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View Full Version : Trattato di Lisbona,sovranita stati e costituzione


sparklehorse
10-10-2009, 22:35
Sembra che ormai siamo ad un passo dall'approvazione di tutti gli stati membri del trattato di Lisbona e non sembra che i media ne parlino molto.

Quanti di voi sanno di preciso cosa comporta il trattato di Lisbona?

http://www.youtube.com/watch?v=MibXG4ALU6k


I punti fondamentali a cui vorrei arrivare a trarre una conclusione sono :

- E' vero che il trattato di Lisbona toglie la sovranita degli stati e di fatto sostituisce la nostra costituzione?

- Quali sono le principali e piu importanti differenze che implica il Trattato di Lisbona con la Costituzione Italiana?

-E' vero che in alcuni casi prevede la pena di Morte?

_Magellano_
10-10-2009, 22:44
Ma certo che i media non ne parlano,chi li smuove(perchè non crederete sia solo il "rotolo" a fare gli interessi di qualcuno)ha tutto l'interesse che questo passi.
Meno potere ai governi nazionali piu potere agli organismi europei i quali già da ora annoverano fra le loro fila ex dirigenti di multi-nazionali(quelle che finanziano/posseggono i giornali per intenderci)un po come negli usa dove rumsfeld si ritrova magicamente ministro della difesa da dirigente di multinazionale alimentare.
Perchè fare faticosi giochi di potere a livello locale quando puoi tranquillamente gestire il tutto centralmente e solidamente?
Ma dove sono blame e proteus quando servono? a fantasticare su ipotetiche abolizioni del denaro o fare i conti taccagni sul costo degli immigrati per il nostro ssn probabilmente. :asd:
Si scherza,sono in buoni rapporti con entrambi è solo per dire che sarebbe interessante cosa hanno da dire visto che mi sembrano ben preparati. ;)

1)Mi pare sia già stato stabilito che le leggi europee prevalgono su quelle nazionali almeno nel nostro paese.
2)Alcune cose in conflitto vengono sostituite a favore dell'europeità,vedi 1
3)Mi pare in caso di sommosse anti-governative sia autorizzato per le fdo l'uso di forza letale,ma non sono sicuro di aver capito bene,ne parlava storace mi pare ad anno zero mesi fa

sparklehorse
10-10-2009, 23:13
1)Mi pare sia già stato stabilito che le leggi europee prevalgono su quelle nazionali almeno nel nostro paese.




2)Alcune cose in conflitto vengono sostituite a favore dell'europeità,vedi 1



Punto 1

Quindi mi confermi che la nostra sacra costituzione che... guai a chi la tocchi sta per diventare carta straccia senza che nessuno faccia una piega?

Punto 2

Sapresti dire alcuni di questi punti in conflitto con la nostra attuale costituzione?

ConteZero
10-10-2009, 23:33
Punto 1

Quindi mi confermi che la nostra sacra costituzione che... guai a chi la tocchi sta per diventare carta straccia senza che nessuno faccia una piega?

Punto 2

Sapresti dire alcuni di questi punti in conflitto con la nostra attuale costituzione?

Conosci la differenza fra costituzione e legge ordinaria ?

sparklehorse
10-10-2009, 23:47
Conosci la differenza fra costituzione e legge ordinaria ?

Ok forse ho interpretato male io la risposta di Magellano al punto 1

"1)Mi pare sia già stato stabilito che le leggi europee prevalgono su quelle nazionali almeno nel nostro paese."

Qundi ricapitolando il Trattato di Lisbona prevale sulle nostre leggi ordinarie ma non sulla nostra costituzione?

Varilion
11-10-2009, 00:54
- E' vero che il trattato di Lisbona toglie la sovranita degli stati e di fatto sostituisce la nostra costituzione?

Falso la costituzione rimane, semplicemente delega alcune competenze all'UE. (che sono al 99% competenze che ha già, solo che adesso per farle passare deve passare attraverso i 27 governi/parlamenti)


- Quali sono le principali e piu importanti differenze che implica il Trattato di Lisbona con la Costituzione Italiana?
Che la costituzione è Italiana... mentre il trattato di Lisbona si deve incastrare bene su tutta europa... nascono da esigenze diverse, con fini diversi.


-E' vero che in alcuni casi prevede la pena di Morte?
falso, in alcuni casi permette agli stati di utilizzarla ma, per fare un esempio, in Italia rimane vietata dalla costituzione.

blamecanada
11-10-2009, 08:46
Ciò che di negativo ha il trattato di Lisbona è che attribuisce poteri a organismi non direttamente eletti, mentre si dovrebbe attribuirli al parlamento europeo.

blamecanada
11-10-2009, 09:43
Ciò che di negativo ha il trattato di Lisbona è che attribuisce poteri a organismi non direttamente eletti, mentre si dovrebbe attribuirli al parlamento europeo.
Altro problema il fatto che il trattato di Lisbona, che non è altro che la costituzione sotto mentite spoglie, dà grande preminenza al mercato, cosa che a mio parere non dovrebbe essere parte della costituzione, che dovrebbe essere un documento snello riguardante i diritti fondamentali, e non un malloppone di piú di mille pagine.

.:V:.
11-10-2009, 11:06
Ciò che di negativo ha il trattato di Lisbona è che attribuisce poteri a organismi non direttamente eletti, mentre si dovrebbe attribuirli al parlamento europeo.

Altro problema il fatto che il trattato di Lisbona, che non è altro che la costituzione sotto mentite spoglie, dà grande preminenza al mercato, cosa che a mio parere non dovrebbe essere parte della costituzione, che dovrebbe essere un documento snello riguardante i diritti fondamentali, e non un malloppone di piú di mille pagine.


:read:
Degli ottimi e validissimi motivi per non ratificarlo...

Necromachine
11-10-2009, 12:07
Preso da: http://www.laltrasicilia.org/modules.php?name=News&file=article&sid=1295

Nonostante la palese difficoltà, per il normale cittadino, di comprendere le effettive conseguenze che comporterebbe l’implementazione del trattato di Lisbona, è ormai chiaro che il rifiuto dell’Irlanda ha fatto da catalizzatore ad un malcontento inespresso, che ha trovato voce di recente anche nei presidenti di Cecoslovacchia e Polonia.

Quella che segue è la traduzione di un articolo irlandese – pubblicato prima del rifiuto referendario – che cercava di illustrare ai cittadini tali potenziali conseguenze negative. Fatto salvo per un paio di argomentazioni che riguardano l’Irlanda (la sua neutralità militare, soprattutto), il resto delle obiezioni ha lo stesso identico valore anche per noi.

20 ragioni per dire “no” al Trattato di Lisbona (http://www.laltrasicilia.org/modules.php?name=News&file=article&sid=1295)

1. Il Trattato di Lisbona, concordato dai leader europei nel novembre 2007, è praticamente identico alla Costituzione europea su cui si erano accordati i leader nel 2004. La Costituzione era stata respinta democraticamente dagli elettorati di Francia e Olanda, con dei referendum nell’estate del 2005.
Questi contestarono il contenuto antidemocratico e “destroso” della Costituzione. Il fatto che i leader europei abbiano riproposto lo stesso testo in un formato differente è antidemocratico, ed è un insulto alla scelta espressa democraticamente dai popoli di Francia e Olanda.

2. L’articolo 46 del trattato di Lisbona stabilisce che “l’Unione avrà una identità legale“. Questo è un cambiamento profondo dei principi legali dell’Unione Europea, …
… perché la trasforma da una forma di cooperazione fra stati-nazione democraticamente eletti, ad una entità legale con dei propri diritti.
Una “identità legale“ permetterebbe all’Unione Europea di operare in ambito internazionale come uno stato, cosa che attualmente non ha il potere di fare. Potrebbe avere un proprio corpo diplomatico, negoziare e firmare accordi internazionali, incorporare accordi internazionali esistenti come legge, e richiedere un seggio alle Nazioni Unite.

