toms
16-07-2009, 19:30
Claudio Plazzotta per "Italia Oggi"
Il polverone sollevato da Ezio Mauro a base di festini ed escort tra Villa Certosa e Palazzo Grazioli porta bene alle diffusioni di Repubblica, che riduce il trend negativo rispetto al 2008, e, in confronto allo scorso mese di maggio, guadagna alcune decine di migliaia di copie in edicola.
In giugno il quotidiano del gruppo Espresso si attesta a 485 mila copie, -7,2% sul giugno 2008 (quando però era ancora attiva la promozione nelle scuole che da sola valeva 100 mila copie, e che dallo scorso autunno è stata interrotta), ma in crescita sul maggio 2009, in cui le diffusioni erano 464 mila (giù del 16,4% sul maggio 2008).
In generale il mese di giugno è buono per i quotidiani italiani. Gli scandali a luci rosse, veri o presunti, sommati alle elezioni europee hanno suscitato più interesse nei lettori, e quindi più copie vendute rispetto a maggio.
Gli unici, però, in grado di incrementare la loro performance rispetto al 2008 sono La Stampa di Mario Calabresi (+0,8% e tendenza confermata pure in luglio, grazie soprattutto alle edizioni speciali dedicate al G8). Il quotidiano torinese supera dopo anni in diffusione il Sole 24 Ore.
Cresce in misura minore, Avvenire (+0,2%). Per gli altri il paragone con l'anno scorso è sempre piuttosto severo, ma meno negativo di qualche mese fa. Il Giornale, per esempio, incassa un -8,2% (ma era a -16% in maggio), mettendo a segno il terzo mese consecutivo di crescita (165 mila copie in aprile, 171 mila in maggio, 175 mila in giugno). Il tutto nonostante la zavorra di un prezzo aumentato a 1,20 euro.
Stesso discorso per Libero (anch'esso a 1,20 euro), che in giugno fa il suo miglior risultato dell'anno in edicola e diffonde, complessivamente, 117 mila copie (-2,1% sul giugno 2008). In maggio, tuttavia, il quotidiano di Vittorio Feltri aveva una media di 124 mila copie, ma solo sulla spinta di una operazione commerciale.
La crescita maggio-giugno non c'è però né per il Corriere della Sera né per il Sole-24Ore. Il quotidiano di Ferruccio de Bortoli lo scorso mese ha diffuso 516.508 copie, -9,3% sull'anno scorso, ma erano 534.337 a maggio, quindi c'è stato un ulteriore calo. Il Sole, invece, è a 268.173 copie a giugno (anche in questo caso molto si deve alla pulizia delle copie) e il calo è del 14% sull'anno scorso e dell'8,4% su maggio 2009.
Proprio al Sole-24 Ore, intanto, si scaldano gli animi a seguito della nomina di Alfonso Dell'Erario a direttore editoriale. Il comitato di redazione (sindacato interno dei giornalisti) ha infatti espresso parere contrario, poiché «a pochi giorni dall'annuncio del mandato affidato dal consiglio di amministrazione, al presidente Giancarlo Cerutti e all'amministratore delegato Claudio Calabi di predisporre ulteriori incisive iniziative, anche strutturali, di contenimento dei costi, vengono moltiplicati gli incarichi aziendali in assenza di qualsiasi piano di sviluppo, indispensabile corollario di ogni progetto di tagli dei costi, e quindi senza poter valutare se sia necessaria la nuova figura di direttore editoriale e quale professionalità giornalistica sia più adatta a interpretare i nuovi progetti».
[16-07-2009]
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/articolo-7876.htm
Il giornale 175.000 :confused:
Il polverone sollevato da Ezio Mauro a base di festini ed escort tra Villa Certosa e Palazzo Grazioli porta bene alle diffusioni di Repubblica, che riduce il trend negativo rispetto al 2008, e, in confronto allo scorso mese di maggio, guadagna alcune decine di migliaia di copie in edicola.
In giugno il quotidiano del gruppo Espresso si attesta a 485 mila copie, -7,2% sul giugno 2008 (quando però era ancora attiva la promozione nelle scuole che da sola valeva 100 mila copie, e che dallo scorso autunno è stata interrotta), ma in crescita sul maggio 2009, in cui le diffusioni erano 464 mila (giù del 16,4% sul maggio 2008).
In generale il mese di giugno è buono per i quotidiani italiani. Gli scandali a luci rosse, veri o presunti, sommati alle elezioni europee hanno suscitato più interesse nei lettori, e quindi più copie vendute rispetto a maggio.
Gli unici, però, in grado di incrementare la loro performance rispetto al 2008 sono La Stampa di Mario Calabresi (+0,8% e tendenza confermata pure in luglio, grazie soprattutto alle edizioni speciali dedicate al G8). Il quotidiano torinese supera dopo anni in diffusione il Sole 24 Ore.
Cresce in misura minore, Avvenire (+0,2%). Per gli altri il paragone con l'anno scorso è sempre piuttosto severo, ma meno negativo di qualche mese fa. Il Giornale, per esempio, incassa un -8,2% (ma era a -16% in maggio), mettendo a segno il terzo mese consecutivo di crescita (165 mila copie in aprile, 171 mila in maggio, 175 mila in giugno). Il tutto nonostante la zavorra di un prezzo aumentato a 1,20 euro.
Stesso discorso per Libero (anch'esso a 1,20 euro), che in giugno fa il suo miglior risultato dell'anno in edicola e diffonde, complessivamente, 117 mila copie (-2,1% sul giugno 2008). In maggio, tuttavia, il quotidiano di Vittorio Feltri aveva una media di 124 mila copie, ma solo sulla spinta di una operazione commerciale.
La crescita maggio-giugno non c'è però né per il Corriere della Sera né per il Sole-24Ore. Il quotidiano di Ferruccio de Bortoli lo scorso mese ha diffuso 516.508 copie, -9,3% sull'anno scorso, ma erano 534.337 a maggio, quindi c'è stato un ulteriore calo. Il Sole, invece, è a 268.173 copie a giugno (anche in questo caso molto si deve alla pulizia delle copie) e il calo è del 14% sull'anno scorso e dell'8,4% su maggio 2009.
Proprio al Sole-24 Ore, intanto, si scaldano gli animi a seguito della nomina di Alfonso Dell'Erario a direttore editoriale. Il comitato di redazione (sindacato interno dei giornalisti) ha infatti espresso parere contrario, poiché «a pochi giorni dall'annuncio del mandato affidato dal consiglio di amministrazione, al presidente Giancarlo Cerutti e all'amministratore delegato Claudio Calabi di predisporre ulteriori incisive iniziative, anche strutturali, di contenimento dei costi, vengono moltiplicati gli incarichi aziendali in assenza di qualsiasi piano di sviluppo, indispensabile corollario di ogni progetto di tagli dei costi, e quindi senza poter valutare se sia necessaria la nuova figura di direttore editoriale e quale professionalità giornalistica sia più adatta a interpretare i nuovi progetti».
[16-07-2009]
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/articolo-7876.htm
Il giornale 175.000 :confused: