View Full Version : Di Pietro non ricorda
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200910articoli/48154girata.asp
Vi sembra possibile? Perche ha dimenticato?
jack.o.matic
13-10-2009, 10:49
ci vuole un po' di fosforo eh
^TiGeRShArK^
13-10-2009, 10:54
A voi sembra possibile gettare continuamente MERDA su una persona che ha rischiato di fare la fine di borsellino e che si è salvata solo ed esclusivamente grazie ai ROS che l'hanno fatto espatriare? :)
A me fa SCHIFO vedere come molti incensino una persona che è stata riconosciuta compartecipe di corruzione e gettino guano su di pietro. :Puke:
A voi sembra possibile gettare continuamente MERDA su una persona che ha rischiato di fare la fine di borsellino e che si è salvata solo ed esclusivamente grazie ai ROS che l'hanno fatto espatriare? :)
A me fa SCHIFO vedere come molti incensino una persona che è stata riconosciuta compartecipe di corruzione e gettino guano su di pietro. :Puke:
Quale guano? Nessuno sta parlando male di Di Pietro. Sei prevenuto.
Rispondimi a una domanda: ti sembra normale non ricordare di aver interrogato un personaggio del calibro di Ciancimino?
SunseeKer
13-10-2009, 11:03
A voi sembra possibile gettare continuamente MERDA su una persona che ha rischiato di fare la fine di borsellino e che si è salvata solo ed esclusivamente grazie ai ROS che l'hanno fatto espatriare? :)
A me fa SCHIFO vedere come molti incensino una persona che è stata riconosciuta compartecipe di corruzione e gettino guano su di pietro. :Puke:
* , completamente d'accordo
GUARDA CASO le palate di merda partono copiose quando si scoperchiano argomenti bollenti , esempio lampante la scorsa puntata di AnnoZero in cui di Pietro ha letteralemente demolito il tanto amato avvocatino/lacchè dello psiconano.....
" e anche questa è una coincidenza " (.cit travaglio )
Quale guano? Nessuno sta parlando male di Di Pietro. Sei prevenuto.
Rispondimi a una domanda: ti sembra normale non ricordare di aver interrogato un personaggio del calibro di Ciancimino?
Puo' succedere,ne ha interrogati di peggiori.
Puo' succedere,ne ha interrogati di peggiori.
Per esempio, qualche nome. Comunque se per voi é normale va bene cosi.
Jacoposki
13-10-2009, 11:14
scusa eh, l'articolo stesso dice:
E invece Di Pietro interrogò Ciancimino nel carcere romano di Rebibbia, nei primi mesi del ‘93. Lui stesso adesso precisa: «Non ricordo assolutamente la circostanza. Può essere accaduto. A quel tempo interrogavo decine di persone, ero impegnato nell’inchiesta Enimont». Di Pietro non ricorda, dunque. Per altri protagonisti, invece, il pm di Milano rimase deluso da quel colloquio: «Ciancimino non aggiunse nulla che il pm di Mani pulite non sapesse». Massimo Ciancimino conferma quell’incontro avvenuto nel carcere di Rebibbia: «Erano presenti anche i magistrati di Palermo, e mio padre si rifiutò di parlare perché ritenne che non ci fossero le condizioni».
direi che ci sta che se vai a interrogare qualcuno che alla fine non ti rivela nulla di utile o di clamoroso dopo 17 anni non te lo ricordi, direi.
Più che altro non vedo un movente per negare di averlo interrogato. D'accordo, Di Pietro non ricorda. E quindi?
Per esempio, qualche nome. Comunque se per voi é normale va bene cosi.
Voi chi?
Sono solo qui.
scusa eh, l'articolo stesso dice:
direi che ci sta che se vai a interrogare qualcuno che alla fine non ti rivela nulla di utile o di clamoroso dopo 17 anni non te lo ricordi, direi.
Più che altro non vedo un movente per negare di averlo interrogato. D'accordo, Di Pietro non ricorda. E quindi?
VITO CIANCIMINO, non é un personaggio qualsiasi, vi sfugge forse chi sia? La cosa strana é proprio che non c é nessun movente per negarlo e invece Di Pietro nega, o meglio, non ricorda.
Voi chi?
Sono solo qui.
Veramente siete in 4.
non capisco: il berlusca non ricorda trantini ma si è fatto le escort e lo ospitava a casa sui 1 anno fa, non si ricorda di mills ma questo lo chiama a testimoniare e sono 7 anni.... di pietro non può non ricordarsi di un interrogatorio di 17 anni fa.... che poi non portò a nulla...
Perchè non vanno a chiederlo a chi era con lui?
A me sembra fazioso come articolo...
scusa eh, l'articolo stesso dice:
direi che ci sta che se vai a interrogare qualcuno che alla fine non ti rivela nulla di utile o di clamoroso dopo 17 anni non te lo ricordi, direi.
Più che altro non vedo un movente per negare di averlo interrogato. D'accordo, Di Pietro non ricorda. E quindi?
*
non vedo quale interesse possa avere la notizia.. mah
VITO CIANCIMINO, non é un personaggio qualsiasi, vi sfugge forse chi sia? La cosa strana é proprio che non c é nessun movente per negarlo e invece Di Pietro nega, o meglio, non ricorda.
non mi sembra che abbia negato, ma che non si ricordi :)
non era micca all'antimafia di pietro...
non capisco: il berlusca non ricorda trantini ma si è fatto le escort e lo ospitava a casa sui 1 anno fa, non si ricorda di mills ma questo lo chiama a testimoniare e sono 7 anni.... di pietro non può non ricordarsi di un interrogatorio di 17 anni fa.... che poi non portò a nulla...
Perchè non vanno a chiederlo a chi era con lui?
A me sembra fazioso come articolo...
Che c'azzecca (cit.) Berlusconi con questa discussione?
Steinoff
13-10-2009, 11:34
embe'?
che si vorrebbe insinuare con questo articolo?
xcdegasp
13-10-2009, 11:44
A me proprio no !!!!!!!!!!!!!!!.
Neppure ricordo, anche se non lo escludo, che Dipietro sia mancato per un periodo dal suo posto nel pool di mani pulite. Inoltre sappiamo tutti che la mafia è paziente ed i conti li regola, quando stabilito avvenga, anche dopo molto tempo, quindi se era in pericolo allora lo è anche ora.
Son poco propenso a credere alla storia del Dipietro spedito in sud america sotto falso nome proprio da quelle istituzioni che io sospetto coinvolte negli attentati a Falcone e Borsellino.
tu ti ricordi cosa stavi facendo 17 anni fa a quest'ora del pomeriggio e il dialogo sostenuto con la persona con cui condividevi presumibilmente la cucina in quel momento?
se non ricordi allora stai mentendo e non capisco proprio il perchè del dover mentire a una domanda così elementare e innoqua, che hai da nascondere?
ma per piacere, non avete argomenti seri? sempre a qualche fregnaccia del porta borse di turno ci si deve aggrappare per combattere l'opposizione?
se le stesse persone della maggioranza non riescono a scrivere uno straccio di legge in modo decente non è colpa dell'opposizione e sicuramente non autorizza a screditare le altre persone.
embe'?
che si vorrebbe insinuare con questo articolo?
Niente, non si vuole insinuare niente. Perche vi scaldate tanto.
Mi sembra solo strano che Di Pietro abbia interrogato il piú conosciuto politico/mafioso della storia d'Italia e lui non ricorda. Tutto qui.
Steinoff
13-10-2009, 11:46
Prendo dall'articolo in questione:
Il piccolo giallo a cui facciamo riferimento è un interrogatorio di Vito Ciancimino da parte dell’allora pm Antonio Di Pietro. Giovedì sera ad «Annozero», il figlio dell’ex sindaco di Palermo, Massimo Ciancimino, ha rivelato che il padre voleva essere interrogato dal pm di Mani pulite e che gli fu negato. Lo stesso Di Pietro, presente in trasmissione, è trasecolato. Stupito per questa richiesta mai comunicatagli.
Ho visto personalmente la trasmissione, e' stato detto direttamente dal figlio che Ciancimino voleva incontrare Di Pietro ma poi la cosa non avvenne. Punto.
Non approfondi' la questione per motivi di segretezza. Come fa il Giornale a sapere piu' di quel che lo stesso Ciancimino jr ha detto?
E invece Di Pietro interrogò Ciancimino nel carcere romano di Rebibbia, nei primi mesi del ‘93. Lui stesso adesso precisa: «Non ricordo assolutamente la circostanza. Può essere accaduto. A quel tempo interrogavo decine di persone, ero impegnato nell’inchiesta Enimont». Di Pietro non ricorda, dunque. Per altri protagonisti, invece, il pm di Milano rimase deluso da quel colloquio: «Ciancimino non aggiunse nulla che il pm di Mani pulite non sapesse». Massimo Ciancimino conferma quell’incontro avvenuto nel carcere di Rebibbia: «Erano presenti anche i magistrati di Palermo, e mio padre si rifiutò di parlare perché ritenne che non ci fossero le condizioni».
1) Come fa il Giornale a sapere con certezza che Di Pietro ha interrogato Ciancimino? Che fonti ha?
2)Chi ha detto che il pm rimase deluso da quell'interrogatorio?
