View Full Version : Il Senato approva il "salva Castelli" Il Pd: ecco il Lodo Alfano per i ministri
19 luglio 1992
23-07-2009, 02:01
ROMA (22 luglio) - L'Aula del Senato ha approvato con 170 voti a favore, 120 contrari e tre astenuti la relazione della Giunta per le Autorizzazioni che con una procedura anomala, come se si trattasse di un Tribunale, ha deciso sulla denuncia per diffamazione rivolta dal segretario del Pdci Oliviero Diliberto al senatore della Lega Roberto Castelli.
E’ stata accolta la tesi che Castelli non può esser giudicato perché all'epoca dei fatti era ministro della Giustizia e aveva agito «nell'esercizio della sua funzione». La denuncia di Diliberto era per diffamazione nel corso di un dibattito televisivo del 18 marzo del 2004: «Piuttosto che mandare in giro a sprangare come fai tu preferisco saltare», aveva risposto Castelli a Diliberto che lo aveva criticato per aver manifestato il giorno prima con i Giovani padani fuori del Parlamento saltando al grido di «chi non salta italiano è!».
Arriva il lodo "salva Castelli". L'opposizione è già sul piede di guerra. «Si sono votati, scavalcando ogni procedura e regola, il Lodo Alfano anche per i ministri», è l'allarme che lancia il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro. La Giunta del Senato ha anticipato la Corte Costituzionale «sostituendosi di fatto alla magistratura», sottolinea il responsabile Giustizia dell'Idv Luigi Li Gotti con codici e regolamenti alla mano.
Gli aspetti che più faranno discutere sono sostanzialmente tre: la Giunta di Palazzo Madama si è mossa non su sollecitazione della magistratura, ma su iniziativa di un singolo parlamentare e cioè di Castelli che all'epoca dei fatti era ministro della Giustizia. La Giunta ha deciso di pronunciarsi come se si trattasse di un magistrato ordinario o dello stesso Tribunale dei ministri. Non si è voluto infine aspettare la sentenza della Consulta sul tema. Come invece ha fatto la Giunta per le Autorizzazioni della Camera su un altro caso analogo: quello dell'allora ministro per l'Ambiente Altero Matteoli.
Il Senato si era già pronunciato il 30 giugno del 2004 decidendo per l'insindacabilità di Castelli. Ma poi si instaurò anche un procedimento penale che venne incardinato presso il Tribunale dei ministri che con un'ordinanza del 13 dicembre del 2004 dichiarò la propria incompetenza ritenendo che i fatti attribuiti all'allora Guardasigilli Castelli non configurassero «un'ipotesi di reato ministeriale». In seguito a questa ordinanza fu la magistratura ordinaria ad occuparsi della vicenda, come prevede la legge. E venne investito della questione il Tribunale di Roma. Ma, vista la pronuncia di insindacabilità del Senato, le toghe romane sollevarono conflitto di attribuzione davanti alla Consulta. E quest'ultima annullò nel luglio del 2007 la decisione della giunta di palazzo Madama. Confutando così la decisione di insindacabilità nei confronti di Castelli.
Prima che la magistratura ordinaria, giunta ormai alla fase dibattimentale, decida sul caso, Castelli ha anticipato i tempi chiedendo alla Giunta di dire la sua di nuovo sul caso. E la Giunta lo ha fatto: i reati contestati a Castelli erano di natura ministeriale. Anche l'Aula ha condiviso il giudizio approvando la relazione.
«È la magistratura che ha violato le regole, che non ha rispettato la Costituzione, non io», replica Castelli alle critiche dell'opposizione. «Dopo essersi dichiarato incompetente a decidere sul mio caso - osserva l'ex Guardasigilli - il Tribunale dei ministri avrebbe dovuto investire della questione il Parlamento invece di rivolgersi direttamente alla magistratura ordinaria scavalcando il Senato come ha fatto. Quindi sono loro ad aver violato la Costituzione. Non io. Io sono stato costretto a investire della vicenda la Giunta per le Autorizzazioni proprio per colmare questo vulnus, proprio per ottenere il rispetto delle regole. Trovo grave che il Tribunale dei ministri abbia scavalcato il Parlamento, in barba ad ogni legge, mandando tutti gli atti direttamente alla magistratura ordinaria. Insomma se la sono cantata e suonata tra di loro, tra magistrati. Ignorando il ruolo che avrebbe dovuto avere invece il Parlamento. E poi la sinistra viene a dire a me che non ho rispettato la Costituzione o le leggi? Non potevo fare altrimenti. Ho dovuto investire io della questione la Giunta per riuscire a difendermi».
Castelli ribadisce di non aver commesso nessun reato ordinario. I reati che gli sono stati contestati sarebbero stati commessi, assicura, nel «perseguimento di un preminente interesse pubblico» mentre esercitava cioè la sua funzione di governo. «Quando ho detto quelle cose in Tv a Diliberto io ero stato invitato lì nella mia qualità di ministro della Giustizia. E Diliberto per tutta la trasmissione ha messo in atto un'attività persecutoria nei miei confronti in quanto io ero il Guardasigilli. E poi lo sa che mi ha detto sempre in Tv? Che mi querelava perchè il suo partito aveva bisogno di soldi. Ecco, questa sarebbe la motivazione profonda per la quale mi ha chiesto ben 5 milioni di euro di risarcimento... Ma sa che le dico? Che io mi vergogno del fatto che per questo banalissimo 'scazzo' in tv siano stati tenuti impegnati magistrati ordinari, quelli del tribunale dei ministri, la Consulta eccetera. Io avevo tentato attraverso i miei legali di arrivare ad una soluzione pacifica con Diliberto per evitare che tutto questo si protraesse nel tempo con dispendio di energie da parte di tutti. Ma lui ha risposto che non ci pensava proprio a smetterla e che sarebbe andato avanti sino alla fine. E quindi io che dovevo fare? Mi sono dovuto difendere anche io con tutti i mezzi che mi dà la Costituzione. E l'ho fatto».
Il senatore leghista non nasconde la soddisfazione per il fatto che in suo favore si sia pronunciata «la maggioranza praticamente all'unanimità» dandogli «una dimostrazione di solidarietà grandissima. Io mi sono solo difeso nel rispetto delle regole e per favore non parlate di 'Lodo'. Non è un precedente per nessuno. Già due anni fa per un caso molto simile il Parlamento mi aveva dato ragione».
«Dove sta scritto? In quale legge, in quale norma, in quale codice è stabilito che il Tribunale dei ministri, ritenuto che la questione che è chiamato ad esaminare sia un reato comune, debba rispedire tutto al Senato? Lo sostiene Castelli perchè gli fa comodo, ma questa norma non sta scritta da nessuna parte». Così Oliviero Diliberto replica a Castelli. «Oltretutto - aggiunge Diliberto - il Senato si era già pronunciato a favore di Castelli, ma la Corte Costituzionale ha annullato quella decisione, ribadendo che per un reato comune un ministro debba essere giudicato dal giudice ordinario. Cosa che è avvenuta. Ma allora cosa vuole Castelli? Non essere giudicato? Evidentemente ha paura. Noi andremo avanti. Sino alla sua condanna».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=66868&sez=HOME_INITALIA
Ma quelli della Lega, duri e puri, neanche il processo vogliono fare?
I bambini Rom schedati a prescindere e voi diffamate e non volete essere giudicati. :doh:
plancton72
23-07-2009, 02:12
Un vero leghista! Dura lotta contro i privilegi di palazzo! :D
dantes76
23-07-2009, 02:42
maledetta magistratura che da 3 anni a un rumeno!!!
mi sun lumbard!!!!
alphacygni
23-07-2009, 06:47
«Quando ho detto quelle cose in Tv a Diliberto io ero stato invitato lì nella mia qualità di ministro della Giustizia. E Diliberto per tutta la trasmissione ha messo in atto un'attività persecutoria nei miei confronti in quanto io ero il Guardasigilli.
che strano, credevo l'avessero invitato per portare l'acqua in sala... praticamente con questo ragionamento chiunque sia ministro in carica puo' fare e soprattutto dire il cazzo che gli pare, perche' in qualche modo puo' comunque dire che "agiva da ministro" e un vaffanculo da un ministro si puo' ricevere, anzi quasi quasi tonifica e allunga la vita :rolleyes:
Il senatore leghista non nasconde la soddisfazione per il fatto che in suo favore si sia pronunciata «la maggioranza praticamente all'unanimità» dandogli «una dimostrazione di solidarietà grandissima.
Sorprendente, aggiungerei :rolleyes: ma non si vergogna questo individuo?
Un vero leghista! Dura lotta contro i privilegi di palazzo! :D
Quoto
:rolleyes:
che strano, credevo l'avessero invitato per portare l'acqua in sala... praticamente con questo ragionamento chiunque sia ministro in carica puo' fare e soprattutto dire il cazzo che gli pare, perche' in qualche modo puo' comunque dire che "agiva da ministro" e un vaffanculo da un ministro si puo' ricevere, anzi quasi quasi tonifica e allunga la vita :rolleyes:
Sorprendente, aggiungerei :rolleyes: ma non si vergogna questo individuo?
Non sa cosa sia, la vergogna.
dantes76
23-07-2009, 11:13
up..[che dopo si gossippa solamente..]
dantes76
23-07-2009, 12:55
Quoto
:rolleyes:
Non sa cosa sia, la vergogna.
*
tehblizz
23-07-2009, 13:07
ce l'hanno duro loro!
Tipico comportamento leghista. Itagliano e non italiano. Solo chiacchiere e politichese. Ma sanno che cosa è l'onestà e il lavoro invece che proferire sciocchezze?
Dov'è la novità?
Nell'aver anticipato i tempi?
Ovvero di essersi espressi prima della magistratura ordinaria?
Mazza che verignelle...:rolleyes:
altra vittora del governo .. :muro:
Dream_River
23-07-2009, 15:55
Ancora un successo per il governo dell'impunità :read:
altra vittora del governo .. :muro:
Ancora un successo per il governo dell'impunità :read:
Il Parlamento europeo (http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=REPORT&reference=A6-2009-0197&language=IT),
- vista la richiesta di consultazione sull'immunità parlamentare di Antonio Di Pietro, trasmessa dall'autorità competente della Repubblica italiana in data 15 maggio 2008, e comunicata in seduta plenaria il 5 giugno 2008,
- avendo ascoltato Antonio Di Pietro, a norma dell'articolo 7, paragrafo 3, del suo regolamento,
- visti gli articoli 9 e 10 del Protocollo sui privilegi e sulle immunità delle Comunità europee dell'8 aprile 1965 e l'articolo 6, paragrafo 2, dell'Atto relativo all'elezione dei membri del Parlamento europeo a suffragio universale diretto del 20 settembre 1976,
- viste le sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee del 12 maggio 1964, del 10 luglio 1986 e del 21 ottobre 2008(1),
- visto l'articolo 68, primo comma, della Costituzione della Repubblica italiana,
- visti l'articolo 6, paragrafo 1, e l'articolo 7, paragrafo 13 del suo regolamento,
- vista la relazione della commissione giuridica (A6-0197/2009),
1. decide di non revocare l'immunità di Antonio Di Pietro;
Ah, questi impuniti...
Ah, questi governi...
:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Dream_River
23-07-2009, 16:08
Ah, questi impuniti...
Ah, questi governi...
:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Ti risulta che io voti Di Pietro?:mbe:
frankytop
23-07-2009, 16:11
Sono contento per Castelli,ancor di più considerando che l'iniziativa giudiziaria è opera del comunista Diliberto.
Bene.
yggdrasil
23-07-2009, 16:16
Il Parlamento europeo (http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=REPORT&reference=A6-2009-0197&language=IT),
Ah, questi impuniti...
Ah, questi governi...
:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
ti sei "casualmente" dimenticato i fatti :asd:
I. I FATTI
Con lettera in data 15 maggio 2008, la Rappresentanza permanente della Repubblica italiana ha trasmesso al Parlamento europeo l'ordinanza emessa dal Tribunale Civile di Roma il 10 aprile 2007 nella causa civile n. 85124/2003 tra Filippo Verde (attore) e Antonio Di Pietro (convenuto).
In tale ordinanza il Tribunale italiano, esaminando l'argomento difensivo sollevato dall'on.Di Pietro sotto forma di eccezione di insindacabilità, ha chiesto al Parlamento europeo di decidere sull'immunità di Antonio Di Pietro, dal momento che all'epoca dei fatti egli era parlamentare europeo.
Il 12 febbraio 2003 compariva sul sito Internet ufficiale della "Lista Di Pietro" un articolo, già pubblicato sul quotidiano "Rinascita" del 26 ottobre 2002, a firma Antonio Di Pietro.
In detto articolo, nel commentare il processo pendente dinanzi al Tribunale di Milano per la vicenda IMI-SIR/Lodo Mondadori, Di Pietro affermava che il dr. Filippo Verde era stato accusato di corruzione - insieme ad altri giudici - per aver accettato una tangente per "aggiustare" una sentenza (la frase incriminata era la seguente: "...la vicenda Lodo Mondadori riguarderebbe una sentenza emessa dal Tribunale di Roma - sempre sotto l'influenza diretta o indiretta dei giudici Metta, Verde e Squillante - che annullò un lodo arbitrale ...").
Nella premessa dell'atto di citazione, Filippo Verde dichiara che il suo nome non è mai comparso nella lista degli imputati per la vicenda del Lodo Mondadori e accusa Di Pietro di aver diffuso una notizia oggettivamente falsa, il che configura il reato di diffamazione (ex articolo 595 del Codice penale). Nell'atto di citazione, Filippo Verde chiede un risarcimento danni (ex articolo 185 del Codice penale) e, a titolo di riparazione (ex articolo 12 della legge 8 febbraio 1948, n. 47), una somma di euro 210.000.
Di Pietro riconosce che il suo articolo conteneva un "errore madornale", causato da un banale gioco di copyfile. In effetti, Filippo Verde non è mai stato coinvolto nella vicenda processuale del Lodo Mondadori; era stato invece coinvolto nel processo IMI-SIR, nell'ambito del quale era stato assolto da tutte le imputazioni contestategli.
Nella sua difesa, Di Pietro sostiene che questo errore tecnico/redazionale si è verificato perché i mass-media accomunavano normalmente le due vicende giudiziarie con il termine "processo IMI-SIR/Lodo Mondadori".
Di Pietro sostiene inoltre che l'erroneo inserimento di Verde nell'articolo contestato è in ogni caso marginale, dal momento che tale articolo riguardava essenzialmente le implicazioni politiche dei procedimenti giudiziari in questione.
Il convenuto sottolinea altresì che l'articolo era stato formulato in modo da rimarcare che l'accusa sostenuta dal Pubblico Ministero era ancora tutta da verificare.
II. LEGISLAZIONE E CONSIDERAZIONI GENERALI SULL'IMMUNITA' DEI MEMBRI DEL PARLAMENTO EUROPEO
1. Gli articoli 9 e 10 del Protocollo sui privilegi e sulle immunità delle Comunità europee dell'8 aprile 1965 stabiliscono quanto segue:
Articolo 9:
I membri del Parlamento europeo non possono essere ricercati, detenuti o perseguiti a motivo delle opinioni o dei voti espressi nell'esercizio delle loro funzioni.
Articolo 10:
Per la durata delle sessioni del Parlamento europeo, i membri di esso beneficiano:
a) sul territorio nazionale, delle immunità riconosciute ai membri del Parlamento del loro paese,
b) sul territorio di ogni altro Stato membro, dell'esenzione di ogni provvedimento di detenzione e da ogni procedimento giudiziario.
L'immunità li copre anche quando essi si recano al luogo di riunione del Parlamento europeo o ne ritornano.
L'immunità non può essere invocata nel caso di flagrante delitto e non può inoltre pregiudicare il diritto del Parlamento europeo di togliere l'immunità ad uno dei suoi membri.
2. La procedura nel Parlamento europeo è disciplinata dagli articoli 6 e 7 del Regolamento. Le relative disposizioni stabiliscono quanto segue:
Articolo 6 - Revoca dell'immunità:
1. Nell'esercizio dei suoi poteri in materia di privilegi e immunità, il Parlamento cerca principalmente di mantenere la propria integrità di assemblea legislativa democratica e di garantire l'indipendenza dei suoi membri nell'esercizio delle loro funzioni.
2. Ogni richiesta diretta al Presidente da un'autorità competente di uno Stato membro e volta a revocare l'immunità a un deputato è comunicata al Parlamento riunito in seduta plenaria e deferita alla commissione competente.
(...)
Articolo 7 - Procedure in materia di immunità:
1. La commissione competente esamina senza indugio e nell'ordine in cui sono state presentate le richieste di revoca dell'immunità o di difesa delle immunità e dei privilegi.
2. La commissione presenta una proposta di decisione che si limita a raccomandare l'accoglimento o la reiezione della richiesta di revoca dell'immunità o di difesa delle immunità e dei privilegi.
3. La commissione può chiedere all'autorità interessata tutte le informazioni e tutti i chiarimenti che ritiene necessari per pronunciarsi sull'opportunità di revocare o di difendere l'immunità. Al deputato interessato è offerta l'opportunità di essere ascoltato; egli può produrre tutti i documenti o gli altri elementi scritti di giudizio che ritiene pertinenti. Può farsi rappresentare da un altro deputato.
4. Qualora la richiesta di revoca dell'immunità comporti vari capi d'accusa, ciascuno di essi può essere oggetto di una decisione distinta. La relazione della commissione può proporre, a titolo eccezionale, che la revoca dell'immunità si riferisca esclusivamente alla prosecuzione del procedimento penale senza che contro il deputato possa essere adottata, finché non si abbia sentenza passata in giudicato, alcuna misura privativa o limitativa della sua libertà o qualsiasi altra misura che gli impedisca di esercitare le funzioni proprie del suo mandato.
(...)
6. Nei casi concernenti la difesa dei privilegi o delle immunità, la commissione indica se le circostanze costituiscono un ostacolo di ordine amministrativo o di altra natura alla libertà di circolazione dei deputati da e verso il luogo di riunione del Parlamento o all'espressione di un'opinione o di un voto nell'esercizio del loro mandato, oppure se sono assimilabili agli aspetti dell'articolo 10 del protocollo sui privilegi e le immunità che non rientrano nell'ambito del diritto nazionale, e formula una proposta per invitare l'autorità interessata a trarre le debite conclusioni.
7. La commissione può fornire un parere motivato sulla competenza dell'autorità interessata e sulla ricevibilità della richiesta, ma in nessun caso si pronuncia sulla colpevolezza o meno del deputato né sull'opportunità o l'inopportunità di perseguire penalmente le opinioni o gli atti che gli sono attribuiti, anche qualora l'esame della richiesta abbia fornito alla commissione una conoscenza approfondita del merito della questione.
(...)
13. Qualsiasi richiesta di informazioni presentata da un'autorità competente quanto alla portata dei privilegi o delle immunità dei deputati è trattata in conformità delle norme che precedono."
III. MOTIVAZIONE DELLA DECISIONE PROPOSTA
L'on. Di Pietro sostiene che esiste un nesso fra la sua attività politica e l'articolo in questione e chiede l'applicazione dell'articolo 68, primo comma della Costituzione italiana, in base al quale "I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni".
Tale richiesta dovrebbe essere interpretata come richiesta di applicazione dell'articolo 9 del Protocollo, dal momento che Antonio Di Pietro è un ex deputato al Parlamento europeo e l'articolo in questione fu pubblicato quando egli ricopriva ancora detta carica.
Di fatto nelle sue affermazioni, riportate nell'atto di citazione presentato dall'attore, l'on. Di Pietro stava semplicemente commentando notizie di pubblico dominio.
Nel descrivere e criticare una delle più importanti vicende processuali che hanno alimentato il recente dibattito politico in Italia, egli stava esercitando le sue funzioni di parlamentare, esprimendo la sua opinione su un tema di interesse pubblico per i suoi elettori.
In breve, l'on. Di Pietro stava svolgendo le sue funzioni di deputato. Cercare di imbavagliare i parlamentari, avviando procedimenti giudiziari nei loro confronti, per impedire loro di esprimere le proprie opinioni su questioni che suscitano un legittimo interesse e preoccupazione nell'opinione pubblica è inaccettabile in una società democratica e costituisce una violazione dell'articolo 9 del Protocollo, che mira a salvaguardare la libertà di espressione dei parlamentari nell'esercizio del loro mandato, nell'interesse del Parlamento in quanto Istituzione.
IV. CONCLUSIONI
Sulla base delle considerazioni sopra esposte, la commissione giuridica, dopo aver esaminato le ragioni che militano a favore e contro la difesa dell'immunità, raccomanda di difendere l'immunità di Antonio Di Pietro.
I fatti forse modificano la sentenza del parlamento Europeo?:read: :read: :read:
Sentiamo :O
19 luglio 1992
23-07-2009, 16:20
Dov'è la novità?
Nell'aver anticipato i tempi?
Ovvero di essersi espressi prima della magistratura ordinaria?
Mazza che verignelle...:rolleyes:
Ma tu non sei quello che non vota? Che ti frega di giustificare Castelli oppure paragonarlo a Di Pietro? Vuoi dimostrare che sono tutti uguali? E non hai esempi migliori? Che sò, tangenti, mafia corruzione.
La vergogna è :
1 non si rispettano lel leggi
2 se la consulta decide che la diffamazione non rientra nelle funzioni del ministro si deve processare.
3 Castelli fà parte di un partito intollerante verso i "probabili" delinquenti, e che vorrebbe ripulita la padania dalla feccia terronica e straniera. Non ha porto le scuse ma si è nascosto dietro al fatto di essere ministro. Cosa significa che i ministri dovunque vanno possono dire quello che vogliono?
Di Pietro è stato querelato, nel 2003, da tale Filippo Verde, per aver commentato la notizia che lo stesso Verde compariva nella lista degli indagati riguardo il lodo Mondadori.
Lo stesso Di Pietro ammise di aver commesso un (parole sue) "errore madornale" leggendo semplicemente la riga sbagliata nel commentare la notizia, il giudice era indagato e poi è stato assolto per la vicenda Imi-Sir. La giunta entrò nel merito e decise in favore di A. DI Pietro in quanto commentava notizie di pubblico dominio nell'esercizio delle sue funzioni di parlamentare. Pertanto decise di non autorizzare la denuncia con la seguente motivazione:
«Cercare di imbavagliare i parlamentari, avviando procedimenti giudiziari nei loro confronti, per impedire loro di esprimere le proprie opinioni su questioni che suscitano un legittimo interesse e preoccupazione nell'opinione pubblica, è inaccettabile in una società democratica»
Ma tu non sei quello che non vota? Che ti frega di giustificare Castelli oppure paragonarlo a Di Pietro? Vuoi dimostrare che sono tutti uguali? E non hai esempi migliori? Che sò, tangenti, mafia corruzione.Esatto, dimostro ai fanboys che i politici sono tutti uguali, se ne fregano delle leggi.
Il Parlamento europeo...
scusa te lo dico con chiarezza..
COSA DIAVOLO C'ENTRA ???
L'articolo 10 del Protocollo disciplina l'inviolabilità dei deputati. Detta immunità è un
privilegio del Parlamento europeo e assicura per la durata delle funzioni del deputato
l'esenzione da procedimenti penali o da altri ostacoli frapposti dalle autorità pubbliche
alla sua libertà personale. In caso di revoca dell'immunità l'esercizio delle funzioni
risulta limitato se non del tutto impossibile. L'immunità dei deputati rappresenta dunque
una modalità dell'esercizio delle funzioni e quindi forma oggetto di una
regolamentazione tramite lo statuto.
il parlamento EUROPEO ha deciso nelle sue facoltà di NON REVOCARE una immunità che di pietro GIA' AVEVA in quanto parlamentare europeo... è una procedura comune, a cui tutti gli europarlamentari devono sottostare...
il senato ITALIANO ha INVENTATO UNA IMMUNITA' AD PERSONAM per Castelli annullando un procedimento giudiziario... è un fatto SINGOLARE ed EXTRAPROCEDURALE in cui si sottrare, per volontà di una maggioranza politica, un imputato al suo processo...
è così difficile cogliere la differenza ? :mbe: :confused:
19 luglio 1992
23-07-2009, 16:29
I fatti forse modificano la sentenza del parlamento Europeo?:read: :read: :read:
Sentiamo :O
Il fatto è: che se confondo il tuo nome e ti chiamo marta, poi mi scuso dimostro che non volevo diffamarti.
Mentre se per ipotesi scrivo che fai le marchette non posso essermi confuso, ti sto diffamando. castelli non ammette neanche l'errore, preferisce nascondersi sotto l'immunità preventiva.
Fine OT, qui si parla di Castelli, il duro del Nord.
Ti piace votalo.
Ma perchè dovete far diventare ogni thread MARCA-centrico?
Non rispondetegli. Non se ne può più. Continuate a cascarci. :cry:
Il fatto è: che se confondo il tuo nome e ti chiamo marta, poi mi scuso dimostro che non volevo diffamarti.
Mentre se per ipotesi scrivo che fai le marchette non posso essermi confuso, ti sto diffamando. castelli non ammette neanche l'errore, preferisce nascondersi sotto l'immunità preventiva.
Fine OT, qui si parla di Castelli, il duro del Nord.
Ti piace votalo.
Qui si parla di politica, leggi bene il titolo della sezione.
Alcuni in modo superficiale hanno espresso dei giudizi,
quindi mi è sembrato opportuno fargli capire che quel campanilismo è ottuso.
Non l'hai capito?
Hai frainteso?
Problema tuo.
sid_yanar
23-07-2009, 18:47
beh è ovvio che il nostro buon satrapo leghista pretenda i privilegi concessi a sua immunità...e li ottenga. VERGOGNA :muro:
John Cage
23-07-2009, 18:49
Castelli vergognoso. Quindi un ministro per fare il suo lavoro deve insultare e denigrare in tv? L'insulto e la diffamazione non fanno parte della funziona ministeriale. Ma i leghisti non erano quelli vicini al popolo? Che paghi come tutti i normali cittadini.
apollo70
23-07-2009, 19:52
Castelli vergognoso. Quindi un ministro per fare il suo lavoro deve insultare e denigrare in tv? L'insulto e la diffamazione non fanno parte della funziona ministeriale. Ma i leghisti non erano quelli vicini al popolo? Che paghi come tutti i normali cittadini.
ma perchè ha detto qualcosa di totalmente falso?
ma dai fatemi un piacere... vorreste andare al governo mandando tutti quelli del cdx in galera? per queste cose poi?
Con tutto quello che si dice ogni giorno su berlusconi e sulla lega dovrebbero
destinare tutta la sardegna a galera , non solo l'asinara
Un vero leghista! Dura lotta contro i privilegi di palazzo! :D
Eh si! A fuoco Roma ladrona!
dantes76
23-07-2009, 20:10
ma perchè ha detto qualcosa di totalmente falso?
ma dai fatemi un piacere... vorreste andare al governo mandando tutti quelli del cdx in galera? per queste cose poi?
Con tutto quello che si dice ogni giorno su berlusconi e sulla lega dovrebbero
destinare tutta la sardegna a galera , non solo l'asinara
basterebbe un lembo di libia....
John Cage
23-07-2009, 23:01
ma perchè ha detto qualcosa di totalmente falso?
ma dai fatemi un piacere... vorreste andare al governo mandando tutti quelli del cdx in galera? per queste cose poi?
Con tutto quello che si dice ogni giorno su berlusconi e sulla lega dovrebbero
destinare tutta la sardegna a galera , non solo l'asinara
che significherebbe "qualcosa di TOTALMENTE falso"? :stordita:
Quindi anche tu credi che non ha detto totalmente la verità? :O
Ma poi che c'entra la galera? Mi basterebbe una multa, un riconoscimento che ha fatto un errore, come dovrebbe avvenire per ogni cittadino.
Inoltre non credo che "esercizio delle proprie funzioni" si possa riferire alle funzioni ministeriali. Semmai dovrebbe essere in quanto parlamentare. Non credi?
Agli italiani piace farsi prendere per il culo. Questa è la verità. :rolleyes:
apollo70
24-07-2009, 00:48
che significherebbe "qualcosa di TOTALMENTE falso"? :stordita:
Quindi anche tu credi che non ha detto totalmente la verità? :O
Ma poi che c'entra la galera? Mi basterebbe una multa, un riconoscimento che ha fatto un errore, come dovrebbe avvenire per ogni cittadino.
Inoltre non credo che "esercizio delle proprie funzioni" si possa riferire alle funzioni ministeriali. Semmai dovrebbe essere in quanto parlamentare. Non credi?
Agli italiani piace farsi prendere per il culo. Questa è la verità. :rolleyes:
Le cose si dicono sempre... ne "sento" in questo forum ogni giorno di terrribili
contro ogni esponente del cdx (ladri , razzisti , mafiosi , ignoranti , puttanieri ecc ecc ) e non da meno in tv e nelle varie trasmissioni da parte di esponenti del csx ... da d'alema , Di Pietro , franceschini ecc ecc...
la seconda parte mi sembra una precisazione discutibile dato che un ministro svolge funzioni molto piu delicate di un parlamentare e in moltissimi casi eventuali parlamentari sono anche ministri... distinguere tra lo svolgimento delle une o oltre mansioni mi sembra quanto meno strano
Le cose si dicono sempre... ne "sento" in questo forum ogni giorno di terrribili
contro ogni esponente del cdx (ladri , razzisti , mafiosi , ignoranti , puttanieri ecc ecc )
Dove? Dove? :confused:
"Vi piace il presidente ferroviere? Io preferisco il presidente puttaniere" (cit.) :asd: :asd: :asd:
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