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View Full Version : Una commissione d'inchiesta dalla mafia sulla mafia..


Ja]{|e
23-08-2009, 20:29
Io non trovo thread in cui si parli di questa VERGOGNA

Commissione d’inchiesta su stragi del ‘92. Dell’Utri: “La proporrò a settembre”
mercoledì 19 agosto 2009 (http://www.livesicilia.it/2009/08/19/commissione-dinchiesta-sulle-stragi-del-92dellutri-la-proporro-a-settembre/)

Una commissione d’inchiesta che chiarisca le vicende del 1992, le stragi di Capaci e Via D’Amelio. Questa la proposta del senatore del Pdl Marcello Dell’Utri, lanciata attraverso le pagine de “Il Riformista”. “Penso – ha spiegato – che bisognerebbe fare di tutto per approfondire, per scoprire cosa e’ successo nel 1992. Sono io il primo che dice: facciamo una commissione di inchiesta e la proporro’ personalmente se non lo fa prima il mio partito”. La proposta potrebbe essere presentata dal Pdl “a settembre, alla ripresa dei lavori parlamentari”. “Spero – ha aggiunto Dell’Utri – che il mio partito si prepari a formulare una proposta del genere. E’ assurdo che non ci sia stato ancora un verdetto di verità acclarata, accettata da tutti. E’ pur vero che si sono celebrati diversi processi ma pare che tutto sia sbagliato. Se ci sono novità si approfondisca, che si indaghi ancora su quel periodo e su quanto e’ successo. Credo sia importante per tutti, non si puo’ stare a sentir parlare di accordo tra Stato e mafia come fosse un accordo tra Confindustria e sindacati. Indaghiamo sul serio – ha concluso Dell’Utri – e non tralasciamo alcunché”.

:mad:

Ricordiamo un po' chi è Marcello Dell'Utri:

Marcello Dell'Utri (Palermo, 11 settembre 1941) è un politico italiano. Ricopre la carica istituzionale di Senatore della Repubblica[1], eletto nelle file del Popolo della Libertà. Ha subito una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione di tipo mafioso e in Cassazione per frode fiscale.

...

Torna poi (1967) a Palermo, dove opera di nuovo come direttore sportivo, presso l'Athletic Club Bacigalupo; durante questa esperienza, per sua esplicita ammissione, conosce Vittorio Mangano e Gaetano Cinà, malavitosi appartenenti a Cosa Nostra.

...

Il 7 luglio porta nella villa di Arcore Vittorio Mangano che, secondo il Tribunale di Palermo, viene assunto da Berlusconi come "responsabile" per evitare che i familiari dell'imprenditore fossero vittima di sequestro di persona (e non come "stalliere", come affermato). Mangano è un giovane mafioso, divenuto successivamente esponente di spicco del clan di Porta Nuova a Palermo, e in quel periodo ha già a suo carico 3 arresti e varie denunce e condanne, nonché una diffida risalente al 1967 come "persona pericolosa". Dopo l'arresto di Mangano sia Berlusconi che Dell'Utri hanno dichiarato ai carabinieri di non essere stati a conoscenza delle sue attività criminali, ma il Tribunale di Palermo ha affermato che Dell'Utri conosceva lo "spessore delinquenziale" di Mangano, e anzi, lo avrebbe scelto proprio per tale "qualità".

Il 24 ottobre 1976 Dell'Utri si trova insieme a Vittorio Mangano e ad altri mafiosi alla festa di compleanno del boss catanese Antonino Calderone, al ristorante "Le Colline Pistoiesi" di Milano.

...

Il 19 aprile dello stesso anno è a Londra, dove partecipa al matrimonio di Girolamo Maria Fauci, più comunemente chiamato Jimmy Fauci, boss mafioso che gestisce il traffico di droga fra Italia, Gran Bretagna e Canada. Nel 1982 inizia come dirigente la sua attività in Publitalia '80, la società per la raccolta pubblicitaria della Fininvest, una società fondata nel 1979 da Silvio Berlusconi, di cui diventa Presidente e Amministratore Delegato. Un anno dopo (1983), nell'ambito di un blitz di arresti compiuti a Milano contro la mafia dei casinò, viene trovato nella residenza del boss mafioso catanese Gaetano Corallo. Nel 1984 viene promosso ad amministratore delegato del gruppo Fininvest.

Nel 1992 (gennaio-febbraio) Vincenzo Garraffa, ex senatore del Partito Repubblicano Italiano e presidente della Pallacanestro Trapani, riceve la visita del boss trapanese Vincenzo Virga (poi latitante e condannato per omicidio oggi in carcere): «Mi manda Dell'Utri», dice il boss venuto a riscuotere un presunto credito in nero preteso da Dell'Utri. L'episodio, denunciato da Garraffa, è stato accertato dal tribunale di Milano, che nel maggio 2004 ha condannato Dell'Utri e Virga a 2 anni per tentata estorsione in primo grado, e confermando la condanna in appello nel 2007.

...

Nel 1995 viene arrestato a Torino con l'accusa di aver inquinato le prove nell'inchiesta sui fondi neri di Publitalia '80.

Nell'aprile 1996, mentre è imputato a Torino per false fatture e frode fiscale e indagato a Palermo per Mafia, Dell'Utri diventa deputato di Forza Italia in Parlamento.

Nel 1999 viene condannato definitivamente - sentenza passata in giudicato - per frode fiscale e false fatture con una pena di 2 anni e 3 mesi di reclusione. Nello stesso anno viene eletto parlamentare europeo e nel 2001 Senatore della Repubblica. Come senatore ha ricoperto, tra le altre, la carica di Presidente della Commissione per la Biblioteca del Senato, di cui attualmente è membro.

...

A pochi giorni dalle elezioni politiche del 2008, in un'intervista rilasciata a Klaus Davi, afferma che Vittorio Mangano è stato «un eroe, a modo suo» perché, mentre era in carcere (dal 1995 al 2000 - anno di morte - per molteplici reati[8]), avrebbe rifiutato - nonostante ripetute pressioni - di fare dichiarazioni contro di lui e Silvio Berlusconi in cambio della scarcerazione.[9] Nel corso della stessa intervista dichiara anche che «se eletto farà di tutto per avviare la revisione dei libri di storia», a cominciare dal periodo della Resistenza.[10]

Nel corso degli anni non ha mai nascosto le sue simpatie per il regime del ventennio fascista e all'inizio del maggio 2009, in un'intervista al giornalista Klaus Davi, ha dichiarato che Mussolini è stato un dittatore troppo buono per riuscire a vincere la guerra.
« Mussolini ha perso la guerra perché era troppo buono. Non era affatto un dittatore spietato e sanguinario come poteva essere Stalin. [11] »


Nel 2008 è stato ricandidato al Senato, ed eletto, nel PDL nonostante nel frattempo sia stato condannato, seppure in primo grado, per concorso esterno in associazione di tipo mafioso.

...

Continua su http://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_dell%27Utri#Procedimenti_giudiziari

Stralci delle motivazioni della sentenza che condanna Marcello Dell’Utri a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa e l’archiviazione di Berlusconi e Dell’ Utri come mandanti esterni delle stragi. >> http://www.antimafiaduemila.com/content/view/18778/78/

Alcuni video:

"La mafia non esiste!" >> http://www.youtube.com/watch?v=Bb7NhlciNT4
"E' chiaro che io essendo mafioso" >> http://www.youtube.com/watch?v=t7QsxTeYEKo
Silvio Berlusconi, la Mafia, Dell'Utri e Totò Riina >> http://www.youtube.com/watch?v=F9YFUbfNtII
Blunotte, La mafia in politica (parte 5 su Dell'Utri) >> http://www.youtube.com/watch?v=d-CPEGjiMQc
Marco Travaglio: la vera storia di Berlusconi e Dell'Utri >> 1 - http://www.youtube.com/watch?v=eoue61XDw6k 2 - http://www.youtube.com/watch?v=iXJin-dYraY
Berlusconi difende Dell'Utri e Mangano; Travaglio risponde >> http://www.youtube.com/watch?v=NCj2j6QJNRA

Però mi piacerebbe capire anche un'altra cosa:

Nel 2007 invitò Nicola Latorre (braccio destro di D'Alema e noto sui media come dalemiano di ferro" ad un convegno. La cosa destó un certo interesse dei media che chiesero ad entrambe un commento.

Dell'Utri disse:

« Ho stilato io la lista dei possibili relatori (alle lezioni di etica e politica del Circolo Dell'Utri di Milano, ndr), certo. E Nicola Latorre, non lo nascondo, è tra quelli che stimo di più... Va aggiunto anche il fatto che Latorre è persona perbene, illuminata e pacata. Insomma, uno che ragiona. Non è un fanatico, e i fanatici io non li amo mai, sia se sono a destra, sia se sono a sinistra. Stimo Nicola umanamente e politicamente, ed è stato coraggioso ad aver accettato l'invito" (Marcello Dell'Utri, Corriere della Sera, 9 marzo 2007)»

e Latorre aggiunse:

« "Con il senatore Dell'Utri esiste un rapporto di grande cordialità e di stima reciproca. La mia impressione su di lui è estremamente positiva: penso sia una persona pacata, sensibile e di spessore" (Nicola Latorre, Ds, vicecapogruppo dell'Ulivo al Senato, Corriere della Sera, 9 marzo 2007 »

D'altronde ci sono sempre stati apprezzamenti di stima tra Dell'Utri e i dalemiani. Infatti, in più di un'intervista, Dell'Utri ha dichiarato la propria simpatia per D'Alema dicendo di lui che è un "interlocutore assolutamente credibile", con il quale Berlusconi potrebbe andare a braccetto.

http://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_dell%27Utri#Biografia

:mbe:

sander4
23-08-2009, 20:58
Autoinchieste, su rieducascional channel.

http://images.paraorkut.com/img/funnypics/images/l/lol_cat-12926.jpg

LUVІ
23-08-2009, 21:01
Mai viste facce di tolla simili.
Ma non succedono per caso queste porcate, c'è sempre un disegno ben preciso.

