giannola
21-08-2009, 10:06
Il vescovo di Mazara, monsignor Mogavero,
è divenuto il nemico del Premier. Queste le ragioni
Non è un “persecutor” né l'attorney-general della Chiesa cattolica ma ha autorevolezza e ruolo per manifestare opinioni e giudizi in nome e per conto della Chiesa, da presidente del Consiglio per gli Affari giuridici della Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, cioè l’assemblea dei vescovi.
Monsignor Domenico Mogavero, vescovo siciliano di Mazara del Vallo, si è assunto un onere difficile, richiamare il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla necessità di fare chiarezza sulle accuse che gli vengono mosse, smentirle portando prove convincenti.
Mons. Mogavero rappresenta, dunque, la Chiesa che non tace ed esprime il suo disagio difronte a ciò che definisce un decadimento dei costumi. Ciò che fa e dice il Premier, afferma il prelato, acquista rilevanza pubblica, la sfera privata del capo del Governo deve costituire un modello di comportamento per gli italiani.
Le assicurazioni che il Premier ha affidato al settimanale “Chi”, osserva Mogavero, non sono sufficienti. “Se non ha niente da nascondere - ha dichiarato a Repubblica - il Premier risponda una volta per tutte alle accuse che gli sono state mosse, smentisca con le prove chi mette in dubbio la sua moralità, vada a dirlo in Parlamento, denunci alla magistratura i suoi presunti calunniatori. E aspetti fiducioso che la legge faccia il suo corso”.
“Non basta dirlo ai giornali patinati - continua Mons.Mogavero - come Chi e Vanity, più abituati a parlare di spettacoli e veline. Ormai sono mesi che importanti organi di informazione come Repubblica, Famiglia Cristiana, Avvenire - ma anche mass media stranieri – raccontano dei comportamenti del Premier, mettendo a dura prova non solo la coscienza dei cattolici, ma di tanta parte dell’opinione pubblica.
“È ormai tempo che Berlusconi faccia piena luce nelle sedi opportune a partire dal Parlamento, senza limitarsi ad attaccare chi lo accusa senza entrare nel merito del caso. Ormai non può più far finta di niente…”.
Le gerarchie ecclesiastiche gli daranno credito se lo farà? Chiede Repubblica a Mons. Mogavero. Le conclusioni del prelato sono perentorie: “Dipende da quello che dirà e da come lo dirà. Per questo gli consiglio di abbassare i toni, di evitare di indicare modelli diseducativi come la corsa alla ricchezza, al successo, al potere, l’uso della donna. Noi pastori davanti a tutto questo siamo veramente preoccupati. Come lo è qualsiasi persona di buonsenso”.
Nella storia d’Italia non era mai accaduto che la Cei chiamasse, di fatto, sul banco degli imputati a discolparsi difronte all’opinione pubblica ed al parlamento del suo operato, pubblico o privato, il capo del Governo.
Monsignor Mogavero non esprime naturalmente il suo pensiero personale, date le sue responsabilità, ma quello della Chiesa cattolica italiana, che dopo una fase di estrema cautela e di conseguente silenzio, sollecitata dai fedeli, ha manifestato per intero il suo disagio.
La convinzione del Premier di “piacere agli italiani così com’è” non è stata digerita dai vescovi, destando perplessità anche fra coloro che esprimono fiducia ed apprezzamento per il capo del Governo o sono preoccupati che una eventuale incrinatura dei rapporti possa nuocere alla Chiesa, impegnata in una intensa attività sui temi etici e sui rapporti con lo Stato nelle questioni dell’istruzione.
Il Presidente del Consiglio ha liquidato, nel recente passato, le esternazioni di Avvenire e dello stesso Mogavero, come prese di posizione di alcuni parroci “caduti nella trappola delle calunnie” e delle denigrazioni. Una reazione che non è stata gradita dal vescovo di Mazara del Vallo, divenuto suo malgrado il “nemico” di Berlusconi. Nell’Isola e nella Chiesa italiana, di sicuro.
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/61795/vescovo-mazara-mons-mogavero-divenuto-nemico-premier-queste-ragioni.htm
e siamo a due....:asd:
è divenuto il nemico del Premier. Queste le ragioni
Non è un “persecutor” né l'attorney-general della Chiesa cattolica ma ha autorevolezza e ruolo per manifestare opinioni e giudizi in nome e per conto della Chiesa, da presidente del Consiglio per gli Affari giuridici della Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, cioè l’assemblea dei vescovi.
Monsignor Domenico Mogavero, vescovo siciliano di Mazara del Vallo, si è assunto un onere difficile, richiamare il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla necessità di fare chiarezza sulle accuse che gli vengono mosse, smentirle portando prove convincenti.
Mons. Mogavero rappresenta, dunque, la Chiesa che non tace ed esprime il suo disagio difronte a ciò che definisce un decadimento dei costumi. Ciò che fa e dice il Premier, afferma il prelato, acquista rilevanza pubblica, la sfera privata del capo del Governo deve costituire un modello di comportamento per gli italiani.
Le assicurazioni che il Premier ha affidato al settimanale “Chi”, osserva Mogavero, non sono sufficienti. “Se non ha niente da nascondere - ha dichiarato a Repubblica - il Premier risponda una volta per tutte alle accuse che gli sono state mosse, smentisca con le prove chi mette in dubbio la sua moralità, vada a dirlo in Parlamento, denunci alla magistratura i suoi presunti calunniatori. E aspetti fiducioso che la legge faccia il suo corso”.
“Non basta dirlo ai giornali patinati - continua Mons.Mogavero - come Chi e Vanity, più abituati a parlare di spettacoli e veline. Ormai sono mesi che importanti organi di informazione come Repubblica, Famiglia Cristiana, Avvenire - ma anche mass media stranieri – raccontano dei comportamenti del Premier, mettendo a dura prova non solo la coscienza dei cattolici, ma di tanta parte dell’opinione pubblica.
“È ormai tempo che Berlusconi faccia piena luce nelle sedi opportune a partire dal Parlamento, senza limitarsi ad attaccare chi lo accusa senza entrare nel merito del caso. Ormai non può più far finta di niente…”.
Le gerarchie ecclesiastiche gli daranno credito se lo farà? Chiede Repubblica a Mons. Mogavero. Le conclusioni del prelato sono perentorie: “Dipende da quello che dirà e da come lo dirà. Per questo gli consiglio di abbassare i toni, di evitare di indicare modelli diseducativi come la corsa alla ricchezza, al successo, al potere, l’uso della donna. Noi pastori davanti a tutto questo siamo veramente preoccupati. Come lo è qualsiasi persona di buonsenso”.
Nella storia d’Italia non era mai accaduto che la Cei chiamasse, di fatto, sul banco degli imputati a discolparsi difronte all’opinione pubblica ed al parlamento del suo operato, pubblico o privato, il capo del Governo.
Monsignor Mogavero non esprime naturalmente il suo pensiero personale, date le sue responsabilità, ma quello della Chiesa cattolica italiana, che dopo una fase di estrema cautela e di conseguente silenzio, sollecitata dai fedeli, ha manifestato per intero il suo disagio.
La convinzione del Premier di “piacere agli italiani così com’è” non è stata digerita dai vescovi, destando perplessità anche fra coloro che esprimono fiducia ed apprezzamento per il capo del Governo o sono preoccupati che una eventuale incrinatura dei rapporti possa nuocere alla Chiesa, impegnata in una intensa attività sui temi etici e sui rapporti con lo Stato nelle questioni dell’istruzione.
Il Presidente del Consiglio ha liquidato, nel recente passato, le esternazioni di Avvenire e dello stesso Mogavero, come prese di posizione di alcuni parroci “caduti nella trappola delle calunnie” e delle denigrazioni. Una reazione che non è stata gradita dal vescovo di Mazara del Vallo, divenuto suo malgrado il “nemico” di Berlusconi. Nell’Isola e nella Chiesa italiana, di sicuro.
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/61795/vescovo-mazara-mons-mogavero-divenuto-nemico-premier-queste-ragioni.htm
e siamo a due....:asd: