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View Full Version : Marrazzo vicino alle dimissioni Via da casa per istituto religioso


Punitore
27-10-2009, 12:32
ROMA - Secondo voci insistenti di questa mattina, il presidente della Regione Lazio Marrazzo sarebbe pronto a dimettersi, dopo l'autosospensione. Quasi certa una seconda convocazione in procura per lui, a seguito di fatti specifici e ipotesi di reato emerse in queste ore.

L'istituto religioso. L'ormai ex Governatore del Lazio ha lasciato casa questa mattina e si starebbe recando nella abbazia di Montecassino per un breve periodo di riflessione. Il governatore, infatti, è legato da un'amicizia di vecchia data al padre abate del monastero Benedettino don Pietro Vittorelli. L'ex presidente, travolto dallo scandalo di un video che lo ritrae con un trans e ricattato da quattro carabinieri finiti in manette, trascorrerà parte della convalescenza nella struttura religiosa dopo che ieri, visitato al Policlinico Gemelli, gli è stato diagnosticato un forte stress psicofisico. Il certificato medico prevede un periodo di riposo di trenta giorni.

Marazzo subito dopo la notizia degli arresti e del video era rimasto a casa con la sua famiglia. Ora il trasferimento in una struttura di preti anche "per permettergli di recuperare un po' di serenità e di equilibrio".

Indagini. "Non c'è stata alcuna convocazione in
procura di Piero Marrazzo e non è neppure previsto che debba essere sentito. Almeno per il momento". E' quanto si precisa negli ambienti giudiziari di piazzale Clodio dove si smentisce, tra l'altro, l'ipotesi di un'iscrizione sul registro degli indagati del presidente della Regione Lazio. Chi indaga sottolinea anche che "allo stato degli atti non ci sono tracce di altri esponenti politici sotto ricatto perché finiti nel giro di trans".

In procura si ribadisce che Marrazzo, in questa vicenda, rimane parte offesa: dunque, non sarà aperto nei suoi confronti un procedimento per l'ipotesi di peculato (in relazione all'uso dell'auto blu) e per quella di corruzione (con riferimento al denaro preso dai carabinieri che hanno fatto il blitz nell'appartamento del trans in via Gradoli).

Per il peculato viene chiarito che Marrazzo aveva diritto all'auto di servizio e con quella poteva andare dove voleva; quanto alla corruzione, gli inquirenti ritengono che il video sia stato girato dai due carabinieri 'infedeli' (Carlo Tagliente e Luciano Simeone) e che l'uomo politico sia stato vittima di un ricatto senza sapere di essere stato filmato. Gli inquirenti hanno anche chiarito che Marrazzo non è stato sottoposto al test antidroga, altra ipotesi circolata in queste ore.

Il legale. L'avvocato di Marrazzo, Luca Petrucci, ha chiarito che il suo assistito non ha mai provato a comprare il video con cui i carabinieri della compagnia Trionfale lo ricattavano: ''Non conosce il prezzo del filmato voleva solo esaminarne il contenuto''. Petrucci ha anche sottolineato che Marrrazzo "non aveva pattuito 5mila euro con il transessuale. I tremila euro sul tavolino di Natalì (il transessuale che avrebbe avuto un incontro intimo con Piero Marrazzo, ndr.) erano provento della sua attività".

"Piero - ha aggiunto Petrucci - aveva duemila euro nel portafogli. I tremila euro sul tavolino non erano stati dati da Marrazzo a Natalie, ma erano provento del lavoro di quest'ultimo e forse in parte gli erano stati dati da Piero".

Marrazzo, ha detto ancora Petrucci, che resta
consigliere regionale nonostante l'autosospensione dall'incarico di presidente, è in questa vicenda "parte offesa perché vittima di un ricatto ordito da corpi deviati dello Stato che si fanno i fatti altrui e vanno a taglieggiare i trans".

Un'ultima precisazione riguarda la storia del video: "Marrazzo non ha mai trattato sul prezzo per averlo, ha ricevuto una telefonata da Berlusconi che ha molto apprezzato e a quel punto ha cercato di indagare per conto suo per rintracciare il video e capire di che cosa si trattasse. Era arrivato all'agenzia Masi, perché in certi ambienti si sa chi smercia queste robe, ma nel frattempo sono arrivati i provvedimenti di fermo della procura a carico dei quattro carabinieri".

Reazioni. "E' legittimo stigmatizzare le debolezze di un uomo pubblico, e trarne, sul piano politico e morale, le inevitabili conseguenze, ma non può diventare motivo per massacrare la dignità sua e la sensibilità di coloro che lo amano o che gli sono legati". Lo scrive Avvenire che dedica al "caso Marrazzo" un editoriale a firma dello scrittore Davide Rondoni, per il quale la dolorosa vicenda del Governatore del Lazio dovrebbe essere "piuttosto, l'occasione per una riflessione seria, dura e al tempo stesso pietosa". Rondoni confida nell'articolo la "infinita pena" che gli suscitano le rivelazioni di questi giorni e che origina nella consapevolezza che ciascuno di noi dovrebbe avere della propria fragilità.

Antonio Di Pietro torna a chiedere a Marrazzo di dimettersi subito e propone che il Parlamento approvi un provvedimento per rinviare le elezioni in modo che si possano svolgere insieme alla tornata elettorale delle regionali a marzo. Il leader di Idv lo ha annunciato nel corso di una conferenza stampa, dichiarando di aver fatto depositare alla Camera questa proposta dal suo gruppo parlamentare.

(27 ottobre 2009)

Fonte: http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/marrazzo-caso/ipotesi-dimissioni/ipotesi-dimissioni.html

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wow... :asd:

rgart
27-10-2009, 13:06
E come sempre di pietro è quello che dice le cose migliori....