Xile
16-09-2009, 17:45
STRASBURGO - Con 382 voti a favore, 219 contro e 117 astenuti su 718 votanti il Parlamento europeo ha eletto oggi a Strasburgo Josè Manuel Durao Barroso per un secondo mandato alla guida della Commissione Europea.
Il voto è avvenuto a scrutinio segreto e sulla base del Trattato di Nizza, in attesa del referendum irlandese sul Trattato di Lisbona. Il che vuol dire che basta la maggioranza semplice, ma anche che il numero degli astenuti non viene contato nel numero dei votanti. Con la loro decisione a favore dell'astensione, gli eurodeputati dell'Alleanza progressista dei socialisti e democratici (S&D) hanno così dato a Barroso la possibilità di raccogliere una maggioranza che va ben al di là di quella richiesta. Nel novero dei voti utili alla riconferma di Barroso, ha poi fatto notare l'eurodeputata Debora Serracchiani, sono da conteggiare anche quelli di parlamentari dichiaratamente euroscettici "che certo non contribuiscono a rendere solida la sua maggioranza".
Barroso, 53 anni compiuti lo scorso 23 marzo, è descritto dai più come un uomo ambizioso e un gran lavoratore. E' stato anche bersagliato dalle critiche da parte di molti per essere ritenuto troppo accondiscendente rispetto alle richieste e le pressioni dei governi nazionali dei 27. Ha cominciato la sua carriera politica nel 1980 entrando a far parte del partito socialdemocratico (Psd), formazione di centro-destra portoghese. Nel 1999 è stato eletto alla presidenza del partito, carica che gli è stata riconfermata altre tre volte, e nello stesso periodo ha ricoperto anche l'incarico di vice presidente del Partito popolare europeo.
Nel 2002 è stato poi eletto presidente del Consiglio del Portogallo, carica che ha ricoperto fino al 2004, quando è stato chiamato a guidare per la prima volta la Commissione europea. Sposato con Margarida Sousa Uva e padre di tre figli, Barroso si è laureato in legge all'università di Lisbona e ha completato la sua formazione approfondendo le tematiche europee all'università di Ginevra.
Nell'annunciare il risultato, il presidente dell'Europarlamento Jerzy Buzek ha sottolineato: "Abbiamo bisogno di istituzioni europee forti e stabili, che siano in grado di lavorare nell'interesse dei cittadini".
Un lungo applauso ha poi accolto Barroso al suo ingresso nell'Aula. Il presidente ha ringraziato per la "fiducia ampia" ottenuta, e "in modo particolare" il Ppe che, ha detto, si è assunto il "rischio" di aderire per primo al suo programma, pur segnalando la sua volontà di lavorare con tutte le formazioni politiche. "Il Parlamento e la Commissione hanno un dovere speciale nei confronti dei cittadini. Una Europa più forte, della solidarietà e della libertà, è quello che farò", ha detto Barroso concludendo il suo breve intervento in aula.
La delegazione del Pd si è astenuta. Lo ha indicato prima del voto il capodelegazione David Sassoli, sottolineando che la decisione del gruppo dei Socialisti e Democratici "ribadisce" l'opposizione del Pd "al candidato della destra Barroso". Secondo Gianni Pittella, vicepresidente dell'Europarlamento, l'astensione "ha frenato il pieno di consensi per un candidato pesantemente condizionato da una maggioranza conservatrice e ha svelato il ruolo dei Liberali, lesti nel soccorso a Barroso". "Il nuovo presidente - ha aggiunto Sassoli - dovrà ora lavorare alla costituzione di una Commissione che preveda portafogli importanti per i commissari del fronte progressista per dare prova di vero europeismo liberandosi dal peso degli euroscettici".
Subito dopo l'elezione, il presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, ha telefonato al neoeletto presidente. Il premier ha sottolineato che la conferma di Barroso rappresenta il primo grande passo in vista della definizione del nuovo assetto istituzionale dell'Europa e si è augurato - conclude la nota - che venga completato al più presto il processo di ratifica del Trattato di Lisbona. Il presidente Barroso, prosegue un comunicato diffuso da Palazzo Chigi, ha ringraziato il presidente Berlusconi per il sostegno dato alla sua candidatura e ha ribadito il suo impegno anche per il nuovo mandato.
Repubblica.it (http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/esteri/europarlamento/europarlamento/europarlamento.html)
Sapete come si è espressa IdV su questo voto?! Neanche sul loro sito ho trovato qualcosa.
Il voto è avvenuto a scrutinio segreto e sulla base del Trattato di Nizza, in attesa del referendum irlandese sul Trattato di Lisbona. Il che vuol dire che basta la maggioranza semplice, ma anche che il numero degli astenuti non viene contato nel numero dei votanti. Con la loro decisione a favore dell'astensione, gli eurodeputati dell'Alleanza progressista dei socialisti e democratici (S&D) hanno così dato a Barroso la possibilità di raccogliere una maggioranza che va ben al di là di quella richiesta. Nel novero dei voti utili alla riconferma di Barroso, ha poi fatto notare l'eurodeputata Debora Serracchiani, sono da conteggiare anche quelli di parlamentari dichiaratamente euroscettici "che certo non contribuiscono a rendere solida la sua maggioranza".
Barroso, 53 anni compiuti lo scorso 23 marzo, è descritto dai più come un uomo ambizioso e un gran lavoratore. E' stato anche bersagliato dalle critiche da parte di molti per essere ritenuto troppo accondiscendente rispetto alle richieste e le pressioni dei governi nazionali dei 27. Ha cominciato la sua carriera politica nel 1980 entrando a far parte del partito socialdemocratico (Psd), formazione di centro-destra portoghese. Nel 1999 è stato eletto alla presidenza del partito, carica che gli è stata riconfermata altre tre volte, e nello stesso periodo ha ricoperto anche l'incarico di vice presidente del Partito popolare europeo.
Nel 2002 è stato poi eletto presidente del Consiglio del Portogallo, carica che ha ricoperto fino al 2004, quando è stato chiamato a guidare per la prima volta la Commissione europea. Sposato con Margarida Sousa Uva e padre di tre figli, Barroso si è laureato in legge all'università di Lisbona e ha completato la sua formazione approfondendo le tematiche europee all'università di Ginevra.
Nell'annunciare il risultato, il presidente dell'Europarlamento Jerzy Buzek ha sottolineato: "Abbiamo bisogno di istituzioni europee forti e stabili, che siano in grado di lavorare nell'interesse dei cittadini".
Un lungo applauso ha poi accolto Barroso al suo ingresso nell'Aula. Il presidente ha ringraziato per la "fiducia ampia" ottenuta, e "in modo particolare" il Ppe che, ha detto, si è assunto il "rischio" di aderire per primo al suo programma, pur segnalando la sua volontà di lavorare con tutte le formazioni politiche. "Il Parlamento e la Commissione hanno un dovere speciale nei confronti dei cittadini. Una Europa più forte, della solidarietà e della libertà, è quello che farò", ha detto Barroso concludendo il suo breve intervento in aula.
La delegazione del Pd si è astenuta. Lo ha indicato prima del voto il capodelegazione David Sassoli, sottolineando che la decisione del gruppo dei Socialisti e Democratici "ribadisce" l'opposizione del Pd "al candidato della destra Barroso". Secondo Gianni Pittella, vicepresidente dell'Europarlamento, l'astensione "ha frenato il pieno di consensi per un candidato pesantemente condizionato da una maggioranza conservatrice e ha svelato il ruolo dei Liberali, lesti nel soccorso a Barroso". "Il nuovo presidente - ha aggiunto Sassoli - dovrà ora lavorare alla costituzione di una Commissione che preveda portafogli importanti per i commissari del fronte progressista per dare prova di vero europeismo liberandosi dal peso degli euroscettici".
Subito dopo l'elezione, il presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, ha telefonato al neoeletto presidente. Il premier ha sottolineato che la conferma di Barroso rappresenta il primo grande passo in vista della definizione del nuovo assetto istituzionale dell'Europa e si è augurato - conclude la nota - che venga completato al più presto il processo di ratifica del Trattato di Lisbona. Il presidente Barroso, prosegue un comunicato diffuso da Palazzo Chigi, ha ringraziato il presidente Berlusconi per il sostegno dato alla sua candidatura e ha ribadito il suo impegno anche per il nuovo mandato.
Repubblica.it (http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/esteri/europarlamento/europarlamento/europarlamento.html)
Sapete come si è espressa IdV su questo voto?! Neanche sul loro sito ho trovato qualcosa.