luxorl
22-09-2009, 09:17
“Berlusconi sarà processato”: Il Giornale si porta avanti col lavoro
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Quando leggi il titolone in prima pagina del quotidiano letto da Vittorio Feltri di stamattina cominci seriamente a preoccuparti: “Berlusconi sarà processato“. Ohibò, è uscita la sentenza della Corte sul Lodo Alfano in anticipo? Invece no: in omaggio all’aplomb british che ha sempre contraddistinto il suo direttore, si tratta solo di una sparata e te ne accorgi da occhiello e sommario: “Ultima follia del parlamento europeo. Ai voti una risoluzione in cui Di Pietro farnetica dei pericoli che corre la democrazia in Italia“; il tutto, come da prodotto editoriale haute couture che si rispetti, a fianco a una fotonotizia da strapparsi le mutande: “Giscard d’Estaing era l’amante di Lady Diana“.
A firmare è quel talento indiscutibile di Marcello Veneziani: sdoganato da Fini negli anni ‘90 in quanto intellettuale di destra – e che sia un intellettuale non c’è dubbio: ha letto la quarta di copertina di un sacco di libri – e poi, dopo essere caduto in disgrazia con il capo, passato alla Mondadori e a Berlusconi nello stesso momento. Oggi firma il clarissimo editoriale che apre il Geniale: “II Neuruparlamento di Bruxelles e Strasburgo discuterà e addirittura voterà una risoluzione proposta dal partito di Di Pietro sulla libertà di stampa in pericolo in ltalia perchè Berlusconi ha querelato la Repubblica e l’Unità. Ditemi che sto sbagliando, che ho frainteso. Arrivo a capire che Di Pietro nel suo furore rustico-giudiziario paragoni Berlusconi a Saddam e auspichi la stessa fine; arrivo a capire che per fare ammuina il suo partito italo-talebano investa il Parlamento europeo di una tesi del genere e arrivo persino a capire che un’opposizione di sinistra ormai alla frutta, anzi all’ammazzacaffè, si possa accodare a questa disperata trovata“. E questa vabeh, è un classico: Veneziani, uno che sposta a malapena tre o quattro voti (il suo e quello dei suoi parenti stessi), che si bulla del fatto che gli altri ne hanno pochi. “Da noi c’è stato persino l’abuso di querele da parte di politici contro la stampa: Di Pietro ne sa qualcosa“, dice, sbagliando: ne sa più Feltri, di Di Pietro, visto che è stato costretto a scusarsi in prima pagina proprio sul Giornale per quanto scritto sull’ex magistrato.
Poi arriva l’affondo: “E in questa vigliacca Unione Europea che si vergogna di ricordare la propria carta d’identità e di riconoscere che è nata dalla civiltà cristiana, greca e romana; ma non si vergogna di diffamare un suo socio fondatore, il popolo italiano, accusandolo di aver voluto alla guida del paese un dittatore. Il tutto per un paio di querele con richiesta di risarcimento danni“. Notate la raffinatezza: da una parte, la slinguazzata nei confronti della chiesa con il richiamo al vulnus del mancato riconoscimento delle radici cristiane, dall’altra la chiamata al popolo offeso – quello italiano – condita dall’ennesima dimostrazione che Veneziani, della storia del premier, poco ci ha capito, visto che Berlusconi non ha querelato Repubblica e l’Unità, ma soltanto chiesto un risarcimento danni al tribunale civile. Una differenza che un intellettuale dovrebbe cogliere…
Insomma, giunti alla fine dell’articolo ci tocca un pochino sorridere. Per Veneziani e per Feltri una risoluzione al Parlamento europeo – infondata quanto si vuole, o meno, non è questo il punto – equivale a un processo. Forse perché, siccome in ogni caso verrà bocciata vista la composizione della Parlamento stesso (en passant, Veneziani dice nell’attacco “Bruxelles e Strasburgo” probabilmente perché non ricorda precisamente dov’è…). E quando arriverà la bocciatura, potranno titolare che è stato assolto. Però in questo modo si sono bruciati il possibile titolo per il giorno in cui uscirà la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano. Ma forse per quella il titolo ce l’hanno già in mente: e di sicuro conterrà la parola golpe.
