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View Full Version : Una mandria di BUFALE


ALBIZZIE
04-09-2009, 08:23
Feltri e una mandria di bufale
di Alessandro Gilioli

Cronistoria del fenomeno Feltri: un misto di falsi scoop, rivalutazioni del fascismo e linguaggio da bar. Fino al ritorno al 'Giornale', da trasformare in una fabbrica di linciaggi in serie Vittorio FeltriLa prima patacca accertata è del 1990, ai tempi in cui Vittorio Feltri dirige "L'Europeo": un'intervista sul rapimento Moro a tale Davide, "carabiniere infiltrato nelle Br" che avrebbe fatto irruzione nel covo di via Montenevoso. è un racconto "esplosivo" su presunti memoriali e audio di Moro dalla prigionia, con tanto di dettagli erotici sui brigatisti Franco Bonisoli e Nadia Mantovani sorpresi nudi a letto. Peccato che sia tutto falso, dalla prima all'ultima riga, e il "Davide" in questione non esista neppure.

Nasce così, quasi vent'anni fa, il fenomeno Feltri: un misto di bufale (come quella su Alceste Campanile "assassinato da Lotta Continua", mentre è stato ucciso da Avanguardia nazionale), rivalutazioni del fascismo ("Peccato che a scuola si continui a studiare la Resistenza") e linguaggio da bar (vale per tutti il titolo sul calcio negli Usa: "Agli uomini piace, alle donne no, ma i negri non lo sopportano", da cui si deduce che i "negri" non appartengono alla categoria né degli uomini né delle donne. Nel ?92 Feltri è contattato da Andrea Zanussi, editore de "L'indipendente", al quale spiega che il quotidiano "ha bisogno di una bella iniezione di merda". Detto, fatto. è il periodo di Mani Pulite e lui lo cavalca proponendo titoli come "Cieco, ma i soldi li vedeva benissimo", riferito a un presunto tangentista non vedente.

Segue un falso scoop sulla morte di Pinelli, un attacco a Indro Montanelli ("è arrivato il tuo 25 luglio"), e il linciaggio di Norberto Bobbio ("mandante morale dell'omicidio Calabresi"), più un po' di insulti alla Guardia di Finanza (che in quel periodo sta indagando sul Cavaliere). Quasi inevitabile nel ?94 la promozione al "Giornale", appena lasciato da Montanelli. Qui Feltri si fa riconoscere subito per i titoli farlocchi tra cui un mitico "La lebbra sbarca in Sicilia, contagiati a Messina quattro italiani" (vero niente). Notevole anche "Berlusconi vende la Fininvest", così come la patacca sui miliardi di Milosevic "trasportati in sacchi di juta dalla Serbia all'Italia".


Altrettanto sballate le accuse ai giudici Piercamillo Davigo e Francesco Di Maggio di essere soci in una cooperativa edilizia con Curtò e Ligresti. Non mancano nuove "inchieste" revisioniste sul fascismo, come quella sull'attentato di via Rasella corredata da una foto falsificata della testa di un bambino staccata dal tronco: la cosa arriverà alla Cassazione, che nell'agosto 2007 condannerà il direttore parlando di un "quadro di vere e proprie false affermazioni". Avanti così, e nel ?95 Feltri si inventa che "la scorta del presidente Scalfaro ha sparato a un elicottero dei pompieri" (ovviamente è il periodo dello scontro politico fra il Quirinale e Berlusconi).

Di due anni dopo è un'intervista taroccata a Francesco De Gregori contro il Pci, un pezzo per cui il cantante porta Feltri in tribunale ottenendone la condanna. Sempre nel ?97 una nuova - più grave - patacca costa a Feltri il posto: è quella sul presunto "tesoro" di Antonio Di Pietro, cinque miliardi di lire che l'ex pm è accusato di aver preso da Francesco Pacini Battaglia.

Dopo parecchie querele, alla fine è lo stesso direttore a dover ammettere che si tratta di "una bufala". Segue per Feltri un periodo al "Borghese" e al gruppo Riffeser, fino alla fondazione di "Libero", dove chiama a scrivere il puparo di Calciopoli Luciano Moggi e l'ex agente del Sismi Renato "Betulla" Farina. Per lanciarsi, il quotidiano ha bisogno di fuochi artificali: di qui la falsa notizia che un centro sociale milanese è un covo dell'Eta basca, di qui uno "scoop" su Donna Rachele titolato "Mussolini era cornuto". Poi arrivano le accuse trasversali a Sergio Cofferati per l'omicidio Biagi ("La Cgil indica i bersagli da colpire") e un altro falso scoop su Berlusconi ("Vuole lasciare la politica").

Ma non basta, e allora Feltri parla di pedofilia pubblicando cinque foto di preadolescenti nudi in pose inequivocabili (con conseguente radiazione dall'Ordine, poi tramutata in "censura"). Di questa fase resta però ai posteri soprattutto l'elegante prima pagina con un disegno di Prodi nudo a quattro zampe e con il sedere alzato, pronto a farsi sodomizzare da un tappo di champagne con la faccia di Berlusconi.

Richiamato in agosto al "Giornale", Feltri parte subito con la campagna più desiderata dal suo editore, puntando a tre obiettivi: intimidire i giornalisti non allineati (occhio che se critichi il premier ma poi paghi la colf in nero o non versi gli alimenti all'ex moglie, io lo scrivo in prima pagina); livellare tutti nel fango per provare che Berlusconi non è peggiore di chi lo attacca, in base al "così fan tutti" autoassolutorio; far fuori quanti nella Chiesa osano criticare il premier. Così in poche settimane "il Giornale" diventa una fabbrica di linciaggi in serie: da Eugenio Scalfari a Enrico Mentana, da Gustavo Zagrebelsky a Concita De Gregorio, da Dino Boffo a Ezio Mauro, fino a Ted Kennedy e Gianni Agnelli (a Feltri infatti piace sparare anche sui morti). A proposito: negli ultimi anni di vita, Indro Montanelli diceva che non riconosceva più il suo "Giornale", gli sembrava "un figlio drogato". Adesso pare entrato in un'overdose senza ritorno.
(02 settembre 2009)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/feltri-e-una-mandria-di-bufale/2108531//0


Con un curriculum così, chi non lo prenderebbe come direttore di un Giornale?

MadJackal
04-09-2009, 08:37
Feltri è uno di quei giornalisti che avrebbero dovuto radiare dall'albo già qualche annetto fa - ci sono solo arrivati vicini. Ha scritto davvero troppe cazzate, e continua a farlo :rolleyes:

Amodio
04-09-2009, 08:44
mio padre prende "il giornale" solo in quanto esce come copiagratuita di "latina oggi" che sarebbe un giornale locale

vi giuro, se comprate topolino fa meno ridere!!!!, è qualcosa di abominevole, su 30 pagine 25 sono dedicate fisse ogni giorno a berlusca ed a screditare gli attacchi, 2 pagine di attualità e 3 sulla posta dei lettori

in pratica giudicate voi se un giornale normale possa costare veramente un euro e 20 oppure andare regalato come succede ora

anonimizzato
04-09-2009, 08:44
Solo per ricordare una delle sue più recenti "perle" giornalistiche

http://dieschlangengoettin.files.wordpress.com/2009/05/liberocontroveronica3.jpg

Stigmata
04-09-2009, 08:45
E meno male che fa la morale (a comando) agli altri.

dave4mame
04-09-2009, 08:48
adesso però, se hanno i coglioni, la mettono in prima pagina dell'edizione cartacea

Jacoposki
04-09-2009, 08:59
adesso però, se hanno i coglioni, la mettono in prima pagina dell'edizione cartacea

chi? cosa? 0_o

FabioGreggio
04-09-2009, 09:47
http://i401.photobucket.com/albums/pp92/stomau/feltri.jpg

dave4mame
04-09-2009, 09:58
chi? cosa? 0_o

la versione cartacea di repubblica è un giornale completamente diverso da quello elettronico.

il primo è un giornale tutto sommato "neutro"; sul secondo vengono scritte notizie diciamo di "difficile riscontro" (ricordo un articolo in cui si facevano allusioni nemmeno troppo velate secondo le quali il jet di berlusconi avrebbe causato un incidente mortale).

ora... voglio vedere se l'articolo di cui sopra arriverà sulla versione cartacea.

anonimizzato
04-09-2009, 09:59
http://i401.photobucket.com/albums/pp92/stomau/feltri.jpg

Sublime! :D

Jacoposki
04-09-2009, 10:04
la versione cartacea di repubblica è un giornale completamente diverso da quello elettronico.

il primo è un giornale tutto sommato "neutro"; sul secondo vengono scritte notizie diciamo di "difficile riscontro" (ricordo un articolo in cui si facevano allusioni nemmeno troppo velate secondo le quali il jet di berlusconi avrebbe causato un incidente mortale).

ora... voglio vedere se l'articolo di cui sopra arriverà sulla versione cartacea.

ok avevo capito giusto: forse non hai notato che è un articolo dell'espresso. Ok che il gruppo editoriale è lo stesso ma al massimo lo troverai sul cartaceo dell'espresso, non penso di repubblica.

ALBIZZIE
04-09-2009, 10:11
adesso però, se hanno i coglioni, la mettono in prima pagina dell'edizione cartacea

no, i coglioni sono già a libro paga de il giornale.


http://espresso.repubblica.it/
qui lo danno già IN EDICOLA

Ja]{|e
04-09-2009, 10:28
LINK (http://www.julienews.it/notizia/cronaca/la-trombetta-delleditore-chi-e-vittorio-feltri/31594_cronaca_2.html)

03/09/2009, ore 07:11
La Trombetta dell'editore. Chi è vittorio Feltri.
di: Raffaele Pirozzi

Il pezzo che segue non è un originale. In realtà è stato costruito raccogliendo vari ‘rifiuti differenziati’ dalla rete. Vuole dimostrare come, con poche e mirate informazioni, è possibile creare un’informazione spazzatura. Di quelle che ambiscono a ‘distruggere’ taluni personaggi della nostra storia politica e sociale. Tutto sommato non è stato un lavoro difficile, piuttosto si tratta di un’esercitazione sul tema.

Il soggetto, giusto per restare alla cronaca, è Vittorio Feltri, direttore del Giornale archetipo e mentore per chi vuole avvicinarsi al mestiere del giornalista, quello, per intenderci, che rifuggiva Montanelli.

Il compianto Indro Montanelli fu cacciato nel 1994 da Silvio Berlusconi dalla direzione del Giornale (che aveva fondato e diretto per 20 anni) perchè, disse, «non voglio ridurmi a trombetta di un editore in fregola di avventure politiche».

Nel dicembre 1993 Feltri disse al Corriere: «Io al Giornale? Ma che cretinata. Berlusconi non mi ha offerto neppure un posto da correttore di bozze». Infatti un mese dopo Feltri diventa direttore del Giornale. Quando nel marzo 2001, durante la trasmissione televisiva "Il Raggio Verde" di Michele Santoro, Feltri dà del voltagabbana a Montanelli, questi, oramai 90enne e già malato (morirà a luglio), telefona in diretta ringraziando Travaglio per aver ricostruito fedelmente i fatti e per sbugiardarlo e raccontare la verità, ricordando come Feltri si fosse messo al servizio di Berlusconi dopo che questi aveva cacciato il vecchio Indro con l'inganno e con l'aiuto della redazione alla quale aveva promesso aumenti di stipendio se si liberavano di lui. Sul momento Feltri diventa paonazzo e tartaglia qualcosa mentre Indro gli dà del servo del padrone, poi all'indomani gli spara addosso su Libero: "Santoro getta in campo anche Montanelli". A luglio 2006 Feltri dichiara: "Se Montanelli fosse vivo, lavorerebbe a Libero". La storia ha decretato che mai Montanelli ha scritto un rigo su un giornale diretto da Feltri (Europeo, Indipendente, Giorno, Borghese, Libero). Che cosa pensava di Feltri, Montanelli lo dichiarò al Corriere nel 1995: «Il suo Giornale confesso che non lo guardo nemmeno, per non avere dispiaceri. Mi sento come un padre che ha un figlio drogato e preferisce non vedere. Comunque, non è la formula ad avere successo, è la posizione: Feltri asseconda il peggio della borghesia italiana. Sfido che trova i clienti!».

è possibile rivedere il pezzetto della trasmissione sul sito YouTube: www.youtube.com/watch?v=1BoJtPp9oQY&NR=1

Le brillanti tappe della carriera (ndr).

1994. Passato al Giornale, insinua che i giudici Davigo e Di Maggio sarebbero iscritti ad una cooperativa edilizia assieme al giudice corrotto Diego Curtò e a Salvatore Ligresti. Non è vero niente, e Feltri verrà condannato dal tribunale.

1996. Il direttore Vittorio Feltri e il giornalista del "Giornale" Giancarlo Perna sono stati condannati dal Tribunale di Monza per diffamazione a mezzo stampa nei confronti del giudice Antonino Caponnetto. Il procedimento si riferiva a un articolo, comparso sul quotidiano il 20 marzo del 1994, in cui tra l'altro venivano messi in discussione i rapporti tra Caponnetto e Falcone.

1997. Quaranta milioni di risarcimento ad Antonio Di Pietro. E' quanto dovranno versare all'ex magistrato Gianluigi Nuzzi e Vittorio Feltri, direttore de Il Giornale, condannati ieri dal Tribunale per diffamazione. L'articolo che aveva indotto Di Pietro a sporgere querela perchè "accusato" di avere divulgato i documenti degli interrogatori legati all'inchiesta di Tangentopoli risale al 30 gennaio '96. Nel pezzo, firmato da Nuzzi, si affermava che "negli anni d'oro di Mani pulite timonata da Antonio Di
Pietro tutto era diverso: i verbali finivano direttamente in edicola e, soprattutto, sull'Espresso". Per ben due anni il quotidiano di Feltri accusa l’ex PM di aver intascato soldi (circa 5 miliardi) dal faccendiere D’Adamo. Scoperta l’infondatezza di quelle accuse il direttore è costretto alle scuse ed a pubblicare un ampio servizio che smentisce, in sole due pagine, due anni di campagna di stampa. Feltri fu costretto a lasciare la direzione.

1998. Pier Francesco Pacini Battaglia ha vinto la sua prima causa da quando è finito al centro di una serie di inchieste da parte di varie procure italiane. L'ex banchiere e uno dei suoi legali, l'avvocato Giuseppe Lucibello, erano parti offese in un processo per diffamazione davanti al tribunale di Monza, per un articolo pubblicato il 22 dicembre 1995 dal 'Giornale': condannati a una multa l' autore dell' articolo Andrea Pasqualetto e il direttore del quotidiano, Vittorio Feltri. I due giornalisti inoltre dovranno versare una provvisionale di 15 milioni ciascuno per Lucibello e Pacini.

2001. Il 21 novembre 2001 Feltri viene radiato dall’albo dei giornalisti. La delibera del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia viene presa (all’unanimità) per aver pubblicato la lista dei nomi dei cittadini italiani sotto procedimento giudiziario (non condannati, ndr) per accuse di pedofilia. Nel febbraio del 2003 l’Ordine Nazionale dei giornalisti di Roma annulla il provvedimento di radiazione che era stato preso a Milano.

2005. Il giudice monocratico di Bologna Letizio Magliaro ha condannato il direttore di Libero, Vittorio Feltri, ad un anno e sei mesi per la diffamazione del senatore Ds Gerardo Chiaromonte, poi scomparso nel 2003. Il processo era relativo ad un articolo apparso a fine anni '90 sul Qn, il quotidiano nazionale della Poligrafici Editoriale, proprietaria anche de Il Resto del Carlino, la Nazione e il Giorno, di cui a quel tempo Feltri aveva assunto la direzione. Nel pezzo il nome del senatore veniva indicato come uno di quelli inseriti nel dossier Mitrokhin, ovvero la lista di collaboratori occulti dell'Unione Sovietica compilata da un ex archivista del Kgb. Feltri, in particolare, era direttore di Qn. Nello stesso processo, invece, è stato assolto Gabriele Canè, allora direttore de il Resto del Carlino.

2007. Il giudice monocratico di Monza ha condannato oggi il direttore del quotidiano Libero, Vittorio Feltri, a 900 euro di multa per diffamazione nei riguardi del pm di Potenza Henry John Woodcock. Il magistrato - che aveva chiesto ed ottenuto l'arresto di Vittorio Emanuele di Savoia - aveva presentato querela, ritenendo offesa la sua reputazione dal contenuto di un articolo di Feltri apparso il 17 giugno dello scorso anno su Libero, dal titolo "Che bordello, hanno arrestato il re".

2007. Il 7 agosto 2007 è condannato assieme a Francobaldo Chiocci e alla società Europea di Edizioni spa dalla Corte di Cassazione a versare un risarcimento di 45 mila euro in favore di Rosario Bentivegna, uno degli autori dell'attacco di via Rasella, per il reato di diffamazione. Il quotidiano Il Giornale aveva pubblicato alcuni articoli, tra i quali un editoriale di Feltri, nei quali Bentivegna era stato paragonato a Erich Priebke.


Gli editori. Breve cronistoria di tutti i suoi editori che hanno avuto qualche problema con la giustizia. Si parte da lontano: da Tassan Din e Rizzoli, Corriere in piena era P2, per chi si ricorda. Poi passa all’Europeo, dove c’è tutto quel piccolo scandaluccio Gemina. “Nessun arresto, ma ci è mancato poco”. Passa all’Indipendente, e “mi blindano l’amministratore”. Passa al Giornale: Paolo Berlusconi in manette. Infine Libero, e Angelucci in cella. Ora torna al Giornale… chi vivrà vedrà… (ndr).


L’amico Renato Farina è stato vicedirettore di Vittorio Feltri al Giornale e al Resto del Carlino. Fino all'ottobre del 2006 è stato Vicedirettore di Libero, che ha fondato con Vittorio Feltri nel luglio del 2000. Su richiesta avanzata dal Procuratore generale della Repubblica di Milano, il 29 marzo 2007 è stato radiato dall'Ordine dei Giornalisti, dopo avere ammesso di aver collaborato, da vicedirettore di Libero, con i Servizi segreti italiani fornendo informazioni e pubblicando notizie false in cambio di denaro. Un mese prima, il 16 febbraio 2007, si era dichiarato colpevole del reato di favoreggiamento nell'ambito dell'inchiesta sul rapimento dell'ex imam di Milano, Abu Omar, patteggiando la pena di sei mesi di reclusione (commutata in una multa di 6.800 euro). A partire dal 30 marzo 2007, Renato Farina continua a collaborare nelle vesti di semplice opinionista al giornale Libero. Il direttore del quotidiano, Vittorio Feltri, ha specificato che Farina avrebbe continuato a scrivere «per noi in base alla Costituzione che consente fino a ora la libera espressione del pensiero».

Ahi, ahi, Cavaliere come la mettiamo con le denunce a Repubblica e l’Unità? Per il suo direttore Feltri sembrerebbe una questione vitale, che fa, lo denuncia per aver espresso liberamente un pensiero impensabile?

A proposito, vi chiederete, ma oltre a scrivere ancora per giornali e giornaletti senza essere più giornalista oggi Farina che cosa fa? (queste cinque righe sono ndr).

Inserito come diciassettesimo nelle liste del PdL, Popolo della libertà, per la Camera Lombardia2, nell'ambito delle elezioni politiche dell'aprile 2008 ed è stato eletto deputato della XVI Legislatura.

E questo è quanto… (ndr).

dave4mame
04-09-2009, 10:40
questo è il testo integrale dell'edizione cartacea?
ok... non hanno avuto i coglioni.

Stigmata
04-09-2009, 10:45
il link porta a http://www.julienews.it/notizia/cronaca/la-trombetta-delleditore-chi-e-vittorio-feltri/31594_cronaca_2.html, non a una scansione del giornale...

nomeutente
04-09-2009, 10:51
no, i coglioni sono già a libro paga de il giornale.


Offese: 5 gg.

Ja]{|e
04-09-2009, 10:53
il link porta a http://www.julienews.it/notizia/cronaca/la-trombetta-delleditore-chi-e-vittorio-feltri/31594_cronaca_2.html, non a una scansione del giornale...

Ma infatti no, era soltanto una cosa in più, non era questo il thread in cui si bastonava un po' Littorio? :fagiano:

dave4mame
04-09-2009, 11:05
va beh, chi è che fa il brillante e compra sta cacchio di copia?
io ci metto i popcorn :)

Ja]{|e
04-09-2009, 11:12
va beh, chi è che fa il brillante e compra sta cacchio di copia?
io ci metto i popcorn :)

Ma che è, l'Espresso? Uff ora esco e lo vado a comprare io, ma mi sa che posso fare una fotografia in caso, sono a casa dei miei e non mi ricordo se la stampante di mio padre è dotata di scanner...

Lorekon
04-09-2009, 12:11
adesso però, se hanno i coglioni, la mettono in prima pagina dell'edizione cartacea

stai insinuando che non li mettano sul cartaceo per evitare una querela per diffamazione?

penso che inuna mezz'oretta di google si possa avere conferma indipendente di tutto quello che dice il pezzo.

tu che pensi di Feltri?

_Magellano_
04-09-2009, 12:18
La penso esattamente come Dave che quoto in tutto,daltronde gli anziani hanno comunque più esperienza dei giovani. :asd:

dave4mame
04-09-2009, 12:28
stai insinuando che non li mettano sul cartaceo per evitare una querela per diffamazione?


no.
non lo insinuo: lo dico apertamente.
se non lo mettono nero su bianco sono dei senza palle.


penso che inuna mezz'oretta di google si possa avere conferma indipendente di tutto quello che dice il pezzo.

quindi non vedo il motivo per mettere nero su bianco.


tu che pensi di Feltri?

persona tanto intelligente quanto faziosa.

dave4mame
04-09-2009, 12:29
La penso esattamente come Dave che quoto in tutto,daltronde gli anziani hanno comunque più esperienza dei giovani. :asd:

è questa è già la seconda.... :(

_Magellano_
04-09-2009, 12:34
no.
non lo insinuo: lo dico apertamente.
se non lo mettono nero su bianco sono dei senza palle.


quindi non vedo il motivo per mettere nero su bianco.



*


è questa è già la seconda.... :(
Dai si scherza,male che va passi in farmacia e prendi il multicentrum 50+ ed è tutto risolto,non hai visto come stava bene il tuo coetaneo nella pubblicità?
Dico quello che fa pure la pubblicità di amplifon :asd:
(dai chiudo qui va) :D

dave4mame
04-09-2009, 12:49
[QUOTE=_Magellano_;28751434Dai si scherza,male che va passi in farmacia e prendi il multicentrum 50+ ed è tutto risolto,non hai visto come stava bene il tuo coetaneo nella pubblicità?
Dico quello che fa pure la pubblicità di amplifon :asd:
(dai chiudo qui va) :D[/QUOTE]

boh... con quel che trombano i 70enni oggi mi ci può stare pure bene :D

_Magellano_
04-09-2009, 12:57
boh... con quel che trombano i 70enni oggi mi ci può stare pure bene :D
E ma mica puoi vivere di ricordi del passato? :boh:

Lorekon
04-09-2009, 13:47
quindi non vedo il motivo per mettere nero su bianco.

quindi probabilmente non è la querela il motivo per cui non c'è sull'edizione cartacea (ammesso e non concesso che non ci sia).

Cosa che invece tu hai data per scontata (cioè che se manca dal cartaceo è per la querela possibile).



ma evitare una possibile querela sicuramente vittoriosa ma lunga da risolvere e impegnativa quanto una causa in Itali apuò essere, è essere "senza palle"?
magari semplicemente non vogliono rotture o perdite di tempo.

inoltre penso che si possa diffamare anche attraverso internet, quindi la querela può essere fatta anche per l'edizione on-line (o per lo meno, questo è il motivo per cui in questo forum non si possono scrivere cose vere ma fastidiose per qualcuno che potrebbe querelare).


c'è qualcosa che non mi torna, in ogni caso siamo OT.

il punto è Feltri che ha fatto carriera sparando una lunga serie di (divertenti e ad effetto, per carità) BALLE.

io direi "intelligente quanto bugiardo", che per un giornalista non è il massimo eh...

marchigiano
04-09-2009, 14:05
http://dieschlangengoettin.files.wordpress.com/2009/05/liberocontroveronica3.jpg

che poppe la veronica.... :oink:

dave4mame
04-09-2009, 14:24
quindi probabilmente non è la querela il motivo per cui non c'è sull'edizione cartacea (ammesso e non concesso che non ci sia).

Cosa che invece tu hai data per scontata (cioè che se manca dal cartaceo è per la querela possibile).


io ho dato per scontato che il gruppo repubblica l'espresso ha l'ormai consolidato malvezzo di scrivere articoli sulla versione on line (che talora si rivelano bufale o semplici sparacazzate) e non su quella cartacea.


ma evitare una possibile querela sicuramente vittoriosa ma lunga da risolvere e impegnativa quanto una causa in Itali apuò essere, è essere "senza palle"?
magari semplicemente non vogliono rotture o perdite di tempo.

considerato gli indennizzi che si prendono in caso non sussitano gli estremi per la condanna, ho qualche dubbio.


inoltre penso che si possa diffamare anche attraverso internet, quindi la querela può essere fatta anche per l'edizione on-line (o per lo meno, questo è il motivo per cui in questo forum non si possono scrivere cose vere ma fastidiose per qualcuno che potrebbe querelare).

e a questo punto cadrebbero le motivazioni alla non pubblicazione che hai espresso poco sopra.

c'è qualcosa che non mi torna, in ogni caso siamo OT.


il punto è Feltri che ha fatto carriera sparando una lunga serie di (divertenti e ad effetto, per carità) BALLE.


bene.
però io da lettore vorrei anche che qualcuno mi aiutasse a delinearle.
già il fatto che "scrivano e non scrivano" non mi aiuta a capire.
tanto per intenderci.... la storia dell'infiltrato è vera o no?
se è vera....perchè non dovrebbe guadagnarsi l'onore del profumo dell'inchiostro?

Lorekon
04-09-2009, 14:56
io ho dato per scontato che il gruppo repubblica l'espresso ha l'ormai consolidato malvezzo di scrivere articoli sulla versione on line (che talora si rivelano bufale o semplici sparacazzate) e non su quella cartacea.


adesso sei tu che "dici e non dici " ;)

hai qualche esempio di "bufala o sparacazzata" comparsa sull'edizione on-line dell'Espresso e non comparsa sul cartaceo?

visto che dici "consolidato" immagino tu abbia numerosi esempi sottomano... o no? ;)

Lorekon
04-09-2009, 14:58
i

e a questo punto cadrebbero le motivazioni alla non pubblicazione che hai espresso poco sopra.

c'è qualcosa che non mi torna, in ogni caso siamo OT.


guarda che sei tu che hai scritto che sono "senza palle" perchè non pubblicano sul cartaceo, mica io!

il "senza palle" dunque non si riferisce alle querele? a cosa allora?

dave4mame
04-09-2009, 15:25
adesso sei tu che "dici e non dici " ;)

hai qualche esempio di "bufala o sparacazzata" comparsa sull'edizione on-line dell'Espresso e non comparsa sul cartaceo?

visto che dici "consolidato" immagino tu abbia numerosi esempi sottomano... o no? ;)

non ho il database di flisi ma, a memoria te ne posso citare due, una per caso.

a fronte di un incidente a un ultraleggero (o forse un piper) sulle pagine di repubblica ci fu chi sostenne la probabilità che l'aereo venne sbattuto a terra da una quasi collisione con il jet di berlusconi.

la notizia venne ripresa (e ovviamente da alcuni data per buona) su questo forum.

a fronte dei primi abbozzi di federalismo fiscale ci fu chi, citando il trentino, sosteneva che in realtà era il sud che "manteneva il nord".
anche questo caso finì sul forum e scatenò una diatriba di chi sosteneva fosse il vero.

così, a memoria, eh...

Jacoposki
04-09-2009, 15:51
non ho il database di flisi ma, a memoria te ne posso citare due, una per caso.

a fronte di un incidente a un ultraleggero (o forse un piper) sulle pagine di repubblica ci fu chi sostenne la probabilità che l'aereo venne sbattuto a terra da una quasi collisione con il jet di berlusconi.

la notizia venne ripresa (e ovviamente da alcuni data per buona) su questo forum.

a fronte dei primi abbozzi di federalismo fiscale ci fu chi, citando il trentino, sosteneva che in realtà era il sud che "manteneva il nord".
anche questo caso finì sul forum e scatenò una diatriba di chi sosteneva fosse il vero.

così, a memoria, eh...

ricordi male, almeno nel caso dell'articolo sull'aereo.

http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/cronaca/linate-documenti/linate-documenti/linate-documenti.html

magari rileggerlo prima di sparare a caso non sarebbe male.

dave4mame
04-09-2009, 16:03
ricordi male, almeno nel caso dell'articolo sull'aereo.

http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/cronaca/linate-documenti/linate-documenti/linate-documenti.html

magari rileggerlo prima di sparare a caso non sarebbe male.

direi che ho dimenticato che, oltre al piper, c'era anche un (o meglio "QUEL") velivolo di linea.
cambia oggettivamente la dinamica; ma non l'entità delle illazioni (anzi le rende persino più pesanti)

Jacoposki
04-09-2009, 16:09
direi che ho dimenticato che, oltre al piper, c'era anche un (o meglio "QUEL") velivolo di linea.
cambia oggettivamente la dinamica; ma non l'entità delle illazioni (anzi le rende persino più pesanti)

non è che dice che "è stato Berlusconi :fagiano:", dice solo che dall'analisi dei tempi risulta probabile che l'errore fatto dal cessna tedesco fosse stato fatto (scientemente?) anche dall'aereo mediaset appena prima. D'accordo che non è un complimento, ma da qui a interpretarlo come un "è colpa di Berlusconi" ce ne passa.

cmq fine OT.

dave4mame
04-09-2009, 16:13
non è che dice che "è stato Berlusconi :fagiano:", dice solo che dall'analisi dei tempi risulta probabile che l'errore fatto dal cessna tedesco fosse stato fatto (scientemente?) anche dall'aereo mediaset appena prima. D'accordo che non è un complimento, ma da qui a interpretarlo come un "è colpa di Berlusconi" ce ne passa.

cmq fine OT.

io "è colpa di" non l'ho mica scritto :)

Jacoposki
04-09-2009, 16:16
io "è colpa di" non l'ho mica scritto :)

eddai, su...

a fronte di un incidente a un ultraleggero (o forse un piper) sulle pagine di repubblica ci fu chi sostenne la probabilità che l'aereo venne sbattuto a terra da una quasi collisione con il jet di berlusconi.

dave4mame
04-09-2009, 16:20
oh... il succo dell'articolo quello è...

Lorekon
04-09-2009, 16:26
non l'hanno scritto apertamente per evitare una querela :asd:

Ja]{|e
05-09-2009, 16:32
Giusto per rincarare la dose :asd: (http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view=article&id=6397:vittorio-feltri-quando-la-penna-diventa-un-mortaio&catid=89:media&Itemid=290)

Vittorio Feltri. Quando la penna diventa un mortaio
Venerdì 04 Settembre 2009 18:17
di Fulvio Lo Cicero

Il suo giornalismo pieno di fendenti e di infortuni lo ha reso famoso, oltre che super pagato. Tanto che il “feltrismo” è oramai entrato nel vocabolario per indicare una prosa piena di contumelie e dalla parte del potere. Ovviamente quello di Berlusconi
I lettori meno giovani del “Corriere della Sera” ricordano i suoi articoli di cronaca nera negli anni Settanta. Lo stile certo non asciutto, grondante aggettivi ed effetti speciali, colpiva il lettore più degli stessi efferati delitti di cui si occupava. Lui, Vittorio, venuto dalla gavetta, bergamasco, rampante trentenne assunto da uno dei numi tutelari del giornalismo italiano, Piero Ottone, distillava le sue arguzie nei racconti splatter di nequizie sanguinolente, evidenziando quella che sarà la sua specialità giornalistica da direttore: la stoccata.

Un cronista la cui prosa veniva definita “gastrica” ma la cui acidità gli avrebbe valso una folgorante carriera. Uno così non lo puoi lasciare marcire sui marciapiedi o nelle sale d’aspetto delle questure di provincia. Ed in effetti Vittorio le scale del potere le salì in fretta, con la stessa frenesia con cui digitava il suo italiano scoppiettante.

La carriera da comandante inizia proprio nel 1992 (dopo una breve e non significativa direzione di “Bergamo oggi”), quando il rude bergamasco diventa direttore de “L’Indipendente”, edito dall’industriale Andrea Zanussi. Il quotidiano è stato fondato da Ricardo Franco Levi l’anno precedente, con un programma estremamente ambizioso: quello di diventare il corrispettivo italiano dell’omonima testata britannica, il cui primo numero è uscito il 7 ottobre del 1986. Stile compassato, articoli brevi e ricchi di notizie, equidistante dalle parti politiche, la creatura di Levi non decolla. Il pubblico italiano – già scarsamente attratto dalla lettura dei quotidiani – ne decreta la crisi e lo stesso Levi lascia. Con Feltri, la testata si dimentica della perfida Albione e diventa una sorta di ariete, come nello stile del neo direttore. Il successo di vendite è indubbio: “L’Indipendente” arriva a 125 mila copie e il suo direttore viene lanciato nell’empireo dei risanatori.

Ma intanto Silvio Berlusconi è “sceso in campo” ed ha subito liquidato il più illustre dei giornalisti italiani, Indro Montelli, che si oppone fermamente a fare del suo “Il Giornale” l’house-organ” del nuovo partito politico che nel frattempo il Cavaliere ha fondato. Chi meglio di Vittorio per dirigere la nuova corazzata di Arcore? Così, nel gennaio 1994, si trasferisce armi a bagagli alla corte del nuovo leader politico, dopo aver giurato che mai avrebbe preso il posto di Indro («M'incazzo all'idea che io, proprio io, sembro voler fare la forca a Montanelli»). Ma il personaggio è così duttile da adattarsi a qualsiasi luogo, l'essenziale è che sia vicino al suo amico Silvio.

