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View Full Version : Nucleare: La Francia contaminata (Documentario)


toms
30-09-2009, 14:41
La Francia contaminata
Almeno 300 milioni di tonnellate di detriti radioattivi dell’industria estrattiva dell’uranio sono stati abbandonati e utilizzati in Francia per realizzare terrapieni, strade e parcheggi. Senza alcun controllo e con gravi rischi per la salute. Come una filiera segreta e di Stato ha smaltito le sue scorie. Un’inchiesta di France 3, sconosciuta al grande pubblico italiano.

Quanta radioattività c’è nei terreni, nei materiali utilizzati per le infrastrutture pubbliche, nei fiumi della Francia? Poche settimane fa è stata realizzata un’inchiesta televisiva di France 3 (vedi video in basso) che, riprendendo anche alcune passate inchieste giornalistiche, denuncia l’elevatissimo livello di radioattività di molte aree rurali e urbane (circa 80 siti) del paese transalpino a causa di massiccio utilizzo di materiali di scarto delle miniere di uranio per realizzare terrapieni, strade e parcheggi.

Una sorta di smaltimento a costo zero di materiali e detriti, definiti sterili (ma affatto innocui) che stanno procurando un danno sanitario che inizia ad assumere una notevole gravità. L’unico laboratorio francese indipendente che si occupa di ricerca e informazione sulla radioattività (CRIIRAD) lo ha denunciato da un paio di anni alle autorità e all’opinione pubblica. Sono state individuate infatti aree con una radioattività di 60-100 volte superiore a quella naturale. Nel marzo del 2007 il CRIIRAD ha pubblicato un primo rapporto in cui si stimava un totale di circa 225mila tonnellate di materiali di scarto dell’industria Cogema (Compagnia Generale delle materie radioattive) sotterrati nell’area dello stadio nella cittadina di Gueugnon con grande sorpresa ed inquietudine degli abitanti. Ma di queste sorte di discariche ne esistono moltissime in tutta la Francia e i cittadini fino a poco tempo fa erano tenuto all’oscuro sulla loro pericolosità. Insomma, dopo quasi tre decenni viene rivelato un segreto di Stato che sta procurando, e lo farà per molto tempo ancora, danni alla salute della popolazione coinvolta.

Un problema, quello dello smaltimento abusivo e criminale delle scorie, e in generali di rifiuti tossici, che in questi giorni è stato portato all’attenzione degli italiani, con il caso della nave dei veleni affondata a largo delle coste della Calabria. Un esempio che dimostra, se ne ce fosse ancora bisogno, come gli interessi economici passano sulle vite delle persone e sono la conseguenza di anni di connivenze tra multinazionali, politica e criminalità organizzata.
Ma lo scandalo francese della contaminazione di decine di siti , trascurato dalla stampa e Tv italiana, ci dimostra anche qualcosa di più, e cioè che in tema di nucleare nessuno deve disturbare il manovratore, cioè lo Stato.

In più di 25 dipartimenti della Francia sono state abbandonate circa 300 milioni di tonnellate di rifiuti radioattivi e senza alcun controllo. Tra il 1946 e il 2001 sul territorio francese sono state sfruttate a pieno regime circa 210 miniere di uranio per fornire materia prima alle centrali nucleari nazionali e alle bombe atomiche. Dal 1999, forse molto prima, è stata tralasciata ogni forma di controllo sulle scorie radioattive prodotte nella filiera nucleare, per non parlare dei controlli sanitari sui minatori, gran dei quali sono deceduti precocemente per malattie collegate all’estrazione e al contatto con i raggi gamma. Ma solo oggi si sta valutando il reale impatto sulla salute delle popolazioni.

La denuncia che emerge dall’inchiesta di France 3 è che nella realtà chi effettua i controlli dovrebbe essere invece il controllato. Gli scarti sono stati abbandonati principalmente dal CEA (Commissariato dell’energia atomica) e dalla Cogema, due aziende statali, che in questi decenni hanno potuto operare liberamente e senza alcun limite. La Cogema da tre anni è diventata Areva, il principale operatore nucleare francese, che, ad oggi, non sembra volersi assumere le responsabilità della situazione. Mentre alcune aree vengono misteriosamente recintate e non rese di pubblico accesso, altre vengono lasciate disponibili alle popolazioni. Inoltre, non si parla di ripulire, dove possibile, i siti più inquinati. Ma Areva nega soprattutto la pericolosità di queste aree, o prende tempo, oppure scarica le responsabilità sull’amministrazione pubblica in merito alle decisioni di recintare le zone a rischio o informare i cittadini. Così come non prende atto, e questo è chiaramente dimostrato dalle domande dell’intervistatrice ad un portavoce della compagnia, di uno studio dell’Istituto di Radioprotezione e sicurezza nucleare (IRSN) che afferma come prolungate esposizioni a basse dosi di radioattività possano creare nella popolazione problemi ai reni, di respirazione, di comportamento, di alimentazione e di riproduzione.

Questi detriti, scarti delle miniere d’uranio, sono stati smaltiti gratuitamente o a costi bassissimi, senza informare della loro pericolosità. Società statali, privati ed aziende li hanno utilizzati per 25 anni anche per costruirvi sopra edifici, ovviamente oggi non più commerciabili.

Imbarazzante è la posizione dell’ASN, l’organismo di Stato che è incaricato del controllo del nucleare, della protezione della popolazione e della loro informazione. Per il suo presidente, in carica da oltre 15 anni, non c’è alcun motivo di timore; al limite il caso dovrebbe essere esaminato con più preparazione e con più cura. Dopo 20 anni e più? Ma chi più dell’ASN potrebbe farlo? Anche qui non viene nemmeno preso in considerazione il cosiddetto principio di precauzione.

In questi anni la politica sapeva? Certamente sì, visto che 18 anni fa era stato realizzato un rapporto a cura del capo del consiglio per la sicurezza delle informazioni nucleari in cui, in un capitolo, veniva evidenziato che il problema scorie era stato ampiamente sottovalutato, in particolare la nocività dei cosiddetti “discendenti dell’uranio” (torio, radio 226, ecc.). Ma questo rapporto, e non sarà l’unico, verrà accantonato dai ministri di turno. Il nucleare è una questione riservata solo per le alte sfere dello Stato. E in cima c’è sempre Areva (azienda di stato con le sue differenti ragioni sociali nel tempo). L’industria nucleare non può avere alcun ostacolo, è un terreno coperto dal segreto e dagli interessi statali e delle grandi aziende energetiche. E se poi accade qualcosa di storto è solo un effetto collaterale.
La mancanza di trasparenza di questa pericolosa filiera deve far riflettere anche il nostro paese e i nostri cittadini. La responsabilità sociale di questo settore, è dimostrato, non esiste.

Uranium - Le scandale de la France contaminée (video con versione con sottotitoli in italiano)

Parte 1 (http://www.youtube.com/watch?v=RiJESPdLXpA)- Parte 2 (http://www.youtube.com/watch?v=1K1dUKr4EXc) - Parte 3 (http://www.youtube.com/watch?v=iQIsEitsfgY)- Parte 4 (http://www.youtube.com/watch?v=k-uNPEofkl0) - Parte 5 (http://www.youtube.com/watch?v=q98HpDtL8YA)- Parte 6 (http://www.youtube.com/watch?v=p8WJZZG4L8c)- Parte 7 (http://www.youtube.com/watch?v=W-CW6niVO14)

http://qualenergia.it/view.php?id=917&contenuto=Documento

Fil9998
30-09-2009, 14:50
che ce frega?

noi abbiamo la campania e la calabria in cui smaltire le scorie radioattive e non ... più relative coste...
non mi pare che sia un problema...

anzi, fa girare l'economia!

Wee-Max
30-09-2009, 15:06
lo avevano accennato in una puntata di Report se non sbaglio... pure qua in italia non siamo messi bene comunque :muro:...

-kurgan-
30-09-2009, 15:10
che ce frega?

noi abbiamo la campania e la calabria in cui smaltire le scorie radioattive e non ... più relative coste...
non mi pare che sia un problema...

anzi, fa girare l'economia!

ci frega perchè molti spingono per fare pure qui queste centrali nucleari.. bello schifo devo dire, tra francia e germania non so chi sia messo peggio in quanto a scorie, non oso immaginare a che livelli potremmo arrivare da queste parti.

obefix
30-09-2009, 15:17
lo avevano accennato in una puntata di Report se non sbaglio... pure qua in italia non siamo messi bene comunque :muro:...

ricordo anche io..

quei fusti stipati nella cantina di quella vecchissima casa che sembrava dovesse crollare da un momento all'altro.

Fritz!
30-09-2009, 15:27
ci frega perchè molti spingono per fare pure qui queste centrali nucleari.. bello schifo devo dire, tra francia e germania non so chi sia messo peggio in quanto a scorie, non oso immaginare a che livelli potremmo arrivare da queste parti.

Non c'entrano le centrali.
Li si parla di miniere.

-kurgan-
30-09-2009, 15:48
Non c'entrano le centrali.
Li si parla di miniere.

c'entrano ECCOME le centrali, visto che si parla delle scorie che NESSUNO sa come gestire.

cocis
30-09-2009, 15:51
ricordo anche io..

quei fusti stipati nella cantina di quella vecchissima casa che sembrava dovesse crollare da un momento all'altro.

vista anche io . .scnadaloso..

Fritz!
30-09-2009, 15:51
c'entrano ECCOME le centrali, visto che si parla delle scorie che producono e che NESSUNO sa come gestirle.

No.
Si parla della lavorazione nelle miniere di uranio. Si parla dei danni alla salute dei minatori.
Si parla dei resti derivanti dall'attività estrattiva.

Non si parla invece delle scorie delle centrali.

-kurgan-
30-09-2009, 15:52
No.
Si parla della lavorazione nelle miniere di uranio. Si parla dei danni alla salute dei minatori.
Si parla dei resti derivanti dall'attività estrattiva.

Non si parla invece delle scorie delle centrali.

ho appena editato prevedendo una risposta simile.. che le scorie radioattive arrivino dalle centrali o dall'attività estrattiva non cambia una mazza. Nessuno sa come gestirle e dove metterle, e molti fanno i furbi cercando di risparmiare sullo smaltimento.

Fritz!
30-09-2009, 15:55
ho appena editato prevedendo una risposta simile.. che le scorie radioattive arrivino dalle centrali o dall'attività estrattiva non cambia una mazza. Nessuno sa come gestirle e dove metterle, e molti fanno i furbi cercando di risparmiare sullo smaltimento.

Cambia radicalmente visto che son materiali diversi con livelli di radioatttività completamente diversi.

-kurgan-
30-09-2009, 15:57
Cambia radicalmente visto che son materiali diversi con livelli di radioatttività completamente diversi.

non cambia niente visto che in germania inquinano le falde, in francia li spargono dove capita e in italia li caricano su navi carretta da affondare con finti naufragi poco lontano dalla costa. Il fatto che arrivino da centrali o miniere cosa cambia? è lo smaltimento dei rifiuti tossici in genere il problema (se radioattivi poi è pure peggio).

Fritz!
30-09-2009, 16:06
non cambia niente visto che in germania inquinano le falde, in francia li spargono dove capita e in italia li caricano su navi carretta da affondare con finti naufragi poco lontano dalla costa. Il fatto che arrivino da centrali o miniere cosa cambia? è lo smaltimento dei rifiuti tossici in genere il problema (se radioattivi poi è pure peggio).

Tutti i rifiuti inquinano, visto che sono "rifiuti".. Ma questa é una tautologia, piuttosto inutile.
Differenziare tra le tipologie di rifiuti é necessario per stabilire la procedura necessaria al loro smaltimento.
Per questo non ha senso mettere sullo stesso piano la gestione del combustibile nucleare, e il materiale restante dall'attività estrattiva di una miniera di uranio.

-kurgan-
30-09-2009, 16:08
Tutti i rifiuti inquinano, visto che sono "rifiuti".. Ma questa é una tautologia, piuttosto inutile.
Differenziare tra le tipologie di rifiuti é necessario per stabilire la procedura necessaria al loro smaltimento.
Per questo non ha senso mettere sullo stesso piano la gestione del combustibile nucleare, e il materiale restante dall'attività estrattiva di una miniera di uranio.

il problema è proprio che questi rifiuti non vengono smaltiti ma sparsi a caso dove capita. Quelli delle centrali poi non possono essere smaltiti per niente, visto che non esistono siti sicuri per migliaia di anni (direi pure centinaia).

Scalor
30-09-2009, 16:50
senza parlare di rifiuti... basta andare a vedere i pavimenti in materiale lapideo ,... radioattivo !

Wee-Max
30-09-2009, 16:57
senza parlare di rifiuti... basta andare a vedere i pavimenti in materiale lapideo ,... radioattivo !

li hanno messi a torino :muro:

demonbl@ck
30-09-2009, 17:02
li hanno messi a torino :muro:

A Torino quei pavimenti ci sono da centinaia di anni. Mica sono tutti radioattivi, dipende da dove li prendi...

