View Full Version : Foto ricostruzione L'Aquila
In internet non si trovano molte foto. Qualcuno del forum abita lì ? Potrebbe mettere qualche foto fatte quà e là sullo stato di avanzamento lavori ?
Crazy rider89
30-08-2009, 11:12
In internet non si trovano molte foto. Qualcuno del forum abita lì ? Potrebbe mettere qualche foto fatte quà e là sullo stato di avanzamento lavori ?
*
sono interessato anche io
>[ROMA]<
30-08-2009, 12:05
in pratica e' tutto un cantiere, alcuni palazzi sono stati alzati a tempo di record,
e ci sono anche le famose case di legno provenienti dal trentino.. :D
MadJackal
30-08-2009, 12:11
<;28687365']in pratica e' tutto un cantiere, alcuni palazzi sono stati alzati a tempo di record,
e ci sono anche le famose case di legno provenienti dal trentino.. :D
Si parla della ricostruzione, credo.
Non della costruzione delle case non-temporanee.
first register
30-08-2009, 12:14
*
sono interessato anche io
*
Strano però che nessuno dei residenti abbia pensato di scattare qualche foto da pubblicare su internet... saranno troppo presi dalla propaganda governativa ?
:mbe:
MadJackal
30-08-2009, 12:21
*
Strano però che nessuno dei residenti abbia pensato di scattare qualche foto da pubblicare su internet... saranno troppo presi dalla propaganda governativa ?
:mbe:
Io volendo qualche foto del 24 agosto ce l'ho, tutte pubblicate su facebook da un conoscente. Ma sono di macerie e palazzi spezzati in due dal terremoto - con una parte più bassa dell'altra (senza ponteggi o nastri intorno).
Ma lui non è lì per occuparsi della ricostruzione - più della gente nelle tendopoli, e dubito che la gente faccia foto ai ponteggi. Dovrei chiedere.
GRIEVERhead
30-08-2009, 12:30
Io ieri ho parlato con un mio amico di L'Aquila. (faccio l'università lì)
in pratica a fine settembre chiuderanno le tendopoli, perchè poi inizia a fare davvero freddo (L'Aquila sa a 700 mt s.l.m. e ai piedi del Gran Sasso).
Le case del progetto C.A.S.E. saranno pronte, sono circa 4000 alloggi definitivi, in cemento armato e con le piastre antisismiche, che daranno casa a circa 12000 persone, quelli che hanno la casa nella zona rossa, oppure classificata E o F (praticamente le case inagibili e/o in prossimità di case pericolanti). Sono state costruiti su terreni espropriati, alcuni più vicine alla città, altri nei paesi limitrofi (il più lontano ad Arischia a 20 km circa da L'Aquila).
Gli altri 58000 abitanti saranno ridistribuiti tra alberghi e case affitate nei paesini limitrofi.
La ricostruzione delle case a L'Aquila centro, a parte aver messo molti ponteggi e puntellature, è praticamente ferma perchè verrà fatta a valle della costruzione delle case del progetto C.A.S.E. Inoltre molte case del centro storico sono seconde case che non rientrano nei risarcimenti per il 100% e quindi il centro rimarrà un cumulo di ruderi puntellati per molto tempo.
MadJackal
30-08-2009, 13:09
Io ieri ho parlato con un mio amico di L'Aquila. (faccio l'università lì)
in pratica a fine settembre chiuderanno le tendopoli, perchè poi inizia a fare davvero freddo (L'Aquila sa a 700 mt s.l.m. e ai piedi del Gran Sasso).
Le case del progetto C.A.S.E. saranno pronte, sono circa 4000 alloggi definitivi, in cemento armato e con le piastre antisismiche, che daranno casa a circa 12000 persone, quelli che hanno la casa nella zona rossa, oppure classificata E o F (praticamente le case inagibili e/o in prossimità di case pericolanti). Sono state costruiti su terreni espropriati, alcuni più vicine alla città, altri nei paesi limitrofi (il più lontano ad Arischia a 20 km circa da L'Aquila).
Gli altri 58000 abitanti saranno ridistribuiti tra alberghi e case affitate nei paesini limitrofi.
La ricostruzione delle case a L'Aquila centro, a parte aver messo molti ponteggi e puntellature, è praticamente ferma perchè verrà fatta a valle della costruzione delle case del progetto C.A.S.E. Inoltre molte case del centro storico sono seconde case che non rientrano nei risarcimenti per il 100% e quindi il centro rimarrà un cumulo di ruderi puntellati per molto tempo.
Ahhhh. Quindi è vero che non ci sono C.A.S.E. per tutti...
Speriamo solo che trovino posto a tutti e 58000.
GRIEVERhead
30-08-2009, 14:27
Ahhhh. Quindi è vero che non ci sono C.A.S.E. per tutti...
Speriamo solo che trovino posto a tutti e 58000.
Devo un attimo ridimensionare quello che ho scritto. Le case classificate A, B, C, e D, seppure con qualche lavoro da fare, soprattutto per le C e D, sono considerate agibili. In quasi tutte ci sono delle crepe sui muri tramezzi, ma la struttura portante ha retto. Molti aquilani che abitano in queste case hanno o avranno autonomamente:
1) deciso di rientrare nelle case, soprattutto se lo sciame sismico sta per finire come sembra;
2) deciso di trasferirsi affittando una casa ad avezzano che sta a 25 minuti di macchina da L'Aquila;
3) deciso di comprare un camper e soggiornare sotto casa;
3) rimangono dai parenti nelle città limitrofe.
Gli altri, sempre nelle case A, B, C e D, che non possono fare subito i lavori necessari per rimettere in sesto la casa (visto che i soldi vanno antipati), andrebbero messi agli alberghi.
alla fine con 58000 ci sono andato molto largo, il sindaco ha detto cmq che ci saranno delle gravi tensioni sociali perchè si tratterà di dare una casa che non c'è a 10000-15000 persone (e a quel punto daranno loro ancora la sistemazione in albergo).
Le tendopoli saranno comunque chiuse.
jestermask
30-08-2009, 15:40
In abruzzo "hanno" levato internet alle tendopoli e reprimono ogni minimo segno di protesta/divulgazione del reale stato degli sviluppi.
(IH)Patriota
30-08-2009, 15:52
In abruzzo "hanno" levato internet alle tendopoli e reprimono ogni minimo segno di protesta/divulgazione del reale stato degli sviluppi.
Hanno anche tolto i ponti radio dei cellulari (ed ovviamente delle chiavette) e sembra stiano fucilando chi cerca di uscire dalle tendopoli , le telefonate sono controllate e censurate e solo i giornalisti compiacenti possono raggiungere l' area.
A breve verra' attaccato il telescopio di Google Earth che aveva in programma una rispolveratina alla zona , per il momento nelle ore di passaggio si bruciano copertoni per oscurare il cielo.
:rotfl:
jestermask
30-08-2009, 15:57
Questo appello è rivolto a privati, aziende ed associazioni con la sufficiente capacità operativa, affinchè adottino i campi dei terremotati e forniscano loro la connessione ad internet e macchine utili a sfruttarla. Per coprire un campo non serve molto, giusto qualche router e qualche stazione Wi-Fi, l'ostacolo non è quindi economico, ma politico. Per superarlo basta la volontà e una volta che ci sarà il segnale nessuno potrà impedire agli abitanti dei campi di connettersi o vietare il possesso di computer o altri dispositivi utili allo scopo.
26 Giugno 2009 -- Il governo vieta Internet ai terremotati nelle tendopoli dicendo che "non gli serve". Una posizione ridicola che copre chiaramente il desiderio di ridurre per i terremotati nei campi le possibilità di comunicazione e di organizzazione, visto che allo stesso modo sono vietate assemblee, volantinaggi, visite e ogni attività di comunicazione che non sia esercitata su impulso governativo.
È fin troppo evidente che invece la Rete ai terremotati servirebbe eccome, sia per sbrigare incombenze quotidiane che per comunicare con amici e parenti lontani grazie a strumenti come la posta elettronica, Skype, e altri ormai usati quotidianamente dagli italiani, così come per ammazzare la noia di giornate sempre uguali evadendo dall'unica offerta governativa, quella televisiva.
L'occasionale inattività alla quale sono costretti potrebbe al contrario essere valorizzata attraverso corsi di alfabetizzazione informatica, offrendo così agli abruzzesi la possibilità di riemergere dalla tragedia con un numero maggiore di frecce al loro arco, ma il governo non vuole, preferendo esercitare un controllo militaresco sui corpi e sulle menti dei terremotati.
Questo appello è rivolto a privati, aziende ed associazioni con la sufficiente capacità operativa, affinchè adottino i campi dei terremotati e forniscano loro la connessione ad internet e macchine utili a sfruttarla. Per coprire un campo non serve molto, giusto qualche router e qualche stazione Wi-Fi, l'ostacolo non è quindi economico, ma politico. Per superarlo basta la volontà e una volta che ci sarà il segnale nessuno potrà impedire agli abitanti dei campi di connettersi o vietare il possesso di computer o altri dispositivi utili allo scopo.
Non lasciamo soli i terremotati, diamo loro l'accesso alla rete perché tornino ad essere cittadini come tutti gli altri e non ostaggi della censura e della politica governativa, diamo la linea ai terremotati.
E' una petizione online.
(IH)Patriota
30-08-2009, 16:03
Sperare che il governo sponsorizzi è una cosa , affermare che il governo vieti è decisamente un' altra ;).
Ciauz
PAt
Questo appello è rivolto a privati, aziende ed associazioni con la sufficiente capacità operativa, affinchè adottino i campi dei terremotati e forniscano loro la connessione ad internet e macchine utili a sfruttarla. Per coprire un campo non serve molto, giusto qualche router e qualche stazione Wi-Fi, l'ostacolo non è quindi economico, ma politico. Per superarlo basta la volontà e una volta che ci sarà il segnale nessuno potrà impedire agli abitanti dei campi di connettersi o vietare il possesso di computer o altri dispositivi utili allo scopo.
26 Giugno 2009 -- Il governo vieta Internet ai terremotati nelle tendopoli dicendo che "non gli serve". Una posizione ridicola che copre chiaramente il desiderio di ridurre per i terremotati nei campi le possibilità di comunicazione e di organizzazione, visto che allo stesso modo sono vietate assemblee, volantinaggi, visite e ogni attività di comunicazione che non sia esercitata su impulso governativo.
È fin troppo evidente che invece la Rete ai terremotati servirebbe eccome, sia per sbrigare incombenze quotidiane che per comunicare con amici e parenti lontani grazie a strumenti come la posta elettronica, Skype, e altri ormai usati quotidianamente dagli italiani, così come per ammazzare la noia di giornate sempre uguali evadendo dall'unica offerta governativa, quella televisiva.
L'occasionale inattività alla quale sono costretti potrebbe al contrario essere valorizzata attraverso corsi di alfabetizzazione informatica, offrendo così agli abruzzesi la possibilità di riemergere dalla tragedia con un numero maggiore di frecce al loro arco, ma il governo non vuole, preferendo esercitare un controllo militaresco sui corpi e sulle menti dei terremotati.
Questo appello è rivolto a privati, aziende ed associazioni con la sufficiente capacità operativa, affinchè adottino i campi dei terremotati e forniscano loro la connessione ad internet e macchine utili a sfruttarla. Per coprire un campo non serve molto, giusto qualche router e qualche stazione Wi-Fi, l'ostacolo non è quindi economico, ma politico. Per superarlo basta la volontà e una volta che ci sarà il segnale nessuno potrà impedire agli abitanti dei campi di connettersi o vietare il possesso di computer o altri dispositivi utili allo scopo.
Non lasciamo soli i terremotati, diamo loro l'accesso alla rete perché tornino ad essere cittadini come tutti gli altri e non ostaggi della censura e della politica governativa, diamo la linea ai terremotati.
E' una petizione online.
No, spetta questa e' un'altra cosa. Non e' che gliel'hanno levato... semplicemente non hanno intezione di metterlo.
Discutibile finche' si vuole, ma ben diverso da dire "gli hanno tolto internet". Detta come prima sembra che gli avessero tagliato i cavi.
dreadknight
30-08-2009, 16:42
No, spetta questa e' un'altra cosa. Non e' che gliel'hanno levato... semplicemente non hanno intezione di metterlo.
Discutibile finche' si vuole, ma ben diverso da dire "gli hanno tolto internet". Detta come prima sembra che gli avessero tagliato i cavi.
appunto. cerchiamo di postare notizie serie e accertate
Jammed_Death
30-08-2009, 16:55
ma come funzionerà in pratica? ad esempio chi aveva una villetta isolata finirà in condominio? :confused:
la situazione non è esattamente come descritta. vado con ordine, ma sinteticamente
- le c.a.s.e. NON saranno tutte pronte per metà/fine settembre: sono 11 o 20 siti, non ricordo di preciso, in ogni caso i due costantemente mostrati (Bazzano, Cese di Preturo) sono quelli che naturalmente sono partiti per primi. Altri sono partiti meno di 10 giorni fa, perchè hanno dovuto cambiare i siti dove costruire (perchè vi chiederete? semplice, il governo non può permettersi di acquistare terreni edificabili, quindi alcuni dei siti inizialmente scelti sono stati "scartati" con motivazioni ridicole in favore di altri a destinazione agricola, quindi meno costosi).
- non solo le c.a.s.e. non bastavano di base (esempio: chi è in centro, la così detta "zona rossa", anche se ha casa agibile non può rientrare, quindi automaticamente chi era in centro sarebbe finito in queste cazzo de casette), c'è il problema delle case B e C (le D non contano, era una classificazione che significava "necessita di ulteriore controllo). Le case A non fanno testo: sono case che hanno subito pochissimi danni, roba che tocca rifare l'intonaco in una stanza magari, quindi nulla che ne pregiudichi l'agibilità. Ma le case B e C, seppur con pochi danni, 1) non hanno l'agibilità finchè non si fanno i lavori e non si riceve poi il certificato di agibilità (quindi bisogna sommare ai tempi degli operai quelli della burocrazia) 2) NON SONO STATE PRATICAMENTE TOCCATE. Questo perchè, eccetto per chi ha agganci in comune o può permettersi di anticipare i soldi, le procedure sono di un ambiguo e nebuloso allucinante. Davvero, nessuno sa bene cosa deve fare: e quando si tratta di cacciare 10, 20, 50, 80 mila euro per rimettere a posto la propria casa, è normale che non si faccia neanche una mossa se non si è sicuri di cosa si stia facendo.
- il centro è come era il 6 aprile. Hanno cominciato a puntellare qualcosina, ma proprio poca roba, direi al massimo un 10% delle abitazioni private. E questo significa ulteriori danni col passare del tempo, c'è poco da fare, sia agli immobili che a quanto è contenuto nelle case (in pochi hanno potuto fare i traslochi, non sto qui a spiegare quanto sia complicato).
- effettivamente internet nelle tendopoli non c'è. Ma ad esempio la mia ragazza, che è in tenda, utilizza senza problemi una chiavetta internet. Inoltre sono disponibili in giro alcuni punti "ambulanti" di varie associazioni (mi viene in mente aci e telecom, potrei sbagliarmi, ma avete capito il senso) che permettono di accedere ad internet. Rendiamoci conto che le tendopoli sono sì gestite dalla protezione civile, ma il grosso lo fanno i militari: considerando quanto la situazione sia tesa e tutto il resto è normale che in alcuni campi - non in tutti - ci siano restrizioni maggiori. I grossi problemi sono comunque limitati a solo due campi che io sappia.
Per concludere: di ricostruzione ancora non ve n'è ombra, gli unici che hanno lavorato sono privati che hanno soldi da anticipare di tasca propria o che comunque hanno le spalle coperte. E questa non è una critica, ma un dato di fatto.
(giusto per la cronaca: abitavo a l'aquila centro, per far capire che parlo con un minimo di cognizione di causa)
zio.luciano
30-08-2009, 18:48
@casacup : :mano: ottima sintesi
...capito molto spesso a L'Aquila e la situazione complessiva è ben diversa da quella che hanno voluto far apparire. I lavori a Bazzano oggettivamente sono in fase avanzata (ma la cazzata che qualcuno disse che lavoravano "anche di notte, con il terzo turno" è assolutamente F A L S A ). Il centro non è stato quasi toccato (tranne i monumenti più importanti), le abitazioni private sono quasi come erano verso la metà di aprile. La situazione non è migliore nelle piccole realtà dei comuni limitrofi. Come segnalato già qualche settimana fa' nell'altro thread, gli affitti delle relativamente poche case "agibili" sono alle stelle :(
interessante.
http://ilcentro.gelocal.it/prima
è la prima pagina del giornale regionale più importante. dato che già domani cambierà riporto il titolo:
Negli alberghi fino a maggio 2010. La protezione civile prevede che 8mila sfollati resteranno sulla costa.
Queste a quanto pare dovrebbero essere le previsioni del sindaco, ne sapremo di più stasera quando l'articolo verrà messo online.
Se davvero così fosse questa sarà la dimostrazione numerica che qualcosa è andato storto, non è stato fatto abbastanza, hanno sbagliato tutto o quello che vi pare. Di fatto significa che lo stato in questo cazzo di paese non esiste.
pegasoalatp
31-08-2009, 10:15
perche' ti sembra un risultato cosi' negativo ?
Mi pare sia in linea con le previsioni iniziali.
Si e' sempre parlato di chiudere le tendopoli il prima possibile, cioe' di dare un tetto stabile. Non che si potesse fare rientrare tutti nelle loro case entro fine anno.
Credo che se tutti possano rientrare nelle loro case entro maggio 2010, questo sarebbe un gran bel risultato.
ma stiamo scherzando? mi vieni a dire che è un buon risultato che il 15% della popolazione, dopo 6 mesi in giro per mezza italia, non potrà tornare nella propria città?
solo a me viene in mente il fatto che avrebbero potuto benissimo - come hanno fatto ad Onna - costruire non solo case con piattaforma di cemento ma anche case con base di legno, magari mettendoci chi avrà la propria casa rimessa a posto entro un breve medio periodo?
ma davvero mi vieni a dire che è un buon risultato? fammi capire, ti crolla la città, la casa, sei costretto a stare fuori per 5-6 mesi, e dopo tutti sti casini ti vengono a dire "eh no guarda, i conti non ce li siamo fatti benissimo, dovrai restare almeno altri 6 mesi fuori casa e farti un'ora e mezza di auto/treno/bus per andare e tornare da lavoro/università tutti i giorni senza vedere i tuoi amici/parenti perchè non ne avrai il tempo". Ti vengono a dire questo, commenti che è un risultato soddisfacente?
Freeskis
31-08-2009, 10:39
ah quindi non è vero che verranno consegnate tutte le C.A.S.E. a settembre ? :)
quindi qualcuno ha mentito ? :)
e la cosa perché dovrebbe stupirci ? :)
(IH)Patriota
31-08-2009, 10:52
Guardando i pregressi non fare passare l' inverno in tende/container/baracche è un successo , questo non toglie che non si debba cercare di fare di piu' e meglio.
ah quindi non è vero che verranno consegnate tutte le C.A.S.E. a settembre ? :)
quindi qualcuno ha mentito ? :)
e la cosa perché dovrebbe stupirci ? :)
Non trovi che sia un po' di pessimo gusto vedere nel tuo reply tutte quelle faccine di godimento nella speranza che il governo fallisca a scapito dei terremotati ?
Siamo l' unico paese al mondo dove pur di screditare l' avversario politico ci si tira la zappa sui piedi...
Freeskis
31-08-2009, 10:57
Non trovi che sia un po' di pessimo gusto vedere nel tuo reply tutte quelle faccine di godimento nella speranza che il governo fallisca a scapito dei terremotati ?
Siamo l' unico paese al mondo dove pur di screditare l' avversario politico ci si tira la zappa sui piedi...
se tu ti fai dei film sulle mie faccine è una cosa che riguarda solo te e il tuo psicologo :)
supersalam
31-08-2009, 11:00
se tu ti fai dei film sulle mie faccine è una cosa che riguarda solo te e il tuo psicologo :)
Io quoto Patriota. :)
pegasoalatp
31-08-2009, 11:01
ma stiamo scherzando? mi vieni a dire che è un buon risultato che il 15% della popolazione, dopo 6 mesi in giro per mezza italia, non potrà tornare nella propria città?
solo a me viene in mente il fatto che avrebbero potuto benissimo - come hanno fatto ad Onna - costruire non solo case con piattaforma di cemento ma anche case con base di legno, magari mettendoci chi avrà la propria casa rimessa a posto entro un breve medio periodo?
ma davvero mi vieni a dire che è un buon risultato? fammi capire, ti crolla la città, la casa, sei costretto a stare fuori per 5-6 mesi, e dopo tutti sti casini ti vengono a dire "eh no guarda, i conti non ce li siamo fatti benissimo, dovrai restare almeno altri 6 mesi fuori casa e farti un'ora e mezza di auto/treno/bus per andare e tornare da lavoro/università tutti i giorni senza vedere i tuoi amici/parenti perchè non ne avrai il tempo". Ti vengono a dire questo, commenti che è un risultato soddisfacente?
Non capisco il tuo scandalo.
I conti sulle case erano ben chiari fin dall' inizio: la protezione civile aveva censito gli sfollati, le case temporaneee C.A.S.E. in costruzione erano previste in consegna tra settembre (le prime)-dicembre (le ultime) per un tot di posti, assegnate tramite graduatoria.
Tecnicamente credo sia impossibile realizzare case per tutti gli sfollati in cosi' breve tempo prima dell' inverno.
Gli altri vanno ospitati in altri tipi di strutture, nel mentre i lavori di ristrutturazione da parte dei privati iniziano e procedono.
Credo che l'importante sia ora che i finanziamenti per queste ristrutturazioni abbiano procedure chiare, che permettono una snella partenza dei lavori.
Ti ribadisco che se la ricostruzione delle abitazioni private terminasse completamente a maggio 2010 sarebbe un enorme successo.
Ho vissuto un alluvione: i danni sono stati minori rispetto al terremoto, ma c'e' voluto piu' di quel tempo per riparare tutti i danni.
Hai tenuto conto di quante imprese edili e artigiani sarebbero necessari per una ricostruzione in tempo zero ?
Freeskis
31-08-2009, 11:02
Io quoto Patriota. :)
sono felice per lui :) che dici la smettiamo ? :)
pegasoalatp
31-08-2009, 11:03
ah quindi non è vero che verranno consegnate tutte le C.A.S.E. a settembre ? :)
quindi qualcuno ha mentito ? :)
e la cosa perché dovrebbe stupirci ? :)
Dalle informazioni arrivate persino qui in Olanda, nessuno ha mai detto che TUTTE le C.A.S.E. sarebbero state pronte a settembre.
Quanto alle faccine, sono davvero di poca eleganza.
che le c.a.s.e. non sarebbero state consegnate tutte a settembre si sapeva da quando hanno fatto uscire il progetto. bastava prenderlo per scoprire che l'ultima consegna è prevista per fine novembre, il completamente totale per metà dicembre - se tutto va come deve andare -. Pensavo quindi che avrebbero inizialmente posto alcuni di noi negli alberghi e via dicendo, oltre che nelle case sfitte. Il problema è che non solo gli sfollati sono più di quelli che pensavano, ma anche che molte delle case (su cui evidentemente si erano fatti i conti) non sono assolutamente pronte per i motivi che ho già citato nell'altra pagina.
boh, vabbè qua davvero la situazione è grigia, non si sa nulla, non si sa dove andiamo a finire, non si sa se e quando ci verrano dati i soldi... davvero, noi aquilani non sappiamo davvero niente. Le ordinanze non dicono nulla.
(IH)Patriota
31-08-2009, 11:09
se tu ti fai dei film sulle mie faccine è una cosa che riguarda solo te e il tuo psicologo :)
Non ho uno psicologo e faccio il fotografo e non il cameraman ;).
Le faccine sorridenti comunque continuo a trovarle fuori luogo ma anche togliendole il tenore del tuo intervento non cambia poi di molto.
Ciauz
Pat
pegasoalatp
31-08-2009, 11:18
che le c.a.s.e. non sarebbero state consegnate tutte a settembre si sapeva da quando hanno fatto uscire il progetto. bastava prenderlo per scoprire che l'ultima consegna è prevista per fine novembre, il completamente totale per metà dicembre - se tutto va come deve andare -. Pensavo quindi che avrebbero inizialmente posto alcuni di noi negli alberghi e via dicendo, oltre che nelle case sfitte. Il problema è che non solo gli sfollati sono più di quelli che pensavano, ma anche che molte delle case (su cui evidentemente si erano fatti i conti) non sono assolutamente pronte per i motivi che ho già citato nell'altra pagina.
boh, vabbè qua davvero la situazione è grigia, non si sa nulla, non si sa dove andiamo a finire, non si sa se e quando ci verrano dati i soldi... davvero, noi aquilani non sappiamo davvero niente. Le ordinanze non dicono nulla.
Guarda, la passata esperienza dice di pressare sindaco e politici locali invece di aspettare o premere il governo centrale.
Se sono persone valide, loro riescono piu' efficacemente ad agire a livello centrale.
In Piemonte, cosi' i soldi sono arrivati.
In Alessandria tanti e di buono con controlli adeguati: la buonanima della sindachessa Calvo :( aveva due palle come meloni.
zio.luciano
31-08-2009, 11:21
Senza accusarci con frecciate più o meno dirette o velate, senza tirar fuori la scusa della politica, senza mettere in mezzo colori che francamente al momento lasciano il tempo che trovano....il discorso di casacup (e in parte anche del mio post precedente e degli ultimi post sull'altro thread) è che volutamente da metà aprile a metà maggio è stato fatto credere a tutta la popolazione (sia quella ospitata nelle tende che negli alberghi sulla costa che nei paesi vicini per quelli che hanno una seconda casa) che ci sarebbero stati dei veri m i r a c o l i per costruire queste """palazzine""", ma soprattutto procedure chiare per quanto riguarda "la ricostruzione". Rendiamoci conto (alias: sito protezione civile -> ordinanze in PDF ; oppure: sito del comune dell'aquila...) che le procedure descritte nelle ordinanze non sono chiare, sia per quanto riguarda proprio la procedura per chiedere un finanziamento, sia dal lato tecnico per quel che riguarda i progetti di ristrutturazione. Mettiamoci anche che un buon 70% della popolazione non è in grado di anticipare il dovuto alle imprese: eh già....le imprese non si fidano... è questo è un grosso freno a qualsiasi operazione di "ricostruzione"/ristrutturazione/ripristino/manutenzione sul patrimonio edilizio danneggiato. In più (premetto che non vuole essere un attacco diretto a chi governa) l'entrata in campo di Fintecna per quel che riguarda le procedure di ricostruzione ha complicato ulteriormente il tutto (questa è un'operazione che ha avuto pochissima risonanza a livello nazionale, ma a livello locale ha creato tante perplessità/disappunti/dubbi....)
La situazione è critica, su più fronti. (E non abbiam parlato dell'università, un punto cardine dell'economia aquilana...)
zio.luciano
31-08-2009, 11:24
Guarda, la passata esperienza dice di pressare sindaco e politici locali invece di aspettare o premere il governo centrale.
Se sono persone valide, loro riescono piu' efficacemente ad agire a livello centrale.
In Piemonte, cosi' i soldi sono arrivati.
In Alessandria tanti e di buono con controlli adeguati: la buonanima della sindachessa Calvo :( aveva due palle come meloni.
Pegaso, indubbiamente le passate esperienze anche recentissime (alluvione piemonte '94, terremoto umbria-marche '97-98, terremoteo molise '02) ci hanno insegnato che la pressione sugli amministratori locali è d'obbligo....questa volta la situazione è drammaticamente differente: nell'ultimo post ho indicato l'entrata in campo di fintecna. Beh, de facto il Comune è stato quasi del tutto esautorato dal controllo sulla ricostruzione.
Non capisco il tuo scandalo.
I conti sulle case erano ben chiari fin dall' inizio: la protezione civile aveva censito gli sfollati, le case temporaneee C.A.S.E. in costruzione erano previste in consegna tra settembre (le prime)-dicembre (le ultime) per un tot di posti, assegnate tramite graduatoria.
Tecnicamente credo sia impossibile realizzare case per tutti gli sfollati in cosi' breve tempo prima dell' inverno.
Gli altri vanno ospitati in altri tipi di strutture, nel mentre i lavori di ristrutturazione da parte dei privati iniziano e procedono.
Credo che l'importante sia ora che i finanziamenti per queste ristrutturazioni abbiano procedure chiare, che permettono una snella partenza dei lavori.
Ti ribadisco che se la ricostruzione delle abitazioni private terminasse completamente a maggio 2010 sarebbe un enorme successo.
Ho vissuto un alluvione: i danni sono stati minori rispetto al terremoto, ma c'e' voluto piu' di quel tempo per riparare tutti i danni.
Hai tenuto conto di quante imprese edili e artigiani sarebbero necessari per una ricostruzione in tempo zero ?
ops non avevo visto questo tuo intervento.
case tutte ristrutturate entro maggio 2010? utopia... se io rivedo casa mia entro 3 anni è un tempo brevissimo, un tempo realistico invece è 5 anni. Se ancora non hanno puntellato praticamente nulla di case private è impossibile che ci sia la ricostruzione entro un anno (per non parlare del fatto che, pur lavorando di notte, ci sono dei tempi tecnici per distruggere e ricostruire).
ma non è questo ciò di cui parlavo. non sono così idiota da dire che voglio la mia casa come era prima adesso, non arrivo a questo punto di idiozia :)
Si sapeva, come ho detto io e come hai detto pure tu, che le casette sarebbero state pronte tutte per dicembre. Bene, qui si parla di sfollati sulla costa fino a maggio. Cosa significa? semplice, che quelle casette da sole non bastano. Se bastassero allora a dicembre torneremmo tutti a l'aquila. Questo significa, ripeto, che qualcuno si è fatto male i conti. E, di nuovo, non si può pretendere che una persona che lavora, studia, ha la famiglia a l'aquila viva per altri 9 mesi fuori dalla propria città "perchè qualcuno si è fatto male i conti".
