View Full Version : Giro di vite in USA per i blogger: stop ai post a pagamento
Redazione di Hardware Upg
07-10-2009, 15:57
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/software/giro-di-vite-in-usa-per-i-blogger-stop-ai-post-a-pagamento_30358.html
La Federal Trade Commission richiama i blogger: post a pagamento, recensioni in cambio di regali e altre azioni simili vanno dichiarate in modo esplicito ai propri lettori. Buzz marketing nel mirino, ma solo in USA
Click sul link per visualizzare la notizia.
beh che molte recensioni era palesi marchette non c'era dubbio :P
nn vedo quale sarebbe la differenza fra un post in un blod e una recensione su un giornale online. in entrambi i casi conta solo la fiducia verso il recensore: sia il giornale che il blogger possono essere "comprati", però se sai che lo sono nn gli presti ascolto. è lo storico equilibrio nel modno pubblicitario
Che c'e' di strano?
Si tratta di pubblicita' ingannevole. E' giusto multarla.
Therinai
07-10-2009, 16:27
a parte le recensioni ufficiali sulle riviste o sui principali portali, la cosa preoccupante sono gli utenti di blog e forum che "postano" recensioni e commenti apparentemente personali su determinati prodotti. Quando in realtà dicono quelle cose solo perché pagati, ovvero "munti" come piace a me. In italia i blogger "munti" non credo siano molto diffusi cmq.
Motenai78
07-10-2009, 16:35
Giusto che sia regolamentata la cosa, io, per esempio, ho più fiducia nel parere di chi ha cacciato il dinero*, rispetto a quello dell'oste
*magari prendendolo con le molle, considerata la natura umana a non ammettere gli errori ^^ (quindi se hai fatto una scelta sbagliata, ed il prodotto non ti garba..non ci andrai mai "pesante" come se lo avessi provato gratis)
Sempre che tu sappia che abbia cacciato davvero il dinero :D
Se invece a quello del forum il prodotto gliel'hanno regalato a tua insaputa, o potrebbe addirittura lavorare per il produttore stesso, allora siamo punto e a capo.
Oggi, molto più che in passato, c'è molta più informazione disponibile, che permette di fare controlli incrociati.
Se leggo di un prodotto decine di recensioni e post da diverse fonti, bene o male riesco a farmi un'idea "oggettiva" sul prodotto.
Mi fa ridere un blogger giapponese che fa recensione-marchetta di una nikon.
"Le foto sono bellissime...". Letta recensione di sito di fotografia: hanno sezionato tutto.
Salta fuori che ci sono alcune cose che non vanno bene, ma sono compromessi blah blah blah.
Meglio un professionista, tu lasceresti riparare la tua macchina al meccanico o a quello "che se ne intende"?
Io spesso trovo semplici opinionisti tra i marchettari, nulla più.
Immagino negli USA, tra spam e telemarchetting....
SuperSandro
07-10-2009, 18:29
Meglio un professionista, tu lasceresti riparare la tua macchina al meccanico o a quello "che se ne intende"?
Vero: un professionista è incorruttibile. L'unico difetto è che costa più degli altri. :D
No no, anche il professionista è corruttibile, ma solo ad un livello più alto :)
L'effetto boomerang della notizia è che in Italia e altri paesi dove sta pratica non è così diffusa da dover mobilitare le leggi, si scatenerà la caccia allo sponsor per avere aggratis l'ultimo inutile cellulare :D
thecatman
07-10-2009, 20:23
a parte le recensioni ufficiali sulle riviste o sui principali portali, la cosa preoccupante sono gli utenti di blog e forum che "postano" recensioni e commenti apparentemente personali su determinati prodotti. Quando in realtà dicono quelle cose solo perché pagati, ovvero "munti" come piace a me. In italia i blogger "munti" non credo siano molto diffusi cmq.
le riviste e i giornali? ma se sono loro i primi venduti? vedi pcprofessionale, vedi pcmagazine, tom's hardware italiano ma ce ne sono a valanghe!
neanche qua a volte si scherza: basta vedere certe news e per fortuna molto raramente un paio di recensioni, ma direi incomplete sotto certe aspetti più che altro, giusto gli aspetti che interessano o che fanno pendere l'ago della bilancia!
L'effetto boomerang della notizia è che in Italia e altri paesi dove sta pratica non è così diffusa da dover mobilitare le leggi, si scatenerà la caccia allo sponsor per avere aggratis l'ultimo inutile cellulare :D
la pratica è diffusa solo che noi siamo più bravi a insabbiare!
a parte che è palese che gran parte della roba che arriva alle redazioni per essere recensita non viene restituita altrimenti come glielo dai il contentino al relatore fanboy!
Therinai
07-10-2009, 20:44
le riviste e i giornali? ma se sono loro i primi venduti? vedi pcprofessionale, vedi pcmagazine, tom's hardware italiano ma ce ne sono a valanghe!
neanche qua a volte si scherza: basta vedere certe news e per fortuna molto raramente un paio di recensioni, ma direi incomplete sotto certe aspetti più che altro, giusto gli aspetti che interessano o che fanno pendere l'ago della bilancia!
la pratica è diffusa solo che noi siamo più bravi a insabbiare!
a parte che è palese che gran parte della roba che arriva alle redazioni per essere recensita non viene restituita altrimenti come glielo dai il contentino al relatore fanboy!
si ma che le riviste pianifichino le recensioni ad hoc in base ai compensi è comunemente accettato/risaputo. Sono i commenti sui forum e blog che ci fregano. Se a uno gli regalano un portatile da 1000€ che ne vale 500 per parlarne bene magari qualcuno leggendo i suoi commenti se lo compra e rimane fregato... se su una recensione di pc professionale danno 10 all'ultimo arrivato di casa asus (per esempio) fotte-un-cazzo. Ci passa l'atlantico per un cesso ora che me lo compro grazie a pc professionale :sofico:
Cmq oggi, guarda caso, mi sono preso pc professionle tanto per vedere come stanno messi (dopo tanto che non leggevo una rivista). A parte alcune recensioni che lasciano il dubbio ci stanno dentro dai ;)
Insomma, mi preoccupano di più gli utenti di un forum che vengono munti. Li vai a colpo sicuro credimi.
Sarebbe bello che accadesse anche in Italia qualcosa del genere ;)
Prima che qualcuno lo chieda, non mi riferisco a nessun utente particolare :asd:
In USA, meno male. Questo vuol dire che in questa testata, ed in molte altre, dato che pubblica in Italia in italiano sarà comunque possibile continuare a fare marchette come sempre. Giusto così, prescindendo da ragioni di tutela del consumatore, capire quale notizia sia "sponsorizzata" e quale professionale è un ottimo esercizio critico, ed abbiamo proprio bisogno di un pò di spirito critico oggi giorno visto che chi dovrebbe essere delegato a tutelarci (ad ogni livello) si fa bellamente i cazzi suoi.
p.s.: non ho la certezza che HW faccia marchette. Solo il dubbio.
il problema e' piu' sottile...
un bloger non e' soggetto a nessuno specifico legame professionistico, mentre un giornalista e' legato ad un ordine, dal quale puo' essere anche radiato, con la conseguenza che non potra' piu' fare il proprio mestiere.
nel dettaglio il giornalista e' legato comunque alla deontologia del mestiere che opera (che poi la voglia seguire o meno sono affari suoi e dell'ordine a cui e' iscritto da cui rischia di essere radiato), mentre un bloger e' un "cane sciolto".
anche in italia esiste tale comportamento, ed e' per questo che esistono diverse aziende pubblicitarie che fanno "promotion" non solo per prodotti, ma anche per personaggi e professionisti; molti di quegli annunci di lavoro che dicono di pagarti per navigare su internet portano proprio a queste aziende... tu navighi, trovi i posti adatti dove poter promuovere il prodotto/personaggio/professionista, e chiedi di parlare bene di questo (o lo fai direttamente, se e' un forum), e vieni pagato se c'e' un riscontro sui motori di ricerca.
un vecchio volpone diceva: "che se ne parli bene o male, l'importante e' che se ne parli", su internet si puo' adottare la massima: " che se ne parli bene o meglio, l'importante e' che venga indicizzato".
comunque, a mio avviso, se un produttore, o meglio l'aggenzia che promuove il prodotto/marchio, regala il prodotto da recensire ad un giornalista, questo potra' scrivere comunque bene come male e tenerselo, mantenendo percio' la propria deontologia sana: la maggior parte dei prodotti recensiti sono demo, e se soprattutto se si scarso valore, credo che non valga la pena nemmeno riaverlo, per i l'aggenzia promoter; un bloger invece difficilmente parlera' male del prodotto regalatogli, perche' la volta successiva, se ne parla male, difficilmente gliene verra' regalato uno nuovo....
SimoneG82
07-10-2009, 23:43
Mi pare che ci siano delle differenze: una testata giornalistica (come è anche hwupgrade) si deve finanziare per mantenersi in vita e dare posti di lavoro, quindi è perfettamente lecito e risaputo che vengano sponsorizzate dalle grandi case hardware. Non serve neanche dirlo, lo vediamo nei ban ogni volta che apriamo tali siti. Poi ci sono delle leggi che regolano quella pubblicità e dei tribunali che servono a stabilire quando è falsa o ingannevole.
Blog e forum sono una cosa diversa: io mi iscrivo, posto una recensione senza neanche essere un tecnico, il tutto finisce nei motori di ricerca e può effettivamente trarre in inganno gli utenti più ignari. Nei grandi forum sappiamo tutti quali sono le persone di fama internazionale che ricevono hardware per test (si pensi agli overclockers che ricevono ES), ma sono anche persone che devono sottostare ad un contratto con l'azienda fornitrice. Il buzz marketing invece paga gli utenti magari di un certo livello di reputazione per pompare delle recensioni che potrebbero venir considerate oggettive proprio perché qualcuno pensa che siccome le testate giornalistiche sono sponsorizzate, allora quello che dicono è necessariamente fuori dal vero...
Per come funziona l'Italia, se una cosa venisse anche solo proposta subito si griderebbe alla dittatura ed alla censura della stampa libera e di internet, il futuro radioso della comunicazione... :sofico:
Era ora anche se mi sorge il dubbio circa la sua efficacia ed il suo effetto a livello mondiale in quanto parliamo di diffusione internet.
Un blogger americano per esempio potrebbe benissimo avere il server in un'altra nazione e continuare indisturbato la sua azione da imbroglione avvallato dal suo complice che e' il fornitore magari anche locale.
Se ne vedono fin troppe di recensioni con "mazzetta".
Io ne vedo spesso e troppe e faccio l'esempio dei software per editing video dove i recensori (blog e non) tutti dicono che il prodotto e' buono che fa' questo e quello, poi dopo che lo compri ti rendi conto che ti hanno dato una fregatura col classico sorriso da imbecille.
In pratica il software nonostante avesse molti problemi viene messo in commercio e i fessi (uno ne sono io) di consumatori fanno il lavoro di tester gratis per il produttore.
L'unico sistema efficace per me prima di comprare un prodotto di cui non si e' sicuri, e' quello di visitare il forum relativo e fare ricerca su Google.
Pero' mi sorge il dubbio che questa sia una delle prime azioni da tempo programmate di rendere l'internet a pagamento.
Voi che ne dite?:oink:
AlexAlex
08-10-2009, 08:25
In qualunque giornale non ci sono solo le evidenti recensioni "marchetta" ma anche mezzi più subdoli: ad esempio i falsi articoletti, spesso piccoli e mischiati ad altro, sparsi in giro su qualche argomento, in cui compaiono come esempio uno o più prodotti di qualche ditta, citati direttamente o anche solo attraverso una foto. Alcune riviste ne sono così piene (evito inomi) che non so proprio come la gente faccia a comprarle, vanno bene solo per i parrucchieri che li buttano sul tavolo per i clienti che aspettano...
jokerpunkz
08-10-2009, 09:48
e come fanno a "sgamarli"? vanno casa per casa di ogni singolo blogger a controllare che non ci sia nulla di quello che ha recensito o argomento di commenti in altri blog? puhahaha!
SimoneG82
08-10-2009, 09:50
Pero' mi sorge il dubbio che questa sia una delle prime azioni da tempo programmate di rendere l'internet a pagamento.
Voi che ne dite?:oink:
Internet almeno da noi È a pagamento, visto che sborsiamo qualche piotta ogni anno per poterci collegare... Detto questo, la cultura moderna è stata distrutta dal concetto di informazione libera fatta dagli utenti: si prenda il caso di wikipedia, dove addirittura i significati delle parole vengono completamente stravolti, per non parlare degli articoli scritti da persone che con quella materia non hanno nulla a che vedere se non per aver letto qualche articolo nel dopo-scuola. I blog e i forum non fanno differenza: siccome non si è soggetti a delle regole che almeno costituiscono un vincolo, ognuno può e fa quello che gli pare. Quante volte mi sono trovato a leggere consigli hardware di sedicenti esperti che mi hanno fatto venire le bubbole...
Il problema non è liberalizzare internet, che è un dovere e per la qual cosa la tecnologia ci sta dando una mano, il problema è evitare che diventi un luogo totalmente anarchico dove ad un sedicenne sia impedito di parlare di fisica nucleare: e così via per tante altre cose. Wikipedia finalmente l'ha capito e si sta regolamentando da sola, ma il resto della rete che vive di copia-incolla da fonti anonime palesemente tendenziose non si darà mai un codice etico. Qui si apre un discorso che evidentemente non c'entra nulla con l'oggetto del topic, ma in parte anche si: essendo un mezzo di comunicazione di massa oramai superiore a televisioni e giornali, un tribunale ha riconosciuto che anche i semplici utenti sono soggetti a delle regole di comportamento che siano rispettose del diritto di tutti i cittadini ad avere una informazione corretta. Questo è l'indirizzo verso cui tendere, non certo l'internet a pagamento (che ripeto, già c'è...).
Sui giornali, come ripeto, è di tutta evidenza che vengano sponsorizzati dalle software house e dalle case produttrici di hardware, non mi sembra ci si debba sorprendere se qualche articolo è un po' spinto... L'importante è che non dica il contrario della realtà, come ogni tanto avviene: poi non ci dimentichiamo che l'analfabetismo informatico fa il resto, per cui un prodotto che magari a me funziona benissimo ad altri funziona malissimo...
Ghiblone
08-10-2009, 13:10
In pratica i blogger vengono richiamati a una maggior trasparenza dichiarando ad esempio se un particolare post è stato commissionato da un'azienda, oppure se un prodotto recensito dal blogger - magari in anteprima - sia poi stato regalato dal produttore all'autore stesso.
L'intendo non è certo quello di imbrigliare i blogger, quanto piuttosto il desiderio di evitare che le aziende facciano pressione sui singoli autori
Questa frase non ha alcun senso. Se qualcuno mi regala un prodotto e io lo recensisco non mi sta facendo alcuna pressione. Se io accetto di fare una recensione più "generosa" perché mi hanno regalato il gingillo non sto ricevendo "pressioni", ho fatto quello che cavolo mi pareva.
Cos'è... vi sentite in imbarazzo che oltreoceano hanno limitato la libertà dei blogger e la rigirate per una tutela? No, grazie. Non abbiamo bisogno del tutore governativo. Su un blog ci scrivo quello che mi pare, e sono libero di scrivere che tale mouse logitech è ottimo anche se non lo penso e anche se la logitech me ne ha regalato uno stock, senza dovere dichiarare alcunché. Avere a che fare con i cazzari è il piccolo inconveniente della libertà e della privacy.
Diverso è se si diffondono dati falsi o se si fa pubblicità (considerata tale) ingannevole: in quel caso allora può anche scattare un'indagine volta a vedere se qualcuno mi ha indotto a compiere una cosa illegale.
Se una legge simile l'avesse fatta il governo italiano già sarebbero partite le raccolte di firme, le giornate di silenzio e le manifestazioni di piazza.
Internet almeno da noi È a pagamento, visto che sborsiamo qualche piotta ogni anno per poterci collegare
Non mi riferivo a questo ma al fatto che stanno facendo pressione affinche i "contenuti" su internet vengano pagati vedi per esempio le news.
SuperSandro
08-10-2009, 16:34
1) Se qualcuno mi regala un prodotto e io lo recensisco non mi sta facendo alcuna pressione.
2) Se io accetto di fare una recensione più "generosa" perché mi hanno regalato il gingillo non sto ricevendo "pressioni", ho fatto quello che cavolo mi pareva.
3) ... sono libero di scrivere che tale mouse logitech è ottimo anche se non lo penso e anche se la logitech me ne ha regalato uno stock, senza dovere dichiarare alcunché.
1) Della serie "Non è vero, ma ci credo".
2) Della serie "L'uomo è stato generato con il libero arbitrio".
3) Della serie "La coscienza è mia e me la gestisco io".
1-2-3) Della serie "Internet è un jungla inaffidabile".
futurozero
08-10-2009, 17:37
Giusto che si combatta la pubblicità "ingannevole". Ma è anche vero che il fenomeno della promozione nascosta esiste anche per la tv, i film, i giornali... insomma, i pubblicitari non fanno altro che mischiarsi tra la gente.
La verità ,per quanto riguarda i blogger è che se non pubblicano contenuti di vera qualità e se non lo fanno a lungo termine si ritrovano un pubblico da quattro soldi. quindi non vedrei il problema tanto grave.
Ghiblone
08-10-2009, 17:48
1) Della serie "Non è vero, ma ci credo".
Mi spiego meglio: se io accetto di fare una recensione compiacente in cambio di prodotti non sto cedendo a una "pressione" e non ho bisogno del soccorso di alcuno, tantomeno dello Stato. Sto semplicemente facendo una cosa per mio tornaconto.
E' una cosa poco pulita, poco trasparente... è una cosa a tuo avviso da arginare e anche da perseguire... tutto quello che vuoi, se ne può discutere (probabilmente la pensiamo molto più simile di quanto credi sull'argomento). Quello che dico è di non rigirare la frittata dicendo che gli USA soccorrono i poveri blogger (anzi, "veri blogger" dice la redazione) schiacciati dalle pressioni, perché di questi individui non ne esistono.
Tuvok-LuR-
08-10-2009, 18:18
guardate che siti si mettono a fare questi geni dei pubblicitari
http://blogdilucio.com/
con tanto di commenti scritti ad arte.
a zappare li manderei
gabi.2437
08-10-2009, 18:23
guardate che siti si mettono a fare questi geni dei pubblicitari
http://blogdilucio.com/
con tanto di commenti scritti ad arte.
a zappare li manderei
:Puke:
LA STORIA RACCONTATA SU QUESTO SITO E LA PERSONA DESCRITTA NON SONO VERE. QUESTA STORIA E` PIUTTOSTO BASATA SUI RISULTATI CHE ALCUNE PERSONE HANNO RAGGIUNTO USANDO QUESTI PRODOTTI. I RISULTATI DESCRITTI IN QUESTA STORIA E NEI COMMENTI SONO ILLUSTRATIVI E POSSONO ESSERE DIVERSI DAI RISULTATI RAGGIUNTI DA TE. QUESTA PAGINA RICEVE COMPENSI BASATI SUI CLICK SUI LINK O SUGLI ACQUISTI DEI PRODOTTI DESCRITTI IN ESSO.
:eek:
:Puke:
SimoneG82
08-10-2009, 23:48
Non mi riferivo a questo ma al fatto che stanno facendo pressione affinche i "contenuti" su internet vengano pagati vedi per esempio le news.
Beh ma la gente deve pur lavorare e per rendere disponibili i propri contenuti deve a sua volta pagare dei servizi. Nessuno è benefattore, quindi se le testate giornalistiche decidono che alcune sezioni del loro sito possono essere lette tramite abbonamento non ci vedo nulla di male. Preferisco, per rimanere in tema, un giornale che vive grazie ai suoi lettori ma è indipendente da pressioni esterne piuttosto che giornali che per essere sedicenti gratuiti si fanno pagare per scrivere quello che scrivono...
Per quanto riguarda le news tout court, non potrebbero in ogni caso mai essere a pagamento, primo perché esistono servizi istituzionali (vedasi ansa.it e tutti i siti istituzionali a vario livello) secondo perché telegiornali e giornali radio se ne fanno 1 ogni ora (e con il digitale terrestre abbiamo centinaia di canali), quindi sarebbe insensato far pagare ciò che si può comunque sapere per vie tradizionali. Caso mai il problema sarebbe regolamentare il modo di fare informazione via internet, cosa però difficile perché spesso potrebbe bastare spostare i contenuti su un server straniero ed aggirare il problema (io ad esempio ho comprato server proprio in USA), a meno che la piattaforma non sia controllata dall'alto (vd. wikipedia).
Concordo con gli altri: gli zappatori non sono mai troppi, anzi... :)
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