View Full Version : Benedetto XVI di riffa o di raffa...
ConteZero
26-08-2009, 10:13
Traggo spunto dall'articolo di Malvino da cui estrapolo la citazione a Benedetto XVI...
In questo nostro tempo, costituisce una delle priorità pastorali quella di formare rettamente la coscienza dei credenti, perché nella misura in cui si perde il senso del peccato, aumentano purtroppo i sensi di colpa, che si vorrebbero eliminare con insufficienti rimedi palliativi. Alla formazione delle coscienze contribuiscono molteplici e preziosi strumenti spirituali e pastorali da valorizzare sempre più.
(Benedetto XVI, 12.4.2009)
...per chiedervi una riflessione in merito.
Capellone
26-08-2009, 10:15
è un'espressione un po' asciuttina per farci delle riflessioni, potresti linkare l'articolo per capire il contesto?
ConteZero
26-08-2009, 10:20
è un'espressione un po' asciuttina per farci delle riflessioni, potresti linkare l'articolo per capire il contesto?
Veramente è un espressione che cela in sé un significato bastardissimo.
Laddove viene a mancare il senso del peccato fioriscano i sensi di colpa, quindi se proprio non si riesce ad inculcare il senso del peccato (inteso come violare la volontà di Dio) al gregge si può sempre ricorrere al trucchetto di "formare rettamente la coscienza dei credenti" ovvero spingerli a sentire un "senso di colpa" per tutto ciò che la Chiesa definisce "peccato".
E'una frase che, letta attentamente, è inquietante.
E' sempre la solita coda da 2000 anni a 'sta parte, il senso di colpa come controllore sicuro della persona.....acqua calda reloaded :fagiano:
Più che altro letta al contrario è inquietante, cioè che il cristiano in quanto ha il senso del peccato NON avrebbe sensi di colpa DEL TUTTO, il che è molto molto molto molto rischioso.
Molto rischioso, un tantino di senso di colpa non fa mai male :p
In effetti ci sono cristiani che non si sentono mai in colpa di nulla (tanto sono dalla parte di Dio, no? Se Dio è con me chi è contro di me? :muro: ).....per fortuna sulla quantità sono molto pochi.
Veramente è un espressione che cela in sé un significato bastardissimo.
Laddove viene a mancare il senso del peccato fioriscano i sensi di colpa, quindi se proprio non si riesce ad inculcare il senso del peccato (inteso come violare la volontà di Dio) al gregge si può sempre ricorrere al trucchetto di "formare rettamente la coscienza dei credenti" ovvero spingerli a sentire un "senso di colpa" per tutto ciò che la Chiesa definisce "peccato".
E'una frase che, letta attentamente, è inquietante.
Mi sia che hai letto OLTRE.....è una critica alla psicologia se non l'avessi notato :p (i cosiddetti "insufficienti rimedi palliativi", è sempre lolloso il bizantinismo del Vaticano).
LucaTortuga
26-08-2009, 10:41
E' sempre la solita coda da 2000 anni a 'sta parte, il senso di colpa come controllore sicuro della persona.....acqua calda reloaded :fagiano:
Infatti, da sempre, l'idea di peccato è vista come provvidenziale generatrice di sensi di colpa.
Mi sorprende abbastanza sentire che, invece, viene considerata dal Papa stesso come l'esatto contrario.
Da cosa sarebbero generati i sensi di colpa propri di chi non possiede il concetto di "peccato"?
Questo mi sfugge.
i cosiddetti "insufficienti rimedi palliativi", è sempre lolloso il bizantinismo del Vaticano.
Se la prendono con la concorrenza:O
Da cosa sarebbero generati i sensi di colpa propri di chi non possiede il concetto di "peccato"?
Questo mi sfugge.
Dal fatto di sapere che c'è Dio ma non ascoltarlo e rivolgersi invece alla psicologia :O :O :O
Il papa in pratica ha detto che chi non crede lo fa apposta (cioè sa che sbaglia ma continua a sbagliare, da questo i sensi di colpa).
LucaTortuga
26-08-2009, 11:23
Dal fatto di sapere che c'è Dio ma non ascoltarlo e rivolgersi invece alla psicologia :O :O :O
Il papa in pratica ha detto che chi non crede lo fa apposta (cioè sa che sbaglia ma continua a sbagliare, da questo i sensi di colpa).
Se c'è qualcuno il cui senso di colpa è generato dall'idea di peccato (tutt'altro che "persa") è proprio il "credente non osservante" a cui si riferisce nel suo discorso.
Franx1508
26-08-2009, 11:41
secondo me il peccato ed il senso di colpa dell'umanità,sono originari alla sua essenza e piu che della religione avrebbero bisogno di essere psicoanalizzati/filosoficizzati(come molti hanno fatto peccato che quasi nessuno ne sia al corrente...).
Il senso di colpa deriva dalla paura di avere trasgredito le regole del branco con la conseguenza di esserne cacciato se le colpe venissero a conoscenza.
Franx1508
26-08-2009, 11:48
Il senso di colpa deriva dalla paura di avere trasgredito le regole del branco con la conseguenza di esserne cacciato se le colpe venissero a conoscenza.
per me il senso di colpa è vissuto come singolo individuo al cospetto della vita e della realtà in generale e viene percepito di piu nella solitudine che nella confusione.quando l'uomo è solo dovrebbe se tende l'orecchio carpirlo.
son problemi dei cattolici, lasciamoglieli.
personalmente di quello ceh dice b16 mi cala tanto quanto di quello ceh dice l'imam di al azhar o di quanto dica un qualsiasi rabbino, bramino o bonzo.
secondo me il peccato ed il senso di colpa dell'umanità,sono originari alla sua essenza e piu che della religione avrebbero bisogno di essere psicoanalizzati/filosoficizzati(come molti hanno fatto peccato che quasi nessuno ne sia al corrente...).
Nessuno ne è al corrente? :stordita:
Ma se è uno dei principali temi della psicologia :fagiano:
son problemi dei cattolici, lasciamoglieli.
personalmente di quello ceh dice b16 mi cala tanto quanto di quello ceh dice l'imam di al azhar o di quanto dica un qualsiasi rabbino, bramino o bonzo.
Non sono convinto che il senso di colpa sia esclusiva dei cattolici. Il cattolicesimo sfrutta per i propri scopi un meccanismo psicologico che esiste in molti individui.
Non sono convinto che il senso di colpa sia esclusiva dei cattolici. Il cattolicesimo sfrutta per i propri scopi un meccanismo psicologico che esiste in molti individui.
Ma come tu hai detto è un meccanismo normalissimo e utile.....il problema è quando diventa patologico e fulcro dei pensieri della persona, ovvero sottende un'ossessione e/o paranoia (magari pure ingiustificate).
LucaTortuga
26-08-2009, 12:11
Non sono convinto che il senso di colpa sia esclusiva dei cattolici. Il cattolicesimo sfrutta per i propri scopi un meccanismo psicologico che esiste in molti individui.
Ovvio, il "peccato" è solo il generatore cattolico di sensi di colpa.
Per questo non ha senso affermare, come fa B16, che alla perdita dell'idea di peccato corrisponda un aumento del senso di colpa, semmai è vero il contrario.
Ma come tu hai detto è un meccanismo normalissimo e utile.....il problema è quando diventa patologico e fulcro dei pensieri della persona, ovvero sottende un'ossessione e/o paranoia (magari pure ingiustificate).
I sensi di colpa che si hanno nelle persone che hanno patologie mentali (anche molto lievi) sono sproporzionati o addirittura ingiustificati rispetto all'evento che li genera.
Ovvio, il "peccato" è solo il generatore cattolico di sensi di colpa.
Per questo non ha senso affermare, come fa B16, che alla perdita dell'idea di peccato corrisponda un aumento del senso di colpa, semmai è vero il contrario.
La religione considera peccati atti normalissimi della vita quotidiana quindi si hanno sensi di colpa "patologici".
Franx1508
26-08-2009, 12:24
Nessuno ne è al corrente? :stordita:
Ma se è uno dei principali temi della psicologia :fagiano:
"nessuno"scusa.
Dipende da quanto si è potenti basta un lodo (http://italianimbecilli.blogspot.com/2008/10/ratzinger-diventa-papa-per-difendere-i.html) o una perdonanza (http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-21/bertone-berlusconi/bertone-berlusconi.html) per farsi passare tutti i sensi di colpa.
I sensi di colpa che si hanno nelle persone che hanno patologie mentali (anche molto lievi) sono sproporzionati o addirittura ingiustificati rispetto all'evento che li genera.
E cosa ho detto io? :mbe:
ConteZero
26-08-2009, 12:32
La lettura è, a mio avviso, completamente diversa.
Il punto è che venendo meno il senso del peccato (ultimamente anche i cattolici hanno una visione del "peccato" alquanto distaccata da quella della Chiesa) il papa chiede di formare le coscienze (oddio, questa è una cosa veramente inquietante) per creare una percezione di colpa legata a quanto la Chiesa definisce peccato.
Nella pratica: La gente non considera più peccato contro Dio avere rapporti prematrimoniali ? Formiamo le coscienze affinché la gente associ la colpa ai rapporti prematrimoniali.
A seguire il post di Malvino:
Persuasione e dissuasione sono strumenti indispensabili ad ogni morale: se voglio persuaderti a fare una cosa, mi tornerà utile innanzi tutto dissuaderti dal fare il contrario, e l’arma più potente a tal fine sarà il senso di colpa, che mi permetterà di agire su di te indirettamente, tramite te stesso. In altri termini: se riesco a farti avere un senso di colpa riguardo al fare una cosa, posso più facilmente ottenere che tu faccia il contrario.
Per ottenere questo potere di controllo sul tuo pensare e quindi sul tuo agire – per fare in modo, insomma, che la mia morale divenga anche la tua – avrò bisogno di un’arma dissuasiva potente o che tu sia debole, sicché mi tornerà tutto più facile se tu sei un bambino o se, anche da adulto, avrò l’autorità a trattarti come tale.
Superfluo dire che lo strumento dissuasivo dovrà assumere dei connotati di forte deterrenza: per darglieli avrò bisogno che al senso di colpa sia associato un meccanismo di punizione, cioè che mi sia data la possibilità di esercitare su di te un controllo che preveda un dispositivo punitivo, efficace anche laddove la punizione sia solo minacciata o messa in atto sotto forma di ricatto.
Ti va di darmi questa possibilità? Vuoi affidarmi la cura del tuo corpo e della tua mente, rinunciando alla sovranità su essi? Tale sovranità comporta un enorme carico di responsabilità, perché non te ne liberi affidandomela?
Io farò il padre e tu il figlio, oppure – scegli tu – potremmo diventare re e suddito, maestro e allievo, pastore e pecora… Immagina che sollievo trovarti una morale già bella e fatta. Sappi che io ne ho una superiore, che ti persuaderà al bene e ti dissuaderà dal male in forza di un senso di colpa che li include tutti: è detto “senso del peccato”, ed è assai più affascinante dei miseri sensi di colpa che minacciano tutt’al più nevrosi, depressione e analoghi disagi… Il senso di colpa che posso offrirti io – il “senso del peccato” – minaccia l’eterna sofferenza. Ripeto: eterna. Massimo potere dissuasivo, massimo potere persuasivo, massima liberazione di responsabilità, massimo sollievo. Pensaci, eventualmente mi fai un cenno. Basterà che tu mi chiami Padre o Re o Maestro… Può bastare anche un semplice belato: lascio le altre pecore nell’ovile e vengo a prenderti.
“In questo nostro tempo, costituisce una delle priorità pastorali quella di formare rettamente la coscienza dei credenti, perché nella misura in cui si perde il senso del peccato, aumentano purtroppo i sensi di colpa, che si vorrebbero eliminare con insufficienti rimedi palliativi. Alla formazione delle coscienze contribuiscono molteplici e preziosi strumenti spirituali e pastorali da valorizzare sempre più” (Benedetto XVI, 12.4.2009).
Lìberati dei sensi di colpa, acquista un bel senso del peccato.
{|e;28643801']Dipende da quanto si è potenti basta un lodo (http://italianimbecilli.blogspot.com/2008/10/ratzinger-diventa-papa-per-difendere-i.html) o una perdonanza (http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-21/bertone-berlusconi/bertone-berlusconi.html) per farsi passare tutti i sensi di colpa.
La potenza della Chiesa Cattolica sta proprio nel fatto che con tre pater ave gloria quando uno ha paura dell'Inferno puo' sempre rientrare.
E cosa ho detto io? :mbe:
Vero:)
Rainy nights
26-08-2009, 12:40
son problemi dei cattolici, lasciamoglieli.
Lascio a me stessa decidere, secondo la mia integrità morale di stampo non cattolico, quando sia il caso di avere sensi di colpa per le passate azioni.
Credo sia più soddisfacente vivere senza cartelli che indichino una direzione comune. Mi piace passar per campi e non nella processione di fedeli sulla retta via; da qualche parte arriverò anche io comunque. :O
ConteZero
26-08-2009, 12:42
Lascio a me stessa decidere, secondo la mia integrità morale di stampo non cattolico, quando sia il caso di avere sensi di colpa per le passate azioni.
Credo sia più soddisfacente vivere senza cartelli che indichino una direzione comune. Mi piace passar per campi e non nella processione di fedeli sulla retta via; da qualche parte arriverò anche io comunque. :O
Infatti Benedetto XVI dice proprio di "formare rettamente la coscienza dei credenti", cioè in pratica modellare la coscienza degli individui.
In pratica la Chiesa mira innanzitutto a quel "non possiamo non dirci cattolici".
Franx1508
26-08-2009, 12:45
http://www.youtube.com/watch?v=8QRUazIaHWA
:read:
nomeutente
26-08-2009, 16:58
La lettura è, a mio avviso, completamente diversa.
Il punto è che venendo meno il senso del peccato (ultimamente anche i cattolici hanno una visione del "peccato" alquanto distaccata da quella della Chiesa) il papa chiede di formare le coscienze (oddio, questa è una cosa veramente inquietante) per creare una percezione di colpa legata a quanto la Chiesa definisce peccato.
Secondo me hai cannato.
Dice che non devi avere sensi di colpa (cercando di risolverli in qualche modo) ma senso del peccato (e quindi rivolgerti alla fede, alla preghiera e alla penitenza).
Es. tu puoi essere un sessuomane: se hai un senso del peccato, vai dal prete, ti confessi, metti il cilicio e quant'altro e alla fine hai purificato la tua anima; se invece hai solo senso di colpa ti crucci, soffri, ci ricadi, disprezzi te stesso ecc. ecc.
Questo, sia chiaro, secondo il suo punto di vista, non secondo il mio.
Secondo me hai cannato.
Dice che non devi avere sensi di colpa (cercando di risolverli in qualche modo) ma senso del peccato (e quindi rivolgerti alla fede, alla preghiera e alla penitenza).
Es. tu puoi essere un sessuomane: se hai un senso del peccato, vai dal prete, ti confessi, metti il cilicio e quant'altro e alla fine hai purificato la tua anima; se invece hai solo senso di colpa ti crucci, soffri, ci ricadi, disprezzi te stesso ecc. ecc.