3. Secondo l’articolo 9 del trattato di Lisbona il Consiglio Europeo cambia da una entità intergovernativa ad una istituzione dell’Unione Europea. Invece di agire negli interessi degli stati-nazione che lo eleggono, questo cambiamento significherebbe che il Consiglio potrebbe “promuovere i propri valori [quelli dell’Unione], portare avanti i propri obiettivi e i propri interessi”. Questi valori, obiettivi e interessi non vengano determinati da alcuna elezione, ma delle attuali e future leggi europee.

4. L’articolo 9 del trattato di Lisbona toglie agli stati membri il diritto automatico ad un Commissario Europeo, e riafferma l’indipendenza della Commissione: “La Commissione non riceverà ne richiederà istruzioni da altri governi o altre istituzioni, entità governative o uffici governativi”.
Poiché la Commissione è responsabile per la stesura delle leggi europee, e possiede il cosiddetto “potere di iniziativa“, questa “indipendenza“ significa semplicemente che non dovrà più rispondere ad alcun corpo di rappresentanti eletti, sia a livello nazionale che a livello europeo.

5. L’articolo 48 del Trattato di Lisbona conferisce all’Unione Europea il potere di modificare i propri trattati, senza ricorrere ad una conferenza intergovernativa, a un nuovo trattato o a una procedura di ratifica nazionale. Fino ad oggi le modifiche ai trattati europei richiedevano questi tre passaggi, assicurando che i governi nazionali – e, nel caso dell’Irlanda, la sua popolazione – venissero coinvolti nel processo decisionale.
L’articolo 48 annulla questo processo, e permette al Consiglio Europeo di apportare modifiche all’unanimità, senza alcun processo di ratifica nazionale. Questo significa che nel futuro si potranno fare importanti cambiamenti alla struttura, alle procedure o alle competenze dell’Unione Europea senza più ricorrere a un referendum.

6. Il Trattato di Lisbona contiene altri 8 articoli che conferiscono al Consiglio Europeo poteri specifici in determinate aree di azione, compreso lo spostamento della comune politica estera e di sicurezza dall’unanimità ad un voto di “maggioranza qualificata“, l’armonizzazione del codice penale, e l’estensione dei poteri ad un Pubblico Ministero europeo.

7. In totale il Trattato di Lisbona trasferisce 105 nuove competenze dal livello nazionale a quello europeo. Queste competenze coprono una ampia gamma di interessi incluso le politiche estere, di sicurezza, della difesa, del commercio, della giustizia ed economiche. Nessuna motivazione è stata offerta per lo spostamento dal livello nazionale a quello comunitario di queste aree di competenza. E’ il più importante trasferimento di poteri che sia mai avvenuto nella storia dell’Unione Europea.

8. Vi sono altre 68 aree di interesse, attualmente di competenza dell’unione europea, che passeranno da una approvazione all’unanimità ad un voto di “maggioranza qualificata” del Consiglio Europeo. Questo aumenterà il maggioritarismo del Consiglio, e ridurrà i processi decisionali consensuali.

9. Il trattato di Lisbona cambia il modo in cui vengono prese le decisioni al Consiglio Europeo. La già complessa procedura di voto per “maggioranza qualificata” verrà cambiata, con il risultato che il peso del voto dell’Irlanda verrà ridotto di oltre il 50%.
Allo stesso tempo verrà abbassata in maniera significativa la soglia che determina la maggioranza qualificata. Unitamente, questi cambiamenti ridurranno il potere degli stati più piccoli e sostituiranno progressivamente le procedure di decisione consensuale con il Consiglio maggioritario.

10. Oltre a questi significativi cambiamenti procedurali, il nuovo Trattato contiene anche degli importanti cambiamenti operativi espressi in maniera deliberatamente opaca (una lista di complicati emendamenti ai due trattati esistenti), e questo significa che vi saranno una trasparenza e un dibattito insufficienti sulle implicazioni di questi cambiamenti.
Chiarezza e trasparenza sono essenziali affinché la gente possa comprendere appieno il Trattato. Senza questa comprensione, come può la gente prendere delle decisioni responsabili su cambiamenti così profondi che riguardano il modo in cui la nostra vita viene regolamentata?

11. Il Trattato di Lisbona rafforza la direzione “destrorsa“ della politica economica, a discapito dei servizi pubblici e dei diritti dei lavoratori.
L’Unione Europea e il Trattato di Lisbona non parlano dei pubblici servizi. Anzi, li dividono in due categorie: 1) servizi di interesse economico generale, 2) servizi di interesse generale. Mentre non vi è una definizione dei servizi di interesse generale, la casistica legale europea definisce “attività economica” come l’offerta di un qualunque bene o servizio sul mercato. Con questa definizione, qualunque attuale servizio pubblico potrebbe ricadere sotto la categoria di “servizi di interesse economico generale”, invece che di “servizi di interesse generale”. L’articolo 16 del trattato di Lisbona pone nuove “condizioni economiche e finanziarie“ sui servizi di interesse economico generale (che sono specificate negli articoli 86 e 87 del trattato esistente). Queste condizioni implicano che i servizi – compresi quello sanitario, ad esempio, oppure i servizi educativi – siano soggetti alla libera concorrenza [“competition”].
Il protocollo 6 del trattato di Lisbona impone all’Unione Europea di assicurarsi che “la concorrenza non avvenga in modo distorto“. Questo conferisce all’Unione Europea il potere di rimuovere “distorsioni“ dall’esercizio dei servizi. Queste “distorsioni“ potrebbero includere i contributi statali, i finanziamenti pubblici, i mercati protetti, la salute, i diritti ambientali, quelli dei lavoratori, o i “monopoli“ statali. Presa nel suo insieme questa complessa procedura permette lo smantellamento integrale dei sussidi statali e del modello sociale europeo, promuovendo al suo posto la deregulation e la privatizzazione.
I socialdemocratici che difendono il trattato di Lisbona indicano il protocollo 9, e sostengono che questo escluda i pubblici servizi dalle regole di cui sopra. In ogni caso, non essendovi una precisa definizione dei “servizi di interesse generale”, in questo protocollo né altrove, le loro affermazioni non hanno alcun valore.

12. L’articolo 2/2 introduce per la prima volta la “stabilità dei prezzi“ come obiettivo dell’Unione Europea. Mentre nessuno ha da obiettare contro le misure che contengano l’inflazione, se questa inclusione della stabilità dei prezzi verrà usata come strumento per limitare la spesa pubblica degli stati membri, o per limitare il deficit nazionale, questo potrebbe chiaramente avere delle ripercussioni economiche negative.
Parimenti, se la stabilità dei prezzi si trovasse in conflitto con altri obiettivi – come il pieno impiego o il progresso sociale – toccherebbe alla Corte Europea di Giustizia decidere a quale obiettivo dare la precedenza, piuttosto che non ai governi degli stati membri democraticamente eletti. Per quanto ancora poco chiara, l’inclusione nella stabilità dei prezzi potrebbe finire per imporre agli stati membri una riduzione della pubblica spesa, danneggiando ulteriormente l’offerta del pubblico servizio e gli strumenti politici intesi a combattere la povertà e la diseguaglianza.

13. Gli articoli da 10 a 28 del Trattato di Lisbona incrementano il controllo europeo sulle politiche estere, di sicurezza e di difesa, aumentando la militarizzazione dell’Unione Europea, ed erodendo ulteriormente la neutralità dell’Irlanda.
L’articolo 11 dichiara che “la competenza dell’Unione in materia di politica estera e di sicurezza comune comprirà tutte le aree che riguardano la politica estera e le questioni sulla sicurezza dell’Unione“. L’articolo 27 dice che “la progressiva impostazione di una comune politica di difesa porterà ad un sistema di difesa comune” (articolo 28 b). Mentre le decisioni che riguardano la politica estera, di sicurezza e di difesa verranno prese all’unanimità, l’articolo 17 permette al Consiglio Europeo di agire come “maggioranza qualificata“ per votare sulla politica estera e di sicurezza. Come è accaduto per il mercato interno, questo è l’inizio del trasferimento del controllo delle politiche di sicurezza, estere e di difesa all’Unione Europea.

14. L’articolo 28c dice che “gli stati membri si impegneranno per migliorare le loro capacità militari“. Unitamente al “fondo di investimento iniziale“ e alle “procedure specifiche per garantire un rapido accesso ai finanziamenti urgenti nell’ambito delle iniziative della politica estera e di sicurezza comuni“ (specificate nell’articolo 28), gli stati membri saranno obbligati ad aumentare il loro contributo finanziario verso la capacità militare dell’Europa.

15. L’articolo 28/7 riafferma che “gli impegni e la cooperazione” nell’area della sicurezza e difesa comune “saranno in armonia con gli impegni presi con la NATO“. Questo effettivo allineamento con la NATO non è controbilanciato da alcun impegno a proteggere la neutralità degli stati membri come l’Irlanda.

16. Il trattato di Lisbona dimentica di prendere in seria considerazione la questione dei cambiamenti climatici, nonostante le argomentazioni portate dal governo irlandese.
Il governo è riuscito solo ad ottenere l’inclusione di sei parole alla fine dell’attuale provvigione: “promuovere misure a livello internazionale relative ai problemi ambientali mondiali, e in particolare a combattere cambiamenti climatici”.
Questa aggiunta è puramente simbolica, senza sostanza, e – considerando l’urgenza globale del problema – non fa nulla per promuovere l’impegno europeo ad affrontare seriamente la questione, nè conferisce all’Europa alcun potere aggiuntivo rispetto a quelli già esistenti.

17. L’articolo 2a conferisce competenza esclusiva all’Unione Europea sulle politiche commerciali, incluso le trattative sugli accordi di scambio internazionali. L’articolo 10 richiede che la “abolizione progressiva delle restrizioni sul mercato internazionale“ sia uno dei principi-guida nelle interazioni dell’Unione Europea con gli stati non appartenenti. Attualmente l’Unione Europea sta cercando di imporre alle nazioni in via di sviluppo l’abolizione dei cosiddetti “controlli oltre frontiera”, come imporre restrizioni ai diritti e alle regole dei lavoratori e dell’ambiente, indipendentemente dalle conseguenze che può comportare la rimozione di questi controlli. Presi nel loro insieme, questi due elementi indicano un significativo passo indietro nell’approccio dell’Unione Europea contro la povertà e la diseguaglianza nel mondo.

18. Il protocollo 12 del trattato di Lisbona, che riguarda la Commissione Europea per l’Energia Atomica, stabilisce che il trattato “resterà pienamente in vigore“. Uno degli scopi primari di questo trattato (conosciuto come EURATOM) è la promozione dell’energia nucleare. Il popolo irlandese rifiuta l’energia nucleare. Il trattato di Lisbona, come i suoi antecedenti, impone all’Europa di promuovere l’energia nucleare.

19. I difensori del Trattato di Lisbona sostengono che questo renderà l’Unione Europea più efficiente e democratica. Sostengono che il Trattato darà maggiori poteri ai parlamenti nazionali e ai cittadini, e maggiori protezioni sui diritti umani. Dicono che l’Unione Europea del “dopo allargamento“ non può più funzionare con il sistema vigente. Tutte queste argomentazioni non sono vere.
Le provvigioni relative ai parlamenti nazionali e ai cittadini sono di natura cosmetica, e vengono interamente diluite dal massiccio trasferimento dei poteri a livello europeo descritto più sopra. La Carta dei Diritti Fondamentali non aggiunge alcuna protezione ai diritti umani, e la sua applicazione è pesantemente limitata dalle leggi nazionali ed europee. L’Unione Europea ha continuato a funzionare senza crisi o cedimenti da quando è stata allargata. Questi argomenti vengono usati per distrarre l’attenzione dai 19 punti elencati più sopra.

