View Full Version : Made in Italy: prosciutti ungheresi verso modena, mozzarelle austriache, ecc...
..ma ogni tanto questo paese nn si vergogna?
Mah....
Fa bene COLDIRETTI a piazzarsi al Brennero per far aprire i TIR pieni di cibo che transita nel nostro paese solo per il bollino di MADE IN ITALY...
VERGOGNA
marchigiano
22-07-2009, 14:47
bisogna cambiare le regole per l'etichettatura made in italy
sarà difficile perchè per es. anche la svizzera ha regole simili per lo swiss made
le cose fatte interamente(o meglio, assemblate) in italia sono made in italy.punto! non è possibile che gli occhiali safilo montati in cina e arrivati in italia per essere lucidati si considerino made in italy!
Jammed_Death
22-07-2009, 18:05
in sardegna ci sono proteste da un paio di giorni perchè entra carne di tutti i tipi e viene venduta come se fosse sarda :rolleyes:
Fradetti
22-07-2009, 18:07
le cose fatte interamente(o meglio, assemblate) in italia sono made in italy.punto! non è possibile che gli occhiali safilo montati in cina e arrivati in italia per essere lucidati si considerino made in italy!
però un occhiale con montatura fatta in cina, lente fatta in cina e assemblato qui sarebbe italiano???
Secondo me semplicemente ci vorrebbero due diciture: "Made in italy" per prodotti la cui lavorazione è avvenuta in larga parte in italia e "designed in italy" per i prodotti ideati in italia e costruiti altrove.
In fondo apple scrive su ogni scatola ipod "designed by apple in california" e poi li fa costruire in cina... ma questo non ha intaccato il successo del prodotto.
domthewizard
22-07-2009, 18:10
che poi non capisco perchè dovrebbe vergognarsi l'intero paese e non solo chi ci marcia sopra... perchè sia chiaro, non c'è una direttiva del governo in cui si dice di spacciare il prosciutto ungherese per italiano, ma sono gli importatori e/o chi lo vende che lo fanno di loro spontanea volontà :ciapet:
marchigiano
22-07-2009, 21:02
che poi non capisco perchè dovrebbe vergognarsi l'intero paese e non solo chi ci marcia sopra... perchè sia chiaro, non c'è una direttiva del governo in cui si dice di spacciare il prosciutto ungherese per italiano, ma sono gli importatori e/o chi lo vende che lo fanno di loro spontanea volontà :ciapet:
no no, ci sono leggi ben precise, fatte penso di comune accordo a livello europeo. per dire se compri dei componenti per pc per 100€ dalla cina e li assembli in italia spendendo 200€ (le proporzioni esatte di costo non le so) ci puoi scrivere made in italy
svarionman
22-07-2009, 21:10
no no, ci sono leggi ben precise, fatte penso di comune accordo a livello europeo. per dire se compri dei componenti per pc per 100€ dalla cina e li assembli in italia spendendo 200€ (le proporzioni esatte di costo non le so) ci puoi scrivere made in italy
Si, basta guardarsi la puntata di Report sull'abbigliamento di marca made in italy. Pezze pre-assemblate provenienti dall'estero dove bastava qualche cucitura o poco più, una placchetta, un pezzo di pelle, per "fregiarsi" del marchio.
marchigiano
22-07-2009, 21:12
Si, basta guardarsi la puntata di Report sull'abbigliamento di marca made in italy. Pezze pre-assemblate provenienti dall'estero dove bastava qualche cucitura o poco più, una placchetta, un pezzo di pelle, per "fregiarsi" del marchio.
bisognerebbe cambiare le percentuali, ma se lo facciamo solo noi rimaniamo svantaggiati, sono regole che vanno fatte insieme a livello europeo
la fiat 500 la construiscono in polonia poi dicono made in italy ... :stordita:
domthewizard
23-07-2009, 08:40
no no, ci sono leggi ben precise, fatte penso di comune accordo a livello europeo. per dire se compri dei componenti per pc per 100€ dalla cina e li assembli in italia spendendo 200€ (le proporzioni esatte di costo non le so) ci puoi scrivere made in italy
forse (anzi, sicuramente :asd:) non hai capito quello che intendevo. l'utente che ha aperto il 3d diceva al paese Italia di vergognarsi perchè c'è chi spaccia prosciutto ungherese per italiano; la mia risposta era che a vergognarsi dovrebbero essere i contraffattori (non gli ungheresi, sia chiaro) e non l'intero paese, perchè non c'è una legge che dice o permette di spacciare prosciutto estero (ora è il prosciutto, ma la cosa è generica) per italiano :)
matteo10
23-07-2009, 08:42
Finché sono occhiali anche anche ma cibo no!!! :mad:
Poi proprio a Modena :eek: Abbiamo solo dei salumifici...:muro:
entanglement
23-07-2009, 08:45
Finché sono occhiali anche anche ma cibo no!!! :mad:
Poi proprio a Modena :eek: Abbiamo solo dei salumifici...:muro:
occhiali un cavolo ! diglielo a uno di Belluno ...
giannola
23-07-2009, 09:04
forse (anzi, sicuramente :asd:) non hai capito quello che intendevo. l'utente che ha aperto il 3d diceva al paese Italia di vergognarsi perchè c'è chi spaccia prosciutto ungherese per italiano; la mia risposta era che a vergognarsi dovrebbero essere i contraffattori (non gli ungheresi, sia chiaro) e non l'intero paese, perchè non c'è una legge che dice o permette di spacciare prosciutto estero (ora è il prosciutto, ma la cosa è generica) per italiano :)
....mentre ce n'è una spesso dimenticata che andrebbe fatta rispettare, l'art.640 c.p. :O
Fradetti
23-07-2009, 10:47
la fiat 500 la construiscono in polonia poi dicono made in italy ... :stordita:
Il fatto più sorprendente è che la fabbrica FIAT in polonia è quella con la qualità di produzione più alta.
