato CORROTTO nonostante tutto il procedimento a suo carico è stato archiviato e dunque lui è ASSOLUTAMENTE INNOCENTE, e ti metti a difendere previti che è stato CONDANNATO DEFINITIVAMENTE per corruzione di un giudice.
Dulcis in fundo, accusi travaglio, che corregge l'intercettazione manipolata mostrando come non emerga assolutamente nulla di quello che sostieni, di essere un mentitore.
Ma non e' che nella "la chouffe" c'erano sostanze psicotrope?
Non accuso Di Pietro di essere stato corrotto perche' (come Dell'Utri) non lo conosco e quindi come potrei? Dico solo che visti i fatti in oggetto, che sono OGGETTIVAMENTE SOSPETTI, almeno un processo sarebbe stato doveroso farlo. Fosse stato Berlusconi l'avrebbero processato a vita, lui nemmeno rinviato a giudizio. In ogni caso, al di la' degli esiti processuali che sono noti, dico semplicemente che per un pm accettare regali principeschi e "prestiti" senza interesse a botte di cento milioni (E ANCHE SE I "PRESTITI" E I REGALI NON SONO STATI GIUDICATI MERITEVOLI DI RINVIO A GIUDIZIO, ESISTONO) mi basta per qualificare la persona. Poi come la qualifico e' un problema mio, ma dovresti portelo anche tu.
Quanto al resto non mi risulta di aver mai difeso Previti e quanto a Travaglio mi permetto semplicemente di non considerarlo vangelo come fonte: proprio per evitare analoghi sospetti se noti sto accuratamente evitando di citare Facci (che pure e' molto informato sull'argomento) limitandomi ad altre fonti non evidentemente parziali, come ad esempio Imposimato.
Che non sia una cima direi che è pluriassodato... :D
Anche Di Pietro all'inizio non se lo cagava nessuno e lo perculavano tutti per la sua dialettica al limite del ridicolo... Ora è il Messia... fai te...
non so quanti anni tu abbia , ma ti assicuro che hai detto una assurdità con queste tue affermazioni , di pietro era il messia in terra con tutto il pool di milano durante gli anni di tangentopoli, anche (e soprattutto) per la lega nord per an e per il silviuccio nostrum ...
è storia
Pucceddu
30-10-2009, 09:45
Ho preso la trascrizione di Imposimato, ma penso che i puntini nascondano qualche semplice interiezione perche' nessuno ha mai negato la circostanza.
L'unico riferimento che io ho trovato da un'altra fonte sembra dire tutt'altro:
In un’altra intercettazione, Pacini afferma: “Se vuoi un mio parere, oggi come oggi noi siamo usciti da mani pulite...siamo quasi usciti...solo perché si è pagato”.
Qualcuno è in grado di fornire la reale intercettazione?
+Benito+
30-10-2009, 09:52
ventriloquo di di pietro un paio di palle, se di pietro avesse solo la metà dell'intelligenza e dell'acume di travaglio non staremmo qui a discutere dell'irap che la togliamo non la togliamo la mettiamo non la mettiamo.
Jabberwock
30-10-2009, 09:55
Obiezione che non c'entra nulla se si legge il primo post del thread... so che è lungo, ma una letta rapida...
Non e' la prima volta, ne' sara' l'ultima, che da una discussione di creano diversi sotto thread (sia in un verso che nell'altro)! Il brutto del forum e' che i post sono sequenziali, non ramificati come su Usenet!
Quoto... :asd: "La bocca della verità"... :asd:
Si, pero' si potrebbe anche specificare dove sono le inesattezze/errori nel pezzo quotato! Perche' altrimenti e' lo stesso gioco che si "deride" quando dicono "eh, ma l'ha scritto Facci" "eh, ma lo dice Travaglio"!
blade9722
30-10-2009, 10:18
non so quanti anni tu abbia , ma ti assicuro che hai detto una assurdità con queste tue affermazioni , di pietro era il messia in terra con tutto il pool di milano durante gli anni di tangentopoli, anche (e soprattutto) per la lega nord per an e per il silviuccio nostrum ...
è storia
Durante gli anni di tangentopoli, di Pietro era il messia in terra per gli italiani.....
scusa, fammi capire.
travaglio propone una sua analisi dettagliata di un fatto, ricostruisce contesto, antefatto (la sua versione perlomeno) e devo prenderlo per IL VERBO.
facci prende quanto affermato da travaglio e con la stessa puntigliosità corregge, smentisce, rettifica.
però travaglio è un figo, facci un pirla.
a me non sembra molto corretto.
c'è un prolbema e differenza di fondo. E' sempre così.
Se ci mettiamo a sviscerare la questione magari si arriva a un risultato (qualunque esso sia) in tutti i casi se non sarà a vantaggio di Facci, tra un mese salteranno ancora fuori riferimenti a questa questione dandola per vera. (basta guardare quante volte si parla dei conti lasciati da prodi o delle tasse.. ) .
Se la questione sarà a vantaggio di Facci in qualunque discussione di qualsiasi tipo si riporterà facci come grande giornalista fautore di verità.
Il problema di fondo è quindi che non esiste il dialogo tra una fazione e l'altra e si va per partito preso
Beelzebub
30-10-2009, 10:20
non so quanti anni tu abbia , ma ti assicuro che hai detto una assurdità con queste tue affermazioni , di pietro era il messia in terra con tutto il pool di milano durante gli anni di tangentopoli, anche (e soprattutto) per la lega nord per an e per il silviuccio nostrum ...
è storia
Mi sembrava ovvio da ciò che ho scritto che intendessi "all'inizio della sua carriera politica"... non quando era magistrato.
Si, pero' si potrebbe anche specificare dove sono le inesattezze/errori nel pezzo quotato! Perche' altrimenti e' lo stesso gioco che si "deride" quando dicono "eh, ma l'ha scritto Facci" "eh, ma lo dice Travaglio"!
Giustissimo! Io non conosco la vicenda abbastanza bene per dire se e dove wikipedia sbagli o sia inattendibile, ma sicuramente il valore di quel post non è tale da mettere la parola "fine" sulla vicenda...
non so quanti anni tu abbia , ma ti assicuro che hai detto una assurdità con queste tue affermazioni , di pietro era il messia in terra con tutto il pool di milano durante gli anni di tangentopoli, anche (e soprattutto) per la lega nord per an e per il silviuccio nostrum ...
è storia
*
Beelzebub
30-10-2009, 10:32
*
Magari leggi anche la risposta che ho dato prima di quotare a raffica... :rolleyes: :doh:
Jabberwock
30-10-2009, 10:47
Giustissimo! Io non conosco la vicenda abbastanza bene per dire se e dove wikipedia sbagli o sia inattendibile, ma sicuramente il valore di quel post non è tale da mettere la parola "fine" sulla vicenda...
Pero' e' una ricostruzione dei fatti! Puo' essere sbagliata, inesatta, volutamente omissiva di alcuni importanti dettagli... ma insinuarne l'inaffidabilita' a priori, come fatto nel post che hai quotato, perche' e' Wiki non aggiunge nulla alla discussione! Si correggano i punti da correggere, se c'e' da correggere, cosi' si discute e si fa chiarezza!
dave4mame
30-10-2009, 10:53
c'è un prolbema e differenza di fondo. E' sempre così.
Se ci mettiamo a sviscerare la questione magari si arriva a un risultato (qualunque esso sia) in tutti i casi se non sarà a vantaggio di Facci, tra un mese salteranno ancora fuori riferimenti a questa questione dandola per vera. (basta guardare quante volte si parla dei conti lasciati da prodi o delle tasse.. ) .
Se la questione sarà a vantaggio di Facci in qualunque discussione di qualsiasi tipo si riporterà facci come grande giornalista fautore di verità.
Il problema di fondo è quindi che non esiste il dialogo tra una fazione e l'altra e si va per partito preso
ennò.
perchè non mi pare da poco stabilire se travaglio è il dispensatore del VERO a 360 gradi o se, come facci afferma, faccia un resoconto in cui stressa fino al parossismo quello che gli fa comodo e passi a vol d'uccello (sempre che ci passi) su quello che non gli garba.
facci può essere quanto di più bieco esista all'interno dell'ordine.
ma nel momento in cui cui stende un'analisi precisa, in cui enuclea chiarametne una serie di punti BEN PRECISI a sostegno della sua teoria (e non una serie di congetture), le scelte sono due.
o si dimostra che ha sparato cazzate
o si accetta che tutto sommato quello che sostiene è vero.
l'opzione "ma tanto è facci, manco lo leggo" è indice di pochezza intellettuale.
MadJackal
30-10-2009, 10:54
La risposta alla tua domanda e' molto semplice: a discrezione del giudice.
Vale l'art. 129 cpp
1. In ogni stato e grado del processo [e quindi anche in udienza preliminare ndb], il giudice, il quale riconosce che il fatto non sussiste o che l`imputato non lo ha commesso o che il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato ovvero che il reato è estinto o che manca una condizione di procedibilità, lo dichiara di ufficio con sentenza
Le motivazioni date dal giudice qualcuno le ha? Vorrei leggerle e/o saperle.
Beelzebub
30-10-2009, 11:01
Pero' e' una ricostruzione dei fatti! Puo' essere sbagliata, inesatta, volutamente omissiva di alcuni importanti dettagli... ma insinuarne l'inaffidabilita' a priori, come fatto nel post che hai quotato, perche' e' Wiki non aggiunge nulla alla discussione! Si correggano i punti da correggere, se c'e' da correggere, cosi' si discute e si fa chiarezza!
In linea di massima hai ragione, infatti è la stessa critica che ho mosso i oa chi ha bollato l'articolo come "cagata" a priori.
La critica a Wiki è diversa, perchè non è generica ma specifica: la fonte (Wiki) viene postata in risposta a un utente che chiede di sapere come siano andati davvero i fatti a prescindere dalle "contaminazioni politiche"... Converrai con me che citare Wiki come fonte esaustiva di fronte a una domanda del genere non sia proprio il massimo, giacchè come avrai sicuramente letto, trattasi di questioni abbastanza ingarbugliate... Mi riesce difficile pensare che la risposta delle risposte sia nel primo risultato della ricerca con Google... poi magari sbaglio eh...
Mi sembrava ovvio da ciò che ho scritto che intendessi "all'inizio della sua carriera politica"... non quando era magistrato.
Giustissimo! Io non conosco la vicenda abbastanza bene per dire se e dove wikipedia sbagli o sia inattendibile, ma sicuramente il valore di quel post non è tale da mettere la parola "fine" sulla vicenda...
la carriera politica di dipietro è iniziata pochissimi anni dopo quella di magistrato , la notorietà er ancora ben alta..
è stato da parte di berlusconi il cambio di strategia , che ha cominciato a scrditarlo dal momento che ha rifiutato il suo invito al governo , con il conseguente attaccco mediatico alla sua immagine . improvvisamente un messia diventava un pericolo per la nazione , e i suddti a bocca aperta rinnegano quello che fino a poco tempo prima inneggiavano...
un popolo cosi gli italiani , senza memoria e riconoscenza
Beelzebub
30-10-2009, 11:14
la carriera politica di dipietro è iniziata pochissimi anni dopo quella di magistrato , la notorietà er ancora ben alta..
Non ho parlato di "notorietà" ma di essere considerato "il Messia" (politicamente) detto come battuta nel senso di avere un grande consenso in termini di elettorato e di avere un nutrito numero di sostenitori.
è stato da parte di berlusconi il cambio di strategia , che ha cominciato a scrditarlo dal momento che ha rifiutato il suo invito al governo , con il conseguente attaccco mediatico alla sua immagine . improvvisamente un messia diventava un pericolo per la nazione , e i suddti a bocca aperta rinnegano quello che fino a poco tempo prima inneggiavano...
un popolo cosi gli italiani , senza memoria e riconoscenza
Quindi concordi con me che la carriera politica di Di Pietro non sia iniziata con un consenso pari a quello che ha oggi? No, perchè ad accusare gli altri di dire assurdità e di non sapere le cose si fa sempre presto...
Non ho parlato di "notorietà" ma di essere considerato "il Messia" (politicamente) detto come battuta nel senso di avere un grande consenso in termini di elettorato e di avere un nutrito numero di sostenitori.
Quindi concordi con me che la carriera politica di Di Pietro non sia iniziata con un consenso pari a quello che ha oggi? No, perchè ad accusare gli altri di dire assurdità e di non sapere le cose si fa sempre presto...
forse è meglio che rileggi il tuo intervento : Originariamente inviato da Beelzebub Guarda i messaggi
Che non sia una cima direi che è pluriassodato...
Anche Di Pietro all'inizio non se lo cagava nessuno e lo perculavano tutti per la sua dialettica al limite del ridicolo... Ora è il Messia... fai te...
direi che hai scritto che non se lo cagava nessuno , invece ora fa il messia .. diciamo che ha saputo recuperare i consensi che i media gli hanno offuscato , e anche , in parte , avere consensi sul proprio operato non è facile da tradursi in voti ...
sempre se non si abbia il più potente apparato mediatico economico alle spalle si intende ;)
Beelzebub
30-10-2009, 11:34
forse è meglio che rileggi il tuo intervento : Originariamente inviato da Beelzebub Guarda i messaggi
Che non sia una cima direi che è pluriassodato...
Anche Di Pietro all'inizio non se lo cagava nessuno e lo perculavano tutti per la sua dialettica al limite del ridicolo... Ora è il Messia... fai te...
direi che hai scritto che non se lo cagava nessuno , invece ora fa il messia .. diciamo che ha saputo recuperare i consensi che i media gli hanno offuscato , e anche , in parte , avere consensi sul proprio operato non è facile da tradursi in voti ...
sempre se non si abbia il più potente apparato mediatico economico alle spalle si intende ;)
Visto che puntualizzi, puntualizza bene... quello che ho scritto è scritto, basta leggere. Non ho scritto "fa il Messia", ho scritto "è il Messia", in quanto ha un notevole riscontro di elettorato, e l'impennata c'è stata negli ultimi anni, di certo non ha avuto un consenso costantemente elevato da quando è entrato in politica...
Questo il senso del mio post, mi spiace che non ti sia stato chiaro nella sua versione iniziale.
Sulle cause e i meriti dell'andamento dei consensi nella sua carriera politica non mi pare di essermi espresso...
Jabberwock
30-10-2009, 11:41
In linea di massima hai ragione, infatti è la stessa critica che ho mosso i oa chi ha bollato l'articolo come "cagata" a priori.
Infatti e' quel che ho detto! ;)
La critica a Wiki è diversa, perchè non è generica ma specifica: la fonte (Wiki) viene postata in risposta a un utente che chiede di sapere come siano andati davvero i fatti a prescindere dalle "contaminazioni politiche"... Converrai con me che citare Wiki come fonte esaustiva di fronte a una domanda del genere non sia proprio il massimo, giacchè come avrai sicuramente letto, trattasi di questioni abbastanza ingarbugliate... Mi riesce difficile pensare che la risposta delle risposte sia nel primo risultato della ricerca con Google... poi magari sbaglio eh...
Si, ma il dubbio che possa aver citato Wiki per semplice comodita' potrebbe anche venire! Ovvero, conoscendo i fatti piu' o meno dettagliatamente, invece di riscriverli di suo pugno, magari commettendo qualche errore dovuto alla memoria (fosse anche confondere un nome), ha copincollato un articolo che, AFAHK, era adatto al caso! Capita spesso quando si discute in rete!
Per dire, se quelle stesse identiche parole fossero state attribuite ad altri invece che a Wiki, cambiava qualcosa? Per smentire una ricostruzione, la cosa migliore da fare sarebbe smentire i fatti, non la fonte (come, per altro, osservi, si richiedeva nei riguardi di Facci)! Altrimenti si prende per valida la ricostruzione, no?
Per altro, sai bene che in SPA troverai sempre qualcuno che avra' da ridire sulla imparzialita' delle fonti (e qui rientra l'obiezione su Imposimato)! E' anche indubbbio che alcuni siano ritenuti piu' autorevoli di altri per il passato che hanno avuto, ma questo vale in ogni campo, mica solo la stampa!
Ora restiamo in attesa di altre ricostruzioni, poi traiamo le conclusioni!
Visto che puntualizzi, puntualizza bene... quello che ho scritto è scritto, basta leggere. Non ho scritto "fa il Messia", ho scritto "è il Messia", in quanto ha un notevole riscontro di elettorato, e l'impennata c'è stata negli ultimi anni, di certo non ha avuto un consenso costantemente elevato da quando è entrato in politica...
Questo il senso del mio post, mi spiace che non ti sia stato chiaro nella sua versione iniziale.
Sulle cause e i meriti dell'andamento dei consensi nella sua carriera politica non mi pare di essermi espresso...
probabilmente avresti potuto esprimerlo meglio , da quel che scrivevi pareva si parlasse di uno sconosciuto .
^TiGeRShArK^
30-10-2009, 12:54
Ma non e' che nella "la chouffe" c'erano sostanze psicotrope?
Non accuso Di Pietro di essere stato corrotto perche' (come Dell'Utri) non lo conosco e quindi come potrei? Dico solo che visti i fatti in oggetto, che sono OGGETTIVAMENTE SOSPETTI, almeno un processo sarebbe stato doveroso farlo.
E infatti è iniziato tutto l'iter giuridico, conclusosi subito con l'archiviazione dato che era tutto basato su cose fasulle, e infatti subito dopo è stato aperto il processo a carico dei soliti noti accusati di avere architettato il tutto proprio per far perdere la faccia a di pietro in seguito all'invito a comparire inviato ad Ilvio dalla procura di milano. :)
Fosse stato Berlusconi l'avrebbero processato a vita, lui nemmeno rinviato a giudizio.
No, non ce n'era bisogno. :)
In compenso i magistrati hanno ritenuto far maggiore luce sui mandanti di quello "sputtanamento". :)
In ogni caso, al di la' degli esiti processuali che sono noti, dico semplicemente che per un pm accettare regali principeschi e "prestiti" senza interesse a botte di cento milioni (E ANCHE SE I "PRESTITI" E I REGALI NON SONO STATI GIUDICATI MERITEVOLI DI RINVIO A GIUDIZIO, ESISTONO) mi basta per qualificare la persona. Poi come la qualifico e' un problema mio, ma dovresti portelo anche tu.
Quindi metteresti sotto indagine chiunque riceva in prestito 50K euro? :)
Mah..
strano...
A me sembrano bruscolini, non riesco a capire come sia possibile che A TE, che sei abituato a BEN ALTRE cifre, possa sembrare un fatto così tanto grave da aprire un indagine su CHIUNQUE accetti 50k.
Quanto al resto non mi risulta di aver mai difeso Previti e quanto a Travaglio mi permetto semplicemente di non considerarlo vangelo come fonte: proprio per evitare analoghi sospetti se noti sto accuratamente evitando di citare Facci (che pure e' molto informato sull'argomento) limitandomi ad altre fonti non evidentemente parziali, come ad esempio Imposimato.
Ah, vero, tu difendi sempre il condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, frequentatore ACCERTATO di boss, Dell'Utri ed Ilvio, che è stato ACCERTATO dalla sentenza di secondo grado che abbia corrotto Mills, ogni tanto faccio confusione. :)
claudioborghi
30-10-2009, 13:36
Per smentire una ricostruzione, la cosa migliore da fare sarebbe smentire i fatti, non la fonte
Appunto... ti do' una mano nella maniera piu' semplice possibile.
Prendiamo una frase della ricostruzione di Travaglio smentita da Facci e limitiamoci ai cento milioni.
Travaglio dice:
"un certo Rocca, che era molto amico di Di Pietro e che andava a caccia insieme a Di Pietro, aveva aiutato quest’ultimo anni prima in un momento di difficoltà, prestandogli 100 milioni di lire"
"Di Pietro verrà processato a Brescia e a Brescia si stabilirà che quei soldi erano semplicemente i prestiti del suo amico Rocca, neanche di Gorrini, ma di Rocca e che non c’era nessuna estorsione, nessuna concussione dietro e quindi non c’erano reati, c’era semplicemente quella leggerezza, grave finché si vuole"
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/2009/10/26/la_diretta_con_marco_travaglio.html
Uno che legge 'sta cosa puo' forse capire che l'origine dei soldi era Gorrini (fatto che sarebbe MOLTO sospetto, dato che Gorrini era un inquisito che ha fatto sparire dalle casse della MAA assicurazioni piu' di 50 miliardi)?
Certo che no, ha fatto tutto l'"amico" Rocca.
Leggiamo la fonte DIRETTA, vale a dire proprio la sentenza nominata da Travaglio
"La dazione dei cento milioni fatta da Gorrini a Di Pietro e' circostanza del tutto pacifica"
E non solo, si specifica pure che Di Pietro ha chiesto lui i soldi a Gorrini :eek:
ma in maniera stupefacente la sentenza dice che e' vero, Di Pietro si e' beccato cento milioni, li ha chiesti lui a Gorrini, non e' stato fissato interesse e scadenza :eek: ma che e' tutto normale perche'
"la decisione di corrispondere la somma richiesta non appare in alcun modo ne coartata ne indotta dall'allora pubblico ufficiale ma, semplicemente, determinata da un personale calcolo di convenienza, quello di compiacere un magistrato"
:doh:
Ma ci rendiamo conto? E poi si parla di due pesi e due misure!!!
Ma normalissimo! Un dirigente malfattore caccia cento chili a Di Pietro ma NON E' IL CASO NEPPURE di rinviare a giudizio perche' mica l'ha costretto... :muro:
Berlusconi lo rinviano a giudizio pure se starnuta...
IO, una persona che fa il magistrato, che va da un imprenditore, gli chiede (e ottiene) cento milioni e non fissa ne interesse ne scadenza SAPREI BENE COME DEFINIRLA. Senza contare che questo e' solo uno (di quelli che si conoscono), l'altro e' D'Adamo di cui si e' parlato prima.
Per il suo collega giudice invece e' tutto normale, nessuna costrizione, normale prestito, non e' il caso di approfondire oltre. Si archivia e cosi' Travaglio e i suoi adepti possono giustamente dire ai quattro venti che Di Pietro "ne e' uscito pulito".
Perfetto.
Ecco la parte in questione della sentenza, direttamente dal sito di di pietro stesso (faccia tosta incredibile)
http://www.antoniodipietro.it/lamiastoria/documenti/9luglio19977686.pdf
Beelzebub
30-10-2009, 13:41
Appunto... ti do' una mano nella maniera piu' semplice possibile.
Prendiamo una frase della ricostruzione di Travaglio smentita da Facci e limitiamoci ai cento milioni.
Travaglio dice:
"un certo Rocca, che era molto amico di Di Pietro e che andava a caccia insieme a Di Pietro, aveva aiutato quest’ultimo anni prima in un momento di difficoltà, prestandogli 100 milioni di lire"
"Di Pietro verrà processato a Brescia e a Brescia si stabilirà che quei soldi erano semplicemente i prestiti del suo amico Rocca, neanche di Gorrini, ma di Rocca e che non c’era nessuna estorsione, nessuna concussione dietro e quindi non c’erano reati, c’era semplicemente quella leggerezza, grave finché si vuole"
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/2009/10/26/la_diretta_con_marco_travaglio.html
Uno che legge 'sta cosa puo' forse capire che l'origine dei soldi era Gorrini (fatto che sarebbe MOLTO sospetto, dato che Gorrini era un indagato)?
Certo che no, ha fatto tutto l'"amico" Rocca.
Leggiamo la fonte DIRETTA, vale a dire proprio la sentenza nominata da Travaglio
"La dazione dei cento milioni fatta da Gorrini a Di Pietro e' circostanza del tutto pacifica"
E non solo, si specifica pure che Di Pietro ha chiesto lui i soldi a Gorrini :eek:
ma in maniera stupefacente la sentenza dice che e' vero, Di Pietro si e' beccato cento milioni, li ha chiesti lui a Gorrini, non e' stato fissato interesse e scadenza :eek: ma che e' tutto normale perche'
"la decisione di corrispondere la somma richiesta non appare in alcun modo ne coartata ne indotta dall'allora pubblico ufficiale ma, semplicemente, determinata da un personale calcolo di convenienza, quello di compiacere un magistrato"
:doh:
Ma ci rendiamo conto? E poi si parla di due pesi e due misure!!!
Ma normalissimo! Un dirigente malfattore caccia cento chili a Di Pietro ma NON E' IL CASO NEPPURE di rinviare a giudizio perche' mica l'ha costretto... :muro:
Berlusconi lo rinviano a giudizio pure se starnuta...
IO, una persona che fa il magistrato, che va da un imprenditore, gli chiede (e ottiene) cento milioni e non fissa ne interesse ne scadenza SAPREI BENE COME DEFINIRLA. Senza contare che questo e' solo uno (di quelli che si conoscono), l'altro e' D'Adamo di cui si e' parlato prima.
Per il suo collega giudice invece e' tutto normale, nessuna costrizione, normale prestito, non e' il caso di approfondire oltre. Si archivia e cosi' Travaglio e i suoi adepti possono giustamente dire ai quattro venti che Di Pietro "ne e' uscito pulito".
Perfetto.
Ecco la parte in questione della sentenza, direttamente dal sito di di pietro stesso (faccia tosta incredibile)
http://www.antoniodipietro.it/lamiastoria/documenti/9luglio19977686.pdf
Se quello che riporti è vero non posso che trovarmi d'accordo sulle perplessità che ti sorgono nei confronti di Di Pietro...
p.s.: ma a che risoluzione l'hanno scannerizzato 'sto documento? :muro:
quello chè è certo è che dipietro, al massimo della sua notorietà come giudice, venne lungamente tirato per la giacchetta e corteggiato da esponenti dell'allora msi .poi sono iniziati per lui i guai giudiziari che si sono miracolosamente dissolti una volta cambiata sponda e accettata la famosa candidatura nel collegio blindato del mugello.
faccio fatica a pensare a un dipietro come uomo di centrosinistra e in effetti la sua politica si riduce ad un antiberlusconismo radicale in cui la critica è chiara ed evidente mentre le proposte sulla maggior parte dei temi sono del tutto assenti.
nomeutente
30-10-2009, 14:56
non so quanti anni tu abbia , ma ti assicuro che hai detto una assurdità con queste tue affermazioni , di pietro era il messia in terra con tutto il pool di milano durante gli anni di tangentopoli
Non credo che tu volessi sottendere "ho a che fare con un bambino", ma semplicemente mettere in dubbio che il tuo interlocutore sia stato testimone delle vicende di cui state trattando: gli intenti probabilmente non erano denigratori, ma i commenti personali sono preferibilmente da evitare.
Vincenzo1968
30-10-2009, 15:28
non so quanti anni tu abbia , ma ti assicuro che hai detto una assurdità con queste tue affermazioni , di pietro era il messia in terra con tutto il pool di milano durante gli anni di tangentopoli, anche (e soprattutto) per la lega nord per an e per il silviuccio nostrum ...
è storia
Conviene riportare le parole dei protagonisti dell'epoca:
Gianfranco Fini: “L’avviso di garanzia a Craxi non è solo la fine di un leader, ma anche la fine ingloriosa di un regime in cui i segretari dei partiti di governo hanno accumulato negli anni più potere di qualsiasi dittatore. La scelta dei pm di Milano di emettere l’avviso di garanzia all’indomani delle lezioni amministrative dimostra che la magistratura milanese non fa politica, contrariamente a quanto sostenuto proprio dal segretario socialista” (Ansa, 15-12-92). “L’avviso di garanzia ad Andreotti per concorso esterno in associazione mafiosa è la fine del regime: lo dimostra l'autentico boato che ha salutato la notizia da me data alle migliaia di veronesi che affollavano il mio comizio… Pare proprio che il sistema si reggesse sulle tangenti e sulle organizzazioni criminali” (27-3-93).
“Ormai mi sento a disagio nel frequentare questo Parlamento: chiederò ai gruppi parlamentari missini di valutare l'opportunità di non partecipare più ai lavori della Camera e del Senato” (Ansa, 28-3-93). “La gente i tangentisti li vuole in galera” (5-6-94). “Sono lieto che Di Pietro abbia detto di aver indagato in tutte le direzioni, io non ne avevo mai dubitato” (La Repubblica, 30-10-94).
Umberto Bossi: “Sulle tangenti auguriamo al giudice Di Pietro di andare avanti a tutta manetta. Senza la Lega, ora Di Pietro sarebbe in un pilastro di cemento armato” (Ansa, 20-12 92). “Berlusconi sbaglia ad accusare i giudici di averlo colpito in base al principio della responsabilità oggettiva. Se così fosse, avrebbero dovuto avvisarlo già molti mesi fa, quando sono stati inquisiti i primi uomini Fininvest” (il Giornale, 23-11-94).
Rocco Buttiglione: “La classe dirigente del partito (la Dc, nda) è da tempo sotto accusa a causa della corruzione dell’intero sistema politico. In un altro paese un politico onesto lancerebbe il suo guanto di sfida ai dirigenti e farebbe appello alla base democristiana, conducendo una battaglia interna al partito. In Italia, però, questo non è possibile perché i capi, saggiamente, hanno usato il denaro delle tangenti per comprarsi la base. Buona parte delle tessere sono fasulle” (Ansa, 25-10-92).
“Se dietro le inchieste sulla corruzione c’è una manovra politica, non solo non è un’attenuante, ma un’aggravante per la politica. Se fosse giusta la convinzione che in Italia è del tutto impossibile che uno dei potenti sia chiamato a rispondere dei suoi misfatti da un giudice che fa semplicemente il suo mestiere, allora vorrebbe dire che la corruzione del sistema è giunta al limite estremo” (La Stampa, 27-8-92).
Roberto Castelli: “A Craxi avrei voluto gridare: ‘Bettino, dov’è finita la fontana sparita a Milano?’” (Corriere della Sera, 4-8-93). “Non posso credere alla malattia di Craxi. Piuttosto condivido l’opinione di chi propone che Craxi sia posto sotto tutela coatta” (Ansa, 22-10-’97).
Maurizio Gasparri: “Per noi Di Pietro è un mito” (23-7-94). “Di Pietro è meglio di Mussolini” (7-5-94).
Ignazio La Russa. “Calcoli politici di Di Pietro? Mai. Chi lo pensa è in malafede. Starei per dire che è un farabutto”(6-12-94).
Carlo Giovanardi: “Caro Di Pietro, sento il dovere di ringraziarLa per la professionalità ed il senso della misura con il quale conduce la difficile inchiesta a Lei affidata. Voglio esprimerLe la piena solidarietà per la coraggiosa azione Sua e dei Suoi colleghi, perché sappia che all’interno del cosiddetto Palazzo, ai piani alti come ai piani bassi, c’è chi fa il tifo per Lei. Perché, come giustamente Lei ha affermato in una intervista, il problema non è quello di criminalizzare entità astratte come i partiti: qui si tratta di aiutare gli onesti e le persone per bene, che sono in tutti i partiti, a difendersi dall’aggressione dei disonesti che con il malaffare lucrano ingenti risorse, parti delle quali vengono investite per comprare consenso politico e via così in una spirale perversa. E… la moneta cattiva scaccia quella buona. Finchè qualcuno, provvidenzialmente, non toglie dalla circolazione i falsari. Grazie dunque per il Suo impegno da un deputato Dc che … crede sia ancora possibile dimostrare che non è da ingenui avere fiducia nelle istituzioni” (lettera aperta diffusa in migliaia di copie tramite l’agenzia “Centralità – Area Forlani”, 20-5-1992).
Paolo Pillitteri: “Di Pietro è una persona positiva, buona, cordiale, per quanto può esserlo uno che fa arrestare le persone” (L’Espresso, 28-6-92). “I pm sono l’accusa e devono battersi per la verità. Se Arnaldo (Forlani) nega l’evidenza, il pm si arrabbia. Il processo Cusani è diventato il processo al sistema, l’ho visto tutto in tv, è stato un grande momento di cinema verità” (La Stampa, 19-12-93).
Cesare Previti: “Di Pietro dimostra ancora una volta d’essere un grande personaggio, la cui coerenza merita rispetto e ammirazione” (7-12-94).
Gaetano Pecorella: “Le amicizie di un giudice (Di Pietro, nda), la sua vita privata, non possono essere usate per invocare irregolarità processuali. Gli unici rilievi che si possono legittimamente sollevare riguardano il rispetto delle regole alle quali gli inquirenti si devono attenere. E su questo fronte, finora, non mi sembra sia emerso nulla di rilevante” (11-9-92).
Carlo Taormina: “Squillante manovrava la giustizia a favore dei potenti. In quanto a Previti, la sua posizione è indifendibile sul piano politico: non c’è avvocato al mondo che ha visto mai nella sua vita una parcella di quelle dimensioni (i 21 miliardi per la causa Imi-Sir, nda). Dovrebbe dimettersi da parlamentare per affrontare come qualsiasi altro cittadino la vicenda che lo riguarda. Quella che sta venendo alla luce è solo una minima parte del marcio che si è sedimentato oltre ogni limite a Roma” (La Stampa, 7-6 96); “Berlusconi deve fare non uno, ma dieci passi indietro, perché il suo conflitto permanente di interessi tra politica e magistratura da una parte, e la ricerca di una personale libertà dai processi dall’altra, impedisce la soluzione della questione giustizia… Il comportamento di Berlusconi è concussivo: strumentalizza milioni di voti, condizionando lo sblocco dei lavori della Bicamerale all’assoluzione in uno sterminato numero di processi o pretendendo spedizioni punitive contro i magistrati che si azzardano a intraprendere azioni penali per gravissime corruzioni giudiziarie…Ora la misura è colma” (Ansa, 11-5-98).
Per non dire dell'innamoramento di Berlusconi che tentò di ingaggiarlo nella sua squadra:
Tratto dall'articolo di Marco Travaglio I voltagabbana di Tangentopoli pubblicato su Micromega:
Forza Italia, Forza Di Pietro. Nessuna traccia, nelle esternazioni berlusconiane di allora, del mefistofelico complotto ordito da Mani Pulite e Botteghe Oscure per “eliminare i partiti liberaldemocratici e portare al potere i comunisti”. Anche perché di comunisti in circolazione, a Milano, il pool ne aveva lasciati pochini. “Sono molto orgoglioso - confessava il Cavaliere il 5 febbraio ’93 - di essere uscito dal settore delle opere pubbliche da vent’anni. Se avevo fiutato le tangenti? Me le hanno chieste! Ne sono uscito perchè era un sistema che giudicavo inaccettabile”. Replay ancora più esplicito nel discorso della “discesa in campo”, con calza di nylon e finta libreria: “La vecchia classe politica italiana è stata travolta dai fatti e superata dai tempi. L’autoaffondamento dei vecchi governanti, schiacciati dal peso del debito pubblico e al sistema del finanziamento illegale dei partiti, lascia il Paese impreparato e incerto nel momento difficile del rinnovamento e del passaggio a una nuova Repubblica” (26-1-94). Niente golpe: autoaffondamento e finanziamento illegale.
Vinte le elezioni, Berlusconi tenta di ingaggiare Di Pietro “nella mia squadra”, come ministro dell’Interno. Il pm rifiuta, ma lui gli promette, per il futuro, il posto di capo della Polizia o dei servizi segreti. Cariche, queste, che difficilmente si offrono a un golpista. “Questo governo - annuncia presentando la “squadra” al Senato - è schierato dalla parte dell’opera di moralizzazione della vita pubblica intrapresa da valenti magistrati. No ai colpi di spugna.
Da questo governo non verrà mai messa in discussione l’indipendenza dei magistrati” (16-5-94). Poi lo scandalo della Guardia di Finanza, il decreto Biondi, l’arresto del fratello Paolo e il famoso invito a comparire. Primo firmatario: Di Pietro. La prova decisiva del complotto e dell’accanimento persecutorio? Nemmeno per sogno, anche perché il primo che si dimette non è Berlusconi: è Di Pietro. “Un magistrato – lo piange il Cavaliere - che si è conquistato con il suo lavoro il rispetto degli italiani… Le sue inchieste esprimevano una grande ansia di verità. Le sue dimissioni lasciano l’amaro in bocca” (6-12-94). “Di Pietro in politica potrebbe essere un’ottima cosa... La sua spinta alla moralizzazione sarebbe un patrimonio prezioso per il Paese… Ho sempre riconosciuto il ruolo svolto dai magistrati nella lotta al sistema perverso della Prima Repubblica. E le tv e i giornali della Fininvest sono sempre stati in prima linea nel difendere i magistrati e in particolare Antonio Di Pietro. Dal Tg5 al Tg4 a Panorama a Epoca al Giornale.
ennò.
perchè non mi pare da poco stabilire se travaglio è il dispensatore del VERO a 360 gradi o se, come facci afferma, faccia un resoconto in cui stressa fino al parossismo quello che gli fa comodo e passi a vol d'uccello (sempre che ci passi) su quello che non gli garba.
facci può essere quanto di più bieco esista all'interno dell'ordine.
ma nel momento in cui cui stende un'analisi precisa, in cui enuclea chiarametne una serie di punti BEN PRECISI a sostegno della sua teoria (e non una serie di congetture), le scelte sono due.
o si dimostra che ha sparato cazzate
o si accetta che tutto sommato quello che sostiene è vero.
l'opzione "ma tanto è facci, manco lo leggo" è indice di pochezza intellettuale.
mi sa che non hai inteso il mio reply.. quello che voglio dire è sempre lo stesso: più volte determinate cose vengono spiegate, e piu volte vengono riproposte cose false nonostante siano già state spiegate. questo limita il dialogo e ammazza determinate discussioni.
chiuso l'ot sull'ot :D
.....
[/i]
a leggere certe cose vengono i brividi
dave4mame
30-10-2009, 15:54
mi sa che non hai inteso il mio reply.. quello che voglio dire è sempre lo stesso: più volte determinate cose vengono spiegate, e piu volte vengono riproposte cose false nonostante siano già state spiegate. questo limita il dialogo e ammazza determinate discussioni.
chiuso l'ot sull'ot :D
l'ho riletto e in effetti credo abbia ragione tu.
d'altra parte devi capire anche me; prendere le parti di facci rischia di avere effetti negativi sull'equilibrio mentale di chiunque :D
Non credo che tu volessi sottendere "ho a che fare con un bambino", ma semplicemente mettere in dubbio che il tuo interlocutore sia stato testimone delle vicende di cui state trattando: gli intenti probabilmente non erano denigratori, ma i commenti personali sono preferibilmente da evitare.
come dice cetto laqualunque ... infattamente era esattamente quello che volevo intendere , un ventenne non può avere cognizione di fatti avvenuti 17 anni fa , a fatica può averla un 28\29 enne non credo infatti che un 20 enne a 3 anni potesse gli accadimenti della politica . solo una questione anagrafica non intesa in qualità dell'interlocutore
majin mixxi
30-10-2009, 17:38
ok Facci sta al giornalismo come io sto tra i geni della matematica ma anche bersi tutto quello che dice Travaglio...:rolleyes:
claudioborghi
30-10-2009, 23:37
L'unico riferimento che io ho trovato da un'altra fonte sembra dire tutt'altro:
In un’altra intercettazione, Pacini afferma: “Se vuoi un mio parere, oggi come oggi noi siamo usciti da mani pulite...siamo quasi usciti...solo perché si è pagato”.
Perche' tutt' altro? Che differenza c'e' tra quello che hai trovato tu e il
“oggi come oggi noi siamo usciti da “mani pulite”[…] pagando, intrafugnando”.
riportato da Imposimato?
I puntini di sospensione tolgono solo un pleonastico "siamo quasi usciti"
Pucceddu
30-10-2009, 23:50
Perche' tutt' altro? Che differenza c'e' tra quello che hai trovato tu e il
“oggi come oggi noi siamo usciti da “mani pulite”[…] pagando, intrafugnando”.
riportato da Imposimato?
I puntini di sospensione tolgono solo un pleonastico "siamo quasi usciti"
Hem, ma allora lo fai apposta... tu hai citato qualcosa dal significato completamente diverso da quello che quoto ora, dato che ti sei fermato, ora, ad un punto, mentre prima hai continuato lasciando intendere altro.
E infatti quello che ho trovato io significa tutt'altro:
“Se vuoi un mio parere, oggi come oggi noi siamo usciti da mani pulite...siamo quasi usciti...solo perché si è pagato”.
ì
h) Esiste un'intercettazione ambientale di Pacini che dice:
"oggi come oggi noi siamo usciti da “mani pulite”[…] pagando, intrafugnando [...] quello che ti voglio dire… a me se chiappano Lucibello e Di Pietro…hanno i soldi in Austria, io sono l’uomo più contento del mondo…vediamo di capirsi io non ho sposato Di Pietro, né ho sposato Lucibello. A me Di Pietro e Lucibello mi hanno sbancato…A me se li buttano dentro tutti e due…mi fai l’uomo più felice del mondo”
Quello che trovato io termina con un punto e ben chiarisce che il PAGANDO e i nomi Di Pietro e Lucibello sono lontani dall'assacione di idee che da invece la tua versione, dove pare, appunto, che i protagonisti dell'intercettazione sono usciti da mani pulite pagano di pietro e lucibello.
Se io cito "Claudio Borghi [...] ...l'ha fatto apposta [...] per confondere."
E diverso da citare
"Claudio Borghi.[...] Quel giorno l'ha fatto apposta a fare [...] e non per confondere."
Sai com'è, non mi fido molto di certi giornalisti e certe cose a volte sembrano prese in giro belle e buone.:rolleyes:
Poi magari ho trovato io un intercettazione sbagliata, non lo escludo.
claudioborghi
31-10-2009, 00:16
Hem, ma allora lo fai apposta... tu hai citato qualcosa dal significato completamente diverso da quello che quoto ora, dato che ti sei fermato, ora, ad un punto, mentre prima hai continuato lasciando intendere altro.
no, scusa, tu mi hai chiesto cosa c'era fra "mani pulite" e "pagando"
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29483601&postcount=91
La domanda era precisa e infatti a quanto pare non c'era niente di rilevante.
Quello che dici tu e' un'altra cosa e se me l'avessi chiesto te l'avrei chiarito subito. Ho riunito le due intercettazioni citate da Imposimato per chiarezza di lettura, senza alcun intento di distorcerne il significato, oltretutto che il link della pagina che le contiene l'ho gia' messo mille volte.
http://orizzonteinfinito.blogspot.com/2008/09/da-corruzione-ad-alta-velocit-2parte.html
Quindi il "siamo usciti da mani pulite pagando" lo dice a uno mentre il "Di Pietro e Lucibello hanno i soldi in Austria e mi hanno sbancato" lo dice a un altro.
Se ti sembra che mettere insieme le due cose alteri di molto il significato mi spiace, non era intenzione.
Comunque dato che Pacini aveva come unici contatti di "mani pulite" proprio Di Pietro e Lucibello non si capisce chi altro avrebbe potuto "pagare per uscire da mani pulite"
cfr Imposimato
Il fatto certo è che Pacini Battaglia, pur inquisito dalla Procura di Milano, negli anni 1993-95 non ha subito alcuna custodia cautelare. Così come è sicuro che l’indagine preliminare a suo carico venne svolta in via esclusiva e comunque predominante da Di Pietro (così come hanno affermato, con indiscutibile chiarezza) altri due magistrati del pool Colombo e Greco). Altrettanto fondato è che per evitare di essere incarcerato Pacini si presentò spontaneamente al dott. Di Pietro, assistito dall’avv: Lucibello (frequentatore e commensale abituale del pm). C’è infine un’altra certezza: in concomitanza con questi fatti Pacini provvide a rivendere, al prezzo di quattro miliardi e mezzo, all’imprenditore Antonio D’Adamo (anche lui amicissimo di Di Pietro), le azioni di una società a lui vicina, la Morave Holding. Ripetiamo: al prezzo di quattro miliardi e mezzo di lire, dopo che solo venti giorni prima le aveva acquistate dalla Atlantic Finance al prezzo doppio di nove miliardi. Tranne D’Adamo, a tutt’oggi, nessuno è stato in grado di fornire una spiegazione a un comportamento così illogico e autolesionistico da parte di una persona la cui avvedutezza commerciale non può essere messa in dubbio e che ha fatto di Pierfrancesco “Chicchi” Pacini Battaglia un supercampione dell’ambiente specializzato nell’elaborazione di certe tecniche bancarie
John Cage
31-10-2009, 00:19
:asd: Bello il titolo di questo 3d.
Per sbugiardare Facci invece di solito bastano pochi secondi. :asd:
Pucceddu
31-10-2009, 09:30
no, scusa, tu mi hai chiesto cosa c'era fra "mani pulite" e "pagando"
Hai ragione, il dubbio sul resto m'è venuto poi ma ho dimenticato di scriverlo.
Comunque si, la tua "versione" è abbastanza fuorviante, ma nell'originale non c'è comunque nulla che mi levi qualche dubbio.
Bye.
Vincenzo1968
01-11-2009, 14:31
Ricordo che oltre ai falsi dossier su Di Pietro, ne furono fabbricati anche sulla lega nord(all'epoca acerrima nemica di Berlusconi e Craxi).
Tratto dal libro Mano Pulite - La vera storia di Gianni Barbacetto, Peter Gomez E Marco Travaglio(Editori Riuniti):
...
È lo stesso Mancuso che, nell'estate del 1995, ha chiesto a Dini di mettere fuorilegge la Lega Nord su fantomatici traffici d'armi. Sullo stesso tema Craxi è in possesso di un dossier del Sisde, misteriosamente sparito dagli archivi del servizio. Lo pubblica lui stesso sottoforma di "lettera di un leghista pentito" a Edmond Dantès(uno degli pseudonimi usati da Craxi) sull'Italia settimanale, la rivista vicina ad An diretta da Alessandro Caprettini(fra i più assidui interlocutori del telefono di Hammamet).
...
Ora, dobbiamo credere a Travaglio quando dice che era un dossier fasullo? O Travaglio è il solito mentitore? Se travaglio è un mentitore, quei traffici d'armi non erano affatto "fantomatici".
Perché vengono riportate a galla, oggi, quelle false accuse su Di Pietro e si tace, invece, sui traffici d'armi della Lega Nord?
Vincenzo1968
01-11-2009, 15:39
Perchè le "accuse" concernenti certi comportamenti del Dipietro erano affatto false. Le scatole da scarpe piene di soldi, gli appartamenti in comodato d'uso, le mercedes in prestito etc etc etc, per arrivare alle intercettazioni di certo Pacini Battaglia, nelle quali lo si udiva dichiarare che era stato, da sappiamo bene chi, sbancato sono fatti, mica chiacchiere come le armi leghiste, conosciuti ed agli atti da tempo. Che poi qualcuno le abbia volute ritenere azioni penalmente irrilevanti è altro discorso, ma mi piacerebbe che certe azioni venissero addebitate a qualcuno di noi, certamente le probabilità di venir incarcerati, con successiva fusione della chiave, sarebbero molto molto elevate e certi trattamenti "di riguardo" ce li potremmo scordare.
Riguardo i "traffici d'armi" da parte della lega apparvero, fin da subito, più che chiaramente ipotesi ridicole, quindi non vennero neppure prese, tanto apparivano sballate, in considerazione. Inoltre sarebbe da chiarire da dove scaturirono quelle calunnie ed è assai probabile che la provenienza fosse da ascrivere ai sinistri, spaventati dall'ascesa di un partito territoriale che stava soppiantandoli.
