_Birbante_
31-08-2009, 00:52
Per agevolare la propria carriera in banca, la giovane Christine nega una proroga a una zingara. Questa per vendicarsi le lancerà contro una potente maledizione. Sam Raimi ritorna alle sue radici horror e dirige un film divertentissimo...
Dopo Spiderman 3, in molti era nato il dubbio che Raimi si dovesse dedicare momentaneamente a qualcos’altro. Il terzo capitolo della saga dell’uomo ragno, forse per stanchezza creativa o per insistenze commerciali dei produttori, era un lavoro discontinuo e non riuscito. Il regista dunque aveva bisogno di prendersi una pausa, magari dedicandosi a qualche progetto personale, come un horror pieno di quella pazzia che aveva reso i suoi primi film dei cult imperdibili. Sono lieto di annunciare che Drag me to Hell è quella “vacanza”.
I fratelli Raimi, infatti, riprendono lo spirito folle de La Casa 2 e L’armata delle tenebre e costruiscono una storia incalzante e senza punti morti. Basti pensare che allo spettatore già nei 5 minuti iniziali, con una prima scena gustosa (geniale l’idea di usare come protagonista un bambino), vengono anticipati tutti i temi della pellicola. Il resto è una serie di scene fantastiche (specie la colluttazione in macchina e la seduta spiritica) dove maledizioni di zingari, demoni con tanto di zoccoli, caproni parlanti e insetti invadenti sono frullati senza remore, al solo fine di divertire, spaventare (le situazioni da “salto sulla sedia” sono tantissime e sempre efficaci) e molto spesso disgustare il pubblico.
Va detto che questa operazione è stata fatto calcando parecchio la mano, raggiungendo un grado di esagerazione quasi intollerabile. “Quasi” perché, nonostante tutto, Raimi (e questa è una capacità solo dei migliori) riesce a non stancare e a mantenere livelli qualitativi molto alti. In parole povere la quantità (abnorme) di elementi non intacca la qualità del lavoro fatto. Il punto più alto del film e forse anche della carriera del creatore de La Casa, è però la caratterizzazione del villain, la signora Ganush. Questa all’inizio provoca ribrezzo (l’autore si è sbizzarrito regalandogli tutto quello che di schifoso una persona può avere) e addirittura compassione. Dopo pochi minuti, però, riesce a diventare un incubo implacabile, degna del Freddy Kruger dei tempi migliori. La riuscita del personaggio è merito soprattutto di Lorna Raver, attrice televisiva qui in stato di grazia. L’interprete è talmente convincente e credibile che dopo la visione del film chiunque ci penserà due volte prima di fare un torto a una vecchia zingara.
Anche gli altri membri del cast fanno un buon lavoro. Se Justin Long (Zack and Miri make a porno) anche nei panni di un giovane professore innamorato dimostra una notevole capacità recitativa,è Alison Lohman la vera sorpresa. La giovane attrice, qui in uno dei suoi primi ruoli importanti, sfoggia una performance notevole, riuscendo sia a sopportare tutto ciò che passa per la mente sadica di Raimi (non gli lascia nemmeno un secondo di riposo!) che a candidarsi seriamente a erede di Ash de La casa (e nella scena del cimitero questa eredità la meriterebbe tutto).
Alla luce di ciò, un po’ dispiace che il regista americano debba ritornare di nuovo al cinema delle grandi produzioni. Nessuno mette in dubbio l’interesse e la curiosità verso Spider-Man 4 o il film di Warcraft, ma dopo aver visto questo film, non si può fare a meno che sognare ad occhi aperti cosa potrà essere, se e quando si farà, la Casa 4.
http://www.badtaste.it/index.php?option=com_content&task=view&id=9302&Itemid=167
sembra OTTIMO questo horror!! :oink:
Dopo Spiderman 3, in molti era nato il dubbio che Raimi si dovesse dedicare momentaneamente a qualcos’altro. Il terzo capitolo della saga dell’uomo ragno, forse per stanchezza creativa o per insistenze commerciali dei produttori, era un lavoro discontinuo e non riuscito. Il regista dunque aveva bisogno di prendersi una pausa, magari dedicandosi a qualche progetto personale, come un horror pieno di quella pazzia che aveva reso i suoi primi film dei cult imperdibili. Sono lieto di annunciare che Drag me to Hell è quella “vacanza”.
I fratelli Raimi, infatti, riprendono lo spirito folle de La Casa 2 e L’armata delle tenebre e costruiscono una storia incalzante e senza punti morti. Basti pensare che allo spettatore già nei 5 minuti iniziali, con una prima scena gustosa (geniale l’idea di usare come protagonista un bambino), vengono anticipati tutti i temi della pellicola. Il resto è una serie di scene fantastiche (specie la colluttazione in macchina e la seduta spiritica) dove maledizioni di zingari, demoni con tanto di zoccoli, caproni parlanti e insetti invadenti sono frullati senza remore, al solo fine di divertire, spaventare (le situazioni da “salto sulla sedia” sono tantissime e sempre efficaci) e molto spesso disgustare il pubblico.
Va detto che questa operazione è stata fatto calcando parecchio la mano, raggiungendo un grado di esagerazione quasi intollerabile. “Quasi” perché, nonostante tutto, Raimi (e questa è una capacità solo dei migliori) riesce a non stancare e a mantenere livelli qualitativi molto alti. In parole povere la quantità (abnorme) di elementi non intacca la qualità del lavoro fatto. Il punto più alto del film e forse anche della carriera del creatore de La Casa, è però la caratterizzazione del villain, la signora Ganush. Questa all’inizio provoca ribrezzo (l’autore si è sbizzarrito regalandogli tutto quello che di schifoso una persona può avere) e addirittura compassione. Dopo pochi minuti, però, riesce a diventare un incubo implacabile, degna del Freddy Kruger dei tempi migliori. La riuscita del personaggio è merito soprattutto di Lorna Raver, attrice televisiva qui in stato di grazia. L’interprete è talmente convincente e credibile che dopo la visione del film chiunque ci penserà due volte prima di fare un torto a una vecchia zingara.
Anche gli altri membri del cast fanno un buon lavoro. Se Justin Long (Zack and Miri make a porno) anche nei panni di un giovane professore innamorato dimostra una notevole capacità recitativa,è Alison Lohman la vera sorpresa. La giovane attrice, qui in uno dei suoi primi ruoli importanti, sfoggia una performance notevole, riuscendo sia a sopportare tutto ciò che passa per la mente sadica di Raimi (non gli lascia nemmeno un secondo di riposo!) che a candidarsi seriamente a erede di Ash de La casa (e nella scena del cimitero questa eredità la meriterebbe tutto).
Alla luce di ciò, un po’ dispiace che il regista americano debba ritornare di nuovo al cinema delle grandi produzioni. Nessuno mette in dubbio l’interesse e la curiosità verso Spider-Man 4 o il film di Warcraft, ma dopo aver visto questo film, non si può fare a meno che sognare ad occhi aperti cosa potrà essere, se e quando si farà, la Casa 4.
http://www.badtaste.it/index.php?option=com_content&task=view&id=9302&Itemid=167
sembra OTTIMO questo horror!! :oink: