View Full Version : Come controllare le masse in un sistema democratico
Ecco Cosa Vedo
"LA DEMOCRAZIA E' ILLUSORIA SE L'INFORMAZIONE E' IN MANO A POCHI"
Servono dei metodi di lavoro condivisibili da tutte le ideologie
che riducano la distanza fra le esigenze dei singoli cittadini
e i provvedimenti imposti dall’alto
di Marco Canestrari (http://eccocosavedo.blogspot.com/)
1. Introduzione (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/come-controllare-le-masse-1introduzione.html)
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Come si possono controllare le masse nei sistemi moderni chiamati “democratici”, dove i cittadini possono esprimersi liberamente con il voto?
Molti sanno che la televisione influenza le persone, ma quanti sanno in che modo lo fa? Spesso sento dire “La televisione in Italia è spazzatura”, oppure “gli italiani sono dei superficiali”, ma cosa c’è dietro? Conosciamo il reale significato di ciò che ci viene proposto?
Data la grande risposta che ha avuto il mio primo post sul tema, ho deciso di svolgere un lavoro più ampio e di dividerlo in post più brevi e leggibili divisi in temi. Le fonti sono prevalentemente testi universitari più o meno comuni di Sociologia, Psicologia, Marketing e Statistica. Esaminerò un sistema di tecniche volte a ottenere il controllo sulle masse e la instaurazione di un regime democratico. Laddove ci sia un regime più o meno totalitario in un sistema democratico si applicano le tecniche che mostrerò.
Vorrei precisare che queste tecniche non hanno nessuna connotazione ideologica, i principi di base sono infatti stati utilizzati da ogni tipo di regime dalle epoche più lontane ai giorni d’oggi, dal totalitarismo sovietico a quello della Germania nazionalsocialista, fino a trovare dinamiche simili in molte aziende attuali, o anche in gruppi settari religiosi.
“In un sistema totalitario, a differenza di quanto si può comunemente pensare, il potere non viene detenuto esclusivamente con la violenza, ma è frutto di una reciproca contrattazione tra il capo e le masse dominate.” - Gustav Le Bon
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Nessun controllo delle masse è mai stato possibile senza un canale di comunicazione diffuso dal leader al gruppo, e nessun canale si presta meglio per manipolare i grandi gruppi come lo è quello televisivo, specialmente per periodi di tempo prolungati. Radio, giornali o la rete, sono impatto secondario sulla psiche delle masse.
Infatti, come scriveva lo psicologo francese Gustav Le Bon sul suo classico “Psicologia delle Folle”, il comportamento della massa è guidato dall'istinto e dall'emotività piuttosto che dalla logica e dalla ragione. La folla agisce sulla base dei sentimenti più primitivi, quelli che dal punto di vista dell'evoluzione costituiscono le prime tappe dello sviluppo dell'umanità, come la paura, la rabbia, l’esaltazione, l’appartenenza ad un gruppo, istinti molto semplici da controllare e manipolare, mentre in questi raggruppamenti ciò che va smarrita è la più grande conquista degli uomini moderni, ovvero la razionalità e l'uso delle superiori capacità intellettive.
A) PROPORRE MODELLI DI PENSIERO IMPULSIVI E SUPERFICIALI
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Per favorire quindi le dinamiche primitive delle masse e poterle controllare, è indispensabile proporre e stimolare il più possibile, modelli di pensiero elementari e impulsivi, come quelli che vediamo nelle risse in TV, discussioni superficiali con ospiti illustri e coinvolti, spesso con grida e crisi isteriche, schiaffeggiamenti minacce e pianti, dove tutti sono contro tutti nell’esprimere la parte più bassa dell’emotività umana, come la rabbia, l’aggressività, l’invidia, con i metodi del branco, della piazza o del linciaggio in diretta. Si cerca do proporre i più svariati programmi adattandoli secondo questi modelli dove è ben visibile la reazione emotiva immediata. Con il passare degli anni questi modelli vengono appresi come bagaglio di esperienza collettiva e diventano delle vere e proprie forme mentali accettate come “normali”.
LIMITARE INTELLIGENZA E ISTRUZIONE
Al contrario, la ragione e la riflessione, non deve essere presentata come “da accettare”, non va lasciato spazio all’intelletto in tv e non deve passare come associato a figure “buone” o “da seguire”. L’intelletto individuale infatti è impossibile da manipolare, è per questo che in tutti i sistemi totalitari lo sviluppo dell’istruzione pubblica è trascurato o controllato abbassando il livello intellettivo e culturale del paese.
B) IL PUNTO CENTRALE: IL CONTROLLO DELLE TELEVISIONI
Negate a una persona l'informazione necessaria per dare un giudizio obiettivo e sarà incapace di farlo. Il cervello umano è in grado di scegliere solo fra ciò che conosce, quindi il controllo su larga scala all’accesso delle informazioni critiche di cui si ha bisogno per valutare una situazione significa il controllo dei processi mentali delle masse. Per ottenere il consenso della massa si deve avere un controllo diretto o indiretto su una parte dei canali di comunicazione, soprattutto televisivi.
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La televisione, se fatta ad arte, provoca piacere e interesse, cattura l’attenzione e ci distrae dalla routine della nostra vita, specialmente quando le nostre vite reali sono monotone, vuote, prive di significato, alienanti o stressanti. Ci propone sempre degli argomenti pieni di attrattiva, dal pettegolezzo alla rissa in tv alla partita di calcio, alla tragedia in diretta con sofferenze e pianti in prime-time. Facilmente questo piacere può produrre dipendenza e voglia di tornare ad accenderla, si incentivano, infatti, le serie, le telenovelas i reality, i telefilm o qualsiasi programma a puntate, in maniera da assicurare che lo spettatore abbia voglia di tornare a vederla il giorno successivo.
2. La Televisione non Impone (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-2-la-televisione.html)
LA TELEVISIONE NON IMPONE: CIRCOSCRIVE IL CAMPO DELLE SCELTE
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Ricordiamoci che il cervello sceglie fra ciò che conosce, e la massa conosce prevalentemente tramite la televisione, con i suoi modi e tempi.
La TV non forzerà mai nessuno direttamente a pensarla in una precisa maniera.
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L’immenso potere della televisione, alla lunga, è quello di determinare dei “modi di pensare” di base, lasciando l’illusione della scelta del singolo su “cosa pensare”. Come dicevamo prima può ad esempio lasciare sviluppare dei comportamenti istintivi e bloccare quelli intelligenti, Oppure fare sviluppare uno schema di vita piuttosto che un altro, agisce sempre alla base e mai nel particolare e la sua azione è tanto più efficace tanto più è prolungata negli anni.
La tecnica alla base è sempre quella: fra tutto l’arcobaleno delle cose vere, può decidere quali informazioni presentare. Questo significa che circoscrive ciò che la massa conosce, decide il cesto in cui ognuno sceglierà ciò che più gli piace. E lo presenta associato a immagini attraenti, piacevoli, desiderabili, elencandone minuziosamente tutti i lati positivi possibili. La realtà della massa si svilupperà poi autonomamente fra ciò che gli viene presentato. I sogni, le aspettative, i desideri, i modelli da imitare e in cui identificarsi, per cui vivere e soffrire, vengono scelti fra ciò che continuamente e senza sforzi conosciamo sempre meglio. Tutta la restante parte di realtà, viene allontanata come “sfigata, comunista, pessimista, disfattista”. Semplicemente non è costantemente nel campo di attenzione della massa, non ci sono pensieri e desideri costanti su di essa, e quindi alla lunga, smette di esistere nella psiche di massa. La TV può imporre quale è l’argomento, l’idea, il modello, lo schema più conosciuto e quale meno, a quali questioni dare più visibilità e discussioni e quale ignorare completamente, cosi determina quale è lo stile di vita più conosciuto dalla popolazione e quindi quello su cui si focalizza più desideri.
Nei sistemi totalitari che funzionano si devono promuovere tutti gli aspetti positivi dell’immagine individualista e forte, furba e determinata e magari anche un po’ aggressiva (come ad esempio possono essere le forze dell’ordine, un manager rampante o un ricco playboy), tralasciando in percentuali minori tutti gli altri aspetti positivi della vita. E’ Proprio in questo “costante declassamento in seconda pagina” di tutto ciò che di positivo esiste e che non è nel modo di vivere del regime, il nucleo della forza dei media.
Nell’arco degli anni, la massa si sente libera di decidere e pensare, senza sapere che tutto ciò che sceglie è all’interno del “campo” suggerito dalla TV, l’individuo si fa domande e prende decisioni, ma lo fa nei modi e nei tempi della TV, e lo fa su argomenti proposti dalla tv. Inizia così la manipolazione alla base…
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Non ti può imporre a comprare uno specifico prodotto, agisce prima alla base della formazione delle scelte, per anni e anni può presentare a milioni di persone un modello di vita come ad esempio “guarda che bello essere ricchi, famosi e playboy”, stimolare fantasie e desideri personali, dove ognuno ha la sua preferenza, ognuno sceglie quale aspetto della ricchezza gli piace di più e quale meno, quale aspetto della forza e dell’individualità ecc.. sulla base dei propri desideri poi si dispiegheranno le aspettative e i sogno per il futuro e tutti i nostri coinvolgimenti emotivi. Ogni coinvolgimento emotivo della massa (che nasce dai nostri piaceri e modelli di base, dai nostri desideri, dalle nostre sicurezze) si struttura intorno ai modelli proposti dal regime e ci si lega indissolubilmente, li difende e si batte per essi, sentendosi aggredita se qualcuno esce fuori dal coro.
Si determina così uno scontro fra il coinvolgimento emotivo della massa, difeso con impulsività e il ragionamento dell’intelletto del singolo, lasciato senza fonti di informazione, nè conferme autorevoli, deriso e rifiutato, controllato e represso; e senza la possibilità di aggregarsi a chi la pensa come lui. Questo scontro è impari, perchè come sappiamo, il coinvolgimento emotivo è impermeabile alla ragione.
Dopo alcuni anni, quando un certo grado di persuasione di massa è stato raggiunto, e il modello è una parte del sentire comune, il gioco termina, perchè politicamente ci si riorganizza in maniera che all’interno di quel sentire comune non venga presentata al cittadino una scelta varia, anzi, magari un solo partito, oppure dei partiti diversi ma collegati fra di loro.
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Inoltre, si stimolano invidie e sensazioni di inadeguatezza a chi non si adegua al modello (estetico, politico, stile di vita, economico) accattivante, e si ignorano dal bombardamento mediatico tutti gli altri aspetti della vita non favorevoli economicamente o politicamente al regime che possono essere l’altruismo, la delicatezza, la sensibilità, la riflessione, l’intelligenza, l’arte, la profondità, l’oggettività, l’onestà, gli affetti, la cultura, ecc…
I bambini sono i primi a pagare le conseguenze della manipolazione, perchè emotivamente più deboli e vulnerabili. Al giorno d’oggi non è raro vedere ragazze molto giovani che hanno crisi psicologiche se non si rifanno seno o labbra per essere all’altezza del gruppo o bambine andare in giro seminude. Bambini che sentono pressioni degli amici se non si comprano l’ultimo modello di cellulare, con le uniche aspirazioni di vita di entrare in TV e diventare famosi come il cantante di Amici o del Grande Fratello. Le generazioni a venire andranno perdendo sensibilità e purezza.
Ad una prima, veloce, occhiata, mi sembra di ritrovarci qualche cosa della situazione attuale... ma giusto qualche cosina....
3. Dividere (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-3-dividere.html)
ISOLARE E TENERE DIVISI
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Si cerca di limitare tutti gli altri modi di espressione collettiva privi di controllo, come ad esempio le manifestazioni pubbliche, gli scioperi, le attività sindacali e qualsiasi diffusione di massa che possa divenire un riferimento diverso da quello del regime. In maniera che qualsiasi idea diversa da quella del leader non possa essere diffusa e condivisa, e ogni idea rimanga solamente una questione di gusto personale: le idee del leader arrivano a tutti, mentre quelle di tutti gli altri individui rimangono isolate.
Se vogliamo avere vita facile nel gruppo, la libertà che abbiamo, è solo quella di comportarci a piacimento all’interno dello schema preconfezionato. Ma ma non quella di diffondere le proprie idee a livello di massa.
LE FONTI NON SONO CERTE
In ogni processo decisionale, quando ci andiamo formando un’idea, le informazioni di cui abbiamo bisogno derivano in gran parte da fonti indirette (giornalisti, tv, statistiche, scienziati, esperti, politici). Cosa succede quando le fonti autorevoli sono controllate?
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Quando il singolo si vuole domandare qualcosa che va fuori dal campo proposto dal regime, nel suo ragionamento e nel suo processo per arrivare ad una conclusione, viene a mancare qualsiasi fonte di conferma o di prova a sostegno della sua tesi, così ogni idea che vorrebbe nascere diversa da quella del modello imposto dal leader, cresce piena di dubbi e senza nessun riferimento accertato, nessuna riprova sociale, nessuna conferma autorevolmente accettata. L’individuo rimane completamente isolato nel suo processo decisionale, senza fonti né conferme, e non potendo andarsi a cercare le fonti da solo porta a porta, spesso rinuncia ad arrivare ad una conclusione. In questo limbo di confusione e smarrimento, senza appigli reali, è molto più facile distrarsi e occuparsi di cose meno stressanti con discussioni futili. Ci si rifugia superficialmente nelle idee accettate da tutto il gruppo, ma senza dargli troppo peso, alle idee espresse a gran voce da chi è più esperto e convinto, e soprattutto da chi ha più Autorità per farlo. Visto che le autorità possono esistere solo all’interno del regime, si promuove al massimo l’importanza e il valore dell’ “autorità” senza limiti, enfatizzando la sua utilità, e le nefaste conseguenze di un mondo senza autorità. Il Modello di vita accettato deve essere quello dove è normale seguire e affidarsi alle autorità a scapito dell’intelligenza individuale,e dove è repressa fortemente la disubbidienza alle regole.
Questa è la base per acquisire le percentuali di consenso delle masse: L’intelletto individuale viene messo in letargo e la vita diventa tutta un sentito dire comune.
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Le informazioni e le prove sfavorevoli a quelle del leader (o delle autorità del regime) vengono a mancare alla massa, per ottenerle ogni singolo dovrebbe impegnarsi in ricerche personali e approfondimenti in rete o nei canali rimasti semi-liberi, questo dovrebbe farlo per ogni singola notizia, discernendo con intelligenza e abilità gli slogan di regime dalle notizie e fonti libere, sempre nel pericolo di essere ridicolizzato e accusato di essere “paranoico, comunista, guerrigliero, pessimista” ecc…
Ricordiamoci che stiamo parlando sempre di dinamiche della massa, perché è la massa che poi determina le percentuali di consensi e di voto, quindi la “massa” non può mai arrivare a trovare notizie libere, perché tali fonti non sono immediate e non possono essere accettate in maniera passiva da tutti indistintamente come per quelle propinate in TV, invece il lavoro di indagine alla ricerca della verità richiede tempo, energia, impegno, conoscenze e intelligenze non proprie della “massa”, non è un processo insomma che può essere fatto da tutti, né da una maggioranza. La maggioranza torna a casa stanca dal lavoro e si mette a guardare la TV per avere un momento di relax, non ha tempo ne voglia da passare alla faticosa ricerca delle fonti pulite di informazione, per ogni singola notizia fra le tante che riceviamo al giorno. I Giovani che hanno voglia di guardare programmi piacevoli e di intrattenimento e discutere di altri argomenti più interessanti non vengono guidati da riferimenti educativi diversi da quelli della propaganda. E anche avendone la voglia e il tempo, la gran parte non ne avrebbe la conoscenza, l’intelligenza e l’istruzione per farlo.
Nessun paese è composto al 100% da geni, colti, e con molta energia a disposizione e tempo libero, anzi, come abbiamo visto all’inizio il regime vuole favorire la mancanza di cultura, istruzione e intelligenza, crea le condizioni per cui il tempo libero sia limitato così la folla possa ricevere passivamente le informazioni.
Insomma la ricerca di informazioni libere richiede sempre più sforzo, tempo e capacità, viene sempre più frenata, mentre le informazioni impacchettate dalla tv non richiedono sforzi, vengono anzi piacevolmente diffuse.
La massa e la folla, non agisce verso ciò che è faticoso, sgradevole e “non bene accettato da tutti”. Il consenso della massa quindi sarà sempre verso i media.
PROMUOVERE LA CONFUSIONE: ESISTE SOLO IL GUSTO PERSONALE
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Le idee libere dei cittadini non hanno possibilità di essere conosciute, trovate, né di aggregarsi e di diffondersi, non possono cioè ottenere consensi e quindi produrre dei cambiamenti. Di fronte alla mancanza di libertà Si verificano reazioni di alienazione, frustrazione e stress, fino alla rassegnazione e la passività. In questa situazione di stasi e si prende atto della propria impotenza e ognuno arriva spesso a sfogarsi incolpando “gli altri” di essere pecoroni e superficiali, non vedendo la causa della mancanza di libertà nel sistema di indottrinamento delle masse.
Nel caos della frammentazione individuale, dove ogni cittadino è separato dall’altro, nessuna rivoluzione è possibile e nella realtà si crea la situazione che vediamo in TV del “tutti contro tutti”.
SIAMO IN DEMOCRAZIA, SEI TU L’ANOMALIA
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Ogni singolo individuo anche se sente l’ingiustizia e la mancanza di libertà, accetta tutto ciò senza troppe reazioni perché “la maggioranza dei cittadini è a favore del leader”, come la propaganda vuole fare credere dalle interviste che vediamo nei notiziari o dalla mancanza di reazioni di rivolta del popolo, e quindi, in una certa maniera ci sentiamo rassicurati dal fatto che il sistema è democratico e non tirannico. Se noi sentiamo “L’Ingiustizia”, il nostro sentire viene riletto e diffuso alla massa come nostra “sensazione personale”, magari associato alla parola “comunista, paranoico o pessimista”.
Chi riesce a capire l’ingiustizia e la mancanza di libertà del regime è fatto sentire “strano” e tutti gli altri sono “normali”. In questa maniera, anche quando c’è una maggioranza di persone che vede l’ingiustizia, tende a ribellarsi poco, e non in pubblico.
Se vediamo la mancanza di libertà, questa viene fatta passare come “gusto e preferenza soggettiva”, ogni nostro pensiero viene declassato a livello di chiacchiera da salotto, magari finendo sul battibecco personale. Nessun idea o pensiero del singolo ha l’autorità, l’influenza, l’impatto e la possibilità di diffusione di quelle del leader sulle masse. Ma tutto ciò non ci spaventa perché alla fine, pensiamo, c’è la democrazia. Pensiamo “E’ ingiusto, ma se è quello che tutti vogliono il pericolo di essere in un regime non c’è”. Di fatto non vige la democrazia dell’individuo ma la democrazia delle Masse, che ha reazioni, intelligenze e sensibilità ben diverse. E a differenza di quella individuale, può essere facilmente manipolata.
I bambini e le nuove generazioni, spinti dal divertimento e pronti ad assorbire come spugne, che vanno formando la loro personalità si trovano così, con mille dubbi e nessuna certezza, di fronte ad un’assenza di riferimenti educativi, ma soltanto modelli imposti dalla volontà del leader, spesso spinto dal massimo guadagno economico e politico. Nel corso del tempo si va formando il “senso comune” che il regime aveva seminato.
4. Il Regime non si Vede (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-4-il-regime-non-ce.html)
NON SERVE IL CONSENSO UNANIME SE L’OPPOSIZIONE E’ DIVISA
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Per ottenere il potere in un sistema partitico non è necessario un consenso del 100% della popolazione, al contrario anche un’opera di convinzione decennale verso la massa di proporzioni del 10% o 20% può determinare l’ascesa al potere di una fazione politica o l’altra. Più è accentuata la frammentazione e l’isolamento descritto in precedenza e più potere acquisisce il leader che controlla i media. Per capirci, se ad esempio siamo 100 cittadini, 60 hanno voglia di partecipare alla decisione. Di questi 60, 13 danno il consenso ai media. Quei 13 andranno al potere se tutte le altre persone sono divise in gruppi di 3 o 4. Più sono divisi i gruppi, secondo particolari, cavilli e preferenze personali e meno ci sarà una rivolta al regime.
I cittadini in quanto individui, come abbiamo detto, non avendo canali di comunicazione e diffusione di massa per diffondere le proprie idee, non possono sviluppare un “senso comune” di opposizione al regime.
PROMOZIONE DELLE FORZE DELL’ORDINE
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Più lo stato è accentrato, e meno significato politico viene dato alle minoranze e hai contraddittori. Si propone ad esempio che votino solo i Capigruppo, oppure si spinge verso sistemi elettorali fortemente maggioritari, e dove le minoranze abbiano degli sbarramenti e la loro crescita diventi impossibile.
In ogni regime totalitario la progressione dell’accentramento e della forza vanno di pari passo con il consolidamento del sistema delle forze dell’ordine. Da un lato si stimola la rabbia e l’istintività che viene guidata facilmente (dalla paura e dal circoscrivere i desideri e le aspirazioni della massa), dall’altro si aumenta il controllo e la repressione per evitare sul nascere qualsiasi ceppo di rivolta o di voce fuori dal coro. Più le forze dell’ordine sono presenti (sia sul territorio che nei media) e più la massa evita di promuovere modelli che vanno fuori dalle regole e dalle leggi del regime.
PRETESTI MOTIVANTI
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Ogni azione del leader, in un regime democratico, è sempre accompagnata da una motivazione accettata dalla massa e espressa chiaramente insieme all’azione. Ogni leader ha ben chiaro il ventaglio di procedure vantaggiose per acquisire potere politico ed economico, quelle di base variano poco, altre mutano a secondo delle circostanze, delle alleanze e dei propri interessi economici.
Il capo del regime attende di volta in volta l’occasione adatta per poter motivare una delle sue molteplici azioni vantaggiose secondo la richiesta attuale delle masse. Se il controllo dei media è forte, si può creare su misura una richiesta della massa, con un bombardamento mediatico preparato in precedenza.
Per riassumere, in democrazia, le azioni del leader (che portano sempre vantaggio al suo partito o alla sua azienda), sono sempre scelte fra le infinite necessità VERE dei cittadini.
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Da sempre, le reazioni nelle dinamiche di massa più forti e semplici da manipolare, sono state quelle spinte dalla paura: Una minaccia per la sicurezza, come ad esempio il terrorismo, la povertà, la criminalità, gli stupri, la guerra, o spesso anche minacce a delle sicurezze ideologiche dove il gruppo si identifica, che siano politiche o religiose, minacce come il “comunismo” o “l’islamismo”.
Viene stimolata la paura e quindi la richiesta urgente di uno stato più forte e governabile che possa proteggere e risolvere in maniera sicura e rapida le necessità del gruppo.
NON DARE L’IMPRESSIONE DI ESSERE IN UN REGIME
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Va precisato, che la persuasione più efficiente è quella indiretta, dove lo spettatore non sente di ricevere imposizioni né restrizioni alla libertà. Se ad esempio abbiamo il controllo tutte le televisioni e vogliamo ottenere più consenso possibile verso un determinato modello di pensiero, la strategia migliore NON è quella di bombardare sempre e comunque quel modello senza opposizioni né alternative. Se lo spettatore nota la mancanza delle altre voci acquisisce sospetto e resistenza verso qualcosa che può sentire come mancanza di libertà e imposizione, e viene danneggiato il consenso. E’ più vantaggioso proporre magari un 80% di opinioni (tesi, canali, interviste, discussioni, ospiti) a favore e un 20% contrario, cosi, alla lunga la massa viene coinvolta nel modello di pensiero proposto senza acquisire resistenza. E spesso è molto utile lasciare completamente libere dal controllo del regime quelle pochissime voci diametralmente contrarie al modello che vogliamo inculcare, quelle cosi estreme che esprimono da sole e in libertà, motivazioni superficiali, contraddittorie, esagitate, irrazionali o evidentemente di parte, con ospiti poco preparati o superficiali. Così lo spettatore può farsi da solo gli anticorpi per fronteggiare alla base le tesi nemiche.
Poi ci sono dei tempi da rispettare, il messaggio risolutivo di forza del leader non viene mai se prima non c’è stato un adeguato periodo si tempo in cui si è stimolata la paura presentando notizie di pericolo ripetute e costanti. Pericoli che spesso, come abbiamo visto sono ideologici, ad esempio anche “uno stato inefficiente e pieno di burocrazia, democratico dove ogni idea viene discussa e poche azioni prese” può essere propinato come un possibile pericolo, oppure “il pericolo di essere stuprati dai rumeni”, oppure “il pericolo di diventare poveri” ecc..
Quando la paura è diffusa e la massa desidera un’azione protettiva del leader e richiede uno stato forte, allora il leader si fa avanti con determinatezza e ordina l’azione.
UNICO SCOPO: IL POTERE
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La realizzazione di alcuni dei punti elencati permettono il controllo sui grandi gruppi democratici e l’instaurazione di un regime. Più ogni singolo fattore viene rafforzato, più di acquisisce consenso, e più si rafforzano esponenzialmente tutti gli altri punti. Si può cosi ottenere il consenso che in democrazia determina il potere politico/economico che permetterà, a sua volta di rafforzare sempre di più tutti i fattori ancora deboli, fino a poter accentrare continuamente i poteri, cambiare in maniera sempre più autonoma le leggi stesse, per favorire così i propri interessi diretti e indiretti e acquisire ancora potere, arrivare a controllare la magistratura ed esserne immune, fino a rivedere la costituzione tagliando fuori dal gioco decisionale la ragione e l’intelletto dei cittadini.
"Le masse non si avvedono di essere terrorizzate spiritualmente e private della libertà e ammirano solo la forza, la brutalità e i suoi scopi, disposti a sottomettersi. Capiscono a fatica e lentamente, mentre dimenticano con facilità. Pertanto la propaganda efficace deve limitarsi a poche parole d'ordine martellate ininterrottamente finché entrino in quelle teste e vi si fissano saldamente. Si è parlato bene quando anche il meno recettivo ha capito e ha imparato..” Hitler - Mein Kampf.
Se qualcuno volesse approfondire: http://eccocosavedo.blogspot.com/
Steinoff
23-07-2009, 11:32
Ma c'e' giusto soltanto qualche spunto assimilabile alla nostra realta' eh....
...e cosi', adesso, mi sento ancor di piu' in gabbia.
Ma tutte queste cose non erano in pratica riassunte in "1984" di Orwell?
Cioè si sa benissimo che la televisione è un mezzo di comunicazione di massa che influenza il pensiero della gente in quanto entra direttamente nel cervello bypassando in parte il sistema di interpretazione critica che si ha invece leggendo un giornale.
Senza parlare della pubblicità subliminale e altre ricerche fatte appunto sul condizionamento derivante dal mezzo televisivo.
Poi il fatto che in generale i mezzi di comunicazione di massa siano un potere era già compreso negli anni 50-60.
A mio avviso basta rifarsi ai principi del diritto classico, che prevedono la separazione e l'indipendenza dei poteri dello stato.
Potere esecutivo, legislativo e giudiziario. Almeno se non ricordo male erano questi i poteri la cui regolamentazione è importante in una costituzione moderna per garantire la persistenza dello stato di diritto.
Basta, alla luce della nuova società globalizzata, aggiungere il potere della comunicazione di massa.
In sostanza sarebbe buona cosa che chi possiede i mass-media non abbia anche uno degli altri poteri.
_Magellano_
23-07-2009, 11:38
Che cosa angosciosa o meglio che cosa angosciosa in quanto plausibile.
Ma tutte queste cose non erano in pratica riassunte in "1984" di Orwell?
Cioè si sa benissimo che la televisione è un mezzo di comunicazione di massa che influenza il pensiero della gente in quanto entra direttamente nel cervello bypassando in parte il sistema di interpretazione critica che si ha invece leggendo un giornale.
Senza parlare della pubblicità subliminale e altre ricerche fatte appunto sul condizionamento derivante dal mezzo televisivo.
Poi il fatto che in generale i mezzi di comunicazione di massa siano un potere era già compreso negli anni 50-60.
A mio avviso basta rifarsi ai principi del diritto classico, che prevedono la separazione e l'indipendenza dei poteri dello stato.
Potere esecutivo, legislativo e giudiziario. Almeno se non ricordo male erano questi i poteri la cui regolamentazione è importante in una costituzione moderna per garantire la persistenza dello stato di diritto.
Basta, alla luce della nuova società globalizzata, aggiungere il potere della comunicazione di massa.
In sostanza sarebbe buona cosa che chi possiede i mass-media non abbia anche uno degli altri poteri.
Lo sappiamo noi ggggiovani che abbiamo ancora voglia di informarci oltre alla televisione, parlando con gente più vecchia anche solo di una generazione mi rendo conto che sono tutti convinti che la realtà sia quella che passa in tv, che L'Aquila sia stata tutta ricortruita, che la spazzatura a Napoli non c'è, che a Palermo il 19 eravamo quattro gatti, che è giusto mettere ronde, respingere gli immigrati e vietare le intercettazioni, che tutto va bene perché i cattivi delinquenti che rubano biscotti vengono sempre acciuffati, che il consenso del nostro Premier è ancora alle stelle, che la crisi è solo psicologica, che Mills sia una prostituta d'alto bordo.
Che cosa angosciosa o meglio che cosa angosciosa in quanto plausibile.
E libertariamente e meritocraticamente giustificabile :D
Riflettici, liberale :asd:
{|e;28319194']PROMOZIONE DELLE FORZE DELL’ORDINE
Più lo stato è accentrato, e meno significato politico viene dato alle minoranze e hai contraddittori. Si propone ad esempio che votino solo i Capigruppo, oppure si spinge verso sistemi elettorali fortemente maggioritari, e dove le minoranze abbiano degli sbarramenti e la loro crescita diventi impossibile.
Ma non aveva appena detto che
Più sono divisi i gruppi, secondo particolari, cavilli e preferenze personali e meno ci sarà una rivolta al regime.
Mi sembra ovvio che, se si ostacola l'efficacia rappresentativa delle minoranze, allora queste si aggregheranno e quindi ci saranno maggiori probabilità di una "rivolta al regime".
In ogni regime totalitario la progressione dell’accentramento e della forza vanno di pari passo con il consolidamento del sistema delle forze dell’ordine. Da un lato si stimola la rabbia e l’istintività che viene guidata facilmente (dalla paura e dal circoscrivere i desideri e le aspirazioni della massa), dall’altro si aumenta il controllo e la repressione per evitare sul nascere qualsiasi ceppo di rivolta o di voce fuori dal coro. Più le forze dell’ordine sono presenti (sia sul territorio che nei media) e più la massa evita di promuovere modelli che vanno fuori dalle regole e dalle leggi del regime.
Su questo invece sono d'accordo, ma non mi sembra il caso dell'Italia...
Ottimo tentativo Jackie: purtroppo inutile.
Ecco il perchè:
Coloro che già hanno potuto approfondire l'argomento sapevano, sanno e trovano solo conferme.
Coloro che sono rimasti vittime di questo sistema negheranno, fino alla morte, che tutto ciò sia vero.
Come dire, uno che abita a Milano non se ne accorge ormai più, ma chi viene da fuori lo sente subito quanto puzza l'aria...
Quel sistema è collaudato e funziona. Funziona così stramaledettamente bene che una volta attecchito non c'è modo di vincerlo. :(
E la rirpova ce l'abbiamo di fronte agli occhi tutti i santi giorni.
Television, the drug of the Nation
Breeding ignorance and feeding radiation (http://www.youtube.com/watch?v=sgOWTM5R2DA)
Fides Brasier
23-07-2009, 11:56
ottimo, complimenti, grazie per questo thread :)
Ma non aveva appena detto che
Mi sembra ovvio che, se si ostacola l'efficacia rappresentativa delle minoranze, allora queste si aggregheranno e quindi ci saranno maggiori probabilità di una "rivolta al regime".
Su questo invece sono d'accordo, ma non mi sembra il caso dell'Italia...
Infatti è uno studio generale, non sul caso specifico italiano.
ottimo, complimenti, grazie per questo thread :)
Ti consiglio di sfogliare tutto il blog, il tipo ha fatto anche un ciclo di video altrettanto interessanti :)
Sottolinerei questo:
Nei sistemi totalitari che funzionano si devono promuovere tutti gli aspetti positivi dell’immagine individualista e forte, furba e determinata e magari anche un po’ aggressiva (come ad esempio possono essere le forze dell’ordine, un manager rampante o un ricco playboy), tralasciando in percentuali minori tutti gli altri aspetti positivi della vita. E’ Proprio in questo “costante declassamento in seconda pagina” di tutto ciò che di positivo esiste e che non è nel modo di vivere del regime, il nucleo della forza dei media.
Nell’arco degli anni, la massa si sente libera di decidere e pensare, senza sapere che tutto ciò che sceglie è all’interno del “campo” suggerito dalla TV, l’individuo si fa domande e prende decisioni, ma lo fa nei modi e nei tempi della TV, e lo fa su argomenti proposti dalla tv. Inizia così la manipolazione alla base…
Non ti può imporre a comprare uno specifico prodotto, agisce prima alla base della formazione delle scelte, per anni e anni può presentare a milioni di persone un modello di vita come ad esempio “guarda che bello essere ricchi, famosi e playboy”, stimolare fantasie e desideri personali, dove ognuno ha la sua preferenza, ognuno sceglie quale aspetto della ricchezza gli piace di più e quale meno, quale aspetto della forza e dell’individualità ecc.. sulla base dei propri desideri poi si dispiegheranno le aspettative e i sogno per il futuro e tutti i nostri coinvolgimenti emotivi. Ogni coinvolgimento emotivo della massa (che nasce dai nostri piaceri e modelli di base, dai nostri desideri, dalle nostre sicurezze) si struttura intorno ai modelli proposti dal regime e ci si lega indissolubilmente, li difende e si batte per essi, sentendosi aggredita se qualcuno esce fuori dal coro.
Proprio per questo la libertà NON esiste.
{|e;28319580']Lo sappiamo noi ggggiovani che abbiamo ancora voglia di informarci oltre alla televisione, parlando con gente più vecchia anche solo di una generazione mi rendo conto che sono tutti convinti che la realtà sia quella che passa in tv, che L'Aquila sia stata tutta ricortruita, che la spazzatura a Napoli non c'è, che a Palermo il 19 eravamo quattro gatti, che è giusto mettere ronde, respingere gli immigrati e vietare le intercettazioni, che tutto va bene perché i cattivi delinquenti che rubano biscotti vengono sempre acciuffati, che il consenso del nostro Premier è ancora alle stelle, che la crisi è solo psicologica, che Mills sia una prostituta d'alto bordo.
Non mi è chiaro dove vuoi andare a parare.
Cosa proponi?
Cioè è chiaro che la tv influenza il pensiero della gente (anche se non è chiaro fino a quanto). E' un fatto e non ci si può fare nulla, se non pensare a delle regole. Ma non c'è una soluzione definitiva.
Tu vorresti che la tv invece propinasse immagini antigovernative? Ma quello non è altro che la stessa cosa vista da un'altra parte, ovvero un uso del mezzo mediatico per attaccare le istituzioni.
In effetti la cosa è complessa.
Comunque non mi pare che nessun totalitarismo si sia mai imposto con la tv o con i mass media. In genere è dopo la nascita di un totalitarismo che esso tende ad utilizzare tali mezzi per preservarsi. Però deve sempre introdurre anche dei blocchi al sistema di comunicazione tali che è evidente la presenza del totalitarismo.
Inoltre non credo che la gente sia poi così facilmente influenzabile. I mass-media possono anche pilotare certi messaggi, ma questi vengono percepiti come veri solo se si ha un riscontro nella vita reale.
Pensare che un totalitarismo nasca solo perché la gente è stupida e si lascia influenzare dalla tv è una teoria un pò strampalata.
_Magellano_
23-07-2009, 12:18
Sia per chi è d'accordo e per chi non lo è vorrei proporre uno spunto di riflessione.
Possibile negli ultimi 10 anni ci sia stato casualmente un cambiamento tale che gli adolescenti anzichè fare i poliziotti o i pompieri vogliano fare i tronisti??
O le ragazzine facciano loro unico motivo di vita quello dell'essere famose o andare in televisione?
E riguardo ai comportamenti,possibile che uno più è maleducato o ignorante piu sia tenuto in considerazione anche a discapito di chi ha cervello e risolve eventuali problemi?
Non mi è chiaro dove vuoi andare a parare.
Cosa proponi?
Cioè è chiaro che la tv influenza il pensiero della gente (anche se non è chiaro fino a quanto). E' un fatto e non ci si può fare nulla, se non pensare a delle regole. Ma non c'è una soluzione definitiva.
Tu vorresti che la tv invece propinasse immagini antigovernative? Ma quello non è altro che la stessa cosa vista da un'altra parte, ovvero un uso del mezzo mediatico per attaccare le istituzioni.
In effetti la cosa è complessa.
Comunque non mi pare che nessun totalitarismo si sia mai imposto con la tv o con i mass media. In genere è dopo la nascita di un totalitarismo che esso tende ad utilizzare tali mezzi per preservarsi. Però deve sempre introdurre anche dei blocchi al sistema di comunicazione tali che è evidente la presenza del totalitarismo.
Inoltre non credo che la gente sia poi così facilmente influenzabile. I mass-media possono anche pilotare certi messaggi, ma questi vengono percepiti come veri solo se si ha un riscontro nella vita reale.
Pensare che un totalitarismo nasca solo perché la gente è stupida e si lascia influenzare dalla tv è una teoria un pò strampalata.
No, non vorrei che la tv trasmettesse solo cose antigovernative, vorrei semplicemente la cosa più ovvia, cioè che chi detiene il controllo di sette televisioni (sono BALLE il fatto che abbia solo mediaset, dai, non stiamo con il prosciutto sugli occhi) non sia anche contemporaneamente il PdC.
Sia per chi è d'accordo e per chi non lo è vorrei proporre uno spunto di riflessione.
Possibile negli ultimi 10 anni ci sia stato casualmente un cambiamento tale che gli adolescenti anzichè fare i poliziotti o i pompieri vogliano fare i tronisti??
O le ragazzine facciano loro unico motivo di vita quello dell'essere famose o andare in televisione?
E riguardo ai comportamenti,possibile che uno più è maleducato o ignorante piu sia tenuto in considerazione anche a discapito di chi ha cervello e risolve eventuali problemi?
Ecco alcuni esempi di sobrietà, cultura e buona educazione :O
http://www.gossipnews.it/moda/mcarthur/images/Platinette_28.jpg
http://www.notiziarioitaliano.it/risorse/sgarbi%281%29.jpg
http://www.karinacascella.com/karina1.jpg
http://www.davidemaggio.it/images/alessandramussolini1.jpg
Se e quando avrò figli farò di tutto perché diventino così!
Steinoff
23-07-2009, 12:31
L'unico modo per interrompere un ciclo di ammaestramento di massa cosi' determinato, e' che la tv riprenda a mostrare tutta la verita', e non solo le parziali (se va bene) fette che fanno comodo a chi siede al governo.
Se chi detiene il governo detiene anche il controllo del 99.9 periodico percento delle tv, ecco che il quadro e' completo.
Alla faccia di chi afferma che il conflitto di interessi di Berlusconi e' solo invidia dell'opposizione comunista...
Sia per chi è d'accordo e per chi non lo è vorrei proporre uno spunto di riflessione.
Possibile negli ultimi 10 anni ci sia stato casualmente un cambiamento tale che gli adolescenti anzichè fare i poliziotti o i pompieri vogliano fare i tronisti??
O le ragazzine facciano loro unico motivo di vita quello dell'essere famose o andare in televisione?
E riguardo ai comportamenti,possibile che uno più è maleducato o ignorante piu sia tenuto in considerazione anche a discapito di chi ha cervello e risolve eventuali problemi?
Se il criterio meritocratico propone questo come modello di "vincente".....così sia :D
E se ti opponi fai violenza alla libertà individuale di essere tronisti e veline, cattivone :O
{|e;28320112']No, non vorrei che la tv trasmettesse solo cose antigovernative, vorrei semplicemente la cosa più ovvia, cioè che chi detiene il controllo di sette televisioni (sono BALLE il fatto che abbia solo mediaset, dai, non stiamo con il prosciutto sugli occhi) non sia anche contemporaneamente il PdC.
Esatto. Cioè la separazione dei poteri come dicevo anch'io prima.
Mi pare strano che non sia ancora stata fatta una legge apposita.
La costituzione ovviamente non ne parla in quanto all'epoca la tv era solo agli albori.
Bisogna però anche dire che in un sistema abbastanza moderno come il nostro il rischio di una deriva antidemocratica per il fatto che chi ha potere di governo possieda anche parte del mondo mediatico è abbastanza remota.
Più che altro il fatto che chi ha il potere esecutivo possa anche detenere il potere mediatico è un bug del sistema, ma non un problema reale.
Direi che attaccarsi a questa cosa è quasi ridicolo. In una qualsiasi democrazia occidentale un'opposizione che pensa di non riuscire a conquistare la gente solo per questo motivo ne ha di strada da fare.
Ramirezzz
23-07-2009, 12:41
Brava Jakie, fossero tutte cosi' le ragazze. Peccato sia una battaglia persa, meglio godersi la vita e passare al lato oscuro perche' alla fine i Berluscones vincono sempre (leggesi: te ne sbatti altamente, consideri il rincoglionimento delle masse un vantaggio anche per te e sfrutti la situazione adeguandoti al sistema).
_Magellano_
23-07-2009, 12:41
Se il criterio meritocratico propone questo come modello di "vincente".....così sia :D
E se ti opponi fai violenza alla libertà individuale di essere tronisti e veline, cattivone :O
Tu ridi. :asd:
Il fatto è che non è fisiologico per un uomo cercare la propria soddisfazione personale attraverso "l'avere l'attenzione e l'approvazione degli altri",da che mondo è mondo un uomo aspira al potere o al denaro,sarà pure brutto a sentirsi ma è quello che la natura si aspetta.
A quel punto il piu capace comanda o si piazza meglio e qui viene la meritocrazia di cui parliamo tanto.
Per ricollegarmi al 3d penso che il far percepire "l'attenzione e l'approvazione degli altri" come fine ultimo per una persona altro non sia che un altro modo per assicurarsi che il soggetto faccia cosa "socialmente avvalorate" e qui ci ricolleghiamo al "chi comanda decide cosa è giusto o sbagliato" e per forza di cose chi aspira ad essere famoso e approvato deve fare quello che chi comanda ha deciso sia giusto(e che quindi viene ben visto anche dagli altri).
Al contrario chi cerca il potere come natura vuole,c'è il rischio vada a sfidare chi il potere lo detiene ora.
Non so se rendo l'idea?
Totororo
23-07-2009, 12:42
Sono cose che a grandi linee informandomi e leggendo sapevo, ma proposte così dirette e agomentate sono un bel cazzotto nello stomaco :mc:
Me lo stampo e vedo se riesco a farlo leggere a qualcuno per vedere la faccia che fa :cry:
Grazie
Tu ridi. :asd:
Il fatto è che non è fisiologico per un uomo cercare la propria soddisfazione personale attraverso "l'avere l'attenzione e l'approvazione degli altri",da che mondo è mondo un uomo aspira al potere o al denaro,sarà pure brutto a sentirsi ma è quello che la natura si aspetta.
A quel punto il piu capace comanda o si piazza meglio e qui viene la meritocrazia di cui parliamo tanto.
Per ricollegarmi al 3d penso che il far percepire "l'attenzione e l'approvazione degli altri" come fine ultimo per una persona altro non sia che un altro modo per assicurarsi che il soggetto faccia cosa "socialmente avvalorate" e qui ci ricolleghiamo al "chi comanda decide cosa è giusto o sbagliato" e per forza di cose chi aspira ad essere famoso e approvato deve fare quello che chi comanda ha deciso sia giusto(e che quindi viene ben visto anche dagli altri).
Al contrario chi cerca il potere come natura vuole,c'è il rischio vada a sfidare chi il potere lo detiene ora.
Non so se rendo l'idea?
Hai reso l'idea che non comprendi i meccanismi subdoli del potere :D
La ricerca del potere e dell'affermazione personale, a parte per qualche solipsista autistico schizzoide, passa sempre per il sociale, per il motivo evidente che Homo Sapiens è una specie animale sociale.
_Magellano_
23-07-2009, 12:48
Hai reso l'idea che non comprendi i meccanismi subdoli del potere :D
La ricerca del potere e dell'affermazione personale, a parte per qualche solipsista autistico schizzoide, passa sempre per il sociale, per il motivo evidente che Homo Sapiens è una specie animale sociale.
Quindi amedinecoso che ha taroccato le elezioni e ha usato l'esercito per ammutolire la popolazione è passato per il sociale? si si è visto come ha convinto la gente...a fucilate. :asd:
O anche i vari dittatori sudamericani moderni.
NetEagle83
23-07-2009, 12:51
Bravissima Jakie, hai fatto un lavoro davvero eccezionale... :) Per me naturalmente son cose note e fin troppo ovvie (alla faccia di chi dice che i corsi di laurea in Comunicazione son fuffa... :asd:) ma capisco che magari non tutti hanno occasione di riflettere su certi meccanismi...
Quindi amedinecoso che ha taroccato le elezioni e ha usato l'esercito per ammutolire la popolazione è passato per il sociale? si si è visto come ha convinto la gente...a fucilate. :asd:
O anche i vari dittatori sudamericani moderni.
Passare per il sociale significa anche linciare le masse quando serve, presente il capo tribù che condanna a morte i "traditori"?
Questo serve a consolidare il potere, non certo per avere divertimento sadico.
Il potere passa sempre per il controllo diretto o indiretto delle masse, non esiste il potere avulso da esso, se non quello divino se c'è :p
ilguercio
23-07-2009, 12:55
Non me ne vogliano gli anziani ma mia nonna stessa spesso esordisce con "L'ha detto la TV" sottointendendo il fatto di reputare la TV stessa allo stesso livello del vangelo.Non mi stupisco,la TV è stata,per quella generazione,l'unico strumento per imparare qualcosa dal momento in cui pochi di loro hanno fatto le scuole e non sono mai usciti fuori dal loro quartiere.
Voi notate la stessa cosa?
ilguercio
23-07-2009, 12:56
Hai reso l'idea che non comprendi i meccanismi subdoli del potere :D
La ricerca del potere e dell'affermazione personale, a parte per qualche solipsista autistico schizzoide, passa sempre per il sociale, per il motivo evidente che Homo Sapiens è una specie animale sociale.
Ma quante ne sai,ah...quoto!
Voi notate la stessa cosa?
Certo, ma fortunatamente sono riuscito a deviare da quella strada mia madre (mio padre invece è un individuo solitario, è uno di quei pochi individui per chi andrebbe bene il modello di Magellano perchè è un menefreghista all'ennesima potenza e non si lascia influenzare da nulla che non sia un suo pensiero :asd: ): reputo questa una della mie conquiste personali più importanti :O :D
Certo, ma fortunatamente sono riuscito a deviare da quella strada mia madre (mio padre invece è un individuo solitario, è uno di quei pochi individui per chi andrebbe bene il modello di Magellano perchè è un menefreghista all'ennesima potenza e non si lascia influenzare da nulla che non sia un suo pensiero :asd: ): reputo questa una della mie conquiste personali più importanti :O :D
stessa cosa con i miei genitori.
berlusconiani di ferro dal 2001-2008... votanti del PD alle passate europee.
