PDA

View Full Version : 17 anni fa massacravano Borsellino e la sua scorta: come sempre nessuna parola da SB


kpaso
19-07-2009, 12:38
...per lui solo Mangano è un'eroe.


Un paese in cui Bettino Craxi è il migliore, Mangano è un eroe, Sindona il "salvatore della patria", Di Pietro è un criminale, Ambrosoli era un vero rompico...oni...

...non si salva :(

Freeskis
19-07-2009, 12:42
meglio che se ne stia zitto almeno evita di dire stronzate :fagiano:

Cfranco
19-07-2009, 12:45
Anche stare zitti è dire qualcosa , chi deve capire capirà .

rip82
19-07-2009, 12:55
Con la letterina di babbo natale che e' appena stata trovata forse e' meglio tacere e sperare che la tv di regime funzioni.

ConteZero
19-07-2009, 12:56
S'è speso per dichiarazioni più importanti: Ha detto di voler cambiare vita e di voler fare un pellegrinaggio sulla tomba di Padre Pio.

Scalor
19-07-2009, 13:05
S'è speso per dichiarazioni più importanti: Ha detto di voler cambiare vita e di voler fare un pellegrinaggio sulla tomba di Padre Pio.

ma chi SB ? ma non doveva cercarsi casa all'aquila per seguire personalmente la ricostruzione ?

.... sto uomo fa troppe cose contemporaneamente !:mbe:

ConteZero
19-07-2009, 13:10
ma chi SB ? ma non doveva cercarsi casa all'aquila per seguire personalmente la ricostruzione ?

.... sto uomo fa troppe cose contemporaneamente !:mbe:

PORTO ROTONDO - "Non ho cambiato idea, vado in Sardegna per controllare dei lavori con l'architetto e per chiudere casa". Parlando due giorni fa con un amico, Silvio Berlusconi già preannunciava l'intenzione di recarsi di nuovo a Villa Certosa, nonostante la promessa di voler passare le vacanze all'Aquila. D'altronde ieri mattina gli uomini della scorta, a chi li ha osservati sotto Palazzo Grazioli, erano apparsi in un abbigliamento decisamente poco consono a una trasferta milanese: pantaloni combat scuri, gilet milletasche, stivaletti da trekking. Tutto insomma lasciava supporre una destinazione sarda.

Così, per la seconda volta da quando è scoppiato lo scandalo delle escort, il presidente del Consiglio torna sul "luogo del delitto", quella proprietà così amata e curata da considerarla ormai "patrimonio dell'Italia". L'ultima volta era stata due settimane fa, di rientro dal vertice Nato-Russia di Corfù.

La data è speciale. Oggi Veronica Lario compie infatti 53 anni, ma il Cavaliere ovviamente non sarà della partita. Forse Veronica festeggerà la giornata con i figli, magari a Macherio con la primogenita Barbara, che cinque giorni fa ha dato alla luce Edoardo. In ogni caso Berlusconi non ci sarà, anzi ha deciso di mettere il mar Tirreno tra lui e la moglie.

Anche da queste piccole cose si misura tutto il cambiamento, la trasformazione, che sta investendo il Cavaliere. Agli amici più intimi ha confessato infatti di voler "cambiare vita" e chissà che questa non sia la volta buona, nonostante in pubblico abbia rivendicato la sua scapigliatura ("se gli italiani mi vogliono sono così").

Sta di fatto che, solo un anno fa, i festeggiamenti per Veronica si erano tenuti proprio a Villa Certosa. Ed era stata, quella, forse l'ultima occasione in cui la famiglia si è riunita al gran completo attorno a Veronica. Solo un anno e - dopo Casoria, i festini, le lolite - sembra passato un secolo.

Ora il Berlusconi che vuole "cambiare vita" non solo trascorrerà un'estate "triste y solitaria" fra Arcore e la caserma di Coppito - senza Apicella, finti vulcani, bandane e seratine - ma a settembre andrà anche in pellegrinaggio da Padre Pio a Petrelcina.

Del resto anche Porto Rotondo non sembra più la stessa. Meno gente, meno feste, meno yacht in rada, meno Suv in doppia fila. Alla discoteca Country, dove il Cavaliere era di casa fino all'alba - uno dei topos berlusconiani: confina con la proprietà di punta Lada - un pr scuote la testa: "L'anno scorso Berlusconi è venuto due volte, quest'anno mai. E il privè è mezzo vuoto". Il privè, neanche a farlo apposta, ha pure cambiato nome: dall'evocativo "Harem" a un più commerciale "Dom Pèrignon". Altro segno dei tempi che cambiano.

E Villa Certosa? Forse andrà venduta, anche se la stima che Berlusconi si è fatto fare è fuori dalla portata persino dei miliardari russi: 400 miliardi di vecchie lire. Forse la donerà alla Regione Sardegna, attraverso una fondazione. Ormai, dopo gli scatti di Zappadu, la considera violata: "Non mi sento più a casa mia".

Fonte: http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-14/berlusconi-divorzio-14/berlusconi-divorzio-14.html

luxorl
19-07-2009, 13:23
A parte de Magistris nessun politico ha partecipato alla marcia in onore di Paolo Borsellino:

IERI LA MARCIA DELLE 'AGENDE ROSSE'
Al grido di "Resistenza. L'agenda rossa esiste" è partita ieri pomeriggio da via D'Amelio la "marcia" voluta da Salvatore Borsellino, per commemorare il fratello Paolo, procuratore aggiunto ucciso il 19 luglio del 1992 assieme agli agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Nessun politico, pochi palermitani, tanta gente del Nord alla marcia che ha il sapore della protesta più che del ricordo. Protesta contro lo Stato che "ha fatto - ha detto Salvatore Borsellino - davvero poco in 17 anni" per scoprire i mandanti di quella strage che avvenne a soli 57 giorni dall'uccisione dell'altro magistrato, Giovanni Falcone. Circa trecento persone si sono messe in marcia verso castello Utveggio (ex sede del Sisde, da cui, secondo i parenti di Borsellino, sarebbe forse partito il segnale per uccidere il magistrato) con le agende rosse in mano, che rappresentano quella del giudice che non fu mai ritrovata, e tenendo lo striscione "Via D'Amelio, strage di Stato". Alla testa del corteo, oltre a Salvatore Borsellino, c'era anche l'ex pm Luigi De Magistris, esponente di Italia dei valori. "La lotta alla mafia procede per due vie diverse - ha detto Salvatore Borsellino -. Da un lato una parte delle forze dell'ordine e della magistratura che conduce una lotta serrata, dall'altro lato ci sono altre istituzioni, come la politica, che si contraddistinguono per una fortissima carenza di provvedimenti contro la mafia". Le nuove indagini sulle stragi aprono adesso spiragli di speranza verso l'affermazione della verità. "Oggi finalmente, dopo anni di tenebre - ha proseguito Borsellino -, la lotta che si sta conducendo nelle procure di Palermo e Caltanissetta sta andando nel verso giusto". La sorella, Rita, parlamentare europeo del Pd, si chiede però "perché queste piste vengano fuori solo dopo 17 anni. Ho molti dubbi, ma non accuso nessuno". Per Salvatore Borsellino "Se pentiti come Giovanni Brusca e Massimo Ciancimino non avevano parlato fino adesso è perché forse non avevano trovato le interfacce giuste all'interno della magistratura". Proprio affinché i pm continuino a lavorare "bisogna vigilare - ha detto De Magistris - perché non vengano fermati da parte di pezzi deviati delle istituzioni che hanno operato e opereranno per ostacolare la magistratura".

http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_1619394827.html

yggdrasil
19-07-2009, 13:53
A parte de Magistris nessun politico ha partecipato alla marcia in onore di Paolo Borsellino:



http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_1619394827.html

ma toh, guarda... puta caso proprio uno che fa queste cose per propaganda visto che è alla fine del mandato... :rolleyes:

M@gic
19-07-2009, 13:58
Ore 17,16 -

“Il primo dispaccio di Agenzia”
si abbatte come la sciabolata di un lampo:
“attentato.”
A Palermo, le pareti murarie
tremano, l’asfalto si liquefa,
gli oleandri s’impiccano
alle guglie dei cancelli.
Ore 17,40 -
“Sul luogo dell’attentato
le ambulanze hanno raccolto
decine di feriti”

Uno, mille, centomila uomini

i vivi e i morti accorrono

a vedere il terrore bellico,

le rovine improvvise

di una nuova Gerico,

sotto il sole di un luglio tramortito.