20. I difensori del trattato sostengono anche che rifiutare il trattato di Lisbona significherà vedere d’Irlanda isolata e messa da parte nell’Unione Europea. Questo è un tentativo di imporre all’elettorato irlandese di accettare il trattato, nonostante i pericoli che comporta. Nel 2005 i cittadini di Francia e Olanda hanno respinto lo stesso testo, e questi paesi non sono stati né isolati né messi da parte. E non lo sarà nemmeno l’Irlanda se voterà contro il Trattato.

Traduzione di luogocomune.net (http://luogocomune.net/)
Fonte: http://www.anphoblacht.com/news/detail/23479

Necromachine
11-10-2009, 12:13
Altro articoletto interessante:

Link: http://www.julienews.it/notizia/dal-mondo/gli-irlandesi-dicono-si-al-trattato-di-lisbona/33268_dal-mondo_1.html
04/10/2009, ore 12:11 - Ultimo blocco rappresentato dalla Repubblica Ceca
Gli Irlandesi dicono "si" al trattato di Lisbona (http://www.julienews.it/notizia/dal-mondo/gli-irlandesi-dicono-si-al-trattato-di-lisbona/33268_dal-mondo_1.html)
di: Germano Milite

Il trattato di Lisbona passa con un clamoroso 67% di preferenze anche in Irlanda. La stessa irlanda che lo aveva bocciato altrettato nettamente un anno fa e che, dopo essere precipatata in una paurosa recessione, si è fatta intimirorire dalla possibilità di sgusciae fuori dall'Ue e di sprofondoare definitivamente nella crisi economica.
Ancora una volta la politica diviene prostituta dell'economia e dei poteri delle banche. Dopo il grande boom attraversato nel 2007/2008, gli Irlandesi si sentivano infatti sicuri ed intenzionati a conservare la totale autonomia su temi cruciali come aborto, neutralità e politica fiscale.
Autonomia che, questo segretissimo e volutamente illegibile trattato scritto da burocrati non eletti dai cittadini, nega del tutto non solo all'Irlanda ma a tutti i paesi che si troveranno a doverlo rispettare. Del resto, come si suol dire, la vita è una ruota (una ruota che per girar bene non ha bisogno di olio ma di soldi)...così all'Irlanda passa il boom e, con esso, la voglia di opporsi ad un provvedimento per molti versi anti-democratico e pericolosamente sbilanciato a favore di banche e lobby di (stra)potere economico. Ultimo baluardo per fermarare la ratifica totale e definitiva del trattato resta dunque la Repubblica Ceca del presidente Vaclav Klaus.
Klaus, euroscettico da sempre, si è difatti detto molto poco disponibile a firmare una carta normativa di impossibile compresione e di valore fondamentale per il futuro democratico dell'Ue. C'è poi il ricorso di alcuni giudici della corte costituzinale a minare il disegno di potere dei burocrati multimilionari sconosciuti al 99% dei cittadini europei. Giusto per citare uno dei provvedimenti previsti dal quasi sconosciuto Trattato di Lisbona, basta infatti prendere in esempio la creazione di alcuni organi che avranno un potere enorme e i cui componenti, è bene precisarlo, non saranno assolutamente scelti tramite il voto dei cittadini. Tali organi sono: il Consiglio Europeo che avrà la presidenza, la Commissione Europea e il Consiglio dei Ministri che otterranno l’esecutivo e la Corte di Giustizia Europea; che rappresenterà invece il sistema giudiziario.
Di queste cose nessun organo d'informazione ne parla. Ci si limita a sfiorar la superficie scrivendo del "si" deciso (ma quasi obbligato) degli irlandesi e delle possibili manovre Cece ed Inglesi per abolire il trattato. Nessuno (o quasi) si occupa di sottolineare la sua segretezza, i motivi che hanno portato alla bocciatura del suo "predecessore" (La Carta Costituzionale Europea totalmente bocciata nel 2005 dai referendum francesi ed olandesi).