Ammetto che è stato un passaggio doloroso e arduo, ci sono volute milioni di ore di discussioni :D
serbring
23-07-2009, 13:05
interessante
_Magellano_
23-07-2009, 13:05
Certo, ma fortunatamente sono riuscito a deviare da quella strada mia madre (mio padre invece è un individuo solitario, è uno di quei pochi individui per chi andrebbe bene il modello di Magellano perchè è un menefreghista all'ennesima potenza e non si lascia influenzare da nulla che non sia un suo pensiero :asd: ): reputo questa una della mie conquiste personali più importanti :O :D
Se tu sei riuscito a raggiungere una buona condizione nella tua vita lo devi a tuo padre che ti ha dato le basi culturali ed umane per farlo,e un uomo capace di dare al figlio la giusta direzione non può che essere un uomo saggio. :O
Se tu sei riuscito a raggiungere una buona condizione nella tua vita lo devi a tuo padre che ti ha dato le basi culturali ed umane per farlo,e un uomo capace di dare al figlio la giusta direzione non può che essere un uomo saggio. :O
Do you understand "solitario"? :D
Ti pare che un individuo solitario sia interessato a crescere qualcuno? :D
stessa cosa con i miei genitori.
berlusconiani di ferro dal 2001-2008... votanti del PD alle passate europee.
Ammetto che è stato un passaggio doloroso e arduo, ci sono volute milioni di ore di discussioni :D
Non intendevo politicamente per fortuna :asd: , intendevo proprio culturalmente "In televisione hanno detto che...quindi per forza di cose è così" :D
NetEagle83
23-07-2009, 13:11
Passare per il sociale significa anche linciare le masse quando serve, presente il capo tribù che condanna a morte i "traditori"?
Questo serve a consolidare il potere, non certo per avere divertimento sadico.
In realtà la cosa è ancora più complessa... il capo tribù condanna a morte i traditori perchè li vede come una minaccia al potere che detiene, ma tipicamente la maggioranza dei componenti del gruppo è d'accordo con lui per un altro motivo: il "traditore", che in termini moderni chiameremmo "deviante", minaccia la stabilità della struttura normativa soggiacente al gruppo stesso.
Messa giù più semplice, diciamo che in un qualsiasi gruppo, società ecc. c'è sempre una tendenza innata a salvaguardare l'insieme di norme culturali, morali ecc. che lo contraddistingue... e questo perchè si tratta della struttura al quale i componenti hanno "aderito". Quindi se qualcuno minaccia la struttura si sentono minacciati i componenti stessi.
Badate bene, non è un'astrazione da intellettualoidi... provate a chiedere ad un adolescente medio di oggi se sarebbe d'accordo a far sparire dalla società figure come i calciatori, i tronisti, le veline ecc. 9 volte su 10 vi dirà di no... perchè è "figlio del suo tempo", ha interiorizzato completamente la struttura normativa della società di oggi, e quelle figure sono i suoi "modelli di riferimento".
Non intendevo politicamente per fortuna :asd: , intendevo proprio culturalmente "In televisione BERLUSCONI ha detto che...quindi per forza di cose è così" :D
ecco, io invece ho combattuto contro questa frase :D
In realtà la cosa è ancora più complessa... il capo tribù condanna a morte i traditori perchè li vede come una minaccia al potere che detiene, ma tipicamente la maggioranza dei componenti del gruppo è d'accordo con lui per un altro motivo: il "traditore", che in termini moderni chiameremmo "deviante", minaccia la stabilità della struttura normativa soggiacente al gruppo stesso.
Messa giù più semplice, diciamo che in un qualsiasi gruppo, società ecc. c'è sempre una tendenza innata a salvaguardare l'insieme di norme culturali, morali ecc. che lo contraddistingue... e questo perchè si tratta della struttura al quale i componenti hanno "aderito". Quindi se qualcuno minaccia la struttura si sentono minacciati i componenti stessi.
Badate bene, non è un'astrazione da intellettualoidi... provate a chiedere ad un adolescente medio di oggi se sarebbe d'accordo a far sparire dalla società figure come i calciatori, i tronisti, le veline ecc. 9 volte su 10 vi dirà di no... perchè è "figlio del suo tempo", ha interiorizzato completamente la struttura normativa della società di oggi.
Ma infatti questo è il sugo (cit. Manzoni :D) del discorso, è un meccanismo inevitabile :p
E a me fanno ridere gli oggettivisti liberartari che sostengono che l'uomo possa essere immune da queste strutture (e quindi esista la libertà con tutto quello che ne consegue, scelte "individuali" :rotfl: comprese).....è più facile che domani il Sole sorga ad ovest francamente :asd:
trallallero
23-07-2009, 13:16
Se il criterio meritocratico propone questo come modello di "vincente".....così sia :D
E se ti opponi fai violenza alla libertà individuale di essere tronisti e veline, cattivone :O
Non è colpa delle tv, sono loro che vogliono diventare tronisti e troiette :asd:
Non me ne vogliano gli anziani ma mia nonna stessa spesso esordisce con "L'ha detto la TV" sottointendendo il fatto di reputare la TV stessa allo stesso livello del vangelo.Non mi stupisco,la TV è stata,per quella generazione,l'unico strumento per imparare qualcosa dal momento in cui pochi di loro hanno fatto le scuole e non sono mai usciti fuori dal loro quartiere.
Voi notate la stessa cosa?
Si, mia nonna diceva la stessa cosa. Per fortuna la generazione successiva (i miei) mi ha trasmesso un certo odio per la tv :D
Non è colpa delle tv, sono loro che vogliono diventare tronisti e troiette :asd:
Il problema è che gliel'hanno fatto volere indirettamente presentando come vincente e allettante la figura: è come giocare con dei dadi truccati :p
Il banco vince sempre e si autoperpetua.
NetEagle83
23-07-2009, 13:26
Non è colpa delle tv, sono loro che vogliono diventare tronisti e troiette :asd:
Quello che "vuoi" è il risultato del tuo processo di socializzazione... se tu fossi nato a Teheran avresti voluto convertire all'Islam qualunque infedele ti fosse capitato davanti. :D
trallallero
23-07-2009, 13:27
Il problema è che gliel'hanno fatto volere indirettamente presentando come vincente e allettante la figura: è come giocare con dei dadi truccati :p
Il banco vince sempre e si autoperpetua.
La mia paura è che lasciare i figli fuori da questo mondo (la tv in casa è censurata sia da me che da mia moglie) possa creare degli esseri più liberi ma disadattati.
Ma poi la paura passa e mi sento molto meglio :D
trallallero
23-07-2009, 13:29
Quello che "vuoi" è il risultato del tuo processo di socializzazione... se tu fossi nato a Teheran avresti voluto convertire all'Islam qualunque infedele ti fosse capitato davanti. :D
Dici che è meglio fare la troietta in tv ? :D
zerothehero
23-07-2009, 13:30
Quello che "vuoi" è il risultato del tuo processo di socializzazione... se tu fossi nato a Teheran avresti voluto convertire all'Islam qualunque infedele ti fosse capitato davanti. :D
Ma non è così, su..c'è chi a Teheran dell'Islam probabilmente se ne sbatte altamente.
Solo che non può manifestarlo in pubblico. :fagiano:
NetEagle83
23-07-2009, 13:30
Dici che è meglio fare la troietta in tv ? :D
Anche il concetto di "meglio" è relativo... quindi non se ne esce. :D
Magari ci sarà anche un'adolescente iraniana che aspira a diventare velina in Italia, chissà... :asd:
NetEagle83
23-07-2009, 13:32
Ma non è così, su..c'è chi a Teheran dell'Islam probabilmente se ne sbatte altamente.
Solo che non può manifestarlo in pubblico. :fagiano:
Indubbiamente... ma quel qualcuno tecnicamente è un "deviante", e rappresenterà sicuramente la minoranza. Attenzione, in questo caso si tratta di una minoranza "buona" (almeno secondo i NOSTRI canoni morali/culturali), ma questo non toglie certo validità al meccanismo. :)
trallallero
23-07-2009, 13:32
Ma non è così, su..c'è chi a Teheran dell'Islam probabilmente se ne sbatte altamente.
Solo che non può manifestarlo in pubblico. :fagiano:
Esattamente come in occidente c'è chi se ne sbatte altamente del mondo "offerto" dalla tv.
La mia paura è che lasciare i figli fuori da questo mondo (la tv in casa è censurata sia da me che da mia moglie) possa creare degli esseri più liberi ma disadattati.
Ma poi la paura passa e mi sento molto meglio :D
Se ho detto che è inevitabile è meglio NON evitarlo, pena esaurimento nervoso, questo è ovvio.
Costruire un individuo avulso da un contesto sociale per quanto "marcio" sia è pericoloso per la salute mentale della persona.
Bisogna solo sfruttare questa nostra "caratteristica bastarda" della specie in modo più costruttivo (ma qui qualcuno mi direbbe "moralizzatore storicista") e soprattutto più.....trasparente.
ilguercio
23-07-2009, 13:35
Il problema è che gliel'hanno fatto volere indirettamente presentando come vincente e allettante la figura: è come giocare con dei dadi truccati :p
Il banco vince sempre e si autoperpetua.
Quello che "vuoi" è il risultato del tuo processo di socializzazione... se tu fossi nato a Teheran avresti voluto convertire all'Islam qualunque infedele ti fosse capitato davanti. :D
*
zerothehero
23-07-2009, 13:36
La mia paura è che lasciare i figli fuori da questo mondo (la tv in casa è censurata sia da me che da mia moglie) possa creare degli esseri più liberi ma disadattati.
Ma poi la paura passa e mi sento molto meglio :D
Ma mica la tv è il "mondo"...al massimo è la rappresentazione del mondo. :fagiano:
Poi cmq è anche sbagliato demonizzare in toto la televisione..la tv è un apparecchio da cui vengono trasmessi dei programmi, alcuni interessanti, altri divertenti (la tv serve anche a divertire), altri che forse sarebbe bene non vedere, visto la loro pochezza. :fagiano:
Trovo anche sbagliato fare i soliti discorsi generalistici sulla generazione odierna..come se tutte le ragazze aspirassero a diventare veline o troniste (cosa di per sè non negativa, i soldini schifo non fanno)..ma chi frequentate voi? :sofico:
Oramai gran parte delle ragazze proseguono i loro studi nelle università o lavorano..è falso dire che gran parte dei ragazzi e delle ragazze aspirano a diventare calciatori o veline. :fagiano:
Ma mica la tv è il "mondo"...al massimo è la rappresentazione del mondo. :fagiano:
Guarda che cerebralmente parlando sono identiche eh, considerando che la vista contribuisce all'insieme degli stimoli neurali per un buon 80% rispetto al resto.....
E' tutto rappresentazione filtrata dai nostri sensi.
Esiste sempre il libero arbitrio.
Oppure ammettiamo che la maggior parte degli italiani sono dei decelebrati.
A voi la conclusione.
E cmq, esiste sempre il libero arbitrio.
zerothehero
23-07-2009, 13:39
Guarda che cerebralmente parlando sono identiche eh, considerando che la vista contribuisce all'insieme degli stimoli neurali per un buon 80% rispetto al resto.....
E' tutto rappresentazione filtrata dai nostri sensi.
L'importante è esserne consapevoli. :p
Oramai gran parte delle ragazze proseguono i loro studi nelle università o lavorano..è falso dire che gran parte dei ragazzi e delle ragazze aspirano a diventare calciatori o veline. :fagiano:
Stiamo parlando di ragazzine, non donne.....poi in università arrivano cmq con la mentalità da De Filippi ("I sogniiiiiiiiii" :asd: ), quando invece servirebbero donne con i piedi per terra e la testa sulle spalle, non perse nelle fantasie.
L'importante è esserne consapevoli. :p
Essì, ma non è solo questione di capire la frase.....ma di una sfida quotidiana contro se stessi e le strutture introiettate nel corso di anni della propria vita dove si era "spugne idealistiche".
Ed è una battaglia dura dura dura.....e tanto amara.
trallallero
23-07-2009, 13:40
Se ho detto che è inevitabile è meglio NON evitarlo, pena esaurimento nervoso, questo è ovvio.
Costruire un individuo avulso da un contesto sociale per quanto "marcio" sia è pericoloso per la salute mentale della persona.
Bisogna solo sfruttare questa nostra "caratteristica bastarda" della specie in modo più costruttivo (ma qui qualcuno mi direbbe "moralizzatore storicista") e soprattutto più.....trasparente.
Si, probabilmente hai ragione, magari sarebbe meglio accompagnarli nel contesto sociale cercando di fargli mantenere gli occhi aperti, se è possibile e senza costrizione (ad una certa età, se son normali, in qualche modo odiano i genitori).
E cmq, esiste sempre il libero arbitrio.
Nei sogni dei libertari sicuramente, nella realtà c'è il condizionamento più o meno forte :p
NetEagle83
23-07-2009, 13:42
Ma mica la tv è il "mondo"...al massimo è la rappresentazione del mondo. :fagiano:
Poi cmq è anche sbagliato demonizzare in toto la televisione..la tv è un apparecchio da cui vengono trasmessi dei programmi, alcuni interessanti, altri divertenti (la tv serve anche a divertire), altri che forse sarebbe bene non vedere, visto la loro pochezza. :fagiano:
Trovo anche sbagliato fare i soliti discorsi generalistici sulla generazione odierna..come se tutte le ragazze aspirassero a diventare veline o troniste (cosa di per sè non negativa, i soldini schifo non fanno)..ma chi frequentate voi? :sofico:
Oramai gran parte delle ragazze proseguono i loro studi nelle università o lavorano..è falso dire che gran parte dei ragazzi e delle ragazze aspirano a diventare calciatori o veline. :fagiano:
La tv in sè è un mezzo assolutamente neutro... come lo è una linea telefonica per dire... ovviamente è il contenuto il problema.
E comunque sì, ci sono anche le ragazze che vogliono emulare Rita Levi Montalcini, così come ci sono quelle che aspirano a farsi suore... il fatto è che la società moderna è spaventosamente stratificata e fatta di una miriade di sottogruppi, quindi ci trovi di tutto... ecco, possiamo dire che la tv funge da cassa di risonanza ai gruppi sociali dominanti (o a quelli che si "vogliono" far diventare tali).
trallallero
23-07-2009, 13:43
Ma mica la tv è il "mondo"...al massimo è la rappresentazione del mondo. :fagiano:
Poi cmq è anche sbagliato demonizzare in toto la televisione..la tv è un apparecchio da cui vengono trasmessi dei programmi, alcuni interessanti, altri divertenti (la tv serve anche a divertire), altri che forse sarebbe bene non vedere, visto la loro pochezza. :fagiano:
Trovo anche sbagliato fare i soliti discorsi generalistici sulla generazione odierna..come se tutte le ragazze aspirassero a diventare veline o troniste (cosa di per sè non negativa, i soldini schifo non fanno)..ma chi frequentate voi? :sofico:
Oramai gran parte delle ragazze proseguono i loro studi nelle università o lavorano..è falso dire che gran parte dei ragazzi e delle ragazze aspirano a diventare calciatori o veline. :fagiano:
Si generalizza un pelino, ovviamente, ma con il mondo intendo il mondo che puoi scegliere secondo la tv. Illusione di libertà, in poche parole.
Esiste sempre il libero arbitrio.
Oppure ammettiamo che la maggior parte degli italiani sono dei decelebrati.
A voi la conclusione.
E cmq, esiste sempre il libero arbitrio.
Mi sa che ti sei perso il post (di Lowenz se non erro) da cui è partita la discussione :fiufiu:
Si generalizza un pelino, ovviamente, ma con il mondo intendo il mondo che puoi scegliere secondo la tv. Illusione di libertà, in poche parole.
Mi sa che ti sei perso il post (di Lowenz se non erro) da cui è partita la discussione :fiufiu:
Sicuramente, io sono partito dall'inizio del 3D e non ho tempo di leggere tutto...poi non è detto che io possa vedere e leggere tutti...:p ;)
trallallero
23-07-2009, 13:47
La tv in sè è un mezzo assolutamente neutro... come lo è una linea telefonica per dire... ovviamente è il contenuto il problema.
E comunque sì, ci sono anche le ragazze che vogliono emulare Rita Levi Montalcini, così come ci sono quelle che aspirano a farsi suore... il fatto è che la società moderna è spaventosamente stratificata e fatta di una miriade di sottogruppi, quindi ci trovi di tutto... ecco, possiamo dire che la tv funge da cassa di risonanza ai gruppi sociali dominanti (o a quelli che si "vogliono" far diventare tali).
È ovvio che di veline in tv ce ne sono poche quindi non tutte le donnine possono esaudire i loro sogni così come non tutte aspirano a quello, ma vista la situazione degli alunni delle scuole (italiane ma non solo), mi sembra che la cultura generale sia poco stratificata e anzi piuttosto uniforme, tabula rasa :D
NetEagle83
23-07-2009, 13:51
È ovvio che di veline in tv ce ne sono poche quindi non tutte le donnine possono esaudire i loro sogni così come non tutte aspirano a quello, ma vista la situazione degli alunni delle scuole (italiane ma non solo), mi sembra che la cultura generale sia poco stratificata e anzi piuttosto uniforme, tabula rasa :D
Guarda che la "cultura" come la intendi tu io non l'ho nemmeno menzionata eh... :D
zerothehero
23-07-2009, 13:51
Si generalizza un pelino, ovviamente, ma con il mondo intendo il mondo che puoi scegliere secondo la tv. Illusione di libertà, in poche parole.
Pensa quando non c'era la tv e quando i giornali erano poco diffusi. :fagiano:
L'orizzonte informativo era limitato al paesino o alla borgata di quartiere.
Per carità, è verissimo che i mezzi di comunicazione di massa si prestano ad essere utilizzati per la propaganda del regime di turno, ma non esageriamo. :fagiano:
Pressochè ogni cittadino italiano può accedere a numerosi strumenti informativi..giornali, tv, internet, libri, riviste e via dicendo..e poi c'è la scuola, l'università e via di questo passo.
E' vero che in Italia si legge molto poco rispetto ad es. ai paesi mitteleuropei, ma questo è un problema storico nel nostro paese, difficilmente risolvibile.
ilguercio
23-07-2009, 13:58
Pensa quando non c'era la tv e quando i giornali erano poco diffusi. :fagiano:
L'orizzonte informativo era limitato al paesino o alla borgata di quartiere.
Per carità, è verissimo che i mezzi di comunicazione di massa si prestano ad essere utilizzati per la propaganda del regime di turno, ma non esageriamo. :fagiano:
Pressochè ogni cittadino italiano può accedere a numerosi strumenti informativi..giornali, tv, internet, libri, riviste e via dicendo..e poi c'è la scuola, l'università e via di questo passo.
E' vero che in Italia si legge molto poco rispetto ad es. ai paesi mitteleuropei, ma questo è un problema storico nel nostro paese, difficilmente risolvibile.
Il problema è che la maggior parte della gente non è critica e non sa scegliere.
Se domani danno 24/24 il pdc a reti unificate faccio volentieri a meno di consumare corrente.Invece l'utonto medio guarda comunque la TV "perchè tanto non ha un cazzo da fare e alla fine impara qualcosa".
E' quello il problema,non il mezzo in sè.
Alla fine ogni oggetto può essere portatore di bene o di male,inteso come messaggio negativo o positivo.Basta sapere scegliere chi ascoltare,come,quando e da lì trarre le proprie personali considerazioni senza prendere tutto per oro colato.Però non è da tutti farsi domande,la gente non vuole pensieri e attiva il cervello solo quando si parla di telefonini.
Ovvio che non siamo tutti cosi,ma persone così ce ne sono...
dal futuro mi dicono che la televisione non esisterà più :O
cmq attualmente la situazione mi sembra questa:
- soldi alla gente = + gente davanti alla tv
+ gente davanti alla tv = + guadagni
+ guadagni = + investimenti
+ investimenti = + pubblictà
+ pubblicità = - soldi alla gente.
trallallero
23-07-2009, 14:10
Pensa quando non c'era la tv e quando i giornali erano poco diffusi. :fagiano:
L'orizzonte informativo era limitato al paesino o alla borgata di quartiere.
Per carità, è verissimo che i mezzi di comunicazione di massa si prestano ad essere utilizzati per la propaganda del regime di turno, ma non esageriamo. :fagiano:
Pressochè ogni cittadino italiano può accedere a numerosi strumenti informativi..giornali, tv, internet, libri, riviste e via dicendo..e poi c'è la scuola, l'università e via di questo passo.
E' vero che in Italia si legge molto poco rispetto ad es. ai paesi mitteleuropei, ma questo è un problema storico nel nostro paese, difficilmente risolvibile.
Guarda che io non do assolutamente la colpa alla tv perchè se c'è chi riesce ad usarla senza farsi fare il lavaggio del cervello, il problema non è nell'elettrodomestico, ma nella testa degli altri.
Quindi amedinecoso che ha taroccato le elezioni e ha usato l'esercito per ammutolire la popolazione è passato per il sociale? si si è visto come ha convinto la gente...a fucilate. :asd:
O anche i vari dittatori sudamericani moderni.
6. Repressione: Paura di Pensare (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/repressione-paura-di-pensare.html)
L’UTILIZZO DELLA FORZA
http://lh5.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifugtYbg9I/AAAAAAAAAhk/WZvP3hwhnNk/y_thumb%5B8%5D.jpg
"Non credo che i governi intendono fare qualcosa per porre fine alla paura, La paura è un capitale tremendo per i politici ed i mercati commerciali." - Z. Bauman 2008
Abbiamo già visto molte delle tecniche conosciute in sociologia, marketing e statistica per controllare le masse nei sistemi democratici moderni (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/come-controllare-le-masse-1introduzione.html), ora approfondiremo un aspetto fondamentale che è presente in tutte le forme conosciute di controllo politico ed economico: LA PAURA.
http://lh4.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifuhooOatI/AAAAAAAAAhs/Ilryk2gwaB4/repressione_thumb%5B21%5D.jpg
Nei regimi democratici, al contrario delle dittature totalitarie, si ha bisogno della “accondiscendenza” delle masse verso i provvedimenti e i modelli imposti dal regime. Ma come si fa ad ottenere che la massa stessa chieda di venire controllata con la forza? Come si può fare in maniera che la massa accetti che vengano represse le forme organizzate di dissenso dal modello imposto del regime, tenendo isolate le ideologie dannose all’immagine del leader? Presentata in questi termini non si può! Infatti nessun individuo, neppure nelle dinamiche degli impulsi elementari delle masse, vuole essere soggiogato. Ma c’è un istinto più forte di quello della libertà, di fronte al quale, ogni altro desiderio diventa secondario: La Paura per la propria Sicurezza. Accettiamo di buon grado una limitazione della libertà di fronte ad una emergenza per la nostra vita.
Vediamo in che maniera un regime democratico che già controlla parte della politica, dell’economia e dei media (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/cosa-e-il-conflitto-di-interessi.html), può accentrare, con gli anni, anche il potere di imporsi con la forza.
SIAMO IN PERICOLO, AIUTO!
http://lh6.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifujCo2hNI/AAAAAAAAAh0/cvnHq910lPQ/blog_manifesto_razzista_thumb%5B3%5D.jpg
La massa, per essere manipolata, deve percepire costantemente una situazione di minaccia fino a reagire in cerca di maggiore protezione. Quindi i media devono promuovere, negli anni, un massiccio bombardamento di notizie che diffondono un senso comune di insicurezza. Il paese deve essere vissuto come un luogo pieno di pericoli: gang giovanili, bullismo, ladri, assassini e stupratori vanno sempre bene.
Più la massa è impaurita, più saranno gestibili le sue reazioni istintive. Il terrore di venire aggrediti o derubati, di diventare poveri e l’incertezza per il futuro accentuano la reazione di isolamento dall’”altro” e ci aizzano verso politiche repressive e di sicurezza. Il Leader, dopo qualche mese, farà la parte del nostro salvatore in nome della concretezza e dell’efficienza. Accetteremo di aumentare il potere del leader, di promuovere le forze dell’ordine (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-4-il-regime-non-ce.html) e militari, anche rivalutando la loro immagine tramite la televisione e i media.
http://lh6.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifukJA-2tI/AAAAAAAAAh8/cxRsWK-t7IA/12_thumb%5B10%5D.jpg
Ecco il nocciolo: Una volta che deleghiamo al leader sempre più potere di controllare e reprimere con la forza, non abbiamo più la facoltà di diversificare la delinquenza, dal dissenso verso il regime. Così il potere che abbiamo tanto voluto accentrare nelle mani di chi ci comanda, viene usato per forzarci a non generare proteste né idee dannose al regime.
PAURA DI PENSARE
http://www.youtube.com/watch?v=_t89sCNJnlQ
Esempio di come può venire presentata una protesta
http://lh4.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifulV4bk6I/AAAAAAAAAiI/tY91kGmTWn0/388893644_e5a9902f27_m_thumb%5B6%5D.jpg
Le manifestazioni vengono presentate da “inutili carnevalate” fino a “strumenti di guerriglia”. In TV vengono fatti vedere i danni causati dalla violenza dei manifestanti, i passanti colpiti, il bambino che piange, e spesso, i poliziotti feriti. La massa deve sentirsi spinta a chiedere maggiore forza dalle autorità competenti e deve concludere che manifestare non conviene ed è pericoloso, perché può trovarsi facilmente invischiata nella giusta reazione delle forze dell’ordine verso la violenza e l’inciviltà di chi manifesta. I motivi della manifestazione vengono presentati in secondo piano e alcune parole sostituite: Ad esempio “Disobbedienti” è più incisiva che “Pacifisti”.
http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifumLwjNwI/AAAAAAAAAiQ/9VZa0oaBPQw/1984-Big-Brother_thumb%5B1%5D.jpg
Ogni possibile espressione di dissenso (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-3-dividere.html) dai provvedimenti del regime viene rivista dai media e impacchettata come “negativa” o “minacciosa”. Si diffonde la paura di esprimere il proprio dissenso in pubblico, anche singolarmente. Chi esprime un’opinione che danneggia l’immagine di un potente, con un cartello o con un megafono, come sancito dalla costituzione, viene fermato ed allontanato dalle forze dell’ordine. I sindacati vengono indeboliti. Gli scioperi vengono resi virtuali o presentati come fonte di disagio per il paese, si evidenzia l’aspetto dannoso e stressante della mancanza del servizio piuttosto che spiegare le ragioni della protesta.
http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifunMaTWoI/AAAAAAAAAi0/rNpM5N5wuRo/s1600-h/il-puffo-furioso%5B7%5D.jpg
I Leader stessi, nei regimi dittatoriali, parlano con autorità e aggressività, spesso con minacce indirette o incutendo paure (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/cosa-e-l-editto-bulgaro.html). Non è raro vedere un leader rivolgersi ad un giornalista o ad un magistrato fuori dal coro con frasi tipo: “né parlerò sicuramente in parlamento!”, “questa sua azione rimarrà una macchia nella sua carriera!”, “Vergogna!”, fino a far sentire ai giornalisti una mancanza di tranquillità nel proprio posto di lavoro.
http://lh6.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifuoaRxAVI/AAAAAAAAAjM/Uc1ZzC-lpHs/solitudine_mani_acqua_grande_thumb%5B3%5D.jpg
In sostanza, un costante clima di terrore dove ognuno è sospettoso dell’altro e nessuno comunica è attualmente il modo più potente per perseguire obiettivi economici e politici. Il Potere di proteggere, viene usato da chi governa, come potere di reprimere il dissenso, e la guerra diventa la soluzione a tutti i nostri mali.
http://lh5.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/Sifupp3zSoI/AAAAAAAAAio/najym1gB3jM/Repressione%20marce%20sindacali_thumb%5B4%5D.jpg
“Solamente le azioni coerenti all'ideologia sono buone. Tutte le 'impurità' sono viste come originate dall'"esterno" (il mondo). Quindi, uno dei modi migliori per sollevarsi dal peso della colpa è di denunciarle con grande ostilità. Alla fine questo porta all'epurazione degli eretici, all'odio di massa e alle guerre sante. Il gruppo punterà il dito contro gli errori di tutti gli altri impianti di credenze, mentre pubblicizzerà la sua propria purezza.” - Jan Groenveld
Bravissima Jakie, hai fatto un lavoro davvero eccezionale... :) Per me naturalmente son cose note e fin troppo ovvie (alla faccia di chi dice che i corsi di laurea in Comunicazione son fuffa... :asd:) ma capisco che magari non tutti hanno occasione di riflettere su certi meccanismi...
Ovviamente non è farina del mio sacco, non ho la preparazione adatta per elaborare e scrivere cose del genere :)
Non me ne vogliano gli anziani ma mia nonna stessa spesso esordisce con "L'ha detto la TV" sottointendendo il fatto di reputare la TV stessa allo stesso livello del vangelo.Non mi stupisco,la TV è stata,per quella generazione,l'unico strumento per imparare qualcosa dal momento in cui pochi di loro hanno fatto le scuole e non sono mai usciti fuori dal loro quartiere.
Voi notate la stessa cosa?
stessa cosa con i miei genitori.
berlusconiani di ferro dal 2001-2008... votanti del PD alle passate europee.
Ammetto che è stato un passaggio doloroso e arduo, ci sono volute milioni di ore di discussioni :D
Se tu sei riuscito a raggiungere una buona condizione nella tua vita lo devi a tuo padre che ti ha dato le basi culturali ed umane per farlo,e un uomo capace di dare al figlio la giusta direzione non può che essere un uomo saggio. :O
Dici che è meglio fare la troietta in tv ? :D
Io sono considerata sovversiva, ribelle, komunista, eversiva, l'anno scorso a cena si guardava tutti assieme Veline e mi sentivo così:
http://www.diamondcard.it/files/eventi/69/20090203180155-locandina-il-gruppetto.jpg
C'è da dire che i miei genitori sono persone colte, e mi fa rabbia sentirgli ripetere a pappagallo quel che dice la televisione. Il bello è che sanno anche usare internet, ma mia madre lo usa solo per giocare sui forum e su feisbuk, mio padre per leggere notizie solo da tiscali.net, perché per lui tutti gli altri giornali sono troppo rossi. E li capisco, sono delle brave persone, sono oneste, dei gran lavoratori, e basta che campano bene, tutto il resto non conta.
Questo non c'entra nulla col controllo delle masse in un sistema democratico.
Se si descrive una dittatura, è ovvio che vi è il controllo delle masse e che accadono tutte quelle cose brutte che descrivi. Non c'entra nulla manco la tv. L'opposizione al regime verrebbe descritta in termini denigratori con qualsiasi mezzo, anche mandando in giro macchine della polizia con un megafono.
Pensa quando non c'era la tv e quando i giornali erano poco diffusi. :fagiano:
L'orizzonte informativo era limitato al paesino o alla borgata di quartiere.
Per carità, è verissimo che i mezzi di comunicazione di massa si prestano ad essere utilizzati per la propaganda del regime di turno, ma non esageriamo. :fagiano:
Pressochè ogni cittadino italiano può accedere a numerosi strumenti informativi..giornali, tv, internet, libri, riviste e via dicendo..e poi c'è la scuola, l'università e via di questo passo.
E' vero che in Italia si legge molto poco rispetto ad es. ai paesi mitteleuropei, ma questo è un problema storico nel nostro paese, difficilmente risolvibile.
Forleo e Vulpio: la rete ci ha salvato.
Claudio Messora intervista Clementina Forleo e Carlo Vulpio. Il ruolo della rete e dei blogger nella guerra dell'informazione.
http://www.youtube.com/watch?v=nEMBLgit1YM
:read:
Trattamento Informativo Obbligatorio d'urgenza (http://www.byoblu.com/post/2009/03/23/Trattamento-Informativo-Obbligatorio-durgenza.aspx)
L'esercito dei fantocci della disinformazione avanza, e non fa prigionieri. I suoi soldati sono programmati per diffondere il contagio. Si aggirano tra la popolazione inerme diffondendo nell'etere i bacilli del colera culturale.
Se incrociate parenti, colleghi e amici che sospettate abbiano comprato un giornale, o visto una trasmissione televisiva nelle ultime 48 ore, attenetevi strettamente al bugiardino che segue.
SINTOMI
Sguardo ebete, convinzioni radicate e indiscutibili, totale assenza di pensiero critico. Seguono discussioni sempre più frivole, costosi abbonamenti alle Pay-Tv per seguire i campionati truccati e i reality show, appiattimento sulle posizioni di Emilio Fede e, nello stadio conclamato, cori festosi e furiosi sbandieramenti al grido di "meno male che Silvio c'è!".
Per riconoscere l'avvenuto contagio c'è un test, semplice ed efficace. Chiedete al paziente se internet è solo un covo di pedofili, se i casi di stupro e omicidio siano aumentati negli ultimi anni (http://www.byoblu.com/post/2008/10/18/Il-professore-terrorista.aspx), e se il nucleare sia una soluzione sicura ed efficace (http://www.byoblu.com/post/2009/03/20/Il-nucleare-e-morto.aspx) per risolvere i problemi energetici. Con tre risposte affermative, il test è positivo al 100%. Nessun margine di errore.
TERAPIA
Somministrate due post al giorno di un blog di informazione libera, uno al mattino in sostituzione del giornale, e uno alla sera al posto del TG4.
Due volte alla settimana, ponete il paziente di fronte a YouTube e fategli visionare editoriali e interviste che su RaiSet non passerebbero mai.
In pochi giorni dovrebbe cessare ogni manifestazione di pensiero acritico, e in poche settimane gli slogan, le frasi fatte e l'interesse per le trasmissioni della De Filippi dovrebbero tornare su livelli normali.
EFFETTI COLLATERALI
In alcuni casi si sono verificati comportamenti aggressivi verso il sistema e un'orticaria diffusa durante i servizi dei TG nazionali.
Si riportano frequenti episodi di dislessia cronica. Il soggetto potrebbe sostituire parole di uso comune con trasfigurazioni letterarie invarianti dal punto di vista semantico. Es. "Psiconano" al posto di "Berlusconi"; "Merdaset" al posto di "Mediaset".
Non devono destare preoccupazione: sono anzi segnali evidenti della guarigione in atto.
AVVERTENZE
Negli anziani, somministrare con cautela e solo alla presenza di uno psicologo. Potrebbero rendersi conto di essere stati presi per il culo tutta la vita e andare in shock anafilattico.
:D
dal futuro mi dicono che la televisione non esisterà più :O
cmq attualmente la situazione mi sembra questa:
- soldi alla gente = + gente davanti alla tv
+ gente davanti alla tv = + guadagni
+ guadagni = + investimenti
+ investimenti = + pubblictà
+ pubblicità = - soldi alla gente.
Ecco qui direttamente dal futuro:
http://www.youtube.com/watch?v=HsJLRX-nK4w
Tutto è iniziato con la Rivoluzione dei Media, con Internet, alla fine del secolo scorso. Ogni cosa collegata ai vecchi media svanisce:
Gutemberg, diritti d'autore, radio, televisione, pubblicità. Il vecchio mondo reagisce: più restrizioni ai diritti d'autore, nuove leggi contro
le copie non autorizzate. Napster, la società di musica "peer to peer", viene incriminata. Allo stesso tempo nascono le radio gratuite su Internet;
TIVO, la televisione Internet permette di evitare la pubblicità; Il Wall Street Journal va su in Rete; Google lancia Google News.
Ogni giorno milioni di persone leggono Ohmynews, il più grande quotidiano online scritto da migliaia di giornalisti. Flickr diviene il maggior
archivio di fotografie della storia. You Tube per i filmati. Il potere delle masse. Emerge una nuova figura: il " prosumer", produttore e consumatore
di informazioni. I canali di notizie diventano disponibili su Internet. I Blog diventano più influenti dei vecchi media. I giornali sono distribuiti gratuitamente.
Wikipedia è la più completa enciclopedia mai esistita. Nel 2007 il rotocalco Life chiude. Il New York Times vende la propria televisione e dichiara che
il futuro sarà digitale. La BBC lo segue. Nelle maggiori città del mondo le persone sono collegate gratuitamente. Agli angoli delle strade totem stampano
pagine tratte da blogs e da rotocalchi digitali. Milioni di persone si stanno ora abituando ai tanti mondi virtuali di Internet. Le persone possono
avere molteplici identità on line.
Second Life lancia l'avatar vocale. I Vecchi Media danno battaglia. Una tassa è aggiunta a ogni schermo; i periodici, le radio e le TV sono finanziati dallo Stato;
scaricare illegalmente dal Web è punito con anni di carcere. Intorno al 2011 è raggiunto il punto di non ritorno: gli investimenti pubblicitari sono fatti sulla Rete.
I giornali elettronici sono un prodotto di massa: chiunque può leggere qualunque cosa su carta di plastica. Nel 2015 i giornali e le televisioni spariscono,
il digitale terrestre è abbandonato, la radio va su Internet. L'arena dei media è sempre meno popolata. Soltanto il Tyrannosaurus Rex sopravvive.
La Rete include e unifica tutto il contenuto. Google compra Microsoft. Amazon compra Yahoo! trasformandosi in un leader mondiale dell'informazione
assieme a BBC, CNN e CCTV. Il concetto di informazione statica: libri, articoli, immagini cambia e si diventa flusso di conoscenza.
La pubblicità è scelta dai creatori di contenuti e dagli stessi autori e si trasforma in informazione, confronto, esperienza. Nel 2020 Lawrence Lessing,
l'autore di "Cultura Libera", diventa Ministro della Giustizia degli Stati Uniti e dichiara illegale il copyright. Dispositivi che replicano i cinque sensi sono
ormai disponibili nei mondi virtuali. La realtà può essere replicata in Second Life. Chiunque ha un Agav (agente-avatar) che cerca informazioni, persone e
luoghi nei Mondi Virtuali. Nel 2022 Google lancia Prometeus, l'interfaccia standard degli Agav. Amazon crea Place, un'azienda che replica la realtà.
Puoi andare su Marte, alla battaglia di Waterloo o assistere al Super Bowl. E' reale. Nel 2027 Second Life si evolve in Spirit. Le persone diventano ciò che desiderano.
Condividono la memoria, le esperienze, le sensazioni. La memoria diventa oggetto di normale commercio. Nel 2050 Prometeus compra Place e Spirit.
La Vita Virtuale è il mercato più grande del pianeta.
Prometeus finanzia tutte le missioni spaziali al fine di trovare nuovi mondi per i propri clienti: Gli Avatar terrestri. L'esperienza è la nuova realtà.
:fagiano:
ilguercio
23-07-2009, 15:20
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C'è da dire che i miei genitori sono persone colte, e mi fa rabbia sentirgli ripetere a pappagallo quel che dice la televisione. Il bello è che sanno anche usare internet, ma mia madre lo usa solo per giocare sui forum e su feisbuk, mio padre per leggere notizie solo da tiscali.net, perché per lui tutti gli altri giornali sono troppo rossi. E li capisco, sono delle brave persone, sono oneste, dei gran lavoratori, e basta che campano bene, tutto il resto non conta.
Non vogliono troppi pensieri,non vogliono mettere in dubbio nulla o aprire gli occhi perchè fa comodo in questo modo.
blamecanada
23-07-2009, 15:29
Non c'è nulla di nuovo.
Le televisioni, ed i mezzi di comunicazione di massa sono nelle mani di un'oligarchia economica con interessi comuni, e che quindi tendono ad alterare le informazioni per i loro interessi (ovviamente non è sicuro al 100% che lo facciano, ma è probabile), ed in parte sono anche costretti a farlo: se si mettessero a danneggiare la reputazione degl'inserzionisti pubblicitari, costoro per ritorsione potrebbero smettere di inserire inserzioni, mandando in fallimento l'azienda d'informazione.
In Italia c'è la situazione particolare del concentramento dei media nelle mani di una persona, ma anche nei paesi piú pluralisti i media sono nelle mani di un gruppo di persone, determinando un regime informativo favorevole ai loro interessi.
Sarebbe possibile una gestione maggiormente democratica dei media, ma questo comporterebbe stabilire che l'informazione non deve essere sottoposta alle leggi di mercato. Si potrebbero finanziare i media con i soldi pubblici, dando la possibilità ad ogni cittadino di votare il medium che vuole finanziare (o non votarne nessuno se non vuole finanziarne nessuno).
Tuttavia anche in un sistema simile rimarrebbe la possibilità di corrompere i giornalisti, e questo è ineliminabile, finché esisteranno dei potenziali corruttori.
In fin dei conti l'unico modo per evitare che i gruppi di potere economico influenzino l'informazione, è eliminare gli stessi gruppi di potere economico, sive realizzare una società socialista.
_Magellano_
23-07-2009, 16:45
Non c'è nulla di nuovo.
Le televisioni, ed i mezzi di comunicazione di massa sono nelle mani di un'oligarchia economica con interessi comuni, e che quindi tendono ad alterare le informazioni per i loro interessi (ovviamente non è sicuro al 100% che lo facciano, ma è probabile), ed in parte sono anche costretti a farlo: se si mettessero a danneggiare la reputazione degl'inserzionisti pubblicitari, costoro per ritorsione potrebbero smettere di inserire inserzioni, mandando in fallimento l'azienda d'informazione.
In Italia c'è la situazione particolare del concentramento dei media nelle mani di una persona, ma anche nei paesi piú pluralisti i media sono nelle mani di un gruppo di persone, determinando un regime informativo favorevole ai loro interessi.
Sarebbe possibile una gestione maggiormente democratica dei media, ma questo comporterebbe stabilire che l'informazione non deve essere sottoposta alle leggi di mercato. Si potrebbero finanziare i media con i soldi pubblici, dando la possibilità ad ogni cittadino di votare il medium che vuole finanziare (o non votarne nessuno se non vuole finanziarne nessuno).
Tuttavia anche in un sistema simile rimarrebbe la possibilità di corrompere i giornalisti, e questo è ineliminabile, finché esisteranno dei potenziali corruttori.
In fin dei conti l'unico modo per evitare che i gruppi di potere economico influenzino l'informazione, è eliminare gli stessi gruppi di potere economico. .
Condivido il ragionamento che dice una cosa ovvia ma che spesso molti si scordano e cioè che ogni media che sia una emittente televisiva o un giornale hanno un gruppo di potere dei quali sono le braccia o meglio le lingue e che qualsiasi cosa da loro detta o suggerita è nell'interesse di questi.
Sia mediaset di Berlusconi o le varie testate straniere manipolate dai gruppi di finanza anglosassoni o i telegiornali russi coi ceceni cattivi.
Ovviamente se non ti spiage ho tolto una mezza frase dal quote in quanto non concordavo a differenza del resto. :asd:
non ho seguito il thread fino a qui ma noto che è preso da http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/07/la-televisione-e-il-canale-principale.html davvero un blog e un tentativo del commento alla cultura televisiva (occidentale e consumistica) notevole, molto impegnato, con una valutazione critica anche contro tutti i modi di condividere opinioni in maniera emotiva che si trovano nei forum... fa piacere che ci sia qualcuno, ed è un giovane, e lo fa con una convinzione e una sicurezza critica che si vede da come parla... a differenza dei coltivatori di mode culturali emotive giusto per stare nel gruppo e quant'altro o di tutto lo sfacelo portato avanti e cresciuto per anni nelle televisioni mediaset dove la profondità è sul lato superficiale, il lato profondo è nascosto ed è dove si alimenta il giudizio superficiale
Ovviamente se non ti spiage ho tolto una mezza frase dal quote in quanto non concordavo a differenza del resto. :asd:
E come li controlli i gruppi economici? :D
Stai facendo una indicibile violenza illiberale ( :rotfl: ) se vuoi obbligarli ad essere oggettivi, dato che il loro scopo non è essere oggettivi ma guadagnare.....e se gli altri ci rimettono significa che l'evoluzione deve portarseli via, darwin awards a tutti! :O
_Magellano_
23-07-2009, 17:04
E come li controlli i gruppi economici? :D
Stai facendo una indicibile violenza illiberale ( :rotfl: ) se vuoi obbligarli ad essere oggettivi, dato che il loro scopo non è essere oggettivi ma guadagnare.....e se gli altri ci rimettono significa che l'evoluzione deve portarseli via, darwin awards a tutti! :O
Andrebbero eliminati dalla loro natura attuale,se fossero costretti ad agire alla luce del sole sarebbe piu appropriato.
Basta fare una legge dove i candidati politici o i vari media devono dichiarare ogni centesimo che gli viene donato,che si tratti di campagna elettorale o finanziamento.
Trasparenza è un punto chiave in democrazia.
Poi mi stai quotando un po troppo sti giorni o sbaglio? capisco dream che sente il mio fascino ma te mi ricordavo avevi la fidanzata? :asd:
matrizoo
23-07-2009, 17:11
beh?
nessuno ha ancora detto:
"la tv propone quello che la gente vuole vedere":asd:
Poi mi stai quotando un po troppo sti giorni o sbaglio? capisco dream che sente il mio fascino ma te mi ricordavo avevi la fidanzata? :asd:
Il fascino? :asd:
Dream_River
23-07-2009, 18:50
Proprio per questo la libertà NON esiste.
In che misura ritieni che non esista?
In che misura ritieni che non esista?
Nell'agire reale praticamente nulla e non c'è modo per creare condizioni di "libertà" da un qualsiasi vincolo immaginabile.
Siamo essere vincolati a tante cose, anche se per ovvi motivi non ce ne accorgiamo (ci siamo in mezzo) e da queste dipendiamo in modo inevitabile.
_Magellano_
23-07-2009, 19:23
Nell'agire reale praticamente nulla e non c'è modo per creare condizioni di "libertà" da un qualsiasi vincolo immaginabile.
Siamo essere vincolati a tante cose, anche se per ovvi motivi non ce ne accorgiamo (ci siamo in mezzo) e da queste dipendiamo in modo inevitabile.
E come giustificazione per gli orrendi avatar che stai mettendo da un po di tempo,non hai trovato altro di meglio? :asd:
Scherzi apparte alla fine il tutto torna perchè per ogni nostra scelta vi è comunque un condizionamento da quello sociale da quando siamo bambini al dna appena nati.
Non che sia una giustificazione ai tuoi avatar eh.
E come giustificazione per gli orrendi avatar che stai mettendo da un po di tempo,non hai trovato altro di meglio? :asd:
Scherzi apparte alla fine il tutto torna perchè per ogni nostra scelta vi è comunque un condizionamento da quello sociale da quando siamo bambini al dna appena nati.
Non che sia una giustificazione ai tuoi avatar eh.
:confused: :mbe: :what:
Cosa c'entra lo stupendo Lazengann? :O
Cmq queste parole mi fanno venire in mente qualcuno :asd: :asd: :asd:
_Magellano_
23-07-2009, 19:28
:confused: :mbe: :what:
Cosa c'entra lo stupendo Lazengann? :O
Cmq queste parole mi fanno venire in mente qualcuno :asd: :asd: :asd:Se ti do torto non va bene,se ti do ragione manco e mi accusi di ricordare il nostro amico animalista che ha residenza in filsom street. :D
zerothehero
23-07-2009, 19:29
{|e;28322463']Forleo e Vulpio: la rete ci ha salvato.:
Per carità. :sofico:
La rete è utile, ma dire che addirittura ci ha slavato è un pò troppo.
Continuo a trovare più informativi i quotidiani. :O
Sul ruolo dell'esercito e delle FDO sono in radicale dissenso rispetto a quello che è stato scritto nel topic. :fagiano:
Sul ruolo dell'esercito e delle FDO sono in radicale dissenso rispetto a quello che è stato scritto nel topic. :fagiano:
Quello anche io, però ammetterai che qualcuno "ci casca".