Ore 17,50 -



“Nell’attentato è rimasto ferito

un magistrato: una mano

è stata raccolta da terra”



quella mano che prima attendeva

l’abbraccio materno (anche i martiri, sai

hanno una madre)

recisa dal corpo, come foglia volata

chissà dove, tra le ultime rose

addormentate, tra le dalie

col capo reclinato dalla sete,

tra i campanelli dei gelsomini

silenziosi per la consegna del silenzio

post-prandiale.

Ore 18,01

“Periti 4 agenti della scorta

nelle loro auto blindate”



Eufemismo di:

“bruciati come topi

nelle loro trappole”.



I loro cuori sono inceneriti,

i loro corpi aderiscono

alla finta pelle dei sedili.

Ardono.

Non fu permesso loro

di gridare all’appello

improvviso: - Mio Dio, Eccoci! -



“ORE 18,15: LA CONFERMA DELL’UCCISIONE”



E’ “certamente lui”,

il Giudice Borsellino.

Il suo corpo carbonizzato,

con il braccio destro

troncato di netto è nel cortile

del palazzo”

Come un improvviso nubifragio

che ci coglie ignudi,

ecco il tempo della nuova

Apocalisse.



Come una rapida sassaiola

di granate i media

ce ne inviano

le immagini.



“I morti sono 5. Tra di essi

una giovane donna.”

Una donna

con la sua storia,

il suo paese,

il suo amore,

il suo nome,

EMANUELA LOI.



La prima vittima

di quel sesso gentile

che volle fare l’agente di scorta,

imparando a contenere

il cespuglio di capelli

nella guardina di un berretto

militare,

per diventare scudo

di un uomo,

la sua guardia,

la sua inconsapevole vittima.



Ore 18,22 -



“Il corpo di Emanuela Loi

è stato ritrovato in un giardino”

Tra le bocche di clorofilla

ci furono grida concitate:

Accorrete! Venite a vedere

anche voi; Qui nel giardino

è nato un nuovo fiore!

Senza seme né trapianto.



Un fiore di carne

che un attimo prima

palpitava, respirava,

spargeva il profumo

delle sue risa.



Ora,

ha un cespuglio di capelli

per corolla,

e un ibiscus di sangue

sulla bocca.



*

Anna Marinelli

sporchi codardi

http://www.goccedipoesia.it/gocciedipoesia/index.php?option=com_content&task=view&id=20266&Itemid=186

pierodj
19-07-2009, 14:08
meglio che se ne stia zitto almeno evita di dire stronzate :fagiano:

infatti, una volta tanto ha fatto la scelta giusta :fagiano:

Ser21
19-07-2009, 14:35
http://ansard.files.wordpress.com/2008/07/borsellino.jpg

Quanto sarebbe meraviglioso poter dire: ne è valsa la pena :(

RIP

Lorekon
19-07-2009, 14:39
se parlasse sarebbe clamorosamente ipocrita.

meglio che stia zitto.

anonimizzato
19-07-2009, 15:07
Anche stare zitti è dire qualcosa , chi deve capire capirà .

*

first register
19-07-2009, 15:13
...per lui solo Mangano è un'eroe.


Un paese in cui Bettino Craxi è il migliore, Mangano è un eroe, Sindona il "salvatore della patria", Di Pietro è un criminale, Ambrosoli era un vero rompico...oni...

...non si salva :(

Anche stare zitti è dire qualcosa , chi deve capire capirà .



:)

elect
19-07-2009, 15:41
La sua condizione di magistrato abbandonato col senso del dovere la ritroviamo oggi in magistrati del calibro di De Magistris (anche se ex) della Forleo, che sistematicamente hanno subito quello che ha subito lui, l'abbandono da parte dello stato

elect
19-07-2009, 15:57
Quanta tristezza da questi commenti sul blog di Grillo

"DOVE SIETE PALERMITANI??DOVE SIETE ??
Poche persone a seguire la commemorazione di Palermo di via D'Amelio,stamattina.
VERGOGNATEVI!!!!

E' SPARITA PURA LA DIRETTA STREAMING DAL SITO DI SONIA ALFANO!!!







Paolo Borsellino

«Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell'amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.»

Ed è così che i tuoi concittadini hanno ricambiato!!!
Partecipando alla manifestazione in 4 GATTI....!!!!

V E R G O G N A!!!!!!!!!!


"

:(


"

Il terzo riciclaggio di Stato, varato dal ministro Tremonti per far ripulire dalla lavanderia statale soldi illecitamente esportati nei paradisi fiscali e negli Stati canaglia, è l’ennesimo favore fatto alle organizzazioni criminali che, in forma anonima, potranno lavare capitali (ma anche beni mobili ed immobili quali yacht e case) per poterli poi reimpiegare in lucrose attività estere senza neppure trasferirli in Italia.

Oltretutto, questa operazione sarà fatta a costi irrisori. Infatti, mentre lo scudo fiscale promosso qualche anno fa in Germania venne tassato al 25% senza prevedere l’anonimato, il nostro ministro tributarista (che predica l’etica al G8 e due giorni dopo introduce la sanatoria per evasori e criminali) fissa al solo 5% il prezzo per dare un colpo di spugna al riciclaggio di attività illecite e apporre il sigillo di Stato su capitali che invece andavano sequestrati come previsto per i proventi della malavita organizzata.

Elio Lannutti"


Un governo che aiuta la mafia, può essere considerato mafioso?



In diretta la manifestazione

http://www.c6.tv/

indelebile
19-07-2009, 17:27
per gli italiani sono gli altri i problemi, questa è una cosa endemica ma è come la povertà ...non verrà mai sconfita ma si può arrestare qualche boss (secondo gli italiani)

agli italiani gli interessano gli stranieri che danno fastidio
la sicurezza
il tempo
le vacanze

la bella vita ..guardate studio aperto e poi capite

Dream_River
19-07-2009, 17:33
Considerando come sa usare quella sua boccaccia, meglio che se ne stai zitto, sarebbe capace di farci una battuta delle sue su Borsellino, per poi ritrovarsi i soliti motorini azzurri attorno per difenderlo con "Ma lui è un uomo simpatico, lui non è pomposo, è uno come noi"

Meglio zitto, molto meglio

whistler
19-07-2009, 17:34
per gli italiani sono gli altri i problemi, questa è una cosa endemica ma è come la povertà ...non verrà mai sconfita ma si può arrestare qualche boss (secondo gli italiani)

agli italiani gli interessano gli stranieri che danno fastidio
la sicurezza
il tempo
le vacanze

la bella vita ..guardate studio aperto e poi capite

l ici e il bollo auto l hai dimenticati!
:cry:

indelebile
19-07-2009, 17:38
l ici e il bollo auto l hai dimenticati!
:cry:

e le tasse quando ne parla la tv...

Dream_River
19-07-2009, 17:42
agli italiani gli interessano gli stranieri che danno fastidio
la sicurezza
il tempo
le vacanze

la bella vita

E come dargli torto a questi ipotetici italiani

Considerando poi che preoccuparsi di tutto ciò non è in nessun modo collegato all'interesse (o disinteresse) per ricordare Borsellino, li capisco ancora meglio questi ipotetici italiani

elect
19-07-2009, 18:08
Riina sul delitto Borsellino
"L'hanno ammazzato loro"

http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-8/bolzoni-viviano/stor_16296009_08450.jpg


TOTÒ RIINA, l'uomo delle stragi mafiose, per la prima volta parla delle stragi mafiose. Sull'uccisione di Paolo Borsellino dice: "L'ammazzarono loro". E poi - riferendosi agli uomini dello Stato - aggiunge: "Non guardate sempre e solo me, guardatevi dentro anche voi". Dopo diciassette anni di silenzio totale il capo dei capi di Cosa Nostra esce allo scoperto.

Riina lo fa ad appena due giorni dalla svolta delle indagini sui massacri siciliani - il patto fra cosche e servizi segreti che i magistrati della procura di Caltanissetta stanno esplorando. Ha incaricato il suo avvocato di far sapere all'esterno quale è il suo pensiero sugli attentati avvenuti in Sicilia nel 1992, su quelli avvenuti in Italia nel 1993. Una mossa a sorpresa del vecchio Padrino di Corleone che non aveva mai aperto bocca su niente e nessuno fin dal giorno della sua cattura, il 15 gennaio del 1993. Un'"uscita" clamorosa sull'affaire stragi, che da certi indizi non sembrano più solo di mafia ma anche di Stato.

Ecco quello che ci ha raccontato ieri sera l'avvocato Luca Cianferoni, fiorentino, da dodici anni legale di Totò Riina, da quando il più spietato mafioso della storia di Cosa Nostra è imputato non solo per Capaci e via Mariano D'Amelio, ma anche per le bombe di Firenze, Milano e Roma.

Avvocato, quali sono le esatte parole pronunciate da Totò Riina? Sono proprio queste: "L'ammazzarono loro"?
"Sì, sono andato a trovarlo al carcere di Opera questa mattina e l'ho trovato che stava leggendo alcuni giornali. Neanche ho fatto in tempo a salutarlo e lui, alludendo al caso Borsellino, mi ha detto quelle parole... L'ammazzarono loro...".

E poi, che altro ha le ha detto Totò Riina?
"Mi ha dato incarico di far sapere fuori, senza messaggi e senza segnali da decifrare, cosa pensa. Lui è stato molto chiaro. Mi ha detto: "Avvocato, dico questo senza chiedere niente, non rivendico niente, non voglio trovare mediazioni con nessuno, non voglio che si pensi ad altro". Insomma, il mio cliente sa che starà in carcere e non vuole niente. Ha solo manifestato il suo pensiero sulla vicenda stragi".

Ma Totò Riina è stato condannato in Cassazione per l'omicidio di Borsellino, per l'omicidio di Falcone, per le stragi in Continente e per decine di altri delitti: che interesse ha a dire soltanto adesso quello che ha detto?
"Io mi limito a riportare le sue parole come mi ha chiesto. Mi ha ripetuto più volte: avvocato parlo sapendo bene che la mia situazione processuale nell'inchiesta Borsellino non cambierà, fra l'altro adesso c'è anche Gaspare Spatuzza che sta collaborando con i magistrati quindi...".

Le ha raccontato altro?
"Abbiamo parlato della trattativa. Riina sostiene che è stato oggetto e non soggetto di quella trattativa di cui tanto si è discusso in questi anni. Lui sostiene che la trattativa è passata sopra di lui, che l'ha fatta Vito Ciancimino per conto suo e per i suoi affari e insieme ai carabinieri: e che lui, Totò Riina, era al di fuori. Non a caso io, come suo difensore, proprio al processo per le stragi di Firenze già quattro anni fa ho chiesto che venisse ascoltato Massimo Ciancimino in aula proprio sulla trattativa. Riina voleva che Ciancimino deponesse, purtroppo la Corte ha respinto la mia istanza".

E poi, che altro le ha detto Totò Riina nel carcere di Opera?
"E' tornato a parlare della vicenda Mancino, come aveva fatto nell'udienza del 24 gennaio 1998. Sempre al processo di Firenze, quel giorno Riina chiese alla Corte di chiedere a Mancino, ai tempi del suo arresto ministro dell'Interno, come fosse a conoscenza - una settimana prima - della sua cattura".

E questo cosa significa, avvocato?
"Significa che per lui sono invenzioni tutte quelle voci secondo le quali sarebbe stato venduto dall'altro boss di Corleone, Bernardo Provenzano. Come suo difensore, ho chiesto al processo di Firenze di sentire come testimone il senatore Mancino, ma la Corte ha respinto anche quest'altra istanza".

Le ha mai detto qualcosa, il suo cliente, sui servizi segreti?
"Spesso, molto spesso mi ha parlato della vicenda di quelli che stavano al castello Utvegio, su a Montepellegrino. Leggendo e rileggendo le carte processuali mi ha trasmesso le sue perplessità, mi ha detto che non ha mai capito perché, dopo l'esplosione dell'autobomba che ha ucciso il procuratore Borsellino, sia sparito tutto il traffico telefonico in entrata e in uscita da Castel Utvegio".

Insomma, Totò Riina in sostanza cosa pensa delle stragi?
"Pensa che la sua posizione rimarrà quella che è e che è sempre stata, non si sposterà di un millimetro. Ma questa mattina ha voluto dire anche il resto. E cioè: non guardate solo me, guardatevi dentro anche voi".




http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-8/bolzoni-viviano/bolzoni-viviano.html






Come dargli torto?

Xile
19-07-2009, 18:12
RIP

gigio2005
19-07-2009, 18:51
che merda di paese

EnzoHendrix
19-07-2009, 19:31
Son sempre più disgustato da tutto questo marciume :muro:

RIP a Borsellino, uno dei pochi vanti del nostro paese :cry:

gigio2005
19-07-2009, 21:51
Lezione di Paolo Borsellino, Bassano del Grappa, 26 gennaio 1989:
"L'equivoco su cui spesso si gioca è questo, si dice: quel politico era vicino a un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con l'organizzazione mafiosa, però la magistratura non l'ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. Eh no! Questo discorso non va perchè la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale. Può dire che ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire che quest'uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, cioè le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, cioè i consigli comunali, o quello che sia, dovevano già trarre le dovute conseguenze da queste vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato, ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica.
Questi giudizi non sono stati tratti perchè ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza. Si dice: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto... ma dimmi un poco... tu non ne conosci gente disonesta che non è mai stata condannata perchè non ci sono le prove per condannarla? C'è il forte sospetto che dovrebbe, quanto meno, indurre i partiti a fare grossa pulizia, a non soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi e fatti inquientanti...".
www.***

Dream_River
19-07-2009, 22:14
Si dice: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto... ma dimmi un poco... tu non ne conosci gente disonesta che non è mai stata condannata perchè non ci sono le prove per condannarla? C'è il forte sospetto che dovrebbe, quanto meno, indurre i partiti a fare grossa pulizia, a non soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi e fatti inquientanti...".

Chissà cosa succederebbe se applicassimo questo principio che tanto ama Grillo della "Pulizia preventiva, senza bisogno di certezze" anche alla società...

elect
19-07-2009, 23:21
Chissà cosa succederebbe se applicassimo questo principio che tanto ama Grillo della "Pulizia preventiva, senza bisogno di certezze" anche alla società...

Si colpirebbe qualche persona onesta, ma la maggior parte sarebbero dei ladri


Un pò di oggettività per piacere, nelle condizioni penose in cui siamo bisognerebbe usare il pugno duro per riportare le cose alla normalità

Ricordo che il nostro parlamento ha la più alta % di delinquenti di qualsiasi rione europeo :read:

E noi, in una situazione del genere, ci preoccupiamo della possibilità che a soccombere potrebbe essere uno onesto? Ma per favore

Heiwin
19-07-2009, 23:43
Se parlasse Berlusconi sarebbe tacciato di ipocrisia e ne avrebbero ben donde, quindi meglio che stia zitto e faccia finta di nulla, tanto di dubbi credo che non ne abbia quasi più nessuno.

ilguercio
20-07-2009, 00:14
Insomma, Totò Riina in sostanza cosa pensa delle stragi?
"Pensa che la sua posizione rimarrà quella che è e che è sempre stata, non si sposterà di un millimetro. Ma questa mattina ha voluto dire anche il resto. E cioè: non guardate solo me, guardatevi dentro anche voi".






*

Dream_River
20-07-2009, 06:57
Si colpirebbe qualche persona onesta, ma la maggior parte sarebbero dei ladri


Un pò di oggettività per piacere, nelle condizioni penose in cui siamo bisognerebbe usare il pugno duro per riportare le cose alla normalità

Ricordo che il nostro parlamento ha la più alta % di delinquenti di qualsiasi rione europeo :read:

E noi, in una situazione del genere, ci preoccupiamo della possibilità che a soccombere potrebbe essere uno onesto? Ma per favore

Io personalmente si, non provo simpatia per quei gruppi, di maggioranza o di minoranza, che trattano gli individui come se fossero uova da rompere per fare la propria frittata

Oggettivamente, visto che ne sentivi la mancanza, queste potrebbero essere chiamate le purghe grilliane

Ja]{|e
20-07-2009, 13:14
LINK (http://giornalismodistopico.blogspot.com/2009/07/non-li-avete-uccisi-le-loro-idee.html)

http://2.bp.blogspot.com/_ylr4ar6nsL0/SmQtf1CgaOI/AAAAAAAAAFo/z4yzVT1MpVc/s400/Cartelli.jpg

http://2.bp.blogspot.com/_ylr4ar6nsL0/SmQuVfmSRyI/AAAAAAAAAGw/lmR9hcQIorA/s400/Paolo.jpg

http://3.bp.blogspot.com/_ylr4ar6nsL0/SmQuVOaIx_I/AAAAAAAAAGo/sC6wrnD0oKY/s400/Mangano.jpg

http://1.bp.blogspot.com/_ylr4ar6nsL0/SmQtgjiE8QI/AAAAAAAAAGA/JlFEo7rVO6s/s400/Genchi.jpg

Peccato che ho finito ben presto la batteria della macchina fotografica :sob:

Tensai
20-07-2009, 13:25
Almeno è stata una "bella" marcia?