MadJackal
23-08-2009, 21:10
Mai viste facce di tolla simili.
Ma non succedono per caso queste porcate, c'è sempre un disegno ben preciso.

Facce di tolla? Questo andava ai matrimoni dei mafiosi all'estero e diceva ai magistrati di essere capitato lì per caso! :muro: :muro:
Dell'Utri che propone una commissione antimafia... Voglio proprio vedere in quanti verranno a difenderlo.

Altro che facce di tolla.
La definizione esatta non è adatta al regolamento, quindi mi autocensuro.

Ja]{|e
23-08-2009, 21:15
Mai viste facce di tolla simili.
Ma non succedono per caso queste porcate, c'è sempre un disegno ben preciso.

Sputa il rospo, di che disegno parli?

Marko91
23-08-2009, 21:16
{|e;28614689']

"La mafia non esiste!" >> http://www.youtube.com/watch?v=Bb7NhlciNT4


:mbe:


Interessante il video. Le parole di Dell'Utri sono troncate, cambiando il significato di quello che voleva dire. Mi sembra chiaro che Dell'Utri parlasse di mafia inteso come una struttura ben definita, ma non mi sembra di sentirlo negare l'esistenza della malavita organizzata. La mafia e' un fenomeno, non un soggetto. Esiste il video completo?

Charonte
23-08-2009, 21:23
il problema è che alla gente non gliene fotte nulla.
c'è poco da fare.
chi si interessa, come noi, gli viene il magone a leggere, agli altri , cioe le masse, cioe il 95 % degli italiani, se ne fottono bellamente.

"che me ne fotte se dell'utri o come si chiama è un mafioso, ho la mia vita a cui pensare io!"

e quindi tutto rimane così com'è.
come sta succednedo da anni a questa parte, del resto.

ilguercio
23-08-2009, 21:28
il problema è che alla gente non gliene fotte nulla.
c'è poco da fare.
chi si interessa, come noi, gli viene il magone a leggere, agli altri , cioe le masse, cioe il 95 % degli italiani, se ne fottono bellamente.

"che me ne fotte se dell'utri o come si chiama è un mafioso, ho la mia vita a cui pensare io!"

e quindi tutto rimane così com'è.
come sta succednedo da anni a questa parte, del resto.

E ti dò un super quote,purtroppo:rolleyes:

Marko91
23-08-2009, 21:32
il problema è che alla gente non gliene fotte nulla.
c'è poco da fare.
chi si interessa, come noi, gli viene il magone a leggere, agli altri , cioe le masse, cioe il 95 % degli italiani, se ne fottono bellamente.

"che me ne fotte se dell'utri o come si chiama è un mafioso, ho la mia vita a cui pensare io!"

e quindi tutto rimane così com'è.
come sta succednedo da anni a questa parte, del resto.

Come fai a dirlo? Conosci il 95% degli italiani? (Che poi e' una puttanata considerando che il 60% della popolazione italiana Berlusconi non l'ha votato)
La realta' e' ben piu' complessa dei proclami politici.

Ja]{|e
23-08-2009, 21:47
Interessante il video. Le parole di Dell'Utri sono troncate, cambiando il significato di quello che voleva dire. Mi sembra chiaro che Dell'Utri parlasse di mafia inteso come una struttura ben definita, ma non mi sembra di sentirlo negare l'esistenza della malavita organizzata. La mafia e' un fenomeno, non un soggetto. Esiste il video completo?

Non trovo altri video, però wikiquote riporta:

Citazioni di Marcello Dell'Utri

* Berlusconi ha assunto Mangano, gliel'ho presentato io, è verissimo, tra tante persone che c'erano in concorso per quella posizione, e ai quali Berlusconi ha addirittura affidato la casa, e il signor Mangano accompagnava anche i figli di Berlusconi a scuola. Non vedo niente di strano nel fatto che io abbia frequentato in questa maniera il signor Mangano, e lo frequenterei ancora adesso. (dal Tgr Sicilia, 1 luglio 1996)
* No, non esiste la mafia. La mafia è un modo d'essere, di pensare. È una cultura che non è la mia. (dall'intervista di Piero Chiambretti a L'inviato speciale, 2 ottobre 1997; citato in Dell'Utri a Chiambretti: "La mafia? È un modo di pensare e non è il mio", Corriere della sera, 2 ottobre 1997, p. 17)
* Prescrizioni, amnistie, leggi ad personam? Sono vergognose per i colpevoli, agli innocenti vanno bene ugualmente. (dall'intervista a Sette magazine del data? data?)
* Luttazzi è un cretino. (da Il Messaggero, 20 marzo 2001)
* Ho un ottimo rapporto con Casini. Non nascondo l'affetto che provo per Pier Ferdinando. Di lui mi piace la straordinaria simpatia. È una persona gradevole: gli voglio bene. Sono grato a Casini. Dopo la sentenza del Tribunale di Palermo (in realtà era prima, ndr) si espose come presidente della Camera manifestando solidarietà in modo spontaneo, sincero, disinteressato. (da Vanity Fair, 18 gennaio 2007; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Al cuore non si comanda, la Repubblica, 26 gennaio 2007)
* In Forza Italia l'unico che comanda è Berlusconi. Non esiste gerarchia. Non esistono gerarchi. (dall'intervista di Antonello Caporale, "Finalmente Silvio si muove, arrivederci a Casini e Fini", la Repubblica, 19 novembre 2007, p. 4)
* Il fattore Vittorio Mangano, condannato in primo grado all'ergastolo, è morto per causa mia. Mangano era ammalato di cancro quando è entrato in carcere ed è stato ripetutamente invitato a fare dichiarazioni contro di me e il presidente Berlusconi. Se lo avesse fatto, lo avrebbero scarcerato con lauti premi e si sarebbe salvato. È un eroe, a modo suo. (dall'intervista a Klaus Davi per il canale Klauscondicio su Youtube dell'8 aprile 2008; citato in Dell'Utri: se vinceremo le elezioni, i libri di storia saranno revisionati, Corriere della sera, 8 aprile 2008)

Intervista a Moby Dick dell'11 marzo 1999

* Come disse giustamente Luciano Liggio, se esiste l'antimafia vorrà dire che esiste pure la mafia.
* Io non sto né con la mafia, né con l'antimafia. Almeno non con questa antimafia che complotta contro di me attraverso pentiti pilotati.
* Quindi, è chiaro che io, purtroppo, essendo mafioso... cioè, essendo siciliano...

In ogni caso, fosse solo quel video....:rolleyes:

Scannabue²
23-08-2009, 21:48
edit

yggdrasil
23-08-2009, 21:49
Interessante il video. Le parole di Dell'Utri sono troncate, cambiando il significato di quello che voleva dire. Mi sembra chiaro che Dell'Utri parlasse di mafia inteso come una struttura ben definita, ma non mi sembra di sentirlo negare l'esistenza della malavita organizzata. La mafia e' un fenomeno, non un soggetto. Esiste il video completo?
dell'utri ci piglia pure per il culo. è come se cicciolina ci dicesse ridendo che non esistono donne che lo pigliano nel culo, tanto per restare in tema. :mad:

Marko91
23-08-2009, 22:36
{|e;28615326']Non trovo altri video, però wikiquote riporta:


* No, non esiste la mafia. La mafia è un modo d'essere, di pensare. È una cultura che non è la mia. (dall'intervista di Piero Chiambretti a L'inviato speciale, 2 ottobre 1997; citato in Dell'Utri a Chiambretti: "La mafia? È un modo di pensare e non è il mio", Corriere della sera, 2 ottobre 1997, p. 17)


Fin qui, non mi sembra abbia detto nulla di scandaloso. Ancora una volta mi sembra ribadire il concetto della non esistenza della mafia come struttura fisica, ma afferma l'esistenza della mafia come fenomeno.

ConteZero
23-08-2009, 22:41
Fin qui, non mi sembra abbia detto nulla di scandaloso. Ancora una volta mi sembra ribadire il concetto della non esistenza della mafia come struttura fisica, ma afferma l'esistenza della mafia come fenomeno.

Quindi quando Buscetta ne descriveva l'organigramma vagheggiava... giusto ?

Ja]{|e
24-08-2009, 00:40
Fin qui, non mi sembra abbia detto nulla di scandaloso. Ancora una volta mi sembra ribadire il concetto della non esistenza della mafia come struttura fisica, ma afferma l'esistenza della mafia come fenomeno.

Ah, non è scandaloso negare la struttura fisica della mafia, quando lui dovrebbe saper bene che la mafia come struttura fisica esiste, e lo sa bene perché, anche se ipotizzassimo che lui non fosse mafioso, ha\ha avuto comunque numerosi amici che lo sono\lo sono stati?

:mbe:

Riporto alcuni stralci per completezza alle mie affermazioni:

“Gli elementi probatori emersi dall’indagine dibattimentale espletata hanno consentito di fare luce:
sulla posizione assunta da Marcello Dell’Utri nei confronti di esponenti di “cosa nostra”, sui contatti diretti e personali con alcuni di essi (Bontate, Teresi, oltre a Mangano e Cinà), sul ruolo ricoperto dallo stesso nell’attività di costante mediazione, con il coordinamento di Cinà Gaetano, tra quel sodalizio criminoso, il più pericoloso e sanguinario nel panorama delle organizzazioni criminali operanti al mondo, e gli ambienti imprenditoriali e finanziari milanesi con particolare riguardo al gruppo FININVEST;
sulla funzione di “garanzia” svolta nei confronti di Silvio Berlusconi, il quale temeva che i suoi familiari fossero oggetto di sequestri di persona, adoperandosi per l’assunzione di Vittorio Mangano presso la villa di Arcore dello stesso Berlusconi, quale “responsabile” (o “fattore” o “soprastante” che dir si voglia) e non come mero “stalliere”, pur conoscendo lo spessore delinquenziale dello stesso Mangano sin dai tempi di Palermo (ed, anzi, proprio per tale sua “qualità”), ottenendo l’avallo compiaciuto di Stefano Bontate e Teresi Girolamo, all’epoca due degli “uomini d’onore” più importanti di “cosa nostra” a Palermo;
sugli ulteriori rapporti dell’imputato con “cosa nostra”, favoriti, in alcuni casi, dalla fattiva opera di intermediazione di Cinà Gaetano, protrattisi per circa un trentennio nel corso del quale Marcello Dell’Utri ha continuato l’amichevole relazione sia con il Cinà che con il Mangano, nel frattempo assurto alla guida dell’importante mandamento palermitano di Porta Nuova, palesando allo stesso una disponibilità non meramente fittizia, incontrandolo ripetutamente nel corso del tempo, consentendo, anche grazie a Cinà, che “cosa nostra” percepisse lauti guadagni a titolo estorsivo dall’azienda milanese facente capo a Silvio Berlusconi, intervenendo nei momenti di crisi tra l’organizzazione mafiosa ed il gruppo FININVEST (come nella vicenda relativa agli attentati ai magazzini della Standa di Catania e dintorni), chiedendo al Mangano ed ottenendo favori dallo stesso (come nella “vicenda Garraffa”) e promettendo appoggio in campo politico e giudiziario.
Queste condotte sono rimaste pienamente ed inconfutabilmente provate da fatti, episodi, testimonianze, intercettazioni telefoniche ed ambientali di conversazioni tra lo stesso Dell’Utri e Silvio Berlusconi, Vittorio Mangano, Gaetano Cinà ed anche da dichiarazioni di collaboratori di giustizia; la pluralità dell’attività posta in essere, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di “cosa nostra” alla quale è stata, tra l’altro, offerta l’opportunità, sempre con la mediazione di Marcello Dell’Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell’economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che, lato sensu, politici”.

“ha non solo oggettivamente consentito a “cosa nostra” di percepire un vantaggio, ma questo risultato si è potuto raggiungere grazie e solo grazie a lui”

“Conclusivamente, ad avviso del Collegio, Marcello DellUtri ha consapevolmente assunto, in relazione alle vicende specificamente analizzate in questo capitolo (quello del pizzo per le antenne ndr.), lo stesso ruolo del coimputato Cinà; è stato, come quest’ultimo, un anello, il più importante, di una catena che ha consolidato e rafforzato “cosa nostra”, consentendole di “agganciare” una delle più importanti realtà imprenditoriali italiane e di percepire dal rapporto estorsivo, posto in essere grazie alla intermediazione del Dell’Utri e del Cinà, un lauto guadagno economico.
L’ulteriore e decisivo tramite, al fianco dell’amico palermitano portatore diretto di interessi mafiosi.
Così operando, Marcello Dell’Utri (come Cinà), ha favorito “cosa nostra” reiterando le condotte, tenute in precedenza, anch’esse significative ai fini della responsabilità penale in ordine ai reati contestati in rubrica, la cui sussistenza viene rafforzata da quanto analizzato in questo capitolo.
Una condotta ripetitiva, quella di tramite tra gli interessi della mafia e quelli di Berlusconi, ancora una volta posta in essere da Dell’Utri anche in tempi successivi…”

“Dovendosi negativamente apprezzare la circostanza che l’imputato ha voluto mantenere vivo per circa trent’anni il suo rapporto con l’organizzazione mafiosa (sopravvissuto anche alle stragi del 1992 e 1993, quando i tradizionali referenti, non più affidabili, venivano raggiunti dalla “vendetta” di “cosa nostra”) e ciò nonostante il mutare della coscienza sociale di fronte al fenomeno mafioso nel suo complesso e pur avendo, a motivo delle sue condizioni personali, sociali, culturali ed economiche, tutte le possibilità concrete per distaccarsene e per rifiutare ogni qualsivoglia richiesta da parte dei soggetti intranei o vicini a “cosa nostra”.
Si ricordi, sotto questo profilo, anche l’indubitabile vantaggio di essersi allontanato dalla Sicilia fin dagli anni giovanili e di avere impiantato altrove tutta la sua attività professionale.
Ancora, deve essere negativamente apprezzata la già sottolineata importanza del suo consapevole contributo a “cosa nostra”, reiteratamente prestato con diverse modalità, a seconda delle esigenze del momento ed in relazione ai singoli episodi esaminati nei precedenti capitoli.
Inoltre, il Collegio ritiene assai grave la condotta tenuta dall’imputato nel corso del processo, avuto riguardo al tentativo di inquinamento delle prove a suo carico, così come risulta dimostrato dalla disamina della vicenda “Cirfeta-Chiofalo”, come pure la circostanza che egli, contando sulla sua amicizia con Vittorio Mangano, gli abbia chiesto favori in relazione alla sua attività imprenditoriale, come emerge dall’analisi della vicenda “Garraffa”.
Infine, si connota negativamente la sua disponibilità verso l’organizzazione mafiosa attinente al campo della politica, in un periodo storico in cui “cosa nostra” aveva dimostrato la sua efferatezza criminale attraverso la commissione di stragi gravissime, espressioni di un disegno eversivo contro lo Stato, e, inoltre, quando la sua figura di uomo pubblico e le responsabilità connesse agli incarichi istituzionali assunti, avrebbero dovuto imporgli ancora maggiore accortezza e rigore morale, inducendolo ad evitare ogni contaminazione con quell’ambiente mafioso le cui dinamiche egli conosceva assai bene per tutta la storia pregressa legata all’esercizio delle sue attività manageriali di alto livello.”

Inoltre, altri articoli interessanti:

Dell'Utri, una vita al servizio della mafia >> http://www.antimafiaduemila.com/content/view/4478/
La sentenza: Dell'Utri mediatore tra Cosa Nostra e Fininvest >> http://www.antimafiaduemila.com/content/view/3810/

first register
24-08-2009, 01:06
{|e;28614689']Io non trovo thread in cui si parli di questa VERGOGNA



:mad:

Ricordiamo un po' chi è Marcello Dell'Utri:



Stralci delle motivazioni della sentenza che condanna Marcello Dell’Utri a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa e l’archiviazione di Berlusconi e Dell’ Utri come mandanti esterni delle stragi. >> http://www.antimafiaduemila.com/content/view/18778/78/

Alcuni video:

"La mafia non esiste!" >> http://www.youtube.com/watch?v=Bb7NhlciNT4
"E' chiaro che io essendo mafioso" >> http://www.youtube.com/watch?v=t7QsxTeYEKo
Silvio Berlusconi, la Mafia, Dell'Utri e Totò Riina >> http://www.youtube.com/watch?v=F9YFUbfNtII
Blunotte, La mafia in politica (parte 5 su Dell'Utri) >> http://www.youtube.com/watch?v=d-CPEGjiMQc
Marco Travaglio: la vera storia di Berlusconi e Dell'Utri >> 1 - http://www.youtube.com/watch?v=eoue61XDw6k 2 - http://www.youtube.com/watch?v=iXJin-dYraY
Berlusconi difende Dell'Utri e Mangano; Travaglio risponde >> http://www.youtube.com/watch?v=NCj2j6QJNRA

Però mi piacerebbe capire anche un'altra cosa:

:mbe:


Avevo letto il primo articolo la settimana scorsa perchè un utente aveva linkato il primo articolo qui sul forum (non ricordo su quale 3d ma cercherò).

Imho nei prossimi mesi ci saranno delle svolte importanti, anche riguardo ciò che si sa delle stragi del 92 e della presunta trattativa fra Mafia e Stato Italiano che avrebbe portato all'uccisione di Giovanni Falcone e del giudice Borsellino. In particolare per l'attentato al giudice Borsellino qualcuno parlò di omicidio di Stato a causa delle molte domande a cui non è possibile trovare una risposta (dalla scomparsa dell'agenda rossa, alla presenza di un ufficio dei servizi segreti vicino al luogo da cui fu azionato il congegno per l'attentato).
Link al 3d sul papello consegnato da Ciancimino qui. (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2017873)

Sul video dove Dell'Utri nega l'esistenza della mafia l'intervistatore (giornalista?) è Chiambretti, un uomo che deve il suo ritorno in tV a Piersilvio Berlusconi.
Inoltre Dell'Utri sostiene che la sua professione (senatore) sarebbe incompatibile con qualsiasi attività mafiosa. Però... A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. ...:stordita:

LUVІ
24-08-2009, 06:20
Inoltre Dell'Utri sostiene che la sua professione (senatore) sarebbe incompatibile con qualsiasi attività mafiosa. Però...

Allora che aspetta a dimettersi e a lasciare ogni incarico pubblico?

Stigmata
24-08-2009, 10:06
Figuriamoci: cane non morde cane... ma può sempre far finta di ringhiare un po'.

Onisem
24-08-2009, 10:09
Ma la gente, il popolo, il "curriculum" di Dell'Utri nemmeno lo conosce. Manco sanno chi sia. Tenuti nell'ignoranza...

dantes76
24-08-2009, 10:11
Dellutri il "milanese".. tenetevelo stretto... vuoto a perdere.

Ja]{|e
24-08-2009, 10:17
Processo Dell'Utri (http://www.antoniodipietro.com/processo_dellutri/)

15 Giugno 2009
Processo d'appello Dell'Utri (http://www.antoniodipietro.com/2009/06/processo_dappello_dellutri.html)

http://www.youtube.com/watch?v=FiFVYazFLOQ

Ho voluto avviare l'iniziativa "Li seguiamo per te" per poter informare e tenere aggiornati i cittadini riguardo a tutti quei processi sui quali altrimenti sarebbe calata la spessa cortina del silenzio mediatico. Ho iniziato con il processo al governatore della Campania, Antonio Bassolino (http://www.antoniodipietro.com/processo_bassolino/), al quale si è aggiunto quello al corrotto David Mills (http://www.antoniodipietro.com/processo_berlusconimills/) e al suo - in assenza di lodo - corruttore Silvio Berlusconi. Ora ne aggiungo un terzo: il processo d'appello a Marcello Dell'Utri ripreso il 15 maggio 2009. Quello a Dell'Utri e' un processo capace di spiegare, se non ha gia' spiegato con la condanna in primo grado, larga parte della genesi di Forza Italia, oggi Pdl, e dell'ascesa nel panorama nazionale di un corruttore oggi Presidente del Consiglio.

Processi come questi non ne vedremo più: la legge sulle intercettazioni ed il bavaglio all’informazione, che questa legge comporta, hanno messo la parola fine alla possibilità di risalire a qualsiasi reato, se non per circostanze fortuite. I media non ne parlavano già prima, ora avranno persino un buon motivo per continuare a non farlo. In aula a Palermo venerdì scorso, durante la seconda udienza d’appello, tolti i giudici, c’erano solo tre cittadini in aula, uno di questi era il nostro inviato. Da oggi con questo video qualche migliaia di cittadini in più verrà a conoscenza di questo processo, che già entro l’estate potrebbe portare ad una sentenza d'appello.

Riporto di seguito il testo del video e la parte finale della sentenza (consulta il testo integrale (http://www.narcomafie.it/sentenza_dellutri.pdf)) a carico del senatore Marcello Dell’Utri così come la si legge nelle 1771 pagine di documenti ufficiali del processo di primo grado risalente all’11 dicembre 2004. Una condanna che lascia ben pochi dubbi sulla gravità dei reati di cui quest’uomo è accusato e della complicità prestata, oltre che della consapevolezza riguardo ai fatti, da parte dell’ambiente che lo circondava.

[da pagina 1761 secondo capoverso]

Gli elementi probatori emersi dall’indagine dibattimentale espletata

hanno consentito di fare luce:

sulla posizione assunta da Marcello Dell’Utri nei confronti di esponenti

di “cosa nostra”, sui contatti diretti e personali con alcuni di essi (Bontate,

Teresi, oltre a Mangano e Cinà),

sul ruolo ricoperto dallo stesso

nell’attività di costante mediazione, con il coordinamento di Cinà Gaetano,

tra quel sodalizio criminoso, il più pericoloso e sanguinario nel panorama

delle organizzazioni criminali operanti al mondo, e gli ambienti

imprenditoriali e finanziari milanesi con particolare riguardo al gruppo

FININVEST;

sulla funzione di “garanzia” svolta nei confronti di Silvio Berlusconi, il

quale temeva che i suoi familiari fossero oggetto di sequestri di persona,

adoperandosi per l’assunzione di Vittorio Mangano presso la villa di

Arcore dello stesso Berlusconi, quale “responsabile” (o “fattore” o

“soprastante” che dir si voglia) e non come mero “stalliere”, pur

conoscendo lo spessore delinquenziale dello stesso Mangano sin dai tempi

di Palermo (ed, anzi, proprio per tale sua “qualità”), ottenendo l’avallo

compiaciuto di Stefano Bontate e Teresi Girolamo, all’epoca due degli

“uomini d’onore” più importanti di “cosa nostra” a Palermo;

sugli ulteriori rapporti dell’imputato con “cosa nostra”, favoriti, in alcuni

casi, dalla fattiva opera di intermediazione di Cinà Gaetano, protrattisi per

circa un trentennio nel corso del quale Marcello Dell’Utri ha continuato

l’amichevole relazione sia con il Cinà che con il Mangano, nel frattempo

assurto alla guida dell’importante mandamento palermitano di Porta

Nuova, palesando allo stesso una disponibilità non meramente fittizia,

incontrandolo ripetutamente nel corso del tempo, consentendo, anche

grazie a Cinà, che “cosa nostra” percepisse lauti guadagni a titolo estorsivo

dall’azienda milanese facente capo a Silvio Berlusconi, intervenendo nei

momenti di crisi tra l’organizzazione mafiosa ed il gruppo FININVEST

(come nella vicenda relativa agli attentati ai magazzini della Standa di

Catania e dintorni), chiedendo al Mangano ed ottenendo favori dallo stesso

(come nella “vicenda Garraffa”) e promettendo appoggio in campo politico

e giudiziario.

Queste condotte sono rimaste pienamente ed inconfutabilmente provate

da fatti, episodi, testimonianze, intercettazioni telefoniche ed ambientali di

conversazioni tra lo stesso Dell’Utri e Silvio Berlusconi, Vittorio

Mangano, Gaetano Cinà ed anche da dichiarazioni di collaboratori di

giustizia; la pluralità dell’attività posta in essere, per la rilevanza causale

espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e

prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di

“cosa nostra” alla quale è stata, tra l’altro, offerta l’opportunità, sempre con

la mediazione di Marcello Dell’Utri, di entrare in contatto con importanti

ambienti dell’economia e della finanza, così agevolandola nel

perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che, lato

sensu, politici.

Non c’è dubbio alcuno, alla luce delle considerazioni che precedono e di

tutto quanto oggetto di analisi nei singoli capitoli ai quali si rinvia, che le

condotte tenute dai prevenuti si sussumono nelle fattispecie previste e

sanzionate dagli artt. 416 e 416 bis c.p. delle quali ricorrono tutti gli

elementi costitutivi.

Ma ricorrono, anche, le contestate aggravanti di cui ai commi 4° e 6°

dell’art. 416 bis c.p.

Ed invero, la sussistenza di tali aggravanti va ritenuta qualora il reato de

quo sia contestato agli appartenenti ad una “famiglia” aderente a “cosa

nostra” od al concorrente esterno, in quanto l’esperienza storica e

giudiziaria consentono di ritenere il carattere armato di detta

organizzazione criminale (Cass. 14.12.99, D’Ambrogio, CP 01,845) e la

sua prerogativa di operare nel campo economico utilizzando ed investendo

i profitti di delitti che tipicamente pone in essere in esecuzione del divisato

programma criminoso (Cass. 28.1.00, Oliveti, CED 215908, CP 01, 844).

TRATTAMENTO SANZIONATORIO

Per quanto attiene alla determinazione della pena, tenuti presenti i

parametri ed i criteri direttivi di cui all’art. 133 c.p., le condotte di Gaetano

Cinà, consapevoli e reiterate nel tempo, devono essere sanzionate con una

pena che il Collegio ritiene congruo quantificare in anni sette di reclusione,

in considerazione della continuità del suo apporto a “cosa nostra”, alla

quale è stato organico nei termini sopra evidenziati, dell’importante

risultato, economico e non, conseguito dall’organizzazione, grazie alla sua

costante disponibilità, consistita nel coltivare il suo rapporto di amicizia

con Marcello Dell’Utri anche in una dimensione illecita e funzionale alle

richieste ed esigenze degli uomini d’onore della “famiglia” di riferimento e

dei capi del sodalizio.

(pena così determinata:, anni sei, mesi sei di reclusione per il reato di cui

all’art. 416 bis c.p. aggravato, aumentata di mesi sei di reclusione ex art. 81

c.p.

Per quanto attiene a Marcello Dell’Utri, la pena deve essere ancora più

severa e deve essere determinata in anni nove di reclusione, dovendosi

negativamente apprezzare la circostanza che l’imputato ha voluto

mantenere vivo per circa trent’anni il suo rapporto con l’organizzazione

mafiosa (sopravvissuto anche alle stragi del 1992 e 1993, quando i

tradizionali referenti, non più affidabili, venivano raggiunti dalla

“vendetta” di “cosa nostra”) e ciò nonostante il mutare della coscienza

sociale di fronte al fenomeno mafioso nel suo complesso e pur avendo, a

motivo delle sue condizioni personali, sociali, culturali ed economiche,

tutte le possibilità concrete per distaccarsene e per rifiutare ogni

qualsivoglia richiesta da parte dei soggetti intranei o vicini a “cosa nostra”.

Si ricordi, sotto questo profilo, anche l’indubitabile vantaggio di essersi

allontanato dalla Sicilia fin dagli anni giovanili e di avere impiantato

altrove tutta la sua attività professionale.

Ancora, deve essere negativamente apprezzata la già sottolineata

importanza del suo consapevole contributo a “cosa nostra”, reiteratamente

prestato con diverse modalità, a seconda delle esigenze del momento ed in

relazione ai singoli episodi esaminati nei precedenti capitoli.

Inoltre, il Collegio ritiene assai grave la condotta tenuta dall’imputato nel

corso del processo, avuto riguardo al tentativo di inquinamento delle prove

a suo carico, così come risulta dimostrato dalla disamina della vicenda

“Cirfeta-Chiofalo”, come pure la circostanza che egli, contando sulla sua

amicizia con Vittorio Mangano, gli abbia chiesto favori in relazione alla

sua attività imprenditoriale, come emerge dall’analisi della vicenda

“Garraffa”.

Infine, si connota negativamente la sua disponibilità verso

l’organizzazione mafiosa attinente al campo della politica, in un periodo

storico in cui “cosa nostra” aveva dimostrato la sua efferatezza criminale

attraverso la commissione di stragi gravissime, espressioni di un disegno

eversivo contro lo Stato, e, inoltre, quando la sua figura di uomo pubblico

e le responsabilità connesse agli incarichi istituzionali assunti, avrebbero

dovuto imporgli ancora maggiore accortezza e rigore morale, inducendolo

ad evitare ogni contaminazione con quell’ambiente mafioso le cui

dinamiche egli conosceva assai bene per tutta la storia pregressa legata

all’esercizio delle sue attività manageriali di alto livello.

(pena così determinata: anni otto e mesi sei di reclusione per il reato

aggravato di cui all’art. 416 bis c.p., elevata di mesi sei di reclusione per

art. 81 c.p.).

I due imputati vanno condannati, altresì, al pagamento in solido delle

spese processuali ed il Cinà Gaetano anche a quelle del suo

mantenimento in carcere durante la custodia cautelare, nonchè entrambi

vanno dichiarati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici ed in stato di

interdizione legale durante l’esecuzione della pena.

Alla condanna consegue per legge e, in ogni caso, anche in relazione

all’intrinseca pericolosità desunta dalle considerazioni che precedono,

l’applicazione a ciascuno degli imputati della misura di sicurezza della

libertà vigilata per la durata di anni due (tenuta presente la gravità dei reati

contestati), da eseguirsi dopo che la pena è stata scontata o è altrimenti

estinta.

Infine, entrambi gli imputati vanno condannati in solido:

al risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, in favore delle

costituite parti civili, Provincia Regionale di Palermo e Comune di

Palermo, rigettando le richieste di pagamento di provvisionali

immediatamente esecutive;

al pagamento delle spese processuali sostenute dalle medesime parti

civili che si liquidano in complessivi euro ventimila per il Comune di

Palermo ed euro cinquantamila per la Provincia di Palermo, somme

comprensive di onorari e spese.

In considerazione della particolare complessità della stesura della

motivazione, dovuta alla gravità delle imputazioni ed alla notevolissima

mole degli atti processuali acquisiti, si indica in novanta giorni il termine

per il deposito della sentenza.

DICHIARA

DELL’UTRI MARCELLO e CINA’ GAETANO colpevoli dei reati loro

rispettivamente contestati e, ritenuta la continuazione tra gli stessi,

CONDANNA

DELL’UTRI MARCELLO alla pena di anni nove di reclusione e CINA’

GAETANO alla pena di anni sette di reclusione ed entrambi, in solido, al

pagamento delle spese processuali, nonché il CINA’ anche a quelle del

proprio mantenimento in carcere durante la custodia cautelare.

Visti gli artt. 28, 29,32 e 417 c.p.,

DICHIARA

Entrambi gli imputati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, nonché in

stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena.

APPLICA

A ciascuno degli imputati la misura di sicurezza della libertà vigilata per

la durata di anni due, da eseguirsi a pena espiata.

Visti gli artt. 539 e 541 c.p.p.,

CONDANNA

Entrambi gli imputati in solido al risarcimento dei danni in favore delle

costituite parti civili, Provincia Regionale di Palermo e Comune di

Palermo, da liquidarsi in separato giudizio, rigettando le richieste di

pagamento di provvisionali immediatamente esecutive.

Condanna, infine, gli imputati in solido al pagamento delle spese

sostenute dalle medesime parti civili che liquida in complessivi euro

ventimila per il Comune di Palermo ed euro cinquantamila per la Provincia

Regionale di Palermo, somme comprensive di onorari e spese.

22 Giugno 2009
Processo Dell'Utri: Sicilia in ostaggio (http://www.antoniodipietro.com/2009/06/processo_dellutri.html)

http://www.youtube.com/watch?v=N-tIUUZzHu4

Venerdi 19 giugno si e' svolta la terza udienza del processo d’appello a Marcello Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa. Il processo di primo grado, lo ricordo, si e' concluso con la sentenza dell'11 dicembre 2004 e la condanna del senatore a nove anni di reclusione e a due anni di libertà vigilata, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni alle parti civili.

Marcello Dell’Utri è il fondatore di Forza Italia, partito nato nel 1994 per colmare il vuoto lasciato dalla Democrazia Cristiana, e divenuta la prima forza politica dell’isola grazie agli accordi con gli uomini di Cosa Nostra.

Nel testo della sentenza di condanna del signor Dell’Utri si legge:

"Vi è la prova che Dell’Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere elettoralmente l’imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento Europeo nelle fila dello stesso partito, mentre aveva grossi problemi da risolvere con la giustizia perchè era in corso il dibattimento di questo processo penale."

L’accordo tra uomini d’onore viene rispettato: dal 1994 il primo partito in Sicilia, senza rivali, sarà Forza Italia. I risultati delle elezioni regionali in Sicilia, del 1996, 2001, 2006 e 2008, dove Forza Italia è stata sempre il primo partito, ne sono una prova:

- anno 1996, 456.127 voti, 17,1%, 17 seggi,
- anno 2001, 628.028, 25,1%, 20 seggi,
- anno 2006, 471.634 voti, 19,2% con 17 seggi,
- anno 2008, il serpente cambia pelle, ma non veleno, si chiama Popolo delle libertà e fagocita Alleanza Nazionale, raggiungendo i 900.149 voti, 33,42% dei votanti e 34 seggi.

Un patto col diavolo onorato dal Presidente del Consiglio da ben tredici anni, un patto di sangue che tiene la Sicilia in ostaggio da quel 16 giugno 1996.

Testo dell'intervento

Venerdì 19 giugno 2009, un cordiale saluto dal tribunale di Palermo, udienza del processo d'appello per il senatore berlusconiano Marcello Dell'Utri, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa, oggi doveva essere la giornata dell'acquisizione di 2 intercettazioni in cui Dell'Utri viene nominato da alcuni indagati per mafia come figura delle istituzioni, da non nominare da un lato, e come assegnatore di appalti dall'altro, il pm Antonino Gatto, come richiesto dai giudici, ha depositato i verbali con le trascrizioni dei colloqui telefonici oggetto del capo di imputazione, mentre ci vorrà ancora qualche giorno per l'acquisizione delle bobine con le conversazioni.
Le difese hanno chiesto il rinvio dell'udienza per poter esaminare i verbali ed eventualmente chiedere ai giudici di respingere l'acquisizione con le loro motivazioni sulla loro eventuale inutilità. Saranno poi i giudici, con ordinanza attesa presumibilmente per venerdì prossimo, a stabilire se quelle intercettazioni sono necessarie ai fini del processo.
Ora un'intervista al difensore di Marcello Dell'Utri.

Avv. G.Di Peri: Bè oggi è stata un'udienza di routine perché il procuratore generale ha reiterato una richiesta che aveva già formulato all'udienza scorsa e che gli era già stata rigettata. L'ha integrata con del materiale cartaceo noi abbiamo chiesto termine per poter esaminare questo materiale.

Inviato Idv: si trattava di due colloqui no?
Avv. G.Di Peri: si tratta di due conversazioni telefoniche intercettate nell'ambito di due diversi procedimenti che riguarderebbero,secondo la prospettazione dell'accusa, anche il senatore Dell'Utri. Le dirò che noi riteniamo assolutamente insufficienti e anche un po' insignificanti queste conversazioni, però esprimeremo le nostre valutazioni quando compiutamente avremo potuto vedere gli atti.

Inviato Idv: prossima udienza?
Avv. G.Di Peri: prossima udienza è fra una settimana. Il presidente dà una forte accelerazione, com'è giusto che sia, a questo processo.