Se ti do torto non va bene,se ti do ragione manco e mi accusi di ricordare il nostro amico animalista che ha residenza in filsom street. :D
Non era lui che mi ricordi :asd: :asd: :asd:
ma non si parlava dei "vincoli" che limitano l'espressione delle persone e che impediscono la libertà?
e non di una condizione senz'altro migliore di questa e comunque libertà non in senso assoluto...
secondo me le cose non sono ancore peggiorate abbastanza, solo che quando la gente reagirà come un automa a ciò che viene dato dai pasti serali dei telegiornali e delle notizie massificate contro qualcuno, contro dei gruppi, perchè sentirsi in un gruppo dà sicurezza per superare il male, contro un capro espiatorio, forse allora sarà troppo tardi perchè occorrerrà cambiare lo stato psichico di colpo e questo non accade, forse dopo un disastro di tipo totale e allora non basterà pensare a film tipo post-distruzione, che si immaginano da ora come se fosse un esercizio piacevole, lì non si metterà in scena
_Magellano_
23-07-2009, 19:34
Non era lui che mi ricordi :asd: :asd: :asd:Chi allora? :confused:
NetEagle83
23-07-2009, 19:38
ma non si parlava dei "vincoli" che limitano l'espressione delle persone e che impediscono la libertà?
e non di una condizione senz'altro migliore di questa e comunque libertà non in senso assoluto...
secondo me le cose non sono ancore peggiorate abbastanza, solo che quando la gente reagirà come un automa a ciò che viene dato dai pasti serali dei telegiornali e delle notizie massificate contro qualcuno, contro dei gruppi, perchè sentirsi in un gruppo dà sicurezza per superare il male, contro un capro espiatorio, forse allora sarà troppo tardi perchè occorrerrà cambiare lo stato psichico di colpo e questo non accade, forse dopo un disastro di tipo totale e allora non basterà pensare a film tipo post-distruzione, che si immaginano da ora come se fosse un esercizio piacevole, lì non si metterà in scena
Ti offendi se ti confesso che non ho capito una parola del tuo post? :D
Chi allora? :confused:
Nessuno, nessuno, staranno cambiando qualcosa in Matrix :asd:
NetEagle83
23-07-2009, 19:41
Per carità. :sofico:
La rete è utile, ma dire che addirittura ci ha slavato è un pò troppo.
Continuo a trovare più informativi i quotidiani. :O :
Il problema di Internet è il sovraccarico di informazioni... se ci mettessimo a spulciare *davvero* la rete per informarci su qualcosa... beh, alla fine avremmo solo le idee più confuse di prima! :D
Poi naturalmente c'è anche il problema delle fonti... quanti di noi sono realmente in grado di discriminare le fonti corrette trovate in rete da quelle manipolate/inesatte/incomplete ecc.?
Ti offendi se ti confesso che non ho capito una parola del tuo post? :D
mah... forse ho saltato dei passaggi :wtf:
comunque ora devo staccare
NetEagle83
23-07-2009, 19:47
Nessuno, nessuno, staranno cambiando qualcosa in Matrix :asd:
:asd:
articoli molto interessanti, tempo fa mi sono imbattuto in un questo:
http://lavoro-casa.blogspot.com/2008/09/come-funziona-il-cervello-dei-lettori.html
c'è chi già pensa oltre e mette in pratica/insegna queste tecniche a futuri blogger di successo..
...
c'è chi già pensa oltre e mette in pratica/insegna queste tecniche a futuri blogger di successo..
sbaglio o colgo una svalorizzazione del sito di cui al thread, non l'ultimo da te postato...
se hai visto i filmati non puoi pensare che non siano concetti detti senza convinzione, profonda, e quindi se pensi che siano concetti senza verità o convinzione -profonda- non conosci il valore di quanto affermato e discusso, sicuramente, perchè non scrive per avere successo, ma proprio perchè quanto detto è vero, e ti critica anche gli eventuali blog fatti così per un senso consumistico e di successo... e tutto quanto non sia avviato con riflessione, ma solo per un senso che snatura, senza seguito, quelle riflessioni
blamecanada
23-07-2009, 22:16
Ovviamente se non ti spiage ho tolto una mezza frase dal quote in quanto non concordavo a differenza del resto. :asd:
Beh, se non ti piace il latino avresti potuto tradurlo :O.
Andrebbero eliminati dalla loro natura attuale,se fossero costretti ad agire alla luce del sole sarebbe piu appropriato.
Basta fare una legge dove i candidati politici o i vari media devono dichiarare ogni centesimo che gli viene donato,che si tratti di campagna elettorale o finanziamento.
Trasparenza è un punto chiave in democrazia.
Guarda che la questione non sono i tanto i “finanziamenti occulti”, ma legati alla pubblicità.
Se il mio canale televisivo parla male di Fiat, magari questa non fa piú inserzioni sul mio canale, quindi mi censuro preventivamente, in modo da evitare ogni rischio. E questo non dipende dalla mancanza di trasparenza... Ne “La fabbrica del consenso” di Noam Chomsky questo è ampliamente esposto.
Comunque anch'io penso che la stragrande maggioranza delle nostre scelte sia determinata da fattori che non dipendano da noi. E mi sembra davvero difficile sostenere il contrario.
Sull'esistenza o meno di un parziale libero arbitrio non mi esprimo, da un lato mi sembra impossibile, dall'altro mi sembra impossibile pensare di agire per ragioni estrinsece. Si tratta pur sempre d'un'antinomia della ragion pura...
sbaglio o colgo una svalorizzazione del sito di cui al thread, non l'ultimo da te postato...
se hai visto i filmati non puoi pensare che non siano concetti detti senza convinzione, profonda, e quindi se pensi che siano concetti senza verità o convinzione -profonda- non conosci il valore di quanto affermato e discusso, sicuramente, perchè non scrive per avere successo, ma proprio perchè quanto detto è vero, e ti critica anche gli eventuali blog fatti così per un senso consumistico e di successo... e tutto quanto non sia avviato con riflessione, ma solo per un senso che snatura, senza seguito, quelle riflessioni
mi spiace ma hai capito male, sinceramente ho scritto 2 righe, non capisco come tu abbia potuto intendere, da parte mia, l'intenzione a svalorizzare gli articoli del 3d..
la mia intenzione è appunto portare all'attenzione il fatto che, se è vero che ci sono delle strategie di controllo delle masse da parte dei media, ed in questo caso le TV, è anche vero, purtroppo, che c'è gente che è pronta a calvalcare l'onda del successo dei nuovi canali d'informazione, vedi blog, coniugando "vecchie" strategie a nuovi mezzi..
PS non ho visto i filmati, ho letto tutto il 3d
matrizoo
23-07-2009, 22:56
ma non si corre il rischio di andare in paranoia?:confused:
voglio dire che, nonostante il tutto sia molto interessante e condivisibile, potrebbe anche non essere così:D
io credo che la tv più che organo di regime sia organo prettamente pubblicitario, autoadattato ultimamente (almeno qui in italia) a servo del capo...ma questa è una conseguenza:mbe:
togliete i tg per un momento...
il resto è solo pubblicità.
sta di fatto che ormai mi pare che gli editori più che programmi o riviste vendano "pubblico" ai pubblicitari, e non c'è nulla che faccia presagire qualcosa di diverso anche per il futuro di internet...
ma non si corre il rischio di andare in paranoia?:confused:
voglio dire che, nonostante il tutto sia molto interessante e condivisibile, potrebbe anche non essere così:D
io credo che la tv più che organo di regime sia organo prettamente pubblicitario, autoadattato ultimamente (almeno qui in italia) a servo del capo...ma questa è una conseguenza:mbe:
togliete i tg per un momento...
il resto è solo pubblicità.
sta di fatto che ormai mi pare che gli editori più che programmi o riviste vendano "pubblico" ai pubblicitari, e non c'è nulla che faccia presagire qualcosa di diverso anche per il futuro di internet...
personalmente ho questo timore, ho la paranoia di essere paranoico :help:
no dai... la paranoia è un problema serio, diciamo che dovresti metterci molto del tuo per arrivare ad una patologia simile!
la tv attuale campa di pubblicità, direi che non stona affatto con le teorie di cui sopra.. anzi.. un modello che impone standard sul modo di pensare vuoi che non riesca ad imporre consumi e mode?? sono piuttosto indeciso se il fine ultimo di tutto sto casino sia il potere, la gnocca (il sesso), o i $$
(fondamentalmente penso che tutto derivi dall'egoismo)
ottimo, complimenti, grazie per questo thread :)
* :)
blamecanada
24-07-2009, 00:01
sono piuttosto indeciso se il fine ultimo di tutto sto casino sia il potere, la gnocca (il sesso), o i $$
(fondamentalmente penso che tutto derivi dall'egoismo)
Io ti invito a fare un ragionamento a monte.
Ossia chiederti, se in situazioni socio-economiche diverse, gli uomini non si comporterebbero, almeno in parte, diversamente, e se gli effetti delle loro azioni, anche qualora queste rimanessero uguali, non potrebbero essere differenti.
mi spiace ma hai capito male, sinceramente ho scritto 2 righe, non capisco come tu abbia potuto intendere, da parte mia, l'intenzione a svalorizzare gli articoli del 3d..
la mia intenzione è appunto portare all'attenzione il fatto che, se è vero che ci sono delle strategie di controllo delle masse da parte dei media, ed in questo caso le TV, è anche vero, purtroppo, che c'è gente che è pronta a calvalcare l'onda del successo dei nuovi canali d'informazione, vedi blog, coniugando "vecchie" strategie a nuovi mezzi..
PS non ho visto i filmati, ho letto tutto il 3d
ok scusa, ho capito male dall'ultima frase
c'è chi già pensa oltre e mette in pratica/insegna queste tecniche a futuri blogger di successo.
matrizoo
24-07-2009, 07:42
Io ti invito a fare un ragionamento a monte.
Ossia chiederti, se in situazioni socio-economiche diverse, gli uomini non si comporterebbero, almeno in parte, diversamente, e se gli effetti delle loro azioni, anche qualora queste rimanessero uguali, non potrebbero essere differenti.
the experiment?:D
o intendi in povertà? in uesto caso lo abbiamo già visto...
quello che non abbiamo mai visto è il controllo delle masse affamate, ma forse lo vediamo in parte in africa, dove devono spuntare le armi.
qui sarebbe diverso, la fame in una cultura come la nostra potrebbe portare effetti del tutto diversi...
comunque nel caso in questione bisognerebbe capire quanto la nostra realtà abbia influito sulla tesi...
se quest'ultima ci sembra rispecchiare fedelmente la realtà è perchè c'è sicuramente una forzatura...
8. Proporre invece di Reagire (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/proporre-invece-di-reagire.html)
http://lh6.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/Sjgl2ngr58I/AAAAAAAAAqI/fgLF0RDu_2I/BERLUSCONI%20L%27AQUILA%201_thumb%5B6%5D.jpg
Un leader scaltro, che ha come obiettivo il controllo di una nazione democratica moderna, non compie mai azioni che non sono motivate dalla massa.
Abbiamo già esaminato, nelle tecniche di persuasione di massa per i sistemi democratici (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/come-controllare-le-masse-prima-parte.html), quali sono i punti cardine da controllare per accentrare tutti i poteri sul leader (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/cosa-e-il-conflitto-di-interessi.html) e limitare i dissensi (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/repressione-paura-di-pensare.html) (Televisione (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/tronisti-per-caso.html), Forze dell’ordine (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-4-il-regime-non-ce.html), Manifestazioni (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/dissentire-con-serenita.html), Scioperi, Giornalisti (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/cosa-e-l-editto-bulgaro.html), Magistrati, Scuola (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/la-scuola-del-futuro-privata.html), Leggi elettorali (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/la-legge-elettorale-e-la-scelta-che-non.html) ecc..). Più ogni singolo fattore viene conquistato, più si acquisisce consenso, e di conseguenza, potere di rafforzare esponenzialmente tutti gli altri ancora deboli, fino a poter cambiare le leggi in maniera autonoma (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/cosa-e-il-lodo-alfano.html) e tagliare fuori dalle decisioni dirette l’intelligenza dei cittadini.
http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SjjdgpZg_oI/AAAAAAAAAr0/5YXWlzjZ2R8/manifesto_stupri_e_violenze_thumb%5B2%5D.jpg
Nel corso degli anni, il leader evidenzia costantemente alcuni precisi disagi del paese, e suggerisce una soluzione che favorisce anche l’acquisizione di qualcuno dei famosi punti cardine per arrivare al controllo. Con l’aiuto dei media (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/03/i-media-controllati-da-pochi.html), i provvedimenti che risolvono i problemi del paese (e insieme aprono le porte al regime) avranno facile consenso e si sommeranno. E’ sbagliato quindi, contestare (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/soluzione-al-capitalismo-1lessenza-del.html) ogni sorta di utilità dei singoli provvedimenti del leader. Una volta che la notizia è in ballo, il consenso della massa va inevitabilmente sul provvedimento a favore del regime più motivato e che non fa perdere consensi al leader.
Ciò che va contestata è la minore cura e diffusione verso le masse (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-2-la-televisione.html) di tutti quei provvedimenti utili ai cittadini, che vanno esplicitamente contro gli interessi del leader. I Media, e in particolare le Televisioni, però, non sono tutti al servizio del singolo cittadino, spesso sono in mano a privati o comunque sono influenzati da interessi politici ed economici.
CHI DECIDE LE PROPOSTE DA DIVULGARE ALLA MASSA, HA IL POTERE
http://lh5.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/Sjgl4-b5MCI/AAAAAAAAAqY/hTd_bWR-9xs/lapresse157032540605083339_big_thumb%5B7%5D.jpg
Finché è il leader a scegliere quali proposte utili promuovere con maggiore energia e quali proposte utili trascurare, non possiamo che accettare passivamente che i provvedimenti (motivati) si sommino e i punti cardine per il controllo del paese vengano conquistati. Tutti i diritti dei cittadini, che il leader non ha interesse a promuovere, vanno via via scomparendo dall’immaginario collettivo, schiacciati dal resto. Per capirci, fra i molti problemi anche urgenti dei cittadini, si sottolineano di più quelli che favoriscono il sistema di controllo. Se, ad esempio, ci fosse una sensibilizzazione, per anni, verso problemi opposti a quelli che fa comodo sollevare al regime (ad esempio sottolineare la difficoltà di diffusione delle idee diverse da quelle imposte, invece di concentrarsi sulla tutela dei diritti di chi non vuole dissentire), allora il potere non potrebbe accentrarsi. Invece la somma di provvedimenti mirati, durante gli anni, può portare facilmente ad un completo controllo di tutto il sistema, lasciando l’illusione della democrazia nella sola scelta del voto.
Nella pratica, vediamo alcuni esempi di dichiarazioni ufficiali dove si propongono delle soluzioni a problemi reali.
PRIMA SOLUZIONE: ACCENTRAMENTO DEL POTERE IN MANO A POCHI
http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/Sjgl7YtR3XI/AAAAAAAAAqg/qv6Rz2cTM8c/1730047_9b82767aa0_m_thumb%5B12%5D.jpg
Problema più evidenziato: inefficienza, ingovernabilità, eccessivo frazionamento. Problema meno evidenziato: aumento della distanza fra la il singolo e la casta del potere.
Dichiarazioni: ”Parlamento pletorico, assolutamente inutile e controproducente” - ”poteri veri e non finti al premier” - “Il voto appannaggio dei soli capigruppo parlamentari: tempi certi sull'approvazione delle leggi” - “Questa legge elettorale ci garantisce Una forte governabilità con una forte maggioranza sia alla Camera che al Senato, va contro l'eccessivo frazionamento” - "La formulazione dell'articolo 41 della costituzione risente delle implicazioni sovietiche".
Per chi fosse curioso, riportiamo il testo integrale:
Art.41 della Costituzione Italiana - "L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con la utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali".
SECONDA SOLUZIONE: LIMITARE DISSENSI
http://lh5.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/Sjgl9TdLH1I/AAAAAAAAAqo/vFATVnHLBRU/kk_thumb%5B2%5D.png
Problema più evidenziato: tutela dei diritti di chi non dissente. Problema meno evidenziato: limitazione della diffusione delle idee diverse da quelle imposte (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-3-dividere.html).
Dichiarazioni: Berlusconi (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/video-berlusconi.html) - "Se ci sono dei facinorosi che vogliono manifestare, non impediscano l'accesso di altri nelle strutture pubbliche" - “bisogna dare piena attuazione al diritto di chi non manifesta di vivere la propria città” - “Il governo vuole lo 'sciopero virtuale' per necessità di garantire ai cittadini servizi essenziali” - “adesso tocca ai delegati sindacali” - “L'Onda? sono dei guerriglieri e come tali saranno trattati” - "i giornali stranieri sono ispirati e insufflati dalla sinistra italiana" - "Fare i giudici è da disturbati mentali" - “Magistrati metastasi della democrazia” - “Giudici eversivi” - ''Se uno nasce con la voglia di fare male appartiene solo a tre categorie: o fai il delinquente, o il pubblico ministero o il dentista. Visto che i dentisti ora hanno queste punturine per non farci male io ci metto i giornalisti'' - Sulla politica estera: "Imporre la libertà con forza" - “in Rai, si lavora soltanto se ti prostituisci oppure se sei di sinistra“ - “L'uso che Biagi, Santoro, Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere da parte della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/lettera-alla-rai.html).”
Un esempio sull’istruzione…
TERZA SOLUZIONE: PROMUOVERE LA SCUOLA PRIVATA
http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/Sjgl-SI1OAI/AAAAAAAAAqw/gjUdZ5-rhpI/scuola_14808_thumb%5B3%5D.jpg
Problema più evidenziato: sedi inutili, improduttive. Problema meno evidenziato: limitazione dell’intelligenza e dell’educazione libera da interessi.
Dichiarazioni:"No alla moltiplicazione dei corsi di laurea e alle sedi distaccate e inutili, in qualche caso con meno di 20 iscritti; no ai corsi di lauree con un solo studente. Sì, invece, a premiare solo le università con l'offerta formativa migliore. Affidare la gestione a manager che abbiano la responsabilità economica" - “Il primo bonus di stato per chi manda i figli nelle scuole private sarà distribuito già quest’anno. E potrà cumularsi - fino a coprire l´intera retta - con i bonus che alcune Regioni riconoscono a chi frequenta le scuole private”
Un esempio sugli stupri…
QUARTA SOLUZIONE: ACCENTRARE ANCHE IL POTERE MILITARE
http://lh6.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SjgmAJQ9ubI/AAAAAAAAAq4/KeuWWOyP9fg/umorista_thumb%5B2%5D.png
Problema più evidenziato: pericolo stupratori, ladri e assassini. Problema meno evidenziato: aumento del potere di controllare tutti i cittadini.
Dichiarazioni: "Estenderemo la presenza dei militari nelle varie città italiane per garantire la sicurezza"- “I poliziotti sono scesi nel quartiere, le pattuglie sono state incrementate, i Commissariati sono stati sburocratizzati" - “Un servizio di controllo del territorio più attento”
Alcune testate giornalistiche di un lunedì di qualche mese fa: “Clandestini liberi. Di stuprare" - "I criminali stranieri continuano a colpire con il foglio di espulsione in tasca. Il Governo prepara un decreto ad hoc” - "Stupri, pugno duro del governo" - “Calderoli: castrazione chirurgica" - "Subito il decreto: niente domiciliari” - “pacchetto sicurezza : Un contenitore che rafforza il «senso» di tutela", "Un decreto contro gli stupri".
…Dopo alcuni mesi si potevano prendere, senza forti dissensi, dei provvedimenti dai toni più forti: “espulsioni aumentate, funzionano i militari in città” - “Le nostre ronde saranno doc” - “Passeremo dalle ronde fai da te a quelle con certificato di garanzia”
…Sempre sull’onda della nostra richiesta di sicurezza pochi giorni fa il Governo ha ottenuto la fiducia alla Camera sul Ddl intercettazioni che, infligge gravi limitazioni alla libertà e al diritto d’informazione (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/03/i-media-controllati-da-pochi.html). Il decreto può far chiudere la Rete, infatti sancisce l’obbligo di rettifica entro 48 ore a pena di una sanzione pecuniaria tra i 15 ed i 25 milioni di vecchie lire per tutti i titolari di “siti informatici”, anche per i migliaia di semplici blogger che non hanno una redazione 24 ore su 24 che gestisce la loro pagina. Inoltre non sarà più possibile utilizzare le intercettazioni per combattere la criminalità. Ripenso al periodo del bombardamento mediatico sui rumeni che stupravano… ma non riesco a capire come questi aspetti del nuovo decreto c’entrano con la nostra sicurezza…
NOI SIAMO IL PAESE
http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SjgmAmbMIGI/AAAAAAAAAq8/PUML0UIaAE4/s1600-h/quarto1%5B12%5D.jpg
Come abbiamo visto, la possibilità di reazione, favorevole o contraria, ad una questione proposta dal leader attraverso i media non determina affatto una condizione di scelta. Il regime propone costantemente delle soluzioni mirate e “giustificate” conquistando, durante gli anni, il controllo su tutto il sistema. Mettersi ad esprimere le proprie opinioni su ogni singola proposta del regime non serve a nulla… perché la maggior parte avranno almeno uno stralcio di motivazione e una sorta di utilità per le esigenze delle masse.
Dobbiamo chiederci invece, se vogliamo assistere passivamente alla conquista di tutti i punti nevralgici per il controllo di una nazione o se vogliamo iniziare a proporre un sistema alternativo (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/la-rivoluzione-non-ideologica.html), dove il singolo cittadino non sia tenuto distante dalla gestione del paese. Per fare questo, però, bisogna dapprima conoscere e diffondere a tutti, i modi in cui si controllano le masse.
Quando le proposte della maggioranza dei cittadini, verso le soluzioni alle necessità che sentono più urgenti avranno un peso minore di quelle diffuse da pochi con i media, di fatto, non si vivrà più in uno stato democratico.
LINK al video riassuntivo per pigri (http://www.youtube.com/watch?v=CmGGt_FouhA)
Non sono d'accordo con qunato scritto, o almeno non con tutto. La cosa che mi fà più dubitare su quanto scritto è l'esempio della rissa; quello che credo è che non vengono assunte persone allo scopo di fare una rissa per scatenare istinti primitivi del pubblico, la rissa scatta perché si assumono (o si invitano alle trasmissioni) persone che hanno poche caratteristiche che le distinguono dai primati, la ragione della rissa, è da ricercare nel tipo di persone.
Hai scritto anche che la TV restringe il campo di scelta delle persone, e su questo cono completamente d'accordo, soprattutto, da tempo nei telegiornali si è abbandonato il vero giornalismo a favore di un' "informazione" ricca di moralismi e opinioni soggettive, che fanno leva sulla morale comune, mentre il vero giornalismo è quello che racconta i fatti in maniera oggettiva (basti pensare all'accenimento dei giornalisti quando parlano di alcuni tipi di videogiochi)).Ciò che manca veramente è la possibilità di scelta, dovuta al fatto che ciò che si sente in televisione rappresenta solo un'aspetto della notizia, solo una faccia della medaglia, quella più favorevolre alla propaganda politica il più delle volte.
Per il resto credo che sia azzardato dire che lo stato tenti di controllare le persone attraverso la TV principalmente. Penso questo perché mi sembra improbabile (anche per lungo tempo) riuscire a piegare la volontà e le idee del pubblico a priprio favore. Della TV quello che mi preoccupa veramente è la pubblicità occulta.
trallallero
24-07-2009, 23:38
Della TV quello che mi preoccupa veramente è la pubblicità occulta.
Tu sei preoccupato della pubblicità occulta perche' analizzi e comprendi quello che non e' occulto secondo te (non ti sto facendo un complimento perche' secondo me anche una scimmia, magari non capirebbe, ma per lo meno si annoierebbe a guardare in tv gran parte di quello che non e' occulto), ma considera che un programma della Filippi (o come minkia si chiama) o un tg fatto bene, per certe persone potrebbe contenere cose ben piu' occulte di quelle in una publicita'.
Non sono d'accordo con qunato scritto, o almeno non con tutto. La cosa che mi fà più dubitare su quanto scritto è l'esempio della rissa; quello che credo è che non vengono assunte persone allo scopo di fare una rissa per scatenare istinti primitivi del pubblico, la rissa scatta perché si assumono (o si invitano alle trasmissioni) persone che hanno poche caratteristiche che le distinguono dai primati, la ragione della rissa, è da ricercare nel tipo di persone.
A parte il fatto che, come ho detto e ridetto millemila volte non ho scritto io queste cose, mi sono limitata a copincollare, ma... cosa cambia? Imho vengono assunte o si invitano semiprimati appunto perché si sa che sicuramente scateneranno la rissa... :confused:
io sinceramente non mi chiederei se invitano certi personaggi apposta o no,
basti vedere alcune trasmissioni, tipo alcuni mesi fa su raiuno il pomeriggio, con giletti, o la domenica pomeriggio in cui si dibatteva a oltranza, semplicemente non ne venivano a capo, si dibatteva su un argomento di cronaca o altri... ma appunto non c'era un punto di vista capace di fare riflettere su le cose nascoste dalla fondazione del mondo (http://www.google.it/search?hl=it&q=le+cose+nascoste+dalla+fondazione+del+mondo&btnG=Cerca+con+Google&meta=&aq=f&oq=), err... cioè della televisione o del consumismo (*edit).
e i personaggi ci campano senza sapere come e perchè dalle risposte date...
così le cose si alimentano e anche se si consumano da sole poi riappaiono
E' tutta scena E cercata, se proprio non sono sicuri del risultato "rissa" fanno cmq di tutto per ottenerlo.
Insomma, anche qui è tutt'altro che "libera" la cosa, vengono cercate le condizioni di massa critica APPOSTA.....e poi BOOM: audience! Spettacolo! Verità! ( :muro: )
{|e;28341007']A parte il fatto che, come ho detto e ridetto millemila volte non ho scritto io queste cose, mi sono limitata a copincollare, ma... cosa cambia? Imho vengono assunte o si invitano semiprimati appunto perché si sa che sicuramente scateneranno la rissa... :confused:
non era un accusa, comunque sia il fatto di invitare determinate persone non credo si da associare al volere di controllare le persone.
Io ti invito a fare un ragionamento a monte.
Ossia chiederti, se in situazioni socio-economiche diverse, gli uomini non si comporterebbero, almeno in parte, diversamente, e se gli effetti delle loro azioni, anche qualora queste rimanessero uguali, non potrebbero essere differenti.
penso che bisognerebbe tenere conto di due fattori: la natura umana e il contesto sociale a cui si appartiene,
ora, tralasciando il fatto che ognuno di noi nasce con le proprie caratteristiche e che il contesto sociale, talvolta, può avere effetti solo marginali
(ad es. 2 fratelli che nascono nello stesso contesto non è detto che conducano vite simili),
certamente il contesto può influenzare lo stile di vita dei singoli e della società stessa, rimane di fondo la natura umana, che a seconda del contesto ha occasione di manifestarsi nelle sue innumerevoli sfacettature..
quindi, una società costruita sul benessere collettivo è in grado di far emergere alcune caratteristiche umane, se invece, ed è questa la situazione dove stiamo andando a parare, viene privileggiato il potere di pochi a scapito delle parti più deboli.. ecco che da entrambe le parti iniziano a manifestarsi gli atteggiamenti più "primitivi" di cui è capace la nostra natura..
in sostanza, cercando di entrare più nel merito della domanda, penso che si debba tenere una sorta di equilibrio sociale, per cui le scelte, da ambo le parti, anche se sbagliate, per vari fattori, possano essere "metabolizzate" dal sistema senza troppi traumi, se al contrario si instaura una condizione di forte disequilibrio, dove le scelte errate fanno parte di un circolo vizioso e sistematico, che porta ad avere problemi sempre più insomontabili, bè.. purtroppo si và incontro a quello che è forse l'aspetto umano più deprecabile: l'autodistruzione..
blamecanada
25-07-2009, 12:39
Hai scritto anche che la TV restringe il campo di scelta delle persone, e su questo cono completamente d'accordo, soprattutto, da tempo nei telegiornali si è abbandonato il vero giornalismo a favore di un' "informazione" ricca di moralismi e opinioni soggettive, che fanno leva sulla morale comune, mentre il vero giornalismo è quello che racconta i fatti in maniera oggettiva (basti pensare all'accenimento dei giornalisti quando parlano di alcuni tipi di videogiochi)).Ciò che manca veramente è la possibilità di scelta, dovuta al fatto che ciò che si sente in televisione rappresenta solo un'aspetto della notizia, solo una faccia della medaglia, quella più favorevolre alla propaganda politica il più delle volte.
La soggettività è inevitabile. Ad un giornalista si può chiedere l'onestà e la buona fede, ma l'oggettività va oltre le capacità umane.
Si possono giustamente accusare i giornalisti di essere disonesti ed in malafede, ma non di non essere oggettivi.
Aggiungo che proprietari dei giornali difficilmente sono disposti ad assumere giornalisti che facciano di testa propria e non gl'interessi del padrone (sia un padrone singolo, od un gruppo di azionisti).
quindi, una società costruita sul benessere collettivo è in grado di far emergere alcune caratteristiche umane, se invece, ed è questa la situazione dove stiamo andando a parare, viene privileggiato il potere di pochi a scapito delle parti più deboli.. ecco che da entrambe le parti iniziano a manifestarsi gli atteggiamenti più "primitivi" di cui è capace la nostra natura..
Sí, sono d'accordo.
Dream_River
25-07-2009, 13:03
Nell'agire reale praticamente nulla e non c'è modo per creare condizioni di "libertà" da un qualsiasi vincolo immaginabile.
Siamo essere vincolati a tante cose, anche se per ovvi motivi non ce ne accorgiamo (ci siamo in mezzo) e da queste dipendiamo in modo inevitabile.
Secondo me dai un peso eccessivo alla parola libertà
E naturale che la libertà assoluta (come qualsiasi cosa assoluta) non può esistere, ma ciò non toglie che anche noi siamo elementi di uno o più sistemi e che se il sistema in parte determina noi allora anche noi determianiamo il sistema (Per quanto qualche riduzionista potrebbe prendersela a male :asd:)
Ed è in ciò che consiste la nostra libertà, ritagliarci lo spazio di azione maggior possibile e poi agire al suo interno influenzati ma non determinati
Chiunque abbia un minimo di cultura scientifica e/o filosofica, se bene che cosa nasconda seriamente la pretesa del assoluto
Mi sono accorta che ho saltato la quinta parte, che a questo punto della discussione calza a pennello...
5. Tronisti per caso? (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/tronisti-per-caso.html)
http://lh6.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SiQRVtyHQKI/AAAAAAAAAbA/Y_Be83t-9rQ/untitled_thumb%5B14%5D.png
Chi crede che il controllo delle masse si attua prevalentemente gestendo le notizie nei programmi di informazione è completamente fuori strada. Il nucleo del controllo delle masse nei sistemi democratici, come abbiamo spiegato più volte, consiste nel determinare, alla lunga, dei modi di pensare generalizzati.
http://lh4.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SiQRYAhjPXI/AAAAAAAAAds/swiEO-JRqaQ/federica-rosatelli_thumb%5B6%5D.jpg
Abbiamo già visto negli articoli precedenti quali sono i modelli e le tecniche (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/come-controllare-le-masse-1introduzione.html)che creano una situazione di regime mantenendo l’illusione della democrazia: Sono i modelli di pensiero più elementari e impulsivi, quelli della rabbia, dell’invidia, della competizione con i metodi del branco o del linciaggio di piazza. Va proposta l’immagine del personaggio famoso, ricco, alla moda e piacente (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-2-la-televisione.html). Anche la comunicazione deve essere vissuta in un contesto di regolamenti dove è consueta la delega ad un Autorità (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-3-dividere.html) che giudica e spiega, e, in ultima analisi, elargisce premi e punizioni.
http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SiQRW36XodI/AAAAAAAAAcE/okpbOWyx7v0/grande-fratello-9-giorno-24-dopo-che-federica-gli-ha-lanciato-un-bicchiere-addosso-gianluca-e-furioso-dietro-di-lui-c-e-marcello-104697_thumb%5B7%5D.jpg
Ma se volessimo veramente controllare le masse, in che maniera potremmo diffondere questi principi?
http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SiQRZOY-WHI/AAAAAAAAAZo/ujlRhEAw0zs/marcocarta_amici7_16aprile2008_thumb%5B2%5D.jpg
http://lh4.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SiQRZn2JKEI/AAAAAAAAAbE/hAM4Vhytk-Y/s1600-h/denharrow%5B28%5D.jpg
Dovremmo innanzitutto avere il controllo di un canale televisivo. Creare dei programmi seguiti da molte persone, specialmente giovani, che sono più facili da educare, e proporli per mesi o addirittura per anni…
http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SiQRbMR2YDI/AAAAAAAAAdI/D19Q1L7wm4E/isoladeifamosi6_rossanobelen_3novembre2008_thumb%5B5%5D.jpg
Quei programmi dovrebbero mostrare ripetutamente l’espressione istintiva ed emotiva delle persone, e trascurare il più possibile l’aspetto della cultura e dell’intelligenza individuale. Favorire la competizione con premi e punizioni pubbliche decretate da un Autorità che divide costantemente fra buoni e cattivi, stimolare invidie e reazioni emotive da mostrare in pubblico. Risse, discussioni superficiali, aggressività e ignoranza ostentate, crisi isteriche e pianti sono utili. Questo è il paese che vogliamo ottenere.
http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SiQRb2TTyJI/AAAAAAAAAaA/1sPthHjPg3Q/20090316_3293_puglia6_thumb%5B3%5D.jpg http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SiQRclQ8yWI/AAAAAAAAAdU/RUl2w3R7VHI/gf9_cristina_laura_posasexy_thumb%5B5%5D.jpg
Su un isola deserta, in una grande casa, in una fattoria o, semplicemente negli studi dell’emittente, questi ipotetici programmi dovrebbero promuovere delle immagini di persone ricche, esteticamente invidiabili, e preferibilmente superficiali. Plaboys, veline o aspiranti tali vanno sempre bene.
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Potrebbero svolgersi in una scuola per giovani aspiranti alla fama televisiva, che accettano l’autorità di alcuni giudici, superano delle prove, imparano a seguire i regolamenti, esprimono gioia e lacrime e si esibiscono al centro di uno stadio pieno di folla.
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Potrebbero avere dei troni su cui sedersi, però dover chiedere il permesso di parlare per alzata di mano, come si fa nelle scuole elementari. Potrebbero delegare, sempre per gioco, il controllo alla Maestra che potrebbe decidere chi deve parlare, come e quando, e magari rispiegare cosa voleva dire veramente chi ha parlato.
http://lh4.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SiQRev4ZS1I/AAAAAAAAAac/FrGdF-AI5cI/uomini_e_donne_rissa_tina1_thumb%5B2%5D.jpg
Potrebbero fare capire che il Giusto e lo Sbagliato non nasce da una indagine intellettiva, libera da coinvolgimenti di parte, ma invece dalle risate contagiose dell’arena in cui si grida, ridicolizzando l’avversario con una furba e cattiva battuta d’effetto.
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Potrebbero fare capire che il Giusto e lo Sbagliato non nasce da una indagine intellettiva, libera da coinvolgimenti di parte, ma invece dalle risate contagiose dell’arena in cui si grida, ridicolizzando l’avversario con una furba e cattiva battuta d’effetto.
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I provini a pagamento e le selezioni per entrare a fare parte di questi programmi, potrebbero, sempre ipoteticamente, diventare essi stessi dei programmi televisivi che mostrano i giovani che hanno come unico sogno diventare un famoso personaggio televisivo. Sarebbe geniale mostrare tutto in TV: Dai provini al programma effettivo, e magari portare a Sanremo il vincitore o mostrare i partecipanti di questi programmi in vari altri talk-show. La televisione includerebbe in se tutto ciò di cui ha bisogno in un continuo autoriferimento, dal terreno di coltura fino al prodotto finito, passando per ogni fase intermedia.
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Se esistesse un programma del genere, le coscienze collettive e il senso comune delle masse verrebbero, con gli anni, plasmati a favore dei modelli vantaggiosi all’accentramento del potere del regime, tenendo al tempo stesso la popolazione appagata, divertita, interessata, occupata e distratta dai problemi reali.
http://lh5.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SiQRjQATHpI/AAAAAAAAAa0/7vzcn7OswTU/Immagine18_05_thumb%5B2%5D.png
Infine verrebbero tutti richiamati in fila, senza ribellione, ad ascoltare con ansia le ultime decisioni prese dal genitore comune.
Secondo me dai un peso eccessivo alla parola libertà
E naturale che la libertà assoluta (come qualsiasi cosa assoluta) non può esistere, ma ciò non toglie che anche noi siamo elementi di uno o più sistemi e che se il sistema in parte determina noi allora anche noi determianiamo il sistema (Per quanto qualche riduzionista potrebbe prendersela a male :asd:)
Ed è in ciò che consiste la nostra libertà, ritagliarci lo spazio di azione maggior possibile e poi agire al suo interno influenzati ma non determinati
Chiunque abbia un minimo di cultura scientifica e/o filosofica, se bene che cosa nasconda seriamente la pretesa del assoluto
Beh tu scindi agente da ambiente, io ho imparato che è ben difficile farlo e se lo si fa qualcosa va sempre perso nell'analisi e conseguentemente in quello che si pensa di ottenere agendo dopo di essa :D
Ovviamente io sono un fortissimo riduzionista, penso di essere uno dei riduzionisti più riduzionisti esistenti attualmente sulla faccia della Terra :asd:
{|e;28342573']
Infine verrebbero tutti richiamati in fila, senza ribellione, ad ascoltare con ansia le ultime decisioni prese dal genitore comune.
Eggià, ma che vuoi fare?
E' il tribalismo in salsa moderna.....alla faccia dei conservatori che dicono che i progressisti vogliono distruggere la società: altro che progresso, di fatto è tornata quella di millenni fa col capo tribù venerato e rispettato da tutti (mi vengono in mente Ventura o De Filippi, figure intoccabbili, non per nulla "MOSTRI SACRI" del piccolo schermo).
Ma pensate che "TIM tribù" sia un nome scelto e dato a caso? :p
Il concetto è proprio quello.....siamo una grande tribù, non una nazione.
Altro che retoriche sul popolo italico messo in pericolo dalla modernità.....è messo in pericolo da altro.
{|e;28342573']I provini a pagamento e le selezioni per entrare a fare parte di questi programmi, potrebbero, sempre ipoteticamente, diventare essi stessi dei programmi televisivi che mostrano i giovani che hanno come unico sogno diventare un famoso personaggio televisivo. Sarebbe geniale mostrare tutto in TV: Dai provini al programma effettivo, e magari portare a Sanremo il vincitore o mostrare i partecipanti di questi programmi in vari altri talk-show. La televisione includerebbe in se tutto ciò di cui ha bisogno in un continuo autoriferimento, dal terreno di coltura fino al prodotto finito, passando per ogni fase intermedia.
Questo è GIA' prassi e serve appunto per rendere totalizzante la cosa.
^TiGeRShArK^
25-07-2009, 13:38
Sia per chi è d'accordo e per chi non lo è vorrei proporre uno spunto di riflessione.
Possibile negli ultimi 10 anni ci sia stato casualmente un cambiamento tale che gli adolescenti anzichè fare i poliziotti o i pompieri vogliano fare i tronisti??
O le ragazzine facciano loro unico motivo di vita quello dell'essere famose o andare in televisione?
E riguardo ai comportamenti,possibile che uno più è maleducato o ignorante piu sia tenuto in considerazione anche a discapito di chi ha cervello e risolve eventuali problemi?
La tv ha devastato il nostro paese.
E con il suo condizionamento ci ha portati dritti dritti in una dittatura mediatica, col popolino ancora convinto di essere in democrazia.
Direi che i post riportati da jakie spiegano esattamente quello che penso da tempo e che vado predicando sul forum molto meglio di come mai potrei fare io. :)
Ragionate un attimo anche sulla parola "tronista".....non vi ricorda niente?
http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-9642.html
Tronista è un neologismo, una parola nuova, legata al mondo dello spettacolo televisivo italiano. Tronista, all'incirca dalla stagione televisiva 2000-2001, è un giovane (o una giovane) che, nell'ambito del programma di intrattenimento quotidiano (lunedì-venerdì, fascia oraria pomeridiana) Uomini e donne, condotto in studio da Maria De Filippi dal 1996, si siede - come dice il nome stesso - su una specie di trono. Questo/a giovane si trova di fronte un certo numero di pretendenti non tanto al trono, ma al/alla tronista, in qualità di possibili future/i compagne/i, cioè partner di coppia: persone giovani (come il tronista; anche se c'è stata qualche eccezione; ma a 44 anni ormai chi si ritiene "maturo" o "di mezza età"?) che si faranno conoscere dal/dalla tronista nel corso delle trasmissioni, anche attraverso una serie di incontri "privati" fuori degli studi televisivi. Dopo quattro mesi, il/la tronista (plurale maschile tronisti, femminile troniste) dovrà rendere pubblica la sua scelta, rischiando, peraltro, di incappare anche in un rifiuto.
Uno dei tronisti più famosi è stato Costantino Vitagliano, figura esemplare di personaggio televisivo creato dal nulla e arrivato alla notorietà e al successo televisivo dopo una prima parte della vita vissuta prima da sottoproletario, culturista, spogliarellista, poi da modello e playboy. Due scrittori, Giuseppe Genna e Michele Monina, hanno dedicato un interessante "biografia non autorizzata" alla persona e al personaggio (icona mediatica «che incarna tutto e niente»), intitolata Costantino e l'Impero.
Il suffisso -ista sin dall'antichità si affigge in italiano a basi nominali e verbali anche per formare nomi che designano attività, mestieri, professioni. La prima attestazione della parola tronista nell'italiano scritto risale al 2004.
Dream_River
25-07-2009, 13:52
Ragionate un attimo anche sulla parola "tronista".....non vi ricorda niente?
http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-9642.html
Tronista è un neologismo, una parola nuova, legata al mondo dello spettacolo televisivo italiano. Tronista, all'incirca dalla stagione televisiva 2000-2001, è un giovane (o una giovane) che, nell'ambito del programma di intrattenimento quotidiano (lunedì-venerdì, fascia oraria pomeridiana) Uomini e donne, condotto in studio da Maria De Filippi dal 1996, si siede - come dice il nome stesso - su una specie di trono. Questo/a giovane si trova di fronte un certo numero di pretendenti non tanto al trono, ma al/alla tronista, in qualità di possibili future/i compagne/i, cioè partner di coppia: persone giovani (come il tronista; anche se c'è stata qualche eccezione; ma a 44 anni ormai chi si ritiene "maturo" o "di mezza età"?) che si faranno conoscere dal/dalla tronista nel corso delle trasmissioni, anche attraverso una serie di incontri "privati" fuori degli studi televisivi. Dopo quattro mesi, il/la tronista (plurale maschile tronisti, femminile troniste) dovrà rendere pubblica la sua scelta, rischiando, peraltro, di incappare anche in un rifiuto.
Uno dei tronisti più famosi è stato Costantino Vitagliano, figura esemplare di personaggio televisivo creato dal nulla e arrivato alla notorietà e al successo televisivo dopo una prima parte della vita vissuta prima da sottoproletario, culturista, spogliarellista, poi da modello e playboy. Due scrittori, Giuseppe Genna e Michele Monina, hanno dedicato un interessante "biografia non autorizzata" alla persona e al personaggio (icona mediatica «che incarna tutto e niente»), intitolata Costantino e l'Impero.
Il suffisso -ista sin dall'antichità si affigge in italiano a basi nominali e verbali anche per formare nomi che designano attività, mestieri, professioni. La prima attestazione della parola tronista nell'italiano scritto risale al 2004.
La mia totale ignoranza dei programmi delevisivi che non siano Anime ha colpito ancora una volta
Io pensavo che il tronista fosse l'addetto alle vendite della Trony, come in america molto adolescenti sognano da Foot Locker:stordita:
^TiGeRShArK^
25-07-2009, 14:03
Esiste sempre il libero arbitrio.
Oppure ammettiamo che la maggior parte degli italiani sono dei decelebrati.
A voi la conclusione.
E cmq, esiste sempre il libero arbitrio.
Il libero arbitrio necessita di dati e di informazioni aderenti alla realtà per produrre una scelta consapevole.
Se la massa ha una percezione distorta della realtà, tramite i meccanismi spiegati ottimamente nei post riportati da jakie, allora le scelte non possono essere definite consapevoli dato che quell'individuo non ha le basi per effettuare una scelta consapevole.
E cmq basta vedere quanti MILIARDI di euro solo nel nostro paese vengono investiti in marketing per capire che NON esiste il libero arbitrio nella massa, ma solo una versione pilotata di esso. :)
^TiGeRShArK^
25-07-2009, 14:40
Per il resto credo che sia azzardato dire che lo stato tenti di controllare le persone attraverso la TV principalmente. Penso questo perché mi sembra improbabile (anche per lungo tempo) riuscire a piegare la volontà e le idee del pubblico a priprio favore. Della TV quello che mi preoccupa veramente è la pubblicità occulta.
Perchè probabilmente sei troppo piccolo per ricordare 15 anni fa quando i pm che hanno liberato il nostro parlamento e i posti di potere da un bel pò di feccia erano visti come eroi e berlusconi stesso voleva assegnare un ministero a di pietro.
Oggi i pm e i magistrati sono demonizzati.
Di Pietro è visto paradossalmente come un mostro illetterato e con tanti scheletri nell'armadio.
Se parli con le persone vedi che tutti ritengono che la colpa delle pene infime assegnate ai criminali sia loro e non di quegli incapaci che abbiamo al governo.
Addirittura siamo arrivati al punto che perfino Totò u Curtu ha ripreso le stesse parole del pdc definendo i magistrati comunisti e demonizzandoli esattamente allo stesso modo.
Quindi tutto ciò non è assolutamente improbabile, ma, purtroppo, è già avvenuto e sta ancora avvenendo.
^TiGeRShArK^
25-07-2009, 14:47
Ragionate un attimo anche sulla parola "tronista".....non vi ricorda niente?
http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-9642.html
Tronista è un neologismo, una parola nuova, legata al mondo dello spettacolo televisivo italiano. Tronista, all'incirca dalla stagione televisiva 2000-2001, è un giovane (o una giovane) che, nell'ambito del programma di intrattenimento quotidiano (lunedì-venerdì, fascia oraria pomeridiana) Uomini e donne, condotto in studio da Maria De Filippi dal 1996, si siede - come dice il nome stesso - su una specie di trono. Questo/a giovane si trova di fronte un certo numero di pretendenti non tanto al trono, ma al/alla tronista, in qualità di possibili future/i compagne/i, cioè partner di coppia: persone giovani (come il tronista; anche se c'è stata qualche eccezione; ma a 44 anni ormai chi si ritiene "maturo" o "di mezza età"?) che si faranno conoscere dal/dalla tronista nel corso delle trasmissioni, anche attraverso una serie di incontri "privati" fuori degli studi televisivi. Dopo quattro mesi, il/la tronista (plurale maschile tronisti, femminile troniste) dovrà rendere pubblica la sua scelta, rischiando, peraltro, di incappare anche in un rifiuto.
