CYRANO
17-07-2009, 20:23
VICENZA - L'età avanzata e il caldo di questi giorni potrebbero aver fatto uscire di senno Battista Zanellato, l'anziano che oggi, asserragliato in casa a Nanto nel Vicentino, ha sparato e ucciso un carabiniere che cercava di entrare nella sua abitazione per calmarlo. Secondo quanto reso noto dal figlio, Daniele Zanellato, che abita nei pressi dell'abitazione del padre, tutto è cominciato tre giorni fa. "Mio padre ha 84 anni, tre giorni fa ha cominciato a dar segni di confusione - racconta - oggi alle 17 avevamo appuntamento con il medico, poi siccome non ci apriva, per sapere se era morto o se era vivo, abbiamo chiamato i carabinieri, e lui ha sparato". Il fucile era in casa, un vecchio fucile che l'anziano "aveva lì da una cinquantina d'anni".
Era ossessionato dalla paura di subire un'aggressione nella propria abitazione Battista Zanellato, una vita da operaio, che oggi ha sparato ad un carabiniere che cercava di fargli aprire la porta su richiesta del figlio. "Ha cominciato a crescergli dentro la paura dei ladri - racconta il figlio Daniele Zanellato - voleva fare una recinzione attorno alla casa, non si sentiva più sicuro". "Tutte queste notizie di anziani aggrediti, è stato ucciso uno qua, uno là - prosegue - lui ne ha fatto una mania". "Mia zia ha chiamato da Milano, ha cercato di calmarlo - aggiunge - e lui le ha risposto che era circondato da mafiosi, da malavitosi". Invece attorno c'erano i carabinieri, accorsi su richiesta del figlio, perché il padre non apriva la porta.
ansa.it
Clmamlass
Era ossessionato dalla paura di subire un'aggressione nella propria abitazione Battista Zanellato, una vita da operaio, che oggi ha sparato ad un carabiniere che cercava di fargli aprire la porta su richiesta del figlio. "Ha cominciato a crescergli dentro la paura dei ladri - racconta il figlio Daniele Zanellato - voleva fare una recinzione attorno alla casa, non si sentiva più sicuro". "Tutte queste notizie di anziani aggrediti, è stato ucciso uno qua, uno là - prosegue - lui ne ha fatto una mania". "Mia zia ha chiamato da Milano, ha cercato di calmarlo - aggiunge - e lui le ha risposto che era circondato da mafiosi, da malavitosi". Invece attorno c'erano i carabinieri, accorsi su richiesta del figlio, perché il padre non apriva la porta.
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