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View Full Version : Rifiuti tossici sotto la scuola - Coinvolto l’ex ministro Ronchi


luxorl
25-09-2009, 09:22
RIFIUTI TOSSICI SOTTO LA SCUOLA
A Crotone chiuse le indagini sullo smaltimento di materiale pericoloso. Coinvolto l’ex ministro Ronchi

di Antonio Massari


Contaminati da arsenico e altri metalli pericolosi. Per centinaia di studenti crotonesi si profila il rischio di patologie all’apparato renale, gastrointestinale e osseo. È quanto si legge nella relazione svolta dal professor Sebastiano Andò, e disposta dalla Procura di Crotone, per verificare i danni causati dallo smaltimento di sostanze tossiche in città.
Sostanze che – s’è scoperto nei mesi scorsi – affioravano persino sul piazzale antistante una scuola elementare. Parliamo del “cubilot”: una miscela di rifiuti che la “Pertusola”, società che un tempo apparteneva al gruppo Eni, ha disseminato a tonnellate nella città calabrese. E per questa vicenda – seppellita, al pari dei rifiuti, per lungo tempo negli armadi del Palazzo di Giustizia – la Procura di Crotone ha appena chiuso l’inchiesta, cominciata nel settembre dello scorso anno con il sequestro di 18 aree, ubicate in gran parte nel comune di Crotone, ma anche a Isola Capo Rizzuto e Cutro. Condotta dal pubblico ministero Pierpaolo Bruni, l’indagine conta 47 indagati, tra i quali l’ex ministro per l’Ambiente, con il governo Prodi, Edoardo Ronchi. Le accuse sono di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e disastro ambientale in concorso.
Per comprendere questa storia bisogna innanzitutto spiegare cosa sia il “conglomerato idraulico catalizzato” (C.I.C.): è una miscela ottenuta dall’unione del cubilot” (rifiuto pericoloso, proveniente dalla fusione dello zinco) e della “loppa d’alto forno” (rifiuto non pericoloso). E questa miscela è stata smaltita, come se fosse non pericolosa, in gran parte della città di Crotone. Fino a contaminare, come dimostra la relazione disposta dalla Procura, centinaia di studenti. Come è stato possibile?
Secondo il pm Bruni, il tutto s’è realizzato grazie a una lunga serie d’illeciti, o quanto meno di gravi omissioni, che coinvolgono tutta la macchina burocratica, a partire dai direttori dei lavori di smaltimento, per finire al ministero dell’Ambiente che, all’epoca dei fatti, era retto da Ronchi. L’ex ministro, secondo Bruni, era in condizioni di sapere che la miscela di rifiuti, smaltita nel sottosuolo di Crotone, era pericolosa .
Eppure – ed è questo il punto – quella miscela, nel 1998, fu declassata con un decreto ministeriale firmato proprio da Ronchi.
I“falsi” circolati in quei mesi sul cubilot sono numerosi. L’amministrazione della Pertusola sollecitava il ministero affinché il “cubilot” fosse incluso tra i rifiuti non pericolosi. L’azienda tentava di smaltire il rifiuto persino nella rete ferroviaria ad alta velocità. Si legge nel carteggio indirizzato alle Ferrovie dello Stato: “Il nostro obiettivo è quello di smaltire le scorie alle condizioni meno onerose possibili, investigando tutte le possibilità di collocamento alternative all’invio in discarica, essendo quest’ultima soluzione, oltre che certamente molto gravosa, anche decisamente critica per la limitata capienza delle discariche esistenti e per la loro ubicazione”. “Il tutto – annota il pm – con l’evidente esigenza dei dirigenti della Pertusola Sud Spa di contenere i costi”. E così lo smaltimento avviene esattamente a Crotone, dove sorgono scuole e case popolari, con i danni e la contaminazione, che vengono oggi svelata grazie alle indagini condotte dalla Procura. Ma la contaminazione degli studenti e dell’ambiente non sarebbe stata possibile, non con queste modalità, se il ministero avesse considerato pericolosa la miscela dei rifiuti. E avrebbe potuto farlo. Perché, che il mix fosse altamente dannoso, era noto a tutti. Tre membri di un gruppo di lavoro ministeriale, infatti, avevano “sollecitato la necessità di sopprimere la voce 4.1”, scrive l’accusa.
In altre parole, avevano sollecitato l’esclusione, dal novero dei rifiuti non pericolosi, la scoria Cubilot. Eppure l’ex ministro Ronchi “ometteva di attivarsi”. Per questo motivo – insieme con gli altri 46 indagati – è oggi accusato d’aver “permesso che la scoria cubilot permanesse illecitamente nel novero dei rifiuti non pericolosi”, realizzando una “condizione di pericolo permanente di disastro ambientale per un numero di persone indeterminato”.
Dopo la relazione stilata dal professor Andò, quanto meno, si potranno limitare i danni. Gli studenti monitorati, nelle scuole dove l’inquinamento era più visibile, sono stati 290. Per gran parte di loro, i valori di arsenico, mercurio, cadmio e nichel, sono notevolmente superiori alla media. Si tratta di metalli che restano a lungo nell’organismo. Con diete e cure adeguate, però, il pericolo di danni all’organismo dovrebbe svanire presto.
(Il Fatto Quotidiano - 25 settembre 2009)


