dantes76
05-08-2009, 10:34
Politica
Bossi e il piano per il Sud. Non solo i prof e i militari,
anche i pm fuori dalla riserva indiana padana
ieri, 04 agosto 2009 18:14
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Ha fatto più notizia il suggerimento che gli ha dato Silvio Berlusconi di tingersi i capelli piuttosto che la nuova esternazione di Umberto Bossi: non solo i militari, i professori, i maestri e i presidi del sud devono tornarsene a casa per dare posto ai colleghi nordisti, ma anche i magistrati meridionali è bene che lascino il posto per fare altrettanto. La motivazione è chiara: i meridionali non parlano la stessa lingua, non “ci capiscono”. Ed è un’altra ragione in più per insegnare il dialetto nelle scuole.
Fra qualche giorno, non ci vuole la sfera di cristallo per prevederlo, toccherà ai medici, agli infermieri, poliziotti, carabinieri, ai funzionari dello Stato - prefetti, questori ecc – e, perché no?, agli ingegneri, gli architetti ed così via. Insomma il nord ai nordisti, il sud ai sudisti. E il centro? A chi se lo merita, pare di capire, visto che a parlare di centristi si incorre in qualche equivoco.
Nel lanciare le nuove idee Umberto Bossi, stavolta, non ha usato le maniere dure. Ha parlato come si fa con degli amici seduti al bar. Apparivano più dei desiderata che delle intenzioni, ma è pur sempre un ministro della Repubblica oltre che il leader della Lega Nord, quindi a prescindere dal muso duro o meno, le sue parole finiscono con l’essere oggetto di conversazione se non proprio di preoccupazione. In più fanno intendere come meglio non si potrebbe quello che hanno in testa i leghisti e quale sarà il futuro del nostro paese, visto che al governo ci stanno i podisti che vogliono cacciare via i sudisti appena le condizioni lo permetteranno.
Queste amene conversazioni con i giornalisti Bossi le intrattiene mentre Silvio Berlusconi si affanna a fare sapere ai meridionali che in cima ai suoi pensieri c’è il Mezzogiorno, e i capigruppo parlamentari del Pdl, Gasparri e Cicchitto, si apprestano a illustrare il loro piano d’intervento a favore delle regioni meridionali alla vigilia delle elezioni regionali del 2010 che rischiano di trasformarsi in un incubo per il maggior partito italiano a causa della linea Maginot tracciata dal Ministro dell’Economia in via XX Settembre. Il responsabile del Mezzogiorno per il Pd, il siciliano Sergio D’Antoni giura che piani e promesse sono una cortina fumogena e che il governo ha dirottato ben 35 miliardi destinati al sud per interventi nel nord del Paese. In più è scoppiata la grana della priorità concessa alla Sicilia sui Fas.
Perché prima loro e poi gli altri, ammesso che gli altri ce la facciano, si domandano al di là dello Stretto. Una bella domanda, alla quale il governo, attraverso Tremonti, e non solo, ha risposto spiegando che la Sicilia aveva presentato il piano di attuazione e gli altri no. Quindi era in vantaggio. Una spiegazione che Errani, Presidente dell’Emilia, e rappresentate di tutte le regioni italiane, non è calata affatto.
“Quando si parla di fondi per le zone deboli si parla dei Fas nazionali che il governo in questi mesi ha utilizzato a mani basse anche per la spesa corrente e dei 23,6 miliardi dei Fas che riguardano le Regioni”, ha osservato Errani in una intervista alla Stampa di Torino. “Questo sistema riserva l’85 % delle risorse al Sud. L’approvazione del Piano di attuazione regionale della Sicilia sta dentro questa logica, non c’è nulla di nuovo, non c’entra nessun Piano per il Sud…”. Per queste ragioni, Umberto Bossi è rilassato e sciorina le sue pillole di saggezza a proposito della riserva indiana della Padania con il cuore in pace. Non c’è niente che possa preoccupare il Po e la sua ampolla.
