View Full Version : L'errore più grande
Negli ultimi due mesi ho perso tutto quello che avevo.
La relazione, la casa, il lavoro.
E nel logorìo mentale che accompagna, come ovvio, momenti di questo tipo mi sono ritrovata a fantasticare sul passato, sul desiderio di tornare indietro e fare le cose diversamente, di fare scelte diverse, di tenere atteggiamenti diversi.
E fra questi atteggiamenti uno in particolare avrei cambiato: la scontentezza.
Spesso mi sono lamentata del fatto che il lavoro fosse duro, invece che essere contenta per il fatto di avere un lavoro.
Mi sono lamentata di cose che non andavano bene nel rapporto con lui, invece di essere contenta di avere accanto qualcuno che amavo e mi amava.
Invece di godere di quello che avevo, mi davo pena per ciò che non andava e così mi sono compromessa tanto di ciò che poteva essere.
Questo, mi sono resa conto, è l'errore più grande che si possa fare.
Non essere capaci di godere fino in fondo di ciò che abbiamo, non essere in grado di apprezzare una cosa fino a che ti viene portata via e ne capisci il valore.
Apprezzare non è accontentarsi: è saper vedere il buono in ogni situazione.
gabi.2437
20-10-2009, 18:49
Non è un'errore, è la spinta al miglioramento insita nell'uomo :O
Razer(x)
20-10-2009, 18:51
Non è un'errore, è la spinta al miglioramento insita nell'uomo :O
La mente umana è fantastica, è la psicologia umana che fa cagare :O
Non è un'errore, è la spinta al miglioramento insita nell'uomo :O
Tendere a migliorare non significa che non puoi comunque apprezzare ciò che hai.
gabi.2437
20-10-2009, 18:53
Purtroppo nulla è perfetto, e per avere una cosa, dobbiamo soffrirne le conseguenze ;) Vuoi migliorare? Quando perdi quello che hai soffri di più... però la spinta a migliorarci qualche risultato lo dà :D
Negli ultimi due mesi ho perso tutto quello che avevo.
La relazione, la casa, il lavoro.
E nel logorìo mentale che accompagna, come ovvio, momenti di questo tipo mi sono ritrovata a fantasticare sul passato, sul desiderio di tornare indietro e fare le cose diversamente, di fare scelte diverse, di tenere atteggiamenti diversi.
E fra questi atteggiamenti uno in particolare avrei cambiato: la scontentezza.
Spesso mi sono lamentata del fatto che il lavoro fosse duro, invece che essere contenta per il fatto di avere un lavoro.
Mi sono lamentata di cose che non andavano bene nel rapporto con lui, invece di essere contenta di avere accanto qualcuno che amavo e mi amava.
Invece di godere di quello che avevo, mi davo pena per ciò che non andava e così mi sono compromessa tanto di ciò che poteva essere.
Questo, mi sono resa conto, è l'errore più grande che si possa fare.
Non essere capaci di godere fino in fondo di ciò che abbiamo, non essere in grado di apprezzare una cosa fino a che ti viene portata via e ne capisci il valore.
Apprezzare non è accontentarsi: è saper vedere il buono in ogni situazione.
Hai perfettamente ragione :mano:
gabi.2437
20-10-2009, 19:00
Tendere a migliorare non significa che non puoi comunque apprezzare ciò che hai.
Se lo apprezzi perchè migliorare? Migliorare-->aver voglia di farlo, e la voglia evidentemente una forma di vita la tira fuori non essendo contento di ciò che ha :D
3D Prophet III
20-10-2009, 19:07
La mente umana è fantastica, è la psicologia umana che fa cagare :O
Non potevo esprimere il concetto con parole migliori. Ti stimo amico, ma probabilmente il significato della tua frase l'ho capito solo io. ;)
@Gemma: dalle mie parti si dice "Chi ha topa ha pane, chi ha il cazzo fa la fame". Già che sei femmina parti avvantaggiata, quindi non lamentarti. ;)
Dopo l'insoddisfazione che ti ha portato al fallimento totale hai deciso di autocommiserarti? O peggio ancora cerchi la commiserazione degli utenti di questo forum, aprendo una discussione a tema? Non sei né la prima né l'ultima che sbaglia: tutti sbagliamo.
In altre situazioni ti avrei suggerito che la via della canna del gas è l'unica, ma... il fatto di aver capito i tuoi errori è già qualcosa, per cui evito di consigliarti il suicidio. Buona vita.
The show must go on.
luposelva
20-10-2009, 19:11
Dice il saggio non tutti i mali vengono per nuocere :O
Prowler80
20-10-2009, 19:14
Non potevo esprimere il concetto con parole migliori. Ti stimo amico, ma probabilmente il significato della tua frase l'ho capito solo io. ;)
@Gemma: dalle mie parti si dice "Chi ha topa ha pane, chi ha il cazzo fa la fame". Già che sei femmina parti avvantaggiata, quindi non lamentarti. ;)
Dopo l'insoddisfazione che ti ha portato al fallimento totale hai deciso di autocommiserarti? O peggio ancora cerchi la commiserazione degli utenti di questo forum, aprendo una discussione a tema? Non sei né la prima né l'ultima che sbaglia: tutti sbagliamo.
In altre situazioni ti avrei suggerito che la via della canna del gas è l'unica, ma... il fatto di aver capito i tuoi errori è già qualcosa, per cui evito di consigliarti il suicidio. Buona vita.
The show must go on.
:ave:
Non potevo esprimere il concetto con parole migliori. Ti stimo amico, ma probabilmente il significato della tua frase l'ho capito solo io. ;)
@Gemma: dalle mie parti si dice "Chi ha topa ha pane, chi ha il cazzo fa la fame". Già che sei femmina parti avvantaggiata, quindi non lamentarti. ;)
Dopo l'insoddisfazione che ti ha portato al fallimento totale hai deciso di autocommiserarti? O peggio ancora cerchi la commiserazione degli utenti di questo forum, aprendo una discussione a tema? Non sei né la prima né l'ultima che sbaglia: tutti sbagliamo.
In altre situazioni ti avrei suggerito che la via della canna del gas è l'unica, ma... il fatto di aver capito i tuoi errori è già qualcosa, per cui evito di consigliarti il suicidio. Buona vita.
The show must go on.
Il mio voleva essere semplicemente un buon consiglio sul godersi ciò che si ha, supportato da esperienza personale.
Non c'è nessuna autocommiserazione, al limite un po' di rimpianto.
La mente umana è fantastica, è la psicologia umana che fa cagare :O
Non c'è altro da commentare. Con queste poche parole hai sintetizzato tutto quello che si potrebbe mai dire.
^TiGeRShArK^
20-10-2009, 19:43
Non potevo esprimere il concetto con parole migliori. Ti stimo amico, ma probabilmente il significato della tua frase l'ho capito solo io. ;)
@Gemma: dalle mie parti si dice "Chi ha topa ha pane, chi ha il cazzo fa la fame". Già che sei femmina parti avvantaggiata, quindi non lamentarti. ;)
Dopo l'insoddisfazione che ti ha portato al fallimento totale hai deciso di autocommiserarti? O peggio ancora cerchi la commiserazione degli utenti di questo forum, aprendo una discussione a tema? Non sei né la prima né l'ultima che sbaglia: tutti sbagliamo.
In altre situazioni ti avrei suggerito che la via della canna del gas è l'unica, ma... il fatto di aver capito i tuoi errori è già qualcosa, per cui evito di consigliarti il suicidio. Buona vita.
The show must go on.
:mbe:
ma che cazz di commenti...:doh:
Hai perfettamente ragione :mano:
quoto :)
^TiGeRShArK^
20-10-2009, 19:47
Negli ultimi due mesi ho perso tutto quello che avevo.
La relazione, la casa, il lavoro.
E nel logorìo mentale che accompagna, come ovvio, momenti di questo tipo mi sono ritrovata a fantasticare sul passato, sul desiderio di tornare indietro e fare le cose diversamente, di fare scelte diverse, di tenere atteggiamenti diversi.
E fra questi atteggiamenti uno in particolare avrei cambiato: la scontentezza.
Spesso mi sono lamentata del fatto che il lavoro fosse duro, invece che essere contenta per il fatto di avere un lavoro.
Mi sono lamentata di cose che non andavano bene nel rapporto con lui, invece di essere contenta di avere accanto qualcuno che amavo e mi amava.
Invece di godere di quello che avevo, mi davo pena per ciò che non andava e così mi sono compromessa tanto di ciò che poteva essere.
Questo, mi sono resa conto, è l'errore più grande che si possa fare.
Non essere capaci di godere fino in fondo di ciò che abbiamo, non essere in grado di apprezzare una cosa fino a che ti viene portata via e ne capisci il valore.
Apprezzare non è accontentarsi: è saper vedere il buono in ogni situazione.
imho dovresti rimboccarti le maniche e rimetterti in sesto senza pensare al passato ma portandolo sempre dentro di te come insegnamento e come ricordo felice.
Forza, impegnati, pensa al futuro e a tutti i momenti belli che ti arriveranno. ;)
Non mi pronuncio sull'argomento del thread, non avendo molto da dire( nel senso che sono d'accordo con te, ma siamo degli esseri dinamici in un ambiente dinamico. Non possiamo fermarci ad ammirare ciò che abbiamo), ma mi dispiace sinceramente per quello che ti è successo. In bocca al lupo per il futuro. ;)
gabi.2437
20-10-2009, 19:55
Quoto 3d prophet ;)
Tira fuori la spinta ad andare avanti insita in ognuno di noi e prosegui, è inutile venirci a raccontare i guai tuoi, te li conosci meglio di noi e sai come affrontarli meglio di noi ;)
La mente umana è fantastica, è la psicologia umana che fa cagare :O
Riassunto perfetto! :ave: :ave:
Davvero complimenti! :D
SuperMario=ITA=
20-10-2009, 20:07
shit happens :O
brochure
20-10-2009, 20:07
Non è un'errore, è la spinta al miglioramento insita nell'uomo :O
Tendere a migliorare non significa che non puoi comunque apprezzare ciò che hai.
Secondo me gabi sotto sotto ha ragione; non è tanto ciò che abbiamo, ma come siamo fatti: c'è chi si accontenta del minimo, e chi invece contento non lo sarà mai, se non nell'attimo fugace della conquista...ma tutto poi svanisce.
Questo perché più che della situazione esistente, l'uomo si accorge del cambiamento, ed in base a quello può essere più o meno felice.
Negli ultimi due mesi ho perso tutto quello che avevo.
La relazione, la casa, il lavoro.
E nel logorìo mentale che accompagna, come ovvio, momenti di questo tipo mi sono ritrovata a fantasticare sul passato, sul desiderio di tornare indietro e fare le cose diversamente, di fare scelte diverse, di tenere atteggiamenti diversi.
E fra questi atteggiamenti uno in particolare avrei cambiato: la scontentezza.
Spesso mi sono lamentata del fatto che il lavoro fosse duro, invece che essere contenta per il fatto di avere un lavoro.
Mi sono lamentata di cose che non andavano bene nel rapporto con lui, invece di essere contenta di avere accanto qualcuno che amavo e mi amava.
Invece di godere di quello che avevo, mi davo pena per ciò che non andava e così mi sono compromessa tanto di ciò che poteva essere.
Questo, mi sono resa conto, è l'errore più grande che si possa fare.
