svarionman
28-10-2009, 10:56
Terni, ispettore di polizia assolto
dopo aver indagato su se stesso
Il pm affida gli accertamenti proprio all'ispettore indagato e poi chiede l'archiviazione.
di Corso Viola
TERNI (28 ottobre) - Indagare su stesso, assolversi e farsi assolvere. Non è accaduto a un paziente in analisi ma a un ispettore di polizia al quale un magistrato ha delegato le indagini su un procedimento dove lui era indagato (scusate il gioco di parole). Il pm non se ne è accorto, tanto che poi ne ha chiesto l’archiviazione. Nessun dolo, probabilmente una leggerezza. Provocata dall’ingolfamento di fascicoli sopra i tavoli dei quattro magistrati (tutte donne) rimasti in trincea alla Procura di Terni.
Ma andiamo con ordine. Nel procedimento penale numero 1194/07 un ispettore della questura di Terni è indagato in seguito ad una denuncia insieme ad un’altra persona per una serie di reati (dalla calunnia all’abuso di ufficio). Il magistrato che si trova sotto mano il fascicolo delega per gli accertamenti sul caso proprio lui. Che dopo alcune settimane invia i risultati delle indagini. Arrivando alla conclusione che le accuse contro di lui sono infondate.
Così ad arrabbiarsi e di brutto è stato il denunciante che ha scoperto in modo ancora più incredibile l’inghippo. Infatti, il pubblico ministero nel frattempo ha chiuso le indagini scrivendo che queste sono state svolte dall’ispettore (indagato) in modo corretto, ascoltando tutte le persone coinvolte. Per questo il magistrato è arrivata a scrivere che il procedimento andava archiviato. L’uomo ha così fatto opposizione, sottolineando che il grossolano sbaglio ha di fatto permesso la violazione del segreto istruttorio con danni ormai irreversibili alle indagini.
Il magistrato finalmente è tornato sui suoi passi e ha chiesto la revoca dell’archiviazione scrivendo al giudice per le indagini preliminari che vuole vagliare meglio gli atti. Così ripartono le indagini con l’affidamento a un altro ispettore. Ecco un’altra anomalia. Si tratta di un collega dell’indagato. Quest’ultimo rilegge il fascicolo e ribadisce l’innocenza delle persone coinvolte, soprattutto sull’ispettore dice che questi non si sarebbe reso conto di indagare su se stesso. Ora sarà il gip Pierluigi Panariello a decidere. Ma la frittata ormai è fatta
Il Messaggero (http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=78345&sez=HOME_INITALIA)
:rotfl: :doh:
dopo aver indagato su se stesso
Il pm affida gli accertamenti proprio all'ispettore indagato e poi chiede l'archiviazione.
di Corso Viola
TERNI (28 ottobre) - Indagare su stesso, assolversi e farsi assolvere. Non è accaduto a un paziente in analisi ma a un ispettore di polizia al quale un magistrato ha delegato le indagini su un procedimento dove lui era indagato (scusate il gioco di parole). Il pm non se ne è accorto, tanto che poi ne ha chiesto l’archiviazione. Nessun dolo, probabilmente una leggerezza. Provocata dall’ingolfamento di fascicoli sopra i tavoli dei quattro magistrati (tutte donne) rimasti in trincea alla Procura di Terni.
Ma andiamo con ordine. Nel procedimento penale numero 1194/07 un ispettore della questura di Terni è indagato in seguito ad una denuncia insieme ad un’altra persona per una serie di reati (dalla calunnia all’abuso di ufficio). Il magistrato che si trova sotto mano il fascicolo delega per gli accertamenti sul caso proprio lui. Che dopo alcune settimane invia i risultati delle indagini. Arrivando alla conclusione che le accuse contro di lui sono infondate.
Così ad arrabbiarsi e di brutto è stato il denunciante che ha scoperto in modo ancora più incredibile l’inghippo. Infatti, il pubblico ministero nel frattempo ha chiuso le indagini scrivendo che queste sono state svolte dall’ispettore (indagato) in modo corretto, ascoltando tutte le persone coinvolte. Per questo il magistrato è arrivata a scrivere che il procedimento andava archiviato. L’uomo ha così fatto opposizione, sottolineando che il grossolano sbaglio ha di fatto permesso la violazione del segreto istruttorio con danni ormai irreversibili alle indagini.
Il magistrato finalmente è tornato sui suoi passi e ha chiesto la revoca dell’archiviazione scrivendo al giudice per le indagini preliminari che vuole vagliare meglio gli atti. Così ripartono le indagini con l’affidamento a un altro ispettore. Ecco un’altra anomalia. Si tratta di un collega dell’indagato. Quest’ultimo rilegge il fascicolo e ribadisce l’innocenza delle persone coinvolte, soprattutto sull’ispettore dice che questi non si sarebbe reso conto di indagare su se stesso. Ora sarà il gip Pierluigi Panariello a decidere. Ma la frittata ormai è fatta
Il Messaggero (http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=78345&sez=HOME_INITALIA)
:rotfl: :doh: