MesserWolf
26-07-2009, 19:41
Ecco la lettera che svela come Marino fu allontanato
Le “dozzine” di irregolarità amministrative commesse dal candidato alla segreteria del Pd ai tempi dell’Ismett
Pubblichiamo la traduzione della lettera con cui il 6 settembre del 2002 il numero uno del centro medico dell’Università di Pittsburgh (Jeffrey A. Romoff) ha spiegato a Ignazio Marino i termini del suo allontanamento dalla direzione dell’istituto Mediterraneo per i Trapianti e le Terapie ad Alta Specializzazione: l’Ismett.
Gentile dottor Marino,
per varie ragioni Lei ha espresso il Suo desiderio di presentare le dimissioni dalla Sua posizione presso lo UPMC (University of Pittsburgh Medical Center) e da altre posizioni che derivano da tale rapporto. Secondo i termini e le condizioni indicate di seguito, l’UPCM accetterà le Sue dimissioni, con effetto da oggi.
Le Sue dimissioni riguardano tutte le posizioni presso UPMC Health System così come i privilegi dello staff medico presso gli ospedali UPMCHS e il Veterans Administration Hospital di Pittsburgh, Pennsylvania. Lascerà anche la Sua posizione in facoltà presso la Scuola di Medicina dell’Università di Pittsburgh e si dimetterà anche da direttore dell’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT) e dal Centro Nazionale Trapianti italiano.
In conseguenza delle Sue dimissioni, a partire da oggi cesserà di ricevere qualsiasi compenso, prebenda e benefit. A questo proposito, accadrà quanto segue:
1. L’UPMC non provvederà oltre al pagamento del Suo alloggio, ma può restare nell’appartamento sino al 30 settembre 2002. Tuttavia, a partire da oggi, l’UPMC terminerà immediatamente il pagamento dei servizi di aiuto domestico, e Lei sarà responsabile per ogni servizio, la tv via cavo e le altre fatture legate all’appartamento.
2. Per venerdì 13 settembre 2002 provvederà a restituirci tutti i cellulari, i cercapersone, i computer portatili, i documenti identificativi, le chiavi ecc., sia italiani sia americani. La Sua auto e le chiavi della Sua auto dovranno essere consegnati a Giuseppe Alongi a Palermo.
3. Tutte le carte di credito così come le carte di acquisto dell’UPMC saranno immediatamente restituite a Giuseppe Alongi.
4. Qualsiasi altro pagamento da parte dell’UPMC o di qualsiasi sua società controllata verso di Lei o la Sua famiglia si interromperà oggi e Lei accetta di rimborsare l’UPMC Italia per qualsiasi pagamento anticipato.
In conformità con la policy dell’UPMC la Sua copertura assicurativa sanitaria e dentistica proseguirà fino al 30 settembre del 2002. Dopo tale data, e se non richiesto altrimenti, Le saranno forniti tutti i diritti offerti dalla normativa vigente in materia (COBRA, Consolidated Omnibus Budget Reconciliation Act).
Sempre in conformità con la policy dell’UPMC, provvederà a restituire immediatamente tutti gli archivi e i documenti, sia in forma elettronica sia cartacea, che Lei ha rimosso o dei quali ha causato la rimozione dall’ufficio di Palermo e non rimuoverà alcun archivio né da Palermo né da Pittsburgh senza l’autorizzazione dell’UPMC. Tutti i libri e i giornali acquistati dall’UPMC o dalla Scuola di Medicina dell’Università di Pittsburgh dovranno restare nell’ufficio di Palermo o in quello di Pittsburgh o, se dovesse scegliere di trattenerne qualcuno, li potrà acquistare a un prezzo ragionevole.
Per permettere una regolare transizione, i Suoi effetti personali potrebbero essere rimossi dal Suo ufficio entro venerdì 13 settembre 2002. Come richiesto dalla nostra policy, l’UPMC supervisionerà con discrezione la rimozione degli oggetti dal Suo ufficio. A partire da venerdì 13 settembre 2002, il Suo ufficio dovrà essere liberato, Lei non farà ritorno all’ufficio di Palermo, né a quello di Pittsburgh, o all’ospedale di Palermo a meno che non le sia richiesto da un rappresentante autorizzato dell’UPMC.
Come Lei sa, nell’iter ordinario necessario a elaborare le Sue recenti richieste di rimborsi spese, l’UPMC ha scoperto che Lei ha presentato la richiesta di rimborso di determinate spese sia all’UPMC di Pittsburgh sia alla sua filiale italiana. Di conseguenza è stata intrapresa una completa verifica sulle sue richieste di rimborso spese e sui nostri esborsi nei Suoi confronti. Tale verifica è attualmente in corso. Alla data di oggi, riteniamo di aver scoperto una serie di richieste di rimborso spese deliberatamente e intenzionalmente doppia all’UPMC e alla filiale italiana. Fra le altre irregolarità, abbiamo scoperto dozzine di originali duplicati di ricevute con note scritte da Lei a mano. Sebbene le ricevute siano per gli stessi enti, i nomi degli ospiti scritti a mano sulle ricevute presentate a Pittsburgh non sono gli stessi di quelli presentati all’UPMC Italia. Avendo sinora completato soltanto una revisione parziale dell’ultimo anno fiscale, l’UPMC ha scoperto circa 8 mila dollari in richieste doppie di rimborsi spese. Tutte le richieste di rimborso spese doppie, a parte le più recenti, sono state pagate sia dall’UPMC sia dalla filiale.
Come restituzione dei rimborsi spese doppi da Lei ricevuti (lei, ndt) accetta di rinunciare a qualsiasi pagamento erogato dall’UPMC o dall’UPMC Italia ai quali avrebbe altrimenti diritto, compresi (a titolo esemplificativo ma non esaustivo) lo stipendio per il mese di settembre 2002 e il pagamento per qualsiasi giorno di vacanza, permesso o malattia accumulato. Accetta inoltre di rinunciare a ogni diritto contrattuale per il trattamento di fine rapporto che potrebbe ottenere in seguito alle Sue dimissioni e solleva ulteriormente, congedandosi per sempre da esse, l’UPMC e tutte le sue filiali, compresi ma non soltanto la UPMC Italia e i suoi successori e aventi causa, da ogni e qualsiasi richiesta che possa avere ora o potrà avere in futuro, risultanti da eventi antecedenti a questa lettera. L’UPMC La solleva da ogni altra restituzione per i rimborsi spese doppi da Lei ricevuti.
Rispetterà i termini e l’impegno contenuto nel suo Accordo esecutivo di lavoro con l’UPMC del 1 gennaio 1997 come espresso nei paragrafi 3C, 3D e 4 del suddetto Accordo.
Si asterrà dall’esprimere qualsiasi commento sia in pubblico sia in privato che, intenzionalmente o no, possa essere considerato dispregiativo dell’UPMC e/o di ogni sua filiale, consociata, direttore, funzionario o impiegato o possa in qualsiasi modo compromettere le operazioni dell’UPMC o avere un impatto negativo sulla reputazione dell’UPMC in Italia o in qualsiasi altro luogo del mondo.
Salvo che l’UPMC non sia tenuta a rivelare le circostanze del Suo allontanamento a dirigenti selezionati e membri del Consiglio di amministrazione dell’UPMC e funzionari in Italia coinvolti con l’ISMETT a causa di obblighi fiduciari di UPMC nei loro confronti, l’UPMC manterrà confidenziali i termini delle Sue dimissioni e delle circostanze che le hanno affrettate. L’UPMC l’avviserà di tale rivelazione e avviserà coloro ai quali verrà fatta tale rivelazione che le circostanze riguardo le Sue dimissioni sono confidenziali. Su richiesta proveniente da qualsiasi potenziale datore di lavoro o partner commerciale, l’UPMC Le fornirà referenze neutrali, ovvero saranno fornite soltanto le date del rapporto di lavoro e la posizione da Lei occupata. Nell’eventualità in cui l’UPMC determinasse che Lei non ha rispettato una qualsiasi delle condizioni di dimissioni elencate nei paragrafi precedenti di questa lettera, l’UPCM non sarà vincolata a nessuna delle promesse illustrate in questo paragrafo in materia di riservatezza e referenze. Fermo restando tuttavia che l’UPMC, prima di contravvenire a tali promesse, Le farà pervenire con anticipo ragionevole una comunicazione dettagliata e le darà una ragionevole opportunità di rispondere e/o rimediare.
La sua firma sulla linea sottostante indicherà l’accettazione di questi termini e la Sua intenzione di essere legalmente vincolato a essi.
Cordialmente,
Jeffrey A. Romoff
http://www.ilfoglio.it/soloqui/2967
Democratici Solidarietà dai rivali al senatore in corsa per la segreteria. Bersani: gli ribadisco la mia stima. Il franceschiniano Adinolfi: metodi ineleganti
Accuse dal «Foglio», caso Marino nel Pd
Il giornale: lasciò l’università Usa per note spese truccate. La replica: polemica ad arte
ROMA — Brutto risveglio per il senatore Ignazio Marino, che solo due giorni fa aveva presentato a Milano il suo programma per la segreteria del Pd. Per il cardiochirurgo proiettato verso la battaglia congressuale di ottobre — dove se la dovrà vedere con Dario Franceschini e con Pier Luigi Bersani — è stata indigesta la lettura del Foglio diretto da Giuliano Ferrara che ha pubblicato in forma integrale un documento riservato datato 6 settembre 2002: è la lettera- fax con la quale l’amministrazione dell’Università di Pittsburgh avrebbe imposto a Marino di dimettersi senza condizioni da tutti gli incarichi legati alla prestigiosa Upmc, compreso quindi il centro trapianti Ismet di Palermo fondato dal futuro senatore del Pd nel 1999 in collaborazione con il colosso medico della Pennsylvania.
Motivo dell’improvviso quanto inaspettato allontanamento, spiega con stile ruvido Jeffrey A. Romoff nel testo scovato dal Foglio, alcune «irregolarità amministrative » che poi vengono quantificate in 8 mila dollari di rimborsi spese, accumulati nel corso di quasi dieci anni, ritenuti irregolari perché basati su ricevute presentate in copia alla stessa amministrazione sia in Italia sia negli Usa. «Tutto fango, probabilmente la sua candidatura dà fastidio a qualcuno», risponde il quartier generale del senatore lasciando intendere che l’imbeccata americana al Foglio potrebbe essere partita proprio da dentro il Pd. Al comitato Marino spiegano poi che si tratta di un doppio rimborso pagato per un errore dell’amministrazione di Pittsburgh del quale Marino avvisò con una lettera i contabili: e alla fine gli avvocati dell’Università e del professore avrebbero stralciato il capitolo note spese dal documento finale che ha sancito il divorzio tra Marino (passato all’Università di Filadelfia dal 3 settembre 2202) e l’Upmc.
Il Foglio, tuttavia, sostiene di essere in possesso della lettera controfirmata dallo stesso Marino come accettazione delle condizioni imposte da Pittsburgh mentre il professore replica che quella copia è solo un fax controfirmato per ricevuta senza alcun valore legale. Il Foglio insiste: e ricorda tra l’altro che l’allontanamento del cardiochirurgo dall’Ismet provocò l’indignata reazione del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ma non quella del collega Carlo Marcelletti, scomparso il 7 maggio del 2009, che disse: «Marino doveva raccontare la verità prima di andarsene e non lo ha fatto». Il caso è tutto politico. Pier Luigi Bersani: «Conosco da tempo Marino, ne ho grandissimo rispetto e stima. Non so se lui risponderà o vorrà precisare e non so neppure da dove arrivino questi documenti, ma per come l’ho conosciuto voglio ribadirgli la mia stima».
La squadra di Dario Franceschini si affida a una dichiarazione di Mario Adinolfi: «Non dobbiamo permettere a elementi esterni di avvelenare i pozzi del congresso. Si tenta di sporcare l’immagine di uno scienziato di indubbia fama che è una risorsa preziosa di questa sfida interna al Pd, con un metodo che non è degno dell’elegante quotidiano di Giuliano Ferrara ».
http://www.corriere.it/politica/09_luglio_25/dino_martirano_accuso_dal_foglio_caso_marino_d8241106-78e8-11de-a96f-00144f02aabc.shtml
Interessante la lettera . Si nota tutta la pragmaticità americana.
Per il resto ormai ci si chiede chi è che abbia fatto emergere lo scandalo con la lettera . Qualche avversario politico ,qualcuno ipotizza addirittura l'opus dei.
Detto questo gli italiani si fanno proprio riconoscere nel mondo
Le “dozzine” di irregolarità amministrative commesse dal candidato alla segreteria del Pd ai tempi dell’Ismett
Pubblichiamo la traduzione della lettera con cui il 6 settembre del 2002 il numero uno del centro medico dell’Università di Pittsburgh (Jeffrey A. Romoff) ha spiegato a Ignazio Marino i termini del suo allontanamento dalla direzione dell’istituto Mediterraneo per i Trapianti e le Terapie ad Alta Specializzazione: l’Ismett.
Gentile dottor Marino,
per varie ragioni Lei ha espresso il Suo desiderio di presentare le dimissioni dalla Sua posizione presso lo UPMC (University of Pittsburgh Medical Center) e da altre posizioni che derivano da tale rapporto. Secondo i termini e le condizioni indicate di seguito, l’UPCM accetterà le Sue dimissioni, con effetto da oggi.
Le Sue dimissioni riguardano tutte le posizioni presso UPMC Health System così come i privilegi dello staff medico presso gli ospedali UPMCHS e il Veterans Administration Hospital di Pittsburgh, Pennsylvania. Lascerà anche la Sua posizione in facoltà presso la Scuola di Medicina dell’Università di Pittsburgh e si dimetterà anche da direttore dell’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT) e dal Centro Nazionale Trapianti italiano.
In conseguenza delle Sue dimissioni, a partire da oggi cesserà di ricevere qualsiasi compenso, prebenda e benefit. A questo proposito, accadrà quanto segue:
1. L’UPMC non provvederà oltre al pagamento del Suo alloggio, ma può restare nell’appartamento sino al 30 settembre 2002. Tuttavia, a partire da oggi, l’UPMC terminerà immediatamente il pagamento dei servizi di aiuto domestico, e Lei sarà responsabile per ogni servizio, la tv via cavo e le altre fatture legate all’appartamento.
2. Per venerdì 13 settembre 2002 provvederà a restituirci tutti i cellulari, i cercapersone, i computer portatili, i documenti identificativi, le chiavi ecc., sia italiani sia americani. La Sua auto e le chiavi della Sua auto dovranno essere consegnati a Giuseppe Alongi a Palermo.
3. Tutte le carte di credito così come le carte di acquisto dell’UPMC saranno immediatamente restituite a Giuseppe Alongi.
4. Qualsiasi altro pagamento da parte dell’UPMC o di qualsiasi sua società controllata verso di Lei o la Sua famiglia si interromperà oggi e Lei accetta di rimborsare l’UPMC Italia per qualsiasi pagamento anticipato.
In conformità con la policy dell’UPMC la Sua copertura assicurativa sanitaria e dentistica proseguirà fino al 30 settembre del 2002. Dopo tale data, e se non richiesto altrimenti, Le saranno forniti tutti i diritti offerti dalla normativa vigente in materia (COBRA, Consolidated Omnibus Budget Reconciliation Act).
Sempre in conformità con la policy dell’UPMC, provvederà a restituire immediatamente tutti gli archivi e i documenti, sia in forma elettronica sia cartacea, che Lei ha rimosso o dei quali ha causato la rimozione dall’ufficio di Palermo e non rimuoverà alcun archivio né da Palermo né da Pittsburgh senza l’autorizzazione dell’UPMC. Tutti i libri e i giornali acquistati dall’UPMC o dalla Scuola di Medicina dell’Università di Pittsburgh dovranno restare nell’ufficio di Palermo o in quello di Pittsburgh o, se dovesse scegliere di trattenerne qualcuno, li potrà acquistare a un prezzo ragionevole.
Per permettere una regolare transizione, i Suoi effetti personali potrebbero essere rimossi dal Suo ufficio entro venerdì 13 settembre 2002. Come richiesto dalla nostra policy, l’UPMC supervisionerà con discrezione la rimozione degli oggetti dal Suo ufficio. A partire da venerdì 13 settembre 2002, il Suo ufficio dovrà essere liberato, Lei non farà ritorno all’ufficio di Palermo, né a quello di Pittsburgh, o all’ospedale di Palermo a meno che non le sia richiesto da un rappresentante autorizzato dell’UPMC.
Come Lei sa, nell’iter ordinario necessario a elaborare le Sue recenti richieste di rimborsi spese, l’UPMC ha scoperto che Lei ha presentato la richiesta di rimborso di determinate spese sia all’UPMC di Pittsburgh sia alla sua filiale italiana. Di conseguenza è stata intrapresa una completa verifica sulle sue richieste di rimborso spese e sui nostri esborsi nei Suoi confronti. Tale verifica è attualmente in corso. Alla data di oggi, riteniamo di aver scoperto una serie di richieste di rimborso spese deliberatamente e intenzionalmente doppia all’UPMC e alla filiale italiana. Fra le altre irregolarità, abbiamo scoperto dozzine di originali duplicati di ricevute con note scritte da Lei a mano. Sebbene le ricevute siano per gli stessi enti, i nomi degli ospiti scritti a mano sulle ricevute presentate a Pittsburgh non sono gli stessi di quelli presentati all’UPMC Italia. Avendo sinora completato soltanto una revisione parziale dell’ultimo anno fiscale, l’UPMC ha scoperto circa 8 mila dollari in richieste doppie di rimborsi spese. Tutte le richieste di rimborso spese doppie, a parte le più recenti, sono state pagate sia dall’UPMC sia dalla filiale.
Come restituzione dei rimborsi spese doppi da Lei ricevuti (lei, ndt) accetta di rinunciare a qualsiasi pagamento erogato dall’UPMC o dall’UPMC Italia ai quali avrebbe altrimenti diritto, compresi (a titolo esemplificativo ma non esaustivo) lo stipendio per il mese di settembre 2002 e il pagamento per qualsiasi giorno di vacanza, permesso o malattia accumulato. Accetta inoltre di rinunciare a ogni diritto contrattuale per il trattamento di fine rapporto che potrebbe ottenere in seguito alle Sue dimissioni e solleva ulteriormente, congedandosi per sempre da esse, l’UPMC e tutte le sue filiali, compresi ma non soltanto la UPMC Italia e i suoi successori e aventi causa, da ogni e qualsiasi richiesta che possa avere ora o potrà avere in futuro, risultanti da eventi antecedenti a questa lettera. L’UPMC La solleva da ogni altra restituzione per i rimborsi spese doppi da Lei ricevuti.
Rispetterà i termini e l’impegno contenuto nel suo Accordo esecutivo di lavoro con l’UPMC del 1 gennaio 1997 come espresso nei paragrafi 3C, 3D e 4 del suddetto Accordo.
Si asterrà dall’esprimere qualsiasi commento sia in pubblico sia in privato che, intenzionalmente o no, possa essere considerato dispregiativo dell’UPMC e/o di ogni sua filiale, consociata, direttore, funzionario o impiegato o possa in qualsiasi modo compromettere le operazioni dell’UPMC o avere un impatto negativo sulla reputazione dell’UPMC in Italia o in qualsiasi altro luogo del mondo.
Salvo che l’UPMC non sia tenuta a rivelare le circostanze del Suo allontanamento a dirigenti selezionati e membri del Consiglio di amministrazione dell’UPMC e funzionari in Italia coinvolti con l’ISMETT a causa di obblighi fiduciari di UPMC nei loro confronti, l’UPMC manterrà confidenziali i termini delle Sue dimissioni e delle circostanze che le hanno affrettate. L’UPMC l’avviserà di tale rivelazione e avviserà coloro ai quali verrà fatta tale rivelazione che le circostanze riguardo le Sue dimissioni sono confidenziali. Su richiesta proveniente da qualsiasi potenziale datore di lavoro o partner commerciale, l’UPMC Le fornirà referenze neutrali, ovvero saranno fornite soltanto le date del rapporto di lavoro e la posizione da Lei occupata. Nell’eventualità in cui l’UPMC determinasse che Lei non ha rispettato una qualsiasi delle condizioni di dimissioni elencate nei paragrafi precedenti di questa lettera, l’UPCM non sarà vincolata a nessuna delle promesse illustrate in questo paragrafo in materia di riservatezza e referenze. Fermo restando tuttavia che l’UPMC, prima di contravvenire a tali promesse, Le farà pervenire con anticipo ragionevole una comunicazione dettagliata e le darà una ragionevole opportunità di rispondere e/o rimediare.
La sua firma sulla linea sottostante indicherà l’accettazione di questi termini e la Sua intenzione di essere legalmente vincolato a essi.
Cordialmente,
Jeffrey A. Romoff
http://www.ilfoglio.it/soloqui/2967
Democratici Solidarietà dai rivali al senatore in corsa per la segreteria. Bersani: gli ribadisco la mia stima. Il franceschiniano Adinolfi: metodi ineleganti
Accuse dal «Foglio», caso Marino nel Pd
Il giornale: lasciò l’università Usa per note spese truccate. La replica: polemica ad arte
ROMA — Brutto risveglio per il senatore Ignazio Marino, che solo due giorni fa aveva presentato a Milano il suo programma per la segreteria del Pd. Per il cardiochirurgo proiettato verso la battaglia congressuale di ottobre — dove se la dovrà vedere con Dario Franceschini e con Pier Luigi Bersani — è stata indigesta la lettura del Foglio diretto da Giuliano Ferrara che ha pubblicato in forma integrale un documento riservato datato 6 settembre 2002: è la lettera- fax con la quale l’amministrazione dell’Università di Pittsburgh avrebbe imposto a Marino di dimettersi senza condizioni da tutti gli incarichi legati alla prestigiosa Upmc, compreso quindi il centro trapianti Ismet di Palermo fondato dal futuro senatore del Pd nel 1999 in collaborazione con il colosso medico della Pennsylvania.
Motivo dell’improvviso quanto inaspettato allontanamento, spiega con stile ruvido Jeffrey A. Romoff nel testo scovato dal Foglio, alcune «irregolarità amministrative » che poi vengono quantificate in 8 mila dollari di rimborsi spese, accumulati nel corso di quasi dieci anni, ritenuti irregolari perché basati su ricevute presentate in copia alla stessa amministrazione sia in Italia sia negli Usa. «Tutto fango, probabilmente la sua candidatura dà fastidio a qualcuno», risponde il quartier generale del senatore lasciando intendere che l’imbeccata americana al Foglio potrebbe essere partita proprio da dentro il Pd. Al comitato Marino spiegano poi che si tratta di un doppio rimborso pagato per un errore dell’amministrazione di Pittsburgh del quale Marino avvisò con una lettera i contabili: e alla fine gli avvocati dell’Università e del professore avrebbero stralciato il capitolo note spese dal documento finale che ha sancito il divorzio tra Marino (passato all’Università di Filadelfia dal 3 settembre 2202) e l’Upmc.
Il Foglio, tuttavia, sostiene di essere in possesso della lettera controfirmata dallo stesso Marino come accettazione delle condizioni imposte da Pittsburgh mentre il professore replica che quella copia è solo un fax controfirmato per ricevuta senza alcun valore legale. Il Foglio insiste: e ricorda tra l’altro che l’allontanamento del cardiochirurgo dall’Ismet provocò l’indignata reazione del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ma non quella del collega Carlo Marcelletti, scomparso il 7 maggio del 2009, che disse: «Marino doveva raccontare la verità prima di andarsene e non lo ha fatto». Il caso è tutto politico. Pier Luigi Bersani: «Conosco da tempo Marino, ne ho grandissimo rispetto e stima. Non so se lui risponderà o vorrà precisare e non so neppure da dove arrivino questi documenti, ma per come l’ho conosciuto voglio ribadirgli la mia stima».
La squadra di Dario Franceschini si affida a una dichiarazione di Mario Adinolfi: «Non dobbiamo permettere a elementi esterni di avvelenare i pozzi del congresso. Si tenta di sporcare l’immagine di uno scienziato di indubbia fama che è una risorsa preziosa di questa sfida interna al Pd, con un metodo che non è degno dell’elegante quotidiano di Giuliano Ferrara ».
http://www.corriere.it/politica/09_luglio_25/dino_martirano_accuso_dal_foglio_caso_marino_d8241106-78e8-11de-a96f-00144f02aabc.shtml
Interessante la lettera . Si nota tutta la pragmaticità americana.
Per il resto ormai ci si chiede chi è che abbia fatto emergere lo scandalo con la lettera . Qualche avversario politico ,qualcuno ipotizza addirittura l'opus dei.
Detto questo gli italiani si fanno proprio riconoscere nel mondo