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View Full Version : "Ho una trentina di cause. E non riesco ad avere una polizza per le spese legali"


ziozetti
29-09-2009, 13:56
LA LETTERA - la Rai ha l'intenzione di togliere la tutela legale a report
Ho una trentina di cause. E non riesco ad avere una polizza per le spese legali

Solo una compagnia inglese e una americana disponibili a rifondere il danno, ma non le spese

http://www.corriere.it/Hermes%20Foto/2009/09/29/0KQ0CKOQ--140x180.jpg

Luigi Ferrarella, sulle pagine di questo giornale, ha sollevato un problema che condivido e mi tocca da vicino: la pressione politica (che in Italia è particolarmente anomala) sul condizionamento della libertà d’informazione forse non è l’aspetto più importante, anche se ciclicamente emerge quando coinvolge personaggi noti. Per questo facciamo grandi battaglie di principio e ignoriamo gli aspetti «pratici». Premesso che chiunque si senta diffamato ha il diritto di querelare, che chi non fa bene il proprio mestiere deve pagare, parliamo ora di chi lavora con coscienza. Alla sottoscritta era stata manifestata l'intenzione di togliere la tutela legale.

La direzione della terza rete ha fatto una battaglia affinché questa intenzione rientrasse, motivata dal dovere del servizio pubblico di esercitare il giornalismo d’inchiesta assumendosene rischi e responsabilità. Nell’incertezza sul come sarebbe andata a finire ho cercato un’assicurazione che coprisse le spese legali e l’eventuale danno in caso di soccombenza dovuta a fatti non dolosi. Intanto sul mercato italiano, di fatto, nessun operatore stipula polizze del genere, mentre su quello internazionale questa prassi è più diffusa. Bene, dopo aver compilato un questionario con l’elenco del numero di cause, l’ammontare dei danni richiesti e l’esito delle sentenze, una compagnia americana e una inglese, tenendo conto del comportamento giudicato fino a questo momento virtuoso, si sono dichiarate disponibili ad assicurare l’eventuale danno, ma non le spese legali. Sembra assurdo, ma il danno è un rischio che si può correre, mentre le spese legali in Italia sono una certezza: le cause possono durare fino a 10 anni e chiunque, impunemente, ti può trascinare in tribunale a prescindere dalla reale esistenza del fatto diffamatorio.

A chi ha il portafogli gonfio conviene chiedere risarcimenti miliardari in sede civile, perché tutto quello che rischia è il pagamento delle spese dell’avvocato. L’editore invece deve accantonare nel fondo rischi una percentuale dei danni richiesti per tutta la durata del procedimento e anticipare le spese ad una montagna di avvocati. Solo un editore molto solido può permettersi di resistere. Quattro anni fa mi sono stati chiesti 130 milioni di euro di risarcimento per un fatto inesistente, e la sentenza è ancora di là da venire. Se alle mie spalle invece della Rai ci fosse stata un’emittente più piccola avrebbe dovuto dichiarare lo stato di crisi. Visto che ad oggi le cause pendenti sulla mia testa sono una trentina, è facile capire che alla fine una pressione del genere può essere ben più potente di quella dei politici, e diventare fisicamente insostenibile. Questo avviene perché non esiste uno strumento di tutela. L’art. 96 del codice di procedura civile punisce l’autore delle lite temeraria, ma in che modo? Con una sanzione blanda, quasi mai applicata, che si fonda su una valutazione tecnica «paghi questa multa perché hai disturbato il giudice per un fatto inesistente». Nel diritto anglosassone invece la valutazione è «sociale», e il giudice ha il potere di condannare al pagamento di danni puntivi «chiedi 10 milioni di risarcimento per niente? Rischi di doverne pagare 20». La sanzione è parametrata sul valore della libertà di stampa, che viene limitata da un comportamento intimidatorio. La condanna pertanto deve essere esemplare. Ecco, copiamo tante cose dall’America, potremmo importare questa norma. Sarebbe il primo passo verso una libertà tutelata prima di tutto dal diritto. Al tiranno di turno puoi rispondere con uno strumento politico, quale la protesta, la manifestazione, ma se sei seppellito dalle cause, anche se infondate, alla fine soccombi.

Milena Gabanelli
29 settembre 2009

http://www.corriere.it/cronache/09_settembre_29/lettera-gabanelli-milena-gabanelli_9d055306-acbd-11de-a07d-00144f02aabc.shtml

Stigmata
29-09-2009, 14:01
Piena solidarietà alla Gabanelli, e vergogna a chi continua a starnazzare sulla normalità (secondo loro) della situazione italiana.

marchigiano
29-09-2009, 14:08
ma se le cause le vince vengono rimborsate anche le spese dell'avvocato no?

Stigmata
29-09-2009, 14:11
ma se le cause le vince vengono rimborsate anche le spese dell'avvocato no?

direi di si, ma è un bel rischio che credo non tutti vogliano prendersi, anche se le possibilità di sconfitta sono bassissime.

Dream_River
29-09-2009, 14:19
direi di si, ma è un bel rischio che credo non tutti vogliano prendersi

Uno del proprio lavoro deve prendersi anche i rischi, tendenzialmente i lavori in cui non si rischia di proprio sono i lavori peggiori come risultato della deresponsabilizzazione dell'individuo

Però c'è anche da considerare che in Italia la lentezza della giustizia è un forte disincentivo per chiunque voglia farsi dei nemici a scopo di rendere un servizio di informazione

Quindi personalmente non ho la più pallida idea di come schiararmi in questo specifico caso (di certo non nego che l'Italia è in una situazione quantomeno anomala e imbarazzante per quanto riguardano i rapporti fra potere e informazione)

Xile
29-09-2009, 14:24
Uno del proprio lavoro deve prendersi anche i rischi, tendenzialmente i lavori in cui non si rischia di proprio sono i lavori peggiori come risultato della deresponsabilizzazione dell'individuo

Però c'è anche da considerare che in Italia la lentezza della giustizia è un forte disincentivo per chiunque voglia farsi dei nemici a scopo di rendere un servizio di informazione

Quindi personalmente non ho la più pallida idea di come schiararmi in questo specifico caso (di certo non nego che l'Italia è in una situazione quantomeno anomala e imbarazzante per quanto riguardano i rapporti fra potere e informazione)

Nello specifico gli hanno tolto la copertura legale apposta per farla tacere, visto che sicuramente non ha i soldi per permettersi un avvocato coi controcazzi gli tocca adesso subire, dato che lavora per la Rai come giornalista che fa inchieste direi che è suo diritto di avere una copertura, ovvio che se poi sbaglia si assume le sue responsabilità.

marchigiano
29-09-2009, 14:25
direi di si, ma è un bel rischio che credo non tutti vogliano prendersi, anche se le possibilità di sconfitta sono bassissime.

ok ma se lei è nel giusto non dovrebbe correre rischi, mentre se fa servizi diffamatori non è giusto che la RAI paghi per lei

first register
29-09-2009, 14:26
Ho letto l'articolo poco fa, la Gabanelli purtroppo è diventata il capro espiatorio della crisi del sistema informativo.

:dissident:
29-09-2009, 14:27
ma se le cause le vince vengono rimborsate anche le spese dell'avvocato no?

Beh non è sempre detto, è discrezionale, ma cmq i soldi li devi mettere lo stesso in anticipo, ti vengono rimborsate solo dopo..quindi se non ce li hai non puoi affrontarle

Stigmata
29-09-2009, 14:29
ok ma se lei è nel giusto non dovrebbe correre rischi, mentre se fa servizi diffamatori non è giusto che la RAI paghi per lei

Mah, non mi fiderei troppo visto come vanno le cose. Sai mai che possa venire condannata per diffamazione pur essendo nel giusto... d'altra parte non si può dire "ladro!" ad un ladro :doh:

Dream_River
29-09-2009, 14:35
ok ma se lei è nel giusto non dovrebbe correre rischi, mentre se fa servizi diffamatori non è giusto che la RAI paghi per lei

C'è il problema che con la lentezza della giustizia italiana ci si può ritrovare a dover anticipare le spese legali anche per 30 cause parecchio costose

E ciò è un disincentivo ad una certa informazione così forte che non si può ignorare

prio
29-09-2009, 14:36
ok ma se lei è nel giusto non dovrebbe correre rischi, mentre se fa servizi diffamatori non è giusto che la RAI paghi per lei

il "se fa servizi diffamatori" viene dopo, qua il problema e' se uno "le fa causa per diffamazione".

daniele.messina
29-09-2009, 14:38
Io ritengo che la RAI dovrebbe anticipare le spese legali, e coprirle nel caso in cui il giudice dia ragione ai giornalisti querelati ma non li sollevi dal pagamento delle spese stesse. Se i giornalisti querelati ottengono il pagamento delle spese da parte del querelante questi soldi rientrano. Se il giornalista perde la causa allora paghi spese e risarcimento di tasca propria.

cocis
29-09-2009, 14:39
chi la fa l'aspetti ... :stordita:

come hanno fatto con barnard... :fagiano:

Tensai
29-09-2009, 14:45
ok ma se lei è nel giusto non dovrebbe correre rischi, mentre se fa servizi diffamatori non è giusto che la RAI paghi per lei

Ma hai la minima idea di come funzioni una causa?
Ma proprio minima eh, non mi aspetto sicuramente di parlare con un laureato in giurisprudenza (se è per questo neanche con uno che sappia cosa vuol dire giurisprudenza :D ).

ziozetti
29-09-2009, 14:46
ok ma se lei è nel giusto non dovrebbe correre rischi, mentre se fa servizi diffamatori non è giusto che la RAI paghi per lei
"una compagnia americana e una inglese, tenendo conto del comportamento giudicato fino a questo momento virtuoso, si sono dichiarate disponibili ad assicurare l’eventuale danno, ma non le spese legali. Sembra assurdo, ma il danno è un rischio che si può correre, mentre le spese legali in Italia sono una certezza: le cause possono durare fino a 10 anni e chiunque, impunemente, ti può trascinare in tribunale a prescindere dalla reale esistenza del fatto diffamatorio."

ziozetti
29-09-2009, 14:47
chi la fa l'aspetti ... :stordita:

come hanno fatto con barnard... :fagiano:
?

John Cage
29-09-2009, 14:59
ok ma se lei è nel giusto non dovrebbe correre rischi, mentre se fa servizi diffamatori non è giusto che la RAI paghi per lei
:confused: Ma non hai neanche letto quello che ha scritto la Gabanelli! Rileggi, va. :rolleyes:

Tefnut
29-09-2009, 15:05
:confused: Ma non hai neanche letto quello che ha scritto la Gabanelli! Rileggi, va. :rolleyes:

guarda che non vuole leggere :) noto solo un tentativo di andare a parare nel solito cantone..

HenryTheFirst
29-09-2009, 15:09
guarda che non vuole leggere :) noto solo un tentativo di andare a parare nel solito cantone..

Non cominciamo con le solite polemiche. Vale come richiamo.

LUVІ
29-09-2009, 15:23
Ma non c'è un ghedini o un ghedoni che si offre a titolo gratuito? O una Bongiorno qualunque?

pistacchio89
29-09-2009, 15:24
?

http://www.paolobarnard.info/censura_legale.php

killercode
29-09-2009, 15:44
ma si, togliamola anche ai medici, tanto se sono nel giusto non ne hanno bisogno :O
"All'avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle." :O

songoge
29-09-2009, 16:59
LA LETTERA - la Rai ha l'intenzione di togliere la tutela legale a report
Ho una trentina di cause. E non riesco ad avere una polizza per le spese legali

Solo una compagnia inglese e una americana disponibili a rifondere il danno, ma non le spese

http://www.corriere.it/Hermes%20Foto/2009/09/29/0KQ0CKOQ--140x180.jpg

Luigi Ferrarella, sulle pagine di questo giornale, ha sollevato un problema che condivido e mi tocca da vicino: la pressione politica (che in Italia è particolarmente anomala) sul condizionamento della libertà d’informazione forse non è l’aspetto più importante, anche se ciclicamente emerge quando coinvolge personaggi noti. Per questo facciamo grandi battaglie di principio e ignoriamo gli aspetti «pratici». Premesso che chiunque si senta diffamato ha il diritto di querelare, che chi non fa bene il proprio mestiere deve pagare, parliamo ora di chi lavora con coscienza. Alla sottoscritta era stata manifestata l'intenzione di togliere la tutela legale.

