Gio22
27-07-2009, 10:27
Figlio di un ricco avvocato comunista venezuelano, Carlos ha seguito gli studi all'università Lumumba di Mosca. Convinto della giustezza della lotta palestinese si è schierato con il Fronte Popolare di Liberazione Palestinese. Ha lavorato per i servizi segreti della Germania Est, dell'Ungheria, del Libano e dell'Algeria. Si è fatto conoscere al mondo intero nel dicembre 1975, quale organizzatore ed esecutore della presa in ostaggio di 11 ministri dell'Opec a Vienna. Nel 1991, Carlos trova rifugio in Sudan. L'anno dopo, per la morte di due agenti della Direzione di controllo del territorio e di un loro informatore, avvenuta il 27 giugno 1975, un tribunale francese lo condanna in prima istanza all'ergastolo in contumacia. Il 14 agosto 1994, a Khartum viene rapito, senza mandato di estradizione, da agenti segreti francesi su ordine del ministro dell'Interno Charles Pasqua. Condotto in Francia, dopo varie peregrinazioni in molti istituti di pena, è ora detenuto presso la prigione di Poissy. Riceviamo da Carlos, superterrorista, in ergastolo in Francia, una lettera inviataci di recente, scrive: "I militari della Jihad sono diventati l'avanguardia armata della guerra antimperialista. Le strutture della Jihad si espanderanno in tutto il mondo, per colpire con facilità tutti i paesi nemici. Altri rivoluzionari non islamici seguiranno il loro esempio. La liberazione della Mecca e della Medina sono gli obiettivi prioritari". Le minacce di Carlos riguardano anche l'Italia: "Ho sempre affermato che gli uomini politici italiani e degli altri paesi, responsabili della distruzione della Jugoslavia la pagheranno con la loro pelle. Lo stesso gli invasori dell'Afghanistan e dell'Iraq, Inchallah!". Frasi deliranti ma purtroppo anche allarmanti. Queste 'considerazioni' sono scritte in quattro fogli protocollo fatti pervenire al sottoscritto da Ilich Ramirez Sanchez detto Carlos e soprannominato "lo Sciacallo" per i numerosi attentati, in tutto il mondo, fino al suo arresto del 1994. Carlos risponde in francese alle domande scritte che gli abbiamo fatto arrivare nel carcere di massima sicurezza di Saint Maur (260 Km da Parigi), attraverso il suo avvocato Isabelle Coutant-Peyre, che è anche sua moglie. Contengono numerosi riferimenti alla strategia stragista del terrorismo internazionale. Carlos rappresenta una miscela violenta di estremismo, prima di origine comunista e poi marcatamente filo islamico. Anche se l'opzione di mercenario dell'Islam non gli ha portato fortuna: i servizi segreti sudanesi, presso i quali si era rifugiato, anziché proteggerlo lo hanno consegnato il 15 agosto 1994 al governo francese. Parigi, come del resto mezzo mondo, lo ricercava con l'intenzione di processarlo per i numerosi crimini e attentati di cui Carlos è stato protagonista. Tra gli altri: il sequestro avvenuto a Vienna nel '75 di 70 persone tra cui 11 ministri del petrolio dei paesi dell'Opec, concluso con tre morti; la sparatoria di Rue Touiller, a Parigi, sempre nel '75: tre morti; l'attentato del 1982 contro il treno Tolosa-Parigi sul quale avrebbe dovuto trovarsi il sindaco di Parigi, Jacques Chirac: cinque morti; l'attentato del 1983 al treno "L'Ermitage" alla stazione San Carlo di Marsiglia. Carlos, dunque, è anche esperto di ferrovie. Per lui la guerra all'Occidente non è più sotto la bandiera di alcuni paesi del blocco di Varsavia, ormai scomparsa, ma simbolo di una continuità che accomuna estremisti opposti, anche di destra, ora sotto le insegne dell'Islam integralista nemico soprattutto di Israele e degli Stati Uniti. Alla domanda sulle nuove modalità della guerra del terrorismo islamico all'Occidente, e sui gruppi più attivi, Carlos risponde: "In seguito alla disgregazione del Patto di Varsavia 'ateo', i combattenti internazionali islamici spingono i loro sforzi contro l'imperialismo yankee, il sionismo e i loro alleati ed agenti, come avevano fatto vent'anni prima i rivoluzionari sciiti khomeynisti. Le organizzazioni della Jihad più efficaci sono quelle che si ispirano all'ecumenismo (internazionalismo islamico militante di Al Qaida), quelle che vedono un mondo senza frontiere per la Jihad". Bin Laden è vivo? "Se lo sceicco Osama Bin Laden fosse morto, si saprebbe. Non è scomparso, invia spesso ai media delle registrazioni audio e video". Che cosa ha realmente originato l'attentato dell'11 settembre? Gli americani hanno subito accusato Bin Laden e i talebani. Hanno visto giusto? "L'offensiva dell'11 settembre 2001 è fonte di ispirazione per tutti i rivoluzionari anti imperialisti. Essere legato a questi attacchi è evidentemente molto prestigioso. I talebani non c'entrano niente in questa operazione. Non sono che un pretesto della Casa Bianca per invadere uno stato sovrano, ostacolo alla sua strategia di espansione in Asia Centrale. Il coordinamento delle operazioni non ha potuto essere che altrove dall'Afghanistan. L'idea originale fu espressa a Damasco, nella primavera 1991, da Mir Murtaza Bhutto, leader dell'organizzazione pakistana Al-Zullfikar, e si è fatta strada tra le organizzazioni della Jihad". Sulla situazione in Iraq, Carlos risponde: "gli USA non possono lasciare immediatamente l'Iraq in fermento, saranno oggetto di attacchi di guerriglia quotidiana sempre più mortale, il tempo di permanenza degli yankees dipende da quanti soldati verranno inviati al massacro dai paesi alleati e dal numero dei collaboratori irakeni pronti a sacrificarsi per i loro padroni. E non credo che con Obama cambi nulla, se non a parole, rispetto a quanto detto e fatto da Bush!" Carlos redasse nel 2004, con il giornalista Jean-Michel Vernochet un'autobiografia intitolata "L' Islam rivoluzionario", e nel maggio 2009 porta il suo sostegno simbolico alla Lista anti-sionista che Dieudonné ha presentato alle elezioni europee del 7 giugno 2009. Dalle quattro pagine di Carlos riportiamo ampi stralci: "Mi considero un resistente, un rivoluzionario di professione - nel senso leninista del termine e un quadro militare della resistenza palestinese (…) non sono in prigione per terrorismo. Sono stato condannato nel 1997 per l'omicidio volontario, il 27 giugno 1975, in via Toullier, di tre persone tra cui due ufficiali di polizia: fatto che contesto. Dunque sono un prigioniero comune. Le mie condizioni di carcerato sono quelle di tutti i prigionieri condannati ad una lunga pena. Per dieci anni sono stato tenuto in isolamento totale, e ne sono uscito grazie ad una decisione della Corte europea di giustizia. Tra le mie azioni quella di cui sono più fiero è la presa di ostaggi a Vienna, riunione dell'OPEC - dicembre 1975 (...) Sono fiero del lavoro fatto. A Vienna, si sentivano i padroni del mondo, ho mostrato loro che erano vulnerabili. Certamente questo fatto simbolico è stato il più importante". E, continua: "Per la morte in servizio degli agenti del DST (27 giugno 1975, Ndr), sottolineo che è obbligo, di qualsiasi militante, di resistere all'arresto. Ho sempre negato di essere stato l'autore dei colpi di fuoco mortali e tuttavia sono stato condannato per questi. L'affare di via Toullier è stato un colpo montato dagli israeliani contro di me, ma soprattutto contro la DST che li ostacolava" (…) "Chi ammiro oggi è Hugo Chavez . Lui è la figura più significativa della storia venezuelana dopo Simon Bolivar. È l'esempio, quasi unico, di rivoluzionario arrivato al potere per mezzo di elezioni. Le debolezze del suo regime si spiegano per l'assenza di una rivoluzione sanguinosa, la struttura del vecchio Stato è difatti restata parzialmente al suo posto, con i suoi funzionari ed i suoi speculatori che rallentano o sabotano l'azione della rivoluzione. Sul piano geopolitico ha già fatto molto, la sua idea d'unione latino-americana è basata su piani di finanziamento economici, petroliferi e militari. Ha rimesso in discussione la sovranità dell'America del Nord su quella del Sud e ha rafforzato i sostenitori di un mondo multipolare. Sono quotidianamente in contatto con il mio paese. Scrivo articoli per la stampa dei movimenti delle Gioventù comunista del Venezuela, di cui sono membro d'onore, e del partito comunista venezuelano, sostengo anche, il partito socialista unificato del Venezuela che raccoglie tutti i chavisti. Confido nell'aiuto della mia patria per essere liberato. Ma ci sono in Venezuela vecchi comunisti passati alla reazione che fanno di tutto perché io non lo sia. Si sistemerà! È un affare di petrolio, ed è la Francia che ha bisogno del Venezuela, non l'opposto. Nel 1999 uno dei miei avvocati ha incontrato