indelebile
21-08-2009, 22:20
antonio angeli per il tempo
Foto di Umberto Pizzi da Zafarolo
Vacanze sulle Dolomiti sì, ma con un caldo... romano. Ieri tanti ospiti hanno festeggiato la manifestazione Cortina InConTra al pranzo tradizionalmente offerto dall'Eni nella baita del Faloria. Si tratta di un appuntamento imperdibile al quale accorrono i bei nomi della finanza e della politica, naturalmente Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni, i conti Marzotto, Gaetano e Marilù Rebecchini, l'economista della Banca Centrale Europea Lorenzo Bini Smaghi, Giovanni Valentini, Fiorella Kostoris con Carlo Jean e tanti altri.
C'era anche il sindaco della Capitale Alemanno, che è rimasto un po' a parlare con Bruno Vespa, certamente del Teatro dell'Opera, visto che il giornalista ne è consigliere d'amministrazione. Qualcuno, presentandosi con maglioni e giubbotti, ha rischiato di fare la figura di Totò e Peppino che arrivano a Milano con il colbacco. E infatti è stato necessario lanciare via i soprabiti e restare in camicia, con le maniche rigorosamente arrotolate, tanto l'appuntamento non era formale.
Ci ha pensato il fresco aperitivo con champagne a rinfrancare i tanti ospiti sulla terrazza della baita martellata da un sole implacabile. Il menù del cuoco Scarello ha felicemente snobbato la moda un po' stramba del momento che pretende vengano serviti cibi macrobiotici e cucina etnica di qualche sconosciuto arcipelago del Pacifico.
Formaggi e affettati locali per cominciare, qualche concessione al pesce e per finire dolce di ribes, gelato di ricotta e meringhe, tutto annaffiato con il buon Sagrantino di Montefalco e grappa per finire.
UTO UGHI GNAM - copyright Pizzi
LETTERA DI PIZZI
Caro Dago,
ieri sera al Palainfiniti di Cortina Incontra, vi e' stato un incontro tra il Grande Giampiero Mughini e il Megadirettore Vittorio Feltri, tutti e due faticosamente condotti da Gigi Moncalvo. Mentre il Giampiero, mente libera con rimpianti del compagno che fu, aveva una critica nei confronti di Papi Silvio, Vittorio Feltri lo difendeva a spada tratta, mostrando sempre una grande acredine nei confronti di chi non la pensa come lui, tanto che alla fine se l'è presa con il povero vignettista Fred.
Vittorio Feltri ha detto che la sinistra si e' lanciata contro Silvio Berlusconi con una campagna basata sul gossip (bisognerebbe ricordagli che il gossip dilagante e' una delle fortune del Boss e dei giornali che ha diretto), che le veline sono delle brave ragazze tutte laureate (non mi risulta che esista una Facoltà di Velinaggio o un'Accademia del Cazzo, ci informeremo dalla Ministra Gelmini) e che per delle immagini molto dubbie Silvio Sircana e' stato massacrato perche' portavoce di Prodi.
Bisognerebbe ricordare a Vittorio Feltri, che non solo la sinistra si e' lanciata contro questa campagna gossippara contro Papi, ma anche la stampa di mezza Europa (tutta di Murdoch? Tutta di sinistra?). Ma sara' forse perche' questa gente conosce l'Etica delle Responsabilita'. Il filosofo Max Weber,1864-1920, diceva ‘Poiche' il futuro si prospetta nella sua incertezza, l'uomo politico deve rispondere delle conseguenze (prevedibili) delle proprie azioni che hanno un peso sulla vita dei propri simili'. Essere in quel giro di gnocca da mille euro a botta ed essere Capo del Governo è ovvio che la Privacy di PapiSilvio vada a puttane.
E' anche vero che ognuno si difende la propria pagnotta, allora cerchi di non essere il Censore di questo paese, e soprattutto non fumi in un luogo proibito senza aver rispetto per gli altri.