Uno dei tronisti più famosi è stato Costantino Vitagliano, figura esemplare di personaggio televisivo creato dal nulla e arrivato alla notorietà e al successo televisivo dopo una prima parte della vita vissuta prima da sottoproletario, culturista, spogliarellista, poi da modello e playboy. Due scrittori, Giuseppe Genna e Michele Monina, hanno dedicato un interessante "biografia non autorizzata" alla persona e al personaggio (icona mediatica «che incarna tutto e niente»), intitolata Costantino e l'Impero.
Il suffisso -ista sin dall'antichità si affigge in italiano a basi nominali e verbali anche per formare nomi che designano attività, mestieri, professioni. La prima attestazione della parola tronista nell'italiano scritto risale al 2004.
ah quindi è una specie di quella vecchia cagata di castagna col cupido o qualcosa del genere? :fagiano:
blamecanada
25-07-2009, 14:54
La mia totale ignoranza dei programmi delevisivi che non siano Anime ha colpito ancora una volta
Io pensavo che il tronista fosse l'addetto alle vendite della Trony, come in america molto adolescenti sognano da Foot Locker:stordita:
Anch'io non avevo idea di cosa fosse un tronista.
Ed adesso che lo so ecco la mia opinione: docta ignorantia.
Scusate, ma se non sapete cos'è un tronista vuol dire che, oltre a non accendere la tv nemmeno per sbaglio, non mettete nemmeno becco fuori di casa, basta guardare anche un manifesto pubblicitario di qualche discoteca in cui c'è sempre qualche tronista ospite, o parlare con qualcuno... in una comitiva c'è sempre qualcuno un po' più vuoto dentro che sa cos'è un tronista e ne ha parlato anche solo di sfuggita... :stordita:
^TiGeRShArK^
25-07-2009, 15:52
{|e;28344443']Scusate, ma se non sapete cos'è un tronista vuol dire che, oltre a non accendere la tv nemmeno per sbaglio, non mettete nemmeno becco fuori di casa, basta guardare anche un manifesto pubblicitario di qualche discoteca in cui c'è sempre qualche tronista ospite, o parlare con qualcuno... in una comitiva c'è sempre qualcuno un po' più vuoto dentro che sa cos'è un tronista e ne ha parlato anche solo di sfuggita... :stordita:
Io lo sapevo che cos'era fisicamente, non sapevo quale fosse il suo scopo oltre a stare seduto là.. :fagiano:
_Magellano_
25-07-2009, 17:15
Possiamo dire tranquillamente che questi tronisti sono il giusto rappresentante di buona parte della società attuale.
Tanta arroganza,superbia e ignoranza che puntano a dare l'apparenza di qualcosa di valore,ma trattandosi appunto di apparenza e non di sostanza.
Una società che da' piu importanza all'essere famosi che all'essere qualcosa,dove chi sa fare non conta nulla e chi sa apparire o seguire il manuale della tv è re.
Senza fare il passo più lungo della gamba questo è uno dei tanti motivi per cui la società attuale necessita immigrazione,non solo per appianare un vuoto demografico ma anche per portare nuova vitalità in una popolazione sempre piu gonfia all'esterno ma sempre piu vuota all'interno,come un palloncino abbastanza gonfio da essere notato da lontano ma anche abbastanza gonfio e vuoto per essere spostato dal suo sostegno con un solo soffio.
In ogni caso io cosa significava tronista l'ho imparato proprio su questo forum leggendo topic simili a questo.
questo è uno dei tanti motivi per cui la società attuale necessita immigrazione,non solo per appianare un vuoto demografico ma anche per portare nuova vitalità in una popolazione sempre piu gonfia all'esterno ma sempre piu vuota all'interno
Sei un anti-italiano, approveremo in fretta il nuovo patto consevatore che ci permetterà di eliminare i traditori della Patria che la pensano così, come avviene nel luminoso Iran! :O :D
Cmq vabbè, per l'immigrazione non saprei, bastarebbe dare una bella svegliata all'apparato educativo italiano e scollare le persone dall'ipnosi televisiva fatti di sogni arrivisti(ci).....dove la fatica che hanno in mente è quella che dicono i VIP nelle interviste "Ah ho faticato moltissimo per fare questo o quello".....lo chiediamo ad un operaio ma anche ad un imprenditore sull'orlo del suicidio causa stretta delle banche cosa è la fatica? :D
Vediamo se il suddetto imprenditore riconoscerà a tali individui "iniziativa liberale" come la sua, sarei proprio curioso :p
Se non lo fa......è un comunista! :asd:
NetEagle83
25-07-2009, 18:19
Senza fare il passo più lungo della gamba questo è uno dei tanti motivi per cui la società attuale necessita immigrazione,non solo per appianare un vuoto demografico ma anche per portare nuova vitalità in una popolazione sempre piu gonfia all'esterno ma sempre piu vuota all'interno,come un palloncino abbastanza gonfio da essere notato da lontano ma anche abbastanza gonfio e vuoto per essere spostato dal suo sostegno con un solo soffio.
Che poi immigrato non significa per forza "badante" o "raccoglitore di pomodori"... quand'ero all'uni un prof. ci raccontava spesso di aver conosciuto ingegneri e fisici provenienti da paesi come la Romania, e sottolineava come mettendoli a paragone con i colleghi italiani erano mooolto più competitivi... ad esempio loro parlano almeno 4 lingue come si deve (tipicamente Rumeno, Italiano, Inglese e Francese), hanno una memoria PAZZESCA, roba che ricordano anche le virgole di un esame dato anni prima, e soprattutto sono disposti a lavorare il DOPPIO delle ore che facciamo noi e con retribuzioni inferiori...
E questo è solo l'esempio dei rumeni. Se tiriamo in ballo pure i matematici/fisici orientali (Cina e Jap) c'è da andare a nascondersi perchè per quanto son veloci nel loro lavoro l'unica spiegazione è che sono geneticamente portati per le materie scientifiche...
Insomma, se i giovani italiani non si danno seriamente una scrollata e non si mettono a studiare rischiano di non poter accedere nemmeno alle professioni intellettuali oltre che a quelle manuali (oramai quasi interamente coperte da immigrati)... e poi tutti tronisti... bah.
blamecanada
25-07-2009, 18:26
{|e;28344443']Scusate, ma se non sapete cos'è un tronista vuol dire che, oltre a non accendere la tv nemmeno per sbaglio, non mettete nemmeno becco fuori di casa, basta guardare anche un manifesto pubblicitario di qualche discoteca in cui c'è sempre qualche tronista ospite, o parlare con qualcuno... in una comitiva c'è sempre qualcuno un po' più vuoto dentro che sa cos'è un tronista e ne ha parlato anche solo di sfuggita... :stordita:
La televisione in effetti non l'accendo nemmeno per isbaglio (se non per guardare Blob e camera cafe, ogni tanto).
Non vado in discoteca, ed anzi odio i posti troppo rumorosi, i manifesti solitamente non destano la mia attenzione, ma comunque c'è scritto il nome proprio del personaggio, non il nome comune “tronista”.
Le persone che frequento sono sufficientemente intelligenti per non aver alcun interesse per queste cose. Ed evito di conoscere persone che non siano tali.
Talvolta mi si rimprovera d'essere troppo estremista, io non credo.
La televisione in effetti non l'accendo nemmeno per isbaglio (se non per guardare Blob e camera cafe, ogni tanto).
Non vado in discoteca, ed anzi odio i posti troppo rumorosi, i manifesti solitamente non destano la mia attenzione, ma comunque c'è scritto il nome proprio del personaggio, non il nome comune “tronista”.
Le persone che frequento sono sufficientemente intelligenti per non aver alcun interesse per queste cose. Ed evito di conoscere persone che non siano tali.
Talvolta mi si rimprovera d'essere troppo estremista, io non credo.
Non vedo come abbia senso mettere sullo stesso piano una discoteca (che è un posto di per sè neutro, al massimo il problema sono i frequentatori, nemmeno la musica, parola di esperto ma non dell'ambiente italiano per fortuna :O) con trasmissioni come quelle della De Filippi dove le persone dotate sono per forza viste male perchè poco flessibili alle esigenze del bussiness :fagiano:
Lascio poi perdere di dire quanto bisogna conoscere di tecnologie audio (il livello MINIMO è quello di un ingegnere audio) per fare certi dischi.....ma siamo sempre fuori dall'Italia: qui al massimo Pausini, Tiziano Ferro, Tatangelo, Vasco.....e se va di lusso Nomadi (ma che balle, ho capito che Dio è Morto :asd: ) o PFM (ecco questi sono già un tantino meglio, ma siamo ben lontani da certi fasti esteri :asd: )
_Magellano_
25-07-2009, 19:24
Che poi immigrato non significa per forza "badante" o "raccoglitore di pomodori"... quand'ero all'uni un prof. ci raccontava spesso di aver conosciuto ingegneri e fisici provenienti da paesi come la Romania, e sottolineava come mettendoli a paragone con i colleghi italiani erano mooolto più competitivi... ad esempio loro parlano almeno 4 lingue come si deve (tipicamente Rumeno, Italiano, Inglese e Francese), hanno una memoria PAZZESCA, roba che ricordano anche le virgole di un esame dato anni prima, e soprattutto sono disposti a lavorare il DOPPIO delle ore che facciamo noi e con retribuzioni inferiori...
E questo è solo l'esempio dei rumeni. Se tiriamo in ballo pure i matematici/fisici orientali (Cina e Jap) c'è da andare a nascondersi perchè per quanto son veloci nel loro lavoro l'unica spiegazione è che sono geneticamente portati per le materie scientifiche...
Insomma, se i giovani italiani non si danno seriamente una scrollata e non si mettono a studiare rischiano di non poter accedere nemmeno alle professioni intellettuali oltre che a quelle manuali (oramai quasi interamente coperte da immigrati)... e poi tutti tronisti... bah.Ecco questo si ricollega esattamente a quello che intendevo,ma la cosa che hai omesso di dire è che gli ingegneri di paesi piu "affamati e vitali" sono utili qui non solo per capacità e buona volontà a lavorare ma anche perchè piu passa il tempo e sempre meno giovani del nostro cosmo portano avanti professioni scientifiche,ho un amico che studia fisica e non paga neanche le tasse talmente è disperato il sistema in cerca di quel tipo di professionista.
Sei un anti-italiano, approveremo in fretta il nuovo patto consevatore che ci permetterà di eliminare i traditori della Patria che la pensano così, come avviene nel luminoso Iran! :O :D
Cmq vabbè, per l'immigrazione non saprei, bastarebbe dare una bella svegliata all'apparato educativo italiano e scollare le persone dall'ipnosi televisiva fatti di sogni arrivisti(ci).....dove la fatica che hanno in mente è quella che dicono i VIP nelle interviste "Ah ho faticato moltissimo per fare questo o quello".....lo chiediamo ad un operaio ma anche ad un imprenditore sull'orlo del suicidio causa stretta delle banche cosa è la fatica? :D
Vediamo se il suddetto imprenditore riconoscerà a tali individui "iniziativa liberale" come la sua, sarei proprio curioso :p
Se non lo fa......è un comunista! :asd:
Non voglio essere quotato da degli anarco-capital-comunisti e per di più con dei pessimi avatar. :O :asd:
Andrai in esilio a folsom street.
edit:hai recuperato un po con il post in risposta a blame. :asd:
NetEagle83
25-07-2009, 19:29
Ecco questo si ricollega esattamente a quello che intendevo,ma la cosa che hai omesso di dire è che gli ingegneri di paesi piu "affamati e vitali" sono utili qui non solo per capacità e buona volontà a lavorare ma anche perchè piu passa il tempo e sempre meno giovani del nostro cosmo portano avanti professioni scientifiche,ho un amico che studia fisica e non paga neanche le tasse talmente è disperato il sistema in cerca di quel tipo di professionista.
Si si, era quello che intendevo... anzi, ora che ci penso il termine utilizzato dal prof. in questione quando ne parlava era proprio "affamati". Evidentemente i giovani virgulti italici non hanno ancora abbastanza "fame"...
dario fgx
25-07-2009, 19:53
{|e;28320171']Ecco alcuni esempi di sobrietà, cultura e buona educazione :O
http://www.gossipnews.it/moda/mcarthur/images/Platinette_28.jpg
http://www.notiziarioitaliano.it/risorse/sgarbi%281%29.jpg
http://www.karinacascella.com/karina1.jpg
http://www.davidemaggio.it/images/alessandramussolini1.jpg
Se e quando avrò figli farò di tutto perché diventino così!
non saprei chi è peggio...
blamecanada
25-07-2009, 20:08
Non vedo come abbia senso mettere sullo stesso piano una discoteca (che è un posto di per sè neutro, al massimo il problema sono i frequentatori, nemmeno la musica, parola di esperto ma non dell'ambiente italiano per fortuna :O) con trasmissioni come quelle della De Filippi dove le persone dotate sono per forza viste male perchè poco flessibili alle esigenze del bussiness :fagiano:
“queste cose” era riferito ai tronisti, non alle discoteche.
Non ho nulla in particolare contro le discoteche, se a uno piace ballare è legittimo che ci vada, semmai è discutibile la musica che mettono ed i volumi a cui la mettono (assai dannosi per l'udito). Per conto mio non è un luogo che m'interessa frequentare, perché non m'interessa ballare (l'unica cosa che mi piacerebbe ballare è il valzer come il Principe di Salina, ma temo d'essere un po' fuori del tempo :D).
Appunto, la musica che mettono QUI in Italia che è a livello da filastrocca dell'asilo (di cerebrolesi, con tutti il rispetto per chi ha devvero queste patologie).
Per il volume mi trovi pianamente d'accordo.....e con me tutti i dj seri che non per nulla vanno in discoteca con le earplug :p
Non che siano loro a decidere infatti, ma i gestori per attirare più truzzetti idioti.
Andrai in esilio a folsom street.
Così gli amichetti di Shambler scapperanno e dovranno trovarsi un'altra via :D
matrizoo
25-07-2009, 22:52
{|e;28344443']Scusate, ma se non sapete cos'è un tronista vuol dire che, oltre a non accendere la tv nemmeno per sbaglio, non mettete nemmeno becco fuori di casa, basta guardare anche un manifesto pubblicitario di qualche discoteca in cui c'è sempre qualche tronista ospite, o parlare con qualcuno... in una comitiva c'è sempre qualcuno un po' più vuoto dentro che sa cos'è un tronista e ne ha parlato anche solo di sfuggita... :stordita:
sapere che cos'è un tronista non vuol mica dire essere vuoti dentro, dai ecchecazzo...
come fai a discutere con qualcuno di come siano imbecilli delle trasmissioni se non sai nemmeno di cosa parlano?:O
eddai...
trallallero
25-07-2009, 23:20
non saprei chi è peggio...
Senza dubbio il primo, gli altri son solo ridicoli ma un finto travestito e' una farsa.
Dream_River
26-07-2009, 00:47
{|e;28344443']Scusate, ma se non sapete cos'è un tronista vuol dire che, oltre a non accendere la tv nemmeno per sbaglio, non mettete nemmeno becco fuori di casa, basta guardare anche un manifesto pubblicitario di qualche discoteca in cui c'è sempre qualche tronista ospite, o parlare con qualcuno... in una comitiva c'è sempre qualcuno un po' più vuoto dentro che sa cos'è un tronista e ne ha parlato anche solo di sfuggita... :stordita:
Non accendo mai le TV, preferisco guardare i programmi che mi interessano via Streaming (Per di più Anime e Telefilm)
Mi informo comprando La Repubblica e leggendo altri giornali On-Line
In discoteca ci sono stato in totale nella mia vita 5 volte, tutte le volte solamente per stare vicino a qualche ragazzo veramente bono
Nei manifesti raramente c'è scritto "Tronista"
Ascolto musica elettronica, ma in Italia non conosco locali che trasmettono della buona musica elettronica, tanto meno discoteche
Non accendo mai le TV, preferisco guardare i programmi che mi interessano via Streaming (Per di più Anime e Telefilm)
Mi informo comprando La Repubblica e leggendo altri giornali On-Line
In discoteca ci sono stato in totale nella mia vita 5 volte, tutte le volte solamente per stare vicino a qualche ragazzo veramente bono
Nei manifesti raramente c'è scritto "Tronista"
Ascolto musica elettronica, ma in Italia non conosco locali che trasmettono della buona musica elettronica, tanto meno discoteche
Io dico che è statisticamente impossibile non conoscere nemmeno un imbecille.
blamecanada
26-07-2009, 10:16
{|e;28348894']Io dico che è statisticamente impossibile non conoscere nemmeno un imbecille.
Tra conoscere e parlare c'è di mezzo il mare :O.
Tra conoscere e parlare c'è di mezzo il mare :O.
Vabbè, io non ci credo che non l'hai sentito mai dire nemmeno di sfuggita, anche gente che non conosci, capisco non impicciarsi in discorsi altrui, ma nemmeno sentito dire per sbaglio? Nemmeno mai sfogliato un giornale dal barbiere? Nemmeno quando si parlava di vallettopoli? Da qualche parte la parola "tronista" l'avrai lettta, anche in senso dispregiativo, magari sentendo qualche tuo amico che criticava la tv spazzatura?
dario fgx
26-07-2009, 12:00
Senza dubbio il primo, gli altri son solo ridicoli ma un finto travestito e' una farsa.
pensandoci io sarei per il secondo: lo detesto perchè si atteggia ad intellettuale ma non riesce ad evitare di insulatere il suo interlocutore se per caso questo non è del suo stesso parere su di un qualsiasi argomento.
Per questa ragione un servo cosi' non ha senso di esistere.
lo sterminerei volentiere insieme ad alcuni dei suoi padroni.
_Magellano_
26-07-2009, 12:08
perchè si atteggia ad intellettuale ma non riesce ad evitare di insulatere il suo interlocutore se per caso questo non è del suo stesso parere su di un qualsiasi argomento.
Credo sia stato sospeso per qualche giorno e non so se può risponderti.
Ah scusa come non detto pensavo si parlasse di alcuni utenti di questo forum. :asd:
^TiGeRShArK^
26-07-2009, 12:12
Credo sia stato sospeso per qualche giorno e non so se può risponderti.
Ah scusa come non detto pensavo si parlasse di alcuni utenti di questo forum. :asd:
:rotfl::sbonk:
La tv-spazzatura è un discorso che non ha nulla a che vedere con l'uso del mezzo mediatico per il controllo delle masse in un sistema democratico.
I tronisti poi non sono certo una gategoria che stimo, ma mi fanno meno ribrezzo dei calciatori che prendono uno stipendio paragonabile quasi al prodotto interno lordo di un piccolo stato.
Se un tronista poi dichiara il suo reddito e ci paga le tasse è un cittadino onesto come tutti e non va denigrato.
Sul fatto poi che la tv influenzi anche politicamente il pensiero della gente, se in mano a chi detiene il potere, è già stato evidenziato che in effetti è così.
Tutti i mass media possono diventare strumento di controllo e ciò avviene nei paesi in cui esiste un regime totalitario, di solito di origine cosiddetta comunista. Nelle democrazie occidentali ciò è molto più difficile e non avviene. Al massimo si hanno evidenti casi di giornalisti servi di qualche gruppo o di servizi fatti in un certo modo per mettere in risalto certi aspetti della faccenda e non altri. Tutte cose che poi vengono evidenziate da altri giornalisti indipendenti o servi della parte avversa. E' solo il gioco delle parti.
Attenzione a non dire che la gente è stupida e stordita dal potere solo perché le urne elettorali danno un risultato non gradito. Negli anni 70 certi soggetti ammazzavano i poliziotti padri di famiglia dicendo che erano servi del potere e dichiaravano guerra allo "stato padrone" quando in realtà già da decenni il nostro pese era una democrazia con un parlemanto eletto a suffragio universale e un governo estremamente limitato nei suoi poteri e senza nessuna possibilità di controllare parlamento e magistratura.
Credo che il thread sia pronto per la settima parte, che avevo volontariamente saltato
7. La Legge Elettorale (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/la-legge-elettorale-e-la-scelta-che-non.html)
La Legge Elettorale e la Scelta che non c’è
DELEGATE LE SCELTE E FIDATEVI
http://lh4.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SjOX4o--jnI/AAAAAAAAAoY/uZc9YXarKmQ/0-2%20Toto_thumb%5B3%5D.jpg
Abbiamo visto quali sono le tecniche (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/come-controllare-le-masse-prima-parte.html), nei sistemi democratici, che permettono ad un leader di acquisire sempre più potere fino a creare una vera e propria distanza fra le esigenze dei cittadini e i provvedimenti del regime. Vediamo ora, nello specifico, in che maniera si dovrebbero strutturare le leggi elettorali se volessimo tagliare fuori dal gioco decisionale la scelta del singolo cittadino.
http://lh6.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SjOX5eet9vI/AAAAAAAAApY/gn-iYMiLxIc/elezioni-europee_thumb%5B6%5D.jpg
Per prima cosa si deve fare in maniera che l’individuo non possa partecipare direttamente ai singoli problemi del paese. Deve necessariamente fidarsi di un gruppo a cui delegare tutte le altre le decisioni da prendere. I vari gruppi devono avere il potere di coalizzarsi, dividersi, e soprattutto decidere quali persone portare al potere. Tutto ciò, indipendentemente dalla volontà dei singoli cittadini, a cui rimane solo l’espressione della croce di preferenza su un simbolo.
Immaginate se noi avessimo un attività privata e l’unica nostra scelta fosse quella di delegare per alcuni anni ogni singola decisione della nostra impresa ad una associazione più potente di noi proprietari, che possa perfino controllarci con dei provvedimenti che siamo obbligati a rispettare. Ogni bravo imprenditore sotto queste condizioni si rivolterebbe nel letto. Nei regimi democratici questo accade per le decisioni da prendere su ogni aspetto della vita dei cittadini.
Nei sistemi elettorali moderni, con la sola scelta al simbolo, sbarramento e premio di maggioranza (http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_elettorale_italiana_del_2005), molte scelte, anche se volute dalla maggioranza degli elettori, non vengono attuate.
FACCIAMO UN ESEMPIO: ABBIAMO UN CONSENSO GENERALE
Prendiamo il caso che la stragrande maggioranza dei cittadini sia favorevole ad una specifica soluzione di un problema preciso, ma divisa su gran parte degli altri temi. Vediamo cosa accade…
http://lh5.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SjOX6NqZS9I/AAAAAAAAAoo/t625PwnNFIs/elezioni_thumb%5B4%5D.jpg
Il giorno delle elezioni le persone votano gruppi diversi a secondo delle divergenze sul resto e la soluzione voluta dalla maggioranza si troverà divisa in questa maniera:
Tutti i sostenitori dell’idea in questione che non si sentono rappresentati da nessun partito e non votano (di qualunque numero si tratti), non avranno seggi in parlamento.
I sostenitori dell’idea in questione che scelgono i partiti che non passano lo sbarramento, anche se rappresentassero la maggioranza degli elettori, di fatto non esistono, e non avranno poltrone.
Nei sistemi democratici moderni, un gruppo senza coalizione né alleanze, non arriva quasi mai a governare. Quindi i sostenitori dell’idea in questione che riescono a passare lo sbarramento, se non possono coalizzarsi con altri partiti perché non si trovano compatti sugli altri problemi, di fatto, rimangono separati in molti gruppi che, presi singolarmente, rappresentano solo una piccola parte del consenso generalizzato e non possono vincere le elezioni.
http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SjOX-zCMdRI/AAAAAAAAAow/oR8GghQBmtM/untitled_thumb%5B2%5D.png
NON PASSA LA SCELTA DEL POPOLO
I sistemi elettorali di questo tipo, come ad esempio quello Italiano, porteranno al potere la coalizione che prende più voti, non la “soluzione” che prende più voti. Non solo, questa coalizione (non la soluzione) avrà il premio di maggioranza che gli permetterà di governare con più autonomia ed efficienza.
Questo insieme di leggi favoriscono la coalizione (anche se non promuove l’idea di maggioranza) che è unitaria su più i fronti e non tollera al suo interno pareri discordanti, come ad esempio il partito di un regime che può avere accesso ai media o al potere economico. Ecco creata la distanza fra le esigenze del paese e le decisioni del leader: Passa il partito più compatto ed efficiente, piuttosto che la volontà della popolazione.
UN CAPO EFFICIENTE E PREPOTENTE
http://lh5.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SjOX_9QmoYI/AAAAAAAAAp4/KJiXGjoiCi8/volantino-berlusconi-toto_thumb%5B4%5D.jpg
I media dal canto loro, devono costantemente evidenziare i lati negativi di uno stato senza leader, sottolineando i problemi che si hanno con un governo poco accentrato o inefficiente. Non devono mai evidenziare però, che l’efficienza di un governo compatto è una caratteristica positiva solo nel caso in cui viene applicata per le soluzioni volute dalla maggioranza dei cittadini, altrimenti il governo si sta imponendo contro la volontà del popolo. Il pensiero comune, vedendo che l’idea individuale, anche se largamente condivisa, non paga, allora viene spinto a sostenere sempre di più l’accentramento del potere in un partito, in nome dell’efficienza e della praticità ma a scapito della reale scelta democratica.
DIVIDETEVI IN PARTITI E DIFENDETELI
Per consolidare emotivamente i modelli che favoriscono il controllo del regime (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-2-la-televisione.html), la televisione dovrà farci coinvolgere e parteggiare il più possibile per un qualsiasi partito politico (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/la-rivoluzione-non-ideologica.html). Mostrerà accesi dibattiti fra le varie fazioni allo scopo di stimolare il più possibile le nostre affinità e soprattutto le divergenze (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-3-dividere.html)verso questo o quel partito. In questa maniera, anche le idee più diffuse, verranno divise e inscatolate il più possibile nei vari partiti così da perdere ogni peso politico secondo le leggi elettorali descritte.
http://lh4.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SjOYGlNmKRI/AAAAAAAAApA/kYlpxkhU0nQ/f_thumb%5B3%5D.png
I sistemi veramente democratici che non permettono di essere controllati sono quelli in cui i cittadini partecipano dal basso, senza filtri (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/prima-la-vita-gli-stati-uniti-da-soli.html), alla soluzione dei propri problemi. Un sistema che favorisce la scelta delle “soluzioni" e non dei “partiti” (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/prima-la-vita-gli-stati-uniti-da-soli.html), vedrà uno stato efficiente e allo stesso tempo democratico.
{|e;28350196']...
Sì ma continua a non essermi chiaro cosa tu proponi per risolvere tutti questi problemi dei sistemi democratici.
A meno che la risposta non sia la realizzazione dello stato socialista, come qualcuno aveva già proposto.
Certo in quel modo risolveresti molti problemi, essendoci probabilmente un solo partito, una sola televisione di stato, un solo giornale di stato, etc...
Ma la gente dei paesi occidentali ormai ha mangiato la foglia e non mi pare disposta ad andare in quella direzione (per fortuna) quindi direi che occorrono soluzioni alternative.
I problemi dei sistemi democratici NON sono risolvibili, se non eliminando la propaganda partitica, cioè in pratica eliminando quello che le persone "che non hanno tempo perchè lavorano" percepiscono della politica :p
Ma togliendo quella ci sarebbe poco interesse alla politica, data la litigiosa e faziosa natura umana :D
Sì ma continua a non essermi chiaro cosa tu proponi per risolvere tutti questi problemi dei sistemi democratici.
A meno che la risposta non sia la realizzazione dello stato socialista, come qualcuno aveva già proposto.
Certo in quel modo risolveresti molti problemi, essendoci probabilmente un solo partito, una sola televisione di stato, un solo giornale di stato, etc...
Ma la gente dei paesi occidentali ormai ha mangiato la foglia e non mi pare disposta ad andare in quella direzione (per fortuna) quindi direi che occorrono soluzioni alternative.
Non io (ancora devo capirlo bene quest'articolo, lo devo rileggere meglio, ma a primo impatto mi sembra sensato, anche se utopico:
Soluzione al Capitalismo (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/soluzione-al-capitalismo.html)
Il capitalismo non è intelligente, non è giusto e stiamo cominciando a disprezzarlo. Ma quando ci chiediamo cosa mettere al suo posto, restiamo estremamente perplessi. (John Maynard Keynes)
In questi anni ci sono sempre più persone che si rendono conto della progressione senza limiti del capitalismo e dei suoi aspetti negativi, ma si trovano completamente smarrite di fronte al da farsi. L’umanità ha provato in ogni modo ad arginare il problema, ma una soluzione definitiva ci sembra utopistica, ci sentiamo impotenti e ci rassegniamo facendo il gioco di gestisce il potere (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/come-controllare-le-masse-1introduzione.html).
Perché ci sentiamo travolti da un problema inarrestabile che ci lascia tutti passivi? Dove sbagliamo? E soprattutto, quale è la soluzione definitiva?
L’ESSENZA DEL CAPITALSIMO
Iniziamo col capire bene il problema, perché, se non ne vediamo il nocciolo originale, rischiamo di continuare a ripetere la storia dei continui accomodamenti superficiali che non risolvono mai il problema alla radice. Migliorare le proprie capacità per cercare la soddisfazione individuale fa parte dell’uomo. Cercare la sicurezza del proprio io, del proprio corpo, delle proprie idee è un istinto umano e, ognuno a suo modo, ne è portatore.
La ricerca del potere, dell’affermazione dell’io e della sicurezza individuale è in noi. Non è un nemico cattivo diverso da noi stessi, e il suo significato va visto nel posto che ha insieme a tutte le altre volontà individuali.
Dove è il problema? Il problema è che l’uomo sano non ha solamente questo tipo di istinti, ma un vastissimo arcobaleno di desideri e sensazioni. Il problema si pone cioè quando l’individuo (o il gruppo) si isola chiudendosi nel proprio obiettivo di potere trascurando ogni altro aspetto di sensibilità verso il mondo esterno, verso le volontà e i desideri degli altri e verso tutto l’ambiente in cui vive. Tutti abbiamo il desiderio di esprimerci liberamente, di soddisfare i nostri desideri personali senza divieti ne limiti. Di fronte ai divieti, alle imposizioni e alle regole in genere, sentiamo fastidio, tensione e insofferenza. La libertà individuale è un bene prezioso e ogni sistema sistema sociale sano dovrebbe considerarla come uno dei valori più importanti, ma non è l’unico. Nelle società civili, se una persona prepotente ha il desiderio di esprimersi picchiando i bambini, viene fermato.
Lo spazio per l’espressione personale deve essere lasciato ed è sano finché non limita i desideri altrui, se poi una mia preferenza individuale minaccia la sicurezza fisica degli altri, diventa inammissibile.
Questo principio è alla base di tutti i sistemi civili moderni, perlomeno in apparenza. Il problema del capitalismo è mettere tutte le componenti dell’affermazione dell’io in primo piano rispetto a qualsiasi altra parte della vita, è il disequilibrio progressivo che si crea fra questi aspetti e tutto il resto. E’ avere come obiettivo primario la massimizzazione del guadagno, e ogni altro aspetto della vita sacrificabile al primo. La salute, l’educazione, la libertà, l’altruismo, l’arte, l’introspezione, gli affetti, la natura, la sensibilità, la creatività, ogni possibile tipo di morale o di etica, ogni ideologia… Si crea un problema quando tutto ciò è sacrificabile in nome del massimo guadagno di un azienda o di un gruppo in termini economici o di potere, fino a trascurare anche i diritti umani di chi viene sfruttato.
Come nel singolo, l’estremizzazione degli aspetti individuali e di affermazione dell’io determinano delle gravi insensibilità e sono sintomi di forti disturbi della personalità, anche una società che abbia come modello di vita la massimizzazione del potere è malata.
SBAGLIAMO AD ESSERE ANTAGONISTI
Gran parte delle persone intuisce la malattia del capitalismo, ma non riesce a convogliare le sue sensazioni in una azione risolutiva. Vorrebbe una società priva di individualismo, aggressività e violenza, ma tutti i sistemi sociali e politici che abbiamo provato nella storia non hanno fatto altro che spostare l’accentramento e i modi in cui la volontà di potere si esprime, senza mai eliminare definitivamente la violenza dal sistema.
Per indebolire il sistema capitalistico si è cercato di appoggiare gruppi che si dicono contrari all’individualismo, ma non ha funzionato. E’ come se la nostra missione di vita sia eliminare i portatori di coltelli, quindi creiamo un movimento giusto a cui tutti dovrebbero aderire, ma lo facciamo utilizzando ognuno un piccolo coltello. Cercare e sostenere un partito che “si dice” libero dalla corruzione e dal potere che contrasti il partito dominante capitalista è il più grande errore che facciamo. Perché in realtà nessun uomo è completamente libero da quegli istinti naturali, quindi quel partito manca di onestà e significato e noi sprechiamo energie preziose. Va a finire che, col tempo, il gruppo che sosteniamo manifesta anche la sua anima individualista mostrandosi incoerente di fronte ai suoi imprecisi ideali dichiarati a gran voce. Così lasciamo inalterato il problema e rimaniamo delusi dai politici corrotti e dalla missione inconcludente…
Non ci si libererà mai dai mali del nostro periodo se immaginiamo di individuare nella ricerca individuale di potere il problema mondiale in questione. Aggredire e rifiutare questa ricerca naturale è una battaglia persa, che va tutta a vantaggio di chi dal capitalismo estremo acquisisce potere…
IL CAPITALISMO E’ PROGRESSIVO
Il modello imposto è: Tutti vogliamo di più. Più ricchezza, più proprietà, più lusso, più sicurezza, più affermazione sociale, più potere ecc… Il capitalismo è il modello della “rincorsa” sempre più rapida e senza fine. Se io prendo sempre di più, rimarrà sempre di meno per gli altri. E per dirla semplicemente, poi le cose da prendere finiranno. Il giorno dopo, bisognerà essere ancora più scaltri, competitivi, aggressivi, potenti e senza scrupoli fino a che, per qualcuno, nell’ultimo gradino della scala gerarchica di potere, non rimarranno nemmeno le risorse essenziali. Nel corso degli anni, se portiamo avanti questo modello cieco, spingendo sulla massimizzazione del potere in ogni ambito (politico, economico, sociale, nei mass media), si crea un accentramento progressivo e l’esclusione di qualsiasi altro modello possibile. Il mondo, con tutte le sue meravigliose sfumature, viene plasmato secondo le regole di un azienda.
IL MONDO STA DIVENTANDO UN AZIENDA
L’immagine dell’imprenditore che chiede i favori al politico deve essere ampliata: Oggi esistono dei gruppi finanziari economicamente più potenti di interi stati. Arabia Saudita, Polonia, Finlandia e moltissimi altri paesi potrebbero essere “comprati” da gruppi privati. Questo significa che è il politico a lustrare le scarpe al colosso economico, e le decisioni di un intero paese sono influenzate dalle dinamiche del massimo guadagno di un azienda. Un’azienda privata e i suoi consigli di amministrazione, come sappiamo, non ha come obiettivo primario la libertà dei cittadini, la loro salute, la loro qualità di vita, la loro educazione, la loro serenità, la giustizia o la divisione equa delle risorse.
A livello mondiale, per chi non è nella casta dei potenti, queste basi fondamentali della vita vanno via via scomparendo…
Il potere economico assottiglia la distanza da quello politico, i servizi pubblici vengono privatizzati e i grandi gruppi economici e le grandi banche mondiali creano delle reti in comune infiltrandosi nei media per aumentare i consensi nei modelli di vita da cui trarre profitto: Per anni conosciamo i lati positivi delle persone ricche, furbe, belle, aggressive e competitive, forti, determinate, e istintive, con il linguaggio ei modi del branco. Nel corso degli anni il mondo cambia gli stili di vita perdendo le sue più alte capacità come l’intelletto individuale, l’altruismo, la sensibilità e i modelli che non portano consensi nel coro vengono allontanati dalla coscienza collettiva.
I grandi gruppi economici e politici cercano di incrementare il potere stipulando alleanze, sciogliendosi in altri gruppi, unendosi o dividendosi, indipendentemente dalle necessità reali dei cittadini. Il cittadino è tenuto distante dalla casta di chi detiene il potere e la sua libertà sempre più limitata. Viene imposto un sistema dove la democrazia è fatta dalle masse, che, a differenza del singolo, apprende i modelli di vita dai media. L’unica forma di partecipazione del cittadino è possibile votando dei simboli, e delegando ogni altra decisione ai partiti politici, il tutto all’interno di una griglia sempre più stretta di regolamenti e leggi decisi dall’alto.
SEMPRE PIU’ CONTROLLO E SFRUTTAMENTO
Abbiamo visto che il capitalismo non si autolimita: Ogni limitazione imposta non avrà mai la forza di arginarlo, alla lunga ogni ostacolo non fa altro che perdere di importanza difronte all’imperativo principale di guadagnare potere. E abbiamo anche visto che Ogni movimento antagonista al modello capitalistico non fa che accrescere la sua forza. Combattere i suoi principi di base è un controsenso in termini, perché tali principi sono presenti anche nelle frange che vogliono abbatterlo. Chi rallenta la sua corsa non fa altro che lasciare spazio a tutti gli altri squali pronti ad attaccare voracemente. Infine tutti i tipi di potere e i media avranno un unico gruppo di controllo.
Si è creata una coperta di ricchezza, che accumula potere e denaro prosciugando tutto ciò che è fuori, mettendo in secondo piano la salvaguardia delle limitate risorse ambientali, dei diritti umani, non curandosi della povertà nel mondo, degli sfruttamenti dei deboli o di tutto ciò che è lontano dal proprio recinto. La coperta diventa perciò sempre più corta e copre meno persone che si scanneranno per diventare ricchissimi e gli standard di vita saliranno a modelli di ricchezza e consumo sempre più alti…
Se prima l’escluso era solo il povero bambino dell’africa che muore senza acqua, poi lo sarà anche il barbone in città e l’extracomunitario, oggi lo è anche il pensionato pubblico che fruga nel cassonetto o il single divorziato che deve pagare gli alimenti, mangia alla mensa della caritas ma non rinuncia all’ultimo modello di cellulare. Vediamo le ragazzine andare in giro seminude con crisi emotive se non possono uniformarsi ai modelli estetici del momento rifacendosi il seno o la bocca. Questi sono i giovani che fra qualche decina di anni ci governeranno. Molti vivono nella morsa dei debiti, nella paura che una multa imprevista o una bolletta salata possa gettarli sul lastrico. Domani l’escluso sarà chi non è disposto a tutto per vivere in un mondo ad altezze vertiginose e surreali…
Poi quando il potere è abbastanza concentrato da poter fare leggi autonomamente, si impedisce ogni forma di movimento che minaccia i potenti (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-3-dividere.html) (scioperi, manifestazioni, istruzione pubblica, leggi elettorali) fino ad arrivare alla repressione anche militare di ogni attività fuori dalle leggi promulgate dalla casta, in nome della governabilità, della legalità, della produttività, e soprattutto della sicurezza. Si crea cosi una situazione di estremo stress dove tutte le vie di fuga sono precluse. Solo un messaggio ti salverà: Diventa più ricco, diventa come noi, guarda noi potenti come siamo protetti e a nostro agio, noi siamo i furbi. Così tutti ci mettiamo a correre per salvarci a scapito degli altri…
In questo processo di accentramento dei poteri l’Italia ha solo anticipato i tempi. Tutte le nazioni alla lunga, anche cambiando governi, sono destinate all’accentramento. Se non c’è un limite e tutto si rivolge verso la massimizzazione dell’individualizzazione, allora il disequilibrio fra i pochi rampanti ricchissimi e i molti sfruttati poverissimi fa sentire le sue crepe generando sofferenza e tensioni sociali.
NON CERCARE IL POLITICO SANTO
Quando diciamo che quel politico corrotto ci ha deluso, cosa stiamo dicendo? Per risolvere il problema abbiamo cercato per anni il politico santo che ci salvi contro gli altri corrotti, e abbiamo idealizzato gruppi che si spacciavano per incorruttibili e privi di brame di potere. Gli individui alla base sono tutti imperfetti e, chi più chi meno ha i suoi difetti. A parte estremi patologici di disturbi della personalità dei grandi dittatori, ed estremi invece pieni di amore per il prossimo come le figure di Buddha o Gesù, le persone normali sono soggette agli stessi impulsi individuali ed egoistici di tutti.
Il Problema è che il sistema mondiale (sociale, economico e politico) premia e porta in alto nelle stanze dei bottoni i più individualisti, scaltri, competitivi, invidiosi, aggressivi, determinati e insensibili. Alla lunga, la rete di controllo della politica, dell’economia e dei media sarà il recipiente che seleziona quei personaggi malati di potere che estremizzano di più questi difetti. La società tutta, a sua volta, tenderà a diventare lo specchio delle leggi e dei modelli imposti da pochi tra i personaggi più egoisti.
UN SISTEMA CHE NON DEGENERA
Bisogna abbandonare un sistema degenerativo dove sono i più egoisti del paese a decidere per tutti e contribuire a promuovere un nuovo sistema che considera il naturale individualismo dell’uomo ma non lo estremizza. Un sistema stabile che sia immune alla progressione e all’accentramento del potere lasciando libertà a tutti. Non possiamo evitare definitivamente che ci possano essere persone malate, bugiarde e avide di potere che bramino alla poltrona del comando. Però le leggi del sistema sociale, al contrario degli impulsi innati dell’uomo, non sono immutabili, e possono essere cambiate nel corso degli anni.
Modifichiamo i posti di potere, non cerchiamo un uomo santo.
Come nasce un posto di potere nei sistemi civili e democratici? Nasce dall’accettazione dei cittadini di lasciarsi gestire, a vari livelli, dalle autorità che possono promulgare leggi ed imporle con le forze dell’ordine verso gli individui che hanno volontà diverse. Il potere delle autorità politiche regola sia l’espressione dei cittadini (manifestazioni, scioperi, regolamentazione del web, leggi elettorali, forze dell’ordine, magistratura) sia le informazioni che i cittadini ricevono (leggi sulle televisioni, sull’editoria, sul web, sulle pubblicità, ecc..). Agendo su questi punti nevralgici si aumenta sempre di più la distanza dal cittadino al centro di potere che acquisisce autonomia come fosse una casta a sé. Se poi un politico ha interessi anche nell’economia o nei media il processo diventa più rapido, e agisce direttamente sui media per acquisire consensi con le tecniche di controllo delle masse (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/come-controllare-le-masse-1introduzione.html).
In sostanza chi ha un forte potere può imporre la propria volontà sugli altri, ed esprimere senza troppe limitazioni gli istinti individualisti che abbiamo definito inizialmente, è quindi il posto ambito per eccellenza dalle persone più egoiste e individualiste della popolazione. Se abbiamo un grandissimo faro sopra la città, le falene si dirigeranno lì a migliaia e combatteranno fra di loro per mantenere il posto più vicino alla grande luce. Abbiamo provato a limitare la libertà delle falene e a negare l’esistenza di certi istinti, ma alla fine tutto torna come prima… Perché non prendiamo atto dei nostri istinti e non spegniamo il faro? Più la luce viene abbassata, più le falene si distribuiscono liberamente fra le lampade delle case vicine.
Il principio è molto semplice: I colossi economici e i politici più egoisti si rivolgono naturalmente verso qualsiasi accentramento di potere allo scopo di circoscrivere i propri guadagni a scapito dei semplici cittadini che hanno delegato la scelta ad altri. Ogni sistema che permette qualsiasi tipo di gerarchia di potere, dove un gruppo di persone è delegato dagli altri per scegliere, permette all’istinto individualista dell’uomo agire sugli altri e determina, esteso su larga scala, i problemi dell’accentramento progressivo e dello sfruttamento.
Non esiste nessuna altra soluzione. Per fermare il capitalismo bisogna avere un sistema senza potere e autorità. Ma cosa significa un mondo senza potere?
PERCHE’ IL POTERE CRESCE?
http://www.youtube.com/watch?v=z8l9vd28M9M&eurl=http%3A%2F%2Feccocosavedo.blogspot.com%2F2009%2F05%2Fsoluzione-al-capitalismo.html&feature=player_embedded
Finché il mio istinto egoista mi porta a tenere una mela più degli altri il male è circoscritto, ma quando alcuni gruppi controllano mezzo mondo mentre la maggior parte delle persone vive di stenti e ogni giorno 30.000 bambini muoiono per problemi legati alla povertà (la metà dei decessi per FAME!) allora il problema è immenso. Per agire sull’origine del potere su scala mondiale, bisogna capirne bene l’essenza. Come si rafforza il potere a livello mondiale? Quali sono le dinamiche mondiali per cui si arriva dalla mela al mondo? Perché gli istinti egoistici dell’uomo si diffondono sempre di più a scapito degli altri istinti? E quale è il motivo essenziale di tale progressione?
La vita degli individui in società è fatta di interazioni: Dagli altri verso me, e da me verso gli altri. Ognuno può ascoltare, decidere e agire.
L’accentramento progressivo del potere su scala mondiale si crea quando le interazioni fra gli uomini, in ogni possibile direzione, vengono mediate o controllate.
Agire: Più la la facoltà di scegliere è indiretta, più l’istinto individualista avrà potere di sfruttare.
Ricevere: Più le informazioni che abbiamo sono mediate, più l’istinto individualista avrà potere di sfruttare.
Sia in un senso che in un altro non deve determinarsi alcun gruppo di controllo, perché sarà inglobato dalla travolgente progressione mondiale del capitalismo, influenzando tale mediazione per accaparrarsi sempre più potere a scapito degli altri. Ogni organo che freni, separi, diriga o organizzi lo scambio di informazioni e azioni favorisce l’accentramento di potere progressivo e quindi, lo sfruttamento a cascata di chi ha meno potere.
IL DENARO VALE OVUNQUE
Ogni nazione è sovrana solo nel suo territorio e agisce nei suoi limiti, il denaro invece non conosce barriere. Il suo potere non si ferma di fronte alle frontiere degli stati e la progressione del capitalismo agisce a livello mondiale. In parole povere la legge del denaro si impone a livello mondiale arrivando ai politici di ogni nazione, mentre quella politica agisce solo all’interno della singola nazione. Si creano così nazioni ricche e nazioni sempre più povere e il problema in senso generale non viene mai affrontato.
Il problema del capitalismo non potrà mai essere risolto da un singolo stato, infatti, il primo fattore di mediazione nelle interazioni del mondo è quello esercitato dai singoli stati con leggi diverse.
PRIMA LA VITA
Gli Stati Uniti, da soli, potrebbero sfamare ogni essere umano nel mondo, mentre un quarto del cibo prodotto dagli USA è sprecato…
Se la parte più povera e debole del mondo, quella che vive quotidianamente con il problema della fame, della sete, delle malattie, avesse deciso per se stessa, è impossibile che avrebbe scelto la propria morte e dei propri figli, questo dimostra con estrema chiarezza che esiste un sistema che permette lo sfruttamento, infatti un piccolissimo gruppo di uomini, non solo ha da mangiare e da bere, ma può comprarsi interi partiti politici, intere aziende, o intere nazioni.
Se ognuna delle persone del mondo potesse decidere per uno, sulle questioni della dignità e dei diritti umani, dove tutti siamo uguali, ci sarebbero una stragrande maggioranza di persone, specialmente quelle povere e sfruttate, che con una energia enorme darebbero la propria scelta per non fare morire il proprio figlio di sete, per non vivere da sfruttati, per vivere nella libertà.
Sulle questioni universali della qualità della vita, della sicurezza, della salute, della libertà, nessun uomo ha più autorità di un altro. Nessun uomo ha l’autorità di negare ad un altro il diritto di vivere, nessuna ideologia, né legge, ne iter burocratico può elevarsi al di sopra della vita.
L’ORIGINE DELLO SFRUTTAMENTO: LA DELEGA
Perché siamo arrivati a questo punto? Perché abbiamo delegato le decisioni ad altri, e questi pochi che decidono per tutti sono stati corrotti. Come è naturale per l’uomo, hanno preferito la propria sicurezza individuale e ricchezza a scapito della maggioranza.
Il problema del capitalismo nasce nel momento in cui noi deleghiamo un piccolo gruppo di potenti a scegliere i dettagli per noi. I problema non è quale politico o ideologia scegliere, il problema è che noi non possiamo più scegliere altro che simboli. La madre il cui bambino muore di fame, di fatto non ha scelto.
Se non esistessero affatto partiti politici o gruppi che decidono le leggi per noi, e ogni cittadino scegliesse per UNO, allora anche un colosso economico potentissimo non avrebbe nessun gruppo limitato da poter corrompere, e non potrebbe esistere lo sfruttamento del debole su larga scala. Tutti sarebbero liberi di arricchirsi, ma senza nessuno da corrompere, gli istinti individualistici dell’uomo non avrebbero la struttura per degenerare.
Tutti i cittadini del mondo devono decidere direttamente sulle questioni universali dell’uomo e devono avere accesso diretto alle informazioni.
Nelle democrazie antiche era impossibile fare decidere istante per istante ogni cittadino per ogni tema della società, allora si è dovuta creare creare una catena di deleghe fino a chi governava. Questo problema oggi non esiste più, la tecnologia permetterebbe facilmente ad ogni cittadino della terra di esprimere direttamente la propria opinione istante per istante. Dobbiamo essere noi stessi i primi ad occuparci della nostra salute, dell’educazione, della qualità della vita, della nostra libertà. Se lasciamo che altri lo fanno per noi, non abbiamo la garanzia che mettano sempre in primo piano le nostre esigenze.
DEMOCRAZIA DIRETTA MONDIALE
Non esiste altra soluzione, finché crediamo alla necessità di un padre buono che decida per noi, sempre più persone saranno sfruttate da pochi, vivranno nello stress, negli stenti o addirittura nella fame. Non dobbiamo immaginare sistemi fantapolitici del futuro. Nel costruire un nuovo sistema sociale, come quando dalla monarchia si è passati alla repubblica, si comincia con gettare prima le linee guida come ad esempio quelle sulla libertà e uguaglianza, e poi tutti i dettagli superficiali verranno naturalmente da queste basi.
Tutti i problemi del capitalismo saranno risolti senza violenza una volta che la maggior parte del mondo né capisce il nocciolo e non accetta più di delegare le proprie vite ad altri.
1. Ogni cittadino del mondo è libero di scegliere direttamente partendo dalle questioni dei diritti universali.
2. I media sono patrimonio dell’umanità, di ogni essere vivente, e per questo devono essere favoriti e completamente liberi.
In quel momento il capitalismo perderà di significato e la coscienza collettiva gli riconoscerà il posto che ha all’interno del resto della vita. E queste cose saranno insegnate nelle scuole. Chi vuole essere ricco potrà tranquillamente farlo. Se l’informazione è distribuita, il sociale, la salute, la libertà, l’istruzione, e l ‘educazione è garantita, a quel punto non si crea una divisione progressiva fra la massa sfruttata e una casta che controlla. Il potere economico in quel momento è inserito stabilmente all’interno della struttura sociale senza possibilità che si accentri.
Chi sceglie per noi, naturalmente, ha interesse a mantenere il potere e non promuove queste informazioni. Con il potere dei media cerca di influenzare le masse per fagli credere che solo quei pochi intelligenti ed esperti possono risolvere i problemi per te, che i media sono liberi, che è impossibile oltrepassare il sistema del mondo diviso in nazioni, che non possiamo abbandonare le nostre abitudini ecc…
PICCOLI PASSI
Se abbiamo capito che esiste un unica soluzione al problema che coinvolge il mondo, allora ogni piccola scelta che facciamo sarà verso quella soluzione. La somma di pochi piccoli passi permetterà ad altri di farne di più e più rapidamente innescando una reazione a catena. Evitiamo di cercare il politico o il partito santo e non demonizziamo quello egoista, cerchiamo di promuovere un approccio verso il problema, senza essere coinvolti emotivamente nell’appartenenza ad un partito. L’intelligenza non ha bandiera.
Cosa possiamo fare per iniziare? Ecco dei piccoli esempi di principi di base da diffondere in rete o in qualsiasi canale libero.
A:NON DELEGARE LA TUA SCELTA: Abolire i partiti e ragionare “a problemi”. Diminuire il potere dei Politici, diminuire i loro campi di scelta e le loro responsabilità a favore di scelte sempre più dirette. Equiparare i loro stipendi a quelli del pubblico impiego, evitare qualsiasi conflitto di interessi: Nessuna facoltà verso i Media o verso alcun Azienda.
B:AVERE ACCESSO ALLE INFORMAZIONI: Deve passare il concetto che le informazioni libere e diversificate sono un diritto dell’umanità e i media non possono essere usati da privati per controllare le masse. Promuovere la rete e Abolire qualsiasi tipo di controllo e mediazione politica nell’informazione.
Anche quando i media fossero liberi, il senso comune mondiale plasmato e modellato ad arte per anni non cambierà istantaneamente, avrà bisogno di molto tempo per riacquisire timidamente la sensibilità dimenticata. I giovani la cui personalità si è già formata in questo periodo sono quelli che fra qualche decennio ci governeranno.
Quindi:
- Promuovere ogni aspetto della vita che impedisce di farsi controllare dai media e spingere perché facciano parte dell’educazione di base di ogni bambino: La riflessione individuale, la sensibilità, l’altruismo, l’ascolto, la cooperazione, l’intelligenza fuori dal coro, la ragione, la cultura, l’arte, l’istruzione, e le libertà di esprimersi in tutte le maniere, dalle manifestazioni al dichiarare apertamente i propri pensieri anche diversi da quelli delle autorità.
- Fare conoscere le tecniche di controllo delle masse (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/come-controllare-le-masse-1introduzione.html) e quali aspetti ne favoriscono il controllo: L’istinto, l’invidia, l’aggressività, la furbizia, l’orgoglio, la determinazione, la competizione, seguire le autorità e aspettarsi punizioni o controlli, i metodi del branco, della piazza e del linciaggio pubblico.
Il mondo cambierà in questa direzione, e nessun colosso economico muoverà un dito per perdere guadagni. Sta a noi singoli individui fare del nostro meglio per rendere più vicina possibile questa rivoluzione non violenta né ideologica. Io ho cercato di dare il mio contributo in questa maniera,
Marco Canestrari.
LINK (http://www.thepopuli.it/2009/07/quella-della-mente-e-la-rivoluzione-piu-difficile/)
Quella della mente è la rivoluzione più difficile.
di F.Reggio
L’Italia è un paese con potenzialità enormi. Territorio, clima, cultura, arte, creatività, ingegno, talento: queste nostre ricchezze e virtù ci offrono la possibilità di progettare un futuro migliore, che si inscriva all’interno di uno sviluppo equo e sostenibile. Turismo ecologico, energie alternative e rinnovabili, raccolta differenziata dei rifiuti, eco-edilizia, queste sono solo alcune delle opportunità che il presente ci offre. Alla guida del paese abbiamo però una classe politica e imprenditoriale che, nel suo insieme e tranne poche eccezioni, è auto-referenziale, corrotta, rapace, litigiosa e senza una chiara visione del futuro. Questa debole leadership, che ha bisogno di mostrare i muscoli per sentirsi al sicuro, dimostra di non saper cogliere le opportunità, di non essere in grado di trasformare le potenzialità in atto e perciò, in ultima analisi, di non saper rispondere alle sfide che l’economia globale impone. Il paese ne soffre, la stagnazione economica dilaga, la disoccupazione cresce e il crimine organizzato prospera.
Questo ragionamento sembra filare, ma è davvero tutto qui? Si può additare solo l’elite politico-imprenditoriale come causa di tutti i mali? O non ci saranno forse responsabilità più diffuse, atomizzate, sociali e individuali, che contribuiscono a creare il clima in cui questo lassismo, questa cronica mancanza di proposte e di realizzazioni si rafforzano?
Una società che mette alla guida dello stato un imprenditore con un passato torbido quanto il suo presente non si fa certo onore, ma neanche un buon servizio. E se per di più costui controlla la quasi totalità dei media e delle entrate pubblicitarie del mercato interno, quali ne saranno le ripercussioni politico-sociali? L’italiano medio sembra non essere scalfito dal conflitto d’interessi, dalla sua pericolosità, che ha portato tutte le democrazie occidentali a bandirlo. Semplicemente non se ne occupa, non è affar suo, intento com’è ad annaffiare il suo orticello. E neppure si accorge che l’accolita di servi fedeli e di giullari di cui il re-magnate si è circondato, collocati ad arte in posizioni di potere mediatico e politico, su suo mandato e con l’alibi di emergenze e innovazioni, sta in realtà massacrando la convivenza civile, obliterando la giustizia ed imbavagliando l’informazione libera. Questa mancanza di prospettiva sociale, di senso dello stato che affligge quasi tutti, che rende quasi tutti complici, è forse il problema fondamentale della società italiana.
Un problema che parte da lontano. L’avvento del fascismo, un’altra creazione tutta italiana, fu accolto da una società sopita. Pochi coraggiosi si opposero al regime. Carcere, esilio o addirittura la morte furono il prezzo che pagarono. Ma il loro esempio, lo slancio ideale che innescò la Resistenza, e infine portò alla liberazione dal fascismo, oggi purtroppo illumina e guida solo una minoranza. La coscienza nazionale sembra aver dimenticato i pericoli insiti nell’affidare a un uomo solo, a un duce, a un caudillo, le sorti del proprio futuro. Le conseguenze, per chi si opponeva allo status quo, erano allora più feroci e plateali: carcere, azioni punitive, esecuzioni sommarie. Oggi il potere è più raffinato, ha come alleato un benessere diffuso. E allora ti corrompe, ti compra, ti dice cosa devi pensare, cosa ti piace e cosa devi acquistare. Ma se continui a opporti, se non senti ragioni e ti rifiuti di essere un semplice ingranaggio di questo meccanismo, allora non disdegna neppure la violenza. D’altronde il fine giustifica i mezzi.
Con l’avvento di Internet e di un’informazione libera e capillare, nessuno può più giustificare la propria apatia sociale con l’ignoranza, fingere di non sapere cosa stia accadendo qui e ora. Oggi basta avere un computer per confrontarsi con una messe d’informazioni e dati apparentemente illimitata. Certo, bisogna saper discernere, ma questo vale per i libri come per i giornali. La Rete però non è passiva, tutti possono diventare agenti del cambiamento, capaci di intervenire sul presente. La Rete arriva direttamente a casa, mette in contatto persone vicine e lontane, consegna notizie in tempo reale, non filtrate dai professionisti dell’informazione. Non è imbavagliata dal potere, come oggi accade invece alla maggior parte dell’informazione giornalistica in Italia. Permette un confronto con idee simili e diverse, favorisce una crescita collettiva, per arrivare a una società che sia artefice del proprio presente e del proprio futuro, che lo sogna e lo realizza attraverso le istituzioni rappresentative che decide di darsi. E manda a casa chi si oppone al cambiamento.
La classe dirigente nostrana ha basato sul clientelismo il proprio potere, elargendo favori in cambio di voti. Ma perché questo sistema di potere funzioni e prosperi, occorrono “clientes”, dei postulanti, e non dei cittadini consapevoli dei loro diritti e doveri. Occorre che, nella mentalità generale, la furbizia abbia preso il posto dell’onesta’, l’adulazione prevalga sul merito, l’egoismo vinca sull’altruismo, l’eccesso stravolga il senso della misura, la giustizia sia ridotta a tecnicismi di “azzecca-garbugli”.
Bisogna opporsi con forza a questo corto circuito etico, a questo rovesciamento dei valori, resistere a questo degrado, se si vuole sognare e realizzare un futuro migliore. Bisogna cessare di essere “clientes”, emanciparsi, diventare a tutti gli effetti cittadini del nostro paese. Per innescare questo processo è necessario che una rivoluzione della mente avvenga in ciascuno di noi, senza dimenticare che quella della mente è la rivoluzione più difficile.
trallallero
27-07-2009, 15:01
{|e;28360759']Bisogna opporsi con forza a questo corto circuito etico, a questo rovesciamento dei valori, resistere a questo degrado, se si vuole sognare e realizzare un futuro migliore. Bisogna cessare di essere “clientes”, emanciparsi, diventare a tutti gli effetti cittadini del nostro paese. Per innescare questo processo è necessario che una rivoluzione della mente avvenga in ciascuno di noi, senza dimenticare che quella della mente è la rivoluzione più difficile.
In pratica sta dicendo che bisogna cessare di essere italiani :stordita:
Io ho la dimostrazione pratica del lavaggio di cervello delle masse ogni volta che vado a trovare i miei e salta fuori un tema di attualità.
L'ultima volta ho detto a mia madre che volevo regalare a mio padre, per il suo compleanno, ormai prossimo, il giornale di Travaglio.
Mi ha risposto "ma chi, quello che fa la trasmissione con Santoro?"
Al mio "si" è seguita una sua espressione di schifo, con tanto di spiegazione: "non lo possiamo soffrire, è così FAZIOSO!".
:nono:
:cry:
Io ho la dimostrazione pratica del lavaggio di cervello delle masse ogni volta che vado a trovare i miei e salta fuori un tema di attualità.
L'ultima volta ho detto a mia madre che volevo regalare a mio padre, per il suo compleanno, ormai prossimo, il giornale di Travaglio.
Mi ha risposto "ma chi, quello che fa la trasmissione con Santoro?"
Al mio "si" è seguita una sua espressione di schifo, con tanto di spiegazione: "non lo possiamo soffrire, è così FAZIOSO!".
:nono:
:cry:
Hai tutta la mia solidarietà :cry:
zerothehero
27-07-2009, 18:06
Il tronista è il lavoratore perfetto per la televisione.
Presta il suo lavoro e il suo tempo gratis, non c'è bisogno di pagarlo, nè di scritturarlo.
Poi si rifà con le serate in discoteca (5-1000-2000 euro a serata) e i servizi nelle riviste.
Va bene per la rete e va bene per chi lo produce il programma. (mi pare che sia la FA.SCI.NO. di Maria de Filippi).
E va bene per il telespettatore, visto che lo share di "uomini e donne" (di imitazione della realtà, che poi altro non sono che la versione aggiornata dei fotoromanzi) è piuttosto alto.
zerothehero
27-07-2009, 18:09
Mi ha risposto "ma chi, quello che fa la trasmissione con Santoro?"
Al mio "si" è seguita una sua espressione di schifo, con tanto di spiegazione: "non lo possiamo soffrire, è così FAZIOSO!".
:nono:
:cry:
Ha ragione, Santoro è il re della faziosità. :D
zerothehero
27-07-2009, 18:13
Constant.
"Il pericolo della libertà antica era che gli uomini, attenti unicamente ad assicurarsi la partecipazione al potere sociale, vendessero a troppo poco prezzo i diritti e le soddisfazioni individuali. Il pericolo della libertà moderna è che, assorti nel godimento della nostra indipendenza privata e nel perseguire i nostri interessi privati, rinunciamo troppo facilmente al nostro diritto di partecipare al potere politico" (La libertà degli antichi comparata a quella dei moderni).
Va però detto che Constant è meno radicale di Jale..visto che gli va benissimo la liberaldemocrazia rappresentativa (della Nazione, non di tipo delegato)
Ha ragione, Santoro è il re della faziosità. :D
Fazioso quanto il tribunale di Roma e l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni? :rolleyes:
Ha ragione, Santoro è il re della faziosità. :D
:mbe:
Si riferiva a Travaglio...
E non mi venire a dire che Travaglio è fazioso, per favore.
Mi si accappona la pelle.
OT
approfitto perchè ti becco solo ora
un saluto all'utente "Gemma Gemmi" :sofico: :sofico:
:Prrr: :Prrr: :D
/OT
zerothehero
28-07-2009, 13:25
:mbe:
Si riferiva a Travaglio...
E non mi venire a dire che Travaglio è fazioso, per favore.
Mi si accappona la pelle.
Che mi frega di Travaglio?
Io ho parlato di Santoro, che è fazioso fino al midollo. :fagiano: ..se poi lo vedo è perchè quantomeno le sue trasmissioni non sono saporifere.
Altro articolo interessante:
Alla gente piace essere (mal) governata?
http://www.terranauta.it/a1283/l_urlo/alla_gente_piace_essere_mal_governata.html
Altro articolo interessante:
Alla gente piace essere (mal) governata?
http://www.terranauta.it/a1283/l_urlo/alla_gente_piace_essere_mal_governata.html
Bell'articolo, rilancio con un nuovo appunto di Marco Canestrari (http://www.facebook.com/HeeledJim?ref=nf)
L’Importanza di non Uniformarsi
Cooperare nella Diversità (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/07/limportanza-di-non-uniformarsi.html)
Siamo abituati è vero,
Negli usuali sistemi politici il singolo individuo non ha un vero potere sociale, siamo abituati a doverci unire in gruppi creando coalizioni sempre più ampie per acquisire il peso necessario a dare vita alle nostre idee su scala nazionale o mondiale.
Utilizzando questo metodo, nei piani alti del potere dove si muovono i capitali, ogni singolo essere umano si trova rappresentato, da un partito o una coalizione nazionale, definita, con un simbolo ed un programma, pianificato tenendo conto delle preferenze di massa del momento.
Miliardi di singoli individui pensanti, con idee diverse e in cambiamento, si trovano così a doversi uniformare, rinunciando a una gran parte delle proprie idee personali. Dobbiamo scegliere in quale contenitore ci troviamo meglio, per poi rimanerci per un periodo definito. Inoltre, sappiamo tutti che i grandi partiti ed i capi da loro scelti, al giorno d’oggi, non possono essere più indipendenti dalle pressioni dell’enorme potere economico mondiale, dove alcune Corporations da sole, potrebbero “acquistare” (metaforicamente, parlando in termini di P.I.L.) intere nazioni europee ed extraeuropee. Con questo sistema, ci ritroviamo infine, a dover seguire i provvedimenti imposti dalle alleanze e dagli scambi fatti da i leaders delle coalizioni che si trovano in cima alla piramide del potere.
Questa distanza fra l’individuo e il potere, e questa costrizione innaturale dell’uomo negli “statuti” o “programmi” (nel caso ottimistico che il partito rimanga fedele agli elettori) dei gruppi più grandi che hanno il vero potere, riduce a zero la naturale RI adattabilità dei singoli verso gli infiniti nuovi stimoli che riceve continuamente.
Siamo abituati è vero, ci dicono che questa è la democrazia e a molti fa comodo, ma siamo veramente costretti ad unirci sotto un cappello comune e determinare questa struttura monolitica a partiti?
Come diceva Pierre Levy - L’ideale della democrazia non è l’elezione dei rappresentanti, ma la partecipazione del popolo alla vita della città – che stiamo invece, progressivamente perdendo.
L’Intelligenza Collettiva è la capacità di una comunità umana di evolvere verso una capacità superiore di risolvere problemi, di pensiero e di integrazione attraverso la collaborazione e l'innovazione.
Abbiamo già tutti gli strumenti per agire come collettività: Informarci e Informare, Sviluppare delle idee, Accrescere le Competenze, Insegnare, mantenere una Memoria di tutto, Scegliere Direttamente, Acquisire Fondi e Organizzare l’attuazione delle Soluzioni con dei metodi in cui partecipiamo attivamente ad un continuo cambiamento di tutta la struttura. Insomma, Le stesse facoltà che ha una vera intelligenza individuale, ma con una potenza enormemente superiore alla somma dei singoli.
Migliaia di gruppi stanno nascendo con gli stessi principi, orientati verso la soluzione dei problemi della società moderna. Le conoscenze si diffondono a macchia d’olio, affinando ogni giorno gli strumenti per permettere una cooperazione efficiente e libera, senza deleghe ne rappresentanti, in continuo e rapido miglioramento…
Gli strumenti già esistono, stanno aspettando che le masse prendano confidenza ed inizino a sfruttarli…
zerothehero
28-07-2009, 21:29
non sono saporifere.
soporifere. :confused:
soporifere. :confused:
O poco gustose :D http://www.google.it/search?q=saporifere&ie=utf-8&oe=utf-8&aq=t&rls=org.mozilla:it:official&client=firefox-a
http://pardo.ilcannocchiale.it/post/2307447.html
SUGGESTIONI TELEVISIVE
L’influenza della televisione è molto grande nei campi in cui la gente abbassa la guardia. Se i telegiornali cantano dalla mattina alla sera le lodi del governo, o passano il tempo a denunciarne le magagne, non per questo i telespettatori si convinceranno delle tesi dei giornalisti: è un campo in cui tutti sospettano la faziosità e nessuno crede a tutto quello che sente. Al contrario la televisione è irresistibile come modello per l’arredamento, le pettinature, i divertimenti, il comportamento sociale. Nessuno pensa di doversi difendere dai vizi di pronuncia, dagli errori di italiano, dalla sciatteria mentale che fluiscono dal piccolo schermo. Nell’uomo il principale organo di relazione con la realtà non è il cervello, sono gli occhi: e la televisione proprio agli occhi si rivolge. Essa non incide molto in campo intellettuale – e per questo le trasmissioni di Piero Angela non indurranno mai i telespettatori a rinunciare all’oroscopo – mentre è fin troppo efficace nel campo della suggestione. E tanto più convince quanto meno predica. Se si presenta Tremonti come un superministro, c’è ancora gente che lo reputa un incompetente nocivo. Se invece in una telenovela Kevin ama Samantha, ci saranno genitori, a Caltanissetta o a Portogruaro, che invece di chiamare i figli Giorgio e Luisa li chiameranno Kevin e Samantha.
La televisione pesa poi molto diversamente secondo che si tratti di un individuo o di un partito. In anni molto lontani (è morto nel 1979) ci fu un ministro – si chiamava Giuseppe Lupis - il quale, soprattutto da anziano, era purtroppo molto brutto. Se si fosse dovuto servire della televisione, per fare politica, non sarebbe potuto diventare nemmeno assessore a Bagnara Calabra. Kennedy invece ha battuto Nixon perché era biondo, di bell’aspetto, ed aveva un naso molto più regolare del suo concorrente. Lo stesso Obama è stato eletto sulla base del suo modo suggestivo di predicare e di promettere la luna (ma vagamente, senza specificare).
I partiti invece, mancando necessariamente del carisma che può avere una persona, beneficiano meno del vantaggio del piccolo schermo. Le idee non sono ciò che la televisione può comunicare meglio: la politica e l’economia, per il grande pubblico, rimangono astratte. E poiché, al contrario degli amori di Kevin e Samantha, influenzano la vita di tutti i giorni con le tasse, i servizi, la sicurezza, è alla fine sulla base di queste cose che la gente le giudica. La suggestione, in questo campo, vale solo per i fanatici.
Le emittenti private, in teoria assolutamente libere, sono costrette a tenersi lontane dalla faziosità. Una linea pesantemente berlusconiana – o antiberlusconiana – disgusterebbero parecchi spettatori e farebbe perdere audience. Il che non sarebbe grave se non diminuissero anche i ricavi della pubblicità. Emilio Fede, caso unico, rappresenta una nicchia e non rimane in onda per tutta una prima serata. Faziose possono al contrario essere le reti della Rai (che in teoria non sarebbero libere di schierarsi politicamente) perché la Rai vive anche di canone. Essa può dunque permettersi un interminabile spettacolo come quello di Michele Santoro: anche se non è detto che sia un vantaggio, per la sinistra. Il tribuno e la sua banda rischiano infatti di convincere chi è già convinto e di urtare parecchi incerti, ottenendo un effetto contrario alle intenzioni.
Se fosse vero che Berlusconi al potere dispone di 3+3 televisioni, e se fosse vero che le televisioni fanno vincere le elezioni, come fantastica l’opposizione, bisognerebbe poi spiegare come mai il Cavaliere ha perso le elezioni nel 1996 e nel 2006. La verità è che la gente ha più senso critico di quanto non si creda. Il televisore è fondamentalmente un elettrodomestico che produce fiction. Alla fine tra Crozza che imita Brunetta e Brunetta personalmente, si fatica a fare distinzione.
Alle elezioni del 2008, quanto meno a Napoli, la distinzione l’ha fatta la spazzatura.
Le emittenti private, in teoria assolutamente libere, sono costrette a tenersi lontane dalla faziosità. Una linea pesantemente berlusconiana – o antiberlusconiana – disgusterebbero parecchi spettatori e farebbe perdere audience. Il che non sarebbe grave se non diminuissero anche i ricavi della pubblicità. Emilio Fede, caso unico, rappresenta una nicchia e non rimane in onda per tutta una prima serata. Faziose possono al contrario essere le reti della Rai (che in teoria non sarebbero libere di schierarsi politicamente) perché la Rai vive anche di canone. Essa può dunque permettersi un interminabile spettacolo come quello di Michele Santoro: anche se non è detto che sia un vantaggio, per la sinistra. Il tribuno e la sua banda rischiano infatti di convincere chi è già convinto e di urtare parecchi incerti, ottenendo un effetto contrario alle intenzioni.
Un uso CRIMINOSO VS 350.000 euri al dì...
Comunque imho l'articolo è abbastanza in contrasto con sè stesso, da un lato dice che le persone sono abbastanza anestetizzate da Kevin e Samantha da non voler nemmeno vedere o ascoltare tutto il resto, d'altro canto sostiene che invece hanno più senso critico di quanto si creda...
...che poi, dove si è mai vista una rete antiberlusconiana? Ma nemmeno direttamente berlusconiana, la propaganda è fatta in maniera più sottile e subdola.
matrizoo
30-07-2009, 13:29
http://pardo.ilcannocchiale.it/post/2307447.html
SUGGESTIONI TELEVISIVE
L’influenza della televisione è molto grande nei campi in cui la gente abbassa la guardia. Se i telegiornali cantano dalla mattina alla sera le lodi del governo, o passano il tempo a denunciarne le magagne, non per questo i telespettatori si convinceranno delle tesi dei giornalisti: è un campo in cui tutti sospettano la faziosità e nessuno crede a tutto quello che sente. Al contrario la televisione è irresistibile come modello per l’arredamento, le pettinature, i divertimenti, il comportamento sociale. Nessuno pensa di doversi difendere dai vizi di pronuncia, dagli errori di italiano, dalla sciatteria mentale che fluiscono dal piccolo schermo. Nell’uomo il principale organo di relazione con la realtà non è il cervello, sono gli occhi: e la televisione proprio agli occhi si rivolge. Essa non incide molto in campo intellettuale – e per questo le trasmissioni di Piero Angela non indurranno mai i telespettatori a rinunciare all’oroscopo – mentre è fin troppo efficace nel campo della suggestione. E tanto più convince quanto meno predica. Se si presenta Tremonti come un superministro, c’è ancora gente che lo reputa un incompetente nocivo. Se invece in una telenovela Kevin ama Samantha, ci saranno genitori, a Caltanissetta o a Portogruaro, che invece di chiamare i figli Giorgio e Luisa li chiameranno Kevin e Samantha.
La televisione pesa poi molto diversamente secondo che si tratti di un individuo o di un partito. In anni molto lontani (è morto nel 1979) ci fu un ministro – si chiamava Giuseppe Lupis - il quale, soprattutto da anziano, era purtroppo molto brutto. Se si fosse dovuto servire della televisione, per fare politica, non sarebbe potuto diventare nemmeno assessore a Bagnara Calabra. Kennedy invece ha battuto Nixon perché era biondo, di bell’aspetto, ed aveva un naso molto più regolare del suo concorrente. Lo stesso Obama è stato eletto sulla base del suo modo suggestivo di predicare e di promettere la luna (ma vagamente, senza specificare).
I partiti invece, mancando necessariamente del carisma che può avere una persona, beneficiano meno del vantaggio del piccolo schermo. Le idee non sono ciò che la televisione può comunicare meglio: la politica e l’economia, per il grande pubblico, rimangono astratte. E poiché, al contrario degli amori di Kevin e Samantha, influenzano la vita di tutti i giorni con le tasse, i servizi, la sicurezza, è alla fine sulla base di queste cose che la gente le giudica. La suggestione, in questo campo, vale solo per i fanatici.
Le emittenti private, in teoria assolutamente libere, sono costrette a tenersi lontane dalla faziosità. Una linea pesantemente berlusconiana – o antiberlusconiana – disgusterebbero parecchi spettatori e farebbe perdere audience. Il che non sarebbe grave se non diminuissero anche i ricavi della pubblicità. Emilio Fede, caso unico, rappresenta una nicchia e non rimane in onda per tutta una prima serata. Faziose possono al contrario essere le reti della Rai (che in teoria non sarebbero libere di schierarsi politicamente) perché la Rai vive anche di canone. Essa può dunque permettersi un interminabile spettacolo come quello di Michele Santoro: anche se non è detto che sia un vantaggio, per la sinistra. Il tribuno e la sua banda rischiano infatti di convincere chi è già convinto e di urtare parecchi incerti, ottenendo un effetto contrario alle intenzioni.
Se fosse vero che Berlusconi al potere dispone di 3+3 televisioni, e se fosse vero che le televisioni fanno vincere le elezioni, come fantastica l’opposizione, bisognerebbe poi spiegare come mai il Cavaliere ha perso le elezioni nel 1996 e nel 2006. La verità è che la gente ha più senso critico di quanto non si creda. Il televisore è fondamentalmente un elettrodomestico che produce fiction. Alla fine tra Crozza che imita Brunetta e Brunetta personalmente, si fatica a fare distinzione.
Alle elezioni del 2008, quanto meno a Napoli, la distinzione l’ha fatta la spazzatura.
questo articolo è un esempio di informazione libera eh:D
Master.Jimmy
30-07-2009, 13:53
limitare il potere di scelta d'acquisto è la base della pubblicità
cmq anche mettere in giro le notizie delle crisi, dei problemi e catastrofi proiettando sempre panorami più cupi, sono un ottimo mezzo di controllo:
la persone terrorizzate sono facilmente governabili e gestibili
OT
approfitto perchè ti becco solo ora
un saluto all'utente "Gemma Gemmi" :sofico: :sofico:
:Prrr: :Prrr: :D
/OT
eh? :stordita:
non sei tu su FB? :stordita:
limitare il potere di scelta d'acquisto è la base della pubblicità
cmq anche mettere in giro le notizie delle crisi, dei problemi e catastrofi proiettando sempre panorami più cupi, sono un ottimo mezzo di controllo:
la persone terrorizzate sono facilmente governabili e gestibili
Magari ti era sfuggito:
{|e;28322171']6. Repressione: Paura di Pensare (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/repressione-paura-di-pensare.html)
L’UTILIZZO DELLA FORZA
http://lh5.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifugtYbg9I/AAAAAAAAAhk/WZvP3hwhnNk/y_thumb%5B8%5D.jpg
"Non credo che i governi intendono fare qualcosa per porre fine alla paura, La paura è un capitale tremendo per i politici ed i mercati commerciali." - Z. Bauman 2008
Abbiamo già visto molte delle tecniche conosciute in sociologia, marketing e statistica per controllare le masse nei sistemi democratici moderni (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/come-controllare-le-masse-1introduzione.html), ora approfondiremo un aspetto fondamentale che è presente in tutte le forme conosciute di controllo politico ed economico: LA PAURA.
http://lh4.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifuhooOatI/AAAAAAAAAhs/Ilryk2gwaB4/repressione_thumb%5B21%5D.jpg
Nei regimi democratici, al contrario delle dittature totalitarie, si ha bisogno della “accondiscendenza” delle masse verso i provvedimenti e i modelli imposti dal regime. Ma come si fa ad ottenere che la massa stessa chieda di venire controllata con la forza? Come si può fare in maniera che la massa accetti che vengano represse le forme organizzate di dissenso dal modello imposto del regime, tenendo isolate le ideologie dannose all’immagine del leader? Presentata in questi termini non si può! Infatti nessun individuo, neppure nelle dinamiche degli impulsi elementari delle masse, vuole essere soggiogato. Ma c’è un istinto più forte di quello della libertà, di fronte al quale, ogni altro desiderio diventa secondario: La Paura per la propria Sicurezza. Accettiamo di buon grado una limitazione della libertà di fronte ad una emergenza per la nostra vita.
Vediamo in che maniera un regime democratico che già controlla parte della politica, dell’economia e dei media (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/cosa-e-il-conflitto-di-interessi.html), può accentrare, con gli anni, anche il potere di imporsi con la forza.
SIAMO IN PERICOLO, AIUTO!
http://lh6.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifujCo2hNI/AAAAAAAAAh0/cvnHq910lPQ/blog_manifesto_razzista_thumb%5B3%5D.jpg
La massa, per essere manipolata, deve percepire costantemente una situazione di minaccia fino a reagire in cerca di maggiore protezione. Quindi i media devono promuovere, negli anni, un massiccio bombardamento di notizie che diffondono un senso comune di insicurezza. Il paese deve essere vissuto come un luogo pieno di pericoli: gang giovanili, bullismo, ladri, assassini e stupratori vanno sempre bene.
Più la massa è impaurita, più saranno gestibili le sue reazioni istintive. Il terrore di venire aggrediti o derubati, di diventare poveri e l’incertezza per il futuro accentuano la reazione di isolamento dall’”altro” e ci aizzano verso politiche repressive e di sicurezza. Il Leader, dopo qualche mese, farà la parte del nostro salvatore in nome della concretezza e dell’efficienza. Accetteremo di aumentare il potere del leader, di promuovere le forze dell’ordine (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-4-il-regime-non-ce.html) e militari, anche rivalutando la loro immagine tramite la televisione e i media.
http://lh6.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifukJA-2tI/AAAAAAAAAh8/cxRsWK-t7IA/12_thumb%5B10%5D.jpg
Ecco il nocciolo: Una volta che deleghiamo al leader sempre più potere di controllare e reprimere con la forza, non abbiamo più la facoltà di diversificare la delinquenza, dal dissenso verso il regime. Così il potere che abbiamo tanto voluto accentrare nelle mani di chi ci comanda, viene usato per forzarci a non generare proteste né idee dannose al regime.
PAURA DI PENSARE
http://www.youtube.com/watch?v=_t89sCNJnlQ
Esempio di come può venire presentata una protesta
http://lh4.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifulV4bk6I/AAAAAAAAAiI/tY91kGmTWn0/388893644_e5a9902f27_m_thumb%5B6%5D.jpg
Le manifestazioni vengono presentate da “inutili carnevalate” fino a “strumenti di guerriglia”. In TV vengono fatti vedere i danni causati dalla violenza dei manifestanti, i passanti colpiti, il bambino che piange, e spesso, i poliziotti feriti. La massa deve sentirsi spinta a chiedere maggiore forza dalle autorità competenti e deve concludere che manifestare non conviene ed è pericoloso, perché può trovarsi facilmente invischiata nella giusta reazione delle forze dell’ordine verso la violenza e l’inciviltà di chi manifesta. I motivi della manifestazione vengono presentati in secondo piano e alcune parole sostituite: Ad esempio “Disobbedienti” è più incisiva che “Pacifisti”.
http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifumLwjNwI/AAAAAAAAAiQ/9VZa0oaBPQw/1984-Big-Brother_thumb%5B1%5D.jpg
Ogni possibile espressione di dissenso (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-3-dividere.html) dai provvedimenti del regime viene rivista dai media e impacchettata come “negativa” o “minacciosa”. Si diffonde la paura di esprimere il proprio dissenso in pubblico, anche singolarmente. Chi esprime un’opinione che danneggia l’immagine di un potente, con un cartello o con un megafono, come sancito dalla costituzione, viene fermato ed allontanato dalle forze dell’ordine. I sindacati vengono indeboliti. Gli scioperi vengono resi virtuali o presentati come fonte di disagio per il paese, si evidenzia l’aspetto dannoso e stressante della mancanza del servizio piuttosto che spiegare le ragioni della protesta.
http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifunMaTWoI/AAAAAAAAAi0/rNpM5N5wuRo/s1600-h/il-puffo-furioso%5B7%5D.jpg
I Leader stessi, nei regimi dittatoriali, parlano con autorità e aggressività, spesso con minacce indirette o incutendo paure (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/cosa-e-l-editto-bulgaro.html). Non è raro vedere un leader rivolgersi ad un giornalista o ad un magistrato fuori dal coro con frasi tipo: “né parlerò sicuramente in parlamento!”, “questa sua azione rimarrà una macchia nella sua carriera!”, “Vergogna!”, fino a far sentire ai giornalisti una mancanza di tranquillità nel proprio posto di lavoro.
http://lh6.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifuoaRxAVI/AAAAAAAAAjM/Uc1ZzC-lpHs/solitudine_mani_acqua_grande_thumb%5B3%5D.jpg
In sostanza, un costante clima di terrore dove ognuno è sospettoso dell’altro e nessuno comunica è attualmente il modo più potente per perseguire obiettivi economici e politici. Il Potere di proteggere, viene usato da chi governa, come potere di reprimere il dissenso, e la guerra diventa la soluzione a tutti i nostri mali.
http://lh5.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/Sifupp3zSoI/AAAAAAAAAio/najym1gB3jM/Repressione%20marce%20sindacali_thumb%5B4%5D.jpg
“Solamente le azioni coerenti all'ideologia sono buone. Tutte le 'impurità' sono viste come originate dall'"esterno" (il mondo). Quindi, uno dei modi migliori per sollevarsi dal peso della colpa è di denunciarle con grande ostilità. Alla fine questo porta all'epurazione degli eretici, all'odio di massa e alle guerre sante. Il gruppo punterà il dito contro gli errori di tutti gli altri impianti di credenze, mentre pubblicizzerà la sua propria purezza.” - Jan Groenveld
...
non sei tu su FB? :stordita:
Chi?
non sei tu su FB? :stordita:
feisbüc?
si, mi sono iscritta per il gruppo di hwup, pensa te... :D
E non mi accettano come Gemma Gemma :rolleyes:
E se fossi la figlia di Giuliano? :D
Scusate, fine OT :fagiano:
Qualcuno è giunto ad ipotizzare che l'emotività si trasmetta per via feromonica, se corrispondesse al vero molti fatti troverebbero la loro logica spiegazione. Sempre fosse vero auguriamoci che nessuno mai scopra il modo di sintetizzare queste sostanze, le conseguenze sarebbero devastanti.
Esiste una coscienza collettiva, cfr. la storia della centesima scimmia.
Un altro articolo, sempre tratto dal blog (http://eccocosavedo.blogspot.com/) di Marco Canestrari (http://www.facebook.com/HeeledJim?ref=nf), sull'intelligenza collettiva:
Intelligenza Collettiva
una partecipazione qualitativamente superiore
http://lh3.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/Sm3jisTXtEI/AAAAAAAAA-A/NIf0MCQMACE/s1600-h/CIinternalflow5.jpg
«Non possiamo basarci sull’esperienza storica o sulla tradizione per fronteggiare problemi che non hanno precedenti. La filosofia politica non può aver già verificato e discusso la democrazia diretta in tempo reale nel cyberspazio perché la sua possibilità tecnica si è presentata solo dopo la metà degli anni ottanta.
La democrazia ateniese riuniva alcune migliaia di cittadini che incontravano e discutevano insieme in un luogo pubblico nel quale potevano recarsi a piedi. Quando sono nate le democrazie moderne, alcuni milioni di cittadini erano dispersi su un territorio esteso. Fu dunque praticamente impossibile far viverre una democrazia diretta su vasta scala.
La democrazia rappresentativa può essere considerata come una soluzione tecnica alla difficoltà di coordinamento. Ma nel momento in cui si presentano soluzioni tecniche migliori, non c’è alcuna ragione per non prenderle seriamente in considerazione.
I regimi pluralisti e parlamentari classici sono certamente preferibili alle dittature e il suffragio universale è sicuramente superiore al suffragio censitario. Tuttavia non bisogna feticizzare alcune procedure socio-tecniche particolari. L’ideale della democrazia non è l’elezione dei rappresentanti, ma la partecipazione del popolo alla vita della città.
Il voto classico non è che uno strumento. Perché non immaginarne altri, basati sull’uso delle tecniche contemporanee, che permettano una partecipazione dei cittadini qualitativamente superiore a quella assicurata dallo spoglio delle schede depositate nelle urne?»
Pierre Levy, L’intelligenza collettiva
Io lo vado dicendo da molti anni che l'attuale sistema in vigore nei nostri paesi non è democrazia ma una forma di oligarchia edulcorata e debitamente dissimulata e ci sono arrivato solo studiando la storia, ragionando sui fatti e ciò senza necessità di consulenze da parte di chichessia.
A parte il fatto che mi sa che non hai capito un razzo di tutto quello che è stato scritto finora :D comunque non tutti sono ancora così intelligenti - appunto per la mancanza finora di informazione - ma con lo stato attuale della tecnologia è possibile la comunicazione tra gli individui e la diffusione della conoscienza, anche chi non ha avuto finora la possibilità o la voglia di studiare come hai fatto invece tu. Dato che sei così scienziato, invece di vantarti dovresti cominciare a diffondere ciò che sai.
Io non sono "così scienziato", sono sempre stato appassionato di storia perchè da molto tempo ho intuito che nelle nostre esperienze passate sta scritto il nostro futuro. Accadranno, sostanzialmente, le stesse cose in un contesto diverso con sembianze diverse ma la sostanza sarà la medesima per chi la saprà vedere.
Ripeto, non tutti sono appassionati di storia, e come scritto e ribadito in vari articoli linkati, la gente spesso non è in grado nè di cercare nè di filtrare le totizie, le millemila notizie spesso distorte che vengono passate dai media, quindi per poter cambiare un po' le cose bisogna sfruttare le nuove tecnologie e la rete per poter dare la possibilità a tutti di accedere a diverse fonti di informazione.
Da anni lo vado diffondendo su questo forum e non solo, peccato che moltissimi siano tanto abituati a servirsi del pensiero altrui che non tengono in considerazione nulla che non sia collegato ad un link con qualche sito affine alle loro intime convinzioni.:asd: :asd:
Guarda, neanche ti rispondo... :rolleyes:
Che, poi, io non "abbia capito un Razzo" è una tua convinzione. A me pare proprio, invece, che tu parli di cose che conoscendole solo superficialmente e, di conseguenza, non sembri in grado di collegarle ad altre che sono. ad esse, perfettamente pertinenti come lo è il concetto di democrazia rispetto il concetto di controllo delle masse.:)
Magari io non le conosco bene, anzi, non le conosco affatto, erano dei concetti che mi rigiravano per la testa ma non sapevo che qualcuno aveva scritto qualcosa a riguardo, anche se lo sospettavo, in quanto non ho fatto studi pertinenti a questo. Però mi sa che ti è sfuggito il fatto che qui si parlava di tutto fuorché di oligarchia, mi sa che a questo punto hai sbagliato thred, aprine un altro dove eesprimi le tue teorie perché quelle espresse qui non sono quelle che dici tu.
P.S. Le teorie sono una cosa molto accattivante ma è sempre opportuno valutarne l'impatto con la realtà ed il primo ad applicare molti concetti che tu hai esternato è stato, guarda caso, proprio un certo ministro della propaganda del III reich per consolidare "democraticamente" una dittatura. Forse ti sfugge l'ironia che questo costituisce ma se ci rifletti bene finirai inevitabilmente, anche perchè il comunismo stesso ha poggiato le basi della sua esistenza su questi concetti, per recepirla. Sappi che oggi ritengo siamo in una condizione, per certi versi, analoga e che la finta democrazia che ha governato i nostri paesi sia vicina, per molte ragioni, al collassare ma è, forse, questione di decenni e non di mesi.
Mi sfugge l'ironia, ma su questo sono d'accordo :)
Se non sei appassionato di storia ti sarà molto difficoltoso comprendere effetti e correlazioni di quanto hai postato. Proprio nel nostro passato si possono valutare le conseguenze a posteriori di quanto hai postato seguendone la concatenazione rtra cause ed effetti.
Non concordo assolutamente con questo atteggiamento, di lasciare nell'ignoranza la gente ignorante invece di diffondere la cultura.
Ma anche no perchè, dopotutto, mi hai risposto.:D
Mi riferivo solo a quella frase
Semplicemente tu non riesci a collegarle ma abbi pazienza e rifletti, vedrai che finirai per comprendere gli stretti legami che per il momento ti sfuggono.
Un quadro è spesso, quando trattasi delle relazioni umane, composto da molte tessere e tutte sono legate tra loro da molteplici collegamenti e relazioni. Per comprendere devi cessare di analizzare una tessera alla volta, occupandoti dell'insieme e delle correlazioni tra le varie tessere, allora ti apparirà tutto molto più chiaro.:)
Ripeto, il punto non è capirlo o meno, il punto è che tu hai la tua teoria, mentre quella esposta in questo thread è tutt'altra.
Comunque trovo, perlomeno, curioso che tu sia d'accordo su qualcosa che è parte integrante di quanto hai contestato in precedenza.:)
Perché, bisogna per forza essere d'accordo in toto? Oppure mi è concesso essere d'accordo su alcune cose e altre no? Proprio di questo parlano anche le teorie esposte nei link (e scusa se linko, ma quel blog esprime benissimo i concetti che avevo nella mia testa ma non sapevo come formulare in maniera efficace ed efficiente) cioè che bisognarebbe smetterla di affidarsi a un partito, a dei rappresentanti o delle ideologie, ma cominciare a pensare sottoforma di problemi da risolvere a prescindere, è il popolo che deve contribuire direttamente, non delegare ad altri con il semplice voto. Il fallimento della democrazia attuale è anche il fatto che nessuno può sentirsi totalmente rappresentato da un partito, in quanto nessun partito rispecchierà completamente i pensieri di ognuno, e ciò contribuisce alla divisione e all'isolamento, in modo da concentrare poi le decisioni e la "maggioranza" nelle mani di pochi.
Quale ironia trovi in un simile discorso mi sfugge.:eek:
Quella di cui parli tu :read:
Forse ti sfugge l'ironia che questo costituisce
Dubito che tu abbia compreso il significato del passo cui ti riferisci, mi sono forse spiegato male ?. Se pensi che sia così sarò lieto di chiarire.
Una teoria deve esser compresa per poterla confutare secondo logica.
Perchè sono concetti facenti parte di un medesimo meccanismo e non è possibile disgiungerli. Il complesso può piacere o non piacere ma non è divisibile, se lo si vuole comprendere nella sua globalità, abitrariamente come si preferirebbe ed in barba a fatti dimostrati ampiamente dalla storia passata della nostra specie.
Spezzettare semplifica si i concetti ma toglie una parte di importanza basilare che è costituita dalle reciproche influenze delle varie e tante tessere di cui è composto un simile e complicato mosaico.
Ripeto, mi sembra che io parlo di patate e tu di cetrioli, non riusciamo ad intenderci... in questo senso ti ho scritto di aprire un nuovo thread per esporre le tue teorie, non dire che io non ho capito queste di questo thread. E' vero, non colgo appieno ancora i metodi di manipolazione perché non li ho mai studiati anche se li intuivo ancor prima di leggerli nero su bianco, ma non mi pare proprio che si parli di oligarchia dissimulata ed edulcorata, anzi, la teoria è l'assenza di partiti e simboli a favore della partecipazione attiva del singolo cittadino con la politica del proporre e del fare, cosa attuabile solo diffondendo l'informazione e soprattutto la conoscenza delle tecniche manipolative precedentemente esposte (ma le hai lette o sei saltato subito a conclusioni?).
Buonanotte, parlare con i sordi è difficile ma ancor più difficile è il tentare di farlo con chi, pur sentendoci benissimo, non vuole proprio ascoltare.
Le tecniche manipolative le conosco, se vuoi fare una capatina, leggendoti i miei post, nel thread che si occupa della visita dei carabinieri ai partiti che sostengono la giunta pugliese e in quello della escort superstar te ne accorgi, se sarai sufficientemente acuto e malizioso, subito.
Colgo l'occasione per salutarti, ciao.
AcutO e maliziosO? :stordita:
Comunque, appena ho tempo mi faccio un giro nei thread sulle zoccole e sui carabinieri, che vedo che già sono belli lunghi e non li ho seguiti dall'inizio...
Sarà che io mi faccio influenzare da Travaglio, anche se a me piace pensare che ciò che mi frulla per la testa sono le stesse cose che lui espone così bene, ma quest'intervista quando la vidi mi era piaciuta assai, e mi pare che in questa discussione calzi a pennello:
http://www.youtube.com/watch?v=wITNoY18MNs
http://www.youtube.com/watch?v=I9xr6Ur_tM0
Lilunyel
01-08-2009, 06:53
Spezzettare semplifica si i concetti ma toglie una parte di importanza basilare che è costituita dalle reciproche influenze delle varie e tante tessere di cui è composto un simile e complicato mosaico.
Ben detto. La verità è la somma delle singole realtà che la compongono e, soprattutto, delle loro relazioni.
cit. Il vero è l'intero.
Cmq io sono tendanzialmente d'accordo con l'utente Platone nel volere un governo di filosofi (leggasi un governo tecnico al riparo assoluto da conflitti di interesse); questa democrazia è un epic fail... ogni volta che uno dei due bracci della bilancia comincia a vacillare, degenera sempre in una dittatura-soft-mediatica. Ma questa non è solo la storia recente italiana, sta accadendo in molte altre parti del mondo (pure quello occidentale, sì), pur non con questa strafottenza e sfacciataggine nostrana.
Lilunyel
01-08-2009, 10:21
@Proteus: guarda, senza arrivare agli estremi (nel bene e nel male) che hai sperimentato tu, solo dalla "pura osservazione" sono arrivato alle tue stesse conclusioni. Ovviamente l'auspicio che ho fatto è pura utopia e non ci ho mai creduto per un istante... cmq sì, in linea di massima son d'accordo con quel che dici. Tanto per citarne un altro: homo homini lupus. :asd: (ok, la "giornata filosofia" è finita. :p )
blamecanada
01-08-2009, 11:06
Ben detto. La verità è la somma delle singole realtà che la compongono e, soprattutto, delle loro relazioni.
cit. Il vero è l'intero.
Cmq io sono tendanzialmente d'accordo con l'utente Platone nel volere un governo di filosofi (leggasi un governo tecnico al riparo assoluto da conflitti di interesse); questa democrazia è un epic fail... ogni volta che uno dei due bracci della bilancia comincia a vacillare, degenera sempre in una dittatura-soft-mediatica. Ma questa non è solo la storia recente italiana, sta accadendo in molte altre parti del mondo (pure quello occidentale, sì), pur non con questa strafottenza e sfacciataggine nostrana.
Per eliminare ogni conflitto d'interessi, basta far sí che nessun interesse privato sia cosí forte da poter prevalere sugli altri.
Se il potere è equamente suddiviso, è assai difficile che qualcuno prevalga sugli altri.
Sul governo dei filosofi sono d'accordo solo a patto di essere io il filosofo. Assicuro di conoscere perfettamente l'idea del Buono, al contrario degli altri sedicenti filosofi :O.
blamecanada
01-08-2009, 13:22
Insomma, una cosa simile alla democrazia diretta, quella vera ndr, nella quale i cittadini stessi votavano direttamente le leggi proposte dal governo, si riunivano nel teatro ove andava in scena la commedia del governare, senza intermediari. Purtroppo, anche in questo ambito, le lobby avevano sempre o quasi il sopravvento, pur limitate nella quantità di danni da esse provocabili, perchè riuscivano sempre ad intortare gli ingenui boccaloni del caso.
Io non parlo del potere formale, parlo del potere effettivo.
Una lobby è un gruppo di potere. Un gruppo di potere formato da poche persone, si può formare solo se quelle persone hanno singolarmente piú potere delle altre.
Se il potere effettivo è suddiviso in modo abbastanza uniforme, l'unica lobby che si può formare è la maggioranza.
blamecanada
02-08-2009, 00:24
Permettimi di dubitarne, in teoria hai senz'altro, non ho mai inteso negarlo, ragione ma nella realtà credo che le cose stiano diversamente.
P.S. Le sottolobby formate dalle, per usare una definizione corrente nei partiti, correnti dove le metti ?. Se alcune si accordano tra loro non siamo di nuovo ad uno squilibrio ?. Inoltre il sottogruppo composto da persone con maggior potere costituisce già un embrione di conflitto d'interessi. Inutile negare che tutto scaturisce dalla nostra natura prettamente individualista ed avida.
Se il potere è suddiviso in modo tendenzialmene egualitario, qualora si formi un gruppo di potere, si nota, e gli altri hanno tutto l'interesse a combatterlo.
Se gl'interessi economici sono frammentati, vige una “concorrenza” tra i poteri, e chiunque tenti di acquisirne di maggiore oltre un certo limite si ritrova contro tutti.
LINK (http://italianimbecilli.blogspot.com/2009/08/la-televisione-e-la-menzogna-permanente.html)
La televisione e la menzogna permanente
Tutto ciò che l'italiano medio conosce, lo deve alla televisione. Ma l'italiano medio non sa che la televisione mente in modo sistematico o, se lo sa, se ne infischia e se la beve tutta. La televisione è nata per mentire e vendere fumo, è nata per fare propaganda, per soggiogare in maniera subdola le coscienze, per poterle modificare.
Chi crede di informarsi accendendo il televisore è solo un ingenuo.
Occorre sapere che la tv è sempre manipolata e maipolante e che i programmi sono progettati per un pubblico di 12 anni di età media. Questo non lo diciamo soltanto noi, ma fior di studiosi.
Ora si dà il caso che il primo ministro del nostro governo detenga il potere di tutte le reti nazionali e che lo stesso primo ministro, plurinquisito, corruttore, piduista, voltagabbana, puttaniere, stia letteralmente nascondendo la verità agli italiani. Gli esempi da fare sarebbero tanti, troppi, ma quello relativo alla ricostruzione delle zone terremotate d'Abruzzo è veramente inconcepibile. La tv mostra Berlusconi trionfale, sul tetto di una nuova palazzina a piantare la bandiera italiana (manco fosse Armstrong sulla luna) e tutti i cronisti, pseudogiornalisti, a emanare dispacci di regime sugli ottimi risultati ottenuti dal governo e sulla promessa che entro il 30 di novembre (massimo dicembre) si daranno le case ai cittadini sfollati. Quattro mesi di bugie e non sono ancora finite. La realtà è ben diversa, quattro palazzine di cemento appena costruite non dànno un tetto a 50 mila sfollati. Conoscendo Berlusconi, non ci stupirebbe sapere che quelle palazzine siano state costruite per fare da scenografia alla messinscena della bandiera italiana con le riprese dall'elicottero. L'Italia è offesa da quel gesto!
La realtà è diversa, i terremotati d'Abruzzo sono incazzati all'inverosimile, ma la tv non lo fa vedere, non mostra le proteste dei cittadini (proteste clandestine, visto che -pensate un po'- sono state vietate), non rivela il fatto che vengono sequestrati striscioni e che loschi e arroganti energumeni con occhiali neri urlano in faccia ai manifestanti 'quello che bisogna fare lo decidiamo noi, è chiaro'?.
E' tutta una menzogna, in cui gli italiani vivono beati e beoti. Tutto è falso, anche le cifre dell'ISTAT, anche le informazioni circa il numero degli studenti bocciati (più alto, secondo il Ministero, ma solo per giustificare la severità di una 'riforma' che, in verità, è stata severa soltanto con i lavoratori della scuola, mandandoli a spasso con un calcio in culo). False sono le informazioni, le promesse di Berlusconi e tutti i dati emanati dalla televisione. Persino le notizie di cronaca non rivelano il vero stato del Paese, poiché i direttori dei TG scelgono ad hoc le notizie, in base a quel che conviene al governo. Allora, ad esempio, si cercano con il lanternino notizie di stupri commessi da stranieri per giustificare una legge anticostituzionale con ronde annesse. Si nascondono i morti sul lavoro per far sembrare che in Italia non esista il problema. In compenso, se muore un militare, la prima pagina è sempre garantita, come minimo!
E' tutto falso, signori! Le interviste sono montate ad arte, tagliando le parti sconvenienti, eliminando testimonianze scomode o piazzandole in punti di facile rimozione cerebrale.
E che dire di questa fantomatica pandemia da influenza suina -che suina non è più- e contro la quale la tv sta vendendo terrore (e vaccino) a tutto spiano? A tal proposito, per inciso, abbiamo realizzato delle VERE interviste su questo argomento, per vederle cliccate QUI (http://www.youtube.com/user/ITALIANIMBECILLI).
La televisione dipinge un paese di tette e culi, dove ogni prostituzione è lecita per far carriera, salvo ingerenze clericali e scomuniche papaline (ma mai rivolte al vero puttaniere d'Italia).
Nota a piè di pagina: non è un caso se gli studi televisivi di tutto il mondo, quando c'è un golpe o una guerra, vengono immediatamente occupati militarmente e gestiti dalle autorità preposte alla propaganda. Una propaganda che sostituisce quella precedente. Una menzogna che sostituisce quella precedente. Avanti così, italiani imbecilli!
monkey.d.rufy
02-08-2009, 13:12
iscritto, bel 3d
iscritto, bel 3d
Benvenuto nel thread dei paranoici :sofico:
Siamo in Democrazia, Sei Tu lo “Strano”
come controllare le masse nei sistemi democratici, i video
http://www.youtube.com/watch?v=c_rUgh-r7xo
PARTE OTTAVA: LE INGIUSTIZIE NON CI SPAVENTANO PERCHE' CI DICONO CHE SIAMO IN DEMOCRAZIA. Chi riesce a capire l’ingiustizia e la mancanza di libertà del regime è fatto sentire “strano” e tutti gli altri sono “normali”. In questa maniera, anche quando c’è una maggioranza di persone che vede l’ingiustizia, tende a ribellarsi poco, e non in pubblico.
ARTICOLO ORIGINALE >> http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=28319177&postcount=4
Scusami sai, ma a cosa credi debba le sue conoscenze l'americano medio ?, l'inglese medio, il francese medio, il tedesco medio ? etc etc etc. La realtà e che l'italia non è ne meglio ne peggio degli altri paesi, è un poco diversa perchè vi abita gente un poco diversa ma la sostanza di base è sempre la stessa.
Se, invece, credi che l'informazione sia asservita agli interessi della casta dominante solo in italia significa solo che non hai esperienze estere significative.
No, no, io credo che tutto il mondo sia messo più o meno così, non ho esperienze in merito, ma sono convinta che america, teteschia, sfizzera, francia, ecc.. non siano messi tanto meglio, (penso che forse i paesi scandinavi se la cavino un po' meglio), forse in Italia la cosa è più evidente ma credo che tutto il mondo è paese...
La nuova censura (http://www.stampalibera.com/?p=4847)
sabato, agosto 08th, 2009 | Author: ale drago
Giuditta - http://tuttouno.blogspot.com/
Titolo originale: Télévision: de l’info sans infos
La nuova censura
Il principio di base della censura moderna è di mischiare le informazioni essenziali con una miriade di informazioni insignificanti diffuse da altrettante reti dal contenuto simile.
Questo permette alla nuova censura di conservare le apparenze della diversità e della democrazia.
Questa strategia di diversità si applica innanzi tutto ai telegiornali, prima fonte pubblica dell’informazione.
L’informazione senza informazioni…
E’dagli anni ‘90 che i telegiornali non contengono quasi più nessuna informazione. Si chiamano sempre “telegiornali” ma sarebbe più giusto chiamarli “riviste”.
Un TG contiene una media di 2-3 minuti d’informazione. Per il resto sono solo servizi su aneddoti, fatti diversi, inchieste “people”, reality-show della vita quotidiana.
…Censura senza censori
La finezza della censura moderna risiede nel fatto che non ha censori. Questi sono stati sostituiti con efficacia dalla “legge del mercato” e dall’ “indice di ascolto”. Dal semplice gioco di condizioni economiche abilmente create, le reti televisive non hanno più i mezzi per finanziare un vero lavoro giornalistico, mentre allo stesso tempo, le inchieste “people” ed i reality show fanno più audience con minore investimento.
Anche i fatti importanti vengono trattati in modo “people”, ridotti e minimizzati ad una visione molto ristretta rispetto alla realtà. Ad esempio, per una riunione internazionale al vertice, si vedrà l’intervista al capo cuoco in carica, immagini di sfilate di limousine e di saluti ufficiali, però nessuna vera informazione riguardo ai temi dibattuti dai capi dello Stato. Ugualmente un’attentato verrà trattato con delle inchieste popolari sul luogo del dramma, con le impressioni e testimonianze della gente o l’intervista dei membri delle squadre di soccorso o dei poliziotti.
A questa serie di fatti insignificanti si aggiungono lo sport, i fatti diversi, filmati bucolici su paesini della profonda Italia, senza dimenticarci delle pubblicità mascherate da prodotti culturali lanciati da una campagna promozionale (spettacoli, film, libri, dischi,…).
Un’informazione destrutturata per una memorizzazione minimale
Tutti gli psicologi e i neuroscienziati sanno che la memorizzazione delle informazioni viene sempre realizzata dal cervello in modo ottimale quando queste vengono presentate in un modo strutturato e gerarchico.
La strutturazione dell’informazione è uno dei principi fondamentali insegnati a chi studia giornalismo.
Da più di 15 anni i telegiornali fanno esattamente il contrario, infilando disordinatamente soggetti completamente diversi e di importanza variabile (fatto diverso, un po’ di politica, sport, un tema sociale, altro fatto diverso, ancora della politica, etc…) come se lo scopo di tutto ciò fosse di ottenere dal pubblico una pessima memorizzazione. Una popolazione colpita da amnesia è difatti molto più facile da manipolare…
FabioGreggio
09-08-2009, 22:57
Scusami sai, ma a cosa credi debba le sue conoscenze l'americano medio ?, l'inglese medio, il francese medio, il tedesco medio ? etc etc etc. La realtà e che l'italia non è ne meglio ne peggio degli altri paesi, è un poco diversa perchè vi abita gente un poco diversa ma la sostanza di base è sempre la stessa.
Se, invece, credi che l'informazione sia asservita agli interessi della casta dominante solo in italia significa solo che non hai esperienze estere significative.
In ogni paese il potere influenza i media.
In Italia il potere ha tutti i media.
E' leggermente esagerato il concetto rispetto alla "media" degli altri paesi.
A meno che tu non mi dimostri che Sarkozy è proprietario di 3 Tv, ne controlla altre 3, legifera per se e ha almeno 3 testate di giornali, come la Merkel e Obama.
ma de che stai a parlà, a Protte....
fg
L’Italia sta diventando una grande Setta? (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/esci-da-questo-corpo-satana.html)
di Marco Canestrari (http://it-it.facebook.com/HeeledJim)
ANALOGIE FRA LE SETTE A CONTROLLO MENTALE E LA VITA AL GIORNO D’OGGI
Conosciamo bene, dai fatti di cronaca, l’enorme potenzialità distruttiva delle sette. Che siano culti Satanici, commerciali, politici o psicologici, quando l’organizzazione è strutturata per permettere il controllo del pensiero, facilmente il gruppo sfocia in comportamenti malsani e antisociali. Nei casi più comuni i membri vengono sfruttati e alleggeriti dei loro beni materiali, a volte si evidenziano episodi di violenza, e nei casi più estremi, il completo distacco dalla realtà e le tragedie dei suicidi di massa. Di metodi per modificare il pensiero e il comportamento se ne conoscono fin dall’antichità. Dai tempi dei Cinesi, passando per le sperimentazioni innovative degli anni 60 e poi 70 fino ai giorni d’oggi, le tecniche di controllo mentale hanno fatto degli enormi passi avanti.
In breve, anche i metodi più moderni e sofisticati si basano sui seguenti principi di base:
CONTROLLO DELLA COMUNICAZIONE E DELL’INFORMAZIONE
Il controllo della comunicazione è l’aspetto fondamentale per riformare il pensiero. Controllando l’accesso alle informazioni si restringe la capacità individuale della persona di pensare autonomamente. La gente viene intrappolata dalle sette perché viene loro negato l'accesso alle informazioni critiche di cui ha bisogno per valutare la sua situazione. Il linguaggio è caricato e spietatamente valutativo e le frasi sono di forte divisione: brevi, riduttive e facilmente memorizzabili. Ci sono dei termini “cattivi” che si usano per rappresentare qualsiasi cosa esterna all’ideologia del gruppo che, naturalmente, deve essere rifiutata. Si evita deliberatamente il diffondersi di informazioni non consone al modello della setta e spesso si distorcono le informazioni per renderle più accettabili. Si scoraggia lo scambio libero di informazioni: I leader delle sette reprimono le contestazioni e le domande relative al sistema. Si rende difficile l’accesso alle informazioni non-setta mentre si utilizza estensivamente la propaganda autoprodotta dalla setta.
La diffusione di informazioni libere e individuali è in assoluto una delle principali armi contro le sette.
BASI DEL CONTROLLO DEL PENSIERO
L'ideologia e i modelli di vita imposti sono interiorizzati come "La Verità". Le informazioni in entrata vengono filtrate dalla dottrina, che spiega anche cosa si deve pensare dell’informazione esterna alla setta. La persona può avere soltanto pensieri positivi riguardo al gruppo. Si rifiuta l’analisi razionale e il pensiero critico a favore delle emozioni più facilmente manipolabili. Il Leader di un gruppo distruttivo non considera mai legittimi o utili i sistemi di credenze diversi dal suo. Secondo il leader, non esistono mai problemi. E se qualcuno sente un problema la colpa è sempre sua, mai del leader o della dottrina, e il singolo membro se ne deve assumere tutte le responsabilità e lavorare più duro.
CONTROLLO EMOTIVO E SFRUTTAMENTO DELLE PAURE
Allo scopo di mantenere un forte controllo, le sette intimidiscono, inducono sensi di colpa, vergogna e paura sempre nella stessa maniera. Ci sono due modi per manipolare la paura: il primo è creare un nemico esterno (noi contro loro) che ci minaccia; il secondo è la paura di ciò che accade se non si riesce a rimanere ai livelli del modello di vita imposto. L’atmosfera che si crea suggerisce un solo modo di essere, per questo è molto importante vedere costantemente dei modelli da imitare. Una persona plagiata da una setta ha sempre queste paure: Paura di degli svantaggi nel pensare in modo diverso dal gruppo, paura del mondo esterno alla protezione del gruppo e dei nemici minacciosi, paura della disapprovazione se non si riesce nelle regole imposte dal leader.
LA DINAMICA CENTRALE: DEMARCAZIONE BUONI E CATTIVI
Per il leader è fondamentale proporre contrasti stridenti fra chi è membro e chi invece non si adatta ai modelli della dottrina o non ubbidisce alle leggi imposte. Solo il mondo interno al gruppo è “buono”, il resto è cattivo e minaccioso e va evitato e ridicolizzato. Se si vuole un certo grado di sicurezza, è meglio rimanere nell’ambiente protetto del gruppo. L’ideologia dell’organizzazione definisce il bene e il male e qualsiasi cosa venga fatta in nome di questo “bene” è morale. La dottrina, in nome del bene dei membri, impone leggi e regolamenti sempre più rigidi e l’obbligo di obbedienza. Nei casi più estremi la dottrina promulgata è più importante della persona e spesso, il fine giustifica i mezzi. Mentire e ingannare, spesso sono mezzi leciti. Solamente le idee, sentimenti ed azioni coerenti ai provvedimenti della setta sono buone, mentre la coscienza individuale non è affidabile e va scoraggiata. I culti a controllo mentale più distruttivi cercano di “trasferire” l’immagine del leader sui membri, ingaggiando una guerra a tutto campo contro l’impurità e il diverso. Tutto ciò viene portato avanti spingendo il modello da raggiungere (costumi, lavoro, norme di vita) sempre più avanti, richiedendo che la persona si sforzi continuamente, con la paura di non farcela, verso un fine inesistente ed estraneo alla condizione umana. La dottrina tiene sempre i membri sottoposti a frenetiche attività in modo che, durante la giornata, non abbiano abbastanza tempo ed energie per la riflessione libera su ciò che gli accade. A causa dell’impossibilità di raggiungere un fine a questa rincorsa, la persona vive in una costante vergogna e paura delle conseguenze, spesso dando la colpa alla sua incapacità di vivere secondo questi criteri. L’organizzazione decide il pegno da pagare per chi non riesce a rimanere dentro la dottrina, usa così la paura e il senso di colpa per manipolare i membri. Questa persona si sente incapace di scappare da forze che vede più potenti di se stessa. Il modo di trattare con loro è di adattarsi. Impara ad anticipare i problemi con l'organizzazione e a manipolare gli eventi per evitare di incriminare se stessa. L’unico modo per sollevarsi da questa colpa e da questo enorme stress che si accumula è denunciare con grande ostilità le “impurità” degli altri che vengono sempre viste come provenienti dal mondo esterno.
Muore così ogni tipo di intelligenza individuale a favore del pensiero di gruppo guidato dalle paure.
DISTACCO DALLA REALTA’
In queste condizioni, si perde completamente l’oggettività sul mondo. Non si hanno più strumenti per distinguere il vero da ciò che ci dice la dottrina, perché più nulla viene misurato con questo metro di giudizio. Infatti l’unico elemento importante diventa la funzionalità verso i modelli da raggiungere. Più questi punti sono chiaramente visibili, più il gruppo attua il controllo sulla libertà individuale e si avvicina ad una ideologia totalitaria con tutti i suoi pericoli. Ricordate... un gruppo non deve essere necessariamente religioso per tenere un comportamento da culto settario. I gruppi con obblighi pressanti possono essere commerciali, politici o psicologici.
PERSONALITA’ DEI LEADER
E’ evidente che quasi tutti i capi di sette hanno disturbi della personalità antisociali e complessi di inferiorità. La necessità spasmodica di ricchezze materiali è solo lo specchio di quello di cui veramente hanno bisogno: attenzioni e potere. Col passare del tempo sviluppano il bisogno di sempre maggiore potere e questa brama diventa una dipendenza estrema. Un aspetto molto pericoloso di queste persone è la loro instabilità psicologica. La maggioranza crede veramente alla loro stessa propaganda, di essere “Toccato da Dio”, o in alcuni casi, di essere la reincarnazione di Gesù ed Elvis Presley contemporaneamente. Un aspetto fondamentale è il flusso di potere organizzativo. Se i consigli direttivi sono sostanzialmente asserviti al leader allora la struttura non permette controlli ed equilibri. La vera struttura è a forma piramidale con il leader della setta come capo onnipotente. Se il potere è centralizzato e controllato dal capo, allora il gruppo ha i presupposti per essere una setta distruttiva. Se chiedete a qualsiasi membro attivo di una associazione, se il suo gruppo è una setta o no, ovviamente tutti vi risponderanno di no. Per riconoscere se un organizzazione è una setta a controllo mentale, l’esperto Steven Hassan, consiglia una serie di domande dirette a cui si richiede una risposta precisa. Siccome i membri sono addestrati ad evitare il pensiero negativo nei confronti del gruppo, spesso non riceverete risposte dirette ma solo contro domande. Se il reclutatore non vi risponde in modo chiaro, conciso, diretto allora state certi che nella sua risposta c'è qualcosa di storto. Ecco le domande più significative:
Il tuo gruppo ha un capo generale? Qual è il suo passato? Ha mai avuto precedenti penali?
Puoi dirmi il nome di tutte le altre organizzazioni collegate a questo gruppo?
In che cosa crede il tuo gruppo? Crede che il fine giustifica i mezzi? In certe circostanze giustifica la bugia?
Ti sei mai messo a chiacchierare con un ex membro per cercare di scoprire i motivi per cui se n'è andato? Se non l'hai fatto, perché?
C'è qualcuno che considera controverso il vostro gruppo? Se esistono critiche al vostro gruppo, quali sono le obiezioni principali?
"Il potere tende a corrompere, e il potere assoluto corrompe in modo assoluto" - Lord Acton
{|e;28322171']6. Repressione: Paura di Pensare (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/repressione-paura-di-pensare.html)
L’UTILIZZO DELLA FORZA
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"Non credo che i governi intendono fare qualcosa per porre fine alla paura, La paura è un capitale tremendo per i politici ed i mercati commerciali." - Z. Bauman 2008
Abbiamo già visto molte delle tecniche conosciute in sociologia, marketing e statistica per controllare le masse nei sistemi democratici moderni (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/come-controllare-le-masse-1introduzione.html), ora approfondiremo un aspetto fondamentale che è presente in tutte le forme conosciute di controllo politico ed economico: LA PAURA.
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Nei regimi democratici, al contrario delle dittature totalitarie, si ha bisogno della “accondiscendenza” delle masse verso i provvedimenti e i modelli imposti dal regime. Ma come si fa ad ottenere che la massa stessa chieda di venire controllata con la forza? Come si può fare in maniera che la massa accetti che vengano represse le forme organizzate di dissenso dal modello imposto del regime, tenendo isolate le ideologie dannose all’immagine del leader? Presentata in questi termini non si può! Infatti nessun individuo, neppure nelle dinamiche degli impulsi elementari delle masse, vuole essere soggiogato. Ma c’è un istinto più forte di quello della libertà, di fronte al quale, ogni altro desiderio diventa secondario: La Paura per la propria Sicurezza. Accettiamo di buon grado una limitazione della libertà di fronte ad una emergenza per la nostra vita.
Vediamo in che maniera un regime democratico che già controlla parte della politica, dell’economia e dei media (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/cosa-e-il-conflitto-di-interessi.html), può accentrare, con gli anni, anche il potere di imporsi con la forza.
SIAMO IN PERICOLO, AIUTO!
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La massa, per essere manipolata, deve percepire costantemente una situazione di minaccia fino a reagire in cerca di maggiore protezione. Quindi i media devono promuovere, negli anni, un massiccio bombardamento di notizie che diffondono un senso comune di insicurezza. Il paese deve essere vissuto come un luogo pieno di pericoli: gang giovanili, bullismo, ladri, assassini e stupratori vanno sempre bene.
Più la massa è impaurita, più saranno gestibili le sue reazioni istintive. Il terrore di venire aggrediti o derubati, di diventare poveri e l’incertezza per il futuro accentuano la reazione di isolamento dall’”altro” e ci aizzano verso politiche repressive e di sicurezza. Il Leader, dopo qualche mese, farà la parte del nostro salvatore in nome della concretezza e dell’efficienza. Accetteremo di aumentare il potere del leader, di promuovere le forze dell’ordine (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-4-il-regime-non-ce.html) e militari, anche rivalutando la loro immagine tramite la televisione e i media.
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Ecco il nocciolo: Una volta che deleghiamo al leader sempre più potere di controllare e reprimere con la forza, non abbiamo più la facoltà di diversificare la delinquenza, dal dissenso verso il regime. Così il potere che abbiamo tanto voluto accentrare nelle mani di chi ci comanda, viene usato per forzarci a non generare proteste né idee dannose al regime.
PAURA DI PENSARE
http://www.youtube.com/watch?v=_t89sCNJnlQ
Esempio di come può venire presentata una protesta
http://lh4.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/SifulV4bk6I/AAAAAAAAAiI/tY91kGmTWn0/388893644_e5a9902f27_m_thumb%5B6%5D.jpg
Le manifestazioni vengono presentate da “inutili carnevalate” fino a “strumenti di guerriglia”. In TV vengono fatti vedere i danni causati dalla violenza dei manifestanti, i passanti colpiti, il bambino che piange, e spesso, i poliziotti feriti. La massa deve sentirsi spinta a chiedere maggiore forza dalle autorità competenti e deve concludere che manifestare non conviene ed è pericoloso, perché può trovarsi facilmente invischiata nella giusta reazione delle forze dell’ordine verso la violenza e l’inciviltà di chi manifesta. I motivi della manifestazione vengono presentati in secondo piano e alcune parole sostituite: Ad esempio “Disobbedienti” è più incisiva che “Pacifisti”.
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Ogni possibile espressione di dissenso (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-3-dividere.html) dai provvedimenti del regime viene rivista dai media e impacchettata come “negativa” o “minacciosa”. Si diffonde la paura di esprimere il proprio dissenso in pubblico, anche singolarmente. Chi esprime un’opinione che danneggia l’immagine di un potente, con un cartello o con un megafono, come sancito dalla costituzione, viene fermato ed allontanato dalle forze dell’ordine. I sindacati vengono indeboliti. Gli scioperi vengono resi virtuali o presentati come fonte di disagio per il paese, si evidenzia l’aspetto dannoso e stressante della mancanza del servizio piuttosto che spiegare le ragioni della protesta.
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I Leader stessi, nei regimi dittatoriali, parlano con autorità e aggressività, spesso con minacce indirette o incutendo paure (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/cosa-e-l-editto-bulgaro.html). Non è raro vedere un leader rivolgersi ad un giornalista o ad un magistrato fuori dal coro con frasi tipo: “né parlerò sicuramente in parlamento!”, “questa sua azione rimarrà una macchia nella sua carriera!”, “Vergogna!”, fino a far sentire ai giornalisti una mancanza di tranquillità nel proprio posto di lavoro.
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In sostanza, un costante clima di terrore dove ognuno è sospettoso dell’altro e nessuno comunica è attualmente il modo più potente per perseguire obiettivi economici e politici. Il Potere di proteggere, viene usato da chi governa, come potere di reprimere il dissenso, e la guerra diventa la soluzione a tutti i nostri mali.
http://lh5.ggpht.com/_3cik7qV0Lkg/Sifupp3zSoI/AAAAAAAAAio/najym1gB3jM/Repressione%20marce%20sindacali_thumb%5B4%5D.jpg
“Solamente le azioni coerenti all'ideologia sono buone. Tutte le 'impurità' sono viste come originate dall'"esterno" (il mondo). Quindi, uno dei modi migliori per sollevarsi dal peso della colpa è di denunciarle con grande ostilità. Alla fine questo porta all'epurazione degli eretici, all'odio di massa e alle guerre sante. Il gruppo punterà il dito contro gli errori di tutti gli altri impianti di credenze, mentre pubblicizzerà la sua propria purezza.” - Jan Groenveld
I pericoli inventati, la paura e la politica del regime (http://www.inviatospeciale.com/2009/03/i-pericoli-inventati-la-paura-e-la-politica-del-regime/)
Scritto il 23 marzo 2009
Il risultato della disinformazione, l’assenza di notizie sulla diminuzione dei reati in Italia ha prodotto una percezione falsata della realtà da parte dei cittadini.
pauraUna ricerca condotta da Anci e Cittalia ha analizzato 600 ordinanze comunali rese possibili dal decreto del ministro Maroni e valutato le razioni degli italiani rispetto alla questione ’sicurezza’.
La metà dei residenti delle grandi città dichiara di aver modificato, almeno in parte, le proprie abitudini di vita a causa della percezione di insicurezza. Più della metà degli interpellati ha espresso la convinzione che il problema della sicurezza è destinato ad acuirsi nel futuro, con il diffondersi di condizioni di povertà e disagio.
Come InviatoSpeciale ha reso noto nell’articolo dedicato alle valutazioni della Gunta delle Camere penali sull’attività legislativa del governo, si tratta di sensazioni indotte dalla propaganda del centro-destra e rafforzate da una pessima informazione diffusa da numerose emittenti televisive e dagli moltissimi organi di stampa.
Nel documento dei penalisti si leggeva: “I dati ufficiali diffusi dal Ministero dell’Interno danno conto di una costante e progressiva diminuzione del fenomeno criminale sin dal secondo semestre dell’anno 2007. Nell’anno 2008 gli omicidi volontari sono al minimo storico, i furti sono diminuiti del 39,72 per cento rispetto all’anno precedente, le rapine del 28,8, l’usura del 10,4, la ricettazione del 31,6, il riciclaggio del 5,8, le minacce del 22,1. Diminuiti anche estorsioni e danneggiamenti. Sempre gli stessi dati ci dicono che anche i reati di violenza sessuale sono diminuiti: meno 8,4 per cento. Non solo, la maggior parte degli “stupri” si consuma entro le mura domestiche: i dati relativi al 2007 ci dicono che il 69,7 per cento è opera di partner, il 17,4 di un conoscente e solo il 6,2 è opera di estranei. La sicurezza delle persone è dunque oggi maggiormente assicurata rispetto al passato e se un bisogno di sicurezza emerge esso sta nell’assicurare la tutela delle donne dalle offese delle persone a loro più vicine”.
A causa del martellamento demagogico sull’insicurezza, la maggioranza degli interpellati ritiene che lo Stato centrale abbia la primaria responsabilità in ordine alla sicurezza e in modo specifico alla microcriminalità.
Per comprendere quanto sia ‘politico’ e non ‘reale’ il problema della sicurezza, proprio alla luce dei dati sulla flessione del numero dei crimini, si nota che il 67 per cento delle ordinanze sono state prodotte da amministrazioni del Nord Ovest e del Nord Est (rispettivamente il 40,3 per cento e 26,4), cioè in zone nelle quali il partito di Bossi è molto forte.
Molto basso il numero di ordinanze nelle isole ed al centro-sud. Solo il 6,7 per cento nel primo caso , mentre al centro sono l’11,7 e al sud il 14,9 del totale.
La volontà di allarmare, per costruire un clima di paura e permettere su questo un’espansione del consenso elettorale legato alla presunta ‘attività di contrasto’ del centro-destra contro i ‘criminali’ è alla base di una politica che sta riducendo progressivamente le libertà personali dei cittadini.
Leggendo i dati dell’indagine si scopre che da quando il decreto del ministro dell’Interno è entrato in vigore, lo scorso 5 agosto, il tema maggiormente regolato dai primi cittadini è stato il divieto di prostituzione (16 per cento), seguito dal divieto di consumo di somministrazione di bevande (13,6 per cento), dal vandalismo (10 per cento) e dall’accattonaggio (8,4 per cento).
In nessun modo questi provvedimenti incidono sulla tratta delle ragazze e sul loro sfruttamento, sulla diminuzione del fenomeno del consumo di alcool e stupefacenti tra i giovani o sulla protezione dei più deboli, costretti da crisi e povertà e mancanza di lavoro a chiedere l’elemosina.
Solo che i cittadini ‘vedono’, dopo roboanti campagne di disinformazione, i sindaci ‘intervenire’ e, senza essere contemporaneamente informati sulla realtà dei fatti, trovano le misure opportune.
Secondo l’indagine, è la Lombardia la regione in cui si registra il maggior numero di ordinanze: in 82 comuni (il 5,3 per cento dei comuni lombardi) sono stati emessi 144 provvedimenti.
Interessanti i dati di Emilia Romagna, Toscana e Veneto, dove, pur essendo stato emesso un numero assoluto inferiore di ordinanze (rispetto alla Lombardia), si registrano percentuali più elevate di coinvolgimento dei comuni. Infatti, il 7,6 per cento dei comuni emiliano-romagnoli, il 7,7 dei comuni toscani e l’8,6 di quelli veneti hanno assunto provvedimenti in materia di sicurezza sulla base della legge e del decreto del ministero dell’Interno.
In questo caso si nota come, almeno per Emilia Romagna e Toscana (dove le amministrazioni sono in larga misura del centro-sinistra), la campagna di disinformazione abbia coinvolto anche i partiti di opposizione, spingendoli (per evitare di perdere voti) verso la deriva imposta da Lega e Pdl.
Oltre l’80 per cento degli intervistati, secondo la ricerca condotta dall’Anci, non esita ad attribuire al corpo della polizia municipale un ruolo importante nel dare maggiore sicurezza ai cittadini, ma i pareri si dividono sulla finalizzazione dell’intervento tra chi vorrebbe vedere rafforzato l’intervento sul fronte della sicurezza e l’ordine pubblico (39 per cento), chi ritiene che sia più opportuno lasciare questo compito alle forze dell’ordine per dedicarsi alla sicurezza stradale e alla mobilità (33), chi infine ritiene che i vigili urbani debbano occuparsi specificamente del disordine urbano e della insicurezza (25).
Non piccolo il numero dei cittadini che si sentirebbe disposto ad “armarsi per poter provvedere da solo alla propria difesa” (il 9,3 per cento degli intervistati) o a partecipare a “ronde di cittadini contro la criminalità” (9,2 per cento).
A dominare è la preoccupazione per i furti in appartamento, con percentuali più alte rispetto alle grandi città, così come avviene anche per il problema delle truffe agli anziani. Come già visto nelle aree metropolitane, le differenze tra nord e sud del Paese si avvertono fortemente anche nei profili di insicurezza dei piccoli comuni: al Nord tra i problemi maggiormente avvertiti vi sono il problema dell’immigrazione e la presenza di comunità Rom e Sinti, mentre al Sud fanno sentire il loro peso l’usura e le estorsioni.
Il fatto singolare è che il contrasto al crimine organizzato e le mafie, poco trattati dagli organi di stampa e non nell’agenda del governo, non risultano ‘preoccupanti’ per i cittadini del nord (meno al sud, dove la realtà è talmente invadente da non poter essere nascosta). Conseguenza delle politiche a contenuto razzista, in alcune aree del centro-destra nel Nord si individua in migranti e popolo romanì un fattore di allarme. Che si sospetti sia Milano la capitale del riciclaggio in Italia non interessa a nessuno.
Anci e Cittalia, attraverso un questionario, hanno anche raccolto il punto di vista dei sindaci di 109 comuni rappresentativi di tutte le Regioni, per comprendere quali siano gli interventi per la promozione della sicurezza urbana considerati prioritari per il territorio da loro amministrato.
Tra le priorità d’intervento segnalate dai primi cittadini ci sono il rafforzamento della polizia locale e l’adeguamento tecnico strumentale della stessa (35,9 per cento), gli interventi di riqualificazione urbana e contrasto al degrado (25,2 per cento), la prevenzione sociale e l’educazione alla legalità (24,8 per cento) e il sostegno alle vittime dei reati (14,3 per cento). È stata infine realizzata, nel mese di gennaio scorso, un’indagine campionaria sui residenti delle grandi città italiane, proseguendo così il lavoro di ricerca già avviato con un’indagine sulla percezione dell’insicurezza nei piccoli Comuni. Secondo i residenti delle grandi città l’insicurezza è dovuta innanzitutto al cattivo funzionamento della giustizia (36,7 per cento), mentre viene percepito in modo molto meno pressante il tema della insufficienza delle forze di polizia (17 per cento) e anche il problema, sia pure sentito, dell’immigrazione (24 per cento). A seguire, le cause dell’insicurezza sono la “mancanza e la precarietà del lavoro” (36 per cento), e l’aumento delle diseguaglianze e la crisi economica (26 per cento) a conferma di un senso di incertezza che mette assieme, nella vita quotidiana, i problemi dell’ordine pubblico e quelli della sicurezza sociale.
Da questi ultimi dati si possono desumere altre considerazioni di grande interesse. Nonostante la presante campagna disinformativa, una percentuale di realtà condiziona le valutazioni degli intervistati. La campagna contro i giudici (legata alla necessità di limitarne l’indipendenza) e il presunto ‘allarme migranti’ hanno prodotto effetti, ma la crisi, la mancanza di opportunità e lavoro (fatti oggettivi) rimangono tra le cause che producono insicurezza. Tuttavia, i cittadini non traggono conseguenze ‘politiche’ dalle insicurezze reali, anzi si rifugiano in quelle ‘indotte’ offrendo all’esecutivo ed ai partiti che lo conpongono maggior consenso.
Nelle 11 città prese a campione, la precarietà lavorativa ed economica (32 per cento) fa comunque più paura della microcriminalità (30 per cento). Complessivamente, l’insicurezza economica (intesa come precarietà lavorativa e timore per la perdita del proprio attuale tenore di vita) pesano per il 50 per cento sulle paure dei cittadini. La maggioranza dei cittadini di Venezia (81 per cento), Cagliari (77), Firenze (62), Genova (55), Milano (52) Torino (51) e Bologna (51) considera la sua città un luogo molto o abbastanza sicuro.
In altri casi, città verso le quali la campagna dei media e del governo è stata più insistente o dove il contrasto al crimine organizzato non riesce a limitare il controllo del territorio, invece prevale la percezione di insicurezza: Roma (55 per cento), Bari (62), Palermo (70) e Napoli (91).
Infine, i cittadini residenti nei piccoli centri individuano nel cattivo funzionamento della giustizia il principale fattore che alimenta l’insicurezza. Però attribuiscono un forte peso anche all’influenza esercitata dai mass media nell’alimentare questa percezione. Sulle azioni da intraprendere, i residenti dei piccoli centri indicano come prioritari la lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti e il problema del contrasto alle bande giovanili, con un giudizio assai simile a quello espresso dai residenti delle grandi città.
Analizzare i dati è sempre molto complesso ed ovviamente le deduzioni sono opinabili. Però è sempre più indispensabile rflettere sul come dietro la precezione ‘dell’emergenza sicurezza’ si stia sviluppando una politica di forte restringimento delle libertà personali e dei diritti civili dei cittadini. In un contesto nel quale si cerca di limitare i poteri diffusi per poterli concentrare in ambiti ristretti.
Gli italiani ’spaventati’ diventano allora ‘diponibili’ ad accettare provvedimenti che probabilmente troverebbero inconcepibili se fossero meglio informati e così il goco è fatto. In questo panorama la responsabilità dei media è enorme e non sembra possibile porre argine all’esplodere immotivato della ‘nera’ tra le notzie, mescolata ad un ‘gossip’ permanente che invece di raccontare la realtà ne mostra solo una parte, per altro deformata. E il regime avanza.
LINK (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/08/abc-dellintelligenza-collettiva.html)
ABC Dell’Intelligenza Collettiva
Questi strumenti misteriosi
Abbiamo già visto che se vogliamo veramente partecipare alle questioni della società moderna allora dobbiamo agire senza uniformarsi (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/07/limportanza-di-non-uniformarsi.html). Ma come sono fatti questi strumenti misteriosi e utopistici per cooperare nella diversità?
Immaginiamo un paese dove la maggior parte delle persone vive un ingiustizia comune e le risorse generali possono essere gestite solo da pochissimi (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/soluzione-al-capitalismo.html). Le informazioni che arrivano ai singoli cittadini sono filtrate dell’alto (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/07/cancellare-una-parte-della-realta.html). La popolazione è tenuta divisa (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-3-dividere.html) in fedi, partiti e ideologie varie (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/07/pensiamo-alle-soluzioni-non-ai-partiti.html), e distratta dalle questioni fondamentali. La soluzione a questi problemi comuni richiede sempre la coordinazione di una certa quantità di risorse e la diffusione di consapevolezza e competenza. Nei tempi antichi, le risorse sparse per il paese non potevano essere facilmente coordinate, e anche se qualcuno aveva la competenza necessaria, difficilmente poteva diffonderla. Quindi i problemi dello sfruttamento di intere popolazioni richiedevano dei lunghi periodi per essere risolti. Oggi c’è la rete. Se in un paese del nord Italia c’è un gruppetto di persone che sanno organizzarsi perfettamente e muoversi sul territorio, al centro un gruppetto piccolissimo che sa fare molto bene informazione e lontano, al sud, una persona sola che conosce la soluzione migliore… Cosa accade se queste persone hanno la possibilità di comunicare insieme e insegnare le reciproche competenze? Si crea la capacità di risolvere, istante per istante, i problemi comuni: L’Intelligenza Collettiva (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/07/intelligenza-collettiva.html). Tutto qua.
Accade che, semplicemente, sempre più persone acquisiscono competenza. Competenze su come insegnare a usare la rete, come fare informazione e diffonderla, come attuare certe soluzioni, come migliorarle ed adattarle a seconda degli eventi… tutto ciò avviene in un ambiente dove, anche una sola persona, se conosce un modo migliore del precedente può divulgarlo immediatamente a beneficio di tutti e raffinare sempre più gli strumenti comuni. Una moltitudine non uniforme che conosce sempre meglio il problema, che sa come diffondere queste conoscenze e come attuare le soluzioni, è un gruppo intelligente e coordinato. Ha tutte le facoltà necessarie per porre fine al problema. E’ solo questione di tempo e la soluzione arriverà. Sta a noi, se vogliamo, attivarci per avvicinare qual momento.
Avete immaginato questi strumenti? Ecco, tutti questi strumenti esistono già, aspettano solo che noi incominciamo a conoscerli…
LINK (http://paolofranceschetti.blogspot.com/2009/05/complottismo-e-sistema-in-cui-viviamo.html) (n.b. non sono tanto d'accordo sulla sesta parte, ma sono anche tanto ignorante sull'argomento ancor più che sugli altri)
Complottismo e sistema in cui viviamo.
di Paolo Franceschetti
1. Il sistema in cui viviamo e i suoi pilastri. 2. La corruzione. 3. L’istruzione. 4. Il sistema fiscale. 5. La giustizia. 6. La scienza e la medicina. 7. La letteratura le arti e l’informazione. 8. Conclusioni.
1. Il sistema in cui viviamo e i suoi pilastri.
Con questo articolo voglio precisare alcune cose sul termine “complottismo” oggi in vigore, e sul sistema in cui viviamo.
Dunque. Complottista secondo la definizione comune è la persona che:
a) pensa che le sorti del pianeta siano rette da poche persone (principalmente i grandi banchieri e le multinazionali);
b) pensa che queste poche persone scatenino guerre e uccidano intere popolazioni.
c) pensa che queste poche persone manipolino l’informazione, l’istruzione, e utilizzino ogni mezzo per tenere le persone inconsapevoli assoggettate.
La prima precisazione da fare è proprio sul termine utilizzato, cioè la parola “complottismo”. Dire “complotto” evoca alla mente l’idea di una gruppo (più o meno grande) di persone che cospirano tra loro per raggiungere i loro scopi. Ovverosia un gruppo di persone consapevoli, che seguono le direttive di un piano prestabilito, di cui conoscono i fini, i mezzi, e i vari passaggi intermedi.
Evoca altresì l’idea dei cittadini, estranei a questo gruppo dominante, assoggettati a loro insaputa.
Infine, implica l’idea che coloro che complottano siano in qualche modo in una posizione di privilegio rispetto a quelli estranei al complotto.
In realtà il sistema massonico in cui viviamo non implica alcun complotto. Non esiste cioè un gruppo di persone che cospira; e queste persone non sono in qualche modo “superiori” nei privilegi che hanno, rispetto a quelle che non complottano.
Esiste invece un “sistema” che ci accompagna dalla culla tomba, e a cui sono tutti assoggettati,
Esso non è stato instaurato da poco ma è il risultato di un processo storico che venne avviato secoli fa, progressivamente e lentamente.
Il processo di instaurazione lo abbiamo descritto nell’articolo “storia della massoneria dal 1200 ai nostri giorni”.
http://paolofranceschetti.blogspot.com/2008/09/antecedenti-storici-e-culturali-del.html
Inoltre la maggior parte delle persone, anche quelle che fanno parte dell’elite al potere, sono inconsapevoli della reale portata del sistema, e del loro ruolo all’interno di esso. E ne sono schiavi non meno delle persone che ad esso sono sottoposte.
Per capire la differenza tra il concetto di complotto e quello di “sistema” è utile un parallelo con le varie mafie.
Non esiste un complotto di Cosa Nostra per dominare la Sicilia, come non esiste un complotto della camorra per dominare la Campania. Esiste invece un “sistema” che si è instaurato nei secoli, e in cui ogni persona viene inserita con un suo ruolo ben preciso. Non a caso la camorra, viene chiamata dagli stessi camorristi “il sistema”, distinguendosi il sistema di Secondigliano, il sistema di Casal principe, ecc…
Allo stesso modo, se è vero che la massoneria è la potenza che ha modellato la storia di questi ultimi secoli in Europa e negli USA, allora non abbiamo alcun complotto.
L’altra cosa da puntualizzare è che questo “sistema” non è affatto occulto. E’ palese, sotto gli occhi di tutti, ma ci siamo abituati fin dalla nascita, e dunque lo sentiamo come normale.
Se non lo vediamo è quindi unicamente in virtù di quella regola per cui il modo migliore di nascondere una cosa è metterla davanti agli occhi di tutti.
Il sistema è fatto dei seguenti passaggi obbligati:.
2. La corruzione.
La corruzione deve essere estesa a ogni livello. E’ sotto gli occhi di tutti che non c’è una reale volontà politica di lottare contro la corruzione. Non solo perché le pene per questo reato (e altri ad esso affini, come l’abuso di ufficio) sono sempre minori e tendono sempre più alla prescrizione, ma perché negli ultimi decenni la corruzione anziché diminuire è aumentata, fino ad arrivare al paradosso che oramai quasi tutti i politici hanno commesso una marea di reati conclamati, dal nostro Presidente del Consiglio all’ultimo degli amministratori comunali. E rari sono i personaggi, tranne Grillo, Travaglio e pochi altri, che denunciano l’assurda contraddizione di un parlamento ove siedono decine di politici condannati per reati vari. Addirittura ce ne era qualcuno condannato in via definitiva per omicidio, come D’Elia.
Questo della corruzione diffusa è il primo presupposto del sistema in cui viviamo, assolutamente fondamentale per poter attuare i punti successivi.
Assicura infatti funzionari incapaci e politici ignoranti e garantisce che alle cariche pubbliche accedano solo persone ricattabili.
Assicura cioè che la persona, sapendo di aver avuto accesso a quella carica, o quel lavoro, solo per raccomandazioni, si terrà stretto quel posto, e farà qualsiasi cosa, anche illecita, pur di mantenere la sua posizione.
Il fatto che nella pubblica amministrazione i funzionari non vengano scelti per merito ovviamente provoca un abbattimento della qualità dei servizi complessivi. E il meccanismo di arruolamento, basato su raccomandazioni e favori vari, fa si che la maggior parte degli impiegati pubblici sia sottomessa al potere costituito (nella forma del superiore, o del referente politico che gli garantisce il posto).
Il meccanismo psicologico è il seguente: io, dipendente, so di essere stato messo in quel determinato posto per raccomandazioni.
Di conseguenza sarò grato a chi mi ha dato il posto, e allo stesso tempo sarò psicologicamente più incline ad essere ricattato e ricattabile, perché non ho fiducia nelle mie capacità di trovare un lavoro autonomamente.
In pratica, il fatto di essere costretti a trovare lavoro per favori conoscenze o raccomandazioni, ha un effetto distruttivo sulla psicologia del singolo, che è nelle mani del “sistema” cui si affida completamente, temendo altrimenti di rimanere senza lavoro.
Dal punto di vista dei politici di rango nazionale, un sistema in cui essi siano corrotti e incapaci, assicura che i reali problemi del paese non verranno mai risolti perché essi non saranno in grado di vedere né il problema né la soluzione.
Per convincersi di ciò è sufficiente vedere il livello intellettuale e la profondità di pensiero dei governanti attuali, più o meno pari a quello di una velina leggermente acculturata; essi vengono scelti in base a qualità che sono completamente opposte rispetto a quelle che dovrebbe avere una persona al comando della società. Chi comanda dovrebbe essere non solo onesto, ma intelligente, con qualità superiori alla media e un curriculum (anche culturale) di primo livello. Invece la maggior parte dei politici al potere non sa neanche cosa è la Consob, e probabilmente pensa che il signoraggio sia una marca di formaggio.
Ecco perché al Ministero di Grazia e Giustizia possono sedere ingegneri, come Castelli, o laureati in filosofia, come Mastella. Oppure al ministero della salute possano sedere dei laureati in giurisprudenza, come Sacconi, che per giunta dopo qualche mese cambieranno anche ministero, assicurando così un continuo ricambio di incapaci. Insomma… un sistema che funziona al contrario.
Chi dovrebbe risolvere, ad esempio, il problema della privatizzazione della Banca d’Italia? Borghezio, Bossi, Vito, Gelmini, Schifani, D’Elia?
3. L’istruzione
Il livello di istruzione deve essere il più basso possibile. E’ sotto gli occhi di tutti che la scuole in questi ultimi decenni sono peggiorate sempre più. All’università i professori vengono scelti non per meriti ma per cooptazione. I docenti delle scuole inferiori sono assunti senza un controllo severo né sulla loro preparazione né sulla loro capacità didattica. I corsi di formazione e di aggiornamento sono in genere di scarsa qualità e del resto nulla e nessuno assicura che i formatori siano più bravi di coloro che devono essere formati.
Tutto questo non a caso era nel programma della P2.
Un basso livello di istruzione garantisce infatti una minora possibilità di risveglio spirituale. Garantisce una minora capacità critica. E rende il cammino personale del singolo individuo molto più difficile.
E’ quindi indispensabile che la scuola non formi realmente le menti dei giovani; e che i formatori siano persone passive sottomessi al sistema.
E’ indispensabile altresì che la storia venga studiata come un serie di eventi casuali, o provocati da fatti demenziali; la prima guerra mondiale si scatena perché un idiota spara all’arciduca Ferdinando; la seconda guerra mondiale si scatena perché Hitler era un genio del male e i governanti dei paesi limitrofi non si erano accorti che voleva scatenare una guerra mondiale. La bomba su Hiroschima venne buttata per far finire la guerra, ecc…
Si occulta quindi la verità degli eventi per non far capire il disegno complessivo di essi.
4. Il sistema fiscale
Il sistema di tassazione deve essere vessatorio e non ci sarà mai un governo che ridurrà le tasse veramente. I soldi, infatti, in realtà ci sono, ma vengono dispersi decuplicando il costo delle opere pubbliche, finanziando società inesistenti grazie all’aiuto della CE, creando fondi neri, spendendo miliardi di euro per una sanità malata.
Il vero scopo del sistema di tassazione attuale, però, non è quello di reperire fondi da spartire tra le elite (ne hanno già a sufficienza senza dover rubare anche pochi spiccioli al cittadino comune) ma quello di costringere il cittadino a non alzare mai la testa; lo scopo è cioè quello di farlo lavorare dodici ore al giorno per sopravvivere. Se non avrà troppo tempo libero, non avrà tempo per riflettere, informarsi e svegliarsi.
Ecco quindi che appena il livello economico della popolazione inizia ad innalzarsi, sopravviene una nuova crisi economica, una nuova necessità finanziaria per cui lo stato chiede nuovi sacrifici…
Quello che non ci dicono mai, infatti, è che il 99 per cento dei nostri soldi va allo stato, e quindi non è con un aumento delle tasse che migliorano le condizioni di vita generali, né è in questo modo che lo stato si procura una maggiore disponibilità di risorse. Le tasse infatti non sono il 40 o il 50 per cento, a seconda dell’aliquota. Le tasse coprono invece quasi il 100 per cento dei guadagni dei cittadini.
Se sembra assurdo, proviamo a fare questo ragionamento
Se un cittadino guadagna 1000 euro, 300 le da immediatamente allo stato. Ne rimangono 700 che può spendere come vuole.
Queste 700 verranno usate per acquistare dei beni, quindi verranno date ad altri cittadini.
Questi cittadini, su queste 700 euro, pagheranno un altro 30 per cento di tasse, quindi ne rimarranno 490. Che verranno utilizzate per acquistare altri beni da altri cittadini che pagheranno altre tasse.
Aggiungiamo che ogni bene è gravato da IVA. Cioè un’imposta all’origine che grava i beni di ulteriori carichi fiscali.
Facciamo un esempio con una parcella emessa da un professionista (medico, avvocato, notaio, ecc..).
Lo stato ti dice che la tua aliquota è del 50 per cento. Ma è falso. Perché quando io faccio una fattura da 1000 euro, il 50 per cento va in tasse, ma il 20 per cento è l’Iva, a cui si aggiunge l’IRAP (circa il 4 o il 5 per cento) e la Cassa (che per noi avvocati è il 10 per cento). Il che significa che di quelle 1000 euro ce ne rimangono in tasca 200 o 300 circa.
Quindi in merito al problema delle tasse sono due le balle che ci raccontano: 1) è falso che il prelievo fiscale, sia del 30, 40 o 50. Il prelievo (quando si calcola Iva, imposte locali e casse) è comunque dal 70 all’80 per cento, a seconda delle aliquote.
Quando il cittadino acquista un bene, lo acquista comunque giù gravato da Iva (che, ricordiamolo, fino a qualche anno fa per certi beni era il 40 per cento).
E ciò che va allo stato è molto di più anche di quell’ottanta. E’ una somma molto vicina al 100 per cento.
In pratica tutto ciò che produciamo finisce nelle tasche dello stato, tranne quel poco che uno riesce a risparmiare e mettere da parte senza farne alcun uso. In sostanza: solo i soldi non utilizzati rimangono a noi e non vanno allo stato. Quelli messi in circolazione prima o poi finiscono nelle casse statali.
Insomma, quando lo stato aumenta quindi le tasse del 2 per cento, non incassa realmente quel 2 per cento.
Perché il cittadino, guadagnando il due per cento in meno, acquisterà meno beni, e quindi il risultato è un’entrata da una parte, ma un’uscita dall’altra.
Ne consegue che quello che ci raccontano, sulla necessità di aumentare le tasse per far entrare più soldi nelle tasche dello stato, è una balla colossale.
Allo stato va già quasi tutto. L’aumento dell’imposizione fiscale serve unicamente per vessare il cittadino affinché non possa mai godere una vita di reale benessere.
5. La giustizia
I tribunali sono inefficienti. Le cancellerie sono sovraccariche di lavoro. I tempi medi dei processi sono esasperanti e, salvo alcune eccezioni (come il processo del lavoro, o alcuni procedimenti davanti a quei pochi giudici di pace competenti) al cittadino non è assicurata alcune giustizia reale.
Che la giustizia penale non funzioni lo dimostrano le decine di stragi che hanno insanguinato il nostro paese per decenni, che sono rimaste TUTTE impunite; segno che esiste un potere talmente forte da condizionare sempre la magistratura, ogni qual volta ci sarebbe da scoprire veramente le cause dei fatti.
Per la giustizia civile è sufficiente chiedere ad un amico o un parente che ha avuto una causa civile, quali sono stati i tempi (e i risultati) di tale causa.
Ora, per risolvere i problemi della giustizia basterebbero pochissime regole.
In diritto penale basterebbe interrompere la prescrizione con l’inizio del processo, per risolvere magicamente il 50 per cento e oltre dei problemi.
In diritto civile sarebbe sufficiente che le cause fossero discusse oralmente e tendenzialmente in un’unica udienza come nel processo americano.
Invece il parlamento continua ad emanare modifiche, leggi, codici e codicilli, affinché la giustizia non funzioni e anzi, il sistema si complichi sempre più.
Questo per vari motivi. Anzitutto perché quando la giustizia non funziona entrano in gioco i meccanismi alternativi ai tribunali.
Il cittadino è portato a risolvere le sue controversie raccomandandosi al politico, alla persona potente, al capomafia, oppure rinunciando alla causa. Il degrado della giustizia cioè aumenta in proporzione la potenza dei politici, dei capimafia, ovverosia di tutte quelle persone che NON dovrebbero avere questo potere.
I potenti invece saranno spinti ad iscriversi in massoneria e risolvere le loro controversie con i tribunali massonici, che hanno quindi una potenza e un’importanza inversamente proporzionale alla potenza e all’importanza dei tribunali statali.
Quindi la verità è che giustizia non può e non deve essere efficiente perché se per miracolo essa funzionasse veramente in pochi anni avremmo uno stato quasi perfetto.
6. La Scienza e la medicina
La storia della scienza è la storia delle memorabili cazzate sparate dagli scienziati con assoluta certezza di essere nel giusto.
E’ una storia costellata di errori, costellata di scoperte sensazionali e definitive che poi sono state smentite negli anni successivi, di persone uccise o perseguitate in nome della scienza per poi scoprire che dicevano la verità.
Eppure il capolavoro della massoneria è la scienza, e in particolare quell’atteggiamento verso la scienza che la rende una religione.
L’età dei lumi si chiamò così, ufficialmente, perché era l’età della scienza, e dei lumi della ragione che prevalevano sulla irrazionalità. Ma in realtà si chiamò così perché fu l’era del definitivo trionfo degli illuminati, che imposero una scienza ottusa, a fronte delle loro conoscenze molto più vaste.
Imposero cioè una situazione che fece dire a Paracelso che “la scienza e la razionalità sono una grande follia collettiva, lì dove l’esoterismo è una grande conoscenza segreta”.
Incuranti del fatto che la scienza periodicamente smentisce se stessa con nuove scoperte; incuranti del fatto che molte scienze sono contraddittorie già al loro interno (come la fisica e la fisica quantistica che dicono cose per certi versi opposti); incuranti del fatto che la scienza della medicina non sia riuscita a guarire dai mali e compaiano continuamente nuove malattie; incuranti del fatto che non abbiamo capito tutto della nostra madre terra, e ancor meno dell’universo attorno a noi, e quindi fare della scienza una religione è come assumere a proprio Guru un bambino handicappato; molte persone pontificano in nome della scienza, dichiarando follia tutto ciò che è irrazionale, e approvando tutto ciò che è “scientifico”.
Il pensiero corre al Cicap... Nel loro sito si legge: "il nostro scopo è promuovere un'indagine scientifica e critica sul paranormale".
Ovverosia: la scienza (con i suoi continui fallimenti), vorrebbe promuovere un'indagine scientifica e critica sul paranormale (cioè su qualcosa che esula dal suo campo di indagine; la scienza infatti è per definizione razionale, il paranormale no).
Leggiamola in altro modo: la scienza, con la storia dei suoi fallimenti (cioè una branca della conoscenza che non riesce neanche a prevedere con precisione che tempo farà), vorrebbe promuovere un'indagine su un'altra scienza che esiste da millenni, e che è perlopiù insondabile e inconoscibile anche a se stessa.
In altre parole: l'ignoranza viene eretta a sistema e religione. L'ignoranza che si arroga il diritto di controllare e verificare cose che non vengono controllate e verificate neanche dagli esoteristi stessi, essendo la conoscenza esoterica e paranormale, per definizione, nascosta e trasmessa solo agli iniziati.
Più o meno è come se il Papa promuovesse un'indagine critica e obiettiva sulla religione buddista o musulmana.
Ci sarebbe da domandarsi come avrebbe reagito il Cicap se avesse incontrato Gesù, o Budda o Maometto; dal momento che queste persone, che hanno cambiato il mondo più di ogni altra, facevano miracoli, e quindi erano in senso lato esoteristi e producevano fenomeni paranormali, chissà quale sarebbe stato il verdetto alla luce delle loro indagini "scientifiche e critiche".
Anche la medicina non deve funzionare realmente. Non deve curare i malati, ma crearli.
E’ fuori discussione che la medicina ha fatto progressi enormi in questi ultimi secoli. Ma è anche fuori discussione che molte scoperte importanti vengono taciute; come è fuori discussione che la medicina ufficiale ha fatto e sta facendo di tutto per il mettere il bavaglio agli operatori naturopati e alle varie discipline “alternative” come lo Shiatsu, l’agopuntura, la kinesiologia, ecc… Alcune erbe importanti per la cura di determinate malattia sono state vietate perchè facevano concorrenza ai farmaci ufficiali (come l’iperico contro la depressione).
Contemporaneamente le ditte alimentari immettono sul mercato prodotti sempre più sofisticati e nocivi.
Il tutto con il deliberato proposito di abbassare la vitalità della popolazione, e rintronarla di farmaci.
Questo perchè delle persone meno efficienti a causa di un’alimentazione squilibrata e di farmaci che hanno numerose controindicazioni, assicurano una cittadinanza mediamente meno reattiva e meno incline al risveglio.
Una popolazione cioè più controllabile dal sistema.
Punta di diamante della medicina è la psichiatria, uno strumento di controllo sociale eccezionale. Dal momento che la psichiatria si arroga il diritto di definire chi è normale e chi è pazzo, ecco che per la psichiatria è squilibrato chi vede rose rosse dappertutto, chi crede alle scie chimiche, chi pensa che la maggior parte degli omicidi in Italia abbiano un filo rosso che li unisce. Normali invece sono Bruno Vespa, Emilio Fede, Giuliano Ferrara, Vittorio Sgarbi, Mario Borghezio…
Per sapere quali sono i parametri di normalità ci si affida ad una scienza che, secondi gli schemi ufficiali, inquadrerebbe Gesù, Madre Teresa di Calcutta, Budda, tra le persone con squilibri narcisistici della personalità. Addirittura Budda e Gesù, poi, con la loro “deriva mistica” potrebbero essere classificati come narcisisti schizofrenici. Anche il Dalai Lama probabilmente verrebbe definito uno squilibrato con problemi nella sfera affettiva, e con disturbi di personalità (si sa infatti che il manifestare la propria rabbia è un segno di equilibrio per la psicologia; per questo è sufficiente leggere classici della psicologia come La danza della rabbia, Le brave ragazze vanno in paradiso e le cattive vanno dappertutto, ecc..; di conseguenza il Dalai Lama, che non si arrabbia mai, data anche la sua propensione all’ascolto, e dato il distacco dalle emozioni che dimostra, sarebbe classificabile come “una personalità con tratti di narcisismo primario e secondario, schizoide empatica”).
7. Le arti la letturatura e l’informazione.
Ultimo e più importante baluardo del sistema è quello delle arti e della letteratura, e dell’informazione. Questo è il filtro che serve per non far sapere al cittadino come realmente stanno le cose. Viene presentata una realtà all’acqua di rose, dove ciascuno ha la percezione che molte cose non funzionino, ma che, in fondo, tante siano regolari.
Dal punto di vista dell’informazione la mafia viene presentata come un cancro molto potente e in continua espansione, ma la continua denuncia che viene fatta sui media nazionali ce la fanno apparire quasi come un fenomeno da combattere. Invece non ci dicono che oramai Cosa Nostra, Camorra e Ndrangheta controllano tutte le città dal nord al sud.
Il periodico scoppiare di scandali, di “questioni morali” ecc.., dà al cittadino la percezione che, in fondo, molti politici sono “onesti” e anche se la corruzione è diffusa, tuttavia si può sempre contare su un substrato di politici e amministratori irreprensibili. La verità è che in questi ultimi decenni i politici onesti sono scomparsi quasi del tutto e i pochi rimasti sono degli ingenui messi totalmente in condizioni di impotenza.
Come abbiamo spesso detto e ripetuto nel corso di numerosi articoli, le notizie più importanti e i temi più importanti non vengono trattati: massoneria, sistema bancario, scie chimiche…
Le arti e la letteratura forniscono questo apparato di un robusto contorno di informazioni depistanti. I romanzi ove la storia viene presentata come un percorso voluto da poche persone sono pochissimi e quei pochissimi tacciono moltissime cose.
Nessun romanzo ha mai ipotizzato che dietro a tutti i delitti di rilievo mediatico ci sia un’unica organizzazione.
Chi ci ha provato, come Dan Brown, alla fine si rimangia la premessa facendo apparire il tutto come uno scherzo, una funzione, in cui si è portati a credere che l’autore sia dotato di una fervida fantasia, mentre la verità è che egli ha descritto una minima parte della realtà.
I romanzi che dicono la verità sono poco venduti e relegati in circuiti minori (vedi: Il tempo della Fine e Gemoetria del male di Sigismondo Panvini).
I romanzi e i film fanno vedere una realtà dove la mafia è collusa con UN solo politico, come succede in quella fiction bugia come la Piovra. Ma non dicono (e se lo facessero verrebbero censurati) che la mafia è collusa con l’80 per cento del parlamento e sono decine i politici che hanno regolari rapporti con la mafia.
Coloro che provano a veicolare dei messaggi alternativi nelle loro opere vengono uccisi o fatti fuori dal sistema. Abbiamo detto della fine che fece Orson Welles dopo quarto potere, Antoine de Saint Exuspery dopo aver scritto il Piccolo Principe, Kubrick dopo aver scritto Eyes Wide Shuts, Rino Gaetano De Andrè, ecc…
8. Conclusioni
Riassumendo il sistema è il seguente e si basa su due punti cardine:
1) corruzione e illegalità = funzionari e politici incapaci = impossibilità di risolvere qualsiasi problema reale = possibilità di accedere al sistema solo per chi vi si adegua = controllo totale delle persone, siano essi cittadini o politici.
2) Istruzione carente e manipolazione dell’informazione = impossibilità di capire che siamo presi in giro quotidianamente.
3) Per evitare ribellioni e risvegli di coscienza si bombardano i cittadini di cibi scadenti, scie chimiche, medicinali dannosi, al fine di diminuirne ulteriormente lo stato vitale.
Insomma. Non esiste alcun complotto, ma esiste solo un sistema, che è quello in cui viviamo e che è sotto gli occhi di tutti.
A questo sistema siamo tutti assuefatti, tanto che lo riteniamo normale. Solo dopo una certa età, quando magari si sono toccate con mano certe realtà, si aprono gli occhi e si capisce l’assurdità di questo meccanismo.
Aprire gli occhi ovviamente non è semplice, quando fin da piccoli ti spiegano che questo è un sistema giusto. Studi sui libri che il sistema va bene così come è, salvo qualche piccola imperfezione qua e là che viene presentata come un’eccezione alla regola.
Quando ti fai troppe domande ti rispondono che il sistema è questo ed è meglio adeguarsi.
E anche quando capisci veramente il sistema spesso non si ha la forza di reagire perché non si sa neanche da dove cominciare.
Solo di recente siti come Disinformazione, Luogocomune, Comedonchisciotte, Antonella Randazzo, Maurizio Blondet o autori come Noam Chomsky, Loretta Napoleoni, David Icke, Patricia Cori, ecc…, hanno iniziato a parlare chiaro e ad informare realmente su ciò che c’è dietro le maschere ufficiali del sistema.
Non a caso il sistema sta reagendo a questo eccesso di informazioni con una controreazione, per cui non si tarderà a limitare l’accesso ad internet, chiudere siti con la scusa che vengono commessi reati, ecc.
Un’ultima precisazione. Questo che abbiamo descritto a prima vista parrebbe un sistema oppressivo solamente per il popolo; sembrerebbe cioè, che a pagare il prezzo di esso siano i soli cittadini.
In realtà tutti sono assoggettati al sistema, compresi coloro che stanno ai vertici della piramide del potere. Lo dimostra la fine che hanno fatto, molto spesso, persone appartenenti alla elite; Edoardo Agnelli, Lady Diana, l’ex presidente della BCE Duisemberg, Mattei, le quali, per non essersi perfettamente allineate al sistema, hanno perso la vita in infarti, incidenti, ecc… Per non parlare di quelle persone come Kennedy, come Papa Luciani, che erano arrivate alle massime cariche possibili per la nostra società, e che sono state assassinate per aver provato a correggere i difetti più evidenti del sistema.
Il “sistema” infatti, prepara con pazienza ogni persona nel suo ruolo, e quando questa devia dalla strada prefissata fa una brutta fine, sia esso un papa, un Presidente, o un rampollo di famiglia nobile.
A maggior ragione quindi, non c’è alcun complotto, ma un “sistema” che merita a pieno titolo tale sostantivo. Chiamarlo sistema dà la misura di come esso sia una specie di gabbia per tutti, per il popolo, ma anche per i cosiddetti “potenti”.
Anzi. Le persone semplici, il popolo, spesso sono più libere dei cosiddetti potenti. Se un cittadino diventa consapevole, ha la scelta tra adeguarsi o combattere, oppure andare a vivere all’estero e ritagliarsi una propria oasi (in Groenlandia, sulle montagne andine, nell’isola di Tonga, o nel deserto… sono pochi i posti dove il sistema in realtà non arriva).
I potenti invece, spesso sono schiavi del loro ruolo più di chiunque altro.
Se Berlusconi oggi decidesse di vivere gli ultimi anni della sua vita in santa pace, ritirandosi su un isola deserta, non potrebbe; perché quel sistema che ha creato il fenomeno “Berlusconi” mettendolo alla guida della nazione, reclamerebbe il conto. E non gli permetterebbe di cambiare strada, perché lo show deve continuare secondo il piano previsto.
Ricordo le parole del Papa Giovanni Paolo II tanti anni fa, che, essendo più giovane, non capii: “se i miei superiori me lo permetteranno…” disse.
Ma quali superiori poteva avere, mi chiesi. Nessuno è superiore al papa.
Come Sfruttare le Differenze Ideologiche (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/08/come-sfruttare-le-differenze.html)
...e limitare il peso delle scelte dal basso
di Marco Canestrari (http://it-it.facebook.com/HeeledJim)
Un sistema effettivamente democratico tutela la serenità di esprimere qualsiasi tipo di ideologia (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/dissentire-con-serenita.html) senza limitare il peso sociale che hanno le singole soluzioni proposte dal basso (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/07/pensiamo-alle-soluzioni-non-ai-partiti.html). I regimi democratici che vogliono controllare le masse invece, incoraggiano e sfruttano la naturale divisione degli uomini in ideologie allo scopo di frammentare il peso politico delle singole soluzioni scelte dai cittadini (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/la-legge-elettorale-e-la-scelta-che-non.html). Nei sistemi democratici moderni, ad esempio, non abbiamo la possibilità di scegliere selettivamente soluzione per soluzione. Accettiamo tranquillamente di limitare le nostre facoltà di scelta esprimendo il voto per un “grande pentolone di soluzioni e concetti” (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/destra-o-sinistra-possiamo-scegliere.html) espressi nello statuto di un partito.
In questa maniera non portiamo avanti, dall’ideazione alla realizzazione, ogni singola soluzione voluta dalla maggioranza perché la preferenza di ogni singolo cittadino, verso quella specifica soluzione, si troverà rappresentata in vari contenitori politici divisi per valori e ideologie spesso inconciliabili fra di loro e quindi senza possibilità di governare.
Poi, una volta che si accetta di essere rappresentati da un partito diventa semplicissimo manipolare le volontà della maggioranza (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/proporre-invece-di-reagire.html), sono sufficienti infatti, semplici accordi fra le poche persone che amministrano questi contenitori ideologici. Si possono anche rinnovare gli ingredienti del minestrone, il colore del pentolone e il suo nome, si cambia slogan e così si ridistribuiscono, di fatto, le nostre singole scelte nei vari pentoloni in modo che chi li amministra ne tragga più profitto.
Per capirci, se ad esempio tutti i cittadini rappresentati da due grandi contenitori ideologici e divisi da due valori opposti, fossero d’accordo su una comune soluzione, ad esempio sul fatto di non doversi fare controllare da un terzo contenitore che fa una politica di regime, questa soluzione si troverebbe sempre divisa in due contenitori per via delle enormi differenze ideologiche e quindi nessuna coalizione fra le due parti potrebbe mai avere una governabilità né un peso sufficiente per cambiare le cose. In questa maniera è molto più facile che i partiti più compatti, come possono essere quelli di un regime, si impongano e che le scelte dei cittadini non abbiano alcun peso.
Nella gestione delle enormi risorse collettive, tutte le persone del mondo sono divise in “pentoloni” che raggruppano ognuno un vasto insieme di valori riguardanti ogni aspetto più importante delle questioni sociali. Non possiamo scegliere gli ingredienti del minestrone né il cuoco, ma dobbiamo “affidarci” al pentolone a cui siamo più affezionati e aspettare per qualche anno che qualcuno cucini la minestra. Mentre il mondo moderno si muove a velocità sempre più alte, cambiando le sue dinamiche e sollevando nuove problematiche nell’arco di mesi o giorni, noi deleghiamo ogni nostra scelta per anni e preghiamo che il piatto venga bene e possa risolvere nel futuro i nostri problemi. Non solo, attualmente il potere economico ha raggiunto una concentrazione tale da essere più influente di quello politico (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/soluzione-al-capitalismo.html), quindi, i pentoloni a cui noi affidiamo le nostre risorse collettive sono amministrati, di fatto, con la spinta principale della massimizzazione del guadagno di alcuni privati e non con quella del benessere collettivo (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/chi-e-il-padrone-dell.html). Ecco perché le risorse collettive, anche se ci sono, sono accessibili per la maggior parte a pochi. Ogni soluzione politica e sociale, messa sotto una pressione così grande dall’apparato economico mondiale, rivela le sue minime imperfezioni, e ogni crepa viene dilaniata fino a cedere completamente al potere più grande. Non ha più senso, in questo contesto, attuare la strategia del “meno peggio” (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/la-rivoluzione-non-ideologica.html). Dobbiamo iniziare ad affrontare il problema alla sua radice, a mente aperta, mettendo in discussione, se necessario, anche i principi a cui siamo stati abituati da sempre (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/07/intelligenza-collettiva.html). Altrimenti continueremo a apporre dei continui cambiamenti temporanei allungando i tempi per una soluzione definitiva. Insomma, la struttura politica convenzionale fa in maniera che la naturale diversità dei valori fra i cittadini sia un freno alla realizzazione delle soluzioni volute collettivamente, così la popolazione si abitua al fatto di doversi uniformare e coalizzare per avere voce nelle questioni sociali, peggiorando ancora di più la possibilità di partecipare dal basso (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/07/limportanza-di-non-uniformarsi.html).
Per impedire che possa venire sfruttata la differenza di ideologie basta semplicemente poter esprimere collettivamente le nostre preferenze verso ogni soluzione piuttosto che verso un gruppo di soluzioni orientando le nostre risorse verso l’attuazione delle soluzioni anziché verso i partiti, le ideologie o i “gruppi di soluzioni” (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/08/abc-dellintelligenza-collettiva.html). Scegliamo noi ogni singolo ingrediente alla volta, non limitiamoci a dare un consenso vago guardando solo il colore del pentolone e cedendo tutti i nostro averi al cuoco. Questo problema non è mai stato risolto definitivamente, per il semplice motivo che non abbiamo mai avuto a disposizione gli strumenti tecnici necessari per gestire direttamente ogni singola scelta su ampia scala. Oggi questi strumenti ci sono, e sono usati quotidianamente da milioni di singoli e organizzazioni. Abbiamo strumenti che permettono facilmente un’organizzazione dei singoli prima impossibile, possiamo persino diffondere idee e competenze, formare persone e mettere in comune strumenti e risorse… senza doverle “cedere” ad un contenitore di idee come è stato finora…
All’inizio c’era il caos e le dittature del più forte sui più deboli, poi ci siamo radunati nelle piazze per decidere più democraticamente, nell’epoca moderna abbiamo avuto lo strumento del voto esprimendo la nostra preferenza verso i partiti… ed ora anche questo sistema sta rivelando i suoi limiti… L’evoluzione della partecipazione collettiva non si fermerà qui, i nuovi strumenti che abbiamo verranno presto utilizzati per risolvere i problemi che i vecchi metodi non sono più in grado di fronteggiare. I sistemi dove le differenze di valori devono frammentare per legge il peso di una soluzione che invece è condivisa, verranno naturalmente abbandonati perché non sono efficienti e non sono in gradi di rispondere alle esigenze della società moderna.
Abbandoniamo l’abitudine al “meno peggio” e teniamo in mente i semplici principi che favoriscono una soluzione definitiva, promuovendo ogni piccolo passo intermedio che ci avvicina alla nostra meta. Tutto questo non è il futuro, sta già accadendo e progredisce indipendentemente dal teatrino della politica.
Se vogliamo veramente partecipare dobbiamo smettere di dare consensi ai contenitori ideologici ed attivarci da soli a utilizzare insieme le nostre risorse scegliendo direttamente le soluzioni (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/08/le-soluzioni-del-mondo.html).
Soluzione al Capitalismo: 2. Sempre più Sfruttamento (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/soluzione-al-capitalismo-2-sempre-piu.html)
di Marco Canestrari (http://it-it.facebook.com/HeeledJim)
IL CAPITALISMO E’ PROGRESSIVO
Il modello imposto è: Tutti vogliamo di più. Più ricchezza, più proprietà, più lusso, più sicurezza, più affermazione sociale, più potere ecc… Il capitalismo è il modello della “rincorsa” sempre più rapida e senza fine. Se io prendo sempre di più, rimarrà sempre di meno per gli altri. E per dirla semplicemente, poi le cose da prendere finiranno. Il giorno dopo, bisognerà essere ancora più scaltri, competitivi, aggressivi, potenti e senza scrupoli fino a che, per qualcuno, nell’ultimo gradino della scala gerarchica di potere, non rimarranno nemmeno le risorse essenziali. Nel corso degli anni, se portiamo avanti questo modello cieco, spingendo sulla massimizzazione del potere in ogni ambito (politico, economico, sociale, nei mass media), si crea un accentramento progressivo e l’esclusione di qualsiasi altro modello possibile. Il mondo, con tutte le sue meravigliose sfumature, viene plasmato secondo le regole di un azienda.
IL MONDO STA DIVENTANDO UN AZIENDA
L’immagine dell’imprenditore che chiede i favori al politico deve essere ampliata: Oggi esistono dei gruppi finanziari economicamente più potenti di interi stati. Arabia Saudita, Polonia, Finlandia e moltissimi altri paesi potrebbero essere “comprati” da gruppi privati. Questo significa che è il politico a lustrare le scarpe al colosso economico, e le decisioni di un intero paese sono influenzate dalle dinamiche del massimo guadagno di un azienda. Un’azienda privata e i suoi consigli di amministrazione, come sappiamo, non ha come obiettivo primario la libertà dei cittadini, la loro salute, la loro qualità di vita, la loro educazione, la loro serenità, la giustizia o la divisione equa delle risorse.
A livello mondiale, per chi non è nella casta dei potenti, queste basi fondamentali della vita vanno via via scomparendo…
Il potere economico assottiglia la distanza da quello politico, i servizi pubblici vengono privatizzati e i grandi gruppi economici e le grandi banche mondiali creano delle reti in comune infiltrandosi nei media per aumentare i consensi nei modelli di vita (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-2-la-televisione.html) da cui trarre profitto: Per anni conosciamo i lati positivi delle persone ricche, furbe, belle, aggressive e competitive, forti, determinate, e istintive, con il linguaggio ei modi del branco. Nel corso degli anni il mondo cambia gli stili di vita perdendo le sue più alte capacità come l’intelletto individuale, l’altruismo, la sensibilità e i modelli che non portano consensi nel coro vengono allontanati dalla coscienza collettiva.
I grandi gruppi economici e politici cercano di incrementare il potere stipulando alleanze, sciogliendosi in altri gruppi, unendosi o dividendosi, indipendentemente dalle necessità reali dei cittadini. Il cittadino è tenuto distante dalla casta di chi detiene il potere e la sua libertà sempre più limitata. Viene imposto un sistema dove la democrazia è fatta dalle masse, che, a differenza del singolo, apprende i modelli di vita dai media. L’unica forma di partecipazione del cittadino è possibile votando dei simboli, e delegando ogni altra decisione ai partiti politici, il tutto all’interno di una griglia sempre più stretta di regolamenti e leggi decisi dall’alto.
SEMPRE PIU’ CONTROLLO E SFRUTTAMENTO
Abbiamo visto che il capitalismo non si autolimita: Ogni limitazione imposta non avrà mai la forza di arginarlo, alla lunga ogni ostacolo non fa altro che perdere di importanza difronte all’imperativo principale di guadagnare potere. E abbiamo anche visto che Ogni movimento antagonista al modello capitalistico non fa che accrescere la sua forza. Combattere i suoi principi di base è un controsenso in termini, perché tali principi sono presenti anche nelle frange che vogliono abbatterlo. Chi rallenta la sua corsa non fa altro che lasciare spazio a tutti gli altri squali pronti ad attaccare voracemente. Infine tutti i tipi di potere e i media avranno un unico gruppo di controllo.
Si è creata una coperta di ricchezza, che accumula potere e denaro prosciugando tutto ciò che è fuori, mettendo in secondo piano la salvaguardia delle limitate risorse ambientali, dei diritti umani, non curandosi della povertà nel mondo, degli sfruttamenti dei deboli o di tutto ciò che è lontano dal proprio recinto. La coperta diventa perciò sempre più corta e copre meno persone che si scanneranno per diventare ricchissimi e gli standard di vita saliranno a modelli di ricchezza e consumo sempre più alti…
Se prima l’escluso era solo il povero bambino dell’africa che muore senza acqua, poi lo sarà anche il barbone in città e l’extracomunitario, oggi lo è anche il pensionato pubblico che fruga nel cassonetto o il single divorziato che deve pagare gli alimenti, mangia alla mensa della caritas ma non rinuncia all’ultimo modello di cellulare. Vediamo le ragazzine andare in giro seminude con crisi emotive se non possono uniformarsi ai modelli estetici del momento rifacendosi il seno o la bocca. Questi sono i giovani che fra qualche decina di anni ci governeranno. Molti vivono nella morsa dei debiti, nella paura che una multa imprevista o una bolletta salata possa gettarli sul lastrico. Domani l’escluso sarà chi non è disposto a tutto per vivere in un mondo ad altezze vertiginose e surreali…
Poi quando il potere è abbastanza concentrato da poter fare leggi autonomamente, si impedisce ogni forma di movimento che minaccia i potenti (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/controllare-le-masse-3-dividere.html) (scioperi, manifestazioni, istruzione pubblica, leggi elettorali) fino ad arrivare alla repressione anche militare di ogni attività fuori dalle leggi promulgate dalla casta, in nome della governabilità, della legalità, della produttività, e soprattutto della sicurezza. Si crea cosi una situazione di estremo stress dove tutte le vie di fuga sono precluse. Solo un messaggio ti salverà: Diventa più ricco, diventa come noi, guarda noi potenti come siamo protetti e a nostro agio, noi siamo i furbi. Così tutti ci mettiamo a correre per salvarci a scapito degli altri…
In questo processo di accentramento dei poteri l’Italia ha solo anticipato i tempi. Tutte le nazioni alla lunga, anche cambiando governi, sono destinate all’accentramento. Se non c’è un limite e tutto si rivolge verso la massimizzazione dell’individualizzazione, allora il disequilibrio fra i pochi rampanti ricchissimi e i molti sfruttati poverissimi fa sentire le sue crepe generando sofferenza e tensioni sociali.
Balthasar85
07-09-2009, 02:12
Questo è un post che avrei dovuto scrivere 10 gg fa (sospensione :doh: ) e per 10 giorni mi è frullata nella mente sempre la stessa domanda: ma tu davvero prendi per buona tutta questa roba? :mbe:
Più leggo e più mi sembra propaganda fine a se stessa.
Non ho ancora capito se appoggi per ironia o per partito preso ma, da quel "poco" che ho letto, mi pare che tu stia postando i ragionamenti dell'ennesimo santone che ti vuol far giungere alla sua verità, una verità fatta di ovvietà, di luoghi comuni, di mezze verità.. il tutto cavalcando il malcontento verso il Sistema che oggi ci governa (lungi da me dal difenderlo o giustificarlo).
{|e;28604180']LINK (http://paolofranceschetti.blogspot.com/2009/05/complottismo-e-sistema-in-cui-viviamo.html) (n.b. non sono tanto d'accordo sulla sesta parte, ma sono anche tanto ignorante sull'argomento ancor più che sugli altri)
Quella parte me la son letta attentamente e, se hai delle perplessità, non è certo per delle tue mancanze ma per l'evidente oscenità di come taluni concetti vengono trattati.
Escludendo quindi questo punto (che criticarlo equivale a sparare sulla Croce Rossa) mi domando davvero cosa ci sia di così trascendentale nelle sue elucubrazioni e nella descrizione delle meccaniche che ci governano. Io proprio non capisco.
{|e;28670709']Soluzione al Capitalismo: 2. Sempre più Sfruttamento (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/05/soluzione-al-capitalismo-2-sempre-piu.html)
di Marco Canestrari (http://it-it.facebook.com/HeeledJim)
Ad esempio, dopo aver letto questo pezzo cosa devo aver acquisito?
Mi ha riproposto delle meccaniche già ben note descrivendomi solo una faccia della medaglia, l'ha colorata con tinte nere ("mai" "potenti" "sofferenza" "controllo") proponendomi scenari catastrofici ed immutabili e poi.. al momento di darmi la "cura" scompare? Così, di botto, senza saper "come posso salvare la mia anima"? :mbe:
Insomma, il discorso è chiaramente pilotato verso una "rivelazione", ma perché non me la da? Ce l'ha una soluzione o è un discorso fine a se stesso?
Senza la descrizione della sua "visione" rimane solo la descrizione di uno scenario apocalittico (più o meno veritiero) e di una alternativa vaga (che, seppur impalpabile è sicuramente migliore dello scenario catastrofico descritto) che non può esser commentata perché non ha un nome.
CIAWA
Questo è un post che avrei dovuto scrivere 10 gg fa (sospensione :doh: ) e per 10 giorni mi è frullata nella mente sempre la stessa domanda: ma tu davvero prendi per buona tutta questa roba? :mbe:
Più leggo e più mi sembra propaganda fine a se stessa.
Non ho ancora capito se appoggi per ironia o per partito preso ma, da quel "poco" che ho letto, mi pare che tu stia postando i ragionamenti dell'ennesimo santone che ti vuol far giungere alla sua verità, una verità fatta di ovvietà, di luoghi comuni, di mezze verità.. il tutto cavalcando il malcontento verso il Sistema che oggi ci governa (lungi da me dal difenderlo o giustificarlo).
Quella parte me la son letta attentamente e, se hai delle perplessità, non è certo per delle tue mancanze ma per l'evidente oscenità di come taluni concetti vengono trattati.
Escludendo quindi questo punto (che criticarlo equivale a sparare sulla Croce Rossa) mi domando davvero cosa ci sia di così trascendentale nelle sue elucubrazioni e nella descrizione delle meccaniche che ci governano. Io proprio non capisco.
Ad esempio, dopo aver letto questo pezzo cosa devo aver acquisito?
Mi ha riproposto delle meccaniche già ben note descrivendomi solo una faccia della medaglia, l'ha colorata con tinte nere ("mai" "potenti" "sofferenza" "controllo") proponendomi scenari catastrofici ed immutabili e poi.. al momento di darmi la "cura" scompare? Così, di botto, senza saper "come posso salvare la mia anima"? :mbe:
Insomma, il discorso è chiaramente pilotato verso una "rivelazione", ma perché non me la da? Ce l'ha una soluzione o è un discorso fine a se stesso?
Senza la descrizione della sua "visione" rimane solo la descrizione di uno scenario apocalittico (più o meno veritiero) e di una alternativa vaga (che, seppur impalpabile è sicuramente migliore dello scenario catastrofico descritto) che non può esser commentata perché non ha un nome.
CIAWA
Beh leggiti anche gli altri post oltre a quelli sulle tecniche di manipolazione delle masse che ho copincollato qui...
Ad esempio:
http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/07/intelligenza-collettiva.html
http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/08/abc-dellintelligenza-collettiva.html
http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/proporre-invece-di-reagire.html
http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/08/cooperare-oggi-e-possibile.html
http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/08/come-sfruttare-le-differenze.html
http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/04/la-rivoluzione-non-ideologica.html
L’Italia è forse un regime autoritario?
A sentire qualcuno dell’opposizione, la risposta alla domanda di cui nel titolo parrebbe essere positiva. La risposta, da parte mia, è no. Se però mi si chiede se l’Italia sia un regime democratico, la mia risposta è, ancora, no.
Cerchiamo di fare un’analisi un po’ più approfondita, pur con tutte le critiche che si possono fare e che spero si faranno: partiamo da una definizione di regime autoritario, ovvero quella più accettata di Juan Linz.
Autoritario è un sistema politico con pluralismo politico limitato e non responsabile, senza una elaborata ideologia guida, ma con mentalità caratteristiche, senza mobilitazione politica estesa o intensa, tranne che in alcuni momenti del suo sviluppo, e con un leader o talora un piccolo gruppo che esercita il potere entro limiti formalmente mal definiti ma in realtà abbastanza prevedibili.
Va detto che questa definizione è molto generale, che serve ad identificare un genere: al suo interno, infatti, possono esservi forti diversificazioni, pur essendovi il medesimo sfondo.
Vediamo in che misura sussistono le cinque dimensioni rilevanti di un regime autoritario applicato all’Italia:
mobilitazione: l’Italia di Silvio Berlusconi non si caratterizza per un alto grado di mobilitazione; al di fuori delle manifestazioni costruite ad hoc per omaggiare il capo, come il primo congresso del Popolo della libertà – guarda caso momento di sviluppo-, le masse non sono mobilitate. I diritti civili, politici e sociali sono, almeno formalmente, garantiti, ma l’esercizio effettivo di tali diritti è ostruito da un’informazione visibilmente controllata, e negli ultimi tempi anche dall’intimidazione, mentre le strutture delle opposizioni sono deboli e allo sbando;
pluralismo limitato: questa dimensione attiene alla sfera della responsabilità. Laddove il pluralismo è limitato, notiamo l’esistenza di pochi attori veramente rilevanti nell’arena politica, che sistemano le questioni di responsabilità al massimo inter eos. In una liberal-democrazia di massa, la questione della responsabilità è affidata al popolo, mediante elezioni libere, competitive, corrette. Questo non avviene in Italia, basti pensare che una delle cause del declino italiano (Berlusconi, nei suoi quattro fallimentari governi) sia appunto arrivato al quarto mandato. Vuoi anche per l’incapacità dell’opposizione, gli italiani non riescono ad attribuire correttamente le responsabilità, e ciò è dovuto proprio alla mancanza di pluralismo (riducendo ai minimi termini la questione, da un lato abbiamo Berlusconi, dall’altro degli incapaci).
mentalità caratteristiche: alzi la mano chi ha capito l’ideologia alla base del berlusconismo. Se qualcuno l’ha capito, ce lo spieghi: il berlusconismo non sembra avere alcuna ideologia (men che meno quella liberale). Ha, al massimo, mentalità caratteristiche, ovvero una serie di valori (o disvalori) che ne guidano l’agire. Piuttosto forte il populismo, oggi non più solo berlusconiano, ma pure tremontiano, brunettiano, sacconiano, ano, ano;
leader o piccolo gruppo: credo che spiegare questo punto sia superfluo;
limiti formalmente mal definiti: qui c’è la parte più divertente. I limiti all’esercizio del governo, formalmente, ci sono (la Costituzione). Il problema è che vengono regolarmente calpestati. Due esempi: la legge è uguale per tutti? No, ci sono quattro tizi che per legge sono più uguali degli altri; ancora, il potere legislativo è nelle mani del parlamento? Formalmente sì, nella pratica no, visto che questo governo tiene sotto scacco il Parlamento a colpi di voti di fiducia. Quanto alla prevedibilità, beh… notiamo che ogni volta che esce fuori un processo a carico del capo o dei suoi seguaci, puntualmente esce fuori una leggina da hoc che cancella il reato, abbatte la prescrizione, rende immuni, eccetera. Esempio solo per rimanere nel campo della giustizia (vogliamo parlare delle televisioni o delle tasse?).
Vale la pena, qui, di sottolineare alcuni aspetti di un regime autoritario rimasto unico nel suo genere: il regime fascista. Esso era caratterizzato dalla presenza di un leader carismatico legato ad un partito con tendenze totalitarie; ha usato, nel corso della sua instaurazione, vari attori sociali, come la Chiesa (che era un po’ cooperante un po’ conflittuale), la monarchia, l’esercito, la grande industria e la classe media. Il regime si caratterizzava per spunti nazionalisti che si traducevano in una politica estera aggressiva; per l’antiliberalismo; per l’antiparlamentarismo; per l’anticomunismo; per l’anticlericalismo; per l’anticapitalismo. Salvo poi sostanzialmente fare nulla se non rafforzare il proprio potere (il corporativismo, in vent’anni, non venne mai alla luce; la Camera dei Fasci e delle Corporazioni nacque solo al tramonto del regime stesso). Non so voi, ma io ritrovo diverse analogie con l’Italia berlusconiana, oltre, ovviamente, a qualche differenza.
Dunque, questo basta a definire l’Italia un regime autoritario? Dal mio punto di vista no: l’Italia ha tratti autoritari, ma non è (ancora) un regime autoritario.
Chiediamoci, allora, se l’Italia è una democrazia.
Una democrazia si caratterizza per quattro elementi fondamentali:
suffragio universale maschile e femminile;
elezioni libere, competitive, ricorrenti, corrette;
pluralità di partiti;
diverse e alternative fonti d’informazione.
Questa è la definizione minima di democrazia: l’assenza di uno o più di questi fattori mette in crisi la presenza dell’Italia all’interno del genus democratico.
Vediamoli uno per uno:
suffragio universale maschile e femminile: è indubbio che questa dimensione sia presente;
elezioni libere, competitive, ricorrenti, corrette: le elezioni sono libere (se diamo un’interpretazione estensiva a questo aggettivo) e ricorrenti (anche troppo), ma non sono competitive, né corrette (si guardi il quarto punto);
pluralità di partiti: ne abbiamo anche troppi, anche se quelli rilevanti, ovvero oggi in Parlamento, sono molto pochi, almeno relativamente al passato;
diverse e alternative fonti d’informazione: qui c’è il problema. Abbiamo un presidente del Consiglio che possiede tre televisioni, che ne controlla altre due ed è sulla strada per prendersi pure la terza (se è vero che si vogliono piazzare Gianni Minoli ed Enrico Mentana su RaiTre). Una settima televisione, la cui indipendenza è già piuttosto sbiadita, si inchinerà al premier, poiché il suo proprietario (alias Telecom Italia), non può certo alienarsi i rapporti con il gruppo di potere (La7, infatti, potrebbe segnalare un bel po’ di fattacci che la danneggiano, ma non lo fa per non essere ulteriormente danneggiata, visto che l’autorità indipendente, visto che ha trovato in Google il monopolista della pubblicità e non in Mediaset e compagni, potrebbe non essere poi così indipendente); l’ottava televisione (SKY) ha avuto tasse raddoppiate, si è vista sottrarre la RAI, la quale è stata poi costretta ad allearsi con il proprio concorrente (Mediaset) per creare una propria piattaforma satellitare (TivuSat) in un gioco in cui Silvio vince e gli italiani perdono. In Italia oltre il 60% degli italiani si informa SOLO con la televisione, con punte di quasi l’80% fra i pensionati e le casalinghe (bacino elettorale del centrodestra, guarda caso). Gli altri diversificano, ma solo un decimo compra regolarmente i giornali. In altre parole, si può dire che per la stragrandissima maggioranza degli italiani la televisione è il principale mezzo di informazione. Ma se la televisione è praticamente tutta in mano a Silvio Berlusconi, vuol dire che questa quarto pilastro della democrazia è veramente debole.
A causa della debolezza dei pilastri 2 e 4, l’Italia non appare essere un regime democratico secondo la definizione data (che poi è la definizione minima fornita dalla scienza politica – ce ne sono altre: alcune non cambiano in sostanza il discorso appena fatto, mentre le altre sono definizioni meramente “procedurali”, secondo le quali l’Italia è un regime democratico perché la Costituzione (democratica) e le sue procedure (democratiche) sono formalmente rispettate, ma pure queste definizioni vengono incrinate se pensiamo allo svuotamento dello spirito costituzionale, quanto, nella pratica, a tutte le sentenze della Corte Costituzionale scavalcate – ricordate Europa 7).
L’Italia, tuttavia, non è neppure pienamente un regime autoritario.
In conclusione di questa veloce riflessione, sono portato a dedurre che l’Italia si trovi in un momento di crisi democratica, più precisamente di crisi nella democrazia, poiché assistiamo al cattivo funzionamento di alcune strutture dello Stato (Parlamento, magistratura), oltre che un progressivo distacco della Piazza dal Palazzo (l’esistenza stessa di Beppe Grillo e dei grillini, e soprattutto la loro crescita, ne è un sintomo, solo per fare un esempio).
Notiamo, inoltre, la sostanziale scomparsa del centro politico: l’accordo fra le parti su problemi sostantivi è estremamente raro (addirittura i problemi sostantivi sono lasciati in secondo piano rispetto agli scandali sessuali e altre facezie simili); ancora, in questi giorni stiamo assistendo ad una escalation di violenza verbale (citazioni in giudizio, attacchi all’Europa, attacchi degli house organ contro i direttori dei giornali nemici) e non (ricordate questo?) finora inaudita.
Tutti questi sono sintomi di una profonda crisi democratica (e ve ne sarebbero molti altri). Si potrebbe dire che l’Italia si trova in uno stato intermedio fra la democrazia e l’autoritarismo. Se il genus democratico non viene abbandonato, è perché questo non è né necessario né auspicabile: la democrazia resta un valore fondamentale per la stragrande maggioranza degli italiani e soprattutto per la posizione nel campo internazionale (anche se da questo punto di vista gli altri Paesi europei, non addormentati dalle tv del padrone, già sanno che la democrazia è in crisi in Italia, se pensiamo alle dichiarazioni di Martin Schultz e altri – che dicono, in pratica, che Berlusconi può essere un cattivo esempio per altri Paesi del mondo – e al fatto che i nostri vicini non vedono di buon occhio le amicizie strettissime che “vantiamo” con leader certamente non democratici come Vladimir Putin e Muammar Gheddafi, a cominciare dagli USA), e per questo è necessario mantenere l’apparenza (senza contare che, non svenite dalla sorpresa, anche all’interno del PdL c’è gente che è davvero innamorata della democrazia).
La teoria ha elaborato una definizione di un tipo di autoritarismo (o meglio, un regime di transizione fra autoritarismo e democrazia) che ben si adegua, a mio avviso, all’Italia dei giorni nostri. È quella della democrazia elettorale, che Cotta, Della Porta e Verzichelli definiscono come segue:
Se [...] il procedimento elettorale è corretto, ma i diritti civili non sono ben garantiti, se in particolare, la stessa informazione è condizionata da situazioni di monopolio con la conseguenza di escludere parti della popolazione dall’uso effettivo dei propri diritti, se eventualmente non vi è un’effettiva opposizione partitica e in realtà un solo partito [ndTooby: vogliamo dire "coalizione"?] domina la scena elettorale e, più in generale, quella politica, allora si potrà parlare di democrazia elettorale.
Sembra un calzino messo sopra lo stivale.
http://blog.tooby.name/politica/litalia-e-forse-un-regime-autoritario/?wscr=1024x768
Bellissimo 3d notato solo ora.
Metto qualche altra cosa:
La Menzogna della “Scelta” Politica (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/10/la-menzogna-della-scelta-politica.html)
di sabrina mantini
Vivendo in democrazia, ovvero in uno stato giuridico che mette il potere nelle mani del popolo, si potrebbe supporre che gli italiani abbiano la possibilità di scegliere una classe politica degna, valida, rappresentativa delle esigenze e i bisogni del cittadino comune. Si potrebbe supporre che il popolo avendo la possibilità di scegliere i suoi governanti sia padrone assoluto del suo destino, ma così non è.
Il “popolo”, cioè la gente comune, attraverso il suo diritto di voto, può esercitare il potere indirettamente. E qui risiede la menzogna. La sua scelta è obbligata, guidata e forzata. Scegliere i rappresentanti in Parlamento equivale a mettere un segno su un simbolo, cioè a optare per un partito (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/08/come-sfruttare-le-differenze.html), un’idea di base, un insieme di persone. Non è possibile per nessuno di noi eleggere un singolo, la persona meritevole, quella nella cui onestà o nelle cui idee noi crediamo. Possiamo soltanto, grazie alla legge Calderoli, votare per delle liste di candidati bloccate e predefinite, decise ed organizzate dall’alto. E all’interno di queste liste non abbiamo neanche la possibilità d'indicare preferenze. L'elezione dei parlamentari dipende quindi completamente dalle scelte e dalle graduatorie stabilite dai partiti.
L’infinita libertà che noi immaginiamo sia contenuta nella Democrazia si ridurrebbe dunque esclusivamente alla possibilità di scegliere un partito (http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/07/limportanza-di-non-uniformarsi.html). Ma cos’è in realtà questa misteriosa entità politica a cui tutto il nostro sistema di potere sembra riferirsi? Non è altro che un'associazione tra persone accomunate da una comune visione su questioni fondamentali dello gestione dello Stato e della società. Ed è un’associazione spesso lontana dai bisogni reali delle persone, burocratica, poco valida, non radicata nel territorio.
E’ chiaro a questo punto che è questo e solo questo che nella democrazia italiana il cittadino può esprimere: la preferenza per una visione generica su alcune questioni fondamentali piuttosto che per un’altra. Gli è impedito di scegliere le personalità che andranno al potere, gli è impedito di votare per chiunque non sia inserito (e comodamente adagiato) nel sistema, gli è impedito perfino di modificare le graduatorie di voto prestabilite all’interno dei partiti. E’ questa libertà? E’ questa dunque democrazia? Il potere è stato sottratto alla gente. L’attuale sistema di scelta politica è limitante, soffocante, e serve soltanto a perpetuare un sistema chiuso in se stesso, nei suoi clientelismi e nei suoi privilegi. Se la scelta è circoscritta a “mangiare questa minestra” o a “saltare dalla finestra”, se cambiare il sistema è attualmente impossibile bisogna chiedersi perché continuiamo a chiamare il nostro stato democratico. Forse dovremmo smettere di lamentarci dell’indegnità della classe politica, probabilmente ci converrebbe cominciare a pretendere di ottenere davvero una reale e significativa possibilità di scelta.
*MATRIX*
23-10-2009, 00:07
la tv certamente rincitrullisce
però vi ricordo che il grande fratello non è stato creato in italia ma in Olanda
e inoltre le scene di nudo sono molto più presenti nelle sue versioni Inglesi ed americane rispetto a quelle italiane
*MATRIX*
23-10-2009, 00:46
{|e;28319123']
I bambini sono i primi a pagare le conseguenze della manipolazione, perchè emotivamente più deboli e vulnerabili. Al giorno d’oggi non è raro vedere ragazze molto giovani che hanno crisi psicologiche se non si rifanno seno o labbra per essere all’altezza del gruppo o [B]bambine andare in giro seminude. Bambini che sentono pressioni degli amici se non si comprano l’ultimo modello di cellulare, con le uniche aspirazioni di vita di entrare in TV e diventare famosi come il cantante di Amici o del Grande Fratello. Le generazioni a venire andranno perdendo sensibilità e purezza.
il discorso è molto semplice
mostrare il culo o le tette o ancora meglio aprire le gambe è meno faticoso che stare ore ed ore davanti ad un libro anche perchè non conta il lavoro che fai ma contano i soldi che fai per acquistare oggetti da mostrare agli altri e farli scoppiare di invidia
tempo fa si parlava di vivere adeguatamente e molti nel vivere dignitosamente mettevano la vacanza in posti esotici , il cellulare , la amcchina nuova cose che a mio parere sono futilità ma per molti oramai sono diventati status simbol imposti dalla tv
perchè secondo me l'uomo è di per se invidioso ed avido ,io credo che lo siamo tutti quindi la tv accellera il processo facendoci inseguire gli altri magari anche oltre le nostre possibilità
pochi giorni fa ho detto questa battuta ad un amico
" il mio cellulare si è rotto ed sono stato costretto a comprarne uno nuovo moderno full touch screen......adesso secondo la società sono diventato più BELLO!!!! :-)"
in conclusione gustatevi questo video (che pur essendo vecchio ha un testo MOLTO attuale)
http://www.youtube.com/watch?v=58fqgMzGfvQ
Questo, ovviamente, fino al giorno in cui non ci si rende conto che è una corsa inutile e non porta da nessuna parte. Che che l'unica ricchezza veramente sostanziale è costituita dal sapere e dalla conoscenza. Peccato che a molti il prender coscienza di questo sia precluso perchè oltre il confine che le capacità individuali medue consentono di raggiungere.
Inutile dar la colpa a ciò che ci circonda, la colpa è in noi e solo noi possiamo, almeno quelli che ne sono in grado, comprendere e porvi un rimedio/freno. Purtroppo l'inerzia sociale creata dalla massa e dal desiderio individuale di superare il vicino per farsi notare e sentirsi vivi/qualcuno, trascina seco anche coloro i quali comprendono e sono costretti a nuotare seguendo la corrente per non venirne travolti.
E' là che scatta la questione del conflitto di interessi tra chi dovrebbe essere una guida non solo economica e politica ma anche morale ed etica per il popolo, e l'imprenditore il cui scopo è vendere e quindi invogliare il consumatore a spegnere il cervello e aprire il portafogli...
Ancora credi alla fregnaccia della "guida morale per il popolo" dopo millenni di storia, nei quali si è visto di tutto, ad esclusione delle fantasie nel cranio dei soliti illusi, tranne questo ?.
Ehm, si, sono un'illusa.
ConteZero
23-10-2009, 10:43
{|e;29391422']Ehm, si, sono un'illusa.
Siamo in due.
Allora cessa di credere alle favole/leggende varie ed affronta la realtà. Non esiste il "benefattore" che lavora per il popolo e se esiste dura molto molto poco, l'unica soluzione è non credere alle baggianate moralistiche e lavorare, comunque sono pessimista perchè conosco bene i miei simili, affinchè qualcosa cambi..
Il cambiamento deve avvenire in ognuno di noi, altrimenti arrestiamo l'evoluzione se perseveriamo in questa staticità, perché la staticità è morte.
E' come la storia della carta buttata a terra, io non è che la butto perché "tanto lo fanno anche gli altri", la mai città è sporchissima ma io continuo imperterrita con la differenziata.
Io sono convinta che così come ogni organismo non funziona se ogni cellula non funziona e collabora, e ogni cellula non funziona se non funziona e non collabora ogni suo atomo, alla stessa maniera questo mondo finirà per collassare per entropia se ognuno di noi non fa qualcosa.
Può sembrare di far poco o forse niente perché sembra di essere da soli, ma io sono convinta che ogni nostro piccolo gesto ha effetti nel lungo termine che non vediamo solo perché il nostro tempo è un battito di ciglia nel tempo dell'universo.
Vincenzo1968
23-10-2009, 14:45
Bellissimo 3d notato solo ora.
quoto.
Bellissimo 3d notato solo ora.
Quoto. Complimenti Ja]{|e
tinniz977
17-05-2010, 23:02
Bellissimo 3d notato solo ora.
;)
Allora cessa di credere alle favole/leggende varie ed affronta la realtà. Non esiste il "benefattore" che lavora per il popolo e se esiste dura molto molto poco, l'unica soluzione è non credere alle baggianate moralistiche e lavorare, comunque sono pessimista perchè conosco bene i miei simili, affinchè qualcosa cambi..
eppure la nostra nazione confina e dista pochi chilometri, respiriamo la stessa aria e mangiamo lo stesso cibo. Eppure da noi le cose funzionano, non c'è controllo della massa. E questo perchè abbiamo rinunciato ai partiti, ai leader, ai benefattori e ai dittatori. Noi siamo il sovrano, e ognuno lo sente. La democrazia, se spinta fino in fondo, non è controllabile e non è malleabile. Il problema è avere il coraggio di mettere tutto nelle mani del popolo, ma proprio tutto.
painofsalvation
18-05-2010, 07:41
http://malarablog.files.wordpress.com/2009/03/veltroni-berlusconi.jpg
Riflessioni sul PdL e Berlusconi: un “regime”, ma di che tipo?
di Enrico Galoppini e Antonio Grego.
Note dedicate ai fascisti e agli antifascisti, caldamente consigliati di rivolgersi (per i rispettivi motivi) altrove…
Uno degli argomenti preferiti degli avversari di Berlusconi è quello che lo dipinge come una specie di “ducetto”, che sotto sotto, mentre straparla di “libertà”, mira ad instaurare un “regime” sostanzialmente “antilibertario”. Berlusconi, in poche parole, sarebbe l’incarnazione di un “nuovo Fascismo”.
L’idea che ci siamo fatti è che tale “accusa” è, in apparenza, fondata, nella sostanza, infondata. Ed una serie di equivoci e malintesi, essenzialmente dovuti all’idea di “fascismo” che i più si sono fatti, incombe sia sulla parte “fondata” che su quella “infondata” dell’“accusa” rivolta a Berlusconi d’instaurare un “regime” (fascista).
Ma prima di tutto va detta una cosa: a molti italiani Berlusconi piace. Piace perché dà un’immagine – alla quale corrisponde anche una sostanza, poiché un fenomeno così complesso e duraturo non può reggersi sulla sola apparenza – di “uomo di successo” (che “ha fatto i soldi”), di persona animata da una forte “volontà”, che ha dei sogni che vuole “realizzare”, che vuol “fare” anziché “dire”. E delle “chiacchiere” molti in Italia non ne possono più.
Un’altra cosa importate da dire subito per meglio contestualizzare il fenomeno, è che il popolo italiano sessant’anni fa ha subito, oltre che una sconfitta militare ed una conseguente occupazione americana, un vero e proprio trauma psicologico collettivo. Si è parlato molto della “morte della Patria”, ma poco o nulla del fatto che gli italiani, da quando il cadavere di Benito Mussolini – per volontà degli americani - è stato appeso (ad un distributore della Esso!) a Piazzale Loreto, sono sostanzialmente “orfani del padre”.
Chi ha favorito l’ascesa politica del Cavaliere – che, non lo si dimentichi, data dall’indomani di “Mani Pulite” - non poteva non considerare questo antefatto. E non poteva ignorare che sebbene tutto (intellettuali, scuola, media ecc.) remi contro, agli italiani – meglio se non politicizzati - il Fascismo piace perché è esattamente l’espressione del loro “genio”. Certo, il “genio” al quale ci riferiamo è soprattutto quello degli italiani usciti dalla Prima guerra mondiale e da una temperie che aveva forgiato un “carattere”, ma non si deve sottovalutare la potenza di determinati archetipi (che vanno al di là del Fascismo quale fenomeno storico), né la sostanziale refrattarietà del profondo degli esseri umani ad ogni possibile e persistente campagna di “lavaggio del cervello”. In poche parole, chi realmente vuol fare “politica” oggi non può ignorare che insistere sull’antifascismo significa non andare contro Forza Nuova o la Fiamma Tricolore, ma remare contro il popolo italiano nel suo complesso, poiché l’antifascismo è stato ed è lo strumento ideologico utilizzato dai nostri padroni e dai loro lustrascarpe per attuare una sistematica politica antinazionale [1].
Chi ha incoraggiato la “scesa in campo” di Silvio Berlusconi queste cose le sa. E sa che, sebbene negli anni, con un lavoro certosino e molto più faticoso da realizzare rispetto a quello che – quasi dall’oggi a domani - ha prodotto lo sfaldamento del fronte comunista [2], sia stata epurata dall’area post-fascista tutta la sua “sinistra”, esiste un bacino di consenso “fascista” molto più ampio di quanto la propaganda vuol farci credere. Un’iniziativa come quella del ministro Bondi di patrocinare un’iniziativa in favore dei “reduci della Repubblica Sociale Italiana” dà conto della consapevolezza di questo Esecutivo che esiste un consenso per le attività volte a rispettare la memoria di quel che, ufficialmente, sarebbe il “Male assoluto”. Senonché tutto dev’essere fatto confluire in maniera innocua verso un rafforzamento del regime liberal-democratico filo-atlantico [3].
Per comprendere le ragioni che sottostanno alla manovra in atto, resasi ancor più evidente con la creazione del PdL (e del PD), bisogna comprendere che:
1) stiamo vivendo una crisi epocale, non solo economica, bensì “di civiltà”. Il cosiddetto “Occidente” è al capolinea. Siamo sull'orlo dell'abisso, per di più scavato con le proprie mani da una “classe dirigente” compiaciuta in quotidiano un gioco al massacro. Mentre l’“Occidente” cerca di salvare se stesso irretendo l’Europa nella Nato e nelle sue “guerre umanitarie”, questo senso di spaesamento genera nella gente un disperato bisogno di sicurezza, di una guida, di qualcuno che governi con il “populismo” e uno stile “paternalistico”, rassicurante. Di qualcuno che finalmente faccia funzionare qualcosa. A tutti questi bisogni dà una “risposta” Berlusconi, che si presenta sia come persona “di successo” che “si è fatta da sé” (a differenza dei vari politici di professione dallo stesso Berlusconi paragonati alla stregua di parassiti) [4], sia come persona attenta alle istanze “sociali” (quasi “socialiste”, infatti viene ricordato come “amico di Craxi”), sia come “uomo forte” decisionista (non è così, ma questa è l'immagine che gli è stata creata, sopratutto dalla sinistra deficiente), addirittura amico e “maestro” di Putin (quasi un rapporto maestro-allievo che ricorda quello Mussolini-Hitler) [5]. Capita l’antifona, altri si buttano su questa strada, facendo appello a quel sentimento di “simpatia per il Fascismo”, a dimostrazione che non è Berlusconi ad essere “fascista”, ma è la società che va in quella direzione, che ha bisogno di nuovo di quella “soluzione”, che però viene proposta in maniera artatamente contraffatta per il semplice motivo che il Fascismo è l’antitesi e del liberal-capitalismo e del comunismo, che postulano, nella loro visione materialista ed economicista, l’uomo quale “fattore della produzione” da sacrificare sull’altare del ‘monoteismo’ del Mercato inteso come unica realizzazione e fine dell’uomo [6].
2) Esiste altresì in questo Governo la consapevolezza che per presentarsi effettivamente come “novità”, voltando pagina con la “politica delle chiacchiere” e delle “inutili contrapposizioni”, per l’“unione di tutti gli italiani”, è conveniente rifarsi ad un lessico in un certo senso “fascista”, senza disdegnare alcune “pose” tipiche di quell’epoca rimasta – come osservavamo – nel ‘cuore profondo’ degli italiani.
Basti dare una lettura alla “Carta dei valori” del PdL: http://www.forzaitalia.it/notizie/arc_15346.htm
Non possono non colpire gli incipit dei vari capoversi: “NOI VOGLIAMO...”.
Se poi si va alla pagina principale del sito di Forza Italia (http://www.forzaitalia.it/) si nota che tra le immagini in alto, che si succedono a rotazione, ve n'è una intitolata “La rivoluzione della libertà” che ritrae Berlusconi in una posa da "ducetto": “Lui” replicato due volte, sia sul podio da cui parla che nel maxischermo alle spalle, simmetricamente centrato rispetto ad una massa anonima di gente presa di spalle che converge verso di lui. Una cosa impressionante, da “raduni di Norimberga”, con quel tocco di ‘anarchia’ che fa sì che la folla che sta a sentirlo non sia ordinata perfettamente come i seguaci del Fuehrer. Un’altra piccola foto, in basso, lo fissa mentre si produce in una specie di “saluto fascista”!
E poi il Berlusconi col casco da volontario della Protezione civile e il cappello da capostazione, quello con giacca e cravatta e quello con la maglietta stile Armani, fino a quello con la bandana.
Un particolare, tra tutti questi atteggiamenti ‘cesaristi’ non può essere sfuggito: il 23 marzo (che era un lunedì), con lo stesso Berlusconi a bordo, il treno “superveloce” Milano-Roma è arrivato “in orario”… E col "piano casa" siamo alle "città di fondazione"... o no? Città "satelliti" di ogni capoluogo di provincia! Ad un certo punto, non sapendo più che pesci prendere, Franceschini ha detto che il "piano casa presentato da Berlusconi il 23 marzo è fallito". E perché non ha detto "una settimana fa" e basta? No, ha nominato espressamente la data fatidica... Ciò significa che c’è chi ha mangiato la foglia e “tiene d’occhio” il capo del PdL.
In questo pseudo-fascismo, l'opposizione diventa sempre più svalutata, perciò inutile, vittima anche della sua spocchia. Se questa per accettarti ti fa l'esame del DNA (sei “di sinistra”? quindi “antifascista”, “antirevisionista” ecc.?), il PdL imbarca “tutti”, anche uno che ha fatto il sindaco per il PCI, o Ciarrapico che “fa il saluto fascista”, né da FI viene espulso chi tiene blog revisionisti sull’Olocausto. A pensar male si direbbe che le dimissioni di Veltroni, già direttore del “L’Unità” [7], siano giunte ad orologeria, per facilitare il compito di chi ha in serbo, da anni, un progetto di “rinascita nazionale”, che non a caso è da sempre il capo d’accusa più virulento, nei suoi echi “resistenziali” e “antifascisti”, di chi grida al “regime” che Berlusconi intende instaurare. Un regime, per costoro, indubbiamente “fascista” [8].
La questione del “Piano di rinascita nazionale” è in effetti rivelatrice di tutto l’equivoco che grava su questa Repubblica nata sulle macerie della sconfitta militare nel 1945 e la conseguente “Liberazione” [9]. Considerato che l’Italia è un Paese occupato da oltre 100 installazioni e basi militari Usa-Nato, fa sorridere chi pensa – nel bene o nel male - che una “rinascita nazionale” sia possibile in simili condizioni. Tuttavia chi pensa “male”, non pensando geopoliticamente, non considera che a causa dell’ineluttabile crisi degli Usa quote di mercato sempre più consistenti passeranno in Italia ad altri attori, tra cui la Russia, con la conseguenza che si produrrà un ridimensionamento della sfera d’influenza degli Usa. Chi, invece, pensa nel “bene” potrebbe essere tentato dall’idea di mantenere questo Paese in uno stato di “americanizzazione senza l’America”, instaurando una sorta di monopartitismo votato alla diffusione di un modello di vita economicista filiazione di quello americano del “Mercato”: insomma, i fautori del “partito americano” che tentano di sopravvivere all’America, senza fare i conti fino in fondo con la geopolitica che, spingendo l’Italia verso l’Eurasia, ci ricorda che non moriremo tra le braccia del ‘Dio Mercato’.
Sullo pseudo-fascismo va poi aggiunto dell’altro. Leggendo la rivista ufficiale del PdL, “L’Ircocervo” (http://www.ircocervo.it/) [10] si nota che nella rubrica della cultura ci sono soprattutto anticomunismo e islamofobia, due cose che traducono, da una parte, un atteggiamento fondamentalmente “antistatale”, dall’altra, una posizione geopolitica suicida rispetto a quella che, in virtù della posizione geografica, della storia e della cultura dell’Italia, consiglierebbe ben altro atteggiamento verso il mondo arabo-musulmano che non quello “consigliato” da un Carlo Panella autore di libri sul “Fascismo islamico” ed altre trovate ad effetto [11]. Si tratta, ad ogni modo, di una rivista da leggere tutta d’un fiato perché, scrivendovi molti personaggi di spicco del Pdl, c’è da imparare.
Si noti anche che sul sito del PdL non c'è scritto nulla sul tesseramento. Come si fa ad iscriversi al PdL? Che si venga chiamati per cooptazione? È evidente che di “partiti di massa” non ne vogliono più sapere.
Tutti, comunque, ‘ammiratori del Fascismo’ alla “Libero” o suoi mistificatori alla Panella, in un modo o nell’altro sono concordi su un fatto: siamo “Occidente” [12]. Ed è qui il punto d’inciampo di questo equivoco e cosiddetto “nuovo Fascismo”, perché il Fascismo mussoliniano non era affatto limitatamente “europeo”, anche se fornì un “modello” a tutti i “rivoluzionari nazionali” europei che avevano capito, come lo stesso Mussolini, che sulla via di certo socialismo da salotto, parlamentare e parolaio (compresa la sua estremizzazione, che produsse le scissioni “comuniste”) non si sarebbe mai arrivati a nulla, a maggior gloria dell’unico regime, “di destra” e “di sinistra” (a seconda della convenienza), liberaldemocratico. Certo, le mosse di Berlusconi in politica estera sembrano andare fondamentalmente nella direzione giusta: si pensi alla presa di posizione filo-russa sulla “crisi georgiana” e ad altre che mandano in bestia la stampa al soldo della City di Londra. Ma se queste forse non possono andare diversamente anche perché c’è l’Eni che fa quella politica estera, altre vanno in direzione opposta e traducono un atteggiamento da “servo di due padroni” che è tipico dell’italiano. La Russia, comunque, tiene d'occhio tutti in Europa, anche Berlusconi, tant’è che anche uno scoglio “indipendentista” in Sardegna non sfugge alle analisi degli esperti del Cremlino, che dopo la cosiddetta “indipendenza del Kosovo” ha promesso di rendere pan per focaccia. Frattini, intanto, va dove conviene che vada, un po’ qua e un po’ là, quindi anche la Siria e l’Iran diventano “interlocutori”. Staremo a vedere fin dove sarà possibile fare gli Arlecchini [13].
Ma quali prospettive può avere la manovra in atto? Berlusconi ha già più di settant’anni. Quanto potrà andare avanti, anche a colpi di “elisir” e ‘revisioni’ varie? Alcuni pensano che Fini trami per ‘fare le scarpe’ al Berlusca, ammiccando alla “sinistra” per diventarne poi il leader. Niente di più sbagliato. La tattica è quella di fagocitare tutto nel “partito pigliatutto degli italiani”, quindi Fini che fa il “progressista” serve a risucchiare voti dal PD, altro che “prossimo leader della sinistra”! Anche Casini è tagliato fuori. Esiste solo perché rispetto al '22 la Chiesa è molto debole mediaticamente, quindi ha bisogno di un suo “partito” dichiarato in Parlamento. La Lega farà la fine che merita: dopo il federalismo fiscale sparirà, mescolandosi con transfughi della “destra radicale”, così addio anche alle “ronde” e alla “Padania”.
Su tutto questo, inoltre, aleggia la sensazione che non abbia alcun senso “essere contro”. Contro per “chi”? Per “cosa”? Ad essere “contro” tutta la vita si finisce per diventare patetici, come chi campa di rendita come “icona del ‘68” o “reduce del ‘77”, o come quei babbei che in America vanno davanti a Capitol Hill coi cartelloni per rivendicare i “diritti civili”. Un'appendice pittoresca e al limite utile per il rapporto annuale del min. dell'Interno.
E se la parola "rivoluzione" (“rivoluzione della libertà”) la usa anche Berlusconi è chiaro che non ha più alcun senso per chi intende essere “contro” [14]. È diventata inservibile. Anche lo slogan “al di là della destra e della sinistra” è obsoleto, perché LORO per primi ci dicono, col “partito pigliatutto”, che siamo ben OLTRE la “destra” e la “sinistra” [15].
Vale quindi la pena di gettare uno sguardo sugli ambienti che si adoperano contro il PdL. Ed anche in questo caso le analogie con quanto accadde ai primi del Novecento sono interessanti. Le “forze occulte” nemiche di ogni sovranità, di ogni vera indipendenza, che si mobilitarono contro Mussolini sono praticamente le stesse che si mobilitano contro Berlusconi, strillando al “ritorno del regime”. Tuttavia è presente anche un vasto movimento di infiltrazione di queste “forze occulte” anche all'interno del PdL: si pensi alla pletora di candidati massoni ed ebrei, sionisti più o meno accesi, presenti nelle sue liste, esattamente come accadde anche all'inizio del Fascismo quando aderirono vari massoni ed ebrei (il Fascismo, strada facendo, si sarebbe reso conto dell’incompatibilità, prima, tra l’essere sia massone che fascista, poi, tra l’essere sionista e fascista). Probabilmente si tratta di un atteggiamento misto tra il “salire sul carro del vincitore” e il “controllare dall'interno”, per evitare che il PdL prenda una piega sgradita e pericolosa per i poteri forti di cui sopra, sia in politica interna che, soprattutto, estera (quella dalla quale, presumibilmente, giungeranno le condizioni propizie per un ristabilimento della sovranità di questo martoriato Paese).Tuttavia, si ravvisano già alcuni segnali di nervosismo: l'abbandono del PdL da parte dell'ultrafilosionista Guzzanti è un segnale che questa strategia di “infiltrazione” sta subendo alcune battute d'arresto poiché forse non è stato ottenuto il risultato che si sperava.
Al termine di questa disamina, un lettore disattento potrebbe arguire che la nostra tesi è che il PdL e il berlusconismo sono una nuova forma di “fascismo”. Ma ogni dubbio al riguardo va dissipato, e non perché non abbiamo nulla a che vedere con quell’antifascismo fanatico che affratella gli intellettuali delle università e i “collettivi” da essi sponsorizzati per “giocare alla rivoluzione”, né con quell’altro antifascismo dei girotondini radical-chic che a ogni piè sospinto elevano “appelli alla Costituzione” e ai magistrati.
I motivi essenziali per cui Berlusconi non ha nulla a che vedere con una ‘reincarnazione di Mussolini’ sono due:
1) Manca la sostanza umana che rimpolpava i ranghi dei fascisti storici: la società è completamente degradata da decenni di propaganda occidentalista, laicista, libertaria, che incita all’individualismo e al disimpegno. Anche e soprattutto grazie all'azione dei media in mano allo stesso Berlusconi. Non esistono gli “arditi”, uomini disposti a “rischiare” per un ideale. La maggior parte dei giovani sono una massa di bulletti che sognano l’ultimo tipo di telefonino o di effeminati che si fanno le lampade. Non esistono “valori” su cui fare leva per realizzare un “uomo nuovo”, non esiste più alcuna religione virile (il Cristianesimo è ridotto a moralismo e la Chiesa ad ente caritatevole), mentre ogni autentico legame comunitario è stato distrutto.
2) Berlusconi ideologicamente si sente “americano”, essendo cresciuto con quel mito: impresa, “libero mercato”, società dei (e “libertà” nei) consumi. Non è pensabile che a settant’anni cambi idea e divenga la negazione di se stesso e di ciò che rappresenta per chi lo ammira in quanto “uomo di successo”. A differenza dei politici di professione avrà anche lavorato, ma s’è anche rimpinzato di quattrini ad un livello patologico, mentre Mussolini, anche a capo all’ingiù, dimostrò fino all’ultimo che le sue tasche erano pulite... [16].
Mussolini aveva in mente un chiaro progetto politico per il popolo italiano, socialista e nazionale, anche se all’inizio dovette appoggiarsi a forze che, in seguito, l’avrebbero in gran parte tradito. Il consenso che raggiunse alla metà degli anni Trenta era plebiscitario. Il lascito di Mussolini agli italiani sta nel “Fascismo di pietra” che resiste alle scosse di terremoto e in quello “Stato sociale” inviso ai liberaldemocratici d’ogni ordine e grado che da “Mani Pulite” lo stanno smontando pezzo dopo pezzo. Berlusconi, a livello interno, difende gli interessi di una parte della “casta” (piccole e medie imprese, artigiani, liberi professionisti) contro quelli di un’altra parte (dipendenti statali, grande industria e finanza, media non sotto il suo controllo) che tifa PD. Tutto quello che sta facendo ora in politica estera si spiega perché è costretto dagli eventi, così per pragmatismo deve prendere delle iniziative che vanno all'opposto di quel che gli consiglierebbe la sua ideologia. Provvidenzialmente, è proprio la sua attenzione agli “interessi” che gli fa prendere una direzione interessante, soprattutto in politica estera, con importanti conseguenze geopolitiche.
Tutto ciò premesso, se veramente di “regime” trattasi, probabilmente sarà un “Fascismo come lo hanno da sempre descritto gli antifascisti”, ovvero un “regime di destra” [17] sicuramente più “nazionalista” di quello che sin qui ha governato l’Italia, ma scevro da ogni ambizione di forgiare “l'uomo nuovo” e castrato di ogni moto spirituale e sociale. Sarà un “regime di destra” che regnerà su una massa informe (si ricordi la citata immagine della folla di fronte a Berlusconi) di cittadini-consumatori il cui unico bisogno è quello di “ordine e sicurezza”. La famiglia continuerà ad essere vilipesa (ma “difesa” a parole) e la scuola sarà sempre più tutto tranne che quel luogo di formazione di un “carattere” che dovrebbe essere. Un lavoro stabile sarà sempre più chimerico, in nome della “flessibilità” teorizzata da “giuslavoristi di sinistra” senza scrupoli. I poveri si riconosceranno, come in America, dai denti bacati. Probabilmente le “libertà individuali” verranno ridotte, la massa verrà ammaestrata sempre più con i media e anche ad internet imporranno dei bavagli, tutto in nome della “sacra unità nazionale”, ma a differenza del Fascismo storico, quando lo Stato aveva un’etica, queste limitazioni non verranno controbilanciate da una serie di misure in campo sociale, assistenziale e culturale [18] che ne costituirono la giustificazione, poiché mancherà un riferimento ideologico e spirituale in grado di dare uno scopo alla vita degli uomini e al loro “vivere insieme” che vada oltre l’orizzonte del “Mercato” e del tipo umano che informa.
La nostra conclusione è che nonostante la situazione richieda un intervento politico deciso, rivoluzionario (nel senso prima specificato), ovvero un “fascismo” nel senso originale e vero del termine (il “fascio di forze”), ci ritroviamo ad avere un Berlusconi che nonostante ambisca (forse) a passare alla storia come un ‘nuovo Mussolini’, in realtà non è altro che il capo, populista e paternalista, di un regime liberaldemocratico che CON IL FASCISMO NON HA NIENTE A CHE VEDERE. In buona sostanza, siamo in presenza di una manovra volta ad evitare – come sempre, del resto, in regime liberaldemocratico – che dalla “crisi” in atto e dai correlati ed epocali sommovimenti geopolitici possa prodursi una situazione in grado di restituire l’Italia alla sua naturale fisionomia sociale e politica - frutto del “genio” del suo popolo - e alla sua funzione geopolitica mediterranea e di ponte verso l’Eurasia.
[1] Illuminanti, in merito, sono alcuni articoli di Maurizio Blondet sull’azionismo, Amendola, Spinelli ed altri “padri fondatori della Repubblica” scritti sul sito “Effedieffe.com”.
[2] Nei suoi elementi residuali completamente inebetito, in modo da esaltarne l’inutilità agli occhi dei potenziali elettori, da parole d’ordine sui “diritti dei gay” ed altre cose davvero ‘fondamentali’ nella vita ordinaria dei “lavoratori”.
[3] Questo regime (perché questo, Berlusconi o non Berlusconi, è un regime, nel senso deteriore del termine, che non persegue il bene comune degli italiani) anche quando ammette delle verità lo fa in modo che tutto rientri in una 'cornice' rassicurante, quindi innocua. È accaduto infatti che il quotidiano "Libero", di proprietà della famiglia Berlusconi, abbia rilevato che nel recente terremoto dell’Aquila gli edifici a subire meno danni siano stati quelli costruiti durante ilo Ventennio. “Libero” è un quotidiano “di destra”, non di quella “conservatrice” vecchio stampo (del resto, oggi, cosa c'è di “conservatore”?), ma di quella ‘anarcoide’ tipo “voglio la pistola come gli americani”, islamofoba in perfetto stile ‘crociato dello Zio Sam’, “ribelle e anticonformista” alla Feltri, che reclama sempre maggiori “libertà” (d'impresa) e fanaticamente anti-Stato (in ciò sta il suo anticomunismo). Se la stessa cosa fosse stata rilevata da un “Corriere” allora sì che avrebbe avuto un altro impatto. Ma messa su “Libero” non dà noia a nessuno, e, anzi, rafforza l'idea del tutto fuorviante che Berlusconi - se i giornali da lui pagati hanno “simpatie” per il Fascismo - sia “fascista” e che perciò il suo “regime” sia una riedizione del Fascismo, con quest’ultimo condannato ad essere considerato, persino da molti suoi “ammiratori”, un regime “di destra”.
[4] Questo è un punto molto importante, sottovalutato dai critici di Berlusconi per partito preso. I politici, di tutte le risme, lo sono “di professione”, il che significa che NON HANNO MAI LAVORATO. Le studiano la notte per campare di politica tutta la vita, e questo, a pelle, alle persone comuni non piace. Invece Berlusconi non è un “politico di professione” e in questa fase di disincanto la cosa paga.
[5] Sia Berlusconi che Putin sono tra i bersagli preferiti della stampa britannica, che a nessun altro leader europeo riserva analoghi virulenti attacchi.
[6] Per rendersi minimamente conto dell’abisso che separa il Fascismo storico dalle sue indebite contraffazioni, si legga un libretto di A. Mezzano ironicamente intitolato “I danni del Fascismo”, nel quale vengono elencate e sinteticamente spiegate le realizzazioni del Ventennio (ed. all’Insegna del Veltro, disponibile anche in rete: http://www.italia-rsi.org/zzz/cybersamizdat/idannidelfascismo.htm).
[7] Curiosamente, il Uòlter talmente americanizzato da rinnovare, nel 1998, da Min. dei Beni culturali, l’accordo (si fa per dire) che impone il dominio della cinematografia statunitense in Italia, traghetta ogni cosa che dirige verso il… nulla.
[8] Quando invece farebbero bene a dedicare i loro strali polemici alla corporazione da essi divinizzata, ovvero la Magistratura, perché non è possibile che quando non funziona più nulla – in primis la stessa Giustizia - questo settore possa essere privo di ‘pecche’ e scheletri nell’armadio.
[9] “Liberazione” che per Berlusconi fa tutt’uno con l’arrivo degli americani, poiché com’è noto il Cavaliere di Arcore s’è sempre rifiutato di celebrare il 25 aprile in chiave “partigiana”. E il colmo del ricircolo è che mentre Franceschini lo esorta a partecipare al “corteo”, a mo’ di ricatto morale, la “sinistra estrema” minaccia ‘rappresaglie’ nel caso egli vi si presentasse.
[10] Animale mitologico metà capra e metà cervo utilizzato per significare l’unione di realtà considerate inconciliabili. L’ha citato Marcello Pera in un suo recente saggio mirato a convincere – con tanto di approvazione del “teologo Ratzinger” - della conciliabilità tra Liberalismo e Cattolicesimo. Anche da questi segnali si evince che con buona probabilità siamo in presenza di un estremo disperato tentativo di procrastinare, con la stampella di un Cattolicesimo declinato in senso identitario ma senza la fede in Dio, l’esistenza dell’ “Occidente” e dei suoi “valori”, con buona pace di chi strilla al “ritorno del fascismo”.
[11] Uno dei milioni di esempi dal quale si evince come questo sistema (che a detta degli antiberlusconiani sarebbe “fascista”), avvalendosi di consulenti che non hanno mai smesso la loro militanza antifascista, non disdegni di tacciare i suoi nemici (per conto terzi, s’intende) di “fascismo”!
[12] Un articolo a parte meriterebbero i cosiddetti “neofascisti”, che insistendo sempre più sul loro carattere “di (unica) destra” e cercando lo scontro – gradito al sistema e allo stesso PdL che li protegge - con la “estrema sinistra”, nonché impegnati in campagne “contro le moschee”, si configurano come il luogo di raccolta degli “occidentali di estrema destra”. Vada comunque rilevata la cosa più importante: la “riunificazione dell’Area”, tormentone che da decenni circola “a destra della destra”, è stata operata non da uno dei suoi leader da zero virgola percentuale elettorale, ma nientemeno che da… Berlusconi: meglio così, almeno chi vorrà raccattare le briciole che cadono dalla sua mensa dovrà dichiararsi “di (estrema) destra”, col termine “fascista” che finirà d’essere ostaggio di “capetti” che non hanno neppure il coraggio di utilizzarlo, tanto sono imbarcati nella loro crociata da “estremisti di destra” dell’Occidente (croci celtiche, il pub inglese come ritrovo, i tatuaggi, per finire – novelli “radicali” - con le iniziative a sostegno delle minoranze “ribelli” contro le “dittature”, guarda caso quelle sgradite all’Angloamerica).
[13] L’Italia non partecipa alla “Conferenza sul razzismo” indetta a Ginevra dall’Onu perché non vi viene condannato l’“antisemitismo”… ma, arlecchinata nell’arlecchinata, si evita di recitare il rituale finto scandalo di fronte all’“antisemita” Ahmadinejad, lasciando la delegazione vaticana, che non s’è scomposta più di tanto, a ‘rappresentare’ l’Italia…
[14] D’altra parte l’unica “rivoluzione” che da sempre abbia un senso è la ‘rivoluzione conservatrice’, che trae il suo significato dall’etimologia stessa del termine “rivoluzione”.
[15] Si pensi che nell'Area nazional-popolare, o “socialista nazionale” c'è ancora chi pensa di accreditarsi come resuscitatore della “vera sinistra” inneggiando al “socialismo del XXI secolo” e sbizzarrendosi in una nuova pagina d’esotismo politico, quando tutto è già abbondantemente superato; addirittura l’idea stessa di “partito”, se Forza Italia ha rappresentato l’inaugurazione di un “fare politica” a partire da un’azienda che macina miliardi, mentre di “idee” ormai si discute solo nell’ambito di “fondazioni”.
[16] È noto che il Duce del Fascismo mantenne, anche quando avrebbe potuto concedersi praticamente tutto, uno stile di vita sobrio, tant’è che non percepiva lo stipendio di Capo del Governo poiché gli bastavano i proventi de “Il Popolo d’Italia”, quotidiano da lui fondato.
[17] È molto istruttivo rilevare che sin dal ’22 gli antifascisti strillavano al “regime di destra”, per cui esiste una continuità tra costoro (che poi furono coerentemente messi dagli anglo-americani sul carro del vincitore nel ’45) e chi, nel dopoguerra, si adoperò con il MSI-Destra Nazionale a far intendere che il Fascismo fosse un fenomeno “di destra”. Se ogni cosa è riconducibile a “destra” e “sinistra” il sistema è salvo.
[18] S’invita vivamente a sfogliare le riviste culturali del Ventennio per rendersi conto che all’epoca c’era un dibattito culturale molto più elevato e variegato di quello proposto attualmente in regime liberaldemocratico.
http://cpeurasia.etleboro.com/?read=23325
Fonte:
http://fncrsi.altervista.org/Riflessioni_sul_PDL_02.htm
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:mbe:
painofsalvation
18-05-2010, 19:24
Fonte:
http://fncrsi.altervista.org/Riflessioni_sul_PDL_02.htm
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:mbe:
no, la mia fonte era la seguente:
http://cpeurasia.etleboro.com/?read=23325
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