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View Full Version : ALESSANDRA Mussolini: "Mi piace Fini. Meno male che c'è"


FabioGreggio
11-09-2009, 10:34
«Meno male che Gianfranco c’è! Si dovrebbero fare delle magliette così. Ho una perversione politica: mi piace Fini». Alessandra Mussolini ha superato quel «periodo storico conflittuale» che la portò ad uscire da An. Ma da quando è entrata nel Pdl si sente «molto vicina alle posizioni di Fini, e siamo in tanti a pensarla come lui».

Cosa ne pensa degli attacchi che sta subendo Gianfranco Fini?«Si sta sfogando a Gubbio. Deve dire ciò che pensa, può essere criticato, ma non attaccato in questo modo sbracato. Non solo è il presidente della Camera, ma come si permette Bossi di dire che è matto? O Feltri?».

Berlusconi dice che il Pdl non è una caserma, ci crede?«Berlusconi cerca di placare, fa l’ottimista, sottovaluta. È il suo ruolo. Fini incide in modo politico forte, è un alter ego che dice le cose in modo netto, ecco le conseguenze».

Però nel Pdl è considerato una minoranza.«Chi l’ha detto? Può accadere che su certi temi non si venga capiti subito: quando abbiamo fatto la battaglia sui “medici spia” e i presidi, spiegate le conseguenze di un piccolo emendamento della Lega, da minoranza siamo diventati maggioranza».

Potrebbe succedere sul biotestamento o sulla cittadinanza?«Certo, io voglio che sia il buon senso a far sì che i minori extracomunitari che arrivano senza genitori abbiano uno status giuridico immediato, sennò spariscono. Voglio vedere nel Pdl chi dice di no. Fini, il 20 novembre 2008 alla Giornata dell’infanzia, parlò di cittadinanza, poi arrivò Berlusconi e distolse l’attenzione. Le posizioni di Fini rafforzano chi vuole un dialogo nel Pdl».

È realistica la nascita attorno a Fini di un nuovo partito, una destra davvero liberale più europea?«Lo vedo complicatissimo con queste leggi. No, invece credo che nel Pdl, anche con questo scontro, ci siano le condizioni perché venga fuori qualcosa di buono. Almeno se lo dicono in faccia».

Berlusconi e Fini?«Loro sì, non altri. A Bossi il Pdl sta concedendo moltissimo; sta fuori ma è un raccomandato di ferro per la difesa della sua identità, è il Di Pietro della situazione. Basta con le cravatte verdi, facciano i ministri di tutti con la giacca, Una divisa governativa, via..».

I «colonnelli» di An difendono Fini debolmente. È isolato?«No. nella sua “fase tre” Fini si è emancipato, è libero di dire e fare quello che vuole, non ci sono colonnelli che tengano, non è ingabbiato né dal suo ruolo, né dal partito che aveva».

Però gestiva An in modo anche autoritario, governava le correnti. Ora i «colonnelli» lo prendono sottogamba perché berlusconiani?
Il partito lo reggeva. Ora non ci sono più solo le posizioni di An. Ma se Gasparri, capogruppo Pdl, può permettersi una linea non conforme con quella di Fini, Fini tanto più può parlare il doppio».

Quale sviluppo vede in questo quadro di scontro interno?«Credo che ci sarà sulla cittadinanza. E mi auguro anche una ripresa sul presidenzialismo, Su questo e sui temi civili Fini indicò la sua linea già al congresso del Pdl a marzo alla Fiera di Roma, e in Parlamento è possibile appoggiarla».

Quanti parlamentari possono seguirla. Non c’è una sorta di paura?«Paura? No. È un gruppo enorme, spesso schiacciato dalle posizioni della Lega. Ma non siamo pochi. l’importante è che Fini mantenga la rotta sulle tematiche sociali».

Potrebbe ricostruirsi un asse Fini-Casini, dentro o fuori dal Pdl?«Fini ora non ha bisogno di Casini, nel Pdl può costruire un futuro da solo. Fuori? Ci mettiamo un altro raccomandato di ferro? La gavetta l’avete fatta, se volete entrate».

Si candiderà a sindaco di Napoli?«Se si candidasse Bassolino non potrei dire di no».
http://www.unita.it/news/italia/88314/meno_male_che_gianfranco_c_in_molti_siamo_sulla_linea_di_fini

blamecanada
11-09-2009, 10:56
A me non piace Fini, ma tanto meno piace 'sta qua, che a seconda della situazione è piú o meno nostalgica del nonno.

Inoltre il presidenzialismo è una forma politica che favorisce la demagogia ed il bonapartismo, che concentra il potere nelle mani di una sola persona e favorisce il personalismo.
Non vedo nessun valido motivo per cui preferire il presidenzialismo, se non un culto dell'“uomo forte” tipico di una mentalità infantile.

FabioGreggio
11-09-2009, 10:59
Non vedo nessun valido motivo per cui preferire il presidenzialismo, se non un culto dell'“uomo forte” tipico di una mentalità infantile.

Punto.


fg

ilratman
11-09-2009, 11:03
Non vedo nessun valido motivo per cui preferire il presidenzialismo, se non un culto dell'“uomo forte” tipico di una mentalità infantile.

Già!

Encounter
11-09-2009, 11:06
La Mussolini è un personaggio inspiegabile politicamente.

FabioGreggio
11-09-2009, 11:10
La Mussolini è un personaggio inspiegabile politicamente.

Capezzone invece è spiegabile.

fg

whistler
11-09-2009, 11:12
Capezzone invece è spiegabile.

fg

capezzone è un grande ! lui si che ha capito come funziona la politica e da che parte è la giustizia il dovere , e una bella cadrega comoda..
un degno faccendiere del padrone

Encounter
11-09-2009, 11:38
Capezzone invece è spiegabile.

fg

Non vedo il nesso, il thread è su Mussolini che parla di Fini.

Capezzone è il più insopportabile per me, ma qua non c'entra.

blamecanada
11-09-2009, 14:27
Sul resto ho qualche perplessità perchè con i dovuti correttivi, ad esempio limite di eleggibilità a tre mandati con obbligo di uscita totale dal pubblico per qualsiasi politicante, potrebbe essere di grande aiuto nel risolvere i problemi di questo paese.
Io non capisco quali problemi possa risolvere un presidente plenipotenziario rispetto ad una struttura parlamentare (ovviamente si parla del caso generale, del parlamentarismo italiano che ha dei difetti tranquillamente correggibili senza passare al presidenzialismo).

Poi secondo me uno può candidarsi anche per cento anni di seguito, sta agli elettori decidere se eleggerlo. Se si attacca alla poltrona o comincia a comportarsi in modo non consono sta agli elettori non eleggerlo piú.
Mettere un limite per legge serve solo a liberarsi di quei pochi che davvero possono cambiare le cose. Inoltre un politico deve avere competenza, e l'esperienza non fa male, e non è che sia pieno di gente adatta.
I difetti dei politici italiani perlopiú non dipendono dalle strutture istituzionali.




Comunque la Mussolini politicamente si spiega col suo cognome.
Io però non penso che in Ispagna una politica di cognome Franco avrebbe fatto la stessa carriera, nonostante il Partido Popular sia composto da ex franchisti (e si sia fatta pressoché un'amnistia per i carnefici del regime): hanno piú pudore, e non lo sbandierano ai quattro venti.

dave4mame
11-09-2009, 15:42
Io non capisco quali problemi possa risolvere un presidente plenipotenziario rispetto ad una struttura parlamentare (ovviamente si parla del caso generale, del parlamentarismo italiano che ha dei difetti tranquillamente correggibili senza passare al presidenzialismo).

Poi secondo me uno può candidarsi anche per cento anni di seguito, sta agli elettori decidere se eleggerlo. Se si attacca alla poltrona o comincia a comportarsi in modo non consono sta agli elettori non eleggerlo piú.
Mettere un limite per legge serve solo a liberarsi di quei pochi che davvero possono cambiare le cose. Inoltre un politico deve avere competenza, e l'esperienza non fa male, e non è che sia pieno di gente adatta.
I difetti dei politici italiani perlopiú non dipendono dalle strutture istituzionali.




Comunque la Mussolini politicamente si spiega col suo cognome.
Io però non penso che in Ispagna una politica di cognome Franco avrebbe fatto la stessa carriera, nonostante il Partido Popular sia composto da ex franchisti (e si sia fatta pressoché un'amnistia per i carnefici del regime): hanno piú pudore, e non lo sbandierano ai quattro venti.

beh, sarà un caso....
però conosciamo tutti quella nazione che, dopo aver rieletto un (amatissimo) presidente 4 volte ha cambiato la sua legislazione per far si che non fosse più possibile ;)

ilratman
11-09-2009, 15:44
beh, sarà un caso....
però conosciamo tutti quella nazione che, dopo aver rieletto un (amatissimo) presidente 4 volte ha cambiato la sua legislazione per far si che non fosse più possibile ;)

cioè?

io non la conosco?

conosco il gabon invece!

blamecanada
11-09-2009, 17:39
beh, sarà un caso....
però conosciamo tutti quella nazione che, dopo aver rieletto un (amatissimo) presidente 4 volte ha cambiato la sua legislazione per far si che non fosse più possibile ;)
Io credevo rimanesse un limite “consuetudinario”. Sei sicuro che vi sia una legge al riguardo?

In ogni caso io avrei risolto il problema abolendo il presidenzialismo, ma in U.S. se non altro questo è giustificato dal fatto che la legislazione elettorale ha qualche centinaio di anni, e sono molto restii a cambiare la Costituzione.

sirbone72
11-09-2009, 17:41
Io credevo rimanesse un limite “consuetudinario”. Sei sicuro che vi sia una legge al riguardo?

In ogni caso io avrei risolto il problema abolendo il presidenzialismo, ma in U.S. se non altro questo è giustificato dal fatto che la legislazione elettorale ha qualche centinaio di anni, e sono molto restii a cambiare la Costituzione.
Negli US il limite dei due mandati è stato introdotto solo nel XX secolo

blamecanada
11-09-2009, 17:45
Negli US il limite dei due mandati è stato introdotto solo nel XX secolo
Che prima non ci fosse era ovvio, visto che F.D. Roosevelt è stato eletto quattro volte, quello che non sapevo è se ci sia una legge, o sia solo una consuetudine.

Riguardo alla costituzione antica mi riferisco al presidenzialismo, è cosa ben piú complessa ridefinire l'ordinamento costituzionale che non mettere un limite di due mandati al presidente.

sirbone72
11-09-2009, 17:53
Sì, esiste una legge, tanto che Reagan se ne lamentò ...

Abolire il presidenzialismo sarebbe parecchio complesso, considerato che gli US sono uno stato fortemente federale, dove il singolo stato può decidere se prevedere o meno la pena di morte...

blamecanada
11-09-2009, 21:14
Sì, esiste una legge, tanto che Reagan se ne lamentò ...

Abolire il presidenzialismo sarebbe parecchio complesso, considerato che gli US sono uno stato fortemente federale, dove il singolo stato può decidere se prevedere o meno la pena di morte...
Io abolirei anche il federalismo :D.

Comunque anche la Germania è uno Stato federale, ma con un ordinamento parlamentare.

blamecanada
12-09-2009, 13:10
Snellimento dele procedure decisionali, una commissione non arriverà mai a prendere una decisione in tempi accettabili, un individuo investito delle responsabilità opportune lo farà senz'altro velocemente perchè non potrà perder tempo a cincischiare.
La velocità delle decisioni non garantisce la loro idoneità, e comporta il rischio di mosse non ragionate (o ragionate per far danni). Un parlamentarismo sano è sufficientemente rapido per tutte le necessità.

Se un politico è in grado di cambiare le cose lo farà subito e non gli occorreranno più di tre legislature. Se non riesce in tre è giusto cambiarlo perchè è probabile non riuscirà mai. Inoltre il tuo ragionamento, giusto in teoria, non tiene conto della realtà, purtroppo la natura umana è portata al sedersi ed all'abituarsi ad un ruolo, pensando, dopo un certo periodo, che gli spetti di diritto e d adotterà, di conseguenza, tutti gli artifici possibili per difendere la sua posizione.
Io ne tengo conto, solo che ritengo stia agli elettori decidere, non ad una legge. E proprio perché il numero di politici di qualità è basso, è meglio che quei pochi che ci sono possano essere rieletti. Tanto i mediocri e i corrotti si sostituiscono tranquillamente con altri mediocri e corrotti.
Anche perché il cambiamento delle facce non implica un cambiamento effettivo del potere: “bisogna che tutto cambi perché tutto resti eguale”.

Se dopo un certo numero di anni le aziende cambiano i manager perchè perdono la spinta propulsiva non vedo per quale ragione l'azienda stato debba tenerseli a vita. Sappi che chi occupa la poltrona è sempre assai in vantaggio rispetto qualsiasi sfidante e ciò a causa dell'attitudine alla conservazione dello status quo e delle proprie da parte dei bipedi umanoidi, una specie che è conservatrice a livello genetico.
Lo Stato non è obbligato tenerseli a vita. Come nessun'azienda è tenuta né dalla legge, né da regolamenti interni a cambiare manager dopo un certo numero di anni, allo stesso modo lo Stato non deve esserne obbligato dalla legge.
Come gli azionisti di un'azienda possono cambiare amministratore, allo stesso modo gli elettori possono votare in modo differente.

Il male costituita da quelli che ho definiti "re per diritto di consenso" è il risultato dell'eliminazione, mal fatta ed incompleta, dei re per diritto divino. Non abbiamo risolto il problema, li abbiamo semplicementre sostituiti, con tutte le conseguenze che si vanno palesando da molto tempo, con i re per diritto di consenso ed i miei calcoli mi dicono che tra non molto tempo pagheremo a caro prezzo lo sbaglio.
Infatti sono a favore del parlamentarismo perché considero il presidenzialismo una forma di monarchia costituzionale a tempo determinato. Anzi, il presidente degli USA (ad esempio) ha piú potere di quanto ne avesse il re inglese a fine del Settecento!

Il cognome non c'entra una cippa, trovo giusto che se un personaggio è capace gli venga permesso di esprimersi a prescindere dal nome e dalle parentele. Io non mi sento responsabile degli atti compiuti dai miei antenati, le responsabilità sono strettamente personali ed individuali. Il tuo ragionamento non mi piace, sa di qualcosa che è affine ad una valutazione pregiudiziale, atto grave e lesivo della libertà e dignità individuali IMHO, che tende ad escludere tizio da certe parti della vita pubblica solo perchè figlio, parente od omonimo di caio. Ovviamente nulla di personale in questa mia esternazione, lo strale è diretto al modo e non alla persona.
Nono, il mio discorso è un altro, non sto dicendo che i discendenti siano responsabili per gli antenati. Sto dicendo che la Mussolini è in politica grazie al suo cognome, perché sennò non l'avrebbe presa in considerazione nessuno.

P.S. Casomai non ne fossi al corrente anche questa attitudine, presente nel comunismo da sempre perchè totalitario e faccia opposta della stessa medaglia che ha in comune con il fascismo, ha contribuito ad allontanarmi dalla sinistra nel 1970.
Questa mi sembra la solita tiritera sulla quale evito di soffermarmi, visto che è troppo vaga.

CozzaAmara
12-09-2009, 13:12
Capezzone invece è spiegabile.

fg

Capezzone, nel suo piccolo, è un "genio".

idt_winchip
12-09-2009, 13:51
capezzone è un grande ! lui si che ha capito come funziona la politica e da che parte è la giustizia il dovere , e una bella cadrega comoda..
un degno faccendiere del padrone

sì oddio in effetti lui si che ha capito come stanno le cose.. :asd:

FabioGreggio
12-09-2009, 14:26
Capezzone, nel suo piccolo, è un "genio".

Non è vero.
Lui è un genio perchè sono gli altri che sono dei pi......bip

fg

lo_straniero
12-09-2009, 15:54
sì oddio in effetti lui si che ha capito come stanno le cose.. :asd:

A fare i soldi alcune persone danno via anche il posteriore :D

blamecanada
12-09-2009, 18:40
Sopratutto per non prendere decisioni efficaci scendendo a compromessi tali da rendere inutile quasi tutto. Decidere implica sempre rischi e responsabilità, il parlamentarismo mi pare l'ambiente ideale di chi non vuole assumersene ma vuole i privilegi che il ruolo comporta.
E invece la responsabilità c'è, ed è della maggioranza di governo e nella persona del primo ministro.
Al massimo il problema italiano è che non essendoci la sfiducia costruttiva, il primo ministro può essere sfiduciato troppo facilmente, ma basta correggere questo ed il problema è risolto.

In ogni caso non cambia nulla con una persona sola, anzi è peggio, perché cosí si può dare la colpa al presidente, e cambiare quello lasciando immutato il resto.

Ritendo sia indispensabile fissare regole ferree, la tentazione, una volta raggiunte certe posizioni, è talmente elevata da spingere a far di tutto per conservarla ed al diavolo tutto e tutti. Inoltre se il tempo è limitato si viene spinti a fare per lasciare un'impronta duratura, mentre senza limiti prevarrà la rilassatezza.
Secondo me c'è molto piú pericolo nel dare un grande potere ad una sola persona, anche per poco tempo, che non nella possibilità di ricandidarsi. Appunto perché un presidente non ha nessuna opposizione, mentre nel parlamento c'è una maggioranza ed un'opposizione.

Gli elettori non hanno potere reale, gli azionisti invece si. Inoltre gli elettori possono venir "comprati" tramite assistenzialismi, voti di scambio ed altro ancora e, guarda caso, i politici sono sempre tutti impegnati ad elargire alle classi maggiormente numerose spedendo il conto alla solita classe media produttrice della ricchezza, la quale subisce lo sfruttamento della classe ricca, politici compresi, e di quella povera perchè i politicanti desiderano ingraziarsela per venir votati. Se poni un limite all'eleggibilità minimizzi questi rischi reali i cui effetti sono perfettamente osservabili.
Non condivido minimamente quest'apologia della classe media, e non mi pare che i governi elargiscano granché alle classi basse. Si limitano a fingere di farlo.
Inoltre il voto di scambio non è minimamente risolto dal presidenzialismo.

La monarchia nella quale il re è a tempo determinato poi viene sostituita da un'altro mi sta meglio dell'accozzaglia inproduttiva dei parlamentari.
Io purtroppo sono un deciso repubblicano.

Accetto il tuo chiarimento, ma se ti rileggi comprenderai tu stesso che si deduceva ben altro.
Mi spiace, mi sembrava di essere stato chiaro.

Fil9998
12-09-2009, 18:51
Non vedo nessun valido motivo per cui preferire il presidenzialismo, se non un culto dell'“uomo forte” tipico di una mentalità infantile.

Punto.


fg

Amen