Ciao Umberto Pizzi
Come direbbe il Trap, non dire gatto se non l'hai nel sacco. L'altroieri un caricatissimo s pallettoni Vittorio Feltri ha annunciato a Cortina d'Ampezzo di aver arruolato come vice direttore al ‘Giornale" Franchino Bechis, attuale responsabile delle pagine di ‘Italia Oggi', già sogno mai diventato realtà di Minzolini che voleva caricarselo al TG1 come suo braccio destro.
Invece, a Bechis, l'uscita dell'Infeltrito non deve essere andata giù, o magari l'editore GiaMpaolo Angelucci ha alzato la posta di ingaggio, fatto sta che oggi l'AdnKronos annuncia il colpo di scena: anziché Feltri, Bechis se l'è beccato Belpietro. Alla faccia dell'Infeltrito.
bechis27 x bechis
Il duello tra i due direttori bergamaschi-destrorsi, fin dal'inizio, è stato incandescente: uno scipparsi continuo di penne: Sallusti e Mughini che traslocano al ‘Giornale', Belpietro che porta seco l'inviato di punta di Panorama Gianluigi Nuzzi e il vice Mario Sechi, l'arrivo probabilissimo di Facci e del vice direttore Nicola Porro a "Libero', intanto Luca Telese preferisce alzare i tacchi per sbarcare al quotidiano di Padellaro-Travaglio "Il Fatto", mentre se n'è iuto anche l'altro vice direttore del ‘Giornale' Michele Brambilla pr una destinastione non conosciuta (forse a ‘La Stampa', per la sua amicizia con Mario Calabresi).
Non solo: Belpietro prende subito le redini del quotidiano di Angelucci e parte caricatissimo con una storia a puntate della dinastia Agnelli vista da Margherita che Feltri, dicono, non sarebbe riuscito a strapparla all'autore Gigi Moncalvo. E l'arrivo anticipato di Feltri alla guida del giornale di Paolino Berlusconino è stata la spia che lo sprint di partenza di Belpietro lo ha davvero preoccupato.
eag36 maurizio belpietro
Va da sé che il bellum deve ancora venire. E mentre a sinistra, per la disperazione dell'Unità e anche di Repubblica e l'Espresso, il 23 settembre sbucherà in edicola l'agguerritissimo "Il Fatto" by Travaglio-Padellaro-Gomez-Lillo-Beha-Colombo-Telese-Bonazzi etc, sarà divertente seguire sull'altra sponda gli scoop cazzuti che i nostri eroi riusciranno a portare a casa.
gianluigi nuzzi
FRANCO BECHIS PASSA A ''LIBERO''
(Adnkronos) - Franco Bechis passera' a ''Libero''. L'attuale direttore di ''Italia Oggi'' entrera' a far parte del quotidiano di viale Majno come vicedirettore. L'accordo e' stato formalizzato questa mattina. Franco Bechis, nato a Torino il 25 luglio 1962, e' stato fino ad oggi direttore ed editore associato di Italia Oggi, dove arrivo' il primo febbraio 2006. In precedenza, e' stato direttore del quotidiano ''Il Tempo'', che ha retto dal primo dicembre 2002 al 31 gennaio 2006. Salvo una breve parentesi a 'Repubblica' nel 1991, dal 1989 al 2002 e' stato a ''MF-MIlano Finanza'' di cui e' stato dal 1994 prima vicedirettore e poi direttore. Giornalista professionista dal 1990 ha svolto praticantato prima a ''Mondo Economico'', poi a ''il Sabato'' e infine a ''Milano Finanza''.
nicola porro
Ha scritto tre saggi su Tangentopoli e un quarto libro a quattro mani con Sergio Rizzo, "Il nome della rosa" storia della casa editrice Mondadori del 1993. Ha appreso i primi rudimenti della professione giornalistica a 18 anni, prima in una radio privata e poi in una tv privata di Torino, esperienza poi proseguita nel 1984 a New York presso radio Icn.
A fine luglio, il nome di Bechis era circolato per la vicedirezione del Tg1 diretto da Augusto Minzolini. A quanto apprende l'ADNKRONOS, Bechis approdera' a ''Libero'' alla fine di settembre con la qualifica di vicedirettore e fara' parte, con Maurizio Belpietro e Mario Sechi, di un comitato di direzione presiedduto dall'ex direttore di ''Panorama''.