La direzione della terza rete ha fatto una battaglia affinché questa intenzione rientrasse, motivata dal dovere del servizio pubblico di esercitare il giornalismo d’inchiesta assumendosene rischi e responsabilità. Nell’incertezza sul come sarebbe andata a finire ho cercato un’assicurazione che coprisse le spese legali e l’eventuale danno in caso di soccombenza dovuta a fatti non dolosi. Intanto sul mercato italiano, di fatto, nessun operatore stipula polizze del genere, mentre su quello internazionale questa prassi è più diffusa. Bene, dopo aver compilato un questionario con l’elenco del numero di cause, l’ammontare dei danni richiesti e l’esito delle sentenze, una compagnia americana e una inglese, tenendo conto del comportamento giudicato fino a questo momento virtuoso, si sono dichiarate disponibili ad assicurare l’eventuale danno, ma non le spese legali. Sembra assurdo, ma il danno è un rischio che si può correre, mentre le spese legali in Italia sono una certezza: le cause possono durare fino a 10 anni e chiunque, impunemente, ti può trascinare in tribunale a prescindere dalla reale esistenza del fatto diffamatorio.

A chi ha il portafogli gonfio conviene chiedere risarcimenti miliardari in sede civile, perché tutto quello che rischia è il pagamento delle spese dell’avvocato. L’editore invece deve accantonare nel fondo rischi una percentuale dei danni richiesti per tutta la durata del procedimento e anticipare le spese ad una montagna di avvocati. Solo un editore molto solido può permettersi di resistere. Quattro anni fa mi sono stati chiesti 130 milioni di euro di risarcimento per un fatto inesistente, e la sentenza è ancora di là da venire. Se alle mie spalle invece della Rai ci fosse stata un’emittente più piccola avrebbe dovuto dichiarare lo stato di crisi. Visto che ad oggi le cause pendenti sulla mia testa sono una trentina, è facile capire che alla fine una pressione del genere può essere ben più potente di quella dei politici, e diventare fisicamente insostenibile. Questo avviene perché non esiste uno strumento di tutela. L’art. 96 del codice di procedura civile punisce l’autore delle lite temeraria, ma in che modo? Con una sanzione blanda, quasi mai applicata, che si fonda su una valutazione tecnica «paghi questa multa perché hai disturbato il giudice per un fatto inesistente». Nel diritto anglosassone invece la valutazione è «sociale», e il giudice ha il potere di condannare al pagamento di danni puntivi «chiedi 10 milioni di risarcimento per niente? Rischi di doverne pagare 20». La sanzione è parametrata sul valore della libertà di stampa, che viene limitata da un comportamento intimidatorio. La condanna pertanto deve essere esemplare. Ecco, copiamo tante cose dall’America, potremmo importare questa norma. Sarebbe il primo passo verso una libertà tutelata prima di tutto dal diritto. Al tiranno di turno puoi rispondere con uno strumento politico, quale la protesta, la manifestazione, ma se sei seppellito dalle cause, anche se infondate, alla fine soccombi.

Milena Gabanelli
29 settembre 2009

http://www.corriere.it/cronache/09_settembre_29/lettera-gabanelli-milena-gabanelli_9d055306-acbd-11de-a07d-00144f02aabc.shtml

«chiedi 10 milioni di risarcimento per niente? Rischi di doverne pagare 20»
Se esistesse questa norma in italia, Berlusconi vivrebbe di rendita. Ha mille mila processi contro di lui ed è uscito sempre vittorioso :D

John Cage
29-09-2009, 18:18
«chiedi 10 milioni di risarcimento per niente? Rischi di doverne pagare 20»
Se esistesse questa norma in italia, Berlusconi vivrebbe di rendita. Ha mille mila processi contro di lui ed è uscito sempre vittorioso :D

1) non è vero

2) cosa c'entra?