Costruire più casette? ma manco per la ceppa, quei cosi aberranti che stanno costruendo saranno la rovina architettonica e urbanistica dell'aquila, per motivi che non sto qui a spiegare. Ma dico io, era tanto difficile costruire delle case in legno su piattaforma in legno (leggi: prefabbricati che poi puoi smontare) per chi avrebbe avuto la propria casa riparata in 6-8-10 mesi? Le tiri su in un mese, costano un decimo di quelle con base di cemento che stanno costruendo, una volta finito le puoi togliere evitando di distruggere l'ambiente e incasinando viabilità e urbanistica, praticamente azzeri i costi dei terreni che a quel punto devi solo affittare - seppur facendoci dei lavori ad esempio per impianti di gas e corrente -... Non lo so, io non studio queste cose ma tutt'altro argomento, eppure continuo a pensare che sarebbe stata la soluzione ideale:
- avrebbe garantito a tutti un tetto
- avrebbe dimezzato i costi
- sarebbe stata una soluzione a basso impatto ambientale
- avrebbe consentito (cosa non da poco) di passare 4 mesi in tenda invece che 6
zio.luciano
31-08-2009, 11:30
ops non avevo visto questo tuo intervento.
case tutte ristrutturate entro maggio 2010? utopia... se io rivedo casa mia entro 3 anni è un tempo brevissimo, un tempo realistico invece è 5 anni. Se ancora non hanno puntellato praticamente nulla di case private è impossibile che ci sia la ricostruzione entro un anno (per non parlare del fatto che, pur lavorando di notte, ci sono dei tempi tecnici per distruggere e ricostruire).
ma non è questo ciò di cui parlavo. non sono così idiota da dire che voglio la mia casa come era prima adesso, non arrivo a questo punto di idiozia :)
Si sapeva, come ho detto io e come hai detto pure tu, che le casette sarebbero state pronte tutte per dicembre. Bene, qui si parla di sfollati sulla costa fino a maggio. Cosa significa? semplice, che quelle casette da sole non bastano. Se bastassero allora a dicembre torneremmo tutti a l'aquila. Questo significa, ripeto, che qualcuno si è fatto male i conti. E, di nuovo, non si può pretendere che una persona che lavora, studia, ha la famiglia a l'aquila viva per altri 9 mesi fuori dalla propria città "perchè qualcuno si è fatto male i conti".
Costruire più casette? ma manco per la ceppa, quei cosi aberranti che stanno costruendo saranno la rovina architettonica e urbanistica dell'aquila, per motivi che non sto qui a spiegare. Ma dico io, era tanto difficile costruire delle case in legno su piattaforma in legno (leggi: prefabbricati che poi puoi smontare) per chi avrebbe avuto la propria casa riparata in 6-8-10 mesi? Le tiri su in un mese, costano un decimo di quelle con base di cemento che stanno costruendo, una volta finito le puoi togliere evitando di distruggere l'ambiente e incasinando viabilità e urbanistica, praticamente azzeri i costi dei terreni che a quel punto devi solo affittare - seppur facendoci dei lavori ad esempio per impianti di gas e corrente -... Non lo so, io non studio queste cose ma tutt'altro argomento, eppure continuo a pensare che sarebbe stata la soluzione ideale:
- avrebbe garantito a tutti un tetto
- avrebbe dimezzato i costi
- sarebbe stata una soluzione a basso impatto ambientale
- avrebbe consentito (cosa non da poco) di passare 4 mesi in tenda invece che 6
:mano:
...non le studi ma ti assicuro che hai colto in pieno i vari probelmi che il progetto c.a.s.e. ha portato; la soluzione delle casette prefabbricate in legno sarebbe sempre preferibile, soprattutto perchè poi possono essere smontante e riutilizzate (dopo opportuna manutenzione, ovvio).
dimenticavo: la questione amministrazione locale non è ben posta. Questo perchè
1) sono degli idioti (e lo sono davvero)
2) praticamente sono stati come detto esautorati da tutti i poteri: non sono loro che gestiscono questa costruzione sul medio termine, ma la protezione civile. Ciò che di buono ha fatto il sindaco è stato spingere per avere, invece di 3 siti, 11 o 20. Cosa che sicuramente ha allungato i tempi, ma avere tre siti significava in pratica creare 3 mini città, e probabilmente avrebbe allungato a dismisura le tempistiche per la ricostruzione del centro.
per quanto riguarda l'università... beh, anche lì è un casino della miseria
(e questa volta specifico che chi parla è uno studente di ingegneria nonchè un rappresentante di corso). Purtroppo c'è poco da fare: per quanto all'università molti - non tutti - si stiano impegnando, il diritto allo studio con tutti gli annessi e connessi (alloggi, trasporti e così via) è un qualcosa che riguarda la regione, la quale al più può essere scavalcata dalla protezione civile. Ma quello è un altro, lungo, lunghissimo discorso... La soluzione migliore per i fuori sede, a chi possa interessare, sono gli "erasmus nazionali" che si stanno organizzando, per studiare un semestre o un anno in un altro ateneo restando comunque iscritti a l'aquila, ma, nonostante l'anno accademico sia ad un solo mese di distanza, ancora non si sa nulla a riguardo.
@zio.luciano
ti ringrazio per la conferma :)
marchigiano
31-08-2009, 11:45
Siamo l' unico paese al mondo dove pur di screditare l' avversario politico ci si tira la zappa sui piedi...
e questo è niente, torna qui più tardi verso la mezzanotte, a 00:00:01 secondi del primo settembre arriverà il commento: "è settembre e berlusconi non ha ancora ultimato le case promesse"
Costruire più casette? ma manco per la ceppa, quei cosi aberranti che stanno costruendo saranno la rovina architettonica e urbanistica dell'aquila, per motivi che non sto qui a spiegare. Ma dico io, era tanto difficile costruire delle case in legno su piattaforma in legno (leggi: prefabbricati che poi puoi smontare) per chi avrebbe avuto la propria casa riparata in 6-8-10 mesi? Le tiri su in un mese, costano un decimo di quelle con base di cemento che stanno costruendo, una volta finito le puoi togliere evitando di distruggere l'ambiente e incasinando viabilità e urbanistica, praticamente azzeri i costi dei terreni che a quel punto devi solo affittare - seppur facendoci dei lavori ad esempio per impianti di gas e corrente -... Non lo so, io non studio queste cose ma tutt'altro argomento, eppure continuo a pensare che sarebbe stata la soluzione ideale
le casette a un piano occupano molto più terreno delle C.A.S.E. che sono a 3 piani, non costano 1/10 ma la metà, inoltre diventa più laborioso fare gli scavi per le fogne, metano, elettricità, acqua, strade, parcheggi... tutta roba che poi devi tirare giù una volta ricostruita la vecchia casa? mi pare troppo... che poi le CASE a me sembrano definitive, uan volta tirate su anche se qualche famiglia ritornerà nella vecchia casa l'appartamento si potrà usare per qualcun'altro, sono case vere, forse diventeranno case popolari non so... di sicuro degli esperti avranno fatto dei conti, ovviamente quando si parla di 50000 persone ci sarà sempre la situazione dove era meglio fare qualcos'altro, ma l'operazione di ricostruzione deve seguire una linea generica che vada bene più o meno a tutti, non si può seguire caso per caso...
inoltre prima di parlare di sfollati, case mancanti, tasse da pagare ecc... aspetterei di vedere questi fatti manifestarsi, perchè attualmente è come quando si parlava del fallimento del G8 un mese prima dell'evento, e il giorno dopo la fine del G8 tutti con la coda tra le gambe...
non dico che quelle case non andavano fatte: chi si trovava in centro ed ha la casa completamente inagibile (quindi anni di lavori, che non si sa quando cominceranno) ha in effetti bisogno di un vero tetto. Non sto assolutamente dicendo che non fosse necessario farle.
Però poteva essere fatto qualcosa di diverso: meno c.a.s.e, più casette provvisorie - i prefabbricati in legno -, un qualcosa che garantisse a tutti un tetto, cosa che attualmente non è. Per la questione impianti, ho già premesso che purtroppo di questi argomenti non me ne intendo, quindi sono pronto ad ammettere di qualsiasi cavolata che avessi detto. Ma, per quel poco che ne so, non credo sia difficile creare delle fosse per le singole case senza fare le fogne, utilizzare bombole per il gas, scavare uno o più pozzi per portare l'acqua nelle case - sotto l'aquila è pieno d'acqua, naturalmente non sarebbe potabile, ma non è un problema, in molti l'hanno fatto -. Resterebbe solo l'impianto elettrico, ma già scegliendo determinati luoghi invece che altri resterebbe a quel punto da fare solo gli allacci finali... Insomma, mi sembra una soluzione percorribile.
Ripeto, non mi sembra normale che una persona debba passare un anno fuori dalla propria città, magari dopo aver passato 5 mesi in tenda, perchè i conti erano sbagliati. Infine hai ragione: è giusto aspettare, ma ti posso dire che sicuramente questi problemi ci saranno, perchè davvero i conti non tornano. Basti pensare che si stanno facendo le graduatorie per le c.a.s.e.... per tutti non ci sono, c'è poco da fare.
posso anche riportare dei dati che vi permettano di fare bene dei conti. Le c.a.s.e. dovrebbero coprire il fabbisogno di 15 mila persone, le case fuori l'aquila non agibili sono circa il 50%, il centro è considerato zona rossa e quindi off limits (e comunque lì la situazione è tragica). C'è solo da capire quanti residenti ci fossero in centro, cosa che ammetto di non sapere. Il problema, ripeto, è che si basavano sul fatto che l'altro 50% di case poco o lievemente o molto danneggiate ma riparabili fossero pronte a breve, entro settembre-dicembre. Così non è purtroppo, perchè ste ordinanze fatte dalla protezione civile sono fatte con i piedi, perchè c'è questa già citata fintecna che per ora ha una specie di ruolo simil spectra (ovvero nessuno sa di preciso a cosa serva, ma l'idea è che in pratica voglia ricomprarsi mezza l'aquila con una grossa speculazione che va su lungo periodo), perchè in parte gli aquilani sono cretini che aspettono che finiscono le scosse quando le scosse probabilmente non finiranno prima di altri 8 mesi (basandomi su quanto successo col terremoto di umbria e marche).
Insomma, qualcosa è andato storto. E, sarà che sono coinvolto personalmente, non accetto che qualcosa vada storto. Non dopo che c'è gente che ha passato 5 mesi in tenda, ha patito il freddo, poi il caldo africano, poi una pioggia che piegava addirittura il tetto dei tendoni, poi trombe d'aria che stradicavano le strutture di alcuni campi e via dicendo.
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.