2 - ZERU TITULO (ECCO L'ADDIO DI FACCI PER ‘IL GIORNALE')
Filippi Facci per Il Giornale
Si litigava sulla grazia a Sofri - qui, su questo Giornale - e volarono accuse al limite dell'insulto, roba pesante, un corsivo contro l'altro, mica finzione. Avevo cominciato io e il direttore Maurizio Belpietro ricambiò dandomi in sostanza dell'ignorante; io per contro accusai Mario Giordano, un giovane inviato, di puerilità e semplicismo. Il caso fece un chiasso trascurabile ma sentito, e i lettori comunque mi scotennarono; ricordo che un solo collega, Giampiero Mughini, da vero fuoriclasse, mi diede la sua solidarietà.
Quel Mario Giordano, tempo dopo, me lo ritrovai come avversario in una partita di calcio: galoppavo sulla destra e mi fece un fallo da espulsione (a vita) che mi fece rotolare a terra per quattro volte; mi rialzai digrignando i denti e lui mi disse pure: «Non è fallo». Ne seguì una di quelle scene penose dove un esagitato (io) viene trattenuto a stento dai compagni mentre menziona uno a uno i santi del calendario.
Quando poi quel Giordano divenne direttore del Giornale, tutti a dirmi: tu hai chiuso. Invece questa rubrica, che da anni scorrazzava impunita in questa prima pagina, non solo fu mantenuta, ma divenne ancora più libera, persino troppo, un caso praticamente unico nel panorama nazionale. E siccome si vive una volta sola, io, che a dire «grazie» mi viene un'emiparesi facciale, oggi gli dico: grazie. Non me ne hai mai censurata una e non mi censurerai neanche questa, l'ultima.
cribbio manca la conferma per claudioborghi, il sommo non ha fatto il suo nome :incazzed:
comunque creme della creme con moggi e socci al giornale :help:
Foto di Umberto Pizzi da Zafarolo
Vacanze sulle Dolomiti sì, ma con un caldo... romano. Ieri tanti ospiti hanno festeggiato la manifestazione Cortina InConTra al pranzo tradizionalmente offerto dall'Eni nella baita del Faloria. Si tratta di un appuntamento imperdibile al quale accorrono i bei nomi della finanza e della politica, naturalmente Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni, i conti Marzotto, Gaetano e Marilù Rebecchini, l'economista della Banca Centrale Europea Lorenzo Bini Smaghi, Giovanni Valentini, Fiorella Kostoris con Carlo Jean e tanti altri.
C'era anche il sindaco della Capitale Alemanno, che è rimasto un po' a parlare con Bruno Vespa, certamente del Teatro dell'Opera, visto che il giornalista ne è consigliere d'amministrazione. Qualcuno, presentandosi con maglioni e giubbotti, ha rischiato di fare la figura di Totò e Peppino che arrivano a Milano con il colbacco. E infatti è stato necessario lanciare via i soprabiti e restare in camicia, con le maniche rigorosamente arrotolate, tanto l'appuntamento non era formale.
Ci ha pensato il fresco aperitivo con champagne a rinfrancare i tanti ospiti sulla terrazza della baita martellata da un sole implacabile. Il menù del cuoco Scarello ha felicemente snobbato la moda un po' stramba del momento che pretende vengano serviti cibi macrobiotici e cucina etnica di qualche sconosciuto arcipelago del Pacifico.
Formaggi e affettati locali per cominciare, qualche concessione al pesce e per finire dolce di ribes, gelato di ricotta e meringhe, tutto annaffiato con il buon Sagrantino di Montefalco e grappa per finire.