Ja]{|e
20-07-2009, 13:46
Almeno è stata una "bella" marcia?

Dicono che quella del 18 sia stata molto più partecipata, non so se è perché ieri era domenica, perché la sera di prima avevano fatto tutti tardi o che oggi si lavora, anche il fatto che alcune associazioni (vedi: libera) sono andate alla caserma Lungaro, per il resto tutta Palermo era deserta, e i palermitani mi sembra che abbiano scarsa coscienza civica, loro con la mafia ci "convivono" :(

Ja]{|e
20-07-2009, 13:53
Sto provando a convertirlo e caricarlo sul tubo, comunque per chi ha feisbuk qui c'è l'intervento integrale di Gioacchino Genchi, che ha parlato prima del minuto di silenzio, e c'era un sacco di gente...

http://www.facebook.com/posted.php?id=1458810964&start=0&hash=6a87b43aec8f11568efb39a55fad3eb6#/video/video.php?v=1109370087360

MARCA
20-07-2009, 15:44
Anche stare zitti è dire qualcosa , chi deve capire capirà .

se parlasse sarebbe clamorosamente ipocrita.

meglio che stia zitto.

*

:)

Se parlasse Berlusconi sarebbe tacciato di ipocrisia e ne avrebbero ben donde, quindi meglio che stia zitto e faccia finta di nulla, tanto di dubbi credo che non ne abbia quasi più nessuno.

Sarebbe ipocrita per quale motivo?
Quale messaggio nasconde il suo silenzio?
State facendo illazioni?:rolleyes:

Ser21
20-07-2009, 15:49
Sarebbe ipocrita per quale motivo?
Quale messaggio nasconde il suo silenzio?
State facendo illazioni?:rolleyes:

Ma tu chi sei Ghedini ? :D

MARCA
20-07-2009, 15:51
Ma tu chi sei Ghedini ? :D

Uno che cerca il collegamento tra la strage di Via D'Amelio e Berlusconi.

Ah, i politici non sono intervenuti perchè i familiari hanno chiesto che ne restassero fuori.

Ser21
20-07-2009, 15:56
Uno che cerca il collegamento tra la strage di Via D'Amelio e Berlusconi.


Se davvero vuoi trovare una risposta devi leggerti queste 70 pagine.

http://issuu.com/matteo210/docs/archiviazione_berlusconi_dellutri_capaci/1

MARCA
20-07-2009, 16:13
Se davvero vuoi trovare una risposta devi leggerti queste 70 pagine.

http://issuu.com/matteo210/docs/archiviazione_berlusconi_dellutri_capaci/1

Presumo tu le abbia lette,
a che pagina si passa dall'archiviazione alla condanna?

nomeutente
20-07-2009, 16:21
Presumo tu le abbia lette,
a che pagina si passa dall'archiviazione alla condanna?

Nei confronti di Berlusconi, in relazione alla strage di Capaci, non esiste alcuna sentenza definitiva (parlo da moderatore e invito alla prudenza).

Ser21
20-07-2009, 16:22
Presumo tu le abbia lette,
a che pagina si passa dall'archiviazione alla condanna?

:rolleyes:
Sii elastico...è ovvio che non sia una condanna.
TU hai chiesto qualche informazione per poter comprendere il collegamento Berlusconi-D'amelio_Capaci.
Te l'ho lincato,non ho detto che sia una verità processuale,PERO',se leggi quel documento,sicuramente avrai le idee più chiare sul PERCHE' si addebiti tale infamia a B (come referente politico dell'ala stragista di cosa nostra).

Ser21
20-07-2009, 16:22
Nei confronti di Berlusconi, in relazione alla strage di Capaci, non esiste alcuna sentenza definitiva (parlo da moderatore e invito alla prudenza).

;)

MARCA
20-07-2009, 16:44
:rolleyes:
Sii elastico...è ovvio che non sia una condanna.

Ovvio un paio di OO viste le illazioni che si fanno.;)

Ser21
20-07-2009, 16:53
Ovvio un paio di OO viste le illazioni che si fanno.;)

Si ma tu stai parlando con me quindi evita di tirare fuori illazioni che hanno fatto terzi.

Ja]{|e
20-07-2009, 16:59
Se davvero vuoi trovare una risposta devi leggerti queste 70 pagine.

http://issuu.com/matteo210/docs/archiviazione_berlusconi_dellutri_capaci/1

Presumo tu le abbia lette,
a che pagina si passa dall'archiviazione alla condanna?

Nei confronti di Berlusconi, in relazione alla strage di Capaci, non esiste alcuna sentenza definitiva (parlo da moderatore e invito alla prudenza).

Ovvio un paio di OO viste le illazioni che si fanno.;)

Io non l'ho letta tutta, ma http://www.youtube.com/watch?v=2xkOvhb6Fzw :read:

Ser21
20-07-2009, 17:01
{|e;28286421']Io non l'ho letta tutta, ma http://www.youtube.com/watch?v=2xkOvhb6Fzw :read:

E' proprio questo il punto: è Si un'archiviazione ma in quelle 73 pagine spiega ben altro.....

toms
20-07-2009, 17:07
Mafia: Per Berlusconi un'archiviazione che non chiude il caso
6 maggio 2002 - 00:00

Il decreto di archiviazione del gip di Caltanissetta non smentisce l'ipotesi iniziale: l'esistenza di un patto tra politica e mafia. E, confermando che Berlusconi e Dell'Utri sono stati indagati anche dalla Procura di Firenze, apre la strada a nuove indagini

Roma, 6 maggio 2002 - «E' la vittoria della verità». Soddisfazione da parte degli avvocati della difesa per la decisione del gip di Caltanissetta di chiudere le indagini nei confronti di Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, sospettati di essere i mandanti occulti delle stragi di Capaci e di Via D'Amelio. Eppure, il gip Giovanbattista Tona nello stesso provvedimento con il quale, dopo quattro anni d'inchiesta, ha disposto l'archiviazione del procedimento, ha ordinato la trasmissione degli atti al pm «per una sua nuova indagine, diversa da quella fino adesso perseguita».

La eventualità di nuove indagini

Tona ha studiato per 14 mesi i 21 faldoni dell´inchiesta sostenendo nel decreto che le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che accusavano i due indagati, sono «de relato» ed in parte non attendibili. Tuttavia, nelle 73 pagine del provvedimento di archiviazione il magistrato accosta più volte la Fininvest a persone vicine o affiliate a Cosa Nostra. Nel decreto firmato da Tona sono centinaia le schede che riguardano società che dal 1991 al 1993 operavano nel gruppo di Berlusconi e nelle quali ci sarebbero stati azionisti e soci vicini alla mafia. Il gip ha ritrasmesso gli atti in procura «lasciando al pm le valutazioni di sua competenza in ordine all´utilità di tali dati per individuare eventuali ulteriori piste investigative diverse da quelle sinora perseguite».

Una strada lasciata aperta nella stessa richiesta di chiusura del procedimento, firmata dal procuratore capo Gianni Tinebra e dall'aggiunto Paolo Giordano, laddove si includevano alcune informative della Dia che citavano tra l'altro la Coge di Paolo Berlusconi, la Tecnofin di Salamone e Micciché, la Cipedil e la Rt Spa (la società che raggruppa le tre reti dell'attuale Mediaset).

Berlusconi e Dell'Utri indagati anche a Firenze

Dunque, l´inchiesta sui mandanti occulti non si arresta, semmai riparte su altri versanti. Che sono quelli lasciati aperti dal gip nel decreto di archiviazione, ma non solo. Solo sabato infatti si è appreso che il presidente del Consiglio Berlusconi ed il senatore Dell'Utri erano stati indagati 5 anni fa dalla Procura di Firenze nell'ambito delle stragi di Roma, Milano e Firenze del 1993. Gli stessi pubblici ministeri avevano chiesto l'archiviazione il 14 novembre 1998 perchè gli investigatori non erano riusciti, nel termine massimo di durata delle indagini, a riscontrare le accuse. A questa richiesta d'archiviazione fa riferimento Tona nel motivare la chiusura del procedimento siciliano, aprendo nuove prospettive.

Ma andiamo per ordine. Nell'indagine di Firenze, i pm avanzando la richiesta di archiviazione, affermavano di aver acquisito elementi certi in ordine al fatto che l'interlocutore politico di Cosa Nostra in quel periodo avesse partecipato ad un «accordo», intervenuto all'interno dell'organizzazione, al fine di attuare la grave offensiva militare degli anni 1992-1994.

L'ipotesi iniziale resta plausibile

Il gip accogliendo la richiesta dichiarava che le indagini svolte avevano consentito «l'acquisizione di risultati significativi solo in ordine all'avere Cosa nostra agito a seguito di inputs esterni, a conferma di quanto già valutato sul piano strettamente logico». «Berlusconi e Dell' Utri - scriveva poi il gip di Firenze nel 1998 - avrebbero intrattenuto rapporti non meramente episodici con i soggetti criminali cui è riferibile il programma stragista realizzato». Tali rapporti sarebbero stati «compatibili con il fine perseguito dal progetto».

Il giudice toscano era costretto ad archiviare solo perché gli inquirenti «non avevano potuto trovare - nel termine massimo di durata delle indagini preliminari - la conferma delle chiamate de relato e delle intuizioni logiche basate sulle suddette omogeneità». E, sebbene, l'ipotesi iniziale avesse mantenuto e semmai incrementato la sua plausibilità».

«Accertati» rapporti tra Fininvest e Cosa Nostra

Su questa scia si colloca il decreto del gip nisseno. Tona sottolinea che l'esistenza di «accertati rapporti» fra Fininvest e «personaggi in varia posizione collegati all'organizzazione Cosa nostra», costituiscono «dati oggettivi che rendono quantomeno non del tutto implausibili né peregrine le ricostruzioni offerte dai diversi collaboratori di giustizia», in base alle quali «si è ricavato che gli odierni indagati erano considerati facilmente contattabili dal gruppo criminale». «Vi è insomma da ritenere - conclude il giudice - che tali rapporti di affari con soggetti legati all'organizzazione abbiano quantomeno legittimato agli occhi degli 'uomini d'onore' l'idea che Berlusconi e Dell'Utri potessero divenire interlocutori privilegiati di Cosa Nostra».

http://www.radioradicale.it/scheda/190255/mafia-per-berlusconi-unarchiviazione-che-non-chiude-il-caso

Onisem
20-07-2009, 17:23
se parlasse sarebbe clamorosamente ipocrita.

meglio che stia zitto.

Quoto, sarebbe insopportabile sentire uno che da una vita si accompagna a mafiosi commemorarlo.

toms
20-07-2009, 17:36
Ci sarebbe anche la famosa ultima intervista, in entrambe le versioni, quella ridotta di Rainews24 e quella trascritta pubblicata dall'Espresso, Borsellino definisce Mangano un collegamento della mafia al nord:

Mangano è più o meno un pesce pilota, non so come si dice, un'avanguardia?

<<Sì, guardi le posso dire che era uno di quei personaggi che ecco erano i ponti, le teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel Nord – Italia>>

http://www.scudit.net/mdfalconeinter.htm


E' naturale che non può dire nulla... dopo aver definito Mangano un eroe

http://www.youtube.com/watch?v=PD4ixdKJzOE

MARCA
21-07-2009, 08:56
Mafia: Per Berlusconi un'archiviazione che non chiude il caso
6 maggio 2002
Berlusconi e Dell'Utri indagati anche a Firenze

http://www.radioradicale.it/scheda/190255/mafia-per-berlusconi-unarchiviazione-che-non-chiude-il-caso

Bene, oggi siamo nel 2009, sono passati 7 anni, i risultati di questeindagini quali sono?
:read:

Ser21
21-07-2009, 09:21
Bene, oggi siamo nel 2009, sono passati 7 anni, i risultati di questeindagini quali sono?
:read:

L'hai letta la sentenza di archiviazione ?

MARCA
21-07-2009, 09:34
L'hai letta la sentenza di archiviazione ?

La frase era riferita a questo post:
Berlusconi e Dell'Utri indagati anche a Firenze

Dunque, l´inchiesta sui mandanti occulti non si arresta, semmai riparte su altri versanti. Che sono quelli lasciati aperti dal gip nel decreto di archiviazione, ma non solo. Solo sabato infatti si è appreso che il presidente del Consiglio Berlusconi ed il senatore Dell'Utri erano stati indagati 5 anni fa dalla Procura di Firenze nell'ambito delle stragi di Roma, Milano e Firenze del 1993. Gli stessi pubblici ministeri avevano chiesto l'archiviazione il 14 novembre 1998 perchè gli investigatori non erano riusciti, nel termine massimo di durata delle indagini, a riscontrare le accuse. A questa richiesta d'archiviazione fa riferimento Tona nel motivare la chiusura del procedimento siciliano, aprendo nuove prospettive.

Ma andiamo per ordine. Nell'indagine di Firenze, i pm avanzando la richiesta di archiviazione, affermavano di aver acquisito elementi certi in ordine al fatto che l'interlocutore politico di Cosa Nostra in quel periodo avesse partecipato ad un «accordo», intervenuto all'interno dell'organizzazione, al fine di attuare la grave offensiva militare degli anni 1992-1994.

L'ipotesi iniziale resta plausibile

Il gip accogliendo la richiesta dichiarava che le indagini svolte avevano consentito «l'acquisizione di risultati significativi solo in ordine all'avere Cosa nostra agito a seguito di inputs esterni, a conferma di quanto già valutato sul piano strettamente logico». «Berlusconi e Dell' Utri - scriveva poi il gip di Firenze nel 1998 - avrebbero intrattenuto rapporti non meramente episodici con i soggetti criminali cui è riferibile il programma stragista realizzato». Tali rapporti sarebbero stati «compatibili con il fine perseguito dal progetto».

Il giudice toscano era costretto ad archiviare solo perché gli inquirenti «non avevano potuto trovare - nel termine massimo di durata delle indagini preliminari - la conferma delle chiamate de relato e delle intuizioni logiche basate sulle suddette omogeneità». E, sebbene, l'ipotesi iniziale avesse mantenuto e semmai incrementato la sua plausibilità».
Se poi vogliamo parlare di aria fritta e di castelli in aria(non essendoci basi accusatorie...) parliamo pure.

Ser21
21-07-2009, 10:15
La frase era riferita a questo post:

Se poi vogliamo parlare di aria fritta e di castelli in aria(non essendoci basi accusatorie...) parliamo pure.

Letta la sentenza ?

LUVІ
21-07-2009, 10:34
Quoto, sarebbe insopportabile sentire uno che da una vita si accompagna a mafiosi commemorarlo.

Comunque non mi stupirebbe. Ormai, visto il bacino elettorale che si ritrova, potrebbe dargli a bere qualsiasi cosa.

LuVi

MARCA
21-07-2009, 10:37
Letta la sentenza ?

La frase era riferita a questo post(cit.).

Quindi vogliamo costruire castelli in aria, vista che mancano le basi per muovere le accuse?
Chiedo èh...

serbring
21-07-2009, 10:38
ma su questo video, al min 1.30, ci sono dei tizi mascherati di nero. Chi sono?

http://www.youtube.com/watch?v=bP7x3NhRwNk&feature=related

Ser21
21-07-2009, 10:47
La frase era riferita a questo post(cit.).

Quindi vogliamo costruire castelli in aria, vista che mancano le basi per muovere le accuse?
Chiedo èh...

Le risposte stanno nella sentenza.Leggila.

ma su questo video, al min 1.30, ci sono dei tizi mascherati di nero. Chi sono?

http://www.youtube.com/watch?v=bP7x3NhRwNk&feature=related
Massoni.

MARCA
21-07-2009, 10:49
Le risposte stanno nella sentenza.Leggila.


La sentenza dice che non hanno trovato prove al termine delle indagini, quindi chiedo,
muoviamo accuse senza prove?
Per me si può far eben inteso...basta che poi il principio lo applichiamo a tutti ;)

Ser21
21-07-2009, 10:53
La sentenza dice che non hanno trovato prove al termine delle indagini, quindi chiedo,
muoviamo accuse senza prove?
Per me si può far eben inteso...basta che poi il principio lo applichiamo a tutti ;)

E su questo siamo d'accordo però c'è scritto ben altro ed è proprio da questo altro che il PM ha proseguito nelle indagini,riaprendole.

PS: Ti ricordo che il reato di strage non prevede alcun tipo di prescrizione (per ora..) infatti la procura di Caltanisetta (indaga sulle stagi in sicilia di damelio e capaci) Firenze (indaga sulle bombe degli uffizi) e Milano (Indaga sulle bombe al pac) stanno preseguendo le indagini con ben nuovi elementi.

elect
21-07-2009, 11:17
Marca, mi viene in mente quella discussione dove ci si domandava se ad un politico in rapporti con mafiosi ma non condannato si avrebbero mai dato delle cariche pubbliche

Tu non hai votato PDL, vero? Non hai proprio votato a quanto dici (così mi sembra di ricordare, correggimi se sbaglio)?

Almeno, se così fosse, su questo punto sei coerente :p

MARCA
21-07-2009, 11:29
Marca, mi viene in mente quella discussione dove ci si domandava se ad un politico in rapporti con mafiosi ma non condannato si avrebbero mai dato delle cariche pubblicheQuesto è un passaggio molto difficile, dipende dal rapporto, se è un rapporto di parentela, se è un rapporto di lavoro o se un rapporto di amicizia.
Se è un rapporto di lavoro o amicizia io non lo darei l'incarico pubblico.
Sulla parentela efettivamente va valutato il singolo caso.

Tu non hai votato PDL, vero? Non hai proprio votato a quanto dici (così mi sembra di ricordare, correggimi se sbaglio)?

Almeno, se così fosse, su questo punto sei coerente :p

Io non mi sento rappresentato da nessun partito, e nessun politico rappresenta i miei ideali.

MARCA
21-07-2009, 11:30
E su questo siamo d'accordo però c'è scritto ben altro ed è proprio da questo altro che il PM ha proseguito nelle indagini,riaprendole.


Perfetto, ha proseguito nel 2002...oggi siamo nel 2009...7 anni, elementi emersi ce ne sono che si sappia?

Ser21
21-07-2009, 11:31
Perfetto, ha proseguito nel 2002...oggi siamo nel 2009...7 anni, elementi emersi ce ne sono che si sappia?

No,le indagini proseguono.


Pm Lari: ''Su stragi ci sono piste non mafiose'' PDF Stampa E-mail


21 luglio 2009
Roma. "Negli ultimi sei mesi siamo venuti a sapere alcuni particolari che ci hanno permesso di spingere le nostre indagini sulle stragi in territori non solo di mafia".


Sergio Lari, procuratore capo della Repubblica di Caltanissetta che ha riaperto tutte le inchieste sulle stragi siciliane, ammette che gli investigatori stanno seguendo una pista nuova, non "puramente" mafiosa: "Adesso, lentamente, emergono possibili se non addirittura probabili tra Cosa nostra e settori deviati dello Stato". Intervistato da Repubblica, il pm spiega che sono state le rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza a dare "la svolta alle indagini". Si dice pronto ad ascoltare Totò Riina ("Ho l'impressione che a quasi 80 anni voglia levarsi qualche sassolino dalle scarpe"), e certo che l'agenda rossa di Paolo Borsellino "l'hanno fatta sparire. Non certo i mafiosi. Il furto può essere stato ispirato o organizzato da un altro livello". Possibile ritrovarla? "Non credo, chi l'ha fatta sparire diciassette anni fa l'ha fatta sparire per non farla ritrovare mai più". Infine, Lari spiega quali sono i filoni che sta seguendo l'inchiesta: "Si lavora a alcune ipotesi. Una è che Borsellino fosse venuto a conoscenza della trattativa e che se si fosse messo di traverso. E, proprio per questo, sarebbe stato ucciso. Un'altra ipotesi - aggiunge - quella trattativa si era arenata, e allora Totò Riina ha deciso di accelerare l'esecuzione della strage di via D'Amelio allo scopo di costringere lo Stato a venire a patti".

Ja]{|e
21-07-2009, 13:21
No,le indagini proseguono.


Pm Lari: ''Su stragi ci sono piste non mafiose''

21 luglio 2009
Roma. "Negli ultimi sei mesi siamo venuti a sapere alcuni particolari che ci hanno permesso di spingere le nostre indagini sulle stragi in territori non solo di mafia".


Sergio Lari, procuratore capo della Repubblica di Caltanissetta che ha riaperto tutte le inchieste sulle stragi siciliane, ammette che gli investigatori stanno seguendo una pista nuova, non "puramente" mafiosa: "Adesso, lentamente, emergono possibili se non addirittura probabili tra Cosa nostra e settori deviati dello Stato". Intervistato da Repubblica, il pm spiega che sono state le rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza a dare "la svolta alle indagini". Si dice pronto ad ascoltare Totò Riina ("Ho l'impressione che a quasi 80 anni voglia levarsi qualche sassolino dalle scarpe"), e certo che l'agenda rossa di Paolo Borsellino "l'hanno fatta sparire. Non certo i mafiosi. Il furto può essere stato ispirato o organizzato da un altro livello". Possibile ritrovarla? "Non credo, chi l'ha fatta sparire diciassette anni fa l'ha fatta sparire per non farla ritrovare mai più". Infine, Lari spiega quali sono i filoni che sta seguendo l'inchiesta: "Si lavora a alcune ipotesi. Una è che Borsellino fosse venuto a conoscenza della trattativa e che se si fosse messo di traverso. E, proprio per questo, sarebbe stato ucciso. Un'altra ipotesi - aggiunge - quella trattativa si era arenata, e allora Totò Riina ha deciso di accelerare l'esecuzione della strage di via D'Amelio allo scopo di costringere lo Stato a venire a patti".

LINK (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/17982/)

Procuratore Messineo: l'agenda rossa non interessava Cosa Nostra

21 luglio 2009, Palermo. "Per quella che è la mia esperienza, soprattutto in riferimento al periodo in cui ero procuratore a Caltanissetta e in cui mi sono occupato delle indagini sulla sparizione dell'agenda rossa di Paolo Borsellino, credo di potere concordare col procuratore Lari".
Lo ha detto il procuratore di Palermo Francesco Messineo a margine della cerimonia per ricordare il 30/mo anniversario dell'uccisione del vicequestore Boris Giuliano in via Di Blasi a Palermo. "Non credo che la sottrazione dell'agenda rossa - ha aggiunto - possa avere portato profitto alla mafia ma avrebbe potuto agevolare altri diversi ambiti che avrebbero ricavato elementi importanti. Se è vero che nell'agenda c'erano notizie sulla trattativa tra Stato e mafia, è chiaro che questo elemento interessava marginalmente Cosa nostra". "Non so - ha concluso - se a far sparire l'agenda siano stati i servizi segreti, non mi piace appiccicare etichette".

ANSA

LINK (http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=125401)

Parla il Procuratore di Caltannissetta
L'agenda di Borsellino non l'ha presa la mafia

Caltanissetta, 21-07-2009 - L'agenda rossa di Paolo Borsellino "non e' stata certo la mafia a farla sparire": ne e' convinto il procuratore capo di Caltanissetta Sergio Lari.

Diverse, secondo il magistrato, le ipotesi della strage di via D'Amelio. "Una e' questa: si pensa che Borsellino fosse venuto a conoscenza della trattativa e che si fosse messo di traverso. E, proprio per questo, sarebbe stato ucciso. Un'altra ipotesi:
quella trattativa si era arenata, e allora Toto' Riina ha deciso di accelerare l'esecuzione della strage di via D'Amelio allo scopo di costringere lo Stato a venire a patti. Adesso,
lentamente, emergono possibili se non addirittura probabili rapporti tra Cosa nostra e settori deviati dello Stato", spiega il magistrato in un'intervista a Repubblica.

"Negli ultimi sei mesi siamo venuti a sapere alcuni particolari che ci hanno permesso di spingere le nostre indagini sulle stragi in territori non solo di mafia", afferma il magistrato, facendo riferimento, in primo luogo, alle rivelazioni del pentito Gaspare
Spatuzza. "Io non sono nella mente di Toto' Riina - afferma Lari - pero' lui sa che Gaspare Spatuzza sta parlando con noi. Non sa esattamente che cosa ci sta dicendo, ma credo che in qualche modo lo immagini. Credo che anche lui pensi che ci sara' proprio una svolta nelle indagini. Ecco perche' e' intervenuto. Vuole dirci qualcosa. E' abbastanza chiaro che quel suo messaggio a mezzo stampa era diretto a noi, ai titolari delle indagini sulle stragi: i magistrati di Caltanissetta". I quali, assicura Lari,
sono "pronti" ad ascoltare il boss: "Ho l'impressione che a quasi 80 anni Toto' Riina voglia levarsi qualche sassolino dalle scarpe".

Ser21
21-07-2009, 14:46
La signora Agnese ricorda quel 19 luglio 1992 e gli uomini della scorta: "Paolo voleva salvarli"
Grasso alla commemorazione di Boris Giuliano: pazzesco un patto Stato-mafia
La vedova Borsellino rompe il silenzio
"Perdono gli assassini solo se dicono la verità"
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-8/grasso-damelio/grasso-damelio.html


PALERMO - Dopo 17 anni di silenzio Agnese Borsellino, la moglie del magistrato ucciso nella strage in via D'Amelio, ha deciso di infrangere la regola del silenzio che si era imposta, parlando di suo marito, del suo esempio, di quel 19 luglio 1992 e di chi ha dato la vita per proteggerlo. La vedova ha ricordato quei giorni in un'intervista a La Storia siamo noi, per una puntata dal titolo "57 giorni a Palermo. La scorta di Borsellino", in onda domani alle 23.30 su RaiDue.