http://www.giornalettismo.com/archives/37442/berlusconi-sara-processato-il-giornale-si-porta-avanti-col-lavoro/
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Quando leggi il titolone in prima pagina del quotidiano letto da Vittorio Feltri di stamattina cominci seriamente a preoccuparti: “Berlusconi sarà processato“. Ohibò, è uscita la sentenza della Corte sul Lodo Alfano in anticipo? Invece no: in omaggio all’aplomb british che ha sempre contraddistinto il suo direttore, si tratta solo di una sparata e te ne accorgi da occhiello e sommario: “Ultima follia del parlamento europeo. Ai voti una risoluzione in cui Di Pietro farnetica dei pericoli che corre la democrazia in Italia“; il tutto, come da prodotto editoriale haute couture che si rispetti, a fianco a una fotonotizia da strapparsi le mutande: “Giscard d’Estaing era l’amante di Lady Diana“.
A firmare è quel talento indiscutibile di Marcello Veneziani: sdoganato da Fini negli anni ‘90 in quanto intellettuale di destra – e che sia un intellettuale non c’è dubbio: ha letto la quarta di copertina di un sacco di libri – e poi, dopo essere caduto in disgrazia con il capo, passato alla Mondadori e a Berlusconi nello stesso momento. Oggi firma il clarissimo editoriale che apre il Geniale: “II Neuruparlamento di Bruxelles e Strasburgo discuterà e addirittura voterà una risoluzione proposta dal partito di Di Pietro sulla libertà di stampa in pericolo in ltalia perchè Berlusconi ha querelato la Repubblica e l’Unità. Ditemi che sto sbagliando, che ho frainteso. Arrivo a capire che Di Pietro nel suo furore rustico-giudiziario paragoni Berlusconi a Saddam e auspichi la stessa fine; arrivo a capire che per fare ammuina il suo partito italo-talebano investa il Parlamento europeo di una tesi del genere e arrivo persino a capire che un’opposizione di sinistra ormai alla frutta, anzi all’ammazzacaffè, si possa accodare a questa disperata trovata“. E questa vabeh, è un classico: Veneziani, uno che sposta a malapena tre o quattro voti (il suo e quello dei suoi parenti stessi), che si bulla del fatto che gli altri ne hanno pochi. “Da noi c’è stato persino l’abuso di querele da parte di politici contro la stampa: Di Pietro ne sa qualcosa“, dice, sbagliando: ne sa più Feltri, di Di Pietro, visto che è stato costretto a scusarsi in prima pagina proprio sul Giornale per quanto scritto sull’ex magistrato.
Poi arriva l’affondo: “E in questa vigliacca Unione Europea che si vergogna di ricordare la propria carta d’identità e di riconoscere che è nata dalla civiltà cristiana, greca e romana; ma non si vergogna di diffamare un suo socio fondatore, il popolo italiano, accusandolo di aver voluto alla guida del paese un dittatore. Il tutto per un paio di querele con richiesta di risarcimento danni“. Notate la raffinatezza: da una parte, la slinguazzata nei confronti della chiesa con il richiamo al vulnus del mancato riconoscimento delle radici cristiane, dall’altra la chiamata al popolo offeso – quello italiano – condita dall’ennesima dimostrazione che Veneziani, della storia del premier, poco ci ha capito, visto che Berlusconi non ha querelato Repubblica e l’Unità, ma soltanto chiesto un risarcimento danni al tribunale civile. Una differenza che un intellettuale dovrebbe cogliere…
Insomma, giunti alla fine dell’articolo ci tocca un pochino sorridere. Per Veneziani e per Feltri una risoluzione al Parlamento europeo – infondata quanto si vuole, o meno, non è questo il punto – equivale a un processo. Forse perché, siccome in ogni caso verrà bocciata vista la composizione della Parlamento stesso (en passant, Veneziani dice nell’attacco “Bruxelles e Strasburgo” probabilmente perché non ricorda precisamente dov’è…). E quando arriverà la bocciatura, potranno titolare che è stato assolto. Però in questo modo si sono bruciati il possibile titolo per il giorno in cui uscirà la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano. Ma forse per quella il titolo ce l’hanno già in mente: e di sicuro conterrà la parola golpe.
http://www.giornalettismo.com/archives/37442/berlusconi-sara-processato-il-giornale-si-porta-avanti-col-lavoro/