Sarebbe tempo tu ci dessi un taglio di utilizzare fatti decontestualizzati dal loro periodo storico. Quanto accaduto tra lega e Berlusconi dopo la crisi del 1994, crisi che provocò la caduta del suo primo governo, è ascrivibile alla feroce lotta politica che si verificò per la supremazia nel nord, lotta che venne, lo dichiarò lo stesso Bossi quando si scusò con i suoi elettori per l'errata linea politica, alimentata da personaggi attigui alla magistratura che indussero la lega al cavalcare l'origine mafiosa, mai dimostrata, dei capitali che vennero utilizzati da Berlusconi.
P.S. Le strumentalizzazioni lasciale confezionare a Travaglio, lui è, in questo campo, un vero professionista, mentre tu solo un mediocre dilettante e si vede.
Dunque, vediamo un po': in quel periodo vengono fabbricate false accuse sui nemici di Berlusconi(lega e Di Pietro principalmente).
Travaglio riporta la verità: è credibile solo quando difende la lega; nel caso di Di Pietro è un mentitore. :bimbo:
Se Travaglio confezionasse strumentalizzazioni, come dici tu, oggi dovrebbe tirare fuori la storia del traffici d'armi della lega, come fate voi con le minchiate su Di Pietro, e strumentalizzarla alla grande.
Uhmmmm... io a forza di sentirvi mi vado convincendo che Travaglio sia un bugiardo. C'è un dossier del Sisde sui traffici d'armi della lega. C'è la lettera di un pentito della lega su quei traffici. Voglio che se ne parli e che salti fuori tutta la verità. :bimbo:
In quanto alle fantomatiche scuse di Bossi, ti ho chiesto diverse volte, in passato e in altri thread, di postare delle fonti. Ché sarebbe interessante capire come se la cavò con delle semplici scuse dopo anni di feroci attacchi sostenuti da un'altrettanto feroce campagna stampa:
Liberazione, 22 ottobre 2009:
Risponda, Senatur!
Correva l’anno 1998. La Padania, organo della Lega Nord, scatenava
una vera e propria campagna contro Berlusconi, chiamato, senza
perifrasi, «mafioso». E ricostruiva le tappe della fulminea,
stupefacente ascesa economica del caudillo. Della querela sporta da
Berlusconi non si seppe più nulla. Salvo che, poco dopo, il nemico
giurato diventò il più fidato degli alleati. A cosa si dovette questa
repentina conversione? E su cosa è fondato l’asse di ferro che regge il
governo del Paese?
http://www.funize.com/images/frontpages/cf7df5b9571ccd5243fa185dff70ab69.pdf
Articoli de La Padania:
http://www.alain.it/2009/04/15/berlusconi-sei-un-mafioso-rispondi-la-padania-1998/
La Fininvest è nata da Cosa Nostra (http://web.archive.org/web/20001025012504/http://www.lapadania.com/1998/ottobre/27/271098p04a2.htm) – Matteo Mauri – 27 Ottobre 1998
Parla meneghino ma è di Palermo (http://web.archive.org/web/20001031062912/http://www.lapadania.com/1998/luglio/22/220798p05a1.htm) – 22 Luglio 1998
Silvio riciclava i Soldi della Mafia (http://web.archive.org/web/20001209081800/http://www.lapadania.com/1998/luglio/07/070798p13a6.htm) – 7 Luglio 1998
C’è una legge inapplicata: Berlusconi è ineleggibile (http://web.archive.org/web/20010221050339/http://www.lapadania.com/1999/novembre/25/251199p02a2.htm) – Davide Caparini – 25 Novembre 1999
Imprenditore o politico è il momento della scelta (http://web.archive.org/web/20020714223857/http://www.lapadania.com/1998/novembre/08/081198p05a2.htm) – Chiara Garofano – 8 Novembre 1998
Fu Craxi a spingere Berlusconi in politica (http://web.archive.org/web/20020129105722/http://www.lapadania.com/1998/maggio/05/050598p04a4.htm) – 5 Maggio 1998
Un biscione di miliardi in Svizzera (http://web.archive.org/web/20021122134233/http://www.lapadania.com/1998/novembre/03/031198p11a3.htm) – Emilio Parodi – 3 Novembre 1998
Le sedici cassaforti occulte (http://web.archive.org/web/20000617132841/http://www.lapadania.com/1998/settembre/29/290998p03a1.htm) – Max Parisi – 29 Settembre 1998
Soldi sporchi nei forzieri del Berlusca (http://web.archive.org/web/20020715075855/http://www.lapadania.com/1998/luglio/02/020798p15a1.htm) – 2 Luglio 1998
Così il biscione si mise la coppola (http://web.archive.org/web/20020715064138/http://www.lapadania.com/1998/luglio/10/100798p13a3.htm) – 10 Luglio 1998
Le gesta di Lucky Berlusca (http://web.archive.org/web/20010509181032/http://www.lapadania.com/1998/agosto/30/300898p02a1.htm) – Max Parisi – 30 Agosto 1998
Berlusconi Mafioso? 11 domande al cavaliere per negarlo (http://web.archive.org/web/20000620155012/http://www.lapadania.com/1998/luglio/08/080798p02a1.htm). – Max Parisi – 8 Luglio 1998
Sulla rete non ho trovato traccia della scuse di Bossi. In compenso c'è questo video dove si nega l'evidenza(Calderoli, a chi gli chiede conto di quegli articoli dove si dà del mafioso a Berlusconi, dice che in quegli anni La Padania non veniva stampata):
http://www.pieroricca.org/2008/10/27/calderoli-dixit/
“Per esempio potremmo ricoprire i muri della Lombardia con manifesti che riproducano una delle prime pagine de ‘La Padania’ dove si chiedeva se Berlusconi era un mafioso o no” (Roberto Calderoli, 27 agosto 1998).
Vincenzo1968
01-11-2009, 16:12
dal libro Mani Pulite - La vera storia (http://www.libreriauniversitaria.it/mani-pulite-vera-storia-mario/libro/9788835952411):
Fabio Salamone è il giudice della Procura di Brescia che si occupò delle indagini su Di Pietro. Per quasi due anni dal 1995 al 1996 si dedica anima e corpo a Di Pietro, riuscendo ad aprire in pochi mesi una cinquantina di procedimenti su di lui e una quarantina sugli altri pm del pool di Milano.
Il suo lungo momento di gloria durerà un anno e mezzo, fino a quando le sue inchieste cominceranno regolarmente a infrangersi contro il muro dei gip, trasformandosi in altrettante archiviazioni. Solo allora, il suo nuovo capo, Giancarlo Tarquini, il procuratore generale di Brescia e il Csm si accorgeranno della "grave inimicizia" che lo oppone a Di Pietro. E lo destineranno ad altre incombenze. Ma ormai l'obiettivo(diffamare Di Pietro) è stato raggiunto.
Le "gravi inimicizie". Chi è Fabio Salamone:
Capo dei gip della natìa Agrigento, la stessa città dove opera anche il fratello Filippo, titolare del gruppo Impresem, finito sotto inchiesta per corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa, considerato dagli inquirenti il successore di Angelo Siino al tavulino a cui si accomodano mafiosi, politici e imprenditori per spartirsi gli appalti della Sicilia, con relative tangenti.
Nel 1993 i sostituti procuratori agrigentini scrivono al procuratore capo per esprimergli l'imbarazzante parentela del giudice Fabio.
Il Csm aveva avviato la procedura per il trasferimento. Fabio Salamone anticipa la decisione del Consiglio chiedendo il trasferimento ad altra sede. Gli tocca la Procura di Brescia, competente a occuparsi delle vicende giudiziarie che coinvolgono i magistrati di Milano. E il primo magistrato a imbattersi in Salamone è proprio Di Pietro che del fratello Filippo si era più volte occupato in passato. Al punto da avere già pronta, nel 1993, una richiesta di custodia in carcere(poi sospesa perché tutta l'indagine passò per competenza a Palermo).
Vincenzo1968
01-11-2009, 16:59
Sempre dal libro Mani Pulite - La vera storia (http://www.libreriauniversitaria.it/mani-pulite-vera-storia-mario/libro/9788835952411):
La bugie dell'assicuratore.
Quando gli chiedono perché abbia sentito il bisogno di scrivere il secondo promemoria, Gorrini risponde con una bugia: "perché non avevo più copie di quello del 4 ottobre 1994". Basterà una perquisizione a casa della sua compagna per scoprire copie di entrambi i memoriali. Quello dell'ottobre 1994 e quello del marzo 1995. Molto diversi fra loro. Qual è la differenza? Il secondo - scrive il gup - contiene "una versione decisamente più compromettente dei rapporti Gorrini- Di Pietro":
Gorrini faceva falsamente risalire la conoscenza di Di Pietro agli inizi degli anni ottanta o poco prima; si dipingeva assiduo frequentatore del magistrato; sulla vicenda dei debiti di Rea aggiungeva che Di Pietro gli aveva paventato rischi anche personali e gli aveva indicato i creditore del Rea quali persone pericolose; sulla vicenda della Mercedes aggiungeva di avere saputo che il magistrato aveva venduto l'auto "ovviamente" incamerando il prezzo della vendita.
Anche questo racconto di Gorrini è "vastamente inattendibile": e c'è il "fondato sospetto che Gorrini abbia alterato i contenuti reali dei rapporti con Di Pietro, strumentalizzandoli per il soddisfacimento di interessi propri(gli aiuti nelle vicende societarie) e di altri personaggi inquisiti dall'ex magistrato, che finalmente potevano vedere nella veste di accusato il loro acerrimo accusatore".
...
Due giorni prima, al telefono con la sua compagna, l'assicuratore preannuncia che, se stavolta non lo aiutano, allora "dico la verità, tiro fuori Paolo, Dinacci, il ministro". Cioè racconterà come sono andate le cose: tirando in ballo Paolo Berlusconi e ricordando che fu lui a spingerlo a parlare con gli ispettori. Stavolta - dice Gorrini - non farà nulla gratis: in cambio della accuse a Di Pietro intende "battere per un accordo con Banca Popolare di Novara". Non come in novembre, quando si espose davanti agli ispettori, riuscendo indirettamente a provocare le dimissioni dell'ex amico, e in cambio non ottenne nulla("Da Paolo ho avuto solo due bottiglie di champagne a natale").
L'indomani, il 25, il suo avvocato, Mario Donzelli, gli raccomanda di dire la verità:
Gorrini: "Mario, ormai ho cavalcato un cavallo, l'unica cosa che minimizzo è perché mi sono presentato là[dagli ispettori]. Io non lo direi, io lo lascerei fuori[Paolo Berlusconi] perché parliamoci chiaro: il più piccolo tu vuoi dire che l'ha detto il più grande... e lì non c'è dubbio... me lo ha detto il grande, che vuol dire il Genovese, è un casino, viene fuori un casino".
[b]Donzelli: "Devi dire la verità".
Gorrini: "Oggi sono salito su un cavallo giusto... Se ho la speranza di salvare, di avere un affare, non l'avrò più, ti pare? Mi sembrava da imbecille non venderla preventivamente a questi due marpioni qua".
Donzelli: "Se riesci a trovarli... che vuoi che ti dica...".
Il 1° giugno 1995 Gorrini viene convocato dalla procura di Brescia per la seconda volta. Deve spiegare le frasi che emergono dalle intercettazioni telefoniche. Per esempio, sui frenetici accordi con Cusani su cosa dire e cosa tacere nel primo interrogatorio. E sulle rivelazioni vendute "a questi due marpioni qua".
L'intesa di tener fuori Paolo Berlusconi in cambio di soldi è lampante. Gorrini crolla: è vero, prima di presentarsi ha contattato Cusani e Paolo Berlusconi "per sollecitare un intervento più autorevole verso la banca popolare di Novara o con la Sai per risolvere i problemi delle mie società".
È vero, ha consegnato un secondo memoriale anti-Di Pietro a Cusani. Ma il resto l'han fatto Paolo Berlusconi e/o Cusani, correndo a raccontare tutto a Taormina, che poi ha riesumato quelle vecchie accuse nel posto giusto: Brescia. Lui - giura Gorrini - non voleva e severamente li redarguì: "Feci loro presente in quale situazione mi avevano coinvolto, li accusai di aver informato l'avv. Taormina".
Vincenzo1968
02-11-2009, 15:23
Le solite chiacchiere stantie, denotanti informazione superficiale, sommato al "vizietto" di estrapolare i fatti dal loro contesto storico, contesto che mostri di non conoscere personalmente e quindi valuti affidandoti agli scritti di qualcuno che proprio disinteressato e super partes non è di default.
...
P.S. La "vera storia" di mani pulite io l'ho vissuta, sono stato un sostenitore del pool fino ad un certo punto e poi, una volta resomi conto che non era la voglia di pulizia ma altro ad esserne motore ma altro nesono divenuto un loro avversario, in diretta, assistendo giorno per giorno agli eventi che l'hanno caratterizzata e non mi occorrono versioni di comodo edulcorate, raccontate da personaggi coinvolti a vario titolo.
La vera storia di Mani Pulite l'ho vissuta anch'io. E quasi quasi c'ero cascato nella storiella inventata a tavolino da Gorrini e Paolo Berlusconi. Finché i giudici di Brescia non rivelarono l'impostura. Finché non si scoprì che il giudice Salamone qualche motivo di risentimento ce l'aveva nei confronti di Di Pietro essendo il fratello di uno che, in Sicilia, partecipava al "tavulino" nel quale mafia, imprenditori e politici si spartivano appalti e mazzette(e per questo motivo fu indagato da Di Pietro).
Ti sarei grato se mi spiegassi questa minchiata di estrapolare i fatti dal loro contesto storico.
Il 29 settembre 1995 il pm Paolo Ielo presenta in aula le trascrizioni delle telefonate intercettate da metà luglio al 27 settembre sull'utenza telefonica di Craxi in Tunisia. Ecco cosa dice il pm:
È provato dalle intercettazioni che da Hammamet organizzava un'assidua attività di dossieraggio. C'è un suo appunto su quanto Forza Italia deve fare per colpire il pool di Milano. Ci sono intercettazioni telefoniche che dimostrano come Craxi sia l'ispiratore di almeno due recenti campagne giornalistiche: quelle sull'appartamento dato in affitto a Di Pietro[realizzata su Il Giornale di Feltri] e quella condotta da Italia Settimanale su un presunto movimento di armi della Lega Nord.
Le telefonate intercettate a Craxi fotografano le relazioni e le attività messe a punto da Craxi. Il 14 settembre Luca Iosi, l'animatore della "Giovine Italia", chiama Craxi e gli parla dell'appartamento della Cariplo concesso a suo tempo in affitto a Di Pietro e abitato dal figlio Cristiano:
Iosi: "Il figlio dell'eroe contribuisce per 240.000..."
Craxi:"Nientemeno, ma quando esce questa cosa qui?"
Iosi: "adesso facciamo sgonfiare il caso e poi gli spariamo nei coglioni"
Una settimana dopo se ne incarivca puntualmente Il Giornale. Iosi però si lamenta con Bobo Craxi perché "nessun tg ha parlato della roba di Di Pietro, l'appartamento: Filippo Facci[ex giornalista dell'avanti e poi di mediaset, "fonte" di Salamone in molte inchieste anti Di Pietro] ha fatto questa cosa per il Giornale...".
L'altro nemico di Craxi, in quel momento, è Bossi. Caprettini chiama Craxi per preannunciare lo "scoop" dell'Italia settimanale sulla "Lega in armi":
Caprettini: "sto facendo quel colpo grazie a te e a questa roba. Ho scatenato un paio di miei cronisti. Io pensavo, sai che faccio? Pubblico la cosa e poi vado da un magistrato amico e gli dico: ahò, indaga. Divertente no?"
Craxi: "Si, si può indagare, serve ad aprire una questione".
Come vedi, grazie alle intercettazioni, è stato ampiamente dimostrato che erano tutte minchiate: e le accuse a Di Pietro e le accuse alla lega. Se tu ti senti autorizzato a riproporre quelle false accuse su Di Pietro spacciandole per verità, io mi sento autorizzato a fare altrettanto con le accuse rivolte alla lega.
Voglio la verità sui traffici d'armi della Lega Nord.
Crazy rider89
02-11-2009, 17:14
faccio fatica a pensare a un dipietro come uomo di centrosinistra e in effetti la sua politica si riduce ad un antiberlusconismo radicale in cui la critica è chiara ed evidente mentre le proposte sulla maggior parte dei temi sono del tutto assenti.
fatti un giro sul sito dell'IdV :)
claudioborghi
02-11-2009, 22:47
La vera storia di Mani Pulite l'ho vissuta anch'io. E quasi quasi c'ero cascato nella storiella inventata a tavolino da Gorrini e Paolo Berlusconi. Finché i giudici di Brescia non rivelarono l'impostura.
Ma cha stai a ddi'? :confused:
Impostura?
Gorrini e D'Adamo hanno o no "prestato" cento milioni a testa a Di Pietro senza interessi e data di restituzione (per tacer degli altri "regalini")?
Per quanto riguarda il resto, non vedo come il fatto che Craxi si informasse sulle imprese di Tonino e cercasse di usare le informazioni ottenute smentisca l'esistenza di tali azioni.
^TiGeRShArK^
03-11-2009, 00:31
Ma cha stai a ddi'? :confused:
Impostura?
Gorrini e D'Adamo hanno o no "prestato" cento milioni a testa a Di Pietro senza interessi e data di restituzione (per tacer degli altri "regalini")?
Per quanto riguarda il resto, non vedo come il fatto che Craxi si informasse sulle imprese di Tonino e cercasse di usare le informazioni ottenute smentisca l'esistenza di tali azioni.
Ma guarda caso il tutto è partito dopo la "confessione" ordinata da previti & paolo & co. :)
fico come tu ti metti a sostenere che un giudice, che fino a poco tempo prima adoravate come un DIO avendo assolto berlusconi, sia l'emissario diretto di SATANA avendo condannato mills in secondo grado..
un rigurgito di amor proprio e di orgoglio, no, eh? :)
mah.. io sinceramente non riuscirei a fare come voi sputtanandomi davanti a tutti per sostenere Ilvio, il mentitore + menzognero degli ultimi 150 anni, quello che riesce anche a SPERGIURARE sulla testa dei suoi figli e a sostenere che i lavori per il ponte sullo stretto inizieranno a dicembre quando una delibera regionale dice l'esatto contrario..
vabbè...
niente di nuovo sotto il sole..
d'altronde è sempre lo stesso che in PRIMA SERATA si beccava le lodi per le case consegnate in abbruzzo SOLO ED ESCLUSIVAMENTE grazie alla provincia autonoma di trento e alla croce rossa italiana......
...sinceramente non ho mai conosciuto un individuo COSI' MESCHINO da fare SCIACALLAGGIO SUI MORTI causati da una tragedia del genere. :Puke:
claudioborghi
03-11-2009, 00:57
Ma guarda caso il tutto è partito dopo la "confessione" ordinata da previti & paolo & co. :)
SiSi... ma i soldi li ha presi...
un po' come marrazzo... andava a trans, pippava cocaina ma la colpa e' di berlusconi...
Di Pietro invece si beccava regali da faraone e "prestiti" a botte da cento milioni ma la colpa era di berlusconi (paolo)...
boh...
Come diceva biscardi qui ci vuole la moviola in campo, Italioti che scrivete e discuttete nei forum siete solo degli ultras da curva nord/sud, un popolo di allenatori di calcio senza avere un briciolo di sportività e conoscenza del calcio. Quello sporco mafioso, basso e bugiardo all'inverosimile è riuscito a far fuoriuscire dalle zucche di molte teste vuote italiane la vera essenza dell'italianità. Mi rincresce dirlo questo popolo senza anima e senza memoria per dare il meglio di se deve emigrare in un stato dove la parola democrazia, giustizia sociale ed etica pubblica ha il vero significato etimologico. Povera Italia.................................
^TiGeRShArK^
03-11-2009, 07:40
SiSi... ma i soldi li ha presi...
un po' come marrazzo... andava a trans, pippava cocaina ma la colpa e' di berlusconi...
Di Pietro invece si beccava regali da faraone e "prestiti" a botte da cento milioni ma la colpa era di berlusconi (paolo)...
boh...
ripeto, un prestito di 50k euro per certi ambienti sono bruscolini.
Discorso diverso rispetto ai 600K e passa euro donati da Ilvio a Mills per corromperlo come sancisce una sentenza di secondo grado non + appellabile nel merito. :)
Strano che tu ti metta a difendere come un forsennato Ilvio per un fatto così grave e ti metti anche a gettare guano su di pietro dopo che è stato già APPURATO dal GIP che è tutto chiaro e limpido e che è tutto partito guardacaso dai soliti amichetti della persona che difendi in ogni dove per delegittimare quella che è stata l'anima di mani pulite. :)
claudioborghi
03-11-2009, 11:56
ripeto, un prestito di 50k euro per certi ambienti sono bruscolini.
Discorso diverso rispetto ai 600K e passa euro donati da Ilvio a Mills per corromperlo
Per certi ambienti? :eek:
Intendi che di solito un magistrato e' uso chiedere piu' soldi? :eek:
In ogni caso ricordo che al momento i soldi beccati da Di Pietro sono CERTI (nemmeno lui li smentisce) mentre dei seicentomila da mediaset a mills non c'e' traccia se non nelle supposizioni dei magistrati.
MA IN OGNI ULTERIORE CASO chi se ne frega qui di quello che ha fatto Silvio, ci sono millemila thread che dissezionano ogni suo comportamento.
Il topic di questo thread sono le BALLE di Travaglio per coprire e minimizzare il comportamento di Di Pietro.
Ripeto, come lo chiamiamo un magistrato che chiede "prestiti" a botte di cento milioni senza interesse e data di restituzione da inquisiti e da suoi amici a cui altri inquisiti hanno "regalato" miliardi?
I fatti sono questi, un COLLEGA magistrato li ha valutati come bagatelle non degne di essere trattate in un processo, ma questo e' accaduto.
Di questo si sta parlando, non di altro.
p.s. Se la Cassazione annulla la sentenza e rinvia ad altro tribunale anche il merito va a farsi benedire, quindi al momento non e' accertato un fico secco, altrimenti anche previti, assolto in appello per il lodo Mondadori, sarebbe innocente.
nomeutente
03-11-2009, 12:25
Come diceva biscardi qui ci vuole la moviola in campo, Italioti che scrivete e discuttete nei forum siete solo degli ultras da curva nord/sud, un popolo di allenatori di calcio senza avere un briciolo di sportività e conoscenza del calcio. Quello sporco mafioso, basso e bugiardo all'inverosimile è riuscito a far fuoriuscire dalle zucche di molte teste vuote italiane la vera essenza dell'italianità. Mi rincresce dirlo questo popolo senza anima e senza memoria per dare il meglio di se deve emigrare in un stato dove la parola democrazia, giustizia sociale ed etica pubblica ha il vero significato etimologico. Povera Italia.................................
Forse "bugiardo" in questo contesto è l'epiteto migliore che hai scritto. Per il resto hai collezionato un flame, un insulto agli elettori del pdl e un'illazione diffamatoria sul presidente del consiglio.
Ce n'è abbastanza per una settimana di sospensione.
^TiGeRShArK^
03-11-2009, 12:30
Per certi ambienti? :eek:
Intendi che di solito un magistrato e' uso chiedere piu' soldi? :eek:
In ogni caso ricordo che al momento i soldi beccati da Di Pietro sono CERTI (nemmeno lui li smentisce) mentre dei seicentomila da mediaset a mills non c'e' traccia se non nelle supposizioni dei magistrati.
MA IN OGNI ULTERIORE CASO chi se ne frega qui di quello che ha fatto Silvio, ci sono millemila thread che dissezionano ogni suo comportamento.
Il topic di questo thread sono le BALLE di Travaglio per coprire e minimizzare il comportamento di Di Pietro.
Ripeto, come lo chiamiamo un magistrato che chiede "prestiti" a botte di cento milioni senza interesse e data di restituzione da inquisiti e da suoi amici a cui altri inquisiti hanno "regalato" miliardi?
I fatti sono questi, un COLLEGA magistrato li ha valutati come bagatelle non degne di essere trattate in un processo, ma questo e' accaduto.
Di questo si sta parlando, non di altro.
p.s. Se la Cassazione annulla la sentenza e rinvia ad altro tribunale anche il merito va a farsi benedire, quindi al momento non e' accertato un fico secco, altrimenti anche previti, assolto in appello per il lodo Mondadori, sarebbe innocente.
Si sta parlando del fatto che Di Pietro non ha fatto assolutamente NULLA di illecito, come è stato appurato al di la di ogni ragionevole dubbio, a differenza dei bei tomi che sei solito difendere. :)
E tu invece vorresti insinuare il contrario a quanto pare visto il tuo :mc: continuato per pagine e pagine...
dimmi una cosa..
per te sono tanti 50k euro? :)
Vincenzo1968
03-11-2009, 14:03
dal libro Mani Pulite - La vera storia (http://www.libreriauniversitaria.it/mani-pulite-vera-storia-mario/libro/9788835952411):
Il 7 luglio 1995 vengono sequestrati dei documenti in via Boezio 2 a Roma, dove ha sede la "Giovine Italia", l'associazione dei seguaci di Craxi coordinati da Luca Iosi, un giovane ammiratore dell'illustre latitante.
Tra le carte di via Boezio ci sono molti appunti, alcuni profetici, rivolti al partito di Berlusconi:
Superato il referendum nel modo migliore, occorre una linea e una squadra da combattimento. Il caso Di Pietro deve diventare un caso simbolo. Il crollo del mito determina conseguenze a catena.
...
Ci sono obiettivi essenziali: il pool milanese innanzitutto. Bisognerebbe avere il coraggio di richiederne l'arresto[nel 2001 lo farà proprio l'ex difensore di Craxi, il sottosegretario all'Interno Carlo Taormina], magari prima che lo chiedano loro. Non se ne farà nulla ma lo scontro di fronte al paese sarà portato a un livello alto e forte. Insomma, attaccare e non difendersi perché i mezzi di sola difesa sono insufficienti. Bisogna denunciare i guasti della "rivoluzione giudiziaria" e farlo con insistenza ossessiva.
Vincenzo1968
03-11-2009, 14:28
Per certi ambienti? :eek:
Intendi che di solito un magistrato e' uso chiedere piu' soldi? :eek:
In ogni caso ricordo che al momento i soldi beccati da Di Pietro sono CERTI (nemmeno lui li smentisce) mentre dei seicentomila da mediaset a mills non c'e' traccia se non nelle supposizioni dei magistrati.
MA IN OGNI ULTERIORE CASO chi se ne frega qui di quello che ha fatto Silvio, ci sono millemila thread che dissezionano ogni suo comportamento.
Il topic di questo thread sono le BALLE di Travaglio per coprire e minimizzare il comportamento di Di Pietro.
Ripeto, come lo chiamiamo un magistrato che chiede "prestiti" a botte di cento milioni senza interesse e data di restituzione da inquisiti e da suoi amici a cui altri inquisiti hanno "regalato" miliardi?
I fatti sono questi, un COLLEGA magistrato li ha valutati come bagatelle non degne di essere trattate in un processo, ma questo e' accaduto.
Di questo si sta parlando, non di altro.
p.s. Se la Cassazione annulla la sentenza e rinvia ad altro tribunale anche il merito va a farsi benedire, quindi al momento non e' accertato un fico secco, altrimenti anche previti, assolto in appello per il lodo Mondadori, sarebbe innocente.
Vedo che continuate imperterriti a seguire la linea dettata da Craxi:
Bisogna denunciare i guasti della "rivoluzione giudiziaria" e farlo con insistenza ossessiva.
E vedo che la vostra fonte preferita è quel "giornalista", Filippo Facci; la stessa "fonte" del giudice Salamone in molti dei procedimenti anti-Di Pietro. Complimenti!
In ogni caso ricordo che al momento i soldi beccati da Di Pietro sono CERTI (nemmeno lui li smentisce) mentre dei seicentomila da mediaset a mills non c'e' traccia se non nelle supposizioni dei magistrati.
Non vedo perché Di Pietro avrebbe dovuto smentire fatti veri che non hanno alcuna rilevanza penale(inopportuni, per un magistrato, fino a quando si vuole, ma non costituiscono reato).
MA IN OGNI ULTERIORE CASO chi se ne frega qui di quello che ha fatto Silvio, ci sono millemila thread che dissezionano ogni suo comportamento.
Il topic di questo thread sono le BALLE di Travaglio per coprire e minimizzare il comportamento di Di Pietro.
Ce ne vuole coraggio a parlare di minimizzazione dei comportamenti di Di Pietro quando, a giustificare certi comportamenti indegni e vergognosi come la definizione di "eroe" data a un mafioso, si arriva a MENTIRE SPUDORATAMENTE sostenendo(senza uno straccio di prova) che i magistrati usano metodi da inquisizione:
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29035522&postcount=47
ma vi rendete conto che tutto 'sto cancan con cui ci sfracellate le gonadi da duemila anni e' perche' Berlusconi (che allora aveva meno di quarant' anni e cantieri aperti in mezza lombardia con tonnellate di dipendenti) prese, fra le persone che assunse per una villa che aveva un milione di metri quadri di terreno con galoppatoi, scuderie ecc e che quindi aveva bisogno di una marea di personale, un tizio che, neanche due anni dopo, non appena si rivelo' essere un poco di buono (comune, il reato era truffa) venne allontanato. Fine della storia.
Quella dell'eroe viene fuori perche' quando sto tizio era in fin di vita gli inquirenti gli promettevano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi (metodi da inquisizione) e lui non lo fece.
Agli occhi di Berlusconi, visto come normalmente la gente non esiti a spifferare balle su di lui a scopo di vantaggio personale (Travaglio ne e' l'esempio principe), posso capire che un tale comportamento "anomalo" di una persona nei suoi confronti abbia provocato l'origine di questo termine infelice.
Io comunque (che non assumo mille persone) quando ho bisogno di una domestica, di una babysitter o di un giardiniere non chiedo il casellario giudiziario, magari sbaglio, visti gli sfracellamenti mi sa che mi conviene farlo.
claudioborghi
03-11-2009, 16:30
Si sta parlando del fatto che Di Pietro non ha fatto assolutamente NULLA di illecito, come è stato appurato al di la di ogni ragionevole dubbio (...)
dimmi una cosa..
per te sono tanti 50k euro? :)
Con permesso, col fischio... :asd:
La colpevolezza deve essere accertata al di la di ogni ragionevole dubbio e per TENTARE di ottenere questo risultato ci sono tre gradi di giudizio.
E in ogni caso anche dopo tre gradi la verita' processuale non inibisce il libero convincimento di ciascuno.
L'innocenza oltre ogni ragionevole dubbio l'hai inventata tu e di certo non la stabilisce un magistrato che decide di non rinviare a giudizio...
Come da sentenza il COLLEGA giudice ha valutato come "carenti" gli elementi costituenti della fattispecie ex art. 317 cp (concussione) e pertanto ha SCELTO di non rinviare Di Pietro a giudizio.
In NESSUN CASO si dubita dell'esistenza della "dazione di denaro" ma in sostanza si argomenta che Di Pietro ha chiesto a Gorrini i soldi "cordialmente", senza tirare fuori la pistola. :doh:
RICOSTRUZIONE ANNOZERO MODE *ON*
"Buongiorno, (sorrisone :D ) lei e' quello che sta facendo un buco da qualche miliardo nella sua assicurazione? Sono un magistrato inquirente, mi potrebbe "prestare" cento milioni senza interessi e data di restituzione?"
"Certo, prego, tenga pure!"
RCOSTRUZIONE ANNOZERO MODE *OFF*
:rotfl:
Ecco, nessuna costrizione, anzi, come da sentenza
"la decisione di corrispondere la somma richiesta non appare in alcun modo ne coartata ne indotta dall'allora pubblico ufficiale ma, semplicemente, determinata da un personale calcolo di convenienza, quello di compiacere un magistrato"
MA ROTFL...
E parli pure di "al di la' di ogni ragionevole dubbio".
RAGIONARE CON LA PROPRIA TESTA, non farsi scudo delle archiviazioni sui fatti che non piacciono e ignorare le archiviazioni altrui...
AGGIUNGO: se uno del mio team avesse preso cinquecento euro in circostanze dubbie l'avrei cacciato a pedate, quindi SI, per me cinquantamila euro sono moltissimi.
Max 9000
03-11-2009, 16:47
La colpevolezza deve essere accertata al di la di ogni ragionevole dubbio e per TENTARE di ottenere questo risultato ci sono tre gradi di giudizio.
E in ogni caso anche dopo tre gradi la verita' processuale non inibisce il libero convincimento di ciascuno.
Infatti in certi ambienti sono convinti che Riina e Provenzano sono solo delle vittime dei magistrati comunisti, così come l'eroico Mangano, un martire inquisito con metodi che neanche Tomás de Torquemada poteva immaginare.
Pucceddu
03-11-2009, 16:55
Scusatemi, ma questo fantomatico COLLEGA chi è?
Lavora con Di Pietro?Lo conosce?Ci hai mai mangiato insieme?
Perchè il fatto che siano COLLEGHI non significa nulla.
Anche Di Pietro e Berlusconi sono COLLEGHI, ma è come paragonare la cioccolata con la cacca, insomma.
:asd:
Vincenzo1968
03-11-2009, 16:59
Con permesso, col fischio... :asd:
La colpevolezza deve essere accertata al di la di ogni ragionevole dubbio e per TENTARE di ottenere questo risultato ci sono tre gradi di giudizio.
E in ogni caso anche dopo tre gradi la verita' processuale non inibisce il libero convincimento di ciascuno.
L'innocenza oltre ogni ragionevole dubbio l'hai inventata tu e di certo non la stabilisce un magistrato che decide di non rinviare a giudizio...
Continua pure a infangare Di Pietro secondo i dettami di Craxi.
I fatti sono che Di Pietro i suoi guai giudiziari li ha affrontati in tribunale. E la Procura di Brescia non gli era di certo "amica".
In seguito, quando fu aperto un nuovo procedimento contro di lui dai giudici di Brescia, Di Pietro si dimise per affrontare il processo.
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/1990211.html
Parole del premier israeliano Olmert dopo le sue dimissioni in seguito a un'indagine giudiziaria che lo riguarda:
Sono fiero di appartenere a uno Stato in cui un premier può essere investigato come un semplice cittadino. Un premier non può essere al di sopra della legge, ma nemmeno al di sotto. Se devo scegliere fra me, la consapevolezza di essere innocente, e il fatto che restando al mio posto possa mettere in grave imbarazzo il Paese che amo e che ho l’onore di rappresentare, non ho dubbi: mi faccio da parte perché anche il primo ministro dev’essere giudicato come gli altri. Dimostrerò che le accuse di corruzione sono infondate da cittadino qualunque.
A questo punto perché, oltre a tirar fuori i dossier di Craxi, non confezioni un bel servizio televisivo dove Di Pietro viene ripreso a passeggiare nervosamente mentre aspetta il suo turno dal barbiere? Perché non inquadrare i calzini di Di Pietro(di quelli che, sicuramente, non è il caso di indossare nelle aule del parlamento).
:Puke:
claudioborghi
03-11-2009, 17:19
Continua pure a infangare Di Pietro secondo i dettami di Craxi.
Gentile Vincenzo, tutto il tuo zelo per difendere Di Pietro secondo i dettami suoi propri potresti impiegarlo per smentire quanto affermato nel primo post del thread, perche' di questo si sta parlando, oppure per affermare che qualche cosa che ho scritto e' falsa.
Disquisire sui miei metodi o riportare ossessivamente le opinioni passate di altri su Di Pietro non aiuta a capire i fatti di cui ora si sta discutendo.
claudioborghi
03-11-2009, 17:22
Perchè il fatto che siano COLLEGHI non significa nulla.
Per me significa molto invece, d'altro canto non e' che quando il parlamento nega l'autorizzazione a procedere contro UN COLLEGA tutti pensiamo che quello sia innocente eh?
Vincenzo1968
03-11-2009, 17:36
Gentile Vincenzo, tutto il tuo zelo per difendere Di Pietro secondo i dettami suoi propri potresti impiegarlo per smentire quanto affermato nel primo post del thread, perche' di questo si sta parlando, oppure per affermare che qualche cosa che ho scritto e' falsa.
Disquisire sui miei metodi o riportare ossessivamente le opinioni passate di altri su Di Pietro non aiuta a capire i fatti di cui ora si sta discutendo.
Gentile Borghi,
e tutto lo zelo per accusare Travaglio e Di Pietro, basandosi su fantomatici dossier preparati da Craxi?
Questa montagna di merda può essere spazzata via con i fatti. Io ho postato passi del libro dove vengono messe in evidenza le intercettazioni telefoniche che smontano sistematicamente le bugie di Gorrini.
Ma capisco che i fatti e le prove(in particolare le intercettazioni telefoniche) vi mettano in imbarazzo. Molto meglio, per voi, calunniare.
Ecco come il tuo idolo insinua dubbi e calunnia i magistrati che combattono la mafia:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2009/11/03/visualizza_new.html_993256027.html
ANSA - 03 novembre 2009
Csm apre pratica su accuse premier a giudici
ROMA - La Prima Commissione del Csm all'unanimità ha aperto una pratica a tutela dei magistrati delle procure di Milano e Palermo che hanno riaperto le indagini sulle stragi di mafia, accusati dal presidente del Consiglio, Berlusconi, di cospirare contro di lui.
La pratica- a quanto si é appreso- dovrebbe intervenire anche a difesa dei giudici e dei pm di Milano, bollati come "comunisti" dal premier e come la vera "anomalia" del Paese.
La pratica aperta, ha deliberato la Commissione, riguarderà anche le dichiarazioni fatte da Berlusconi nel corso di una telefonata a Ballarò, il 27 ottobre scorso, sui pm e i giudici "comunisti" di Milano, dopo la conferma della condanna in appello per l'avvocato inglese Mills. Le affermazioni sui pm antimafia risalgono invece all'8 settembre scorso e furono fatte dal premier in un appuntamento pubblico a Milano.
"So che ci sono fermenti in procura a Palermo e Milano. Si ricominciano a guardare fatti del '92,'93 e '94.Follia pura - disse allora il presidente del Consiglio-Mi fa male che queste persone con i soldi di tutti , facciano cose cospirando contro di noi , che lavoriamo per il bene del Paese''. Parole che furono aspramente criticate dall'opposizione e dall'Associazione nazionale magistrati che accusò Berlusconi di delegittimare magistrati e forse dell'ordine esposte in prima linea nella lotta alla mafia. A chiedere l'apertura della pratica a tutela - che sarà definita già nella prossima settimana con una proposta di risoluzione che dovrà poi essere discussa dal plenum del Csm- erano stati i consiglieri laici del centro-sinistra.
Continua zelantemente a difendere un individuo del genere(e butta fango, invece, su Travaglio e Di Pietro).
:Puke:
claudioborghi
03-11-2009, 17:59
Gentile Borghi,
e tutto lo zelo per accusare Travaglio e Di Pietro, basandosi su fantomatici dossier preparati da Craxi?
Questa montagna di merda può essere spazzata via con i fatti. Io ho postato passi del libro dove vengono messe in evidenza le intercettazioni telefoniche che smontano sistematicamente le bugie di Gorrini.
Abbi pazienza, non sto usando nessun "dossier preparato da Craxi" :eek: , stiamo discutendo di fatti e li prendo (sapendo che per voi sono sacre) dalle sentenze e da un libro di un insospettabile quale Ferdinando Imposimato.
Se tu pensi, in un topic dove si discute se Travaglio abbia detto o meno balle, di smentire usando un libro di Travaglio stesso :p e delle intercettazioni riportate nel medesimo libro che non c'entrano nulla con i fatti in discussione... (sbaglio o non mi sembra di aver letto alcuna intercettazione dove il tipo dice di non aver mai dato soldi a Di Pietro?) beh... come dire... :p
Al momento abbiamo Travaglio che dice che a Di Pietro i soldi non li ha dati Gorrini e una sentenza che dice
"La dazione dei cento milioni fatta da Gorrini a Di Pietro e' circostanza del tutto pacifica"
Come la mettiamo?
E, ovviamente, non lo si puo' querelare perche' "in mano" a Di Pietro i soldi li ha dati Rocca, anche se lui sapeva benissimo (cfr. sentenza) che il pagatore era Gorrini.
Questa e' un'ennesima prova del "metodo Travaglio"... i "fatti" innanzi tutto :sofico:
Vincenzo1968
03-11-2009, 18:04
Abbi pazienza, non sto usando nessun "dossier preparato da Craxi" :eek: , stiamo discutendo di fatti e li prendo (sapendo che per voi sono sacre) dalle sentenze e da un libro di un insospettabile quale Ferdinando Imposimato.
Se tu pensi, in un topic dove si discute se Travaglio abbia detto o meno balle, di smentire usando un libro di Travaglio stesso :p e delle intercettazioni riportate nel medesimo libro che non c'entrano nulla con i fatti in discussione... (sbaglio o non mi sembra di aver letto alcuna intercettazione dove il tipo dice di non aver mai dato soldi a Di Pietro?) beh... come dire... :p
Al momento abbiamo Travaglio che dice che a Di Pietro i soldi non li ha dati Gorrini e una sentenza che dice
"La dazione dei cento milioni fatta da Gorrini a Di Pietro e' circostanza del tutto pacifica"
Come la mettiamo?
E, ovviamente, non lo si puo' querelare perche' "in mano" a Di Pietro i soldi li ha dati Rocca, anche se lui sapeva benissimo (cfr. sentenza) che il pagatore era Gorrini.
Questa e' un'ennesima prova del "metodo Travaglio"... i "fatti" innanzi tutto :sofico:
Tu continua pure a credere a Facci(la bocca della verità, la fonte del giudice Salamone). Io continuo a credere a Travaglio che riporta le intercettazioni che provano le bugie di Gorrini e C.
E continua a dare addosso ai giudici antimafia.
Pucceddu
03-11-2009, 18:30
Per me significa molto invece, d'altro canto non e' che quando il parlamento nega l'autorizzazione a procedere contro UN COLLEGA tutti pensiamo che quello sia innocente eh?
Uno che fa lo stesso lavoro a 300km di distanza non è UN COLLEGA.
E' uno che fa il tuo stesso lavoro.
claudioborghi
03-11-2009, 19:33
Tu continua pure a credere a Facci(la bocca della verità, la fonte del giudice Salamone). Io continuo a credere a Travaglio
Mai riportato da me in questo thread nulla di Facci...
Se tu CREDI a Travaglio invece tutto e' chiaro, si tratta di fede e quindi e' inutile argomentare. :ronf:
Vincenzo1968
03-11-2009, 19:48
Mai riportato da me in questo thread nulla di Facci...
Se tu CREDI a Travaglio invece tutto e' chiaro, si tratta di fede e quindi e' inutile argomentare. :ronf:
Ecco bravo. Dormi. E non argomentare. Che argomentare contro i fatti è difficile. Meglio affidarsi alle battutine: io credo in Travaglio che porta i fatti e le prove e quindi sono un fanatico religioso.
Prova ad argomentare e discutere su episodi del genere se ti riesce:
...
Le affermazioni sui pm antimafia risalgono invece all'8 settembre scorso e furono fatte dal premier in un appuntamento pubblico a Milano.
"So che ci sono fermenti in procura a Palermo e Milano. Si ricominciano a guardare fatti del '92,'93 e '94.Follia pura - disse allora il presidente del Consiglio-Mi fa male che queste persone con i soldi di tutti , facciano cose cospirando contro di noi , che lavoriamo per il bene del Paese''
claudioborghi
03-11-2009, 20:06
Uno che fa lo stesso lavoro a 300km di distanza non è UN COLLEGA.
E' uno che fa il tuo stesso lavoro.
http://www.etimo.it/?term=collega
Pucceddu
03-11-2009, 20:14
http://www.etimo.it/?term=collega
:asd: la conosco l'etimologia, ovviamente sintatticmente hai ragione, ma a te importa il significato che ho sottolineato, cioè che collega=conoscente, altrimenti non lo scriveresti così, in maiuscolo.
Conta sempre più l'apparenza che la sostanza no?
Ma non ci hai detto, dove era stanziato 'sto giudice che ha dichiarato non interessante legalmente il caso di pietro?lo conosceva?
claudioborghi
03-11-2009, 20:44
ma a te importa il significato che ho sottolineato, cioè che collega=conoscente
Eh, no, cio' supporrebbe l'inesistenza di una qualsiasi forma di solidarieta' di casta. Per intendersi quella stessa cosa per cui se salta fuori che per un magistrato e' illegale ricevere regali di grande valore (serebbe sospetta concussione) il giudice dice, occazzo, e se decido questa cosa io a regali come sono messo?
Oppure, occazzo, se do' contro ad un collega addio promozioni, oppure, occazzo, se condanno lui e poi i suoi amici inquisiscono me?
Il peso della magistratura nei confronti delle azioni dei politici mi sembra molto diverso.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2009/10/cassazione-sentenza-raccomandazione-concussione-uomo-politico.shtml?uuid=7467095c-b4f2-11de-8f36-108a94177710&DocRulesView=Libero
Se avessero pescato (specialmente in quegli anni) un politico che si cuccava da un imprenditore due botte da cento milioni senza alcun giustificativo, interesse o data di restituzione esplicita secondo voi dove finiva? (Mario chiesa fu beccato con una busta con sette milioni).
Dato che io alla teoria che sono tutti imparzialissimi angelici e integerrimi non ci credo mi permetto di dubitare dell'imparzialita' delle sentenze fra COLLEGHI giudici e infatti sostengo la necessita' per i giudici di un organo disciplinare e giudicante esterno alla magistratura.
Se le azioni della polizia venissero giudicate dai poliziotti stessi vi fidereste?
cdimauro
04-11-2009, 03:26
Bisognerebbe chiedere ai giudici che hanno condannato Metta, Verde e Squillante cosa ne pensano della "solidarieta' di casta": "solidarietà a orologeria"? :asd:
^TiGeRShArK^
04-11-2009, 07:57
Eh, no, cio' supporrebbe l'inesistenza di una qualsiasi forma di solidarieta' di casta. Per intendersi quella stessa cosa per cui se salta fuori che per un magistrato e' illegale ricevere regali di grande valore (serebbe sospetta concussione) il giudice dice, occazzo, e se decido questa cosa io a regali come sono messo?
Oppure, occazzo, se do' contro ad un collega addio promozioni, oppure, occazzo, se condanno lui e poi i suoi amici inquisiscono me?
Il peso della magistratura nei confronti delle azioni dei politici mi sembra molto diverso.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2009/10/cassazione-sentenza-raccomandazione-concussione-uomo-politico.shtml?uuid=7467095c-b4f2-11de-8f36-108a94177710&DocRulesView=Libero
Se avessero pescato (specialmente in quegli anni) un politico che si cuccava da un imprenditore due botte da cento milioni senza alcun giustificativo, interesse o data di restituzione esplicita secondo voi dove finiva? (Mario chiesa fu beccato con una busta con sette milioni).
Dato che io alla teoria che sono tutti imparzialissimi angelici e integerrimi non ci credo mi permetto di dubitare dell'imparzialita' delle sentenze fra COLLEGHI giudici e infatti sostengo la necessita' per i giudici di un organo disciplinare e giudicante esterno alla magistratura.
Se le azioni della polizia venissero giudicate dai poliziotti stessi vi fidereste?
:blah::blah::blah:
è vero i giudici sono tutti comunisti, sono una casta auto-referenziale che si aiuta tra loro e ce l'hanno tutti con Ilvio. :)
Ora, dopo questa serie di puttanate galattiche mi spiegheresti le seguenti cose?
1) Chi ha condannato il giudice Metta? Se fosse vero quello che dici NON sarebbe stato un magistrato dato che tra colleghi si aiutano sempre.
2) Chi ha condannato Mills in appello? ovviamente un giudice comunista, vero? Peccato che fosse LO STESSO che ha ASSOLTO Ilvio. :doh:
Claudio, sei una persona intelligente, dunque non offendere l'intelligenza altrui postando queste cose che non hanno la benchè minima valenza e corrispondenza con la realtà. :)
LucaTortuga
04-11-2009, 10:11
Eh, no, cio' supporrebbe l'inesistenza di una qualsiasi forma di solidarieta' di casta. Per intendersi quella stessa cosa per cui se salta fuori che per un magistrato e' illegale ricevere regali di grande valore (serebbe sospetta concussione) il giudice dice, occazzo, e se decido questa cosa io a regali come sono messo?
Oppure, occazzo, se do' contro ad un collega addio promozioni, oppure, occazzo, se condanno lui e poi i suoi amici inquisiscono me?
Siamo sicuri che un poliziotto non insabbi le malefatte del suo superiore?
O che il medico incaricato di una perizia tecnica non copra gli errori di un collega?
O che un avvocato non si metta d'accordo con la controparte ai danni del cliente?
O che un parlamentare non legiferi nel proprio interesse contro quello dello Stato?
Ci sono infiniti casi nei quali è fondamentale la fiducia nella correttezza professionale e nel senso di responsabilità di chi ha in mano le sorti altrui.
Possiamo solo sperare che gli onesti siano sempre in numero maggiore, che scoprano le eventuali "mele marce" e pongano rimedio.
Altrimenti siamo spacciati.
cdimauro
04-11-2009, 13:43
Le faide tra fazioni esistono anche all'interno delle caste.
Bisognerebbe vedere se è questo il caso.
Vincenzo1968
04-11-2009, 14:12
Già che ci sei potresti leggerti la vera storia del'archivio sequestrato in quel di via delle botteghe oscure, archivio contenente tutta la storia del vecchio PCI e che venne sigillato ma qualcuno, tra i componenti del pool milanese, "dimenticò" di farlo sorvegliare.
Come era logico attendersi, nottetempo, l'archivio scomparve La mattina seguente vennero rinvenuti i sigilli spezzati e la stanza, stanza che la sera precedente era piena di documenti, completamente svuotata.
Strano che la tua "vera storia di mani pulite" ometta un simile e basilare evento, evento che fa il paio con il dimezzamento dei termini di prescrizione per i reati tipici da cui scaturì mani pulite, operato da sappiamo bene chi, che ha salvato il vecchio pci facendo cadere in prescrizionei, assieme a molto altro, finanziamenti illeciti ricevuti dall'ex urss e dove egli militi a tutt'oggi.
Le "vere storie" spesso sono tutt'altro che vere, sono solo storie raccontate parzialmente al fine di distorcere la realtà e confondere i predisposti al credere. Io c'ero ed ero un sostenitore del pool e di Dipietro. In seguito il comportamento discutibile dell'ora ex pm, le azioni del pool e quanto ho visto svolgersi sotto i miei occhi ha mutato le mie idee in proposito. Tra queste azioni campeggia l'aiutino, citato pure da una nota toga del pool in un suo libro dicendolo prestato agli ex comunisti per raggiungere il potere, preso corpo, inducendo al sospettare un'interferenza inaccettabile, sconfinante nell'eversione vera e propria se venisse provata, di certe parti della casta magistratura in ciò che le deve esser precluso.
P.S. Ti pare credibile, come coincidenza ndr, la dimenticanza riguardante l'archivio del vecchio pci e la candidatura, alle prime elezioni dopo la sua fuoriuscita dalla magistratura, di un certo ex pm nel collegio blindatissimo, avrebbero eletto anche una stufa, del mugello ?. Non ci sono prove ma il sospetto che costituisca il saldo per una cambiale contratta dagli eredi del vecchio pci, non a caso è stato l'unico partito risparmiato dalle inchieste, è molto forte, sopratutto in chi, come me, non crede alle coincidenze e particolarmente in occasioni come queste.
Ancora con la bugia che il pool tralasciò le indagini sulle "tangenti rosse". Guarda, non è che ripetendo una bugia questa si trasforma in verità.
Dal libro Mani Pulite La vera storia (http://www.archivio900.it/it/libri/lib.aspx?id=445):
Dalla quarta di copertina:
Dall'arresto di Mario Chiesa al Pio Albergo Trivulzio, il 17 febbraio 1992, alla manifestazione di 40 mila cittadini al Palavobis di Milano per il decennale di Mani Pulite, il 23 febbraio 2002, gli autori ripercorrono le vicende della più grossa indagine mai condotta sulla corruzione politico-imprenditoriale della storia d'Europa. La marcia di avvicinamento a Bettino Craxi, raggiunto dal fatidico avviso di garanzia nel dicembre '92, dopo l'estate delle stragi politico-mafiose. La falcidie dei ministri del governo Amato. Il primo colpo di spugna, firmato da Conso. La scoperta della maxitangente Enimont, la famiglia Ferruzzi nella bufera, i suicidi di Gardini e Cagliari, e poi via via la caduta di tutti i santuari della politica e dell'industria: il Psi di Craxi, Martelli e De Michelis, la Dc di Forlani, Andreotti e Pomicino, il Pri di La Malfa, il Pli di Altissimo, il Psdi di Vizzini. E poi le tangenti rosse, con l'arresto di Greganti e Pollini e la decimazione della classe dirigente milanese, fino alle indagini su D'Alema e Occhetto. E il coinvolgimento di tutti i principali gruppi imprenditoriali: dalla Fiat a Ligresti, dall'Olivetti alla Montedison, dall'Eni all'Iri. Nel '94 la "discesa in campo" di Berlusconi con la Fininvest già pesantemente coinvolta in Tangentopoli. La vera storia dell'inchiesta sulle tangenti alla Guardia di Finanza, con un'intercettazione mai pubblicata fra Berlusconi e l'avvocato Berruti, e la ricostruzione minuto per minuto del famoso invito a comparire durante il vertice di Napoli. I segreti delle dimissioni di Di Pietro dal pool e i complotti craxiani e berlusconiani per incastrare l'ex pm davanti alla Procura di Brescia e impedirgli di entrare in politica e per infangare gli altri uomini del pool, Colombo, Davigo, D'Ambrosio e Greco. Nel '95 arrivano Stefania Ariosto e Ilda Boccassini, ed ecco lo scandalo delle "toghe sporche", ricostruito passo dopo passo attraverso microspie, intercettazioni, pedinamenti e conti bancari. Nel 1996: il centrosinistra vince le elezioni ma inaugura la politica dell'"inciucio" che approda a una serie infinita di controriforme della giustizia e culmina nelle bozze Boato della commissione bicamerale D'Alema-Berlusconi. Infine, il ritorno del Cavaliere a Palazzo Chigi e di ben 80 fra condannati e inquisiti in Parlamento. E' l'offensiva finale contro Mani Pulite: reati aboliti, giudici trasferiti, pm diffamati, minacciati di arresto e privati della scorta, processi a rischio di trasferimento da Milano a Brescia. Borrelli (il libro si conclude con una sua intervista-testamento), alle soglie della pensione, invita i cittadini a "resistere, resistere, resistere". E i cittadini scendono in piazza in difesa della "legge uguale per tutti". Gli autori rinunciano ai commenti e agli aggettivi e lasciano che siano i fatti a smentire i luoghi comuni usati nel corso degli anni contro Mani Pulite: dalle "toghe rosse"all'"accanimento giudiziario", dalle "persecuzioni politiche" alle "manette facili", dal "non poteva non sapere" alla "supplenza", dalla "guerra civile" al "colpo di stato". Molte le rivelazioni inedite, sul caso Berlusconi, ma anche sulle tangenti rosse e perfino su una probabilissima tangente "nera". Per questo il libro, prima ancora di uscire, ha subìto attacchi e tentativi di censura: la vera storia di Mani Pulite fa paura tanto alla destra quanto alla sinistra
Tangenti bianche, nere, rosse
...
Se i nomi di Citaristi e Armanini non destano molte sorprese, suscita scalpore il coinvolgimento di tre partiti che sostengono Di Pietro fin dal primo giorno, ostentando le "mani pulite": il Pri, il Msi e, ancor più pesantemente, il Pds.
...
La sorpresa diventa choc il 15 maggio, quando viene arrestato Roberto Cappellini, sottosegretario milanese del Pds.
...
Il giorno seguente si consegna, dopo 15 giorni di latitanza, il compagno che ha contribuito a farlo arrestare: il "migliorista" Carnevale, che si è fatto precedere da un memoriale inviato ai magistrati, e subito ottiene gli arresti domiciliari.
...
Carnevale ammette di essere il collettore delle tangenti del sottosistema Metropolitana per conto del Pci-Pds. Racconta, confermando le testimonianze di alcuni imprenditori, che il compagno Sergio Soave, vicepresidente regionale della Lega delle Cooperative, aveva l'esclusiva delle mazzette per i lavori elettromeccanici e per l'impiantistica del metrò.
...
La conseguenza - prosegue Carnevale - è che il Pci comincia a ricevere in via sistematica le contribuzioni illecite versate dagli imprenditori, al pari degli altri prtiti milanesi.
...
La sentenza del tribunale sulle tangenti Mm, nell'aprile 1996, è illuminante:
"Va subito fissato un primo punto fermo: a livello di federazione milanese, l'intero partito, e non soltanto alcune sue componenti interne, venne direttamente coinvolto nel sistema degli appalti Mm, quantomeno da circa il 1987". Per i giudici "risulta dunque pacifico che il Pci-Pds dal 1987 sino al febbraio 1992 ricevette, quale percentuale del 18,75% sul totale delle tangenti Mm, una somma non inferiore ai tre miliardi".
...
"Esponenti e dirigenti del Pds" - ammette Occhetto - "sono entrati nel meccanismo perverso della ripartizione dei proventi illeciti". Poi denuncia il "rampantismo" alla milanese e parla di una "nobile illusione storica propria del Pci: quella che il codice morale del partito fosse di un rango etico superiore a quella del singolo cittadino". Parole che non basteranno ad arrestare l'avanzata delle indagini sul "fronte rosso".
Vincenzo1968
04-11-2009, 14:21
Antonio Di Pietro:
Proseguo la pubblicazione di alcune domande e risposte tratte dal libro: "Intervista su Tangentopoli" della Laterza a cura di Giovanni Valentini.
GV: Al di là delle storie e delle tragedie personali, nella vostra inchiesta avete accertato in che modo i partiti si spartivano le tangenti? C’era una regola, un criterio? Gli oppositori di Mani Pulite sostengono che non avete indagato sul Pci con lo stesso accanimento con cui avete indagato sulla Dc e sul Psi.
ADP: E’ un’autentica falsità, e chi ha avuto la spudoratezza di sostenere un’idiozia del genere o è un’ignorante(nel senso tecnico del termine di colui che ignora le carte processuali), oppure è stato fuorviato dal bombardamento psicologico dei soliti mass media e televisioni padronali. O ancora e più esplicitamente, è lui in malafede e parla così per proprio tornaconto individuale e di fazione.
Diciamo subito che il sistema politico divideva le tangenti in quattro parti: una andava alla Dc; una la Psi; una alle altre forze del pentapartito che governavano in una determinata zona (e si sarebbero dovute spartire al loro interno, a seconda del peso politico specifico di ciascuna formazione), e infine una parte al Pci, di regola sotto forma di lavoro alle Cooperative che gravitavano nell’orbita del partito. E alcune volte con versamento di vere e proprie bustarelle, per le quali abbiamo sempre proceduto ogni volta che le abbiamo scoperte, alla faccia di un presunto favoritismo.
GV: Che cosa significa esattamente “sotto forma di lavoro”?
ADP: Le Cooperative rosse non prendevano soldi, tangenti. Anzi, semmai le pagavano: e infatti i loro legali rappresentanti, quando furono incriminati, vennero considerati corruttori e non corrotti. A loro veniva garantita una certa attività imprenditoriale: vale a dire, commesse, appalti. E’ questa la differenza sostanziale. Ecco perchè per alcuni appalti le Coop non sono state perseguite allo stesso modo: dal punto di vista formale mancava il reato, per il semplice fatto che ricevevano solo commesse di lavoro in subappalto o in associazione di imprese e il lavoro veniva svolto effettivamente. C’era quindi una controprestazione autentica e l’interesse del partito era quello di far lavorare la classe operaia. L’accusa al pool di aver favorito il Pci non sta né in cielo né in terra: laddove abbiamo scoperto bustarelle vere e proprie non abbiamo esitato un attimo a incriminare i responsabili. Non è colpa nostra se il Pci ha usato spesso un metodo diverso, che produceva ugualmente consenso; un metodo che potrà essere moralmente discutibile ma è penalmente irrilevante. E noi dovevamo attenerci al codice, mica al Vangelo!
claudioborghi
04-11-2009, 14:52
1) Chi ha condannato il giudice Metta? Se fosse vero quello che dici NON sarebbe stato un magistrato dato che tra colleghi si aiutano sempre.
La regola vale finche' non c'e' silvio di mezzo... piu' qualche eccezione che al piu' conferma la regola.
la solidarieta' di casta esiste e bisogna essere degli struzzi per non vederla. Sono persino riusciti nell'impresa di far condannare con SENTENZA DEFINITIVA travaglio perche' ha diffamato il giudice Verde (e di solito Travaglio e' incondannabile per motivi analoghi).
http://www.libero-news.it/adnkronos/view/207946
Vincenzo1968
04-11-2009, 15:19
La regola vale finche' non c'e' silvio di mezzo... piu' qualche eccezione che al piu' conferma la regola.
la solidarieta' di casta esiste e bisogna essere degli struzzi per non vederla. Sono persino riusciti nell'impresa di far condannare con SENTENZA DEFINITIVA travaglio perche' ha diffamato il giudice Verde (e di solito Travaglio e' incondannabile per motivi analoghi).
http://www.libero-news.it/adnkronos/view/207946
http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/14/Diffamazione_Pietro_Vittorio_Feltri_condannato_co_2_9706141898.shtml
Diffamazione a Di Pietro Vittorio Feltri condannato
Diffamazione a Di Pietro Vittorio Feltri condannato MONZA - Quaranta milioni di risarcimento ad Antonio Di Pietro. E' quanto dovranno versare all'ex magistrato Gianluigi Nuzzi e Vittorio Feltri, direttore de "Il Giornale", condannati ieri dal Tribunale per diffamazione. L'articolo che aveva indotto Di Pietro a sporgere querela perche' "accusato" di avere divulgato i documenti degli interrogatori legati all'inchiesta di Tangentopoli risale al 30 gennaio '96. Nel pezzo, firmato da Nuzzi, si affermava che "negli anni d'oro di Mani pulite timonata da Antonio Di Pietro tutto era diverso: i verbali finivano direttamente in edicola e, soprattutto, sull'Espresso".
Vicende giudiziarie (http://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Feltri)
Il 14 febbraio 2006 Feltri è condannato dal giudice monocratico di Bologna, Letizio Magliaro, ad un anno e sei mesi di carcere per diffamazione nei confronti del senatore Ds Gerardo Chiaromonte (scomparso nel 1993). La condanna si riferisce ad un articolo comparso sul Quotidiano Nazionale alla fine degli anni '90, secondo il quale il nome del senatore compariva nel dossier Mitrokhin.[24]
Il 2 luglio 2007 è assolto dalla quinta sezione penale della Corte di Cassazione dall'accusa di diffamazione nei confronti dell'ex PM Gherardo Colombo per un editoriale pubblicato su Il Giorno nel 1999, nel quale, in contraddizione con quanto affermato dallo stesso Feltri ne Il Giornale del 25 novembre 1994 (non ho mai scritto che Di Pietro e colleghi hanno graziato il Pds: che prove avrei per affermare una cosa simile?), si accusava il pool di Mani Pulite di aver svolto indagini esclusivamente su Silvio Berlusconi e non più sugli ex comunisti. La sentenza di assoluzione si riferisce al diritto di critica garantito dall'articolo 21 della Costituzione della Repubblica italiana.[25]
Il 7 agosto 2007 è condannato assieme a Francobaldo Chiocci e alla società Europea di Edizioni spa dalla Corte di Cassazione a versare un risarcimento di 45 mila euro in favore di Rosario Bentivegna, uno degli autori dell'attacco di via Rasella, per il reato di diffamazione. Il quotidiano Il Giornale aveva pubblicato alcuni articoli, tra i quali un editoriale di Feltri, nei quali Bentivegna era stato paragonato a Erich Priebke.
^TiGeRShArK^
04-11-2009, 15:22
La regola vale finche' non c'e' silvio di mezzo... piu' qualche eccezione che al piu' conferma la regola.
la solidarieta' di casta esiste e bisogna essere degli struzzi per non vederla. Sono persino riusciti nell'impresa di far condannare con SENTENZA DEFINITIVA travaglio perche' ha diffamato il giudice Verde (e di solito Travaglio e' incondannabile per motivi analoghi).
http://www.libero-news.it/adnkronos/view/207946
La regola è che tutti i magistrati compiono il loro dovere.
Poi tra di loro qualche mela marcia c'è.
Secondo il tuo ragionamento allora dovremmo scappare a gambe levate vedendo un poliziotto visto la fine che hanno fatto fare a cucchi se dovessimo generalizzare esattamente come fai tu.. :rolleyes:
ah.. il doppiopesismo ad orologeria...solo quando conviene ad ilvio. :p
Vincenzo1968
04-11-2009, 15:35
Dal libro Mani Pulite La vera storia (http://www.archivio900.it/it/libri/lib.aspx?id=445):
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29553317&postcount=178
Fabio Salamone è il giudice della Procura di Brescia che si occupò delle indagini su Di Pietro. Per quasi due anni dal 1995 al 1996 si dedica anima e corpo a Di Pietro, riuscendo ad aprire in pochi mesi una cinquantina di procedimenti su di lui e una quarantina sugli altri pm del pool di Milano.
Il suo lungo momento di gloria durerà un anno e mezzo, fino a quando le sue inchieste cominceranno regolarmente a infrangersi contro il muro dei gip, trasformandosi in altrettante archiviazioni. Solo allora, il suo nuovo capo, Giancarlo Tarquini, il procuratore generale di Brescia e il Csm si accorgeranno della "grave inimicizia" che lo oppone a Di Pietro. E lo destineranno ad altre incombenze. Ma ormai l'obiettivo(diffamare Di Pietro) è stato raggiunto.
Le "gravi inimicizie". Chi è Fabio Salamone:
Capo dei gip della natìa Agrigento, la stessa città dove opera anche il fratello Filippo, titolare del gruppo Impresem, finito sotto inchiesta per corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa, considerato dagli inquirenti il successore di Angelo Siino al tavulino a cui si accomodano mafiosi, politici e imprenditori per spartirsi gli appalti della Sicilia, con relative tangenti.
Nel 1993 i sostituti procuratori agrigentini scrivono al procuratore capo per esprimergli l'imbarazzante parentela del giudice Fabio.
Il Csm aveva avviato la procedura per il trasferimento. Fabio Salamone anticipa la decisione del Consiglio chiedendo il trasferimento ad altra sede. Gli tocca la Procura di Brescia, competente a occuparsi delle vicende giudiziarie che coinvolgono i magistrati di Milano. E il primo magistrato a imbattersi in Salamone è proprio Di Pietro che del fratello Filippo si era più volte occupato in passato. Al punto da avere già pronta, nel 1993, una richiesta di custodia in carcere(poi sospesa perché tutta l'indagine passò per competenza a Palermo).
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29513688&postcount=141
Le bugie dell'assicuratore.
Quando gli chiedono perché abbia sentito il bisogno di scrivere il secondo promemoria, Gorrini risponde con una bugia: "perché non avevo più copie di quello del 4 ottobre 1994". Basterà una perquisizione a casa della sua compagna per scoprire copie di entrambi i memoriali. Quello dell'ottobre 1994 e quello del marzo 1995. Molto diversi fra loro. Qual è la differenza? Il secondo - scrive il gup - contiene "una versione decisamente più compromettente dei rapporti Gorrini- Di Pietro":
Gorrini faceva falsamente risalire la conoscenza di Di Pietro agli inizi degli anni ottanta o poco prima; si dipingeva assiduo frequentatore del magistrato; sulla vicenda dei debiti di Rea aggiungeva che Di Pietro gli aveva paventato rischi anche personali e gli aveva indicato i creditore del Rea quali persone pericolose; sulla vicenda della Mercedes aggiungeva di avere saputo che il magistrato aveva venduto l'auto "ovviamente" incamerando il prezzo della vendita.
Anche questo racconto di Gorrini è "vastamente inattendibile": e c'è il "fondato sospetto che Gorrini abbia alterato i contenuti reali dei rapporti con Di Pietro, strumentalizzandoli per il soddisfacimento di interessi propri(gli aiuti nelle vicende societarie) e di altri personaggi inquisiti dall'ex magistrato, che finalmente potevano vedere nella veste di accusato il loro acerrimo accusatore".
...
Due giorni prima, al telefono con la sua compagna, l'assicuratore preannuncia che, se stavolta non lo aiutano, allora "dico la verità, tiro fuori Paolo, Dinacci, il ministro". Cioè racconterà come sono andate le cose: tirando in ballo Paolo Berlusconi e ricordando che fu lui a spingerlo a parlare con gli ispettori. Stavolta - dice Gorrini - non farà nulla gratis: in cambio della accuse a Di Pietro intende "battere per un accordo con Banca Popolare di Novara". Non come in novembre, quando si espose davanti agli ispettori, riuscendo indirettamente a provocare le dimissioni dell'ex amico, e in cambio non ottenne nulla("Da Paolo ho avuto solo due bottiglie di champagne a natale").
L'indomani, il 25, il suo avvocato, Mario Donzelli, gli raccomanda di dire la verità:
Gorrini: "Mario, ormai ho cavalcato un cavallo, l'unica cosa che minimizzo è perché mi sono presentato là[dagli ispettori]. Io non lo direi, io lo lascerei fuori[Paolo Berlusconi] perché parliamoci chiaro: il più piccolo tu vuoi dire che l'ha detto il più grande... e lì non c'è dubbio... me lo ha detto il grande, che vuol dire il Genovese, è un casino, viene fuori un casino".
Donzelli: "Devi dire la verità".
Gorrini: "Oggi sono salito su un cavallo giusto... Se ho la speranza di salvare, di avere un affare, non l'avrò più, ti pare? Mi sembrava da imbecille non venderla preventivamente a questi due marpioni qua".
Donzelli: "Se riesci a trovarli... che vuoi che ti dica...".
Il 1° giugno 1995 Gorrini viene convocato dalla procura di Brescia per la seconda volta. Deve spiegare le frasi che emergono dalle intercettazioni telefoniche. Per esempio, sui frenetici accordi con Cusani su cosa dire e cosa tacere nel primo interrogatorio. E sulle rivelazioni vendute "a questi due marpioni qua".
L'intesa di tener fuori Paolo Berlusconi in cambio di soldi è lampante. Gorrini crolla: è vero, prima di presentarsi ha contattato Cusani e Paolo Berlusconi "per sollecitare un intervento più autorevole verso la banca popolare di Novara o con la Sai per risolvere i problemi delle mie società".
È vero, ha consegnato un secondo memoriale anti-Di Pietro a Cusani. Ma il resto l'han fatto Paolo Berlusconi e/o Cusani, correndo a raccontare tutto a Taormina, che poi ha riesumato quelle vecchie accuse nel posto giusto: Brescia. Lui - giura Gorrini - non voleva e severamente li redarguì: "Feci loro presente in quale situazione mi avevano coinvolto, li accusai di aver informato l'avv. Taormina".
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29524982&postcount=143
Bettino detta la linea
Il 29 settembre 1995 il pm Paolo Ielo presenta in aula le trascrizioni delle telefonate intercettate da metà luglio al 27 settembre sull'utenza telefonica di Craxi in Tunisia. Ecco cosa dice il pm:
È provato dalle intercettazioni che da Hammamet organizzava un'assidua attività di dossieraggio. C'è un suo appunto su quanto Forza Italia deve fare per colpire il pool di Milano. Ci sono intercettazioni telefoniche che dimostrano come Craxi sia l'ispiratore di almeno due recenti campagne giornalistiche: quelle sull'appartamento dato in affitto a Di Pietro[realizzata su Il Giornale di Feltri] e quella condotta da Italia Settimanale su un presunto movimento di armi della Lega Nord.
Le telefonate intercettate a Craxi fotografano le relazioni e le attività messe a punto da Craxi. Il 14 settembre Luca Iosi, l'animatore della "Giovine Italia", chiama Craxi e gli parla dell'appartamento della Cariplo concesso a suo tempo in affitto a Di Pietro e abitato dal figlio Cristiano:
Iosi: "Il figlio dell'eroe contribuisce per 240.000..."
Craxi:"Nientemeno, ma quando esce questa cosa qui?"
Iosi: "adesso facciamo sgonfiare il caso e poi gli spariamo nei coglioni"
Una settimana dopo se ne incarivca puntualmente Il Giornale. Iosi però si lamenta con Bobo Craxi perché "nessun tg ha parlato della roba di Di Pietro, l'appartamento: Filippo Facci[ex giornalista dell'avanti e poi di mediaset, "fonte" di Salamone in molte inchieste anti Di Pietro] ha fatto questa cosa per il Giornale...".
L'altro nemico di Craxi, in quel momento, è Bossi. Caprettini chiama Craxi per preannunciare lo "scoop" dell'Italia settimanale sulla "Lega in armi":
Caprettini: "sto facendo quel colpo grazie a te e a questa roba. Ho scatenato un paio di miei cronisti. Io pensavo, sai che faccio? Pubblico la cosa e poi vado da un magistrato amico e gli dico: ahò, indaga. Divertente no?"
Craxi: "Si, si può indagare, serve ad aprire una questione".
Gli appunti di Bettino
Il 7 luglio 1995 vengono sequestrati dei documenti in via Boezio 2 a Roma, dove ha sede la "Giovine Italia", l'associazione dei seguaci di Craxi coordinati da Luca Iosi, un giovane ammiratore dell'illustre latitante.
Tra le carte di via Boezio ci sono molti appunti, alcuni profetici, rivolti al partito di Berlusconi:
Superato il referendum nel modo migliore, occorre una linea e una squadra da combattimento. Il caso Di Pietro deve diventare un caso simbolo. Il crollo del mito determina conseguenze a catena.
...
Ci sono obiettivi essenziali: il pool milanese innanzitutto. Bisognerebbe avere il coraggio di richiederne l'arresto[nel 2001 lo farà proprio l'ex difensore di Craxi, il sottosegretario all'Interno Carlo Taormina], magari prima che lo chiedano loro. Non se ne farà nulla ma lo scontro di fronte al paese sarà portato a un livello alto e forte. Insomma, attaccare e non difendersi perché i mezzi di sola difesa sono insufficienti. Bisogna denunciare i guasti della "rivoluzione giudiziaria" e farlo con [b]insistenza ossessiva.
Dalla quarta di copertina:
Dall'arresto di Mario Chiesa al Pio Albergo Trivulzio, il 17 febbraio 1992, alla manifestazione di 40 mila cittadini al Palavobis di Milano per il decennale di Mani Pulite, il 23 febbraio 2002, gli autori ripercorrono le vicende della più grossa indagine mai condotta sulla corruzione politico-imprenditoriale della storia d'Europa. La marcia di avvicinamento a Bettino Craxi, raggiunto dal fatidico avviso di garanzia nel dicembre '92, dopo l'estate delle stragi politico-mafiose. La falcidie dei ministri del governo Amato. Il primo colpo di spugna, firmato da Conso. La scoperta della maxitangente Enimont, la famiglia Ferruzzi nella bufera, i suicidi di Gardini e Cagliari, e poi via via la caduta di tutti i santuari della politica e dell'industria: il Psi di Craxi, Martelli e De Michelis, la Dc di Forlani, Andreotti e Pomicino, il Pri di La Malfa, il Pli di Altissimo, il Psdi di Vizzini. E poi le tangenti rosse, con l'arresto di Greganti e Pollini e la decimazione della classe dirigente milanese, fino alle indagini su D'Alema e Occhetto. E il coinvolgimento di tutti i principali gruppi imprenditoriali: dalla Fiat a Ligresti, dall'Olivetti alla Montedison, dall'Eni all'Iri. Nel '94 la "discesa in campo" di Berlusconi con la Fininvest già pesantemente coinvolta in Tangentopoli. La vera storia dell'inchiesta sulle tangenti alla Guardia di Finanza, con un'intercettazione mai pubblicata fra Berlusconi e l'avvocato Berruti, e la ricostruzione minuto per minuto del famoso invito a comparire durante il vertice di Napoli. I segreti delle dimissioni di Di Pietro dal pool e i complotti craxiani e berlusconiani per incastrare l'ex pm davanti alla Procura di Brescia e impedirgli di entrare in politica e per infangare gli altri uomini del pool, Colombo, Davigo, D'Ambrosio e Greco. Nel '95 arrivano Stefania Ariosto e Ilda Boccassini, ed ecco lo scandalo delle "toghe sporche", ricostruito passo dopo passo attraverso microspie, intercettazioni, pedinamenti e conti bancari. Nel 1996: il centrosinistra vince le elezioni ma inaugura la politica dell'"inciucio" che approda a una serie infinita di controriforme della giustizia e culmina nelle bozze Boato della commissione bicamerale D'Alema-Berlusconi. Infine, il ritorno del Cavaliere a Palazzo Chigi e di ben 80 fra condannati e inquisiti in Parlamento. E' l'offensiva finale contro Mani Pulite: reati aboliti, giudici trasferiti, pm diffamati, minacciati di arresto e privati della scorta, processi a rischio di trasferimento da Milano a Brescia. Borrelli (il libro si conclude con una sua intervista-testamento), alle soglie della pensione, invita i cittadini a "resistere, resistere, resistere". E i cittadini scendono in piazza in difesa della "legge uguale per tutti". Gli autori rinunciano ai commenti e agli aggettivi e lasciano che siano i fatti a smentire i luoghi comuni usati nel corso degli anni contro Mani Pulite: dalle "toghe rosse"all'"accanimento giudiziario", dalle "persecuzioni politiche" alle "manette facili", dal "non poteva non sapere" alla "supplenza", dalla "guerra civile" al "colpo di stato". Molte le rivelazioni inedite, sul caso Berlusconi, ma anche sulle tangenti rosse e perfino su una probabilissima tangente "nera". Per questo il libro, prima ancora di uscire, ha subìto attacchi e tentativi di censura: la vera storia di Mani Pulite fa paura tanto alla destra quanto alla sinistra
Tangenti bianche, nere, rosse
...
Se i nomi di Citaristi e Armanini non destano molte sorprese, suscita scalpore il coinvolgimento di tre partiti che sostengono Di Pietro fin dal primo giorno, ostentando le "mani pulite": il Pri, il Msi e, ancor più pesantemente, il Pds.
...
La sorpresa diventa choc il 15 maggio, quando viene arrestato Roberto Cappellini, sottosegretario milanese del Pds.
...
Il giorno seguente si consegna, dopo 15 giorni di latitanza, il compagno che ha contribuito a farlo arrestare: il "migliorista" Carnevale, che si è fatto precedere da un memoriale inviato ai magistrati, e subito ottiene gli arresti domiciliari.
...
Carnevale ammette di essere il collettore delle tangenti del sottosistema Metropolitana per conto del Pci-Pds. Racconta, confermando le testimonianze di alcuni imprenditori, che il compagno Sergio Soave, vicepresidente regionale della Lega delle Cooperative, aveva l'esclusiva delle mazzette per i lavori elettromeccanici e per l'impiantistica del metrò.
...
La conseguenza - prosegue Carnevale - è che il Pci comincia a ricevere in via sistematica le contribuzioni illecite versate dagli imprenditori, al pari degli altri prtiti milanesi.
...
La sentenza del tribunale sulle tangenti Mm, nell'aprile 1996, è illuminante:
"Va subito fissato un primo punto fermo: a livello di federazione milanese, l'intero partito, e non soltanto alcune sue componenti interne, venne direttamente coinvolto nel sistema degli appalti Mm, quantomeno da circa il 1987". Per i giudici "risulta dunque pacifico che il Pci-Pds dal 1987 sino al febbraio 1992 ricevette, quale percentuale del 18,75% sul totale delle tangenti Mm, una somma non inferiore ai tre miliardi".
...
"Esponenti e dirigenti del Pds" - ammette Occhetto - "sono entrati nel meccanismo perverso della ripartizione dei proventi illeciti". Poi denuncia il "rampantismo" alla milanese e parla di una "nobile illusione storica propria del Pci: quella che il codice morale del partito fosse di un rango etico superiore a quella del singolo cittadino". Parole che non basteranno ad arrestare l'avanzata delle indagini sul "fronte rosso".
claudioborghi
04-11-2009, 20:45
Oh, Vincenzo, occhio che al prossimo post Travaglio ti denuncia per pubblicazione abusiva integrale del suo libro... :D
Certo che "Travaglio" e "vera storia" come accostamento stride :asd:
Comunque adesso che a Milano sta cominciando a sobbollire la storia degli orologi regalati da Grossi ai politici
http://www.corriere.it/cronache/09_novembre_04/grossi-orologi-guastella_451e22a8-c90f-11de-a52f-00144f02aabc.shtml
saro' proprio curioso di vedere se con i politici che hanno ricevuto l'orologio verra' riservato lo stesso trattamento beatificatorio dei regali ben piu' sostanziosi ricevuti da Tonino...
Sto proprio aspettando :cool:
... sempre che il Nostro non abbia partecipato pure qui ;) nel qual caso assoluzione giuridica e morale garantita per tutti... la PERDONANZA :stordita:
claudioborghi
04-11-2009, 20:50
La regola è che tutti i magistrati compiono il loro dovere.
E si'... esattamente come tutti i politici e i governanti...
Allora di che ci lamentiamo? :ronf:
Va tutto bene
^TiGeRShArK^
05-11-2009, 00:25
E si'... esattamente come tutti i politici e i governanti...
Allora di che ci lamentiamo? :ronf:
Va tutto bene
complimenti per il cut non segnalato e selvaggio. :)
Quindi stai sostenendo che quanto ho affermato nella parte cuttata è assolutamente falso? :)
Ovvero stai asserendo che TUTTI i poliziotti e i magistrati sono corrotti e solo alcuni si salvano (quelli che aiutano Ilvio)? :)
ah beh..
se ti senti pronto a sostenere una PUTTANATA del genere fai pure.. :)
claudioborghi
05-11-2009, 01:45
Ovvero stai asserendo che TUTTI i poliziotti e i magistrati sono corrotti e solo alcuni si salvano (quelli che aiutano Ilvio)?
:eek: Ma che stai a di? Alla prossima chiamo il 118
Ma rileggi...
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29553998&postcount=180
Dove la vedi la corruzione? E i poliziotti? :help:
Sto parlando di SOLIDARIETA' DI CASTA e secondo me la cosa e' indubitabile.
I reati contestati ad altri magistrati sono rari come mosche bianche anche perche' quasi tutti gli atti che per un comune mortale costituiscono delitto penale per un magistrato implicano al massimo procedimento disciplinare, ma niente paura anche in quel caso perche' in otto anni i magistrati che hanno perso il posto sono stati lo 0,065%. In caso di diffamazione i risarcimenti decisi dai colleghi sono in media il doppio di quelli concessi alle altre categorie e cosi' via. Basta leggere il libro "Magistrati" di Livadiotti per avere tutti i dati che vuoi. :read:
Se tu poi dici che "di regola" i magistrati fanno il loro dovere ho semplicemente fatto notare che si tratta di una frase buttata li' che non vuol dire nulla e con la stessa validita' (nessuna) si puo' applicare anche per gli altri poteri dello stato dicendo che allora "di regola" fanno il loro dovere anche i politici e i governanti. Quindi nessun problema.
Notare che "non fare il proprio dovere" non significa solo essere un criminale sovversivo, puo' semplicemente voler dire essere lazzarone, incapace, vanaglorioso, parziale, ignorante, assenteista, fazioso, matto, eccessivamente lento, negligente o simili.
E sono tutte cose che si possono riscontrare solo dalle cronache, perche' se aspettiamo un giudizio, campa cavallo...
Fra i magistrati ad esempio ci puo' riuscire quasi solo un fenomeno come De Magistris, risultato responsabile delle incolpazioni con sentenza definitiva perché mancava gravemente ai propri doveri di diligenza, di equilibrio e di rispetto delle norme anche regolamentari disciplinanti il servizio giudiziario, e adottava provvedimenti in casi non consentiti dalla legge :stordita:
Hai un concetto molto curioso di verità. La sparizione dell'archivio sequestrato in quel di botteghe oscure, sede storica del pci ndr, è agli atti ed altrettanto agli atti è che si è volatilizzato la notte seguente l'apposizione deei sigilli, apposizione che, assai curioso non credi ?, non è stata seguita da sorveglianza. Il risultato fu che il mattino seguente ritrovarono i sigilli rotti ed dei documenti, una stanza piena, non era rimasta neppure la polvere. Secondo te perchè è sparito ?, perchè non vi era nulla di compromettente oppure qualcuno è sospettabile di aver "dimenticato", ovviamente di proposito, di ometterne la sorveglianza e maturando un credito politico e non solo ?.
Nei tuoi libri verità stanno scritti questi fatti di cronaca cui ho assistito ?.
Leggiti il libro di un certo magistrato, nota toga rossa, appartenente al pool milanese. In questo libro è chiaramente citato "l'aiutino" fornito da certi magistrati all'ex pci per arrivare al potere. Purtroppo la festa venne guastata, scassò la "gioiosa macchina da guerra" okkettiana, da certo Silvio Berlusconi, il quale scese in politica perchè mani pulite aveva fatto fuori i suoi galoppini e doveva, come l'avvocato a suo tempo, difendere i suoi interessi dalle rapaci mani dei politicanti di mestiere che già avevano tentato il colpo un decennio prima. Berlusconi vinse le elezioni nel 1994 ed a quell'evento risale la feroce inimicizia tra Berlusconi e Bossi che durò fino al 2001. La rabbia leghista venne sollecitata dal fatto che la lega aveva l'occasione, sparii dc e psi, per fare sfracelli e Berlusconi, oltre a guastare la festa ai sinistridi, ruppe loro le uova nel paniere.
Questa non è la "vera storia di mani pulite", è la "storia vera" di ciò che accadde in italia. Io lo so perchè l'ho vista accadere sotto i miei occhi e non ho interesse veruno, non mi viene in tasca un eurocent ed io sono assai venale perchè mi piace spendere, a raccontare falsità o a distorcere i fatti per favorire questo o quello.
P.S. Sai perchè cadde il primo governo Berlusconi ?. Tutti dicono di tutto ma sono due le cause: la prima è la riforma delle pensioni, riforma che la lega addusse come pretesto, ma la vera ragione è che il duo Berlusconi/Fini aveva intenzione di disfarsi della lega nella primavera seguente, facendo cadere il governo e tornando al voto. La lega, Bossi non è un fesso e politicamente è più abile degli altri due, lo mandò prontamente a casa perchè se ne accorse e quanto accaduto in questo paese è diretta conseguenza di questi semplici fatti.
Se uscisse fuori il contenuto di quegli archivi tremerebbero in tanti e non tutti i tremanti attualmente militerebbero nei partiti si sinistra.
Vincenzo1968
05-11-2009, 13:47
Oh, Vincenzo, occhio che al prossimo post Travaglio ti denuncia per pubblicazione abusiva integrale del suo libro... :D
Certo che "Travaglio" e "vera storia" come accostamento stride :asd:
Comunque adesso che a Milano sta cominciando a sobbollire la storia degli orologi regalati da Grossi ai politici
http://www.corriere.it/cronache/09_novembre_04/grossi-orologi-guastella_451e22a8-c90f-11de-a52f-00144f02aabc.shtml
saro' proprio curioso di vedere se con i politici che hanno ricevuto l'orologio verra' riservato lo stesso trattamento beatificatorio dei regali ben piu' sostanziosi ricevuti da Tonino...
Sto proprio aspettando :cool:
... sempre che il Nostro non abbia partecipato pure qui ;) nel qual caso assoluzione giuridica e morale garantita per tutti... la PERDONANZA :stordita:
Ohé Borghi,
l'attuale normativa in materia di editoria e diritti d'autore consente di riprodurre fino a un massimo del 10 o 15% dell'intera opera.
Io ho riportato solo pochi paragrafi di un libro di oltre settecento pagine. In percentuale non si arriva neanche all'uno per cento.
Capisco che i fatti riportati nel libro ti diano tanto fastidio. Fatti provati da intercettazioni telefoniche. Argomento fastidioso e insopportabile per Ilviuccio, tant'è che sta tentando in tutti i modi di togliere questo strumento indispensabile ai magistrati.
Sei sicuro che Travaglio, leggendo questo thread, denuncerebbe me? (per non parlare di altri thread dove insinui che sia un favoreggiatore di mafiosi solo perché si è fatto prestare dei cuscini dalla moglie di Ciuro ;)).
Vincenzo1968
05-11-2009, 13:57
Hai un concetto molto curioso di verità. La sparizione dell'archivio sequestrato in quel di botteghe oscure, sede storica del pci ndr, è agli atti ed altrettanto agli atti è che si è volatilizzato la notte seguente l'apposizione deei sigilli, apposizione che, assai curioso non credi ?, non è stata seguita da sorveglianza. Il risultato fu che il mattino seguente ritrovarono i sigilli rotti ed dei documenti, una stanza piena, non era rimasta neppure la polvere. Secondo te perchè è sparito ?, perchè non vi era nulla di compromettente oppure qualcuno è sospettabile di aver "dimenticato", ovviamente di proposito, di ometterne la sorveglianza e maturando un credito politico e non solo ?.
Nei tuoi libri verità stanno scritti questi fatti di cronaca cui ho assistito ?.
Leggiti il libro di un certo magistrato, nota toga rossa, appartenente al pool milanese. In questo libro è chiaramente citato "l'aiutino" fornito da certi magistrati all'ex pci per arrivare al potere. Purtroppo la festa venne guastata, scassò la "gioiosa macchina da guerra" okkettiana, da certo Silvio Berlusconi, il quale scese in politica perchè mani pulite aveva fatto fuori i suoi galoppini e doveva, come l'avvocato a suo tempo, difendere i suoi interessi dalle rapaci mani dei politicanti di mestiere che già avevano tentato il colpo un decennio prima. Berlusconi vinse le elezioni nel 1994 ed a quell'evento risale la feroce inimicizia tra Berlusconi e Bossi che durò fino al 2001. La rabbia leghista venne sollecitata dal fatto che la lega aveva l'occasione, sparii dc e psi, per fare sfracelli e Berlusconi, oltre a guastare la festa ai sinistridi, ruppe loro le uova nel paniere.
Questa non è la "vera storia di mani pulite", è la "storia vera" di ciò che accadde in italia. Io lo so perchè l'ho vista accadere sotto i miei occhi e non ho interesse veruno, non mi viene in tasca un eurocent ed io sono assai venale perchè mi piace spendere, a raccontare falsità o a distorcere i fatti per favorire questo o quello.
P.S. Sai perchè cadde il primo governo Berlusconi ?. Tutti dicono di tutto ma sono due le cause: la prima è la riforma delle pensioni, riforma che la lega addusse come pretesto, ma la vera ragione è che il duo Berlusconi/Fini aveva intenzione di disfarsi della lega nella primavera seguente, facendo cadere il governo e tornando al voto. La lega, Bossi non è un fesso e politicamente è più abile degli altri due, lo mandò prontamente a casa perchè se ne accorse e quanto accaduto in questo paese è diretta conseguenza di questi semplici fatti.
Bello quel "cut di chiacchiere riportate" nel tagliare il mio post. Se fossero solo chiacchiere Ilviuccio, col popò di avvocati che si ritrova, non si sarebbe fatto sfuggire l'occasione per rovinare Travaglio nei tribunali.
Vale anche per te:
Capisco che i fatti riportati nel libro ti diano tanto fastidio. Fatti provati da intercettazioni telefoniche. Argomento fastidioso e insopportabile per Ilviuccio, tant'è che sta tentando in tutti i modi di togliere questo strumento indispensabile ai magistrati.
Senti, a proposito della lega e dei suoi alleati(che tu definisci il "meno peggio"): è per uniformarsi al "meno peggio" che Bossi prese le tangenti Enimont(condanna definitiva a otto mesi)? Cos'è, provava vergogna a presentarsi con le mani pulite di fronte al meno peggio?
:)
claudioborghi
05-11-2009, 14:31
Sei sicuro che Travaglio, leggendo questo thread, denuncerebbe me? (per non parlare di altri thread dove insinui che sia un favoreggiatore di mafiosi solo perché si è fatto prestare dei cuscini dalla moglie di Ciuro ;)).
Trovami un mio post dove dico o insinuo che Travaglio sia un favoreggiatore di mafiosi.
Francamente questo giochino di attribuirmi frasi che non ho detto comincia a diventare stucchevole.
Posso aver detto che Travaglio andava in vacanza con / si accompagnava con / frequentava un favoreggiatore di mafiosi (Ciuro), cosa che e' la pura verita'... ma che Travaglio stesso sia un favoreggiatore di mafiosi non l'ho mai scritto, quindi o mi trovi dove ho scritto cio' o evidenzi nient'altro di
1) o non saper leggere
2) o aver scritto la solita balla.
Aspetto il link
Vincenzo1968
05-11-2009, 14:42
Trovami un mio post dove dico o insinuo che Travaglio sia un favoreggiatore di mafiosi.
Francamente questo giochino di attribuirmi frasi che non ho detto comincia a diventare stucchevole.
Posso aver detto che Travaglio andava in vacanza con / si accompagnava con / frequentava un favoreggiatore di mafiosi (Ciuro), cosa che e' la pura verita'... ma che Travaglio stesso sia un favoreggiatore di mafiosi non l'ho mai scritto, quindi o mi trovi dove ho scritto cio' o evidenzi nient'altro di
1) o non saper leggere
2) o aver scritto la solita balla.
Aspetto il link
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29250415&postcount=243
Quel "qualcuno" ha nome e cognome, si tratta di Giuseppe D'Avanzo sul quotidiano "la Repubblica", lo stesso che qui viene idolatrato quando parla delle fighe di Berlusconi.
Anche tu, perfavore, non mettermi di mezzo con cose che non ho detto, figurati se mi frega di dissertare su chi pagava le vacanze a Travaglio... il fatto pero' che telefonasse alla moglie di Ciuro per farsi portare i cuscini a casa mi pare assodato.