29 Giugno 2009
Processo Dell'Utri: intercettazioni irrilevanti (http://www.antoniodipietro.com/2009/06/processo_dellutri_3.html)

http://www.youtube.com/watch?v=j2bnE0TIX68

Terza udienza del processo d’appello a Marcello Dell’Utri. Di questo processo non troverete traccia nei Tg e nella stampa. Non ne sentirete parlare per bocca dei politicanti. C’è un codice d’onore, oramai condiviso, tra i partiti: non accusarsi a vicenda di malaffare, ognuno si tiene il suo senza denunciare l’altro. Inutile attaccarsi a vicenda, quando non puoi avere alcun vincitore!

La terza via, tra la denuncia ed il silenzio, è la “questione etica” a cui i partiti hanno rinunciato poichè non fa parte dei cromosomi della politica. Io non ci rinuncio.

La gravità dei reati, per cui è stato condannato in primo grado il senatore del Pdl, allora Forza Italia, avrebbe squassato qualsiasi partito. Come è possibile che ciò non sia avvenuto nel caso Dell'Utri? Perchè l’informazione istituzionale non ne ha parlato?

L’opposizione governativa tace mentre Italia dei Valori è stata oscurata, e la Rete rimane l’unica alternativa per continuare ad informarsi su trame di Stato. Svegliatevi.
[da pagina 782-783 del testo della sentenza primo grado (http://www.narcomafie.it/sentenza_dellutri.pdf)]

Il P.M. ha ricordato che sulla vicenda sono state espletate indagini

nell’ambito del procedimento penale 6031/94 R.G.N.R. in cui

Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi sono stati indagati in ordine al

reato di concorso in riciclaggio continuato con Bontate Stefano, Teresi

Girolamo ed ignoti, commesso in Palermo, Milano ed altrove dal

1980-1981 in poi.

L’input alle indagini era stato fornito da alcune dichiarazioni rese

da Rapisarda Filippo Alberto, il 5 maggio 1987, al giudice istruttore

del Tribunale di Milano, aventi ad oggetto il reinvestimento di

notevoli flussi di denaro di origine illecita nelle società del gruppo

facente capo a Silvio Berlusconi.

In quella occasione, il Rapisarda aveva riferito di avere

incontrato, nel 1978 in Piazza Castello a Milano, il Bontate ed il

Teresi e di avere appreso da quest’ultimo che stava per entrare in

società con Silvio Berlusconi in una azienda televisiva per la quale

occorrevano 10 miliardi.

Al riguardo, gli aveva chiesto, tra il serio ed il faceto, il suo

parere sulla “bontà” dell’affare.

Lo stesso Rapisarda era tornato sull’argomento, il 7 novembre ed

il 12 dicembre 1997, nel corso di spontanee dichiarazioni rese alla

Procura della Repubblica presso il locale Tribunale, riferendo che, nel

1980-1981, Marcello dell’Utri aveva chiesto ed ottenuto dal Bontate e

dal Teresi un finanziamento di 20 miliardi da utilizzare per l’acquisto

di “pacchetti-film”.

Nel corso delle indagini erano state, anche, acquisite le

dichiarazioni, aventi ad oggetto avvenuti contatti tra Dell’Utri,

Bontate e Teresi in relazione alla nascita delle televisioni del gruppo

FININVEST, rese dai collaboratori di giustizia Pennino Gioacchino.

18 Luglio 2009
Processo Dell'Utri: la lettera Ciancimino (http://www.antoniodipietro.com/2009/07/processo_dellutri_2.html)

http://www.youtube.com/watch?v=NICpp20OX9M

Domani 19 luglio del 1992 e' la data tristemente nota per la strage di via D'Amelio in cui persero la vita Paolo Borsellino (http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Borsellino), gli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto è Antonino Vullo.
Ora le indagini per le stragi di Palermo, dei giudici Falcone e Borsellino, ma anche per gli attentati di Milano e Firenze, sono state riaperte. In questi giorni è spuntato un documento di Massimo Ciancimino, figlio del boss Vito Ciancimino morto nel 2002 che dovrebbe confermare l’ipotesi di una «trattativa» che vedeva sul piatto da una parte la consegna del boss mafioso Totò Riina allo Stato, cosa effettivamente avvenuta, in cambio dell'abolizione del carcere duro. Oggi la mafia non ha bisogno di stragi eclatanti, né di omicidi eccellenti, si limita a qualche assassinio nelle amministrazioni locali. Le stragi di Stato non ne vediamo da quegli anni ’90 e costarono l'arresto ed il carcere ai vertici del clan dei Corleonesi.
Il motivo ritengo sia semplice, non penso ad accordi tra Stato e criminalità oggi, né ad armistizi prolungati per una ragione: un accordo o una tregua si stipulano tra entità completamente distinte. Nel nuovo millennio queste due entità non sono “distinte” si sono anzi mescolate inestricabilmente in un gioco di potere ed infiltrazioni che hanno reso le stragi un mezzo superato e non più necessario e per cui si paga un prezzo troppo alto: Corleonesi docent..

Pubblico l’udienza del processo d’appello a Marcello Dell’Utri che oggi rappresenta l’esempio di come la mafia e le relazioni mafiose siano fortemente compenetrate con i poteri delle istituzioni.

Di seguito il testo del servizio del nostro inviato:

"Venerdì 10 luglio 2009, un cordiale saluto dal tribunale di Palermo, udienza del processo d'appello per il senatore berlusconiano Marcello Dell'Utri, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa, già condannato a 9 anni in primo grado, oggi era attesa la requisitoria del procuratore generale Antonino Gatto, ma una lettera ritrovata qualche giorno fa tra le carte dimenticate relativa al processo contro Massimo Ciancimino, il figlio dell'ex sindaco di Palermo Vito, ha ha indotto lo stesso procuratore a chiederne l'acquisizione agli atti....


Nel testo scritto a mano, incompleto perché redatto su un foglio in parte strappato, Gatto ha detto che "si dimostra la continuità dei rapporti intercorsi fra l’imputato Dell’Utri e Cosa Nostra siciliana”. Perciò ha chiesto alla corte presieduta da Claudio Dall’Acqua, la possibilità di sentire lo stesso Massimo Ciancimino.
Negli interrogatori del 30 giugn o e del 1° luglio scorsi, Ciancimino ha dichiarato che la lettera fu ritirata da lui personalmente da Pino Lipari nel villino di San Vito Lo Capo alla presenza di Bernardo Provenzano dicendo che era indirizzata a Marcello Dell’Utri.
Quella lettera Ciancimino l'avrebbe consegnata al padre in carcere affinché gli fornisse “il proprio parere per farla avere ad una terza persona che non nomina” dice Gatto in aula.
Nel documento, definito dallo stesso Massimo Ciancimino "più grande di me" c'era scritto di uccidere un figlio di Berlusconi. Fra le righe si legge che “… quanto alla posizione politica intendo portare il mio contributo (che non sarà di poco) perché questo triste evento non ne abbia a verificarsi. Sono convinto che questo evento onorevole Berlusconi vorrà mettere a disposizione le sue reti televisive”.
La Corte in merito all’acquisizione di questa lettera si esprimerà il 17 settembre prossimo, data della prima udienza dopo la pausa estiva, e allo stesso tempo, giornata dedicata alla requisitoria."

dantes76
24-08-2009, 10:20
[DANTES76 ATTENDE AL VARCO MR. BLACKBERRY D'ALTA MONTAGNA MODE ON]

Ja]{|e
24-08-2009, 10:32
Ma la gente, il popolo, il "curriculum" di Dell'Utri nemmeno lo conosce. Manco sanno chi sia. Tenuti nell'ignoranza...

A che ci siamo..

19 Agosto 2009
Un conflitto di interessi singolare (http://www.antoniodipietro.com/2009/08/un_conflitto_di_interessi_sing.html)

http://www.youtube.com/watch?v=d-CPEGjiMQc

Il presidente del Consiglio sputa nel piatto dove mangia e dichiara che "vorrebbe passare alla storia come uomo che ha sconfitto la mafia". Ma questo, oltre ad essere un chiaro e singolare conflitto di interessi, e' anche una presa per i fondelli degli italiani e dei veri eroi della lotta alla mafia, uomini del calibro di Falcone e Borsellino.

Come intende sconfiggere la mafia Silvio Berlusconi allevandola in casa? Prendendone il controllo dall’interno? Invitando alle sue solite cene private i vari Provenzano, Riina, De Stefano? I padrini di Cosa Nostra non li può comprare a buon prezzo come Bossi o Fini, se ci stringi un patto (di sangue) viene stralciata la clausola di risoluzione del contratto!

E poi, con quali voti pensa di fare la differenza politicamente nel Paese, il Cavalier nostrano, se non con quella dei sodali malavitosi?

Non è per caso lui che ha ospitato un assassino di Cosa Nostra in casa propria sotto le mentite spoglie di uno stalliere?

Non è per caso il suo partito un ottimo vivaio - nel presente Dell’Utri e, nel passato, Cuffaro - per uomini con forti relazioni con la criminalità organizzata?

Non è per caso proprio lui ad aver favorito con le leggi gli affari e l’incolumità dei criminali, attraverso la depenalizzazione dei reati finanziari, la contrazione dei tempi di prescrizione, l’eliminazione delle intercettazioni, il condono fiscale?

Non è per caso proprio il CDM da lui presieduto che ha deciso di non sciogliere il comune di Fondi per infiltrazioni della ‘Ndrangheta, dopo 17 arresti e più di 500 cartelle di atti giudiziari testimonianza della collusione tra la giunta Pdl e criminali organizzati?

Non è per caso lui che trattò, come ci dice la sentenza di primo grado che ha condannato a nove anni Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa, con i padrini delle cosche accordi e favori economici per le sue aziende, oltre la nascita di Forza Italia?

Presidente del Consiglio, come ho scritto appena due giorni fa, il suo è il governo del “favoreggiamento alla mafia” e passerà alla storia per aver rafforzato economicamente e fatto penetrare fin nei più alti ranghi delle istituzioni il flagello della criminalità organizzata.

Riporto per non dimenticare uno stralcio della sentenza che riguarda Marcello Dell’Utri e che non leggerete mai sui giornali (leggi il testo integrale (http://www.narcomafie.it/sentenza_dellutri.pdf)). Stampatelo e diffondetelo tra i vostri amici e conoscenti perché la menzogna si combatte con l’informazione.

"Vi è la prova che Dell’Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere elettoralmente l’imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento Europeo nelle fila dello stesso partito, mentre aveva grossi problemi da risolvere con la giustizia perchè era in corso il dibattimento di questo processo penale."

http://www.antoniodipietro.com/immagini2/stampa_dell%27utri.jpg (http://www.antoniodipietro.com/documenti2/dellutri_mafia.pdf)

indelebile
24-08-2009, 10:33
il giochetto è il solito comissione antimafia con votazione della maggioranza compatta (+ udc) per demolire i colllaboratori di giustizia e alcuni magistrati e per gettare la solita confusione con mandanti occulti che ovviamente sono distantissimi dal mondo politico, santificazione dei molti parlamentari indagati ecc

e magari colpo finale con la missione di dissinescare o cancellare il Concorso esterno in associazione mafiosa

dantes76
24-08-2009, 10:39
il giochetto è il solito comissione antimafia con votazione della maggioranza compatta (+ udc) per demolire i colllaboratori di giustizia e alcuni magistrati e per gettare la solita confusione con mandanti occulti che ovviamente sono distantissimi dal mondo politico, santificazione dei molti parlamentari indagati ecc


si chiama: Antimafia delle Leggi


e magari colpo finale con la missione di dissinescare o cancellare il Concorso esterno in associazione mafiosa

infatti, la mafia verra' sconfitta entro pochi mesi, e ne sara' data notizia sulle reti di sua emittenza.. dopo di che , via le leggi contro la mafia.. tanto e' stata sconfitta...

dario fgx
24-08-2009, 18:09
{|e;28614689']Io non trovo thread in cui si parli di questa VERGOGNA
...cut...

l'ennesima prova che in Italia puoi dire e fare tutto ed il contrario di tutto senza che nessuno faccia rimostranze.

che dire siamo alle solite

cocis
24-08-2009, 21:14
l'apoteosi dellla giustizia italiana .. :mc: :muro: :banned:

12pippopluto34
24-08-2009, 22:18
Era naturale, basta ricordare la lettera del boss Pietro Aglieri dal carcere, o lo striscione della curva del Palermo nel 2005, giusto per non andare troppo indietro (anche se temo proprio che chi vota per certa gente sia o totalmente privo di memoria storico-politica o, peggio, TIFA per il nano come un ultra' per la propria squadra).

Prima ha iniziato quel delinquente di Berlusconi a spalar merda su Tangentopoli, inculcando nella mente dei piu' la panzana pantagruelica della sua innocenza e della persecuzione comunista; ora quest'altro assassino sposta ancora piu' in la' il limite, anzi lo abbatte del tutto facendo del revisionismo sull'Antimafia!

Per il futuro prossimo mi aspetto, in ordine cronologico:

1) la mafia e' sconfitta, dunque non esiste piu';

2) la mafia non e' mai esistita, e' solamente un modo d'essere dei Siciliani, dei meridionali, degli Italiani; l'abbiamo esportata in tutto il Mondo, producendo ricchezza;

3) la Mafia e' una risorsa economica per il Paese, soprattutto con la crisi che c'e', ci fara' costruire il Ponte sullo Stretto: muove capitali, da' lavoro, ecc... (tanto le tasse sono il demonio, perche' le hanno inventate Prodi e Visco!)

ciuketto
24-08-2009, 23:45
il problema è che alla gente non gliene fotte nulla.
c'è poco da fare.
chi si interessa, come noi, gli viene il magone a leggere, agli altri , cioe le masse, cioe il 95 % degli italiani, se ne fottono bellamente.

"che me ne fotte se dell'utri o come si chiama è un mafioso, ho la mia vita a cui pensare io!"

e quindi tutto rimane così com'è.
come sta succednedo da anni a questa parte, del resto.

E una domanda che mi pongo ultimamente..e noi che cazzo facciamo per cambiare tutto questo?
Ci facciamo venire il magone o l'acido?
Mi pare un pò pochino.
Ps:mi metto in mezzo pure io chiaramente.

sid_yanar
25-08-2009, 00:01
provo schifo per questa gente e per chi con il suo voto li ha legittimati nel corso degli anni :muro:

Thunderx
25-08-2009, 00:16
non riesco a capacitarmi come il potere mediatico in mano all'attuale maggioranza riesca a nascondere tutto ciò.....ma forse il fatto di avere mafiosi algoverno non interessa, perchè si opera "per il bene dell'italia!"

Ja]{|e
25-08-2009, 01:25
Era naturale, basta ricordare la lettera del boss Pietro Aglieri dal carcere, o lo striscione della curva del Palermo nel 2005, giusto per non andare troppo indietro (anche se temo proprio che chi vota per certa gente sia o totalmente privo di memoria storico-politica o, peggio, TIFA per il nano come un ultra' per la propria squadra).

Prima ha iniziato quel delinquente di Berlusconi a spalar merda su Tangentopoli, inculcando nella mente dei piu' la panzana pantagruelica della sua innocenza e della persecuzione comunista; ora quest'altro assassino sposta ancora piu' in la' il limite, anzi lo abbatte del tutto facendo del revisionismo sull'Antimafia!

Per il futuro prossimo mi aspetto, in ordine cronologico:

1) la mafia e' sconfitta, dunque non esiste piu';

2) la mafia non e' mai esistita, e' solamente un modo d'essere dei Siciliani, dei meridionali, degli Italiani; l'abbiamo esportata in tutto il Mondo, producendo ricchezza;

3) la Mafia e' una risorsa economica per il Paese, soprattutto con la crisi che c'e', ci fara' costruire il Ponte sullo Stretto: muove capitali, da' lavoro, ecc... (tanto le tasse sono il demonio, perche' le hanno inventate Prodi e Visco!)

Ma rinfreschiamo la memoria: http://www.youtube.com/watch?v=Gd1eZMxKtaU

non riesco a capacitarmi come il potere mediatico in mano all'attuale maggioranza riesca a nascondere tutto ciò.....ma forse il fatto di avere mafiosi algoverno non interessa, perchè si opera "per il bene dell'italia!"

Eh, ne ho sentiti tanti - soprattutto professionisti - parlare così... :(

StefAno Giammarco
25-08-2009, 01:55
Prima ha iniziato quel delinquente di Berlusconi...; ora quest'altro assassino...

Questo non è consentito, spero avrai letto il regolamento. Se non l'hai fatto ti invito, intanto che sconti una sospensione di 7 giorni, ad approfittarne per leggerlo. Magari anche i 3d in evidenza in testa alla sezione.

StefAno Giammarco
25-08-2009, 02:00
[DANTES76 ATTENDE AL VARCO MR. BLACKBERRY D'ALTA MONTAGNA MODE ON]

Già che mi trovo, Edmond vedi di non innescare polemiche personali tantopiù con color che son sospesi.

dario fgx
25-08-2009, 09:05
3) la Mafia e' una risorsa economica per il Paese, soprattutto con la crisi che c'e', ci fara' costruire il Ponte sullo Stretto: muove capitali, da' lavoro, ecc... (tanto le tasse sono il demonio, perche' le hanno inventate Prodi e Visco!)

gia che ci siamo, in tema di ponti, avete visto il tg3 pomeridano ieri?
c'era un servizio riguardante un ponte autostradale trapani palermo (credo)

in pratica i pilastri che sorreggono questo enorme cavalcavia alla base si stanno sgretolando e dentro ci sono calcinacci al posto del cemento, il ferro è completamente fuori sede.
Chissà chi l'avrà eretta questa magnifica opera!

io vorrei mettere molti dei personaggi sopra citati su questo ponte assieme ad un battaglione di soldati a passo di marcia e guardare mentre il ponte si sgretola a causa dei battimenti, magari il tutto con telecamere a mò di reality show!
Al poste di Piazzale Loreto 45 famo Ponte autostradale 09!

Allora prima di morire a causa delle stessa merda che hanno contribuito a diffondere, non potranno continuare a negare l'esistenza della mafia.

Quanto sarebbe bello questo nostro paese se fossimo un popolo più lungimirante!

Ja]{|e
25-08-2009, 10:31
gia che ci siamo, in tema di ponti, avete visto il tg3 pomeridano ieri?
c'era un servizio riguardante un ponte autostradale trapani palermo (credo)

in pratica i pilastri che sorreggono questo enorme cavalcavia alla base si stanno sgretolando e dentro ci sono calcinacci al posto del cemento, il ferro è completamente fuori sede.
Chissà chi l'avrà eretta questa magnifica opera!


Questo?

http://www.youtube.com/watch?v=SHdjtSf00nU

Se ne sono accorti ora quelli del TG3?

Io sono costretta a passarci sopra ogni giorno :cry:

dario fgx
25-08-2009, 11:14
{|e;28630048']Questo?

http://www.youtube.com/watch?v=SHdjtSf00nU

Se ne sono accorti ora quelli del TG3?

Io sono costretta a passarci sopra ogni giorno :cry:

mi spiace.

non so davvero cosa dire.

ciuketto
25-08-2009, 11:57
E una domanda che mi pongo ultimamente..e noi che cazzo facciamo per cambiare tutto questo?
Ci facciamo venire il magone o l'acido?
Mi pare un pò pochino.
Ps:mi metto in mezzo pure io chiaramente.

Riuppo.
Visto che non ha risposto nessuno.
Giusto per capire se siamo bravi solo a parlare.

Ja]{|e
25-08-2009, 12:52
Riuppo.
Visto che non ha risposto nessuno.
Giusto per capire se siamo bravi solo a parlare.

Più di partecipare alle manifestazioni in piazza non so

http://img526.imageshack.us/img526/1215/genchi.jpg

dario fgx
25-08-2009, 13:02
E una domanda che mi pongo ultimamente..e noi che cazzo facciamo per cambiare tutto questo?
Ci facciamo venire il magone o l'acido?
Mi pare un pò pochino.
Ps:mi metto in mezzo pure io chiaramente.

questa domanda assilla anche me da diverso tempo, e non trovo risposta alcuna!

io riesco ad immaginare una sola soluzione...purtroppo...

Ja]{|e
26-08-2009, 10:43
Memento

La Sentenza Dell’Utri – La Mafia di Stato

http://damianorama.files.wordpress.com/2009/03/berlusconi-dellutri.jpg

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE DI PALERMO
II SEZIONE PENALE

Riunito in camera di consiglio e composto dai sigg.ri:
1) Dott. Leonardo Guarnotta, presidente
2) Dott.ssa Gabriella Di Marco, Giudice est.
3) Dott. Giuseppe Sgadari, Giudice est.

alla pubblica udienza dell’11 dicembre 2004 ha pronunciato e pubblicato mediante lettura del dispositivo la seguente
SENTENZA

nei confronti di:
1) DELL’UTRI MARCELLO, nato a Palermo l’11 settembre 1941, residente in Milano, Segrate MI/2, Via fratelli Cervi, Residenza
xxx – LIBERO-ASSENTE

2) CINA’ GAETANO, nato a Palermo il 26 settembre 1930, ivi
residente in Via Gaetano xxx – LIBERO-CONTUMACE

IMPUTATI:

DELL’UTRI MARCELLO
A) del delitto di cui agli artt. 110 e 416 commi 1, 4 e 5 c.p., per avere concorso nelle attività della associazione di tipo mafioso denominata “Cosa Nostra”, nonchè nel perseguimento degli scopi della stessa, mettendo a disposizione della medesima associazione l’influenza ed il potere derivanti dalla sua posizione di esponente del mondo finanziario ed imprenditoriale, nonchè dalle relazioni intessute nel corso della sua attività, partecipando in questo modo al mantenimento, al rafforzamento ed alla espansione della associazione medesima.

E così ad esempio:
1. partecipando personalmente ad incontri con esponenti anche di vertice di Cosa Nostra, nel corso dei quali venivano discusse condotte funzionali agli interessi della organizzazione;
2. intrattenendo, inoltre, rapporti continuativi con l’associazione per delinquere tramite numerosi esponenti di rilievo di detto sodalizio criminale, tra i quali Bontate Stefano, Teresi Girolamo, Pullarà Ignazio, Pullarà Giovanbattista, Mangano Vittorio, Cinà Gaetano, Di Napoli Giuseppe, Di Napoli Pietro, Ganci Raffaele, Riina Salvatore;

3. provvedendo a ricoverare latitanti appartenenti alla detta organizzazione;

4. ponendo a disposizione dei suddetti esponenti di Cosa Nostra le conoscenze acquisite presso il sistema economico italiano e siciliano.
Così rafforzando la potenzialità criminale dell’organizzazione in quanto, tra l’altro, determinava nei capi di Cosa Nostra ed in altri suoi aderenti la consapevolezza della responsabilità di esso DELL’UTRI a porre in essere (in varie forme e modi, anche mediati) condotte volte ad influenzare – a vantaggio della associazione per delinquere – individui operanti nel mondo istituzionale, imprenditoriale e finanziario.
Con l’aggravante di cui all’articolo 416 comma quarto c.p., trattandosi di associazione armata.
Con l’aggravante di cui all’articolo 416 comma quinto c.p., essendo il numero degli associati superiore a 10.
Reato commesso in Palermo (luogo di costituzione e centro operativo della associazione per delinquere denominata Cosa Nostra), Milano ed altre località, da epoca imprecisata sino al 28.9.1982

B) del delitto di cui agli artt. 110 e 416 bis commi 1, 4 e 6 c.p., per avere concorso nelle attività della associazione di tipo mafioso denominata “Cosa Nostra”, nonchè nel perseguimento degli scopi della stessa, mettendo a disposizione della medesima associazione l’influenza ed il potere derivanti dalla sua posizione di esponente del mondo finanziario ed imprenditoriale, nonchè dalle relazioni intessute nel corso della sua attività, partecipando in questo modo al mantenimento, al rafforzamento ed alla espansione della associazione medesima.
E così ad esempio:
1. partecipando personalmente ad incontri con esponenti anche di vertice di Cosa Nostra, nel corso dei quali venivano discusse condotte funzionali agli interessi della organizzazione;
2. intrattenendo, inoltre, rapporti continuativi con l’associazione per delinquere tramite numerosi esponenti di rilievo di detto sodalizio criminale, tra i quali, Pullarà Ignazio, Pullarà Giovanbattista, Di Napoli Giuseppe, Di Napoli Pietro, Ganci Raffaele, Riina Salvatore, Graviano Giuseppe;
3. provvedendo a ricoverare latitanti appartenenti alla detta organizzazione;
4. ponendo a disposizione dei suddetti esponenti di Cosa Nostra le conoscenze acquisite presso il sistema economico italiano e siciliano.
Così rafforzando la potenzialità criminale dell’organizzazione in quanto, tra l’altro, determinava nei capi di Cosa Nostra ed in altri suoi aderenti la consapevolezza della responsabilità di esso DELL’UTRI a porre in essere (in varie forme e modi, anche mediati) condotte volte ad influenzare – a vantaggio della associazione per delinquere – individui operanti nel mondo istituzionale, imprenditoriale e finanziario.
Con le aggravanti di cui ai commi 4 e 6 dell’art. 416 bis c.p., trattandosi di associazione armata e finalizzata ad assumere il controllo di attività economiche finanziate, in tutto o in parte, con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti.
Reato commesso in Palermo (luogo di costituzione e centro operativo dell’associazione per delinquere denominata Cosa Nostra), Milano ed altre località, dal 28.9.1982 ad oggi.

CINA’ GAETANO:

(…)

…omissis…

P.Q.M.

Visti gli artt. 110, 416, 416 bis C.P., 533, 535 C.P.P.;

DICHIARA

DELL’UTRI MARCELLO e CINA’ GAETANO colpevoli dei reati loro rispettivamente contestati e, ritenuta la continuazione tra gli stessi,

CONDANNA

DELL’UTRI MARCELLO alla pena di anni nove di reclusione e CINA’ GAETANO alla pena di anni sette di reclusione ed entrambi, in solido, al pagamento delle spese processuali, nonch il CINA’ anche a quelle del proprio mantenimento in carcere durante la custodia cautelare.
Visti gli artt. 28, 29,32 e 417 c.p.,

DICHIARA

Entrambi gli imputati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, nonchè in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena.

APPLICA

A ciascuno degli imputati la misura di sicurezza della libertà vigilata per la durata di anni due, da eseguirsi a pena espiata.

Visti gli artt. 539 e 541 c.p.p.,

CONDANNA

Entrambi gli imputati in solido al risarcimento dei danni in favore delle costituite parti civili, Provincia Regionale di Palermo e Comune di Palermo, da liquidarsi in separato giudizio, rigettando le richieste di pagamento di provvisionali immediatamente esecutive.
Condanna, infine, gli imputati in solido al pagamento delle spese sostenute dalle medesime parti civili che liquida in complessivi euro ventimila per il Comune di Palermo ed euro cinquantamila per la Provincia Regionale di Palermo, somme comprensive di onorari e spese.
Visto l’art. 544, comma 3, C.P.P.,
indica in giorni novanta il termine per il deposito della sentenza.
Palermo, 11 dicembre 2004.

I GIUDICI ESTENSORI
Gabriella Di Marco
Giuseppe Sgadari

Il PRESIDENTE
L. Guarnotta

SCARICA LA SENTENZA INTEGRALE DI PRIMO GRADO: sentenza_dellutri
(http://damianorama.wordpress.com/2009/03/01/la-sentenza-dellutri-la-mafia-di-stato/sentenza_dellutri/)

Fonte: http://damianorama.wordpress.com/2009/03/01/la-sentenza-dellutri-la-mafia-di-stato/