Nel frattempo, Vittorio ha affinato il suo giornalismo fatto di urla e di notizie sparate prima ancora delle necessarie verifiche. Così, è già incappato nei primi incidenti di percorso, come, ad esempio, quello dell’intervista, nel 1990, ad un supposto Davide, quando dirige “L’Europeo”, un infiltrato nelle Br che racconta particolari eclatanti sul sequestro Moro. Si scoprirà che Davide non esiste, è un personaggio di fantasia.

Ma Feltri continua, sempre preso dalla frenesia di distinguersi dal noioso giornalismo che racconta soltanto cose vere. Così finisce per collezionare una sfilza di querele, alcune delle quali si concludono con una condanna. Il giudice di Bologna gli infligge un anno e sei mesi per diffamazione nella causa intentatagli dal senatore, già del Pci, Gerardo Chiaromonte; Feltri lo ha inserito nella lista delle spie pro-sovietiche del famoso dossier Mithrokin e la notizia è riconosciuta falsa. Un giudice romano lo condanna per aver travisato le affermazioni fatte dal cantautore Francesco De Gregori in un’intervista, poi apparsa con il titolo “De Gregori su Porzus accusa Togliatti e il partito comunista”. Nulla del genere aveva riferito l’artista. Nel 2007 la Cassazione gli dà torto per le posizioni assunte sull’attentato di Via Rasella; il direttore di "Libero" aveva difeso la versione dei fascisti secondo cui i partigiani avrebbero potuto impedire la strage delle Fosse Ardeatine se solo si fossero consegnati ai tedeschi e paragonando Rosario Bentivegna (l’eroico partigiano comunista autore dell’attentato di via Rasella a Roma) al terrorista nazista Erik Priebke.

Poi è la volta di Renato Farina, suo vice-direttore. Si viene a sapere che il corpulento giornalista, vicino a Comunione e Liberazione, è in realtà un collaboratore dei servizi segreti militari diretti da Nicolò Pollari. Il suo compito è costruire notizie false, soprattutto su Romano Prodi. Non certo il massimo per un giornalista. Farina viene giustamente radiato dall’Ordine professionale ma Feltri, ignaro della doppia professione del suo vice-direttore, ha la faccia tosta di difenderlo e, invece di cacciarlo dalla redazione, continua a farlo scrivere appellandosi alla libertà di opinione (basata sui falsi costruiti da Farina).

Ma il picco degli infortuni, il bellicoso giornalista lombardo lo raggiunge con le inchieste su Antonio Di Pietro nel 1997. L’ex magistrato è oramai un nemico giurato di Silvio Berlusconi e il prode Vittorio cerca in tutti i modi di scoprire le prove della sua corruzione. Secondo “Il Giornale” Di Pietro avrebbe incassato cinque miliardi da Pacini Battaglia. Ma le prove scarseggiano, anzi latitano del tutto, tanto che, alla fine, è lo stesso Feltri ad ammettere l’onestà dell’ex pm, dopo che il suo editore lo ha risarcito con una vagonata di soldi perché rimettesse le querele.

È solo uno dei tanti “infortuni”. Feltri è Feltri e il lavoro, per uno come lui, in un Paese come l’Italia, non mancherà mai, come le ultime vicende delle dimissioni di Dino Boffo dimostrano.

^TiGeRShArK^
05-09-2009, 23:27
non ho il database di flisi ma, a memoria te ne posso citare due, una per caso.

a fronte di un incidente a un ultraleggero (o forse un piper) sulle pagine di repubblica ci fu chi sostenne la probabilità che l'aereo venne sbattuto a terra da una quasi collisione con il jet di berlusconi.

la notizia venne ripresa (e ovviamente da alcuni data per buona) su questo forum.

a fronte dei primi abbozzi di federalismo fiscale ci fu chi, citando il trentino, sosteneva che in realtà era il sud che "manteneva il nord".
anche questo caso finì sul forum e scatenò una diatriba di chi sosteneva fosse il vero.

così, a memoria, eh...

che il trentino riceva + soldi procapite della calabria, come ho scritto ai tempi e ripeto ora (a meno che ultimamente non siano cambiate le cifre, cosa molto probabile visto l'OCEANO di soldi che ci sta mandando Ilvio:) ), è assolutamente vero guarda. :)

dave4mame
06-09-2009, 08:47
che il trentino riceva + soldi procapite della calabria, come ho scritto ai tempi e ripeto ora (a meno che ultimamente non siano cambiate le cifre, cosa molto probabile visto l'OCEANO di soldi che ci sta mandando Ilvio:) ), è assolutamente vero guarda. :)

certo che è vero (boh, forse: i trentini smentiscono seccati, ma tant'è).
peccato che il geniale parolaio non avesse ben chiaro il concetto di "procapite" e sostenesse la teoria in base alla quale "mantenere" il trentino costasse più che non, ad esempio, la campania.


ps.
certo che tu, di tutte le palle che racconta silvio, proprio alla più colossale continui a credere....

Ja]{|e
09-09-2009, 21:40
Scusate, ma qui nun se po' senti'... :asd: http://www.youtube.com/watch?v=6rA3rgaLiD4 :asd:

LUVІ
13-09-2009, 08:26
Come va la svomitata di bufale del rotolo? Sono stato fuori una settimana e non ho seguito :asd:

Ja]{|e
13-09-2009, 09:57
Come va la svomitata di bufale del rotolo? Sono stato fuori una settimana e non ho seguito :asd:

Male, oggi ce l'hanno con La Repubblica (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382322) di Mauro (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382018), L'Unità (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382323), D'Alema (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382321) per ben due volte (v), Fini (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382029) e tutti i giornali in generale (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382031), mentre esalta padrone (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382031) :cry:

Ja]{|e
15-09-2009, 17:07
LINK (http://www.antoninomonteleone.it/2009/09/15/i-falsi-trenini-del-giornale/)


I falsi trenini del Giornale

[VIDEO] (http://www.youtube.com/watch?v=fFXn-lA_GLY)

Ma quale “povera Italia”.

Silvio Berlusconi attacca ingiustamente la (sua) stampa senza accorgersi che, invece, questa ha il merito di cercare le notizie, scavare (a fondo) e scovare lati oscuri e contraddizioni dei personaggi pubblici. Esiste un giornalismo d’assalto, in Italia, di cui nemmeno Berlusconi si era accorto.

Eppure ce l’ha a libro paga.

La notizia del giorno, che nessuno, forse per decenza, ha avuto la faccia di firmare, appare oggi sul sito del “Giornale” di Silvio Berlusconi (il Premier più volte ha dimostrato di esserne il vero dominus a dispetto della proprietà intestata alla Finanziaria del fratello Paolo) e diretto da Vittorio Feltri.

E’ ovvio che se qualcuno gli dovesse chiedere spiegazioni lui dirà di non sapere. nulla e, magari, di non sentire Feltri da mesi.

E cosa è successo di così “scottante” da dover essere raccontato?

Succede che un gruppo di ragazzi dei Meetup di Beppe Grillo, i “Grilli del Pigneto” abbia organizzato una festa, e non un festino, a Lido di Maccarese, vicino Roma, invitando l’uomo, Luigi de Magistris, e la donna, Sonia Alfano, più votati alle ultime elezioni al parlamento europeo.

Una tornata elettorale che ha visto due stimatissime persone raggiungere uno straordinario risultato grazie alla loro specchiata moralità e alle loro capacità oggi al servizio dei cittadini italiani ed europei. Un risultato raggiunto anche grazie al sostegno della rete. Dove l’informazione, non manipolata e non “inFeltrita”, circola liberamente e senza le incrostazioni del “sistema”.

Quegli splendidi ragazzi, per organizzare questa festa, si sono autotassati per coprire tutte le spese organizzative e tenevano molto alla presenza degli importanti ospiti che non si sono fatti pregare.

In trenta righe di falso scoop, però, Il Giornale racconta almeno 5 bugìe infarcendo l’articolo di allusioni e parallelismi quantomeno azzardati, per non dire tristemente comici.

“Ma allora le feste non le fa solo il premier? – si domanda Il Giornale – No, anche l’opposizione balla e canta il karaoke, anche l’opposizione più feroce, quella dei Di Pietro boys and girls, alias grillini prestati al dipietrismo.”

Lo scopo è difendere Berlusconi e le sue arcinote debolezze.

Nessuno potrebbe scandalizzarsi per una festa dove Berlusconi figurava tra gli invitati, a parte il compleanno di una diciottenne che lo “chiamava Papi” e sulla cui conoscenza il premier ha raccontato bugìe a raffica.

L’opinione pubblica è scossa per i “festini” di Silvio Berlusconi. Cosa ben diversa.

Sempre “Il Giornale”, che vanta tra le sue file ottimi “informatori”, racconta di un trenino a cui avrebbe preso parte, oltre a Sonia Alfano e Luigi de Magistris anche Gioacchino Genchi e Salvatore Borsellino.

Falso.

Salvatore Borsellino al “Paradise Village” non c’è mai stato. E’ semplicemente intervenuto telefonicamente come Beppe Grillo per salutare i ragazzi e dare conforto del loro impegno in tante battaglie che ci li vedono quotidianamente protagonisti.

Quelle per la libera informazione, contro leggi anti-democratiche, a sostegno dei magistrati onesti che in questo paese sono tanti e circondati da ostacoli.

Sottolinea la presenza di “belle ragazze”, Il Giornale, domandandosi ancora una volta se “le feste e le danze non si fanno solo nella maggioranza” dimenticando di raccontare un particolare che non è sfuggito agli ospiti né al servizio di sicurezza.

Sul finire della serata e non alle 6 del mattino come scritto, scesa da un’automobile scura e con autista, compariva tra gli invitati una ragazza molto “allegra” che si è dilettata nel farsi scattare foto.

Una giovane e bella ragazza estremamente spigliata, che sfortunatamente nessuno conosceva e nessuno aveva invitato voleva a tutti i costi essere immortalata, in pose anche poco ortodosse, al fianco degli invitati più in vista.

Lei si è allontanata, forse delusa di non aver completato la missione che le era stata assegnata.

“Il Giornale” si accontenta con le solite, grottesche, mistificazioni.

A differenza delle feste di Noemi, l’unico “minorenne” in quella festa era il figlio tredicenne di Gioacchino Genchi, Walter.

Le due uniche verità del Giornale, a conti fatti, sono rappresentate dalla presenza, sì, di belle ragazze e che, come tutti, avevano pagato 15 euro per partecipare.

Altra cosa, rispetto alle ragazze pagate per partecipare alle feste ed i festini del premier.

Particolare da non sottovalutare, inoltre, a Lido di Maccarese non ci sono state eruzioni del finto vulcano, né finte erezioni.Mancava pure il lettone di Putin.

Il trenino è vero. E’ stato fatto in onore ad un giovane ragazzo costretto sulla sedia a rotelle.

Se solo gli spioni de “Il Giornale” avessero riportato l’intervento di Sonia per festeggiare il compleanno di Roberto Monaco ed il saluto ad un altro giovane disabile, forse ci sarebbe stata anche l’occasione per commuoversi.

Ma questa è solo la “verità” e come tale no può appartenere agli scoop de “Il Giornale”.

Questi sono i sentimenti della gioia, dell’amicizia e della solidarietà sincerca della gente per bene, che di certo non può capire ed apprezzare chi vive solo di mistificazioni, di falsità e di ipocrisia.

La festa organizzata dai “Grilli del Pigneto” era stata intitolata “Onorevoli on the beach”.

Qualcuno, rifacendosi a Villa Certosa o Palazzo Grazioli, ne aveva travisato il titolo. No. Non era “Onorevoli on the bitch”.