Chavez quando è venuto in Francia. Chirac gli disse che sarei potuto rientrare in Venezuela quando gli affari giudiziari che mi riguardano sarebbero stati chiusi. Sono passati dieci anni ed alcune indagini sono sempre in corso!" La lunga lettera di Carlos fa un panoramica geopolitica che riportiamo: "In Medioriente temo che la situazione attuale durerà ancora una generazione. Gli accordi di Oslo furono un tradimento. Ma sulla lunga durata i sionisti hanno già perso, il loro Stato artificiale scomparirà a breve. Sostituito, si spera, da uno Stato palestinese laico e democratico aperto a tutti anche agli ebrei. In Palestina, ci sono tre categorie di ebrei che vi risiedono. Coloro che, religiosi o no, amano la Terra Santa, coloro che sono là 'per caso' perché sono nati o per ragioni economiche, ed i sionisti veri portatori di una eresia politico-religiosa. Occorre espellere quest'ultimi dalla Palestina, gli altri sceglieranno di restare o di partire poiché la Terra Santa è di tutti, per tutti gli uomini di buona volontà e credenti. Così come avviene in Iran. L'Iran ha un ruolo da giocare, in virtù della sua prossimità geografica e per il fatto che esiste, in questo paese, una Comunità ebrea importante e molto antica, che non è sionista e che può fungere da esempio di coabitazione in armonia tra musulmani ed ebrei. Il presidente Ahmadinejad mi è molto simpatico. Contrariamente ai dirigenti americani è un vecchio combattente, sa cosa è la guerra (…) Credo in Dio, mi ha salvato la vita in situazioni difficili in cui tutti cadevano attorno a me. Credo in Dio ed ho fede nell'islam (…) Il partito comunista venezuelano in un suo congresso ha adottato una mozione dove si precisa che si può essere allo stesso tempo comunista e cristiano o musulmano". Sugli Stati Uniti e l'amministrazione Obama: "è probabile che la sua amministrazione adotterà alcune misure sociali. I poveri vivranno un po' meglio, ma fondamentalmente non cambierà nulla. Barack Obama è un po' come Kennedy ai suo tempi, è un uomo politico che ispira simpatia, ma è soltanto marketing, ed è per questo che è stato scelto. Negli USA si viene eletti perché si ha abbastanza denaro per finanziare la migliore campagna elettorale. Ma da dove viene? Dai conti in banca dei capitalisti e dei sionisti. Questi hanno deciso di salvare il sistema americano per ciò gli hanno dato un nuovo volto: Obama, che non modifica il sistema. Obama non è stato eletto per fare la rivoluzione ma per far uscire gli USA da una crisi e continuerà in modo diverso ciò che hanno fatto i suoi predecessori. In campo internazionale, sebbene in modo meno brutale, gli scopi resteranno gli stessi e continuerà la politica di Bush in Iraq, Iran, Afganistan e in America latina… Sulla Russia: "Vladimir Putin lo considero in maniera positiva. È un uomo tirato su dal KGB, significa che era stato programmato per appartenere all'elite dell'URSS e si trova oggi alla testa della Federazione Russa. Auspico che il suo progetto politico abbia successo, il mondo ha bisogno di una terza Roma, una Russia forte, che si solleva e svolge nuovamente il ruolo storico su tre pilastri ideologici: ortodossia, comunismo sovietico e panslavismo". Delle affermazioni redatte da Carlos, è difficile dire quanto siano il frutto di informazioni di cui, malgrado la carcerazione, è venuto in possesso; e quanto, invece, derivino dal forte senso di odio e vendetta che il terrorista ha sviluppato dopo i tanti anni di isolamento totale, fisico e psicologico.
http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2009/07/26/1052079-carlos_sciacallo.shtml
in molti tratti dice le stesse cose che sento ripetere da tanti suoi "compagni" che becco su internet. :D
Curioso poi che questo qui scrive articoli con cui presumibilmente andra' a influenzare le menti dei militanti più esagitati (ma anche quelli meno :asd: )
e chissà che danni faranno :P
http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2009/07/26/1052079-carlos_sciacallo.shtml
in molti tratti dice le stesse cose che sento ripetere da tanti suoi "compagni" che becco su internet. :D
Curioso poi che questo qui scrive articoli con cui presumibilmente andra' a influenzare le menti dei militanti più esagitati (ma anche quelli meno :asd: )
e chissà che danni faranno :P