dantes76
11-08-2009, 09:22
.
“Fidanzati si nasconde a Milano” http://www.antimafiaduemila.com/templates/ja_teline/images/pdf_button.png
(http://www.antimafiaduemila.com/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=18574) http://www.antimafiaduemila.com/templates/ja_teline/images/printButton.png
(http://www.antimafiaduemila.com/index2.php?option=com_content&task=view&id=18574&pop=1&page=0&Itemid=78) http://www.antimafiaduemila.com/templates/ja_teline/images/emailButton.png
(http://www.antimafiaduemila.com/index2.php?option=com_content&task=emailform&id=18574&itemid=78)
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/18574/images/stories/personaggi/mafiosi/gaetano-fidanzati-web.jpg
di Aaron Pettinari – 8 agosto 2009
Palermo. Gaetano Fidanzati, presunto reggente della famiglia mafiosa di Resuttana, starebbe trascorrendo la propria latitanza a Milano.
A rivelarlo sarebbe stato il pentito di Porta Nuova, Fabio Manno. A riportare la notizia è il quotidiano on line Live Sicilia. Il collaboratore di giustizia avrebbe dichiarato che a dare la copertura al boss sarebbero i fratelli Di Grusa, grazie alla loro parentela “milanese” con Vittorio Mangano (morto nel 2000).
“Alberto ed Enrico Di Grusa – ha detto Manno agli inquirenti - mi hanno portato nel loro ufficio di Piazzalle Corvetto a Milano, però quando siamo entrati mi hanno detto ’ssst, non parlare, cimici…cuose’” racconta il collaboratore di giustizia Fabio Manno nelle dichiarazioni rese ai magistrati. “Va bene, siamo andati a mangiare fuori e così, parlando parlando, gli ho detto ‘ma Guglielmo come sta, sta bene? Il figlio di Gaetano Fidanzati, dice si, tutto bene. Ed io ‘ma l’hai sentito il fatto di suo padre, ma dov’è? Sapete qualcosa’. Dice ‘è a Milano…che fa lo vuoi salutato?’. Gli ho detto ’salutatemelo se lo vedete’. Quindi questo significa, deduco, che loro sanno. Se non sono proprio loro che garantiscono la latitanza di Fidanzati, ma quanto meno sanno dov’è. Quindi qualche persona riconducibili a lui ci dovrebbe essere”.
Alla macchia dal 2008 il curriculum di Fidanzati è di quelli importanti. Condannato a 12 anni al maxi processo alla mafia, è uno dei boss storici di Palermo. Per avere chiarezza sul suo ruolo all'interno dell'organizzazione criminale basta un episodio: nel '70 venne fermato ad un posto di blocco mentre viaggiava in auto con i massimi vertici della mafia di allora: Buscetta, Salvatore Greco "cicchiteddu" (superlatitante, poi morto di cirrosi in Venezuela), Giuseppe Calderone, Gaetano Badalamenti, Gerlando Alberti. Fidanzati negli anni '80 era considerato il re del narcotraffico. Aveva inventato la formula del grande baratto del mercato degli stupefacenti: eroina contro cocaina. Così Cosa Nostra vendeva eroina alle famiglie americane (quella Gambino in particolare), facendosi pagare con la cocaina del Sudamerica. Ad un chilo di “ero” corrispondevano 3 chili di “neve”. Lo scambio venne scoperto dagli investigatori della Criminalpol e del FBI nella seconda tranche dell' operazione Pizza Connection. Un traffico che Gaetano gestiva assieme ai propri familiari più stretti, tra cui il fratello Stefano, finito agli arresti proprio nell'operazione “Eos”.
"Don Tano" usci' indenne dal processo di Catanzaro (negli anni ' 60), venne poi arrestato a Castelfranco Veneto dove si era recato per uccidere Giuseppe Sirchia, fedelissimo di Michele Cavataio, una delle vittime della strage di viale Lazio, che segno' il ricompattamento del vertice mafioso di quel tempo.
Scarcerato per scadenza termini, venne di nuovo catturato nel 1981 nella villa bunker di Assago. Tornato ancora libero, alla fine del 1987 il boss si diede alla latitanza per poi essere nuovamente tratto in arresto nel febbraio 1990 a Buenos Aires, dove dovette scontare 3 anni per detenzione di documenti falsi. I carabinieri lo individuarono intercettando le telefonate con la moglie, residente nei pressi di Arcore (Milano). Dopo avere scontato le condanne per droga e mafia, nel 2006 scontò un anno di affidamento in casa lavoro.
Il consolidamento della posizione di Gaetano Fidanzati all'interno della famiglia mafiosa di Arenella e, successivamente, del mandamento di Resuttana è evidenziato dalle operazioni “Eos” e “Perseo”. Proprio in quest'ultima, un un'intercettazione, viene data conferma del ruolo raggiunto dal Fidanzati come capo mandamento di Resuttana. Si tratta della conversazione del 15 novembre 2008 tra Pino Scaduto, Antonino Spera, Sandro Capizzi e Giovanni Adelfio e captata nell'inchiesta “Perseo”: “Dobbiamo vedere chi viene da Resuttana – dicevano – Tanino non può venire...”. Un'investitura confermata anche dal pentito Maurizio Spataro che agli inquirenti ha rivelato: “Al vertice del mandamento di Resuttana c’è Tanino Fidanzati, che è stato investito di tale ruolo nel corso di un appuntamento al cimitero dei Rotoli in cui era presente Totò Lo Cicero, insieme a Fabio Chianchiano e altri (forse Sandro Capizzi come aggiunge in sede di verbalizzazione)”.
Source: www.antimafiaduemila.com (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/18574/78/) (11/08/2009) http://copycat.kodeware.net/16.png (http://copycat.kodeware.net)
“Fidanzati si nasconde a Milano” http://www.antimafiaduemila.com/templates/ja_teline/images/pdf_button.png
(http://www.antimafiaduemila.com/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=18574) http://www.antimafiaduemila.com/templates/ja_teline/images/printButton.png
(http://www.antimafiaduemila.com/index2.php?option=com_content&task=view&id=18574&pop=1&page=0&Itemid=78) http://www.antimafiaduemila.com/templates/ja_teline/images/emailButton.png
(http://www.antimafiaduemila.com/index2.php?option=com_content&task=emailform&id=18574&itemid=78)
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/18574/images/stories/personaggi/mafiosi/gaetano-fidanzati-web.jpg
di Aaron Pettinari – 8 agosto 2009
Palermo. Gaetano Fidanzati, presunto reggente della famiglia mafiosa di Resuttana, starebbe trascorrendo la propria latitanza a Milano.
A rivelarlo sarebbe stato il pentito di Porta Nuova, Fabio Manno. A riportare la notizia è il quotidiano on line Live Sicilia. Il collaboratore di giustizia avrebbe dichiarato che a dare la copertura al boss sarebbero i fratelli Di Grusa, grazie alla loro parentela “milanese” con Vittorio Mangano (morto nel 2000).
“Alberto ed Enrico Di Grusa – ha detto Manno agli inquirenti - mi hanno portato nel loro ufficio di Piazzalle Corvetto a Milano, però quando siamo entrati mi hanno detto ’ssst, non parlare, cimici…cuose’” racconta il collaboratore di giustizia Fabio Manno nelle dichiarazioni rese ai magistrati. “Va bene, siamo andati a mangiare fuori e così, parlando parlando, gli ho detto ‘ma Guglielmo come sta, sta bene? Il figlio di Gaetano Fidanzati, dice si, tutto bene. Ed io ‘ma l’hai sentito il fatto di suo padre, ma dov’è? Sapete qualcosa’. Dice ‘è a Milano…che fa lo vuoi salutato?’. Gli ho detto ’salutatemelo se lo vedete’. Quindi questo significa, deduco, che loro sanno. Se non sono proprio loro che garantiscono la latitanza di Fidanzati, ma quanto meno sanno dov’è. Quindi qualche persona riconducibili a lui ci dovrebbe essere”.
Alla macchia dal 2008 il curriculum di Fidanzati è di quelli importanti. Condannato a 12 anni al maxi processo alla mafia, è uno dei boss storici di Palermo. Per avere chiarezza sul suo ruolo all'interno dell'organizzazione criminale basta un episodio: nel '70 venne fermato ad un posto di blocco mentre viaggiava in auto con i massimi vertici della mafia di allora: Buscetta, Salvatore Greco "cicchiteddu" (superlatitante, poi morto di cirrosi in Venezuela), Giuseppe Calderone, Gaetano Badalamenti, Gerlando Alberti. Fidanzati negli anni '80 era considerato il re del narcotraffico. Aveva inventato la formula del grande baratto del mercato degli stupefacenti: eroina contro cocaina. Così Cosa Nostra vendeva eroina alle famiglie americane (quella Gambino in particolare), facendosi pagare con la cocaina del Sudamerica. Ad un chilo di “ero” corrispondevano 3 chili di “neve”. Lo scambio venne scoperto dagli investigatori della Criminalpol e del FBI nella seconda tranche dell' operazione Pizza Connection. Un traffico che Gaetano gestiva assieme ai propri familiari più stretti, tra cui il fratello Stefano, finito agli arresti proprio nell'operazione “Eos”.
"Don Tano" usci' indenne dal processo di Catanzaro (negli anni ' 60), venne poi arrestato a Castelfranco Veneto dove si era recato per uccidere Giuseppe Sirchia, fedelissimo di Michele Cavataio, una delle vittime della strage di viale Lazio, che segno' il ricompattamento del vertice mafioso di quel tempo.
Scarcerato per scadenza termini, venne di nuovo catturato nel 1981 nella villa bunker di Assago. Tornato ancora libero, alla fine del 1987 il boss si diede alla latitanza per poi essere nuovamente tratto in arresto nel febbraio 1990 a Buenos Aires, dove dovette scontare 3 anni per detenzione di documenti falsi. I carabinieri lo individuarono intercettando le telefonate con la moglie, residente nei pressi di Arcore (Milano). Dopo avere scontato le condanne per droga e mafia, nel 2006 scontò un anno di affidamento in casa lavoro.
Il consolidamento della posizione di Gaetano Fidanzati all'interno della famiglia mafiosa di Arenella e, successivamente, del mandamento di Resuttana è evidenziato dalle operazioni “Eos” e “Perseo”. Proprio in quest'ultima, un un'intercettazione, viene data conferma del ruolo raggiunto dal Fidanzati come capo mandamento di Resuttana. Si tratta della conversazione del 15 novembre 2008 tra Pino Scaduto, Antonino Spera, Sandro Capizzi e Giovanni Adelfio e captata nell'inchiesta “Perseo”: “Dobbiamo vedere chi viene da Resuttana – dicevano – Tanino non può venire...”. Un'investitura confermata anche dal pentito Maurizio Spataro che agli inquirenti ha rivelato: “Al vertice del mandamento di Resuttana c’è Tanino Fidanzati, che è stato investito di tale ruolo nel corso di un appuntamento al cimitero dei Rotoli in cui era presente Totò Lo Cicero, insieme a Fabio Chianchiano e altri (forse Sandro Capizzi come aggiunge in sede di verbalizzazione)”.
Source: www.antimafiaduemila.com (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/18574/78/) (11/08/2009) http://copycat.kodeware.net/16.png (http://copycat.kodeware.net)