INFINE se e' vero che DP interrogo' Ciancimino non scoprendo nulla che il pm di Mani pulite non sapesse a che pro mantenere vivido nella memoria quell'interrogatorio (eventuale) inutile?
Articolo fazioso ed ingiuriante, privo di prove, non aggiunge nulla di nuovo ai fatti ed anzi e' volto esclusivamente a gettare fango su chi, esattamente in quegli anni, ha rischiato davvero la vita per lo Stato e la Legge.
Vergogna!
tu ti ricordi cosa stavi facendo 17 anni fa a quest'ora del pomeriggio e il dialogo sostenuto con la persona con cui condividevi presumibilmente la cucina in quel momento?
se non ricordi allora stai mentendo e non capisco proprio il perchè del dover mentire a una domanda così elementare e innoqua, che hai da nascondere?
ma per piacere, non avete argomenti seri? sempre a qualche fregnaccia del porta borse di turno ci si deve aggrappare per combattere l'opposizione?
se le stesse persone della maggioranza non riescono a scrivere uno straccio di legge in modo decente non è colpa dell'opposizione e sicuramente non autorizza a screditare le altre persone.
Cosa vuoi dire che Di pietro condivideva la cucina con Vito Ciancimino (commensalitá abituale)? Se 17 anni fa fossi stato con Toto Riina o Provenzano, sicuro lo ricorderei.
^TiGeRShArK^
13-10-2009, 11:52
A me proprio no !!!!!!!!!!!!!!!.
Neppure ricordo, anche se non lo escludo, che Dipietro sia mancato per un periodo dal suo posto nel pool di mani pulite. Inoltre sappiamo tutti che la mafia è paziente ed i conti li regola, quando stabilito avvenga, anche dopo molto tempo, quindi se era in pericolo allora lo è anche ora.
Son poco propenso a credere alla storia del Dipietro spedito in sud america sotto falso nome proprio da quelle istituzioni che io sospetto coinvolte negli attentati a Falcone e Borsellino.
Ci sono anche le SMERDATE dell'epoca che l'accusavano di essere in costa rica per "affari poco leciti" a provare la storia di di pietro. :rolleyes:
Io mi sciaquerei la bocca prima di parlare di lui, soprattutto vedendo CHI difendete giornalmente.
Resta il fatto che alla mia domanda ha risposto solo Proteus.
La riformulo: vi sembra possibile di non ricordare di aver interrogato il piu conosciuto politico/mafioso della storia d'Italia?
A me no. Tutto qui.
E se voi invece di rispondermi sviate parlando di Berlusconi, della Costa Rica, ecc ecc, bé significa che non é normale neanche per voi.
^TiGeRShArK^
13-10-2009, 12:02
Se ai tempi non era assolutamente noto e lo si è interrogato in mezzo a centinaia e centinaia di altre persone senza scoprire nient'altro a me pare possibilissimo.
Se ai tempi non era assolutamente noto e lo si è interrogato in mezzo a centinaia e centinaia di altre persone senza scoprire nient'altro a me pare possibilissimo.
VITO CIANCIMINO non era un personaggio noto?
Forse non avete capito di chi stiamo parlando:
http://it.wikipedia.org/wiki/Vito_Ciancimino
non capisco: il berlusca non ricorda trantini ma si è fatto le escort e lo ospitava a casa sui 1 anno fa, non si ricorda di mills ma questo lo chiama a testimoniare e sono 7 anni.... di pietro non può non ricordarsi di un interrogatorio di 17 anni fa.... che poi non portò a nulla...
Perchè non vanno a chiederlo a chi era con lui?
A me sembra fazioso come articolo...
quando stai facendo scalata su roccia in mancanza di appigli solidi e grossi ti attacchi quelli piccoli, in mancanza te li fabbrichi coi chiodi gli appigli artificiali ...
fra un po' finiranno pure i chiodi e gli appigli artificiosi, poi si attaccheranno al ...
... gas
xcdegasp
13-10-2009, 12:05
Cosa vuoi dire che Di pietro condivideva la cucina con Vito Ciancimino (commensalitá abituale)? Se 17 anni fa fossi stato con Toto Riina o Provenzano, sicuro lo ricorderei.
se ti sforzi ancora un po' potresti trovare altri risvolti più interessanti o stai palesemente mentendo perchè devi nascondere discorsi importanti :)
se ti sforzi ancora un po' potresti trovare altri risvolti più interessanti o stai palesemente mentendo perchè devi nascondere discorsi importanti :)
Non sto cercando nessun risvolto, sono solo rimasto sorpreso del fatto che Di Pietro abbia interrogato VITO CIANCIMINO e lui non lo ricorda e per la maggior parte della gente che frequenta il forum é un fatto normale.
xcdegasp
13-10-2009, 12:15
Non sto cercando nessun risvolto, sono solo rimasto sorpreso del fatto che Di Pietro abbia interrogato VITO CIANCIMINO e lui non lo ricorda e per la maggior parte della gente che frequenta il forum é un fatto normale.
pensa che normalmente le cause penali dopo 10anni cadono in prescrizione.. questo dicevo e cercavo di farti notare ;)
pensa che normalmente le cause penali dopo 10anni cadono in prescrizione.. questo dicevo e cercavo di farti notare ;)
Continui a parlare d'altro. É inutile.
Cmq, solo per essere precisi, nella fattispecie ipotizzata (incontrare per strada un mafioso) non é ravvisabile nessuna ipotesi di delitto, non c´é niente da prescrivre.
^TiGeRShArK^
13-10-2009, 12:23
Bravo, procedi che è ora !!!!!!!!!!!!!.:D :ciapet:
P.S. Dipietro l'ho seguito dall'inizio della sua opera, allora stavo in Spagna e giornalmente leggevo articoli sull'inchiesta "mano limpias", e nei primi tempi ero un suo sincero sostenitore. In seguito mi sono dovuto, causa il suo comportamento, ricredere e ne sono divenuto un avversario. Molto incise il fatto riguardante l'archivio del vecchio PCI, che il pool sequestrò in quel di botteghe oscure dimenticando, IMHO un eufemismo, di nominare il custode responsabile e di assegnare una guardia per sorvegliarlo. La cobnseguenza fù chel'archivio si volatilizzò nottetempoo e che il mattino seguente si trovarono i sigilli spezzati e la stanza vuota. Dopo qualche tempo un ex magistrato, appartenente a quel pool, venne candidato nella circoscrizione del mugello, vi sarebbe stata eletta anche la mia vecchia lavatrice ndr, proprio dagli eredi del vecchio PCI e che vennero indubbiamente favoriti dalla "dimenticanza" riguardante quel famoso archivio. La sensazione di "cambiale pagata" suscitata da quella candidatura fu fortissima e tutt'ora viva. Come posso stimare chi è giunto in politica utilizzando metodi che inducono al sospetto ?.
Grazie per aver dimostrato la tua mancanza assoluta di imparzialità dato che hai ammesso tu stesso che è un tuo avversario. :)
Da notare come le persone che sono compartecipi di corruzione e che, dal tuo stesso partito, venivano definiti MAFIOSI, siano tue alleati, mentre chi ha rischiato di MORIRE per mano della mafia è tuo AVVERSARIO. :)
Direi che non c'è altro da aggiungere in merito. :)
xcdegasp
13-10-2009, 12:32
Continui a parlare d'altro. É inutile.
Cmq, solo per essere precisi, nella fattispecie ipotizzata (incontrare per strada un mafioso) non é ravvisabile nessuna ipotesi di delitto, non c´é niente da prescrivre.
il mio era un merito al fatto che dopo un certo lasso di tempo è inutile rinvangare le cose e porre la domanda "perchè non ricorda?" sopratutto se tale domanda ha per lo stesso richiedente l'automatica risposta di "nascondere volontariamente".
Grazie per aver dimostrato la tua mancanza assoluta di imparzialità dato che hai ammesso tu stesso che è un tuo avversario. :)
Da notare come le persone che sono compartecipi di corruzione e che, dal tuo stesso partito, venivano definiti MAFIOSI, siano tue alleati, mentre chi ha rischiato di MORIRE per mano della mafia è tuo AVVERSARIO. :)
Direi che non c'è altro da aggiungere in merito. :)
*
Sull'"articolo" non aggiungo nulla, visto che sto ancora ridendo per il :mc:
Vincenzo1968
13-10-2009, 12:33
Bravo, procedi che è ora !!!!!!!!!!!!!.:D :ciapet:
P.S. Dipietro l'ho seguito dall'inizio della sua opera, allora stavo in Spagna e giornalmente leggevo articoli sull'inchiesta "mano limpias", e nei primi tempi ero un suo sincero sostenitore. In seguito mi sono dovuto, causa il suo comportamento, ricredere e ne sono divenuto un avversario. Molto incise il fatto riguardante l'archivio del vecchio PCI, che il pool sequestrò in quel di botteghe oscure dimenticando, IMHO un eufemismo, di nominare il custode responsabile e di assegnare una guardia per sorvegliarlo. La cobnseguenza fù chel'archivio si volatilizzò nottetempoo e che il mattino seguente si trovarono i sigilli spezzati e la stanza vuota. Dopo qualche tempo un ex magistrato, appartenente a quel pool, venne candidato nella circoscrizione del mugello, vi sarebbe stata eletta anche la mia vecchia lavatrice ndr, proprio dagli eredi del vecchio PCI e che vennero indubbiamente favoriti dalla "dimenticanza" riguardante quel famoso archivio. La sensazione di "cambiale pagata" suscitata da quella candidatura fu fortissima e tutt'ora viva. Come posso stimare chi è giunto in politica utilizzando metodi che inducono al sospetto ?.
http://www.antoniodipietro.com/2006/06/13_le_cooperative_rosse.html
Proseguo la pubblicazione di alcune domande e risposte tratte dal libro: "Intervista su Tangentopoli" della Laterza a cura di Giovanni Valentini.
GV: Al di là delle storie e delle tragedie personali, nella vostra inchiesta avete accertato in che modo i partiti si spartivano le tangenti? C’era una regola, un criterio? Gli oppositori di Mani Pulite sostengono che non avete indagato sul Pci con lo stesso accanimento con cui avete indagato sulla Dc e sul Psi.
ADP: E’ un’autentica falsità, e chi ha avuto la spudoratezza di sostenere un’idiozia del genere o è un’ignorante(nel senso tecnico del termine di colui che ignora le carte processuali), oppure è stato fuorviato dal bombardamento psicologico dei soliti mass media e televisioni padronali. O ancora e più esplicitamente, è lui in malafede e parla così per proprio tornaconto individuale e di fazione.
Diciamo subito che il sistema politico divideva le tangenti in quattro parti: una andava alla Dc; una la Psi; una alle altre forze del pentapartito che governavano in una determinata zona (e si sarebbero dovute spartire al loro interno, a seconda del peso politico specifico di ciascuna formazione), e infine una parte al Pci, di regola sotto forma di lavoro alle Cooperative che gravitavano nell’orbita del partito. E alcune volte con versamento di vere e proprie bustarelle, per le quali abbiamo sempre proceduto ogni volta che le abbiamo scoperte, alla faccia di un presunto favoritismo.
GV: Che cosa significa esattamente “sotto forma di lavoro”?
ADP: Le Cooperative rosse non prendevano soldi, tangenti. Anzi, semmai le pagavano: e infatti i loro legali rappresentanti, quando furono incriminati, vennero considerati corruttori e non corrotti. A loro veniva garantita una certa attività imprenditoriale: vale a dire, commesse, appalti. E’ questa la differenza sostanziale. Ecco perchè per alcuni appalti le Coop non sono state perseguite allo stesso modo: dal punto di vista formale mancava il reato, per il semplice fatto che ricevevano solo commesse di lavoro in subappalto o in associazione di imprese e il lavoro veniva svolto effettivamente. C’era quindi una controprestazione autentica e l’interesse del partito era quello di far lavorare la classe operaia. L’accusa al pool di aver favorito il Pci non sta né in cielo né in terra: laddove abbiamo scoperto bustarelle vere e proprie non abbiamo esitato un attimo a incriminare i responsabili. Non è colpa nostra se il Pci ha usato spesso un metodo diverso, che produceva ugualmente consenso; un metodo che potrà essere moralmente discutibile ma è penalmente irrilevante. E noi dovevamo attenerci al codice, mica al Vangelo!
Umberto Bossi: “Sulle tangenti auguriamo al giudice Di Pietro di andare avanti a tutta manetta. Senza la Lega, ora Di Pietro sarebbe in un pilastro di cemento armato” (Ansa, 20-12-92).
Roberto Castelli: “A Craxi avrei voluto gridare: ‘Bettino, dov’è finita la fontana sparita a Milano?’” (Corriere della Sera, 4-8-93). “Non posso credere alla malattia di Craxi. Piuttosto condivido l’opinione di chi propone che Craxi sia posto sotto tutela coatta” (Ansa, 22-10-’97).
Maurizio Gasparri: “Per noi Di Pietro è un mito” (23-7-94). “Di Pietro è meglio di Mussolini” (7-5-94).
Ignazio La Russa. “Calcoli politici di Di Pietro? Mai. Chi lo pensa è in malafede. Starei per dire che è un farabutto”(6-12-94).
vegetassj2
13-10-2009, 12:54
ma siamo sicuri che questo sia davvero avvenuto??la fonte non ispira molta fiducia.....:rolleyes:
nomeutente
13-10-2009, 13:10
Vorrei solo precisare che l'articolo non è apparso sul Giornale ma su La Stampa
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200910articoli/48154girata.asp
nomeutente
13-10-2009, 13:14
E abbassate i toni per cortesia.
ConteZero
13-10-2009, 13:19
Di Pietro dice che è possibile ma che d'interrogatori in quei giorni ne faceva decine e non usciva niente.
Massimo Ciancimino dice che suo padre all'interrogatorio non parlo'.
Eh già, dietro ci dev'essere l'OVRA :asd:
^TiGeRShArK^
13-10-2009, 13:24
Grandi contenuti ed indubbi significati in questo post. Ciò conferma, oltre ogni ragionevole dubbio, l'assumto che recita: quando non si ha nulla da dire è buona cosa optare per il tacere.
Ti è già stato detto N volte ormai...
potresti evitare di scrivere assuMto dato che questa parola non esiste in italiano?
Che abbia rischiato di morire lo dici tu ed è, come minimo, opinabile.
FALSO.
Lo dice l'informativa dei ROS in base alla quale è stato trasferito in costa rica.
L'altra persona nominata nella stessa informativa è Borsellino e dovremmo sapere tutti che fine ha fatto. :rolleyes:
Che, invece, abbia fatto una'ottima carriera politica, meglio ancora di un certo, cosi definito da Falcone, borotalco è sotto gli occhi di tutti come lo sono certe strani fatti avvenuti prima della sua candidatura e che inducono al sospettarla essere una sorta di "cambiale incassata".
Si, infatti.:rolleyes:
Voi avreste preferito che i MAFIOSI fossero riusciti nel loro compito dato che ancora oggi, anzi, ancora in questo stesso post, stai continuando a gettare fango su una persona del genere.
I sospetti, per una persona normale e INFORMATA DEI FATTI, sono ben altri, e riguardano un certo dell'utri che è stato in contatto con mafiosi di svariato calibro proprio in concomitanza della PLEBISCITARIA vittoria di forza italia in sicilia e la conseguente fine degli attentati mafiosi.
P.S. Come solito ad argomentazioni costruttive e reali, quelle che ho addotto a motivazione del mio cambio di opinione nei confronti del bieco mietitore, opponi il tuo "credo fidelis" che impone di credere credere credere nel resistere resistere resistere senza farsi pericolose, per chi facile intuirlo, domande.
Quali sarebbero le "argomentazioni costruttive e reali" che hai portato? :)
Io ho letto solo ed esclusivamente tentativi di infangare una persona che ha rischiato di morire per mano dei mafiosi proprio per il suo attaccamento alla giustizia. :)
marchigiano
13-10-2009, 13:25
A voi sembra possibile gettare continuamente MERDA su una persona che ha rischiato di fare la fine di borsellino e che si è salvata solo ed esclusivamente grazie ai ROS che l'hanno fatto espatriare? :)
A me fa SCHIFO vedere come molti incensino una persona che è stata riconosciuta compartecipe di corruzione e gettino guano su di pietro. :Puke:
e come mai solo lui si è salvato? perchè a borsellino non è arrivata la comunicazione? è un caso o c'è sotto qualcosa?
non capisco: il berlusca non ricorda trantini ma si è fatto le escort e lo ospitava a casa sui 1 anno fa, non si ricorda di mills ma questo lo chiama a testimoniare e sono 7 anni.... di pietro non può non ricordarsi di un interrogatorio di 17 anni fa.... che poi non portò a nulla...
Perchè non vanno a chiederlo a chi era con lui?
A me sembra fazioso come articolo...
perchè una domanda non può essre fatta a dipietro mentre a berlusconi si?
Resta il fatto che alla mia domanda ha risposto solo Proteus.
La riformulo: vi sembra possibile di non ricordare di aver interrogato il piu conosciuto politico/mafioso della storia d'Italia?
A me no. Tutto qui.
E se voi invece di rispondermi sviate parlando di Berlusconi, della Costa Rica, ecc ecc, bé significa che non é normale neanche per voi.
a me pare normale... perchè per me c'è qualcosa sotto ;) fosse tutto limpido allora non sarebbe normale
^TiGeRShArK^
13-10-2009, 13:30
e come mai solo lui si è salvato? perchè a borsellino non è arrivata la comunicazione? è un caso o c'è sotto qualcosa?
E' ESATTAMENTE quello che sostengo io. :)
Vedo che piano piano inizi ad aprire gli occhi anche tu, bene. :)
A Borsellino non è arrivata per via della (per ora) presunta trattativa tra stato e mafia instaurata tra la cupola e berlusconi tramite dell'utri. :)
OVVIAMENTE, dato che borsellino era al corrente di questa trattativa, doveva essere eliminato e i ROS hanno fatto finta di non vedere.
Del resto, vogliamo ricordare CHI ha iniziato le prime mosse della trattativa? :)
perchè una domanda non può essre fatta a dipietro mentre a berlusconi si?