Apocalysse
30-09-2009, 17:09
il problema è proprio che questi rifiuti non vengono smaltiti ma sparsi a caso dove capita. Quelli delle centrali poi non possono essere smaltiti per niente, visto che non esistono siti sicuri per migliaia di anni (direi pure centinaia).

Non è un problema, nella prossima generazione di centrali nucleari, quelli che per ora sono rifiuti, possono essere usati come combustibile :)
Così come è inutile parlare di miliaia di anni, come se tra miliaia di anni la nostra conoscenza della materia nonchè la tecnologia sia ancora a questo livello :D

gabi.2437
30-09-2009, 17:11
:coffee:

Una bella petroliera che rilascia TUTTO il petrolio in mare rovinando chilometri di spiaggia e tutto il fondale invece si che fa bene :cool:

Wee-Max
30-09-2009, 17:12
A Torino quei pavimenti ci sono da centinaia di anni. Mica sono tutti radioattivi, dipende da dove li prendi...

infatti non ho scritto "torino è piastrellata di quella roba", ho scritto che ne hanno messi alcuni anche a torino :rolleyes:

dave4mame
30-09-2009, 17:14
Tutti i rifiuti inquinano, visto che sono "rifiuti".. Ma questa é una tautologia, piuttosto inutile.
Differenziare tra le tipologie di rifiuti é necessario per stabilire la procedura necessaria al loro smaltimento.
Per questo non ha senso mettere sullo stesso piano la gestione del combustibile nucleare, e il materiale restante dall'attività estrattiva di una miniera di uranio.

beh, insomma... permetti che ci sia un po' di differenza tra 2 tonnellate di ossido di uranio e l'equivalente di torsoli di mela...

Fritz!
30-09-2009, 17:14
comunque in tutto il servizio non c'é nessuna prova, neanche teorica sulla effettiva pericolosità di questi materiali inerti.

Fritz!
30-09-2009, 17:18
beh, insomma... permetti che ci sia un po' di differenza tra 2 tonnellate di ossido di uranio e l'equivalente di torsoli di mela...

non é l' ossido d'uranio quello di cui si parla. Quello di cui si parla sono i materiali estratti dalle cave, scartati dalla lavorazione perché non c'é abbastanza uranio. Scartati perché considerati "inerti" al fine estrattivo. Non é materiale raffinato. E' materiale "naturale" perché presente tale e quale nella miniera.

Il fatto che venisse usato come materiale inerte per l'edilizia é senza dubbio problematico. Ma, come già detto, non mi pare che sia in realtà cosi pericoloso.

Whelk
30-09-2009, 17:24
Se anche il problema fosse contenuto ai "soli" rifiuti delle miniere non è da poco.

Se riguarda anche le centrali la questione cambia, minori volumi maggiore pericolosità.

Ma il distinguo è comunque assurdo, un passaggio alimenta l'altro, sul fatto che non esistano procedimenti industriali collaudati per un vero trattamento è purtroppo pura realtà.

Le uniche soluzioni di trattamento sono per ora sperimentazioni da laboratorio (veri gli esperimenti di Rubbia) con scale troppo piccole.

L'unica soluzione è lo stoccaggio in certi casi a tempi indefiniti...

Il parametro costi non lo considero nemmeno.

Quando si parla di costi energetici di qualunque fonte: nucleare, rinnovabile, fossile, nessuno ha ancora trovato un sistema sensato e soprattutto condiviso dei costi.
Calcolano tutti senza valutare costi macroscopici che vengono volutamente ignorati.

Fritz!
30-09-2009, 17:31
Ma il distinguo è comunque assurdo,

Il distinguo é tutt'altro che assurdo. Perché in un caso si tratta di materiali artificialmente raffinati, nell'altro di materiale presente comunemente in natura. Il livello di radioattività é quindi assai diverso.

Whelk
30-09-2009, 17:46
Il distinguo é tutt'altro che assurdo. Perché in un caso si tratta di materiali artificialmente raffinati, nell'altro di materiale presente comunemente in natura. Il livello di radioattività é quindi assai diverso.

Il distinguo è assurdo perché una industria alimenta l'altra, non perché i rifiuti siano uguali.

Un problema è figlio dell'altro non ha senso dire che siccome sappiano ad esempio ben stoccare "pochi" rifiuti molto radioattivi ma non ci si debba porre il problema di come gestire i molti poco radioattivi dati dalla filiera ai passaggi precedenti.

E' una questione di ambito, non tecnica. E' chiaro che non sono uguali.

E cmq anche i residui di minieta (che siano di metalli tradizionali o radioattivi) non è vero che sono presenti in natura allo stato in cui vengono poi "smaltiti" sono stati come minimo esposti (prima erano sottoterra), frantumati, a seconda dei metodi di estrazione e di cosa si estrae sottoposti a liscivazione, riscaldamento, lavaggio ecc.

Quindi le condizioni di eventuale pericolosità di un materiale cambia a seconda del suo stato. Ci sono intere colline ad esempio di minerali di amianto che non fanno male proprio perché stanno sotto terra, diverso è se lo trasformo in una collinetta artificiale esposta al vento (rimane un materiale inerte in entrambe i casi) ma vuoi mettere la differenza.

Fritz!
30-09-2009, 18:00
Si certo l"industria mineraria, quale che sia il minerale estratto é sempre estremamente inquinante.

Ma non basta dire c'é un impatto per poter sostenere che allora bisogna chiudere quell'industria. Perché allora concludiamo che dobbiamo suicidarci tutti. Di sicuro sarebbe la scelta piu ecologica per il bene del pianeta.

Scalor
30-09-2009, 18:20
A Torino quei pavimenti ci sono da centinaia di anni. Mica sono tutti radioattivi, dipende da dove li prendi...

cosa significa ? qui si parla di alcune partite di prodotti che presentano isotopi radioattivi al loro interno, un po come il pellets al cs137 ! solo che il cs137 ce l'hanno messo , invece nella pietra è radioattività naturale.

così come ci sono i vetri all'uranio, i vaseline glass !
così come il radon nelle case
il cs137 nei funghi
così come l'acciaio contaminato viene opportunamente fuso e diluito con acciaio non contaminato in modo che l'attività sia minore.
.....
chi cerca trova.


comunque in tutto il servizio non c'é nessuna prova, neanche teorica sulla effettiva pericolosità di questi materiali inerti.

non significa nulla. che facciamo ? ci facciamo uno studio sugli effetti della radioattività nell'essere umano ?
i problemi non sono il pedone che passa sopra, ma le polveri che l'usura quotidiana libera e il pedone se le respira, se aggiungiamo che l'aria delle città è piena di PM10 e altre schifezze varie, il povero pedone che passa e respira vive 10 anni di meno !
se compro una piastrella.... non vedo perchè debba essere radioattiva ! dimmelo prima il livello di attività e poi sono io a scegliere se comprarla lo stesso o cambiare prodotto.

Fil9998
30-09-2009, 18:25
beh, insomma... permetti che ci sia un po' di differenza tra 2 tonnellate di ossido di uranio e l'equivalente di torsoli di mela...

i torsoli di mela puzzano e fanno vermi, ò'uranio non puzza e stecchisce i vermi...

Fritz!
30-09-2009, 18:27
non significa nulla. che facciamo ? ci facciamo uno studio sugli effetti della radioattività nell'essere umano ?
i problemi non sono il pedone che passa sopra, ma le polveri che l'usura quotidiana libera e il pedone se le respira, se aggiungiamo che l'aria delle città è piena di PM10 e altre schifezze varie, il povero pedone che passa e respira vive 10 anni di meno !
se compro una piastrella.... non vedo perchè debba essere radioattiva ! dimmelo prima il livello di attività e poi sono io a scegliere se comprarla lo stesso o cambiare prodotto.

detto papale papale e molto cinicamente...
Quante persone son morte per via di questi detriti?

Scalor
30-09-2009, 19:24
detto papale papale e molto cinicamente...
Quante persone son morte per via di questi detriti?

nessuno lo sa, ma non è questo il problema. anche se uno non muore deve sapere quali rischi corre. quindi se c'è un materiale radioattivo, cancerogeno o assimilabile DEVE essere informato, prima ! poi è lui che sceglie.

Fritz!
30-09-2009, 19:28
Mi pare un discorso senza grande significato.
Se non si sa il rischio che caspita scegli?

Blaster_Maniac
30-09-2009, 19:43
Ma si sta discutendo sul fatto che non ci sono alternative per proseguire il nostro tipo di civilità?
Perchè la questione è sempre questa, il nostro tipo di vita e la nostra società è dannosa per noi stessi, e non c'è alternativa che possa ovviare a questo risultato autodistruttivo.
C'è la natura che ci pensa al posto nostro, di fatti muoriamo. Non ci vedo nulla di strano. Ci vedo qualcosa di perverso, cinico, ma comunque inevitabile.
Il pianeta non subisce danni, non è mica una entità che muore. Siamo noi che abbiamo bisogno di un pianeta che fornisca determinati prodotti e che abbia un certo tipo di ambiente, per poter vivere. Quando, e se, la nostra civiltà modificherà negativamente in maniera incisiva il contesto che ci permette di esistere, la civilità stessa cambierà.
Questo è assolutamente naturale e quindi inevitabile.

marchigiano
30-09-2009, 20:15
detto papale papale e molto cinicamente...
Quante persone son morte per via di questi detriti?

quello che mi chiedo pure io... :rolleyes: quali sono le statistiche di morte in francia? a me sembra che morivano molto di più 200 anni fa quando non c'era inquinamento...

vabbè ma i francesi si suicidano perchè gli cambiano la qualifica di lavoro o protestano perchè la rete wifi gli fa venire il mal di testa... :D delicatini

Whelk
30-09-2009, 20:36
Ma si sta discutendo sul fatto che non ci sono alternative per proseguire il nostro tipo di civilità?
Perchè la questione è sempre questa, il nostro tipo di vita e la nostra società è dannosa per noi stessi, e non c'è alternativa che possa ovviare a questo risultato autodistruttivo.
C'è la natura che ci pensa al posto nostro, di fatti muoriamo. Non ci vedo nulla di strano. Ci vedo qualcosa di perverso, cinico, ma comunque inevitabile.
Il pianeta non subisce danni, non è mica una entità che muore. Siamo noi che abbiamo bisogno di un pianeta che fornisca determinati prodotti e che abbia un certo tipo di ambiente, per poter vivere. Quando, e se, la nostra civiltà modificherà negativamente in maniera incisiva il contesto che ci permette di esistere, la civilità stessa cambierà.
Questo è assolutamente naturale e quindi inevitabile.

Ok, è tutto vero e tecnicamente giustissimo anche se cinico e fatalista.

Però hai mai sentito parlare di solidarietà intergenerazionale?

Sulla base di questo fatalismo allora continuiamo a fare quello che facciamo (malamente) perché tanto la leggi di natura ci faranno modificare i comportamenti in un modo o nell'altro sulla pelle nostra o di chi ci seguirà... se ci seguirà.

Non mi sembra una logica responsabile né tanto meno degna di una razza intelligente e permettimelo (non voglio esagerare perché viene spesso tirata in campo a vanvera)... etica.

Detto senza polemica e da uno che lungissimo :sofico: dall'essere un ambintalista/antinuclearista/antituttista.

Lyd
30-09-2009, 20:50
Ora volete farmi credere che i francesi buttino le scorie radioattive così? Ma dai..non ci credo nemmeno se lo vedo, sarebbe un fatto di una gravità incredibile. Le scorie vanno stoccate in bunker sotterranei molto profondi.

zerothehero
01-10-2009, 01:29
Fossi in FranciA dormirei tra 4 cuscini. :fagiano:

Francia contaminata :asd: ...solito allarmismo di chi fa propaganda antinucleare.

zerothehero
01-10-2009, 01:32
Detto senza polemica e da uno che lungissimo :sofico: dall'essere un ambintalista/antinuclearista/antituttista.

Nel lungo periodo, se non già nel breve, dovremo per forza trovare fonti energetiche alternative. :fagiano:

zerothehero
01-10-2009, 01:34
se compro una piastrella.... non vedo perchè debba essere radioattiva ! dimmelo prima il livello di attività e poi sono io a scegliere se comprarla lo stesso o cambiare prodotto.

Guarda che vivi normalmente in un ambiente radiattivo, senza neanche accorgertene..l'importante è il livello di radiazione. :fagiano:

Whelk
01-10-2009, 10:05
Nel lungo periodo, se non già nel breve, dovremo per forza trovare fonti energetiche alternative. :fagiano:

La mia era una precisazione per non apparire pregiudizievole. Oltretutto ho anche lavorato anni per una oil company, quindi di problemi energetici ne mastico.

Quindi condivido al 100% quanto dici. ;)