PDA

View Full Version : Sulla satira, sive: una guida per sfuggire alle trappole della risata fascistoide


blamecanada
04-09-2009, 20:33
Mentana a Elm Street di Daniele Luttazzi

Tempi duri, tempi dunque assai propizi per la satira che non c'è. Tempi in cui i manganelli di carta si abbattono su stampa e televisione per cancellare la critica al potere dell'imperatore della propaganda. Tempi in cui il dileggio della vittima è diventato linguaggio corrente. Ecco una guida per sfuggire alle trappole della risata fascistoide.

La satira è nobile perché il suo bersaglio (il potere e le sue declinazioni oppressive) merita di essere attaccato. E' questo principio a rendere disgustoso e fascistoide, invece, il ridicolo a scopo di tortura (le foto di Abu Grahib); il dileggio verso chi ha subito un torto (le foto di Veronica Lario a seno nudo pubblicate da Libero); e lo sfottò continuo contro chi osa opporsi all'illegalità berlusconiana (gli editoriali di Renato Farina su Panorama prima che venisse scoperta la sua attività spionistica per conto del Sismi; i corsivi di Marcenaro sul Foglio; gli attacchi del Giornale; i fondi di Feltri; lo scherno di Ghedini contro la Bonino ad Annozero).
Il potere usa il ridicolo, il dileggio e lo sfottò per aumentare il conformismo generale. È una tecnica di oppressione. Nelle sue memorie («The sunflower», 1970) Simon Wiesenthal racconta degli ebrei impiccati dai nazisti nella piazza di Lemberg. «Un buontempone... attaccò a ogni corpo un pezzo di carta con su scritto 'carne kosher'» dopodiché, per giorni, i cittadini di Lemberg risero dei prigionieri dei campi di concentramento che i nazisti portavano a lavorare in città perché «vedevano in quegli ebrei altra carne kosher a passeggio».
Il dileggio invita la massa a prendere le distanze dalla vittima e a partecipare del divertimento sadico del violento.
Shakespeare attribuisce ai suoi cattivi (Iago, Shylock) questo humor crudele proprio per definire la loro immoralità: uno stratagemma narrativo che ritroviamo nel Joker di Batman, nelle gag da incubo di Freddy Kruger e nella comicità assassina di Hannibal Lecter. Il potere è sovraumano in quanto disumano. Ti illude che, unendoti a lui, diventerai predatore: ecco spiegati i sondaggi sulla popolarità del premier. E tu, non ridi alle sue barzellette?
Un disagio del genere ha finalmente aperto gli occhi a Mentana. Conosco la sensazione. E' come sniffare wasabi.

* * *

DA QUANDO ho aperto sul mio blog una Palestra di satira (www.luttazzi.it) questa riflessione sul dileggio fascistoide si è approfondita grazie al contributo di molti. Ogni giorno arrivano in Palestra circa duemila battute satiriche sull'attualità. Scelgo solo quelle che mi fanno ridere. Fra quelle scartate, alcune partecipano del clima fascistoide imperante. Si tratta di battute in cui si deride una vittima: se ne banalizza la tragedia vera, schierandosi coi carnefici. Esempi:
Venduto il costume originale di Superman. In omaggio una sedia a rotelle e una macchina per respirare.
Tumore seno: una vittima ogni 45'. A rischio i campionati di calcio femminile.
Qualcuno ha obiettato: «E allora la tua battuta sul feto abortito che sa di pollo crudo»? Come se l'argomento fosse il buon gusto. L'umorismo è sospensione del sentimento e può arrivare fino al grottesco più cinico; ma se sei cinico a spese di una vittima e ne prendi in giro la sofferenza, fai umorismo fascistoide, cioè eserciti una violenza. La battuta del feto abortito, invece, prende in giro me e l'idea che io, per esprimere quel giudizio, ne abbia assaggiato uno.
Mattia ha elaborato una variazione non fascistoide della battuta sul tumore al seno:
Sempre più vittime per il tumore al seno. Per ovviare ai tagli sulla ricerca, sospeso il rimpatrio delle immigrate clandestine. (Mattia Manica)
Lo stesso accadrebbe (si tratterebbe cioè di satira, non di violenza) se a fare la battuta sul tumore al seno fosse una donna colpita da tumore al seno. Mai sottovalutare il valore del contesto: Richard Pryor può fare tutte le battute che vuole sui «niggers»; le stesse battute in bocca a Woody Allen diventerebbero razziste.
A questo proposito, va ricordato che la deontologia del comico consiste nel proporre solo battute che lo facciano ridere. E' proprio il criterio della «risata del comico» a far sì che egli possa essere giudicato per quello che è. Se fai battute razziste perchè ti divertono le battute razziste, sei un razzista.
Il punto non è se una battuta fa ridere o meno. Si ride infatti per il meccanismo comico e l'abilità consiste nell'imparare la tecnica migliore per scatenare il riflesso della risata; ma se questa abilità ti serve a veicolare un'idea razzista, sei un razzista.
Ecco un esempio di comicità nazista trovata da Ska:
http://www.czeta.it/wp-content/uploads/2008/11/annefrank.jpg
Il meccanismo di questa gag, nell'immediato, potrebbe farti ridere (per riflesso); se però poi ti compiaci della tua risata, e non te ne vergogni, sei un nazista. E' il riso di scherno su una vittima vera, non ipotetica, della cui tragedia vera ci si fa beffa.

***

GIORGIO E MATTEO mi scrivono di una scena dei «Griffin» nella quale Peter mangia patatine in modo molto rumoroso nel rifugio di Anna Frank mentre soldati nazisti si trovano a portata d´orecchio:
http://www.youtube.com/watch?v=RTBDpyVyET8
Giorgio: «Una battuta anche sacrilega su certi orrori può rendere ovvio l'orrore che resta reale anche quando il tabù viene infranto. Non è ragionevole supporre che certe battute rinforzino il senso critico del pubblico e lo responsabilizzino?»
Quell'esempio dei Griffin calza a pennello. E' proprio il tipo di banalizzazione della violenza sulla vittima (comicità fascistoide) cui mi riferivo. Tv e internet la stanno diffondendo nel mondo da diversi decenni attraverso la spensieratezza apparentemente innocua dei cartoon Usa, non a caso mentre quel governo si rendeva responsabile di massacri reali e criminali, stampa propagandistica appresso.
Questo tipo di comicità è insidiosa: funziona infatti per tutta una serie di motivi sociologici e culturali che ne inducono l'esigenza. Cresce l'ansia sul tuo futuro, minacce vere incombono, i problemi sembrano irrisolvibili, e tu senti il bisogno di una fuga nella deresponsabilizzazione e nella forza muscolare che l'idea fascistoide può fornirti a buon mercato: «Ti lamenti che non hai più diritti e che abbiamo ridotto la tua vita uno schifo? Guarda, c'è gente che sta ancora peggio di te: a loro abbiamo tolto anche lo status di esseri umani».
Occorre fare attenzione perché la regressione culturale è già oltre il livello di guardia, specie qua in Italia. Se uno ride di quella gag dei Griffin, deve porsi una domanda: fino a che punto la mia scala di valori, in questi anni, senza che neanche me ne accorgessi, si è corrotta?
«Una battuta anche sacrilega su certi orrori può insomma rendere ovvio l'orrore che resta reale anche quando il tabù viene infranto», scrive Giorgio.
No. L'analisi dev'essere meno approssimativa: la violenza sulla vittima non è un tabù che si può infrangere come niente fosse. Ne va della democrazia. E della civiltà. Infatti è comicità fascistoide. C'è un solo caso in cui si verifica quello che Giorgio auspica. Ne parlo in «Bollito misto con mostarda». E' il caso della «risata verde» dei cabaret di Berlino degli anni '30. Gli artisti si ribellavano alla violenza nazista esagerando la provocazione dell'orrore. «Su Hitler non mi viene in mente nulla» di Karl Kraus è un capolavoro di satira perché oppone orrore a orrore. E' satira, però, perché Karl Kraus sa come si fa e perché sappiamo chi è Karl Kraus. La stessa frase detta da Himmler o da Borghezio sarebbe una boutade nazista. (Valore del contesto e e della tecnica.)
Nell'intrattenimento passano sempre più spesso contenuti fascistoidi perché «funzionano» e funzionano per tutta una serie di motivi bio-politici (là dove la politica si intreccia al biologico e al senso morale) che rendono appetibile la fuga nel disumano che il fascismo e il leghismo offrono.
E' un attimo caderci, se non si sta attenti. Paolo ad esempio mi ricorda il caso recente del comico Michael Richards, il Kramer di Seinfeld:
http://www.youtube.com/watch?v=amjUNF_R_PY
L'attenzione dev'essere collettiva. E' uno dei sensi della Palestra. Fino a ieri nessuno si poneva il problema. Da oggi, almeno qualche migliaio di persone in Italia sanno che il problema c'è. E' un inizio.

***

MATTEO REPLICA: «So distinguere il bene dal male e non faccio dei Griffin il mio stile di vita, ma una volta a settimana mi piace ridere disumanamente. Ciò non fa di me un essere disumano. (...) Il contesto, come dici tu, conta molto: si tratta di un cartone animato. Americano. Del 2009. La tragedia dell'olocausto è di anni fa e trovo la libertà di riderne, nei limiti (contesti), una cosa positiva. Mi pare di averlo sentito da te "Se non trovi niente che ti offenda, non vivi in una società libera"».
Caro Matteo, una società libera ammette tutte le idee, anche le più trasgressive, ma non può ammettere l'idea violenta (quella fascista o nazista o stalinista). L'idea violenta è già stata giudicata dalla storia. E' un'idea che, quando va al potere, cancella i diritti umani e la democrazia. La trasgressione culturale dei tabù e dei pregiudizi («ciò che ti offende in una società libera») è legittima, ma non puoi paragonarla a un'idea violenta quale lo scherno della vittima. E' un equivoco tragico, AGGRAVATO dal fatto di venir banalizzato da un cartone animato: una superficialità che non solo tu, ma nessuno può permettersi, soprattuto in tempi reazionari come questi.
***
SCRIVE R.G.: «La scena dei Griffin non è scherno della vittima. Credo che lo scopo fosse quello di mostrare fino a che punto Peter sia incapace di trattenersi dal continuare a mangiare patatine, mettendolo nella situazione in cui l'importanza di fare silenzio è la più grande che lo sceneggiatore sia riuscito ad immaginare. Quindi l'oggetto della presa in giro è Peter, non gli ebrei».
No. Lo sceneggiatore usa l'olocausto per far ridere sulla fame di patatine di un cartoon. E' una banalizzazione nazista. La violenza non può essere eufemizzata. Anna Frank è una martire realmente esistita della persecuzione razzista nazista. Quella gag dei Griffin è una bestemmia. E' una catarsi comica blasfema. Non si può. Se la fai, sei dalla parte dei nazisti: non c'è modo di usare una vittima compiacendosene, e uscirne puliti.
Silvius nota: «La gag di Peter poteva essere riproposta in qualsiasi altra situazione. Si ride di rimando e paradossalmente senza neanche accorgersi del contesto. Questo è subdolo. Personalmente ho sempre mostrato parecchie critiche sulla struttura comica dei Griffin, critiche che sono state qualche tempo fa esposte in due puntate di South park».
Giusto. Quella gag dei Griffin è blasfema non perchè può venire fraintesa (come può capitare per altre gags) ma sempre. E' blasfemo che l'autore non si renda conto che NON SI PUO' usare Anna Frank per un anticlimax comico. Addirittura in un cartone animato. Dopodiché, il meccanismo comico funziona e tu ridi. ( La risata è un riflesso: scatta per il meccanismo, non per il contenuto come tutti credono ingenuamente. Il contenuto contribuisce alla salienza della battuta, ma da solo non ti fa ridere. Infatti quando un giornalista fa la parafrasi di una battuta o descrive una gag, la risata non scatta. ) Ma se subito dopo aver riso non te ne vergogni, la banalizzazione blasfema ha avuto il suo effetto. Hai riso da nazista senza sentirtene in colpa.
Un altro esempio fascistoide, sempre dai Griffin, lo ricorda Francesco: il figlio Stewie sta seviziando in garage un bulletto che gli aveva rubato la bicicletta. Entra la madre Lois.
Lois: -Che sta succedendo qui?-
Stewie: -Stiamo giocando...alla famiglia...-
Lois: -Ma quel bambino è legato!-
Stewie: -Ehm...è...la famiglia di Roman Polanski.-
Marco suggerisce, per contro, un esempio tratto da «Get Your War On» di David Rees:
http://mnftiu.cc/blog/images/war.002.gif
Questa striscia è satira pura alla Karl Kraus. Risata verde. Non schernisce le vittime. Oppone all'orrore della violenza l'orrore delle conseguenze di quella violenza.
Qualunque battuta, su qualunque argomento cui uno è sensibile, provocherà disapprovazione e non riso. Il caso dello humor cinico o noir lo dimostra; ma, ripeto, non è questo il punto. Il punto è: se rido della violenza su una vittima reale; se mi compiaccio dello scherno su di lei; se la battuta si pone dalla parte del carnefice; la gag e la risata sono fascistoidi. E lo sono anche quando banalizzano l'atto del carnefice (scena dei Griffin). Appropriato anche l'esempio di Mario: il Male, durante il rapimento di Aldo Moro, pubblicò la foto inviata dalle brigate rosse con sotto la scritta «Scusate, di solito vesto Marzotto». Sfottò fascistoide.
Duccio allora mi chiede con quali meccanismi si stabilisca da quale parte una battuta stia. Trae un esempio dal mio «Adenoidi», l'intervista di Marzullo a Hitler:
MARZULLO: Mi tolga una curiosità, dottor Hitler, farebbe mai all'amore con una ragazza ebrea malata di AIDS?
HITLER: Solo dopo averla cremata.
Come si stabilisce da che parte sta la battuta? Nello stesso modo con cui è evidente che la battuta di Kraus è contro il nazismo e non a favore: quando la battuta si assume il carico del dolore, invece di banalizzarlo. La satira ha gli strumenti semantici per farlo. E lo fa.
Quello scambio è satira alla Kraus: attacca sia Hitler che Marzullo opponendo all'orrore del primo l'orrore più grande di quella domanda orribile, con effetto artistico di grottesco. (Sul grottesco, rimando a «Lepidezze postribolari», pagg. 330-333)

***

IL VALORE DEL CONTESTO. Entuan fa un altro esempio: nei giorni in cui Arafat lottava tra la vita e la morte, Letterman disse la battuta seguente: «Notizie dal mondo: Yasser Arafat aggrappato alla morte». Questa è satira o ha connotati fascistoidi?
Quella battuta di Letterman rivela il valore del contesto, in questo caso ideologico. Per chi considera Arafat uno che lottava per la liberazione della Palestina (buona parte dell'Europa e il mondo arabo), la battuta si pone dalla parte dello scherno ed è fascistoide. Per chi considera Arafat un terrorista (Letterman, Bush) la battuta attacca un bersaglio meritevole. Una battuta satirica rivela il tuo mondo di valori e ti giudica di fronte alla storia. Quella fotogag su Anna Frank è legittima, per un nazista. Quando si fa satira, l'ideologico è un contesto fondamentale.
Altro esempio di contesto: quello temporale. Angelo propone questo esempio, relativo a una notizia vera: «USA. Aereo si schianta su cimitero: 100.000 morti». Questa battuta, inopportuna se detta nei giorni della tragedia, a distanza di tempo diventa generica e si decanta in humor nero. Per questo motivo Lenny Bruce diceva: «La comicità è uguale a tragedia + tempo».
La regola di Bruce andrebbe integrata con la variabile «spazio», che è analoga a quella «tempo». Comicità = tragedia + spazio/tempo. A Tabloid feci una battuta su un disastro aereo alle isole Comore appena 4 giorni dopo il fatto. Il riferimento «isole Comore» lo spostava molto più in là nello «spazio/tempo», rendendola accettabile.
Faiv chiede perciò spiegazioni: «La comicità è uguale a tragedia + tempo. Allora un semplice lasso di tempo distingue humor nero da battuta fascistoide?».
No. «Tragedia + tempo» riguarda i temi nella loro genericità. Oggi, per esempio, puoi far ridere sul nazismo in senso generico o sulla tragedia dell'11 settembre. Quando però il comico americano Gilbert Gottfried fece in tv una battuta sull'11 settembre UNA SETTIMANA DOPO il fatto, la reazione del pubblico fu giustamente di angoscia e disgusto. Qualcuno fra i presenti urlò: «Troppo presto!»
Capitò anche a Lenny Bruce quando, subito dopo l'assassinio di Kennedy, in un nightclub di New York commentò il fatto con la battuta «Vaughn Meader è fottuto!» Meader era un comico che aveva riscosso grande successo con l'imitazione di John Kennedy. Bruce trasgredì alla regola «tragedia+tempo»: una regola relativa, non assoluta, che dipende dalla sensibilità del comico e del pubblico. Adesso, dopo tanto tempo, quella battuta non si capisce neppure, se non spieghi chi era Vaughn Meader. E' passato troppo tempo. Fra il troppo presto e il troppo tardi si situa la sensibilità dell'artista satirico. Con vari effetti di risata verde come corollario.
Su riferimenti generici al nazismo, Mel Brooks è riuscito a farci su un musical! (30 anni dopo la fine del nazismo = tragedia + tempo.) Perché non ha messo in scena Anna Frank? Perché diventava un dileggio della vittima: la regola «tragedia+ tempo» non vale MAI quando si strumentalizza una vittima REALE (Anna Frank). Qui non c'è tempo o contesto o variabile interpretativa che tengano: resterà SEMPRE una gag fascistoide. L'errore è trattare come «elemento del repertorio culturale» (cui si applica la regola di Bruce) una tragedia personale specifica (cui non si applica la regola di Bruce). In quella gag dei Griffin, la presa di distanza dal carnefice non c'è. L'autore ha preso l'episodio vero della vita di Anna Frank e lo ha usato come anticlimax. Roba da matti.
Va notato come, dopo l'oscar al film di Benigni, la comunità intellettuale ebraica di New York abbia deplorato la catarsi bizzarra di quel film e la strumentalizzazione dell'olocausto, usato solo come sfondo drammatico per la narrazione. Strumentalizzazione che invece è del tutto assente in un film sull'olocausto dai toni comici perfetti e struggenti, «Train de vie». Dopo la guerra, non a caso, Chaplin dichiarò che se avesse saputo dei campi di concentramento, non avrebbe girato Il grande dittatore. (Questo argomento fa crollare il castello sulla comicità edificato da Zizek di recente.) La tragedia non puoi affrontarla col comico, ma solo col grottesco.

***

LETTO QUESTO post, finalmente qualcuno (Lory86) apprezza la vera differenza fra quella mia battuta su Ferrara nella vasca da bagno (satira grottesca) e il monologo di Bill Hicks (Limbaugh nella vasca da bagno) cui si riferiva. Hicks schernisce Limbaugh usando in senso negativo l'epiteto «gay». La sua è una gag fascistoide.
Molte battute di Hicks lo sono: lasciandosi trasportare dal gusto per la provocazione, non sempre Hicks riesce a giustificare in modo satirico le enormità. Il risultato è che spesso cerca di far ridere a spese delle vittime. Altro esempio di Hicks, il pezzo sui due ragazzi morti suicidi perché fan di un gruppo metal. (Prima di tutto, riflettete un attimo, sono morti due fan dei XXX - non ricordo il nome della band - ... due benzinai di meno. Sicuramente non abbiamo perso la cura per il cancro). Qui Hicks si compiace della morte di due ragazzi. E' fascistoide. Sarebbe lo stesso se uno scrivesse questa battuta: «Il comico Bill Hicks è morto. Un comico in meno. Be', non è che abbiamo perso la cura per il cancro».
Altri scoprono l'acqua calda e mi fanno gli esempi delle battute finto-razziste di Sarah Silverman e Andy Kaufman. Il loro procedimento ironico, però, è evidente: non si schierano coi razzisti. Rilancio allora con un caso molto più ambiguo (scivoloni frequenti): quello di Borat (Sacha Baron Cohen). Cohen vorrebbe servirsi dello stesso stratagemma di Kaufman (incarnare la stupidità razzista, ironia), ma lo fa in candid camera con persone reali, che se lo meritino (razzisti) o no (femministe). Infatti Borat, negli Usa, è stato adorato dal pubblico di destra. Pericolosissima eterogenesi dei fini! Che non dipende dalla variabilità delle interpretazioni possibili, ma da una defaillance nella tecnica satirica. Le polemiche sul nuovo film, «Bruno», non mi hanno sorpreso.

***

IN MOLTI mi hanno chiesto se, in Rai, quella a Vauro fu censura giusta, visto che era passato poco tempo dalla tragedia abruzzese. Non facciamo confusione: il bersaglio della vignetta di Vauro non erano le vittime, ma il governo Berlusconi. Era satira. La propaganda berlusconiana allora ha montato ad arte il caso, strumentalizzando contro Vauro il dolore della tragedia per tappargli la bocca. L'operazione squallida è la loro.
Altri desiderano che spieghi il mio racconto su Moro. Si tratta di satira grottesca che non si schiera coi carnefici, ma con la vittima. E non evoca la risata spensierata, ma la riflessione amara. Il grottesco («risata verde») è l'unico genere artistico in grado di esprimere il dolore per una tragedia. Occorre competenza anche da parte del pubblico (e dei critici). Il gusto comico uno deve educarlo.
Altri, infine, citano la mia frase «La satira informa deforma e fa quel cazzo che le pare» intendendola come un lasciapassare per ogni nefandezza. Al contrario, quella frase indica una assunzione di responsabilità: la tua satira è, innanzitutto, un giudizio su di te.

(da il manifesto (http://www.ilmanifesto.it/), 03.09.2009)

(articolo scaricabile con le immagini da qui (http://www.ilmanifesto.it/fileadmin/archivi/satira_luttazzi/pagina_satira_luttazzi.pdf))

Tensai
04-09-2009, 20:38
Stavolta non concordo in molte parti con Luttazzi, non credo proprio che i Griffin si possano definire fascistoidi, più che altro mi sembra che il suo metodo di giudizio si basi sul suo gusto personale. :rolleyes:

entanglement
04-09-2009, 20:51
ma torna a fare Fontecedro và...

incredibile: ha cercato di fare il letterman dei poveri, ha fatto il passo più lungo della gamba, è inciampato e ora si crede umberto eco

ma in fondo è la stessa persona che ha scritto "và dove ti porta il clito"

rip82
04-09-2009, 21:03
[...]
incredibile: ha cercato di fare il letterman dei poveri, ha fatto il passo più lungo della gamba, è inciampato e ora si crede umberto eco
[...]

Letterman e' piu' spietato di Luttazzi, e non ho dubbi che se avesse avuto per le mani un "Travaglio" americano con un cosi' interessante opuscolo l'avrebbe parimenti invitato in trasmissione, quello su cui ha inciampato Luttazzi non e' altro che regime.
Comunque parli di Fontecedro come se si trattasse di una boiata comica fine a se stessa, riguardati qualche spezzone, perche' non era affatto banale, ne superficiale.

tdi150cv
04-09-2009, 21:16
cioè ... luttazzi ...

ma andiamo a lavorare invece di perdere tempo ...

entanglement
04-09-2009, 21:33
Letterman e' piu' spietato di Luttazzi, e non ho dubbi che se avesse avuto per le mani un "Travaglio" americano con un cosi' interessante opuscolo l'avrebbe parimenti invitato in trasmissione, quello su cui ha inciampato Luttazzi non e' altro che regime.
Comunque parli di Fontecedro come se si trattasse di una boiata comica fine a se stessa, riguardati qualche spezzone, perche' non era affatto banale, ne superficiale.

luttazzi non è un cretino e sa benissimo di che persona si tratta, avendo lavorato nelle sue reti a lungo.
vero è che coi se e coi ma non si fa la storia, ma il momento in cui luttazzi ha scelto di invitare Travaglio la dice lunghissima.

berlusconi è il personaggio che sappiamo e poco si presta alla critica, così per usare un eufemismo, ed è finita come sappiamo, e come luttazzi si poteva immaginare.

sul prof. Fontecedro, è una macchietta a margine di un programma sportivo. gradevole e simpatico finchè vuoi ma pur sempre una macchietta.

dave4mame
04-09-2009, 21:46
il pezzo è almeno piacevole da leggere.

il contenuto è quantomeno discutibile.
in pratica il nostro amico si riserva il diritto di fare battute crude(li), ma taccia gli altri che le fanno di essere nazisti.

forse ignora (o fa finta di ignorare) che le battute più ficcanti sugli ebrei se le raccontano gli ebrei stessi.


ps.
a me quella di anna frank mi ha piegato...

ZetaGemini
04-09-2009, 22:59
beh voi vedete satira in tv???

io no... anche perchè se qualcuno dice qualcosa su berlusca e soci loro querelano... basta vedere la battuta della littizzetto...

In tutti i paesi i politici vengono sfottuti pesantemente (vedi america) tranne che in italia... che bel paese...

Tensai
04-09-2009, 23:32
cioè ... luttazzi ...

ma andiamo a lavorare invece di perdere tempo ...

Già, tu continua a guardare il bagaglino.

Tensai
04-09-2009, 23:34
forse ignora (o fa finta di ignorare) che le battute più ficcanti sugli ebrei se le raccontano gli ebrei stessi.


No, se non sbaglio ha pubblicato un post anche su quello, però menzionando le battute di Pryor sui "nigga", dicendo che se le stesse battute le avesse fatte Woody Allen sarebbero state razziste.

AccadueO
04-09-2009, 23:37
il pezzo è almeno piacevole da leggere.

il contenuto è quantomeno discutibile.
in pratica il nostro amico si riserva il diritto di fare battute crude(li), ma taccia gli altri che le fanno di essere nazisti.

forse ignora (o fa finta di ignorare) che le battute più ficcanti sugli ebrei se le raccontano gli ebrei stessi.

Dovresti rileggere, c'è qualche punto, che , forse ti è sfuggito:

"Lo stesso accadrebbe (si tratterebbe cioè di satira, non di violenza) se a fare la battuta sul tumore al seno fosse una donna colpita da tumore al seno. Mai sottovalutare il valore del contesto: Richard Pryor (http://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Pryor) può fare tutte le battute che vuole sui «niggers»; le stesse battute in bocca a Woody Allen diventerebbero razziste."

capisci, quindi, il contesto; è importante inquadrare anche chi parla di cosa.

La battuta del nazista verso l'ebreo è prepotenza, ma anche (aggiungo io) quella di un bolvevico verso un dissidente deportato in siberia, entrambe rappresentano l'arroaganza, lo sfottò, del forte verso il debole.

Non così invece, se una battuta è fatta da un ebreo verso ebrei, quella è autoironia.

La vera satira non colpisce i deboli e le vittime, ma il potente di turno.

Non è, quindi la crudezza, o il cinismo della battuta il problema posto ma il bersaglio.
Comunque il discorso fatto da Luttazzi non si esaurisce qui, è molto più complesso, e parla anche del grottesco e dello humor nero, ma in sintesi, penso che sia questo il succo del discorso.



ps.
a me quella di anna frank mi ha piegato...

Che cosa brutta hai detto.

E' semplicemente orribile. Ciò mi fa pensare che tu abbia simpatie fascistioidi.

rip82
05-09-2009, 00:57
luttazzi non è un cretino e sa benissimo di che persona si tratta, avendo lavorato nelle sue reti a lungo.
vero è che coi se e coi ma non si fa la storia, ma il momento in cui luttazzi ha scelto di invitare Travaglio la dice lunghissima.

berlusconi è il personaggio che sappiamo e poco si presta alla critica, così per usare un eufemismo, ed è finita come sappiamo, e come luttazzi si poteva immaginare.

sul prof. Fontecedro, è una macchietta a margine di un programma sportivo. gradevole e simpatico finchè vuoi ma pur sempre una macchietta.

Luttazzi pero', pur conoscendo il personaggio, lavorava per la RAI, che non e' la tv privata di silvio, non vedo per quale motivo non avesse dovuto invitare Travaglio, era nelle sue facolta' di invitare chi piu' lo aggradasse. Ed il momento in cui ha deciso di invitare Travaglio fu un mese dopo l'uscita del suo libro, al massimo potrebbe dirla lunghissima sul fatto che non avrebbe potuto invitarlo prima che uscisse la pubblicazione, quando avrebbe dovuto parlarne altrimenti? Non capisco proprio...

sirbone72
05-09-2009, 14:31
Personalmente, quello di Luttazzi mi sembra un intervento profondo, che mi piace soprattutto perché espone le proprie tesi argomentandoleapprofonditamente.
Poi si può non essere d'accordo, ma liquidarlo con sufficienza come qualcuno hafatto qui mi sembra quanto meno superficiale...

dave4mame
05-09-2009, 14:35
Che cosa brutta hai detto.

E' semplicemente orribile. Ciò mi fa pensare che tu abbia simpatie fascistioidi.

francamente, me ne infischio.

dave4mame
05-09-2009, 14:38
No, se non sbaglio ha pubblicato un post anche su quello, però menzionando le battute di Pryor sui "nigga", dicendo che se le stesse battute le avesse fatte Woody Allen sarebbero state razziste.

cioè, ci rendiamo conto del fatto che è una stronzata, vero?
una battuta o "piega" o "non piega".
l'idea che solo un ebreo può fare una battuta su un ebreo è semplicemente stupida.

è come dire che solo un carabiniere può fare una battuta sui carabinieri.

sirbone72
05-09-2009, 15:15
cioè, ci rendiamo conto del fatto che è una stronzata, vero?
una battuta o "piega" o "non piega".
l'idea che solo un ebreo può fare una battuta su un ebreo è semplicemente stupida.

è come dire che solo un carabiniere può fare una battuta sui carabinieri.

Mi dispiace contraddirti, ma io non la reputo affatto una stronzata, anzi!

Encounter
05-09-2009, 16:58
Niente male questa disamina di Luttazzi

Ileana
05-09-2009, 17:09
Dopo aver letto tutto, vado a comprarmi i cofanetti dei Griffin.

takeme
05-09-2009, 17:17
apprezzo Luttazzi ma quest'analisi mi sembra alquanto discutibile
visto che fa batutte crudissime su aborto, pedofilia stupri,stragi e quant'altro
allora anche in questo caso sarebbero battute fascistoidi?
riportando quello che lui stesso scrive
"la violenza sulla vittima non è un tabù che si può infrangere come niente fosse"

Tensai
05-09-2009, 18:23
è come dire che solo un carabiniere può fare una battuta sui carabinieri.
Parliamo di una categoria professionale, invece che di un etnia, in che modo la cosa dovrebbe centrare?

dave4mame
05-09-2009, 19:58
Parliamo di una categoria professionale, invece che di un etnia, in che modo la cosa dovrebbe centrare?

ah, quindi il "veto" sarebbe solo su base etnica, è così?

ma approfondiamo.
etnica nel senso di "razza" (e quindi, grazie a dio posso raccontare la classica "c'è un italiano, un francese e un tedesco") o di nazionalità (e quindi mi tocca rimpiazzare lo scozzese con il genovese)?

ma se poi mi capitasse di essere, chessò, mulatto, significa che

1) posso raccontare barzellette che riguardano entrambe le etnie
2) posso raccontarle ma solo una "negra" e una "bianca", rispettando l'ordine
3) non posso raccontarle proprio
4) posso raccontarle ma solo se fanno ridere la metà.

ci rendiamo conto che è una stronzata in assoluto, e lo è ancora di più se profferita da uno come luttazzi che ha basato la sua comicità sulla "cattiveria" delle battute?


diciamo piuttosto che non mi stupirei se la sua "accademia" sia un espediente per raccattare battute "a gratis"...

blamecanada
05-09-2009, 20:13
La satira è nobile perché il suo bersaglio (il potere e le sue declinazioni oppressive) merita di essere attaccato. [...]
Il potere usa il ridicolo, il dileggio e lo sfottò per aumentare il conformismo generale.[...]
Il dileggio invita la massa a prendere le distanze dalla vittima e a partecipare del divertimento sadico del violento.
[...]partecipano del clima fascistoide [...] battute in cui si deride una vittima: se ne banalizza la tragedia vera, schierandosi coi carnefici. Esempi:
Venduto il costume originale di Superman. In omaggio una sedia a rotelle e una macchina per respirare.
Tumore seno: una vittima ogni 45'. A rischio i campionati di calcio femminile.
Qualcuno ha obiettato: «E allora la tua battuta sul feto abortito che sa di pollo crudo»? Come se l'argomento fosse il buon gusto. L'umorismo è sospensione del sentimento e può arrivare fino al grottesco più cinico; ma se sei cinico a spese di una vittima e ne prendi in giro la sofferenza, fai umorismo fascistoide, cioè eserciti una violenza. La battuta del feto abortito, invece, prende in giro me e l'idea che io, per esprimere quel giudizio, ne abbia assaggiato uno.
Ho sottolineato gli aspetti secondo me piú significativi.

Mai sottovalutare il valore del contesto: Richard Pryor può fare tutte le battute che vuole sui «niggers»; le stesse battute in bocca a Woody Allen diventerebbero razziste.
A questo riguardo non credo che Luttazzi intenda “solo un x può fare battute sugli x” (sostituendo a x: negro, ebreo, palestinese, mussulmano etc), sarebbe un'assurdità, ma che bisogna avere una certa sensibilità.
Se un ebreo fa una battuta su un ebreo, la sua stessa presenza fisica mostra che non può essere una battuta antisemita.
Se invece a farla è qualcun altro, si deve fare capire che non è una battuta antisemita in qualche altro modo, visto che la presenza fisica non esprime alcun messaggio in tal senso.
Una battuta sugli ebrei fatta da un naziskin non fa ridere, perché la sua battuta non attacca il razzismo, ma lo veicola. Anche se le parole sono le stesse. Perché? A causa del contesto.

Immaginate un negro che dice in modo serio: “Io odio i negri”.
Immaginate un bianco con la testa rasata che dice: “Io odio i negri”.
Il messaggio è lo stesso o è diverso? È diverso, anche se le parole sono diverse, per il contesto.
Se lo stesso bianco con la testa rasata avesse una maglietta di Micheal Jordan sarebbe già diverso: la maglietta di uno sportivo afroamericano renderebbe evidente il senso antifrastico.

La satira serve a veicolare una presa di posizione nei confronti della realtà:
se questa abilità ti serve a veicolare un'idea razzista, sei un razzista.

IL VALORE DEL CONTESTO. Entuan fa un altro esempio: nei giorni in cui Arafat lottava tra la vita e la morte, Letterman disse la battuta seguente: «Notizie dal mondo: Yasser Arafat aggrappato alla morte». Questa è satira o ha connotati fascistoidi?
Quella battuta di Letterman rivela il valore del contesto, in questo caso ideologico. Per chi considera Arafat uno che lottava per la liberazione della Palestina (buona parte dell'Europa e il mondo arabo), la battuta si pone dalla parte dello scherno ed è fascistoide. Per chi considera Arafat un terrorista (Letterman, Bush) la battuta attacca un bersaglio meritevole. Una battuta satirica rivela il tuo mondo di valori e ti giudica di fronte alla storia. Quella fotogag su Anna Frank è legittima, per un nazista. Quando si fa satira, l'ideologico è un contesto fondamentale.

Luttazzi vuole dire che con la satira si prende una posizione politica, il fatto che si possa ridere non significa che ciò che si dice non sia serio.
Qui Letterman prende posizione contro Arafat, perché lo considera un terrorista, e quindi un carnefice, quindi meritevole di essere attaccato.
Se Letterman parlando dei campi di sterminio ed Anne Frank prendesse posizione contro Anne Frank, significherebbe che la considera degna di esssere attaccata.

IN MOLTI mi hanno chiesto se, in Rai, quella a Vauro fu censura giusta, visto che era passato poco tempo dalla tragedia abruzzese. Non facciamo confusione: il bersaglio della vignetta di Vauro non erano le vittime, ma il governo Berlusconi. Era satira.
Luttazzi dice che Vauro poco dopo la tragedia abruzzese prese posizione contro il governo criticando l'inefficenza degl'interventi, questa è satira, perché non attacca le vittime.
Se avesse preso posizione contro i terremotati, deridendoli, sarebbe stato umorismo fascistoide.

blamecanada
05-09-2009, 20:21
ah, quindi il "veto" sarebbe solo su base etnica, è così?
No, dipende dalla posizione che si prende.
È differente fare una battuta sul razzismo o fare una battuta a favore del razzismo.

Ovviamente dipende anche dal contesto, tra amici si capisce dal contesto che una battuta apparentemente razzista non è davvero a favore del razzismo, senza specificare nulla, perché ci si conosce. In altri contesti bisogna attuare altri stratagemmi perché questo si capisca.
Nella misura in cui una battuta sul razzismo può sembrare un appoggio ad idee razzista, è umorismo fascistoide (a meno che non si ritenga che il razzismo sia una buona cosa).

E questo vale per qualsiasi categoria, non solo etnica.

entanglement
05-09-2009, 20:23
ah, quindi il "veto" sarebbe solo su base etnica, è così?

ma approfondiamo.
etnica nel senso di "razza" (e quindi, grazie a dio posso raccontare la classica "c'è un italiano, un francese e un tedesco") o di nazionalità (e quindi mi tocca rimpiazzare lo scozzese con il genovese)?

ma se poi mi capitasse di essere, chessò, mulatto, significa che

1) posso raccontare barzellette che riguardano entrambe le etnie
2) posso raccontarle ma solo una "negra" e una "bianca", rispettando l'ordine
3) non posso raccontarle proprio
4) posso raccontarle ma solo se fanno ridere la metà.

ci rendiamo conto che è una stronzata in assoluto, e lo è ancora di più se profferita da uno come luttazzi che ha basato la sua comicità sulla "cattiveria" delle battute?


diciamo piuttosto che non mi stupirei se la sua "accademia" sia un espediente per raccattare battute "a gratis"...

esatto.

e diciamo anche che stavolta luttazzi ha pestato una cacca grossa come una montagna con st'uscita.

peraltro noto uno stucchevole ed insistito ricorso al termine "fascismo". visto che dai libri di storia ne ho tratto una definizione temporalmente limitata, mi piacerebbe sapere cosa luttazzi (e molti altri) intendono con questo termine.

entanglement
05-09-2009, 20:27
Luttazzi vuole dire che con la satira si prende una posizione politica, il fatto che si possa ridere non significa che ciò che si dice non sia serio.
...
Se avesse preso posizione contro i terremotati, deridendoli, sarebbe stato umorismo fascistoide.

eccolo qua.

ora definiscimi cosa intendi per "fascismo"

intendi dire "cattivo gusto"/"cinico"/"disempatico" ?

e scusa, con la satira NON si prende posizione politica. la satira sbeffeggia, con esiti variabili.

dave4mame
05-09-2009, 20:29
la gag su anna frank, imo, fa ridere perchè tutti sanno chi è anna frank, tutti conoscono la storia.
la battuta del nascondino assolve a uno dei classici "trucchi" della gag; un rapido e radicale cambio del "punto di vista".

è cattiva? senz'altro si. fa ridere? alcuni; io fra questi. devo sentirmi in colpa? ma non ci penso nemmeno.

però mi sorge un dubbio.
chi l'ha battuta l'ha concepita è ebreo (nel qual caso poteva farla) o no (nel qual caso è un fascista)?



ps.
suggerisco di rivederci qualche puntata dei "tg" di luttazzi.
poi facciamo la spunta di quante sono le battute (moltissime oggettivamente "da piega") che possono essere tacciate di fascismo.

entanglement
05-09-2009, 20:53
infatti eccolo qua

http://www.youtube.com/watch?v=3pQ7BeOJD2Q&feature=related

blamecanada
05-09-2009, 20:58
eccolo qua.
ora definiscimi cosa intendi per "fascismo"
intendi dire "cattivo gusto"/"cinico"/"disempatico" ?
Ho usato il termine utilizzato da Luttazzi “fascistoide”, se non piace se ne può usare altro, per cosa intende, si veda sotto.


e scusa, con la satira NON si prende posizione politica. la satira sbeffeggia, con esiti variabili.
No. Quella è comicità. Come il bagaglino: un programma comico (neanche molto a dire il vero), ma non satirico.
La satira invece utilizza l'umorismo per trattare argomenti seri, prendendo posizione. Almeno io intendo questo.

peraltro noto uno stucchevole ed insistito ricorso al termine "fascismo". visto che dai libri di storia ne ho tratto una definizione temporalmente limitata, mi piacerebbe sapere cosa luttazzi (e molti altri) intendono con questo termine.

Per fascista s'intende quanto segue:
Dizionario Sabatini-Coletti
fascista [fa-scì-sta] agg., s. (pl.m. -sti)
2 estens. Chi interpreta i rapporti sociali come rapporti di forza e quindi con prepotenza e intolleranza

Dizionario De Mauro-Paravia
fa|scì|sta
2b agg., s.m. e f. FO estens., che, chi si comporta in modo autoritario, reazionario e antidemocratico, o impone le proprie convinzioni con violenza brutale

Questa è l'accezione piú comune del termine fascista in senso estensivo, presente anche in altre lingue europee (ad esempio in inglese): persona autoritaria, violenta, intollerante.
Non vorrei che la si buttasse in politica per un termine, per me si può dire anche “marklar”, l'importante è capire, per tutta una serie di motivi storici, il termine fascismo è invalso per indicare autoritarismo, violenza, intolleranza.


la gag su anna frank, imo, fa ridere perchè tutti sanno chi è anna frank, tutti conoscono la storia.
la battuta del nascondino assolve a uno dei classici "trucchi" della gag; un rapido e radicale cambio del "punto di vista".
è cattiva? senz'altro si. fa ridere? alcuni; io fra questi. devo sentirmi in colpa? ma non ci penso nemmeno.
però mi sorge un dubbio.
chi l'ha battuta l'ha concepita è ebreo (nel qual caso poteva farla) o no (nel qual caso è un fascista)?
ps.
suggerisco di rivederci qualche puntata dei "tg" di luttazzi.
poi facciamo la spunta di quante sono le battute (moltissime oggettivamente "da piega") che possono essere tacciate di fascismo.
Io la scena dei Griffin su Anne Frank non l'ho vista, quindi non mi esprimo sul caso specifico.
Il punto è che l'autore non ebreo deve in qualche modo mettere in luce di non essere antisemita, mentre un ebreo non ne ha bisogno, perché è sottinteso.

In generale però credo che i Griffin facciano comicità “leggera” e demenziale, i Griffin in genere non veicolano alcuna presa di posizione. Secondo me un tale tipo di comicità dovrebbe evitare gli argomenti seri, dei quali per definizione non si dovrebbe parlare con leggerezza.
Poi in questo caso specifico non so, non avendo visto la scena.

Poi è anche una questione di sensibilità personale.

dave4mame
05-09-2009, 21:10
Io la scena dei Griffin su Anne Frank non l'ho vista, quindi non mi esprimo sul caso specifico.


nemmeno io; ho visto solo il jpeg poco sopra; e quello secondo me è una "buona battuta"


Il punto è che l'autore non ebreo deve in qualche modo mettere in luce di non essere antisemita, mentre un ebreo non ne ha bisogno, perché è sottinteso.

e questo ci può stare.
però non è che il mondo è diviso tra ebrei e nazisti e chi non è il primo è necessariamente il secondo.
sulla base dello stesso principio, se faccio una battuta sulle donne devo far capire di non essere misogino?

ma, comunque il casus belli è generato dall'accusa di essere fascisti rivolta a "chi ne ride e poi non se ne pente"; il che è francamente ridicolo.

tornando a luttazzi e au suoi insegnamenti.
la puntata linkata da entaglement non è senz'altro una delle migliori (almeno... ricordo di aver riso molto di più; qui le battute mi sembrano molto loffie).
sarei però curioso di sapere cosa direbbe lo stesso luttazzi circa l'ironia sulla popolazione che muore di colera.
li non vale la regola del "troppo recente"? erano notizie DELLA SETTIMANA

blamecanada
05-09-2009, 21:32
nemmeno io; ho visto solo il jpeg poco sopra; e quello secondo me è una "buona battuta"
Beh, quella sul nascondino a me non ha fatto ridere.
Credo però che se mi avesse fatto ridere, l'avrei comunque trovata abbastanza di cattivo gusto. Per carità, le battute di cattivo gusto possono anche far ridere, però rimangono battute di cattivo gusto.

e questo ci può stare.
però non è che il mondo è diviso tra ebrei e nazisti e chi non è il primo è necessariamente il secondo.
Vero, ma è di buon gusto deridere gli ebrei di un campo di sterminio? Io credo di no.
Dipende sempre dal contesto in cui si fa: le battute di cattivo gusto si possono anche fare, ma in un contesto adeguato.
Quando si fa ironia su argomenti simili su dei mezzi di comunicazione di massa si deve essere cauti, soprattutto sapendo che ci sono tuttora gruppi neonazisti che di tanto in tanto pestano a sangue qualcuno.

sulla base dello stesso principio, se faccio una battuta sulle donne devo far capire di non essere misogino?
Se la tua battuta lascia adito a tale interpretazione, dovresti, se reputi che le donne siano una categoria discriminata.
Quindi se la fai coi tuoi amici non c'è problema, ma se la fai alla tv o su un giornale devi dar modo di capire che non è tua intenzione essere davvero offensivo nei confronti delle donne. Questo è importante soprattutto nel caso di battute molto pesanti.

tornando a luttazzi e au suoi insegnamenti.
la puntata linkata da entaglement non è senz'altro una delle migliori (almeno... ricordo di aver riso molto di più; qui le battute mi sembrano molto loffie).
sarei però curioso di sapere cosa direbbe lo stesso luttazzi circa l'ironia sulla popolazione che muore di colera.
li non vale la regola del "troppo recente"? erano notizie DELLA SETTIMANA
Credo lí valesse il discorso tragedia+spazio. In ogni caso non sono il suo avvocato, magari se glielo segnali sul suo blog ti risponde.

In ogni caso con questa discussione non intendevo porre l'articolo come dogma, ma semplicemente offrire uno spunto di riflessione.

dave4mame
05-09-2009, 21:51
e come tale è stato preso ;)

entanglement
06-09-2009, 09:03
Per fascista s'intende quanto segue:
Dizionario Sabatini-Coletti
fascista [fa-scì-sta] agg., s. (pl.m. -sti)
2 estens. Chi interpreta i rapporti sociali come rapporti di forza e quindi con prepotenza e intolleranza

Dizionario De Mauro-Paravia
fa|scì|sta
2b agg., s.m. e f. FO estens., che, chi si comporta in modo autoritario, reazionario e antidemocratico, o impone le proprie convinzioni con violenza brutale

Questa è l'accezione piú comune del termine fascista in senso estensivo, presente anche in altre lingue europee (ad esempio in inglese): persona autoritaria, violenta, intollerante.
Non vorrei che la si buttasse in politica per un termine, per me si può dire anche “marklar”, l'importante è capire, per tutta una serie di motivi storici, il termine fascismo è invalso per indicare autoritarismo, violenza, intolleranza.


e nel dire una battuta cinica cosa c'è di autoritario, reazionario, antidemocratico, violento, intollerante ?

per esempio:

http://encyclopediadramatica.com/Image:Retarded.jpg

chi dovrei essere secondo luttazzi per ridere di questa immagine senza essere tacciato di fascistoidismo ?

dave4mame
06-09-2009, 09:20
orcatrota... me la stampo in formato gigante e me la appendo a fianco al monitor.

Ileana
06-09-2009, 09:23
Tanto per essere precisi: http://en.wikipedia.org/wiki/Seth_MacFarlane

Non ci metto la mano sul fuoco (anche perchè sulla pagina c'è chiaramente scritto che è ateo) ma il nome potrebbe tradire un'origine ebrea (ma non ci metto la mano sul fuoco, il mio mio dirlo sta nel fatto che qualsiasi personaggio nei telefilm/cartoni che ho visto di nome Seth è chiaramente riconducibile ad almenouna parte della famiglia di fede ebraica).

Però, in ogni caso, dalla sua biografia, non mi pare possa essere tacciato di razzismo o fascismo:
MacFarlane is an atheist.[20] He came to support gay rights and gay marriage after a family member wondered aloud whether his gay cousin's homosexuality could be "cured."[20] The incident angered MacFarlane, who said in a 2008 interview in The Advocate, it "was fucking horrifying to hear from somebody that you love."

Political beliefs

MacFarlane is a supporter of the Democratic Party.[20] He donated $33,500 to Democratic causes such as the Democratic Senatorial Campaign Committee and the Democratic Congressional Campaign Committee.[80] In addition, he also donated $10,000 to U.S. President Barack Obama, and spoke at an Obama rally.[80]


In ogni caso mi pare un:
http://media.ebaumsworld.com/picture/Baconator96/UltraFail.png



Arduo informarsi su chi è il creatore di una serie televisiva?


E in ogni caso la 'comicità' come la intendiamo noi è distante anni luce da come la intendono nei paesi anglosassoni.

Arduo informarsi sul background culturale di chi produce e dei destinatari di una serie televisiva?

dave4mame
06-09-2009, 09:32
ahdiciamo piuttosto che non mi stupirei se la sua "accademia" sia un espediente per raccattare battute "a gratis"...


a pensar male...


Novità

La Palestra diventerà un libro edito da Feltrinelli col titolo Almanacco Luttazzi della Nuova Satira Italiana 2009.

Dateci dentro! *


no go paroe....

sirbone72
06-09-2009, 14:57
e nel dire una battuta cinica cosa c'è di autoritario, reazionario, antidemocratico, violento, intollerante ?

per esempio:

http://encyclopediadramatica.com/Image:Retarded.jpg

chi dovrei essere secondo luttazzi per ridere di questa immagine senza essere tacciato di fascistoidismo ?

ehhhh? ma quella dovrebbe essere una battuta che fa ridere? :mbe:

LucaTortuga
06-09-2009, 15:58
Edit

Drago
06-09-2009, 21:37
eccolo qua.

ora definiscimi cosa intendi per "fascismo"

intendi dire "cattivo gusto"/"cinico"/"disempatico" ?

e scusa, con la satira NON si prende posizione politica. la satira sbeffeggia, con esiti variabili.

nello specifico, per quel che riguarda i griffin (ho visto fino alla settima serie), ci sono battute politicamente e moralmente scorrette in ogni puntata, da qualsiasi parte lo si guardi. a me piacciono, comunque.
non ci vanno leggeri nemmeno per i loro connazionali, comunque:
http://www.youtube.com/watch?v=vlIm-riMN6Q

http://www.youtube.com/watch?v=AIWTB8POnkg

entanglement
06-09-2009, 21:49
ehhhh? ma quella dovrebbe essere una battuta che fa ridere? :mbe:

a me si :D

è un po' cinica ok

Encounter
06-09-2009, 21:56
cioè ... luttazzi ...

ma andiamo a lavorare invece di perdere tempo ...

Quando leggo questi interventi vengo immediatamente pervaso da un senso di superiorità