Non essere capaci di godere fino in fondo di ciò che abbiamo, non essere in grado di apprezzare una cosa fino a che ti viene portata via e ne capisci il valore.
Apprezzare non è accontentarsi: è saper vedere il buono in ogni situazione.
Mi piace questa frase. Ed è esattamente così. ;)
Non ti voglio criticare Gemma, anche se abbiamo avuto un po' di scontri d'opinioni in passato. Non ho seguito per filo e per segno il precedente thread che trattava della tua relazione problematica, ma da tutti i tuoi post ho notato alcune cose. Possono essere superficiali e superflue le mie considerazioni, ma ci tengo a farti notare una cosa.
Gemma, cerca di essere più umile. Fai come me. Parto sempre dal presupposto che da una persona si possono imparare molte cose e che ne sa più di me. Umiltà e basta. Fermati un secondo e rifletti, anche se qualcuno ti dice delle boiate belle e buone. Poniti il dubbio magari che potresti sbagliare anche te, persino su argomenti che pensi di conoscere al 100%.
Io ho sempre visto in te un atteggiamento di superiorità, di indifferenza verso gli altri. Alcune volte mi sembrava che ti piacesse ossessivamente dominare gli altri con la tua esperienza.
Con un po' di umiltà in più risolveresti molti dei tuoi problemi.
Non è una critica. Non ce l'ho con te, tenta almeno di pensarci un po' su quello che ti ho scritto.
Per il resto, in bocca al lupo :D
Eddie666
20-10-2009, 21:02
Negli ultimi due mesi ho perso tutto quello che avevo.
La relazione, la casa, il lavoro.
E nel logorìo mentale che accompagna, come ovvio, momenti di questo tipo mi sono ritrovata a fantasticare sul passato, sul desiderio di tornare indietro e fare le cose diversamente, di fare scelte diverse, di tenere atteggiamenti diversi.
E fra questi atteggiamenti uno in particolare avrei cambiato: la scontentezza.
Spesso mi sono lamentata del fatto che il lavoro fosse duro, invece che essere contenta per il fatto di avere un lavoro.
Mi sono lamentata di cose che non andavano bene nel rapporto con lui, invece di essere contenta di avere accanto qualcuno che amavo e mi amava.
Invece di godere di quello che avevo, mi davo pena per ciò che non andava e così mi sono compromessa tanto di ciò che poteva essere.
Questo, mi sono resa conto, è l'errore più grande che si possa fare.
Non essere capaci di godere fino in fondo di ciò che abbiamo, non essere in grado di apprezzare una cosa fino a che ti viene portata via e ne capisci il valore.
Apprezzare non è accontentarsi: è saper vedere il buono in ogni situazione.
succede quasi sempre così; il più delle volte ci si rende conto di ciò che si ha, di quanto si tenga ad una cosa, ad una persona, solo nel momento in cui la perdiamo. tante volte (troppe) diamo per scontato quello che abbiamo (il cosiddetto "quotidiano", ciò che possiamo vivere ogni giorno, e che spesso, in quanto tale, sottovalutiamo). L'unica cosa che possiamo fare è cercare di imparare da queste lezioni, facendo sì che non si ripresentino più: cercare di vedere il buono in ogni situazione è, secondo me, un'ottima cosa che tutti dovremmo sforzarci di fare, soprattutto ogni qual volta ci si trovi di fronte ad una situazione che, di primo acchito, sembra essere solo negativa. L' aver preso consapevolezza di questa cosa è cmq il primo passo obbligatorio da farsi, ed è un bene che tu, nonostante la situazione che stai vivendo, te ne sia resa conto e lo abbia fatto.
Dumah Brazorf
20-10-2009, 21:04
Mettiamola così. La tabula è (per lo più) rasa e ciò significa che puoi costruirti il futuro come più ti aggrada.
Trovato il primo saldo punto di appoggio puoi ricominciare l'arrampicata.
Mi piace questa frase. Ed è esattamente così. ;)
Non ti voglio criticare Gemma, anche se abbiamo avuto un po' di scontri d'opinioni in passato. Non ho seguito per filo e per segno il precedente thread che trattava della tua relazione problematica, ma da tutti i tuoi post ho notato alcune cose. Possono essere superficiali e superflue le mie considerazioni, ma ci tengo a farti notare una cosa.
Gemma, cerca di essere più umile. Fai come me. Parto sempre dal presupposto che da una persona si possono imparare molte cose e che ne sa più di me. Umiltà e basta. Fermati un secondo e rifletti, anche se qualcuno ti dice delle boiate belle e buone. Poniti il dubbio magari che potresti sbagliare anche te, persino su argomenti che pensi di conoscere al 100%.
Io ho sempre visto in te un atteggiamento di superiorità, di indifferenza verso gli altri. Alcune volte mi sembrava che ti piacesse ossessivamente dominare gli altri con la tua esperienza.
Con un po' di umiltà in più risolveresti molti dei tuoi problemi.
Non è una critica. Non ce l'ho con te, tenta almeno di pensarci un po' su quello che ti ho scritto.
Per il resto, in bocca al lupo :D
Si, forse la chiave è davvero l'umiltà :)
Saper apprezzare veramente ciò che ogni giorno ci viene dato, senza lamentarsi, ma ringraziando per ciò che si ha.
Sembra stupido e semplicistico, ma a volte fa davvero la differenza.
carcaroff
20-10-2009, 22:29
Negli ultimi due mesi ho perso tutto quello che avevo.
La relazione, la casa, il lavoro.
E nel logorìo mentale che accompagna, come ovvio, momenti di questo tipo mi sono ritrovata a fantasticare sul passato, sul desiderio di tornare indietro e fare le cose diversamente, di fare scelte diverse, di tenere atteggiamenti diversi.
E fra questi atteggiamenti uno in particolare avrei cambiato: la scontentezza.
Spesso mi sono lamentata del fatto che il lavoro fosse duro, invece che essere contenta per il fatto di avere un lavoro.
Mi sono lamentata di cose che non andavano bene nel rapporto con lui, invece di essere contenta di avere accanto qualcuno che amavo e mi amava.
Invece di godere di quello che avevo, mi davo pena per ciò che non andava e così mi sono compromessa tanto di ciò che poteva essere.
Questo, mi sono resa conto, è l'errore più grande che si possa fare.
Non essere capaci di godere fino in fondo di ciò che abbiamo, non essere in grado di apprezzare una cosa fino a che ti viene portata via e ne capisci il valore.
Apprezzare non è accontentarsi: è saper vedere il buono in ogni situazione.
Mentre leggevo mi sembrava di guardare in uno specchio...non perché mi è capitato quello che è capitato a te ( qualcosa in meno) ma perché da qualche anno mi sono ormai auto diagnosticato la malattia della scontentezza.
Per me ci si può fare poco o niente....è così e basta....e ce ne sono molte di persone così....nate così....
Mi dispiace per te.
Ciao.
morskott
20-10-2009, 23:15
se riesci a non perdere la testa
quando tutti intorno a te la perdono e ti mettono sotto accusa
se riesci ad avere fiducia in te stesso
quando tutti dubitano di te ma tenere nel giusto conto il loro dubitare
se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare
o essendo calunniato a non rispondere con calunnie
o essendo odiato a non abbandonarti all'odio
pur non mostrandoti troppo buono nè parlando troppo da saggio
se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni
se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine
se riesci incontrando il successo e la sconfitta
a trattare questi due impostori allo stesso modo
se riesci a sopportare di sentire le verità che tu hai detto
distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi
o vedere le cose per le quali hai dato la vita distrutte, e umiliarti
ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori
se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie
e rischiarle in un solo colpo a testa o croce e perdere e ricominciare da dove iniziasti
senza dire mai una parola su quello che hai perduto
se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuopi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più
ed a resistere quando ormai in te non c'è più niente, tranne la tua volontà che ripete "resisti"
se riesci a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà
o a passeggiare con i re senza perdere il senso comune
se tanto nemici che amici non possono ferirti,
se tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo
se riesci a colmare l'inesorabile minuto con un momento fatto da sessanta secondi
tua è la Terra, e tutto cio che è in essa
e quel che piu conta sarai un uomo figlio mio
penso che ci sta tutto!!! Certe volte le parole possono fungere da ispirazione!!
il menne
20-10-2009, 23:48
Negli ultimi due mesi ho perso tutto quello che avevo.
La relazione, la casa, il lavoro.
E nel logorìo mentale che accompagna, come ovvio, momenti di questo tipo mi sono ritrovata a fantasticare sul passato, sul desiderio di tornare indietro e fare le cose diversamente, di fare scelte diverse, di tenere atteggiamenti diversi.
E fra questi atteggiamenti uno in particolare avrei cambiato: la scontentezza.
Spesso mi sono lamentata del fatto che il lavoro fosse duro, invece che essere contenta per il fatto di avere un lavoro.
Mi sono lamentata di cose che non andavano bene nel rapporto con lui, invece di essere contenta di avere accanto qualcuno che amavo e mi amava.
Invece di godere di quello che avevo, mi davo pena per ciò che non andava e così mi sono compromessa tanto di ciò che poteva essere.
Questo, mi sono resa conto, è l'errore più grande che si possa fare.
Non essere capaci di godere fino in fondo di ciò che abbiamo, non essere in grado di apprezzare una cosa fino a che ti viene portata via e ne capisci il valore.
Apprezzare non è accontentarsi: è saper vedere il buono in ogni situazione.
Cara Gemma, questo è proprio vero.
Ma non ci se ne rende conto che quando la cosa ci tocca da vicino.
Questa società attuale che va sempre più veloce, che ci (im)pone degli obiettivi, che faticosamente magari raggiungiamo e poi non ce li gustiamo neppure un attimo perchè l'asticella si alza subito, ne vediamo altri e poi altri ancora... siamo sempre di corsa, verso... verso poi, cosa?
Dobbiamo invece fermarci, osservare, assaporare ciò che abbiamo, con la consapevolezza della serenità... trovare scintille di serenità anche nelle piccole cose, perchè l'infinito può stare anche in quelle...
E'più facile a dirsi che a farsi, però.
E sono lezioni che si imparano sempre dopo che si è battuto sonore grugnate, in genere.
Dalle sofferenze per tutto ciò che si è perso, però, non deve restare il rimpianto, ma questa consapevolezza del VALORE di ciò che si ha deve essere affinata, e utilizzata per godersi appieno ciò che si ha ORA, e per trovare la serenità nel proprio percorso.
Per voltare pagina con una nuova consapevolezza di sè e dei propri mezzi, per gioire di ciò che ci viene donato, anche se è poco, in determinati momenti...
Nelle giornate buone a me basta una giornata di sole o il vento tra i capelli per farmi essere sereno... o la bellezza del bosco o osservare le nuvole...( che si ferma ad osservare le nuvole, oggi come oggi? pochi, mi sa, tutti sono di corsa frenetici...)
Purtroppo non tutte le giornate sono buone, il percorso è lungo e difficile, ma va percorso fino in fondo.
( naturalmente per molti ciò che scrivo saranno solo parole senza senso, o concetti errati, e probabilmente è così, io non sono depositario di nessuna verità o valore, scrivo solo ciò che penso e sento )
Auguri per tutto, Gemma, di cuore.
e' una magra consolazione, ma almeno nella sfiga hai appreso una cosa molto importante e che probabilmente ti aiutera' in futuro...
mi è successa la stessa cosa per ben 2 volte,l'ultima un anno e mezzo fa, la prima botta è stata terribile, la seconda altrettanto ma quella che mi è servita di più è stata quest'ultima, è stata questa che mi è servita a cominciare ad aprire gli occhi, a capire che invece di autocommiserarsi è tempo di lottare per ciò che si vuole, e far si che non abbia a ripetersi.
