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View Full Version : Nave inabissata con rifiuti radioattivi trovata in Calabria


sander4
12-09-2009, 21:01
Trovata la nave dei rifiuti radioattivi
l'hanno inabissata al largo della Calabria
E' una delle tre imbarcazioni che la malavita organizzata
avrebbe affondato nei nostri mari con il loro carico mortale

CETRARO (Cosenza) - E' lei. E' la nave descritta dal pentito di mafia Francesco Fonti. E' come e dove lui aveva indicato. Sotto cinquecento metri di acqua, lunga da 110 a 120 metri e larga una ventina, con un grosso squarcio a prua dal quale fuoriesce un fusto. Si trova venti miglia al largo di Cetraro (Cosenza). I fusti sarebbero 120, tutti pieni di rifiuti tossici. E la nave sarebbe una delle tre fatte sparire nei nostri mari con il loro carico mortale.

La verità è venuta fuori oggi pomeriggio: ora ci sono le foto scattate nei fondali da un robot inviato lì sotto dalla Regione Calabria. Sono abbastanza nitide. Si vede un mercantile adagiato su una fiancata lunga dieci metri, coperto da reti, costruito dopo gli anni Cinquanta. Si vede la prua squarciata e il fusto che fuoriesce. Sono foto importantissime, che abbiamo rischiato di non avere mai.

"E' un risultato - spiega il Procuratore Capo della Repubblica di Paola, Giordano Bruno - al quale siamo arrivati grazie al sostegno dell'assessorato all'ambiente della Regione Calabria che ha mobilitato uomini e risorse economiche per questo". Sì, perché in Procura spesso non arrivano neanche i soldi per comprare la carta per le fotocopie, figuriamoci per finanziare un'operazione cosi complessa. "Sono contentissimo - continua Bruno - ma anche triste: speravo di sbagliarmi. Quella che fino a ieri poteva essere una ipotesi diventa ora un fatto concreto e rivela un progetto tanto macabro da lasciare sconcertati".

Ora le indagini proseguiranno e sono davvero tanti gli interrogativi da sciogliere. "A quella profondità - dice il Procuratore Capo - la pressione è tale che non si sa fino a che punto dei fusti possano reggere senza spargere il loro contenuto in mare. E non sappiamo quanto siano isolati".

Di certo i misteri che hanno sempre avvolto questa vicenda non lasciano sperare bene. Come aveva già confermato la Marina militare, nella zona - siamo a venti miglia al largo di Cetraro (Cs) - non ci sono relitti bellici né della prima né della seconda guerra mondiale. Ma di battaglie pare ce ne siano state ben altre nei nostri mari, diventati il tavolino dove politica e mafia giocano le loro partite di soldi e di potere.

Certo, per avere la certezza matematica di cosa ci sia in quei fusti occorre aspettare che vengano tirati fuori dall'acqua e analizzati. Ma a questo punto il quadro sembra completo anche in considerazione della presenza di un'altra nave nei fondali di Amantea, la Jolli Rosso e del recente ritrovamento in zona di una collina di rifiuti radioattivi. Per non parlare dell'aumento dei tumori sulla costa, sui quali indaga proprio la Procura di Paola.

Quali saranno i prossimi passi? "Il robot - spiega il procuratore Bruno - non è potuto entrare nelle stive. Ora servirà usarne un altro, con un supporto più "morbido" capace di fotografare anche l'interno. Il nostro lavoro continua.

(12 settembre 2009)

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/nave-veleni/trovata/trovata.html

"Erano solo bravi ragazzi che stavano giocando a nascondino con le barche, va tutto bene." :)

lowenz
12-09-2009, 21:35
Pessima storia.

Amodio
12-09-2009, 21:36
andando avanti di qeusto passo, tra 20 anni, non ci potremo piu neanche fare il bagno in mare
i miei genitori mi raccontano spesso che si facevano il bagno nel fiume e che bevevano la loro acqua, sono di origine di benevento, figurati solo a toccarla oggi l'acqua di un fiume

Fil9998
12-09-2009, 22:12
però noi abbiamo avuto il progresso... vuoi mettere l'iphone, l'acqua cha fa plin plin e il plasma

contro il poter bagnarsi nei fiumi e bere la loro acqua...

eddai...


:muro: :muro: :muro:

FabioGreggio
12-09-2009, 22:22
Pessima storia.

Aspetta che facciano le centrali nucleari e poi vedrai.

Se mangiando una zupa di pesce ti verrà un cavolgiore sulla faccia dovrai ringraziare questo Governo.

Che poi è spacializzato nel far sparire in tempi di record i rifiuti con la collaborazione di forze "para-comunali"
:rolleyes:

fg

Scalor
13-09-2009, 07:48
avete votato coloro che vogliono reintrodurre il nucleare in italia !

e allora le scorie da qualhce parte dovranno farle sparire ! :D

Sheera
13-09-2009, 08:00
Trovata la nave dei rifiuti radioattivi
l'hanno inabissata al largo della Calabria
E' una delle tre imbarcazioni che la malavita organizzata
avrebbe affondato nei nostri mari con il loro carico mortale

CETRARO (Cosenza) - E' lei. E' la nave descritta dal pentito di mafia Francesco Fonti. E' come e dove lui aveva indicato. Sotto cinquecento metri di acqua, lunga da 110 a 120 metri e larga una ventina, con un grosso squarcio a prua dal quale fuoriesce un fusto. Si trova venti miglia al largo di Cetraro (Cosenza). I fusti sarebbero 120, tutti pieni di rifiuti tossici. E la nave sarebbe una delle tre fatte sparire nei nostri mari con il loro carico mortale.

La verità è venuta fuori oggi pomeriggio: ora ci sono le foto scattate nei fondali da un robot inviato lì sotto dalla Regione Calabria. Sono abbastanza nitide. Si vede un mercantile adagiato su una fiancata lunga dieci metri, coperto da reti, costruito dopo gli anni Cinquanta. Si vede la prua squarciata e il fusto che fuoriesce. Sono foto importantissime, che abbiamo rischiato di non avere mai.

"E' un risultato - spiega il Procuratore Capo della Repubblica di Paola, Giordano Bruno - al quale siamo arrivati grazie al sostegno dell'assessorato all'ambiente della Regione Calabria che ha mobilitato uomini e risorse economiche per questo". Sì, perché in Procura spesso non arrivano neanche i soldi per comprare la carta per le fotocopie, figuriamoci per finanziare un'operazione cosi complessa. "Sono contentissimo - continua Bruno - ma anche triste: speravo di sbagliarmi. Quella che fino a ieri poteva essere una ipotesi diventa ora un fatto concreto e rivela un progetto tanto macabro da lasciare sconcertati".

Ora le indagini proseguiranno e sono davvero tanti gli interrogativi da sciogliere. "A quella profondità - dice il Procuratore Capo - la pressione è tale che non si sa fino a che punto dei fusti possano reggere senza spargere il loro contenuto in mare. E non sappiamo quanto siano isolati".

Di certo i misteri che hanno sempre avvolto questa vicenda non lasciano sperare bene. Come aveva già confermato la Marina militare, nella zona - siamo a venti miglia al largo di Cetraro (Cs) - non ci sono relitti bellici né della prima né della seconda guerra mondiale. Ma di battaglie pare ce ne siano state ben altre nei nostri mari, diventati il tavolino dove politica e mafia giocano le loro partite di soldi e di potere.

Certo, per avere la certezza matematica di cosa ci sia in quei fusti occorre aspettare che vengano tirati fuori dall'acqua e analizzati. Ma a questo punto il quadro sembra completo anche in considerazione della presenza di un'altra nave nei fondali di Amantea, la Jolli Rosso e del recente ritrovamento in zona di una collina di rifiuti radioattivi. Per non parlare dell'aumento dei tumori sulla costa, sui quali indaga proprio la Procura di Paola.

Quali saranno i prossimi passi? "Il robot - spiega il procuratore Bruno - non è potuto entrare nelle stive. Ora servirà usarne un altro, con un supporto più "morbido" capace di fotografare anche l'interno. Il nostro lavoro continua.

(12 settembre 2009)

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/nave-veleni/trovata/trovata.html

"Erano solo bravi ragazzi che stavano giocando a nascondino con le barche, va tutto bene." :)

Sì, la malavita, che comoda! Come nel caso di Ilaria Alpi.

ginogino65
13-09-2009, 08:01
andando avanti di qeusto passo, tra 20 anni, non ci potremo piu neanche fare il bagno in mare
i miei genitori mi raccontano spesso che si facevano il bagno nel fiume e che bevevano la loro acqua, sono di origine di benevento, figurati solo a toccarla oggi l'acqua di un fiume

Avendo la volontà si può porre rimedio, ma deve essere di tutti, dalle autorità alla popolazione, in Francia sono riusciti a far tornare i salmoni nella senna (http://www.ecoblog.it/post/8868/i-salmoni-tornano-nella-senna).

luxorl
13-09-2009, 08:09
....cut....

Certo, per avere la certezza matematica di cosa ci sia in quei fusti occorre aspettare che vengano tirati fuori dall'acqua e analizzati. Ma a questo punto il quadro sembra completo anche in considerazione della presenza di un'altra nave nei fondali di Amantea, la Jolli Rosso e del recente ritrovamento in zona di una collina di rifiuti radioattivi. Per non parlare dell'aumento dei tumori sulla costa, sui quali indaga proprio la Procura di Paola.

Quali saranno i prossimi passi? "Il robot - spiega il procuratore Bruno - non è potuto entrare nelle stive. Ora servirà usarne un altro, con un supporto più "morbido" capace di fotografare anche l'interno. Il nostro lavoro continua.

(12 settembre 2009)

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/nave-veleni/trovata/trovata.html

"Erano solo bravi ragazzi che stavano giocando a nascondino con le barche, va tutto bene." :)

Piccola precisazione la Jolli Rosso non è inabissata ma è arenata proprio sulla spiaggia di Amantea da più di 15 anni e che voi ci crediate o meno non si è mai fatto niente per rimuoverla e soprattutto per ispezionarne il carico a bordo.

LUVІ
13-09-2009, 21:49
Perfetto per le scorie del neo programma nucleare :)
Basta replicare ad libitum questo successone.

LuVi

LUVІ
13-09-2009, 21:50
Piccola precisazione la Jolli Rosso non è inabissata ma è arenata proprio sulla spiaggia di Amantea da più di 15 anni e che voi ci crediate o meno non si è mai fatto niente per rimuoverla e soprattutto per ispezionarne il carico a bordo.

Non lo sapevo! Pensavo ancora non fosse stata ritrovata! :eek: :doh: :doh:

luxorl
13-09-2009, 22:03
Non lo sapevo! Pensavo ancora non fosse stata ritrovata! :eek: :doh: :doh:

http://www.youtube.com/watch?v=VZHrGhqcgB4

marchigiano
13-09-2009, 22:03
Certo, per avere la certezza matematica di cosa ci sia in quei fusti occorre aspettare che vengano tirati fuori dall'acqua e analizzati. Ma a questo punto il quadro sembra completo anche in considerazione della presenza di un'altra nave nei fondali di Amantea, la Jolli Rosso e del recente ritrovamento in zona di una collina di rifiuti radioattivi. Per non parlare dell'aumento dei tumori sulla costa, sui quali indaga proprio la Procura di Paola.

Quali saranno i prossimi passi? "Il robot - spiega il procuratore Bruno - non è potuto entrare nelle stive. Ora servirà usarne un altro, con un supporto più "morbido" capace di fotografare anche l'interno. Il nostro lavoro continua.

ma mandare giù un minisommergibile robot con contatore geiger? se l'aumento di tumori sulla costa è dovuto alle radiazioni in acqua non ci sarebbero problemi a misurare la quantità in mare

Crazy rider89
13-09-2009, 22:10
vedete abbiamo risolto anche il problema delle scorie radioattive!

Auron99
14-09-2009, 11:59
però noi abbiamo avuto il progresso... vuoi mettere l'iphone, l'acqua cha fa plin plin e il plasma

contro il poter bagnarsi nei fiumi e bere la loro acqua...

eddai...


:muro: :muro: :muro:

effettivamente meglio il progresso tecnologico, e anche medico, rispetto a fare il bagno nel fiume

Maverick18
14-09-2009, 12:13
Aspetta che facciano le centrali nucleari e poi vedrai.

Anche ad esser ottimista, la vedo nerissima.

ConteZero
14-09-2009, 12:15
Anche ad esser ottimista, la vedo nerissima.

...ed anche un po'fluorescente verde.

luxorl
14-09-2009, 12:53
http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/nave-veleni/cimitero-navi/cimitero-navi.html
"Basta essere furbi, aspettare delle giornate di mare giusto, e chi vuoi che se ne accorga?". "E il mare? Che ne sarà del mare della zona se l'ammorbiamo?". "Ma sai quanto ce ne fottiamo del mare? Pensa ai soldi che con quelli, il mare andiamo a trovarcelo da un'altra parte...". Questo dialogo tra due boss della 'ndrangheta, agli atti delle indagini

Pezzi di merda :mad: :mad: :mad: :mad: :mad:

ChristinaAemiliana
14-09-2009, 13:16
Ecco perché non vorrei il nucleare in Italia...almeno non prima di aver affrontato "certi" altri problemi.

LUVІ
14-09-2009, 13:20
Ecco perché non vorrei il nucleare in Italia...almeno non prima di aver affrontato "certi" altri problemi.

*

Ed è tutto dire.

sander4
14-09-2009, 13:24
http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/nave-veleni/cimitero-navi/cimitero-navi.html


Pezzi di merda :mad: :mad: :mad: :mad: :mad:

Togliere le intercettazioni, è una vergogna che si violi la privacy in questo modo. Suvvia per due tre fustini di dixan caduti in mare tutte queste indagini. :mad::asd:

Scalor
14-09-2009, 13:25
Ecco perché non vorrei il nucleare in Italia...almeno non prima di aver affrontato "certi" altri problemi.

ma come.... piu risolto di così !

abbiamo un deposito per scorie.... immenso, nessun abitante che protesta, fino adesso i pesci non parlano !
l'acqua protegge dalle rediazioni...
basta non mangiare il pesce e........ siamo a posto ! :D

Xile
14-09-2009, 13:33
Eh secondo voi quando ci saranno troppi mari inquinati a chi daranno il dovere/onore di ripulire tutto?! Sta gente deve pur lavorare.
Cornuti e maziati.

sander4
25-09-2009, 17:04
Sostanze tossiche e resti umani: a una svolta l'inchiesta sul relitto
del "Cunski". E spunta la mappa delle altre imbarcazioni cariche di scorie. Le 30 navi che avvelenano il mar Mediterraneo
di PAOLO GRISERI e FRANCESCO VIVIANO


PAOLA (Cosenza) - Due macchie gialle dietro il vetro di un oblò. I fari di una telecamera di profondità illuminano la scena. Le macchie sono proprio al centro dell'immagine, sopra la data e l'ora della ripresa: 12 settembre 2009, 17,33. Una nuova ombra, un rigagnolo di veleni, esce da una fenditura della lamiera. Altre masse nere (pesci?) si intravedono nell'oscurità del relitto. Immagini che sembrano confermare il "sospetto inquietante" del Procuratore di Paola, Bruno Giordano: "Dietro quell'oblò potrebbero esserci i teschi di due marinai". Non è solo una bomba ecologica quella affondata al largo della costa calabra: è una bara. L'ultima destinazione per marinai irregolari come irregolare era ormai il Cunski con il suo carico inconfessabile: una discarica di veleni e di uomini. Quanti altri Cunski custodiscono segreti e rilasciano veleni dal fondo del Mediterraneo? La domanda è la stessa che inseguiva quattordici anni fa il capitano di vascello Natale De Grazia. Nel cuore dell'indagine prendeva appunti.

Uno degli ultimi, fino ad oggi inedito, offre qualche punto interrogativo e diverse certezze. Vale la pena di leggere: "Le navi? 7/8 italiane e a Cipro. Dove sono? Quali sono? I caricatori e i mandanti. Punti di unione tra Rigel e Comerio. Hira, Ara, Isole Tremiti. Basso Adriatico. Porti di partenza: Marina di Carrara m/v Akbaya. Salerno/Savona/Castellammare di Stabia/Otranto/Porto Nogaro/Fiume. Sulina Beirut. C/v Spagnolo. Materiale radioattivo".

Qual era la mappa cui si riferiva il capitano di vascello Natale De Grazia nell'autunno del '95? Non lo sapremo mai. La sera del 12 dicembre De Grazia si accascia sul sedile posteriore dell'auto che lo sta portando a La Spezia, alla caccia dei misteri delle navi dei veleni. Una morte per infarto, dice il medico. Ma un infarto particolare se poco tempo dopo il capitano verrà insignito della medaglia d'oro al valor militare. Comincia da qui, da quell'appunto inedito, il viaggio alla ricerca delle navi dei veleni, affondate non solo in Italia ma in tutto il Mediterraneo e nel Corno d'Africa.

Una storia che ini zia in modo legale, tra i camici bianchi nei laboratori di un'agenzia dell'Unione europea, diventa un'occasione di arricchimento per personaggi senza scrupoli e merce di scambio per i trafficanti di armi e uomini. Sullo sfondo, ma non troppo, un'incredibile tangentopoli somala e la morte ancora senza spiegazione ufficiale di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Il 18 gennaio 2005, rispondendo alle domande della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte dei due giornalisti italiani, il pm di Reggio Calabria Francesco Neri rivelava che "la cartina con i punti di affondamento e le segnalazioni di Greenpeace coincidono con le mappe di Comerio".

L'indagine sulle navi dei veleni è rimasta lontano dai riflettori per 12 anni. Fino a quando, il 12 settembre
scorso, il Manifesto rivela che un pentito, Francesco Fonti, ha consentito di scoprire un nuovo relitto sul fondale di fronte alle coste della Calabria. Una vicenda di cui ora si occuperà anche la Commissione antimafia. Così, alla ricerca di nuove bombe ecologiche sepolte, la mappa di Comerio è tornata d'attualità.

Di Giorgio Comerio, imprenditore nel settore delle antenne e delle apparecchiature di indagine geognostica, sono pieni i documenti delle commissioni di inchiesta. In un'intervista sostiene di essere vittima di un clamoroso equivoco: "Mi ha fermato alla frontiera un doganiere che non sapeva del progetto Euratom, è una bieca montatura". Una versione che ai pm sembra troppo semplice: "Aveva rapporti con i servizi argentini e iracheni e aveva comperato rifiuti da mezzo mondo".

L'inizio della storia delle navi dei veleni è in Italia, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, dove ha sede l'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che lavora ai progetti dell'Euratom. È qui che, secondo il pm Nicola Maria Pace, negli anni 0 prende corpo un progetto ambizioso: "A Ispra - racconta Pace nel marzo del 2005 - presso gli impianti dell'Euratom di Varese, attraverso finanziamenti americani e giapponesi si avvia un progetto alternativo al sistema di deposito in cavità geologiche delle scorie nucleari. Tale progetto, denominato Dodos, ha visto la partecipazione di centinaia di tecnici di tutto il mondo: hanno contribuito due esperti scienziati dell'Enea ed anche Giorgio Comerio". L'idea è quella di inabissare sul fondo del mare il materiale radioattivo stivato nelle testate dei siluri. Progetto che verrà poi abbandonato per timore delle proteste degli ambientalisti. "Per impedire che idee di questo genere venissero messe in pratica - ricorda Enrico Fontana di Legambiente - venne firmata la Convenzione Onu che impedisce lo sversamento di materiale pericoloso sui fondali marini".

Comerio capisce invece che quella tecnica può diventare una gallina dalle uova d'oro. Mette in piedi una società, la Odm, (naturalmente con sede nel paradiso fiscale delle Isole Vergini) e acquista i diritti della nuova tecnologia. Scopre un giudice a Lubiana che dà la patente al nuovo sistema sostenendo che non è in contrasto con la Convenzione Onu. È il colpo dello starter. Da quel momento Comerio si mette sul mercato anche attraverso un sito Internet: fa il giro dei governi del globo proponendo di smaltire le scorie a prezzi scontatissimi. Francia e Svizzera rifiutano. Ma le commesse, soprattutto quelle in nero, cominciano a fioccare.

La mappa degli affondamenti è quella studiata, nel Mediterraneo e negli oceani, dal gruppo di scienziati di Ispra. Ormai il progetto è fuori controllo. Nelle mani di Comerio cambia natura. Nell'audizione di fronte alla Commissione che indaga sulla morte di Ilaria Alpi, il pm Pace riferisce un particolare incredibile. La storia di "una intesa con una giunta militare africana, che si impegnava a cedere a Comerio tre isole, di cui una sarebbe stata affidata a lui, per installarvi un centro di smaltimento di rifiuti radioattivi in mare, un'altra sarebbe stata ceduta a Salvatore Ligresti, in cui avrebbe costruito villaggi turistici, la terza infine sarebbe stata data al professor Carlo Rubbia, affinché potesse installarvi un reattore di potenza abbastanza piccolo, per fornire energia sia all'impianto di smaltimento sia ai villaggi". Rubbia e Ligresti, naturalmente, rifiutano il progetto.

Il meccanismo è inarrestabile. Comerio contatta i governi della Sierra Leone, del Sudafrica, dell'Austria. Propone affari anche al governo somalo: 5 milioni di dollari per poter inabissare rifiuti radioattivi di fronte alla costa e 10 mila euro di tangente al capo della fazione vincente dell'epoca, Ali Mahdi, per ogni missile inabissato. Pagamento estero su estero, s'intende. A provarlo ci sono i fax spediti da Comerio nell'autunno
del 1994 al plenipotenziario di Mahdi, Abdullahi Ahmed Afrah, e acquisiti dalla commissione di inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi. La giornalista della Rai aveva scoperto il traffico e, cosa più pericolosa,
la tangente?

Qualcosa di simile aveva scoperto De Grazia. Su ordine del pm di Reggio, Francesco Neri, aveva perquisito a Garlasco l'abitazione di Giorgio Comerio: era il settembre 1995, un anno dopo la morte dei giornalisti in Somalia. Il capitano italiano seguiva le rotte delle navi dei veleni. Indagava sulla Riegel, affondata nel 1987 nello Ionio e sulla Rosso, spiaggiata davanti ad Amantea il 14 dicembre 1990.

Navi cariche di veleni, "almeno trenta", secondo diversi pentiti. Nella cabina di comando della Rosso si scopre una mappa di siti per l'affondamento, la stessa che sarebbe stata trovata, cinque anni dopo, nell'abitazione di Comerio. De Grazia indaga sugli affondamenti ma anche sulle rotte. E scopre che se il cimitero dei veleni è nei mari del Sud Italia, i porti di partenza sono nel Nord, in quell'angolo misterioso tra Toscana e Liguria dove si incontrano due condizioni favorevoli: l'area militare di La Spezia e le cave di marmo delle Alpi Apuane. Perché l'area militare garantisce la riservatezza e il granulato di marmo copre le emissioni delle scorie radioattive: "Stavamo andando a La Spezia - riferisce oggi uno di coloro che si trovavano sull'auto di De Grazia nel suo ultimo viaggio, il 12 dicembre - per verificare al registro navale i nomi di circa 180 navi affondate in modo sospetto negli ultimi anni e partite da quell'area". Il capitano non sarebbe mai arrivato a La Spezia. Ma aveva già scoperto molte cose.

Sapeva, ad esempio, che nella casa di Comerio c'era una cartellina: "una carpetta - riferisce Neri - con la scritta Somalia e il numero 1831. Nella cartella c'era il certificato di morte di Ilaria Alpi". Oggi, naturalmente, scomparso dagli atti.
(1. continua)

(25 settembre 2009)

Oltre alle scorie pure "resti umani", ma ci rendiamo conto!?!? :doh: :doh: :doh: :doh: Meno male che ci sono giudici e investigatori che indagano e tentano di ricostruire questi fatti inquietanti e gravissimi, spero poi si riesca a trovare queste navi affondate e "recuperarle" una ad una, anche se mi sembra inevitabile che un danno ecologico e forse pure pesante è stato fatto ed è in corso.

xcdegasp
25-09-2009, 17:23
stoccaggio all'avanguardia delle più moderne tecniche di compostaggio :sofico:

Scalor
25-09-2009, 18:15
stoccaggio all'avanguardia delle più moderne tecniche di compostaggio :sofico:

noi italiani siamo ... i migliori..... :D :D

e poi stiamo a discutere sul sito per il deposito nazionale.... ma ce l'abbiamo già a costo 0 da anni, niente sorveglianza, niente monitoraggio, una bella nave, vai in mare e.... affondata..... per sempre.

Sheera
25-09-2009, 18:53
Ecco perché non vorrei il nucleare in Italia...almeno non prima di aver affrontato "certi" altri problemi.
Forse non ti sei resa conto che nel Mediterraneo hanno sversato rifiuti tossici anche nazioni del Nord Europa, come Norvegia e Olanda, come ha detto il procuratore di Paola Bruno Giordano.

Sheera
25-09-2009, 18:56
noi italiani siamo ... i migliori..... :D :D

e poi stiamo a discutere sul sito per il deposito nazionale.... ma ce l'abbiamo già a costo 0 da anni, niente sorveglianza, niente monitoraggio, una bella nave, vai in mare e.... affondata..... per sempre.

E' una questione internazionale, prova a digitare Giorgio Comerio su google, che trovi un po' di cose.

KiBuB
25-09-2009, 19:03
C'è da aver paura a pensare come stanno diventando i mari, e non solo il mediterraneo, se qui ne hanno affondate 30 in tutto il mondo saranno almeno 30'000

ChristinaAemiliana
25-09-2009, 20:08
Forse non ti sei resa conto che nel Mediterraneo hanno sversato rifiuti tossici anche nazioni del Nord Europa, come Norvegia e Olanda, come ha detto il procuratore di Paola Bruno Giordano.

A parte che l'abitudine tutta italiana dell'indicare le mancanze altrui quasi a suggerire che, essendo in molti, la malefatta diventi giustificabile e/o la colpa si divida fra tutti, come se fosse una proprietà estensiva, è davvero sconcertante...

...ecco, a parte questo, mi pare ovvio che sia del tutto impossibile pretendere la perfezione. Qualsiasi Paese, anche il più vivibile e ordinato e abitato da un popolo onesto e alacre, avrà i suoi episodi di criminalità. Sarebbe assurdo pretendere il contrario.

La differenza, piuttosto, appare nel momento in cui, questa "ovvia" criminalità (di qualsiasi genere eh!), la si combatte e la si disincentiva. Insomma, che ci sia chi ha fatto porcate anche in Germania, in Olanda, in Norvegia eccetera, è indubbio, ma il nostro problema (che poi è anche la ragione per cui io non mi fido di portare il nucleare in Italia) è che qui la gente può permettersi di fare porcate contando su un'impunità praticamente totale, se teniamo conto degli intrallazzi, della lentezza della giustizia, degli insabbiamenti e dei vari trucchetti burocratici per cui si riesce a metter su apparati insigniti di compiti importantissimi ma in cui nessuno è responsabile di niente, ergo se qualcosa va storto non si sa nemmeno a chi dare la colpa, posto di accorgersene...

E' quello lì il problema da correggere...altrove, capita che N volte qualcuno faccia X, ma in Italia, si fa con continuità 10X da sempre e si continuerà a farlo.

ADDENDUM. Sia chiaro che non ho certo intenzione di sminuire eventuali azioni criminali di altri: stiamo parlando di fatti gravissimi che hanno conseguenze difficilissime da mitigare. Quello che voglio dire è che "noi" rischiamo non solo che per accidente/combinazione/sfiga qualcosa di critico e delicato vada a finire in mano al disonesto/irresponsabile/criminale di turno, ma che la maggior parte delle procedure sia gestita così di regola, e che lo sappiano tutti ma non dicano nulla.

E non sto parlando solo di back end, ma anche della gestione della centrale in sé. Sapete, quando si vedono sale controllo da 20 postazioni regolarmente vuote e in cui gli unici 2-3 soggetti presenti parlano al telefono, prendono il caffè o se la raccontano tra di loro senza nemmeno degnare di uno sguardo i monitor, ti viene da pensare "mah...e se questo fosse un impianto nucleare?"

lowenz
25-09-2009, 20:13
A parte che l'abitudine tutta italiana dell'indicare le mancanze altrui
Senza considerare la mancata presentazione di scuse almeno formali!

Sheera
25-09-2009, 20:47
A parte che l'abitudine tutta italiana dell'indicare le mancanze altrui quasi a suggerire che, essendo in molti, la malefatta diventi giustificabile e/o la colpa si divida fra tutti, come se fosse una proprietà estensiva, è davvero sconcertante...

...ecco, a parte questo, mi pare ovvio che sia del tutto impossibile pretendere la perfezione. Qualsiasi Paese, anche il più vivibile e ordinato e abitato da un popolo onesto e alacre, avrà i suoi episodi di criminalità. Sarebbe assurdo pretendere il contrario.

La differenza, piuttosto, appare nel momento in cui, questa "ovvia" criminalità (di qualsiasi genere eh!), la si combatte e la si disincentiva. Insomma, che ci sia chi ha fatto porcate anche in Germania, in Olanda, in Norvegia eccetera, è indubbio, ma il nostro problema (che poi è anche la ragione per cui io non mi fido di portare il nucleare in Italia) è che qui la gente può permettersi di fare porcate contando su un'impunità praticamente totale, se teniamo conto degli intrallazzi, della lentezza della giustizia, degli insabbiamenti e dei vari trucchetti burocratici per cui si riesce a metter su apparati insigniti di compiti importantissimi ma in cui nessuno è responsabile di niente, ergo se qualcosa va storto non si sa nemmeno a chi dare la colpa, posto di accorgersene...

E' quello lì il problema da correggere...altrove, capita che N volte qualcuno faccia X, ma in Italia, si fa con continuità 10X da sempre e si continuerà a farlo.

ADDENDUM. Sia chiaro che non ho certo intenzione di sminuire eventuali azioni criminali di altri: stiamo parlando di fatti gravissimi che hanno conseguenze difficilissime da mitigare. Quello che voglio dire è che "noi" rischiamo non solo che per accidente/combinazione/sfiga qualcosa di critico e delicato vada a finire in mano al disonesto/irresponsabile/criminale di turno, ma che la maggior parte delle procedure sia gestita così di regola, e che lo sappiano tutti ma non dicano nulla.

E non sto parlando solo di back end, ma anche della gestione della centrale in sé. Sapete, quando si vedono sale controllo da 20 postazioni regolarmente vuote e in cui gli unici 2-3 soggetti presenti parlano al telefono, prendono il caffè o se la raccontano tra di loro senza nemmeno degnare di uno sguardo i monitor, ti viene da pensare "mah...e se questo fosse un impianto nucleare?"

Forse non hai capito che le porcate le hanno fatte i governi, non la "criminalità" :D

marchigiano
25-09-2009, 21:26
ma i resti umani che inquinamento fanno?

ChristinaAemiliana
25-09-2009, 21:34
Forse non hai capito che le porcate le hanno fatte i governi, non la "criminalità" :D

Da quando i due insiemi sono disgiunti per ipotesi? :D

E sì che ho ben detto e ripetuto che intendo criminalità in senso lato, e non il tipetto con la pistola...:D

Insomma, in estrema sintesi ciò che voglio dire è che questi episodi possono accadere ovunque e coinvolgere chiunque (governo, specialisti, soggetti insospettabili eccetera), ma da noi rappresentano proprio lo stato di default...:sofico:

ChristinaAemiliana
25-09-2009, 21:37
ma i resti umani che inquinamento fanno?

Per trattare l'argomento in maniera esaustiva ci vorrebbe un medico :stordita: :D

Io mi limito a parlare di nucleare! :D

Quetzal
25-09-2009, 21:42
Piccola precisazione la Jolli Rosso non è inabissata ma è arenata proprio sulla spiaggia di Amantea da più di 15 anni e che voi ci crediate o meno non si è mai fatto niente per rimuoverla e soprattutto per ispezionarne il carico a bordo.

Veramente, in tutti i siti che ho trovato sulla Jolly Rosso, c'è scritto che la nave è stata demolita sul posto, e i lavori sarebbero stati completati nel giugno 1991.... uno a caso:
http://italy.indymedia.org/news/2005/01/711202_comment.php
(non che considero indymedia il massimo dell' obiettività, è giusto quello che non avevo ancora chiuso, su un altro sito c'era anche la data ufficiale di fine lavori)

D' altra parte, se avessi un carico "strano" da fare sparire, cercherei di non tenere la nave spiaggiata per quasi 20 anni...

marchigiano
25-09-2009, 22:47
Per trattare l'argomento in maniera esaustiva ci vorrebbe un medico :stordita: :D

Io mi limito a parlare di nucleare! :D

ma ho capito male o come "materiale radioattivo" si intende scarti di ospedali e non scorie di reattori?

perchè dovrebbe esserci una notevole differenza di pericolo...

lowenz
25-09-2009, 23:40
ma ho capito male o come "materiale radioattivo" si intende scarti di ospedali e non scorie di reattori?

perchè dovrebbe esserci una notevole differenza di pericolo...
Scusa ma che reattori avremmo? :asd: :asd: :asd:

Ovvio che sono scorie ospedaliere ma sono belle pericolose pure loro.

Sheera
26-09-2009, 08:12
Da quando i due insiemi sono disgiunti per ipotesi? :D

E sì che ho ben detto e ripetuto che intendo criminalità in senso lato, e non il tipetto con la pistola...:D

Insomma, in estrema sintesi ciò che voglio dire è che questi episodi possono accadere ovunque e coinvolgere chiunque (governo, specialisti, soggetti insospettabili eccetera), ma da noi rappresentano proprio lo stato di default...:sofico:

Anche la Norvegia tanto ambientalista? non me l'aspettavo proprio, si vede che per loro inquinare i mari degli altri non è un problema.

cocis
26-09-2009, 08:26
al limite le score radioattive possono esser smaltite a napoli insieme alle altre .. :stordita:

sander4
06-10-2009, 20:23
Nella Calabria dei rifiuti tossici statistiche allarmanti per il cancro
Tra i 30 ed i 34 anni il 2.90% contro la media nazionale dello 0.74%
Quei misteriosi tumori di Paola
dove i giovani si ammalano di più

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/nave-veleni/statistiche-tumori/statistiche-tumori.html

Drago
06-10-2009, 20:31
Ecco perché non vorrei il nucleare in Italia...almeno non prima di aver affrontato "certi" altri problemi.

*
quanto ti voglio bene, ingegnere nucleare che la pensa così! :D

sander4
21-10-2009, 14:50
Lunedì l'Arpacal di Catanzaro, l'agenzia per la tutela ambientale della regione calabrese,
darà inizio alle analisi del terreno nei luoghi dove sarebbero stati seppelliti i rifiuti tossici
Navi dei veleni, ora si cerca anche a terra
Rifiuti radioattivi nel greto del fiume Oliva


http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/nave-veleni/nave-rosso2/nave-rosso2.html


I testimoni dei veleni
di Riccardo Bocca
Bidoni sospetti lungo il fiume Oliva, alle spalle della spiaggia dove si arenò la motonave Rosso. Crolla dopo anni il muro del silenzio. In tre vanno dai magistrati

Adesso la gente parla, in Calabria. Trova il coraggio di alzare la testa e confidare alla magistratura quello che ha visto e taciuto per tanti anni sul traffico dei rifiuti tossici o radioattivi. La spinta finale è arrivata lo scorso 12 settembre, con la scoperta sui fondali cosentini di un mercantile carico di misteriosi bidoni. Dettaglio inquietante: a consentire l'individuazione della nave è stato l'ex boss della 'ndrangheta Francesco Fonti, che dal 2005 si autoaccusa di averla fatta sprofondare al largo di Cetraro con un carico di scorie nocive. «L'imbarcazione c'è, i bidoni anche, eppure nessuno si sta attivando per recuperarli», denuncia l'assessore regionale all'Ambiente Silvio Greco. Da qui parte la rivolta della popolazione. Che quando gira la testa, e guarda dal mare verso la collina, trova ulteriori cause di inquietudine. Nell'entroterra di Amantea, infatti, dietro la spiaggia di Formiciche dove nel 1990 si è arenata tra mille polemiche la motonave Rosso (il dubbio, mai provato, è che trasportasse pattumiera tossica, poi smaltita a terra), le statistiche indicano l'aumento delle patologie tumorali. Non a caso: tra i comuni di Aiello Calabro e Serra d'Aiello, i tecnici hanno riscontrato picchi di radioattività (cava di Petrone) e presenza di sostanze altamente tossiche (località Foresta e fiume Oliva).

A questo punto la gente è furiosa, oltre che spaventata. E comincia a ribellarsi, sfidando i poteri mafio-massonici che regnano sulla costa tirrenica. Lo ha fatto, lo scorso 12 ottobre, Anna C., una contadina che ha svelato agli inquirenti il suo segreto: «Dopo lo spiaggiamento della motonave Rosso», ha dichiarato, «ho visto andando al lavoro in località Foresta, dentro una depressione sul lato destro della mulattiera lungo il fiume Oliva, alcune decine di fusti depositati».

Non si trattava di piccoli contenitori: ne è sicura, la donna, malgrado il tempo trascorso. Erano bidoni «di grosse dimensioni, con cerchi di rinforzo, in tutto tre per fusto: al centro e due all'estremità». Tutti di colore grigio e nuovi, buttati alla rinfusa, ad eccezione della prima fila dov'erano «bene allineati».

Un racconto che ha colpito, molto, gli uomini della Procura di Paola. Sia per la precisione del luogo e dei dettagli riferiti, sia perché la signora non era sola, quel giorno degli anni Novanta. Con lei, ha spiegato agli inquirenti, c'era l'amica Gilda C., la quale ha confermato in seguito ogni dettaglio. Di più: ha specificato che, accanto a quelle «decine di fusti», lei e la signora Anna hanno trovato una persona sconosciuta. Un uomo al quale si sono rivolte per capire cosa ci facesse, quella distesa di bidoni, vicino al fiume; e per tutta risposta si sono sentite dire che, all'interno dei bidoni, c'era «catrame per realizzare una strada». Quale, ancora oggi, nessuno è in grado di indicarlo.

Basterà l'esempio di queste testimonianze, a smuoverne altre? Ci saranno, al più presto, riscontri sul territorio? «Posso soltanto confermare che l'esasperazione sta sbloccando la memoria di molti cittadini», dice Bruno Giordano, procuratore capo a Paola. Ma ciò non significa che tutto fili liscio: al contrario traffico dei rifiuti, in Calabria le anomalie si stanno moltiplicando.

A partire proprio da Foresta, dove le contadine hanno visto i bidoni. «Di recente, il comune di Serra d'Aiello ha avviato i rilievi per bonificare l'area», riferisce un tecnico. Ed ecco che, immediatamente, sono spuntate le stranezze. «Quando l'Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, ndr) ha ricevuto i risultati, ha scoperto che invece di inserire gli esiti delle analisi nella colonna "A", riservata alle zone verdi, qualcuno li aveva inseriti nella fascia "B": quella per aree industriali e commerciali, che ovviamente ha parametri più alti». Una maniera spiccia, secondo il tecnico, «per fingere che i valori fossero a norma». Mentre non lo sono: affatto. Inutile stupirsi, con tali premesse, se si dovrà penare per ottenere brandelli di verità. E altrettanto inutile è domandarsi, come sta facendo qualche magistrato, se la spaccatura delle indagini (parte mare alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, parte terra alla procura di Paola) rallenterà le verifiche. «L'importante è non mollare, non cedere all'amarezza e pretendere il massimo impegno dalle istituzioni», dice Granfranco Posa, portavoce del comitato civico Natale De Grazia (dedicato al capitano di corvetta morto, in circostanze sospette, mentre indagava sulle navi dei veleni). Per questo, sabato 24 ottobre, con il sostegno del Wwf e di altre associazioni ambientaliste, si svolgerà ad Amantea una manifestazione titolata "Riprendiamoci la vita, vogliamo una Calabria pulita!". E tra gli altri, a chiedere sul lungomare giustizia e trasparenza, ci sarà la ventinovenne

Teresa Bruno, una studentessa di Economia sentita il 5 ottobre scorso dai magistrati di Paola. Una presenza tutt'altro che secondaria. Anche lei, infatti, nata e vissuta sulla collina accanto al fiume Oliva, ha visto qualcosa di anomalo nella campagna di Foresta. E lo racconta in esclusiva a "L'espresso", dopo averne parlato con il comitato De Grazia e Legambiente. «È successo tra il 1991 e il 1992», spiega: «Passeggiavo con mio padre e il mio fratellino lungo la briglia dell'Oliva, quando ho notato nella vegetazione una macchia blu». Erano «tre bidoni, sprofondati un paio di metri sotto il livello del terreno. «In quel periodo», ricorda Teresa e il padre conferma, «c'erano state forti piogge, per cui il fiume aveva scavato sotto la briglia e il terreno s'era fatto molle».

Difficile, dunque, capire se i fusti fossero spinti in superficie dalla potenza dell'acqua, o stessero sprofondando nella terra fradicia. «Allora», riconosce Teresa, «né io né mio padre abbiamo colto l'importanza di quell'episodio. Ora tutto è diverso. Adesso, dopo aver saputo dei traffici di rifiuti tossici, ci poniamo mille domande. Sperando, prima o poi, di avere qualche risposta

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/i-testimoni-dei-veleni/2112787/8

:help:

Ciaba
22-10-2009, 01:28
Quando si dice la coerenza...

http://img27.imageshack.us/img27/1002/coerenza.th.jpg (http://img27.imageshack.us/i/coerenza.jpg/)

superanima
22-10-2009, 08:46
avete votato coloro che vogliono reintrodurre il nucleare in italia !

e allora le scorie da qualhce parte dovranno farle sparire ! :D

Ancora non le abbiamo fatte e già abbiamo le scorie? Fico. In Italia siamo troppo avanti.

superanima
22-10-2009, 08:51
noi italiani siamo ... i migliori..... :D :D

e poi stiamo a discutere sul sito per il deposito nazionale.... ma ce l'abbiamo già a costo 0 da anni, niente sorveglianza, niente monitoraggio, una bella nave, vai in mare e.... affondata..... per sempre.

Pensare invece che se la sinistra non si fosse opposta alla sua realizzazione queste situazioni si sarebbero potute evitare non viene in mente.

Prima ci si oppone a un sito di stoccaggio con garanzie di sicurezza altissime e poi ci si lamenta se i rifiuti vanno sparsi per tutta Italia.

Vincenzo1968
22-10-2009, 12:42
Pensare invece che se la sinistra non si fosse opposta alla sua realizzazione queste situazioni si sarebbero potute evitare non viene in mente.

Prima ci si oppone a un sito di stoccaggio con garanzie di sicurezza altissime e poi ci si lamenta se i rifiuti vanno sparsi per tutta Italia.

Ah giusto! È colpa della sinistra che si oppone ai siti di stoccaggio. E quindi affondiamo le navi cariche di rifiuti tossici nei nostri mari. Di che ci si lamenta?
:bimbo:

superanima
22-10-2009, 13:38
Ah giusto! È colpa della sinistra che si oppone ai siti di stoccaggio. E quindi affondiamo le navi cariche di rifiuti tossici nei nostri mari. Di che ci si lamenta?
:bimbo:

«quindi affondiamo le navi» è una sciocchezza che hai detto tu, che non abbiamo il sito di stoccaggio per colpa della sinistra invece è vero.

Ciaba
22-10-2009, 14:27
...faccio presente che si tratta(secondo le indiscrezioni...sicuramente di sinistra), spesso di scorie provenienti da altri paesi(perché così c'è il massimo del guadagno), ergo cosa c'entrano i siti di stoccaggio??? Se l'itaGlia avesse un sito di stoccaggio vi finirebbe di tutto (logicamente), ma roba italiana mentre quella estera sarebbe comunque soggetta a "trattamento" da parte dei soliti ignoti(ergo sotterramento nel giardino degli asili, affondameno di navi, calcestruzzi e asfalti fluorescenti).
E' da quando c'è la chimica avanzata nel nostro paese che, sempre i soliti ignoti, sotterrano, sversano, bruciano e fanno sparire "magicamente" tonnellate e tonnellate di scarti pericolosi...problema vecchio irrisoluzioni altrettanto.