Questo, sia chiaro, secondo il suo punto di vista, non secondo il mio.
Infatti è così....peccato sia tutto un immenso bizantinismo dato che il peccato E' una colpa e quindi il senso del peccato E' cmq un senso di colpa (solo che chiamandolo col suo vero nome si entra nel campo di cui ORMAI si è appropriata la psicologia, quindi i "rivali" :p).
matteo10
26-08-2009, 17:10
...Es. tu puoi essere un sessuomane: se hai un senso del peccato, vai dal prete, ti confessi, metti il cilicio e quant'altro e alla fine hai purificato la tua anima; se invece hai solo senso di colpa ti crucci, soffri, ci ricadi, disprezzi te stesso ecc. ecc.
Questo, sia chiaro, secondo il suo punto di vista, non secondo il mio.Oppure:
tu puoi essere un sessuomane: se hai un senso del peccato, sai che stai peccando e cerchi di migliorare la tua situazione (magari grazie agli strumenti spirituali e pastorali il cui uso sollecita il Papa) mentre se non hai il senso del peccato puoi rischiare di sentire semplicemente un gran vuoto (senso di colpa) che cerchi di colmare in un modo che può non portarti però beneficio.
Rintrah84
26-08-2009, 17:21
Traggo spunto dall'articolo di Malvino da cui estrapolo la citazione a Benedetto XVI...
(Benedetto XVI, 12.4.2009)
...per chiedervi una riflessione in merito.
Che IMHO i sensi di colpa ti vengono se pensi che anche respirare è peccato e che stò papa sia solo un bel furbino che tenta di arraffare quel poco di consenso tra gli ultraconservatori perchè la chiesa ormai inizia a perdere colpi.
Io non penso che fare sesso sia peccato: faccio sesso e non ho nessun senso di colpa.
Uno pensa che fare sesso è peccato: fà sesso e gli vengono i sensi di colpa...così si deve andare a confessare per farseli passare e la chiesa può esercitare un certo potere sulla sua persona
Fine dei giochi...se non penso che una cosa sia peccato per quale perverso motivo dovrei farmi venire i sensi di colpa!??!?!
E' quando si è fissati con sto benedetto peccato che ci si fa venire i sensi di colpa...le parole del papa le trovo illogiche...ma non mi posso aspettare logica alcuna da chi crede che il figlio di dio sia nato da una vergine, che sia stato crocefisso e che sia risorto e che mangiano una banalissima ostia si stia mangiando il suo corpo...
Oppure:
tu puoi essere un sessuomane: se hai un senso del peccato, sai che stai peccando e cerchi di migliorare la tua situazione (magari grazie agli strumenti spirituali e pastorali il cui uso sollecita il Papa) mentre se non hai il senso del peccato puoi rischiare di sentire semplicemente un gran vuoto (senso di colpa) che cerchi di colmare in un modo che può non portarti però beneficio.
Non c'entrano un fico secco il senso di vuoto col senso di colpa, non improvvisiamoci psicologi eh.....sono due cose PARECCHIO diverse.
Il senso di vuoto lo provano ad esempio gli schizoidi/evitanti (che tra l'altro notoriamente sono A-sessuali o quasi quindi hai proprio preso l'esempio sbagliato).
nomeutente
26-08-2009, 17:25
Infatti è così....peccato sia tutto un immenso bizantinismo dato che il peccato E' una colpa e quindi il senso del peccato E' cmq un senso di colpa (solo che chiamandolo col suo vero nome si entra nel campo di cui ORMAI si è appropriata la psicologia, quindi i "rivali" :p).
E' chiaro che la chiesa debba dire di avere la risposta migliore, altrimenti che chiesa sarebbe? :D
Del resto ha anche ragione, nel senso che se uno è cristiano cattolico e ha un senso di colpa dovrebbe andare dal prete, non dallo psicologo.