Per cambiare le cose molto spesso bisogna cambiare punto di vista,e quello che dici non è altro che questo, invece di... avrei dovuto...
A volte la stessa situazione può diventare un' opportunità o una prigione semplicemente per come ci poniamo nei suoi confronti e come la affrontiamo :)
:.Blizzard.:
21-10-2009, 11:36
Volevo portare un piccolo contributo.
Non sono parole mie, ma di un utente di un forum diverso da questo. Le lessi una volta e ne rimasi molto colpito.
Ti posso dire la mia...
Io credevo di essere una persona abbastanza infelice...il ragazzo che amavo più di ogni altra cosa non mi vedeva nemmeno ( e Dio...non mi sono mai tremate tanto le ginocchia come quando lo incrociavo e si fermava a parlare con me..), la scuola..beh,andava bene ma che dire..non ero ne' la migliore ne' la peggiore...e non riuscivo a capire cosa sarei voluta diventare da grande,mi sentivo una barca alla deriva insomma. Non ero bellissima,(nemmeno bruttissima) ma mi sentivo il peggior cesso del Paese,quasi mi vergognavo ad uscire di casa...le mie amiche tutto sommato erano un tantino troppo opportuniste...poi..
Poi,come ho già scritto da qualche parte,una sera d'estate mi sono vista morire mio fratello davanti agli cohhi,aveva solo 15 anni.
La mattina dopo mi svegliai,e con una lucidità che veramente mi fece una male terribile mi resi conto che fino alla sera prima io ERO una persona felice.Lo ero..ma non me ne rendevo conto.
Avevo un milione di altri motivi per essere felice,ma vedevo solo una sacco di cose che mi rendevano infelice...poi la vita ha deciso di aprirmi gli occhi per un attimo (per sempre,a dire il vero..) perchè in realtà ciò che veramente può annientarci è ciò che non potremmo mai riparare.
cerca di trovare ciò che per te può avere un valore,seppur piccolo piccolo...guardati dentro,e cerca di trovare l'amore per te stesso...sembra una stronzata,ma è una cosa difficile, fallo.Ciò per cui vivi sei tu,tu con i tuoi pregi e tutti i miliardi di difetti che riuscirai a trovarti,tu con le tue manìe,le paure..e quel sogno che hai nascosto dentro,magari non lo vedi..ma ognuno di noi ne ha uno.cercalo,lo troverai...e non ti spazientire,ci vuole tempo...siamo creature complesse.
Nessuno di noi è inutile,insignificante.Non fare l'errore di convincerti di questo.
E lascia che il tempo ti aiuti.
Spero di averti dato un piccolo aiuto anche io,un gesto magari inutile,per comunicarti che siamo soli..ma in fondo in fondo non lo siamo.
buona fortuna di cuore.
Don't know what you got til it's gone
http://www.lyrics007.com/Cinderella%20Lyrics/Don't%20Know%20What%20You've%20Got%20(till%20It's%20Gone)%20Lyrics.html
Vedere i lati positivi delle cose è la base per una vita felice :)
Questi e altri consigli sui libri di crescita personale.
Si, forse la chiave è davvero l'umiltà :)
Saper apprezzare veramente ciò che ogni giorno ci viene dato, senza lamentarsi, ma ringraziando per ciò che si ha.
Sembra stupido e semplicistico, ma a volte fa davvero la differenza.
Un mio amico ce l'ha fatta per un pelo, ha scoperto un melanoma giusto in tempo , ovviamente fino alla fine dell'operazione non sapeva se aveva risolto oppure no.
Era un tipo perennemente insoddisfatto, si lamentava spesso.
Adesso mi ha confessato che assapora la vita giorno per giorno, riesce a stare bene anche con una semplice passeggiata (prima diceva di annoirasi spesso a morte, era depresso) perchè per lunghi giorni aveva temuto di non poterne fare più.
Futura12
21-10-2009, 14:42
Negli ultimi due mesi ho perso tutto quello che avevo.
La relazione, la casa, il lavoro.
E nel logorìo mentale che accompagna, come ovvio, momenti di questo tipo mi sono ritrovata a fantasticare sul passato, sul desiderio di tornare indietro e fare le cose diversamente, di fare scelte diverse, di tenere atteggiamenti diversi.
E fra questi atteggiamenti uno in particolare avrei cambiato: la scontentezza.
Spesso mi sono lamentata del fatto che il lavoro fosse duro, invece che essere contenta per il fatto di avere un lavoro.
Mi sono lamentata di cose che non andavano bene nel rapporto con lui, invece di essere contenta di avere accanto qualcuno che amavo e mi amava.
Invece di godere di quello che avevo, mi davo pena per ciò che non andava e così mi sono compromessa tanto di ciò che poteva essere.
Questo, mi sono resa conto, è l'errore più grande che si possa fare.
Non essere capaci di godere fino in fondo di ciò che abbiamo, non essere in grado di apprezzare una cosa fino a che ti viene portata via e ne capisci il valore.
Apprezzare non è accontentarsi: è saper vedere il buono in ogni situazione.
Parole sante,sempre apprezzare quello che si ha,e mai desiderare cose troppo lontane o che per altri motivi non si possono avere...significa stare in pena inutilmente.
Mi spiace per quello che ti è successo.
alebig69
21-10-2009, 14:54
Si, forse la chiave è davvero l'umiltà :)
Saper apprezzare veramente ciò che ogni giorno ci viene dato, senza lamentarsi, ma ringraziando per ciò che si ha.
Sembra stupido e semplicistico, ma a volte fa davvero la differenza.
Bene, noto che la saggezza sta prendendo piede. (I PVT non li leggi, vero?)
Avanti così che si ricomincia ;)
OT: ciao Neo
Bene, noto che la saggezza sta prendendo piede. (I PVT non li leggi, vero?)
Avanti così che si ricomincia ;)
OT: ciao Neo
Ciao caro,vedo che bazzichi ancora da queste parti :D
alebig69
21-10-2009, 16:23
Ciao caro,vedo che bazzichi ancora da queste parti :D
Ogni tanto :D
Apprezzare non è accontentarsi: è saper vedere il buono in ogni situazione.
Parole sante
Cara Gemma, questo è proprio vero.
Ma non ci se ne rende conto che quando la cosa ci tocca da vicino.
Questa società attuale che va sempre più veloce, che ci (im)pone degli obiettivi, che faticosamente magari raggiungiamo e poi non ce li gustiamo neppure un attimo perchè l'asticella si alza subito, ne vediamo altri e poi altri ancora... siamo sempre di corsa, verso... verso poi, cosa?
Dobbiamo invece fermarci, osservare, assaporare ciò che abbiamo, con la consapevolezza della serenità... trovare scintille di serenità anche nelle piccole cose, perchè l'infinito può stare anche in quelle...
E'più facile a dirsi che a farsi, però.
E sono lezioni che si imparano sempre dopo che si è battuto sonore grugnate, in genere.
Dalle sofferenze per tutto ciò che si è perso, però, non deve restare il rimpianto, ma questa consapevolezza del VALORE di ciò che si ha deve essere affinata, e utilizzata per godersi appieno ciò che si ha ORA, e per trovare la serenità nel proprio percorso.
Per voltare pagina con una nuova consapevolezza di sè e dei propri mezzi, per gioire di ciò che ci viene donato, anche se è poco, in determinati momenti...
Nelle giornate buone a me basta una giornata di sole o il vento tra i capelli per farmi essere sereno... o la bellezza del bosco o osservare le nuvole...( che si ferma ad osservare le nuvole, oggi come oggi? pochi, mi sa, tutti sono di corsa frenetici...)
Purtroppo non tutte le giornate sono buone, il percorso è lungo e difficile, ma va percorso fino in fondo.
( naturalmente per molti ciò che scrivo saranno solo parole senza senso, o concetti errati, e probabilmente è così, io non sono depositario di nessuna verità o valore, scrivo solo ciò che penso e sento )
Auguri per tutto, Gemma, di cuore.
Per il momento vivo ancora in un posto bellissimo, vicino al bosco e quasi in riva al lago.
Non c'è stato giorno in cui il volo di un airone non mi abbia dato questa sensazione di bellezza di cui parli.
O l'emozione di vedermi attraversare la strada da una volpe, un cinghiale, uno scoiattolo, o un gruppo di ranocchie migranti.
O il profumo degli alberi, al rientro a casa, nelle sera di mezza estate.
Queste cose sono sempre riuscita ad apprezzarle.
Ma il meccanismo della scontentezza è molto più complesso di così.
A volte siamo pieni di un'arroganza che ci porta a pensare "merito di più", a volte siamo preda di un meccanismo che ci fa investire 100 avendo in cambio 5 per la paura di perdere ciò a cui teniamo.
Non è semplice, purtroppo, trovare un equilibrio fra i poli.
Forse ci vuole una stabilità interiore che io ancora non conosco.
Don't know what you got til it's gone
http://www.lyrics007.com/Cinderella%20Lyrics/Don't%20Know%20What%20You've%20Got%20(till%20It's%20Gone)%20Lyrics.html
Vedere i lati positivi delle cose è la base per una vita felice :)
Questi e altri consigli sui libri di crescita personale.
Di libri di crescita personale ne ho divorati a tonnellate, sapere le cose però, purtroppo, non significa averle interiorizzate.
Quella frase è nella mia firma da un po' ;)
P.S.
e apprezzo molto santi come Eddie, che si sorbisce le mie crisi quasi ogni giorno. Grazie :)
c'entra poco con l'argomento di questo 3D, ma nel leggere il primo post mi viene questa domanda: tutto il tuo "errare" (nel senso di muoversi qua e là) deve aver comportato diversi cambi di scuola per tuo figlio, e l'impossibilità di avere un "solido" gruppo di amici di gioco, di sport, ecc.; lui come ha "assorbito" queste difficoltà? è riuscito a vederci anche qualcosa di positivo?
ciao Gemma :)
c'entra poco con l'argomento di questo 3D, ma nel leggere il primo post mi viene questa domanda: tutto il tuo "errare" (nel senso di muoversi qua e là) deve aver comportato diversi cambi di scuola per tuo figlio, e l'impossibilità di avere un "solido" gruppo di amici di gioco, di sport, ecc.; lui come ha "assorbito" queste difficoltà? è riuscito a vederci anche qualcosa di positivo?
ciao Gemma :)
Ci stiamo lavorando
Traveller23
22-10-2009, 09:59
Posto questo link pubblicato oggi sul corriere.it, mi sembra che si possa ricollegare (almeno in parte) al tema del topic.
http://www.corriere.it/cronache/09_ottobre_22/stella_bebe_19a973ae-bed6-11de-8c44-00144f02aabc.shtml
Noto che la versione completa non e' piu' disponibile, quindi copio-incollo (se non si puo' fare chiedo ai moderatori di modificare, grazie :) )
Ha perso gambe e braccia per la meningite. Ma continuerà a fare sport
Beatrice, la forza e la scherma
In pedana imitando Pistorius
«Bebe», 12 anni, ha ancora voglia di giocare e andare a scuola. Nata una fondazione che aiuta a pagare protesi
C’è una bambina speciale, dalle parti di Venezia. Si chiama Beatrice, tutti la chia*mano Bebe, ha 12 anni e fino al novembre scorso, quando fu aggredita da una menin*gite fulminante, era una bellissima bambi*na felice. Ha perso le mani, ha perso le braccia, non ha perso la voglia di vivere, giocare, ridere, andare a scuola e in tenda con gli scout. Adesso sta per tornare a tira*re di scherma. Con un padrino d’eccezio*ne: l’eroe di tutti i disabili del pianeta, Oscar Pistorius. È una storia che va raccontata, quella di Bebe. In un’Italia dove c’è chi pesta a san*gue i disabili, assalta quelli che sono diver*si, dà fuoco ai clochard sconfitti dai dolori e dal vino, Bebe è uno straordinario esem*pio di amore per la vita. Per le piccole cose quotidiane che riempiono un’esistenza. Un esempio che ricorda come anni fa, dal*l’altra parte del mondo, denunciando la Legge di Protezione Eugenetica giappone*se che nella scia degli orrori «scientifici» nazisti selezionò con centinaia di migliaia di aborti e sterilizzazioni la «razza» nippo*nica fino al 1996, il «Blue Grass Group» (letteralmente: comunità dell’erba blu, cioè diversa) che riuniva i disabili colpiti da paralisi cerebrale, pubblicò una specie di manifesto che conteneva la domanda chiave: «Chi vi dà il diritto di stabilire se siamo felici o infelici?». Ecco: Bebe è una bambina quasi felice. In grado di trasmet*tere allegria a tutti quelli che ha intorno.
Certo, la sorte è stata durissima con lei. Solo un anno fa, di questi tempi, mentre si avvicinava l’inverno e i cachi piegavano i rami e diventavano rossi rossi, era una bambina che aveva tutto. Una bella casa, una famiglia serena, due fratelli, una vita densa di cose da fare. Brava a scuola, ap*passionata partecipante di un gruppo scout, benedetta da un talento innato per la pittura, impegnata nel «consiglio comu*nale dei ragazzi» istituito nella cittadina in cui abita nei dintorni di Venezia. Sportiva dotata e piena di grinta, tirava di scherma a livello agonistico nazionale ed era una specie di campionessa in erba. Poi, come un tuono improvviso in una giornata limpida, fu annientata da una rara forma di meningite fulminante. Che come racconta il padre «causò una terri*bile crisi settica che nel giro di poche ore, sotto i nostri occhi impotenti, deva*stò il suo corpo con delle emorragie in*terne ». I quattro mesi successivi furono un incubo. Sofferenze indicibili. L’ampu*tazione delle braccia e delle gambe con una serie di complicate e penose opera*zioni chirurgiche.
Eppure, spiega il papà, «la sua è una sto*ria tragica, ma non è una storia triste». Grazie alle protesi «miracolose» offerte dalle nuove tecnologie, alla rieducazione motoria, a una volontà di acciaio ma so*prattutto a un contagioso ottimismo, la piccola è tornata a fare quello che faceva prima. Ha ripreso subito a studiare grazie a insegnanti formidabili (anche questa è l’Italia: anche questa) che al pomeriggio andavano a trovarla a casa per tenerla sem*pre aggiornata come i compagni. È rientra*ta nella sua classe con i suoi com*pagni. Ha voluto rico*minciare a frequentare gli amici e le amiche del gruppo scout pretenden*do di andare con loro an*che in campeggio. Ogni tanto va in crisi, sbanda, piange. Poi si ri*prende. Avanti. Ha cerca*to, contattato e commosso tante persone che come lei sono riuscite a vincere la di*sperazione, lo sconforto, la malinconia. Come Aimee Mullins, la bellissima model**la, attrice e atleta paraolimpi*ca americana che si è laureata alla Georgetown University di Washington e ha battuto i re*cord olimpici sui 100 metri e sal*to in lungo. E come Natalie du Toit che ha vinto alle Paralimpia*di di Pechino del 2008 cinque me*daglie d’oro ma soprattutto ha nuotato in vasca, lei che non ha una gam*ba, anche con atlete «normodotate». E an*cora l’ex pilota di Formula Uno Alex Zanar*di, rimasto amputato di entrambe le gam*be in una corsa automobilistica in Germa*nia ma tornato cocciuto e allegro in pista. E il professor Hugh Herr, docente al MIT di Boston, lui pure senza gambe e respon*sabile del settore ricerca e sviluppo di pro*tesi elettroniche per arti inferiori, così coinvolto dall’entusiasmo di Bebe da an*darla a trovare a Venezia.
Ogni giorno un obiettivo nuovo. Una tappa nuova. Un traguardo nuovo. Il pros*simo è tornare in pedana. A tirare di scher*ma. Ma è qui il problema. Fare sport, una cosa che per i bambini come lei è fonda*mentale sia da un punto di vista fisico sia psicologico, ha costi altissimi. Per fare un esempio: un paio di «lame da corsa ad al*to impatto» in fibra di carbonio come quelle usate dal leggendario Oscar Pisto*rius, inizialmente escluso dalle Olimpiadi di Pechino perché secondo la commissio*ne del Cio avrebbe avuto sui 400 e gli 800 dei probabili vantaggi (nei duecento inve*ce sarebbe stato svantaggiato e la speciali*tà dei 300 metri non esiste…) possono co*stare fino a 25mila euro l’una. Tanti soldi per un adulto. Tantissimi per un bambino che cresce e deve sostituire le protesi al massimo ogni due anni. È così che i genitori e gli amici di Bebe hanno deciso di dare vita a una fondazio*ne per aiutare i piccoli «quasi perfetti» colpiti da qualche forma di disabilità ad affrontare il problema. Si chiama «Art4sport» e si propone di «reperire fondi da destinare alla progettazione e realizzazione di protesi sportive per bambini e a collaborare con organizza*zioni con scopi simili ai nostri, come il Cip (Comitato Italiano Paralimpico), per coinvolgere e motivare i bambini ed i lo*ro genitori a credere nello sport e nei suoi innumerevoli benefici». Il debutto sarà sabato prossimo, 24 otto*bre, al Parco S. Giuliano a Mestre, al «Fami*ly Run 2009», cioè la versione corta, paral*lela e non competitiva, con la partecipazio*ne di circa seimila persone, della «Venice Marathon» che domenica vedrà correre lungo la Riviera del Brenta fino a Venezia migliaia di atleti. Per gli amici della fonda*zione sono pronti 500 pettorali. Il disegno del volantino l’ha fatto lei, Bebe. Che quel giorno avrà accan*to, sorpresa sorpresa, il suo eroe: Oscar Pi*storius. In fondo, se ci si crede davvero, non succede solo nelle favole.
Gian Antonio Stella
22 ottobre 2009
Ci stiamo lavorando
risposta sintetica, ma la leggo positiva; anzi, di più, considerando il "periodo"...
grazie :)
gemma, mi spiace per gli ultimi accadimenti.
Dato che mancavo da un po', sono andata a leggere qualcosa e ripeto, mi spiace.
Quello che però posso dirti é che apprezzo molto la linea di pensiero che esprimi in questo 3d.
In pratica é la mia filosofia di vita, apprezzare quello che si ha, essere umili ecc ecc.
Mi hanno dato della buonista, ingenua e similia, ma me ne sono sempre fottuta.
Per me essere una bella persona vuol dire soprattutto questo.
Posso provare a capire il senso di solitudine e smarrimento che hai provato, quando le cose che diamo per certe svaniscono ci sentiamo vulnerabili e disorientati, sempre sull'orlo di crollare, come una casa priva di fondamenta.
Tu però sei una donna forte e le cose che stai esprimendo in questo topic lo dimostrano.
Il percorso mentale che stai facendo é un buon segno, per due ragioni:
la prima é che stai traendo insegnamento dalla tua esperienza e questo é sempre un bene;
la seconda é che se continui a vedere del buono nelle cose, proprio in questo momento complesso, vuol dire che hai ancora la forza di lottare e restare in piedi.. che c'é molto altro, che tu ci sei ancora ed é questa la chiave :)
+Benito+
22-10-2009, 17:21
Negli ultimi due mesi ho perso tutto quello che avevo.
La relazione, la casa, il lavoro.
E nel logorìo mentale che accompagna, come ovvio, momenti di questo tipo mi sono ritrovata a fantasticare sul passato, sul desiderio di tornare indietro e fare le cose diversamente, di fare scelte diverse, di tenere atteggiamenti diversi.
E fra questi atteggiamenti uno in particolare avrei cambiato: la scontentezza.
Spesso mi sono lamentata del fatto che il lavoro fosse duro, invece che essere contenta per il fatto di avere un lavoro.
Mi sono lamentata di cose che non andavano bene nel rapporto con lui, invece di essere contenta di avere accanto qualcuno che amavo e mi amava.
Invece di godere di quello che avevo, mi davo pena per ciò che non andava e così mi sono compromessa tanto di ciò che poteva essere.
Questo, mi sono resa conto, è l'errore più grande che si possa fare.
Non essere capaci di godere fino in fondo di ciò che abbiamo, non essere in grado di apprezzare una cosa fino a che ti viene portata via e ne capisci il valore.
Apprezzare non è accontentarsi: è saper vedere il buono in ogni situazione.
non sono d'accordo, la tua è la reazione normale che si ha quando le cose vanno male, attaccarsi al poco piuttosto che al niente.
E' normale cercare di stare meglio, non è normale accontentarsi di stare male per non potersi trovare in condizioni peggiori. O meglio, succede spesso anche quello, ma non è, sencondo me, lo stile migliore di porsi nei confronti dei problemi.
Negli ultimi due mesi ho perso tutto quello che avevo.
La relazione, la casa, il lavoro.
E nel logorìo mentale che accompagna, come ovvio, momenti di questo tipo mi sono ritrovata a fantasticare sul passato, sul desiderio di tornare indietro e fare le cose diversamente, di fare scelte diverse, di tenere atteggiamenti diversi.
E fra questi atteggiamenti uno in particolare avrei cambiato: la scontentezza.
Spesso mi sono lamentata del fatto che il lavoro fosse duro, invece che essere contenta per il fatto di avere un lavoro.
Mi sono lamentata di cose che non andavano bene nel rapporto con lui, invece di essere contenta di avere accanto qualcuno che amavo e mi amava.
Invece di godere di quello che avevo, mi davo pena per ciò che non andava e così mi sono compromessa tanto di ciò che poteva essere.
Questo, mi sono resa conto, è l'errore più grande che si possa fare.
Non essere capaci di godere fino in fondo di ciò che abbiamo, non essere in grado di apprezzare una cosa fino a che ti viene portata via e ne capisci il valore.
Apprezzare non è accontentarsi: è saper vedere il buono in ogni situazione.
Dipende.
Se non eri felice un motivo c'è, e che prima avevi 5 ora hai 0. ma domani potresti avere 10.
E in questi momenti si cresce.
Mi dispiace ma baratto 1 anno di dolore per la fine di un rapporto per 40 anni di vita felice con una donna.
O un anno di sacrificio a trovare "il mio lavoro" e non accontenarmi del primo, che poi ti ci trovi e per pigrizia e paura non lasci.........
LA VITA!!!
Ricorda e non per modo di dire, che chiusa una porta si apre un portone, anche perché questa volta saprai quale porta aprire grazie all'esperienza! :sofico:
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