Quale domanda non può essere fatta a Di Pietro? :)
Lui ha sempre risposto, a differenza di qualcun'altro, alle domande che gli sono state poste. :)
a me pare normale... perchè per me c'è qualcosa sotto ;) fosse tutto limpido allora non sarebbe normale
Certo che c'è qualcosa sotto. :)
Altrimenti spiegami come forza italia avrebbe potuto conseguire quel risultato plebiscitario in sicilia. :)
Vincenzo1968
13-10-2009, 14:35
E finiscila di ingombrare spazi per pubblicare notizie che mi sono arcinote se credi che reagisca così:
Corro subito a votare un politico espresso da quella parte del paese che tanto(mafie, parassitismi, furbettismi e chi piu ne ha piu ne metta) ha "dato", esprimendo, tramite la partitocrazia e la dabbenaggine fiduciosa degli elettori fedeli ai partiti, politicanti sospetti di aver favorito l'espansione mafiosa al nord tramite un'applicazione che lascia ampiamente perplessi, se non molto oltre, dell'istituto del soggiorno obbligato.
In alternativa potrei affidarmi a qualcuno espresso da una casta, pure essa in gran maggioranza espressa, tramite la farsa dei pubblici concorsi, dal meridione e sospettabile di aver avuto le "mani in pasta", chi ne conosceva itinarari ed orari se non i colleghi delle alte cariche, nei tragici fatti che hanno riguardato certi, IMHO limpide eccezioni che confermano la regola, Falcone e Borsellino.
Ti annuncio che perdi miseramente il tuo tempo e sarebbe ora ci dessi un taglio di rincorrermi ovunque per postare le tue infantili cosine.
P.S. Che la lega abbia diversi difetti nessun elettore, salvo i soliti tifosi ben presenti in tutti i partiti italioti, sognerebbe mai di negarlo, è costituita da uomini e gli uomini sono quello che sono, e che costituisca, in questo contesto, il meno peggio da votare è opinione, la mia ndr, lecita e più volte, a differenza di quelle dei detrattori le cui argomentazioni sono basate esclusivamente sull'invettiva, ne sono state esposte le ragioni.
Dunque starei ingombrando spazi inutili, perdendo miseramente il mio tempo... Si potrebbe essere d'accordo su questa tua affermazione se io pensassi di convincere te.
Ti posto la risposta di Lorekon nel thread dove hai sostenuto che la P2 fosse soltanto un innocuo comitato d'affari:
in un paragrafetto vuoi archiviare i lavori dell'apposita commission eparlamentare che indagò per anni :asd:
...
voglio precisare che, naturalmente, lo faccio a beneficio di qualche utente che leggendo qui e senza conoscere nulla in merito potrebbe ritenere le tue parole sensate.
Non ho alcuna speranza di convincere te, la risposta è preconfezionata e sarà "si ma la commissione aveva lo scopo di distorcere la realtà per coprire XXYY etc etc" secondo le solite abusate teorie complottistiche (a intermittenza, ovviamente, giacchè quando una verità ufficiale è gradita, diventa inattaccabile in quanto "verità ufficiale")
Oh ma nessuno qui dentro ha una "certa età" per aver vissuto quei tempi e parlarcene?! :mbe:
Mordicchio83
13-10-2009, 16:47
Di Pietro dice che è possibile ma che d'interrogatori in quei giorni ne faceva decine e non usciva niente.
Massimo Ciancimino dice che suo padre all'interrogatorio non parlo'.
Eh già, dietro ci dev'essere l'OVRA :asd:
Altri protagonisti però dicevano che Ciancimino non rivelò nulla che Di Pietro non sapesse già... Massimo credo che non fosse presente, no?
In ogni caso, cambia poco. Sono convinto che dopo 17 anni il ricordo di un interrogatorio, probabilmente lampo, possa svanire. E ovviamente allora, la pista Ciancimino era solo una delle tante che si battevano, insomma, forse allora non era considerato un personaggio così centrale come oggi.
Le dichiarazioni di Martelli alla luce di queste considerazioni mi paiono ancora più inverosimili...
E poi mi lascia perplesso questo passaggio:
«Il Secolo XIX» di ieri ha scritto che Paolo Borsellino fu informato dell’allarme lanciato dal Ros su un possibile doppio attentato: a Milano contro Antonio Di Pietro, a Palermo contro di lui. Ma se Di Pietro espatriò in America Latina, Borsellino non ne volle sapere.
Io avevo capito che Borsellino non avesse avuto l'informativa per tempo... (sarebbe stato strano perché Di Pietro l'ha ricevuta 2 giorni prima dell'attentato, ma così hanno lasciato intendere anche ad Annozero)
Ad esempio perchè ha tenuto certi comportamenti, perchè qualcuno ha "dimenticato" di trattare accortamente l'archivio del PCI che ho menzionato, e diversi altri quesiti ai quali, temo proprio, non potrebbe dare risposte credibili.
mi sembra che sia stata linkata giusto sopra una chiara risposta di AdP:
edit: no link a siti di partito
o sbaglio?
Vincenzo1968
13-10-2009, 17:25
mi sembra che sia stata linkata giusto sopra una chiara risposta di AdP:
edit: no link a siti di partito
o sbaglio?
edit: no link a siti di partito
Lui queste cose le sa. Se non le sa chi, magari per la giovane età, non seguì le vicende di Mani Pulite, non importa: è un inutile spreco di spazio e chi posta queste cose risulta petulantemente noioso(e di pervicace petulanza).
Questa notizia che rilevanza politica o penale ha? Sinceramente non capisco!
La cosa strana é proprio che non c é nessun movente per negarlo e invece Di Pietro nega, o meglio, non ricorda.
Ciò dimostra che non si ricorda davvero!
Non sto cercando nessun risvolto, sono solo rimasto sorpreso del fatto che Di Pietro abbia interrogato VITO CIANCIMINO e lui non lo ricorda e per la maggior parte della gente che frequenta il forum é un fatto normale.
Dopo aver interrogato Mezza DC e tutto il PSI , tra cui gente al livello di Craxi , Forlani e De Mita , si è dimenticato che ha sentito pure un pesce piccolo come Vito Ciancimino che non gli ha detto nulla , è strano ?
Perchè Vito Ciancimino è un emerito nulla in confronto a certa gente che girava dentro quelle stanze , certo , conosceva i mafiosi , ma faceva il galoppino , le decisioni le hanno prese altre persone .
Oh ma nessuno qui dentro ha una "certa età" per aver vissuto quei tempi e parlarcene?! :mbe:
Io c' ero http://www.p2pforum.it/forum/images/smilies/oldemo.gif
ConteZero
13-10-2009, 17:46
Questa notizia che rilevanza politica o penale ha? Sinceramente non capisco!
Ciò dimostra che non si ricorda davvero!
A: "Cos'hai mangiato sabato scorso ?"
B: "Non mi ricordo"
A: "Gombloddo!!!!!!"
Vincenzo1968
13-10-2009, 17:53
Oh ma nessuno qui dentro ha una "certa età" per aver vissuto quei tempi e parlarcene?! :mbe:
Tutti pazzi(all'epoca) per Di Pietro:
Gianfranco Fini: “L’avviso di garanzia a Craxi non è solo la fine di un leader, ma anche la fine ingloriosa di un egime in cui i segretari dei partiti di governo hanno accumulato negli anni più otere di qualsiasi dittatore. La celta dei pm di Milano di emettere l’avviso di garanzia all’indomani delle lezioni amministrative dimostra che la agistratura milanese non fa politica, contrariamente a quanto sostenuto roprio dal segretario socialista” (Ansa, 15-12-92). “L’avviso di garanzia ad Andreotti per concorso esterno in associazione mafiosa è la fine del regime: lo dimostra l'autentico boato che ha salutato la notizia da me data alle migliaia di veronesi che affollavano il mio comizio… Pare proprio che il sistema si reggesse sulle tangenti e sulle organizzazioni criminali” (27-3-93).
“Ormai mi sento a disagio nel frequentare questo Parlamento: chiederò ai gruppi parlamentari missini di valutare l'opportunità di non partecipare più ai lavori della Camera e del Senato” (Ansa, 28-3-93). “La gente i tangentisti li vuole in galera” (5-6-94). “Sono lieto che Di Pietro abbia detto di aver indagato in tutte le direzioni, io non ne avevo mai dubitato” (La Repubblica, 30-10-94).
Umberto Bossi: “Sulle tangenti auguriamo al giudice Di Pietro di andare avanti a tutta manetta. Senza la Lega, ora Di Pietro sarebbe in un pilastro di cemento armato” (Ansa, 20-12 92). “Berlusconi sbaglia ad accusare i giudici di averlo colpito in base al principio della responsabilità oggettiva. Se così fosse, avrebbero dovuto avvisarlo già molti mesi fa, quando sono stati inquisiti i primi uomini Fininvest” (il Giornale, 23-11-94).
Rocco Buttiglione: “La classe dirigente del partito (la Dc, nda) è da tempo sotto accusa a causa della corruzione dell’intero sistema politico. In un altro paese un politico onesto lancerebbe il suo guanto di sfida ai dirigenti e farebbe appello alla base democristiana, conducendo una battaglia interna al partito. In Italia, però, questo non è possibile perché i capi, saggiamente, hanno usato il denaro delle tangenti per comprarsi la base. Buona parte delle tessere sono fasulle” (Ansa, 25-10-92).