Oppure:
tu puoi essere un sessuomane: se hai un senso del peccato, sai che stai peccando e cerchi di migliorare la tua situazione (magari grazie agli strumenti spirituali e pastorali il cui uso sollecita il Papa) mentre se non hai il senso del peccato puoi rischiare di sentire semplicemente un gran vuoto (senso di colpa) che cerchi di colmare in un modo che può non portarti però beneficio.
Imho non è che gli stumenti spirituali facciano più di quello che fa la psichiatria, nel senso che (in linea di massima) si tratta sempre di una forma di elaborazione delle proprie emozioni, però se uno è fedele credo che sia sacrosanto che faccia il percorso che ritiene giusto in base al suo credo.
Del resto ha anche ragione, nel senso che se uno è cristiano cattolico e ha un senso di colpa dovrebbe andare dal prete, non dallo psicologo.
Non sono così stupidi fortunatamente, i preti, che anzi si prodigano per dare supporto psicologico nei fedeli che ne necessitano.
Invece capita che le pecorelle siano molto molto saccenti e ne vogliano sapere PIU' dei loro pastori (si vede da anni su questo forum).
matteo10
26-08-2009, 17:32
Non c'entrano un fico secco il senso di vuoto col senso di colpa, non improvvisiamoci psicologi eh.....sono due cose PARECCHIO diverse.
Il senso di vuoto lo provano ad esempio gli schizoidi/evitanti (che tra l'altro notoriamente sono A-sessuali o quasi quindi hai proprio preso l'esempio sbagliato).Ok sostituisci nel messaggio di prima senso di vuoto con senso di colpa. ;)
Era, in primo luogo, per per non scrivere due volte la stressa cosa e poi perchè, sicuramente, piuttosto che fare lo psicologo vado giù a tagliare dei tondini tutto il giorno. :)
Ok sostituisci nel messaggio di prima senso di vuoto con senso di colpa. ;)
Era, in primo luogo, per per non scrivere due volte la stressa cosa e poi perchè, sicuramente, piuttosto che fare lo psicologo vado giù a tagliare dei tondini tutto il giorno. :)
Non è colpa tua, lo so che i preti calcano molto sul senso di "vuoto".....ma stanno parlando di un vuoto relativo.
Prova a chiedere ad un evitante il SUO di senso di vuoto.....e capirai che quello è un abisso, quello del sessuomane una stupida conseguenza della suo stato di para-tossicomane.
Son proprio svariati ordini di grandezza diversi.
LucaTortuga
26-08-2009, 18:39
Secondo me hai cannato.
Dice che non devi avere sensi di colpa (cercando di risolverli in qualche modo) ma senso del peccato (e quindi rivolgerti alla fede, alla preghiera e alla penitenza).
Es. tu puoi essere un sessuomane: se hai un senso del peccato, vai dal prete, ti confessi, metti il cilicio e quant'altro e alla fine hai purificato la tua anima; se invece hai solo senso di colpa ti crucci, soffri, ci ricadi, disprezzi te stesso ecc. ecc.
Questo, sia chiaro, secondo il suo punto di vista, non secondo il mio.
Probabilmente questo è davvero il suo punto di vista.
Ciò che mi lascia perplesso è per quale motivo uno che non considera "peccato" il sesso extra-matrimoniale dovrebbe comunque avere sensi di colpa per averlo fatto.
Probabilmente questo è davvero il suo punto di vista.
Ciò che mi lascia perplesso è per quale motivo uno che non considera "peccato" il sesso extra-matrimoniale dovrebbe comunque avere sensi di colpa dopo averlo fatto.
Perchè partono dal presupposto che se non approcci il sesso in ottica religiosa risulti "insoddisfatto" :D
Ovviamente è un presupporto di parte, dato che dipende in massima parte dall'età e dall'individuo (un maschio di 18 anni mica pensa a sposarsi).
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