marcello1854
15-08-2009, 13:05
Memore della lezione "morale" di suoi ben più illustri e forbiti colleghi, Bassolino, (incredibile ma al confronto mi appare come il fondatore della accademia della crusca), e Moratti a Milano, Cuffaro e Lombardo ed altri colleghi a me non noti ma sicuramente numerosi di ambo le finte fazioni, ecco a voi Cesaro presidente della provincia di Napoli che non vedeva ora di imprimere una svolta di "buon governo" alla scassatissima e totalmente inutile e parassitaria burocrazia provinciale.
Da questo piccolo esempio si intravede tutto il desiderio represso dei centri di potere della destra campana di mettere finalmente anche lore le mani sulla città pardon sulla torta da protagonisti e da non comprimari di una opposizione consociativa nello spartirsi le prebende ed i privilegi del potere.......
A noi liberali campani che abbiamo la fortuna/sfortuna di abitare in codeste sponde ci resta tutto il perverso piacere su quale fazione dividerci per le prossime regionali sapendo in ogni caso di poter annoverare la creme de la creme della classe dirigente mondiale....
http://antefatto.ilcannocchiale.it/2009/08/14/cesaro_e_la_prima_delibera_all.html
14 agosto 2009
Se pensava che ad agosto se la sarebbe cavata nella disattenzione generale del Palazzo che si svuota per le vacanze, il pidiellino Luigi Cesaro ha sbagliato i suoi calcoli. Il neo presidente della Provincia di Napoli e la sua giunta hanno emanato una delibera, la prima dall’insediamento, che non è passata inosservata. Avrebbero potuto battezzarla, mutuando con ironia uno slogan berlusconiano, “più portaborse per tutti”.
E non solo. Trattasi di una manovrina finanziaria con la quale l’esecutivo provinciale guidato dall’avvocato-deputato di Sant’Antimo - noto per essere il generoso fornitore di mozzarelle di Silvio Berlusconi - ha disposto una variazione della relazione previsionale triennale 2009-11 per 343mila euro, e una variazione del bilancio di previsione 2009 per 287mila euro. Fondi che andranno a rimpinguare il capitolo per le assunzioni di “collaboratori esterni per gli uffici alle dirette dipendenze degli organi politici”, ovvero gli staffisti del presidente e dei dodici assessori, nonché per “la nomina di dirigenti con contratto a tempo determinato” e per “l’attivazione del comando di personale di qualifica dirigenziale”.
In pratica, il tesoretto servirà a finanziare un’infornata di gente da scegliere e imbarcare tramite decreti, senza selezione e senza concorso. Una cuccagna, che tornerà utile per soddisfare qualche grande elettore di Cesaro e della sua composita coalizione di ben 14 liste, Udc compresa. E dire che pochi mesi prima del voto, la giunta di centrosinistra presieduta dal verde bassoliniano Dino Di Palma, che pure non ha brillato per morigeratezza, aveva deciso di sforbiciare un po’. Lasciando risorse per un solo staffista per assessore, aumentabili a due in caso di contratti part-time. Ora la delibera del centrodestra, approvata “in via d’urgenza e salvo ratifica consiliare”, ha ripristinato il vecchio schema: due staffisti full-time per assessore, che possono diventare tre (o quattro) frazionando un contratto a tempo pieno in due contratti part time, e sei staffisti per il presidente.
Dice il capogruppo del Pd, Pino Capasso, che nella precedente giunta è stato assessore al Personale, finito spesso nel mirino dei sindacati: “Più che una rivoluzione quella di Cesaro sembra una restaurazione. Prima ancora di presentare le linee programmatiche e spiegare ai cittadini della Provincia di Napoli il suo progetto di governo, il nuovo corso tanto sbandierato dal centrodestra si sostanzia nella più antica e inveterata pratica della politica: aumentare il personale di staff presso le segreterie politiche, e comandare da altri Enti dirigenti amici, a discapito delle professionalità interne alla Provincia". “Se il buon giorno si vede dal mattino – conclude Capasso - sembra che il centrodestra abbia intenzione di mutuare tutti i difetti che sono stati per anni addebitati al centrosinistra, con buona pace degli elettori che si aspettavano un reale cambiamento”.
Da questo piccolo esempio si intravede tutto il desiderio represso dei centri di potere della destra campana di mettere finalmente anche lore le mani sulla città pardon sulla torta da protagonisti e da non comprimari di una opposizione consociativa nello spartirsi le prebende ed i privilegi del potere.......
A noi liberali campani che abbiamo la fortuna/sfortuna di abitare in codeste sponde ci resta tutto il perverso piacere su quale fazione dividerci per le prossime regionali sapendo in ogni caso di poter annoverare la creme de la creme della classe dirigente mondiale....
http://antefatto.ilcannocchiale.it/2009/08/14/cesaro_e_la_prima_delibera_all.html
14 agosto 2009
Se pensava che ad agosto se la sarebbe cavata nella disattenzione generale del Palazzo che si svuota per le vacanze, il pidiellino Luigi Cesaro ha sbagliato i suoi calcoli. Il neo presidente della Provincia di Napoli e la sua giunta hanno emanato una delibera, la prima dall’insediamento, che non è passata inosservata. Avrebbero potuto battezzarla, mutuando con ironia uno slogan berlusconiano, “più portaborse per tutti”.
E non solo. Trattasi di una manovrina finanziaria con la quale l’esecutivo provinciale guidato dall’avvocato-deputato di Sant’Antimo - noto per essere il generoso fornitore di mozzarelle di Silvio Berlusconi - ha disposto una variazione della relazione previsionale triennale 2009-11 per 343mila euro, e una variazione del bilancio di previsione 2009 per 287mila euro. Fondi che andranno a rimpinguare il capitolo per le assunzioni di “collaboratori esterni per gli uffici alle dirette dipendenze degli organi politici”, ovvero gli staffisti del presidente e dei dodici assessori, nonché per “la nomina di dirigenti con contratto a tempo determinato” e per “l’attivazione del comando di personale di qualifica dirigenziale”.
In pratica, il tesoretto servirà a finanziare un’infornata di gente da scegliere e imbarcare tramite decreti, senza selezione e senza concorso. Una cuccagna, che tornerà utile per soddisfare qualche grande elettore di Cesaro e della sua composita coalizione di ben 14 liste, Udc compresa. E dire che pochi mesi prima del voto, la giunta di centrosinistra presieduta dal verde bassoliniano Dino Di Palma, che pure non ha brillato per morigeratezza, aveva deciso di sforbiciare un po’. Lasciando risorse per un solo staffista per assessore, aumentabili a due in caso di contratti part-time. Ora la delibera del centrodestra, approvata “in via d’urgenza e salvo ratifica consiliare”, ha ripristinato il vecchio schema: due staffisti full-time per assessore, che possono diventare tre (o quattro) frazionando un contratto a tempo pieno in due contratti part time, e sei staffisti per il presidente.
Dice il capogruppo del Pd, Pino Capasso, che nella precedente giunta è stato assessore al Personale, finito spesso nel mirino dei sindacati: “Più che una rivoluzione quella di Cesaro sembra una restaurazione. Prima ancora di presentare le linee programmatiche e spiegare ai cittadini della Provincia di Napoli il suo progetto di governo, il nuovo corso tanto sbandierato dal centrodestra si sostanzia nella più antica e inveterata pratica della politica: aumentare il personale di staff presso le segreterie politiche, e comandare da altri Enti dirigenti amici, a discapito delle professionalità interne alla Provincia". “Se il buon giorno si vede dal mattino – conclude Capasso - sembra che il centrodestra abbia intenzione di mutuare tutti i difetti che sono stati per anni addebitati al centrosinistra, con buona pace degli elettori che si aspettavano un reale cambiamento”.