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26-10-2009, 19:22
Capello: «Purtroppo gli ultrà fanno tutto quello che vogliono. Allo stadio si può insultare tutto e tutti»
COVERCIANO (FIRENZE) - Una critica all'Italia e al suo modo di vivere il calcio. «Qui in Italia comandano gli ultrà» ha affermato l'attuale ct della nazionale inglese Fabio Capello a Coverciano in occasione del seminario «Il calcio e chi lo racconta».
DIFFERENZE - «Purtroppo - ha spiegato ancora Capello - gli ultrà fanno tutto quello che vogliono. Allo stadio si può insultare tutto e tutti. In Spagna c'è grande rispetto, le famiglie vanno allo stadio con i propri bambini, è un altro mondo. Una volta uno spettatore mi tirò una pallina di carta e fu subito buttato fuori. Gli stadi in Spagna sono di proprietà e quindi possono essere strutturati come si vogliono. In Inghilterra gli stadi sono pieni, c'è voglia di andarci, non succede mai niente e gli steward svolgono un ruolo perfetto. Mi rammarico molto di quanto sta succedendo in Italia, il declino sarà sempre più evidente, basterebbe solo appllicare la legge. Bisogna prendere una decisione da parte delle autorità e da parte dei club affinche la gente torni allo stadio e affinchè gli stadi siano più accoglienti».
TORMENTONI - Poi Capello si è soffermato sul tema delle convocazioni in nazionale: «Cassano? In un certo senso il mio tormentone l'ho anch'io ed è Owen. Quindi io mi tengo il mio e Lippi si tenga il suo. La nazionale italiana? Non mi ha mai affascinato come questa avventura in Inghilterra».
TELEFONINI - Capello è poi tornato sulla vicenda della presunta sfuriata nei confronti di un giocatore britannico scoperto a inviare un sms. Per la stampa inglese il giocatore in questione era Emile Heskey attaccante dell'Aston Villa. «Sono entrato in ritardo - ha detto il ct dell'Inghilterra - c'era il buffet e c'erano dei coperchi sopra i vassoi. Mi sono girato e ho visto due giocatori che stavano mandando degli sms e gli ho detto "vi chiedo tanto di stare un'ora senza telefonini?". In quel momento mi è caduto il coperchio. Tutto qui».
GALLIANI - Lo sfogo di Capello ha provocato le prime reazioni dei protagonisti del calcio italiano. Sulla situazione del calcio italiano in generale preferisce astenersi, ma per quanto riguarda il club di cui è amministratore delegato, Adriano Galliani tiene a rassicurare «l'amico Fabio Capello», che ha denunciato il potere degli ultrà nei nostri stadi sottolineando che «Il Milan non è ostaggio di nessuno, assolutamente». «È un tema molto lungo e difficile. Voglio parlare solo del Milan, e il Milan - ha detto Galliani a margine della consegna del premio Facchetti - non è ostaggio di nessuno, assolutamente. Posso garantire all'amico Fabio che, per quanto riguarda noi, non siamo assolutamente ostaggio degli ultrà i quali, per altro, nulla hanno fatto per renderci loro ostaggio. Quindi - ha concluso -, in questo momento, non sento questo problema». (fonte: Corriere.it)
Sfonda una porta aperta... Ma il Presidente Petrucci non è d'accordo!
A Capello ha prontamente risposto il presidente del Coni Gianni Petrucci: "Comandano gli ultrà? Assolutamente no. Capello ha allenato in Italia, sono un suo amico, e non mi va che quando si è all'estero si danno dei giudizi sul proprio paese. Sono dichiarazioni che non mi intusiasmano e che lasciano il tempo che trovano. È facile parlare dall'alto". Nella polemica a distanza è intervenuto anche Giancarlo Abete, presidente della Federazione Italia Gioco Calcio: "Alcune volte l'immagine che si trasferisce del nostro tifo può essere tale da confondere il comportamento di pochi, col comportamento di tanti. I risultati dimostrano che gli episodi di violenza sono diminuiti. La tessera del tifoso è un'opportunità importante per le stesse società. Se coloro i quali hanno problemi con la giustizia non sono d'accordo non è un problema". fonte: gazzetta.it
Incredibile... Guardare la tv, no, caro presidente...?