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/60387/bossi-piano-solo-prof-militari-anche-fuori-dalla-riserva-indiana-padana.htm
Bossi e il piano per il Sud. Non solo i prof e i militari,
anche i pm fuori dalla riserva indiana padana
ieri, 04 agosto 2009 18:14
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Ha fatto più notizia il suggerimento che gli ha dato Silvio Berlusconi di tingersi i capelli piuttosto che la nuova esternazione di Umberto Bossi: non solo i militari, i professori, i maestri e i presidi del sud devono tornarsene a casa per dare posto ai colleghi nordisti, ma anche i magistrati meridionali è bene che lascino il posto per fare altrettanto. La motivazione è chiara: i meridionali non parlano la stessa lingua, non “ci capiscono”. Ed è un’altra ragione in più per insegnare il dialetto nelle scuole.
Fra qualche giorno, non ci vuole la sfera di cristallo per prevederlo, toccherà ai medici, agli infermieri, poliziotti, carabinieri, ai funzionari dello Stato - prefetti, questori ecc – e, perché no?, agli ingegneri, gli architetti ed così via. Insomma il nord ai nordisti, il sud ai sudisti. E il centro? A chi se lo merita, pare di capire, visto che a parlare di centristi si incorre in qualche equivoco.
Nel lanciare le nuove idee Umberto Bossi, stavolta, non ha usato le maniere dure. Ha parlato come si fa con degli amici seduti al bar. Apparivano più dei desiderata che delle intenzioni, ma è pur sempre un ministro della Repubblica oltre che il leader della Lega Nord, quindi a prescindere dal muso duro o meno, le sue parole finiscono con l’essere oggetto di conversazione se non proprio di preoccupazione. In più fanno intendere come meglio non si potrebbe quello che hanno in testa i leghisti e quale sarà il futuro del nostro paese, visto che al governo ci stanno i podisti che vogliono cacciare via i sudisti appena le condizioni lo permetteranno.
Queste amene conversazioni con i giornalisti Bossi le intrattiene mentre Silvio Berlusconi si affanna a fare sapere ai meridionali che in cima ai suoi pensieri c’è il Mezzogiorno, e i capigruppo parlamentari del Pdl, Gasparri e Cicchitto, si apprestano a illustrare il loro piano d’intervento a favore delle regioni meridionali alla vigilia delle elezioni regionali del 2010 che rischiano di trasformarsi in un incubo per il maggior partito italiano a causa della linea Maginot tracciata dal Ministro dell’Economia in via XX Settembre. Il responsabile del Mezzogiorno per il Pd, il siciliano Sergio D’Antoni giura che piani e promesse sono una cortina fumogena e che il governo ha dirottato ben 35 miliardi destinati al sud per interventi nel nord del Paese. In più è scoppiata la grana della priorità concessa alla Sicilia sui Fas.
Perché prima loro e poi gli altri, ammesso che gli altri ce la facciano, si domandano al di là dello Stretto. Una bella domanda, alla quale il governo, attraverso Tremonti, e non solo, ha risposto spiegando che la Sicilia aveva presentato il piano di attuazione e gli altri no. Quindi era in vantaggio. Una spiegazione che Errani, Presidente dell’Emilia, e rappresentate di tutte le regioni italiane, non è calata affatto.
“Quando si parla di fondi per le zone deboli si parla dei Fas nazionali che il governo in questi mesi ha utilizzato a mani basse anche per la spesa corrente e dei 23,6 miliardi dei Fas che riguardano le Regioni”, ha osservato Errani in una intervista alla Stampa di Torino. “Questo sistema riserva l’85 % delle risorse al Sud. L’approvazione del Piano di attuazione regionale della Sicilia sta dentro questa logica, non c’è nulla di nuovo, non c’entra nessun Piano per il Sud…”. Per queste ragioni, Umberto Bossi è rilassato e sciorina le sue pillole di saggezza a proposito della riserva indiana della Padania con il cuore in pace. Non c’è niente che possa preoccupare il Po e la sua ampolla.
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/60387/bossi-piano-solo-prof-militari-anche-fuori-dalla-riserva-indiana-padana.htm