In ogni caso avrai notato che qui si parla di Ciuro come braccio destro di Ingroia, per quella storia delle vacanze si sono gia' ampiamente scannati loro due (travaglio e d'avanzo) e per me chi dei due sia risultato un mentitore su questa vicenda rappresenta, dal punto di vista delle simpatie personali, una win win situation.
Senti, è inutile che fai il giochino del "io non l'ho mai detto". Nel tuo post lasci cadere la frase
il fatto pero' che telefonasse alla moglie di Ciuro per farsi portare i cuscini a casa mi pare assodato.
L'insinuazione è evidente.
P.S. Se vuoi ti posso postare anche il post dove insinui che i magistrati di Palermo usarono, nei confronti dell'eroe Mangano, metodi da inquisizione.
claudioborghi
05-11-2009, 15:01
L'insinuazione è evidente.
:help: :help: :help:
Mi spiace ma non mi viene in mente nessuna cura facile per le allucinazioni.
Forse questo:
http://www.torrinomedica.it/farmaci/Schedetecniche/SERENASE.asp
Il fatto che ci siano le famose intercettazioni di Travaglio e Ciuro per i cuscini prova (se ce ne fosse bisogno) la frequentazione.
Questo l'ho detto, lo confermo e mi sembra in ogni caso verita' assodata.
FREQUENTARE un favoreggiatore di mafiosi e' ben diverso da ESSERLO.
Anche Di Pietro (per ritornare IT) aveva INTIME frequentazioni con soggettini tipo questo
http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/07/Gorrini_posto_della_cella_chiede_co_0_9701072816.shtml
tanto da riceverne (per AMICIZIA) "prestiti" da cento milioni senza interessi e scadenza. Da tanta amicizia non consegue affatto che Tonino debba anche lui essere un bancarottiere, anzi, mi pare che i suoi affari li sappia curare molto bene. :rolleyes:
Mi rendo conto che nella VOSTRA mentalita' spesso e volentieri si trasferiscono a qualcuno le colpe di chi costui frequenta, ma e' un'aberrazione dei travaglisti, non la mia. :read:
Vincenzo1968
05-11-2009, 15:11
:help: :help: :help:
Mi spiace ma non mi viene in mente nessuna cura facile per le allucinazioni.
Forse questo:
http://www.torrinomedica.it/farmaci/Schedetecniche/SERENASE.asp
Il fatto che ci siano le famose intercettazioni di Travaglio e Ciuro per i cuscini prova (se ce ne fosse bisogno) la frequentazione.
Questo l'ho detto, lo confermo e mi sembra in ogni caso verita' assodata.
FREQUENTARE un favoreggiatore di mafiosi e' ben diverso da ESSERLO.
Anche Di Pietro (per ritornare IT) aveva INTIME frequentazioni con soggettini tipo questo
http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/07/Gorrini_posto_della_cella_chiede_co_0_9701072816.shtml
tanto da riceverne (per AMICIZIA) "prestiti" da cento milioni senza interessi e scadenza. Da tanta amicizia non consegue affatto che Tonino debba anche lui essere un bancarottiere, anzi, mi pare che i suoi affari li sappia curare molto bene. :rolleyes:
Mi rendo conto che nella VOSTRA mentalita' spesso e volentieri si trasferiscono a qualcuno le colpe di chi costui frequenta, ma e' un'aberrazione dei travaglisti, non la mia. :read:
E dunque cosa intendi dire con quel "mi pare assodato che telefonasse alla moglie di Ciuro per farsi portare i cuscini a casa" ?
Travaglio non l'ha negato questo fatto. All'epoca Ciuro era considerato da tutti, magistrati e colleghi poliziotti, come uno dei più validi investigatori antimafia. Il fatto che in seguito, grazie alle intercettazioni telefoniche, si sia scoperto che era una talpa, colse di sorpresa e gettò nello sconforto anche e soprattutto i suoi colleghi e collaboratori più stretti:
Doppio gioco
Film documentario coprodotto da Rai Fiction e Magnolia, nato da unidea del produttore Claudio Canepari e del giornalista Salvo Palazzolo, che firmano la sceneggiatura assieme allo scrittore Piergiorgio Di Cara, a Riccardo Mosca e Andrea Vicario.E' stato realizzato con il materiale delle intercettazioni audio-video dei Carabinieri durante le indagini per la cattura di Bernardo Provenzano. I Carabinieri in servizio a Bagheria durante queste indagini scoprono un sistema di talpe e spionaggio all'interno delle strutture dello Stato. L'indagine porterà all'incriminazione e conseguente condanna a Totò Cuffaro, ex presidente Sicilia, oggi Senatore per UDC.
http://www.youtube.com/view_play_list?p=806F60000815485F&search_query=doppio+gioco+cuffaro
Cos'è quella frase buttata lì, "è assodato che si faceva prestare i cuscini dalla moglie di Ciuro", se non una volgare insinuazione. O pensi che sia un delitto farsi prestare dei cuscini dalla moglie di uno che, all'epoca, era ritenuto uno dei più validi investigatori nella lotta alla mafia?
Soffro di allucinazioni? Insinua, insinua...
:)
claudioborghi
05-11-2009, 16:18
Cos'è quella frase buttata lì, "è assodato che si faceva prestare i cuscini dalla moglie di Ciuro", se non una volgare insinuazione. O pensi che sia un delitto farsi prestare dei cuscini dalla moglie di uno che, all'epoca, era ritenuto uno dei più validi investigatori nella lotta alla mafia?
:help: :help: :help:
Non so se fai apposta o se ti disegnano cosi'...
Quella frase vuol dire quello che vuol dire, cioe' che Travaglio frequentava un favoreggiatore di mafiosi, una persona "estremamente compromessa con il mondo criminale" e se all' epoca lo consideravano un fenomeno, beh, problema loro... non mi pare che per altre situazioni Travaglio stesso si sia fatto scrupoli di specificare "prima e dopo", vedi caso Schifani.
Da questo il salto a che IO avrei detto: "Travaglio favoreggiatore di mafiosi" e' un'invenzione tua. Poi chiamala fantasia, allucinazione, vaneggiamento... fai un po' tu.
Vincenzo1968
05-11-2009, 16:36
:help: :help: :help:
Non so se fai apposta o se ti disegnano cosi'...
Quella frase vuol dire quello che vuol dire, cioe' che Travaglio frequentava un favoreggiatore di mafiosi, una persona "estremamente compromessa con il mondo criminale" e se all' epoca lo consideravano un fenomeno, beh, problema loro... non mi pare che per altre situazioni Travaglio stesso si sia fatto scrupoli di specificare "prima e dopo", vedi caso Schifani.
Da questo il salto a che IO avrei detto: "Travaglio favoreggiatore di mafiosi" e' un'invenzione tua. Poi chiamala fantasia, allucinazione, vaneggiamento... fai un po' tu.
Quindi insisti. Travaglio frequentava un favoreggiatore di mafiosi. Se ti prendessi la briga di visionare il documentario che ho segnalato:
Doppio gioco
Film documentario coprodotto da Rai Fiction e Magnolia, nato da unidea del produttore Claudio Canepari e del giornalista Salvo Palazzolo, che firmano la sceneggiatura assieme allo scrittore Piergiorgio Di Cara, a Riccardo Mosca e Andrea Vicario.E' stato realizzato con il materiale delle intercettazioni audio-video dei Carabinieri durante le indagini per la cattura di Bernardo Provenzano. I Carabinieri in servizio a Bagheria durante queste indagini scoprono un sistema di talpe e spionaggio all'interno delle strutture dello Stato. L'indagine porterà all'incriminazione e conseguente condanna a Totò Cuffaro, ex presidente Sicilia, oggi Senatore per UDC.
http://www.youtube.com/view_play_list?p=806F60000815485F&search_query=doppio+gioco+cuffaro
ti accorgeresti che i primi a saltare dalla sedia, quando si scoprì, grazie alle intercettazioni telefoniche, che Ciuro faceva il doppio gioco, furono proprio i suoi colleghi.
Figuriamoci cosa poteva sospettare Travaglio prima che venisse fuori la verità.
Ma no, Travaglio si faceva prestare i cuscini dalla moglie di Ciuro. Che vergogna! È provato che frequentava favoreggiatori di mafiosi...
Dopo la scoperta, Travaglio non definì eroe il maresciallo Ciuro. A differenza di chi, a giustificare l'eroica condotta di Mangano, insinua senza uno straccio di prova che i magistrati di Palermo usarono metodi da inquisizione nei suoi confronti:
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29035522&postcount=47
ma vi rendete conto che tutto 'sto cancan con cui ci sfracellate le gonadi da duemila anni e' perche' Berlusconi (che allora aveva meno di quarant' anni e cantieri aperti in mezza lombardia con tonnellate di dipendenti) prese, fra le persone che assunse per una villa che aveva un milione di metri quadri di terreno con galoppatoi, scuderie ecc e che quindi aveva bisogno di una marea di personale, un tizio che, neanche due anni dopo, non appena si rivelo' essere un poco di buono (comune, il reato era truffa) venne allontanato. Fine della storia.
Quella dell'eroe viene fuori perche' quando sto tizio era in fin di vita gli inquirenti gli promettevano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi (metodi da inquisizione) e lui non lo fece.
Agli occhi di Berlusconi, visto come normalmente la gente non esiti a spifferare balle su di lui a scopo di vantaggio personale (Travaglio ne e' l'esempio principe), posso capire che un tale comportamento "anomalo" di una persona nei suoi confronti abbia provocato l'origine di questo termine infelice.
Io comunque (che non assumo mille persone) quando ho bisogno di una domestica, di una babysitter o di un giardiniere non chiedo il casellario giudiziario, magari sbaglio, visti gli sfracellamenti mi sa che mi conviene farlo.
Quel "metodi da inquisizione" messo tra parentesi cos'è, se non una volgare insinuazione? Quali prove hai per affermare che i magistrati promettavano a Mangano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi?
:)
Complimenti per la voglia, vincè :O
;)
Complimenti per la voglia, vincè :O
;)
Nooo elect... Mi hai preceduto di pochissimo... :asd:
Cmq...
Complimenti per la pazienza, claudie'! :O
;)
claudioborghi
05-11-2009, 18:19
Figuriamoci cosa poteva sospettare Travaglio prima che venisse fuori la verità.
Ridicolo :read:
Parli di quello stesso Travaglio che va in televisione dicendo che "Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi" riferendosi a persone che sono state inquisite per mafia vent'anni dopo essere entrate in relazione con Schifani?
Lui puo' dirlo agli altri e gli altri no a lui? (notare che Ciuro fu arrestato pochissimo tempo dopo le sue allegre vacanze, altro che vent'anni)
:sofico:
Vincenzo1968
05-11-2009, 18:26
Ridicolo :read:
Parli di quello stesso Travaglio che va in televisione dicendo che "Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi" riferendosi a persone che sono state inquisite per mafia vent'anni dopo essere entrate in relazione con Schifani?
Lui puo' dirlo agli altri e gli altri no a lui?
:sofico:
Tutto qui? Ridicolo?
Stai rispondendo con un'altra insinuazione: che Travaglio sapesse che Ciuro era un talpa.
Ripeto. Guardati il documentario:
Doppio gioco
Film documentario coprodotto da Rai Fiction e Magnolia, nato da unidea del produttore Claudio Canepari e del giornalista Salvo Palazzolo, che firmano la sceneggiatura assieme allo scrittore Piergiorgio Di Cara, a Riccardo Mosca e Andrea Vicario.E' stato realizzato con il materiale delle intercettazioni audio-video dei Carabinieri durante le indagini per la cattura di Bernardo Provenzano. I Carabinieri in servizio a Bagheria durante queste indagini scoprono un sistema di talpe e spionaggio all'interno delle strutture dello Stato. L'indagine porterà all'incriminazione e conseguente condanna a Totò Cuffaro, ex presidente Sicilia, oggi Senatore per UDC.
http://www.youtube.com/view_play_list?p=806F60000815485F&search_query=doppio+gioco+cuffaro
E vedo che non hai voglia di commentare questa tua affermazione(ripeto: affermazione, non insinuazione):
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29035522&postcount=47
ma vi rendete conto che tutto 'sto cancan con cui ci sfracellate le gonadi da duemila anni e' perche' Berlusconi (che allora aveva meno di quarant' anni e cantieri aperti in mezza lombardia con tonnellate di dipendenti) prese, fra le persone che assunse per una villa che aveva un milione di metri quadri di terreno con galoppatoi, scuderie ecc e che quindi aveva bisogno di una marea di personale, un tizio che, neanche due anni dopo, non appena si rivelo' essere un poco di buono (comune, il reato era truffa) venne allontanato. Fine della storia.
Quella dell'eroe viene fuori perche' quando sto tizio era in fin di vita gli inquirenti gli promettevano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi (metodi da inquisizione) e lui non lo fece.
Agli occhi di Berlusconi, visto come normalmente la gente non esiti a spifferare balle su di lui a scopo di vantaggio personale (Travaglio ne e' l'esempio principe), posso capire che un tale comportamento "anomalo" di una persona nei suoi confronti abbia provocato l'origine di questo termine infelice.
Io comunque (che non assumo mille persone) quando ho bisogno di una domestica, di una babysitter o di un giardiniere non chiedo il casellario giudiziario, magari sbaglio, visti gli sfracellamenti mi sa che mi conviene farlo.
Quali prove hai per affermare che i magistrati di Palermo promisero a Mangano di mandarlo a casa se lui avesse inventato delle accuse contro Berlusconi?
:)
claudioborghi
05-11-2009, 18:31
Stai rispondendo con un'altra insinuazione: che Travaglio sapesse che Ciuro era un talpa.
Ok, e' ufficiale, lo fai apposta.
Scusa eh, ma c'e' di meglio da fare che venire dietro alle tue FANTASIE (e sono buono), le cose sono scritte... ognuno le puo' leggere.
:ronf:
Vincenzo1968
05-11-2009, 18:32
Complimenti per la voglia, vincè :O
;)
E che, debbo lasciare che spalino merda su Travaglio che riporta fatti documentati dalle intercettazioni? Mentre loro, senza uno straccio di prova, possono tranquillamente affermare che i giudici di Palermo volevano costringere Mangano a inventarsi accuse contro Berlusconi? O che Travaglio sapesse del doppio gioco di Ciuro(cosa che, come ampiamente dimostrato dai fatti, è una bugia colossale)?
Vincenzo1968
05-11-2009, 18:33
Ok, e' ufficiale, lo fai apposta.
Scusa eh, ma c'e' di meglio da fare che venire dietro alle tue FANTASIE (e sono buono), le cose sono scritte... ognuno le puo' leggere.
:ronf:
Quali prove hai per affermare che i magistrati di Palermo promisero a Mangano di mandarlo a casa se lui avesse inventato delle accuse contro Berlusconi?
Tutto qui? Ridicolo?
Stai rispondendo con un'altra insinuazione: che Travaglio sapesse che Ciuro era un talpa.
Ripeto. ....
Secondo me claudio è stato chiarissimo (da un pezzo!) e basta semplicemente leggere quello che ha scritto... :help:
Mah!? Per questo rinnovo a lui i miei complimenti per la pazienza, so che proverà ancora a farsi/ti capire... Anche se tra un po' te lo deve disegnare!!! :asd:
Ciao!
EDIT: è tardi... S'è stufato addirittura lui! :eek: Solidarietà...
Vincenzo1968
05-11-2009, 18:35
:help:
Secondo me claudio è stato chiarissimo (da un pezzo!) e basta semplicemente leggere quello che ha scritto... :help:
Mah!? Per questo rinnovo a lui i miei complimenti per la pazienza, so che proverà ancora a farsi/ti capire... Anche se tra un po' te lo deve disegnare!!! :asd:
:D
Chiarissimo si:
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29035522&postcount=47
ma vi rendete conto che tutto 'sto cancan con cui ci sfracellate le gonadi da duemila anni e' perche' Berlusconi (che allora aveva meno di quarant' anni e cantieri aperti in mezza lombardia con tonnellate di dipendenti) prese, fra le persone che assunse per una villa che aveva un milione di metri quadri di terreno con galoppatoi, scuderie ecc e che quindi aveva bisogno di una marea di personale, un tizio che, neanche due anni dopo, non appena si rivelo' essere un poco di buono (comune, il reato era truffa) venne allontanato. Fine della storia.
Quella dell'eroe viene fuori perche' quando sto tizio era in fin di vita gli inquirenti gli promettevano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi (metodi da inquisizione) e lui non lo fece.
Agli occhi di Berlusconi, visto come normalmente la gente non esiti a spifferare balle su di lui a scopo di vantaggio personale (Travaglio ne e' l'esempio principe), posso capire che un tale comportamento "anomalo" di una persona nei suoi confronti abbia provocato l'origine di questo termine infelice.
Io comunque (che non assumo mille persone) quando ho bisogno di una domestica, di una babysitter o di un giardiniere non chiedo il casellario giudiziario, magari sbaglio, visti gli sfracellamenti mi sa che mi conviene farlo.
Chiarissimo si:
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29035522&postcount=47
Aiuto... Ma non stavate parlando delle frequentazioni di Travaglio??? :mbe:
Boh!? Continuo a non capire*...
Ciao!
* non spiegarmelo, ok? Purtroppo non ho tempo... :asd:
claudioborghi
05-11-2009, 18:52
Aiuto... Ma non stavate parlando delle frequentazioni di Travaglio??? :mbe:
:help:
E' surreale!!!
Tutto sommato simpatico pero'... :)
Vincenzo1968
05-11-2009, 18:56
:help:
E' surreale!!!
Tutto sommato simpatico pero'... :)
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29035522&postcount=47
ma vi rendete conto che tutto 'sto cancan con cui ci sfracellate le gonadi da duemila anni e' perche' Berlusconi (che allora aveva meno di quarant' anni e cantieri aperti in mezza lombardia con tonnellate di dipendenti) prese, fra le persone che assunse per una villa che aveva un milione di metri quadri di terreno con galoppatoi, scuderie ecc e che quindi aveva bisogno di una marea di personale, un tizio che, neanche due anni dopo, non appena si rivelo' essere un poco di buono (comune, il reato era truffa) venne allontanato. Fine della storia.
Quella dell'eroe viene fuori perche' quando sto tizio era in fin di vita gli inquirenti gli promettevano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi (metodi da inquisizione) e lui non lo fece.
Agli occhi di Berlusconi, visto come normalmente la gente non esiti a spifferare balle su di lui a scopo di vantaggio personale (Travaglio ne e' l'esempio principe), posso capire che un tale comportamento "anomalo" di una persona nei suoi confronti abbia provocato l'origine di questo termine infelice.
Io comunque (che non assumo mille persone) quando ho bisogno di una domestica, di una babysitter o di un giardiniere non chiedo il casellario giudiziario, magari sbaglio, visti gli sfracellamenti mi sa che mi conviene farlo.
Quali prove hai per affermare che i magistrati di Palermo promisero a Mangano di mandarlo a casa se lui avesse inventato delle accuse contro Berlusconi?
^TiGeRShArK^
05-11-2009, 19:01
:eek: Ma che stai a di? Alla prossima chiamo il 118
Ma rileggi...
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29553998&postcount=180
Dove la vedi la corruzione? E i poliziotti? :help:
Sto parlando di SOLIDARIETA' DI CASTA e secondo me la cosa e' indubitabile.
I reati contestati ad altri magistrati sono rari come mosche bianche anche perche' quasi tutti gli atti che per un comune mortale costituiscono delitto penale per un magistrato implicano al massimo procedimento disciplinare, ma niente paura anche in quel caso perche' in otto anni i magistrati che hanno perso il posto sono stati lo 0,065%. In caso di diffamazione i risarcimenti decisi dai colleghi sono in media il doppio di quelli concessi alle altre categorie e cosi' via. Basta leggere il libro "Magistrati" di Livadiotti per avere tutti i dati che vuoi. :read:
Se tu poi dici che "di regola" i magistrati fanno il loro dovere ho semplicemente fatto notare che si tratta di una frase buttata li' che non vuol dire nulla e con la stessa validita' (nessuna) si puo' applicare anche per gli altri poteri dello stato dicendo che allora "di regola" fanno il loro dovere anche i politici e i governanti. Quindi nessun problema.
Notare che "non fare il proprio dovere" non significa solo essere un criminale sovversivo, puo' semplicemente voler dire essere lazzarone, incapace, vanaglorioso, parziale, ignorante, assenteista, fazioso, matto, eccessivamente lento, negligente o simili.
E sono tutte cose che si possono riscontrare solo dalle cronache, perche' se aspettiamo un giudizio, campa cavallo...
Fra i magistrati ad esempio ci puo' riuscire quasi solo un fenomeno come De Magistris, risultato responsabile delle incolpazioni con sentenza definitiva perché mancava gravemente ai propri doveri di diligenza, di equilibrio e di rispetto delle norme anche regolamentari disciplinanti il servizio giudiziario, e adottava provvedimenti in casi non consentiti dalla legge :stordita:
Quando la finisci di cuttare ad cazzum e a rispondere del merito, e ad ammettere che hai detto una PUTTANATA colossale dato che la solidarietà di casta non esiste dato che è smontata da N casi diversi e dato che non avrebbe alcun senso dato che ad esempio allora i poliziotti che sono stati implicati con marrazzo sarebbero stati protetti dai loro colleghi.
E' semplicemente SURREALE nonchè DIFFAMATORIO sostenere che esista una tale solidarietà di casta la cui presenza generale e diffusa per ora è confermata solo nelle tue fantasie. :)
Max 9000
05-11-2009, 19:02
Quel "metodi da inquisizione" messo tra parentesi cos'è, se non una volgare insinuazione? Quali prove hai per affermare che i magistrati promettavano a Mangano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi?
:)
Ma come, non ti basta quanto affermato da Dell'Utri e Berlusconi? Di quali prove hai bisogno? :asd:
Vincenzo1968
05-11-2009, 19:06
Ma come, non ti basta quanto affermato da Dell'Utri e Berlusconi? Di quali prove hai bisogno? :asd:
Eh si! Come ho fatto a non pensarci prima :doh: Berlusconi e Dell'Utri: le due bocche della verità. Attendibilissime fonti.
:asd:
^TiGeRShArK^
05-11-2009, 19:10
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29035522&postcount=47
Quali prove hai per affermare che i magistrati di Palermo promisero a Mangano di mandarlo a casa se lui avesse inventato delle accuse contro Berlusconi?
ovviamente ha solo le sue solite fantasie diffamatorie verso i magistrati e a favore dei criminali. :)
Vincenzo1968
05-11-2009, 19:16
ovviamente ha solo le sue solite fantasie diffamatorie verso i magistrati e a favore dei criminali. :)
Già.
E la solita tattica di non rispondere alle domande scomode denigrando gli avversari. E ci mette pure il sigillo dell'ufficialità:
Ok, e' ufficiale, lo fai apposta.
Scusa eh, ma c'e' di meglio da fare che venire dietro alle tue FANTASIE (e sono buono), le cose sono scritte... ognuno le puo' leggere.
:ronf:
claudioborghi
05-11-2009, 19:34
Quali prove hai per affermare che i magistrati di Palermo promisero a Mangano di mandarlo a casa se lui avesse inventato delle accuse contro Berlusconi?
Rispondo solo a questa perche' senno' la riposta mille volte... dato che non c'entra un cazzo con quello di cui si stava discutendo, con il topic, con niente, "rischia" di infastidire i lettori :asd:
Tu non solo confondi prima e dopo, cose dette da cose non dette, intercettazioni che non c'entrano con quello di cui si sta parlando con quelle pertinenti, topic con altri, ma ti sogni anche che uno debba provare le notizie di cronaca.
Qui su internet tutti si limitano a dire che Berlusconi ha definito Mangano "un eroe", omettendo che quando lo ha fatto (cosa in ogni caso infelice) ha giustificato la cosa proprio dicendo che Mangano era malato in carcere e che i pm gli offrivano la liberta' se lo avesse accusato.
http://www.wuz.it/news/56315/berlusconi-mangano-eroe.html
Ne piu' ne meno. Che i PM denuncino Berlusconi per diffamazione se non e' vero... E insieme a lui gli avvocati e la famiglia di Mangano che all'epoca riferirono la cosa. Io mi sono limitato a contestualizzare perche' e' un po' facile riportare solo la cosa dell'"eroe" senza spiegare anche i motivi (giustificati o meno, problemi suoi) che hanno accompagnato l'affermazione.
Detto questo, chiudo davvero con te e spero che gli altri interventi ritornino in topic.
Stiamo parlando delle balle di Travaglio
Vincenzo1968
05-11-2009, 19:43
Rispondo solo a questa perche' senno' la riposta mille volte... dato che non c'entra un cazzo con quello di cui si stava discutendo, con il topic, con niente, "rischia" di infastidire i lettori :asd:
Tu non solo confondi prima e dopo, cose dette da cose non dette, intercettazioni che non c'entrano con quello di cui si sta parlando con quelle pertinenti, topic con altri, ma ti sogni anche che uno debba provare le notizie di cronaca.
Qui su internet tutti si limitano a dire che Berlusconi ha definito Mangano "un eroe", omettendo che quando lo ha fatto (cosa in ogni caso infelice) ha giustificato la cosa proprio dicendo che Mangano era malato in carcere e che i pm gli offrivano la liberta' se lo avesse accusato.
http://www.wuz.it/news/56315/berlusconi-mangano-eroe.html
Ne piu' ne meno. Che i PM denuncino Berlusconi per diffamazione se non e' vero... E insieme a lui gli avvocati e la famiglia di Mangano che all'epoca riferirono la cosa. Io mi sono limitato a contestualizzare perche' e' un po' facile riportare solo la cosa dell'"eroe" senza spiegare anche i motivi (giustificati o meno, problemi suoi) che hanno accompagnato l'affermazione.
Detto questo, chiudo davvero con te e spero che gli altri interventi ritornino in topic.
Stiamo parlando delle balle di Travaglio
Certo, capisco che parlare delle tue balle ti dia fastidio. Parliamo delle fantomatiche balle di Travaglio...
:bimbo:
claudioborghi
05-11-2009, 19:45
Quando la finisci di cuttare ad cazzum e a rispondere del merito, e ad ammettere che hai detto una PUTTANATA colossale dato che la solidarietà di casta non esiste dato che è smontata da N casi diversi e dato che non avrebbe alcun senso dato che ad esempio allora i poliziotti che sono stati implicati con marrazzo sarebbero stati protetti dai loro colleghi.
E' semplicemente SURREALE nonchè DIFFAMATORIO sostenere che esista una tale solidarietà di casta la cui presenza generale e diffusa per ora è confermata solo nelle tue fantasie. :)
:asd:
Io qualche numero te l'ho portato... :read:
Se vuoi posso essere piu' specifico: per esempio lo studio che dimostra che i risarcimenti che i magistrati si autodanno sono multipli di quelli accordati alle altre categorie e' stato fatto dal Professor Vincenzo Zeno Zencovich, universita' Roma tre.
Se hai altri studi che dimostrano come i magistrati in realta' siano costantemente dediti alla flagellazione reciproca, prego, siamo qui per discuterne... altrimenti e' il solito :blah:
Aggiungo che di tutte le discussioni che si possano fare questa e' la piu' sterile... negare che tutte le categorie professionali tendano alla solidarieta' corporativa, siano essi politici, medici o magistrati e' voler sostenere l'indifendibile.
Vincenzo1968
05-11-2009, 23:16
Rispondo solo a questa perche' senno' la riposta mille volte... dato che non c'entra un cazzo con quello di cui si stava discutendo, con il topic, con niente, "rischia" di infastidire i lettori :asd:
Tu non solo confondi prima e dopo, cose dette da cose non dette, intercettazioni che non c'entrano con quello di cui si sta parlando con quelle pertinenti, topic con altri, ma ti sogni anche che uno debba provare le notizie di cronaca.
Qui su internet tutti si limitano a dire che Berlusconi ha definito Mangano "un eroe", omettendo che quando lo ha fatto (cosa in ogni caso infelice) ha giustificato la cosa proprio dicendo che Mangano era malato in carcere e che i pm gli offrivano la liberta' se lo avesse accusato.
http://www.wuz.it/news/56315/berlusconi-mangano-eroe.html
Ne piu' ne meno. Che i PM denuncino Berlusconi per diffamazione se non e' vero... E insieme a lui gli avvocati e la famiglia di Mangano che all'epoca riferirono la cosa. Io mi sono limitato a contestualizzare perche' e' un po' facile riportare solo la cosa dell'"eroe" senza spiegare anche i motivi (giustificati o meno, problemi suoi) che hanno accompagnato l'affermazione.
...
Conviene riportare quanto si legge nel link che hai postato (http://www.wuz.it/news/56315/berlusconi-mangano-eroe.html):
Berlusconi: Mangano un eroe
Mai fatto leggi ad personam, e' una menzogna della sinistra
(ANSA) - ROMA, 9 APR - Su Vittorio Mangano 'ha detto bene Dell'Utri', perche' 'eroicamente non invento' mai nulla su di me', afferma Berlusconi. Il leader del Pdl parlando a '28 minuti' delle polemiche sulle dichiarazioni di Dell'Utri sullo stalliere di Arcore sottolinea che quando Mangano 'era in carcere ed era malato i Pm gli dicevano che se avesse detto qualcosa su Berlusconi sarebbe andato a casa'. 'Di leggi ad personam non ne abbiamo fatta nessuna: e' una menzogna della sinistra'.
A parte la barzelletta che "di leggi ad personam non ne abbiamo fatta nessuna", c'è da dire che questo link non l'avevi riportato nel tuo post:
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=29035522&postcount=47
ma vi rendete conto che tutto 'sto cancan con cui ci sfracellate le gonadi da duemila anni e' perche' Berlusconi (che allora aveva meno di quarant' anni e cantieri aperti in mezza lombardia con tonnellate di dipendenti) prese, fra le persone che assunse per una villa che aveva un milione di metri quadri di terreno con galoppatoi, scuderie ecc e che quindi aveva bisogno di una marea di personale, un tizio che, neanche due anni dopo, non appena si rivelo' essere un poco di buono (comune, il reato era truffa) venne allontanato. Fine della storia.
Quella dell'eroe viene fuori perche' quando sto tizio era in fin di vita gli inquirenti gli promettevano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi (metodi da inquisizione) e lui non lo fece.
Agli occhi di Berlusconi, visto come normalmente la gente non esiti a spifferare balle su di lui a scopo di vantaggio personale (Travaglio ne e' l'esempio principe), posso capire che un tale comportamento "anomalo" di una persona nei suoi confronti abbia provocato l'origine di questo termine infelice.
Io comunque (che non assumo mille persone) quando ho bisogno di una domestica, di una babysitter o di un giardiniere non chiedo il casellario giudiziario, magari sbaglio, visti gli sfracellamenti mi sa che mi conviene farlo.
Questo tuo scarico di responsabilità, adesso, mi pare infantile e vigliacco. Scrivi una cosa grave:
Quella dell'eroe viene fuori perche' quando sto tizio era in fin di vita gli inquirenti gli promettevano di farlo tornare a casa se avesse inventato delle accuse su Berlusconi (metodi da inquisizione) e lui non lo fece.
e quando ti si chiedono le prove ribatti che l'ha detto Berlusconi e che ti sei limitato a "contestualizzare".
Che l'abbia detto Berlusconi(che a sua volta riprende quanto detto da Dell'Utri) è vero. Ma questo prova solo la grande attendibilità delle tue fonti. Berlusconi dixit e tu riporti fedelmente accuse senza né capo né coda(e non sostenute da uno straccio di prova).
Che i PM denuncino Berlusconi per diffamazione se non e' vero...
Confermi quindi che i pm usarono metodi da inquisizione per estorcere della bugie a Mangano contro Berlusconi? I PM non l'hanno denunciato e quindi lui ha ragione. Ha ragione anche quando dice che per fare i giudici bisogna essere malati di mente?
Se Marco Travaglio ha scritto delle bugie sul conto di Schifani, perché non suggerisci a Ilvio di denunciarlo? Pensa che magnifica occasione: rovinare Travaglio nei tribunali(e col popò di avvocati che si ritrova Ilvio la cosa non dovrebbe comportare nessuna difficoltà).
P.S. Schifani perché non ha denunciato Lirio Abbate? Travaglio si era limitato a riportare le cose scritte nel libro "I Complici"(scritto appunto da Lirio Abate e Peter Gomez).
Chi è Lirio Abbate (http://it.wikipedia.org/wiki/Lirio_Abbate):
È uno dei maggiori esperti in Italia sulle mafie e la criminalità organizata.[senza fonte] E' inviato de L'Espresso, ed è stato in precedenza all'ANSA, e a La Stampa, dove i suoi interessi di cronaca si sono concentrati principalmente sulla criminalità organizzata. Attento osservatore della mafia, è stato l'unico giornalista presente sul luogo al momento della cattura del capomafia Bernardo Provenzano e il primo a redigere la notizia dell'arresto con tutti i particolari del blitz raccontati in diretta. Per questo ricevette i complimenti pubblici sul settimanale Oggi del 26 aprile 2006 da Enzo Biagi, che scrisse: "Ho voluto sapere il nome del cronista che per primo ha dato la notizia della cattura: per la cronaca lo scoop mondiale l'ha fatto un giornalista dell'ANSA di Palermo, Lirio Abbate, con il quale credo che noi della categoria dobbiamo complimentarci".
Abbate ha seguito le inchieste e i processi più importanti sulla criminalità organizzata - mafia, camorra e 'ndrangheta - e politica, nonché sul traffico di esseri umani in particolare sugli sbarchi degli extracomunitari nelle coste siciliane. Su questi temi ha realizzato molti reportage per il quale è stato anche premiato come cronista dell'anno 2003. Vincitore del Premio Speciale per il Giornalismo - Premio Vittorini 2008.
Nel 2006 ha ricevuto il premio Ischia e il premio Maria Grazia Cutuli. È co-autore, con Peter Gomez, del libro "I complici" Fazi Editore, un saggio su mafia e politica che ha ottenuto grande successo, ed ha ricevuto i premi: Capalbio, Santa Marinella e Paolo Borsellino.
Per l'attività che svolge è stato minacciato di morte dalla mafia [1][2] e nel settembre 2007 i poliziotti che si occupano della sua protezione hanno sventato un attentato che era stato preparato davanti alla sua abitazione a Palermo. Nell'ottobre dello stesso anno il boss stragista Leoluca Bagarella, durante l'udienza di un processo in cui era imputato, ha lanciato ad Abbate un proclama intimidatorio per alcune notizie che il giornalista aveva scritto sull'ANSA. Solidarietà gli è stata espressa anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che lo ha ricevuto anche al Quirinale. [3]. Il Capo della Polizia, Antonio Manganelli, riferendosi a Lirio Abbate ha detto: "È un bravo professionista, gli stiamo accanto, è un nostro amico e anche lui fa squadra nella lotta contro la mafia".
È stato autore e conduttore insieme a Peter Gomez della trasmissione televisiva Impronte di mafia, ideata da Carlo Freccero, in onda fino a gennaio 2008 su RaiSat Premium.
Cerca di spalare un po' di merda anche su Lirio Abbate se ne hai il coraggio.
Nooo elect... Mi hai preceduto di pochissimo... :asd:
Cmq...
Complimenti per la pazienza, claudie'! :O
;)
:eek:
:banned:
:O
E che, debbo lasciare che spalino merda su Travaglio che riporta fatti documentati dalle intercettazioni? Mentre loro, senza uno straccio di prova, possono tranquillamente affermare che i giudici di Palermo volevano costringere Mangano a inventarsi accuse contro Berlusconi? O che Travaglio sapesse del doppio gioco di Ciuro(cosa che, come ampiamente dimostrato dai fatti, è una bugia colossale)?
Tranquillo, a parte i soliti noti (si contano sulle dita di una mano) qui siamo su internet, la gente è più informata e non si fa prendere per il culo o fare il lavaggio al cervello dai soliti media ;)
cdimauro
06-11-2009, 07:31
Io non ho detto lo sia, ho semplicemente fatto presente che non è un'eventualità da trascurare solo perchè guasterebbe, casomai fosse vera come ha decenti probabilità di essere, il gradito quadretto a certuni.
Sì, ma le ipotesi se non sono suffragate da FATTI lasciano il tempo che trovano...
Proprio questa mattina ho sentito un, apparentemente poteva essere uno tra quelli del pdl, politico, non ho fatto in tempo a leggerne il nome in quanto canale italia è una rete che queste informazioni le mostra per pochi istanti e non mette mai il partito di appartenenza, rivelare che un magistrato, con il quale diceva di essere in ottimi rapporti, il mattino ricopriva il ruolo di PM ed il pomeriggio era in consiglio comunale a capo dell'opposizione. Come la possiamo definire, se fosse vera come parrebbe, una simile situazione ?, io non trovo definizioni adeguate ma mi sollecita un sentimento di stupore, sommato a sconcerto e ad una sensazione che ciò sia qualcosa di intollerabile.
Eventualmente sarebbe "intollerabile" nel momento in cui dovesse indagare su componenti della maggioranza del consiglio comunale e/o giunta e/o sindaco.
Comunque se è un professionista (e dev'esserlo per il ruolo che ricopre) dovrebbe procedere sulla base dei FATTI emersi, e non sulla simpatia o antipatia. Anche perché potrebbe beccarsi dei provvedimenti disciplinari o perdere anche il posto, se fosse dimostrato altrimenti.
^TiGeRShArK^
06-11-2009, 07:54
:asd:
Io qualche numero te l'ho portato... :read:
Se vuoi posso essere piu' specifico: per esempio lo studio che dimostra che i risarcimenti che i magistrati si autodanno sono multipli di quelli accordati alle altre categorie e' stato fatto dal Professor Vincenzo Zeno Zencovich, universita' Roma tre.
Se hai altri studi che dimostrano come i magistrati in realta' siano costantemente dediti alla flagellazione reciproca, prego, siamo qui per discuterne... altrimenti e' il solito :blah:
Aggiungo che di tutte le discussioni che si possano fare questa e' la piu' sterile... negare che tutte le categorie professionali tendano alla solidarieta' corporativa, siano essi politici, medici o magistrati e' voler sostenere l'indifendibile.
Io non nego nulla. :)
Io sto solo sostenendo che bisogna avere fiducia nella magistratura e nelle forze dell'ordine, nonostante la presenza di qualche mela marcia. :)
Sei tu che stai sostenendo l'esatto contrario affermando che ci sia una GENERALE E DIFFUSA autoreferenzialità volta a impedire il corretto funzionamento della giustizia per avvantaggiare le loro caste.
Ti stai rendendo conto della GRAVITA' di quello che sostieni? :)
Nemmeno Ilvio mi pare sia mai arrivato a tanto. :p
claudioborghi
06-11-2009, 09:47
Io sto solo sostenendo che bisogna avere fiducia nella magistratura e nelle forze dell'ordine, nonostante la presenza di qualche mela marcia.
Ohibo'... e perche' BISOGNA aver fiducia nella magistratura e non anche nel parlamento e nel governo?
blackgnat
06-11-2009, 10:55
Ohibo'... e perche' BISOGNA aver fiducia nella magistratura e non anche nel parlamento e nel governo?
scusatemi se entro nel merito senza aver letto tutta discussione ... però a fronte della affermazione riportata .. non ho resistito !!!
Dunque .. fiducia nelle istituzioni ..sempre !! diritto di critica alle persone dento queste istituzioni sempre !!!
però vorrei far notare un piccolo dettaglio ! governo e parlamento decidendo delle sorti di un paese ( esecutivo e legislativo ) sono soggette per forza ad un diritto di critica che può benissimo sfociare nella sfiducia se i provvedimenti presi vanno contro quello che si ritiene essere giusto !!
Credo che qui spesso si dimentichi che con tutti i limiti che si hanno quando si ha a che fare con uomini .. la magistratura nel condurre un processo ... non si inventa niente ... non crea leggi ... segue un iter codificato !!
Ora .. nella mera applicazione delle leggi .. con 3 gradi di giudizio .. cercare di buttare fango con le mille illazioni che si sentono diventa a mio avviso più pretestuoso !!
.... che nel frattempo un innocente magari si rovini la vita perchè l'inquirente è convinto del contrario ... lo abbiamo visto tutti !!! che venga condannato a procedimento ultimato ... è cosa più rara !! che purtroppo chi sbagli ( tutti sbagliano) .. per appurata incompetenza non venga punito .. purtroppo è cosa meno rara !!!
nomeutente
06-11-2009, 11:32
Questo tuo scarico di responsabilità, adesso, mi pare infantile e vigliacco.
Abbassa i toni: un'altra uscita del genere e la sospensione non te la toglie nessuno.
cdimauro
06-11-2009, 13:02
Allo spiegami come certe sentenze, tanto utilizzate dai sinistridi a mò di bandiera sventolante, si basino prevalentemente su castelli accusatori costruiti non su riscontri oggettivi, i fatti che nomini tanto a proposito, ma con metodi induttivo/deduttivi che sfornano solo, per quanto probabili possano essere, opinioni.
Ti faccio presente che i "destridi" :rolleyes: plaudivano alle inchieste partite con Tangentopoli e innalzavano a eroi i magistrati e i giudici che vi lavoravano.
Le poltrone e il potere hanno poi fatto loro cambiare idea, svendendo ideali quali la lotta per la costituzione di uno stato palestinese (sembra assurdo, ma questo è vessillo dell'MSI prima e di AN poi) e, soprattutto, quello della legalità e giustizia.
Detto ciò e come facevano notare, in Italia esistono TRE gradi di giudizio, con giudici diversi.
Inoltre capita pure che un giudice assolva o condanni il medesimo imputato in processi diversi (cosa capitata proprio a Berlusconi, ad esempio).
E' intollerabile in ogni caso per le ragioni scritte più sotto.
Rammenta che un professionista della giustizia deve non solo essere ma anche apparire terzo ed immischiandosi da adito a sospetti.
E' un problema di legalità, questo. Non di libertà di espressione, che non viene certo tolta a giudici e magistrati a motivo della loro professione.
P.S. Se una sentenza di condanna, basata su indizi, non prove perchè le prove sono fatti tangibili e non frutto di elucubrazioni/elaborazioni di scenari ipotetici, ricavati tramite metodo induttivo/deduttivo, puo esser basata su opinioni opinabili ed avere efficacia reale non vedo ragione perchè i miei sospetti non debbano valere altrettanto.
Capitano gli errori ma, come dicevo prima, esistono ben tre gradi di giudizio (e ci sarebbe anche la corte di Strasburgo come eventuale "quarto grado") e con giudici diversi.
Questo ovviamente non esclude che un processo possa arrivare a sentenza definitiva, essendo comunque errato, ma rimane un evento ben poco probabile.
Specialmente se, come affermi, si tratta di roba con poco o del tutto privo di fondamento.
^TiGeRShArK^
06-11-2009, 13:08
Ohibo'... e perche' BISOGNA aver fiducia nella magistratura e non anche nel parlamento e nel governo?
Forse perchè il governo è guidato in maniera assolutamente dispotica da una persona che si è circondata negli anni di mafiosi, persone che avevano a che fare con mafiosi, corruttori, ha commesso dei reati da cui si è AUTO-assolta cambiando la legge, secondo diverse testimonianze ha avuto parte nella trattativa tra mafia e stato, secondo sua moglie è malato mentalmente, MENTE sempre, continuamente e patologicamente su qualsiasi cosa, anche la + inutile come le condizioni metereologiche a mosca, ecc... ecc...? :fagiano:
claudioborghi
06-11-2009, 13:14
.... che nel frattempo un innocente magari si rovini la vita perchè l'inquirente è convinto del contrario ... lo abbiamo visto tutti !!! che venga condannato a procedimento ultimato ... è cosa più rara !!
Ma io non ho parole...
Massi', l'inquirente rovina la vita all'innocente e chissenefrega, lo abbiamo visto tutti! :eek: ... tanto alla fine e' raro che venga condannato...
Cioe', la normalita' della graticola permanente :nono:
claudioborghi
06-11-2009, 13:20
Forse perchè il governo è guidato in maniera assolutamente dispotica da una persona che :blah:
Perfetto... se io critico la magistratura (riportando fatti veri) e' gravissimo, mentre questi sproloqui contro il governo e il parlamento sono normali... :ronf:
"Circondato da mafiosi" :nono:
^TiGeRShArK^
06-11-2009, 13:29
Perfetto... se io critico la magistratura (riportando fatti veri) e' gravissimo, mentre questi sproloqui contro il governo e il parlamento sono normali... :ronf:
"Circondato da mafiosi" :nono:
La magistratura non è governata in maniera assolutamente dispotica e dittatoriale da UN individuo avente le caratteristiche elencate nel post precedente. :)
blackgnat
06-11-2009, 13:56
Ma io non ho parole...
Massi', l'inquirente rovina la vita all'innocente e chissenefrega, lo abbiamo visto tutti! :eek: ... tanto alla fine e' raro che venga condannato...
Cioe', la normalita' della graticola permanente :nono:
claudio ... ti ho spiegato perchè non aver fiducia nelle istituzioni non sia equiparabile allo sfiduciare la magistratura !!
spiegami dove ho detto "chissenefrega" .... !!! ho detto che succede ... non l'ho giustificato ! .. poi come la solito ci si appende ad una frase tralasciando senso del post !! che in breve ripeto:
la magistratura non è paragonabile agli altri poteri ( nei sensi del tuo post precedente ) !!!
blackgnat
06-11-2009, 13:57
Tdeduttivo/induttivo. Non ti auguro di aver a che fare con la magistratura, il rischio di subire ingiustizie e vassazioni è altissimo ed io l'ho visto accadere quando, da spettatore, mi recavo ad assistere, spinto dalla curiosità, alle udienze processuali aperte al pubblico.
... delle quali mi par di capire ... hai capito tutto !!!!
claudioborghi
06-11-2009, 14:29
la magistratura non è paragonabile agli altri poteri
La magistratura dovrebbe essere addirittura PIU' criticabile degli altri poteri. Tutti e tre dovrebbero essere al servizio del cittadino. Mentre per governo e parlamento un'eventuale disservizio puo' tentare di essere corretto oltre che con la (pesante) critica ma soprattutto con elezioni e salutare alternanza, qualcuno mi spiega COME CASPITA si puo' correggere il malfunzionamento della magistratura? Siamo l'unico sistema occidentale dove e' autoreferenziale ed intoccabile, se il cittadino non la puo' nemmeno criticare andiamo bene...
Se PER IPOTESI facesse schifo per sue colpe interne che fa il cittadino? Zitto e subire impotente perche' "bisogna aver fiducia"? Ma oh?
Comunque insisto che il topic qui e' l'articolo del primo post.
Qualche dato a favore delle tesi in esso espresse l'ho postato. Elementi non provenienti da travaglio stesso che ne avvalorino le affermazioni non ne ho ancora visti...
nomeutente
06-11-2009, 15:20
Siamo arrivati, come di consueto, al "piove, governo ladro" vs "piove, magistratura ladra", con annessa richiesta di sanzioni ai sostenitori della prima tesi da parte dei sostenitori della seconda e viceversa.
Visto che lo staff non parteggia né per una tesi né per l'altra, chiudo il thread, così potete discutere di altri argomenti.
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