Anche Pietro Grasso torna a parlare della strage di via D'Amelio dopo le recenti dichiarazioni di Totò Riina e dopo la riapertura dell'inchiesta sull'omicidio del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta. Rivelazioni da cui sono scaturite reazioni e commenti - da Nicola Mancino all'epoca ministro dell'Interno, al procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia - proprio nei giorni della marcia delle agende rosse e dell'anniversario della strage.

"Pensare che si possa venire a un qualsiasi accordo con la mafia è fuori da qualsiasi considerazione" ha detto il procuratore nazionale antimafia Grasso a Palermo, a margine della deposizione di una corona di fiori in memoria di Boris Giuliano, ucciso dalla mafia il 21 luglio 1979. "La cosa terrificante - ha aggiunto Grasso - è che a Palermo si muore mentre si fa il proprio dovere. Quello di Boris Giuliano è stato l'inizio di una serie di morti terribili, con l'eliminazione fisica di tutti coloro che ostacolavano l'organizzazione mafiosa".

Nell'intervista a La storia siamo noi, Agnese Borsellino racconta a distanza di tanti anni che il marito era sicuro che la sua morte avrebbe scosso le coscienze. "Due giorni prima che lui morisse mi ha detto: 'Io non vedrò i risultati del mio lavoro, li vedrete voi dopo la mia morte, perché la gente si ribellerà, si ribelleranno le coscienze degli uomini di buona volontà ".

Parlando degli assassini che hanno ucciso suo marito, la signora Agnese ammette di essere pronta a perdonarli ma solo se avranno il coraggio di dire la verità, tutto quello che sanno. "Se mi dicono perché l'hanno fatto, se confessano, se collaborano con la giustizia, perché se arrivi a una verità vera, io li perdono, devono avere il coraggio di dire chi glielo ha fatto fare, perché l'hanno fatto, se sono stati loro o altri, dirmi la verità, quello che sanno, con coraggio, con lo stesso coraggio con cui mio marito è andato a morire".

"Di fronte al coraggio io mi inchino - aggiunge - da buona cristiana dire perdono, ma a chi?, io perdono coloro che mi dicono la verità ed allora avrò il massimo rispetto verso di loro, perchè sono sicura che nella vita gli uomini si redimono, con il tempo, non tutti, ma alcuni si possono redimere è questo quello che mi ha insegnato mio marito".

Poi ricorda quel 19 luglio del 1992. "Era una giornata normale, mio marito si sentiva molto stanco, voleva accontentare me e i miei figli e fare una passeggiata a Villa Grazia, al mare. Alle 16.30 quando sono venuti gli altri sei uomini della scorta, è andato dalla sua mamma perché doveva accompagnarla dal medico. Ha baciato tutti, ha salutato tutti, come se stesse partendo. Lui aveva la borsa professionale, e da un po' di giorni non se ne distaccava mai. Allora mi è venuto un momento di rabbia, quando gli ho detto: 'Vengo con te'. E lui 'No, io ho fretta'; io: 'Non devo chiudere nemmeno la casa, chiudo il cancello e vengo con te'. Lui continuava a darmi le spalle e a camminare verso l'uscita del viale, allora ho detto: 'Con questa borsa che porti sempre con te sembri Giovanni Falcone'. Sono arrivata a dire queste ultime parole".

Agnese parla poi degli uomini della scorta. "Per me erano persone, come per mio marito che facevano parte della nostra famiglia e vivevano quasi in simbiosi con noi, condividevamo le loro ansie, i loro progetti. Un rapporto oltre che di umanità, di amicizia e di reciproca comprensione e rispetto".

Mamma mia,che brividi a leggere quelle parole :(

Ja]{|e
21-07-2009, 18:46
Grasso "unn'avi a parrari" :mad:

Comunque

LINK (http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=18662)

20/07/2009

Ma Paolo Borsellino vive?

Amara riflessione della nostra inviata alla manifestazione di ieri a Palermo

Quella in Via D’Amelio ieri a Palermo non è stata pura e semplice commemorazione bensì manifestazione di protesta così come ha fortemente voluto il fratello Salvatore Borsellino il cui “dolore lascia finalmente spazio alla rabbia ed alla forza necessaria di opporre resistenza ad un sistema che non è ancora capace di svelare i segreti di stato avvolti nella strage del ’92 in cui persero la vita il magistrato e i cinque ragazzi della sua scorta”.
“Pensavano di averlo ucciso ma si sbagliano perché Paolo vive in ognuno di noi”…

Un grido di rabbia fino a perdere la voce: “Dov’è finita l’agenda rossa di Paolo Borsellino?” gridano tutti alzando simbolicamente un’ agenda rossa. Un’agenda che, se ritrovata, avrebbe fatto chiarezza con tutti gli appunti ed appuntamenti che Paolo puntualmente ed accuratamente segnava. “Sicuramente la conferma di Riina sui mandanti di Stato segna un passaggio importante per la riapertura dell’ inchiesta ma siamo ancora lontani dalla verità che pretendiamo”. Salvatore Borsellino non demorde.

Presente lo scrittore Francesco Saverio Alessio minacciato di morte dal 2007, da quando cioè, denuncia le connivenze politico mafiose calabresi nel libro “La società sparente”scritto in collaborazione con Emiliano Morrone.
Presente anche il senatore Beppe Lumia, l' imprenditore Pino Masciari con la sua scorta, il tecnico informatico Gioacchino Genchi recentemente assolto dal tribunale del riesame, l ex magistrato Luigi de Magistris , l’ on. Franco Barbato con le denunce agli intrecci politico-camorristico e l “impegno non solo a fare ma anche a non far fare” e la sempre presente Sonia Alfano oggi in veste di presidente dell’ “Associazione familiari vittime di mafia” nonché di siciliana assetata di giustizia; sete, che non mancherà di riportare durante tutto il suo mandato da europarlamentare, presente il barcellonese Gianluca Manca che invoca ancora e sempre parole di vergogna per certa magistratura che non sta facendo il proprio dovere nell' indagine sul famoso urologo Attilio Manca la cui inchiesta vuole essere archiviata.

In collegamento skype il giornalista Marco Travaglio e Cristian Abbondanza ma tanti altri personaggi impegnati nella lotta alla Mafia. Tanti i cittadini marchigiani che denunciano l’ apparente calma delle loro province accompagnate da oltre 8 sette massoniche, tanti i cittadini accorsi dalla capitale con a capo Serenetta Monti e poi da Brescia, Milano, Torino, Treviso, Bologna, Napoli, Genova e addirittura da Londra “perché questo non è il problema della Sicilia ma dell’ Italia intera se non dell’ Europa tutta” grida con stanchezza Pino Masciari imprenditore calabrese che da 13 anni si è ribellato all’ndrangheta “la mafia liquida che arriva ovunque”e che per questo è legato alla volontà degli uomini che lo lasciano ancora in vita.

L’impegno comune: “ Resistenza… continuare ad opporsi alla Mafia Spa perché fin quando avrà il 51% avrà la maggioranza per decidere e costringere le nuove generazioni ad emigrare a non avere alcun futuro al Sud”.“E come potrebbero avere un futuro i bambini del sud se io li ho visti ammalarsi e morire a Crotone? Bambini che per la chemio perdono i capelli ad otto anni e poi perché? Perchè rifiuti tossici scaricati giacciono sotto quelle moderne costruzioni che sono Scuole ma che rappresentano la morte - denuncia lo scrittore Alessio. E allora ognuno scelga o questa terra la si avvelena o la si preserva la si protegge. Ognuno deve avere le idee chiare e scegliere.

Vien da dire... “e i siciliani?”Cosa hanno scelto i siciliani? Eccetto qualche giovane palermitano e un gruppo che ci ha raggiunto da Siracusa viene voglia davvero di urlare “ Dove sono i siciliani? Dove i palermitani che appendevano i lenzuoli bianchi in segno di dolore e di solidarietà ai familiari? Dove erano i palermitani arrabbiati ai tempi della strage che chiedevano giustizia? Dove i giovani?” Una piazza mezza piena o mezza vuota fa lo stesso effetto perché doveva essere strapiena di cittadini siciliani. La diretta streaming di www.antimafia2000.it lascia sperare che chi non ha avuto il coraggio, il tempo o la voglia di mostrarsi abbia seguito la diretta … ma in fondo; siamo ancora quelli che non possiedono la cultura del “diritto che si pretende” ma che hanno, invece, la cultura del subire!.

Un giovane politico bresciano prova vero rammarico per non incontrarne altri da altre città italiane ma soprattutto da Palermo e provincia. Tra le domande una, forse retorica o forse no: “Se oggi in questo parcheggio è stato possibile non avere delle macchine per motivi di sicurezza come mai nonostante le tante richieste, non fu possibile porre un divieto quel 21 Luglio 1992, considerato anche il clima di forte rischio?’ Borsellino diceva: “Questa terra un giorno sarà bellissima ma ..è difficile amare ciò che è complesso ed ha bisogno di aiuto”ma lui sentiva di amare profondamente la sua Palermo e per questo faceva il suo dovere che era esempio per i giovani, impegno e sacrificio, ricordo … e noi? Lo abbiamo ricordato noi ? Lo ricordiamo?
“Paolo vive!” Viene facile gridare come ieri in Via D’ Amelio a Palermo questa frase per poi magari dimenticare per cosa esattamente sia morto Paolo Borsellino e per cosa i cinque uomini della scorta hanno dato il proprio corpo .Esempio, impegno, dovere, amore.

Ma Paolo Borsellino, dentro ognuno di noi, vive?

toms
21-07-2009, 19:08
La vittoria di Via D'Amelio e l'omerta' della stampa di stato

di Anna Petrozzi - 21 luglio 2009

Poca gente, fallimento, insuccesso, niente politici… questo quanto fatto emergere dal mainstream della stampa di stato sulle giornate appena trascorse a Palermo in ricordo del giudice Paolo Borsellino e dei suoi agenti di scorta: Emanuela Loi, Eddi Cosina, Vincenzo Fabio Li Muli, Agostino Catalano e Claudio Traina.

...a Palermo in ricordo del giudice Paolo Borsellino e dei suoi agenti di scorta: Emanuela Loi, Eddi Cosina, Vincenzo Fabio Li Muli, Agostino Catalano e Claudio Traina.
Quattro gatti sotto il sole cocente a rassicurare la coscienza ipocrita e sporca degli italiani stravaccati al mare, quelli tantissimi invece, che hanno fatto bene a non scomodarsi perché tanto è inutile.
Beh peccato che le cose non siano andate esattamente così.

Se da una parte è vero che gli italiani e i siciliani erano vergognosamente pochissimi ad omaggiare la memoria di servitori dello Stato che hanno sacrificato la loro vita e la felicità delle loro famiglie per restituire un po’ di dignità al nostro popolo molliccio ed egoista che ben si identifica nella sua classe politica corrotta e clientelare, dall’altra non si può accettare che si neghi quanto di importante sia accaduto a Palermo in questi tre lunghi e intensi giorni.

http://www.antimafiaduemila.com/images/stories/gallery/viadamelio09/1.jpg

Dopo tantissimo tempo, forse più di dieci anni, senza che vi sia stato, grazie a Dio, nessun morto oltraggiato dal piagnucolio di stato, più di cinquecento italiani si sono organizzati tramite la rete e a spese loro, adattandosi al caldo torrido di una Palermo trascurata, sporca e dimenticata, sono venuti a dimostrare di avere compreso, di essere consapevoli, che la lotta alla mafia non è di esclusiva competenza della magistratura e delle forze dell’ordine ma è quel movimento culturale, soprattutto di giovani, che tanto auspicava Paolo Borsellino.

In più di duecento persone hanno accettato la sfida di farsi quattro chilometri e mezzo in salita, alle tre del pomeriggio palermitano, da via D’Amelio fino su al castello Utveggio da dove potrebbe essere stato azionato il comando che ha ucciso Paolo Borsellino e i suoi ragazzi, per chiedere con la loro agenda rossa in mano verità e giustizia su quella e sulle altre stragi attraverso le quali si è fatta politica in Italia e attraverso le quali personaggi squallidi, lugubri e criminali hanno costruito il loro potere e lo detengono occupando indegnamente, come ricorda Salvatore Borsellino, le più alte cariche dello stato.

Quest’uomo coraggioso e arrabbiato che ha girato tutta l’Italia per risvegliare in tutti noi quei valori di cui suo fratello Paolo era rappresentante e baluardo. Quei valori di correttezza, rigore, pulizia interiore, semplicità, forza, coraggio, senso del dovere, umanità, solidarietà che, così come quelli di Giovanni Falcone, incutevano terrore nei mafiosi di Cosa Nostra e nei mafiosi del potere perché avrebbero potuto ostacolare i loro piani e far diventare il nostro un Paese degno, civile e democratico invece di questa italietta da quattro soldi che si vende al miglior offerente per un piatto di lenticchie.
Al grido di giustizia di Salvatore Borsellino hanno risposto più di settecento persone sabato sera, 18 luglio 2009, nell’atrio della facoltà di giurisprudenza di Palermo. Per non contare tutte quelle altre (almeno 300) collegate in diretta streaming da tutta Italia. Un convegno bellissimo, emozionato, partecipato. I relatori, a partire dal saluto iniziale di Rita Borsellino, sono stati continuamente interrotti da uno scrosciare costante, forte e commosso di applausi. Erano anni che a Palermo non si assisteva ad un evento del genere. E invece cosa ha scritto e trasmesso la stampa locale e nazionale? Niente. Un paio di righe qua e là e se citata la conferenza sono stati ben attenti i “nostri colleghi” a non scrivere che è stata organizzata da ANTIMAFIADuemila e che l’appello al sostegno dei magistrati Antonio Ingroia e Nino Di Matteo oltre che alla procura di Caltanissetta impegnati nelle delicatissime indagini sui mandanti impuniti, proprio il titolo della nostra conferenza ignorato da tutti, non è stato lanciato da un fantasma, da un soggetto indefinito, ma dal nostro direttore Giorgio Bongiovanni.

Si sono ben guardati i grandi giornalisti della grande stampa nazionale di riportare poi con attenzione e con il rispetto della completezza dell’informazione le parole dei relatori: Antonio Ingroia, Salvatore Borsellino, Luigi De Magistris e Beppe Lumia.
Informazioni importanti, nuove, esclusive, emozionanti, indice di voglia di riscatto e libertà: una notizia!!!! Ma dove eravate, cari, presunti colleghi, a dormire?
Stesso dicasi per il 19 luglio in via D’Amelio.

L’obiettivo che si era prefissato Salvatore Borsellino e tutti noi che lo abbiamo accompagnato era di impedire che come ogni anno quella strada teatro di una delle peggiori pagine della nostra storia forse oltraggiata dalle solite corone di fiori come per assicurarsi – dice sempre Salvatore – che Paolo Borsellino sia morto davvero.
Al loro posto quest’anno c’era invece un grande striscione con su scritto “quest’anno i fiori portateli sulla tomba dei vostri eroi” e a fianco c’era una lapide di cartone con la fotografia e le date di nascita e di morte di Vittorio Mangano.
Questa sarebbe dovuta essere la foto di apertura di tutti i giornali almeno per par condicio a tutto lo spazio dato al signor Marcello Dell’Utri, condannato in primo grado a nove anni e mezzo per concorso esterno in associazione mafiosa, e “all’utilizzatore finale” dei suoi buoni contatti, cioè il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, quando hanno inneggiato al loro eroe, assassino e mafioso.
E invece non è stata nemmeno accennata.
Sta di fatto che le corone di fiori lì a marcire sul marciapiede quest’anno non c’erano e che i politici non sono venuti a fare la loro passerella.

Questo vuol dire solo una cosa: che Salvatore Borsellino ha vinto la sua sfida!
Che via D’Amelio è stata salvata che la gente comune si è riappropriata della memoria di una strada violentata da una oscura strage di Stato.
Che i politici hanno avuto paura di venire a confrontarsi con quei quattro gatti sotto il sole di via D’Amelio con le loro agende rosse alzate.
Vuol dire che via D’Amelio ha vinto, con buona pace della coscienza dell’italietta al mare.
La buona notizia è che i giornali cartacei stanno per fallire, mentre la rete sta prendendo il sopravvento. Il nostro modesto umile sito di ANTIMAFIADuemila ha raggiunto i 60.000 accessi univoci mensili.
Grazie a tutti voi, grazie a Salvatore Borsellino e a tutti i ragazzi che si sono adoperati perché quest’anno le commemorazioni non fossero di circostanza.

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/17986/78/

Ja]{|e
21-07-2009, 19:28
Ecco l'audio
http://www.radioradicale.it/scheda/283872/presidio-nellambito-della-manifestazione-19-luglio-via-damelio-1992-strage-di-stato

serbring
26-07-2009, 12:09
ho la pelle d'oca.

http://www.youtube.com/watch?v=yXlw2DGIpd8