“Se dietro le inchieste sulla corruzione c’è una manovra politica, non solo non è un’attenuante, ma un’aggravante per la politica. Se fosse giusta la convinzione che in Italia è del tutto impossibile che uno dei potenti sia chiamato a rispondere dei suoi misfatti da un giudice che fa semplicemente il suo mestiere, allora vorrebbe dire che la corruzione del sistema è giunta al limite estremo” (La Stampa, 27-8-92).
Roberto Castelli: “A Craxi avrei voluto gridare: ‘Bettino, dov’è finita la fontana sparita a Milano?’” (Corriere della Sera, 4-8-93). “Non posso credere alla malattia di Craxi. Piuttosto condivido l’opinione di chi propone che Craxi sia posto sotto tutela coatta” (Ansa, 22-10-’97).
Maurizio Gasparri: “Per noi Di Pietro è un mito” (23-7-94). “Di Pietro è meglio di Mussolini” (7-5-94).
Ignazio La Russa. “Calcoli politici di Di Pietro? Mai. Chi lo pensa è in malafede. Starei per dire che è un farabutto”(6-12-94).
Carlo Giovanardi: “Caro Di Pietro, sento il dovere di ringraziarLa per la professionalità ed il senso della misura con il quale conduce la difficile inchiesta a Lei affidata. Voglio esprimerLe la piena solidarietà per la coraggiosa azione Sua e dei Suoi colleghi, perché sappia che all’interno del cosiddetto Palazzo, ai piani alti come ai piani bassi, c’è chi fa il tifo per Lei. Perché, come giustamente Lei ha affermato in una intervista, il problema non è quello di criminalizzare entità astratte come i partiti: qui si tratta di aiutare gli onesti e le persone per bene, che sono in tutti i partiti, a difendersi dall’aggressione dei disonesti che con il malaffare lucrano ingenti risorse, parti delle quali vengono investite per comprare consenso politico e via così in una spirale perversa. E… la moneta cattiva scaccia quella buona. Finchè qualcuno, provvidenzialmente, non toglie dalla circolazione i falsari. Grazie dunque per il Suo impegno da un deputato Dc che … crede sia ancora possibile dimostrare che non è da ingenui avere fiducia nelle istituzioni” (lettera aperta diffusa in migliaia di copie tramite l’agenzia “Centralità – Area Forlani”, 20-5-1992).
Paolo Pillitteri: “Di Pietro è una persona positiva, buona, cordiale, per quanto può esserlo uno che fa arrestare le persone” (L’Espresso, 28-6-92). “I pm sono l’accusa e devono battersi per la verità. Se Arnaldo (Forlani) nega l’evidenza, il pm si arrabbia. Il processo Cusani è diventato il processo al sistema, l’ho visto tutto in tv, è stato un grande momento di cinema verità” (La Stampa, 19-12-93).
Cesare Previti: “Di Pietro dimostra ancora una volta d’essere un grande personaggio, la cui coerenza merita rispetto e ammirazione” (7-12-94).
Gaetano Pecorella: “Le amicizie di un giudice (Di Pietro, nda), la sua vita privata, non possono essere usate per invocare irregolarità processuali. Gli unici rilievi che si possono legittimamente sollevare riguardano il rispetto delle regole alle quali gli inquirenti si devono attenere. E su questo fronte, finora, non mi sembra sia emerso nulla di rilevante” (11-9-92).
Carlo Taormina: “Squillante manovrava la giustizia a favore dei potenti. In quanto a Previti, la sua posizione è indifendibile sul piano politico: non c’è avvocato al mondo che ha visto mai nella sua vita una parcella di quelle dimensioni (i 21 miliardi per la causa Imi-Sir, nda). Dovrebbe dimettersi da parlamentare per affrontare come qualsiasi altro cittadino la vicenda che lo riguarda. Quella che sta venendo alla luce è solo una minima parte del marcio che si è sedimentato oltre ogni limite a Roma” (La Stampa, 7-6 96); “Berlusconi deve fare non uno, ma dieci passi indietro, perché il suo conflitto permanente di interessi tra politica e magistratura da una parte, e la ricerca di una personale libertà dai processi dall’altra, impedisce la soluzione della questione giustizia… Il comportamento di Berlusconi è concussivo: strumentalizza milioni di voti, condizionando lo sblocco dei lavori della Bicamerale all’assoluzione in uno sterminato numero di processi o pretendendo spedizioni punitive contro i magistrati che si azzardano a intraprendere azioni penali per gravissime corruzioni giudiziarie…Ora la misura è colma” (Ansa, 11-5-98).
Per non dire dell'innamoramento di Berlusconi che tentò di ingaggiarlo nella sua squadra:
Tratto dall'articolo di Marco Travaglio I voltagabbana di Tangentopoli pubblicato su Micromega:
Forza Italia, Forza Di Pietro. Nessuna traccia, nelle esternazioni berlusconiane di allora, del mefistofelico complotto ordito da Mani Pulite e Botteghe Oscure per “eliminare i partiti liberaldemocratici e portare al potere i comunisti”. Anche perché di comunisti in circolazione, a Milano, il pool ne aveva lasciati pochini. “Sono molto orgoglioso - confessava il Cavaliere il 5 febbraio ’93 - di essere uscito dal settore delle opere pubbliche da vent’anni. Se avevo fiutato le tangenti? Me le hanno chieste! Ne sono uscito perchè era un sistema che giudicavo inaccettabile”. Replay ancora più esplicito nel discorso della “discesa in campo”, con calza di nylon e finta libreria: “La vecchia classe politica italiana è stata travolta dai fatti e superata dai tempi. L’autoaffondamento dei vecchi governanti, schiacciati dal peso del debito pubblico e al sistema del finanziamento illegale dei partiti, lascia il Paese impreparato e incerto nel momento difficile del rinnovamento e del passaggio a una nuova Repubblica” (26-1-94). Niente golpe: autoaffondamento e finanziamento illegale.
Vinte le elezioni, Berlusconi tenta di ingaggiare Di Pietro “nella mia squadra”, come ministro dell’Interno. Il pm rifiuta, ma lui gli promette, per il futuro, il posto di capo della Polizia o dei servizi segreti. Cariche, queste, che difficilmente si offrono a un golpista. “Questo governo - annuncia presentando la “squadra” al Senato - è schierato dalla parte dell’opera di moralizzazione della vita pubblica intrapresa da valenti magistrati. No ai colpi di spugna.
Da questo governo non verrà mai messa in discussione l’indipendenza dei magistrati” (16-5-94). Poi lo scandalo della Guardia di Finanza, il decreto Biondi, l’arresto del fratello Paolo e il famoso invito a comparire. Primo firmatario: Di Pietro. La prova decisiva del complotto e dell’accanimento persecutorio? Nemmeno per sogno, anche perché il primo che si dimette non è Berlusconi: è Di Pietro. “Un magistrato – lo piange il Cavaliere - che si è conquistato con il suo lavoro il rispetto degli italiani… Le sue inchieste esprimevano una grande ansia di verità. Le sue dimissioni lasciano l’amaro in bocca” (6-12-94). “Di Pietro in politica potrebbe essere un’ottima cosa... La sua spinta alla moralizzazione sarebbe un patrimonio prezioso per il Paese… Ho sempre riconosciuto il ruolo svolto dai magistrati nella lotta al sistema perverso della Prima Repubblica. E le tv e i giornali della Fininvest sono sempre stati in prima linea nel difendere i magistrati e in particolare Antonio Di Pietro. Dal Tg5 al Tg4 a Panorama a Epoca al Giornale.
Per esempio, qualche nome. Comunque se per voi é normale va bene cosi.
Bè, non è normale visto il personaggio, ma 17 anni son 17 anni..
E cmq vorrei capire: dove volete arrivare...?
ma siamo sicuri che questo sia davvero avvenuto??la fonte non ispira molta fiducia.....:rolleyes:
Vorrei solo precisare che l'articolo non è apparso sul Giornale ma su La Stampa
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200910articoli/48154girata.asp
:asd:
Lol, la reputazione del Rotolo :D
edit: no link a siti di partito
o sbaglio?
sorry, l'avevo messo come riferimento al post di Vincenzo1968, non mi ero accorto fosse di partito.
Attentati che io sospetto orditi da parti delle istituzioni e della stessa magistratura perchè percorsi ed orari erano noti a loro ed a loro soltanto e solo chi li conosce può comunicarli ad altri, affinchè "provvedano" alla bisogna.
sei mai stato sull'autostrada dov'è successo il fattaccio? :)
Steinoff
14-10-2009, 09:01
Grandi contenuti ed indubbi significati in questo post. Ciò conferma, oltre ogni ragionevole dubbio, l'assumto che recita: quando non si ha nulla da dire è buona cosa optare per il tacere.
Che abbia rischiato di morire lo dici tu ed è, come minimo, opinabile. Che, invece, abbia fatto una'ottima carriera politica, meglio ancora di un certo, cosi definito da Falcone, borotalco è sotto gli occhi di tutti come lo sono certe strani fatti avvenuti prima della sua candidatura e che inducono al sospettarla essere una sorta di "cambiale incassata".
P.S. Come solito ad argomentazioni costruttive e reali, quelle che ho addotto a motivazione del mio cambio di opinione nei confronti del bieco mietitore, opponi il tuo "credo fidelis" che impone di credere credere credere nel resistere resistere resistere senza farsi pericolose, per chi facile intuirlo, domande.
more solito, IMHO, ndr, eccoti la risposta alle tue convinzioni che si dimostrano essere quantomeno superficiali circa l'approfondimento dei fatti accaduti:
Proseguo la pubblicazione di alcune domande e risposte tratte dal libro: "Intervista su Tangentopoli" della Laterza a cura di Giovanni Valentini.
GV: Al di là delle storie e delle tragedie personali, nella vostra inchiesta avete accertato in che modo i partiti si spartivano le tangenti? C’era una regola, un criterio? Gli oppositori di Mani Pulite sostengono che non avete indagato sul Pci con lo stesso accanimento con cui avete indagato sulla Dc e sul Psi.
ADP: E’ un’autentica falsità, e chi ha avuto la spudoratezza di sostenere un’idiozia del genere o è un’ignorante(nel senso tecnico del termine di colui che ignora le carte processuali), oppure è stato fuorviato dal bombardamento psicologico dei soliti mass media e televisioni padronali. O ancora e più esplicitamente, è lui in malafede e parla così per proprio tornaconto individuale e di fazione.
Diciamo subito che il sistema politico divideva le tangenti in quattro parti: una andava alla Dc; una la Psi; una alle altre forze del pentapartito che governavano in una determinata zona (e si sarebbero dovute spartire al loro interno, a seconda del peso politico specifico di ciascuna formazione), e infine una parte al Pci, di regola sotto forma di lavoro alle Cooperative che gravitavano nell’orbita del partito. E alcune volte con versamento di vere e proprie bustarelle, per le quali abbiamo sempre proceduto ogni volta che le abbiamo scoperte, alla faccia di un presunto favoritismo.
GV: Che cosa significa esattamente “sotto forma di lavoro”?
ADP: Le Cooperative rosse non prendevano soldi, tangenti. Anzi, semmai le pagavano: e infatti i loro legali rappresentanti, quando furono incriminati, vennero considerati corruttori e non corrotti. A loro veniva garantita una certa attività imprenditoriale: vale a dire, commesse, appalti. E’ questa la differenza sostanziale. Ecco perchè per alcuni appalti le Coop non sono state perseguite allo stesso modo: dal punto di vista formale mancava il reato, per il semplice fatto che ricevevano solo commesse di lavoro in subappalto o in associazione di imprese e il lavoro veniva svolto effettivamente. C’era quindi una controprestazione autentica e l’interesse del partito era quello di far lavorare la classe operaia. L’accusa al pool di aver favorito il Pci non sta né in cielo né in terra: laddove abbiamo scoperto bustarelle vere e proprie non abbiamo esitato un attimo a incriminare i responsabili. Non è colpa nostra se il Pci ha usato spesso un metodo diverso, che produceva ugualmente consenso; un metodo che potrà essere moralmente discutibile ma è penalmente irrilevante. E noi dovevamo attenerci al codice, mica al Vangelo!
...e anche:
Vinte le elezioni, Berlusconi tenta di ingaggiare Di Pietro “nella mia squadra”, come ministro dell’Interno. Il pm rifiuta, ma lui gli promette, per il futuro, il posto di capo della Polizia o dei servizi segreti. Cariche, queste, che difficilmente si offrono a un golpista. “Questo governo - annuncia presentando la “squadra” al Senato - è schierato dalla parte dell’opera di moralizzazione della vita pubblica intrapresa da valenti magistrati. No ai colpi di spugna.
Da questo governo non verrà mai messa in discussione l’indipendenza dei magistrati” (16-5-94). Poi lo scandalo della Guardia di Finanza, il decreto Biondi, l’arresto del fratello Paolo e il famoso invito a comparire. Primo firmatario: Di Pietro. La prova decisiva del complotto e dell’accanimento persecutorio? Nemmeno per sogno, anche perché il primo che si dimette non è Berlusconi: è Di Pietro. “Un magistrato – lo piange il Cavaliere - che si è conquistato con il suo lavoro il rispetto degli italiani… Le sue inchieste esprimevano una grande ansia di verità. Le sue dimissioni lasciano l’amaro in bocca” (6-12-94). “Di Pietro in politica potrebbe essere un’ottima cosa... La sua spinta alla moralizzazione sarebbe un patrimonio prezioso per il Paese… Ho sempre riconosciuto il ruolo svolto dai magistrati nella lotta al sistema perverso della Prima Repubblica. E le tv e i giornali della Fininvest sono sempre stati in prima linea nel difendere i magistrati e in particolare Antonio Di Pietro. Dal Tg5 al Tg4 a Panorama a Epoca al Giornale.
blackgnat
14-10-2009, 09:18
more solito, IMHO, ndr, eccoti la risposta alle tue convinzioni che si dimostrano essere quantomeno superficiali circa l'approfondimento dei fatti accaduti:
...e anche:
l'intrinseca essenza della realtà o verità "dai" fatti è altra cosa ... ma se dismetti i panni del tipico italico guelfo-ghibellino (che more solito controbatte a tutti i costi per partigianeria congenita ... argomentando con semplici fatti e postando link a non finire...) ... e passi anche tu dalla parte del sapere dotto, del sapere in quanto tale ... del sapere vero, bevendo dalla magica ampolla del monviso ... allora sarà chiaro tutto a anche a te !!! :) :)
Steinoff
14-10-2009, 09:25
l'intrinseca essenza della realtà o verità "dai" fatti è altra cosa ... ma se dismetti i panni del tipico italico guelfo-ghibellino (che more solito controbatte a tutti i costi per partigianeria congenita ... argomentando con semplici fatti e postando link a non finire...) ... e passi anche tu dalla parte del sapere dotto, del sapere in quanto tale ... del sapere vero, bevendo dalla magica ampolla del monviso ... allora sarà chiaro tutto a anche a te !!! :) :)
Ehm.. non ho capito, ma non ho capito davvero.
Edito, ho capito ora blackgnat muahmuahmuah!!!
:D :D :D :D :D :D :D :D
Pucceddu
14-10-2009, 09:35
Ehm.. non ho capito, ma non ho capito davvero.
Edito, ho capito ora blackgnat muahmuahmuah!!!
:D :D :D :D :D :D :D :D
Rileggi con più attenzione, stolto!
:asd:
Ah, ci sei arrivato alla fine.:asd:
ConteZero
14-10-2009, 09:48
Ora la descrizione di quanto emerso circa le tangenti da parte del PM che si occupo' della cosa è stata retrocessa a "chiacchiere"...
...penso proprio che le "chiacchiere" siano liberamente consultabili sotto la voce "atti" relativamente ai procedimenti di mani pulite.
Per il resto Proteus capirai bene che tu avrai vissuto giornalmente quel periodo (ma l'ho vissuto anch'io eh) ma quel "sig. dipietro" la cui parola "vale quanto quella di qualsiasi altro soggetto" era colui che quelle indagini le portava avanti.
Steinoff
14-10-2009, 09:56
Ora la descrizione di quanto emerso circa le tangenti da parte del PM che si occupo' della cosa è stata retrocessa a "chiacchiere"...
eh ma sai, il gossip... chiacchiere e distintivo, Di Pietro e' solo chiacchiere e distintivo.... il trattore...
:doh:
Leggendo oggi quanto dichiarato dalla Signora Borsellino, ammesso che ancora si ignori la statura, lo spessore e l'importanza di queste persone, c'e' solo da portare rispetto per i magistrati che hanno combattuto le mafie sacrificando, spesso la loro vita
blackgnat
14-10-2009, 10:06
Bella la fiera del "non so cosa dire e pertanto ricorro al tentare di ridicolizzare l'interlocutore tentando di deriderlo".
Infantili !!!!!. :Perfido: :Perfido: :Perfido::asd: :asd:
P.S. Utilizzo un post emesso per errore per non okkupare spazi inutilmente.
coda di paglia ?
Steinoff
14-10-2009, 10:51
L'argomento "archivio del PCI" è altro argomento ed è su questo che ci si dovrebbe attenere discutendo con il sottoscritto perchè di questo io parlo.
Salti di palo in frasca per alzar cortine o buttarla in caciara non sono argomenti atti a dissipare ciò che quegli eventi, sparizione di un archivio sequestrato perchè qualcuno ha "dimenticato", che strana coincidenza vero ?, di sottoporlo a sorveglianza notturna, hanno sollevato.
Direi che a questo punto e' necessario parlare dell'archivio del PCI, facendo luce per questo su cio' che e' stato definito Gladio Rossa. E' un po' lunghetta ma interessante, tratta dal sito Tesionline (http://www.tesionline.com/intl/preview.jsp?idt=13635)
Se è infatti indiscutibile che fin dal 1945 in Italia nacquero una molteplicità di formazioni armate ''nemiche'' del PCI e la cui esistenza era ignota non solo all'opinione pubblica, ma anche a gran parte del Parlamento, è oggi altrettanto dimostrato che in quegli stessi anni anche il Partito Comunista Italiano possedeva una sua organizzazione militare segreta.
Si trattava di quella che, con una dicitura impropria ma divenuta ormai di uso comune, è stata chiamata ''la Gladio Rossa''.
Questo termine fu usato per la prima volta nel maggio 1991 in una inchiesta del settimanale l'Europeo firmata dai giornalisti Romano Cantore e Vittorio Scutti, i quali, basandosi in gran parte su quanto loro dichiarato da un ex dirigente toscano del PCI di nome Siro Cocchi, ''rivelarono'' che per anni, a partire dal 1945, era esistito un apparato militare facente capo al PCI e che di fatto avrebbe costituito una sorta di ''contraltare'' di Gladio. La ''Gladio Rossa'' sarebbe infatti stata una specie di quinta colonna dei paesi comunisti dislocata in Italia ed essa, in caso di invasione del territorio italiano da parte di truppe sovietiche, avrebbe dovuto operare in loro favore, agendo attraverso forme di guerriglia da attuare contro gli Eserciti Alleati.
Sebbene la descrizione che la suddetta inchiesta giornalistica fornì di tale struttura armata fosse oggettivamente piuttosto generica, quell'articolo dell'Europeo ebbe un effetto dirompente, poiché pochi giorni dopo la sua pubblicazione, la Procura di Roma decise di aprire un fascicolo di indagine in relazione alla presunta esistenza di una organizzazione paramilitare organica al PCI, sui suoi possibili collegamenti coi paesi del blocco sovietico e su suoi eventuali piani insurrezionali. Fu così che ebbe inizio l'inchiesta su quella che da quel momento si cominciò a chiamare convenzionalmente ''la Gladio Rossa''.
Dopo che nei mesi precedenti il dibattito politico era stato in gran parte monopolizzato dal caso di Stay Behind e dalle dure invettive che ''da sinistra'' vennero rivolte alla Democrazia Cristiana, colpevole, si disse, di aver dato copertura ad una struttura eversiva, nelle settimane seguenti a quel maggio 1991, a finire sul ''banco degli imputati'' furono gli ex comunisti, a loro volta accusati di aver strumentalmente utilizzato l'esistenza di Gladio per dare una falsa immagine della storia d'Italia. Proprio la vicenda della ''Gladio Rossa'', fu allora detto, dimostrava quanto fossero fasulle le ricostruzioni storiche che fino a quel momento erano comparse nella ''stampa progressista'' e che avevano descritto il PCI quale partito che mai deflettè dal rispetto della Costituzione e dei valori democratici, cui dall'altra parte si sarebbe invece opposta una DC asservita agli interessi americani e con loro complice di qualunque artificio pur di non mandare al potere i comunisti.
Occorre tuttavia dire che quanto avvenne in quei giorni fu per certi versi paradossale, poiché a scatenare le suddette diatribe e soprattutto a portare la procura di Roma a ritenere fosse necessario aprire una indagine, era stato un articolo quale quello dell'Europeo che della cosiddetta ''Gladio Rossa'' forniva una descrizione alquanto sommaria e basata quasi esclusivamente sulle parole di Siro Cocchi. In realtà, come si avrà modo di vedere, su tale struttura segreta comunista fin dagli anni settanta erano emersi numerosi e precisi elementi documentali che sembravano attestarne l'esistenza, senza che però essi suscitassero mai un qualche interesse né da parte della politica, né della magistratura.
L'indagine aperta in quel 1991 peraltro si rivelò fin da subito piuttosto complessa, anche perché la maggioranza delle personalità che cominciarono ad essere audite dai magistrati e che, a vario livello, avevano fatto parte del PCI, negarono (salvo rare eccezioni) che il partito avesse avuto a sua disposizione una organizzazione militare, sostenendo che al massimo si poteva parlare di un apparato creato a soli scopi difensivi ed i cui fini erano quelli di proteggere l'incolumità fisica dei dirigenti.
A complicare ancor più le cose vi era poi il fatto che documentazione di matrice comunista capace di provare l'esistenza di una Gladio Rossa non venne fuori, tanto che ad un certo momento cominciarono a divampare pure aspri scontri politici in merito alla presunta esistenza di un archivio segreto del PCI mai venuto alla luce e del quale, senza che mai se ne trovasse prova, si è continuato a parlare praticamente fino ai giorni nostri.
La assoluta maggioranza della documentazione su cui in ogni caso si dovette basare l'indagine della Procura di Roma fu quella proveniente dagli archivi dei servizi segreti italiani. Su ordine della magistratura infatti, cominciarono ad essere desecratate centinaia di informative riservate risalenti in massima parte agli anni quaranta/cinquanta e che erano state prodotte sulla base di informazioni fornite da infiltrati del Sifar dentro al PCI, da azioni di spionaggio o da rapporti emanati dalle prefetture e dalle Forze dell'Ordine. Fu in tale materiale, all'epoca della sua stesura coperto da segreto di stato per volontà dei governi democristiani, che vennero trovati ampi riferimenti alla struttura armata comunista, ai presunti piani eversivi, ai suoi nascondigli di armi ed alla sua diffusione nel territorio italiano.
Tutta questa documentazione per quasi tre anni venne vagliata dalla Procura di Roma (e coperta da segreto istruttorio), finchè nel maggio 1994 i magistrati, ritenendo non vi fossero elementi sufficienti affinchè si potesse istruire un processo, chiesero che l'inchiesta venisse archiviata. Richiesta che il successivo 22 luglio venne accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma, il quale sancì così la definitiva chiusura della indagine sulla ''Gladio Rossa''.
Come facile intuire tale decisione non mancò di creare, per l'ennesima volta, una nuova serie di veementi polemiche politiche, con la procura della Capitale che venne accusata di non aver avuto nei confronti della Gladio Rossa lo stesso zelo investigativo profuso per la Gladio anticomunista.
Il lavoro dei PM (Luigi de Ficchy e Franco Ionta) si era tuttavia scontrato con un ostacolo invalicabile, giacchè, come si è detto, documentazione proveniente dagli archivi del PCI ed in cui vi fossero riferimenti relativi alla esistenza di una organizzazione segreta comunista a carattere armato non era emersa. Finendo quindi l'indagine per vertere quasi esclusivamente su fonti di tipo indiretto e nelle quali spesso vi erano solo descrizioni generiche di tale struttura, in sede penale risultò impossibile individuare un qualche reato che potesse essere attribuito a singole persone.
I magistrati però, attraverso un controllo incrociato della documentazione acquisita e verificando che numerose informative dei servizi o della polizia, prodotte indipendentemente l'una dell'altra, davano della Gladio Rossa descrizioni analoghe, ritennero che l'esistenza di tale formazione armata fosse un dato indiscutibile. Nella loro richiesta di archiviazione infatti, i PM non negarono che fosse esistito un ''apparato militare'' organico al PCI anche se, sostennero, non erano emersi elementi che potessero costituire reato, considerando peraltro che essi sarebbero comunque ormai stati coperti dalla prescrizione. Ed anche il GIP (Claudio D'Angelo) che nel luglio di quell'anno archiviò definitivamente l'indagine, nella stesura delle motivazioni addotte per tale decisione, tenne a sottolineare come non vi fossero dubbi in merito alla esistenza fin dall'immediato dopoguerra di una struttura armata comunista, così come sul fatto che molti suoi militanti venivano addestrati al sabotaggio ed alla guerriglia anche in territorio estero. Tuttavia, pure egli ribadì che non vi erano prove tali da, a distanza di decenni, far configurare un reato attribuibile ad alcuna persona.
Da quel 1994 ad oggi, sebbene materiale documentale proveniente dagli archivi dell'ex PCI non sia mai emerso, alcune importanti ricerche effettuate da storici di diversa estrazione culturale negli archivi del Ministero dell'Interno, così come in quelli di svariati servizi segreti esteri (americano, russo, cecoslovacco), hanno consentito di portare alla luce nuove ed indiscutibili prove del fatto che una struttura militare facente capo al PCI è realmente esistita.
Per questo motivo, nella ricostruzione della storia delle organizzazioni segrete a carattere paramilitare presenti in Italia fin dall'immediato dopoguerra, sarà necessario dedicare dei capitoli specifici anche alla Gladio Rossa, poiché essa, così come le strutture di tipo Stay Behind, fu a tutti gli effetti una formazione armata occulta per anni dislocata sul territorio italiano.
Ma se ormai le discussioni relative alla esistenza di tale struttura possono dirsi superate (negli ultimi anni anche a sinistra si è ampiamente riconosciuto che un apparato militare comunista è esistito), il dibattito resta tuttavia aperto su quella che era la sua organizzazione interna.
La Gladio Rossa fu davvero una struttura con caratteristiche di tipo offensivo tali da renderla teoricamente in grado anche di tentare un ''putsch''? Fino a quando è rimasta in vita tale organizzazione? Essa fu veramente organica al PCI ed afferente ai suoi massimi dirigenti, oppure, come è stato parimenti sostenuto, i suoi rapporti col PCI sono da definirsi ''collaterali'', giacchè essa faceva capo solo alla cosiddetta ''ala militarista'' del partito (quella di Pietro Secchia)? Ed ancora, le teorie secondo le quali è proprio nella Gladio Rossa che possono essere rintracciate le origini profonde del terrorismo dell'estrema sinistra, hanno un fondamento o sono solo illazioni prive della benché minima prova?
Questi sono solo alcuni dei quesiti cui si renderà necessario cercare di rispondere, avendo presente che, così come avvenuto per Stay Behind, elementi onde poter definire l'apparato militare comunista una organizzazione eversiva, la magistratura ha ritenuto non ve ne fossero.
Le strutture segrete di tipo Stay Behind e la Gladio Rossa sono un qualcosa che ormai attiene al passato, ad un contesto storico/politico del tutto diverso da quello odierno, ad un'epoca nella quale, ha scritto l'ex Presidente della Commissione Stragi Giovanni Pellegrino, in Italia di fatto si combatteva una sorta di ''guerra civile a bassa intensità'' fra comunisti ed anticomunisti. Ma oggi quella ''guerra'' può dirsi conclusa ed una riflessione critica su quelle esperienze non può più avere alcuna ricaduta sulla polemica politica quotidiana.
Purtuttavia, è da notare come continuino a persistere, a destra come a sinistra, delle visioni rigidamente manichee che, insistendo a vivere la politica come fosse una lotta fra Bene e Male, perseverano nel voler usare queste vicende del passato come una sorta di metaforica clava per cercare di colpire il proprio avversario. A causa di tali opposti ''manicheismi'', sostiene ancora Pellegrino, si rischiano così di avere delle chiavi di lettura degli ultimi cinquant'anni di storia repubblicana ''quasi caricaturali nella loro speculare faziosità'' poiché ''condizionate ancora dagli schemi della Guerra Fredda''. Ecco quindi che ancora oggi capita di sentir parlare, da un lato, di Gladio come di una struttura terroristica e complice, in combutta con la CIA, delle peggiori efferatezze (stragi comprese) pur di bloccare l'avanzata elettorale del Partito Comunista e dall'altro, dell'apparato militare comunista come di una organizzazione criminale al servizio del KGB e la cui sola esistenza starebbe a dimostrare che il PCI non era un partito democratico.
Seguendo invece la linea interpretativa che è stata tracciata per primo proprio da Pellegrino durante gli anni della sua Presidenza alla Commissione Stragi, si proverà qui a dimostrare come, nel contesto della Guerra Fredda, l'esistenza delle suddette strutture armate (da quelle ''filo-atlantiche'' a quelle ''comuniste''), avesse una sua logica intrinseca. Secondo Pellegrino anzi, riconoscere la veridicità di questo assunto dovrebbe ormai essere: ''il sale di una democrazia matura''. Che i servizi segreti occidentali nell'immediato dopoguerra decidessero di dare vita ad organizzazioni, come appunto Gladio, che avrebbero dovuto difendere l'Italia qualora essa fosse stata invasa da truppe straniere, appare infatti una circostanza sulla cui liceità è difficile avere qualcosa da ridire. Ed un discorso analogo vale nei riguardi della Gladio Rossa, poiché la creazione di un apparato capace di proteggere l'incolumità fisica dei dirigenti del PCI e di difendere l'esistenza del partito stesso qualora negli anni della Guerra Fredda in Italia vi fosse stato un golpe reazionario, appare una decisione altrettanto giustificata.
Non vi è dubbio che affermazioni così nette possano anche finire col suscitare delle legittime perplessità, considerando che se si va a leggere la Costituzione Italiana si vede che al secondo comma dell'articolo 18 essa afferma:
''sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare''.
Parole queste che sembrano suonare come una sorta di sentenza di condanna sia delle strutture di tipo Stay Behind, sia della Gladio Rossa, giacchè entrambe erano associazioni militari segrete e con un chiaro indirizzo politico.
E tuttavia: quanto è soddisfacente dare una interpretazione delle loro vicende solo in termini rigidamente giuridico/formali e del tutto avulsi da quello che era l'ambito storico/politico nel quale quelle organizzazioni nacquero? E non è forse vero che ogni sistema giuridico disciplina e contempla anche azioni non suscettibili di essere preventivamente definite e circoscritte nell'ordinamento costituzionale, le quali possono implicare anche un elevato grado di discrezionalità, ma che, in base alle contigenze in cui esse vengono compiute, trovano una ''giustificazione''?.
Anche per questo, nel tentativo di ricostruire la storia delle suddette organizzazioni segrete, non si indugerà qui nel chiedersi se la loro esistenza fosse o meno legittima, ritenendola giustificata qualora si consideri quello che era il contesto del mondo diviso in blocchi contrapposti.
Il vero interrogativo cui semmai si dovrà cercare di rispondere è se queste strutture furono davvero organismi che agirono sempre e soltanto in funzione difensiva e che, pur avendone la possibilità, mai operarono illegalmente per condizionare il democratico corso della vita politica italiana o se, al contrario, vi furono determinate circostanze in cui esse finirono col subire delle ''deviazioni'' che ne andarono a snaturare le ragioni per le quali erano nate.
Vincenzo1968
14-10-2009, 15:45
Strano che, chi quelle vicende le ha vissute giorno per giorno, non si ricordi di due ispezioni ministeriali promosse per accertare se il pool di Mani Pulite avesse insabbiato le indagini sulle tangenti rosse. E strano, soprattutto, che non si ricordi l'esito di quelle due ispezioni(ma, forse, gli ispettori ministeriali erano politicizzati :bimbo:)
tangenti rosse
tratto da MicroMega(N° 1/2002):
...
La partecipazione del Pci-Pds alla "cassa comune" del sistema trasporti resta provata, nelle sentenze, solo per gli appalti milanesi. E solo a partire dal 1987. Prima di allora, e in altre regioni, i comunisti risultano beneficiari di un meccanismo finanziario discutibile ma lecito: il partito impone politicamente una quota di lavori per le cooperative rosse, e queste ricambiano con finanziamenti dichiarati a bilancio e quindi inattaccabili.
A un livello nazionale di spartizione delle tangenti, il pool arriva con altre due inchieste: oltre all'Enel, con il caso Greganti, c'è l'indagine sugli appalti ferroviari. Alla fine del 92 finisce in carcere Giulio Caporali, ex consigliere d'amministrazione comunista dell Fs: a Milano, i suoi verbali sembrano chiamare in causa l'ex tesoriere del partito Renato Pollini. Ma quella inchiesta sulle Ferrovie viene presto trasferita a Roma, dove Caporali e Pollini otterranno l'assoluzione piena per le ipotetiche corruzioni e l'amnistia o la prescrizione per i finanziamenti illeciti, per lo più anteriori all'ottobre 1989.
...
Intanto due ispezioni ministeriali, promosse con intenti bellicosi dagli ex guardasigilli Biondi e Mancuso, finiscono per escludere che il pool abbia insabbiato indagini sulle tangenti rosse.
Sei tesi sulla nuova Tangentopoli (http://temi.repubblica.it/micromega-online/sei-tesi-sulla-nuova-tangentopoli/)
di Gianni Barbacetto, da www.societacivile.it/blog/
1. Nuova Tangentopoli? Scandalo Del Turco in Abruzzo, arresti a Napoli di quattro assessori e di un imprenditore, arresto del sindaco di Pescara, indagini a Firenze, a Potenza, a Genova, a Torino, a Milano... Scoppia di nuovo la "questione morale", e questa volta a sinistra? Ma Tangentopoli non è mai finita, quella "nuova" è semplicemente la continuazione di quella vecchia. La corruzione è endemica in questo paese, anche se resta invisibile finché qualche indagine non la impone all'attenzione dell'opinione pubblica. Anche il coinvolgimento della sinistra non è poi una gran novità, visto che già Mani pulite si occupò delle tangenti rosse del Pci-Pds di Milano, delle coop rosse, degli appalti rossi dell'Enel e dell'Alta velocità, della valigia portata a Botteghe Oscure da Raul Gardini
...
^TiGeRShArK^
15-10-2009, 08:07
Eccolo il solito "storico" che pubblica le chiacchiere emesse a sua discolpa da parte dell'interessato.
Come te lo devo dire che quegli eventi li ho vissuti in diretta giorno per giorno e che all'inizio simpatizzavo per dipietro e poi mi sono ricreduto a causa delle incongruenze di certi suoi comportamenti ?, te lo devo incidere, alla flinstones, sulla pietra forse ?.
Le chiacchiere sono chiacchiere, la parola del sig. dipietro vale quanto quella di qualsiasi altro soggetto e forse ancor meno perchè da ex magistrato dovrebbe ben sapere che le chiacchiere non bastano e che occorrono fatti provati e dimostrabili.
Dubito che qualcuno possa dimostrare perchè e chi si è dimenticato di mettere sotto sorveglianza l'archivio del PCI, archivio volatilizzatosi nottetempo. Del tutto casualmente, almeno dovrei convincermene, qualche tempo dopo gli eredi politici di quel partito, unici scampati al macello di tangentopoli tra i partiti "storici", lo condidano nel superblindato, avrebbero eletto anche la mia lavatrice ndr, del Mugello. Io non credo alle coincidenze e per convincermi occorre ben'altro rispetto qualche dichiarazioni in croce senza riscontri per credere alle quali dovrei fare "atto di fede".
P.S. Il personaggio si è qualificato una volta ancora con la sua uscita nei riguardi del pdr, giungendo al tacciarlo di vigliaccheria. Ora chiede, con sprezzo del ridicolo e fidando sulla corta memoria italiota, di esser processato per, a suo dire e del quale mi sento di dubitare assai, scoprire i limiti della libertà di espressione che un ex pm dovrebbe, considerando anche la sua carriera di querelatore, conoscere a menadito.
Bello passare dall'ammirazione verso chi ha rischiato di morire per mano della mafia ad adorazione per chi è mafioso secondo il partito che si vota, fino a qualche anno fa. :)
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.