3) se è così come dici, perchè non fanno una riforma in tal senso? :O

momo-racing
29-09-2009, 18:39
ok ma se lei è nel giusto non dovrebbe correre rischi, mentre se fa servizi diffamatori non è giusto che la RAI paghi per lei

il problema è che se anche è nel giusto se tutti si mettono a farle causa lei non è economicamente in grado di sostenere le spese per più processi contemporaneamente, prima che l'esito del processo le dia ragione.
Percui nella situazione attuale sarebbe sufficiente che chiunque venga tirato in ballo dalla sua trasmissione le facesse causa per impedirle non solo di lavorare ma proprio di vivere, anche se chi le fa causa avesse la certezza matematica di perdere alla fine della causa e lei avesse la certezza matematica di vincere alla fine della causa.

Jarni
29-09-2009, 18:44
ok ma se lei è nel giusto non dovrebbe correre rischi, mentre se fa servizi diffamatori non è giusto che la RAI paghi per lei

Ma va là, va làaaa, va làaaaaaa......:D

frankytop
29-09-2009, 18:59
Ma la RAI è l'editore della Gabanelli?Perchè il solo fatto che ci lavori non significa la RAI sia l'editore.

marchigiano
29-09-2009, 19:07
Ma non c'è un ghedini o un ghedoni che si offre a titolo gratuito? O una Bongiorno qualunque?

come ho fatto a dimenticare giommaria uggias :doh: altrimenti c'è sergio scicchitano :read:

MadJackal
29-09-2009, 20:02
«chiedi 10 milioni di risarcimento per niente? Rischi di doverne pagare 20»
Se esistesse questa norma in italia, Berlusconi vivrebbe di rendita. Ha mille mila processi contro di lui ed è uscito sempre vittorioso :D

Falso.
Mi pare abbia vinto una o due volte. Fai tre, grazie ad una legge che si è fatto da sè.
Le restanti, lo stato italiano ha lasciato perdere perchè ha impiegato troppo tempo a processarlo (alias prescrizione).
E non credo proprio conti come vittoria, visto che non equivale all'innocenza. :D

Jackari
29-09-2009, 21:07
ecco un buon motivo per non pagare il canone!

ziozetti
29-09-2009, 21:10
chi la fa l'aspetti ... :stordita:

come hanno fatto con barnard... :fagiano:
Ho letto un po' di pagine sul sito di Barnard e una cosa è certa: non fa nulla per rendersi simpatico. Anzi...

Non entro nel merito, non conoscevo i fatti ed ovviamente non mi fido ciecamente di Barnard (che mi sembra oltremodo carico di livore contro Gabanelli, Travaglio, Israele e mondo in generale!) né delle controparti.

_Tore_
29-09-2009, 21:15
ok ma se lei è nel giusto non dovrebbe correre rischi, mentre se fa servizi diffamatori non è giusto che la RAI paghi per lei

Quanto va avanti una causa? Un avvocato quando chiede i soldi (prima, durante, alla fine)?

Non è che se aprono 10 cause possa anticipare (anticipare a meno che un avvocato non lavori a scrocco in attesa della sentenza finale) di tasca sua 10 parcelle.

L'azienda alle sue spalle, per cui lavora, che c'è a fare?

Jackari
29-09-2009, 21:29
ok ma se lei è nel giusto non dovrebbe correre rischi, mentre se fa servizi diffamatori non è giusto che la RAI paghi per lei

Quanto va avanti una causa? Un avvocato quando chiede i soldi (prima, durante, alla fine)?

Non è che se aprono 10 cause possa anticipare (anticipare a meno che un avvocato non lavori a scrocco in attesa della sentenza finale) di tasca sua 10 parcelle.

L'azienda alle sue spalle, per cui lavora, che c'è a fare?

cmq non vedo perchè (e forse manco legalmente è così - vedremo quanto varrà la clausola di manleva) debba pagare chi ha fatto il servizio. pagherà la rai - di cui il redattore era dipendente o collaboratore - che aveva tutta la possibilità di effettuare un controllo (come effettivmaente avviene) sui contenuti.
quello che hanno fatto a barnard è inconcepibile ed ignobile.
gabanelli perde 200 punti