Se al posto di dire "made in italy" diceserro "Designed in Italy" cambierebbe qualcosa?
domthewizard
23-07-2009, 11:11
Il fatto più sorprendente è che la fabbrica FIAT in polonia è quella con la qualità di produzione più alta.
Se al posto di dire "made in italy" diceserro "Designed in Italy" cambierebbe qualcosa?
si perchè con la scusa del made in italy una schifocento del kaiser costa sui 12k€uri base, roba che ci compri due matiz con assicurazione pagata :asd:
Sui prodotti tecno non ci faccio più caso, a casa mia è tutto made in china senza che ne fossi a conoscenza
il cell nokia n95, lo apro è leggo made in china
la nikon digitale ha tutte le parti interne con su stampato made in china
il samsung lcd da 42 pollici ultima generation è tutto made in china
l'asus note ha batteria e interni tutto made in china...
è così.........
MA IL CIBO NO.... esiste un marchio IGP o DOC o DOCG che obbliga che il cibo sia di quel posto e stop...
chiaro?
entanglement
23-07-2009, 13:46
Sui prodotti tecno non ci faccio più caso, a casa mia è tutto made in china senza che ne fossi a conoscenza
il cell nokia n95, lo apro è leggo made in china
la nikon digitale ha tutte le parti interne con su stampato made in china
il samsung lcd da 42 pollici ultima generation è tutto made in china
l'asus note ha batteria e interni tutto made in china...
è così.........
MA IL CIBO NO.... esiste un marchio IGP o DOC o DOCG che obbliga che il cibo sia di quel posto e stop...
chiaro?
occhio :D è un'idea localista questa :D
infatti c'era Zaia con la coldiretti. a sinistra questo non interessa
occhio :D è un'idea localista questa :D
infatti c'era Zaia con la coldiretti. a sinistra questo non interessa
interessa eccome...
infatti era presente sia l'assessore dell'emiliarom che quello toscano...
poi si sa...
la propaganda fa emergere solo il primo ministro...
COMUNQUE FANNO SCHIFO.... e di produttori irregolari ce ne sono una infinità... ricordati la porcata tutta italica delle quote latte
marchigiano
23-07-2009, 14:06
forse (anzi, sicuramente :asd:) non hai capito quello che intendevo. l'utente che ha aperto il 3d diceva al paese Italia di vergognarsi perchè c'è chi spaccia prosciutto ungherese per italiano; la mia risposta era che a vergognarsi dovrebbero essere i contraffattori (non gli ungheresi, sia chiaro) e non l'intero paese, perchè non c'è una legge che dice o permette di spacciare prosciutto estero (ora è il prosciutto, ma la cosa è generica) per italiano :)
ma non ho capito: il problema è la contraffazione del marchio made in italy o le norme troppo permissive per l'autorizzazione a indicare made in italy?
il samsung lcd da 42 pollici ultima generation è tutto made in china
vabbè se ci metteva made in korea ti faceva differenza? :sofico:
la fiat 500 la construiscono in polonia poi dicono made in italy ... :stordita:
se per questo mi sembra che la fiat 500 abbia molte parti in comune con la ford ka e panda ! in pratica per la 500 hanno tarrocato la nuova ford KA il pianale è lo stesso, e le sospensioni pure, cambia solo la taratura. molte lamiere hanno gli stessi attacchi solo leggermente spostati per imperdirne lo scambio. provate a guardare a cofano aperto le nuova ford ka e 500 dei vostri conoscenti \ amici, e .... trovate le differenze.
Sui prodotti tecno non ci faccio più caso, a casa mia è tutto made in china senza che ne fossi a conoscenza
il cell nokia n95, lo apro è leggo made in china
la nikon digitale ha tutte le parti interne con su stampato made in china
sulla mia nikon c'è scritto made in japan !
una volta i motorola erano made in germay, ora sono made in china !
sulla mia tv panasonic c'è scritto made in UK ?
sulla mia tv mivar c'è scritto made in italy ? sarà vero ?
:confused:
comunque con tutti sti prodotti stiamo foraggiando la cina e sviluppandola senza rendercene conto !
comunque è come nel settore tessile\abbigliamento, moltissimi fanno produrre in china, romania, cecoslovacchia, turchia, e poi arrivano qui gli mettono i bottoni, etichetta , scatola con bollino made in italy, et voilà ! prodotto made in italy spacciato anche da importanti firme della moda italiana ! i piu onesti gli spediscono i semilavorati in numero finito ( non tutte, qualche "sano" marchio c'è ancora ! )
domthewizard
23-07-2009, 15:08
ma non ho capito: il problema è la contraffazione del marchio made in italy o le norme troppo permissive per l'autorizzazione a indicare made in italy?
non saprei, io deduco tutto questo dal titolo :asd:
cmq se viene spacciato per italiano (ossia viene messo il marchio IGP, DOP o qualsiasi altra cosa ad indicare una provenienza tutta italiana) un prosciutto ungherese, credo proprio sia contraffazione :stordita:
comunque è come nel settore tessile\abbigliamento, moltissimi fanno produrre in china, romania, cecoslovacchia, turchia, e poi arrivano qui gli mettono i bottoni, etichetta , scatola con bollino made in italy, et voilà ! prodotto made in italy spacciato anche da importanti firme della moda italiana ! i piu onesti gli spediscono i semilavorati in numero finito ( non tutte, qualche "sano" marchio c'è ancora ! )
c'è una catena di abbigliamento (cotton&silk, ndr) che nelle proprie vetrine ha in bella mostra dei bei cartelli con scritto "made in italy" e poi si scopre, leggendo l'etichetta, che il materiale è italiano ma è lavorato in paesi dove la manodopera costa la 15esima parte di quello che costa in italia... e, sinceramente, con tutti i costi che bisogna sostenere per la produzione in italia, per contenere i costi non si può far altro.
non saprei, io deduco tutto questo dal titolo :asd:
cmq se viene spacciato per italiano (ossia viene messo il marchio IGP, DOP o qualsiasi altra cosa ad indicare una provenienza tutta italiana) un prosciutto ungherese, credo proprio sia contraffazione :stordita:
c'è una catena di abbigliamento (cotton&silk, ndr) che nelle proprie vetrine ha in bella mostra dei bei cartelli con scritto "made in italy" e poi si scopre, leggendo l'etichetta, che il materiale è italiano ma è lavorato in paesi dove la manodopera costa la 15esima parte di quello che costa in italia... e, sinceramente, con tutti i costi che bisogna sostenere per la produzione in italia, per contenere i costi non si può far altro.
ma veramente non tutti fanno così, ho a qualche decina di km da casa mia una piccola azienda tessile che fabbrica vestiti di alta qualità e basta andare passarci davanti per vedere specialmente d'estate che hanno porte aperte per vedere decine di persone che tagliano cuciono il vestito completamente in sede, e non è che poi costa molto di piu, io vado sempre li nel negozio annesso alla fabbrica a comprarmi giacche pantaloni ecc. te li fanno pure su misura. certo sono realtà piccole un po di piu che artigianali che non hanno giri d'affari enormi come le multinazionali però lavorano e non delocalizzano.
sulla mia tv mivar c'è scritto made in italy ? sarà vero ?
:confused:
Caspita se è vero!
Mivar l'unica e ultima marca di tv italiane.
domthewizard
23-07-2009, 15:50
ma veramente non tutti fanno così, ho a qualche decina di km da casa mia una piccola azienda tessile che fabbrica vestiti di alta qualità e basta andare passarci davanti per vedere specialmente d'estate che hanno porte aperte per vedere decine di persone che tagliano cuciono il vestito completamente in sede, e non è che poi costa molto di piu, io vado sempre li nel negozio annesso alla fabbrica a comprarmi giacche pantaloni ecc. te li fanno pure su misura. certo sono realtà piccole un po di piu che artigianali che non hanno giri d'affari enormi come le multinazionali però lavorano e non delocalizzano.
ovvio che non sono tutte così, però tieni presente che cotton&silk è una catena che vende a max 30€, in periodi di saldi poi scendono fino al 70%...
ovvio che non sono tutte così, però tieni presente che cotton&silk è una catena che vende a max 30€, in periodi di saldi poi scendono fino al 70%...
30 € ! e sconti al 70% scusa ma perforza producono all'estero altrimenti..... ci perdono !
nessuno vende sottocosto !:D
edoardovendrami
23-07-2009, 18:13
Sui prodotti tecno non ci faccio più caso, a casa mia è tutto made in china senza che ne fossi a conoscenza
il cell nokia n95, lo apro è leggo made in china
la nikon digitale ha tutte le parti interne con su stampato made in china
il samsung lcd da 42 pollici ultima generation è tutto made in china
l'asus note ha batteria e interni tutto made in china...
è così.........
MA IL CIBO NO.... esiste un marchio IGP o DOC o DOCG che obbliga che il cibo sia di quel posto e stop...
chiaro?
mio ipod shuffle c'è scritto: assembled in China e designed in California:D
Scarpe Geox made in China
Stampante e scanner hp made in china.
ConteZero
23-07-2009, 18:34
Sul mio Western Digital c'è scritto "made in Thailand".
Sul mio sfigmomanometro Pic indolor c'è scritto "made in China".
Sul mio portatile HP c'è scritto "product of China".
Le sulle mie JBL Studio L c'è scritto "made in Mexico".
Tra l'altro non per dire... dovessi farmi un piatto di pasta più ricercato prenderei la Barilla "made in Italy" (che tanto usa il grano canadese) ma per tutti i giorni un pacco di pasta vale l'altro, e con i chiari di luna che ci sono la gente di sicuro non va a guardare il "made in".
Sarebbe il caso che i "conf"qualcosa si rendano conto della sconcertante verità che non ci sono più i soldi ed inizino a ragionare in un ottica diversa.
Peraltro non capisco come si fa a fare i ganzetti con il "l'Italia piace al mondo, comprano i nostri formaggi, i nostri prosciutti, i nostri vestiti, le nostre scarpe" e poi piangere miseria perché la globalizzazione è "a doppio senso".
domthewizard
23-07-2009, 18:43
30 € ! e sconti al 70% scusa ma perforza producono all'estero altrimenti..... ci perdono !
nessuno vende sottocosto !:D
e io cos'ho detto? :asd:
zerothehero
23-07-2009, 18:44
Beh..però se mi compro un olio italiano dop, gradirei che le olive vengano prodotte in Italia e macinate in ITalia..altrimenti mi piglio il generico. :fagiano:
Idem sulle frazioni..perchè si può scrivere olio italiano anche se ad essere realmente prodotto in Italia è il 75% delle olive, ad es.?
Insomma..l'origine è importante..tenendo conto che ovviamente su alcune materie prime non siamo autosufficienti e che quindi bisogna importarle. :fagiano:
ConteZero
23-07-2009, 18:49
Beh..però se mi compro un olio italiano dop, gradirei che le olive vengano prodotte in Italia e macinate in ITalia..altrimenti mi piglio il generico. :fagiano:
Idem sulle frazioni..perchè si può scrivere olio italiano anche se ad essere realmente prodotto in Italia è il 75% delle olive, ad es.?
Insomma..l'origine è importante..tenendo conto che ovviamente su alcune materie prime non siamo autosufficienti e che quindi bisogna importarle. :fagiano:
Olio ?
Io lo produco (mia madre ha un uliveto ed ogni anno si va al frantoio) e t'assicuro che con quello che compri al supermercato (foss'anche dop) non ha niente a che spartirci.
Sono anni che l'olio esce "tagliato".
Beh..però se mi compro un olio italiano dop, gradirei che le olive vengano prodotte in Italia e macinate in ITalia..altrimenti mi piglio il generico. :fagiano:
Idem sulle frazioni..perchè si può scrivere olio italiano anche se ad essere realmente prodotto in Italia è il 75% delle olive, ad es.?
Insomma..l'origine è importante..tenendo conto che ovviamente su alcune materie prime non siamo autosufficienti e che quindi bisogna importarle. :fagiano:
Quando c'è il marchio a denominazione d'origine, c'è un disciplinare di produzione che specifica praticamente tutto quello che si deve sapere.
Se non lo rispetta, è frode. Ad esempio, per il prosciutto di San Daniele è permesso che gli animali provengano da determinate regioni e siano macellati nelle stesse, ma quando lo compra generalmente si aspetta che il maiale sia nato, cresciuto e macellato a San Daniele, mentre in realtà lì è stato solamente stagionato.
In pratica http://www.prosciuttosandaniele.it/it/prosciutto_protetto.html .
In questo caso, mi piacerebbe sapere più nel dettagio com'è stato classificato questo cibo. C'è un'etichetta made in Italy ma viene da fuori? E' cibo NON a denominazione d'origine ( quesi sicuro che non lo sia ) che viene venduto rispettando le normative ma i nostri agricoltori si incazzano?
Insomma, maggiori dettagli.
Sul mio Western Digital c'è scritto "made in Thailand".
Sul mio sfigmomanometro Pic indolor c'è scritto "made in China".
Sul mio portatile HP c'è scritto "product of China".
Le sulle mie JBL Studio L c'è scritto "made in Mexico".
Tra l'altro non per dire... dovessi farmi un piatto di pasta più ricercato prenderei la Barilla "made in Italy" (che tanto usa il grano canadese) ma per tutti i giorni un pacco di pasta vale l'altro, e con i chiari di luna che ci sono la gente di sicuro non va a guardare il "made in".
Sarebbe il caso che i "conf"qualcosa si rendano conto della sconcertante verità che non ci sono più i soldi ed inizino a ragionare in un ottica diversa.
Peraltro non capisco come si fa a fare i ganzetti con il "l'Italia piace al mondo, comprano i nostri formaggi, i nostri prosciutti, i nostri vestiti, le nostre scarpe" e poi piangere miseria perché la globalizzazione è "a doppio senso".
Si ma quello che si sta dicendo è che se il grano viene dal Canada va scritto!!!
ConteZero
23-07-2009, 19:53
Si ma quello che si sta dicendo è che se il grano viene dal Canada va scritto!!!
Perché ?
Mica il grano del Canada è meglio o peggio di quello italiano.
Se si vuole affermare l'italianità allora s'imponga un marchio "made in Italy" con precise restrizioni e chi vuole lo scrive, per il resto chi compra la pasta vuole la pasta... pia illusione che voglia la pasta "col grano made in Italy".
Olio ?
Io lo produco (mia madre ha un uliveto ed ogni anno si va al frantoio) e t'assicuro che con quello che compri al supermercato (foss'anche dop) non ha niente a che spartirci.
Sono anni che l'olio esce "tagliato".
Ecco, questo ne è un esempio lampante di come viene fatto intendere il cibo italiano: l'olio andaluso , per le quali esistono diverse DOP, è eccellente, così come quello greco. A sentire i nostri, sembra che solo quello italiano sia buono, guai a nominare Spagna o Grecia, apriti cielo!
L'olio buono al supermercato non lo compri, lo trovi da piccoli produttori che rispettano tutte le regole per fare olio buono. Però costa, e nessuno regala quello che costa.
Ovvio che l'olio straniero che arriva qui non è buono, arrivano solo gli scarti da miscelare a prodotti già scadenti: mica ci puoi fare profitto sulle cose costose.
Perché ?
Mica il grano del Canada è meglio o peggio di quello italiano.
Se si vuole affermare l'italianità allora s'imponga un marchio "made in Italy" con precise restrizioni e chi vuole lo scrive, per il resto chi compra la pasta vuole la pasta... pia illusione che voglia la pasta "col grano made in Italy".
Perchè intanto è una questione di correttezza,chi compra dovrebbe avere tutte le informazioni possibili sul prodotto.Almeno la provenienza della materia prima va messa,come si è fatto per la carne.C'è chi magari vorrebbe favorire le aziende italiane comprando un prodotto veramente italiano magari pagando anche qualcosina in più.Si limita la capacità produttiva delle nostre aziende per favorire il materiale proveniente dall'estero,lo trovo ingiusto
Si ma quello che si sta dicendo è che se il grano viene dal Canada va scritto!!!
No, perchè la legge non lo stabilisce.
Se la pasta fosse un prodotto a denominazione IGP o DOP invece saresti sicuro della provenienza del prodotto.
No, perchè la legge non lo stabilisce.
Se la pasta fosse un prodotto a denominazione IGP o DOP invece saresti sicuro della provenienza del prodotto.
Si sta chiedendo proprio anche questo,che la legge preveda l'etichettatura!!
ROMA - La mobilitazione di Coldiretti a difesa del made in Italy, soprattutto quel latte minacciato dall'invasione di grandi quantitativi d'importazione, si chiude dopo tre giorni di proteste e controllo in valichi e porti con un 'sit in' davanti Montecitorio e facendo pascolare le mucche davanti ai supermercati "alla ricerca di latte e formaggi veramente italiani". L'epilogo della mobilitazione è inoltre suggellato dall'arrivo della bozza del decreto ministeriale sull'etichettatura obbligatoria d'origine per il latte a lunga conservazione e i prodotti lattiero-caseari (per quello fresco e i formaggi e latticini Dop il sistema di etichettatura era già previsto) predisposta in tempi lampo dal ministro delle politiche agricole Luca Zaia.
"Il decreto traccia una nuova filosofia rivolta ad assicurare la certezza dell'origine del prodotto in etichetta" - commenta il ministro Zaia. Il provvedimento sarà perfezionato la prossima settimana dopo un altro giro di tavolo con i rappresentanti della filiera, che hanno praticamente apprezzato all'unanimità il decreto, con qualche perplessità del mondo industriale. Il decreto, che si articola in quattro punti, afferma anche il divieto di impiego di proteine concentrate del latte, caseine e caseinati nella fabbricazione e nella commercializzazione di formaggi e latticini, 'per prevenire frodi nel settore e valorizzare i metodi produttivi consolidati nel tempo''. "Questo decreto l'aspettavamo da tempo, sono estremamente soddisfatto - commenta il presidente di Coldiretti, Sergio Marini - In questi giorni ci siamo mobilitati anche per stimolare percorsi che portassero a una maggiore trasparenza nell'agroalimentare e questo decreto va appunto in quella direzione".
La richiesta dell'etichettatura obbligatoria d'origine per tutti gli alimenti è stata il leit motiv della crociata a favore del made in Italy imbracciata negli ultimi tre giorni da Coldiretti. Il ministro Zaia ha ricordato oggi che il suo ddl per l'etichetta d'origine obbligatoria per tutti gli alimenti sta proseguendo l'iter parlamentare e che intanto questo provvedimento per la maggiore trasparenza nel comparto lattiero- caseario "darà opportunità" a un comparto piegato dal crollo dei prezzi alla produzione e dalla concorrenza dell'import Est europeo. Bene l'etichettatura d'origine per il latte a lunga conservazione e tutti i derivati del latte - afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori - "ma da sola non risolve di certo i complessi problemi che sono costrette ad affrontare le imprese. Resta aperta la grave questione del prezzo alla stalla che ha raggiunto livelli non più remunerativi". Per Confagricoltura, infine, quella di Zaia è "Un'iniziativa apprezzabile nell'ottica di tracciare un percorso che permetta di valorizzare le produzioni lattiero-casearie nazionali".
ANSA
Si sta chiedendo proprio anche questo,che la legge preveda l'etichettatura!!
ROMA - La mobilitazione di Coldiretti a difesa del made in Italy, soprattutto quel latte minacciato dall'invasione di grandi quantitativi d'importazione, si chiude dopo tre giorni di proteste e controllo in valichi e porti con un 'sit in' davanti Montecitorio e facendo pascolare le mucche davanti ai supermercati "alla ricerca di latte e formaggi veramente italiani". L'epilogo della mobilitazione è inoltre suggellato dall'arrivo della bozza del decreto ministeriale sull'etichettatura obbligatoria d'origine per il latte a lunga conservazione e i prodotti lattiero-caseari (per quello fresco e i formaggi e latticini Dop il sistema di etichettatura era già previsto) predisposta in tempi lampo dal ministro delle politiche agricole Luca Zaia.
"Il decreto traccia una nuova filosofia rivolta ad assicurare la certezza dell'origine del prodotto in etichetta" - commenta il ministro Zaia. Il provvedimento sarà perfezionato la prossima settimana dopo un altro giro di tavolo con i rappresentanti della filiera, che hanno praticamente apprezzato all'unanimità il decreto, con qualche perplessità del mondo industriale. Il decreto, che si articola in quattro punti, afferma anche il divieto di impiego di proteine concentrate del latte, caseine e caseinati nella fabbricazione e nella commercializzazione di formaggi e latticini, 'per prevenire frodi nel settore e valorizzare i metodi produttivi consolidati nel tempo''. "Questo decreto l'aspettavamo da tempo, sono estremamente soddisfatto - commenta il presidente di Coldiretti, Sergio Marini - In questi giorni ci siamo mobilitati anche per stimolare percorsi che portassero a una maggiore trasparenza nell'agroalimentare e questo decreto va appunto in quella direzione".
La richiesta dell'etichettatura obbligatoria d'origine per tutti gli alimenti è stata il leit motiv della crociata a favore del made in Italy imbracciata negli ultimi tre giorni da Coldiretti. Il ministro Zaia ha ricordato oggi che il suo ddl per l'etichetta d'origine obbligatoria per tutti gli alimenti sta proseguendo l'iter parlamentare e che intanto questo provvedimento per la maggiore trasparenza nel comparto lattiero- caseario "darà opportunità" a un comparto piegato dal crollo dei prezzi alla produzione e dalla concorrenza dell'import Est europeo. Bene l'etichettatura d'origine per il latte a lunga conservazione e tutti i derivati del latte - afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori - "ma da sola non risolve di certo i complessi problemi che sono costrette ad affrontare le imprese. Resta aperta la grave questione del prezzo alla stalla che ha raggiunto livelli non più remunerativi". Per Confagricoltura, infine, quella di Zaia è "Un'iniziativa apprezzabile nell'ottica di tracciare un percorso che permetta di valorizzare le produzioni lattiero-casearie nazionali".
ANSA
Parole parole parole..................
Le normative si fanno in UE, non con la Coldiretti.
Che poi, a me va bene la trasparenza nel settore lattiero-caseario: cercherò con cura il latte tedesco tra i banche del supermercato, visto che è più buono di quello italiano. Basta farsi un giretto in Baviera per vedere con gli occhi come mai lo è.:D
ConteZero
23-07-2009, 20:56
Perchè intanto è una questione di correttezza,chi compra dovrebbe avere tutte le informazioni possibili sul prodotto.Almeno la provenienza della materia prima va messa,come si è fatto per la carne.C'è chi magari vorrebbe favorire le aziende italiane comprando un prodotto veramente italiano magari pagando anche qualcosina in più.Si limita la capacità produttiva delle nostre aziende per favorire il materiale proveniente dall'estero,lo trovo ingiusto
Già, non dormo la notte per questa scorrettezza (si, ogni tanto la sera mi convinco di vivere in Svizzera anziché in Italia, e quindi le scorrettezze italiane me le scordo tutte :asd: ).
Detto questo Coldiretti è liberissima d'invertarsi il marchio "magic italy" (o quel che gli pare a loro) e darlo solo a chi segue regole che indicano nel filo e nel segno ogni cosa Coldiretti consideri buona e giusta... ma se poi la gente snobba la roba "magic italy" lo stesso (com'è probabile) la smettano di menarcela con queste cavolate da autarchico sopravvissuto.
Certo che il cioccolato svizzero non ha bisogno di chissà quale marchio per essere cagato all'estero.
...
Che poi non prendiamoci per il sedere... il problema è tutto di PREZZI, perché costa meno il prodotto importato che quello italiano ed ovviamente la gente tende a risparmiare.
Anziché attaccarsi al wishful thinking coldiretti dovrebbe dire ai suoi di abbassare i prezzi e smettere di trattare latte, formaggi, carne e pomodori come fossero prodotti di gioielleria.
Credere che la gente non li compri per ignoranza è da stupidi.
Perché ?
Mica il grano del Canada è meglio o peggio di quello italiano.
Se si vuole affermare l'italianità allora s'imponga un marchio "made in Italy" con precise restrizioni e chi vuole lo scrive, per il resto chi compra la pasta vuole la pasta... pia illusione che voglia la pasta "col grano made in Italy".
il grano canadese è universalmente considerato di qualità molto buona....il grano non è mica tutto uguale, io non mangerei la pasta con il grano ucraino...
Già, non dormo la notte per questa scorrettezza (si, ogni tanto la sera mi convinco di vivere in Svizzera anziché in Italia, e quindi le scorrettezze italiane me le scordo tutte :asd: ).
Detto questo Coldiretti è liberissima d'invertarsi il marchio "magic italy" (o quel che gli pare a loro) e darlo solo a chi segue regole che indicano nel filo e nel segno ogni cosa Coldiretti consideri buona e giusta... ma se poi la gente snobba la roba "magic italy" lo stesso (com'è probabile) la smettano di menarcela con queste cavolate da autarchico sopravvissuto.
Certo che il cioccolato svizzero non ha bisogno di chissà quale marchio per essere cagato all'estero.
...
Che poi non prendiamoci per il sedere... il problema è tutto di PREZZI, perché costa meno il prodotto importato che quello italiano ed ovviamente la gente tende a risparmiare.
Anziché attaccarsi al wishful thinking coldiretti dovrebbe dire ai suoi di abbassare i prezzi e smettere di trattare latte, formaggi, carne e pomodori come fossero prodotti di gioielleria.
Credere che la gente non li compri per ignoranza è da stupidi.
Ah,colpa degli agricoltori adesso.Non della filiera lunga e di tutti quelli che ci marciano su.. Di 1€ che il consumatore spende,l'agricoltore ricava al massimo 17cent. e il resto si perde nella filiera!Ah e sei proprio sicuro che il grano importato sia più economico e sicuro di quello italiano?Sicuro sicuro?
E sei sicuro che i prezzi che ti propinano siano colpa dell'agricoltore cattivo e non di qualcun'altro?
http://www.corriere.it/economia/09_febbraio_26/antitrust_multa_cartello_pasta_jacchia_54fb44e8-03d1-11de-8e80-00144f02aabc.shtml
giannola
24-07-2009, 06:41
Mica il grano del Canada è meglio o peggio di quello italiano.
magari il grano no, ma ci sono certi prodotti che hanno qualità differenti a seconda del luogo in cui sono coltivati....:)
Prendi l'orzo per fare il whisky è un esempio di pianta dalla resa fortemente legata al territorio in cui si trova.
Prendi il latte....il sapore è molto diverso a seconda della zona in cui si allevano le mucche....di conseguenza varia pure il sapore dei formaggi ottenuti da quel latte.
La pretesa di una certificazione riguardo all'origine di provenienza non nasce da un campanilismo superficiale ma dalla necessità di un prodotto con determinate proprietà organolettiche.
Coldiretti, Marini "dopo etichetta sospesa mobilitazione latte"
(Teleborsa) - Roma, 24 lug - "Abbiamo deciso di sospendere momentaneamente la mobilitazione sul latte dopo il grande risultato della presentazione ufficiale del Decreto sull'obbligo di indicare l'origine in etichetta per latte e derivati e sul divieto dell'uso delle polveri per la produzione di formaggi". Lo ha annunciato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel corso dell'Assemblea Nazionale nel sottolineare che saranno tolti tutti i presidi ai valichi di frontiera e nei porti lungo tutta la penisola.
"Con la nostra mobilitazione di oltre centomila agricoltori abbiamo ottenuto - sottolinea Marini - un primo e grande risultato che va nell'interesse degli imprenditori agricoli, ma soprattutto dei consumatori e della trasparenza e competitività dell'intero sistema Paese. Un sincero ringraziamento va al Ministro delle Politiche Luca Zaia che ha presentato il decreto e a tutte le forze dell'ordine, dalla guardia di Finanza ai Carabinieri dei Nas, dai servizi doganali alla Polizia di Stato, delle quali - precisa Marini - abbiamo potuto apprezzare anche in questa occasione la grande professionalità".
Durante una mobilitazione durata tre giorni gli agricoltori della Coldiretti hanno collaborato con le forze dell'ordine alle verifiche dei prodotti alimentari provenienti dall'estero nei valichi, del Frejus, Tarvisio, Brennero e Ventimiglia, ma anche nei porti di Venezia, Ancona, Ravenna, Palermo, Salerno, Brindisi, Bari, Oristano, Olbia e Porto Torres. Sono stati moltissimi gli incontri con rappresentanti istituzionali a livello locale, regionale e nazionale a partire dal presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini al quale va la gratitudine per il sostegno dimostrato alla tutela e valorizzazione del Made in Italy che è un importante segnale per l'iter parlamentare dei provvedimenti di interesse agricolo.
Durante i controlli delle centinaia di camion in transito sono molte le allarmanti scoperte fatte dalla Coldiretti: dalle mozzarelle tedesche dirette in Campania ai pomodori olandesi richiesti da cooperative di Trento e Verona, ma anche prosciutti provenienti dalla Repubblica Ceca in viaggio verso Modena, formaggi tipo grana diretti a Reggio Emilia e pomodorini a grappolo diretti a Cerignola. Ed ancora olive greche dirette ad Ascoli, nota per le famose olive all'ascolana, concentrato di succo d'arancia per Messina e olio di palma indonesiano diretto a monopoli patria dell'olio di oliva. Non sono mancati - continua la Coldiretti -contestazioni delle forze dell'ordine per i gravi problemi di sicurezza alimentare della merce trasportata soprattutto per la violazione di norme igieniche nel trasporto della carne e dei derivati del latte.
Il Decreto è un importante risultato perché obbliga a indicare l'origine del latte impiegato nel latte a lunga conservazione e in tutti i prodotti lattiero caseari, ma - sottolinea la Coldiretti - vieta anche l'impiego di polveri di caseina e caseinati nella produzione di formaggi. Si stabilisce chiaramente - precisa la Coldiretti - che il formaggio si fa con il latte e non con le polveri, ma regolamenta anche l'impiego di semilavorati industriali (cagliate) nella produzione di formaggi e mozzarelle che dovrà essere indicato in etichetta. Oggi - prosegue la Coldiretti - tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere all'insaputa dei consumatori.
Si tratta di un inganno che è finalmente destinato a finire con l'Italia che - sostiene la Coldiretti - è leader europeo nella qualità e ha il dovere di svolgere un ruolo di leadership a livello comunitario dove porteremo il provvedimento fino in fondo.
Secondo l'indagine Coldiretti-Swg la quasi totalità dei cittadini (98 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti, per colmare una lacuna ancora presente nella legislazione comunitaria e nazionale, ma in Italia la metà della spesa è ancora anonima. Il pressing della Coldiretti ha portato all'obbligo di indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca, all'arrivo dal primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova, all'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004, il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, all'obbligo scattato il 7 giugno 2005 di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco, all'etichetta del pollo Made in Italy per effetto dell'influenza aviaria dal 17 ottobre 2005 e all'etichettatura di origine per la passata di pomodoro a partire dal 1 gennaio 2008. Dal primo di luglio è arrivato anche l'obbligo di indicare l'origine delle olive impiegate nell'extravergine, ma molto resta ancora da fare e per oltre il 50 per cento della spesa - ha concluso la Coldiretti - l'etichetta resta anonima per la carne di maiale, coniglio e agnello, per la pasta, le conserve vegetali, ma anche per il latte a lunga conservazione e per i formaggi non a denominazione di origine.
Il risultato ottenuto in questa occasione conferma la validità della nostra battaglia per la trasparenza e - conclude Marini - ci stimola a continuarla per ottenere l'obbligo di etichettatura pere tutti gli alimenti nell'interesse delle imprese, dei consumatori e dello sviluppo del Paese.
Repubblica
edoardovendrami
24-07-2009, 17:36
La Bresaola della Valtellina è un salume a Indicazione Geografica Protetta (IGP).:D
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/bresaola-brasile/bresaola-brasile/bresaola-brasile.html
La Bresaola della Valtellina è un salume a Indicazione Geografica Protetta (IGP).:D
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/bresaola-brasile/bresaola-brasile/bresaola-brasile.html
già
i puri valtellinesi.....:O
Caspita se è vero!
Mivar l'unica e ultima marca di tv italiane.
Fallita.
La Bresaola della Valtellina è un salume a Indicazione Geografica Protetta (IGP).:D
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/bresaola-brasile/bresaola-brasile/bresaola-brasile.html
Basta leggere il disciplinare
http://www.bresaoladellavaltellina.it/ita/storiaDisciplinare.html
Mica è specificato da quali razze bovine e di quale provenienza dabbe essere.
Comunque, per la cronaca, esiste anche una bresaola suina ed è buonissima.
zerothehero
25-07-2009, 09:06
Olio ?
Io lo produco (mia madre ha un uliveto ed ogni anno si va al frantoio) e t'assicuro che con quello che compri al supermercato (foss'anche dop) non ha niente a che spartirci.
Sono anni che l'olio esce "tagliato".
Ho gli zii siculi che mi riforniscono di olio. :O
Peccato che di olivi ne hanno pochi (quindi qualche anno si salta), hanno preferito puntare (giustamente) su coltivazioni più redditizie (uva da vino, producono per la cantina sociale Settesoli).
zerothehero
25-07-2009, 09:18
La pretesa di una certificazione riguardo all'origine di provenienza non nasce da un campanilismo superficiale ma dalla necessità di un prodotto con determinate proprietà organolettiche.
Io sono favorevole alla trasparenza delle etichette, però attenzione...la battaglia della coldiretti (che io trovo giusta..a parte certi eccessi..ad es. etichettare la provenienza delle farine non la vedo di grande utilità, spesso sono miscele che provengono un pò da tutte le parti. :fagiano: , meglio concentrarsi su olio, vino, latte, etc,etc..) ha ovviamente delle finalità economiche (aumentare la rendita dei prodotti italiani a scapito di altri..il che può anche andare bene, se però si accompagna il tutto ad una battaglia per la qualità del "made in italy").
Altra battaglia importante è la tutela dei marchi italiani dalla "pirateria" (legale in molti casi) di cui sono vittime, specialmente fuori dall'europa (penso agli Stati Uniti con i loro "asiago cheese" o "parmareggio" o altre amenità).
E poi si spinga sull'innovazione...assurdo che l'Italia è stata leader mondiale per anni con i suoi ibridi (es. il creso) mentre attualmente sembra che si debba rimanere in eterno fermi alla semplice tutela dei prodotti "storici" (giusto, ma l'innovazione non va fermata).
Penso ad es. al pomodoro arricchito di antocianine..non vedo l'ora di metterlo nell'orto. :sofico:
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