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03-09-2009, 13:27
Orge e umiliazioni a Kabul,
sotto accusa i contractor americani
02 settembre 2009
Un clima di sopraffazione e umiliazioni psicologiche e sessuali: in giorni in cui la sicurezza in Afghanistan si sta deteriorando a livelli di guardia e l’amministrazione Obama cerca a destra e sinistra appoggi per il proseguimento della guerra, un gruppo indipendente di controllo sull’attività del governo ha denunciato il clima di sfacelo morale tra i contractors assunti dal dipartimento di Stato per far la guardia all’ambasciata americana Kabul. Le accuse, documentate da foto, mostrano guardie seminude che ballano attorno al fuoco urinandosi l’uno sull’altro. In un video si vedono contractors che versano vodka sulla schiena di una nuova recluta e poi cercano di bere il liquore come se sgorgasse dalla piega delle natiche del malcapitato. «Sono accuse molto gravi, le stiamo trattando come tali», ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Ian Kelly annunciando che la denuncia è stata trasmessa l’ispettore generale del ministero. Sono stati una decina di addetti alla sicurezza dell’ambasciata impiegati dalla società privata ArmorGroup ad avvicinare il gruppo Project on Government Oversight (Pogo). Le loro accuse hanno messo in luce una grave «crisi di autorità, di disciplina e di morale», ha scritto in una lettera inviata al segretario di Stato Hillary Clinton il direttore esecutivo dell’organizzazione Danielle Brian.
ArmorGroup North America impiega circa 450 guardie che sorvegliano la sicurezza dell’ambasciata a Kabul in base a un contratto quinquennale da 189 milioni di dollari con il Dipartimento di Stato. Circa 150 guardie sono cittadini americani o individui che provengono da paesi di madrelingua inglese mentre i restanti 350 sono Gurkha dell’India settentrionale e del Nepal. Lavorano all’ambasciata americana circa mille persone.
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sotto accusa i contractor americani
02 settembre 2009
Un clima di sopraffazione e umiliazioni psicologiche e sessuali: in giorni in cui la sicurezza in Afghanistan si sta deteriorando a livelli di guardia e l’amministrazione Obama cerca a destra e sinistra appoggi per il proseguimento della guerra, un gruppo indipendente di controllo sull’attività del governo ha denunciato il clima di sfacelo morale tra i contractors assunti dal dipartimento di Stato per far la guardia all’ambasciata americana Kabul. Le accuse, documentate da foto, mostrano guardie seminude che ballano attorno al fuoco urinandosi l’uno sull’altro. In un video si vedono contractors che versano vodka sulla schiena di una nuova recluta e poi cercano di bere il liquore come se sgorgasse dalla piega delle natiche del malcapitato. «Sono accuse molto gravi, le stiamo trattando come tali», ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Ian Kelly annunciando che la denuncia è stata trasmessa l’ispettore generale del ministero. Sono stati una decina di addetti alla sicurezza dell’ambasciata impiegati dalla società privata ArmorGroup ad avvicinare il gruppo Project on Government Oversight (Pogo). Le loro accuse hanno messo in luce una grave «crisi di autorità, di disciplina e di morale», ha scritto in una lettera inviata al segretario di Stato Hillary Clinton il direttore esecutivo dell’organizzazione Danielle Brian.
ArmorGroup North America impiega circa 450 guardie che sorvegliano la sicurezza dell’ambasciata a Kabul in base a un contratto quinquennale da 189 milioni di dollari con il Dipartimento di Stato. Circa 150 guardie sono cittadini americani o individui che provengono da paesi di madrelingua inglese mentre i restanti 350 sono Gurkha dell’India settentrionale e del Nepal. Lavorano all’ambasciata americana circa mille persone.
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