dantes76
27-09-2009, 23:01
Il senatore Fleres, siciliano di Catania, battezza la Nuova
lavanderia paradiso. Amnistia per colletti bianchi, purché evasori fiscali
25 settembre 2009 12:15
http://www.siciliainformazioni.com/pictures/0200x0000/0000005924.jpg
Salvo Fleres, catanese, senatore del Pdl, origine forzista, repubblicano d’entan, è il firmatario dell’emendamento che ha fatto incazzare mezza Italia, quello che butta dentro la sanatoria degli evasori fiscali che hanno capitali all’estero, anche il falso in bilancio.
La norma introdotta in Commissione finanza di palazzo Madama ha scosso i palazzi della politica e l’associazione dei magistrati, che hanno stigmatizzato la scelta come un regalo agli impuniti e trasformato un provvedimento che favorisce a buon mercato i furbi che non pagano le tasse in una vera e propria amnistia.
Se si tratta di amnistia, è stato il commento più salace, perché non estenderla agli altri trasgressori della legge, a chi ha commesso reati ben più lievi e si trova ristretto nelle patrie galere? E com’è che i guardiani della sicurezza – leghisti, per esempio – che si mettono di traverso ogni volta che si parla d’indulto o amnistia, stavolta sono propensi a concederla?
C’è amnistia e amnistia, dunque?
Verso coloro che imbrogliano le carte nei bilanci, danneggiando un sacco di gente, oltre che lo Stato, si è indulgenti, mentre verso i piccoli delinquenti, gli sventurati senza arte né parte, scampati ai viaggi della speranza, ai tiranni e alla fame, la condanna viene comminata per il fatto di “esserci”.
Due pesi e due misure. Non solo. Mentre nelle riunioni del G20 si predica della necessità di mettere a punto regole perché le allegre pratiche della’alta finanza, quelle che hanno messo in ginocchio il mondo, siano combattute e cancellate, perseguendo le transazioni illegali, gli abusi, i reati finanziari, ed impedendo gli arricchimenti ingiustificati (i bonus ai dirigenti delle banche e delle società finanziarie) in Italia si sceglie il percorso inverso, quello dell’indulgenza, addirittura dello sbianchettamento.
Come si farà a convincere i detentori di grandi capitali che è meglio pagare le tasse, se arrivano le sanatorie pressoché tombali e addirittura si cancellano reati gravi come il falso in bilancio?
E’ più pericoloso imbrogliare con una calcolatrice di cassa in un bar che farlo in una grande azienda portandosi all’estero grandi capitali.
“Meglio fare rientrare i capitali che farli uscire”, ha commentato l’accigliato capogruppo leghista Cota, di norma assai severo con chi non porta la giacca e la cravatta. Gasparri, rigorosissimo sui temi etici e sugli immigrati, sposa l’allargamento della norma al falso in bilancio, puntualizzando che essa non coinvolge i processi in corso.
La Nuova Lavanderia Paradiso, dunque, dispone di funzioni ampie e salvifiche.
E il senatore siciliano, che c’entra?
Che abbia firmato sapendo quel che faceva non c’è dubbio. E’ stato deputato regionale in Sicilia a lungo, ha presieduto, da vice presidente, l’Assemblea regionale, ha fatto parte di alcuni governi regionali. Ha una esperienza amministrativa notevole.
Il fatto che sapesse ciò che faceva, non significa tuttavia che abbia analizzato la questione ed abbia apposto la firma con la convinzione di avere fatto la cosa giusta.
Si è guadagnato la notorietà e, di sicuro, la gratitudine di gente importante.
Source: SiciliaInformazioni | Il senat...anchi, purché evasori fiscali (http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/65273/senatore-fleres-siciliano-catania-battezza-nuova-lavanderia-paradiso-amnistia-colletti-bianchi-purch-evasori-fiscali.htm) (27/09/2009) http://copycat.kodeware.net/16.png (http://copycat.kodeware.net)
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lavanderia paradiso. Amnistia per colletti bianchi, purché evasori fiscali
25 settembre 2009 12:15
http://www.siciliainformazioni.com/pictures/0200x0000/0000005924.jpg
Salvo Fleres, catanese, senatore del Pdl, origine forzista, repubblicano d’entan, è il firmatario dell’emendamento che ha fatto incazzare mezza Italia, quello che butta dentro la sanatoria degli evasori fiscali che hanno capitali all’estero, anche il falso in bilancio.
La norma introdotta in Commissione finanza di palazzo Madama ha scosso i palazzi della politica e l’associazione dei magistrati, che hanno stigmatizzato la scelta come un regalo agli impuniti e trasformato un provvedimento che favorisce a buon mercato i furbi che non pagano le tasse in una vera e propria amnistia.
Se si tratta di amnistia, è stato il commento più salace, perché non estenderla agli altri trasgressori della legge, a chi ha commesso reati ben più lievi e si trova ristretto nelle patrie galere? E com’è che i guardiani della sicurezza – leghisti, per esempio – che si mettono di traverso ogni volta che si parla d’indulto o amnistia, stavolta sono propensi a concederla?
C’è amnistia e amnistia, dunque?
Verso coloro che imbrogliano le carte nei bilanci, danneggiando un sacco di gente, oltre che lo Stato, si è indulgenti, mentre verso i piccoli delinquenti, gli sventurati senza arte né parte, scampati ai viaggi della speranza, ai tiranni e alla fame, la condanna viene comminata per il fatto di “esserci”.
Due pesi e due misure. Non solo. Mentre nelle riunioni del G20 si predica della necessità di mettere a punto regole perché le allegre pratiche della’alta finanza, quelle che hanno messo in ginocchio il mondo, siano combattute e cancellate, perseguendo le transazioni illegali, gli abusi, i reati finanziari, ed impedendo gli arricchimenti ingiustificati (i bonus ai dirigenti delle banche e delle società finanziarie) in Italia si sceglie il percorso inverso, quello dell’indulgenza, addirittura dello sbianchettamento.
Come si farà a convincere i detentori di grandi capitali che è meglio pagare le tasse, se arrivano le sanatorie pressoché tombali e addirittura si cancellano reati gravi come il falso in bilancio?
E’ più pericoloso imbrogliare con una calcolatrice di cassa in un bar che farlo in una grande azienda portandosi all’estero grandi capitali.
“Meglio fare rientrare i capitali che farli uscire”, ha commentato l’accigliato capogruppo leghista Cota, di norma assai severo con chi non porta la giacca e la cravatta. Gasparri, rigorosissimo sui temi etici e sugli immigrati, sposa l’allargamento della norma al falso in bilancio, puntualizzando che essa non coinvolge i processi in corso.
La Nuova Lavanderia Paradiso, dunque, dispone di funzioni ampie e salvifiche.
E il senatore siciliano, che c’entra?
Che abbia firmato sapendo quel che faceva non c’è dubbio. E’ stato deputato regionale in Sicilia a lungo, ha presieduto, da vice presidente, l’Assemblea regionale, ha fatto parte di alcuni governi regionali. Ha una esperienza amministrativa notevole.
Il fatto che sapesse ciò che faceva, non significa tuttavia che abbia analizzato la questione ed abbia apposto la firma con la convinzione di avere fatto la cosa giusta.
Si è guadagnato la notorietà e, di sicuro, la gratitudine di gente importante.
Source: SiciliaInformazioni | Il senat...anchi, purché evasori fiscali (http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/65273/senatore-fleres-siciliano-catania-battezza-nuova-lavanderia-paradiso-amnistia-colletti-bianchi-purch-evasori-fiscali.htm) (27/09/2009) http://copycat.kodeware.net/16.png (http://copycat.kodeware.net)
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