Quanto mi fanno incazzare queste cose :mad:

trallallero
25-09-2009, 09:45
Si ma ci sono troppi indagati, meglio metterci una pietra (di amianto) sopra :O

cocis
25-09-2009, 09:51
" mi fa male pensare che la magistratura spenda i soldi dei cittadini x fare certe indagini" :O

חוה
25-09-2009, 10:05
alla faccia del ministro dell'ambiente :eek:

certo che suona strano però, è uno abbastanza tecnico per capirle da sè certe cose....vediamo come si evolve la cosa

anti
25-09-2009, 10:35
miente di nuovo..non ci avete mai fatto caso,almeno qui al nord,che quando fabbricano quei mega capannoni ultimanente sbancano un 4 o 5 mt di terra?e poi a capannone finito il livello del pavimento è tornato come prima? che credete che ci mettano lì sotto?????
tra l'altro migliaia di mq. di capannoni di cui la maggior parte destinata a restare invenduta.
ho fatto il conto su uno che ho potuto "visitare" diciamo un 40.000 metri cubi di "roba" per il ripristino.....fate un pò i conti e vedrete che il capannone viene quasi gratis:mad:

xcdegasp
25-09-2009, 12:16
il decreto ronchi fu relazionato nel 1996 Decreto Legislativo n. 22 del 5 febbraio 1997 “Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/36/CE sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio” poi venne modificato nel 2005 D.lgs. 152/06:
http://www.arpa.fvg.it/index.php?id=272
http://www.ambientediritto.it/Legislazione/Rifiuti/2002/Decreto%20Ronchi%201997%20n.%2022.htm

leggendo la storia di edoardo Ronchi si capisce che fu ministro dell'ambiente solo nel 1996 e poi fu senatore mentre nel 2004-2005 come ministro dell'ambiente c'era On. Matteoli :)
http://www2.minambiente.it/sito/pubblicazioni/rsa_2005/rsa_2005.asp

quindi viene da chiedersi perchè facesse comodo a tutta la classe politica questo declassamento di quei rifiuti...

luxorl
26-09-2009, 14:23
Diritto di replica

Gentile Direttore, in relazione all’articolo pubblicato ieri giovedi 24 settembre 2009, dal titolo “Rifiuti tossici sotto la scuola” si riferiscono opinioni e atti di un’indagine giudiziaria, dei quali non sono direttamente informato, ma che apprendo dalla stampa. Sulla base di queste informazioni sarei “stato in condizione di sapere che la miscela di rifiuti, smaltita nel sottosuolo di Crotone era pericolosa”. E come diavolo facevo a saperlo? Le indagini sono, leggo, del 2004, io cesso di fare il ministro nell’aprile del 2000. “Quella miscela fu declassata con un decreto ministeriale firmato proprio da Ronchi”. Assolutamente falso: quel decreto, del 5 febbriao 1998, firmato da 4 ministri, non declassava proprio nulla, si limitava a stabilire procedure semplificate per rifiuti non pericolosi (applicabili solo a rifiuti non pericolosi, senza ombra di dubbio): rifiuti che, per la normativa vigente, avevano codici di rifiuti non pericolosi. Aggiungo che quel decreto è in vigore tuttora, esplicitamente richiamato e mantenuto in vita anche dalla recente riforma del Codice ambientale, compresa la voce 4.1, dopo altri 4 ministri dell’Ambiente, legislature a maggioranze diverse e ben 11 anni, dopo che sull’argomento è intervenuta una sentenza della Corte di giustizia (c.103 del 2002). Se vi sono stati tecnici che hanno chiesto di sopprimere la voce 4.1, richiesta che non ho mai visto, posso solo aggiungere che probabilmente hanno espresso un’opinione sbagliata o diversamente interpretabile (potrei esser più preciso se qualcuno si degnasse di farmela leggere). La voce 4.1 include, infatti, rifiuti non pericolosi secondo la normativa vigente. La classifica dei rifiuti non si fa con appunti di questo o quello, ma a livello europeo, secondo procedure e contenuti stabiliti a livello comunitario. E dopo le modifiche del nuovo Codice europeo dei rifiuti (Cer) recepite con Regolamento dall’Italia nel 2002, con il parere conforme degli organi tecnici preposti, anche il Dm del 5 febbraio 98 è stato adeguato ai nuovi codici Cer, e la voce 4.1 è rimasta. Non capisco perché su questioni così chiare nessuno, dico nessuno, abbia avuto la preoccupazione di sentirmi, di sentire il mio parere. Così vengo tirato in ballo sui giornali sulla base di errori grossolani. E per uno che ha speso una parte importante della propria vita per l’ambiente le assicuro che non è piacevole. A chi giova tutto ciò? A fronte di un fatto di grave inquinamento non c’è il rischio di scaricare responsabilità sulla legge vigente sollevando un gran polverone? La ringrazio per l’ospitalità.
Edo Ronchi, ex ministro dell’Ambiente

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