bluelake
13-10-2009, 10:26
da http://iltirreno.gelocal.it/dettaglio/rubano-il-triciclo-allinvalido/1747456?edizione=Grosseto
GROSSETO. Per Alessandro, 25 anni disabile da quando ne aveva 19, quel triciclo rosso era stato il ritorno alla libertà. Sabato quando di ritorno da un giro in centro storico non l'ha più trovato legato a un palo, a pochi metri dal bar Ricasoli, è stato come tornare in prigione per la seconda volta. «Vi prego - è l'appello della madre, Patrizia Rabiti - chi lo ha visto o sa qualcosa si faccia avanti. Per mio figlio quel triciclo è importantissimo». Da due anni Alessandro si sposta a bordo di questa bicicletta comperata grazie al contributo dell'Asl. Con quella è riuscito a tornare alla vita a distanza di sei anni dall'incidente che ha spezzato buona parte dei suoi sogni.
All'alba del 17 luglio 2003 Alessandro Bruggio, 19 anni, ha appena conseguito la maturità. Si schianta con la sua Renault Clio contro un furgone, un vecchio Fiat Ducato, parcheggiato lungo la strada delle Collacchie. Viene trasferito all'ospedale di Siena d'urgenza. È in gravissime condizioni, per giorni rimane sospeso tra la vita e la morte. Dopo sei mesi di cure esce dal tunnel e resta attaccato alla vita. Ma le conseguenze sono drammatiche: trauma cranico, fratture del bacino, lesioni ai polmoni. Alessandro ha bisogno di assistenza. La riabilitazione gli permette di recuperare buona parte delle sue capacità motorie. Due anni fa sua madre fa richiesta all'Asl per avere un triciclo speciale.
«È un mezzo molto costoso - spiega la madre - rispetto alle biciclette normali è molto più solido. Ha una struttura imponente ed è munito anche di un pianale». È su quello che Alessandro appoggia la borsa con la quale si presenta estate e inverno in piscina per fare riabilitazione. «Quel triciclo - va avanti la signora Patrizia - ha restituito a mio figlio una parte della libertà che l'incidente gli ha tolto. È praticamente indipendnete. Ma senza quel mezzo la sua vita tornerà a essere vuota. Purtroppo - ammette - nelle condizioni
economiche in cui siamo non è possibile comprarne un altro, almeno di quella qualità».
Domenica per tutto il giorno Alessandro e sua madre hanno percorso le vie del centro nel tentativo di ritrovare il triciclo. «Abbiamo fatto tutta la città senza alcun risultato», spiega mamma Patrizia. Durante la caccia madre e figlio si sono anche imbattuti in una macchina della polizia municipale. Agli agenti hanno segnalato il furto. Lo stesso hanno fatto ieri pomeriggio ai carabinieri di Grosseto.
Mamma Patrizia però non vuole fermarsi a una semplice denuncia. Vuole rivolgersi alle persone che senza saperlo hanno portato via quel triciclo a suo figlio, pensando che fosse solo un mezzo dal telaio particolare, pittoresco, senza sapere che invece per Alessandro quelle tre ruote sono la strada per la libertà.
(13 ottobre 2009)
:help:
GROSSETO. Per Alessandro, 25 anni disabile da quando ne aveva 19, quel triciclo rosso era stato il ritorno alla libertà. Sabato quando di ritorno da un giro in centro storico non l'ha più trovato legato a un palo, a pochi metri dal bar Ricasoli, è stato come tornare in prigione per la seconda volta. «Vi prego - è l'appello della madre, Patrizia Rabiti - chi lo ha visto o sa qualcosa si faccia avanti. Per mio figlio quel triciclo è importantissimo». Da due anni Alessandro si sposta a bordo di questa bicicletta comperata grazie al contributo dell'Asl. Con quella è riuscito a tornare alla vita a distanza di sei anni dall'incidente che ha spezzato buona parte dei suoi sogni.
All'alba del 17 luglio 2003 Alessandro Bruggio, 19 anni, ha appena conseguito la maturità. Si schianta con la sua Renault Clio contro un furgone, un vecchio Fiat Ducato, parcheggiato lungo la strada delle Collacchie. Viene trasferito all'ospedale di Siena d'urgenza. È in gravissime condizioni, per giorni rimane sospeso tra la vita e la morte. Dopo sei mesi di cure esce dal tunnel e resta attaccato alla vita. Ma le conseguenze sono drammatiche: trauma cranico, fratture del bacino, lesioni ai polmoni. Alessandro ha bisogno di assistenza. La riabilitazione gli permette di recuperare buona parte delle sue capacità motorie. Due anni fa sua madre fa richiesta all'Asl per avere un triciclo speciale.
«È un mezzo molto costoso - spiega la madre - rispetto alle biciclette normali è molto più solido. Ha una struttura imponente ed è munito anche di un pianale». È su quello che Alessandro appoggia la borsa con la quale si presenta estate e inverno in piscina per fare riabilitazione. «Quel triciclo - va avanti la signora Patrizia - ha restituito a mio figlio una parte della libertà che l'incidente gli ha tolto. È praticamente indipendnete. Ma senza quel mezzo la sua vita tornerà a essere vuota. Purtroppo - ammette - nelle condizioni
economiche in cui siamo non è possibile comprarne un altro, almeno di quella qualità».
Domenica per tutto il giorno Alessandro e sua madre hanno percorso le vie del centro nel tentativo di ritrovare il triciclo. «Abbiamo fatto tutta la città senza alcun risultato», spiega mamma Patrizia. Durante la caccia madre e figlio si sono anche imbattuti in una macchina della polizia municipale. Agli agenti hanno segnalato il furto. Lo stesso hanno fatto ieri pomeriggio ai carabinieri di Grosseto.
Mamma Patrizia però non vuole fermarsi a una semplice denuncia. Vuole rivolgersi alle persone che senza saperlo hanno portato via quel triciclo a suo figlio, pensando che fosse solo un mezzo dal telaio particolare, pittoresco, senza sapere che invece per Alessandro quelle tre ruote sono la strada per la libertà.
(13 ottobre 2009)
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