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COVERCIANO (FIRENZE) - Una critica all'Italia e al suo modo di vivere il calcio. «Qui in Italia comandano gli ultrà» ha affermato l'attuale ct della nazionale inglese Fabio Capello a Coverciano in occasione del seminario «Il calcio e chi lo racconta».
DIFFERENZE - «Purtroppo - ha spiegato ancora Capello - gli ultrà fanno tutto quello che vogliono. Allo stadio si può insultare tutto e tutti. In Spagna c'è grande rispetto, le famiglie vanno allo stadio con i propri bambini, è un altro mondo. Una volta uno spettatore mi tirò una pallina di carta e fu subito buttato fuori. Gli stadi in Spagna sono di proprietà e quindi possono essere strutturati come si vogliono. In Inghilterra gli stadi sono pieni, c'è voglia di andarci, non succede mai niente e gli steward svolgono un ruolo perfetto. Mi rammarico molto di quanto sta succedendo in Italia, il declino sarà sempre più evidente, basterebbe solo appllicare la legge. Bisogna prendere una decisione da parte delle autorità e da parte dei club affinche la gente torni allo stadio e affinchè gli stadi siano più accoglienti».
TORMENTONI - Poi Capello si è soffermato sul tema delle convocazioni in nazionale: «Cassano? In un certo senso il mio tormentone l'ho anch'io ed è Owen. Quindi io mi tengo il mio e Lippi si tenga il suo. La nazionale italiana? Non mi ha mai affascinato come questa avventura in Inghilterra».
TELEFONINI - Capello è poi tornato sulla vicenda della presunta sfuriata nei confronti di un giocatore britannico scoperto a inviare un sms. Per la stampa inglese il giocatore in questione era Emile Heskey attaccante dell'Aston Villa. «Sono entrato in ritardo - ha detto il ct dell'Inghilterra - c'era il buffet e c'erano dei coperchi sopra i vassoi. Mi sono girato e ho visto due giocatori che stavano mandando degli sms e gli ho detto "vi chiedo tanto di stare un'ora senza telefonini?". In quel momento mi è caduto il coperchio. Tutto qui».
GALLIANI - Lo sfogo di Capello ha provocato le prime reazioni dei protagonisti del calcio italiano. Sulla situazione del calcio italiano in generale preferisce astenersi, ma per quanto riguarda il club di cui è amministratore delegato, Adriano Galliani tiene a rassicurare «l'amico Fabio Capello», che ha denunciato il potere degli ultrà nei nostri stadi sottolineando che «Il Milan non è ostaggio di nessuno, assolutamente». «È un tema molto lungo e difficile. Voglio parlare solo del Milan, e il Milan - ha detto Galliani a margine della consegna del premio Facchetti - non è ostaggio di nessuno, assolutamente. Posso garantire all'amico Fabio che, per quanto riguarda noi, non siamo assolutamente ostaggio degli ultrà i quali, per altro, nulla hanno fatto per renderci loro ostaggio. Quindi - ha concluso -, in questo momento, non sento questo problema». (fonte: Corriere.it)
Sfonda una porta aperta... Ma il Presidente Petrucci non è d'accordo!
A Capello ha prontamente risposto il presidente del Coni Gianni Petrucci: "Comandano gli ultrà? Assolutamente no. Capello ha allenato in Italia, sono un suo amico, e non mi va che quando si è all'estero si danno dei giudizi sul proprio paese. Sono dichiarazioni che non mi intusiasmano e che lasciano il tempo che trovano. È facile parlare dall'alto". Nella polemica a distanza è intervenuto anche Giancarlo Abete, presidente della Federazione Italia Gioco Calcio: "Alcune volte l'immagine che si trasferisce del nostro tifo può essere tale da confondere il comportamento di pochi, col comportamento di tanti. I risultati dimostrano che gli episodi di violenza sono diminuiti. La tessera del tifoso è un'opportunità importante per le stesse società. Se coloro i quali hanno problemi con la giustizia non sono d'accordo non è un problema". fonte: gazzetta.it
Incredibile... Guardare la tv, no, caro presidente...?
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