UTO UGHI GNAM - copyright Pizzi
LETTERA DI PIZZI
Caro Dago,
ieri sera al Palainfiniti di Cortina Incontra, vi e' stato un incontro tra il Grande Giampiero Mughini e il Megadirettore Vittorio Feltri, tutti e due faticosamente condotti da Gigi Moncalvo. Mentre il Giampiero, mente libera con rimpianti del compagno che fu, aveva una critica nei confronti di Papi Silvio, Vittorio Feltri lo difendeva a spada tratta, mostrando sempre una grande acredine nei confronti di chi non la pensa come lui, tanto che alla fine se l'è presa con il povero vignettista Fred.
Vittorio Feltri ha detto che la sinistra si e' lanciata contro Silvio Berlusconi con una campagna basata sul gossip (bisognerebbe ricordagli che il gossip dilagante e' una delle fortune del Boss e dei giornali che ha diretto), che le veline sono delle brave ragazze tutte laureate (non mi risulta che esista una Facoltà di Velinaggio o un'Accademia del Cazzo, ci informeremo dalla Ministra Gelmini) e che per delle immagini molto dubbie Silvio Sircana e' stato massacrato perche' portavoce di Prodi.
Bisognerebbe ricordare a Vittorio Feltri, che non solo la sinistra si e' lanciata contro questa campagna gossippara contro Papi, ma anche la stampa di mezza Europa (tutta di Murdoch? Tutta di sinistra?). Ma sara' forse perche' questa gente conosce l'Etica delle Responsabilita'. Il filosofo Max Weber,1864-1920, diceva ‘Poiche' il futuro si prospetta nella sua incertezza, l'uomo politico deve rispondere delle conseguenze (prevedibili) delle proprie azioni che hanno un peso sulla vita dei propri simili'. Essere in quel giro di gnocca da mille euro a botta ed essere Capo del Governo è ovvio che la Privacy di PapiSilvio vada a puttane.
E' anche vero che ognuno si difende la propria pagnotta, allora cerchi di non essere il Censore di questo paese, e soprattutto non fumi in un luogo proibito senza aver rispetto per gli altri.
Ciao Umberto Pizzi
Come direbbe il Trap, non dire gatto se non l'hai nel sacco. L'altroieri un caricatissimo s pallettoni Vittorio Feltri ha annunciato a Cortina d'Ampezzo di aver arruolato come vice direttore al ‘Giornale" Franchino Bechis, attuale responsabile delle pagine di ‘Italia Oggi', già sogno mai diventato realtà di Minzolini che voleva caricarselo al TG1 come suo braccio destro.
Invece, a Bechis, l'uscita dell'Infeltrito non deve essere andata giù, o magari l'editore GiaMpaolo Angelucci ha alzato la posta di ingaggio, fatto sta che oggi l'AdnKronos annuncia il colpo di scena: anziché Feltri, Bechis se l'è beccato Belpietro. Alla faccia dell'Infeltrito.
bechis27 x bechis
Il duello tra i due direttori bergamaschi-destrorsi, fin dal'inizio, è stato incandescente: uno scipparsi continuo di penne: Sallusti e Mughini che traslocano al ‘Giornale', Belpietro che porta seco l'inviato di punta di Panorama Gianluigi Nuzzi e il vice Mario Sechi, l'arrivo probabilissimo di Facci e del vice direttore Nicola Porro a "Libero', intanto Luca Telese preferisce alzare i tacchi per sbarcare al quotidiano di Padellaro-Travaglio "Il Fatto", mentre se n'è iuto anche l'altro vice direttore del ‘Giornale' Michele Brambilla pr una destinastione non conosciuta (forse a ‘La Stampa', per la sua amicizia con Mario Calabresi).
Non solo: Belpietro prende subito le redini del quotidiano di Angelucci e parte caricatissimo con una storia a puntate della dinastia Agnelli vista da Margherita che Feltri, dicono, non sarebbe riuscito a strapparla all'autore Gigi Moncalvo. E l'arrivo anticipato di Feltri alla guida del giornale di Paolino Berlusconino è stata la spia che lo sprint di partenza di Belpietro lo ha davvero preoccupato.
eag36 maurizio belpietro
Va da sé che il bellum deve ancora venire. E mentre a sinistra, per la disperazione dell'Unità e anche di Repubblica e l'Espresso, il 23 settembre sbucherà in edicola l'agguerritissimo "Il Fatto" by Travaglio-Padellaro-Gomez-Lillo-Beha-Colombo-Telese-Bonazzi etc, sarà divertente seguire sull'altra sponda gli scoop cazzuti che i nostri eroi riusciranno a portare a casa.
gianluigi nuzzi
FRANCO BECHIS PASSA A ''LIBERO''
(Adnkronos) - Franco Bechis passera' a ''Libero''. L'attuale direttore di ''Italia Oggi'' entrera' a far parte del quotidiano di viale Majno come vicedirettore. L'accordo e' stato formalizzato questa mattina. Franco Bechis, nato a Torino il 25 luglio 1962, e' stato fino ad oggi direttore ed editore associato di Italia Oggi, dove arrivo' il primo febbraio 2006. In precedenza, e' stato direttore del quotidiano ''Il Tempo'', che ha retto dal primo dicembre 2002 al 31 gennaio 2006. Salvo una breve parentesi a 'Repubblica' nel 1991, dal 1989 al 2002 e' stato a ''MF-MIlano Finanza'' di cui e' stato dal 1994 prima vicedirettore e poi direttore. Giornalista professionista dal 1990 ha svolto praticantato prima a ''Mondo Economico'', poi a ''il Sabato'' e infine a ''Milano Finanza''.
nicola porro
Ha scritto tre saggi su Tangentopoli e un quarto libro a quattro mani con Sergio Rizzo, "Il nome della rosa" storia della casa editrice Mondadori del 1993. Ha appreso i primi rudimenti della professione giornalistica a 18 anni, prima in una radio privata e poi in una tv privata di Torino, esperienza poi proseguita nel 1984 a New York presso radio Icn.
A fine luglio, il nome di Bechis era circolato per la vicedirezione del Tg1 diretto da Augusto Minzolini. A quanto apprende l'ADNKRONOS, Bechis approdera' a ''Libero'' alla fine di settembre con la qualifica di vicedirettore e fara' parte, con Maurizio Belpietro e Mario Sechi, di un comitato di direzione presiedduto dall'ex direttore di ''Panorama''.
2 - ZERU TITULO (ECCO L'ADDIO DI FACCI PER ‘IL GIORNALE')
Filippi Facci per Il Giornale
Si litigava sulla grazia a Sofri - qui, su questo Giornale - e volarono accuse al limite dell'insulto, roba pesante, un corsivo contro l'altro, mica finzione. Avevo cominciato io e il direttore Maurizio Belpietro ricambiò dandomi in sostanza dell'ignorante; io per contro accusai Mario Giordano, un giovane inviato, di puerilità e semplicismo. Il caso fece un chiasso trascurabile ma sentito, e i lettori comunque mi scotennarono; ricordo che un solo collega, Giampiero Mughini, da vero fuoriclasse, mi diede la sua solidarietà.
Quel Mario Giordano, tempo dopo, me lo ritrovai come avversario in una partita di calcio: galoppavo sulla destra e mi fece un fallo da espulsione (a vita) che mi fece rotolare a terra per quattro volte; mi rialzai digrignando i denti e lui mi disse pure: «Non è fallo». Ne seguì una di quelle scene penose dove un esagitato (io) viene trattenuto a stento dai compagni mentre menziona uno a uno i santi del calendario.
Quando poi quel Giordano divenne direttore del Giornale, tutti a dirmi: tu hai chiuso. Invece questa rubrica, che da anni scorrazzava impunita in questa prima pagina, non solo fu mantenuta, ma divenne ancora più libera, persino troppo, un caso praticamente unico nel panorama nazionale. E siccome si vive una volta sola, io, che a dire «grazie» mi viene un'emiparesi facciale, oggi gli dico: grazie. Non me ne hai mai censurata una e non mi censurerai neanche questa, l'ultima.
cribbio manca la conferma per claudioborghi, il sommo non ha fatto il suo nome :incazzed:
comunque creme della creme con moggi e socci al giornale :help: